DAILY#8 80. Mostra del Cinema di Venezia - 6Sept2023 Venews+Ciak

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VENICE FILM FESTIVAL DAILY#8 6 Sept 2023

In the competition today, Matteo Garrone's Me Captain, the highly anticipated epic of Seydou Sarr and Moustapha Fall, two friends who leave Dakar, cross the desert, survive the Libyan hell, and finally embark for Europe. Ava DuVernay follows with Origin, based on Caste: The Origins of Our Discontents by Pulitzer Prize winner Isabel Wilkerson. Women are protagonists also in Vivants by Alix Delaporte, which tells the daily challenges of a young journalist, and in the bullying incident involving the son of a prosecutor in Sarajevo in the series I Know Your Soul, created by Jasmila Žbanić. From Bosnia and Herzegovina to Tibet with Pema Tseden's Snow Leopard, the story of a village dealing with a wild animal. In the Land of Saints and Sinners by Robert Lorenz, a collaborator of Clint Eastwood, takes us back to the American Civil War. Venice Classics pays tribute to the great Japanese director Yasujiro Ozu with the restored version of There Was a Father

Odissee

di Riccardo Triolo

Oggi in Concorso due film forti, politici nel senso più nobile e autentico del termine. Il primo è Io capitano, l’attesissima epopea di Seydou Sarr e Moustapha Fall, due amici che lasciano Dakar, attraversano il deserto, sopravvivono all’inferno libico e infine si imbarcano per l’Europa. A raccontare questa moderna Odissea è Matteo Garrone, che già con Gomorra ha dimostrato di saper adoperare la fiction per approdare a verità sommerse, scomode, inenarrabili. Gli fa eco la più importante regista afroamericana di sempre, Ava DuVernay, che ha scelto Venezia per presentare il suo Origin, tratto da un libro che negli USA è un caso editoriale senza precedenti. Perché Caste: The Origins of Our Discontents, del premio Pulitzer Isabel Wilkerson, parafrasa Shakespeare per raccontare l’iniquità alla base della società americana dal punto di vista delle minoranze. Ancora una donna protagonista del film Fuori Concorso Vivants, di Alix Delaporte, che racconta la vita frenetica e le sfide quotidiane di una giovane giornalista che entra a far parte della redazione di un famoso telegiornale, dove dovrà dimostrare di valere. Una vicenda di bullismo che coinvolge il figlio di una procuratrice a Sarajevo anima la serie I Know Your Soul (Fuori Concorso), creata da Jasmila Žbanić (Il segreto di Esma, Quo vadis, Aida). Dalla Bosnia-Erzegovina al Tibet con Snow Leopard di Pema Tseden, storia di un villaggio alle prese con un leopardo delle nevi. Dalle parti di Orizzonti, segnaliamo In the Land of Saints and Sinners di Robert Lorenz, collaboratore di Clint Eastwood, che ci riporta alla guerra civile americana… Con la proiezione della versione restaurata di C’era un padre, Venezia Classici rende omaggio al grande regista giapponese Yasujiro Ozu , a 120 anni dalla sua nascita.

press conferences palazzo del casinò

10.45 PREMIO BIANCHI 2023 a SERGIO CASTELLITTO

12.00 XUE BAO (SNOW LEOPARD) (Fuori Concorso)

12.45 ZNAM KAKO DIŠEŠ (I KNOW YOUR SOUL) (EP.1-2) (Fuori Concorso)

13.30 ORIGIN (Venezia 80)

14.15 IO CAPITANO (ME CAPTAIN) (Venezia 80)

15.00 VIVANTS (ON THE PULSE) (Fuori Concorso)

TARDA PRIMAVERA (1949) VIAGGIO A TOKYO (1953) FIORI D’EQUINOZIO (1958) BUON GIORNO (1959) TARDO AUTUNNO (1960) IL DELGUSTO SAKÈ (1962) NUOVI RESTAURI GALLINA NEL VENTO (1948) INIZIO D’ESTATE (1951) IL SAPORE DEL RISO AL TÈ VERDE (1952) INIZIO DI PRIMAVERA (1956) TOKYO TWILIGHT (1957) Undici capolavori restaurati al cinema da dicembre 2024 Info: ozu.tuckerfilm.com prenotazioni: tucker@tuckerfilm.com Logo: © Yu Nagaba + © Shochiku
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8.00 PalaBiennale

VENEZIA 80 tutti gli accrediti

ZIELONA GRANICA (GREEN BORDER)

Agnieszka Holland (147’)

v.o. polacco, arabo, inglese, francese st. italiano/inglese

8.30 Sala Grande

VENEZIA 80 press - industry

IO CAPITANO (ME CAPTAIN)

Matteo Garrone (121’)

v.o. wolof, francese, arabo, inglese, italiano

st. italiano/inglese

8.30 Sala Darsena

VENEZIA 80 press - industry

ORIGIN

Ava DuVernay (130’)

v.o. inglese, tedesco st. italiano/inglese

9.00 Sala Giardino

ORIZZONTI EXTRA pubblico - tutti gli accrediti DAY OF THE FIGHT

Jack Huston (105’)

v.o. inglese st. italiano/inglese

9.00 Sala Casinò

FUORI CONCORSO - NON FICTION

pubblico - tutti gli accrediti

FRENTE A GUERNICA

(VERSIONE INTEGRALE)

(FRENTE A GUERNICA

[DIRECTOR’S CUT])

Yervant Gianikian, Angela Ricci Lucchi (126’)

v.o. italiano, francese st. inglese/italiano

9.00 Sala Corinto

VENEZIA CLASSICI - DOCUMENTARI press - industry

KEN JACOBS - FROM ORCHARD STREET TO THE MUSEUM OF MODERN ART

Fred Riedel (98’)

v.o. inglese st. italiano/inglese

9.00 Sala Perla

SETTIMANA DELLA CRITICA - SIC@SIC press - industry

LAS MEMORIAS PERDIDAS DE LOS ÁRBOLES (THE LOST MEMORIES OF TREES)

Antonio La Camera (20’)

v.o. senza dialoghi st. italiano/inglese

MALQUERIDAS

Tana Gilbert (74’)

v.o. spagnolo, inglese st. italiano/inglese

11.00 Sala Grande

VENEZIA 80 press - industry

ORIGIN

Ava DuVernay (130’)

v.o. inglese, tedesco st. italiano/inglese

11.00 PalaBiennale

VENEZIA 80 tutti gli accrediti

ENEA

Pietro Castellitto (117’)

v.o. italiano st. inglese

11.30 Sala Casinò

VENEZIA CLASSICI - RESTAURI

pubblico 14+ - tutti gli accrediti

BUGIS STREET

Yonfan (102’)

v.o. inglese, mandarino st. italiano/inglese

11.00 Sala Perla

GIORNATE DEGLI AUTORI

pubblico 14+ - tutti gli accrediti

THIS IS HOW A CHILD

BECOMES A POET

Céline Sciamma (16’)

v.o. inglese st. italiano

21 DAYS UNTIL

THE END OF THE WORLD

Teona Strugar Mitevska (78’)

v.o. inglese st. italiano

A seguire incontro con gli autori/Q&A

11.15 Sala Darsena

VENEZIA 80 press - industry

IO CAPITANO (ME CAPTAIN)

Matteo Garrone (121’)

v.o. wolof, francese, arabo, inglese, italiano st. italiano/inglese

11.15 Sala Giardino

FUORI CONCORSO press - industry

ZNAM KAKO DIŠEŠ

(I KNOW YOUR SOUL) (ep. 1-2)

Alen Drljevic (87’)

Showrunner: Jasmila Žbanic

v.o. bosniaco st. italiano/inglese

11.15 Sala Corinto

VENEZIA CLASSICI - RESTAURI

pubblico - tutti gli accrediti

SLIKE IZ ŽIVOTA UDARNIKA (LIFE OF SHOCK FORCE WORKERS)

Bahrudin Bato Cengic (78’)

v.o. serbo-croato, sloveno st. italiano/inglese

ZNAM KAKO DIŠEŠ (I Know Your Soul)

interview

Jasmila Žbanic´

Jasmila Žbanic´ (Grbavica, Quo vadis, Aida?) is in Venice with the first two episodes of I Know Your Soul, a TV series of which she is the creator, scriptwriter, and co-producer. It tells the story of a prosecutor's investigation into a suicide that poses a threat to both her family and her career when she realizes that she may not know her son as well as she had thought.

What inspired you to tell this specific story?

There was a tragic event in Sarajevo involving the suicide of a young boy. I began reading extensively about it, and it became a source of inspiration when I discussed it with my daughter. According to the media reports, this boy's death may have been related to a traumatic incident, possibly involving sexual assault. As a parent, I started pondering how well we truly know our own children. At that time, my daughter was only thirteen years old. I asked her if she would confide in me if something terrible happened to her. Her response was shocking: she said, "I would never tell you." And then she added, "I want to protect my dignity." This moment prompted me to start writing about the dynamics of a mother/son relationship, exploring the challenges parents and children face, especially during the tumultuous teenage years when they are searching for their identities.

Why did you choose to adapt the script into a TV series?

VIVANTS (On the Pulse)

FUORI CONCORSO di

intervista

Alix Delaporte ha iniziato la sua carriera come cameraman e reporter per la televisione.

Si avvicina al cinema studiando sceneggiatura a La Fémis, a Parigi. Un percorso logico per questa regista, che ha firmato il cortometraggio Comment on freine dans une descente, premiato alla Mostra di Venezia nel 2006, e due lungometraggi Angèle et Tony e Le dernier coup de marteau Nove anni dopo il suo ultimo lavoro, Alix Delaporte torna a Venezia con Vivants, storia di un gruppo di reporter sempre appassionati, spesso divertenti e talvolta segnati dalla vita e dalla loro professione.

Come ha avuto l'idea per questo film? È scaturita dalla sua esperienza come giornalista e dalla volontà di suscitare un dibattito su chi fa informazione oggi? La mia priorità era quella di creare un film corale. Un giorno ho scritto 30 pagine in cui erano presenti un gruppo di amici, una storia d'amore e la produzione di reportage. Senza prendere una decisione definitiva, la narrazione è emersa in questo modo. Naturalmente, essendo stata coinvolta nell'ambiente del giornalismo per molti anni, conosco bene questo universo. Tuttavia, volevo che il film avesse un'ampia portata e potesse essere compreso da tutti. La questione della riduzione dei budget è presente in molteplici settori lavorativi, non solo nell'ambito del giornalismo d'inchiesta. L'obiettivo del film è suscitare empatia verso i personaggi e, di conseguenza, stimolare interesse per la loro professione e le sfide che affrontano. Naturalmente, essendo stata coinvolta nell'ambiente del giornalismo per molti anni, conosco bene questo universo...

past conferences

CONTINUES...

Initially, I envisioned the script as a feature film, but an opportunity came to adapt it into a TV series, which allowed for a more indepth exploration of the main theme and enabled us to shed light on this topic from various perspectives. In other episodes of the series, we also delve into cases involving murders and other complex issues, but the overarching theme remains parenthood...

