I PIRATI DELLA MALESIA. del Realista, ad una distanza di soli venti metri. Quando la manovra fu terminata, le tenebre calavano rapidamente coprendo le boscaglie, gli scogli, le barche, le giunche, i prahos e le acque del fiume. Era il momento scelto da Sandokan per inviare i suoi uomini a terra a prendere il pescatore. Un'imbarcazione fu calata in mare e Hirundo assieme con altri tre pirati vi discese, arrancando verso la riva. Sandokan li seguì collo sguardo finché poté, poi si mise a passeggiare sul ponte, fumando freneticamente la sua pipa. Non aveva ancora fatto due giri, quando il portoghese gli corse incontro col viso stravolto e gli occhi pieni di spavento. - Sandokan! - esclamò. - Cos'hai? - chiese il pirata. - Perché quella faccia atterrita? - Sandokan, si prepara qualcosa contro di noi. - È impossibile! - esclamò la Tigre, girando all'intorno uno sguardo minaccioso. - Sì, Sandokan, si prepara un attacco. Guarda verso il mare. Sandokan, inquieto suo malgrado, diresse gli sguardi verso la foce del fiume. Le sue mani si chiusero attorno all'impugnatura del kriss e della scimitarra. Un sordo ruggito gli uscì dalle labbra frementi. Là, presso le scogliere, si scorgeva una massa nera, enorme, minacciosa, ancorata in maniera da sbarrare l'uscita. Non ci volle molto a riconoscerla per un vascello di grandi dimensioni che presentava il fianco all'Helgoland. - Folgori del cielo! - mormorò con estrema rabbia. - Sarebbe vero?... Eppure non lo credo. - Ma non vedi che ci presenta la bocca dei suoi cannoni? - disse Yanez. - Ma chi vuoi che ci abbia traditi? - Forse la cannoniera. - Non è possibile. La cannoniera andava al nord. - Ma alle due del mattino gli uomini di guardia hanno veduto una massa nera, rapidissima, filare verso Sarawak. - E tu vuoi che...? - La cannoniera ci abbia traditi - terminò Yanez. - Forse ha raccolto gl'inglesi delle imbarcazioni e, chissà, forse l'uomo che gridò: «Olà, della cannoniera!» era un marinaio inglese gettatosi in mare durante il combattimento. - Sandokan si volse e diresse gli sguardi verso il Realista. La nave di James Brooke era ancora al suo posto, ma le due navi inglesi si erano considerevolmente avvicinate all'Helgoland che si trovava così preso tra due fuochi. - Ah! - esclamò Sandokan - volete battaglia? Ebbene, sia! Vi farò vedere chi sono, al baleno dei miei cannoni! Non aveva ancora terminato di parlare che un urlo acutissimo partiva dalla riva sinistra, verso la quale Hirundo si era diretto. - Aiuto! aiuto! - si era udito gridare. Sandokan, Yanez ed i pirati balzarono come un solo uomo a tribordo cercando di distinguere ciò che accadeva sotto la tenebrosa foresta. - Chi grida? - esclamò un pirata. - Che Dinata mi faccia tagliare la testa se non era la voce di Hirundo - disse un dayaco d'atletica statura. - Ehi! Hirundo! - gridò Yanez. Due colpi di fucile scoppiarono sotto le boscaglie, seguiti da quattro tonfi. Quantunque l'oscurità fosse profonda, i pirati scorsero quattro uomini che nuotavano disperatamente dirigendosi verso la nave. - È Hirundo! - esclamò un pirata. - Ohé! La cosa diventa seria! - esclamò un altro. - Che ci si giuochi un brutto tiro? - chiese il terzo. - Silenzio - disse la Tigre. - Gettate delle funi. I quattro uomini, che nuotavano come pesci, in pochi istanti giunsero sotto il vascello. Aggrapparsi alle funi e arrampicarsi fino alla murata fu per essi l'affare di un solo istante. - Hirundo! - chiamò Sandokan, riconoscendo in quei quattro uomini i pirati inviati poco prima in cerca del pescatore. - Capitano, - gridò il dayaco, scuotendosi di dosso l'acqua, - siamo circondati. - Folgori del cielo! - tuonò la Tigre. - Presto, narra ciò che hai veduto. - Ho visto là sotto, in quei boschi, soldati del rajah, armati di fucili, appiattati dietro i tronchi degli alberi e in mezzo ai cespugli. Pare che non attendano che un segnale per incominciare il fuoco. - Sei certo di non esserti ingannato? - Ci sono più di duecento uomini e li ho veduti con questi occhi. Non avete udito i due colpi di fucile che ci hanno sparato contro? - Sì, ho udito. Pagina 30