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ATTUALITÀ
IL MONDO DEI TRASPORTI • Dicembre 2006
PAOLO CIERVO DIRETTORE GENERALE VOLVO CENTER TRUCKS
Genio e sregolatezza di Paolo Altieri CALENZANO - Un personaggio pirotecnico, di grande simpatia, come spesso lo sono i napoletani, il titolare della nuova Concessionaria Volvo “Center Trucks” appena inaugurata in quel di Calenzano, a poche centinaia di metri dall’uscita del casello autostradale. Si chiama Paolo Ciervo non è napoletano ma ci è nato poco lontano, a Sant’Agata dei Goti, in provincia di Benevento, l’11 febbraio del 1958. Al suo paese, ieri come purtroppo ancora oggi, non ci sono grandi prospettive per un futuro appena decente. Così, sul finire del 1977, all’età di soli 19 anni, Paolo Ciervo decide di abbandonare il paese e come tanti altri paesani puntare verso il nord dell’Italia in cerca di fortuna. Lo accompagnano nell’avventura i fratelli Sfora, amici fin dall’infanzia, con i quali approda nel piccolo centro di Caserane, una frazione di Quarrata, in provincia di Pistoia. “La scelta della località - ricorda - non fu casuale. In quell’angolo d’Italia si erano già sistemati alcuni paesani di Sant’Agata e sapevamo di poter contare sul loro aiuto per le prime difficoltà del momento. Che vengono quasi subito superate perché i miei amici Sfora erano degli ottimi idraulici mentre io me la cavavo molto bene come carrozziere. E infatti trovammo subito lavoro”.
TRASPORTO ECOLOGICO
LA PRIMA GRANDE SVOLTA Poco più di due anni dopo, nel 1980, la prima grande svolta nella vita di Paolo Ciervo. Conosce l’attuale moglie Gianna, originaria di Calenzano, una donna semplice ma con un grande carattere. “Sarà la mia fortuna”, riconosce Paolo Ciervo. Il matrimonio viene celebrato nel luglio dello stesso anno e se vogliamo parte proprio da qui la grande avventura imprenditoriale dell’ex carrozziere campano. La racconta così la sua storia: “Appena sposati, era abituale la domenica partire da Caserane e raggiungere a Calenzano l’abitazione dei suoceri dove di solito lasciavo la mogliettina e, da uomo inquieto e curioso come sono sempre stato, me ne andavo in giro da solo con la mia fedele Fiat 126 un po’ per scoprire i posti ma molto per incontrare gente, parlare, magari cogliere qualche opportunità per un nuovo lavoro. Una domenica nel corso di una delle mie scorribande solitarie, la mia attenzione venne colpita da un vecchio camion Fiat esposto per
vendere era davvero il mio mestiere”. La consacrazione del venditore Paolo Ciervo arriva subito in occasione del Salone dei Veicoli Industriali al Lingotto di Torino. “Anche quella era la prima volta - racconta - che mettevo piede in una rassegna del genere. Sullo stand Volvo un fiume di gente curiosa ma anche interessata. Ho la fortuna di attaccare bottone con un camionista di Crema, tale Giuseppe Mitti, al quale riesco a vendere il mio primo camion, un F6 nuovo di zecca. Andai direttamente a Crema a ritirare la caparra di 5 mi lioni. Come d’incanto quel primo co ntratto annullò completamente le mie angosce e i miei timori di essere scoperto dal titolare della Eurodiesel come un vero e proprio impostore. Ero eccitatissimo, caricato letteralmente a pallettoni. E infatti quasi subito chiudo la seconda trattativa per un altro F6 con la Icea di Calenzano”.