CONTINUA... Sinossi film lato CIAK p. 3

Director's cuts

Well made

There are six Italian films in the main competition. There had not been this many since 1982. It happened because something changed in the Italian movie industry, and the change was mostly driven by investments. We were used of thinking of Italian production as needing a budget around 8-9m euros. This year, we are looking at Saverio Costanzo’s Finally Dawn – 29m euros, De Angelis’ Comandante – 17m euros, Matteo Garrone’s Me Captain – 8-9m euros despite using non-professional actors, Giorgio Diritti’s Lubo – 12m euros if I’m not mistaken. More robust productions, obviously, which is a very welcome development. In our country, there are many small productions with very limited means who cannot compete on international markets bar a few exceptions. Growing budgets and raising investments means more resources and more expression, more titles who stand a chance internationally, more competitiveness.

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I see things in darkly comedic terms, it’s part of my personality:
If I read a story about someone who wants to kill somebody, I think it’s kinda funny
Richard Linklater
SEGUE A P. 8
FUORI CONCORSO di Jasmila Žbanic´ con Jasna Đuricˇicˇ, Lazar Dragojevic´, Ermin Bravo, Mirvad Kuric´, Emir Hadžihafizbegovic´, Selma Alispahic´, Boris Ler, Faketa Salihbegovic´ Avdagic´, Izudin Bajrovic´, Dino Bajrovic´, Lana Stanišic´, Jelena Kordic´, Boris Isakovic´, Kemal Rizvanovic´, Tatjana Šojic´, Jasna Žalica (Bosnia ed Erzegovina, 85’, 2 ep.) Alix Delaporte con Alice Isaaz, Roschdy Zem, Vincent Elbaz, Pascale Arbillot, Pierre Lottin, Jean-Charles Clichet (Francia, Belgio, 86’) © Giorgio Zucchiatti - La Biennale di Venezia - Foto ASAC

Focus

ATTENDANT LA NUIT Orizzonti

stro innocente. Con questo lavoro cerco di sottolineare l’importanza del dialogo, del lasciare esprimere le persone permettendo loro di non nascondersi.

La scelta dell’esordiente Mathias Legoût Hammond per interpretare il ruolo del protagonista Philémon.

La realtà è compagna fedele dei suoi film. Lo è stata fin dagli esordi, quando non ancora trentenne vince il Sacher d’Oro di Moretti con il cortometraggio Silhouette, poi diventato episodio di un lungometraggio, Terra di mezzo, anche questo di forte impronta realista con al centro storie di immigrazione ed emarginazione. La critica si accorge definitivamente di lui con L’imbalsamatore, racconto di un amore malato e non convenzionale descritto al pubblico senza filtro alcuno, dai toni cupi e con attori in stato di grazia come Ernesto Mahieux e Valerio Foglia Manzillo. Il grande salto è con Gomorra, alla ribalta di Cannes e dei Golden Globes oltre che mattatore dell’edizione 2009 dei David di Donatello. Negli anni successivi, con un doppio carpiato da regista grande, Garrone approda nel mondo della fiaba, solo apparentemente lontano dalla realtà, costante sottotesto di ispirazione: Il racconto dei racconti - Tale of Tales (2015) è un adattamento cinematografico tratto da Giambattista Basile con budget milionario e cast stellare; Pinocchio (2019) è la realizzazione del sogno di una vita. In mezzo c’è Dogman, applaudito a Cannes e nel mondo, ispirato a una vicenda di cronaca nell’Italia anni ‘90. Rieccola, la realtà.

Matteo's six

L’imbalsamatore (2002)

Un amore impossibile, un noir italiano cupo e decadente come non se ne vedevano da tempo e forse non se ne sono visti più.

Gomorra (2008)

Dal romanzo di Saviano, che collabora alla sceneggiatura, ecco il peggio della provincia napoletana, giungla metropolitana in cui il debole soccombe. Sempre.

Reality (2012)

Ispirato ad una storia vera, nella filmografia realista di Garrone non poteva mancare il Grande Fratello, impietoso specchio dei tempi.

Il racconto dei raccontiTale of Tales (2015)

Crudo e crudele come solo un racconto medievale riesce ad essere. Un cast stellare per un fantasy ispirato a Basile che si tinge di venature horror.

Dogman (2018)

Marcello Fonte è il Canaro della Magliana. La cronaca italiana arriva sullo schermo con un linguaggio che prova a spiegare vicende di incomprensibile disperazione e violenza.

Pinocchio (2019)

Garrone si getta anima e corpo nella ‘fiaba’ per eccellenza, con Roberto Benigni nei panni di Geppetto e candidatura agli Oscar per costumi e trucco.

di Céline Rouzet con Mathias Legoût-Hammond, Elodie Bouchez, Jean-Charles Clichet, Céleste Brunnquell, Laly Mercier (Francia, Belgio, 104’)

Quando

si trasferisce in un piccolo e tranquillo sobborgo francese, la famiglia Féral è decisa ad apparire agli occhi del quartiere cordiale e del tutto ordinaria. Philémon, il figlio dei Féral, un diciassettenne introverso di una bellezza inquietante, nasconde infatti una strana malattia che la famiglia intende tenere segreta. Quando il giovane incontra la vicina Camila, però, il desiderio si confonde con quella sete di sangue che era sempre riuscito a controllare. Ormai salvare le apparenze sembra impossibile.

Giornalista francese freelance già autrice di documentari radio, corrispondente dalla Francia e dall’estero per Radio France, per radio nazionali svizzere e belga, e per diverse testate, Céline Rouzet è al suo debutto nel lungometraggio di finzione di cui firma anche la sceneggiatura insieme a William Martin.

Il suo primo documentario radio, Le Ciel Rouge de Tabubil, su una piccola città mineraria australiana costruita in una foresta sacra in Papua Nuova Guinea, è stato selezionato al New York Festival nel 2011.

Il secondo documentario radio, Ladakh, la métamorphose du «Petit Tibet», sulla modernità nell’Himalaya indiano, è stato diffuso sulla radio nazionale e al festival di Mellionnec nel 2012. Nel 2020 realizza il toccante e sconvolgente documentario 140 km à l'ouest du paradis (2020) sull’espropriazione delle terre degli indigeni Huli in Papua Nuova Guinea.

intervista

Céline Rouzet di Delphine Trouillard

Come

è nata l’idea di questo film?

Mentre giravo un documentario un dramma ha colpito la mia famiglia. Ho cercato un modo di superarlo e l’unico è stato di trasformarlo in una finzione. Il bello del cinema di genere è che oltre a creare quel particolare lirismo, a esaltare le situazioni, a provocare sensazioni ed emozioni, permette di creare una distanza con il reale: così sono riuscita a prendere la giusta distanza da quello che stava accadendo nella mia vita personale.

Il protagonista, Philémon, è affetto da vampirismo. Abbiamo davanti una metafora?

Il vampiro è un mostro fragile: la sua condizione è invisibile al primo sguardo, ma quando viene scoperto incute immediatamente paura. Il vampirismo è paragonabile a una malattia rara o a una forma di depressione, qualcosa che porta all’isolamento, che può diventare pericoloso per gli altri oltre che per chi ne è affetto. Questa storia vuole quasi essere un case study: cosa accade quando una famiglia il cui figlio è un vampiro sbarca in una città placida e tranquilla? Ho voluto portare alla luce la violenza scatenata dalla società che spinge oltre il limite le persone non aderenti a quella che si vorrebbe la norma prestabilita. Philémon è un ragazzo giovane e affettuoso, che cerca di integrarsi nascondendo la sua particolarità, ma nonostante ciò diventa il mostro che la società vede in lui. La sfida di questo film è riuscire a mostrare Philémon come un mo-

IN THE LAND OF SAINTS AND SINNERS

Orizzonti Extra

Non sappiamo esattamente come sia arrivato a fare il casting, ma quando l’abbiamo visto recitare è stato subito lampante che cercavamo lui. Raccoglieva in sé dolcezza e rabbia contenuta. Recitava in modo intenso e soprattutto con lo stesso tono a cui pensavamo quando abbiamo scritto i dialoghi. Mathias meglio di tutti ha capito il personaggio di Philémon, ovvero un vampiro che sogna di diventare un uomo, ma che la società costringe a rimanere un mostro. Ripensandoci oggi, mi sembra di aver assistito all’incontro fatale tra un attore e il suo ruolo.

Per quale motivo ha scelto di ambientare la storia negli anni ‘90? Sono gli anni della mia adolescenza, ma sono stati anche un periodo in cui le persone con un’‘anomalia’, una malattia rara e via dicendo erano molto più isolate di quanto non lo siano ora. Non c’erano i social, non c’erano le associazioni, né l’attenzione di oggi. Detto ciò, la questione dell’integrazione delle persone disabili rimane ancora un tema estremamente urgente e sensibile. Ho scelto di ambientare la storia negli anni ‘90 per creare una sorta di scarto spazio-temporale.

In una scena del film, si vede Philémon in camera sua con il libro Un’arida stagione bianca di André Brink, appoggiato sul comodino. C’è un significato? È un libro che mi ha sconvolta. Tratta dell’apartheid in Sudafrica. Anche se il razzismo non è il tema del film, raggiunge le questioni di violenza tra dominatori e dominati, quelle relative alla sconfitta del ‘vivere insieme’, alla società che separa e rende invisibili i più deboli o le minoranze. Un tema che si collega sia al prossimo film a cui sto pensando che al mio primo documentario sul neocolonialismo.

In an isolated Irish village lives Finbar, a former contract killer who becomes entangled in a cruel game orchestrated by a trio of terrorists seeking revenge. He is on a quest for redemption but must confront his enigmatic past and the numerous mistakes he's made along the way. Determined to chase the three criminals, he embarks on a battle against evil that will exact a steep price. American director and producer Robert Lorenz was born in Chicago in 1965. As a producer, he frequently collaborated with Clint Eastwood on projects such as Flags of Our Father, Gran Torino, Changeling, Invictus, Million Dollar Baby, and more. Lorenz has also worked as assistant director in over twenty films. Three of Eastwood’s films Lorenz worked on were nominated for Best Picture at the Oscars: Mystic River (2003), Letters from Iwo Jima (2006), and American Sniper (2014). Lorenz made his directorial debut with Trouble with the Curve of 2012, followed by The Marksman in 2021.

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di Robert Lorenz con Liam Neeson, Kerry Condon, Jack Gleeson, Colm Meaney, Ciarán Hinds, Sarah Greene (Irlanda, 106’)
Matteo Garrone di Davide Carbone
EN

La versione di... Isabel

HOUSEKEEPING FOR BEGINNERS Orizzonti

di Goran Stolevski

con Anamaria Marinca, Alina Serban, Samson Selim, Mia Mustafi, Vladimir Tintor, Sara Klimoska, Rozafa Celaj, Ajse Useini (Macedonia del Nord, Polonia, Croazia, Serbia, Kosovo, 107’)

In the hills around Skopje Dita created a queer community open to all people whom society cannot seem to accept and provide for. A community with its own rules, a blended family where each person has a functional, important role. The community’s life is upturned when Dita’s partner receives a terminal diagnosis. Dita will have to take care of her partner’s children, and things prove difficult.

Born and raised in Northern Macedonia, director and screenwriter Goran Stolevski moved to Australia as a teenager. An attendee at the Berlinale Talent Campus, he participated in several festivals, including Raindance and London Shorts. Stolevski directed several episodes of Australian adventure TV series Nowhere Boys and authored many feature film screenplays.

