22 AUTORAMA ADRIA - È stato il circuito automobilistico di Adria, nei pressi di Rovigo, a richiamare per un giorno l’attenzione sulla società Marangoni Tyre e sul mondo dei pneumatici di cui fa parte. È ormai trascorso più di un decennio da quando l’azienda di Rovereto, leader nel settore della ricostruzione di pneumatici giganti, decise di affrontare la sfida della produzione di pneumatici nuovi per autovettura, concentrando tale attività nello stabilimento di Anagni. Ebbene, quel che sembrava un’impresa votata al fallimento, considerate le dimensioni e la storia dei grandi costrut-
Luglio/Agosto 2003
MARANGONI TYRE / Dieci anni di inarrestabile escalation
Un posto al sole Una produzione di 3 milioni di pneumatici l’anno, una gamma di prodotti che ha saputo farsi largo nel segmento dei pneumatici ad alte prestazioni e invernali, una positiva risposta sul difficile mercato europeo, la grande sfida di Marangoni nel produrre pneumatici nuovi per vettura sembra davvero vinta.
per cento al mercato nazionale. “Sicuramente abbiamo fatto - ha dichiarato Andrea Vassura, consigliere delegato della Marangoni Tyre - in questi dieci anni dei grossi passi in avanti. Ma non dobbiamo assolutamente credere di aver già centrato i nostri obiettivi. Diciamo che stiamo operando sempre senza rete ma a un’altezza maggiore, per cui non possiamo permetterci il lusso di sbagliare, anche se dobbiamo mantenere la nostra sfida dell’osare. Il successo finora ottenuto, che ci riempie di soddisfazione, è dovuto alla nostra sensibilità nell’interpretare le tendenze emergenti del mercato del ricambio dei pneumatici con prestazioni superiori e alla nostra rapidità nel tradurle in prodotti e progetti”.
Un fatturato di tutto rispetto Per capire quale sia oggi la realtà di Marangoni Tyre, bastano pochi significativi numeri. Si tratta di un’azienda che occupa circa 600 persone, che viaggia su un fatturato di 80 milioni di euro e che produce più di 3 milioni di pneumatici l’anno. Cinque anni fa i pneumatici con codici di velocità V e W rappresentavano il 6 per cento della produzione Marangoni, oggi sono passati a oltre il 20 per cento. Non solo, ma nel frattempo Marangoni Tyre ha cominciato a raccogliere le prime esperienze dalla verifica della qualità dei suoi pneumatici Andrea Vassura, consigliere delegato della Marangoni Tyre, sostiene che negli ultimi dieci anni l’azienda ha fatto grandi passi in avanti: “Ma non dobbiamo credere assolutamente dice - di aver già centrato i nostri obiettivi. Molto resta ancora da fare e il successo che abbiamo ottenuto è dovuto alla nostra sensibilità nell’intuire le tendenze del mercato”.
