Il Napoli è tornato Campione! - Online

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LE ALTRE PARTITE

Giornata 34

Napoli 1 | Fiorentina 0

NAPOLI: Gollini; Di Lorenzo, Kim, Ostigard, Olivera; Anguissa, Demme (1’ st Lobotka), Elmas (39’ st Zerbin sv); Lozano (45’ Kvaratskhelia), Osimhen (32’ st Simeone), Raspadori (1’ st Zielinski). All.: Spalletti.

FIORENTINA: Terracciano; Dodo (1’ st Venuti), Milenkovic, Igor, Terzic; Amrabat, Duncan (21’ Mandragora); Gonzalez, Bonaventura (21’ st Castrovilli), Sottil; Jovic. All.: Italiano.

ARBITRO: Marchetti

RETI: 29’ st rig. Osimhen

Più che una partita di calcio è stato uno show stile Hollywood. Col presidente De Laurentiis pienamente al centro del palcoscenico. Finalmente a suo agio, in un mondo che è il suo, molto più di quello del calcio. Napoli ha festeggiato i suoi campioni con una festa degna della consegna degli Oscar. Magari qualcuno avrà storto anche il naso, mai per una festa sportiva si era visto nulla di simile. Nulla a che vedere neanche con le celebrazioni

made in Usa, con pullman scoperti. Nulla a che vedere neanche con i mondiali vinti dall’Italia, con adunate oceaniche ai Fori Imperiali. La festa voluta dal patron azzurro è quella tipica del suo mondo. Colori, canzoni, premiazioni. Se vogliamo l’unica cosa veramente che sa di calcio sono state le parole di Giuntoli, parole che sanno di addio. Ma ci può stare. Il diesse azzurro ha fatto chiaramente capire come il suo ciclo napoletano si sia

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concluso. Dopo 8 anni è una cosa abbastanza normale. Ma qui si parla della cavalcata azzurra, parliamo di calcio giocato. Il Napoli contro la Fiorentina è tornato a vincere. Dopo due pareggi consecutivi è arrivata la vittoria. E’ la prima volta nella sua storia che il Napoli vince una partita dopo aver vinto matematicamente lo scudetto. Nel 1987 dopo la partita del 10 maggio il Napoli pareggiò ad Ascoli. Nel 1990 lo scudetto arrivò all’ultima di campionato. Per la prima volta gli azzurri hanno vinto da freschi campioni d’Italia. Per quello che poteva contare è stata una partita molto strana. Gli azzurri sono scesi in campo con poche energie, e tanta adrenalina. Partenza sparata, poi un calo vistoso nel primo tempo. Nella ripresa Spalletti ha dato spazio al centrocampo titolare, e quasi come per inerzia sono arrivati due rigori, nettissimi. Il primo lo ha calciato Osimhen, facendoselo parare. Diciamo che in una stagione straordinaria al Napoli è mancato un rigorista affidabile. Il secondo, tra la sorpresa generale lo ha calciato ancora Osimhen. Che dopo aver fallito un penalty contro il Liverpool, e dopo essersi fatto parare di Terracciano il rigore una decina di minuti prima stavolta ha segnato.

Il resto è festa pura. Vittoria giusta per quanto visto nella ripresa. Con un grande protagonista, Gollini. Ci teneva da morire a vincere contro la Fiorentina, e la vittoria è arrivata grazie ad un paio di parate straordinarie del vice Meret. Ma la partita non contava nulla. Era solo una festa stile Hollywood.

Napoli 83 Juventus 66 Lazio 64 Inter 63 Milan 61
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Giornata 35

Monza 2 | Napoli 0

MONZA: Di Gregorio; Izzo (38’ st Antov), Marlon, Caldirola; Ciurria, Pessina (37’ st Machin), Rovella (31’ st Sensi), Carols Augusto; Mota, Caprari (23’ st Birindelli); Petagna (38’ st Carboni). All. Palladino

NAPOLI: Gollini; Bereszynski (17’ st Di Lorenzo), Rrahmani, Jesus, Olivera; Anguissa (17’ st Raspadori), Lobotka (35’ st Simeone), Zielinski; Elmas (17’ st Politano), Osimhen, Zerbin (1’ st Kvaratskhelia). All. Spalletti

ARBITRO: Cosso

RETI: 18’ pt Mota (M), 9’ st Petagna (M)

IlNapoli a Monza paga per le feste. Quasi inevitabile. Contro la Fiorentina la settimana prima hanno giocato e vinto grazie all’adrenalina di Udine, appena meno di 70 ore prima. E per quella generata dal clima di festa, Vero che gli azzurri probabilmente in quelle tre notti hanno faticato a chiudere gli occhi, ma l’adrenalina ha fatto la differenza. A Monza una settimana dopo l’adrenalina ha lasciato il posto alla stanchezza. Prima mentale e poi fisica. Ed è quasi inevitabile che si sia arrivati a questo. Per altro abbiamo avu-

to la riprova che quella azzurra è una squadra forte, ma senza campioni assoluti. Per vincere ha bisogno di essere al massimo dal punto di vista mentale. Ci sono pochi giocatori in grado di risolvere il tutto con una giocata. Una squadra così inevitabilmente perde quasi tutto quando gioca senza la massima concentrazione. Detto questo sconfitta neanche giusta. Gli azzurri hanno subito due gol, ma i brianzoli hanno giocato soprattutto in fase di contenimento. Una buona squadra quella di Raffaele Palladino. Squadra che ha battuto