La libertà necessaria

Una conferenza stampa all’Istituto di Scienze Lettere ed Arti a Palazzo Loredan a Venezia, oggi alle 11.30, e una proiezione-dibattito in Sala Laguna al Lido, sempre oggi alle 18, diventano occasoni di incontro per parlare de La Libertà Necessaria. Archivi, cultura visiva e salute territoriale La giornata è promossa da Archivio Basaglia, in collaborazione con Isola Edipo e Istituto Veneto di Scienze Lettere ed Arti – nuova sede dell'Archivio Basaglia –, in accordo con Giornate degli Autori e con la partecipazione di Organizzazione Mondiale della Sanità, Teche Rai, Cineteca di Bologna. L'attenzione è posta sul lavoro di Franco Basaglia e Franca Ongaro Basaglia, una testimonianza fondamentale che rimane viva e attuale grazie all'Archivio Basaglia, garantendo la ‘lotta continua’ alla normalizzazione delle diversità.

Proprio Basaglia, nel 1979, nelle Conferenze di Rio de Janeiro affermava: «La cosa importante è che abbiamo dimostrato che l’impossibile diventa possibile. Dieci, quindici, vent’anni fa era impensabile che un manicomio potesse essere distrutto. Magari i manicomi torneranno a essere chiusi e più chiusi di prima, io non lo so, ma a ogni modo noi abbiamo dimostrato che si può assistere la persona folle in un altro modo, e la testimonianza è fondamentale. Non credo che il fatto che un’azione riesca a generalizzarsi voglia dire che si è vinto. Il punto importante è un altro; è che ora si sa cosa si può fare». La documentazione contenuta all'interno dell'Archivio testimonia il lavoro svolto da Franco Basaglia e da Franca Ongaro Basaglia, protagonisti di quel profondo rinnovamento della psichiatria italiana che condusse nel 1978 alla promulgazione della legge 180. Il progetto Archivio Basaglia è promosso da Alberta Basaglia, Franco Basaglia, Silvia Jop.

La Libertà Necessaria.

Archivi, cultura visiva e salute territoriale

Istituto Veneto di Scienze Lettere ed Arti, Venezia h. 11 Sala Laguna, Lido h. 18 www.archiviobasaglia.com

Giornalista e prima donna afroamericana a vincere il prestigioso Premio Pulitzer, Isabel Wilkerson si era già fatta un nome con Al calore di soli lontani, un racconto-inchiesta pubblicato nel 2010. Il libro esplorava l’epica migrazione dei milioni di neri che abbandonarono il Sud degli Stati Uniti a partire dagli anni ‘20 per sfuggire alle leggi Jim Crow, emanate per stabilire e mantenere la segregazione razziale. Nel 2020 esce Caste: The Origins of Our Discontents. La tesi centrale del libro, dal quale la regista Ava DuVernay ha tratto il film Origin presente in Concorso, è che per affrontare il tema razziale occorre analizzare il sistema delle caste. «Caste is the bones, race the skin». Per descrivere l’influenza sotterranea ma potente del sistema talvolta invisibile delle caste, Wilkerson richiama un episodio accaduto nel 2016, anno in cui nella tundra siberiana si verificò un innalzamento delle temperature tale da sciogliere il permagelo e far riemergere germi produttori di spore rimasti nelle carcasse di renne morte agli inizi degli anni ‘40, causando un’epidemia di antrace tra la popolazione. Il sistema di caste è dentro di noi – dice Wilkerson – pronto a riemergere. L’autrice analizza gli Stati Uniti con ricchezza di dettagli, facendo riferimento anche allo scrittore francese Alexis de Tocqueville. Nel 1830 de Tocqueville ebbe a scrivere che solo la superficie della società americana è dipinta di democrazia. Inoltre, Wilkerson dedica grande attenzione al sistema di caste in India, le cui origini storiche sono ancora incerte (si ipotizza che gli Arii, una popolazione indoeuropea con la pelle più chiara proveniente dal Nord, abbiano respinto verso Sud gli abitanti preesistenti). L’autrice infine esamina la legislazione nazista contro gli ebrei e altri gruppi etnici, gettando uno sguardo anche su come questa guardasse da tempo agli Stati Uniti della white supremacy. Caste offre molti altri episodi curiosi, come quello riguardante la visita di Martin Luther King in India, precisamente a Kerala, nel 1959, presso un’università. Durante la visita il rettore lo presentò agli studenti con queste parole: «I would like to present to you a fellow untouchable from the United States of America», vale a dire «vi presento un intoccabile degli Usa». Un momento significativo che mette in luce le connessioni presenti e vive in tutto il mondo tra l’idea di casta e le discriminazioni razziali. Il testo è anche ricco di analisi storiche e sociologiche molto accurate, a partire dalla ricerca approfondita dei pilastri su cui si regge il sistema delle caste, ad iniziare dalla religione e dalla maledizione originaria di Noè su Canaan (Genesi 9:24). Non manca una citazione moderna tratta dal film The Matrix, quando l’Oracolo spiega il movimento degli uccelli dicendo che un programma è stato scritto per sorvegliare gli alberi e il vento, l’alba e il tramonto e che ci sono programmi in esecuzione ovunque (“A program was written to watch over the trees and the wind, the sunrise and sunset. There are programs running all over the place”). Il saggio si configura dunque come un appello alla riflessione, poiché, come conclude Wilkerson, un mondo senza caste libererebbe tutti (“A world without caste would set everyone free”). Loris Casadei

AMBIENTE & CINEMA

Moderati dal giornalista e critico cinematografico Paolo Micalizzi, Marco Gisotti e Carlo Giupponi dialogano sul tema Ambiente & Cinema a partire dai loro libri per indagare come il cinema e in generale la cultura sta ‘affrontando’ la crisi climatica. Marco Gisotti è uno dei maggiori esperti italiani di green economy e comunicazione ambientale, autore del saggio Ecovisioni. L'ecologia al cinema dai fratelli Lumière alla Marvel (Edizioni Ambiente), direttore artistico e creatore del Green Drop Award, premio ambientale collaterale della Mostra del Cinema di Venezia. Carlo Giupponi è professore ordinario di Economia ambientale e applicata presso il Dipartimento di Economia dell’Università Ca’ Foscari e autore del libro Venezia e i cambiamenti climatici (Rizzoli). I protagonisti dell’incontro saranno i grandi film e i registi più significativi che dalla nascita del cinema ad oggi hanno saputo descrivere o evocare con il proprio stile la crisi ecologica e le sue possibili (o impossibili) soluzioni. Ma l’attenzione va anche agli impatti ambientali della filiera cinema, dalle produzioni fino all’efficientamento energetico delle sale e ai grandi Festival, tematica particolarmente sensibile proprio per il Festival di Venezia e per la città stessa, il cui futuro è fortemente condizionato dal cambiamento globale.

Ambiente e Cinema a Venezia Fondazione Ente dello Spettacolo, Sala Tropicana, Hotel Excelsior h. 16 www.greendropaward.org | www.ecovisioni.net

SAN SERVOLO ISOLA DEL CINEMA

La Biennale di Venezia e San Servolo srl, società in house della Città metropolitana di Venezia, hanno raggiunto un’intesa pluriennale per rendere l’isola sede di alcune attività della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, facendo sì che essa diventi «luogo deputato ad ospitare […] incontri, eventi e manifestazioni legate al mondo giovanile appassionato dell’arte cinematografica». Nasce così San Servolo Isola del Cinema. «L’attenzione alle giovani generazioni è molto presente in molteplici attività che La Biennale ha inaugurato o rinforzato in questi ultimi anni, anche fuori dai luoghi destinati alle sue attività tradizionali, con una grande e crescente attenzione per il territorio – ha dichiarato Roberto Cicutto, Presidente de La Biennale di Venezia –. Questo accordo rappresenta un nuovo e importante passo in questa direzione». «L’intesa raggiunta – evidenzia Simone Cason, Amministratore Unico di San Servolo srl – rafforza ulteriormente la vocazione dell’isola che, oltre la cultura, la conoscenza e la formazione giovanile, coinvolge ora anche il mondo cinematografico, peraltro già presente in isola se si considera la recente decisione assunta dalla Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma di scegliere San Servolo quale loro sede nel Veneto».

SOUNDTRACKS

80 edizioni attraverso indimenticabili momenti di musica in cinema a cura di F.D.S.

2001 The Others Regia e musica di Alejandro Amenabar

Non è molto nutrita la pattuglia dei registi che hanno anche composto la musica dei loro film; tra questi troviamo autori del calibro di Chaplin, Eastwood, Carpenter, Kusturica, Tykwer, Figgis. Anche il cileno naturalizzato spagnolo Amenabar si iscrive di diritto a questa categoria e sicuramente lo fa da musicista preparato, a differenza di molti dei nomi su citati privi di una specifica preparazione musicale, perché la partitura di The Others è un piccolo classico di sinfonismo inquietante e spettrale.

2007 Io non sono qui Regia di Todd Haynes, musica di Bob Dylan Geniale l’intuizione del regista di rappresentare l’inafferrabilità di Dylan splittando Dylan in sei personaggi interpretati da sei attori diversi, ciascuno legato ad una diversa fase della sua vita artistica. La colonna sonora è composta tutta di canzoni del Sommo, rese dai nomi migliori dell’indie imperante in quegli anni.

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Ozu nei suoi film giovanili aveva mostrato di apprezzare molto le influenze americane, ma nel 1937 quando scrive Chichi ariki, poi girato nel 1942, la temperie era assai cambiata. Il regime aveva lanciato una guerra culturale (contemporanea a quella in Cina) per lo spirito collettivo di sacrificio e il dovere verso la società, contro l’influenza straniera e contro l'individualismo. È proprio questo che mette in moto il film, quando uno studente disobbediente muore in una gita in barca che gli era stata proibita. Il suo insegnante Harikawa (Chishu Ryu) se ne assume la responsabilità indiretta e lascia la scuola. Vedovo, trasferisce le sue speranze – s’intende, sempre in questo spirito di impegno patriottico – sul figlio Ryohei, lavorando per mantenerlo agli studi, al prezzo di una dolorosa separazione fisica. In un film dalle bellissime scansioni formali, il legame affettivo fra i due è evidenziato graficamente in due scene distanti nel tempo in cui pescano insieme muovendosi in sojikei (movimento identico e coordinato). «Non è un periodo per l’ozio… Facciamo entrambi del nostro meglio». È la grande arte di Ozu a far sì che il discorso morale ricorrente, anziché apparire ideologico, suoni autentico e commovente, inserendosi nel contesto di quel rapporto familiare che si è ormai precisato come l'argomento base del suo cinema. Così Chichi ariki, film severo con rari lampi di umorismo, e film di grande bellezza, è un tassello fondamentale nel canone del maestro giapponese. Giorgio Placereani

Chichi ariki di Yasujiro Ozu (Giappone, 1942)

restauro Shochiku, National Film Archive of Japan

classici

Yasujiro Ozu di Giorgio

Dire Chishu Ryu per lo spettatore d’oggi è come dire Ozu; è il suo attore numero uno al maschile (quella al femminile è Setsuko Hara), protagonista dei film quintessenziali del maestro come Tarda primavera o Viaggio a Tokyo. Ma partecipò (raccontava) a tutti i film di Ozu tranne due; all’inizio in veste quasi di comparsa, poi spesso come protagonista, altre volte in ruoli minori, ma comunque come vero e proprio segno, quasi firma, del regista. In tal veste compare in Tokyo-Ga di Wenders. Padre severo in Chichi ariki, più spesso tollerante e amabile, Ryu non è un attore di commedia, ma ciò non vuol dire che sia privo di senso dell’umorismo: basta guardare la scena di Buon giorno di Ozu in cui finge di essere arrabbiato con i due bambini terribili, che non ci cascano.

