Uomini e Trasporti n. 276 Aprile 2012

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VEICOLI - LOGISTICA - PROFESSIONE

Euro 1.90

276

anno XXXI aprile 2012

Inchiesta: il mercato si riscalda

Costi minimi: CausE in aumEnto Anteprima: Mercedes Benz

i motori di domani Cronache dal Salone di Ginevra

mini E up! voglia di Cargo

Consumi, veloCità CommerCiale e produttività di uno sCania r560

fa rima Con

potEnza

ConvEniEnza

9 771592 053002

quando

20276

MENSILE - Tariffa R.O.C. – Poste Italane Spa – Spedizione in abbonamento Postale – D.L. 353/2003 (conv. In L. 27/02/2004 n.46) art.1 comma, DCB Modena. In caso di mancato recapito inviare al CPO Modena per la restituzione al mittente previo pagamento resi.

mensile



EDITORIALE

Mensile di informazione politica e tecnica Pubblicazione dell’Associazione professionale di categoria Organo del Gruppo Federtrasporti

276

Anno XXXI - Aprile 2012 Direttore responsabile Mario Besi Vice direttore

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Hanno collaborato

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CON QUALE EUROPA CONFLIGGONO I COSTI MINIMI?

Mario Besi

Siamo un paese paradossalmente strano.

Abbiamo un sistema di trasporto in ginocchio, surclassato in alto da società di spedizione multinazionali, che gestiscono intere filiere e macinano utili sfruttando in particolare l’ultimo anello della catena, chi di fatto si accolla l’onere fisico del trasporto. Ma abbiamo anche un sistema di trasporto che, in basso, porta le piaghe della presenza sul mercato di disperati, per lo più provenienti dall’Est Europa con un carico di sola andata, che poi attendono giorni, a volte settimane per trovare un ritorno a qualunque tariffa e nel frattempo, se capita, fanno viaggi di cabotaggio in cui, al netto di gasolio e autostrada, incassano qualche decina di euro. Abbiamo un sistema che in alto smaschera cartelli, intese contrarie alla libera concorrenza, architettate proprio da grandi società di spedizioni, costrette adesso a pagare multe milionarie. Tra quella comminata dall’Antitrust a un cartello di spedizionieri genovesi e quella confermata dal TAR del Lazio, nei confronti di big delle spedizioni, si arriva a un’ottantina di milioni di euro. Abbiamo un sistema che in basso smaschera società italiane, venete in particolare, che spostano la sede legale in Slovacchia e poi vanno dai propri autisti e, agitando lo spettro della crisi, propongono di sottoscrivere contratti in cui la retribuzione non supera i 381 euro. Attenzione: parliamo di autisti italiani, calabresi per la precisione, e di contratti regolati dalla legislazione della Slovacchia, paese regolarmente parte dell’Unione europea. Questo significa che in quel paese, in quel pezzo di Europa, si possono concludere contratti per cui un conducente, che trascorre (lo dice sempre il contratto) 60 ore alla guida in una settimana, incassa poco più di 120 euro. Una ventina di euro al giorno, in pratica come i suoi colleghi che fanno cabotaggio in Italia in attesa del ritorno a Est.

Ma allora è questa l’Europa? È questa la meta da cui non distogliere lo sguardo? Con questo tipo di impianto – come dice l’Agenzia Garante della Concorrenza – contrasta la normativa sui costi minimi? È questo modello produttivo che vorrebbe adottare la committenza?

Associato all'Unione Stampa Periodica Italiana USPI

aprile 2012

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dopolAvoro prodotto proFESSIoNE FESSI FESSIo oNE oNE SOMMARIO

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EDITORIALE IL MESE IN UNA PAGINA COSTI QUEL ChE COSTI LA vOSTRA OPINIONE Quali sono le nefandezze del mercato? FINANzA FINAN E MERCATO L'INChIESTA L Giù le mani dalla Consulta! POLITICA Fermo selettivo e decreto ingiuntivo? PAGINE P IN GIALLO Iva: ecco cosa cambia bORSE vIAGGI b

I positivi bilanci di Timocom

bUROCRAzIA b A quando lo sportello unico in Dogana SUL RING Stefania «Konkret» Pezzetti IL CASO DI LOGISTICA Geodis Wilson e Motori Minarelli LA LOGISTICA vISTA DALL'ALTO L LA LOGISTICA vISTA DAL bASSO DENTRO L’INTERPORTO CARRELLI La fusione tra OM e Still MOvIMENT-AzIONE CAT e Psion M TEST IN A AzIENDA Al SAR a bordo di uno Scania R560 ANTEPRIME MOTORI I propulsori Mercedes di domani ASSALI DAF ATe: voglia di leggerezza A TEST MEDI Renault Midlum 300.16 4x4 bREvI DI PESANTI b ROTOLANDO R SEMIRIMORChI Il nuovo S5 Evo di Emilcamion SEMIRIMORC bREvI DI TRAINATO bRE NOvITà LEGGERE Canter, adesso anche 4x4 NO bREvI DI LEGGERI bRE ANTEPRIME LEGGERE Mercedes Citan: test su ghiaccio CRONAChE DA GINEvRA I van alla festa dell’auto CRONAC NON DI SOLO TRASPORTO Recensioni e ristoranti vOCI... ON ThE ROAD v

Le dieci domande a... Massimo Carbone

LE RISPOSTE DEGLI ESPERTI

10 12 14 16 78

legalmente parlando intorno all'azienda l'assicurata sicuri e certificati l'importante è la salute A ALL'INTERNO: l'agenda del mese Novità Normative aprile 2012

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IL MESE IN UNA PAGINA

la stradale salva dall’assideramento camionista rimasto in mutande

tUtto marzo

30 aPrilE

bisarche italiane, sigla che raccoglie i piccoli autotrasportatori impegnati nel trasporto di veicoli, porta avanti un fermo a oltranza. Vuole tariffe dignitose, ma, non ottenendo udienza, anche la Fiat, con i piazzali pieni di veicoli, è costretta a fermarsi.

Le nuove norme sul rimborso delle accise prevedono che, entro un mese dal trimestre di riferimento, bisogna presentare domanda che, se non cambia il decreto Liberalizzazioni, è a pena di decadenza. Sarà bene segnarsi la scadenza.

5 marzo

30 aPrilE

Il presidente dell’antitrust, Giovanni Pitruzzelli, invia un parere alla direzione generale del ministero dei Trasporti, per denunciare la contrarietà delle norme sui costi minimi con la legislazione comunitaria e per invitare le autorità competenti ad adeguarsi. In mancanza muoverà ricorso.

Il Sistri, prima di essere attuato, già comporta oneri per le imprese. Al 30 aprile scadrebbe il contributo per il 2012. Il condizionale è d’obbligo perché tante associazioni hanno chiesto la soppressione del contributo. Per rimanere informati: www.uominietrasporti.it

16 marzo

7 maggio

Tra le promesse del vice ministro Ciaccia alle associazioni di categoria c’era quella di rendere operative le sanzioni per l’inosservanza dell’art. 83 bis. Unatras, stanca di un’attesa di oltre due mesi, scrive a tutto lo stato maggiore del ministero: «Questo ritardo rischia di far crescere la tensione nel settore».

maurizio Vitelli Tempi duri. Anche per la Motorizzazione che il 9 marzo invia una circolare in cui spiega di non avere i soldi per spedire a domicilio i tagliandi di rinnovo delle patenti. Eppure, nemmeno una settimana dopo, il 15 marzo, un’altra circolare del direttore della motorizzazione maurizio Vitelli fa marcia indietro e… tutto torna come prima. Cosa è cambiato in così poco tempo? Non è dato saperlo, ma comunque l’incertezza confonde. E di confusione non c’è proprio bisogno.

Da questo giorno gli esami per il conseguimento della CQC si svolgeranno negli Uffici Provinciali in base alle nuove procedure, vale a dire con esame a quiz, a cui si può partecipare dopo un corso di formazione svolto non più di dodici mesi prima.

Domenico Scilipoti Quando i problemi diventano troppo grandi anche i provocatori risultano efficaci. Così, l’on. Domenico Scilipoti, segretario nazionale mrn, è comparso in Parlamento per denunciare l’insostenibilità di aumenti dei carburanti del 30% in un anno e per chiederne un taglio corrispondente. Ma il capolavoro di provocazione di Scilipoti è questo: «Mi domando perché non si alzi dal 4% al 20% la royalty pagata dai petrolieri per l’estrazione del nostro petrolio».

SCUSATE IL RITARDO

750 6 aprile 2012

750: diciamo 750 ma in realtà sono molti di più i giorni trascorsi dall’approvazione dei due decreti legislativi sulla sicurezza in ambito portuale: il D.Lgs. 272/99 e il D.Lgs. 81/2008. Due normative configgenti che nell’aprile 2010 si è cercato di comporre con un regolamento rimasto solo in bozza. Da allora si è andati avanti a forza di proroghe. L’ultima scade il 16 maggio. Se a questa data – denuncia Assologistica – non cambierà qualcosa, per ogni nave che attracca nei nostri porti bisognerà effettuare una specifica valutazione del rischio. Leggi: caos totale.

è rimasto “chiuso fuori” in mutande e canottiera. Un camionista di 30 anni, originario del Bangladesh, ha rischiato di morire assiderato, questa notte, sul raccordo Terni-Orte, in una piazzola di sosta, nei pressi di San Liberato di Narni. Lo ha salvato il provvidenziale intervento di una pattuglia della Polizia Stradale. Il camionista si era fermato per dormire. Poco dopo le 3 era sceso dal mezzo, in mutande e canottiera, per fare pipì. Quando ha provato a risalire a bordo si è accorto che si era azionata la chiusura automatica.. Per mezz’ora è rimasto, seminudo, in mezzo alla strada con una temperatempera tura di soli 3 gradi. Quando è passata nella zona la pattuglia della Polizia Stradale l’uomo era in preda a forti tremori e presentava primi segni di assideraassidera mento... Una ulteriore esposizione al gelo potepote va essergli fatale. da www.terninrete.it del 13 marzo

guido rossi

avvocato e garante etico della Consob

L’autotrasporto … vede, a capo del circuito economico nel quale è inserito, società di spedizione multinazionali, per lo più straniere, che controllano reti commerciali e software e collegano la produzione e la destinazione finale delle merci, mentre gli autotrasportatori non sono che l’ultimo sfortunato anello della catena. E già liberalizzato quanto basta.


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La scelta sicura dei professionisti. aprile 2012

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COSTI QUEL ChE COSTI

AMPLIFICATORE DELLE VOCI DI SPESA

GIù I CONSUMI, SU LA SPESA (E I PREzzI) GASOLIO | prezzi alla rete 16 FEBBRAIO

16 MARZO

DIFFEREnZA

MINIMO

1,742

1,768

+0,026

MEDIO

1,742

1,776

+0,034

MASSIMO

1,749

1,788

+0,039

prEzzI dEI dIStrIbutorI

1,774

1,788

1,780

1,778

prEzzI ExtrArEtE nORD

1,785

1,768

1,787

ANdAMENto dEl pEtrolIo WtI A 3 MESI CEnTRO

SUD E ISOLE

GEnnAIO

FEBBRAIO

MARZO

115 110

GASOLIO EURO/000 L

min

max

min

max

min

max

1289

1291

1295

1299

1301

1305

105 100 95 90 85

TE LO DO IO IL RISpARMIO! | I consigli di renault trucks per contenere i consumi

LIMITARE I CAMBI MARCIA Perché si risparmia

Tutte le volte che, in fase di accelerazione, si effettua un cambio di marcia, si produce un corrispondente aumento del consumo di gasolio. La ragione è semplice: quando si cambia marcia, la forza cinetica del veicolo (ovvero il peso trasportato) tende a frenare il veicolo stesso. Una situazione ancora più evidente in salita dove, se si sbaglia il momento della cambiata o anche l’inserimento del rapporto, si perde tantissima velocità e la si recupera soltanto al prezzo di un notevole dispendio di gasolio.

Come si risparmia

Per ridurre al massimo i cambi di marcia bisogna sfruttare la coppia motore nella fascia di regime massima (nei veicoli Renault Trucks corrisponde alla zona verde del contagiri). In certi casi, se l’orografia della strada lo consente (in pianura o ancor più in discesa), è utile «saltare» alcuni rapporti, in modo da prendere velocità più rapidamente e ridurre il numero complessivo di cambiate. Un consiglio prezioso sia a chi ha il cambio meccanico sia a chi dispone di robotizzato, in quanto anche questo tipo di trasmissione non va usato sempre in modalità automatica.

per saperne di più e scoprire il programma optifuel | hTTp://OpTIFUEL.REnAULT-TRUCkS.COM/IT Quando a diminuire è soltanto il consumo

Strana questa crisi: uno pensa sempre di aver toccato il fondo e invece c’è sempre un altro piccolo pezzo lungo cui scivolare. I carburanti in questo senso sono emblematici. Anche perché con una tendenza ormai difficile da giustificare, si sta verificando il paradosso che i consumi scemano, ma il prezzo continua a impennarsi. Con buona pace della legge della domanda e dell’offerta. Un dato è eloquente: a febbraio i consumi di gasolio sono diminuiti del 15%, ma – ha calcolato il Centro Studi Promotor GL Events – la spesa complessiva in carburanti è aumentata dell’11%, spinta in alto da un carico di imposte di 5,5 miliardi (in crescita percentuale del 19,8% e in termini assoluti di 0,9 miliardi di euro rispetto al primo bimestre 2011). Più precisamente a gennaio-febbraio il prezzo medio del gasolio alla pompa è aumentato del 25,2%, la componente fiscale del 36,79% e il prezzo industriale del 14,47%. Insomma, ce n’è per tutti. Si dirà: ma il dato di febbraio è falsato dalla neve, caduta copiosa sulle strade. Ed è vero, ma il dato tendenziale c’è: un calo del consumo del 2,4% c’era stato già a gennaio e comun-

8 aprile 2012

que se si guardano agli storici di più lungo periodo, fra il 2008 e il 2011 si è perso poco meno del 15% di vendite di gasolio. All’Unione Petrolifera dicono di aver venduto 2 milioni di ton di prodotti in meno lo scorso anno e 20 negli ultimi quattro. Per carità, c’è qualche inguaribile ottimista che sostiene che siccome il parco circolante – di camion, come di auto – si è ringiovanito e siccome i consumi medi dei veicoli di oggi sono inferiori a quelli dei mezzi di qualche anno fa, nel complesso per muoverci abbiamo bisogno di meno carburante. Può essere. Ma il fattore importante è un altro: il pil di un paese è intimamente legato ai chilometri percorsi dai camion e se il primo diminuisce – come sta diminuendo – i secondi non possono che ridursi. E a quel punto acquistano meno gasolio. Anche se – come si diceva – lo pagano di più. Un processo in parte analogo si registra sulle Autostrade, visto che nel primo bimestre 2012 autostrade per l’italia ha registrato un calo di traffico del 10%, esattamente parallelo a quello dei carburanti. E se proprio vogliamo chiudere il cerchio, si può anche aggiungere che autogrill ha dichiarato un giro d’affari a gennaio e febbraio in contrazione del 9,8%. Dati internazionali, certo, ma comunque…


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aprile 2012

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avvocato - Studio Zunarelli

di barbara Michini

LEGALMENTE PARLANDO

UnA bUSSOLA TRA nORME E LE LEgg ggII gg

COME COLTIvARE v vARE GLI INTERESSI NELL’AUTOTRASPORTO

un cliente paga sistematicamente in ritardo le fatture. Siccome sono stufo, vorrei “punirlo” caricandogli il pagamento di interessi. posso farlo? Federico F., Cuneo

E

cco un tema fortemente sentito nell’attuale congiuntura economica. Nell’attività di chek up che un’azienda si trova a compiere s’impone anche una verifica dell’ammontare degli interessi maturanti (e maturandi) su ciascuna fattura rimasta insoluta o, anche , su fatture saldate, ma con ritardo. In tale verifica è necessario individuare correttamente il significato giuridico di «ritardo», quando cioè una prestazione di trasporto può dirsi saldata oltre termine. In materia di interessi per crediti derivanti da servizi di autotrasporto, la legge ha individuato dapprima un termine di di 30 giorni (derogabile) e poi uno di 60. Rispetto alla corretta individuazione degli intervalli di tempo in cui computare il primo o il secondo termine si evidenzia che: - il termine (derogabile dalle parti) di 30 giorni è vigente dal 25.6.2008; - il termine (inderogabile) di 60 giorni è divenuto vigente dal 7.7.2010. La norma di riferimento è il comma 12 dell’art. 83 bis, D.L. 25 giugno 2008, n. 112, introdotto dal DL 112/2008, e quindi modificato dall’art. 1 bis del D.L. 103/2010. In ogni caso, il termine (sia di 30 che di 60 gg) decorre, stando al tenore della norma, «dalla data di emissione della fattura», a nulla rilevando ai fini del computo la data «fine mese data fattura». Naturalmente, nel periodo di vigenza del termine dei 30 giorni (dal 25.6.2008 al 6.7.2010), in caso di deroga delle parti si ap10 aprile 2012

plicherebbero i diversi termini da esse convenuti; tale accordo non può risultare da una semplice specificazione in fattura o da un mero scambio di corrispondenza tra le parti, dovendo essere formalizzato mediante pattuizione scritta. Per quanto riguarda il tasso d’interesse da applicare, la legge 127 del 4/08/2010, all’art.1-bis, lettera b), fa salva l’applicazione degli «interessi moratori» (attualmente circa 8%), disponendo testualmente: «ferma restando l’applicazione delle disposizioni di cui al decreto legislativo 9 ottobre 2002, n.231». Il D.Lgs. n. 231 del 9.10.2002 disciplina il saggio degli interessi moratori in relazione ai pagamenti effettuati nell’ambito di transazioni commerciali, successivamente alla data dell’8.8.2002. Viceversa, il comma 12 dell’art. 83-bis fissa il termine per il pagamento del corrispettivo spettante al vettore, facendo salva l’applicazione delle disposizioni di cui al D.Lgs. n. 231/2002. In altre parole, le due disposizioni disciplinano aspetti distinti e non sovrapponibili: la prima individua i criteri di definizione degli interessi moratori in caso di ritardato pagamento; la seconda fissa il termine di pagamento del corrispettivo vettoriale. Il citato comma 12 dell’art. 83bis esclude qualsiasi diversa pattuizione tra le parti che non derivi da accordi volontari di settore: pertanto, allo stato attuale, eventuali deroghe a tale termine di pagamento inserite per via contrattuale dovranno

considerarsi prive di efficacia. Rispetto alle modalità con cui richiedere il pagamento degli interessi, nella prassi si è diffuso l’uso di emettere fatture aventi a oggetto esclusivamente l’ammontare degli interessi. è una formalizzazione di richiesta di pagamento assimilabile a quella che, per contro, la committenza adotta nel caso di richieste risarcitorie per danni verificatisi in occasione delle operazione di trasporto. Tuttavia, la fattura è documento di natura meramente fiscale, emesso in via unilaterale e privo di efficacia probatoria in relazione all’esistenza del credito e alla sua quantificazione. Da ultimo, assume rilevanza assorbente, rispetto a tutto quanto esposto, l’art. 2951 c.c. secondo cui i crediti derivanti dal contratto di trasporto si prescrivono nel termine di un anno dalla data della esecuzione delle prestazioni. Nell’ambito di tale disciplina ricadono tutte le obbligazioni pecuniarie (a titolo di sorte capitale e/o di interessi) comunque connesse alle prestazioni di trasporto in senso stretto, restando tuttavia esclusa la debenza delle differenze di costi minimi ex art. 83 bis, in caso di contratti verbali, applicandosi, in tale peculiare caso, il termine prescrizionale quinquennale (Comma 8, art. (3 bis D.L. 112/2008 ). Occhio al termine!

Scrivete a barbara michini: ichini:

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di Marco Mancini

INTORNO ALL’AzIENDA

COnSIgLI DI FISCO E AMMInISTRAzIOnE CO

ACE= + PATRIMONIO - TASSE

Ho letto che il decreto Salva Italia ha introdotto, come forma di sviluppo, l’Aiuto alla Crescita Economica o ACE. Mi potrebbe spiegare cos’è, quali benefici porta e soprattutto se vale anche per le cooperative? Giovanna T, Vicenza

L

a scelta delle fonti di finanziamento ha effetti sugli equilibri aziendali e sul calcolo del rating (come abbiamo scritto sul numero di novembre: «Occhio al rating»). Rafforzare la struttura patrimoniale ricorrendo maggiormente al capitale proprio piuttosto che al capitale di terzi ha ora anche effetti (positivi) sul calcolo delle imposte sui redditi. Il D.L. n. 201 del 6/12/2011 noto come «Decreto Salva Italia», al fine di rilanciare lo sviluppo economico del Paese, ha introdotto un aiuto alla Crescita Economica (aCE) alle imprese che si impegnano a rafforzare la struttura patrimoniale e che quindi ricorrono maggiormente a fonti di finanziamento proprie piuttosto che fonti di finanziamento di terzi. Tale misura riprende le finalità della vecchia Dual Income Tax (DIT) e della poco fortunata detassazione degli aumenti di capitale ex art. 5, D.L. 78/2009. A differenza della DIT, però, l’agevolazione non consiste in una riduzione dell’aliquota fiscale, bensì in una deduzione dal reddito imponibile fiscale. è da sottolineare che tale deduzione non può eccedere il reddito netto dichiarato, pertanto non può incrementare eventuali perdite fiscali. L’agevolazione riconosciuta è pari al rendimento nozionale del nuovo capitale proprio: la deduzione fiscale è calcolata mediante applicazione dell’aliquota percentuale determinata con decreto del Ministro 12 aprile 2012

dell’Economia e delle Finanze entro il 31 gennaio di ogni anno al nuovo capitale proprio, cioè all’incremento del patrimonio netto rispetto a quello di riferimento al 31/12/2010. Per il primo triennio (2011-2013) il rendimento è stato fissato nella misura del 3%. Nella generalità dei casi, per incrementi si intendono i conferimenti in denaro e gli utili accantonati a riserva, per decrementi si intendono le distribuzioni delle riserve ai soci, gli acquisti di partecipazioni in società controllate, acquisti di aziende o rami d’azienda. Gli incrementi «monetari» (derivanti da conferimenti in denaro) rilevano dalla data di versamento, mentre quelli derivanti dall’accantonamento di utili rilevano dall’esercizio in cui le riserve si sono formate (se l’utile di esercizio 2010 è destinato a riserva con assemblea del 2011, rileva nel 2011); i decrementi rilevano a partire dall’esercizio in cui si sono verificati. Supponiamo che Pippo s.r.l. abbia effettuato nel 2011 un finanziamento soci c/futuro aumento di capitale per 100.000 euro, considerando che per l’anno 2011 il rendimento nozionale è del 3%, in sede di dichiarazione dei redditi sarà possibile dedurre 3.000 euro (100.000 x 3%), con un conseguente beneficio fiscale di 825 euro. Possono beneficiare dell’agevolazione le società di capitali e le società di persona e persone fisiche in contabilità ordinaria. Il decreto attuativo a cui rimanda

il Decreto Salva Italia specifica che per le ditte individuali in contabilità ordinaria, la base dell’agevolazione su cui applicare l’aliquota del 3% è costituita dall’intero patrimonio netto esistente alla fine dell’esercizio, non rilevando affatto la variazione del capitale proprio. Cosa succede per le cooperative? Come sono trattate le riserve indivisibili ex art. 12/904? Come sono considerati rivalutazioni e i ristorni? Anche le cooperative possono godere del beneficio fiscale ACE e le riserve indivisibili ex art. 12/904 sono considerate ai fini del calcolo dell’agevolazione dal momento che la loro indivisibilità sui soci non pregiudica la loro disponibilità per la cooperativa (vedi circolare 76/1998). Le cooperative possono destinare utili a rivalutazione delle azioni, deliberare i ristorni mediante aumento del capitale. Tali operazioni hanno effetti sulla patrimonializzazione e, pertanto, rientrano nell’agevolazione ACE.

Scrivete a marco mancini: ancini:

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COME TUTELARSI COn POLIzzE ASSICURATIVE

responsabile area sinistri Federservice

di donato Sgargetta

L’ASSICURATA

TRATTORE E RIMORChIO: vERSO LA DOPPIA POLIzzA

di tanto in tanto mi capita di fare trasporti internazionali. Ma non mi era mai successo che rispetto alla Germania mi fosse chiesta una doppia assicurazione: quella del trattore e quella del semirimorchio. È possibile? Mi sa dire se si tratta di una normativa europea che potrebbe arrivare anche da noi? Armando R, Lucca

U

na recente sentenza della Suprema Corte tedesca (la nostra Cassazione) ha recentemente sancito il principio in base alla quale in caso di incidente stradale avvenuto entro i confini della Germania, l’assicuratore della motrice e quello del rimorchio garantiscono congiuntamente il medesimo rischio. In altre parole in caso di incidente che veda coinvolto un complesso veicolare (motrice e rimorchio, o trattore e semirimorchio, qualunque sia la nazionalità degli stessi) entrambi gli assicuratori saranno tenuti, in solido, a risarcire i danneggiati ciascuno per metà del danno. Le conseguenze di questa sentenza sono molteplici; in tema di legittimazione passiva, il danneggiato potrà richiedere il risarcimento del danno indifferentemente all’assicuratore di uno o dell’altro veicolo con la possibilità di scegliere il suo interlocutore (si pensi ai numerosissimi casi in cui viene annotata la sola targa del rimorchio, vista la non obbligatorietà della targa ripetitrice all’estero). Sarà poi cura dell’assicuratore che ha risarcito il danno andarsi a rivalere nei confronti dell’altro assicuratore. Altra conseguenza a nostro avviso di non secondaria importanza è quella della maggior tutela: basti pensare alla possibilità di attingere da due massimali diversi; in caso di danni particolarmente gravi i danneggiati potranno chiedere il risarcimento dei danni ad entrambi gli assicuratori, i quali dovranno 14 aprile 2012

partecipare congiuntamente ciascuno nei limiti del proprio massimale (che ricordiamo essere almeno di 3.000.000,00 di Euro fino al 11 giugno e 6.000.000,00 dopo tale data) Il principio sancito con questa sentenza comporta anche una serie di obblighi e cautele per i trasportatori italiani; infatti per la legge italiana, o meglio per la consolidata giurisprudenza italiana, ai soli fini assicurativi, il rimorchio, quando è agganciato al veicolo trainante, non ha una individualità propria, non è un veicolo ma solo una componente meccanica di un’unità più complessiva che è l’autotreno con cui si compenetra, è cioè privo di dinamismo autonomo. Quindi l’unica possibilità che il rimorchio in se produca eventuali danni sussiste quando è fermo o quando è spinto a mano (Cass. 950/92 e Cass. 11318/96).; ne consegue che normalmente viene assicurata la responsabilità civile auto per il solo rischio statico (con prezzi irrisori). I proprietari di rimorchi o semirimorchi dovranno, nell’ipotesi che i loro veicoli circolino in territorio tedesco, anche se agganciati a veicoli di terzi, garantirsi anche per i danni da circolazione attiva al fine di tutelarsi da possibili azioni di

rivalsa da parte di terzi danneggiati o di assicuratori che abbiano risarcito danni a terzi. A tal proposito tutte le compagnie assicuratrici, hanno predisposto delle clausole aggiuntive, da richiamare in polizza, con cui si estende la garanzia di cui all’articolo 2054 Cod. Civ. (la responsabilità da circolazione dei veicoli) ai proprietari dei veicoli trainati da motrici di proprietà di terzi; ed è indubbio che un’estensione di garanzia di tale portata non potrà essere gratuita. Del resto pare legittimo pensare che l’innovazione che ha interessato la Germania potrebbe verosimilmente essere recepita anche nell’ordinamento italiano se non da quello europeo. Già l’art. 196 del Codice della Strada, come modificato dalla legge 120/2010, tende a una responsabilizzazione del proprietario del veicolo trainato (alla luce dell’ipotizzata abolizione delle targhe ripetitrici) in materia di sanzioni amministrative. Sicuramente per i proprietari di rimorchi e semirimorchi, si prospettano maggiori oneri (sia in termini di responsabilità che di costi assicurativi) con conseguente necessità di individuare con maggiore attenzione il soggetto cui eventualmente affidarli per il traino.

