Urban #28

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Poste Italiane Spa - Spediz. in Abb. Postale 70% DCB Milano

ISPIRAZIONE WORKWEAR, RIVISITAZIONI DENIM E SUGGESTIONI VINTAGE: LA NUOVA STAGIONE è ON THE ROAD

DI gran corsa

numero 128




MADE FOR THE MODERN TRAIL

BLACK FOREST COLLECTION F/W 2015 www.timberland.it/it/black-forest



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MILANO

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Bimestrale, Anno XV / Numero 128 • Direttore Responsabile roberto rossi gandolfi direzione@urbanmagazine.it

7/ L’editoriale 76

Art Direction DIDIER FALZONE didier@bureaubureau.it Responsabile di Redazione MARCO CRESCI redazione@urbanmagazine.it Segreteria di Redazione segreteria@urbanmagazine.it Collaboratori Diana Barbetta, Giovanna Caprioglio, Paolo Consaga, Martina Kirkham, Marco Magalini, Jean Marc Mangiameli, Francesco Mascolo, Marta Modena, Gautier Pellegrin, Arianna Pinton, Silvia Rossi, Simon, Alex Vaccani, Matteo Weber Urban è edito da Edizioni La Mode Illustrée A Division of Biblioteca della Moda Srl Corso Colombo, 9. 20144 Milano T 02.58153201 Chairman Diego Valisi dvalisi@milanofashionmedia.it Distribuzione PSC Promos Comunicazione Via Tertulliano, 70 · 20137 Milano T 02 89540195 Stampa Arti Grafiche Vela, Via N. Copernico 8 · 20082 Binasco, MI T 02 90092766 www.grafichevela.it Pubblicità Milano Fashion Media Corso Colombo, 9 - 20144 Milano T 02.5815.3201 Responsabile Di Testata Prasanna Conti T 02 92853174 pconti@milanofashionmedia.it Web www.urbanmagazine.it Facebook Urban Magazine Abbonamenti info@urbanmagazine.it In copertina

#Agen- der. Se genderless è la tendenza in ambito moda, il suo Redentore è senza dubbio Stav Strashko, 22enne ucraino dalla lunga chioma bionda che sfila per la moda femminile e riesce a ottenere cachet da 100mila euro a passerella. O la ex nuotatrice francese Casey Legler, sotto contratto con la Ford Models e che sfila serenamente per la moda maschile. Con buona pace del sesso debole o delle ideologie femministe. Dopo anni di femminilità esasperata, pare proprio che gli stilisti si divertano a spiazzarci per farci ricominciare da zero. Tutto questo si trasforma in abiti interscambiabili, tailleur pantalone che non fanno nessuna distinzione di genere o boxer dall’elastico alto che stanno bene a entrambi i sessi. Eppure c’è stato un momento in cui, come scrive Valeria Arnaldi in “Bomba sexy-storia e mito della femminilità a cavallo del millennio” (ed. Ultra) la bellezza era diventata gioco, affermazione di sé, autogestione, subito prima e subito dopo le battaglie femministe anni Settanta, in cui farsi “strega” era sembrato modello vincente. Oggi questo ennesimo rovesciamento di fronte ci appare come l’effetto di uno strano femminismo en reverse, non certo in scia con l’ideale estetico creato dalla nostra società, quello della donna perfetta, impossibile da raggiungere e che genera conseguenti frustrazioni. Un ideale estetico da passerella che più spesso ha generato danni proprio nei confronti dello stesso universo femminile. Sulla stessa lunghezza d’onda Naomi Wolf con il suo ‘The Beauty Myth’, che sostiene come l’ideale della bellezza non sia qualcosa di naturale e innato nelle donne, perché non scaturito dai loro bisogni. Quanto piuttosto di un canone costruito dal mercato per far sentire le donne inadeguate, e sfruttare le loro insicurezze per scopi commerciali. Con l’affacciarsi sullo scenario internazionale del genderless dunque la grande menzogna del mito della bellezza tenderà a modificarsi in modo sensibile, proprio grazie a questo nuovo modo di essere che va al di là di una presunta “virilità” e “femminilità”. Un modo di stare al mondo, un modello che sta cambiando la società, ma che, aldilà del brivido di sperimentazioni estetiche, è inevitabilmente figlio di una nuova strategia economica.

«I sessi sono diversi; eppure si confondono. Non c’è essere umano che oscilli così da un sesso all’altro, e spesso non sono che gli abiti a serbare l’apparenza virile o femminile, mentre il sesso profondo è l’opposto di quello superficiale». Giacca MAURO GRIFONI. Fotografia Gautier Pellegrin, stile Maurizio Gentile Tutti i diritti sono riservati. La riproduzione dei contenuti, totale e parziale in ogni genere e linguaggio è espressamente vietata. Registrazione presso il Tribunale di Milano con il numero 286 del 11/05/2001

(Virginia Woolf, Orlando)

Roberto Rossi Gandolfi Nell’immagine: Dante Gabriel Rossetti, Portrait of Annie Miller, c. 1860. © Nationalmuseum: Startsida, Stockholm



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Numero #128

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Giubbino CO LMAR felpa Erreà REPU jeans G-STAR BLIC RAW

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46 36 50 Editoriale Ma si Bruciò il Motore

la mia città

11 La mia Istanbul

SPAZI URBANI

MODA E STILI

12 In Breve Womenswear 14 Vetrina Trama Tenue 15 Profili Van Blaaderen / Beretta 16 Intervista On Stage 18 In Breve Menswear 19 Profili J. Christopher / Lee Wood 20 Vetrina Indole Pop 22 Beauty Memorie di Cellulosa 23 Beauty Il Paradiso Olfattivo di CdG 36 Editoriale Un Giorno di Corsa

24 In breve 26 Future Cities Tuffarsi nel Vuoto MUSICA

30 In Breve 31 Intervista Foals 32 Dischi

62 In breve Cinema 32 Tendenze I Am Charlie Brown LIBRI

46 Portfolio Stephen Sprouse 66 In breve Libri 31 Intervista Noo Saro-Wiwa IN GIRO

75 Spazi e luoghi da visitare e vivere

design

34 In breve 35 Intervista Ilaria Innocenti

Al via Milano Moda Donna, con la presentazione delle collezioni Primavera/Estate —

FICTION

special project

81 GUM X Urban

Debutto italiano per la nuova sensazione pop Petite Meller questa sera al Wall, Milano. —

Esce oggi nelle sale il film d’animazione ‘Hotel Transylvania 2’ —

09/2015 23 24 25 26 27 28 29 30 10/2015 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 — Se siete a Milano per le sfilate non perdetevi la retrospettiva ‘La Grande Madre’ a Palazzo Reale.

— Stasera allo Spazio 211 di Torino il folk sussurrato dell’inglese Soak


# f a ll w inte r 20152016

Nicolas Ferrarese @NicFer90 . Set 05 ...Just me...

#errearepublic #fw20152016 #autumn #septemberlight #intheair #torino #mynewlook #raggidisole #saturdaymorning #visopallido #primopiano #tshirt #longsleeves #blue&grey #neverofthefield #myface #breathe #walking #freemoments

errearepublic.com


A cura di Martina Kirkham

11/ La mia città 76

My Own Private Istanbul Yu Lin Humm ama viaggiare; nel mentre scatta foto e suona il violoncello. Istanbul è la sua città preferita al mondo e questi sono gli spot suggestivi che ci consiglia...

Cagaloglu Hamami (1) Il più grande e antico hammam della città. Vale la pena prendersi il tempo di rilassarsi in questa oasi di pace e silenzio in centro alla zona più turistica. Verso l’orario di pranzo non c’è quasi nessuno e ci si può godere in pace il bagno turco e i massaggi, ammirando la maestosità marmorea che riflette l’imponenza dell’impero ottomano. www.cagalogluhamami.com.tr/en

(1)

Müz Botanik & Kahve (2) Splendido caffé nel quartiere Çukurcuma, che oltre a dolci fatti in casa e caffé turco, vende una miriade di succulente, cactus, piante da interni, terrariums poligonali e prodotti per giardinaggio. La musica a basso volume e la compagnia delle piante rendono l’atmosfera rilassante, perfetta per godersi la pausa caffé o per fermarsi al grande tavolo centrale come se si fosse in ufficio/biblioteca. Hayriye Cad. No18/3 Çukurcuma Soho House Istanbul (3) È aperta da pochi mesi all’interno dell’ottocentesco Palazzo Corpi, ove ci si perde facilmente tra le ampie stanze affrescate. Sulla terrazza si ha una vista mozzafiato da cui si scorgono le cupole illuminate delle innumerevoli moschee. Cocktail (3)

(2)

consigliato: El picante de la casa. Al ristorante Mandolin, carne o pesce alla griglia sono ottimi così come le specialità turche e greche. Evliya Çelebi Mahallesi Meşrutiyet Cad. No:56, Beyoğlu Galata Mawlawi (4) Ogni Domenica pomeriggio alle 17 i Dervisci si riuniscono per eseguire il Sema, rituale tradizionale della cultura Sufi. Bisognerebbe leggere i testi di Rumi, poeta e maestro Sufi del tredicesimo secolo per comprenderne meglio le origini. La danza circolare è accompagnata da melodie suonate dal vivo, che lentamente avvolgono tutti i presenti in (4)

una trance meditativa che permane anche dopo la cerimonia. galatamevlevihanesimuzesi.gov.tr Suma Beach Microcosmo paradisiaco, paese dei balocchi a circa un’ora a nord di Istanbul. Tra giostre, amache e sculture, diversi bar e chioschi, da Venerdì a Domenica sera la musica non si ferma mai grazie alla selezione musicale e live set di dj internazionali e turchi. Verso l’alba la festa

si sposta sulla spiaggia che dà sul Mar Nero: perfetto per riprendersi dalla lunga notte passata nel bosco. Gümüşdere Mah. Boğaziçi Kampus Yolu, No:1/A , Kilyos

LYu Lin Humm Eclettica viaggiatrice, violoncellista e fotografa cresciuta a Milano, ha origini francesi, asiatiche e svizzere. Ha studiato musica classica alla Civica Scuola di Musica Abbado e jazz con Erik Friedlander; diplomatasi in scienze sociali, ora studia scienze politiche, storia dell’arte e sostenibilità energetica a Lisbona. Dal 2012 lavora come fotografa e assistente alla regia in Europa e a NYC e occasionalmente si occupa della produzione di concerti ed eventi. yulinhumm.tumblr.com


12/ Moda 76

A cura di Marco Magalini

Herzogenaurach, Germania > Grafismi digitali Eccentriche, coNapoli > Giovani bohemien Francesco De Falco e Pasquale Vittorio D’Avino sono i nomi dei due giovani designer del brand emergente Les Bohémiens. Un’amicizia inizialmente nata durante gli anni dell’università dove si sono incontrati e hanno condiviso gli studi in economia e management alla Luiss di Roma, si è tramutata in una vera e propria collaborazione. La creazione di collezioni uomo e donna anticonformiste nasce da quest’unione generazionale. Questa passione comune si unisce a quella per la musica, il cinema e i viaggi, fonti d’ispirazione continua per i due. Il senso di libertà e di cambiamento repentino si riflette sulla scelta della libellula come emblema del brand. Giacche strutturate, abiti, t-shirt, pantaloni stampati con pattern dalle fantasie astratte o naturali come animali, fenomeni atmosferici o elementi minerari. Figure geometriche come righe e cerchi caratterizzano crop top, gonne midi o lunghe e camicie. La realizzazione dei capi è tutta rigorosamente Made in Italy.

Verona > Leather-mania Rock, esclusiva e inimitabile. A.S.98, azienda di calzature di origine italiana, presenta la nuova collezione per la prossima stagione autunno-inverno 2015-16. L’azienda veronese ha scelto le romantiche sponde del lago di Garda per mostrare le nuove scarpe donna e uomo rigorosamente Made in Italy. Pelle qualitativamente pregiata e design esclusivo contraddistinguono sneakers e decolleté. La palette di colori è realizzata da tonalità cangianti come il fuxia, l’azzurro e il rosso. Riemergono le sfumature argentate e i marroni della precedente collezione sia per le decolleté che per le calzature uomo. Il total black, invece, è il colore predominante per i ce-

lorate e stampate in digitale: sono le fantasie Swash, brand creato dal talentuoso duo Swash & Yamanaka. Puma firma con la fashion house londinese una collezione dal gusto grafico: pattern luminosi e tocchi handdrawn sono protagonisti delle reinterpretazioni dei modelli storici di sneakers, mentre per la linea

abbigliamento, elementi provenienti dal mondo militare e dello sport vengono utilizzati per trasferire grafiche e stampe sui capi iconici dello sportsbrand. Tra gli accessori risalta lo Swash Backpack: lo zaino d’ispirazione militare con tasca centrale e chiusura a cappuccio, con cinque tasche, spallacci e cinghie regolabili e, naturalmente, l’originale stampa Swash.

lebri stivali A.S.98 che rendono famoso il brand a livello internazionale. Applicazioni metalliche, borchie incastonate e dettagli in pelle completano la collezione autunno-inverno 2015-16 e la rendono unica. La combinazione di design italiano e di un look ricco di dettagli tipicamente vintage è percepibile nel marchio oggi come non mai.

Copenaghen Nudo d’autore Hafnia, il nome latino di Copenaghen, è il nome della nuova capsule collection di Naked realizzata con Asics e interamente dedicata alle donne. Lo stretto legame con la capitale danese e i colori spettacolari dei suoi tramonti influenza il nome della collaborazione. Tiger Gel Lyte V presenta una tomaia nei toni del menta e del nero, con aggiunte di corallo e il grigio camouflage in neoprene per la linguetta. Schizzi bianchi sulle stripes nere, inserimenti 3M sul tallone e lacci colorati rendono la scarpa confortevole • Thiene Elegant Army La nuova collezione Aeronautica Militare presenta uno stile ricco di suggestioni e dal grande impatto emotivo. Linee fluide, eleganti ed essenziali contraddistinguono giacche, camicie e pantaloni. La collezione riprende la storia del fascino dell’uniforme e la comodità del vestire over. Piumini, maglieria e felpe dalla forte personalità completano la linea. I colori che predominano sono quelli caldi della terra: beige, tortora, verde oliva, arancio, blu e rosso porpora •

California Living for Art Il famoso brand di calzature e abbigliamento america-

no VANS assieme alla maison di moda e design britannica Eley Kishimoto creano una nuova collaborazione chiamata Living Art. Famoso a livello internazionale per le stampe dal forte impatto visivo, il brand inglese ha lasciato impronte anche su scarpe e abbigliamento VANS. Colori pop mixati a toni pastello rosa, azzurro e giallo decorano le celebri loafer del brand californiano. Grafismi, fantasie animali e decorazioni di fiori le impreziosiscono • Londra Namaste

Stella McCartney continua la collaborazione con Adidas, e mette in pista una collezione interamente pensata per lo Yoga. Un allenamento che raggiunge un livello superiore scegliendo tecnologie innovative e stile ultrafemminile. Gli strati funzionali e il design tecnico offrono un taglio aerodinamico che potenzia le prestazioni dell’allenamento. Il progetto Adidas by Stella McCartney è tutto all’insegna della libertà di movimento: qui le performance si coniugano con un altissimo gusto estetico multicolour •


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14/ Stile 76

Trama tenue colori timidi e materiali tecnici si mescolano per affrontare i primi bagliori d’autunno. Dall’alto, in senso orario: Cuffia e occhialini Speedo, giacca New Balance, maglione ottod’Ame, shorts Levi’s, calzini Sarah Borghi, sneaker Asics

Stile Marta Modena Foto Paolo Consaga


15/ Moda 76

Nanna Van Blaaderen Ha vinto la finale europea del The Woolmark Price nella sezione womenswear. Nel suo lavoro unisce la passione per il disegno con l’affinità per la natura salvaguardando l’ambiente. Amsterdam. Giovane stilista olandese, affascinata dai tessuti e dal design sin da piccola, Nanna van Blaaderen è la finalista europea del prestigiosissimo premio The Woolmark Prize nella sezione womenswear (Jonathan Christopher lo è del menswear, cfr. profilo dedicato). Durante i suoi studi in fashion design ha affrontato diverse discipline ma è nel lavoro a maglia che ha trovato la sua passione. Sin da piccola inizia ad esplorare queste tecniche di lavorazione, ed è proprio studiando il mondo dei filati e degli intrecci che le si apre un nuovo mondo. Dopo la laurea, Nanna van Blaaderen si specializza ulteriormente nella progettazione a maglia lavorando come designer e consulente per case di moda come Maison Martin Margiela. Nel 2011 fonda la propria

etichetta, Nanna Van Blaaderen, dall’aria femminile, sofisticata ed elegante. Le sue creazioni sono tanto delicate sulla pelle quanto rispettose dell’ambiente, in quanto tecniche e innovazione per lo sviluppo di tessuti e disegni di moda si integrano donando eleganza, comfort, qualità e funzionalità. Con il suo lavoro, Nanna unisce la passione per il disegno con all’amore per la natura. Il suo scopo è quello di contribuire alla salvaguardia dell’ambiente, utilizzando materiali rinnovabili e naturali, producendo localmente e utilizzando materiali alternativi alla pelliccia, realizzati quasi esclusivamente in lana Merino. Nelle sue continue ricerche ed esperimenti con materiali e arti, Nanna ha sviluppato diversi concetti di lavorazione a maglia creando collezioni sempre più astratte ed espressive •