Però se Ryu (1904-1993) divenne assai popolare in Giappone non è per Ozu: è per essere stato uno dei personaggi principali della lunghissima serie cinematografica (49 film) Otoko wa tsurai yo, la cosiddetta serie di Tora-san, diretta da Yoji Yamada; il quale, l’anno dopo il primo episodio di Tora-san, ne riprese alcuni attori (anche Ryu) per uno stupendo film drammatico, Where Spring Comes Late (1970). Nella sua lunga carriera, Ryu lavorò anche con Akira Kurosawa (tre film), Juzo Itami, Kinuyo Tanaka; e possiamo vederlo nel ruolo del preside in un capolavoro troppo poco conosciuto, Twenty-Four Eyes di Keisuke Kinoshita (1954), oltre che in She Was Like a Wild Chrisanthemum e Carmen Comes Home dello stesso grande autore.

classici

Girata nel 1972

dal regista e sceneggiatore bosniaco Bahrudin Čengić, con Karpo Godina come direttore della fotografia, pietra miliare della black wave (la nouvelle vague jugoslava), la pellicola racconta di Adem, minatore di carbone bosniaco che incarna la figura dell’udarnik sovietico, lavoratore altamente produttivo ed entusiasta, esempio per tutti gli operai socialisti. Inserito nel proprio contesto storico e sociale, il film si pone in altisonante contrasto con le dinamiche lavorative richieste all’epoca, mostrando con ironia quasi parodistica l’insoddisfazione generale e specifica dei modelli lavorativi che Adem rappresenta. Leonardo Cigni

Slike iz života udarnika di Bahrudin Bato Čengić (Jugoslavia, 1972)

restauro Slovenska kinoteka / Filmski centar

Sarajevo / Hrvatski državi arhiv – Hrvatska

kinoteka / Österreichisches Filmmuseum col supporto di EU Creative Europe Medie

Programme / ACE - Association des Cinémathèques Européennes / Ministrstvo za kulturo Republike Slovenije

Fred

Riedel, regista di Hello Hello

Hello: Lee Ranaldo, Electric Trim (2017), Nobody Knows (2012) e No Compromise When It's Time to Die (2022), attraverso interviste e filmati d’archivio ripercorre la vita del suo maestro Ken Jacobs (classe 1933). Pioniere ed emblema del cinema d’avanguardia statunitense, appassionato di found footage, il girato di repertorio, Jacobs è autore di pietre miliari del metacinema sperimentale come Tom, Tom, the Piper’s son (1969) o il monumentale Star Spangled to Death (1956-‘60/2003‘04). Laura Gibellini

Ken Jacobs – From Orchard Street to the Museum of Modern Art di Fred Riedel (USA, 98’)

Yasujiro’s ten

Sono stato bocciato ma… (1930)

Una delle commedie studentesche agrodolci di Ozu. Bella vita di gruppo all’università, corteggiando la ragazza del bar. Non passeranno gli esami; ma tanto, gli studenti promossi non trovano lavoro.

Il coro di Tokyo (1931)

Magnifico passaggio dalla commedia al melodramma nella storia di un impiegato licenziato che accetta un lavoro come uomo-sandwich e lo nasconde alla moglie. Lei lo vede per strada e se ne vergogna.

Sono nato, ma… (1932)

Tenero sguardo sull’infanzia nel più famoso film muto di Ozu. Due fratellini figli di un impiegato perdono il rispetto verso il padre quando lo vedono fare il buffone per compiacere il capo ufficio.

La donna della retata (1933)

Uno dei film d’ambiente gangsteristico di Ozu. Kinuyo Tanaka è una ragazza moderna che si ispira alle vamp americane, innamorata di un giovane gangster. Finale drammatico ma con un tocco di speranza.

Capriccio passeggero (1933)

Commedia sentimentale, narra l’amore infelice di un operaio senza moglie, con un figlio bambino, per la ragazza povera che ha aiutato. Ozu vi porta il ricordo del quartiere di Fukagawa dov’era nato.

Figlio unico (1936)

Primo film parlato di Ozu. Una donna povera di campagna si è sacrificata per anni perché il suo intelligente figlio possa studiare a Tokyo. Tredici anni dopo va a trovarlo ed è un’amara delusione.

Tarda primavera (1949)

Il film seminale per tutto il grande cinema del dopoguerra di Ozu. Un professore (Chishu Ryu) insiste perché la figlia si sposi ma lei (Setsuko Hara) rifiuta perché non vuole lasciare solo il padre.

Viaggio a Tokyo (1953)

Un altro capolavoro. È il primo viaggio a Tokyo di due anziani coniugi, per visitare i figli sposati; ma questi sono poco filiali. Solo la vedova del figlio morto in guerra li tratta con gentilezza.

Fiori d’equinozio (1958)

Un patriarca in declino nel primo film a colori di Ozu. La figlia decide di sposare un uomo senza chiedere il consenso al padre e questi, offeso, pone il veto; ma lo sconfigge un’alleanza femminile.

L’autunno della famiglia Kohayagawa (1961) Penultimo film di Ozu, stranamente sottovalutato. Una famiglia ricca in declino: il vecchio padre frequenta un’amante, biasimato dai figli. La fine dell’estate, nel frinire incessante delle cicale.

7 #8 RESTAURI
DOC
RESTAURI classici
Focus
Alter Ozu

13.30 PalaBiennale

ORIZZONTI pubblico - tutti gli accrediti

HOKAGE (SHADOW OF FIRE)

Shinya Tsukamoto (95’)

v.o. giapponese st. italiano/inglese

14.00 Sala Darsena

ORIZZONTI pubblico - tutti gli accrediti EN ATTENDANT LA NUIT (FOR NIGHT WILL COME)

Céline Rouzet (105’)

v.o. francese st. italiano/inglese

A seguire incontro con gli autori/Q&A

14.00 Sala Casinò

VENEZIA CLASSICI - RESTAURI

pubblico - tutti gli accrediti REBECCA OF SUNNYBROOK

FARM

Allan Dwan (81’)

v.o. inglese st. italiano

14.00 Sala Perla

SETTIMANA DELLA CRITICA - SIC@SIC

pubblico 14+ - tutti gli accrediti

PINOQUO

Federico Demattè (16’)

v.o. italiano st. inglese ABOUT LAST YEAR

Dunja Lavecchia, Beatrice Surano, Morena Terranova (80’)

v.o. italiano st. inglese

A seguire incontro con gli autori/Q&A

14.15 Sala Grande

FUORI CONCORSO

pubblico - tutti gli accrediti

XUE BAO (SNOW LEOPARD)

Pema Tseden (109’)

v.o. tibetano, cinese st. italiano/inglese

14.30 Sala Corinto

VENEZIA CLASSICI - RESTAURI

pubblico - tutti gli accrediti CHICHI ARIKI

(THERE WAS A FATHER)

Yasujiro Ozu (92’)

v.o. giapponese st. italiano/inglese

14.30 Sala Giardino

ORIZZONTI EXTRA press - industry IN THE LAND OF SAINTS AND SINNERS

Robert Lorenz (107’)

v.o. inglese st. italiano/inglese

15.45 PalaBiennale

ORIZZONTI pubblico - tutti gli accrediti SEM CORAÇÃO (HEARTLESS)

Nara Normande, Tião (91’)

v.o. portoghese st. italiano/inglese

16.30 Sala Casinò

VENEZIA CLASSICI - DOCUMENTARI pubblico - tutti gli accrediti KEN JACOBS - FROM ORCHARD STREET TO THE MUSEUM OF MODERN ART

Fred Riedel (98’)

v.o. inglese st. italiano/inglese

16.45 Sala Grande

VENEZIA 80 pubblico - tutti gli accrediti IO CAPITANO (ME CAPTAIN)

17.15 Sala Giardino

FUORI CONCORSO pubblico - tutti gli accrediti

ZNAM KAKO DIŠEŠ

(I KNOW YOUR SOUL)

(ep. 1-2) Alen Drljevic Showrunner:(87’)Jasmila Žbanic

v.o. bosniaco st. italiano/inglese

18.00 PalaBiennale

FUORI CONCORSO pubblico - tutti gli accrediti

HIT MAN

Richard Linklater (113’)

v.o. inglese st. italiano/inglese

19.00 Sala Volpi

VENEZIA CLASSICI - RESTAURI pubblico - tutti gli accrediti REBECCA OF SUNNYBROOK

FARM

Allan Dwan (81’)

v.o. inglese st. italiano

19.15 Sala Grande

VENEZIA 80 pubblico ORIGIN

19.30 Sala Pasinetti

ORIZZONTI press - industry

GASOLINE RAINBOW

Bill Ross, Turner Ross (110’)

v.o. inglese st. italiano/inglese

20.00 Sala Darsena

FUORI CONCORSO press - industry

DAAAAAALI!

Quentin Dupieux (77’)

v.o. francese st. italiano/inglese

20.30 PalaBiennale

VENEZIA 80 pubblico

IO CAPITANO (ME CAPTAIN)

Matteo Garrone (121’)

v.o. wolof, francese, arabo, inglese, italiano st. italiano/inglese

a seguire

VENEZIA 80 pubblico

ORIGIN

Ava DuVernay (130’)

v.o. inglese, tedesco st. italiano/inglese

21.00 Sala Giardino

ORIZZONTI EXTRA pubblico - tutti gli accrediti IN THE LAND OF SAINTS AND SINNERS

Matteo Garrone (121’) v.o. wolof, francese, arabo, inglese, italiano st. italiano/inglese

16.45 Sala Perla

GIORNATE DEGLI AUTORI pubblico - tutti gli accrediti KANATA NO UTA (FOLLOWING THE SOUND)

Kyoshi Sugita (84’) v.o. giapponese st. italiano/inglese

A seguire incontro con gli autori/Q&A

17.00 Sala Darsena

ORIZZONTI pubblico - tutti gli accrediti DOMAKINSTVO ZA POCETNICI (HOUSEKEEPING FOR BEGINNERS)

Goran Stolevski (107’) v.o. macedone, romani, albanese st. italiano/inglese A seguire incontro con gli autori/Q&A

17.00 Sala Corinto

FUORI CONCORSO - NON FICTION pubblico - tutti gli accrediti

RYUICHI SAKAMOTO | OPUS

Neo Sora (103’)

v.o. giapponese st. italiano/inglese

17.00 Sala Volpi

VENEZIA CLASSICI - DOCUMENTARI pubblico - tutti gli accrediti

BILL DOUGLASMY BEST FRIEND

Jack Archer (78’)

v.o. inglese st. italiano/inglese

Ava DuVernay (130’)

v.o. inglese, tedesco st. italiano/inglese

19.15 Sala Casinò

ORIZZONTI press - industry PARADISET BRINNER (PARADISE IS BURNING)

Mika Gustafson (108’)

v.o. svedese st. italiano/inglese

19.30 Sala Corinto

SETTIMANA DELLA CRITICA - SIC@SIC pubblico - tutti gli accrediti IT ISN’T SO

Fabrizio Paterniti Martello (11’)

v.o. inglese st. italiano/inglese SKY PEALS

Moin Hussain (91’)

v.o. inglese st. italiano/inglese

19.30 Sala Perla

FUORI CONCORSO - NON FICTION press - industry

AMOR

Virginia Eleuteri Serpieri (101’)

v.o. italiano st. inglese

Robert Lorenz (107’)

v.o. inglese st. italiano/inglese

A seguire incontro con gli autori/Q&A

21.00 Sala Volpi

VENEZIA CLASSICI - RESTAURI

pubblico 14+ - tutti gli accrediti

BUGIS STREET

Yonfan (102’)

v.o. inglese, mandarino st. italiano/inglese

21.45 Sala Darsena

FUORI CONCORSO - NON FICTION press - industry

AMOR

Virginia Eleuteri Serpieri (101’)

v.o. italiano st. inglese

21.45 Sala Casinò

ORIZZONTI press - industry

GASOLINE RAINBOW

Bill Ross, Turner Ross (110’)

v.o. inglese st. italiano/inglese

21.45 Sala Perla

FUORI CONCORSO press - industry

DAAAAAALI!