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due volte la Juve, e che è andata a vincere anche a San Siro contro l’Inter. Si vedeva che loro, giustamente, hanno provato a fermare i campioni d’Italia. Una gara di grandissima attenzione, preparata benissimo. Alla fine il risultato è un po’ esagerato, sicuramente nel punteggio, magari anche nella sostanza. Perché anche se giocando a strappi il Napoli avrebbe meritato il pareggio. Poi c’è stato un arbitraggio, Var compreso, che nella migliore delle ipotesi ha lasciato un po’ sconcertati. Lasciamo perdere le occasioni dubbie, compreso il fallo su Zielinski in occasione del primo gol. Ma almeno un rigore colossale è stato negato per un calcione rifilato a Osimhen in piena area. E qui alle colpe dell’arbitro vanno sommate quelle del Var. Cossu è giovane, ma qualcuno dovrà spiegargli che i falli sono tali a prescindere dal suo metro di giudizio. I calci non sono ammessi, mai. Ma ovviamente non ci sono problemi. Che non fosse la partita in cui cercare il massimo lo si era capito dalla formazione mandata in campo. Con 5 “riserve”, con Bereszynski dal primo minuto, addirittura con Zerbin. E con Gollini in porta, col portiere che sembrava in certi momenti l’unico che stesse giocando una partita vera. Si vede che ci tiene molto. Se addirittura Osimhen è parso a tratti non al top è chiaro che c’era qualcosa che non andava. Ma ovviamente va più che bene così, ci mancherebbe.

Napoli 83 Juventus 69 Inter 66 Lazio 65 Milan 61
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Giornata

Napoli 3 | Inter 1

NAPOLI: Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Kim (29’ st Jesus), Olivera; Anguissa, Lobotka, Zielinski (38’ st Gaetano); Elmas (24’ st Raspadori), Osimhen (24’ st Simeone), Kvaratskhelia (38’ st Politano). All.: Spalletti

INTER: Onana; D’Ambrosio, De Vrij, Bastoni (13’ st Acerbi); Bellanova (29’ st Dumfries), Barella (13’ st Brozovic), Asllani, Gagliardini, Gosens (35’ st Lautaro); Lukaku, Correa (29’ st Dimarco). All.: Inzaghi

ARBITRO: Marinelli

MARCATORI: 22’ st Anguissa (N), 37’ st Lukaku (I), 40’ st Di Lorenzo (N), 45’+5’ st Gaetano (N)

Il Napoli contro l’Inter si è tolto l’ultimo sfizio. Battendo la squadra di Inzaghi è riuscito a portare a termine un’impresa non di poco conto: ha vinto contro tutte le squadre della massima serie. All’andata aveva messo insieme un cammino pazzesco, vincendole tutte, tranne le partite con Fiorentina, Lecce e Inter. Contro la squadra salentina ha vinto 2-1, contro i viola ha vinto 1-0, una partita complicatissima, atteso che arrivava meno di 72 ore dopo la vitto-

ria matematica dello scudetto. Facile immaginare che erano poco avevano chiuso occhio. Con l’Inter non era semplice. I nerazzurri erano reduci, tra campionato e Coppe assortite, da 8 vittorie consecutive, freschi finalisti di Champions.

Che Spalletti ci tenesse molto a vincere lo si era capito dalla formazione, niente turnover, in campo i titolari. Ci tenevano anche i giocatori, fuori di dubbio. Un modo per dimostrare per l’ennesima volta, ammesso che ce ne

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fosse bisogno, che in Italia quest’anno nessuno come loro. Ovvio però che la tensione non poteva essere la solita. A campionato vinto si molla, ovvio. Ci teneva molto anche l’Inter. Che avrebbe voluto essere l’unica squadra a non aver mai perso contro i campioni d’Italia. L’Inter a differenza degli azzurri è sotto pressione, attesa tra tre giorni dalla finale di Coppa Italia, prima dell’appuntamento clou contro il City, in finale di Champions. L’Inter ha ancora per altro molto da chiedere al campionato, ha bisogno di punti per la qualificazione alla prossima Champions. Ovviamente c’era anche il rovescio della medaglia, con Inzaghi costretto a fare turnover, in vista dei prossimi impegni. La vittoria è arrivata nei minuti finali. Nel primo dominio azzurro, anche prima dell’espulsione (ritardata!) d Gagliardini. Dopo il gol di Anguissa è arrivato il pari di Lukaku. Sembrava finita, ma capitan Di Lorenzo si è inventato un gol pazzesco, addirittura di sinistro, col pallone all’incrocio dei pali. E poi l’apoteosi, col primo gol di serie A di Gaetano. Sulla vittoria le firme del capitano e dell’unico prodotto del vivaio in rosa. Giusto così.

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