Quaderno n.4 - Esercizi di paesaggio

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Colli di Farra con estese sistemazioni a vigneto di impianto tradizionale - Farra di Soligo, 2009 (foto dell’autore)

Andamento caratteristico dei colli di Conegliano - S. Pietro di Feletto, 2005 (foto dell’autore)

8.2.2 Le colline di Conegliano e Susegana Nella parte meridionale del sito, l’angolo di immersione degli strati geologici è suborizzontale e i rilevati, presenti sotto forma di colline ondulate, sono caratterizzati dai tipici suoli rossi ferrittizzati sovrastanti strati conglomeratici massicci. Il dilavamento dei sottostanti strati più fini che si alternano a lenti impermeabili, determina, anche per effetto della notevole fratturazione, la formazione di forme carsiche (doline, inghiottitoi, sorgenti carsiche) diffuse e lo sviluppo di incisioni fluviali caratteristiche.

Quest’ultimo nel tempo, per effetto della continua erosione al piede, crolla determinando l’accumulo di materiali litici di grandi dimensioni pieni di cunicoli ed anfratti. Prende così forma il tipico paesaggio a landri dotato di grande valore naturalistico in quanto ideale ricovero e corridoio per la fauna protetta da una copertura vegetazionale igrofila e ripariale anch’esso spesso ricorrente come citazione nell’iconografia storica.

8.3 Le alterne fasi della coltivazione della vite I paesaggi agrari e le loro specifiche forme insediative sono una delle componenti più rilevanti e connotative del paesaggio dell’area considerata. Sono peraltro forme fragili, in quanto soggette a trasformazioni repentine dovute all’introduzione di nuovi metodi di coltivazione, nuovi modelli di produzione, mutati assetti proprietari o meccanismi di rendita fondiaria, che trasformano radicalmente il rapporto da un lato tra parti boscate e parti coltivate, dall’altro tra aree urbane e aree rurali.

Paesaggio a Landri - Val Trippera, S. Pietro di Feletto, 2002 (foto dell’autore)

L’erosione determina la formazione di ripide scarpate, che seguono i meandri dei corsi d’acqua, sostenute dallo strato superficiale più consistente.

Pur tuttavia, analizzando il materiale iconografico più attendibile che troviamo a partire dal rinascimento, nelle opere di numerosi autori locali, in antichi catasti e cartografie, ma soprattutto nelle tavole di Giambattista Cima da Conegliano (1459 - 1517) possiamo constatare con una certa sicurezza che molte

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