Nicolò Beretta Dalla ‘benedizione’ di Mr. Manolo Blahnik, alle celebrities come Lady Gaga, le scarpe di ‘Giannico’, 19 anni, sono ormai un must-have. Londra. Un giovane nato con le scarpe in testa, Nicolò Beretta, classe ‘96, ha sempre avuto le idee chiare sul cosa volesse fare da grande e, con poca sorpresa per chi lo conosce, e con molto stupore per chi si lascia ingannare dalla sua giovane età, a soli 19 anni è già un “enfant prodige del footwear”. Agli esordi nel 2013 ha avuto la ‘benedizione’ di Mr. Manolo Blahnik in persona che l’ha incitato a lanciare la sua prima linea di scarpe, che è arrivata nell’autunno-inverno 2013. Nicolò Beretta, in arte Giannico, quando ha disegnato la sua prima collezione l’ha fatto di getto, mostrando un’innata predisposizione alla bellezza e al design. Con la prima collezione partecipa al “Vogue Talents” che si è dimostrato un buon trampolino per lanciare la sua collezione ancor

prima di iniziare l’università. Infatti, dopo il lancio del brand, decide di frequentare il College Central Saint Martins a Londra per sviluppare ulteriormente le sue abilità nella creazione di accessori moda e capi d’abbigliamento. Arisa ha scelto le sue creazioni e ne ha fatto bella mostra sul palco dell’Ariston, e come lei molte altre celebrities (come Lady Gaga). Nicolò pensa a ogni dettaglio, ad esempio la tomaia di ogni calzatura è studiata per avvolgere ed enfatizzare la sinuosità della caviglia femminile. Altro plus del brand è una manifattura totalmente made in Italy in grado di dar vita ad idee e visioni di stile. Le sue scarpe sono ormai dei veri e propri oggetti del desiderio per le shoes addicted •


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Milano Unica On Stage giunge alla sua sesta edizione e mette in mostra dieci nomi pronti ad esplodere a livello internazionale

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Milano. Milano Unica e The Woolmark Company supportano la creatività dei giovani designer, con una sfilata speciale che ha come cornice Via Montenapoleone, anche per essere vicini alla città che mai come quest’anno in occasione di Expo è coinvolta a 360 gradi in numerose iniziative. L’iniziativa denominata Milano Unica On Stage è giunta ormai alla sua sesta edizione e mette in mostra 10 nomi pronti ad esplodere a livello internazionale. Abbiamo fatto una domanda in anteprima ai sei talent che si dedicano al mondo del womenswear facendoci raccontare cosa caratterizza il loro lavoro. Cina Ms MIN Hai lanciato la tua linea Ms.Min nel gennaio 2010, con lo scopo di accostare modernità e classicismo. Come è stato esprimere il tuo amore per la cultura e l’arte in una linea di abbigliamento? L’amore per la cultura e l’arte è una parte intrinseca della mia vita. Le vivo ogni giorno, le sento, mi ispirano e penso traspirino in tutti i progetti a cui lavoro.

India Miuniku Sei cresciuto nella città di Mumbai dove la globalizzazione è rapida. Pensi che le origini siano importanti per un brand? Quali sono i fattori che influenzano maggiormente la tua idea di moda? Penso che le origini siano decisamente importanti per un brand. Ognuno è unico e ciò che lo rende tale è senza dubbio ciò che lo circonda e la percezione che ha del mondo. Ogni individuo può vedere ed interpretare qualcosa in modo differente da un’altra persona, anche se provengono dalla stessa città. Queste percezioni uniche confluiscono nel DNA del brand e lo rendono diverso da qualunque altro. Mumbai è una città dinamica. è cosmopolita in quanto Cina Ricostru le persone che ci vivono provengono Ricostruzione, un nome italiano per il tuo nuovo brand. Perchè da molteplici paesi. Sebbene il nostro questa scelta e cosa significa per te? design estetico sia abbastanza interInnanzitutto gli anni che ho studiato in Italia mi hanno dato molnazionale, i colori e le proporzioni sono ta ispirazione artistica. Mi sono laureato in Marangoni con un male uniche due cose che abbiamo preso ster in fashion design nel 2009 quindi la mia carriera nasce proprio dall’India. Oggi quando cammini per le in Italia, paese a cui devo molto. Quando sono tornato in Cina, mia strade di Mumbai vieni travolto dai coterra di nascita, ho trovato difficoltà nel collaborare con i miei partlori stravaganti dei vestiti della gente ner; motivo per cui nel 2011 ho creato RICOSTRU. è stata come la locale. Tutte le combinazioni di colori mia prima “ricostruzione”; il primo passo per definirmi. Spero che immaginabili ti circondano. Inoltre gli la linea e i prodotti di “RICOSTRU” possano rappresentare questo nuovo spirito – i pensieri indipendenti e i poteri creativi che rappresentano “rompere” e “costruire” per la nuova generazione contemporanea.


17/ Moda 76

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indiani amano mixare abiti occidentali con vestiti tipici locali. Per esempio, le donne delle regioni più fredde indossano un Saree con un trench o un cardigan. Tutto questo ci affascina e in qualche modo lo traduciamo nel design delle nostre collezioni.

Cina Youjia Jin Nonostante tu sia specializzato nelle collezioni donna, sei stato premiato tra i Top 10 designer per le collezioni uomo del “Zhonghua Cup” International fashion design a Shangai. In un momento in cui l’estetica unisex prevale, quale pensi sia la vera differenza tra le collezioni donna e uomo? Italia Ultràchic Oggi il confine tra collezione uomo e donna non è ben chiaro, i miei Il vostro è un guardaroba urbano divertente, romantico, con un clienti comprano entrambe a prescindere dal sesso. Il mio tutor sostetocco rock. Come mantenete l’equilibrio tra l’ironia e l’essere chic? neva che le collezioni uomo siano fatte per mostrare il potere dell’uomo Credo che eleganza e ironia siano due qualità rare e meravigliose. mentre le collezioni donna siano creaFar convivere la qualità con queste te per attrarre gli uomini, ma io non ci caratteristiche non è così difficile. Mercedes-Benz ed altri 10,000$ grazie al Canadian Arts and credo. Ho molti amici uomini che amaUna donna ironica non urla, non sotno vestirsi bene e lo fanno per attrarre tolinea e non spiega né il proprio punFashion Awards. Sei stato inoltre selezionato per la mostra Next altre persone. Inoltre, uso spesso le to di vista né la propria simpatia, non in Line voluta dal British Council’s Architecture Design Fashion. stampe e i tagli da uomo nelle mie colne ha bisogno. Anche l’eleganza per Qual è il tuo valore aggiunto? Puoi spiegarci qualcosa di più sul lezioni donna in quanto molti dei miei me deve assomigliare ad una frase tuo approccio al mondo high-tech correlato alla moda? clienti sono donne di potere che sanno appena bisbigliata. L’equilibrio fra le Penso sia un connubio tra fortuna e duro lavoro. Quando penessere sexy senza indossare abiti scoldue nasce quindi in modo naturale. so al concept di una collezione, provo ad immaginare il punto più lati, prediligendo maglie e completi. alto che possa raggiungere. Se l’idea non è abbastanza innovativa Canada Sid Neigum e originale, passo a quella successiva. Inoltre i miei studi passaNell’ultimo anno hai vinto 30,000$ ti in matematica mi aiutano nel mio lavoro facendo la differenza. Interviste di Marco Magalini nella competizione finanziata da Mi piace mischiare l’high-tech con l’artigianalità. Molti vestiti che produciamo sono realizzati a mano, poi computerizzati e tagliati a laser e infine, cuciti a mano. Questo è l’equilibrio che cerchiamo di raggiungere: a metà tra tecnologia e artigianato.


18/ Moda 76

A cura di Marco Magalini

Virginia, US > Art Collective Artista, producer, imprenditore.

Orange County > Skater life Unione bilaterale per il brand giapponese G-Shock e quello californiano Supra, che insieme creano una limited edition. Questa seconda collaborazione che rinnova il forte legame del brand di orologi con il mondo dello skate e dello streetstyle ha dato vita a prodotti che incarnano lo urban lifestyle di tendenza: orologio e sneaker personalizzati. Il bestseller GDX-6900 di G-SHOCK è stato rivestito da un pattern a pois neri ed una

Londra > Premium Denim 1973: sono i pezzi, numerati a mano uno a uno, di Pepe Jeans London per la nuova limited edition Premium Selvedge della collezione autunno-inverno 201516. Pantaloni dalla vestibilità regular con orlo affusolato, rigorosamente in denim. I jeans Premium Selvedge sono realizzati con stoffa cimosa tessuta su telai a navetta e impreziositi da particolari applicazioni dorate a forma di foglia, cuciture delle tasche posteriori, porta carte di cre-

dito con libricino all’interno e bottoni verdi smaltati. Realizzati con un tintura N-Denim in grado di ritardare il processo di ossidazione e accelerare la penetrazione della tinta nei filati, questi jeans presentano una patina superficiale naturale. Eco-friendly e qualitativamente ottimi grazie al metodo di tintura che permette di risparmiare il 33% d’acqua, i pantaloni di questo brand sono a sostegno dell’ambiente. Da giugno disponibili in tutti gli store monomarca Pepe Jeans London e sul sito

lunetta oro opaco che avvolgono il quadrante color argento. Ad impreziosire il prodotto le migliori funzioni all’avanguardia e tecnologicamente avanzate tipiche del brand. Resistenza agli urti e all’acqua, cronometro, allarmi e illuminazione LED. Stessi pattern e colori del segnatempo GSHOCK vengono mantenuti per le sneaker della limited edition di Supra. Elementi tecnologici come la soletta bianca composta dalla schiuma Suprafoam, l’imbottitura interna a rete nera, la suola bianca in gomma e un pad per il tallone semitrasparente la rendono confortevole.

e-commerce pepejeans.com ad un prezzo di circa 150 euro.

Filadelfia Techno-running

Protezione, stile e comodità. Questi i tratti distintivi di Glycerin13, la nuova scarpa da corsa Brooks. Materiali performanti e tecnologie innovative le hanno conferito il riconoscimento come Best Evolution 2015 da Runner’s World. Glycerin13 è uno dei modelli di scarpa da corsa che meglio coniuga comfort e prestazioni grazie all’assenza di cuciture alla tomaia, suola in polimero ecocompatibile che fornisce ammortizzazione e spinta e il sistema di appoggio che permette di aumentare la pressione del piede • Londra Geometrie rock

Pharrell Williams torna dopo il successo del lancio di Superstar Supercolor con una nuova limited edition. Per la collezione autunno-inverno 2015-16, il cantante è in prima linea con Adidas Originals per un nuovo progetto: Supershell. Insieme a lui, una selezione di artisti e creativi di tutto il mondo ha collaborato per la creazione della nuova sneaker. La tela rimane quella di Superstar ma con ispirazioni artistiche mai viste prima. La punta delle sneaker si anima con la firma grafica del newyorkese Todd James e dell’artista giapponese Mr. A completare la collezione quattro artwork di Pharrell che rappresentano pienamente l’energia vitale che lo contraddistingue e il suo amore per i colori. Nelle versioni black and white, le Supershell mettono al centro dell’attenzione le opere degli artisti che rappresentano grafiche differenti per la scarpa destra e sinistra. La limited edition di sneaker è disponibile in selezionati punti vendita AW LAB da agosto.

Origine inglese per la nuova capsule collection uomo Autunno-Inverno 2015-16 lanciata da AQ/AQ e CHEF LDN. Linee semplici e rigori geometrici caratterizzano lo stile basico della collezione. Sovrapposizioni e giochi di stampe per semplici maglie dalle gradazioni cromatiche neutre come il bianco e il nero. Alternanza di elementi rock come top in rete con logo triangolare stampato completano la collezione. Un twist alternativo e sofisticato per un uomo dal carattere forte e deciso •

Amsterdam Raw for the Oceans 2.0 Giunge alla sua terza stagio-

ne il progetto RAW for the Oceans. Ad oggi G-Star, Bionic Yarn e Parley for the Oceans, hanno trasformato oltre 2 milioni di bottiglie di plastica monouso, recuperate dalle coste oceaniche, in jeans, giacche, T-shirt e felpe ultra morbide e di alta qualità. La collezione RAW for the Oceans riconverte circa 700,000 bottiglie di plastica PET ogni stagione, attraverso l’utilizzo del Bionic Yarn, e grazie al recupero di plastica svolto da Parley for the Oceans lungo le coste di tutto il mondo • Massachusetts Il Makeover delle Chuck Taylor Converse lancia la nuova sneaker Chuck Taylor All Star II, protagonista di un aggiornamento innovativo del precedente modello per comfort e prestazioni. La nuova scarpa sportiva è un adattamento contemporaneo tratto dal profilo inconfondibile dell’americana per eccellenza celebre in tutto il mondo. Il twist moderno e contemporaneo è nei dettagli: puntale in gomma in foxing monocrome bianco, patch del logo ricamato sul lato e tecnologia Nike Lunarlon. Comodità e versatilità per i converse-addicted •


19/ Moda 76

Jonathan Christopher il vincitore menswear del The Woolmark Prize lavora su un concetto di denim in lana merino, ripensando alle forme che vestono un moderno uomo di mare. Rotterdam. Nella cornice del MOMU (Museo della Moda) di Anversa è andata in scena la finale regionale europea del The Woolmark Prize, che ha visto concorrere 9 designer per la categoria menswear e 8 per quella womenswear (la finalista europea è Nanna Van Blaaderen). Il premio, che vanta una lunga storia e nomi prestigiosi come Karl Lagerfeld e Yves Saint Laurent, vuole riconoscere e supportare l’innovazione e l’interpretazione della lana merino come fibra naturale e versatile per eccellenza. Jonathan Christopher è il vincitore della categoria menswear. Si è diplomato al Willem de Kooning Academy nel 2009 per poi specializzarsi all’accademia ArtEZ di Arnhem. Nel 2012 è stato selezionato da Marc Jacobs come uno dei cinque finalisti per il Young Talent

Award Designer for Tomorrow. Da lì, le sue collezioni hanno sfilato nelle fashion week di vari Paesi, come quella tedesca e di Hong Kong. L’anno successivo ha anche vinto l’Henri Winkelman Young Creative Entrepreneur of 2013. La sua ispirazione è partita dal ricordo del mare con le onde e mille sfumature che si mescolano. Da qui è nata l’idea di lavorare su un concetto di denim in lana merino, ripensando alle forme che vestono un moderno uomo di mare. Selezionato tra i 17 talenti europei più promettenti nel fashion, riceverà un contributo finanziario di 50,000 AU$ (circa 33,900 Euro), più l’opportunità di rappresentare l’Europa e competere nella prestigiosa finale internazionale. La finale per il menswear si terrà a Firenze a gennaio 2016, quella del womenswear avrà luogo invece a New York a febbraio 2016 •

Lee Wood Milanese d’adozione, ha fondato Studio L72 nel 2013 sul concetto di libertà. Lo studio lancia collezioni ispirate al mondo dell’arte, del design e dell’architettura. Milano. Nato a Reading, nel Berkshire, da più di 16 anni Lee Wood vive e lavora a Milano. Ha iniziato la sua carriera come commesso, poi store manager e da questa crescita nel retail la sua attenzione si è poi spostata al design prima come assistente e poi come stylist di base a Londra per più di tre anni. Nel 1998 Lee si sposta a Milano dove entra a far parte del team creativo di Versace e inizia qui il percorso che lo ha portato ad essere parte integrante del team fino ad Aprile 2014. Ma nel frattempo, più precisamente nel dicembre 2013, il designer prende la decisione di aprire il suo studio di design e di consulenza, che chiama Studio L72. Nella sua decennale esperienza in Versace, ha avuto l’opportunità di lavorare a stretto contatto con il Direttore Creativo, Donatella Versace, che gli ha affidato anche la responsa-

bilità stilistica di diverse collezioni. L72 è un brand, un concetto di lifestyle, un’idea pensata. La prima collezione è sulla libertà, un gesto incondizionato che consente di esplorare nuove forme di espressione, energia ed evoluzione in un territorio ancora sconosciuto. “Per tantissimi anni ho lavorato in un contesto strutturato e definito, dove devi districarti attraverso continue stagioni, numeri e aspettative manageriali. Il progetto alla base di questa mia prima presentazione vuole essere la mia rappresentazione di un lifestyle contemporaneo. ‘Collection Zero: Not Conditioned’. Non si conforma ai dettami della moda ma al contrario esalta in modo nuovo i principi e i valori che ho appreso durante questi ventidue anni di carriera” •