tori di pneumatici con i quali Marangoni Tyre andava a confrontarsi, si è trasformata in una piccola grande realtà, proiettata verso traguardi ancora più ambiziosi. Se è vero che negli ultimi 10 anni gli impianti di pneumatici in Europa si sono ridotti da 111 a 83, Marangoni Tyre è andata controcorrente, maturando la sua crescita proprio quando tutti i “big” rivedevano le proprie
strategie produttive, spesso ridimensionando o appunto chiudendo delle fabbriche. Così, oggi, in un mercato del ricambio (quello al quale Marangoni Tyre si rivolge), che registra in Europa un volume di circa 150 milioni di pezzi venduti ogni anno, la produzione nello stabilimento di Anagni viaggia sui 3 milioni di pezzi l’anno, dei quali l’800 per cento destinato all’esportazione e il 20
MASSIMO DE ALESSANDRI, CONSIGLIERE DELEGATO DI MARANGONI HOLDING
La continuità ADRIA - Nome: Massimo. Cognome: De Alessandri. È l’uomo della continuità del Gruppo Marangoni, oggi ancora sotto la guida del suo fondatore Mario Marangoni, che ne è presidente e amministratore delegato. Giovane sicuramente di grandi qualità, Massimo De Alessandri, 38 anni, originario di Asti, figlio un impiegato statale, una sorella (Daniela, inserita nell’ufficio comunicazione di Marangoni Tyre), sposato con la signora Maria (figlia di Mario Marangoni), due figlie (Mariella di 7 anni e Margherita di 3), è oggi consigliere delegato della Marangoni Holding, che dallo scorso anno ha come direttore generale Luciano Favero proveniente dal Gruppo Benetton. Massimo De Alessandri già da bambino è con la famiglia a Rovereto, dove consegue il diploma di ragioneria all’Istituto Fontana, prima di laurearsi in economia e commercio all’Università di Verona, discutendo una tesi dal titolo quanto mai significativo per quel che sarebbe stata poi la sua carriera professionale: “Bilancio consolidato della Marangoni Pneumatici”. Con una simile tesi è inevitabile per il giovane laureato in economia entrare dalla porta principale nel gruppo industriale di Rovereto. In qualità di assistente alla direzione generale, si occupa delle attività di leasing e controllo e due anni dopo viene letteralmente spedito ad Amburgo per seguire l’acquisizione di uno stabilimento e la successiva realizzazione di un impianto tutto nuovo alla periferia della città tedesca. Due anni dopo (siamo nel 1996) viene richiamato in Italia alla sede centrale e nel 97 viene nominato consigliere delegato della Marangoni Pneumatici. L’escalation del giovane prosegue inarrestabile, con la nomina nel 1999 a presidente di Marangoni Tyre e nel 2001 a consigliere delegato di Marangoni Holding. Giovane ma già carico di grande esperienza, Massimo De Alessandri ci introduce nel variegato mondo della Marangoni. “Un gruppo - sottolinea - che comprende numerose società. Anzitutto la Marangoni Pneumatici, l’azienda storica del gruppo, oggi con 400 dipendenti, un fatturato di 60 milioni di euro, specializzata nella ricostruzione di pneumatici per autocarri e movimento terra ma anche nella produzione di pneumatici per carrelli elevatori. C’è poi la Marangoni Tread, 500 dipendenti, un fatturato di 190 milioni di euro, con impianti a Frosinone e Fermentino, ad Amburgo in Germania, Belo Horizonte in Brasile, tutti specializzati nella produzione di battistrada, prestampati e macchinari per la ricostruzione. Il terzo grande polo industriale di Marangoni Holding è la Marangoni Tyre, 550 dipendenti, 80 milioni di euro di fatturato, impianto produttivo ad Anagni per pneumatici nuovi vettura e veicoli commerciali leggeri. Del gruppo fanno parte anche i 52 negozi di vendita e
assistenza Pneusmarket, di cui Marangoni Spa detiene il 51 per cento di quota azionaria e che tutti insieme, con 150 dipendenti, realizzano un fatturato di circa 35 milioni di euro. Completa il pianeta del gruppo di Rovereto la Marangoni Meccanica, 70 dipendenti, 10 milioni di euro di fatturato, specializzata nella produzione di stampi e macchinari per l’industrializzazione dei pneumatici nuovi”. Quali gli obiettivi di Marangoni Holding? “Sono molto semplici. L’impegno mio e quello di tutti i collaboratori del gruppo è quello di lavorare per consolidare ulteriormente le attività delle varie società, tenendo ben presente gli sviluppi del mercato, le esigenze della clientela nei confronti della quale dobbiamo dimostrare sempre la massima professionalità e la grande serietà che hanno finora caratterizzato la vita del gruppo. È anche evidente che, viste le premesse e i risultati conseguiti negli ultimi dieci anni, contiamo di sviluppare ulteriormente la Marangoni Tyre, sia ampliando la gamma dei pneumatici, sia ricercando nuovi partner con i quali crescere e rispondere sempre meglio alle esigenze del mercato. Abbiamo certamente molto da imparare ancora, ma abbiamo anche dimostrato che sappiamo realizzare pneumatici per vettura competitivi e prestazionali”.