Scrivete a Donato Sgargetta:

assicurata@uominietrasporti.it


LA vOSTRA OPINIONE

UN CAMPIONARIO DELLE NEFANDEzzE

DEL MERCATO

a chi posso rivolgermi per ottenere i costi minimi?

la Filt CGIl scrive al ministro Fornero per denunciare una serie di pratiche sleali nell’autotrasporto. Autisti rumeni affittati, italiani costretti a sottoscrivere un contratto da 381 euro al mese. E l’elenco potrebbe continuare. vogliamo costruirlo insieme?

«

Egregio Ministro, se non si interviene stroncando subito il malaffare e il tanto marcio presente nell’autotrasporto ... siamo convinti che il futuro dell’autotrasporto nazionale sia segnato». Inizia così la dura lettera che la Filt CGIL del Veneto ha scritto al ministro del Lavoro Elsa Fornero, per spiegare che dietro il migliaio di aziende di autotrasporto che ogni anno, dal 2008, in Veneto chiude i battenti, c’è una concorrenza agguerrita sulle tariffe, c’è un eccesso di offerta di trasporto, ma ci sono soprattutto pratiche sleali.

La Filt fa esempi concreti. Cita un’agenzia rumena, diretta da italiani, che propone alle aziendem un contratto di somministrazione di lavoro a tempo determinato fatturando mensilmente alla società utilizzatrice, che si spoglia di alcune funzioni sociali ed economiche a favore della società di somministrazione. Tasse, contributi e retribuzioni sono corrisposte in Romania. I lavoratori rumeni, in attesa di sistemazione, vivono nei camion. La società garantisce il cambio autista “indesiderato” alla società utilizzatrice entro 15 giorni e si fa carico del pagamento delle sanzioni.

Altro esempio riguarda una società veronese che ha aperto un’unità locale in Slovacchia per il cabotaggio internazionale e offrendo ai dipendenti un contratto di lavoro sulla base della legislazione slovacca. E questi, in grave difficoltà hanno accettato, arrivando a percepire, per 60 ore settimanali di lavoro, con turni irregolari di cabotaggio internazionale, 381 euro al mese. Un terzo esempio è quello di molti autisti dell’Est europeo che arrivano a pieno carico, con il solo viaggio di andata. Quindi, sostano in piazzole improvvisate in attesa di ricevere disposizioni dalla società madre per il carico di rientro. E, se l’attesa si prolunga, si offrono per viaggi giornaliero di cabotaggio nazionale (es. Treviso–Milano per consegnare mobili), per i quali vengono pagati a corpo. Detratti i costi di gasolio e autostrada, restano con poche decine di euro per una giornata di lavoro. Ma quanti sono questi esempi? Ne conoscete alcuni? Aiutateci a farne un campionario, a mettere in fila l’elenco di tutte le nefandezze che si nascondono nelle pieghe del mercato, perché conoscendole meglio diventa anche più facile rimuoverle.

DitECi la VoStra! E voi avete nefandezze del mercato da raccontare? inviatele a redazione@uominietrasporti.it uomini e trasporti

i costi minimi sono un tuo diritto e con noi lo vedrai riconosciuto.

Zunarelli.

la tua assistenZa legale su strada. Lo Studio Legale Zunarelli è un punto di riferimento per l’industria dei trasporti e della logistica: le nostre sedi garantiscono alle imprese un’assistenza capillare ed efficiente in ogni disciplina giuridica relativa al diritto dei trasporti e della navigazione, al diritto commerciale, al diritto amministrativo, al diritto delle assicurazioni e molto altro ancora.

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STRADE VERSO LA QUALITà

LE TANTE NORME DIETRO UN TRASPORTO ALIMENTARE

sponsabile qualità e sicurezza Gruppo Federtrasprti

di

paolo Moggire-

SICURI E CERTIFICATI

In questo frangente critico, mi è stato detto che il trasporto alimentare risulta meno soggetto a contrazioni. Mi piacerebbe spostare alcune macchine in questo settore. Ma mi chiedo: è complicato in termini burocratici? Quali oneri esistono? Marcello F, Rieti

I

prodotti alimentari, per la loro importanza e criticità, sono soggetti a notevoli prescrizioni normative. Nei vari processi della filiera alimentare, il trasporto è un punto critico e quindi sottoposto a regole di diversa emanazione. Infatti, oltre a normative comunitarie e nazionali, sono presenti, in campo nazionale, molte disposizioni regionali e/o provinciali, poco uniformi tra loro, che possono creare confusione e mettere in difficoltà i trasportatori. L’aspetto più importante da chiarire riguarda la presenza o meno di eventuali autorizzazioni e le relative modalità di presentazione o di richiesta per svolgere tale tipologia di attività. Nel 1980 esisteva il libretto sanitario del conducente (D.P.R. 327/80), poi sono arrivate altre disposizioni tra cui il Regolamento CE 852/2004 che ha dato avvio all’introduzione di semplificazioni e oggi siamo di

fronte alla presenza della Segnalazione Certificata di Inizio Attività (S.C.I.A.) che ha preso il posto della più conosciuta Dichiarazione di Inizio Attività (D.I.A.). Questa SCIA, firmata dal legale rappresentante, deve essere presentata in genere al Comune e all’Azienda Sanitaria competente prima di intraprendere l’attività e riguarda tutte le imprese che intendono operare con prodotti alimentari, pertanto anche chi effettua servizi di trasporto. Inoltre, a differenza di qualche anno fa, la SCia non ha più una scadenza (prima era biennale) in quanto è vista e utilizzata come strumento di registrazione dei soggetti operanti, anche se rimane l’obbligo di segnalare eventuali variazioni che intervengono nella vita di un’azienda. Per quanto riguarda il contenuto, non è semplice fornire un elenco preciso visto che ogni istituzione locale ha predispo-

AnCORA SUI SERBATOI DI GASOLIO Ho letto con interesse l’articolo sul numero di marzo. Vorrei sapere se posso tenere presso il mio deposito di circa 800 m e con altezza da terra di m.4,50, adibito anche a ricovero di trattori stradali, un serbatoio di l. 9000 regolarmente omologato e provvisto di bacino di contenimento. La nostra azienda svolge attività di trasporti in c/t. antonino b, Catania

Il DM 12.09.2003 relativo alle regole di prevenzione incendi per l’installazione e l’esercizio di deposito di gasolio a uso privato di capacità non superiore a 9 mc in contenitori rimovibili prevede, nell’allegato 1 punto 3, che: «i contenitori-distributori devono essere installati esclusivamente su aree a cielo libero…». Pertanto, in base alla descrizione dell’ambiente di lavoro, la posizione del contenitore all’interno del deposito non è consentita.

16 aprile 2012

sto modulistica propria, ma di certo deve includere, oltre ai dati anagrafici dell’impresa e del legale rappresentante, l’identificazione dei veicoli utilizzati (marca, targa e tipologia), il luogo abituale della sosta degli stessi e la tipologia di derrate alimentari trasportate ovvero prodotti surgelati, freschi, liquidi e confezionati anche se su quest’ultima tipologia di prodotti alcune (molto poche) autorità locali hanno previsto l’esenzione della comunicazione. Oltre all’obbligo della segnalazione, è caldamente consigliato tenere a bordo di ogni veicolo copia della SCia per facilitare le operazioni di verifica durante eventuali controlli congiunti su strada effettuati da forze di polizia e funzionari di aziende sanitarie, evitando così verbali e perdite di tempo. A tal proposito, le sanzioni vanno da 500 a 3.000 euro per il mancato aggiornamento circa eventuali variazioni e da 1.500 fino a 9.000 euro per la mancata presentazione della SCIA. Visto che le prescrizioni normative riguardo l’operatività sono per lo più regionali o provinciali, si consiglia di interfacciarsi con le autorità locali per ottenere chiarimenti precisi sulle modalità di presentazione delle comunicazioni.

Scrivete a Paolo moggi:

certificati@uominietrasporti.it


FINANzA E MERCATO nEWS DI ECO ECOn nOMIA E CARRIERE BhARATBEnZ, IL MARChIO DAIMLER pER L’InDIA Per inserirsi nel mercato cinese dei veicoli medi e pesanti, circa il 40% dell’intero mercato mondiale, Daimler ha siglato con il suo partner cinese beiqi Foton motor la nascita della joint-venture paritetica beijing Foton Daimler automotive, con sede produttiva nello stabilimento di Foton Auman nel distretto Huairou di Pechino. Per Daimler Trucks «è un ulteriore passo avanti – come ha commentato Andreas Renschler, Responsabile della divisione Daimler Trucks - nella strategia di crescita globale e nell’ampliamento del nostro portfolio prodotti in Cina»

2011: TREnD pOSITIVO pER MAn il 2011 di man si chiude con buoni risultati: fatturato in crescita del 12% fino a quota 16,5 miliardi di euro, risultato operativo aumentato del 43% fino a 1,5 miliardi di euro, il ritorno sulle vendite, vale a dire la percentuale di margine aziendale, sfiora il 9% rispetto al 7,1%. A trainare il fatturato è stato in particolare il settore dei veicoli commerciali, cresciuto di circa il 19%, pari a 12,6 miliardi di euro, corrispondenti a 155.520 tra autocarri e bus. Il ritorno sulle vendite ammonta al 7,7%. La quota di mercato europea sopra le 6 ton raggiunge il 18%, con il sesto incremento consecutivo. MAN è leader di mercato in Austria, Polonia, Romania e Croazia, è al secondo posto in Germania, Danimarca, Repubblica Ceca, Ungheria e Svizzera.MAN Latin America è stato leader nel mercato brasiliano sopra le 5 ton, grazie ai 72.102 veicoli e a un incremento delle vendite del 10% e del fatturato del 14% fino a 3,6 miliardi di euro. Rispetto al 2012, si prevede in Europa un mercato dei veicoli commerciali tendenzialmente stabile, calo in Brasile del

fatturato dei veicoli commerciali di circa il 5%, compensato almeno in parte da quello Power Engineering che crescerà della stessa percentuale, anche se complessivamente il ritorno sulle vendite si assesterà sull’8,5%, per tornare poi a crescere negli anni successivi, quando la cooperazione con il gruppo Volkswagen dovrebbe produrre opportunità maggiori. Guardando al 2012, MAN inizierà nel secondo trimestre la vendita del TGX in Brasile, mentre in Russia, a San Pietroburgo, nel primo semestre, verrà aperto un nuovo stabilimento per il montaggio di circa 6.000 veicoli all’anno. In India MAN ha stipulato un accordo per la completa acquisizione della joint venture con Force Motors, mentre in Cina possiede il 25% del produttore di veicoli commerciali Sinotruk. Il lancio commerciale del nuovo marchio comune SITRAK è pianificato per il 2013.

in misura equivalenti e produrrà sinergie, a regime (nel 2017), per due miliardi di dollari: inizialmente si produrranno le vetture dei segmenti B e D, per poi passare nel 2016 ai veicoli a basse emissioni di CO2. Ma non è escluso che l’alleanza possa interessare anche i veicoli commerciali visto che in questo segmento, gli impegni di PSA con Fiat scadono nel 2017.

MAnSIOnI E pERSOnE DAF LEADER nEI TRATTORI il bilancio DaF per il 2011 registra dati in crescita: sul mercato europeo sopra le 15 ton va a quota 15,5% (15,2% nel 2010), sempre più verso l’obiettivo dichiarato nel medio termine del 20%. nel segmento dei trattori, DaF sale al 18,9%, primato europeo.

ailog marco Pomè,

titolare di Linbergh, è il nuovo vicepresidente di AILOg (Associazione Italiana di Logistica e di Supply Chain Management).

FonDazionE ania aldo minucci è

il nuovo Presidente della Fondazione AnIA per la Sicurezza Stradale, la onlus delle compagnie di assicurazione finalizzata a ridurre l’incidentalità stradale in Italia e a promuovere la prevenzione e la sicurezza stradale.

DAF è comunque leader di mercato in diversi paesi (Paesi Bassi, Belgio, Gran Bretagna, Polonia e Ungheria), mentre in Germania e Francia si piazza subito dopo i costruttori nazionali. Nel segmento dei trattori, DAF è leader nei Paesi Bassi, Gran Bretagna, Belgio, Polonia, Ungheria e Repubblica ceca. E anche in Francia, Spagna, Italia, Germania e Ungheria raggiunge quote record. Per il 2012 le vendite complessive in Europa dovrebbero passare dalle 244.000 del 2011 a una soglia compresa tra un minimo di 210.000 a un massimo di 240.000, mentre nel segmento dei leggeri (circa 56.000 unità) si è passati dal 7,7 all’8,9%. Gettando uno sguardo fuori dall’Europa, DAF ha consegnato in complesso più di 5.200 veicoli CF e XF, più del doppio rispetto al 2010. Merito dei mercati di Russia, Turchia, Marocco, Sud Africa e Taiwan.

ALLEAnZA pSA E GM PSa e general motors hanno annunciato nella seconda metà del 2012 la creazione di un’alleanza strategica che porta la casa americana a entrare nel capitale di quella francese per un 7%, ma che soprattutto prevede la condivisione di «piattaforme, componenti e moduli» e la creazione di una joint venture per gli acquisti di prodotti e servizi, per un ammontare totale di circa 125 miliardi di dollari. La joint venture sarà gestita dalle due case

tranSPorEon roberto ostili,

già country manager per l’Italia, è stato nominato Head of Sales and Marketing per l’Europa sud occidentale (Italia, Francia, Spagna, Portogallo), l’America del Sud e Africa del nord del gruppo Transporeon.

CEVa marco galbusera è

stato nominato managing director di CEVA in Spagna

e Portogallo e giuseppe Chiellino amministratore delegato di CEVA Logistics Italia.

CnH mario gasparri

è il Presidente di CNH Construction Equipment, dal 1° aprile 2012, Franco Fusignani, CEO di CnH International SA, assume la gestione generale delle attività aziendali nel ruolo precedentemente ricoperto da gasparri, mantenendo l’incarico di Presidente e amministratore delegato di New Holland Agricultural Equipment. aprile 2012

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L’INChIESTA ATTACCO ATTACCO AI COSTI MInIMI di Umberto Cutolo

Non ci toccate la

Consulta

una direttiva del ministro passera impone all’organismo di coordinarsi con la burocrazia ministeriale e riferire al dipartimento per i trasporti terrestri. una diminutio che molte associazioni non intendono accettare. E uggè minaccia: «Ci opporremo in ogni modo».


L

a Storia è puntuale: una volta che si dà una regola, cascasse il mondo, non sgarra mai. Per esempio, la regola dei «cento giorni». Non quelli che portarono Napoleone Bonaparte dall’Elba a Waterloo, ma quei tre mesi o poco più di tregua che viene concessa a tutti i governi dei paesi occidentali, prima di riaprire le ostilità. Tre mesi duranduran te i quali tutto è permesso, ma tutto è sotto osservazione, in attesa del momento più opporoppor tuno per manifestare il dissenso e dare il via alle critiche. E il momo mento più opportuno è quello in cui si manifestano le prime incrinature nel rapporto tra un esecutivo e l’el’e lettorato. La Storia è pu ntuale . Per il governo Monti, la fatidica boa del centesimo giorno scattava il 25 febbraio. Tre giorni dopo il minimini stro per le InfrastrutInfrastrut ture e per i Trasporti (nonché per lo SvilupSvilup po economico), Corrado Passera, Passera firmava una Direttiva di cinque pagine che gettava lo scompiglio in quel campo degli autoauto trasportatori che soltanto un mese prima aveva accolto il nuovo esecutivo come una sorta di nuovo Messia e che, adesso, di fronte alle parole del ministro paventava una sorta di «commissariamento» della ConCon sulta per l’autotrasporto e la lolo gistica da parte della burocrazia ministeriale. La direttiva Passera L’espressione è risuonata nel corso di un esecutivo della ConCon sulta stessa, pronunciata da uno dei rappresentanti dell’autotradell’autotra sporto e riassume lo stato d’anid’ani mo di gran parte della categoria di fronte a un documento che non si limita a dettare i compiti dell’organismo (ribadendo peralperal tro quanto già fissato dalle leggi che regolano l’attività della ConCon

sulta: definizione del Piano della Logistica, realizzazione delle azioni previste dal Piano, determinazione dei costi di esercizio e dei costi minimi della sicurezza), ma gli ordina di concordare e riferire al Dipartimento per i trasporti terrestri del ministero, anziché direttamente al ministro (o al sottosegretario), addirittura con una relazione semestrale. «Se è intenzione del Governo sopprimere la Consulta e sostituirla con la nuova Autority», ha messo subito i piedi nel piatto Paolo Uggè, presidente di Conftrasporto (che della Consulta era stato il primo presidente, tra il 2004 e il 2007), «siamo

decisione del Consiglio di Stato che, soltanto due anni fa, rifiutò di esprimere il suo parere sul DPR contenente il Regolamento organizzativo della Consulta, proprio perché la sottometteva alle direttive del ministro: «La Consulta», obiettivano i magistrati amministrativi, «è concepita dalla legge come organo di sintesi della rappresentanza degli interessi che operano nel settore e di proposta di indirizzi. La funzione di consulenza alle autorità politiche ne fa un organo dotato di forte autonomia propositiva e sintesi degli interessi: porlo alle direttive del Presidente del Consiglio e del Ministro di

contrari e ci opporremo in ogni modo e in ogni sede e ognuno si assumerà le proprie responsabilità», perché «non possiamo accettare che il peso politico conquistato dalle rappresentanze del mondo associativo sia soppresso in modo unilaterale». Gli fa eco Francesco Del boca, presidente di Confartigianato Trasporti: «La legge parla della Consulta come un organo libero che esprime pareri per il ministro: questa direttiva la mette sotto il Dipartimento». E annuncia un’interrogazione parlamentare dell’opposizione leghista imperniata su una clamorosa

settore potrebbe configurare un vulnus alla sua struttura funzionale». «Ma il vero problema», aggiunge Del Boca, «è che il presidente della Consulta non è più un sottosegretario». E giuseppina Della Pepa, segretario generale di Anita, incalza: «La Consulta funziona bene se il presidente ha anche un ruolo politico: quando l’attuale presidente, Bartolomeo Giachino, era pure sottosegretario, ci dettava l’agenda e c’era un maggiore coinvolgimento di tutti». Anche se, ammette, il nuovo governo è stato pronto ad accontentare una serie di riaprile 2012

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L’INChIESTA ATTACCO ATTACCO AI COSTI MInIMI IL COMMEnTO

«l’ANtItruSt NoN puÒ CANCEllArE I CoStI MINIMI, MA puÒ CoNdIzIoNArE Il dIbAttIto polItICo» Lo scorso 5 marzo l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato è tornata per la quarta volta sul tema dei costi minimi di sicurezza per ribadire le proprie perplessità rispetto alla conformità della normativa sui costi minimi con i principi comunitari. Tuttavia tale ultimo parere ha destato maggiore allarme fra le imprese di autotrasporto, in quanto è stato letto come il preludio all’abrogazione dei costi minimi. Dal punto di vista tecnico-giuridico tale timore è, a mio parere, infondato. è vero che, con il nuovo art. 21bis della L. 287/90, sono stati attribuiti all’Autorità Garante poteri più incisivi. Tuttavia, tali poteri comprendono la legittimazione attiva ad agire giudizialmente avverso atti amministrativi e non contro leggi dello Stato. Quindi, l’Antitrust potrà al più attivarsi per cercare di ottenere (sul solco di quanto già richiesto da varie organizzazioni imprenditoriali riconducibili alla committenza) l’annullamento di una o più determinazioni dell’Osservatorio, ma non può certo «impugnare» in sede giurisdizionale l’impianto normativo che tutt’ora mantiene, nel nostro ordinamento, l’obbligo per i committenti di pagare al vettore quantomeno i costi minimi di sicurezza. Ciò detto, però, occorre essere consapevoli del fatto che le reiterate critiche mosse dall’Antitrust alle norme sui costi minimi non possono non assumere un peso nel confronto politico che sta interessando la materia. Già prima della riforma del 2011, infatti, l’art. 21 della L. 287/90 faceva rientrare fra i poteri dell’Antitrust quello di segnalare a Governo e Parlamento i casi in cui norme

di legge creino distorsioni della concorrenza o del corretto funzionamento del mercato. è dunque chiaro che il parere del 5 marzo 2012 (pur non essendo riconducibile a una segnalazione a Governo e Parlamento ex art. 21 L. 287/90) assume valenza «politica» e sarà quindi destinato ad avere un peso nell’attuale confronto fra le parti. Ho già avuto modo di illustrare (su Uet n. 260 – settembre 2010, ndr) perché la posizione dell’Antitrust non era e non è corretta sotto il profilo giuridico. Posizione che – sento di poter concludere – non è stata sino ad oggi ritenuta condivisibile neppure dal Parlamento e dai Governi chiamati a occuparsi della materia. è noto, infatti, che a seguito della segnalazione Antrirust del 15 luglio 2010, che chiedeva di non convertire in legge il D.L. 112/2008, il Parlamento ha comunque proceduto in tal senso e ha adottato la L. 133 /2008. Successivamente, la Camera dei Deputati ha adottato, il 16 dicembre 2011, un ordine del giorno (n. 9/4829-A/19) con cui ha impegnato il Governo a mantenere in essere «le disposizioni che consentono il riconoscimento dei costi incomprimibili della sicurezza». E il vice ministro Ciaccia è stato coerente in tal senso, avendo pubblicamente impegnato il Governo a non abrogare la normativa sui costi minimi. Prof. Avv. massimo Campailla Professore associato di Diritto dei Trasporti Università Chieti-Pescara

«Se è intenzione del Governo sopprimere la Consulta e sostituirla con la nuova Autority siamo contrari e ci opporremo in ogni modo e in ogni sede»

«la legge parla della Consulta come un organo libero che esprime pareri per il ministro: questa direttiva la mette sotto il dipartimento»

Francesco Del boca Paolo Uggè

presidente di Conftrasporto

chieste delle associazioni, dalla trimestralizzazione del rimborso delle accise sul carburante alla revisione del cronotachigrafo biennale, anziché annuale che, spiega, «per un’azienda media significa un risparmio di 12-13 mila euro». Insomma, sembra una strategia impostata sullo scambio «più soldi per meno potere», dove il meno potere rischia di essere il ridimensionamento di una Consulta dove è vero che sono rappresentati tutti (vettori e committenti, ministeri e gestori di reti) e tutte le modalità, ma le associazioni dell’autotrasporto hanno voce in capitolo e riesco20 aprile 2012

no a imporsi su quelle dei committenti. Il fronte dell’autotrasporto, però, non vive un momento di grande compattezza. Lega Coop e CNA-Fita tacciono sulla vicenda. La seconda, che pure fa parte di Unatras, sembra più orientata a scegliere il «più soldi» e ha protestato con una garbata lettera della presidente, Cinzia Franchini, al presidente del Consiglio, Mario Monti, per chiedere interventi contro gli aumenti del prezzo del gasolio. Per di più, i rapporti all’interno di Unatras non sono rosei: ultimo episodio la nomina di Del Boca nel Comitato portuale di Genova, decisamente poco gradita

presidente di Confartigianato Trasporti

da CNA-Fita. Eppure «meno potere» significa anche maggiore debolezza di fronte alla nuova sortita dell’Antitrust contro i costi minimi, con un «parere» (in precedenza si era trattato di semplici segnalazioni) del 14 febbraio scorso che chiede di «porre in essere le misure ritenute più opportune e adeguate a ripristinare corrette dinamiche concorrenziali rispetto alle attività di autotrasporto di merci per conto terzi, a partire dalla revoca delle determinazioni e del decreto dirigenziale» che le attua. Delibera di cui il nuovo presidente dell’Autorità, giovanni Pitruzzella, ha dato notizia per lettera al


direttore generale per il Trasporto stradale del ministero, Enrico Finocchi, anziché all’autorità politica o alla Consulta. Il che potrà anche rappresentare una procedura corretta, ma in questo momento assume un connotato politicamente rilevante. Anche perché era stata proprio l’autorità politica, nella persona del ministro Passera, a impegnarsi formalmente in Parlamento, il 18 gennaio scorso, quando precisò di aver «già accolto un ordine del giorno dal Parlamento in tal senso condividendo pienamente la necessità di riconoscere agli autotrasportatori la copertura dei costi incomprimibili della sicurezza». Giachino e il piano della logistica Una situazione delicata, insomma, alla quale il presidente bartolomeo giachino ha risposto indirettamente, il 12 febbraio scorso, quando convocato dalla

«la Consulta funziona bene se il presidente ha anche un ruolo politico: quando l’attuale presidente Giachino, era pure sottosegretario, ci dettava l’agenda e c’era maggiore coinvolgimento di tutti» giuseppina Della Pepa

segretario generale di Anita

commissione Trasporti della Camera sulla «rivolta dei forconi» ha colto l’occasione per sciorinare tutto quanto realizzato in tre anni dalla «sua» Consulta: dal Fondo di garanzia (al quale sono state già ammesse 3 mila aziende) alla riduzione della tassa di possesso, dall’aumento dei fondi per gli sconti sui pedaggi ai 250 milioni di incentivi per le autostrade del mare, dal minor costo dei premi Inail alle risorse stanziate ogni anno per l’autotrasporto. Ma, accanto alle questioni economiche, il presidente della Consulta ha potuto anche sottolineare i passi avanti compiuti dal Piano nazionale della Logistica, di cui stanno partendo le prime azioni, dallo sportello doganale alle sperimentazioni di filiera. E ha rivendicato il metodo del tavolo a tre e della «disponibilità quotidiana», che ha consentito all’Italia, dal maggio 2008 al novembre 2011, di essere l’unico Paese d’Europa che, «negli anni della crisi, non ha avuto neanche un giorno di blocco dei tir, che costa al Paese ben più dei 200 milioni di euro al giorno». Poi si è chiuso nell’attività istituzionale, lavorando a quel Piano della Logistica a cui lo sollecita la direttiva del ministro Passera: a fine febbraio ha tenuto a Milano un vertice logistico dedicato al Nord Ovest (al quale le inefficienze del sistema costano 12 miliardi di euro l’anno), ha avviato a Cesena la sperimentazione

della filiera agroalimentare che costituisce una delle prime 51 azioni del Piano e ha convinto l’Esecutivo a pronunciarsi a favore della TAV, con un comunicato che la definisce «fondamentale» proprio per la logistica italiana, perché – spiega – «fa parte di quel corridoio Lisbona-Kiev che incrocia tutti e quattro i corridoi europei Nord-Sud che collegano l’Italia all’Europa». Sarà la logistica, allora, a ridare ruolo alla Consulta? Certamente è il tramite più diretto con i vertici di governo. Lo dimostra la lettera con cui il vice ministro mario Ciaccia ha risposto alla presidente del Freight Leaders Council, roberta gili, che lo informava del programma Lean&Clean, un riconoscimento alle aziende che si impegneranno a ridurre – in maniera economica – le emissioni di CO2. Ciaccia ha formulato i «migliori auspici» per l’iniziativa e ha anche indicato «con spirito pragmatico» la Consulta generale per l’Autotrasporto e la Logistica come «il luogo più appropriato per avere incontri specifici sul programma». Chissà se ne avrà informato il Dipartimento? SU UOMInI E TRASpORTI.IT AGGIORnAMEnTI In TEMpO REALE

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POLITICA ARTICOLO 83 bIS: RIVALSE In AUMEnTO di Umberto Cutolo

Fermo selettivo

e decreto ingiuntivo?