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Viene anche definito il “Leonardo da Vinci del camion” il titolare della nuova concessionaria Volvo “Center Trucks” con sede a Calenzano, a poche centinaia di metri dall’uscita del casello autostradale. Come un mago si è trasformato negli anni in un grande operatore del trasporto, partendo da una umile e difficile situazione quando in pratica non aveva né arte né parte.
la vendita come usato davanti a un’officina Volvo Trucks. Non avevo alcuna idea di cosa farmene di quel camion, ma chissà perché sentii l’esigenza di approfondire l’argomento. Così il lunedì mattina chiamai l’officina per avere notizie del camion usato e fui indirizzato alla Concessionaria Volvo Eurodiesel di Calenzano. Dove, spacciandomi con molta incoscienza per venditore di camion, mi dichiarai interessato a quel vecchio Fiat. Evidentemente diedi una buona impressione sia al primo di-
Paolo Ciervo, dinamico direttore generale della nuova Concessionaria Volvo Truck Center, nella foto a destra con l’amministratore delegato di Volvo Italia, Marco Lazzoni, e il direttore de Il Mondo dei Trasporti, Paolo Altieri. In alto, la serie speciale Volvo FH 16 660 Black Special.
rigente della Eurodiesel con il quale ebbi il primo incontro, sia soprattutto con il titolare, Giorgio Passano, un vero osso duro, perché entrambi mi prospettarono la possibilità di essere assunto come venditore proprio da loro”. “Si può immaginare - prosegue - il mio stato d’animo di fronte a una simile opportunità che però mi vedeva assolutamente impreparato non avendo mai nemmeno immaginato di poter fare un lavoro del genere. Era perfettamente
riuscito il mio gioco di prestigio, ma con quali conseguenze alla prova dei fatti?” Fatto sta che Paolo Ciervo nel 1983 abbandona il suo mestiere di carrozziere per diventare dipendente della Eurodiesel come venditore con tanto di giacca e cravatta. “Tremavo all’idea che potessi fallire, ma in me c’era la convinzione di potercela fare. Non sapevo nulla di pratiche di vendite, di fatturazione, di bolle. Me le studiavo a casa la sera insieme alla mia Gianna, ma intanto scoprivo io stesso che quello di
Ormai Paolo Ciervo è lanciato. In concessionaria è apprezzato e stimato, i clienti lo cercano per avere un parere, un consiglio. E lui non si fa mai pregare, sempre disponibile, di giorno ma anche di notte. Amici e conoscenti ne ha tanti per cui il suo raggio d’azione per la vendita si allarga sempre di più, fino ad arrivare anche in Campania, nei luoghi delle sue origini. Nel 1987 la Eurodiesel, consapevole delle straordinarie qualità del giovane venditore campano, decide di coinvolgerlo più direttamente in azienda regalandogli il 2,5 per cento della società. È anche il modo per non perderlo, perché ormai anche la concorrenza ha imparato ad apprezzare le qualità dell’ex carrozziere campano. La nuova collocazione in azienda spinge ancor più Paolo Ciervo ad agire con l’acceleratore schiacciato nel suo lavoro quotidiano. Che svolge con le “antenne” sempre puntate sull’intero orizzonte per cogliere tutte le opportunità che il suo fiuto, da vero “cane da tartufo”, è in grado di intuire. La nuova opportunità si presenta l’anno dopo, nel 1988, a seguito di un incontro con un dirigente della Carrozzeria Calabrese che gli fa scoprire il mondo del trasporto rifiuti. La velocità nel prendere decisioni è nel Dna di Pao lo Ciervo che, avendo intuito le grandi potenzialità di sviluppo di un settore così fondamentale nella vita quotidiana, convince Giorgio Passano a costituire una società, divisa al 50 per cento con lui, destinata a operare nel trasporto rifiuti. “Non avevo nemmeno i 3 milioni da versare come parte della mia quota confessa - che infatti mi vennero prestati da Giorgio Passano, ma avevo perfettamente capito che quello era un filone di lavoro in cui avremmo potuto fare grandi cose. Non era un mondo facile da capire, perché caratterizzato da mille implicazioni anche di ordine poli(segue a pag. 16)