20/ Stile 76

indole pop

Simboli iconografici di un’era s’impossessano del nostro guardaroba portando un pizzico d’ironia nel nostro look quotidiano. Dall’alto, in senso orario: Cappellino Brekka, fascia Burton, calzini Lotto, maglietta Adidas Originals Superstar Supercolor da Foot Locker, maglione Dondup, occhiali Oblò by Moa Ottica, scarpe Vans x Disney

Stile Marta Modena Foto Paolo Consaga



22/ Beauty 76

Testo Alex Vaccani Foto Matteo Weber

MEMORIE DI CELLULOSA Fragranze che risvegliano ricordi assopiti nel tempo come un vecchio film in bianco e nero visto alla tv GABRIELLA CHIEFFO Variazioni di Ragù Una fragranza atipica che risveglia la memoria più profonda della nostra tradizione, con accordi speziati di pepe nero, noce moscata, chiodi di garofano addolciti da un inebriante accenno di arancia e bergamotto. Una piccantezza ariosa e indefinibile. BOND NO.9 NEW YORK SANDALWOOD Esasperante e seducente, questa fragranza orientale-boisé invita i sensi a farsi guidare dal legno di sandalo, che lascia la sua preziosa, calda scia irresistibile sulla pelle. Il caratteristico flacone di Bond No9 è di colore dorato e rispecchia la preziosità del profumo che custodisce al suo interno. BURBERRY MY BURBERRY Eau De Toilette Questa fresca interpretazione dell’originale fragranza My Burberry è un profumo vivace che cattura l’essen-

za di un giardino primaverile in fiore delicatamente bagnato dalla pioggia. La boccetta rispecchia l’iconico trench coat Burberry in gabardine di colore grigio. MANSFIELD BOIS EXTREME L’albero è simbolo della vita che si rigenera, con le eterne domande dell’uomo riguardanti il bene e il male, la vita e la morte, l’umano e il divino qui racchiuse in un jus inebriante, con benzoino e incenso, che toccano il cuore della mirra e del miele mentre Il cuoio e l’ambra lo innalzano verso il cielo. DIOR EAU SAVAGE COLOGNE Fresca e vivace, questa colonia sorprende grazie alla sua eleganza senza tempo, che la rende riconoscibile ma che rivela una profondità inedita, con nuovi accenti giocosi. Uno charme immediato legnoso, fresco

e speziato. Semplicemente contrastante Eau Savage Cologne è la colonia del fascino. COQUILLETTE PARIS TUDOR Una fragranza che toglie tutti gli orpelli effimeri e si presenta nella sua cruda bellezza, un volo di petali di rose spazzati via dal vento d’autunno, un groviglio di cespugli, legni, radici e terra. Le rose cascano, le spine restano. Un inno alla vita, nella sua forma primordiale, attraverso note profonde ed enigmatiche che scavano a fondo con un ritorno dolce e ambrato. CHLOÉ CHLOÉ Eau De Toilette Nobile e polverosa nell’Eau de Parfum, la rosa esprime qui nuove sfumature olfattive; delicatezza è sinonimo d’eleganza. Dai primi istanti, si distingue per la freschezza lieve e misteriosa della rosa bianca appena schiusa, ancora ricoperta dalla rugia-

da del mattino, protagonista luminosa, muschiata e floreale. TERRY DE GUNZBURG ROSE INFERNALE Una fragranza profonda, come il suo colore, un purpureo-notturno, intenso e luminoso, che racchiude una ricca miscela di Rosa Turca, Noce Moscata, Vetiver di Haiti e Incenso. Un mélange floreale incandescente e orientale fumoso, che evoca il lusso d’oriente. JARDINS D’éCRIVAINS MARLOWE Il fitto alone d’intriganti misteri che circonda il poeta e drammaturgo elisabettiano Christophe Marlowe, contemporaneo di William Shakespeare, ha acceso la fantasia di Anais Biguine, che ha racchiuso tutte queste ambiguità in un profumo insolito, a tratti oscuro e singolare, con tuberosa, osmanto, accordo di fiori secchi e cuoio.


Intervista di Alex Vaccani

23/ Beauty 76

appuntamento al 16 di Place Vendôme: faccia a faccia con Christian Astuguevieille, direttore creativo di Comme des Garçons Parfums. Parigi. Monsieur Astuguevieille è un personaggio atipico, un artista eclettico, un visionario d’avanguardia che ha studiato legge e ha contribuito a fondare il Centro Pompidou negli anni Settanta. Dal suo incontro con Rei Kawakubo nel 1992 il suo approccio al regno delle fragranze è sicuramente il meno ortodosso e il più libero, tanto che nelle fragranze che ha creato per Comme des Garçons c’è passato di tutto: dai toner delle fotocopiatrici alla gomma bruciata.

Floriental è la suggestiva e straordinaria nuova fragranza, dove senza definire note di testa, di cuore o di fondo, ogni ingrediente affiora e scompare in una confusione creativa. Tutte le volte che nasce un profumo di Comme des Garçons ci si aspetta sempre l’inaspettato. Sente il peso di quest’attesa?

Al contrario è molto appassionante, ci porta sempre a sorprendere e stupire gli altri e noi stessi. Il suo rapporto lavorativo con Rei Kawakubo è come un lungo matrimonio: come riesce a mantenere la sorpresa e la novità ogni volta? Come collaborate ad una nuova fragranza?

Come nei matrimoni veri o nelle lunghe relazioni, per farli durare bisogna imparare a sorprendersi per mantenere vivo l’interesse. Così accade quando creiamo una nuova fragranza: a volte sono io che propongo un’idea, un concetto o un odore, altre volte è Rei che ha una visione in mente e io cerco di tradurla in profumo. Per quanto riguarda Floriental com’è andata?

Non avevamo mai lavorato a fondo a una fragranza floreale, così Rei ci ha lasciato libertà assoluta. L’idea da cui sono partito è un concetto negativo, ovvero tutto ciò che non volevo in una fragranza floreale. Abbiamo scelto di lavorare con il naso Emilie Copperman, con cui siamo riusciti a superare la sfida di realizzare un profumo orientale senza vaniglia, e un fiore senza fiore. I profumi di Comme des Garçons non hanno età o genere e chiunque può indossarli. Giusto?

Esatto. Vogliamo creare profumi che appartengano ai nostri giorni, ora abbiamo una vasta quantità di nuove materie, abbiamo la città in cui viviamo, il cemento, l’asfalto e noi vogliamo mettere tutto ciò che c’è nei nostri profumi. Sono

il paradosso olfattivo di Comme des Garçons tutti unisex e sono per persone con cultura, aperte alla vita. Mi rendo conto che non piacciono a tutti, ma so anche che ci sono persone con una certa conoscenza e una particolare memoria olfattiva in grado di amarle. In un’epoca in cui vengono creati così tanti profumi, ci teniamo ad avere una nostra linea cui restare fedeli. Si ricorda qual è stato il primo profumo che le ha creato dipendenza?

Il primo odore che ricordo sono i baffi di mio nonno, aveva un piccolo pettine e li spazzolava dopo averci spruzzato sopra la sua colonia, Floramye di L.T. Piver. Io avevo quattro anni e lui faceva finta di pettinare laddove i miei baffi sarebbero cresciuti, era un profumo floreale, ma maschile allo stesso tempo. Quel profumo mi faceva sentire grande e

quel gesto lo percepivo sempre come una grande ricompensa. C’è un odore di cui non si vorrebbe liberare?

Un odore che mi piace o che non mi piace? Bella domanda, non avrei mai pensato d’incontrare qualcuno che non si sarebbe voluto liberare di un odore che detesta, potrebbe dirmi entrambi?

L’odore che amo molto - è anche un ricordo della mia adolescenza - è quello che ti rimane sulla mano dopo aver schiacciato una foglia di fico appena strappata dall’albero. E l’odore di cui vorrebbe liberarsi?

Cerco di dimenticarmelo subito (ride).


24/ Spazi Urbani 76

Testi Jean Marc Mangiameli

Londra > Al parco, in ufficio Se considerate i giardinetti solo il luogo dove portare a spasso cani e bambini non siete abbastanza lungimiranti. Perlomeno a Londra, dove anche un fazzoletto di verde si trasforma in un potenziale ambiente di lavoro. In Hoxton Square è nato il primo TREExOFFICE, un ufficio pop-up fortemente integrato con la natura; ideato da Natalie Jeremijenko (in collaborazione con gli artisti Shuster + Moseley, e la consulenza degli studi Tate Harmer e Gensler) fa capo a un più ampio disegno che vuole riqualificare e rendere economicamente sostenibili le aree gre-

en della città. La struttura offre 25mq di spazio co-working, ma è anche perfetta come location per iniziative di associazioni e imprese. Disegnato come una leggera costruzione a conchiglia, l’ufficio è dotato di wifi e alimentato da energie rinnovabili. Una leggera pellicola di plastica trasparente posta sul soffitto protegge dalla pioggia e...da eventuali scherzi degli uccelli.

Parigi > Sfida alla Tour Eiffel Sono anni che la Ville Lumière non accoglie un vero e proprio grattacielo tra i suoi arrondissement. L’ultima emergenza architettonica ad aver superato i 100 metri d’altezza è la Tour Montparnasse, un edificio costruito nel 1972, ancora oggi molto criticato da architetti, paesaggisti (e dai cittadini stessi) urtati dalla sua severa fisionomia. A rompere la linearità del centro città sarà la nuova Tour Triangle: un edificio piramidale pronto ad accogliere uffici per start-up,

una sala conferenze, un ristorante panoramico, un centro culturale e un hotel. Progettato dallo studio delle archistar Herzog & de Meuron verrà costruito secondo rigidi principi di ecosostenibilità consumando circa 4 volte meno Co2 di un normale edificio delle stesse dimensioni. A lavori ultimati Parigi avrà così una nuova architettura simbolo della città moderna anche se la Tour Eiffel, coi suoi 326 metri d’altezza, resta e resterà ancora a lungo la costruzione più alta (e amata) di Parigi e d’Europa.

Detroit > La casa dei fiori È oramai da molto tempo che la capitale del Michigan è vittima di una forte depressione. Con il crollo dell’industria meccanica, rappresentata in loco dalla General Motors e in congiunta alla recente crisi economica, metà della popolazione è migrata altrove. Così case familiari e interi quartieri sono caduti in totale abbandono con la natura intenta a riappropriasi degli spazi. È proprio da queste immagini che Lisa Waud ha preso ispirazione per dare vita a uno dei recuperi più originali in città. Dopo aver acquistato un rudere per il valore di 500 dollari, lo ha trasformato in una lussureggiante “Flower House” che da maggio ospita fioristi da tutto il mondo intenti a riconvertila in un piccolo tempio della natura. Su Indiegogo è possibile finanziare l’impresa che dovrà concludersi entro ottobre. Una volta inaugurata, la “casa dei fiori” diventerà un punto di riferimento per il quartiere oltre che sede dell’attività di Lisa che, non c’è bisogno di dirlo, è specializzata in floral design.

BRIGHTON La casa riciclata

Quando si dice “non si butta via nulla”. Il professor (e architetto) Duncan Baker-Brown ha preso sul serio questo motto costruendo all’interno del campus dell’Università di Brighton una casa realizzata per l’85% con rifiuti. Tra gli scarti usati per costruire mura e interni quasi 20.000 spazzolini da denti, 4.000 vecchie VHS e 2 tonnellate di jeans. Oltre ad essere a disposizione del pubblico, la Waste House servirà da laboratorio sui materiali per gli studenti che impareranno così a considerare sempre di più il riciclo come una reale alternativa per le costruzioni di domani •

HONG KONG Un grattacielo di container Per certi architetti vale una sola regola: mai essere noiosi! È il caso dello studio OVA di Hong Kong che, con il progetto Hive-Inn, ha pensato a un grattacielo modulare, fatto unicamente di container riciclati. Anche se il risultato sembra un simpatico LEGO il progetto è serio ed è stato pensato per essere destinato ad un hotel; l’estrema flessibilità della struttura però rende questa costruzione potenzialmente utile per svariati altri impieghi come, per esempio, i sempre più richiesti uffici per il co-working, pop up shop, fino a rifugi mobili d’emergenza •

DUBAI La palma è smart

ESSEN Capitale green del 2017 La città tedesca si è recentemente gua-

La città, in vista di ospitare Expo2020 (il cui tema è “connessione globalizzata”) sta già muovendosi per migliorare i propri servizi. Questa volta l’innovazione non sta nella megalomania dei grattacieli, ma in un’idea di arredo urbano che renderà la vita più pratica (e sostenibile) ai cittadini. Stiam parlando delle Smart Palm, alberi artificiali, digitali e fotovoltaici pronti a offrire informazioni interattive e ricariche veloci ai passanti del lungomare. Alte ben sei metri (con foglie che si estendono per 13 mq!) forniranno sì energia, ma anche i classici benefit dei cugini biologici: ombra e un po’ di refrigerio! •

dagnata il prestigioso riconoscimento. I meriti vanno al suo carattere che le ha permesso di reinventarsi come destinazione “green” nonostante l’ingombrante passato industriale. Protezione e valorizzazione delle risorse naturali, in particolare della biodiversità e l’adesione a iniziative per tagliare le emissioni, sono tra i punti che hanno convinto la giuria ad assegnarle la targa. Tra le altre politiche esemplari anche la gestione delle acque piovane, controllate da un efficiente sistema che ne impedisce la penetrazione nelle fogne •



26/ Spazi urbani 76

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CERCARE EMOZIONI ESTREME, MA SENZA RISCHIARE LA PELLE, OGGI È HA CREATO PER ATTRAVERSARE IL CIELO. SOFFRITE DI

Trollstigen Tourist Route, Norvegia. Ph. © diephotodesigner.de


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POSSIBILE CON LE SKYWALK: LE PASSERELLE DA BRIVIDO CHE L’UOMO VERTIGINI? UNA SOLA REGOLA: MAI GUARDARE IN BASSO.


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Sotto e accanto, l’iconico skywalk del Grand Canyon (Ph. © Arizona Office of Tourism)

Se lo scalare montagne o il bungee jumping non fanno al caso vostro niente paura, per provare i brividi del vuoto (e contemplare ancora più da vicino l’immensità di madre natura) esistono alternative alla portata di tutti (o quasi). Parliamo degli skywalk, i punti panoramici artificiali posti alle estremità più impervie del nostro pianeta; spesso sotto forma di passerelle e percorsi panoramici, oggi si affiancano anche a lodge e ristoranti con vista. Ecco una selezione degli spot più vertiginosi che potrete mai visitare (senza bisogno di elastico, fune e piccone!). Møre og Romsdal, Norvegia. Trollstigen Tourist Route I paesi della penisola scandinava, è risaputo, sono molto attenti alla valorizzazione delle proprie risorse paesaggistiche. Un esempio sono le opere pubbliche realizzate sulla strada nazionale norvegese di Gerainger - Trollstigen, una via disseminata di cinque punti panoramici, disegnati da archistar, che permettono di godere delle attrazioni naturalistiche locali. Perfettamente integrate nel paesaggio, delicate nel dialogo con la natura, sono un perfetto esempio di convivenza tra attività antropica e ambiente. Tra le architetture più interessanti la passerella disegnata dallo studio di prensiva di lodge, ristorante e galleria d’arte alle Reiulf Ramstad, presso la estremità panoramiche, vere e proprie terrazze località di Møre og Romsdal. con vista mozzafiato sul fiume e sulle vette del Qui un lungo corridoio di fiordo di Gerainger. Per ragioni di sicurezza, visto acciaio Corten e vetro coll’inverno rigido, l’area panoramica è percorribile lega una parte a valle comsolo durante la stagione estiva.

mente affacciati sull’Eagle Point, una particolare formazione rocciosa che ricorda le ali di un’aquila. Si dice che se si dovesse cadere da qui il primo punto “di rimbalzo” sarebbe dopo 250 metri... Ma niente paura, la passerella panoramica è più che sicura, e per chi cerca brividi al centro è dotata di un pavimento in vetro trasparente che dà l’impressione di camminare sospesi nel vuoto! Durante la visita un bar ristorante adiacente, gestito dalla tribù nativa locale degli Hualapai, serve pasti caldi, snack e bibite. Ma attenzione: la passerella non è sempre agibile; per ragioni di sicurezza in particolari condizioni climatiche la skywalk viene chiusa.