Quentin Dupieux (77’)

v.o. francese st. italiano/inglese

22.00 Sala Grande

FUORI CONCORSO

pubblico - tutti gli accrediti

VIVANTS (ON THE PULSE)

Alix Delaporte (86’)

v.o. francese st. italiano/inglese

22.00 Sala Corinto

GIORNATE DEGLI AUTORI press - industry TO KALOKAIRI TIS KARMEN (THE SUMMER WITH CARMEN)

Zacharias Mavroeidis (106’)

v.o. greco st. italiano/inglese

22.00 Sala Pasinetti

ORIZZONTI press - industry PARADISET BRINNER (PARADISE IS BURNING)

Mika Gustafson (108’)

v.o. svedese st. italiano/inglese

Opera Prima

Accesso in sala consentito solo fino a 10 minuti prima della proiezione. La prenotazione è obbligatoria per pubblico e accreditati./ Access will be allowed only 10 minutes before screening time. Reservation is required for the public and pass holders.

Daily Venezia 80

Supplemento di n. 279 settembre 2023

Autorizzazione del Tribunale di Venezia n. 1245 del 4/12/1996

Direttore responsabile Venezia News

Massimo Bran

Redazione Marisa Santin (coordinamento editoriale), Mariachiara Marzari (immagine e comunicazione), Paola Marchetti (direzione organizzativa), Davide Carbone, Chiara Sciascia, Andrea Falco, Fabio Marzari

Luca Zanatta (graphic design)

Hanno collaborato Loris Casadei, Maria Casadei, Fabio Di Spirito, Massimo Macaluso, Roberto Pugliese, Cesare Stradaioli, Riccardo Triolo, Delphine Trouillard, Andrea Zennaro Leonardo Cigni, Laura Gibellini, Lucrezia Sillo, Irene Zanutto Stampa CHINCHIO INDUSTRIA GRAFICA www.chinchio.it redazione@venezianews.it www.venezianews.it/daily2023

8 #8
SEGUE DA P. 3 INTERNATIONAL CRITICS SCREEN INTERNATIONAL THE HOLLYWOOD REPORTER THE FILM VERDICT TONET/FABRE LE MONDE BEN CROLL THE WRAP JONATHAN ROMNEY THE OBSERVER TOMMASO KOCH EL PAIS KEVIN MAHER THE TIMES BARBARA HOLLENDER RZECZPOSPOLITA DANIEL KOTHENSCHULTE FRANKFURTER RUNDSCHAU COMANDANTE 2,25 H HH½ HHH½ HHH½ HH½ HH HH HH HH H½ EL CONDE 2,90 HH HHHH HHHH HH HHH HH HHHH HH HHH½ HH½ FERRARI 3,20 HHH HHHH HHHH½ HHHH HHH HHH HH HH HHH HHH½ DOGMAN 2,55 H½ HHH½ HHH H½ HH½ H HHH½ H HHHH HHHH BASTARDEN 3,61 HHHH HHH½ HHHH HHH HHHH HH½ HHHH HHHH HHH½ POOR THINGS 4,50 HHHHH HHHHH HHHHH HHH HHHH½ HHHHH HHH½ HHHHH HHHH½ HHHH½ FINALMENTE L’ALBA 2,83 HHHH HHH½ HH HHH½ HH HH½ HH HHH½ HH½ ADAGIO 2,50 HH HHH HH HH HHH HH½ HHH HH½ HH MAESTRO 3,85 HHHH HHHH½ HHH½ HHH HHH½ HHHHH HHH HHHHH HHH HHHH DIE THEORIE VON ALLEM 3,00 HHHH HH½ HHH H HHH HHHH HHH½ HHH HH HHHH LA BÊTE 3,72 HHHH HHH½ HHH HHHHH HHHH HHHH HHHH HH HHHH HHHH THE KILLER 3,67 HHHHH HHH½ HHH HH½ HHHH HHHHH HHHH HHH HHH HHH EVIL DOES NOT EXIST 3,83 HHHHH HHHH HHH HHHH HHH HHHH HHHH HHH HH½ HHHHH PRISCILLA 3,33 HHHHH HHHH HHHH½ HH HHH HHH HHH HHHH HHH½ HH GREEN BORDER 3,90 HHHHH HHHHH HH HHH½ HHH HHHHH HHHH HHH HHHH½ HHHH ENEA 2,50 HHH H½ HHHH H½ HH HH HHHH HH
Pubblico Accreditati Public Pass holders

LORENZO MATTOTTI STORIE RITMI MOVIMENTI

14.09 23 — 28.01 24

Museo Santa Giulia

Brescia

Visita con Un’iniziativa promossa da Media Partner

in Mostra

SALA GRANDE

FLAVIO NATALIA IL NUOVO RACCONTO (D’AUTORE) DELLE MIGRAZIONI

Il tema dei migranti entra anche a Venezia 80, ma da una prospettiva inedita, anzi due, in grado di aggiungere punti di vista e spunti di dibattito utili alla comprensione di uno dei grandi drammi dei nostri anni. Quella di oggi è la giornata di Iocapitano, l’ispirato film in cui Matteo Garrone racconta un aspetto del viaggio della speranza dall’Africa Nera all’Europa che spesso viene trascurato nel racconto giornalistico e tra nuovi schiavisti, taglieggiatori, pericoli di ogni tipo che vanno oltre alla fame e alla sete ciò che resta è il primo piano sull’umanità che sceglie di intraprendere questo viaggio, ricordandoci peraltro che per farlo lasciano qualcosa e qualcuno e non il nulla. Agnieszka Holland, dal suo canto, in Green Border, ci ha portato al confine tra Polonia e Bielorussia per parlare di Europa, di un dramma lontano poco più di 1000 chilometri, e che si consuma nel silenzio (assordante) dei grandi media che ci informano ogni giorno da ogni lato, dimenticando che uomini, donne e bambini come noi muoiono nel modo più surreale, mentre qui si discetta di fumose strategie di pace e presunte, decisive offensive. E anche qui, nessuna ideologia, solo il racconto dell’umanità.

Ancora una volta, insomma, il cinema, comunque la si pensi, sa illuminare parti di noi costringendoci a farci i conti. n

Matteo Garrone raccontando a Ciak la genesi di questo progetto, lo ha definito come «la più grossa sfida che io abbia mai affrontato e un’esperienza che porterò con me tutta la vita» Io Capitano racconta la vicenda di Seydou e Moussa (Seydou Sarr e Moustapha Fall), due ragazzi senegalesi appassionati di musica che decidono di partire per l’Europa, immaginata come la terra promessa dove realizzare i loro sogni artistici. Matteo Garrone accompagna i ragazzi in un’odissea che, da Dakar, li porta ad attraversare il deserto, subire le violenze dei lager libici fino ad per arrivare alla traversata del mediterraneo: un epico viaggio vissuto tra speranza e sofferenze. Il loro percorso da personale diviene così universale: una metaforica Odissea contemporanea, che si snoda attraverso le contraddizioni e crudeltà dell’essere umano. Garrone ha scritto la sceneggiatura con Massimo Gaudioso, Massimo Ceccherini (che aveva già collaborato a quella di Pinocchio) e Andrea Tagliaferri, ispirandosi alle storie vere di Kouassi Pli, Adama Mamadou, Arnaud Zohin, Amara Fofana, Brhane Tareke e Siaka Doumbia Garrone, che ha esordito alla regia nel 1996 con Terra di Mezzo, sulle storie di emarginazione di alcuni stranieri immigrati in Italia, è approdato a Venezia già a partire dal suo secondo film Ospiti (1998) cui, sempre al Lido, è seguito Estate romana. Nel 2002 vince il David di Donatello per la miglior sceneggiatura con L’imbalsamatoree nel 2008 il Gran premio della giuria a Cannes con Gomorra, così come con il successivo Reality (2012). Nel 2018 presenta sempre a Cannes Dogman, premio per la miglior interpretazione maschile a Marcello Fonte e il film è il candidato dall’Italia all’Oscar per il miglior film straniero. Successivamente, con Pinocchio, ottiene due candidature agli Oscar 2021.