C

’è fermo e fermo. Quando, mercoledì 15 febbraio, gli autotrasportatori che operano nel porto di Napoli hanno deciso di non lavorare per quei committenti che non accettavano di riconoscere loro i costi minimi della sicurezza - regolati dall’artico 83 bis della legge 126 del 2008 - probabilmente non immaginavano che ci sarebbero volute solo 48 ore per convincere oltre 200 dei loro clienti ad applicare la famigerata e contestatissima norma. «è stata una battaglia di legalità», commenta soddisfatto Pasquale russo, segretario generale della Fai, l’associazione di categoria cui aderiscono, quasi in esclusiva, i vettori dello scalo partenopeo, «è vero che la crisi 22 aprile 2012

Il successo dell’azione di protesta nel porto di Napoli e le azioni legali per i costi minimi sono due nuove forme, alternative al blocco nazionale (che dilata le tensioni e danneggia l’immagine del settore), per rivendicare le ragioni degli autotrasportatori si fa sentire per tutti, ma non è possibile scaricare le inefficienze del sistema portuale sugli autotrasportatori, costretti per di più a pagare anche gli aumenti di gasolio e assicurazioni». Da Napoli a Salerno Con quasi 22 milioni di tonnellate movimentate (dati 2010), e poco più di 500 mila TEU, il

Porto di Napoli è il decimo scalo italiano per flussi di merci e il settimo per traffico di container. Ed è soprattutto nel settore dei container che è esplosa la protesta dei trasportatori, scaturita da un atteggiamento della controparte che Russo definisce «superficiale e ipocrita». All’apertura del confronto, infatti, i rappresentanti di agenti maritti-


mi e spedizionieri - secondo la ricostruzione della Fai - avrebbero lanciato una sorta di sfida. Agli autotrasportatori che ricordavano la legge sui costi minimi, avrebbero risposto: se c’è una legge, rispettatela, convinti che i vettori si sarebbero spaccati e pur di lavorare avrebbero accettato le offerte al ribasso della committenza. Invece gli autotrasportatori hanno deciso tutti di «rispettare la legge», rifiutando di lavorare per i committenti che offrivano corrispettivi inferiori ai costi minimi di sicurezza e dopo un paio di giorni di muso contro muso, sono stati i committenti che, alla spicciolata, hanno cominciato a cedere. Dopo altri tre giorni, a resistere sul fronte dei committenti erano rimasti in pochissimi. Per chi aveva ancora negli occhi il fermo di poche settimane prima, partito dalla Sicilia, costellato di soprusi e violenze e chiuso dall’intervento dei prefetti, senza ottenere risultato alcuno (anche perché il nuovo governo

non on è possibile scaricare le inefficienze del sistema portuale sugli autotrasporautotraspor tatori, costretti per di più a pagare anche gli aumenti di gasolio e assicurazioni Pasquale russo segretario generale della Fai aveva già confermato alle associazioni nazionali gli impegni del governo precedente, con in più la ciliegina della trimestralizzazione del rimborso dell’Iva), quello di Napoli è stato un successo clamoroso, ottenuto per di più a basso costo d’immagine: nessuna violenza e nessun disagio per la gente. Così, quando pochi giorni dopo le stesse parti si sono sedute a confronto per affrontare i problemi del porto di Salerno, il clima

era sostanzialmente cambiato e la trattativa si è subito avviata sui sereni binari del dialogo concreto. Il fermo selettivo Ma, passata la buriana, in molti hanno cominciato a chiedersi se la strada di quello che è stato chiamato «fermo selettivo» (un’azione di blocco limitata territorialmente e per categorie merceologiche) non sia tutto sommato più efficace che non aprile 2012

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POLITICA ARTICOLO 83 bIS: RIVALSE In AUMEnTO quelle proteste generalizzate che finiscono per gettare il discredito sull’intera categoria, alienandole le simpatie della pubblica opinione, con esiti spessi dubbi e comunque spesso raggiungibili attraverso un confronto diretto e serrato. «Quella di Napoli è un’iniziativa positiva che lascia il segno», ammette Silvio Faggi, segretario della Fiap - un’altra organiz-

sando le piazzole di stoccaggio. Ma esportare l’esperienza di Napoli o quella delle bisarche (dove però sono ricomparse forme di violenza che hanno suscitato la dura reazione del presidente di Anita, Eleuterio Arcese per gli «atti di delinquenza e minacce intimidatorie nei confronti degli autotrasportatori che non hanno aderito alla protesta») appare complicato al di fuori di un

«ho visto in varie regioni proporre dei contratti di trasporto non solo in deroga dai costi minimi, ma anche con clausole per aggirare qualsiasi futura richiesta di recupero del pregresso » Silvio Faggi

Segretario FIAP

zazione aderente, come la Fai, a Conftrasporto - «ma in giro ci sono ancora moltissimi committenti che approfittano della situazione: soltanto nelle ultimi giorni ho visto in varie regioni proporre dei contratti di trasporto non solo in deroga dai costi minimi, ma anche con clausole per aggirare qualsiasi futura richiesta di recupero del pregresso». E aggiunge, rispolverando un tema a cui la sua organizzazione si è sempre dimostrata particolarmente sensibile: «Se si facesse un’azione forte nei confronti della Grande distribuzione organizzata, metteremmo le tariffe a posto in tre settimane». E tre settimane è più o meno il tempo che i trasportatori di una nuova sigla «Bisarche Libere» hanno impiegato per far accorgere proprio in altre realtà portuali, gli scali di Livorno, Civitavecchia e Salerno - i principali per l’import di autoveicoli - che il fermo del settore, proclamato a fine febbraio, per rivendicare un adeguamento delle tariffe e il ripristino degli automatismi tariffari del lodo Bonforti, stava inta24 aprile 2012

ambito circoscritto come quello portuale, dove non ci sono autisti stranieri in cerca di un carico per il ritorno, ed è più difficile trovare padroncini pronti a tutto pur di strappare un viaggio. Il nodo restano i costi minimi Perché, gira gira, quale che sia il tipo di protesta e la sua efficacia, il vero problema che si manifesta sullo sfondo è quello dei «costi minimi» di esercizio o di sicurezza che siano. Che sia un nervo scoperto lo dimostra la reazione del mondo degli autotrasporta-

tori alle dichiarazioni di Paolo artoni, direttore industriale della società omonima (trasporti e logistica 13 mila aziende clienti, 600 dipendenti e un fatturato 2010 di 235 milioni di euro) che ha per vice presidente quell’Anna Maria, che è a capo di Confindustria Romagna e siede nel direttivo nazionale dell’associazione degli imprenditori. Intervistato da Il Corriere Economia, Paolo Artoni ha sostenuto senza mezzi termini che «solo con i costi minimi per la sicurezza ci sarà legalità nei trasporti» e, a scanso di equivoci, ha precisato che «legalità vuole dire anche tariffe minime per garantire la sicurezza e il rispetto delle ore di guida massime per gli autisti, tariffe minime indispensabili per bloccare i pirati». Rilanciata dai siti delle associazioni dell’autotrasporto, l’intervista è diventata rapidamente una specie di cult on line, raccogliendo commenti che arrivavano all’invito alla delazione per smascherare i committenti non rispettosi della legge. Per di più su questa situazione di tensione, come il sale su una ferita, pesa anche l’incertezza creata dall’attesa della sentenza del Tar del Lazio che soltanto a fine giugno entrerà nel merito della norma contestata dai committenti a suon di ricorsi e difesa dai vettori a suon di memorie e controricorsi. Un’attesa durante la quale i primi hanno adottato una serie di comportamenti, delineati con icastica ironia da giuseppina Della Pepa, segre-

«legalità vuole dire anche tariffe minime per garantire la sicurezza e il rispetto delle ore di guida massime per gli autisti, tariffe minime indispensabili per bloccare i pirati» Paolo artoni

Direttore industriale Artoni Trasporti


tario generale di Anita: «C’è chi continua a pagare quello che pagava prima a titolo di acconto in attesa della sentenza; c’è chi si è adeguato, ma anche prima non era distante dai minimi; c’è chi si è adeguato perché con i minimi paga di meno; c’è chi se ne frega e continua a pagare quello che pagava prima. E infine c’è chi dichiara di applicare i costi minimi, ma non lo fa».

tribunali cominci a sortire, qua e là, un effetto migliorativo sul mercato. Mentre Faggi lamenta, nell’agroalimentare tariffe mediamente al di sotto del 25-30% e nel cementiero addirittura del 40% («un disastro»), Francesco Del boca, presidente di Unatras, con un’azienda di famiglia tra il novarese e Sassuolo, osserva che «nel comparto delle ceramiche il prezzo per il trasporto di

materie prime registra incrementi di oltre il 25%: prima a 0,95 al km, adesso a 1,25. E non è solo una questione di prezzo: ci sono aziende che prima pagavano a 150-180 giorni e adesso sono scese a 60-90». Forse gli autotrasportatori, per far valere le proprie ragioni, non hanno più bisogno di fermare l’intero Paese: possono concentrarsi in un porto o in un tribunale.

Arma legale Ma contro i committenti scorretti l’83 bis ha fornito ai vettori un’arma che, se appare ancora spuntata nella contrattazione quotidiana, comincia a dare i primi effetti in termini di giurisprudenza. «In realtà», riconosce barbara michini, avvocato trasportista dello studio Zunarelli di Bologna, «sostanzialmente ci sono solo due tipi di comportamenti: i prudenti in costanza di rapporto e quelli che trovano il coraggio dell’azione successivamente alla cessazione del rapporto. I primi sono quelli che per paura di perdere il lavoro, accettano di restare sotto i costi minimi, i secondi promuovono l’azione legale per avere il conguaglio rispetto ai soldi già incassati, ma si tratta di rapporti già esauriti. Quelli che si rivolgono alla giustizia, mentre stanno lavorando, sono davvero pochi e in genere quando al committente arriva il decreto ingiuntivo il lavoro lo perdono». L’ampio contenzioso provocato dall’83 bis («Il numero di queste cause aumenta ogni giorno», rivela Michini), tuttavia, non è ancora arrivato a sentenze. All’arrivo del decreto ingiuntivo, la strada maggiormente seguita è quella della transazione (nessuno paga sull’unghia e i pochi che inizialmente si oppongono, finiscono per essere riportati dai propri avvocati sulla via dell’accordo), tanto più che l’interregno che si è creato con il rinvio della decisione del Tar del Lazio, favorisce questa strada proprio per l’incertezza di come andrà a finire. Ma sembra che queste decine e decine di ingiunzioni partite da aprile 2012

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p pAGINE IN GIA GIAllo

ISTRUzIONI PER L’USO COME DIFEnDERSI DALLA bUROCRAzIA

IvA: vA: v A: ecco come cambia per l’universo IvA vA v A parte una piccola rivoluzione, che interessa sia la compensazione del credito, sia gli scambi di servizi con l’estero. Ecco tutte le principali novità dichiarazione o dell’istanza da cui emerge il credito e vale sia per i crediti annuali, sia per quelli infrannuali.

SCAMbI DI SER SERvIzI CON L’ESTERO Quali sono le principa principali novità in materia di scambi con l’estero? Le principali innovazioni introdotte dallo scorso 17 marzo 2012 riguardano l’ob l’obbligo di integrazione delle fatture comunitarie di servizi e il momento di effettuazio effettuazione dei servizi con soggetti esteri.

COMPENSAzIONE CREDITO IvA Quale soglia viene prevista per la compensazione del credito Iva e da quando è operativa? Dal 1° aprile 2012 scatta l’abbassamento della soglia per la compensazione orizzontale del credito IVA, annuale o trimestrale, a euro 5.000. Comunque fino al 31 marzo 2012, i contribuenti poteva potevano continuare a compensare il credito Iva, fino al limite di 10 mila euro annui, senza obbligo di presentazione di istanza da cui emerge il credito. Come opera la compensazione dei crediti superiori alla soglia consentita? La compensazione degli importi annui superiori ai 5 mila euro può essere effettuata a partire dal giorno sedici del mese successivo a quello di presentazione della

Cosa cambia per le pre prestazioni di servizi generici rese da prestatori comunitari? Per questo tipo di prestazioni diventa obbligatoria l’integrazione della fattura estera, mentre finora per tali prestazione era ammessa la facoltà di integrare la fattura estera in luogo dell’emissiodell’emissio ne dell’autofattura. Negli elenchi intrastat, per tali prestazioni, andrà indicato il numero della fattura ricevuta dal soggetto comunitario. In definitiva, tali fatture vanno integrate con l’indicazione dell’Iva e registrate nel registro delle fatture emesse e in quello degli acquisti entro il mese di ricevimento o, successivamente, entro 15 giorni dal ricevimento. Ma il ricorso all’auto all’autofatturazione non è mai ammesso? Resta possibile soltanto nel caso in cui il fornitore comu comunitario non emetta la fattura;

in tal caso il committente nazionale dovrà procedere con l’autofatturazione, entro il secondo mese successivo a quello di effettuazione dell’operazione. Quali sono le prestazioni di servizi interessate dalla nuova disciplina? Le prestazioni di servizi interessate dalle modifiche sono quelle rese a sogget soggetti passivi non residenti o ricevute da soggetti passivi non residenti(ex.art. 7 ter del DPR 633/72). Tali prestazioni quando si considerano effettuate a fini Iva? Le prestazioni di servizi, a fini Iva, si considerano effettuate (e quindi sono fatturabili) nel momento in cui sono ultimate ovvero, se di carattere continuativo, alla data di maturazione dei corrispettivi, a prescindere dal ricevimento della fattura. Questo ha conseguenze sui termini di emissione delle fatture, per i servizi resi, e di integrazione delle fatture estere o emissione delle autofatture, per i servizi ricevuti. Secondo le indicazioni fornite dall’Agenzia delle Entrate, nel caso di trasporti per i quali è stato concluso un contratto tra committencommitten te e vettore per prestazioni continuative e fatturazione periodica, la prassi dell’emisdell’emis sione di fatture riepilogative dei servizi svolti in un determinato periodo dovrebbe essere mantenuta, proprio in base alla disposizione che ammette la fatturazione al momento della maturazione dei corrispettivi.


bORSE CARIChI I bILAnCI b 2011

TIMOCOM

2011 IN ASCESA vERTICALE l’azienda tedesca, che fornisce servizi It e software per le borse carichi e mezzi, cresce in ogni settore di attività: 5 milioni di carichi in più e fatturato a quasi 45 milioni di euro

A

nno di grazia, il 2011, per il bilancio di TimoCom Soft- und Hardware GmbH. L’azienda tedesca fornisce servizi IT a tutte le imprese operanti nel mondo del trasporto ed è al servizio anche della borsa di carichi e mezzi, leader in Europa, TC Truck&Cargo e della piattaforma online per tender TC eBid. L’anno scorso Timocom ha registrato una crescita esponenziale in tutti i settori di attività, sia per le piattaforme di ricerca sia nell’assegnazione di offerte. bORSA DEI TRASPORTI TC TRUCK&CARGO La borsa ha registrato quasi 48 milioni di offerte totali di carichi e mezzi. Rispetto all’anno precedente, il prodotto di punta di TimoCom ha registrato circa 5 milioni di offerte di carichi e mezzi in più, nonostante la

I VIAGGI In UnA App il barometro del mercato dei trasporti è disponibile anche come applicazione iPhone. gli utenti possono prendere visione, ovunque e in qualsiasi momento, della situazione di mercato del settore trasportraspor ti europei su strada in real time.

crisi economica attualmente in corso in Europa. Complessivamente, nella borsa di TimoCom sono state pubblicate offerte di carichi per un peso totale di 562,7 milioni di tonnellate: un peso – come con umorismo fanno notare da Dusseldorf – che corrisponde a quello di oltre 110 milioni di elefanti. Il D-Day dal punto di vista delle offerte è lo scorso 18 aprile, quando sono state pubblicate oltre 400.000 offerte di carichi e mezzi, record assoluto. PIATTAFORMA TC EbID Anche la piattaforma online per tender, introdotta in Europa nel 2009, ha dato ottimi risultati. Nel 2011 sono state pubblicate 5.384 richieste di offerte per contratti di trasporto a lungo termine, ossia oltre 1.000 tender per trasporti in più rispetto all’anno precedente. FATTURATO A QUASI 45 MILIONI DI EURO Per quanto riguarda il fatturato, questo è salito a 44,8 milioni di euro. La crescita è dovuta ai numerosi nuovi servizi che TimoCom ha lanciato lo scorso anno: TimoCom to go, TimoCom Assist e TimoCom Identify. Si tratta di servizi gratuiti per i clienti: To go fornisce informazioni sulle offerte attuali di carichi e mezzi direttamente sul cellulare; Assist è una linea diretta

riservata, per tutti gli argomenti relativi all’attività dei trasporti; Identify aiuta, in caso di dubbi, a identificare un nuovo partner commerciale. “Da queste cifre emerge l’elevata fiducia che i nostri clienti ripongono nelle prestazioni delle nostre piattaforme di ricerca e assegnazione di offerte – spiega marcel Frings, chief representative di TimoCom – Un sondaggio sulla soddisfazione dei clienti da noi condotto alla fine del 2011 ha svelato che il 94,4% dei nostri clienti è assolutamente contento di TimoCom: una chiara conferma della bontà del nostro lavoro. Nel 2011 abbiamo intensificato la nostra offerta di servizi, come annunciato ad inizio anno. Oggi proporre solo una borsa di carichi e mezzi non basta”. Nelle intenzioni di TimoCom l’arricchimento dei servizi di borsa carichi proseguirà anche nel 2012. Tra le novità i clienti della società tedesca potranno usufruire della nuova versione delle piattaforme di ricerca e assegnazione di offerte. aprile 2012

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bUROCRAzIA VERSO UnA VELOCIzzAzIOnE DELLE PRATICHE IMPORT-ExPORT di Luca Regazzi

DOGANA

SEMPRE PIù ELETTRONICA,

MA SPORTELLO UNICO IN RITARDO Negli ultimi anni in Italia l’avvento della telematica ha determinato importanti accelerazioni dei processi di sdoganamento, facilitando gli adempimenti, senza incidere sui controlli e sulla sicurezza. Il prossimo passo sarà lo Sportello unico doganale, ma non prima del 2014

I

l sogno è la dematerializzazione dei documenti. Una terminologia tecnica che significa semplicemente l’eliminazione di tutta la carta relativa alle pratiche doganali, trasformata in file informatici facilmente trasferibili da soggetto a soggetto per via elettronica, con l’obiettivo di velocizzare al massimo tutte le operazioni di sdoganamento. Il punto sull’innovazione informatica delle Dogane è stato fatto in un recente convegno organizzato a Milano da UPS e Agenzia delle Dogane.

28 aprile 2012

La prima sorpresa è che, in questo processo di semplificazione, l’Italia è all’avanguardia. Nel nostro Paese la smaterializzazione delle dichiarazioni doganali ha negli ultimi anni facilitato gli adempimenti, velocizzando le tempistiche ma senza incidere sui previsti controlli, tributari, extratributari e di sicurezza. «Le verifiche automatiche delle merci attraverso sistema informatico – ha spiegato angelo Cutrona, direttore Ufficio Integrazione Applicativa dell’Agenzia – sono arrivate nel 2011 a oltre il 90% nelle procedure ordinarie e addirittura oltre il 96% in quelle semplificate. I controlli fisici ormai sono solo il 5% del totale». L’esecuzione dei controlli può oggi avvenire attraverso l’esame di un fascicolo elettronico light che viene mandato via mail. O, per esempio, le navi portacontainer possono inviare


SERVIZI TELEMATICI. pRATIChE FACILI COn I SOFTWARE UpS t trade ability, Paperless invoice, World Ease. Sono i servizi telematici che UPS ha messo a disposizione dei suoi clienti per assolvere agli obblighi del trasporto merci internazionale in modo più rapido ed efficiente.

TradeAbility è un’applicazione

web based con cui è possibile consultare i codici tariffari doganali, calcolare le stime dei costi allo sbarco, ottenere le informazioni sulla conformità ecc.; tutto attraverso una singola interfaccia web o integrandola all’interno del sito del cliente.

Paperless Invoice consente invece di preparare elettronicamente una fattura commerciale per le spedizioni internazionali, eliminando quelle cartacee e permettendo di processare le spedizioni in modo più veloce.

volge discussioni a livello europeo. Attualmente si stanno svolgendo alcune azioni per preparare il terreno. Entro 3-4 anni si prevede infatti che la richiesta, il controllo e lo scarico di certificazioni/ nulla osta/autorizzazioni si effettuerà solo per via telematica; che l’intero processo di sdoganamento verrà digitalizzato, compresi i segmenti di controllo di cui sono titolari le altre amministrazioni; e che lo sportello doganale dovrebbe

attuare il coordinamento per via telematica. Ma per quanto riguarda il SUD la prima data attendibile è il 2014. Novità infine anche sul fronte del pagamento dei diritti doganali, ora effettuabile anche con bonifico bancario o postale. «Un’efficiente cooperazione tra le autorità doganali e i corrieri espresso – ha sottolineato margherita Potente di UPS Italia - può diventare una leva importante per la competitività delle imprese italiane all’estero».

Noi trasportiamo il futuro Trasporta la tua merce più importante: i costi ridotti. Grazie all’alta qualità KRONE i costi di manutenzione sono sempre contenuti.

Infine World Ease consente di raggruppare le spedizioni dirette a più destinatari nello stesso Paese in un unico invio, per consentirne lo sdoganamento consolidato. I vantaggi sono: i tempi di transito definiti, nessun costo inaspettato, la visibilità totale durante tutto il percorso e l’elaborazione semplificata delle spedizioni.

all’autorità portuale in via informatica i documenti doganali ancora in navigazione, così da facilitare le operazioni una volta giunte a destinazione. Uno dei problemi ancora da risolvere è la frammentazione: «In Italia – ha detto Cutrona – per ogni dichiarazione doganale si arriva fino a 68 documenti/controlli in capo a ben 18 enti». L’Agenzia delle Dogane ha perciò predisposto una piattaforma per l’interoperabilità disponibile per esempio dal 21 novembre 2011 per il ministero della Salute - che consente di rendere operativi processi «integrati» di scambio elettronico di dati e documenti. Il futuro però si chiama Sportello Unico Doganale (SUD), una sorta di cabina di regia dell’Agenzia che coordini tutti gli Enti coinvolti nel processo di dogana. Si tratta di un obiettivo a lungo termine, anche perché coin-

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aprile 2012

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SUL RING LA PRESIDEnTE DI FEDIT Foto Francesco Vignali

L’IDEALE? UN MERCATO TEMPERATO DA REGOLE. MA DI QUESTI TEMPI...

C

hi l’ha detto che un soprannome a un pugile lo possono dare solo gli anglosassoni? La boxe moderna – è vero – è inglese, ma sono stati i francesi a soprannominarla «noble art» e i tedeschi a generare quel Max Adolph Otto Siegfried Schmeling (unico campione del mondo dei pesi massimi nato in Germania) che l’International Boxing Hall of Fame ha riconosciuto fra i più grandi pugili di ogni tempo, soprattutto dopo che mise KO alla 12ª ripresa quel mito della boxe americana che fu Joe Louis (1936). E che sposò un’attrice del muto, Anny Ondra, che aveva lavorato con Alfred Hitchcock (prima di Hollywood). La prima di una lunga sequenza di bionde con gli occhi azzurri. Come Stefania «Konkret» Pezzetti, che il soprannome teutonico se l’è guadagnato più che per il colore dei suoi capelli e dei suoi occhi, per il pragmatismo che sfodera sul ring: niente frou frou, ghirigori, ricami, finte, sfottò – alla Mohamed Alì, per intenderci – ma colpi precisi, veloci, diretti che raggiungono immediatamente l’obiettivo, come hanno imparato sulla propria pelle i suoi avversari di oggi (gli intervistatori di «Uomini e Trasporti», P. Amaducci, D. Di Ubaldo e U. Cutolo). Per di più la sua box concreta è come guidata da una sorta di ironica equità: un colpo al fegato e uno al mento, uno al plesso e uno al viso, per non scontentare nessuno, un po’ come fa di questi tempi Mario Monti. O dovremmo chiamarlo «Berg», traducendola nella lingua della sua amica ed estimatrice Angela Merkel? Che è un’altra bionda con gli occhi azzurri. E il pugno duro.


AL pESO

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al peso, Stefania «Konkret» Pezzetti registra associazioni e le sezioni territoriali in cui è articolata la Fedit, alla quale aderiscono imprese che esercitano per conto terzi attività di trasporto di collettame terrestre, marittimo, aereo e/o combinato, logistica. le imprese della Fedit, con oltre di parco veicolare complessivo, detengono le più grosse flotte commerciali italiane. la federazione è l’evoluzione della Federcorrieri, storica associazione di rappresentanza del mondo del corrieri, che nel ha modificato il proprio Statuto estendendo la propria rappresentatività all’autotrasporto a carico completo. la Fedit fa parte dell’albo degli autotrasportatori e della Consulta, è rappresentata nell’ambito dell’osservatorio e aderisce a Confetra.

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300.000 ton

2003

avete a vete criticato molto duramente l’ultimo fermo, ma siete contrari a questo tipo di protesta in generale, oppure ritenete che in qualche caso possa essere utile e necessario? Riteniamo che il fermo rappresenti una legittima forma di protesta, qualora consista nella mera astensione dall’attività, senza blocchi sulle strade che im impediscano la libera circolazione per chi desidera continuare a operare. In caso contrario, si trasforma in una forma di ‘violenza’, non fisica, né morale, ma violenza verso l’attività produttiva e, in un’ultima analisi, verso l’economia del paese e la società civile. Quindi bisogna limitarsi a minacciarlo? La minaccia di fermo fa parte della normale trattativa. È il fermo realizzato con la violenza che alla fine non porta alcun risultato positivo. Anzi, per chi lo pro promuove, vi è un potenziale danno di immagine, in quanto la gente comune tende a percepire l’aspetto negativo dell’azione, cioè il fatto di non poter trovare nei negozi i prodotti desiderati, piuttosto che vederne le ragioni profonde, magari, di per sé, anche valide. È contraria al fermo anche se dovesse portare a qualche risultato? A mio avviso, si possono ottenere risultati anche in modo diverso: con una trat trattativa seria, con un dialogo fra le parti, anche molto vivace, ma che tenga con conto della congiuntura economica in cui operiamo. ben vengano le richieste che rispondono a criteri di equità , ma quando si va oltre e si vuole ‘il di più’, in un momento in cui le aziende hanno difficoltà a vendere i propri prodotti, è difficile immaginare che tali richieste possano essere accolte. E un adeguamento del costo del carburante risponde a criteri di equità? È assolutamente ragionevole, perché è legato a un parametro oggettivo. Subito il diretto contro il fermo. Veloce, preciso ed efficace come una ra rasoiata a chiarire subito le idee su chi menerà le danze. neanche preceduto dal jab sul pragmatismo e la concretezza che fa capolino a fine round, trasformandosi in un abbozzo di mediazione. Un clinch che tornerà nelle riprese successive.