Arizona, USA. Grand Canyon West Un ferro di cavallo lungo 21 metri si estende oltre l’estremità della voragine più famosa del mondo. Siamo nel cuore del Grand Canyon, uno degli ambienti incontaminati più iconici e suggestivi del nostro pianeta; qui si può sostare sospesi nel vuoto a un’altezza di 1.200 metri dal livello del mare, diretta-


29/

76

Testo Jean Marc Mangiameli

Sölden, Austria. The Big 3 Di viste che lasciano a bocca aperta è piena anche tutta la zona alpina. Per provare emozioni ad alta quota, sovrastati dalle montagne innevate, potete scegliere la località austriaca di Sölden, altrimenti nota come The Big 3 (per via dei tre picchi che oltrepassano i 3.000 metri di altezza). Il punto panoramico del monte Tiefenbachkogl è il più spericolato: una passerella d’acciaio lunga 20 metri con pavimento in vetro vi porta sospesi a 60 metri d’altezza; da qui potrete godere della vista in primo piano del monte Wildspitze, la cima più alta del Tirolo. Di design, con pareti completamente rivestite in vetro, è invece la stazione panoramica del monte Gaislachkogl; un’architettura leggera, firmata dallo studio Obermoser (che ospita anche l’esclusivo ristorante ICE-Q) che sorge proprio a ridosso della vetta e dove è possibile godere di un panorama impagabile sulle Alpi. Per un’esperienza ancora più immersiva, dal rooftop dell’edificio una passerella collega direttamente alla cima della montagna. Meno invasivo dal punto di vista architettonico è invece il punto panoramico di Schwarze Sneide, un sito di osservazione naturale dove è possibile ammirare uno spettacolare scenario a 360° delle Dolomiti.

Cina: lo skywalk del Grand Cina. Camminando sul tetto del mondo I cinesi, oramai l’abbiamo capito, Canyon di Zhangjiajie (Ph. amano fare le cose in grande. Così anche i punti panoramici diventano © Haim Dotan Ltd Architects) e in un’occasione per creare titoli sui giornali che spiazzano per megalomabasso il percorso sospeso sul nia. Di recente ha fatto notizia l’inaugurazione della più lunga passerelLonggang National Geological la con pavimento in vetro al mondo del Park di Chongqing (Ph. © LaPresse/XinHua). In alto, l‘Ice Q, Longgang National Geological Park di il ristorante gourmet più alto Chongqing; un percorso panoramico che d’Europa ad Ötztal, nel Tirolo culmina con uno skywalk a ferro di cavalAustriaco. Lo si raggiunge lo lungo 27 metri (cinque in più rispetto con la cabinovia del rifugio di al fratello del Grand Canyon!) e che perGaislachkogl (Ph. Rudi Wyhlidal © Bergbahnen Sölden). mette di contemplare uno strapiombo di oltre 700 metri. Altrettanto adrenalinica (leggasi terrificante) la passeggiata sulla passerella in vetro del monte Tianmen; altrimenti nota come “l’autostrada per il paradiso”, è un vero e proprio “inferno” per chi soffre di vertigini; lunga 61 metri, larga 90 centimetri e con pavimento interamente trasparente, è sospesa a oltre 1.400 metri di altezza! Riaperta pochi mesi fa, dopo un periodo di manutenzione, è sconsigliata ai deboli di cuore!


30/ Musica 76

Testi di Francesco Mascolo

Los Angeles > Disco a sorpresa per Miley Cyrus. Rilasciato gratuitaMilano > Freak Folk Florence Morrissey non è la figlia segreta degli Smiths, ma una giovane cantautrice londinese, classe 1994, autrice che dialoga con l’eredità della musica folk tanto quanto con le ultime stagioni freak. Ma non chiamatela figlia dei fiori: il suo universo fatto d’istantanee, visioni bucoliche, abiti di Missoni e bancarelle vintage, è frutto di molteplici ispirazioni, come una famiglia numerosa e tante amiche con cui sperare in un domani bellissimo.

Nella tua famiglia si respirava aria di musica? Cosa ascoltavi da bambina? No, i miei genitori non sono musicisti, mio padre insegna meditazione, mia madre invece lavora nella City. Mondi totalmente differenti: è una passione che è nata tutta da me. Quando avevo 10 anni nella macchina di mio padre si ascoltavano Devendra Banhart e altri cantautori freak folk, ma mi sono sempre piaciuti anche Bob Dylan, Nick Drake, Jeff Buckley. Li ho sempre sentiti molto vicini e credo abbiano gettato le basi per il mio personale percorso musicale.

mente su soundcloud la notte degli ultimi MTV Video Music Awards, dove era presente in qualità di presentatrice e dove si è esibita con il nuovo singolo “Dooo It” in compagnia di Wayne Coyne, i suoi Flaming Lips e ballerine d’eccezione le drag queen di RuPaul’s Drag Race. Frequentazioni non certo nuove, i più accorti saranno a conoscenza delle sessioni in studio con la band di Oklahoma City, culminate con la registrazione delle cover dei Beatles, dall’altro del suo attivismo con l’organizzazione no profit Happy Hippie Foundation in aiuto ai giovani senza tetto e alla comunità LGBTQ. Il disco - Miley Cyrus and Her Dead Petz - vanta 23 tracce che non trascurano i trascorsi urban da “Bangerz” con i vecchi amici, come Mike Will Made-It e Big Sean, e nuovi, come il già citato Wayne Coyne, Sarah Barthel dei Phantogram e Ariel Pink, ma sfuggono spesso e volentieri verso ballate sognanti e spaziali, dedicate, Toronto > Piaceri mainstream Il grande merito del tra gli altri, ai suoi animali cantante canadese The Weeknd, nome d’arte di Abel Tesfadomestici defunti. ye, è senza dubbio quello di essere lentamente migrato, con il suo R&B contemporaneo, dai lidi alternativi alle canzoni per le masse - passando per la colonna sonora di Cinquanta sfumature di grigio - senza perdere credibilità e natura, ma anzi, definendo il suo suono; in Beauty Behind the Madness non vengono meno, infatti, gli aspetti più oscuri della sua musica, già celebrati nell’esordio di Kiss Land. Bastasse la bellezza del singolo in rotazione per tutta l’estate “Can’t Feel My Face” - scritta insieme a quel cesellatore di hit che è Max Martin: un R&B sensuale, dedito al piacere, nella sua ambigua natura tra l’elogio delle droghe e le linee del corpo femminile, una tendenza, che in entrambi i casi, sembra andare per la maggiore nel disco, ma anche là fuori, come suggeriscono il singolo di Lana Del Rey “High By the Beach”, o Wildheart, l’ultimo disco di Miguel.

Tomorrow Will Be Beautiful: perché oggi non lo è? Non so, è più legato al senso di speranza. Credo che la musica del disco possa risultare piuttosto triste, ed io non voglio essere dipinta come una ragazza depressa con la chitarra. Volevo dare alle persone un senso di speranza sottolineando un messaggio ottimista. Sono convinta che anche l’oggi possa essere bello, siamo sempre così pensierosi per il futuro e preoccupati del presente, che credo sia bello sapere che il domani possa essere bello.

Londra Marshall presenta “London” Un “music phone” dedicato agli amanti della musica in alta fedeltà: scheda audio dedicata, doppio microfono, doppio jack stereo, doppio speaker frontale, cuffie in-ear Marshall Mode incluse e app dedicate. Tutto questo contenuto in un Display IPS da 4.7” e avvolto nel classico design e nei colori - l’oro, il bianco e il nero - del sempiterno vintage che ha reso celebre tutta la linea Marshall: dagli amplificatori alle più recenti cuffie • Hollywood A qualcuno piace Fleur & Manu. “Everyday” è l’ultimo videoclip di A$AP Rocky diretto da Emmanuel Cossu, metà del duo francese Fleur & Manu, tra i più talentuosi e richiesti autori di video del momento. La clip vede come protagonista lo stesso rapper insieme agli altri autori del brano - Rod Stewart, Miguel e Mark Ronson - ritraendo ascesa e declino di una hip-hop star ad Hollywood, proprio come la Norma Desmond di “Viale del Tramonto”, il celebre capolavoro di Billy Wilder. Da vedere •

New York Milkshake, ma non solo I più accorti saranno a

conoscenza della passione di Kelis per la cucina, culminata con la frequentazione di una scuola, una linea di salse, trasmissioni in TV e da ultimo un disco intitolato proprio “Food”, rilasciato su Ninja Tune lo scorso anno. Non bastasse, la cantante americana ha appena pubblicato un libro - “My Life on a Plate” - con le sue ricette preferite da tutto il mondo. Al momento solo in inglese, ma tenete d’occhio le librerie •

Montréal Gli Arcade Fire al cinema Il documentario diretto da Kahlil Joseph (“Until the Quiet Comes”, Flying Lotus) che segue la band canadese dalla genesi del disco “Reflektor”, in Giamaica, fino al tour celebrativo, passando per le registrazioni a Montréal, con i suoi contenuti speciali, nonché un brano inedito. Conoscendo il regista, la sua abilità di fondere musica e immagini, è un appuntamento da non perdere. Il 14 e il 15 ottobre nelle sale selezionate da Nexo Digita •


31/ Musica 76

Intervista di Marco Cresci

Autodistruzione Creativa «Quando vedo un uomo, vedo un leone» urla Yannis Philippakis; una frase che racchiude l’aggressività e il furore di What Went Down l’atteso quarto album dei FOALS, portavoce del math-rock britannico.

Oxford. I Foals pubblicano il loro quarto album What Went Down, un lavoro nato in modo naturale, in cui la band ma soprattutto il leader Yannis Philippakis hanno trovato la loro stabilità emotiva ed artistica. Tutto è cominciato nella loro città natale, nel piccolo studio ribattezzato ‘stinkbox’, qui hanno preso vita riff imponenti, riverberi che sembrano provenire da profondità oscure, ed inesplorate e suggestive atmosfere intime e destabilizzanti, come confessioni profane in un luogo sacro. Merito dello spirito di Van Gogh. Avete dichiarato che questo è stato il vostro album più spontaneo e privo di incidenti di percorso; poi penso al titolo e vi chiedo: allora cosa è andato storto? Jimmy Smith (chitarrista): In realtà nulla, abbiamo cominciato a scrivere le nuove canzoni non appena terminato il tour di Holy Fire, e tutto il processo è stato abbastanza fluido da subito. Ci siamo resi conto di avere un suono che ci appartiene, quindi abbiamo trovato il coraggio di spingersi più lontano per non suonare come un autoparo-

Si, gli estremi sono più distanti da qualsiasi cosa fatta prima, ci sono tracce e suoni sporchi, e melodie pulite e leggiadre, credo che questo album contenga le canzoni più belle che abbiamo mai scritto.

Avete lavorato con James Ford il produttore del rock britannico per eccellenza, (Arctic Monkeys, Florence + the Machine), come è stato e cosa ha aggiunto al vostro suono? James è un ragazzo con i piedi per terra, non si atteggia da super produttore, non è arrivato con l’intenzione di manipolare il nostro suono. È stata un’esperienza onesta e rigenerante, priva d’inganno. James è anche musicista quindi capisce cosa significa affrontare un album nuovo e l’ansia che questo comporta. Ha voluto ascoltare con atdia. Se metti te stesso davanti alla musica allora vuol dire che c’è tenzione le nostre canzoni e qualcosa che in te non va e che dev’essere aggiustato. Yannis poi ha cercato di tirarne fuori è una persona che ama rischiare, andrebbe incontro all’autoil meglio senza cambiarne la distruzione in favore dell’arte. Riguardo al titolo, crediamo che natura. What Went Down è la canzone che meglio rappresenta il suono del disco e così l’abbiamo scelta. Nonostante viva di contrasti mi sento di dire che questo Avete scritto l’album ad Oxford ma poi per registrarlo siete voalbum sia il vostro album più lati nella Provenza francese nei pressi del villaggio in cui visse luminoso, sei d’accordo? Van Gogh nel periodo in cui si mutilò un orecchio. Una casualiCi piace pensare che sia il tà o cercavate anche uno stimolo spirituale? nostro album più colorato, Abbiamo risucchiato intenzionalmente un po’ della sua follia e e credo anche sia più intriso l’abbiamo convogliata nel disco, ne avvertivamo la presenza, di speranza oltre che dalla eravamo certi fosse tra noi. passione che ci contraddistingue. Ti senti a tuo agio se definisco What Went Down un album costruito sugli estremi, in cui sia la violenza che la quiete raggiungono nuovi picchi rispetto al passato?


32/ Musica 76

Testi di Francesco Mascolo

THE ESSENTIAL

GIG LIST • Django Django 27/09 Magazzini Generali, Milano

The MORE IS MORE album

The GYNECOLOGIC album

John Grant Grey Tickles, Black Pressure (Bella Union)

Peaches Rub (I U She Music)

Se siete rimasti disorientati dalla fuga in Islanda di John Grant, con conseguente sbornia house, sappiate che ora le sue ballate attingono anche della produzione di John Congleton (David Byrne, St. Vincent, FFS): tra tronfio funky, pionieri della new wave, sovraesposizioni space e sferzate rock, fino a raggiungere un livello di saturazione tale da fare di “Grey Tickles, Black Pressure” un disco folle e nervoso, ma probabilmente efficace per sorridere, beffardi, ed affrontare le avversità della vita.

A distanza di sei anni dall’ultimo disco in studio, e con un libro di fotografie appena pubblicato, Peaches rilascia “Rub”. Trainato dai singoli “Light in Places” (e il suo videoclip in collaborazione con le acrobazie al laser di Empress Stah) e “Close Up”, in compagnia di una smagliante Kim Gordon, l’artista canadese incastra alcuni dei brani migliori della sua discografia. Sarà anche che nel frattempo ci si è abituati alla sua forte personalità, alle sue provocazioni e alla sua metrica “nasty”.

Influenced by: John Congleton, John Foxx Best Songs: Black Blizzard, No More Tangles Score: 6

Influenced by: Yoko Ono, Diplo Best Songs: Close Up, Rub, Light In Places, Dumb Fuck Score: 6

Koreless 27/09 Elita Ouverture, Milano 08/10 Latteria Molloy, Brescia Dream Koala 08/10 Internet Festival, Pisa Squarepusher 09/10 roBOt festival, Bologna Soak 16/10 Biko, Milano 17/10 Spazio211, Torino Stereophonics 20/10 Alcatraz, Milano Oh Land 21/10 Biko, Milano 22/10 Locomotiv, Bologna Selah Sue 22/10 Magazzini Generali, Milano 23/10 Orion Club, Ciampino (Roma) Petite Meller (nella foto) 24/10 Wall, Milano

The DEBUT album

Empress Of Me (Terrible Records) Nata e cresciuta a Los Angeles, originaria dell’Honduras, una parentesi a New York e poi la fuga in Messico, in totale isolamento da tutto e da tutti. Il debutto di Lorely Rodriguez nasce in queste circostanze, come diario di una ragazza che ha voglia di mettersi alla prova e ritrovare se stessa. La vera protagonista dei dieci episodi del disco, costruiti su tappeti elettronici molto contaminati, è la voce, a restituire un gusto pop cristallino, che fa di “Me” uno dei debutti da ascoltare quest’anno. Influenced by: Jamie Lidell, Dirty Projectors Best Songs: Standard, How Do You Do It Score: 7

Darwin Deez 01/11 Biko, Milano Of Monster and MEn 10/11 Obihall, Firenza Róisin Murphy 11/11 Fabrique, Milano

The new-wave album

The FOLK album

The ANGRY album

Editors In Dream (PIAS Recordings)

Kurt Vile b’lieve i’m goin down... (Matador)

Fufanu Few More Days To Go (One Little Indian)

“In Dream” ci accoglie con artwork e videoclip curati da Rahi Rezvani, disegnando atmosfere cupe che ben tratteggiano questo quinto disco auto prodotto degli Editors, in ritorno ai grandi fasti, ma con alcune novità: come l’uso della voce di Tom Smith o l’approccio più definito, minimale e arty alla materia sonora: dai predominanti volumi di sintetizzatori, al sommesso lavoro sulle chitarre, in fuga verso lenti lidi sognanti, complice la preziosa partecipazione di Rachel Goswell degli Slowdive.

Dopo due dischi molto acclamati - “Smoke Ring for My Halo” e “Wakin on a Pretty Daze” - con “b’lieve i’m goin down...” Kurt Vile riesce nell’impresa di fondere le due precedenti esperienze discografiche, tra l’immediato songwriting e il torpore introspettivo delle dilatazioni strumentali, rilasciando finissimi episodi di folk americano, a spasso per gli States con un bagaglio di storie e panni sporchi, ma con una voce rasserenante, sicura, quasi sapesse di avere tra le mani il suo disco definitivo.

Si facevano chiamare Captain Fufanu e animavano consolle a suon di elettronica, oggi perdono il Capitano e vanno a spasso per la stagione post punk, portandosi dietro un po’ del loro passato, ma soprattutto, e almeno nel look, della loro Islanda. “Few More Days To Go” è un disco abitato da dieci episodi tenebrosi, alle volte fin troppo camaleontici, complice anche la loro produzione, ma quando con le loro chitarre svolazzano con ferocia verso spirali psichedeliche colpiscono dritti il bersaglio.

