L'albero

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miei rami e si solleva aiutandosi con i piedi poggiati sul tronco. Un piede le scivola, ma io prontamente gonfio un po' la mia corteccia per dargli appoggio, così in pochi secondi la fanciulla raggiunge il suo ramo a forma di seggiolino e sfilando il giornalino si mette a leggerlo. Come è stato bello sentirla arrampicare sul mio corpo, agile quasi quanto uno scoiattolo anche se molto più grande. Le sue piccole cosce poggiano dolcemente su un mio braccio e sento la sua tenera e liscia pelle a contatto della mia ruvida scorza. Lei non sembra accorgersi della rudezza della mia pelle e continua a leggere dondolando le gambe. E' tardo pomeriggio, il sole è basso sull'orizzonte ed essendo la mia chioma molto fitta, mi accorgo che Quiara fatica a leggere per l'eccessiva oscurità, allora allargo i rami sopra di lei per farle arrivare più luce. Finito di leggere, la fanciulla, con gesto quasi di affetto, poggia la delicata guancia sul mio ramo, resta qualche secondo in contatto, poi me lo bacia con grande tenerezza. Credo che abbia capito che ho cercato di aiutarla ed in qualche modo cerca di ringraziarmi.


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