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IL jAB

“ non ci si deve

FErmi Coi FErmi

il FErmo SElEttiVo E il mErCato

nel porto di napoli è stato sperimentato il «fermo selettivo», che ha portato immediatamente alla firma di 250 contratti con i costi minimi di sicu sicurezza. Questo tipo di protesta può essere praticabile? In situazioni particolari, dove potenzialmente sussistono condizioni di forte ini iniquità, un’azione selettiva potrebbe essere praticabile, perché eliminare l’iniquità riporterebbe il sistema a un corretto regime di concorrenza.. Dunque, in questo caso il fermo è un’azione condivisibile? Come detto, il fermo è condivisibile se praticato senza violenze o intimidazioni. Sarà un caso che quest’operazione è riuscita là dove sostanzialmente non c’era alternativa? non c’erano cioè padroncini che potessero offrirsi, magari a prezzo più basso, per svolgere lo stesso tipo di lavoro? È possibile. Eccolo il jab del pragmatismo che affiora dietro i colpi sull’iniquità. non è moralismo, ma concretezza: l’iniquità altera il mercato e falsa la concorrenza. l’attacco tiene a distanza i committenti scorretti, ma anche i trasportatori che lavorano in dumping (e che a napoli non c’erano).

»

muovere troppo sulla base di scelte ideologiche. non c’è niente di sbagliato nelle ideologie, ma, per una persona di azienda come me, è il senso pratico che deve prevalere. aprile 2012

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SUL RING LA PRESIDEnTE DI FEDIT

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SUbVEzionE: CorriEri, non intErmEDiari

a proposito di padroncini, tutti sostengono che la subvezione è una delle piaghe del settore e c’è in atto un tentativo di ridurre il fenomeno, cancellando dall’albo le imprese che non possiedono veicoli. la Fedit rappresenta i corrieri che notoriamente fanno largo uso della subvezione. Cosa pensate del fenomeno e dei tentativi di debellarlo? Dobbiamo fare una distinzione: una cosa è l’agenzia di intermediazione, un’altra il corriere espresso. Le agenzie di mera intermediazione non portano valore aggiunto al mercato. Il corriere espresso – così come un grande trasportatore che utilizzi altre imprese di trasporto per una quota parte rilevante dei suoi traffici – aggiunge valore: ha delle strutture complesse con cui raccoglie, distribuisce, smista e utilizza dei fornitori (quelli che voi chiamate subvettori), che da soli non potrebbero svolgere questo tipo di servizio, perché richiede investimenti elevati e una conoscenza dei processi molto dettagliata. Come vede non è davvero possibile, se non con un robusto esercizio di malafede, definire il corriere espresso un intermediario. ma l’intermediazione – almeno quella che non porta valore aggiunto – è un problema ugualmente o no? Certamente. Da un certo punto di vista, le tabelle elaborate dall’Osservatorio della Consulta per l’autotrasporto e la logistica hanno messo uno stop importante al numero di subvezioni possibili, perché fissano un rapporto contrattuale fra il primo e il secondo vettore e tutto quello che viene dopo è comunque tenuto al rispetto dei costi minimi... Quindi voi sareste favorevoli a una distinzione tra i due ruoli? ma come distinguerli? oggi sono tutti all’interno dell’albo, anche le imprese a zero veicoli... Quello dell’Albo è un falso problema. L’intermediazione nell’autotrasporto ha ben altri motivi e cause. Comunque, le imprese a zero veicoli non hanno motivo né diritto di essere iscritte nell’Albo degli autotrasportatori, quindi devono essere cancellate. Se ciò non avviene, la responsabilità è dell’inefficienza della burocrazia, non di qualche lobby oscura. lo stile secco, asciutto, essenziale di Stefania «Konkret» Pezzetti si rivela meglio nelle difficoltà. Schivato l’atl’at tacco sulla subvezione, riparte di rimessa, assestanassestan do un gancio agli intermediari che lascia storditi gli avversari. E, in chiusura, preciso ed efficace un colpo dell’albo. – ma senza affondare – alla burocrazia dell’

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CoSti minimi tra PrinCiPi E rEaliSmo

Cosa pensate della legge sui costi minimi di sicurezza? Come mai avete presentato una memoria contro i ricorsi, tra i quali c’è quello presentato da Confetra, confederazio confederazione cui aderisce anche Fedit? Capisco che possa sembrare strano…. Il ricorso di Confetra parte da un presupposto a nostro avviso corretto: la libertà del mercato. Confetra contesta sostanzialmente che non si tratti di costi minimi di sicurezza, ma di tariffe minime e quindi contrari alla libera concorrenza. Il nostro punto di vista – per il quale abbiamo espresso voto favorevole in seno all’Osservatorio – è un punto di mediazione: pur riconoscendo che questo non è il miglior mondo possibile (ci vorrebbe il libero mercato, anche se rego regolato), in un momento storico come quello attuale si può accettare una fase transitoria con una normati normativa quanto meno gestibile per diventare assimilabi assimilabile alle condizioni di mercato delle nostre aziende. D’altra parte, Confetra rappresenta una pluralità di interessi e diverse tipologie di imprese. noi rappresentiamo specificatamente il mondo dei corrieri espresso e delle grandi imprese di trasporto e abbiamo trovato il modo di gestire la norma all’interno dell’Osserva dell’Osservatorio.

32 aprile 2012

Il corriere espresso non è un intermediario, gestisce un’organizzazione complessa e porta valore aggiunto al sistema.

Il fermo rappresenta una legittima forma di protesta, se consiste nella mera astensione dall’attività, senza blocchi sulle strade che impediscono la libera circolazione per chi desidera continuare ad operare. In caso contrario, si trasforma in una forma di ‘violenza’.


ma lei ha parlato del «migliore dei mondi possibili». Quale sarebbe? L’ideale sarebbe il mercato. Temperato da regole, come sempre. non on il Far West che porta poi delle enormi distordistor sioni del mercato stesso. Libero mercato è libera concorrenza nel rispetto delle regole. E la libera concorrenza si basa sulla capacità di innovare, di organizzare il lavoro, di migliorare il servizio del cliente ultimo. ma adesso si sta ragionando sulla possibilità di riscrivere l’art. 83 bis. Voi come lo riscrivereste? non verrà riscritto mai come lo riscriveremmo noi,... e la questione è piuttosto complicata. Sarebbe opportuno elaborare un testo che possa aiutare i vari attori – dall’autotrasporto alla committenza – a interagire in maniera meno conflittuale. Perché il vero rischio è un tasso eccessivo di conflittualità all’interno del mondo del trasporto.

Il conto proprio non è solo più inquinante, costituisce potenzialmente anche uno dei settori di evasione più rilevante: una sua regolamentazione sarebbe un’iniziativa assolutamente auspicabile.

per una persona come me, abituata ad ambienti diversi, in quei tavoli, c’è parecchio folklore.

Ed esistono le condizioni per farlo? Ci auguriamo di sì. Abbiamo partecipato alcune settimane fa a un incontro fra le parti al ministero. Abbiamo espresso proprio questo concetto: con questa conflittualità non si va da nessuna parte. Però adesso si va avanti a tavoli separati. Forse è meglio così. In questo modo il governo sarà in grado di ascoltare con attenzione le parti e di trovare un eventuale punto di accordo. Anche perché, se non si trova, perdono tutti: questo lo sanno tutti coloro che siedono a quei tavoli, che sono tutte persone intelligenti e capaci, anche se, per una persona come me, abituata ad ambienti diversi, in quei tavoli, c’è parecchio folklore….... Un round che sembra non finire più, ma è la ripresa più importante del match, dove il gioco di rimessa di «Konkret» trova la sua apoteosi. ancora una volta sotto attacco a inizio ripresa, una schivata e, via!, al contrattacco. E che contrattacco: prima il jab della concretezza, poi una serie di colpi, destro-sinistro-destro, che culminano nell’uppercut finale, sul folklore di certi rappresentanti delle associazioni.

rouNd

la mEDiazionE DEl goVErno

E riguardo a queste due posizioni estreme, la mediazione del governo fino adesso qual è stata? in fondo l’attuale esecutivo ha di fatto confermato quanto aveva concesso quello precedente. Eppure è stato accolto con grande entusiasmo... Voglio premettere che noi abbiamo sempre espresso un giudizio positivo sul lavoro del governo passato. Il sottosegretario giachino si è mosso con molta disponibilità e con grandissimo impegno, oltre a mostrare una competenza di

aprile 2012

33


SUL RING LA PRESIDEnTE DI FEDIT alto profilo. Il governo attuale sta proseguendo su questa strada di attenzione al nostro settore, evitando di irritare le parti con posizioni precostituite e cercando elementi di mediazione. Un metodo, credo, che porterà, già a breve, a trovare soluzioni su alcune questioni aperte... non è che, poi, a tavoli riuniti, torna a prevalere il folklore? Diciamo la verità, il folklore appartiene anche al gioco delle parti. Forse in un momento complicato come quello attuale avere due tavoli dove le parti ragionano, con serenità e senza provocazioni reciproche, può permettere di esprimere meglio le posizioni, sottolineando le cose che servono davvero, lanciando segnali di disponibilità... e consentendo al governo di fare sintesi più facilmente. Dopo la gragnuola di colpi del round precedente, un po’ di riposo. anche Stefania «Konkret» ha bisogna di tirare il fiato, soprattutto per prepararsi a un finale pirotecnico. Dunque solo la ripetizione di qualche colpo, tanto per non far dimenticare l’uppercut sul folklore del round precedente e il solito jab di realismo e mediazione.

rouNd

la VoCazionE alla mEDiazionE

Questa vocazione alla mediazione in realtà Fedit l’ha sempre avuta, ma nel corso del tempo si è espressa con manifestazioni di voto apparentemente contraddittorie: una volta con gli autotrasportatori, una volta con i committenti, spesso con anita... In realtà noi abbiamo una posizione autonoma che in alcuni casi ha coinciso con quella di Anita, in altri no. Per esempio, nel giugno 2008 non abbiamo sottoscritto il protocollo con il governo e Anita sì; pochi mesi dopo, nel dicembre, noi firmammo un protocollo che Anita sottoscrisse soltanto poi, perché avevamo ottenuto – proprio grazie alla nostra «vocazione alla mediazione» – una modifica per noi importante al testo originario dell’83 bis. non avete timore che la vostra posizione appaia eccessivamente ondivaga? no. Perché la nostra coerenza è nell’aver sempre sostenuto e difeso gli stessi interessi. E difendendo interessi, e non posizioni di pregiudizio, noi sottoscriviamo quello che ci interessa sottoscrivere e non quello che altri potrebbero giudicare opportuno. Insomma, riteniamo che non ci si debba muovere troppo in conformità a scelte ideologiche. Per carità, non c’è niente di sbagliato nelle ideologie, ma alla fine per una persona di azienda come me è il senso pratico che deve prevalere. a due riprese dal termine, con l’incontro già in pugno, «Konkret» lavora di jab. Ed è forse la ripresa nella quale il suo stile si manifesta più chiaramente. l’insistenza sul realismo e l’opposizione alle ideologie è chiara. E i giudici di ring ne terranno conto.

rouNd

Piano DElla logiSti S Ca Sti Ca E DiStrib S Strib UzionE Urbana

Fedit si è sempre mostrata particolarmente attenta ai temi della logistica. Cosa pensate del Piano che sta portando avanti la Consulta? È un ottimo Piano, che dovrà essere attuato: non sarà semplice. Alcuni elementi di attuazione sono già in corso. E su alcuni di questi noi siamo più sensibili che non su altri. Per esempio sulla sperimentazione sulla distribuzione urbana, per la quale siamo interessati soprattutto a definire un modello. Qual è il modello di distribuzione urbana ottimale? Sicuramente non lo è una piattaforma chiusa – sia che la gestisca un ente pubblico che un ente privato – che vincoli tutti gli altri operatori: non sarebbe una soluzione né efficace né efficiente. gli operatori devono avere libertà di scelta nell’utilizzarla o no. Alcuni vincoli all’ingresso possono anche andare bene, ma devono essere chiaramente compatibili con le necessità di distribuzione all’interno dell’area. Per esempio? Far entrare soltanto gli operatori che siano in grado di ottimizzare il carico, altrimenti si crea traffico inutile a rendimenti inadeguati. In Europa ci sono studi accurati e approfonditi sugli ingressi a seconda del carico, della tipologia dei mezzi, della loro velocità, dell’ottimizzazione dei percorsi, dell’impatto ambientale... i veicoli elettrici? Certamente non si può vincolare l’ingresso ai soli veicoli elettrici, ma semmai far riferimento a un certo livello di emissioni. non ha senso e non soltanto per una questione di costi: si devono allestire, per esempio, le postazioni per ricaricare le batterie, che poi – non dimentichiamolo – de-

34 aprile 2012


rouNd

vono essere smaltite. noi vorremmo – d’intesa con governo e Anci – convincere gli amministratori pubblici a essere più attenti a ottimizzare e a rendere compatibili con le esigenze di traffico e di salute dei cittadini le attività di distribuzione, ma partendo dal presupposto che la distribuzione delle merci è una condizione essenziale per la vita delle città. l’incontro riprende quota. ancora il gioco di rimessa, si parte dal clinch sul Piano della logistica e, in uscita, arrivano i colpi sulla distribuzione urbana che raggiungono soprattutto gli amministratori pubblici. È la preparazione dell’ultimo round.

il Conto ProPrio? roPrio? inQUina ED EVaDE

E nella distribuzione urbana che ruolo ha il conto proprio? Il rapporto, attualmente, è 80/20, cioè l’80% di mezzi che trasportano in conto proprio il 20% delle merci. Quando si parla di ottimizzazione è da qui che bisognerebbe cominciare: le società più grosse stanno già valutando soluzioni innovative di varia natura per la distribuzione urbana. Se ci si appoggia a questo tipo di aziende, dunque, non dico che si potranno risolvere tutti i problemi, ma sicuramente si porteranno dei vantaggi alla congestione urbana e ai livelli di inquinamento. E non solo... non solo? Certo. gli Euro zero – ma anche gli Euro 1 e gli Euro 2 – ormai si trovano soltanto nel conto proprio. nel conto terzi, a oggi, è già difficile trovare degli Euro 3. Il conto proprio non è solo più inquinante, ma costituisce potenzialmente anche uno dei settori di evasione più rilevante (o, quantomeno, un’area difficilmente identificabile sotto il profilo normativo e fiscale): una sua regolamentazione sarebbe un’iniziativa assolutamente auspicabile. Eccolo il colpo finale, conservato per impressionare i giudici in procinto di emettere un verdetto ormai scontato: un montante contro il conto proprio che lascia il segno e toglie il fiato. anche piazzare un cazzotto a fine match per far colpo sulla giuria è una scelta di pragmatismo e concretezza.

IT-20120227

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IL CASO DEL MESE LA DISTRIbUzIOnE DISTRI gLObALE DI COMPOnEnTI

di Luca Regazzi

DAL LONTANO EST ALL’ITALIA

è

un caso abbastanza inusuale di “worldwide freight forwarding” al 100%, cioè di gestione italiana delle spedizioni di Gruppo a livello mondiale. Dopo quattro anni di proficua, reciproca collaborazione, Motori Minarelli si è decisa infatti ad affidare in esclusiva a Geodis Wilson Italia, la divisione italiana per le spedizioni di Geodis, tutti i trasporti della componentistica Yamaha diretta dall’estero alla sua sede di Bologna, ampliando il servizio ai mercati di Giappone, Tailandia, Vietnam e Singapore che si aggiungono così a India, Taiwan e Cina. In virtù di questo nuovo accordo, nel 2012 Geodis Wilson Italia movimenterà 450 container e circa 3.000 metri cubi di groupage per conto di Motori Minarelli,

36 aprile 2012

da gennaio 2012 Geodis Wilson Italia gestisce per conto di Motori Minarelli il 100% dei trasporti della componentistica di Yamaha, da varie parti del globo – Asia in particolare - fino in Italia. Merito di un sistema collaudato di trasporto e di amministrazione del flusso logistico che permette un continuo rifornimento dei kit di ricambi e una considerevole riduzione delle scorte nel magazzino centrale di bologna


I soggetti coinvolti

motori minarelli (azienda motociclistica italiana e di ricambistica del Gruppo Yamaha) geodis Wilson italia (spedizioniere)

Il problema

- Garantire un approvvigionamento continuo di pezzi di ricambio al magazzino di Bologna - ridurre al massimo le scorte - Diminuire i costi, garantendo servizi standard di qualità

la soluzione

- Gestione logistica dei trasporti affidata al 100% worldwide a un unico operatore (GWI) - Formazione di database specifici per ciascuna spedizione - Persona GWI dedicato 24h/24h, 7 giorni su 7

I risultati

- abbattimento dei costi generali, per le soste in porto e per le giacenze - Possibilità di invii urgenti via aereo o di integrazione degli approvvigionamenti insufficienti - Collegamenti continui e tracciabili da monte a valle

un risultato in decisa crescita rispetto ai circa 2.000 metri cubi del 2011. Tutto ciò in una fase di forte crisi del mercato che testimonia il successo dell’operazione, basato sulla qualità dei servizi offerti e sugli alti standard raggiunti a livello di network.

LA SFIDA DEL MERCATO SEMPRE PIù GLObALE Vediamo più in specifico chi sono i protagonisti di questa interessante joint venture. Da una parte Motori Minarelli, storica azienda bolognese fondata nel 1951, che negli ultimi anni è entrata a far parte della Yamaha Motor Group, per la quale produce motori per scooter. Dall’altra Geodis Wilson Italia, che sin dal 2008 gestisce e controlla le spedizioni per il magazzino di Calderara di Reno (Bologna) della MM. Allo stabilimento produttivo Minarelli vengono inviati i diversi kit con gli elementi necessari per l’assemblamento dei motori,

che poi vengono montati sulle scocche Yamaha. La necessità da soddisfare era quella di garantire un continuo approvvigionamento di pezzi di ricambio, in arrivo in altissima percentuale dall’Asia e in particolare dall’India, che da sola conta una dozzina di fornitori. ObIETTIvO: RIDURRE LE SCORTE E AbbASSARE I COSTI Il primo problema da risolvere per GWI, in collaborazione con Geodis Logistics, è stato quindi quello di assicurare il rifornimento giornaliero del magazzino, in modo da ridurre le scorte per rimanere “leggeri”, così come richiesto dal cliente. “Evitare possibili ritardi nell’approvvigionamento - spiega Edoardo D’alessio, branch manager della filiale di GWI a Bologna - è fondamentale per non creare interruzioni a valle e il blocco del ciclo di produzione, con possibili ripercussioni sull’andamento della fabbrica”. Il secondo scopo era quello della riduzione dei costi e della garanzia di servizi standard di qualità, e qui la scelta di Minarelli e Yamaha è stata appunto quella dell’affidamento in toto dei servizi di spedizione al freight forwarder del Gruppo Geodis nel nostro Paese GW, che quindi oggi copre Asia e Sudamerica. Geodis Wilson Italia si occupa in pratica di amministrare tutto il flusso di operazioni di gestione del trasporto, fungendo da vera e propria ‘torre di controllo’ della spedizione della merce da parte dei diversi fornitori della Minarelli/Yamaha verso l’Italia.

I pROTAGOnISTI GEODIS WILSOn ITALIA, 6000 CLIEnTI E 160 MILIOnI DI FATTURATO

Geodis Wilson Italia è la divisione di Geodis guidata da Massimo porcaro che si occupa di spedizioni, nazionali e internazionali. Fa parte del Gruppo Geodis, presente in 120 paesi con circa 30.000 dipendenti, di cui 5.700 nella divisione Geodis Wilson dedicata al freight forwarding. GWI conta circa 240 addetti, con un fatturato 2010 di quasi 160 milioni di euro e oltre 6.000 clienti nelle filiali di Milano, torino, vicenza, Genova, parma, bologna, Ancona, Firenze e roma, cui si aggiungono le sedi commerciali di Mantova e udine. È specializzata nei settori industriale, militare e high-tech.

MOTORI MInARELLI, 56 AnnI DI pROpULSORI

Minarelli è una casa fondata nel 1956 da vittorio Minarelli a bologna. tra il 1978 e il 1981 si è aggiudicata 4 titoli marche e 2 piloti nella classe 125. dagli anni 90 collabora con Yamaha per la produzione di scooter 50, che porta la produzione a 410.000 unità. poi, con la contrazione del mercato degli scooter, si lancia nei motori a quattro tempi di più alte cilindrate. Nel 2001 inaugura lo stabilimento di assemblaggio motori e la linea di produzione per motori 660 cc. dal 2002 fa parte del gruppo Yamaha.

aprile 2012

37


IL CASO DEL MESE LA DISTRIbUzIOnE DISTRI gLObALE DI COMPOnEnTI SPEDIzIONE FASE 1: LA RICEzIONE DELLA MERCE Il trasporto dei materiali avviene sostanzialmente in tre fasi ben distinte, anche se va detto che ogni Paese ha le sue peculiarità, come ad esempio maggiori controlli a causa dei diversi rapporti con i fornitori, delle differenti modalità e tempistiche di trasporto, della gestione dei prodotti. La prima fase è la ricezione della merce: nel

ze del cliente, per garantire un controllo minuzioso sulla spedizione e sulla certezza dei tempi di esecuzione. Il database viene condiviso giornalmente sia con i reparti incaricati Minarelli che con i partner di logistica di Geodis Logistics. GWI mette a disposizione di Minarelli tutte le possibili programmazioni del trasporto via mare – con tempistiche e modalità e in base alla disponibilità delle navi – sugge-

arco di operazioni per il carico da spedire viene organizzata, processata e condivisa con il cliente, al quale GWI chiede l’autorizzazione a procedere con il trasporto.

momento in cui si manifesta la disponibilità di un carico da parte di uno dei fornitori Minarelli, Geodis Wilson Italia si attiva per raccogliere tutte le informazioni utili (tipologia del carico, quantità, numero dei colli, tempistiche di arrivo, autorizzazioni necessarie, ecc.). Queste info vengono raccolte in un database informativo ad hoc, personalizzato sulla base delle esigen-

rendo così la migliore modalità in base alle priorità e alle circostanze. All’interno del sistema informativo, Geodis Wilson Italia si preoccupa anche di verificare tutte le autorizzazioni necessarie (fatture, bolle di consegna, certificati d’origine, documentazioni di carico marittimo, ecc.) per il trasporto verso l’Italia. In questo modo, ogni informazione legata all’intero

a Minarelli. Nel caso in cui il distributore esprima però particolari urgenze, si può procedere anche per via aerea, con arrivo in giornata. Ciascuna soluzione comporta caratteristiche specifiche che è necessario prendere in considerazione all’origine: ecco perché diventa fondamentale il lavoro di Geodis Wilson Italia nel raccogliere e gestire tutto il flusso di informazioni le-

SPEDIzIONE FASE 2: TRASPORTO vIA MARE/ARIA Il trasporto preferenziale è quello via mare, sulla base delle decisioni prese in fase di progettazione della spedizione assieme

TRE DOMAnDE pER COMpREnDERE

1. Quante spedizioni alla settima-

dipende dalle esigenze del cliente, ma generalmente Geodis Wilson Italia gestisce in media un container FCl (a carico completo) più groupage lCl alla settimana per ognuno dei paesi indicati (India, taiwan, Giappone, ecc).

2. Quali costi specifici sono stati

Il saving è avvenuto sui costi: generali di trasporto; delle soste in porto (grazie ai terminal dedicati); delle giacenze da parte dei fornitori; eventuali extra e per criticità impreviste.

3. Quante persone vengono de-

due persone dedicate full time, una di Geodis Wilson Italia e una di Geodis logistics, con contatto diretto telefonico per l’assistenza in tempo reale e la risoluzione di qualsiasi problematica, 24h/24h, sette giorni su sette.

na vengono effettuate?

ridotti?

stinate alle spedizioni Motori Minarelli?

38 aprile 2012


gate ad ogni singolo carico. GWI segue tutta la fase della spedizione via mare o via aria, controllando che il trasporto proceda regolarmente e nei tempi prefissati. Lo stivaggio all’interno viene effettuato da parte dei planner della nave (o dell’aereo cargo). I viaggi marittimi avvengono con partenze settimanali: dall’India, ad esempio, si impiegano di base 15 giorni da Bombay e 20 giorni

da Madras. Le commesse dalla Cina, invece, vengono gestite in collaborazione con l’hub di Shangai e coordinate direttamente dalla Yamaha Motor. SPEDIzIONE FASE 3: L’ARRIvO DELLA MERCE… Geodis Wilson Italia si occupa anche di verificare tutte le operazioni di sbarco, sdoganamento e consegna dell’intero carico

fino al sito finale. La merce spedita via acqua arriva in Italia e transita su Genova o su La Spezia, in base alle migliori soluzioni transit time e alla qualità del servizio scelto e condiviso con Minarelli. Una volta giunta in Italia, la merce può essere trasportata o tramite container via terra (camion) o con trasporto intermodale. La prima soluzione prevede un carico della merce alla sera, con consegna

al mattino seguente agli stabilimenti di Calderara; la seconda, preferita laddove non vi sia urgenza, comporta l’utilizzo di treni che arrivano all’Interporto di Bologna e la consegna finale via terra. Il tutto può avvenire con tempistiche che si aggirano sui 5/6 giorni e consentono un risparmio sui costi del trasporto ed una migliore organizzazione del flusso della consegna.

…E LO SDOGANAMENTO Per velocizzare le operazioni di dogana, GWI offre a Minarelli la possibilità di operare lo sdoganamento direttamente presso i propri terminal di Calderara, attraverso procedure semplificate che rendono più snello il processo. Questa opportunità di far transitare il carico in porto in Liguria ed effettuare le operazioni doganali a pochi km dalla destinazione finale garantisce un miglior controllo di eventuali criticità ed aiuta a contenere i costi. Una volta consegnata allo stabilimento di Calderara, la merce viene presa in carico da Geodis Logistics che si occupa delle operazioni di scarico, controllo qualità, scaffalatura, ecc., completando quindi il processo con l’immagazzinamento del carico. E se una volta consegnato il tutto l’approvvigionamento non fosse per caso sufficiente, GWI coordina anche l’ulteriore invio della merce necessaria. IL MUST: SERvIzI CONTINUI E TRACCIAbILI Il tratto caratteristico dei diversi servizi di sdoganamento, ricezione, ottimizzazione, spedizione e infine consegna è la perfetta calibratura tra i vari protagonisti: il collegamento tra l’hub italiano di Bologna e quelli indiani di Bombay e Madras sono pertanto continui e tracciabili. La reportistica è difatti fondamentale per offrire al distributore un monitoraggio continuo del magazzino e delle spedizioni ed assicurare così il ciclo produttivo.

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LOGISTICA vISTA DALL’ALTO DIETRO I FLUSSI gLObALI GLI ARGOMEnTI DEI nO TAV Uno degli aspetti su cui gli oppositori alla tav stanno concentrando l’attenzione è quello del consumo energetico e dei problemi ambientali legati al progetto infrastrutturale. Secondo i dati raccolti, il trasporto merci su convogli ad alta velocità risulterebbe il più dispendioso a livello energetico. Prendendo in considerazione lo sforzo per chilometro (MegaJoule/p-km), secondo gli oppositori all’opera, la Tav (2,17 – 3,09 MJ/p-km) consumerebbe dal doppio al triplo dei camion (1,25 MJ/p-km) e di più di un treno normale a pieno carico (1,79 – 2,5 MJ/p-km). Numeri ottenuti tenendo conto dei consumi dovuti alla costruzione delle infrastrutture e dei veicoli oltre al funzionamento e alla manutenzione annuale dell’intero sistema.