Io capitano si ricollega idealmente al cinema degli esordi di Garrone, ma il regista puntualizza che «questavoltailmioèun“controcampo”rispettoa Terra

di Mezzo e Ospiti. Allora, attraverso i migranti, raccontavo il rapporto con l’Italia, qui invece il centro del racconto è il loro viaggio, il racconto epico della loro avventura. È il viaggio di formazione di due ragazzi che inseguono la terra promessa e si trovano ad affrontare una serie d’orrori, è un’angolazione diversa da quella cui siamo abituati. Di solito vediamo i barconi, quelli che vengono salvati, la conta dei morti e l’arrivo a Lampedusa, ma mai quello che vivono durante il viaggio. Il mio approccio è stato lo stesso di Gomorra: far rivivere allo spettatore questo viaggio in soggettiva, attraverso gli occhi di due ragazzi chenonpartonodallamiseriaassoluta,mahannolepossibilitàeconomicheper affrontarelatraversataversol’Europa» n

Benedetta

u s a i l q r c o d e e at t i va l a t u a p r o va g r at u i ta L A C O M M U N I T Y p i ù C I N E F I L A D E L P I A N E TA
DI
n. 8 Mercoledì 6 settembre 2023
80ª MOSTRA INTERNAZIONALE D’ARTE CINEMATOGRAFICA DI OSCAR COSULICH
CHECK IN
Porcaroli, al Lido per la proiezione di Enea
A PAG. 3 A VENEZIA 80 LA GIORNATA DEL PENSIERO FEMMINILE
IO CAPITANO

ORIGIN

DI ALESSANDRO DE SIMONE

Isabel Wilkerson potrà essere un nome sconosciuto ai più, ma dopo questa ottantesima edizione della Mostra del cinema di Venezia sicuramente la scopriranno in molti. Giornalista e scrittrice, è la prima donna afro-americana ad avere vinto il premio Pulitzer, uno dei più prestigiosi, se non addirittura il più prestigioso, riconoscimento per chi si occupa di fare inchiesta (e anche letteratura e musica, per essere precisi e completi). Wilkerson ha vinto il Pulitzer nel 1994, grazie a un articolo pubblicato sul New York Times, di cui all’epoca era capo redattrice della redazione di Chicago, sulla catastrofica inondazione che colpì una vesta zona nel del Midwest. Il pezzo in particolare raccontava la storia di un bambino di dieci anni che, nonostante la giovanissima età, era responsabile dei suoi quattro fratelli e sorelle più piccoli. Uno spaccato della società americana fuori dalle grandi città, quella degli uomini e delle donne che mandano avanti davvero quello sconfinato paese, ma che vivono spesso in condizioni al limite della disperazione e dimenticati dal governo federale. Ava DuVernay, la regista di Selma – la strada verso la libertà, il film che racconta la cronaca di uno degli eventi fondamentali nella battaglia per i diritti civili e contro la segregazione del Reverendo Martin Luther King, racconta in Origin la storia di Isabel Wilkerson, una pioniera per tutta la comunità afro-americana che un’artista militante come DuVernay non poteva farsi sfuggire. A interpretarla è Aunjanue Ellis-Taylor, già moglie di Will Smith nella finzione di KingRichard e che prossimamente sarà nel cast dell’attesa nuova versione de Il colore viola. La accompagna in questo biopic un cast di altissimo livello, composto da Jon Bernthal (curiosamente i due avevano già lavorato insieme proprio in King Richard) Niecy Nash-Betts, Vera Farmiga, Nick Offerman, Blair Underwood e Connie Nielsen. Origin corre per il Leone d’oro raccontando la storia di una donna che ha scardinato uno dei feudi della borghesia bianca americana. È una delle tante vittorie portate a casa dal 1965, anno della marcia di Selma, a oggi dal Reverendo King. In the name of love. n

LA MOSTRA DELLE DONNE

DI TIZIANA LEONE

n MeToo 2023. Le donne alla conquista del cinema libero Nel panel aperto dalla Presidente di Amleta, Cinzia Spanò, c’erano ieri anche Maria Pia Calzone, socia fondatrice UNITA e membro dell’Osservatorio per la parità di genere del MiC e Maya Sansa. «Con il nostro lavoro abbiamo scritto cose importanti,comeperesempiolamodalitàsucomevannocondottiiprovini,non si possono fare di notte in una stanza di un hotel, in questo momento storico è una cosa importante – sottolinea Maria Pia Calzone - Esiste un protocollo antimolestie sui set che è lettera morta, se ne consiglia la diffusione e di allegarlo ai contratti che noi attori firmiamo, ma a me non è mai successo. Lavoriamo con il corpo fin da giovanissime, c’è uno squilibrio di potere con chi è di fronte a te e può decidere del tuo futuro». «Può essere difficile denunciare, ma è importante fare un discorso per dire che è assolutamente necessario – aggiunge Maya Sansa – Io sono stata molto fortunata, ma persino le donne, all’inizio della carriera, mi dicevano di scoprirmi e di non indossare sempre i pantaloni». n Jetsun Pema, La madre del Tibet. Una vita per l’istruzione e la libertà All’incontro con la sorella del Dalai Lama ha partecipato ieri anche Kasia Smutniak, presidente della Pietro Taricone Onlus, che sviluppa e sostiene progetti mirati a offrire una formazione adeguata a bambini che vivono in condizioni disagiate, affinché possano costruire il loro futuro, come, ad esempio, la Ghami Solar School, aperta in Mustang nel 2016. n Women in cinema Award Dedicato alla valorizzazione del talento delle donne nell’arte e nel cinema, il Women in cinema award ha visto tra le premiate Chiara Sbarigia, Noemi, Ilaria Capua e Monica Guerritore. «Ho preso solo un Nastro d’argento nella vita, mai un premio teatrale - sottolinea Guerritore – Il mio premio è stato l’amore per il pubblico». n

E ARRIVA UN CORTO RAI SULLA SEXTORTION

Camilla, musicista, 17 anni, dopo essere stata vittima di sextortion si trova a decidere cosa fare: vergognarsi e rinunciare alle sue esibizioni o trovare la forza per reagire? Evento speciale alla Mostra A Voce Nuda, prodotto da Rai Cinema, proiettato ieri, vede nel cast Ginevra Francesconi (Camilla), Luigi Fedele (Pietro), Giulia Magrone (Ludovica), Andrea Delogu (Ambra) e la partecipazione straordinaria di MR Rain, interprete del brano Supereroi Scritto da Mattia Lobosco e Niccolò Bottero, diretto da Mattia Lobosco, A voce nuda è il progetto vincitore della quinta edizione del contest «La Realtà che NON esiste». n

SNOW LEOPARD (XUE BAO)

DI EMANUELE BUCCI

«Ilpopolotibetanocredenellamortedellacarneenellacontinuazionedell’anima Quando la fede buddista si scontra con la realtà della società moderna, ci si trova a dover fare una scelta». Così diceva Pema Tseden ai tempi in cui, alla sezione Orizzonti della Mostra del Cinema di Venezia nel 2019, veniva presentato in concorso il suo lungometraggio Balloon (Qiqiu). E la cultura tibetana pervade l’intera filmografia del regista, senza escludere certo Snow Leopard (Xue bao), il suo lungometraggio Fuori concorso al Lido quest’anno. Il cineasta (anche sceneggiatore, produttore e scrittore) purtroppo ci ha lasciato l’8 maggio scorso a 53 anni, ma anche senza credere nell’immortalità dell’anima possiamo affermare che una parte di lui continuerà a vivere nella poesia delle opere che ha realizzato. In quest’ultima, si parla del rapporto tra uomini e animali, un tema già toccato da Pema (pensiamo alla pecora investita dal camionista di Jinpa, Miglior sceneggiatura a Orizzonti 2018). Stavolta, un pastore nomade e un figlio discutono sul destino di un leopardo delle nevi, penetrato nel recinto delle loro pecore uccidendone nove. Il genitore vorrebbe allontanare e lasciare libero l’animale, l’altro vorrebbe ucciderlo. Comunque andrà a finire la vicenda, Snow Leopard non sarà l’ultimo lavoro che vedremo di Pema Tseden: prima di morire, infatti, il regista ha fatto in tempo a girare un nuovo film, montato dai suoi collaboratori. E andrebbe riscoperta tutta la produzione di un autore che è riuscito a far sentire la sua voce nel mondo malgrado i rapporti non sempre facili con le autorità del proprio Paese, la Cina: nel 2016 (anno in cui il suo Tharlo concorse a Venezia per il Leone d’oro), Pema fu arrestato all’aeroporto di Xining (l’accusa era di “disturbo alla quiete pubblica”) e dovette essere ricoverato in ospedale in seguito alle percosse subite. n

VIVANTS

Èun omaggio al suo primo lavoro, quello della fotoreporter, il Vivants della francese Alix Delaporte, selezionato tra i fuori concorso di questo Venezia 80. Prima di trovare vocazione come regista e sceneggiatrice, infatti, Delaporte ha lavorato come reporter e cameraman presso l’agenzia CAPA, per la quale ha collaborato a diversi programmi televisivi. Da quest’esperienza lavorativa ha preso spunto per dirigere una storia, Vivants, ambientata nel medesimo mondo, nel quale troviamo la protagonista Gabrielle cercare di emergere all’interno di un prestigioso network dell’informazione. In assenza di un’adeguata formazione, Gabrielle deve dimostrare di essere all’altezza e trovare il proprio posto all’interno di un gruppo di inviati speciali di grande esperienza. Nel vivo dell’azione, imparerà il linguaggio e il codice dei reporter, sempre appassionati, spesso divertenti e talvolta segnati dalla vita e dalla loro professione. «Al pari dei miei personaggi, ho esordito nel ruolo di fotoreporter, filmando la vita mentre scorre e affidandomi all’istinto per cavalcarne l’imprevedibile flusso» ha raccontato la regista, spiegando come la «prioritàassolutafossequelladiricrearerapiditàd’azione percatturareilgrovigliodiemozionirarefatteedilegamiumaniamplificatichesicreanosulcampo» Una vivacità che contraddistingue anche la filmografia di Delaporte, nella quale compaiono opere di diverso genere e diverso metraggio. Questa non è la sua prima apparizione a Venezia: nel 2006 ha vinto il Leone d’Oro al miglior cortometraggio con Comment on freine dans una descente? mentre nel 2014 il film LeDernierCoupdemarteau - presentato in Concorso - è valso il premio Marcello Mastroianni al giovane attore Romain Paul. n

DAILY n. 8 - MERCOLEDÌ 06.09.2023 p. 3 in Mostra

ATTORI ITALIANI PER RUOLI ITALIANI: SI MUOVE IL GOVERNO

La polemica sull’italianità degli attori in film che raccontano storie e personaggi italiani fa muovere il Governo: «Il tema dibattuto dopo l’uscita del film Ferrari alla Mostra del Cinema di Venezia – ha detto Lucia Borgonzoni, sottosegretario con delega per l’Audiovisivo in un incontro al Lido - riguarda tutto il settore e per questo che ho deciso di convocare un tavolo di confronto in cui le produzioni italiane e edestere,attori,attricierappresentatidicategoria, possanoaffrontarequestitemiinmanieracongiunta»

I lavori saranno ospitati al Ministero della Cultura. Borgonzoni ha ricordato che l’impegno a sostegno delle produzioni e delle maestranze italiane è prioritario per il Ministero: «Sarannostanziatepremialità informaditaxcreditalleproduzioniperpromuovere la selezione di registi, attori e attrici italiane». Nel decreto di riparto delle risorse per il 2023, alle produzioni audiovisive, sono assegnati circa 370 milioni.

LA FRASE del giorno

«Non volevo mio padre, ma il personaggio era perfetto per lui.

Solo Adam Driver avrebbe potuto – forse –far meglio»

Pietro Castellitto alla conferenza stampa di Enea

ANCHE CINEMA E SERIE RAI SARANNO MENO AMERICANE

IL NUOVO DIRETTORE CINEMA E SERIE TV DE MAIO: “PUNTARE SULL’IDENTITÀ”

Meno serie Usa, più spazio alle produzioni europee e massimo supporto al cinema italiano. Sono alcuni dei punti del progetto di Adriano De Maio, nuovo direttore Cinema e Serie Tv della Rai, in questi giorni a Venezia: «È ilmomentodelcinemaitaliano– sottolinea – ediquello europeo,davalorizzare,ancheacausadelloscioperodi attoriesceneggiatoridiHollywood». Spazio al cinema italiano, e a «seriechenonsianoidenticheaquelleche sivedonosualtreretiepiattaforme». Per De Maio, «la tvdeveaiutareilcinemaaritrovareilpubblico insala», magari «creandosuRaiMoviespazi per le opere prime, per un certo cinema italiano». Spazio anche alla parità di genere: «Dobbiamo cercare titoli che possano produrre modelli positivi, firmati da donne,echeraccontinodonneche hannorealizzatoqualcosa».