Influenced by: Depeche Mode, David Bowie Best Songs: Life Is A Fear, The Law, Marching Orders Score: 7½

Influenced by: Tom Petty, Neil Young Best Songs: Pretty Pimpin, Lost My Head There Score: 8

Influenced by: Bauhaus, O. Children Best Songs: Wire Skulls, Ballerina In the Rain, Goodbye Score: 6


WHI W O N D E R F U L H O U S E S I TALY

Wonderful Houses Italy seleziona e propone a clienti stranieri le più belle dimore d’Italia. P E R U N A V A L U TA Z I O N E D E L L A V O S T R A P R O P R I E TÀ C O N TAT TAT E C I V I A M A I L i n f o @ w o n d e r f u l h o u s e s i t a l y . c o m | w w w . w o n d e r f u l h o u s e s i t a l y . c o m | T. + 3 9 0 2 8 3 3 1 1 2 1 1


Rubriche a cura di Marco Magalini

34/ Design 76

Brussel > Scala isolante Belvedere è il nome dell’ultima creazione del designer belga Pierre-Emmanuel Vandeputte. Il ventitreenne, che ha già alle spalle alcuni successi come l’orologio Yearly Clock, propone una scala che definisce perfetta per isolarsi e vedere il mondo da una prospettiva completamente diversa. “Fuori dall’ordinario, dalla routine dei giorni tristi o noiosi, la scala Belvedere ti permette di assentarti”. Realizzata in legno di quercia, la scaletta è una collezione limitata interamente realizzata a mano. Ogni pezzo è unico e con il proprio numero serigrafato. La collezione è composta da tre versioni differenti a seconda delle proprie esigenze: una composta da tre pioli, una più grande di sette ed infine una autoreggente con una parte removibile.

Milano > Happy Pop Regia lancia una nuova collezione di accessori e complementi per l’arredamento della sala da bagno. Grande enfasi è stata posta sul design e l’esclusività dei materiali utilizzati. Dal gusto contemporaneo è Maxxi: la nuova collezione di accessori per un pubblico che ama i materiali raffinati come l’ottone, la ceramica e il Vetroghiaccio®. Dal gusto più giocoso e adatto ai

Iserlohn, Germania Acqua a 360° Tara Ultra, Sync e Pivot: i tre rubinetti di Dornbracht. Tara Ultra è un miscelatore pull-down con bocca estraibile verso il basso, pratico da gestire per pulire il lavello. Sync, a sua volta, possiede le caratteristiche del precedente con l’aggiunta della rotazione a 360 gradi, del doppio getto, laminare o energetico a doccia e una linea sporgente della rubinetteria. Pivot rappresenta la versione deluxe della gamma grazie al suo braccio estraibile fino a 55 cm e la sua finitura galvanica Cyprum • Londra Call For Design Lovers La Somerset Hou-

se di Londra ospiterà in occasione del London Design Festival, (19-27 sett), una selezione di grande interesse per la design community internazionale. All’interno del circuito ad esempio, la galleria West Wing ospiterà 10 stanze tematiche dove dei designer – tra i quali Barber & Osgerby, Ross Lovegrove e Alex Rasmussen – sceglieranno gli arredi di altrettante aziende di punta, come Hem e Knoll. Tra tutte le stanze emerge quella dei designers inglesi Barber e Osgerby dedicata alla lettura •

Copenhagen, Danimarca > Abbandonarsi al relax Semplice, essenziale e funzionale. Era è il nuovo divano a due posti dalle forme ben proporzionate, profilo sottile e aspetto moderno di Normann Copenhagen, progettata da Simon Legald. Le sue piccole dimensioni conquistano il pubblico grazie alle morbide curve e alle linee decise che esprimono sentimenti di calma e tranquillità ed invitano ad abbandonarsi al relax. Le proporzioni del divano Era consentono di adattarlo facilmente all’arredo sia in piccole che grandi abitazioni. Al tempo stesso, il design estremamente deciso, lo rende perfetto anche negli spazi pubblici. La serie combina metodi di produzione moderni e la tradizionale lavorazione artigianale del legno, in forme senza tempo e un design dal carattere inconfondibile. Tessuto per il rivegiovani è la collezione Rio: colorata e stimento dell’intera struttura con prezzi più vantaggiosi. La ceramica e rovere, noce, acciaio lacè il materiale utilizzato per accessori da cato nero o cromo a propria appoggio e sospesi. Le gradazioni croscelta per il telaio. Molteplici matiche variano dalle tinte più neutre e differenti sono i tessuti: in del bianco, nero, cammello e grigio a lana dai motivi vivaci e acquelle più pop del fucsia, rosso, arancio cattivanti o in pelle morbida e blu. Classici e minimal sono invece i e resistente in una miriade di complementi di City Life. La serie di accolori. cessori è stata studiata per le esigenze degli hotel prediligendo materiali come l’ottone e lo zama. Unicità e design per la collezione Skyline: ideale per il bagno, per il contract e in tutti gli ambienti di alto livello progettuale.

Milano Mi siedo dove voglio

Agnese D’Alfonso e Serena Pretti sono le designer dello sgabello SiEDO che hanno ideato e realizzato seguendo il semplice concetto di multifunzionalità. Impilabile, solido e smart, è uno sgabello dalle dimensioni ridotte e capace di trasformarsi e seguire le necessità di chi lo acquista. Composto da due differenti parti: una struttura solida ma leggera come il metallo ed una seduta realizzata con alcuni materiali diversi tra loro come il legno di quercia in grado di compiere funzioni differenti • Basilea Mini Elefanti Nuova partnership per Vitra e Teddy’s Wish charity. Architetti e designers hanno dipinto, accessoriato e inciso con stampe secondo il loro gusto personale i 21 elefanti della collezione Eames Elephants di Vitra. A Child’s Dream è il nome dell’installazione presentata a Settembre nel Regno Unito al designjunction2015. Un’asta online seguirà per raccogliere i fondi che verranno devoluti per la ricerca sulla morte neonatale (SIDS) Sudden Infant Death Syndrome e per supportare le famiglie •


Intervista di Marco Magalini

35/ Design 76

Racconti che arredano

LA designer milanese ILARIA INNOCENTI ha debuttato sul mercato con una linea di tappeti fatti a mano secondo una tecnica tradizionale Sarda; oggi continua la sua attività di ricerca sul linguaggio decorativo che coniuga disegno a mano libera e texture per raccontare storie.

Milano. Sei una designer ma sopratutto una imprenditrice. Ci racconti il momento esatto in cui hai pensato di aprire un tuo brand? Più che un momento è stato un percorso in divenire. Mi Il mio brand è nato ufficialmente nel 2012, ha compiace disegnare oggetti ma piuto quindi tre anni. I miei obiettivi sono sempre soprattutto vederli realizzati. molto alti, e avremo ancora bisogno di tempo per Ho iniziato quasi per gioco raggiungerli. Abbiamo però già avuto grandi soda fare piccole produzioni, di disfazioni: i nostri prodotti sono arrivati si trovano conseguenza i negozi vedenei migliori negozi: Mint a Londra, Bensimon e Le vano i prodotti sui magazine Bon Marché a Parigi o Norman a Copenhagen. e mi chiedevano la fornitura. Ho resistito per un po’ e poi Quali sono le principali difficoltà che hai risconho deciso che forse era una trato nel promuovere il tuo marchio? strada da incentivare. Fare le Credo che dopo aver imparato a gestire i listini fiere ha reso tutto più reale. prezzi, le conferme d’ordine, la logistica di magazzino e altro che la mia formazione da designer Con quale obiettivo hai denon mi aveva insegnato, oggi la cosa più difficile ciso di fondare ‘ilaria.i’ ? è capire come “invadere” il mondo con i miei pro‘ilaria.i’ è stata fondata con lo dotti. La distribuzione e la fiducia dei negozi verso scopo di comunicare un mio i piccoli brand come il mio, costituiscono ancora modo, tutto decorativo, di la parte più difficile da affrontare. vedere il mondo. ‘ilaria.i’ mi da la possibilità di sperimenOggi la collezione conta differenti materiali: cetare nuovi linguaggi e nuovi ramica, terracotta, vetro, tessuto… Ma la ceramateriali saltando i tempi di mica è stato il tuo primo amore, hai un legame approvazione del progetparticolare con questo materiale? to delle aziende, inoltre mi Con la ceramica ho un vero e proprio legame di permette di vivere in prima sangue. Sono nata in provincia di Modena, vicino persona diverse esperienze al distretto ceramico, e sono cresciuta a stretto legate al mondo del design. contatto con questo settore. Ho poi studiato Arte ceramica al Liceo. è un materiale che conosco a Quali aspettative avevi nei fondo e che credo di poter controllare bene. Amo confronti di questa avvencomunque sperimentare con altri materiali. tura imprenditoriale?

Sei appena stata a Maison&Objet a Parigi, una delle fiere Internazionali più importanti per il settore in cui operi. Cosa credi piaccia di più del tuo lavoro? Per me è molto importante che i miei prodotti possano vivere bene in uno spazio, in armonia tra loro. Credo che le persone percepiscano questo… Il giusto equilibrio tra colori e materiali. Gestire un brand significa anche avere doti manageriali e finanziarie. Sono doti che hai coltivato e/o studiato oppure ha dei supporter? Sono un’autodidatta del settore. Studio casi simili al mio per vedere come si muovono e cerco sempre di essere critica e obiettiva. Non mi dispiacerebbe però studiare l’argomento per poter crescere. Ho un mentore, mia madre, imprenditrice da una vita, che mi aiuta ad affrontare i momenti difficili. Domanda diretta: quanto hai investito per lanciare Ilaria.i? Ho investito tante ore, tante notti passate a lavorare. Per ora non è un fatto economico ma più che altro di tempo e risorse. Dove si spingerà Ilaria.I nei prossimi anni? Adesso faccio tutto io come se avessi mille braccia, ma sogno che diventi un piccolo team dove ci suddividiamo i compiti come una vera e propria azienda.


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IN QUESTA PAGINA

Per lei, giacca e camicia MAURO GRIFONI, per lui dolcevita JACON COHEN nella pagina accanto

Per lui, completo MAURO GRIFONI e dolcevita JACON COHEN, sneakers WOMSH. Per lei, pullover GAS e minIgonna MAURO GRIFONI. Enrambi indossano sneakers WOMSH


Pagina 37/ 76: Moda. un giorno di corsa

Fotografia

Gautier Pellegrin Stile Maurizio Gentile


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IN QUESTA PAGINA

Giacca in denim e jeans SMITH’S AMERICAN. nella pagina accanto

Piumino TATRAS, abito DEPARTMENT FIVE


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Per lei, abito ALAN RED e giacca smanicata GAS. Per lui giacca JACON COHEN, maglia e pantalone MCS


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IN QUESTA PAGINA

Camicia e pantalone DEPARTMENT FIVE, cappotto JACON COHEN. nella pagina accanto

Per lui, giacca MCS, pullover CLIVER JEANS, pantalone WOOLRICH, scarpe SMITH’S AMERICAN. Per lei, completo TAGLIATORE, camicia REIKO, camicia jeans e scarpe SMITH’S AMERICAN




la location

Benvenuti nel nuovo Motor Village Arese, con i suoi showroom di vendita dedicati ai marchi Alfa Romeo e Jeep®. Nel rinnovato brand center Alfa Romeo di Arese, si ritrovano oltre agli showroom di vendita anche il nuovo

museo storico Alfa Romeo, il bookshop, la caffetteria, il centro documentazione, la pista prove, gli spazi per eventi. Sintesi perfetta dell’identità attuale e futura dei due marchi Alfa Romeo e Jeep®, i due showroom rappresentano le punte di diamante

dell’espressione commerciale di FCA dedicata al premium. Le due ampie e futuristiche show room, aperte ai clienti 7 giorni su 7 dalle 9 alle 20, sono fortemente caratterizzate dagli elementi distintivi dei due marchi con forti richiami iconici.

Pullover GAS Per lui, cappotto DEPARTMENT FIVE, camicia e pantalone MCS; per lei tuta in denim JACOB COHEN. Grooming Kassandra Frua de Angeli, assist. STILE Beatrice Repossi, modelli Carlo Filippo at Elite e Djaja at MP Mgmt. nella pagina accanto

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Stephen Sprouse: xerografie rock sui marciapiedi glamour di New York.

Frenesia di un figurino rock

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Testo di Francesco Mascolo

New York. “Drawings & Ephemera” di Stephen Sprouse, ritrovati da Carol McCraine in un cassonetto sulla quattordicesima strada di New York, vicino all’abitazione dello stilista. Almeno così racconta Carol nell’introduzione di Xerox/Rock/ Art, di cui è curatrice insieme a Javier Magri, che raccoglie disegni, fotocopie a colori, campioni, idee e ispirazioni, in un volume edito da Damiani. Il volume, oltre ad essere testimone del tratto di Stephen Sprouse, il suo “black marker” e la sua evoluzione - dalle prime slanciate e fluide figure, a quelle esplose dagli eccessi degli anni ottanta, passando per le commissioni per i grandi studi e le famose xerografie - permette di

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curiosare sulla scrivania frenetica e quotidiana della sua vita: inviti per serate a Andy Warhol, tracce del suo processo creativo e l’importante ruolo della musica, dai testi trascritti come prezioso ritornello, alle frequentazioni con musicisti, come l’amica e musa Debbie Harry (autrice della prefazione del volume) o Patti Smith e David Bowie immortalati in disegni e xerografie. Figure che tratteggiavano l’avanguardia dei suoi tempi, elencate insieme ad altre sotto pattern di abiti dove, a margine del foglio strappato, Stephen marca sicuro un “I’ve looked at myself and I’m ready…”. Un volume che incarna lo spirito del suo titolo, riproposto con la grafia originale, Xerox/Rock/Art come atto punk, di un designer visionario, che voleva portare un po’ del fermento artistico dell’East Village a spasso per i marciapiedi della New York più glamour. Stephen Sprouse, Xerox/Rock/Art. Drawings and Ephemera 1970s -1980s Edited by Carol McCranie & Javier Magri Damiani


Urban per element

Gli elementi della natura urbana

Fotografia Simon, stile Alex Vaccani

La praticità degli zaini Element “Camp Collection” li rende oggetti indispensabili, sia per vivere la città che per avventurarsi in paesaggi incontaminati.


Urban per element

the city guide Tommy Garden Piazza Oberdan 2 +39.0220241573 Pronti a entrare in un giardino in perfetto California Style? Uno spazio di oltre 400 mq con arredi vintage, piante esotiche e una serra urbana costruita con materiali di recupero: questo è il Tommy Garden , nato nello spazio esterno del flagship di Tommy Hilfiger in Porta Venezia.

Giardino Turbigo Alzaia Naviglio Grande, 8 www.turbigomilano.it

Quest’autunno Element presenta la Camp Collection, una vasta gamma di zaini ispirata dall’equilibrio dell’urbano e della natura. Progettata per adattarsi a entrambi gli ambienti, la collezione sostiene lo stile di vita degli appassionati di Element che trascorrono il proprio tempo sia sulle strade, che nei boschi. Per progettare 4 nuove linee di zaini, Element ha collaborato con l’azienda Industrial Alchemy. Ciò che ne è risultato sono quattro nuovi zaini disponibili ciascuno in doversi colori: The Daily è lo zaino adatto agli usi di tutti i giorni; The Weekender ha le dimensioni perfette per affrontare un breve viaggio; The Explorer è stato ispirato e concepito per uno stile di vita outdoor; infine, The Convertible, versione definitiva della borsa duffel. Per realizzare queste 4 linee è stata seguita una metodologia particolare ponendo molta attenzione su alcune caratteristiche come la parte inferiore in laminato, le skate strap nascoste e le finiture esterne in Duraflex. “L’1% del ricavato di ogni zaino venduto della Camp Collection beneficerà gli Element camp in tutto il mondo, in modo che possiamo dare ai bambini quello che è stato per me un punto di riferimento in quella che sarebbe stata altrimenti una turbolenta gioventù: un posto sicuro per ritrovare sé stessi ed ispirarsi. Each one, teach one” ha dichiarato Johnny Schillereff, fondatore e presidente di Element, che aggiunge: “nel 1992 venne pian-

tato il seme di Element, il nostro obiettivo era semplice: dare il nostro meglio, nel modo più onesto ed etico possibile. Allora ci mettemmo assieme per promuovere gli ideali in cui tutti crediamo sinceramente. Oggi continuiamo con impegno a creare arte, a in-

dicare la direzione e a trasmettere il messaggio per portare il progresso nel mondo dello skateboard. Non siamo semplicemente un’azienda, siamo una famiglia che ha intrapreso un viaggio di crescita interiore, in element e in tutto ciò che ci circonda”.

Un angolo verde e silenzioso sui Navigli: è la corte interna della Maison Borella su cui si affacciano le sale del ristorante. Un curioso salotto verde dove è possibile farsi un aperitivo tutto “frutta e verdura” grazie al menù creato per il Giardino dallo chef di Turbigo Raffaele Lenzi.

Mercato Metropolitano Via Valenza, 2 mercatometropolitano.it In Porta Genova, il Mercato Metropolitano - 15.000 metri quadri di attività commerciali legate al cibo italiano - ha rivitalizzato un’area abbandonata. Numerosi gli eventi previsti: manifestazioni gastronomiche, mercati tipici, degustazioni e corsi di cucina.

Wheatfield Porta Nuova. Accesso dal giardino pubblico di via De Castilia 28 Sempre mobile e sperimentale è la Fondazione Trussardi, famosa per aver aperto le porte di tanti luoghi rimasti nascosti alla cittadinanza. L’ultimo progetto è Wheatfield, il chiacchierato campo di grano ad opera di Agnes Denes che sta crescendo su di una vasta area situata tra piazza Gae Aulenti e i grattacieli del centro direzionale.