LOGISTICA CInESE CREA LAVORO In USA Un sindacato Usa – la international longshoremen’s association (ila) – ha conferito al premier cinese Wen Jiabao il premio del “Miglior amico del lavoratore americano” (“Best Friend of American Worker”) quale apprezzamento del contributo della Cina alla crescita dell’occupazione in America. La Cina ha esportato in America le sue merci, queste merci arrivano via nave, e quando arrivano serve manodopera (appunto, i ‘longshoremen’) per scaricarle. Di qui il grande contributo cinese alla crescita dell’occupazione nel segmento ‘trasporto e distribuzione’ dell’economia americana.

tanto le merci estere introdotte nel Punto Franco di Trieste possono essere rispedite in transito senza bisogno di dichiarazione doganale comunitaria. Vi è poi un sistema doganale semplificato per il traffico delle merci su ferro ed è inoltre possibile la manipolazione e trasformazione anche di carattere industriale in completa libertà da ogni vincolo doganale. Viene applicata la dilazione fino a 6 mesi a un tasso di interesse annuo particolarmente ridotto, pari al 50% dell’Euribor a 6 mesi per il pagamento dei relativi dazi e imposte doganali. L’operatore ha inoltre la possibilità di usufruire alternativamente degli istituti più favorevoli previsti dalla legislazione comunitaria e/o nazionale (ad esempio sui depositi fiscali e sui depositi Iva).

FIUME: I COnTAInER CAMBIAnO GESTIOnE Alla fine del gennaio scorso è entrato in funzione a Fiume, il sistema terminal operating System (toS) della società naViS, che offre un supporto informativo completo per la gestione delle attività del terminal container, che si traduce in aumento della qualità dei servizi ed efficienza operativa, riducendo i costi per le navi container che riguardano il porto di Fiume. L’implementazione del sistema, installato in oltre 200 terminal container nel mondo e che dura mediamente dai 9 ai 12 mesi, è stato introdotto nel porto croato in soli tre mesi. L’investimento complessivo è stato di circa un milione di euro e rientra nel programma di investimenti della società ICTSI (International Container Terminal Services Inc.) per il terminal container.

pORTO DI TRIESTE SBARCA In InDIA massima libertà di accesso e transito delle merci con extraterritorialità doganale: questi sono alcuni degli obiettivi che saranno promossi dal Porto di trieste al Sitl di mumbai in india. Presente nell’ambito del Napa (North AdriatiPorts Association), il Porto di Trieste, grazie al vantaggio dell’extradoganalità di cui è dotato e che gli permette di godere di una disciplina diversa da quella comunitaria e nazionale, si proporrà sul mercato economico indiano. Inoltre l’Autorità doganale ha il divieto d’ingerenza, salvo specifiche eccezioni previste da norme di carattere economico, sanitario e di pubblica sicurezza. Per-

ria fa viaggiare circa 300 treni a settimana trasportando 640 mila tonnellate di minerale al giorno. L’intera rete ferroviaria sarà controllata dal centro operativo di Perth situato a 1.500 km di distanza. Il gruppo intende assumere 10.500 lavoratori nei progetti di ampliamento delle miniere in cui sono stati stanziati 2,6 miliardi di euro più altri 900 milioni nel porto di carico di Port Lambert

CARGO AEREO In ChIAROSCURO nel 2010, il movimento di aeromobili presso gli scali nazionali è cresciuto, rispetto all’anno precedente, del 3,5%; i passeggeri sono aumentati del 7% e le merci e la posta trasportate del 16,9%. L’Italia, con una quota del trasporto europeo pari al 9,7%, si colloca al quinto posto nell’Ue per numero di passeggeri trasportati, dopo Regno Unito (16,9%), Germania (14,7%), Spagna (13,4%) e Francia (10,9%). L’aumento di merci e posta trasportate è dovuto principalmente al consistente incremento dei trasporti internazionali (+19,1%) e a un aumento più contenuto di quelli nazionali (+3,5%). I movimenti di merci per area geografica registrano un marcato incremento da e verso i paesi europei non Ue (+59,2%), il Sud America (+33,8%), l’Asia (+28,8%), il Centro America (+28,7%) e il Nord America (+26,3%). Anche a gennaio 2012, Milano-Malpensa si è confermato il primo aeroporto italiano per traffico merci anche se le 28.586 tonnellate registrate rappresentano un dato in calo del 18,9% rispetto allo stesso mese del 2011. Il secondo scalo è stato Roma-Fiumicino, con 9.681 tonnellate (-11,4%, rispetto a gennaio dell’anno scorso). In aumento, invece, le tonnellate di merci aeree, pari a 8.739, di Bergamo-Orio al Serio. Il totale delle merci aeree degli aeroporti italiani è stato a gennaio di 65.478 tonnellate, comunque in calo con un -7,2%, rispetto allo stesso mese del 2011.

RIO TInTO InVESTE In AUSTRALIA tra due anni dovrebbero diventare operativi i primi treni della più lunga linea ferroviaria di 450 km completamente automatica del mondo. il gruppo rio tinto, colosso minerario, infatti intende investire nel progetto AutoHaul circa 385 milioni di euro per automatizzare l’intera sua rete che si estende per 1.500 chilometri tra le 14 miniere di ferro della regione di Pilbara, nell’Australia occidentale. AutoHaul è un progetto di treni senza guidatori che gestirà i 41 convogli (composti da 148 locomotive e 9.400 vagoni merci) del patrimonio ferroviario di Rio Tinto che collega le miniere a tre porti. Ogni convoglio è lungo da 2,1 a 2,4 chilometri e trasporta 30 mila tonnellate di minerale a una velocità media di 75 km all’ora. La rete ferroviaria minera-

40 aprile 2012

Malgrado questi numeri il cargo aereo negli aeroporti italiani presenta diverse criticità: l’affitto degli spazi di movimentazione e stoccaggio merci è troppo alto per gli operatori logistici del cargo aereo nazionale, costretti a pagare una media di circa il 35% in più rispetto ai concorrenti degli altri aeroporti europei. Ciò favorisce lo spostamento dei traffici su hub aeroportuali europei, a svantaggio delle nostre imprese nazionali e a tutto vantaggio degli altri.


2.pIEGA

3.TAGLIA

0,4330

0,3250

0,2600

80.000

100.000

0,4230

0,4230

0,4230

0,4230

gasolio (+iVa)

0,3940

5.COnSERVA

0,0250

0,0920

0,0920

0,0920

0,0920

0,0380

0,0380

0,0380

0,0380

0,0080

0,0110

0,0140

0,0210

Collaudi/ bolli

0,1530

0,1910

0,2550

0,3830

assicurazioni

0,1080

0,1080

0,1080

0,1080

autostrade

0,4340 0,3470

1,1070

0,5780

0,8670

autista

1,2130

1,3880

1,7400

Totale

0,0860

0,1090

0,1450

0,2170

Straord trasf.

Costi personale (€/km)

1,5400

1,7560

2,1110

2,8240

Totale

0,0250

0,0250

0,0250

0,0250

0,0920

0,0920

0,0920

0,0920

lubrificanti Pneumatici

0,0570

0,0570

0,0570

0,0570

manutenzione

Costi di Gestione (€/km)

0,0240

0,0290

0,0390

0,0590

Collaudi/ bolli

0,1790

0,2230

0,2980

0,4470

assicurazioni

0,1160

0,1160

0,1160

0,1160

autostrade

0,0860

0,1090

0,1450

0,2170

Straord trasf.

1,7010

1,9550

2,3790

3,2270

Totale

Fonte: Ufficio Studi Federtrasporti

0,4080

0,5100

1,3360 1,2070

0,6800

1,5540

autista

1,0200

1,9900

Totale

Costi personale (€/km)

trattore + semirimorchio p.t.t. 44 t, prezzo di acquisto € 192.000; consumo 2,9 km/litro.

0,0250

0,0250

0,0250

manutenzione

Costi di Gestione (€/km)

vIII 274 aprile 2012

FEbbRAIO 2012 Prosegue inesorabilmente la crescita del costo del gasolio sostenuta anche dalle crisi internazionali e dall’incremento del prezzo del petrolio. Viene inoltre registrato un aumento del costo del personale derivante dalle modifiche dei minimi contrattuali in vigore dal 1 febbraio 2012 come da accordi previsti all’interno del rinnovo del CCnL. Assai complessa la situazione della tassa di circolazione che riscontra alcuni aumenti, in singole regioni, mentre si mantiene stabile in Emilia Romagna da sempre presa come base per i nostri calcoli statistici.

0,3200

100.000

0,3940

0,3940

0,5330

0,4000

60.000

0,3940

gasolio (+iVa)

0,8000

ammortamento

80.000

40.000

Km/ Anno

4.LEGGI

trattore + semirimorchio p.t.t. 44 t, prezzo di acquisto € 130.000; consumo 2,7 km/litro.

lubrificanti Pneumatici

CISTERnATO |

0,6500

40.000

ammortamento

60.000

Km/ Anno

CASSOnATO |

Costi di gestione

1.STACCA

L'AGEnDA DEL MESE SI STACCA, SI pIEGA, SI LEGGE E SI COnSERVA

del mese

I 274 aprile 2012

rIMborSo dEllE ACCISE agenzia delle Dogane, nota n. 22756 del 24 febbraio 2012 L’Agenzia delle Dogane con questa nota fornisce chiarimenti sul rimborso trimestrale delle accise sul gasolio, soffermandosi sui principali contenuti del decreto legge sulle liberalizzazioni (Decreto Legge 24 gennaio 2012, n. 1), in materia di autotrasporto. Rimborsi frazionati: a partire dai quantitativi di gasolio consumati nell’anno 2012 è possibile richiedere il rimborso dell’accise sul gasolio usato come carburante, in modo frazionato, cioè in riferimento ai consumi effettuati in ciascun trimestre dell’anno solare. La richiesta di rimborso dovrà essere presentata entro il mese successivo alla scadenza di ciascun trimestre solare. Se per esempio i consumi sono stati effettuati nel trimestre gennaio-febbraio-marzo, il rimborso dovrà essere richiesto entro il 30 aprile. Compensazione del credito: il limite temporale per l’utilizzo in compensazione del credito riconosciuto, è il 31 dicembre dell’anno successivo a quello in cui il credito è sorto. Entro sei mesi da tale termine deve essere richiesto il rimborso in denaro delle eventuali eccedenze non

LEGGI

A cura di Anna De Rosa

• Anas responsabile dei danni da ghiaccio

SEnTEnZE • Se si vende l’auto incidentata tacendo i danni al compratore…

• Dal 1° luglio in Francia l’etilometro è obbligatorio

• Spedizione dei tagliandi patente: prima cancellata poi ripristinata

• Beni aziendali concessi a soci: slitta la comunicazione dati

• Graduatoria CEMT 2012

• Prorogati i benefici per assunzioni

• Semplificazioni per le imprese

• Semplificazioni fiscali

• Nuove regole di fatturazione per i servizi con l’estero

• Accordo ADR -Trasporto di merci pericolose

• Chiarimenti sull’immatricolazione dei veicoli

• Prorogato il Sistri

• L’autotrasporto nella legge di Stabilità

• Formazione periodica per il rinnovo di validità della CQC

• Esame per la CQC

• Scadenza patente di guida

LEGGI • Rimborso delle accise

SOMMARIO

PAnORAMICA DELLE nOVITà nORMATIVE

aprile 2012

l'agenda

* Renault Trucks mantiene gli impegni

compensate. Il credito sorto rispetto ai consumi effettuati nel primo trimestre dell’anno in corso, potrà essere utilizzato in compensazione entro il 31/12/2013, mentre il rimborso in denaro dell’eventuale eccedenza non compensata dovrà essere richiesto entro il 30/6/2014. Per quanto concerne invece, il credito sorto con riferimento ai consumi del quarto trimestre corrente, potrà essere utilizzato in compensazione entro il 31/12/2014, mentre il rimborso dell’eventuale eccedenza, potrà essere richiesto entro il 30/6/2015. Limiti: a partire dai crediti riconosciuti con riferimento ai consumi di gasolio effettuati nel corso dell’anno 2012 non trova applicazione il limite annuale di 250.000 euro, quale soglia massima per l’utilizzo in compensazione dei crediti di imposta derivante dal riconoscimento di agevolazioni concesse alle imprese. Aumenti: è previsto un meccanismo di neutralizzazione di qualsiasi aumento dell’aliquota di accisa sul gasolio usato come carburante. Eventuali aumenti saranno recuperati dalle imprese attraverso le procedure di rimborso, mantenendo così invariata l’accisa al valore del 1° gennaio 2003 (403,21391 euro per mille litri), come peraltro sancito dalle normative comunitarie.


rilascio della CQC per documentazione è fissato al 9 settembre 2014. ForMAzIoNE pErIodICA pEr Il rINNovo dI vAlIdItà dEllA CQC Decreto del ministero delle infrastrutture e dei t trasporti del 5 marzo 2012, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 57 del 8 marzo 2012 Con questo decreto, il Ministero dei Trasporti modifica la materia di formazione periodica per il rinnovo di validità della carta di qualificazione del conducente. In base alle introdotte disposizioni, il conducente titolare di CQC, sia per il trasporto di merci che per il trasporto di persone, che abbia frequentato un corso di formazione periodica per il rinnovo della CQC per una delle suddette tipologie di trasporto, è esentato dall’obbligo di frequenza del corso di formazione periodica per l’altra tipologia. l’AutotrASporto NEllA lEGGE dI StAbIlItà legge di stabilità per il 2012 Il decreto di ripartizione delle risorse destinate al settore autotrasporto dalla legge di stabilità per il 2012, prevede i seguenti stanziamenti così distribuiti: - 91 milioni di euro per la riduzione dei tassi di premio InAIL (82 per i dipendenti delle imprese e 9 per gli artigiani); - 102,6 milioni di euro per la riduzione compensata dei pedaggi autostradali (importo che va ad aggiungersi a quello strutturale di oltre 77 milioni di euro); - 15 milioni di euro per le iniziative di formazione professionale nel settore; - 135 milioni complessivi per il rim-

proroGAto Il SIStrI legge 24 febbraio 2012, n 14 pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 48 del 27 febbraio 2012 La legge ha prorogato al 30 giugno 2012 il termine di attuazione del SISTRI per tutte le categorie obbligate. Il contributo 2012 va pagato entro il 30 aprile. Anche se al riguardo si segnala l’iniziativa di un gruppo nutrito di raggruppamenti (Cia, Confindustria, Rete Imprese Italia, Confapi, Confagricoltura, Aci-Alleanza delle cooperative italiane e Claai-Confederazione libere associazioni artigiane italiane) ha scritto al ministro dell’Ambiente Corrado Clini per esprimere il proprio disappunto nei confronti di un sistema che fa troppa fatica a spiccare il volo, che genera per le imprese “preoccupazione e di malcontento” e che soprattutto viene vissuto come “una vessazione ingiustificata”, anche perché il

borso del contributo al servizio sanitario nazionale, sui premi RC Auto pagati dalle imprese nel 2011 e per la deduzione forfettaria delle spese non documentate (di cui 22 milioni per il rimborso del SSN e 113 milioni per le spese non documentate); - 30 milioni di euro per l’ecobonus sui viaggi intermodali strada mare effettuati nel 2011. All’importo complessivo di 376,6 milioni vanno poi aggiunti di 24,6 milioni di euro che sono stati utilizzati per la compensazione degli oneri finanziari necessari per il rimborso trimestrale delle accise sul gasolio a partire dal 2012, che portano così lo stanziamento totale per il settore ai 400 milioni indicati nella legge di stabilità e che vanno ad aggiungersi anche quelli strutturali.

l'agenda del mese | PAnORAMICA DELLE nOVITà nORMATIVE SCAdENzA pAtENtE dI GuIdA ministero delle infrastrutture e dei t trasporti, circolare n. 6193 del 5 marzo 2012 Per la scadenza della patente di guida, non si applica la disposizione del decreto semplificazioni, in base alla quale i documenti di identità e riconoscimento prolungano la loro validità fino al giorno e al mese di nascita del titolare, successivo alla scadenza indicata sul documento stesso. Secondo quanto affermato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, in questa recente circolare, la patente di guida è “un documento soggetto ad una normativa di carattere speciale (il Codice delle strada) e conforme per modello e disciplina a disposizioni comunitarie armonizzate (direttive patenti)”. Pertanto la scadenza di validità della patente di guida resta disciplinata in conformità al Codice della Strada (art. 126) ed alla stessa non si applicano altre disposizioni relative (art. 7 del DL n. 5/2012). ESAME pEr lA CQC Circolare ministero dei traspor t ti del 16 febbraio 2012 Con questa circolare, il Ministero dei Trasporti, ha comunicato di aver predisposto i questionari d’esami per il conseguimento della CQC. Dal prossimo 7 maggio 2012, tali esami si svolgeranno tramite questionario e non più con il metodo orale. I quiz sono reperibili sul sito internet http://www.ilportaledellautomobilista.it. Deroghe: i conducenti titolari di patente C o CE, rilasciate non oltre la data del 9 settembre 2009, sono esonerati dalla qualificazione iniziale e dal relativo esame. Il termine ultimo per richiedere il

II 274 aprile 2012

ste polemiche soltanto qualche giorno dopo, per la precisione il 15 marzo, dalla direzione di Trasporti Terrestri del ministero veniva spedita una nuova circolare che il servizio soppresso di spedizione era nuovamente ripristinato e che quindi tutto sarebbe tornato come prima. Morte e resurrezione in appena quattro giorni. dAl 1° luGlIo IN FrANCIA l’EtIloMEtro È obblIGAtorIo Decreto del governo francese del 1° marzo 2012 Un passo avanti e poi subito dietro-front. Con una prima circolare Il governo francese ha approvato un decreto che, dal prossimo 1° luglio, obbliga tutti i veicoli di qualunque nazionalità che transitino sul territorio francese di detenere a bordo un etilometro. Il decreto, apparso sulla gazzetta Ufficiale della Francia, lo scorso 1 marzo prevede un periodo di tolleranza di 4 mesi affinché i conducenti si adattino a questa nuova misura; terminato tale periodo, dal 1° novembre 2012 si applicherà una sanzione pecuniaria.

SENTENzE SE SI vENdE l’Auto INCIdENtAtA tACENdo I dANNI Al CoMprAtorE….. Corte di Cassazione, sez ii, sentenza n. 19494 del 23.12.2011 La Suprema Corte ha di recente affermato che se gli acquirenti di un’autovettura usata scoprono successivamente all’acquisto che l’auto presenta dei vizi derivanti da un precedente incidente, di cui il venditore non aveva dato comunicazione, la garanzia del venditore per i vizi occulti della cosa è effetto naturale della vendita

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stessa e sussiste anche in mancanza di una espressa garanzia che la cosa sia esente da vizi; tale garanzia comporta inoltre a carico del venditore anche l’obbligo di risarcire il danno, a meno che egli non provi di avere ignorato senza colpa i vizi della cosa. nel caso in esame, il Giudice di pace e successivamente il Tribunale, avevano ritenuto responsabile il venditore del danno subito dalla compratore per aver colpevolmente taciuto la circostanza che l’autovettura avesse subito incidenti. Risulta, infatti, incontestato ed accertato che l’autovettura presentasse dei difetti a causa dell’incidente, essendo ciò sufficiente per far emergere una responsabilità del venditore. La Corte di Cassazione conferma l’impostazione dei giudici di merito, aggiungendo che ai fini della sussistenza dell’obbligazione risarcitoria del venditore per i vizi del bene venduto non è necessario provare la sua mala fede, ma è sufficiente che egli non riesca a dimostrare di non aver potuto, senza sua colpa, di averne conoscenza. La mancanza di prova sull’ ignoranza senza colpa da parte del venditore è sufficiente a giustificare la decisione di condanna al risarcimento stabilita nel giudizio di merito.

ANAS rESpoNSAbIlE dEI dANNI dA GHIACCIo Corte di Cassazione, sentenza n. 2562 pubblicata il 22 febbraio 2012 La Cassazione ha condannato l’Anas al risarcimento dei danni morali subiti dai congiunti del conducente, deceduto a seguito della sbandata provocata dal ghiaccio sul manto stradale. nel caso di specie, il veicolo, dopo aver sfondato il guard-rail, era precipitato

in una scarpata e il conducente era morto all’istante. La Suprema Corte, ha accertato che il sinistro si era verificato su una Statale “in una situazione in cui non concorrono le figure sintomatiche di effettiva sussistenza del potere di custodia (strade comunali e autostrade)”. Le dichiarazioni testimoniali concordavano sul fatto che sulla strada fosse stata sparsa una miscela di sale e sabbia, ma che tuttavia questo non aveva aumentato di molto la sicurezza stradale. I giudici di merito, secondo la Cassazione, avevano correttamente applicato l’articolo 2051 del Codice Civile, per cui il gestore della strada pubblica era responsabile non avendo dimostrato di avere usato la diligenza che il caso richiedeva, ovvero non avendo adottato tutte le misure idonee a prevenire e impedire di cagionare danni. Si tratta di responsabilità oggettiva, che resta esclusa soltanto nell’ipotesi di caso fortuito, che attiene non già a un comportamento del responsabile, bensì al profilo causale dell’evento, riconducibile a un elemento esterno, recante i caratteri dell’oggettiva imprevedibilità e inevitabilità. Pertanto l’Anas, il gestore delle strade di interesse nazionale non ha fatto tutto il possibile per evitare l’evento e non ha provato il caso fortuito, ossia non ha provato di avere effettuato tutte le attività di controllo, vigilanza e manutenzione e come tale deve risarcire i danni patiti agli eredi.

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proroGAtI I bENEFICI pEr ASSuNzIoNI Decreto ministero del lavoro del 31 ottobre 2011 pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 52 del 2/03/2012 Sono state prorogate una serie di misure in materia di lavoro, in particolare quelle a favore dell’assunzione di lavoratori in mobilità e per coloro che percepiscono indennità di disoccupazione. Infatti le imprese che assumono lavoratori in mobilità attraverso

dalla data di entrata in vigore del medesimo regolamento. Posta elettronica certificata. Entro il 30 giugno 2012, le imprese costituite in forma societaria che non abbiano ancora indicato il proprio indirizzo di posta elettronica certificata al registro delle imprese dovranno provvedere ad inviare tale comunicazione. attività di autoriparazione. Viene eliminato il requisito di idoneità fisica in capo al responsabile tecnico delle officine di autoriparazione. Tale requisito doveva finora essere dimostrato tramite la certificazione rilasciata dall’ufficiale sanitario del comune di esercizio dell’attività. Credito d’imposta per assunzioni al Sud. Fino al 14 maggio 2013, i datori di lavoro che assumono al Sud - Abruzzo, basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Molise, Sicilia e Sardegna - lavoratori svantaggiati o molto svantaggiati con contratto a tempo indeterminato, per ciascun nuovo lavoratore assunto possono usufruire del credito d’imposta agevolato usufruibile mediante compensazione, entro 2 anni dall’assunzione, secondo le modalità dettate dall’Agenzia delle entrate.

GrAduAtorIA CEMt 2012 Decreto dirigenziale 28 febbraio 2012, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 64 del 16 marzo 2012 Con il Decreto dirigenziale del 28 febbraio 2012 il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha reso nota la graduatoria di merito per l’assegnazione delle autorizzazioni multilaterali CEMT per l’anno 2012. Il contingente CEMT 2012 per l’Italia risulta pari a 268 autorizzazioni, esattamente lo stesso dello scorso anno. Di queste, per la precisione, 195 figurano come permessi rinnovati quest’anno, metre per altre 73 le autorizzazioni disponibili da attribuire per graduatoria alle imprese aventi titolo (27), a fronte di 34 domande presentate

contratto a termine, che non può essere superiore a 12 mesi, godranno della riduzione sui contributi da versare per il dipendente, pari alla quota di contribuzione prevista per gli apprendisti. Per le imprese che assumono lavoratori iscritti nella lista di mobilità con contratto a tempo indeterminato, la riduzione sulla quota di contribuzione, che sarà sempre pari a quella prevista per gli apprendisti, è riconosciuta per un periodo di 18 mesi. Infine, alle imprese che assumono a tempo pieno e indeterminato lavoratori che percepiscono indennità di disoccupazione, purché non siano state effettuate nei 12 mesi precedenti riduzioni del personale aventi la stessa qualifica dei lavoratori da assumere, l’InPS corrisponde un incentivo pari all’indennità spettante al lavoratore nel limite di spesa del trattamento spettante. SpEdIzIoNE dEI tAGlIANdI pAtENtE: prIMA CANCEllAtA poI rIprIStINAtA Circolare n. 6878 del 9 marzo e n. 7490 del 15 marzo Un passo avanti e poi subito dietro-front. Con una prima circolare del 9 marzo il ministero dei Trasporti comunicava l’impossibilità, per ragioni di cassa (mancano i soldi), di continuare a spedire a casa, tramite servizio postale, i tagliandi delle patenti per i rinnovi, i cambi di residenza o per la decurtazione di punti a seguito di infrazioni. La cosa aveva suscitato scalpore, anche perché la stessa circolare suggeriva a chi attendeva il tagliando (a quel punto in stand-by) di andare sul sito internet e di stampare il punteggio del proprio documento, mentre per chi doveva andare all’estero si consigliava, a proprie spese ovviamente, di fare il duplicato della patente. Peccato perché all’atto del rinnovo della patente bisogna già versare 9 euro per costi che prevedono anche la spedizione del tagliando. Senza considerare che anche la Polizia aveva storto il naso, soprattutto rispetto a una serie di problematiche legati ai controlli su strada. Forse anche a causa di tutte que-

bENI AzIENdAlI CoNCESSI A SoCI: SlIttA lA CoMuNICAzIoNE dAtI Provvedimento agenzia delle Entrate n. 2012/37049 Con il provvedimento del 13 marzo scorso, il Direttore dell’Agenzia delle Entrate proroga al 15 Ottobre 2012 il termine per la comunicazione dei dati relativi ai beni concessi in godimento ai soci e ai familiari, originariamente fissato al 31 marzo 2012.

l'agenda del mese | PAnORAMICA DELLE nOVITà nORMATIVE

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IMMAtrIColAzIoNE vEIColI: CHIArIMENtI dEl MINIStEro nota del 27 febbraio del ministero delle infrastrutture e tra t sporti L’attuazione del Regolamento 1071/2009 in tema di accesso alla professione di autotrasportatore ha posto qualche perplessità e qualche dubbio rispetto all’immatricolazione dei veicoli. L’art. 9 del Decreto 25 novembre 2011 stabilisce infatti che competente al rilascio dell’autorizzazione per l’esercizio dell’attività, e quindi per l’iscrizione al Registro Elettronico nazionale (REn), è l’ufficio provinciale della motorizzazione competente per territorio in relazione alla sede legale dell’impresa e che una volta conseguita l’autorizzazione, l’impresa deve immettere in circolazione uno o più veicoli in funzione dell’autorizzazione conseguita presentando istanza all’ufficio competente secondo quanto previsto dal Codice della strada. La nuova normativa sull’accesso, quindi, sembrava rimettere in discussione una prassi consolidata, in quanto le imprese di autotrasporto che dispongono di unità locali in altre province potevano inoltrare istanze di immatricolazione di veicoli presso uffici della motorizzazione diversi rispetto a quello della sede legale. Da parte delle associazioni di categoria – Anita in particolare – è stato chiesto, per non gravare le imprese di ulteriori oneri amministrativi ed economici, di man-

contributo del 2012 segue quello del 2011 e quello del 2010: settanta milioni di euro che finora non hanno generato alcun riscontro. Da qui la richiesta al ministro di sopprimere il pagamento del contributo per il 2012.

