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14 Libri (212)

3-05-2007

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Urbanistica INFORMAZIONI ring significa proprio riduzione in frammenti) e “segregazione” del territorio urbanizzato che sono oggi divenute così frequentemente oggetto di descrizione da parte di ricercatori afferenti a campi disciplinari diversi. Il libro descrive gli effetti sulla geografia della città, e implicitamente sulla società che la abita, dei processi di trasformazione di reti infrastrutturali (stradali, di telecomunicazione, dell’acqua, elettricità etc.) avvenuti negli ultimi trent’anni del ventesimo secolo, utilizzando un approccio volutamente multidisciplinare e prendendo in esame una miriade di casi studio. Attraverso una vasta analisi storica, teorica ed empirica il lettore è accompagnato in un lungo viaggio attraverso i distretti degli affari di Tokyo e New York, i grandi centri di smistamento e logistica, i grandi aeroporti, gli “shopping mall” delle metropoli americane e asiatiche, le numerosissime “gate community” che fioriscono ad Istanbul, San Paolo del Brasile così come a Manila e Los Angeles. In un chiaro ed esplicito tentativo di superare le tradizionali separazioni geografiche tra paesi sviluppati e in via di sviluppo, tra democrazie occidentali e regimi post comunisti, gli autori riconoscono un carattere “globale” a quei processi di smembramento (“unbundle” è il termine che ricorre spessissimo nel libro) delle reti infrastrutturali urbane così fortemente segnate dai processi di liberalizzazione, privatizzazione e deregolamentazione, e alla conseguente frammentazione del tessuto sociale e materiale della città. Contrariamente

all’idea haussmanniana e poi moderna di rete infrastrutturale come vero e proprio strumento per una conoscenza olistica della città e del progetto di rete come strumento di normalizzazione e regolarizzazione del tessuto urbano, e sorpassato quel paradigma che vedeva nella rete, forse troppo semplicisticamente, la possibilità di connessione globale e di appartenenza allo “spazio dei flussi” come valore in sé, i due ricercatori inglesi ci raccontano di un mondo in cui la specializzazione delle reti e la loro differenziazione in più livelli e i gradi di accessibilità, producono una condizione urbana sempre più discretizzata in parti impermeabili tra loro. Se la drammaticità di tale condizione, può essere contrastata da pratiche di resistenza “dal basso”, attraverso manifestazioni di dissenso, movimenti culturali, attività sociali o norme comportamentali, è altrettanto rilevante chiedersi quale possa essere infine il ruolo del progetto della città. Seguendo il percorso tracciato dai due autori, non si può non istituire un passaggio tra l’idea “fisica” di parti discrete nel territorio urbanizzato e la nozione politica di centralità. Centralità come risultato del processo di discretizzazione del territorio dell’urbanizzazione ma soprattutto come luogo identificabile e portatore di un progetto “esplicito” di consapevolezza civica e urbana. Infine, merita una segnalazione la bibliografia posta alla fine del libro, ricca e aggiornatissima miniera di riferimenti. Martino Tattara

Arturo Lanzani, Elena Granata, Christian Novak, Isabella Inti, Daniele Cologna, Esperienze e paesaggi dell’abitare. Itinerari nella regione urbana milanese, Abitare Segesta, Milano, 2006. ill. b/n, pp. 298, euro 39,00 Il volume raccoglie gli esiti di una ricerca sulle pratiche abitative nella regione urbana milanese e si pone come ulteriore tassello di un’indagine che un gruppo articolato di studiosi conduce ormai da qualche anno. Il territorio che cambia. Ambienti, paesaggi e immagini della regione milanese (Boeri, Lanzani, Marini, 1993), Cina a Milano (Farina, Cologna, Lanzani, Breveglieri, 1997), Africa a Milano (Cologna, Breveglieri, Granata, Novak, 1999) e Asia a Milano (Cologna, 2003) sono alcune delle ricerche promosse e pubblicate in questi ultimi anni dall’AIM (Associazione Interessi metropolitani), associazione non-profit nata nel 1987 per iniziativa di un gruppo di imprese, banche ed enti milanesi con l’obiettivo di sostenere Milano e la sua area metropolitana nello sviluppo economico, tecnologico, sociale e culturale, attraverso la promozione di ricerche, studi e pubblicazioni. Il libro esce più o meno contemporaneamente alla ricerca per certi versi parallela condotta da Stefano Boeri e Multiplicity.lab (Milano. Cronache dell’abitare, Bruno Mondadori, 2007) con cui condivide importanti momenti di contatto e di scambio reciproco. L’abitare viene indagato, nella sua accezione più ampia, come rapporto con un territorio: non solo pratica intima di un sé e di

un’internalità, ma come pratica dell’altro e dello spazio collettivo, inserita in una dimensione relazionale del vivere quotidiano. Contesti e situazioni vengono svolti in dieci itinerari che costituiscono il dispositivo centrale della ricerca, nonché l’ordito dentro cui viene raccontata una pluralità di storie, case e persone. Si tratta di dieci percorsi che volutamente non distinguono la dimensione analitica da quella narrativa, esito di una scelta espositiva che cerca di tenere in continua tensione la profondità verticale delle storie personali e l’orizzontalità estesa delle reti relazionali. L’abitare “in forma di racconto” viene articolato tra elementi strutturali e spazi dell’abitare, tra le persone e le loro case, tra le questioni di governo messe in campo e le idee e rappresentazioni di città cui gli svariati attori fanno riferimento in modo più o meno esplicito. Obiettivo della ricerca è osservare Milano attraverso quel “pulviscolo di pratiche abitative” che attraversa la città e il suo territorio, e che frequentemente rimane ai margini delle ricerche, in parte a causa della evidente difficoltà di rendere questa complessità in cui scelte di vita e sistemi di valori si mescolano a strutture insediative in una continua reinvenzione del quotidiano. Se, infatti, da un lato la struttura complessa del racconto e dei diagrammi collocati alla fine di ogni itinerario sembra in grado di restituire un percorso di ricerca non banale, altrettanto forse non si può dire dell’apparato cartografico e della serie di mappe un po’ generiche poste in appendice al volume e con cui il Info

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