Un Posto A Milano Cascina Cuccagna www.unpostoamilano.it Posto all’interno di una delle più antiche cascine agricole milanesi, “un posto a Milano” è molto più che una semplice trattoria. Pane, pasta e dolci sono fatti in casa, verdura e frutta provengono da agricolture biologiche e la maggior parte dei piatti sono vegetariani.


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Pagina 51/ 76: Moda. Ma si bruciò il motore nel bel mezzo della via Fotografia Simon Stile Alex Vaccani


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Giacca FRED PERRY, polo LACOSTE, pantaloni CHAMPION, cappellino NEW ERA nella pagina accanto

Trench STONE ISLAND, polo SERGIO TACCHINI, pantaloncini IVANO TRIOLO, anfibi TIMBERLAND, calze AMERICAN APPAREL, bandana stylist’s own


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Maglione G-STAR RAW, polo LACOSTE LIVE, pantaloni SERGIO TACCHINI, scarpe NEW BALANCE, cappellino BURTON nella pagina accanto

Maglione STONE ISLAND, polo LACOSTE, pantaloni LOW BRAND, scarpe DR. MARTENS, cuffia G-STAR RAW, calze AMERICAN APPAREL



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Giacca LEVI’S, polo LACOSTE, jeans BLAUER, scarpe VANS, Du-Rag Stylist’s own nella pagina accanto

Giacca STONE ISLAND, maglioncino LACOSTE, pantaloni Y-3, anfibi TIMBERLAND


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Giacca FRED PERRY, jeans LEVI’S, scarpe NEW BALANCE, cuffia STONE ISLAND nella pagina accanto

Giacca TIMBERLAND, tuta SERGIO TACCHINI, camicia STONE ISLAND, calze AMERICAN APPAREL, scarpe Y-3


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T-Shirt FRED PERRY, jeans DESIGUAL, scarpe DR.MARTENS nella pagina accanto

Giacca TIMBERLAND, giacca a vento PIERRE LUIS MASCIA, polo FRED PERRY, pantaloni LACOSTE

Grooming KIRIL VASILEV at Greenapple , model LIUK BASS at WhyNot Models , stylist’s assistant MARTA MODENA

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A cura di Silvia Rossi

62/ Cinema 76

Venezia > Autori cercasi Ricerca, originalità espressiva e indipendenza sono le parole chiave delle Giornate degli Autori, la rassegna autonoma all’interno della Mostra del Cinema di Venezia che anche quest’anno promette titoli e ospiti tra i più interessanti del panorama indipendente e non. Da ricordarsi:

Ma di Celia Rowlson Hall (in collaborazione con Tribeca Film Festival).

Artista innovativa di New York, Celia Rowlson Hall non è solamente regista e coreografa. Ma è una visione sorprendentemente moderna del pellegrinaggio della Madre Maria attraverso gli occhi di Ma (interpretata dalla stessa Rawlson Hall, nella foto), una donna che deve avventurarsi attraverso il paesaggio bruciato del sud ovest americano per compiere il suo destino.

Viva La Sposa di Ascanio Celestini. Nicola passa il tempo bevendo e fingendo di stare smettendo di bere. Questa è la storia sua e di tanti altri personaggi che incontra per destino o per caso come in un road movie. A Peyne J’ouvre Les Yeux di

Layla Bouzid. Siamo a Tunisi, estate 2010, pochi mesi prima della rivoluzione, Farah ha 18 anni. Fa parte di un gruppo di musicisti impegnati, canta, scopre la libertà, l’amore e la sessualità ... contro la volontà di Hayet, sua madre, che conosce la Tunisia e i suoi divieti. Avvincente e sorprendente.

Londra > Amy Un’icona assoluta dei nostri tempi, una voce indimenticabile che sembrava appartenere al passato: Amy è il film dedicato alla tormentata voce di “Back to black”, Amy Winehouse, e include immagini e filmati d’archivio inediti sull’intensa e carismatica artista. Il film arriva nei cinema solo per tre giorni: il 15, 16 e 17 settembre. A dirigerlo è il regista Asif Kapadia, già vincitore del BAFTA con Senna : “è successo qualcosa con Amy Winehouse. E io volevo capire come questo qualcosa potesse essere accaduto proprio davanti ai nostri occhi. Non si è trattato di un episodio

improvviso: in qualche modo sapevamo che sarebbe potuto accadere perché Amy stava percorrendo quella strada”. Per realizzare il suo film Kapadia è partito dall’intuizione che potessero essere proprio le canzoni di Amy a creare la trama narrativa del suo lavoro. Del resto i testi della Winehouse erano sempre estrema-

Las Vegas > Pugile Mancino Preparatevi, tutti, a innamorarvi definitivamente di Jake Gyllenhaal perché in Southpaw vi sconvolgerà. Se già aveva dato il meglio di sé nel furibondo sciacallo di Nightcrawler qui, nei panni del campione mondiale di pesi massimi leggeri Billy “The Great” Hope, tira fuori una potenza fisica e recitativa per pochi. Il film, diretto da Antoine Fuqua, racconta appunto l’avvincente storia dello sportivo. Billy Hope è un “southpaw”, un pugile mancino, dallo stile aggressivo e brutale. Ha tutto: una carriera, una moglie bella e amorevole (Rachel McAdams), una figlia adorabile (Oona Laurence) e uno stile di vita invidiabile. Ma una tragedia è in agguato e quando anche il suo storico amico e manager Curtis “50 Cent” Jackson (quello vero) lo abbandona, Hope tocca il fondo. Sarà un improbabile alleato in una palestra locale ad aiutarlo: Tick Willis (Forest Whitaker), un ex pugile diventato l’allenatore dei migliori boxeur dilettanti. Dal 2 settembre.

mente personali. Amy usava la scrittura in forma catartica, quasi fosse una terapia attraverso cui elaborare le emozioni più difficili.

Milano Fassbinder mon amour Il documentario dedicato al regista tedesco - Fassbinder. To love without demands - di Christian Braad Thomsen sarà presentato al Milano Film Festival (10-20 settembre) ed è una bomba. Bellissimo ritratto profondo ed emozionante di una grandissima figura del cinema, outsider, prolifico e circondato da muse e grandi attrici e attori che sono stati la sua famiglia allargata. Suicida a soli 37 anni, Fassbinder rimane l’indimenticabile appassionato cineasta e uomo di eccessi e trasparenze •

Asia No Escape Registro diverso per Owen Wilson in No Escape. Il noto

Baltasar Kormákur dirige Everest, il film ispirato agli straordinari fatti avvenuti durante il tentativo di raggiungere la cima della montagna più alta del mondo. Everest narra il viaggio incredibile di due spedizioni che si sono spinte oltre ogni limite per affrontare una delle tempeste di neve più terribili che mai uomo ricordi. Nel cast: Jason Clarke, Josh Brolin, John Hawkes, Robin Wright, Michael Kelly, Sam Worthington, Keira Knightley, Emily Watson e Jake Gyllenhaal. Dal 24 settembre •

Francia > Livestrong Basato sul best seller del giornalista del Sunday Times David Walsh, The Program è il biopic diretto da Stephen Frears che racconta la storia di Lance Armstrong descrivendo perfettamente il sistema adottato dal team di Armstrong per eludere i controlli antidoping e mettendo in luce tutte le sfaccettature di un personaggio controverso ossessionato dalla vittoria, pronto a mentire e tradire pur di conquistarla. Un thriller intrigante che svela «il più grande imbroglio che ha scioccato il mondo». Dall’8 ottobre al cinema •

Himalaya In cima al mondo

attore sarà infatti Jack Dwyer, un imprenditore statunitense trasferitosi per lavoro nel sud est asiatico che si troverà ad affrontare una rivoluzione. Il Paese in cui si trova viene sconvolto da una rivolta armata che mira a sovvertire il governo ufficiale. Ne seguirà una caccia allo straniero che costringerà Jack e la sua famiglia a cercare disperatamente una via di fuga. Il film è diretto da John Erik Dowdle. Nel cast: Lake Bell e Pierce Brosnan •


MOODBOARD · Urban per tessabit

spirito streetwear A COMO, TESSABIT – CON I SUOI 12 NEGOZI, ED IN PARTICOLARE TESS E T67 – PRESENTA IL MEGLIO DELLA MODA CHE ARRIVA DALLA STRADA, ANTICIPANDO I TREND Più INTERESSANTI. TESS Negozio dedicato alla donna casual e dallo stile fresco e sempre aggiornato, Tess è solo apparentemente indirizzato a una clientela esclusivamente giovane. La sua selezione accurata e variegata di abbigliamento e accessori, infatti, richiama da sempre l’attenzione di donne di ogni fascia d’età che cercano e ricercano uno stile urbano, ma di nicchia e dai richiami comunque raffinati. A rispecchiare la scelta delle collezioni proposte intervengono, come in tutti i negozi Tessabit, l’arredo e l’esposizione dei prodotti ben curati, creando quella sensazione armoniosa tra moda e design. In una fusione perfetta tra moderno e passato, il negozio sito nel centro di Como propone inaspettati giochi di specchi, luci e materiali, con lampadari pop e soffitti a cassettoni, pannelli luminosi e parquet a spina di pesce alternati a pavimenti in marmo. Il tutto in un ambiente oltremodo accogliente. Via Vittorio Emanuele 13, Como. T67 Sembra di entrare in una boutique berlinese quando si varca la soglia di T67, uno dei negozi dedicati all’uomo Tessabit. O forse meglio dire “ragazzo”, visto che il negozio si avvolge di quest’aura super cool e oltremodo fresca. “Ragazzo” che ha, comunque, un gusto accurato e per nulla banale né comune, tanto è che la selezione di abbigliamento e accessori esposta è così variegata da poter essere indirizzata a qualsiasi fascia d’età. Anche T67, così come tutti i negozi firmati Tessabit, si con-

traddistingue a colpo d’occhio, oltre che per lo stile inconfondibilmente curato, anche e soprattutto per la ricerca del dettaglio negli spazi. L’architettura e il design che dominano questo negozio di due piani parlano di un sorprendente gusto urbano, con una scelta perfetta e non casuale dei materiali, contrastanti eppure così armoniosi nel loro insieme, come i marmi essenziali che si affiancano ai legni più caldi. Combinazione e fusione che si rispecchiano, poi, anche negli abbinamenti di stile proposti, con collezioni casual di stampo metropolitano e decisamente alla moda. Via Vittorio Emanuele 67, Como. New York. American Graffiti Gimme the Loot è il primo lungometraggio del regista americano Adam Leon, è un film sui graffiti, uno dei pochi che riesce a rendere credibile la scena dei writer americani. Girato a New York, racconta la storia di Sofia e di Malcolm, due giovani che condividono un desiderio speciale: diventare i writers più conosciuti e rispettati della grande mela. Il film si è aggiudicato il Grand Jury Prize al SXSW Film Festival 2012. Londra. Linguaggio di strada La designer londinese Anya Hindmarch da oltre vent’anni elettrizza il fashion system con

le sue borse personalizzate ispirate ai segnali stradali in pelle colorata; un universo pop irresistibile e facilmente indossabile per distinguersi con un guizzo d’ironia. Disponibile anche su tessabit.com

Firenze. Segni particolari Clet Abraham è un pittore e scultore francese che dal 2005 vive a Firenze; la sua è un’espressione artistica applicata alla vita quotidiana. Il suo lavoro consiste nell’appiccicare sticker sui cartelli della segnaletica stradale, rispettandone sempre la leggibilità, ma trasformando-

li in simpatiche opere d’arte. Le sue operazioni hanno suscitato numerosi interrogativi a causa del loro contenuto volutamente provocatorio. Parigi. Rock n’Glam Faith Connexion è l’unione di talenti nata per offrire una particolare concezione della moda: un guardaroba elegante ed incisivo immaginato come un mix di capi selezionati da uno store multimarca. Il brand sia maschile che femminile prende ispirazione dal mondo del rock aggiungendogli un tocco sensuale e contemporaneo. Disponibile anche su tessabit.com shop.tessabit.com


A cura di Silvia Rossi

64/ Fiction 76

i am Charlie Brown

Dalle strisce mitiche di Charles m. Schulz arriva al cinema Snoopy & Friends - Il film dei Peanuts: una produzione durata tre anni che ha coinvolto anche la famiglia Schulz. ce ne parla il regista steve Martino.

Riccione. “Se fallisce si rialza e ci riprova, con un testardaggine che farebbe invidia a chiunque. Impossibile non amarlo. Lui e il suo cane Snoopy. Arriva al cinema Snoopy & Friends. Il film dei Peanuts, il cartoon che racconta le vicende di Charlie Brown. Un lavoro durato tre anni che ha impegnato il produttore Paul Feig, Brian e Craig Schultz e il regista Steve Martino sin dal primo momento. Cura nei dettagli e rispetto totale dei sentimenti e delle emozioni. In Italia dal 6 novembre 2015. Abbiamo incontrato il regista Martino a Riccione in occasione di Ciné, le giornate professionali del cinema. Come avete trasformato le strisce in un film?

Stiamo parlando di archeologia dei fumetti. Abbiamo fatto un enorme lavoro di ricerca, abbiamo studiato le strisce, il modo in cui disegnava Charles Schultz, e dopo abbiamo usato gli art tools: lavoriamo con la computer animation e quindi il nostro tratto è diverso. Abbiamo capito che se avessimo fatto attenzione a ogni piccolo dettaglio, dalla posizione di una mano al modo in cui un personaggio esprime le sue emozioni, attraverso le tecniche di oggi avremmo potuto ottenere un grande risultato realizzando un film d’animazione unico nel 2015. A quale aspetto non avrebbe rinunciato nella trasposizione del film?

C’era qualcosa che la spaventava? Oh sì, molte cose! Volevo riuscire a rappresentare i personaggi e i loro sentimenti nel modo in cui li avevo conosciuti io da bambino, si trattava di una grande sfida: un grande lavoro tecnico nonostante si parlasse di personaggi molto semplici. Un’altra grande sfida riguardava le voci. La voce di Charlie Brown per me era quella che ho sentito la prima volta a 7 anni in uno speciale di Natale che fecero in TV. Per me quelle erano le voci di Charlie Brown e di Linus e per questo motivo abbiamo fatto moltissime selezioni per trovare quelle giuste per il nostro film. Anche per individuare, oltre alle voci, anche la giusta immaginazione e purezza dei bambini.


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Hollywood Pets Mentre sta sbancando i botteghini di mezzo mondo con I Minions, spin-off ufficiale di Cattivissimo Me, la Illumination Entertainment rilascia il trailer di un film che promette essere uno spasso e si appresta a essere una delle grandi attese del 2016. Una commedia sui nostri animali domestici e su come vivono le loro giornate quando li lasciamo soli per andare a scuola o a lavoro, questo è Pets. Andate subito a cercare il trailer. Morirete dal ridere • Transylvania Dracula vi aspetta Dopo aver incas-

sato 250 milioni di dollari al botteghino mondiale con Hotel Transylvania, la Sony Pictures Animation ha deciso di realizzare un seguito che uscirà nelle sale il 25 settembre 2015 in USA. E ci credo! In arrivo quindi nuove avventure per il Conte Dracula, sua figlia Mavis, i coniugi Frankenstein, la famiglia di lupi mannari composta da Wayne e Wanda, Murray la mummia e Griffin, l’uomo invisibile. Ci sono ancora delle stanze libere… • Terra dei Baobab Il Piccolo Principe Il classico di Antoine de Saint-Exupery in una versione animata che uscirà in occasione del settantesimo anniversario dell’opera. La storia parte dal trasferimento di una bambina con la madre in un nuovo quartiere. Qui dovrà impegnarsi nello studio secondo un planning estremamente articolato elaborato dalla madre, donna in super carriera. Tutto cambierà quando la piccola conoscerà il vicino di casa, un anziano aviatore che prende a raccontare alla bambina del suo incontro, avvenuto tanti anni prima nel deserto africano, con un Piccolo Principe giunto sulla Terra dopo un lungo viaggio tra gli asteroidi • Los Angeles Inside Out

Vi capita mai di guardare qualcuno e di chiedervi a cosa stia pensando? Il nuovo film originale di Disney•Pixar Inside Out lo fa e per scoprirlo si avventura nei meandri della mente umana. Il Centro di controllo della mente di Riley, una ragazzina di 11 anni, è localizzato nel Quartier Generale, dove cinque Emozioni sono al lavoro, guidate dalla simpatica e ottimista Gioia, la cui missione è di garantire la felicità di Riley. Diretto dal regista premio Oscar Pete Docter, dal 16 settembre al cinema • Nei film di animazione c’è sempre un messaggio importante da dare ai bambini ma anche agli adulti, è così anche nei Peanuts? Assolutamente, ed era un’altra delle cose che non potevamo perdere. Oltre alle risate, all’azione e all’intrattenimento l’aspetto dello storytelling e del messaggio era fondamentale. E osservando Charlie Brown da oltre 50 anni ci siamo chiesti: quali sono le qualità che lo rendono unico? Capiamole e celebriamole! L’educazione, l’onestà, la perseveranza. È un ragazzo che fallisce spesso ma si rialza da solo e ci riprova. Celebriamolo!