NuovE rEGolE dI FAtturAzIoNE pEr I SErvIzI CoN l’EStEro legge comunitaria 2010 (legge 15 dicembre 2011, n. 217) Questa legge recepisce alcune

ACCordo Adr -trASporto SSdI MErCI pErIColoSE accordo multilaterale m248 L’Italia ha sottoscritto l’Accordo Multilaterale M248 sul trasporto merci pericolose, del quale è stata paese promotore. L’Accordo prevede alcune deroghe per il trasporto su strada di merci pericolose e in particolare è finalizzato ad anticipare l’entrata in vigore di alcune disposizioni inerenti il trasporto del tetrafluoroetilene stabilizzato – un 1081 in veicoli/vagoni batteria e contenitori per gas ad elementi multipli (CgEM) già adottate per la versione ADR/RID 2013.

tenere tale possibilità, fornendo di conseguenza istruzioni in tal senso agli uffici provinciali della motorizzazione. Il Ministero delle infrastrutture e trasporti, con nota n. 5303 del 27 febbraio 2012, ha impartito le necessarie istruzioni ai propri uffici provinciali, chiarendo la procedura da seguire per continuare ad assicurare alle imprese di autotrasporto la possibilità di immatricolare veicoli anche presso uffici diversi rispetto a quelli della sede legale dell’impresa. In particolare, la nota stabilisce che l’impresa deve specificare nell’Allegato 3 da presentare all’ufficio competente in relazione alla sede legale, l’ufficio provinciale presso cui intende immatricolare i veicoli; sarà quindi cura di tale ufficio comunicare tramite mail a quello di effettiva immatricolazione la scelta dell’impresa, senza ulteriore aggravio amministrativo.

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direttive europee, modificando le disposizioni in materia IVA, in vigore dal 17 marzo 2012. Vediamo in dettaglio le principali novità in materia di fatturazione per prestazione di servizi all’estero. Fornitori comunitari: le fatture di prestazioni di servizio emesse da soggetti comunitari nei confronti di committenti residenti, devono essere integrate, senza che i committenti emettano autofattura. Pertanto ad esse va aggiunta l’indicazione dell’Iva e vanno registrate nel registro delle fatture emesse e in quello degli acquisti entro il mese di ricevimento o successivamente, entro 15 giorni dal ricevimento. Il ricorso all’autofatturazione resta ammesso soltanto nel caso in cui il fornitore comunitario non emetta la fattura; il committente nazionale dovrà in questo caso procedere con l’autofatturazione, entro il secondo mese successivo a quello di effettuazione dell’operazione. Individuazione del momento di fatturazione delle prestazioni di servizi: le prestazioni di servizi scambiate con operatori esteri - comunitari ed extracomunitari – vanno fatturate alla data in cui le stesse sono concluse; in caso di prestazioni continuative, la fattura deve essere emessa alla data di maturazione dei corrispettivi. Stando alle prime indicazioni interpretative della disposizione che ammette la fatturazione al momento di maturazione dei corrispettivi, nel caso di trasporti per


debiti tributari inferiori ai 20 mila euro non si proceda all’esproprio immobiliare. Per quanto riguarda i “minidebiti”, a decorrere dal 1° luglio 2012, potranno essere iscritti a ruolo solo quelli che superano, al lordo di interessi e sanzioni, l’importo di 30€. È inoltre abrogata l’imposta di bollo del 2% sui trasferimenti di denaro all’estero. Fiscalità locale: è riconosciuto il diritto al rimborso delle maggiori imposte dirette versate nei periodi d’imposta precedenti, per effetto della precedente deducibilità forfetaria dell’IRAP riferita al costo del lavoro. La domanda di rimborso potrà essere presentata per i periodi d’imposta precedenti a quello in corso alla data dell’ 1 dicembre 2012, per i quali sia ancora pendente il termine di decadenza di 48 mesi previsto per la restituzione dei versamenti diretti. Le modalità di presentazione delle domande e ogni altra relativa disposizione di attuazione sono oggetto di un successivo provvedimento dell’Agenzia delle Entrate. misure di contrasto all’evasione: passa da 10.000 a 5.000 € il limite del credito IVA che può essere compensato senza il preventivo invio della dichiarazione IVA e per il quale è obbligatorio l’utilizzo di strumenti telematici messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate. SEMplIFICAzIoNI pEr lE IMprESE Decreto-legge 9 febbraio 2012, n. 5 (c.d. “Decreto Semplificazioni”) Questo decreto ha introdotto una serie di semplificazioni che riguardano l’attività d’impresa. Vediamole in dettaglio. trasparenza t amministrativa nella conclusione del procedimen-

to e poteri sostitutivi. La mancata o tardiva emanazione del provvedimento nei termini, costituisce elemento di valutazione della performance individuale, nonché di responsabilità disciplinare e amministrativo-contabile del dirigente e del funzionario inadempiente. In caso di inerzia, viene comunque attribuito alle figure apicali dell’amministrazione potere sostitutivo. Decorso inutilmente il termine per la conclusione del procedimento, il cittadino può rivolgersi al responsabile perché, entro un termine pari alla metà di quello originariamente previsto, concluda il procedimento attraverso le strutture competenti o con la nomina di un commissario. Nei provvedimenti rilasciati in ritardo, su istanza di parte, è espressamente indicato il termine previsto dalla legge o dai regolamenti e quello effettivamente impiegato. Tali disposizioni non si applicano ai procedimenti tributari. Semplificazione dei controlli sulle imprese. Relativamente alla disciplina dei controlli sulle imprese improntata ai principi della semplicità, della proporzionalità dei controlli stessi e dei relativi adempimenti burocratici alla effettiva tutela del rischio, è stabilito in decreto che le amministrazioni pubbliche siano tenute a pubblicare sul proprio sito istituzionale e sul sito www.impresainungiorno.gov.it la lista dei controlli a cui sono assoggettate le imprese in ragione della dimensione e del settore di attività, indicando per ciascuno di essi i criteri e le modalità di svolgimento delle relative attività. Al fine di promuovere lo sviluppo del sistema produttivo e la

l'agenda del mese | PAnORAMICA DELLE nOVITà nORMATIVE i quali è stato concluso un contratto tra committente e vettore per prestazioni continuative e fatturazione periodica, dovrebbe essere mantenuta l’emissione di fatture riepilogative dei servizi svolti nel corso di un determinato periodo. SEMplIFICAzIoNI FISCAlI Decreto-legge del 2 marzo 2012 n. 16, pubblicato sulla gazzetta Ufficiale n. 52 del 2/3/2012 Con la pubblicazione di questo decreto-legge sono state introdotte una serie di misure per la semplificazione del sistema fiscale. Vediamo le principali novità introdotte dalla normativa. rateizzazione dei debiti tributari: è possibile rateizzare anche il debito fiscale iscritto a ruolo; il contribuente avrà la possibilità di rateizzare l’importo in rate costanti o crescenti, con decadenza dal beneficio solo se il contribuente non dovesse pagare due rate consecutive. Comunicazioni e adempimenti formali: vengono eliminate le norme che prevedono la decadenza dai regimi agevolativi, in caso di presentazione tardiva delle dichiarazioni. Viene poi soppresso l’obbligo di comunicazione delle operazioni rilevanti ai fini IVA di importo superiore ai 3.000 €. L’obbligo di comunicazione è assolto con la trasmissione, per ciascun cliente e fornitore, dell’importo di tutte le operazioni attive e passive effettuate. I soggetti IVA non dovranno più comunicare all’Agenzia delle Entrate tutte le operazioni nei confronti di operatori economici dei Paesi black list, ma solo quelle singolarmente di importo superiore a 500 euro. Facilitazione per imprese e contribuenti: si stabilisce che per i

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competitività delle imprese e di assicurare la migliore tutela degli interessi pubblici, il governo è autorizzato ad adottare, uno o più regolamenti volti a razionalizzare, semplificare e coordinare i controlli sulle imprese. Le regioni e gli enti locali, nell’ambito dei propri ordinamenti, conformano le attività di controllo di loro competenza ai succitati principi e sono adottate apposite linee guida mediante intesa in sede di Conferenza unificata. Tali disposizioni non si applicano ai controlli in materia fiscale e finanziaria per i quali continuano a trovare applicazione le norme previste dalle vigenti leggi in materia. astensione anticipata dal lavoro delle lavoratrici in gravidanza. Dal 1 aprile 2012, la Direzione territoriale del lavoro e l’ASL dispongono l’interdizione dal lavoro delle lavoratrici in stato di gravidanza nel caso di gravi complicanze o persistenti forme morbose, condizioni di lavoro o ambientali pregiudizievoli, impossibilità a svolgere altre mansioni. assunzione extracomunitari. Sono semplificate le modalità di assunzione dei lavoratori extracomunitari; la procedura, come per i lavoratori comunitari, è subordinata alla sola comunicazione obbligatoria che i datori di lavoro devono effettuare al Centro per l’impiego competente, entro il giorno antecedente l’assunzione. Le imprese dovranno presentare un’unica richiesta al Ministero del lavoro e non tante richieste a ciascun ufficio territorialmente competente. Collocamento obbligatorio dei disabili. Viene semplificata la sospensione degli obblighi di assunzione dei lavoratori disabili a favore delle imprese in CIgS o in

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mobilità, con più unità produttive in diverse province. Omessa registrazione e sanzioni. Si chiarisce che per “omessa registrazione” si fa riferimento alle scritturazioni“complessivamente omesse” e non a ciascun singolo dato del quale manchi la registrazione. Sul piano delle sanzioni, va considerata l’omessa registrazione un’unica violazione che fa riferimento a tutte quelle tra loro connesse. L’infedele registrazione che emerge dalla volontà del trasgressore, finalizzata ad un’evasione di natura contributiva e fiscale, viene invece sanzionata per le singole violazioni poste in essere, pur se riferibili ad un unico disegno. appalti – responsabilità solidale. La responsabilità solidale negli appalti è applicabile ai committenti privati stabilendo che “in caso di appalto di opere o di servizi, il committente imprenditore o datore di lavoro è obbligato in solido con l’appaltatore, nonché con ciascuno degli eventuali subappaltatori, entro il limite di due anni dalla cessazione dell’appalto, a corrispondere ai lavoratori i trattamenti retributivi, comprese le quote di trattamento di fine rapporto, e i contributi previdenziali dovuti in relazione al periodo di esecuzione del contratto di appalto, restando escluso qualsiasi obbligo per le sanzioni civili di cui risponde solo il responsabile dell’inadempimento”. banca dati nazionale dei contratti Pubblici. Dal 1° gennaio 2013 viene istituita presso l’Autorità di vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture, la banca dati nazionale dei contratti pubblici (bDnCP), per favorire la riduzione degli oneri amministra-

tivi derivanti dagli obblighi informativi ed assicurare l’efficacia, la trasparenza e il controllo in tempo reale dell’azione amministrativa. autorizzazione unica in materia ambientale per le piccole e medie imprese. Salve le norme in materia di autorizzazione integrata ambientale, Il governo, per semplificare le procedure e ridurre gli oneri per le PMI, è autorizzato ad emanare un regolamento volto a disciplinare l’autorizzazione unica ambientale e a semplificare gli adempimenti amministrativi delle piccole e medie imprese, in base ai seguenti principi e criteri direttivi: a) l’autorizzazione sostituisce ogni atto di comunicazione, notifica ed autorizzazione previsto dalla legislazione vigente in materia ambientale; b) l’autorizzazione unica ambientale è rilasciata da un unico ente; c) il procedimento deve essere improntato al principio di proporzionalità degli adempimenti amministrativi in relazione alla dimensione dell’impresa e al settore di attività, nonché all’esigenza di tutela degli interessi pubblici e non deve comportare l’introduzione di maggiori oneri a carico delle imprese. Il regolamento è emanato entro sei mesi dalla data di entrata in vigore del presente decreto e dalla data di entrata in vigore del medesimo regolamento sono identificate le norme regolatrici dei relativi procedimenti che sono abrogate

* Renault Trucks mantiene gli impegni


LOGISTICA vISTA DAL bASSO ACCORDI LUngO LA SUPPLy y CHAIn

MERCURIO TRASpORTA DACIA mercurio, controllata del gruppo gefco, ha prolungato il contratto di fornitura con Dacia, al fine di distribuire le vetture del costruttore rumeno in tutta Italia. L’intera catena logistica del costruttore automobilistico è seguita da Gefco: le autovetture escono dalla fabbrica romena e giungono alla piattaforma di Parma della Mercurio su treno e camion, ma durante i momenti di maggior traffico, anche su navi che sbarcano nei principali porti italiani. La multinazionale che ogni anno trasporta circa 100mila autoveicoli Dacia, ricorre al trasporto intermodale anche per rifornire

il Medio Oriente, il Golfo Persico e l’Africa, portando i veicoli al porto di Costanza ed imbarcandoli su navi ro-ro.

TnT AIRWAyS E EMIRATES CARGO la compagnia aerea di tnt Express, tnt airways, sigla un accordo di code-share e di condivisione della capacità con Emirates SkyCargo. In base all’accordo, Emirates SkyCargo utilizzerà il suo codice e lo spazio disponibile sui voli del B777 freighter di TNT Airways sulle rotte New York (JFK) – Liegi e Hong

Kong-Dubai-Liegi. L’accordo consentirà a ciascuna compagnia di ottimizzare le proprie capacità operative, incrementando la frequenza dei voli settimanali su queste rotte e utilizzando i Boeing 777 freighters, aerei estremamente efficienti sotto il profilo dei consumi. La frequenza dei voli settimanali sulla rotta Hong Kong-Dubai-Liegi aumenterà da 4 a 6, mentre sulla rotta JKFLiegi i voli saranno 5 a settimana.

GEODIS LOGISTICS E DMEDIA COMMERCE la Divisione logistica in italia del gruppo geodis ha siglato un nuovo accordo di durata triennale e rinnovo per il triennio successivo, con Dmedia Commerce Spa, società leader in italia nel settore delle vendite dirette e multicanale. Per Dmedia Commerce Spa, Geodis Logistics provvederà alla fornitura di servizi di logistica integrata nel sito logistico di Barberino di Mugello, in provincia di Firenze, in particolare servizi funzionali alla gestione del ciclo distributivo B2B e B2C relativo al deposito, allo stoccaggio, alla movimentazione, alle spedizioni, al trasporto dei prodotti nonché alle attività legate all’eventuale logistica e movimentazione dei resi dei prodotti, comprensivi dei servizi ad essi accessori di carattere amministrativo, fiscale e contabile. La flotta di mezzi di Geodis Züst Ambrosetti garantirà tramite trasporto su strada a livello nazionale ed internazionale nell’arco delle 24 ore successive al ricevimento dell’ordine, una parte delle spedizioni giornaliere stimate in oltre 300 pacchi per il canale B2C e 150 colli per quello B2B, che registrano cospicui aumenti in particolari periodi dell’anno.

tense controllata Ikea, hanno un peso di circa 900 grammi per unità ma possono caricare fino a 3100 chili. Grazie al fatto di essere più leggere dei pallet tradizionali riducono il consumo di energia nella movimentazione interna e nel trasporto, per il materiale usato non risentono delle variazioni dovute ad umidità e causano minori danni ai prodotti trasportati. La gestione dei vuoti è facilitata, perché gli elementi – quando sono isolati - occupano molto meno spazio di un tradizionale pallet. Inoltre, il materiale sintetico è completamente riciclabile, con notevoli vantaggi in termini di salvaguardia dell’ambiente.

DhL pUnTA ALL’IpAD 3 DHl, colosso tedesco della logistica, sarebbe stato scelto da apple per distribuire in tutto il mondo via aerea,

IkEA SUpERA IL pALLET ikea, produttore di mobili, ha abbandonato il classico pallet in legno per utilizzare una innovativa ed economica base in materiale sintetico su cui appoggiare gli imballi in cartone dei prodotti. Queste basi, progettate e costruite da OptiLedge, società statuni-

la terza generazione del tablet Ipad 3 che partiranno tutti dalla Cina, dove ci sono gli stabilimenti del fornitore di Apple Foxconn. Secondo Apple Insider, il volume delle spedizioni iniziali si prevede così intenso da aver spinto DHL ad aumentare le tariffe sulle rotte tra Cina e Usa, relativamente alle spedizioni aeree che altri clienti intendessero effettuare nello stesso periodo.

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DENTRO L’INTERPORTO SERVIZI PER L’INTERMODALITà Da Gioia Tauro/TaranTo all’inTerporTo Di BoloGna Mariplat è il nuovo servizio ferroviario che mette in collegamento i porti di Gioia Tauro e Taranto all’Interporto di Bologna, realizzato in seno al progetto europeo TIGER, da Divisione Italcontainer di FS Logistica, Sogemar e trazione Trenitalia. Con un treno unico a composizione ottimizzata, questa la grande novità, i container in arrivo dai due porti vengono mandati verso lo scalo di Bari-Ferruccio e da lì inoltrati a Bologna. Il servizio è bidirezionale, con cadenza settimanale e garantisce transit time ottimale, tariffe competitive, collegamenti con un hub internazionale quale Bologna. Inoltre utilizza una piattaforma informatica integrata gestita dall’Interporto, che permetterà un aumento del livello di integrazione tra gli attori coinvolti attraverso la facilitazione dei loro scambi informativi.

ne di una grande infrastruttura. Portualità diffusa e una sempre più stretta collaborazione con gli interporti di Veneto, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna per concretizzare le grandi potenzialità che il porto offshore dell’alto Adriatico sarà in grado di esprimere grazie alle nuove tecnologie di imbarco-sbarco previste per questa grande piattaforma logistica promossa dall’Autorità Portuale di Venezia. Obiettivo: attivare una nuova politica di integrazione nei traffici del Mediterraneo nord orientale per arginare la fuga verso i porti del nord Europa da una parte e, dall’altra, perfettamente in linea con quanto è richiesto dalla UE per bilanciare e riequilibrare la portualità del nord e del sud del continente.

orTe: imminenTe l’inauGurazione A primavera sarà inaugurata una prima tranche dell’interporto Centro Italia di Orte, socio di UIRNet S.p.A,

nuovo ufficio DoGanale a Bari All’interno dell’Interporto di Bari, grazie a un accordo sottoscritto da Regione, Agenzia delle dogane e Interporto, nasce una nuova sezione operativa dell’Ufficio delle Dogane che renderà l’infrastruttura pugliese più competitiva e faciliterà e sveltirà il lavoro degli autotrasportatori. Infatti i camion non saranno più costretti ad attraversare Bari per raggiungere il porto dove finora si effettuavano i controlli doganali, ma potranno immettersi direttamente nell’interporto.

a paDova i conTainer Di capoDisTria

formation technology, corridoi di trasporto merce, dialogo con la Commissione Europea, divulgazione delle best practices. La UIC ha al suo interno un gruppo di lavoro speciale, il GTC - Combined Transport Group, costituito da esperti e rappresentanti del mondo ferroviario che si occupa di trasporto combinato.

a Gavio inTeressa rivalTa? Circola voce che il Gruppo Gavio sarebbe interessato ad acquisire da Fagioli una quota di controllo dell’interporto di Rivalta Scrivia. Questo interporto infatti è altamente strategico: collegato via ferrovia con il porto di Genova Voltri con dieci coppie di treni settimanali, prossimamente in aumento, si stende su oltre un milione e duecentomila metri quadrati, di cui 450.000 metri quadrati di aree coperte, 250.000 metri cubi di magazzini a temperatura controllata e nuove aree operative di 50.000 metri quadrati destinate alla grande distribuzione organizzata.

Dall’interporto di Padova, su istanza di Maersk e CMA CMG, è in fase di messa a punto un nuovo servizio intermodale che, affidandosi a treni blocco di 505 metri, con 36 container da 40’ e con una massa totale di 700 ton, permette di collegare Padova a Capodistria. L’obiettivo è trasferire verso Padova il surplus di container vuoti in arrivo a Capodistria e da qui indirizzarli verso gli scali del Tirreno.

inTesa uir e uic per l’inTermoDaliTà Per incrementare l’intermodalità, l’Unione Interporti Riuniti (UIR) ha stretto una collaborazione con l’Unione internazionale delle Ferrovie (UIC). Le tematiche su cui le due organizzazioni intendono lavorare sono soprattutto l’in-

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dedicata soprattutto agli esercenti il trasporto internazionale nelle modalità gomma, rotaia e via mare. Il primo troncone di lavori riguarda la realizzazione di un ampio piazzale, lato autostrada, per accogliere le merci trasportate su gomma e, nel medio periodo, aree a distanza dell’ansa del Teve-

venezia, porTo DeGli inTerporTi Il meeting organizzato dall’Internatioonal Propeller Club Porto of Venice dal titolo “Il Porto degli Interporti” ha raccolto il consenso e l’adesione dei massimi rappresentanti dell’autrasporto: U.I.R., Interporto di Bologna, Z.A.I., Interporto di Verona, Unione di Navigazione Interna Italiana, porto di Mantova per la realizzazio-

re per ricevere e scambiare le merci anche su ferro, tramite un Terminal ferroviario interno all’Interporto, raccordato alla rete nazionale di RFI. Questo hub ferroviario viene realizzato in prossimità del nodo tra la linea Orte-Falconara e la linea AV e AC (alta velocità e alta capacità) Napoli-Milano che coincide con l’asse viario europeo TEN-T1 Berlino-Palermo. L’opera garantirà l’avvio graduale di notevoli flussi di attività, inserito come è nel circuito viario delle principali direttrici di traffico del Centro Italia: Autostrada A1, Ferrovia Roma – Firenze e Roma –Ancona, snodo con la E-45 e collegamento con il porto di Civitavecchia. L’area occupata dall’infrastruttura intermodale sarà di 60 ettari in cui verranno effettuati servizi merci, etichettatura e distribuzione,“reverse logistic”(ritorno del bene consumato al punto di partenza), servizi alla persona (rifornimenti, area di sosta ), collegamenti intermodali (gomma – ferro, ferro mare, mare – gomma). Per questo è previsto uno Sportello unico doganale, a cui è dedicato un fabbricato adiacente all’area magazzino, un servizio di scarico e carico merci in tempi brevissimi e un servizio di distribuzione. Partner tecnologico di UIRNet per la progettazione, lo sviluppo e la realizzazione della piattaforma è il Raggruppamento Tecnologico d’Imprese costituito da: Elsag Datamat S.p.A.- Telespazio S.p.A. e Autostrade per l’Italia S.p.A.


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carrelli

DuE MARchI, uNA SOLA SOcIETà

OM STILL

L’ALLEANZA SI TRASFORMA IN FUSIONE di luca regazzi

Il marchio italiano e quello tedesco si uniscono in una sola società, sempre all’interno del Gruppo Kion, con nuovo logo e nuova gamma di prodotti. Dall’integrazione nasce una rete di vendita più solida e capillare in Italia e un catalogo prodotti più completo

D

opo l’alleanza, la fusione. OM, storica azienda italiana di carrelli elevatori, e STILL, brand tedesco di forklift, hanno deciso di portare a compimento il processo iniziato con la coalizione del 2010, facendo sorgere, sempre all’interno del Gruppo Kion, una nuova società: OM STILL. «Per tutto il 2011 – spiega l’amministratore delegato Ettore Zoboli – abbiamo lavorato con impegno all’integrazione delle strutture operative delle due società. Ora i nostri clienti possono beneficiare della più solida e capillare rete di vendita e assistenza presente

sul territorio italiano». L’operazione si è resa necessaria in un contesto di crisi economica che ha portato i vertici di OM STILL a scegliere un rafforzamento della struttura commerciale italiana, anche con qualche doloroso, ma inevitabile taglio dei concessionari. Nel 2010, infatti, la somma delle reti OM e STILL in Italia contava circa 70 concessionari. Dopo la disdetta di 44 contratti e la sottoscrizione di altri 20 nuovi, oggi la rete unificata

Blue-Q: con l’auTopiloTa si risparmia enerGia e Denaro Sul fronte dell’efficienza energetica OM STILL ha sviluppato Blue-Q. Basta premere un pulsante sul cruscotto e la trazione del carrello viene ottimizzata, con una diminuzione dei consumi di energia del 10-20%. Si risparmia anche sul lato economico: circa 2.500 euro nel caso di un carrello elettrico con portata di 1,6 t, impiegato per 5 anni su tre turni (conteggio che non considera gli altri effetti di riduzione dei costi dovuti alla minor usura, alla maggior durata della batteria e al miglior tempo di impiego per carica). La modalità Blue-Q non influenza solo il comportamento di guida, ma disabilita automaticamente le funzioni elettriche non coinvolte

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nel lavoro svolto in quel momento dal carrellista. A seconda della dotazione e impiego, queste utenze elettriche disinserite, sommate fra loro, contribuiscono per il 35% del consumo totale.

presenta 52 organizzazioni indirette, con 700 tecnici di assistenza e 130 funzionari commerciali. Confermate invece le 6 filiali, con circa 300 persone in organico. Le due aziende opereranno in Italia con un nuovo logo societario che associa il marchio di STILL a quello di OM, per l’occasione tinto di arancione. La livrea dei prodotti OM STILL mostrerà invece una combinazione di argento, simbolo della innovazione tecnologica, e arancione, colore storico di STILL. «La nuova gamma – aggiunge Angelo Zanotti, direttore vendite e marketing – sintetizza il meglio dell’offerta di OM e STILL, composta da numerosi prodotti ma anche da servizi avanzati, come la gestione remota delle flotte a noleggio o i programmi di manutenzione personalizzati. Inoltre siamo in grado di offrire ai magazzini dei nostri clienti servizi di progettazione e di integrazione con le principali soluzioni automatizzate». Complessivamente, la gamma OM STILL è ora composta da oltre 60 modelli: dai carrelli controbilanciati elettrici e termici fino a 8 ton ai transpallet manuali; dai complessi carrelli trilaterali per magazzini intensivi ai trattori.


MoviMent-azione CAT NPP16N2/ NPP18N2/NPP20N2

OSSERVATORIO SuI PRODOTTI PER LA LOGISTIcA

i nuovi eleTTrici per cHi opera a Terra Completamente ridisegnata e riprogettata, la nuova gamma dei transpallet elettrici CAT “uomo a terra” è arrivata da poco anche da noi attraverso CGM, distributore unico di CAT Lift Trucks in Italia. La famiglia comprende tre modelli (portata di 16, 18 e 20 quintali), con caratteristiche di maggiore robustezza e durata e significativa riduzione dei costi complessivi di manutenzione. Il telaio è completamente chiuso per prevenire i danni dovuti all’infiltrazione di acqua o polvere e il gruppo trazione, robusto e silenzioso, presenta riduttori a bagno d’olio. Le ruote stabilizzatrici prevengono danni sulle pavimentazioni sconnesse. Un nuovo controller unificato per le funzioni di trazione e sollevamento rende più “morbido” il comportamento del TP, mentre il nuovo disegno delle forche facilita l’ingresso nei pallet. La massima altezza di sollevamento è stata portata a 135 mm per migliorare la manovrabilità anche sulle rampe più ripide. Il vano batteria è progettato per accogliere batterie DIN o British Standard, intercambiabili con la maggior parte degli accumulatori forniti dagli altri costruttori. Sui modelli da 18 e da 20 q è disponibile un siste-

ma di cambio rapido per batterie da 250 e 375 ampere-ora. Tra gli optional il display multifunzione e le leve di sollevamento di grandi dimensioni, per l’utilizzo con guanti da lavoro. Nel corso del 2012 la nuova gamma di transpallet sarà arricchita da varianti con pedana e “Ergolift” (forche sollevabili per picking leggero).

PSION SERVICES

primo: riDurre i Tempi Di inaTTiviTà! Psion, società inglese all’avanguardia nei computer palmari mobili, ha presentato Psion Services, un nuovo portfolio di servizi costituito da tre profili: Modular Services, Managed Services e Pri-

mary Services. Modular Services è progettato esclusivamente per gli utenti di dispositivi basati sulla piattaforma adattabile Omnii di

Psion. Il piano consente ai partner Psion di fornire un migliore supporto ai propri clienti attraverso la certificazione e la sostituzione di moduli on-site, in modo da ridurre i costi e i tempi di fermo, assicurando un migliore livello complessivo di servizio al cliente. Managed Services consente ai clienti di ottimizzare al massimo il loro hardware e software per tutto il ciclo lavorativo. Dalla selezione del dispositivo, alla pianificazione e distribuzione, dalla gestione all’analisi dell’utilizzo e la sua ottimizzazione, Psion Managed Services combina il servizio di supporto alla risoluzione di problematiche tecniche con il Mobile Device Management (MDM), strumento di supporto proattivo per il monitoraggio remoto del dispositivo in tempo reale. Il servizio offre ai clienti la possibilità di gestire implementazioni di dispositivi su più siti, che possono massimizzare l’efficienza operativa, riducendone i costi. Primary Services è un piano per fornire a clienti e partner protezione ai guasti tecnici sui dispositivi. Gli abbonati beneficeranno di un veloce turnaround, di spedizioni notturne opzionali e di un supporto di help desk. Primary Services offre anche l’accesso alla community online, IngenuityWorking, per un supporto interattivo e un’assistenza in tempo reale.

