RAPPORTO CON L’ESTERNO Sono individuabili nell’opera di Terragni diverse modalità di intendere il rapporto tra spazio interno ed esterno, tra l’ediicio di progetto e l’ambiente circostante; tali concezioni spaziali sono esplicitamente riconoscibili nella Casa del fascio di Como e nell’asilo Sant’Elia realizzato nella stessa città. La Casa di Lissone rivela una chiusura in se stessa in quanto il contesto spaziale esterno penetra luidamente in quello interno creando interessanti scorci prospettici, mentre lo spazio esterno rimane quasi immobile; la forza espansiva è molto ridotta poiché tutti gli elementi architettonici sono contenuti all’interno della forma geometrica base senza proiezioni dinamiche all’esterno di essa.60
Di seguito, in ordine, il cortile dell’asilo Snt’Elia di Como del 1934 e la vista dal balcone del piano primo della Casa del Fascio di Lissone.
Nell’ediicio pensato per i bambini, invece, la presenza contemporanea di elementi sporgenti e rientranti, associata all’uso di ampissime superici vetrate, tende ad uniformare spazio interno ed esterno unendoli in un continuum spaziale;61 la Casa di Lissone si colloca nel mezzo, pur essendo cronologicamente posteriore. Nel fronte principale (ovest) vengono ripresi gli stessi criteri sulla trasparenza adottati per l’asilo, inoltre l’estrusione dei balconi tende verso l’esterno creando ancora una volta nuovi scorci prospettici. In comune con la sorella comasca ha l’afaccio verso il cielo, presente nel caso lissonese solo nella torre. L’ediicio di Lissone rappresenta quindi un’opera matura in cui Terragni ha saputo fondere tutta la sua esperienza progettuale, dotando la cittadina brianzola di uno dei più importanti ediici del razionalismo.62 60 Giorgio Ciucci (a cura di), Giuseppe Terragni, Opera Completa, Electa, Milano 1996, p. 391 - 407. 61 Ibidem, p. 453 - 464. 62 Michele Ugolini, Giuseppe Terragni, La Casa del Fascio di Lissone, Alinea Editrice, Marzo 1994, p. 8 - 11.
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