PIETRO CASTELLITTO: UN FILM SUL DESIDERIO DI SENTIRSI VIVI

«Io e mio padre andiamo a letto a orari diversi: gli ho telefonato all’una di notte per proporgli il ruolo di Celestochiedendogliseeraliberoasettembre,miharisposto“Fanculostodormendo”ehariattaccato,ma era un sì», Pietro Castellitto racconta così il primo approccio da regista al padre Sergio, ma «lavorando insieme negli ambienti più formali le persone le comprendi meglio, perché vedi come si relazionano col mondo.Èstatounmodopercomprenderci».Un incontro stampa quello del film Enea, con spazio al gioco padre/figlio, vista la presenza nel film anche di Cesare, fratello minore di Pietro. «Èunfilmsuldesideriodisentirsivivi.TuttociòchemuovelesceltediEneaèbisognodisentireilmovimento della vita. Tutti ci provano e da qui si genera un conflitto. Anche se ci sono i ristoranti elitari quel desiderio di sentirsi vivi non è elitario, è trasversale a tutte le generazioni e a tutti gli ambienti - spiega il regista - volevo svincolarmi dal cliché per cui la famiglia borghese apatica genera figli nichilisti. Enea per me è un eroe romantico. Il suo disagio è nel provare a essere all’altezza delle sue ambizioni. E per sentirsivivo,conValentino,inventeràlapropriaguerra». Sergio Castellitto puntualizza «Miappassiona il sentimento che Pietro ha messo in queste due stagioni dell’esistenza. C’è una generazione di adulti che sonopersonemoltoperbeneperòcrepatidentro,falliti.Egiovanimolto“permale”machehannolaforza di essere romantici e tragici, il che li rende più leali dei genitori»

HOLLAND: “IL CINEMA RACCONTi LA REALTÀ”

«Ipericolidell’oscurantismo,dellaviolenza,dell’oppressione,deltotalitarismosonostatiepuratidall’agenda europea.Eppurequestipericolinonsonosparitiel’Europa,continentedellalibertà,deidirittiumaniedella democrazia,rischiadiscompariresecontinuanellesceltedioggi:diventeràunafortezzadovelagenteverrà uccisa da noi stessi». La regista polacca Agnieszka Holland presentando Zielona granica (Il confine verde), «un film con un’etica politica», dove denuncia la politica polacca di respingimento dei migranti dal Medio Oriente e dall’Africa provenienti dal confine Bielorusso.

«Catturareilcuoredellarealtàèlaforzadelfilm.Oggiilcinemaèdebolerispetto alleserietvperchénonèabbastanzacoinvoltonellanarrazionedeiproblemi piùurgentidelmondoglobale.Oracheleserietvsembranoperderespazio,il cinemadevetornarearaccontarelarealtàsottoinostriocchi:deveoccuparsi deipoliticifascistiepopulistichestannorialzandolatesta,dellacrisiclimatica, deirifugiati,deimigrantichelascianol’Africael’AsiaperarrivareinEuropa.Se ilcinemafaràquesto,nonperderàlasuaforzamorale», Holland rivendica così il potere del cinema e conclude leggendo una nota sulle 60.000 vittime della migrazione dal 2014 a oggi e chiedendo un minuto di silenzio ai giornalisti. Os. Co.

MATTOTTI, DOPO VENEZIA IN MOSTRA A BRESCIA

Per sei edizioni, compresa l’attuale, il fumettista, illustratore e regista Lorenzo Mattotti ha firmato l’immagine della Mostra del Cinema di Venezia, realizzandone per cinque volte anche la sigla. A lui sarà dedicata l’esposizione LORENZO MATTOTTI. STORIE, RITMI, MOVI-

MENTI, curata da Melania Gazzotti e promossa da Comune di Brescia (città natale dell’artista) e Fondazione Brescia Musei. La mostra, dal 14 settembre (inaugurazione il 13) 2023 al 28 gennaio 2024 presso il Museo di Santa Giulia (nell’ambito di Brescia Bergamo Capitale italiana della

H APPUNTAMENTI H

Ore 10.00. SPAZIO REGIONE VENETO EXCELSIOR. La musica nel cinema di animazione sovietico con Angelina Zhivova, Daniele Furlati e Roberto Calabretto.

Ore 10.00. ITALIAN PAVILION EXCELSIOR. Regione Abruzzo: è già set. La Film Commission programma i Fondi 2023. Boris Sollazzo intervista Marco Marsilio.

Ore 10.00. SPAZIO INCONTRI EXCELSIOR. Ukrainian Day. Filming Industry during the war Con Roberto Ciccutto e Alberto Barbera. Interventi di Marina Kuderchuk e Volodymyr Ostapchuk. A seguire (ore 11) Filming with Ukraine un incontro con produttori e registi ucraini.

Ore 10.30. SALA MOSAICI PALAZZO DEL CASINÒ. Consegna a Sergio Castellitto del Premio Pietro Bianchi, riconoscimento che assegnano i Giornalisti Cinematografici Italiani.

Ore 11.00. SPAZIO REGIONE VENETO EXCELSIOR. Proiezione del lungometraggio La danza dei ricordi a cura dell’associazione Batticuore. Intervengono, tra gli altri, Bartolomei Amidei, Cristiano Corazzari, Agnese Sturaro.

Ore 11.00. ITALIAN PAVILION EXCELSIOR. Incontro sul tema: L’Internalizzazione del cinema e dell’audiovisivo italiano. Conduce l’incontro Giampaolo Letta. Intervengono Roberto Fiorini, Francesco Rutelli, Francesca Cima, Alessia Iannoni Sebastianini.

Ore 11.15. HOLLYWOOD CELEBRITIES LOUNGE TENNIS CLUB. Tavola rotonda su About last year, unico film italiano in concorso alla SIC.

L’AGENDA DEL CINEMA

Sono state presentate ieri le giornate professionali del cinema di Sorrento (28 novembre-1° dicembre). Presentata anche la nuova edizione degli Incontri del Cinema d’Essai (Mantova 2-5 ottobre). Hanno chiuso l’incontro gli organizzatori di Ciné & SDC Days (nella foto) che si sono conclusi qualche mese fa e che hanno annunciato la prossima edizione che si terrà a Riccione nel luglio del 2024.

NEXT GENERATION

AWARD: I VINCITORI

Si è tenuta ieri presso la Campari Lounge la premiazione della terza edizione del Next Generation Award 2023 organizzata da Manintown, un progetto che sottolinea il costante impegno del magazine che da anni lavora sullo scouting di nuovi talenti nel mondo del cinema e della creatività. I giovani attori premiati quest’anno sono stati: Domenico Cuomo, Nicolas Maupas, Amanda Campana, Lea Gavino, Fotìnì Peluso, Sebastiano Pigazzi, Andrea Dodero e Mattia Carrano. Tra gli artisti che hanno ricevuto riconoscimenti anche Ema Stokholma (Premio Speciale rivelazione) e il “nostro” Daniele Giannazzo di Ciak Generation e DANinSERIES, premiato con il Premio Speciale miglior Creator di cinema e serie tv. “Ringrazio Manintown e tutti i miei collaboratori che da dieci anni investono la loro professionalità e il loro tempo per aiutarmi ad aggiungere questi risultati” ha ringraziato Daniele Giannazzo alla consegna del premio.

cultura), focalizzerà i mondi che più hanno ispirato l’attività di Mattotti, la musica, la danza e naturalmente il cinema: saranno inclusi i lavori per i tre episodi di Eros, estratti delle animazioni, disegni preparatori e uno spazio dedicato al suo film La famosainvasionedegliorsiinSicilia

Ore 11.30. SALA LAGUNA. Presentazione del programma Venice Kids in collaborazione con Isola Edipo. Ci sarà Enzo d’Alò.

Ore 12.00. ITALIAN PAVILION EXCELSIOR. Gina Lollobrigida e Anna Magnani, l’omaggio MiC - Cinecittà a due stelle del cinema italiano. Emissione del francobollo dedicato a Gina Lollobrigida.

Ore 12.15. SPAZIO REGIONE VENETO EXCELSIOR. Treviso and the garden of Venice: ideal movie location. A cura della Fondazione Marca Treviso.

Ore 14.00. SPAZIO REGIONE VENETO EXCELSIOR. Cerimonia di premiazione del XV Premio Rodolfo Sonego. Intervengono i direttori del premio Viviana Carlet e Carlo Migotto.

Ore 15.00. ITALIAN PAVILION EXCELSIOR. Incontro promosso da CNA: Quale futuro per la produzione cineaudiovisiva italiana realmente indipendente e presentazione del Premio La chioma di Berenice per la categoria dei “truccatori” a Dalia Colli, truccatrice del film in concorso “Io capitano” di Matteo Garrone

Ore 15.30. SALA LAGUNA. Presentazione del documentario Semidei di Fabio Mollo e Alessandra Cataleta. Proiezione ufficiale alle 21.

Ore 15.30. SPAZIO REGIONE VENETO EXCELSIOR. Una storia nella storia. Evento (su invito) sui primi 50 anni della Regione Veneto. Intervengono, tra gli altri, Roberto Ciambretti, Roberto Valente.

Ore 16.00. SALA TROPICANA EXCELSIOR. Green Drop Award. Presentazione di Ecovisioni. L’ecologia al cinema dai Fratelli Lumière alla Marvel di Marco Gisotti e Venezia e i cambiamenti climatici di Carlo Giupponi.

Ore 16.10. ITALIAN PAVILION EXCELSIOR. Il cinema è giovane. Quattro strumenti per raccontarlo al meglio. Consegna del premio CinemaSarà attribuito da una giuria di cinque giovanissime/i, tre dei quali appena diplomati e provenienti da Licei e Istituti di Istruzione Superiore di diverse città italiane.

Ore 16.30. SPAZIO REGIONE VENETO EXCELSIOR. La Shoah in Veneto. I giovani raccontano. Intervengono Roberto Ciambretti, Francesca Scatto, Alberto Villanova.

Ore 16.30. SPAZIO INCONTRI EXCELSIOR. Premio sorriso diverso, madrina della Cerimonia l’attrice Giovanna Sannino di Mare Fuori e presentazione del cortometraggio Il vecchio e il muro di Antonio Palumbo distribuito da Movies Inspired.

Ore 17.10. ITALIAN PAVILION EXCELSIOR. Film in Italia? Ingaggia un regista italiano! Come ingaggiare un regista italiano può aiutare le produzioni internazionali. Incontro con l’Associazione Italiana Registi e Italian Film Commission. Modera Andrea Chimento.

Ore 18.00. REEF DOPOCINEMA COSMOPOLITAN. Evento Borsalino, con proiezione del cortometraggio Tornando a casa diretto da Joseph Corda, con Caterina Murino, Anna Ferzetti. Ore 19.00. SALA TROPICANA EXCELSIOR. Le nostre dive. 10 copertine iconiche raccontano il cinema di Elle. Un viaggio nel tempo glam, ma con lo sguardo al futuro, Piera Detassis ne parlerà con Anna Ferzetti, Barbara Ronchi e Carla Signoris. Ore 19.00. VILLA DELLA SIC. Cocktail Party organizzato da The Film Club e Minerva Pictures. Solo per invito.

in Mostra
Li. Th.

