Quaderno n.4 - Esercizi di paesaggio

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2. L’attuazione della Convenzione Europea del Paesaggio e le esperienze transnazionali della Regione del Veneto: dal Progetto loto al Progetto pays. med. urban Linda Mavian

2.1 La Convenzione Europea del Paesaggio e il ruolo della Regione del Veneto Le tematiche afferenti al paesaggio hanno trovato un’innovativa formulazione nella Convenzione Europea del Paesaggio, di cui nel 2010 si è celebrato il decimo anniversario della ratifica. La Convenzione ha segnato un traguardo e un modo innovativo nel leggere e interpretare il paesaggio. Tramite il nuovo approccio da essa sancito il paesaggio, infatti, non è più indagato esclusivamente nei suoi aspetti di pregio, ma è assunto nella sua totalità, senza separarne le componenti, naturali, storiche, economiche ed è considerato in tutte le sue forme, non solo nelle espressioni solenni e di elevata qualità, ma anche in quelle del paesaggio quotidiano, di quello degradato, che necessitano di azioni di valorizzazione, di recupero e restauro diversificate e da calibrare caso per caso. Con il recepimento della Convenzione si è, inoltre, rafforzata la consapevolezza che il paesaggio è l’esito di un processo dinamico di trasformazione e frutto dell’interazione fra uomo e natura. Uno degli aspetti maggiormente innovativi della Convenzione è, infatti, il riconoscimento del ruolo delle popolazioni locali sul paesaggio, in cui esse proiettano i propri valori identitari, rendendolo “oỉkos”, “casa”. Sono, in particolare, gli articoli n. 5 e n. 6 della Convenzione ad evidenziare il peculiare valore espresso dalle popolazioni locali, di cui è auspicato il coinvolgimento e la sensibilizzazione nelle scelte di governo delle dinamiche territoriali che su esso incidono. Risulta opportuno, in questa ricognizione, intrapren-

dere un percorso a ritroso nel tempo, per ricostruire alcune fasi dell’iter attraverso il quale si è giunti alla formulazione della Convenzione. Una tappa fondamentale di questo percorso è costituita dalla Carta del Paesaggio Mediterraneo, presentata congiuntamente a Siviglia, il 4 giugno 1992, dalla Regione Andalusia (Spagna), dalla Regione Languedoc-Roussillon (Francia) e dalla Regione del Veneto, in occasione dell’Expo mondiale di Siviglia, nel cui ambito le tre Regioni allestirono insieme la mostra Paesaggio Mediterraneo. La Carta del Paesaggio Mediterraneo costituisce, infatti, un antecedente fondamentale del percorso concretizzatosi nella Convenzione Europea del Paesaggio e come tale, è riconosciuta dalla Risoluzione n. 256/1994 del Consiglio d’Europa. La Carta giunse alla sua stesura definitiva nel 1993 dopo che, nell’affiancare Andalusia e Languedoc-Roussillon, alla Regione del Veneto era subentrata la Regione Toscana.

2.2 Le opportunità offerte dalla partecipazione ai progetti della Programmazione Europea La Regione del Veneto ha inteso mantenere attive le collaborazioni intraprese a livello internazionale sul tema e rinsaldare le fila dell’importante processo a suo tempo avviato. Una delle strade perseguite è stata la partecipazione a progetti comunitari, costruiti con un’idonea partnership, aventi per oggetto il paesaggio. Le più recenti politiche europee in materia di paesaggio trovano, infatti, ricaduta e interpretazione, in modo sintetico e aggiornato, nei contenuti e nelle proposte espresse in sede di programmazione comunitaria. Pur se ancora, purtroppo, non sono stati elaborati programmi specificamente dedicati al paesaggio, la consultazione dei programmi comunitari consente di rintracciare il filo rosso, trasversale alle varie discipline, con cui i temi dell’innovazione, dello sviluppo sostenibile e delle dinamiche di trasformazione intervengono nella formulazione delle linee programmatiche che coinvolgono il paesaggio e il governo del territorio. Si deve, inoltre, rilevare come la realizzazione di progetti comunitari in collaborazione con partner di altre regioni europee costituisca, già in quanto tale, un’opportunità di crescita, non solo perché permette di testare, valutare e condividere le esperienze avviate congiuntamente in ambito progettuale, ma anche e ancor più perché, nel rispetto delle diversità da tute-

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