Qual è il suo concetto di ironia? È una grande sfida rispondere a questa domanda. Credo che l’ironia vada cercata anche nell’esperienza. Questi personaggi sono stati creati così tanto tempo fa eppure sono così attuali. Una cosa che ho notato durante la realizzazione del film è che le emozioni che provava mia figlia con il primo fidanzatino di gioia e delusione estrema erano le stesse che venivano rappresentate nelle strisce del fumetto realizzate negli anni ’50/’60. Non so se questo valga anche per l’ironia, ma sicuramente quello che Charles Schultz ha disegnato rispecchia fedelmente l’esperienza umana.


66/ Libri 76

A cura di Diana Barbetta

USA > Sguardo Onnipresente Se un libro si potesse giudicare dalla copertina Watchlist, l’antologia di racconti che uscirà in novembre per le Edizioni Clichy parlerebbe chiaro con il suo occhio orwelliano stagliato su un fondo indiscutibilmente blu. Il tema centrale rivisitato dagli autori provenienti dalla nuova scena letteraria statunitense è lo stato di sorveglianza a cui siamo costantemente sottoposti: da qui prendono vita oltre trenta racconti tra il fantastico e il reale che mettono in scena la follia di una società ormai globale e interconnessa. Racconti di: Etgar Keret, Robert Coover, Aimee Bender, Alissa Nutting, Cory Doctorow, Jim Shepard, Charles Yu, Randa Jarrar, Katherine Karlin, Miracle Jones, Mark Irwin, T. Coraghessan Boyle, Dale Peck, Bonnie Nadzam, Lucy Corin, Chika Unigwe, Paul Di Filippo, Lincoln Michel, Dana Johnson, Mark Chiusano, Juan Pablo Villalobos, Chanelle Benz, Sean Bernard, Kelly Luce, Zhang Ran, Miles Klee, Carmen Maria Machado, David Abrams, Steven Hayward, Deji Bryce Olukotun e Alexis Landau. Aa.Vv. Watchlist. Traduzione di Sara Reggiani e Leonardo Taiuti Edizioni Clichy, pp. 280, € 17

SAN FRANCISCO > Distopico Futuro

Londra > Leggendarie Conversazioni In bilico tra realtà e finzione tredici autori contemporanei tra cui Rick Moody, Douglas Coupland, Geoff Dyer e Joyce Carol Oates intervistano i loro eroi defunti ed è così che nasce una delle raccolte di interviste più originali degli ultimi tempi, nata dall’idea del curatore Dan Crowe nonché fondatore del trimestrale di letteratura Zembla da cui provengono molte delle interviste di questa antologia a cui ne sono state aggiunte altre create ad hoc. Apre

le danze ovviamente Jimi Hendrix intervistato da Rick Moody, per poi proseguire con Henry James che dialoga con Cynthia Ozick, Andy Warhol con Douglas Coupland, Marcel Duchamp con Michel Faber solo per citarne alcuni. Immaginarie conversazioni, ludiche e irriverenti, che creano una continuità di pensiero tra passato e presente e un ideale e tanto atteso confronto con i nostri miti. Dan Crowe, Interviste con il morto. 66thand2nd, pp.192, € 20

Mockingbird, tradotto in italiano con il titolo Solo il mimo canta al limitare del bosco è tra i romanzi che hanno decretato l’inizio di un periodo molto prolifico per Walter Tevis. Era il 1980 quando l’autore del conclamato successo di The Man Who Fell to Earth, creò la distopica storia ambientata nel 2467 dove da ormai diverse generazioni il potere è in mano ai robot e un esasperato individualismo governa la vita degli uomini. La società di cui Tevis ci parla è descritta attraverso il vivo sguardo del protagonista Paul Bentley e caratterizzata da altre due figure centrali, l’irrequieta Mary Lou e l’androide Spofforth. Questa società è regolamentata da incomprensibili leggi che impongono l’abolizione della sfera affettiva a cui si contrappone una visione della vita razionale e automatizzata. Suicidi collettivi e abuso di psicofarmaci sono all’ordine del giorno e strambe norme della Cortesia Obbligatoria esortano a non affrontare lo sguardo dell’altro. L’autore è considerato tra i grandi dello sci-fi ma è innegabile che leggere questo libro oggi, in un’epoca così poco distante da quella narrata, impone una riflessione: è fantascienza o realtà? Walter Tevis, Solo il mimo canta al limitare del bosco Prefazione di Antonio Moresco. Minimum Fax, pp. 250, € 13

MILANO I volti della città Ideato

e curato dal giornalista Andrea Scarpa, iMILANESIsiamoNOI è il nuovo progetto editoriale che racconta la Milano di oggi attraverso un poliedrico mosaico digitale fatto di volti noti e meno noti che vivono la città meneghina e che ha debuttato a metà settembre sul sito di NanoPress, presentando ogni settimana interviste sia video che scritte corredate da ritratti fotografici in bianco e nero realizzati dal fotografo Andrea Colzani ·

NEW YORK A spasso per Brooklyn Alla

scoperta di uno dei distretti newyorkesi che si è imposto negli ultimi anni come l’epicentro di un grande movimento nell’ambito del food e del beverage tanto da influenzare le abitudini culinarie e le scelte estetiche di tutto il mondo. Un viaggio fotografico che ci porta alla scoperta di 110 produttori di Brooklyn da quelli old school come Acme Smoked Fish e Fox U-Bet ai più contemporanei come Salty Road e Van Brunt Stillhouse con inoltre un elenco di negozi e mercati per trovare alimenti rigorosamente made in Brooklyn ·

Made In Brooklyn: An Essential Guide to the Borough’s Artisanal Food & Drink Makers Power House Books, pp. , $35.00

TREVISO L’Immagine racconta Ideata nel 1991 dal fotografo Oliviero Toscani e dall’art director Tibor Kalman, la rivista Colors ha completamente rivoluzionato il panorama editoriale di quegli anni attraverso una comunicazione basata sull’impatto visivo e sull’internazionalità del media. Questo libro è un viaggio alla scoperta dei 90 numeri della rivista, 25 anni di immagini e parole che hanno veicolato tematiche di interesse mondiale attraverso uno sguardo acuto e mai scontato ·

BOLOGNA Tra cinema e fotografia Si terrà a Bologna presso la ONO Arte, dal 3 ottobre al 15 novembre 2015, la prima mostra monografica in Europa dedicata al lavoro fotografico dell’attore statunitense Jeff Bridges. Un percorso composto da oltre 60 scatti realizzati con la sua Widelux che Bridges porta sempre con sé sui set cinematografici dal 1976, e che grazie alle sue caratteristiche tecniche e alla pellicola allungata crea suggestioni analoghe a quelle cinematografiche ·

Colors. A book about a magazine about the rest of the world Damiani Editore, pp.240 , € 45.00

Jeff Bridges Photographs: LEBOWSKI and Other BIG Shots ONO Arte Bologna Mostra Fotografica dal 3 Ottobre al 15 Novembre 2015


Intervista di Diana Barbetta

67/ Libri 76

Noo Saro-Wiwa IMPRESSIONI DI VIAGGIO

Il suo esordio letterario “In cerca di Transwonderland” ha l’intimità di un diario di viaggio, acute visioni di uno scritto autobiografico e l’obiettivo sguardo di chi osserva i luoghi per professione oltre che per passione. Lei è Noo Saro-Wiwa e in questo libro racconta la sua Nigeria con disincanto, rabbia e un radicato amore.

Il suo esordio letterario “In cerca di Transwonderland” ha l’intimità di un diario di viaggio, acute visioni di uno scritto autobiografico e l’obiettivo sguardo di chi osserva i luoghi per professione oltre che per passione. Lei è Noo Saro-Wiwa e in questo libro racconta la sua Nigeria con disincanto, rabbia e un radicato amore.

Che ricordo conservi della Nigeria?

Vi sono nata ma ma mi sono trasferita in Inghilterra quando avevo 1 anno tornando solo durante le mie vacanze estive. Durante il 1980, la Nigeria era un posto diverso, eravamo sotto dittature militari e c’erano posti di blocco sulle strade e negli aeroporti. Non era una società libera. Ma il cibo era sempre buono ... io amo riso jollof e il plantain!

Cosa ti ha spinto a scrivere questo libro?

Ho sempre desiderato essere una scrittrice di viaggi. Mi piace visitare luoghi, ma nutro anche interesse per il giornalismo e la scrittura creativa, così la scrittura di viaggio mi permette di combinare tutti questi interessi. Dopo la morte di mio padre (N.d.R. l’attivista Ken Saro-Wiwa ) non volevo trascorrere molto tempo in Nigeria. Ho visitato molti altri paesi in Africa, e dopo alcuni anni ero curiosa di sapere come sarebbe stato ritornare in Nigeria da turista. Ho voluto confrontarmi con il mio paese di origine e vedere il suo lato migliore dissociandolo dal ricordo della morte di mio padre. l titolo prende spunto dal parco di divertimenti di Ibadan metafora del decadimento del paese, descritto come «ciò che di più simile a Disney World si possa trovare in Nigeria». È curioso il concetto di tempo libero di cui parli. Rispetto a quello europeo in cosa è diverso?

Il parco di divertimento in Nigeria non è così popolare come in Europa, la gente lì ama divertirsi in altri modi, per esempio con la musica, la danza oppure mangiando e facendo due chiacchiere, e poi c’è un’altra ragione legata alla manutenzione costante che richiede e che la Nigeria, in questo preciso momento storico, non può sostenere e anche la sicurezza non è certo una priorità.

Che immagine hai del tuo Paese oggi?

Oggi la Nigeria è un paese composto da due estremi. Da un lato vi è più democrazia e l’economia è più aperta rispetto al passato. Città come Lagos sono migliorate molto, c’è più pulizia e organizzazione. Gli investimenti stranieri sono aumentati e star del calibro di Beyonce, Jay-Z e Usher vengono nel paese per fare le loro performance. C’è un certo ottimismo nella parte meridionale della Nigeria, ma d’altra parte abbiamo Boko Haram nel nord, e la povertà è ancora un problema dilagante. Non abbiamo una buona fornitura di energia elettrica o abbastanza raffinerie di petrolio. Quindi, per certi aspetti, la nazione non è progredita tanto quanto vorremmo. Tre parole per descrivere la tua Nigeria oggi:

Inventiva, caotica, flessibile. Ami i racconti di viaggio? Quali sono i tuoi autori preferiti?

Amo la letteratura di viaggio. Alcuni dei miei preferiti sono Miranda Francia, Paul Theroux, Ryszard Kapuściński, Charles M. Flandrau. Una curiosità, hai mai letto autori italiani?

Non molto. Ho comprato Gomorra di Roberto Saviano (e ho anche visto il film). Voglio imparare a parlare italiano fluentemente in modo che possa godere la letteratura italiana senza traduzione! In cerca di Transwonderland, 66thand2nd, pp. 337, 18.00 €


Urban per asics tiger

asics tiger fw15 preview


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Urban per asics tiger

Il 25° anniversario della GEL LYTE III traccia la storia di ASICS Tiger; il modello EVO esprime al meglio la filosofia dell’azienda: guardare al passato per rendere di successo il futuro.


Urban per asics tiger

Fin dal suo lancio la GEL-KAYANO TRAINER, è stata l’emblema dell’innovazione tecnologica e ha avuto, negli ultimi 22 anni, più di 20 reinterpretazioni. Per il mondo lifestyle DI OGGI è LA SNEAKER PIù COOL


Urban per asics tiger

Nella stagione FW15, ASICS Tiger svelerà l’evoluzione dell’iconica GEL-KAYANO TRAINER EVO. La GEL-KAYANO TRAINER, creata dal designer ASICS Toshikazu Kayano, è una sneaker innovativa in quanto fu lanciata come la prima scarpa per “corridori di lunga distanza”. Dal 1993, anno della sua creazione, la GEL-KAYANO TRAINER, è stata l’emblema dell’innovazione tecnologica, grazie alle stripes di supporto, all’ALPHA GEL nel tacco e al monosock. Questo modello trae curiosamente ispirazione dal corazzato guscio degli scarabei e negli ultimi 22 anni è stato celebrato con più di 20 reinterpretazioni. Per il mondo lifestyle ASICS ne mantiene il design originale, trasformandolo in una celebre sneaker. ASICS da sempre abbraccia la tecnologia con impegno, ne sono testimoni i modelli GEL-LYTE III e GEL-KAYANO TRAINER. ASICS Tiger celebra questi cambiamenti, lanciando l’edizione speciale GEL-KAYANO TRAINER EVO, che, pur avendo mantenuto i propri elementi distintivi, ovvero la monosock e le stripes della GEL-KAYANO TRAINER, si rifà il look con un design che guarda al futuro. La GEL-KAYANO TRAINER EVO rispetto al modello originale presenta la tomaia destrutturata e alleggerita di dettagli nella parte superiore, mentre il trattamento mesh e la palette colori semplificata conferiscono un look molto sporty. Il 25° anniversario della GEL LYTE III è una pietra miliare nella storia di ASICS Tiger e il modello EVO testimonia come l’azienda desideri proiettarsi nel futuro senza dimenticare le proprie radici, creando non solo prodotti rivoluzionari per i propri consumatori, ma vere e proprie evoluzioni.


FIND ASICS TIGER ONLINE: WWW.asicstiger.com facebook.com/asicstigerofficial instagram.com/asicstigerhq

ASICS Tiger Winter Trail Pack - disponibile da Settembre - sarĂ distribuito nei modelli GEL-LYTE III, GEL-LYTE V e GEL SAGA nelle naturali colorazioni nero e verde militare.


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Un cross tra le nuance che contraddistinguono la natura invernale ed il concetto del winter trail che entra a far parte dello stile urbano: è il Winter Trail Pack che fornisce tutto il supporto di cui si ha bisogno grazie a caratteristiche come il suede invernale, lacci in corda esterna ispirati al mondo trail, mesh robusto e aperto per garantire la traspirabilità , intersuola maculata e dettagli riflettenti per la visibilità notturna.


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RADIO MONTE CARLO. MUSICA DI GRAN CLASSE. S C A R I C A L’ A P P D I R A D I O M O N T E C A R L O - R M C E A S C O L T A C I I N T U T T O I L M O N D O !


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In giro #128

Rubriche a cura di Giovanna Caprioglio Nell’immagine, Ristorante LaScaletta, Milano

Amsterdam De Plantage Atene Noel Bangkok Casa Lapin Berlino Chalet Chicago Heritage Bicycles General Store Firenze Move On Gudalajara Hueso Hong Kong Gallery Xxx Londra Joyeuse Bordel Milano Ciclosfuso · Diurno Cobianchi · La Scaletta · Le Cannibale · Rocket · Spirit De Milan · Trippa Nyc Mulberry Project Roma Casetta Della Madonnetta Dei Monti · Il Cortile Alla Cervelletta · Vicious Club Torino Contesto Alimentare · Dora In Poi · Soul Kitchen


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La Scaletta P.le della Stazione di Porta Genova, 3 +39.02 43.98.63.16 www.lascalettarestaurant.com

ELITA / Diurno Cobianchi Piazza Duomo 19a, angolo via Silvio Pellico Ingresso anche da via S. Pellico / ang. Grossi www.elita.it/diurnoelita

Rinnovarsi senza dimenticare la tradizione. Questo lo spirito alla base del nuovo corso del Ristorante La Scaletta, storico locale portato negli anni Ottanta a due stelle Michelin dalla chef Pina Bellini. Siamo a pochi passi dalla Stazione di Porta Genova, punto strategico che unisce i Navigli alla zona Tortona, ma una volta varcata la soglia de La Scaletta tutto cambia. Una sala accogliente e luminosa che il nuovo proprietario Cristian Briggi ha voluto rinnovare senza stravolgere e un magnifico “giardino segreto”, angolo di pace che fa dimenticare il brulicare della zona. La cucina non poteva che essere all’altezza del locale e del suo glorioso passato, con una scelta molto coraggiosa e lungimirante: mixare, all’interno del menu, i piatti della tradizione milanese, come il risotto e l’ossobuco con proposte più contemporanee che si distinguono, oltre che per l’originale presentazione anche per gli accoppiamenti e i sapori assolutamente da provare. In queste portate, sia di pesce sia di carne, emerge la creatività e l’amore per l’arte che caratterizzano la nuova impronta che Cristian ha voluto dare a La Scaletta. I dolci, rigorosamente fatti in casa, chiudono quest’esperienza culinaria che, come la musica, parla di emozioni, arrivando direttamente al cuore. In questo suggestivo angolo di Milano è anche possibile organizzare feste private, degustazione ed eventi con menu personalizzati.