CON GENERALI A VENEZIA, ALLA PRIMA DI TIME TO CHANGE

ALLE PROCURATIE IL RITRATTO DEL FOTOGRAFO STEFANO GUIDANI, DA OTTOBRE SU RAIPLAY CON LA GUIDA DI ROCÍO MUÑOZ MORALES

Lo sfondo carico di suggestioni delle Procuratie Vecchie di Piazza San Marco, a Venezia, ha fatto ieri sera da cornice alla prima di Time to Change, un documentario di Banca Generali che vede protagonista il fotografo di moda e reportage sociali Stefano Guindani, insieme a un team di esperti e talenti. Time to Change, della durata di 54 minuti, prodotto da Cannizzo Produzioni per la regia di Emanuele Imbucci, è un viaggio intorno al mondo attraverso gli scatti fotografici di Guindani e si concentra su 17 focus per illustrare i 17 obiettivi comuni dell’Agenda ONU 2030 per lo Sviluppo Sostenibile. A guidarci sarà l’attrice Rocío Muñoz Morales, a partire da uno spazio a metà tra la galleria d’arte e il teatro di posa. «Time toChangeèunimportantepassoversola consapevolezzael’azioneperaffrontarele sfideglobalipresentatedall’AgendaOnu, ecimostrasiaiproblemichelesoluzioni» spiega Guindani. «Dalla visione della volpe bianca artica nel suo ambiente semprepiùminacciato,cirendiamoconto dell’urgenzadelcambiamentoclimatico. Ma ci sono anche segnali positivi, come Fairmined, l’etichetta che certifica l’oro di origine sostenibile, così come le tante iniziative per il recupero delle risorse, il riciclo delle acque a Singapore,olatrasformazionedeglipneumaticiinItalia.Perchécon lacollaborazioneditutti,ilcambiamentoèpossibile». n

AL LIDO con

LIDO LAND

STEFANO DISEGNI

DAILY n. 8 - MERCOLEDÌ 06.09.2023 p. 5 in Mostra www.stefanodisegni.it
Sergio Castellitto Il cast di Enea al completo.

SALA GRANDE

THE NEW TALES OF MIGRATION. D’AUTEUR

The theme of migrants also enters Venice 80 but from two unprecedented perspectives that can add points of view and valuable discussions to understand one of the great dramas of our years. Today is the day of Io Capitano, the inspired film in which Matteo Garrone tells an aspect of the journey of hope from Black Africa to Europe that is often overlooked in journalistic reporting. Among new slavers, cutthroats, and dangers of all kinds that go beyond hunger and thirst, what remains is the close-up of the human beings that choose to undertake this journey, reminding us that to do so, they leave something and someone. Agnieszka Holland, on her side, in The Green Border, has taken us to the border between Poland and Belarus to talk about Europe, about a drama that is little more than 1,000 kilometres away and that is being consumed in the (deafening) silence of the big media that informs us every day from all sides, forgetting that men, women and children like us are dying in the most surreal way. At the same time, we discuss smoky peace strategies and alleged decisive offensives. And here again, there is no ideology, just the narrative of humanity. Once again, it can illuminate parts of us by forcing us to come to terms with them.

in Mostra

Direttore Responsabile: Flavio Natalia

Responsabili di Redazione: Oscar Cosulich (contenuti), Biagio Coscia (realizzazione)

In Redazione: Emanuele Bucci, Alessandro De Simone; Claudia Giampaolo, Davide Di Francesco (web), Tiziana

Leone - Grafica: Guido Benigni - Collaboratori: Vania

Amitrano, Giulia Bianconi, Mattia Pasquini - Foto: Maurizio D’Avanzo - Stampa: CHINCHIO INDUSTRIA

GRAFICA www.chinchio.it.

www.ciakmagazine.it

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LA GIORNATA DELLE AUTRICI

CÉLINE SCIAMMA E TEONA STRUGAR MITEVSKA PORTANO

I LORO NUOVI FILM ALLE GDA IN UN EVENTO SPECIALE

Presidente della giuria di Venezia 79 la prima, regista invitata dallo scorso Orizzonti col suo precedente The Happiest Man in the World la seconda, Céline Sciamma e Teona Strugar Mitevska tornano al Lido per la ventesima edizione delle Giornate degli Autori di questa 80ª Mostra del Cinema di Venezia. Saranno loro le protagoniste dell’evento speciale che presenta al pubblico il corto This is How a Child Becomes a Poet (Francia, Italia, 2023, 16’), dedicato dalla francese alla poetessa Patrizia Cavalli (scomparsa nel 2022), e il 21 Days Until the End of the World (Nord Macedonia, 2023, 78’) con cui la macedone racconta «uncountdownfattodiparentesiquotidianeall’epocadellockdown». 21 spunti di riflessione dai quali ripartire per ricostruire un mondo letteralmente distrutto, ma anche un diario intimo, una riflessione politica, un atto di ribellione. Parola che unisce queste due “outsider”, presentando le opere delle quali la direttrice artistica Gaia Furrer dice: «SonodueveriepropriregalicheleGiornatericevonodaduevocitra lepiùpreziosedelcinemaeuropeo.Laperseveranzaconcuiquestedonne combattono per ciò che è giusto attraverso il loro cinema si trasforma in duefilmchesonocomepausediriflessionedailoropercorsi,purfacendone perfettamente parte. Due opere che condividono con il mondo esterno una ricerca individuale, tra introspezione e poesia»

FOLLOWING THE SOUND

Kanata no uta, Giappone, 2023. Regia Kyoshi Sugita. Interpreti An Ogawa, Yuko Nakamura, Hidekazu Mashima Durata 84’. Produzione: Nekojarashi

PRIMA MONDIALE, OPERA PRIMA

Il regista giapponese Kyoshi Sugita, vincitore nel 2021 del Festival International de Cinéma de Marseille grazie al suo Haruhara-san no uta, ritratto del mondo interiore di una giovane donna, torna ad esplorare l’universo femminile. Haru (An Ogawa), giovane impiegata in una libreria, ferma Yukiko (Yuko Nakamura) col pretesto di chiederle alcune indicazioni, ma in realtà ha notato un dolore profondo sul suo volto. Allo stesso tempo segue con discrezione anche Tsuyoshi (Hidekazu Mashima), controllandone le espressioni. Quando Haru era ancora una studentessa alle medie sua madre morì e allora le capitò di incontrare e parlare sia con Yukiko, sia con Tsuyoshi. Entrambi sembravano soffrire di cuore e anni dopo Haru è ancora sulle loro tracce, quasi per il rimorso di non aver saputo aiutare sua madre pur conoscendone la tristezza. Haru continua a sorvegliare Yukiko e Tsuyoshi e in quegli incontri si confronta con i sentimenti verso la madre e il dolore di quelle due persone.

ABOUT LAST YEAR

Italia, 2023. Regia Dunja Lavecchia, Beatrice Surano, Morena Terranova. Con Celeste Borgialli, Letizia Nacci, Giorgia Oliverio. Durata 1h e 20’.

SIC – CONCORSO

PRIMA MONDIALE, OPERA PRIMA

Al concorso della 38ª SIC è il turno dell’Italia con AboutLastYear, il doc di Dunja Lavecchia, Beatrice Surano e Morena Terranova che racconta un anno nella vita delle ventenni Celeste, Giorgia e Letizia. Nella periferia di Torino, le tre trovano uno spazio di libertà nel contesto delle ballroom, dove le donne cisgender come loro sono tradizionalmente considerate ospiti. Ma «ora,specialmente in Italia, le cose stanno cambiando», spiegano le registe, per cui «girarequestodocumentariovuol diremandareunmessaggioculturaleesociale,al di là di pregiudizi e stereotipi». Per la Delegata Generale della SIC Beatrice Fiorentino, il film è anche «un coming of age, un canto alla vita» e un esempio di «cinema di sguardo puro, libero e fieramenteindipendente». Tra i corti di SIC@SIC abbiamo invece Pinoquo di Federico Demattè. Emanuele Bucci

GUERRE STELLARI

DAILY n. 8 - MERCOLEDÌ 06.09.2023 p. 7 in Mostra
F. Ferzetti L’ESPRESSO A. Finos REPUBBLICA P. Mereghetti IL CORRIERE DELLA SERA M. Mancuso IL FOGLIO F. Alò IL MESSAGGERO A. De Grandis IL GAZZETTINO F. Pontiggia IL FATTO QUOTIDIANO M. Gottardi LA NUOVA VENEZIA F. Caprara LA STAMPA P. Armocida IL GIORNALE C. Piccino IL MANIFESTO MEDIA COMANDANTE HH HHHH HH½ HHH½ HHH½ HH½ HH½ HH½ HHH½ HHHH H 2,9 FERRARI NP HHH HH HHH HH HHH½ HH½ HHH½ HHH HHH½ HHH 2,9 DOGMAN NP HH½ HH HHHHH HHH½ HHH½ H½ HHHH HH HH H 2,7 EL CONDE HHHH HH½ H½ H HH HH½ HH½ HH HHHH HHHH HH½ 2,6 FINALMENTE L’ALBA HHHH HHHH H½ H½ H½ H½ HH½ HH HHH½ HHH½ HHH 2,6 POOR THINGS HHH HHHH HHH½ HHHH HHHHH HHHH HHHH HHH½ HHHHH HHHH HHHH 4,0 BASTARDEN (THE PROMISED LAND) HH½ HHH HH½ HH½ HHH HHH HH½ HHH HH½ HHH½ H½ 2,7 ADAGIO HH½ HHHH HH½ NP HHH HHH HH½ HHH HHH½ HHH½ HH 3,0 MAESTRO HHHH HHH HHHH HHH½ HHHH HHH½ HH HHH½ HHH½ HHH½ H½ 3,3 DIE THEORIE VON ALLEM HHH HHHH HH H HH½ HHH HHHH HH½ HHH HHH NP 2,8 LA BÊTE HHH HHH½ HH½ HH H HHHH H½ HHH½ H½ HHHH HHH 2,7 THE KILLER HHH½ HH½ HHH HHHH HH½ HHH½ HH HHHH HHH½ HH½ HH 3,0 AKU WA SONZAI SHINAI (IL MALE NON ESISTE) HHHH½ HHHH½ HHHH HHHH HHHH½ HHH½ HHH½ NP HHH½ HHH HHH½ 3,9 PRISCILLA NP HHH½ HH½ HH HHH½ HH HH HH HH½ HHH HH 2,5 ENEA HHH½ HHHH HH HHHH HHHH H HHHH½ HHH HHHH HHHH H 3,2 GREEN BORDER HHH½ HHHH HHHH HHHH½ HHHH HHH½ HHH HHHH HHHH HH HHH 3,6 HHHHH LA PERFEZIONE ESISTE HHHH DA NON PERDERE HHH INTERESSANTE HH PREGI E DIFETTI H DIMENTICABILE NP VOTO NON PERVENUTO

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