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test in azienda

ScANIA Sc ANIA R560 V8

QUANDO

POTENZA FA RIMA CON CONVENIENZA

560 cv sono tanti? Può essere vero. Ma è vero pure che i tempi imposti dalle leggi e dal mercato costringono spesso le aziende a predisporre programmi impegnativi, finalizzati a innalzare la produttività del veicolo, pur di conservare un minimo di margine. Ed è questi casi che diventa utile la potenza del V8 Scania. A maggior ragione se percorre 3,15 km/l, se richiede una parca manutenzione e se, dopo più di 5 anni, conserva quasi il 50% del suo valore


I

motori di grande potenza, oggi, sembrano creare imbarazzo a chi li guida. È anche questo un effetto della crisi, una conseguenza di quel downsizing che sta diventando la filosofia obbligata di questi tempi votati al dimagrimento e alla sobrietà? Può essere, ma è meglio rifuggire gli assoluti. Perché ci sono casi in cui un motore ultrapotente diventa la scelta giusta. E noi ne abbiamo trovato uno presso la SAR di Ravenna, dinamica società con circa 160 macchine impiegate per circa il 60% in trasporti chimici (il resto è assorbito dai container e dall’alimentare), alla quale è associato anche Stefano Salvigni, forlivese di 48 anni, 26 dei quali spesi per il trasporto e da 25 fedele a Scania. Il suo ultimo acquisto reca sulla calandra una targhetta che salta agli occhi: R560. E

na e venendo per lo più pagato a tonnellata potrei portare a casa – a conti fatti – 1.500-1.700 euro in più. Però un bilancio è frutto di tanti fattori rispetto ai quali trovare un equilibrio». Interessante, no? Non siamo davanti a un trasportatore che ha comprato un camion inseguendo una moda o un mito (seppure una qualche fierezza quando lucida la targhetta cromata del V8 traspare evidente), ma a un imprenditore che, per quanto piccolo, si è fatto i suoi conti, ha valutato una serie di variabili, compresa quella di dover rinunciare a circa 1.500 euro l’anno, e alla fine ha scelto un motore potente perché lo ha trovato conveniente. E allora andiamo a vedere quali sono questi conti.

Stefano deve esserne consapevole se, appena scende dalla cabina, attacca a parlare come se si dovesse giustificare. «Sì, lo so che 560 cv sembrano tanti. Lo so che il motore V8 pesa di più rispetto a un sei cilindri. E so pure che se alleggerissi la tara del veicolo di 7-8 quintali a fine anno, lavorando con una cister-

proprio lavoro. Traina una cisterna. Anzi, due per la precisione: con la prima movimenta materiali chimici in ADR, con l’altra trasporta prodotti alimentari. In un anno copre circa 110.000 km, molti dei quali percorsi lungo un triangolo, quello disegnato dalla congiunzione di tre località sulla cartina: Ravenna,

Livorno-Novara in 4,20 ore Stefano, giustamente, parte dall’analisi delle esigenze del

da cui parte; Livorno, dove c’è il porto presso cui carica; Marano Ticino, in provincia di Novara, dove c’è l’azienda presso la quale scarica. Per disegnare i singoli lati di questo triangolo bisogna oltrepassare ogni volta una montagna, prima la Cisa e quindi il Turchino. E qui comincia ad apparire chiaro dove vuol condurci Stefano: «Quando ti trovi diverse volte alla settimana a dover affrontare un valico, sempre con le 44 ton scarse consentite dall’ADR, i 560 cv diventano utili. Per carità, non perché ho interesse a correre, ma perché una maggiore velocità comm e r ciale

il conTo

Del rispa r

180.000 i km percor

mio

si dall’acquis to (luglio 2010) 93.103 gli euro che av rebbe speso gasolio con in il pr dall’acquisto ecedente veicolo a oggi 85.714 gli euro spesi ef fettivamente con l’R560 7.390 gli eu ro risparmia ti con un mot più potente ore 360 gli euro investiti ogni trimestre per manuten zione e gara nzia di tutto 46.000 gli euro incassat dell’R500 us i dalla vendita ato (circa il 50% del prezzo di acquisto)

aiuta». In che senso? Stefano fa un esempio concreto: «Prendete la tratta tra Livorno e Marano Ticino. Io riesco a coprirla in 4,20 ore, minuto più minuto meno, perché il 560 cv me lo consente. Con un motore meno potente – l’ho verificato in concreto – diventa impossibile. Così si superano le 4,30 ore di guida aprile 2012

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test in azienda

ScANIA Sc ANIA R560 V8

e bisogna fermarsi per rispettare la pausa imposta dalla legge. A quel punto tutto il programma di lavoro della giornata slitta in avanti e alla fine diventa difficile riuscire a tornare a casa e quindi, oltre a essere privato del piacere di rivedere la famiglia, bisogna cenare in una trattoria, la mattina dopo fare colazione fuori e anche durante la giornata, invece di attingere alla scorta di cibo portata da casa, si deve per forza ricorrere al bar». Insomma, costi che lievitano e di questi tempi – ce lo ha insegnato sempre la crisi – bisogna tenerli sotto controllo. Ma non è soltanto un fatto di costi. «Se la sera finisci le ore prima di essere rientrato a casa, il giorno dopo sei costretto a correre. E comunque, per quanto tu faccia, arriverai sempre

Il cambio automatizzato sullo Scania è disponibile con e senza frizione. Stefano ha scelto di averla, perché la trova utile in certi frangenti

al primo carico della giornata con un’oretta di ritardo che poi si ripercuoterà negativamente sull’attività successiva. Con due conseguenze: la produttività del veicolo si abbassa e anche il tuo 52 aprile 2012

stile di guida peggiora». Perché a quel punto non c’è che una regola: viaggiare sempre incollato al limitatore. È inutile, allora - osserva Stefano - stare a scegliere un motore poco potente, se poi non ti mette in condizione di viaggiare con i ritmi richiesti dal lavoro. Inutile pure maturare una ventennale esperienza di guida o magari frequentare un corso di guida economica, quando poi l’attività non ti consente di guidare come vorresti, ma ti obbliga a stare in equilibrio tra i tempi imposti dalle normative e quelli imposti dal mercato per riuscire a rendere appena profittevole la professione. Se poi a tutto questo si aggiunge la morfologia della nostra penisola, ecco perché quello che sembra un motore esagerato

Che Stefano sia attento alla sicurezza lo capisce anche dalle dotazioni del suo veicolo. Tra queste, l’ottima aria condizionata da parcheggio Sleeping Well di Indel B

diventa uno strumento con cui sfruttare al massimo i tempi di guida e per incrementare così la produttività del veicolo. Certo, è difficile dire con precisione quanti trasporti in più

si riescono a fare in un anno, a monetizzare il minore stress e il miglior riposo garantito dal dormire nel proprio letto piuttosto che in una cabina, a calcolare quanti soldi ti rimangono in tasca dai pranzi e dalle cene consumate a casa piuttosto che lungo la strada. Ma è certo che tutto questo vale. Il risparmio? Una questione di… coppia Se però si vogliono numeri sonanti si può spostare il discorso sul fronte dei consumi, perché anche qui, a dispetto di quanto si possa pensare, si creano risparmi. Stefano ci mette a confronto i consumi dell’R500 che aveva prima con quelli del 560 cv. «Con questo veicolo arrivo a percorrere 3,15 km/l – e tenete conto che un centinaio di me-

I consumi dell’R560 registrati da Stefano sono buoni: 3,15 km/l. Ma attenzione perché a mangiarsi un centinaio di metri al litro ci sono gli pneumatici invernali

tri ogni litro me li “mangiano” gli pneumatici invernali – mentre prima passavo appena i 2,9». Per Stefano, che il motore lo sente girare ogni giorno, questo risultato non è così strano:


«Non vorrei ripetermi, ma io sulla Cisa salgo a più di 80 km/h, tendenzialmente in 11°, con il motore che ad appena 1400 giri/min». Segno che i 200 Nm in più del 560 cv rispetto al 500 si fanno valere in termini di ripresa e di elasticità, ma soprattutto sono in grado di richiedere al motore meno giri e inferiori consumi. E il portafoglio ringrazia. Considerando che Stefano in poco più di un anno e mezzo ha percorso 180.000 km, con i vecchi consumi avrebbe avuto bisogno di 62.069 litri, spendendo (a circa 1,5 euro al litro) 93.103 euro. Con l’R560, invece, di litri ne sono bastati 57.142 e quindi anche la spesa in gasolio si è ridotta a 85.714 euro. A conti fatti, il cambio di veicolo gli ha fruttato un risparmio di 7.390 euro.

nematica tra cambio e motore. Molto apprezzata, al riguardo, la disponibilità dell’overdrive, ma pure l’opportunità – esclusiva di Scania – di conservare la frizione abbinata a un cambio automatizzato, che fornisce, a detta del trasportatore della SAR, non pochi benefici alla guida. Un esempio? «Quando entri in una rotonda con il rimorchio vuoto e con fondo scivoloso o ghiacciato, appena la trasmissione scala le marce, le ruote posteriori del trattore tendono a bloccarsi e a perdere aderenza. Cosa che si scongiura con un piccolo colpo di frizione». Vogliamo chiamarli dettagli? Ma d’altra parte è anche questo che la crisi ci ha insegnato: a creare economie dalla sommatoria delle efficienze. E la sommatoria di Stefano è lunga, visto che anno-

D’accordo, si fanno i conti, si cerca una quadratura economica a tutto. Ma – sembra dire Stefano – non toglieteci la fierezza nel V8

OK3, la manutenzione senza sorprese Merito della coppia più possente, ma merito pure, aggiunge Stefano, del miglior dialogo che si è stabilito lungo la catena ci-

ma vuoi mettere la tranquillità di avere una garanzia totale di copertura per tre anni? E poi, sarà un’impressione, ma mi sembra che, in concessionaria, la Viocar di Forlì, l’approccio alle problematiche ora sia più positivo, è come se vedano sempre il bicchiere mezzo pieno, invece che mezzo vuoto». I pregi principali? Affidabilità e valore residuo In questa affermazione, in questo piacere di rimuovere il peso dei possibili imprevisti riservati dal futuro, si capisce perché Stefano è uno Scanista: «Per me la cosa essenziale che un veicolo deve avere è l’affidabilità. Deve garantire di lavorare, giorno dopo giorno, senza intoppi, senza problemi. E in 25 anni è sempre stato così».

Per Stefano – anche a causa di una schiena delicata ed esigente – è il punto debole del veicolo: sia rete che materasso si possono migliorare

vera pure un contratto di manutenzione – l’OK 3 – assolutamente “zero problemi”. «Vuoi sapere se mi è convenuto? Guarda, in termini di costi assoluti forse spendo più o meno lo stesso,

Ma c’è anche un altro aspetto che consente all’appassionato del Grifone di guardare con serenità al futuro. E qui la psicologia non c’entra. C’entrano invece quei 46.000 euro che, dopo aprile 2012

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test in azienda

ScANIA Sc ANIA R560 V8

GuiDa e riposo: QuanDo la leGGe enTra in conTraDDizione Stefano – e quando lo si vede in faccia lo si capisce subito – è un trasportatore rigoroso, assolutamente rispettoso delle leggi, a partire da quella sui tempi di guida e riposo. Soltanto che, come ogni normativa applicata rigidamente, anche questa finisce per avere risvolti contraddittori. Un suo esempio chiarisce quali. Missione: un carico da fare a Milano al mattino presto, partendo da Ravenna. La cosa migliore – spesso attuata in passato – sarebbe di partire la sera, dopo mangiato, percorrere la strada – priva di traffico – intorno agli 80 km/h, così da tagliare significativamente i consumi e, poi, giunto a destinazione, dormire fino al mattino per essere il primo, tutto riposato, ai cancelli del committente l’indomani. Ma per legge tutto questo non è possibile: perché la pausa lunga deve durare 11 ore e quindi bisogna partire al mattino presto, intorno alle 4 o alle 5, per essere così stanchi tutto il giorno, per attraversare la tangenziale milanese all’ora di punta, per guidare in maniera antieconomica, per trovarsi, giunto a destinazione, una lunga fila al carico. E tutto questo lo chiamiamo «sicurezza»?

più di 750.000 km, Stefano ha incassato per il suo vecchio R 500. «Non sono nem-

meno dovuto andare a cercarlo un acquirente. Appena ho detto a qualcuno che cambiavo il ca-

mion mi sono venuti a cercare a casa e mi hanno offerto una cifra vicina al 50% di quello che avevo speso 6 anni prima. Chi ti garantisce una cosa del genere?».

Il difetto? Quel lettino così… Ciò detto, non pensate che Stefano non sia in grado di valutare anche gli aspetti meno positivi di uno Scania. È il primo a sostenere che l’abitabilità della cabina risulta inferiore a quella di altre marche e, rispetto alle sue esigenze personali – una schiena delicata, che duole alla minima sollecitazione – ritiene che sul materasso e sulla rete del lettino si possano fare decisi passi in avanti. E anche in questo ha fiducia sul futuro. E allora – signori della Scania in ascolto – sarà meglio non deluderlo.



antepriMe Motori

LA SERIE OM 93x E IL NuOVO OM 470 DI MERcEDES-BENZ L

Il rinnovamento della gamma Mercedes è ancora da completare. Ma i motori che servono per equipaggiare i veicoli di domani sono già svelati. Promettono consumi ridotti, pesi abbattuti, manutenzione allungata, emissioni euro 6. E tanta tanta tecnologia…

N

ell’arco di una stagione la gamma di veicoli industriali Mercedes-Benz verrà tutta rivisitata, con potenti iniezioni di tecnologia d’avanguardia che hanno già dato un primo assaggio con il lancio del nuovo Actros. Ma quanto si è visto di questo veicolo – le versioni per il lungo raggio – è solo una parte. Devono ancora arrivare le versioni da distribuzione di corto e medio raggio e quelle per il cantiere, raggruppate sia sotto le insegne dell’Actros, sia sotto quelle rinnovate dell’Atego. Ma se di questi nuovi veicoli, per ora, ci sono soltanto indiscrezioni, la casa di Stoccarda alza il velo sui motori che li equipaggeranno. Si tratta di due diverse serie di motori, di cui la prima – inedita – è declinata in doppia versione, mentre la seconda fa il paio con l’OM 471. Ben 17 varianti di motore Perché questa moltiplicazione di propulsori? Perché per Mercedes

56 aprile 2012

IL FUTURO

DOPPIO l’efficienza deriva anche dalla capacità di equipaggiare ogni veicolo, impegnato in specifiche missioni, con il motore giusto. Ecco perché si parte con la serie medium duty, la OM 93x, declinata nel quattro cilindri OM 934 da 5,1 litri di cilindrata e poi, attraverso quattro livelli di potenza (da 156 a 231 cv), si arriva al sei cilindri da 7,7 litri, l’OM 936, che di potenze ne copre cinque (da 238 a 354 cv). Quando si passa alle heavy duty s’incontra un altro nuovo propulsore, l’OM 470, un altro sei cilindri da 10,7 litri di cilindrata, con altre quattro

tarature di potenza, da 326 a 428 cv. Se poi si aggiunge l’OM 471, si compone una gamma con ben 17 versioni di motore. Difficile non trovare quella che fa al caso proprio. Ma il motore giusto si costruisce anche con altro. Pensate che quasi tutti questi propulsori dispongono di una sovralimentazione «personalizzata», affidata nei quattro cilindri a un turbocompressore a gas di scarico monostadio, per le potenze superiori a una sovralimentazione a due stadi con due turbocompressori e per il sei cilindri a un turbocompressore


HA UN

CUORE asimmetrico a doppia turbina. Così come personalizzato è il circuito di raffreddamento, visto che le pompe del liquido cambiano in base alla potenza del motore.

Più potenza, meno cilindrata Tanti motori diversi, tutti però accomunati da alcuni tratti distintivi. Ogni singolo motore, infatti, copre un tipo di applicazione sfruttando una cilindrata inferiore rispetto al rispettivo predecessore. Di conseguenza è meno pesante e più performante, tanto che già i motori più piccoli sprigionano 46 cv per

litro. Il downsizing, cioè, rimane la regola. Pensate che il quattro cilindri da 231 cv e 900 Nm di coppia arriva là dove ieri accedeva soltanto un sei cilindri. Mentre l’attuale sei cilindri da 354 cv e coppia da 1400 Nm, con soli 7,7 litri di cilindrata sprigiona una potenza che ieri era in grado di erogare soltanto un 10 litri. Ma il downsizing è anche una modalità per ottenere maggiore efficienza a tutti livelli, ambientale e di consumi. Analizziamole distintamente per le due serie di motori.

La tecnologia della serie OM 93x Partiamo con la serie OM 93x. Rispetto all’ambiente è sufficiente un dato: siamo davanti a motori che, per la prima volta, nascono tutti euro 6. Traguardo tagliato sia con una pressione di accensione superiore ai 200 bar e una di iniezione che sale fino a 2400 bar, sia con un sistema raffreddato di ricircolo dei gas di scarico, sia con un’azione combinata di un filtro antiparticolato chiuso e con la tecnologia BlueTec, basata su un’iniezione di AbBlue nel catalizzatore SCR installato a valle. Dietro tutto questo c’è una tecnologia in progresso. Come quella che ha portato a ben quattro le valvole per cilindro destinate al ricambio dei gas o quella che ha fatto optare per un materiale innovativo – la ghisa grigia con grafite lamellare – per la costruzione della testata cilindri. O ancora quella del sistema di dosaggio del gasolio, affidato a un dispositivo separato installato sull’uscita del gas di scarico per preservare l’olio motore e i componenti del propulsore. Ma l’innovazione principale riguarda i due alberi a camme in testa, realizzati per la prima volta a fasatura variabile, in modo da facilitare la rigenerazione del filtro antiparticolato. In pratica quando questo si rigenera, gli angoli di fasatura sono anticipati alla bisogna fino a un angolo massimo di 65°, così che i gas di scarico in uscita dal cilindro presentino una temperatura superiore, in grado di rigenerare il filtro in qualsiasi condizione. In pratica il filtro si rigenera automaticamente anche con temperature molto basse e senza che il motore debba essere lasciato acceso, quando il veicolo è fermo. E se si pensa che stiamo parlando di motori destinati a equipaggiare veicoli utilizzati anche nella la distribuzione urbana, il vantaggio è facilmente intuibile. »

17.000 DaTi per Due cenTraline Quante variabili si nascondono dietro il funzionamento del motore? Un’enormità, soprattutto in continua crescita. Prova ne sia che a governare il funzionamento dei nuovi motori Mercedes-Benz provvedono due nuove centraline elettroniche: una dedicata in particolare al motore, l’altra al posttrattamento. Ebbene, insieme arrivano a trattare ben 17.000 dati (10.000 l’una e 7.000 l’altra). Se volete una comparazione temporale che renda l’idea, la prima centralina che utilizzò la casa di Stoccarda qualche decennio fa doveva occuparsi soltanto di 300 dati. Praticamente una lavativa… aprile 2012

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antepriMe Motori

LA SERIE OM 93x E IL NuOVO OM 470 DI MERcEDES-BENZ L

lato di uscita del motore Progressi «dedicati» le versioni Dell’om 470 per ottimizzare i pesi. al portafoglio potenza coppia Ma come per l’OM 471 il I costi di esercizio diminu240 kW (326 CV) a 1800 g/min 1700 Nm a 1100 g/min gioiello tecnologico di iscono tutti. Oltre al gasoquesto motore è il sistelio, calano di circa la metà 265 kW (360 CV) a 1800 g/min 1800 Nm a 1100 g/min ma common rail a gege i consumi di olio e quelli 290 kW (394 CV) a 1800 g/min 1900 Nm a 1100 g/min stione elettronica e con di AdBlue, (2-2,5% di quel315 kW (428 CV) a 1800 g/min 2100 Nm a 1100 g/min amplificatore di presli di carburante), mentre gli sione X-Pulse: X-Pulse in pratica intervalli di manutenzione peso 990 kg la pressione di 900 bar salgono a 120.000 km e intervalli di manutenzione fino a 150.000 km generata nel rail è ampliampli la sostituzione del filtro vita filtro antiparticolato fino a 450.000 km ficata nei singoli iniettori antiparticolato arriva fino percorrenza senza revisioni 1,2 milioni di km fino a una pressione di a 240.000 km. La vita preiniezione di 2100 bar, sunta senza revisione dile varianTi Dell’om 934 modulata in base alle venta di 750.000 km. 115 kW (156 CV) a 2200 g/min 650 Nm a 1200-1600 g/min condizioni di esercizio. Il Ma per sapere altri aiuti 130 kW (177 CV) a 2200 g/min 750 Nm a 1200-1600 g/min tutto contiene i consumi concreti che questi motori e regolarizza il funzionapossono garantire nel la155 kW (211 CV) a 2200 g/min 850 Nm a 1200-1600 g/min mento del motore. voro quotidiano bisogna 170 kW (231 CV) a 2200 g/min 900 Nm a 1200-1600 g/min Alla sovralimentazione guardare ai regimi. Dai provvede un turbocom1600 g/m e fino ai 2500 le varianTi Dell’om 936 pressore asimmetri asimmetriviene sprigionato il 90% 175 kW (238 CV) a 2200 g/min 1000 Nm a 1200-1600 g/min co a geometria fissa della potenza massima, 200 kW (272 CV) a 2200 g/min 1100 Nm a 1200-1600 g/min dotato di intercooler, mentre la coppia massima che consente ai gas di è disponibile già a 1200 220 kW (299 CV) a 2200 g/min 1200 Nm a 1200-1600 g/min scarico dei tre cilindri g/m e rimane costante fino 235 kW (320 CV) a 2200 g/min 1300 Nm a 1200-1600 g/min posteriori di arrivare ai 1600. Discorso analogo direttamente alla turbisi può fare per il freno mo260 kW (354 CV) a 2200 g/min 1400 Nm a 1200-1600 g/min na tramite il sistema di tore a decompressione a peso OM 934 495 kg ricircolo, senza perdita doppio ciclo, che sprigiona peso OM 936 650 kg alcuna. Per ottenere potenze da 145 a 170 kW intervalli di manutenzione fino a 120.000 km emissioni euro 6 ci si afsui quattro cilindri e dai fida al sistema BlueTec 235 ai 300 kW sui sei, tutvita filtro antiparticolato fino a 240.000 km con SCR e iniezione di te raggiunte già intorno ai percorrenza senza revisioni 750.000 km AdBlue nel catalizzato2700-3000 g/m. A garantirgli elevate doti di ripresa è re a valle e, in aggiunta, Tutte queste soluzioni, insieme al montaggio laterale della una corsa lunga (alesaggio/corsa: un sistema di ricircolo dei gas di pompa dell’acqua, rendono questi 125/145 mm), mentre alla robustez- scarico eGR, che in questo caso, motori più leggeri: il quattro cilin- za provvede un basamento in una per contenere i pesi, fa a meno dri si ferma a 495 kg, il sei a 650 kg. lega di ghisa grigia, una testata cilin- del collettore del liquido di rafdri in ghisa con grafite vernicolare e freddamento. Il filtro antiparpistoni di acciaio. ticolato,, specifico per questo L’OM 470, La trasmissione è resa silenziosa motore, è più leggero di quello una potenza… leggera Veniamo all’OM 470, pensato so- da due alberi a camme in testa dell’OM 471. so prattutto per applicazioni interes- di tipo composito, installata sul Ma l’OM 470 impressiona soprattutto per i consumi. Quelli del gasolio sono ridotti anche grazie a gruppi ausiliari come la pompa regolata del liquido di raffreddamento e il comcom pressore d’aria ottimizzato. E poi gli intervalli di mama nutenzione arrivano a 150.000 km, km il filtro antiparticolato fino a 450.000 sate alla tara leggera. Non a km, la vita del propulsore a caso il peso si ferma a 990 1,2 milioni di km. Se si perper kg, 50 in meno del suo precorrono 100.000 km l’anno, decessore OM 457. equivalgono a quasi 12 anni Il 95% della coppia massidi esercizio senza fare alcuna ma è disponibile già a 800 revisione. Un bel viaggiare… g/m e si conserva fino ai 1400. 58 aprile 2012


novità pesanti

L’ASSALE A TANDEM SR1360T DI DAF L’

VOGLIA DI LEGGEREZZA DAF è alla ricerca di nuove soluzioni - chiamate ATe – per ridurre i consumi e incrementare l’efficienza. L’ultima trovata è un nuovo assale a tandem con sospensione pneumatica e riduzione singola che pesa 375 kg in meno del suo predecessore. Così anche i consumi si alleggeriscono…

S

i chiama ATe il programma DAF che raccoglie soluzioni finalizzate a ridurre il consumo di carburante e a incrementare l’efficienza. Tipica soluzione ATe è il nuovo assale a tandem SR1360T con sospensione pneumatica e riduzione singola, sviluppato per applicazioni pesanti che, in virtù delle elevate masse della combinazione, richiedono trazione supplementare e sono caratterizzate da limitate condicondi zioni di guida fuori strada. Risulta per esempio

ideale per un uso su lunghe distanze in applicazioni di trasporto speciale, su veicoli costruiti con installazioni di macchine ed ECO-combinati, che raggiungono un peso rimorchiabile di 60 ton e necessitano di un “aiutino” in termini di trazione. Il vantaggio del nuovo assale si esprime soprattutto sulla bilancia e nel portafoglio, visto che pesa 375 kg in meno dell’assale a tandem con riduzione nel mozmoz zo e consuma

più del 5% in meno di carburante. Senza considerare che anche i costi di manutenzione diminuiscono, visto che richiede sostituzione soltanto ogni tre anni o ogni 450.000 km. L’assale SR1360T, equipaggiabile su tutti i modelli 6x4 e 8x4 dei modelli CF85 e XF105, è disponibile in due varianti con capacità di carico tecnica di 21 o 26 ton per un peso rimorchiabile totale massimo di 70 ton. Per le applicazioni speciali, la MTC può raggiungere un massimo di 120 ton.


test Medi

RENAuLT MIDLuM 300.16 4x4 RENA

SENZA COMPROMESSI UN PROFESSIONISTA

Un veicolo superspecialistico destinato a impieghi complessi, come cantieri di montagna e soccorsi in condizioni estreme

L

a nicchia della nicchia. Così verrebbe di classificare questo Midlum 4x4 che fa proprio dell’estrema specializzazione il suo tratto caratteristico. Certo non è un ambito in cui si fanno i grandi numeri, a maggior ragione se si considerano le scarse risorse a disposizione delle nostre municipalità, principali player in questi settori. Ma proprio per questo va apprezzata la determinazione con cui Renault Trucks propone questo modello, non solo per fini commerciali diretti, ma anche per sottolineare attraverso le sue indubbie doti l’alto livello tecnologico raggiunto da tutta la gamma Midlum. Trazione integrale permanente con bloccaggio sui due differenziali anteriore e posteriore e su quello longitudinale, sei marce più ridot60 aprile 2012

te e bloccaggio dei giri motore sono alcune delle caratteristiche di questo Midlum che ne sottolineano lo spirito «duro e puro». Un vero mulo, per usare un’espressione molto cara ai montanari, che sarebbe stato tanto utile lo scorso febbraio quando il paese si è bloccato davanti alla neve. IL TEST La cava di Lonate Pozzolo ha il pregio di unire a un’ambientazione molto piacevole passaggi indubbiamente impegnativi, resi ancora più probanti da alcune nuove piste in fase di realizzazione per raggiungere altri siti produttivi. La vicina tangenziale dell’aeroporto di Malpensa è invece utile per un breve tragitto stradale che, come vedremo, non piace molto al Midlum 4x4.