Riscoperto l’anno scorso proprio grazie a Elita, che durante la Fashion Week prima e la Design Week poi aveva ospitato lì concerti e dj set, oggi il Cobianchi, ex-albergo diurno costruito nel 1924 praticamente sotto la Galleria Vittorio Emanuele, è diventato, in occasione di Expo, il quartier generale degli eventi Elita. Ed è qui che si svolgerà il loro appuntamento più atteso del rientro “Ouverture”, che da ormai tre anni rappresenta il format più importante e innovativo del Back To School milanese, dal 16 al 27 settembre in piena Fashion Week. Si parte il 16 con East India Youth, il 18 settembre arrivano Benji B + This Soft Machine; martedì 22 ci aspetta lo Showcase-Release Party Machweo e il 23 torna la serata dal nome impronunciabile BANANANANANAS dedicata all’universo LGBT & friends. Si chiude con il week end del 25: venerdì Marvin & Guy, sabato 26 Rejjie Snow + Novelist e domenica 27 DRYWET.

Aperto a pranzo dal lunedì al venerdì, dalle 12 alle 15, con la proposta “Business Lunch”: due portate a scelta, caffè e acqua a 15 euro. A cena dal lunedì al sabato, dalle 19.30 alle 23.

• CICLOSFUSO Via Vigevano, 43 (si entra da via privata Satirana) +39.0258109640 www.ciclosfuso.com martedì/sabato – dalle ore 10 alle ore 21

• ROCKET Alzaia Naviglio Grande 98 www.therocket.it Riapre il Rocket e lo fa con le sue tre serate “storiche”: il giovedì VOID, un viaggio nella techno in una cornice di performers, installazioni, giochi di luce e allestimenti; il venerdì ALPHABET vedrà in consolle la ormai affermata EVDK, affiancata dal talentuoso e giovane Thomas Constantin e proporrà una nuova programmazione della Go!Go! Room, che per una sera si trasformerà in un ‘circolo’ a metà tra il simposio artistico e il Mud Club della New York di Basquiat, in un inedito connubio tra dancefloor ed espressioni contemporanee della fotografia e del video. Il sabato Akeem Of Zamunda, dove ospiti nazionali ed internazionali faranno ballare al ritmo di Hip-Hop, R&B, happy music con The Perseverance e Kosmi a fare gli onori di casa.

• LE CANNIBALE Location ancora top secret www.lecannibale.it

Un altro locale in via Vigevano “la food street” milanese…ne sentivamo la necessità? Questa volta un po’ si…perché mentre beviamo un buon vino possiamo anche far sistemare la bici, cosa non da poco vista la chiusura di Silvestrini nella stessa via. è Ciclosfuso, una felice unione tra ciclo officina e vino sfuso (e non), in uno spazio-laboratorio, dove al centro 8 botti in acciaio da 400 litri per la mescita del vino dividono gli spazi: sulla sinistra l’area ciclo officina e sulla destra il bancone dove scegliere i taglieri di buon cibo da abbinare al proprio bicchiere, da gustare poi nel lungo tavolo conviviale interno o nei tavolini del cortile.

Con ogni probabilità la novità più interessante della notte milanese di questa stagione è l’apertura de Le Cannibale. Da evento settimanale tra i più amati degli ultimi cinque anni, il party ideato da Albert Hofer e Marco Greco subisce una radicale evoluzione: diventa “un luogo”, abbandonando senza remore la sua formula collaudata per essere libero di sperimentare nuove declinazioni della sua identità. Una location tra i grattacieli della “nuova Milano” che ospiterà una programmazione musicale altrettanto ardita fatta di atmosfere disco, house, techno ed electro. Si inaugura l’11 settembre tutti i venerdì e sabato e dall’autunno anche la domenica. Prossimi appuntamenti: per la settimana della moda, il venerdì 25 settembre Horse meat Disco e il 26 BORIS dal mitico Panoramabar di Berlino.

• SPIRIT DE MILAN Via Bovisasca 59 Aperto tutti i giorni. Giov-Dom 20.00 - 02.00 www.spiritdemilan.it Il vero spirito milanese, quello di una volta, dove bastava un


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bicèrin e un po’ di musica per scaldare gli animi, rivive in uno spazio industriale recuperato in zona Bovisa. All’interno delle rinomate Cristallerie Livellara (e soprattutto nel loro cortile esterno) quest’estate è nato Spirit de Milan, un luogo di ritrovo con bistrot dai piatti semplici (“La fabbrica de Sgagnosa”), un teatro e soprattutto una pista da ballo per scatenarsi ai ritmi swing il sabato sera con la Holy Swing night, oppure cantare le canzoni di un tempo e immergersi nel ricordo della Milano da osteria i giovedì sera con la serata milanese Barbera & Champagne.

• TRIPPA Via Vasari, 3 facebook.com/TrippaMilano Aperti tutti i giorni pranzo e cena (a parte sabato a pranzo) +39.0236741134

Torino DORA IN POI Via Catania 21 +39 011 2409962 Altra coppia alla guida di una delle novità più apprezzate del panorama gastronomico torinese: Dora in poi, a un passo dal fiume (Dora appunto), con uno stile minimal-contemporaneo, offre piatti che ricordano un po’ tutte le cucine del mondo, che i gestori, grandi viaggiatori, hanno voluto riproporre nella loro città. Piatti che profumano d’oriente - dim sum alla piemontese su tutto - ma anche chevice, crudi e altro. Il menù si divide anziché tra antipasti, primi e secondi, tra crudi, marinati e caldi, lasciando a ciascuno il libero arbitrio di decidere la propria esperienza gastronomica. E per chiudere (o per iniziare…) non rinunciate ai buonissimi cocktail.

Metti insieme un cuoco di grande esperienza e phisique du role (baffi, barba e tatuaggi) con un blogger di food e ne nasce una trattoria che strizza l’occhio un po’ alle mode, mantenendo però una vera sobrietà e soprattutto una grandissima qualità nel cibo. Non fuffa insomma... ma Trippa! Aperta da luglio, ora è sicuramente il momento giusto per provarla, anche perché i piatti sono ovviamente più votati alla stagione autunnale che ci aspetta. La carta varia spesso, ma punti fermi restano i risotti, la matrice e la trippa, nelle loro variazioni e declinazioni, il vitello tonnato, la battuta di fassona della macelleria Martini. La cucina è semplice e con la volontà di recuperare vecchi ingredienti: le erbe di campo, le verdure, i pesci, i tagli di carne “dimenticati”. A chiudere la cena fatevi un bicchierino di Vermouth, a proposito di vecchi sapori ritrovati.

• Torino SOUL KITCHEN Via Santa Giulia, 2 +39 011 884700 www.thesoulkitchen.it Dal martedì al sabato – 15/09/15 pranzo e 14.53 cena 100X120_URBAN_FW.pdf 1

• Torino CONTESTO ALIMENTARE Via Accademia Albertina, 21 www.contestoalimentare.it Chiuso il lunedì

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Una giovane coppia nella vita che nel lavoro ha voluto coronare il sogno di un ristorante (piccolo piccolo) tutto loro: lei ai fornelli, lui in sala, sono riusciti in poco tempo a scaldare gli animi anche dei torinesi “freddini”, grazie una cucina semplice, materie prime di altissima qualità e prezzi più che ragionevoli. Piatti originali dai nomi altrettanto creativi che cambiano spesso a seconda della stagionalità. Interessante la formula degli stuzzichini iniziali con drink abbinato. Contesto Alimentare è una “trattoria urbana” (così amano definirsi) da provare e riprovare.


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Ultimi giorni per approfittare del Cortile nel Casale della Cervelletta, un vecchio casale fatto costruire dai Borghese nel 1630 che l’associazione Casale della Cervelletta ha recuperato con l’intento di riqualificare lo spazio determinandone una nuova valenza in chiave contemporanea. Così dal giovedì alla domenica nel suo cortile ci si incontra e si va di grigliate di carne, verdure e pizze extra size cotte nel forno a legna, birrette, cocktail, live e dj set. Vi segnaliamo Black Yard, l’appuntamento fisso del venerdì a base di soul, funk e rare grooves selezionati da SoulKitchen. Sabato e domenica il Cortile è aperto dal pranzo.

Una cucina vegan-torinese in un luogo d’atmosfera: Soul Kitchen facilmente potrebbe diventare il vostro “luogo dell’anima”. Spirito vintage: muri grezzi, sedie spaiate, arredi vintage, tante piante verdi e un bel bancone in legno naturale, si abbinano a una cucina raw-vegan che usa prodotti locali e organici, seguendo il corso delle stagioni e puntando alla più alta qualità possibile: il menù infatti si rinnova di continuo con frutta e verdura a chilometro zero, il pane prodotto artigianalmente da un panettiere locale che macina da sé la sua farina, birre artigianali e vini locali. Soprattutto, se qualcuno ancora pensa che vegano faccia rima con ‘triste’, qui avrà modo di ricredersi.

ROMA VICIOUS CLUB Via Achille Grandi 7a www.viciousclub.com

FIRENZE MOVE ON Piazza San Giovanni, 1/R +39 055 219251

Una bella novità della nightlife romana, certamente un’alternativa. Il Vicious club – già il nome è un bel programma – nato dalle ceneri del famoso gay club Max bar, ha mantenuto una clientela gay friendly con uno stile dark e piuttosto hard core. Aperto da martedì a domenica, è forse il club che più si avvicina allo stile berlinese, oltre che per la sua clientela, anche nella struttura e nella programmazione musicale. Martedì e mercoledi Vicious è un cocktail club di grande qualità aperto dalle 22, il giovedì con la serata Mermaid’s è house e tecno, venerdì con RNY indie, wave, electro e rap (una volta al mese va in scena Butter, la serata gay friendly) e il sabato Alchemy, techno. Si entra dalle 22 e non si sa mai a che ora si esce...e con chi.

Un concept nuovo per due mondi che da sempre vanno a braccetto: birra e vinili. Il binomio perfetto in una location davvero “da urlo”, davanti al Battistero e al Duomo, nato dalla collaborazione tra Andrea Bracali, musicista, Marco Valenza, proprietario, e Paolo Becagli, architetto, Move On è una delle nuove realtà più interessanti di Firenze. Una birreria al piano terra, con una selezione di birre prevalentemente italiane e artigianali e un primo piano dove ascoltare (e acquistare!) vinili di tutti i generi musicali: dall’elettronica alle colonne sonore, dalla world music al rock. Il nostro consiglio è salire con una birra appena spinata e ascoltare musica godendosi la vista di una delle piazze più belle del mondo (ma non siamo certi si possa ...) !

• ROMA CASETTA DELLA MADONNETTA DEI MONTI Via della Madonna dei monti 62 +39.06 482 7756 Aperto tutti i giorni dalle 8.30 alle 21 Una casetta che sembra delle bambole: ricoperta di edera che lascia spazio solo alle grandi vetrate che aprono sul suo piccolo interno; un luogo un po’ onirico dove ogni pausa ti porta fuori dal tempo. La Casetta della Madonna dei Monti apre presto e chiude dopo l’aperitivo. Perfetto per cominciare bene la giornata con una vasta scelta di croissant, yogurt e altre dolcezze, buono anche per un pranzo veloce o per una pausa pomeridiana dove concedersi un tè profumato con una fetta di torta fatta in casa. Per l’aperitivo non pensate ai tremendi apericena, ma a un buon semplice bicchiere di vino.

• ROMA IL CORTILE alla CERVELLETTA Via della Cervelletta 47 uscita A24/Tor Cervara www.facebook.com/casalecervelletta


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LONDRA JOYEUSE BORDEL 147 Curtain Road, London EC2A 3QE, +44.07599 885001 www.joyeuxbordel.com Aperto tutti i giorni dale 18 alle 2 (e oltre)

NYC MULBERRY PROJECT 149 Mulberry Street +1 (646) 448-4536 www.mulberryproject.com Aperto tutti i giorni dalle 18 alle 4 Come tutti gli speakeasy non è facile trovarlo: il Mulberry Project è (fintamente) nascosto dietro una porta rossa in un basement nel cuore di Little Italy e negli anni è diventato molto hip per il suo feeling old style, che si mixa con opere di street art di artisti riconosciuti, tra cui il murales creato da Kurtis Kulig (aka LoveMe) alle spalle del bancone, che porta l’attenzione proprio sul punto chiave del locale che si contraddistingue per cocktail preparati con maestria e originalità. In fondo alla sala la consolle dove ogni sera si alternano dj molto conosciuti in città che propongono sound jazzy-lounge; nella bella stagione si suona anche al brunch il sabato, grazie anche al cortile interno “La Isla Escondida”, un angolo di Mexico in città.

• Dopo aver conquistato Chinatown e a Parigi (Beef Club, Fish Club, Compagnie des Vins Surnaturels) il team di Experimental Cocktail Club ha aperto un nuovo locale in East London che in pochi mesi è diventato il più cool di Shoreditch. Stile vecchio club inglese, curato dall’interior designer Dorothée Meilichzon, conosciuta proprio per l’uso di velluto, legno e tanti specchi e una consolle “old school” dove si suonano solo vinili di musica funky, boogie e disco, sotto le sapienti selezioni di Sam e Daniel Willis, fondatori del Clove Club. Formula perfetta: cocktail da urlo e musica “da cucco”. Provate il “Joyeux Bordel”: whiskey francese, vermouth, cioccolata amara, sciroppo di cardamomo e pere al brandy.

• ATENE NOEL Kolokotroni 59/b, Limpona +302112159534

CHICAGO HERITAGE BICYCLES GENERAL STORE 2959 N Lincoln Ave +1 773-245-3005 www.heritagebicycles.com Il regno degli Hipster di Chicago: un negozio di bici su misura e un caffè dove entrare con la propria bicicletta. Un’idea di Michael Salvatore, che, grande appassionato delle due ruote a pedali, ha pensato che a Chicago fosse un business stagionale, a differenza di un bel coffee shop. Arredato con pezzi vintage e tanto legno chiaro, appena si entra all’Heritage Bicycles General Store si viene accolti da musica jazz anni ‘50 e un inebriante profumo di caffè; ci si siede su sgabelli da pic nic, si mangia un muffin e si beve un (buonissimo) caffè mentre si osserva costruire una bici passo passo. Quando ha aperto, il business di Heritage Bicyles veniva per il 70% dalla vendita del bar, ora le proporzioni si sono invertite …evidentemente la formula di mostrare il proprio lavoro funziona!

• Un bar all’interno di una arcade nella centralissima via Kolokotroni che, nonostante la sua dimensione, riesce ad avere un’atmosfera calda e raccolta …quasi natalizia ad Atene? Un po’ sì: piante e vecchi lampadari che scendono dal soffitto, muri scuri e tanti arredi vintage ti fanno sentire un po’ nella casa dei nonni dove ci si ritrova tutti per festeggiare il Natale; forse hanno pensato a questo quando i giovani gestori hanno scelto il nome Noel. Comfort food – pizza, pasta, bruschette – caffè e dolci il pomeriggio, una infinita lista di cocktail. La sera musica gipsy jazz e anche nel pomeriggio, più funk e soul, basta poco per sentirsi a casa!

• BERLINO CHALET Vor dem Schlesischen Tor 3 www.chalet-berlin.de Una casa abbandonata a Kreuzberg, il quartiere più alla moda di Berlino,trasformata in un club: tante piccole stanze da esplorare, vecchi lampadari, carte da parati fanè, poltrone vintage e un giardino incantato con ruscello, ponticelli e un camino dove rilassarsi anche durante la mezza stagione. Aperto quasi tutti i giorni (la miglior serata è il giovedì) ha una buona programmazione di musica elettronica anche se il mood per Berlino è decisamente chill out. La selezione alla porta resta quella tipica della città: silenzio in fila, no cellulari e qualche parola di tedesco possono certamente aiutare. E se vi va male potete sempre provare al Lido o al Club der Visionaere poco distanti.

BANGKOK CASA LAPIN Thonglor Art Village, Thonglor Soi 17-19 +66 081-257-7920 Pare che il proprietario di Casa Lapin fosse talmente frustrato dal non trovare a Bangkok un caffè buono, da trasferirsi a Chang Mai per studiare lui stesso come preparare un buon caffè, per poi rientrare in città ed aprire Casa Lapin, un baretto situato nel Thonglor Art Village. Oggi siamo già alla quarta apertura, un successo che ha permesso di unirvi anche un ostello, uno spazio per il co-working e un negozio di fiori. Lo stile che contraddistingue tutti i Casa Lapin è quello industriale con alti soffitti, pavimenti in legno e mattoni a vista. Noi consigliamo “l’originale”, ma qualunque dei quattro scegliate, assaggiate il caffè fatto con le bucce dei fagioli.


Special

Project 81/ GUM per Urban 76

Short never dies! Milano Nonostante il trend del capello lungo sia sempre stato sinonimo di femminilità, la voglia di osare si vede da un haircut corto. Ciò ovviamente non comporta l’esclusione dell’altro. Il look più hard core degli anni ’90 viene reinterpretato in maniera più soft e destrutturata per risaltare la dolcezza del viso femminile. Ecco il ritorno dei raver. gumsalon.com Fotografia Luca Ava, Art Director & Hair Marco Steri, MUA Clarissa Carbone




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