VERDE 16

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fermarsi, tornare indietro e rileggere le ultime sei pagine di appunti fitti e disordinati che si affastellano nella sua Moleskine Nera. Ha perso il filo. Il 9 agosto 1989 Camilla Bini sarebbe dovuta partire in Puglia con Beatrice Della Croce di Dojola, impiegata della Bolaffi ma soprattutto fidanzata di Paolo Stroppiana. I tre colleghi si frequentano anche al di fuori delle ore di lavoro. In quei giorni d’agosto un’amica di Camilla cerca inutilmente di contattare la donna, ma poi si rivolge a Beatrice. Perché proprio a lei, si chiede il giornalista? Durante il processo di primo grado per l’omicidio Di Modica, indagando sulle abitudini sessuali di Paolo Stroppiana, si scopre che l’indagato ha avuto una relazione con Camilla Bini, sostituita anni dopo da Marina. Nell’ottobre del 1996 l’uomo, durante un’intervista televisiva, incalzato dalle domande, giura di aver avuto con entrambe le donne esclusivamente rapporti di lavoro superficiali. Brutto bastardo, urla Giuliana Bini davanti alla tv, nel salotto dei suoi genitori. Eravate fidanzati, lo sai, sussurra grattandosi l’avambraccio sinistro, mentre una lacrima le riga lentamente il volto. Perché fare la spesa il giorno prima di partire? Perché riempire il frigorifero alla vigilia delle ferie? Perché due bicchieri d’acqua e due tazzine? Perché solo una delle due macchiata di rossetto? Perché un rossetto che Camilla non usava? Perché non raccogliere le impronte digitali sulle tazzine e sui bicchieri? Perché? Perché? Perché? Nel 1990, durante una pausa pranzo in ufficio, Beatrice Della Croce di Dojola è in compagnia di due colleghi. Il discorso cade su Camilla. È vero che dovevate partire insieme per la Puglia? chiede l’uomo giovane e in camicia bianca. Sì, è vero, risponde Beatrice. Tredici anni dopo il giornalista televisivo riesce a intervistare la coppia del momento, Paolo e Beatrice. I giornali e le tv parlano solo di loro, è un colpo sensazionale. Il giornalista ha appena appurato che l’amica di Camilla, nei giorni successivi alla scomparsa, aveva contattato Beatrice perché a conoscenza del viaggio in Puglia che le due donne avevano organizzato. È vero, Beatrice, che tu e Camilla dovevate partire insieme per la Puglia? domanda il giornalista. Non esiste, risponde lei, io odio la Puglia. E dove dovevate andare allora? domanda il giornalista. Da nessuna parte, risponde la donna. Puoi essere più precisa? Le ho semplicemente proposto

di venirmi a trovare a casa mia a Santa Margherita Ligure, ma lei voleva andare in Puglia. È vero, domanda il giornalista, che Paolo e Camilla avevano una relazione? Nel modo più assoluto, risponde la donna. Nel modo più assoluto si o no? Beatrice guarda dritto in camera e, come levitando, trattiene il respiro fino a un attimo prima di scoppiare e poi dichiara: il soprannome di Paolo è cuore di panna. Può bastare, no? Cos’è successo a Camilla? conclude serio il giornalista. È stata vittima di una stagione infernale. Nell’estate del 1985 un gruppo di medici dell’ospedale Sant’Anna di Rivoli si aggrega a una spedizione scientifica dell’Univeristà di Torino. Gli studiosi si trovano nel monastero di Bardan, nella regione del Kashmir, a 3600 metri di quota. Il 9 agosto, durante un’escursione, Fiorella Rolfo, 33 anni, medico fisiatra, si sente male e chiede all’amica e collega, dottoressa Bianca Tovo, di fermarsi, ma la donna prosegue con il gruppo e Fiorella resta sola, nei pressi di un fiume. Più tardi verranno ritrovati il suo zaino e gli effetti personali. La dottoressa Rolfo è svanita nel nulla. Al ritorno in Italia una troupe televisiva intervista Bianca Tovo. L’intervista avviene all’aeroporto di Milano Linate. I giornalisti, in sequenza, domandano alla dottoressa: perché Fiorella è stata lasciata sola; che tipo di problema fisico aveva accusato Fiorella; se è vero che Fiorella soffriva di una grave forma cronica di depressione; come si sono svolte le ricerche della donna; se pensa che è morta; perché ne è così convinta; come è morta allora; cos’ha da dire ai genitori che la stanno ascoltando. Il 14 aprile 2011 Paolo Stroppiana viene condannato in via definitiva a 14 anni di reclusione per l’omicidio preterintenzionale di Marina Di Modica. Il 22 aprile il caso di Camilla Bini, tutt’ora irrisolto, viene riaperto. (FINE) Luca Carelli nasce a Bologna nel 1960. Negli anni ’80 scrive alcuni romanzetti gialli che per un fortuito errore di stampa cromatico vengono accolti dalla critica come noir. Nel 1986 viene condannato a 25 anni di carcere per banda armata e terrorismo. Non si è mai dissociato né pentito. È stato scarcerato nell’agosto del 2011. Per VERDE scrive brevi racconti ispirati a fatti recenti di cronaca nera. Lettura consigliata: Enrico Compagnoni, Il Filatelico, Kaos Edizioni 2009. VERDE

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