COND I ALLA ZIONI PROV A Mete o: sole Temp eratu ra: 18 Traffi °/25° co: in C c ava fo secco , scorr ndo evole in stra da

IN CAVA Un posto di guida che eredita tutto il comfort (e anche il look molto aggraziato) dei Midlum stradali. E quelle plastiche che nella versione stradale possono apparire migliorabili, qui risultano il giusto completamento di un veicolo essenziale. Cambio rigorosamente manuale, freno motore a due posizioni con


la leva alla sinistra del volante e, a destra, due file di tasti che completano il «quadro di regia» del veicolo: sopra il comando della presa di forza, un originale quanto pratico «abbinatore» del freno motore con il pedale del freno di servizio, il cruise control con relativa regolazione (per altro duplicata sul volante) e l’hill holder per le partenze in salita. Sulla fila inferiore, il bloccaggio del regime del motore (molto utile come vedremo in seguito), i tre bloccaggi dei differenziali e il tasto per le ridotte riconoscibile per l’effige della tartaruga. C’è tutto quanto serve per il primo giro che affrontiamo a veicolo scarico per verificare la motricità anche in condizioni non certo ideali. La prima sensazione è di grande si-

È il momento di affrontare una salita impegnativa e procediamo al bloccaggio di tutti i tre differenziali e a inserire le ridotte: l’angolo di attacco e la pendenza sfiora il 45%, ma non corre minimamente il rischio di toccare il paraurti, mentre il veicolo procede con sicurezza anche quando il contagiri indica che siamo scesi sottocoppia. In discesa interveniamo con il freno motore e mai abbiamo la sensazione di scivolare nonostante il veicolo sia completamente scarico. Riproviamo con l’acceleratore bloccato a un regime intermedio grazie allo specifico comando e l’ascesa diventa ancora più semplice, così come la discesa dove non c’è neppure la necessità di usare il freno motore: provvede a tutto il

CI PIACE

NON CI PIACE

+ MOTRICITà

- SALITA

Ottima in tutte le condizioni a pieno carico come a vuoto

Troppa la distanza dal gradino più basso al terreno

+ MOTORE

- SU STRADA

Generoso e potente è il perfetto completamento di questo Midlum

La sesta marcia è un po’ troppo corta nei trasferimenti stradali

NUMeRI PeR Le OReCCHIe 36 db a veicolo spento

58 db

col motore al minimo

72 db

a 1.200 g/min

e un po’ complessa l’operazione di disinserimento dei differenziali che richiede anche una breve retromarcia. In compenso tutta la conformazione scelta è riassunta sul monitor del cruscotto e si ha sempre la situazione perfettamente sotto controllo. Carichiamo di sabbia il cassone e abbiamo la sensazione di essere ben oltre le 16 t di MTT nominali del veicolo. Poco male. Riproviamo ad affrontare la medesima salita e discesa, questa volta senza bloccare il differenziale anteriore, mantenendo quindi la possibilità di sterzare, ma in prima marcia invece che in seconda (ovviamente

+ CAMBIO Preciso e facile da manovrare non fa rimpiangere l’automatizzato

curezza: il cambio è preciso negli innesti, forse un po’ lungo come corsa, ma molto docile. Il solo innesto retromarcia richiede uno sforzo supplementare. Anche il pedale della frizione è morbido il giusto.

Midlum. Scomoda semsem mai è l’impossil’impossi bilità di sterzare con il differenziale anteriore bloccato

scHeDa Tecnica renaulT miDlum 300.16 4x4 Motore

Cambio

Modello DXi7 | Cilindrata cc 7.150 | N. cilindri 6 in linea | Valvole per cilindro 4 | Alesaggio x corsa mm 108x130 | Alimentazione iniezione elettronica | Potenza cv (kW) 300 (217) a 2300 g/min | Coppia Nm/giri 1071 Nm da 1200-1800 g/min | Omologazione Euro 5 Capacità coppa olio l 21,8 | Cambio olio km 60.000 (lubrificazione standard); km 30.000 (uso severo)

Tipo manuale ZF 6S 1000 TO N. marce 6

Sospensioni

Anteriori e posteriori a lame paraboliche rinforzate

Ruote

Cerchi acciaio Pneumatici 11 R 22,5

Freni

Anteriori a disco Posteriori a disco Stazionamento a comando pneumatico

Serbatoio

Materiale lamiera Gasolio l 210 Urea l 20

Dimensioni

Lunghezza max mm 7044 | Larghezza mm 2426 alle ruote posteriori | Passo mm 3500 | Altezza senza spoiler mm 3017 Tara veicolo allestito kg 8900 | Tara solo autotelaio kg 5725 | Peso complessivo kg 16.000

Prezzo

Listino base euro 94.240,00 Iva esclusa | Listino veicolo in prova euro 106.714,00 Iva esclusa

aprile 2012

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test Medi

RENAuLT MIDLuM 300.16 4x4 RENA

Il look esterno, molto simile al modello stradale, non fa trapelare i connotati professionali di questo Midlum. Poco male perché gli elementi che lo caratterizzano sono tutti pensati e funzionali all’uso in fuoristrada.

FARI Ben protetti sia dalla grata che dal paraurti raggruppano in un unico elemento tutte le luci.

GRADINI Alti, anche troppo, se non si è di statura elevata, con l’elemento più basso su un supporto rigido. Forse si poteva montarlo su un elemento deformabile un po’ più basso.

La derivazione dai modelli stradali garantisce un eccellente comfort e un look ricercato, non abituale per un veicolo offroad, ma molto apprezzabile perché è comunque rispondente alle esigenze di praticità e robustezza degli impieghi più duri.

CONSOLLE Ecco i tasti attraverso i quali si conforma il veicolo a seconda delle diverse esigenze operando sui bloccaggi dei differenziali, le ridotte e le altre regolazioni. MOTORE Il Midlum 4x4 è offerto con motorizzazione DXi7 a 6 cilindri in linea di 7 litri declinata su due potenze, 270 e 300 CV. Quella maggiore (in prova) è accreditata di una coppia di 1071 Nm da 1200 a 1800 giri/min. Omologazione Euro 5 con sistema SCR (con urea). sempre ridotta). Anche questa volta non incontriamo la minima difficoltà tanto che ci viene voglia di sfidare anche una salita che si inerpica sul fianco della montagna dove, a detta di chi ci lavora, fanno fatica anche le pale meccaniche. Ma alla fine abbiamo ragione anche di questa con una facilità quasi disarmante.


CALANDRA Tutti i livelli sono facilmente individuabili e si percepisce un’impiantistica molto ben progettata: la sensazione è di grande ordine e razionalità. PLANCIA Pratica e razionale, tutti i comandi sono facilmente raggiungibili, mentre la leva del cambio incassata facilita, ma non troppo, l’attraversamento della cabina.

CAMBIO E TRASMISSIONE La soluzione a sei rapporti con ridotte è l’unica disponibile, come è giusto che sia per un veicolo così specialistico. I rapporti variano da 6,75 a 0,77 e il passaggio delle marce è assistito da un efficiente Servoshift. Ponte a doppia riduzione nei mozzi e coppia 14x41 (rapporto 2,93). SULLA VIABILITà ORDINARIA È il momento di uscire dalla cava per affrontare qualche strada urbana e un breve tratto di tangenziale vicino all’aeroporto. Nonostante il posto di guida si adatti perfettamente anche all’uso stradale, si capisce subito che questo non è l’habitat

ideale per il Midlum 4x4: a 50 km/h siamo in sesta marcia a 1150 giri/min che a 90 km/h diventano addirittura 2100, quasi un regime di rotazione da diesel veloce automobilistico e comunque sicuramente oltre la linea verde. Comodo invece è l’abbinamento del pedale del freno al

GAVONI Sotto la panchetta dei passeggeri si apre questo gavone che può essere chiuso con una serratura dedicata. Ottima la dotazione di stipetti.

TELAIO, FRENI E SOSPENSIONI Frenatura elettropneumatica a due circuiti indipendenti con gestione elettronica EBS. Dischi su tutti gli assi. Sospensioni a lame rinforzate con barre stabilizzatrici e ammortizzatori telescopici. Sezione dei longheroni del telaio 220x70x5/6/7/8 mm a seconda di passo, sospensione e tonnellaggio. freno motore che permette di essere anche un po’ distratti: la frenata sarà sempre potente e sicura. Abbiamo così la conferma che il Midlum 4x4 è stato pensato e costruito per le missioni offroad più dure. Quelle che non accettano compromessi. Proprio come lui. aprile 2012

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Brevi di pesanti www.DAFBBI.COM per Gli allesTiTori Per fornire un supporto agli allestitori di veicoli, Daf ha creato un sito Web con i disegni dettagliati dei telai, le schede tecniche e le linee guida per l’allestimento dei veicoli del marchio olandese. Di-

sponibile in dieci lingue, sul sito gli allestitori possono consultare le visualizzazioni a griglia, utilizzabili durante l’applicazione di bande, logo e marchi aziendali al veicolo. Gli utenti possono anche scaricare dal sito Web i file CAD utili per lo sviluppo dell’allestimento, mentre sono state create animazioni 3D che consentono al trasportatore di vedere esattamente il risultato finale della sovrastruttura completata su strada. Il sito Web è disponibile in inglese, olandese, ceco, francese, tedesco, ungherese, italiano, polacco, spagnolo e russo.

64 aprile 2012

AEROTwIN-BOSCH

per una TerGiTura oTTimale su oGni veicolo Avere in ogni momento la garanzia di una buona visibilità rappresenta un fattore determinante per la sicu sicurezza di marcia e, in questo senso, vanno le spazzole flat Aerotwin di Bosch - senza armature e senza snodi esterni – disponibili sia per i veicoli commerciali leggeri sia pesanti. Grazie a una tec tecnologia d’avan d’avanguardia, le spaz spazzole Aerotwin assicurano una tergitura ottiotti male su tutta la superficie del parabrez parabrezza, un’estrema silenziosità di funzionamenfunzionamen to, una durata superiore del 30% rispetto alle spazzole di tipo tradizionale e una sostituzione facile e veloce grazie a adattatori universali pre-assemblati. La gamma Aerotwin Retrofit è composta da 9 codici di spazzole (con lunghezze da 450 a 700 mm) in confezione singola, comprendente tutti i tipi di agganci necessari per la corretta installazione su questa tipologia di veicoli (bracci 9x4, 12x4 o fissaggio a vite). Sono inoltre disponibili anche Aerotwin con ugello

lavavetro integrato, come quelle montate sul Daily.

RENAULT TRUCKS CONTRO I CONSUMI

Renault Trucks a Intermat (Parigi Villepinte, 16-21 aprile) proporrà le soluzioni Optifuel dedicate ai professionisti edili. In esposizione le ultime novità della gamma Renault Trucks come il Premium Lander 6x2 OptiTrack, il Kerax XTREM 8x4, il Midlum 4x4 e un Maxity con ribaltabile ma soprattutto le soluzioni per ridurre il consumo di carburante messe sul campo dal marchio della losanga. In primo piano saranno quindi la formazione alla guida razionale con “Optifuel Training”, un servizio per ottimizzare i consumi fin dai primi chilometri tramite “Optifuel Academy”, un sof software di gestione e monitoraggio della flotta Optifleet, un software di monitoraggio e gestione dei consumi “Optifuel Infomax”, un GPS, scaricabile su smartphone, per suggerire agli autisti il percorso migliore “NavTruck”. Da un punto di vista tecnologico, l’accento verrà posto sul cambio robotizzato Optidriver + e il pack Optiroll, che sfrutta l’inerzia del veicolo per ridurre il consumo di carburante.


MAN FULLSERVICE, IN UNA RATA I COSTI DI GESTIONE

Tre diversi pacchetti consentono di concentrare in un costo giornaliero tutte le spese correnti, dalla rata del leasing alle riparazioni. Un unico costo per la gestione completa dei veicoli, prefissato e immutabile, che aiuta a gestire l’impresa di autotrasporto in maniera oculata. Questa è FullService, l’ultima of offerta lanciata da MAN, che prevede la concentrazione in un’unica rata, uguale per tutta la vita lavorativa del veicolo, di tutte le spese di gestione. E siccome – al pari di un abito – ogni missione richiede una differente gestione del veicolo, FullService si articola in tre taglie: - la S associa alla rata del leasing l’estensione di garanzia sulla catena cinematica fino a 5 anni o 120 mila km/anno; - la M aggiunge anche il contratto di manutenzione programmata; - la L garantisce pure il servizio di riparazione per tutta la durata del contratto. Tutti contratti che possono essere abbinati soltanto con l’acquisto di un nuovo TGX EfficientLine nelle varianti da 440 e 480 CV e modulati in 42, 48 e 60 mesi. In aggiunta, è possibile includere nel pacchetto l’assicurazione furto, incendio e cristalli ed eventualmente anche la kasko. Volendo scendere sul concreto, se si prende un MAN TGX EfficientLine 18.440 in configurazione standard per un finanziamento di 60 mesi, con la Taglia S si va a pagare una rata giornaliera di 42,00 euro, con la M si sale a 46,00, con la L si parte da 53,00. Una cifra che comprende tutto, tranne autista, gasolio assicurazione RCA e pneumatici. Senza considerare che, alla fine del periodo contrattuale, è garantito il valore di riscatto.

LA BATTERIA? SI TROVA CON UNA APP

Exide Technologies ha lanciato a livello Europeo la prima App che consente di trovare la giusta batteria per ogni applicazione. Disponibile gratuitamente su Apple Store, mette a disposizione un catalogo online per quegli utenti che ricercano la giusta batteria di ricambio, a marchio Exide o Tudor, per il proprio veicolo indicando uno qualsiasi dei codici identificativi di una batteria, per un’utenza più professionale. Disponibile in italiano (e in altre 11 lingue europee) viene aggiornata ogni trimestre con nuovi dati e informazioni; di semplice utilizzo, bastano pochi click per trovare la giusta batteria, ovunque e in ogni momento. Nei prossimi mesi Exide estenderà la App anche ad altre applicazioni mobile.

«GO FOR EFFICIENCY» DI VDO

Parte anche quest’anno la campagna “Go for Efficiency” di VDO, indirizzata a chiunque voglia sostituire il vecchio tachigrafo analogico o aggiornare il nuovo tachigrafo digitale. I clienti possono approfittare della calibrazione annuale prevista obbligatoriamente dalla legge per passare al DTCO 1381 versione 1.4,

risparmiando tempo e denaro. Il DTCO versione 1.4 fa guadagnare preziosi minuti di guida già dal primo utilizzo, in quanto è aggiornato in base al nuovo Regolamento CE 1266/2009, che prevede l’applicazione della “Regola del Minuto” che prescrive che sia l’attività di maggior durata verificatasi nell’arco di 60 secondi ad essere registrata come attività per quel minuto. L’offerta di VDO “Go for Efficiency” prevede inoltre pacchetti che comprendono anche il dispositivo di bordo VDO DLD (in versione GPRS e Wi-Fi), per gestire automaticamente il trasferimento dei dati della propria flotta, in accordo con le normative vigenti e la TIS Track&Trace,

aggiuntiva di TIS-Web (il software di gestione dei dati di legge dei tachigrafi digitali e delle carte conducente), che consente la “tracciabilità” della merce trasportata, localizzando in tempo reale i veicoli le valutazioni sulle attività di guida degli autisti direttamente sul PC, iPhone e iPad. TIS Track&Trace fornisce anche la localizzazione in tempo reale dei veicoli e lo storico dei viaggi, permettendo di verificare la “tracciabilità” della merce trasportata. aprile 2012

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rotolando

PRODOTTI, AccESSORI E SERVIZI «INTORNO» ALLO PNEuMATIcO

CONTINENTAL HTL2 E HTR2 ancHe per cercHi Da 17,5” Continental amplia l’offerta di pneumatici da rimorchio della Ge Ge-nerazione 2, 2 una gamma di pneumatici completamencompletamen te rinnovata, che coniuga le ultime in-novazioni tecnologiche con le esigenze di diminuzione di costi e di economicità della gestione nel settore dei trasportraspor ti: durata chilometrica elevata, basse emissioni, bassa rumorosità, trazione elevata anche in condizioni invernali. I nuovi modelli per il cerchio da 17,5” sono denominati HTL2 e HTR2. Gli pneumatici HTL2 a sezione ribassata sono progettati per un uso su lunghe distanze e tratte rettilinee, in particolare su rimorchi e semirimorchi per il trasporto di grandi volumi. Il nuovo profilo dell’HTL2, grazie alle sue strette scanalature longitudinali e alle spalle chiuse, favorisce una minore resistenza al rotolamento. Inoltre un battistrada più profondo e l’alta stabilità garantita dalla carcassa e dalla mescola di gom-

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ma utilizzata (sviluppata appositamente per questa applicazione) contribuiscono a ridurre i consumi di carburante. A questi importanti vantaggi bisogna aggiungere una vita utile più lunga rispetto alla generazione precedente. Gli HTR2 sono progettati per l’utilizzo su tratte popo livalenti. Grazie alla loro elevata capacità di carico possono essere impiegati per applicazioni anche molto diverse tra loro. Lo speciale disegno del battistrada con blocchi e scanalature sottili garantisce la tenuta della strada, evita che pietre e detriti restino incastrati e allo stesso tempo assicura una maggiore silenziosità e un minor consumo di carburante anche nelle condizioni di utilizzo più dure. Il nuovo HTR2 combina alta redditività, maggiore durata e livelli di sicurezza ulteriormente migliorati. Come tutti gli pneumatici Continental della Generazione 2 i nuovi modelli presentano altre caratteristiche innovative, come la cintura triangolare composta da quattro strati, la carcassa rinforzata e il sistema di contenimento dell’aria AirKeep, contro la perdita di pressione interna. Gli HTL2 sono disponibili nelle dimensioni 245/70 R 17.5, 215/75 R 17.5 e 235/75 R17.5. Gli HTR2 nelle dimensioni 205/65 R.17.5, 215/75 R 17.5 e 235/75 R 17.5.

GOODYEAR il pneus innovaTivo Dell’anno Un’innovazione di Goodyear, progettata per prolungare la vita dei sottostrati di battistrada impiegati nella ricostruzione degli pneumatici autocarro e per migliorare la qualità e le prestazioni, è stata eletta Innovazione dell’anno nella costruzione dei pneumatici dal Tire Technology International. La Tecnologia del cuscino multistrato per i ricostruiti (Retread Multi-Piece Cushion Technology) è stata premiata da una giuria internazionale e indipendente, composta di professionisti del settore, ingegneri e professori universitari. Il cuscino multistrato di Goodyear contiene tre diversi strati di cui il primo è una barriera che prolunga la durata di conservazione del prodotto, un importante vantaggio per le aziende di ricostruzione autorizzate Goodyear. Gli altri strati comprendono ingredienti attentamente selezionati che, quando sono mescolati, completano il kit di vulcanizzazione. Il cuscino multistrato è resistente al calore e pertanto elimina la necessità di raffreddamento, un altro vantaggio per le aziende di ricostruzione. Infine la sua forma rotonda è esclusiva e lo rende più funzionale. Il Goodyear Commercial Tire Systems offre un ampio portafoglio di prodotti e servizi per l’industria delle flotte commerciali, compresa una gamma completa di pneumatici per il primo equi-


paggiamento e il ricambio. Tra i servizi proposti, il centro Soluzioni fleetHQ, attivo 24 h su 24, 7 giorni su 7, strumenti di gestione degli pneumatici, informazioni online e strumenti per la soluzione di problemi aziendali per le flotte commerciali del futuro.

RICOSTRUITI

i nuovi sTanDarD Dei maTeriali Il nuovo livello qualitativo minimo dei materiali impiegati per la ricostruzione degli pneumatici è stato fissato dall’Airp, Associazione Italiana dei Ricostruttori di Pneumatici, che ha emanato il capitolato LTH 110, predisposto per di fissare il livello qualitativo

minimo dei materiali impiegati nel processo di ricostruzione, così da assicurare al prodotto sicurezza, prestazioni e durata. La ricostruzione deve avvenire con il rigoroso rispetto di norme tecniche (la Ece Onu 108 e la Ece Onu 109) emanate dalla Commissione Economica per l’Europa dell’Ufficio Europeo delle Nazioni Unite (Unece) e resi obbligatori in tutti i paesi della Ue dal 13 settembre 2006. Le norme Ece Onu riguardano il processo di ricostruzione e garantiscono che le procedure seguite rispondano pienamente alle regole di buona fabbricazione. Ai materiali provvede il nuovo capitolato dell’Airp, certificato dal Cerisie (laboratorio per la certificazione e la ricerca sui sistemi elastomerici), è disponibile sul sito dell’Airp http://www.asso-airp.it/ it/lth110.php. Come è noto, gli pneumatici ricostruiti consentono notevoli risparmi senza comportare alcuna rinuncia alla sicurezza della circolazione. Il risparmio non è però l’unica ragione che sta alla

base della ricostruzione. Questo processo, prolungando la vita dello pneumatico, rallenta le esigenze di smaltimento degli usati. La ricostruzione ha quindi anche un’alta valenza ambientale.

Due Giri Di... parole il reGolamenTo sull’eTicHeTTaTura DeGli pneumaTici stabilisce i requisiti relativi alle informazioni da riportare in etichetta sull’efficienza nel consumo di carburante, sull’aderenza su bagnato e sul rumore esterno da rotolamento degli pneumatici. Lo scopo è quello di aumentare la sicurezza e l’efficienza ambientale ed economica del trasporto su strada attraverso la promozione di pneumatici sicuri, che favoriscano l’efficienza nei consumi e con bassi livelli di rumorosità. Questo Regolamento consentirà agli utenti della strada di fare scelte più consapevoli quando acquisteranno gli pneumatici prendendo in considerazione questi fattori insieme agli altri normalmente considerati nel processo di acquisto. La classificazione degli pneumatici va in base a una scala da “A” a “G”, proprio come accade per gli elettrodomestici. nuova sTruTTura orGanizzaTiva per BriDGesTone europe in linea con le strategie organizzative che hanno recentemente portato l’ing. Franco Annunziato ad assumere la carica di ceo e presidente di Bridgestone Europe. La nuova struttura europea prevede la creazione di sei regioni commercia-

li guidate ognuna da un management team. Nell’ambito della nuova organizzazione, Bridgestone Italia coordinerà, dalla sede di Agrate Brianza, la Regione Sud (Bridgestone Europe, South Region) che comprende, oltre all’Italia, altri 11 paesi: Albania, Bosnia, Bulgaria, Croazia, Kosovo, Macedonia, Malta, Montenegro, Romania, Serbia, Slovenia, per un totale di 200 dipendenti. sTuDio conTinenTal: i viDeoGiocHi fanno riscHiare più inciDenTi. Chi usa videogame di carattere motoristico sportivo con oggetto gare o inseguimenti ha maggiori probabilità di incidenti, di passaggi col semaforo rosso e di danni per manovre sbagliate nell’uso quotidiano del veicolo. È la classica sindrome dell’eccesso di sicurezza che colpisce i guidatori virtuali e li trasforma su strada in potenziali pericoli per sé e per gli altri in quanto ripetono spesso inconsciamente i virtuosismi da computer nella realtà della guida. Gli autori della ricerca di Continental hanno però evidenziato anche aspetti positivi derivanti dalla capacità di concentrazione e dallo sviluppo dei tempi di reazione di fronte a un imprevisto.

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seMiriMorchi

NuOVO S5 EVO SERIE 2012

MISSIONE: MIGLIORARE LA PERFEZIONE È questo l’obiettivo che si è data la nuova Emilcamion nel ridefinire il ribaltabile S5 EVO, arricchendolo di nuove soluzioni e inedite tecnologie, senza però aumentare i costi di massimiliano Barberis

T

utto è nato un anno fa, alla fine di agosto. E da allora in pochi mesi si sono manifestati sia i primi risultati sia la partecipazione alle principali manifestazioni nazionali e internazionali (Lione e Pesaro). Parliamo della joint azionaria fra Tecnokar ed Emilcamion (concretizzata nella società TKE), che a quanto sembra, sta dando buoni frutti. «Le cose vanno bene – esordisce Marco Bettini, storico patron di Emilcamion e da sempre sostenitore della necessità di aggregazione nel mondo degli allestitori – l’integrazione dei prodotti è a buon punto. In particolare è iniziata con questo nuovo mezzo – l’S5 EVO, serie 2012 – frutto di progetti e di nuove tecnologie utilizzate dal mio vecchio gruppo di Argelato e da Tecnokar, ora messe insieme». Il messaggio, che lancia Bettini, in questo difficile momento del

settore è che «nonostante la profonda crisi, il Gruppo Tecnokar sta investendo sul futuro e su nuovi clienti. «Abbiamo migliorato la perfezione», come recita lo slogan con cui viene lanciato il ribaltabile. Cosa vuol dire? «Vuol dire – risponde Bettini – che in quest’ultimo prodotto, ma in realtà primo di una lunga serie futura, abbiamo ‘buttato dentro’ quanto di meglio era disponibile e possibile, senza aumentare i costi e migliorando funzionalità e qualità. E, quindi, in definitiva il prodotto Emilcamion diventa molto più competitivo, proprio grazie alle economie di scala possibili tra le aziende». Il controtelaio di nuova concezione della S5 Evo 2012 è costruito interamente in acciaio S700 con snervamento 600 N/mm2, e differisce rispetto al precedente per la mensola po-

steriore di rotazione più ampia, che garantisce, con l’aumento di superficie, una maggiore stabilità in fase di scarico del materiale. Inoltre, il co nt ro telaio è stato dotat o di

L’altezza dell’apertura ad ala di gabbiano è stata portata di serie da 450 mm a 700 mm. Grazie alla sponda arcata, nella parte centrale lo spazio aumenta a 950 mm

Il controtelaio è interamente costruito in acciaio S700 equipaggiato di una mensola posteriore di rotazione allargata per garantire una maggiore stabilità in fase di scarico

La struttura della vasca ha un fondo maggiormente arrotondato, rispetto alla precedente versione. Tecnologia che aumenta la facilità di discesa del materiale durante lo scarico

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un supporto centrale, applicato anche sotto al pianale della vasca, che ha la duplice funzione di guidare la cassa in posizione centrale durante l’ultima fase di abbassamento e di mantenerla in tale posizione, durante la marcia, contrastando le spinte laterali, come nella guida in una curva o nelle rampe di accesso alle autostrade. Il controtelaio è dotato di tamponi continui in gomma fissati ai long heroni , su cui la vas ca ap-

i seGreTi Del copricarico spinnaKer Nella versione base il copricarico Spinnaker è stato mantenuto ad arco e dotato di comando automati automatico a controllo elettronico di apertura e arretramento del telo a inizio ribal ribaltamento, per evitare collisioni con l’apertura della sponda.

poggia per tutta la lunghezza, distribuendo molto più omoge omogeneamente in questo modo le pressioni del carico. Sono pre presenti ulteriori due tamponi di appoggio in corrispon corrispondenza della sponda anteriore. Della precedente versione è rima rimasto l’impianto idraulico con cilin dro frontale di s olleva mento e s istema di commutazione idraulica Dual 8 Control. La struttura della va vasca ha un fondo maggiormente arrotondato, rispetto alla prece precedente versione. Tecnologia che aumenta la facilità di discesa del

scHeDa Tecnica Sovrastruttura ribaltabile posteriore con cilindro di sollevamento frontale Cassa autoportante poligonale Sponda posteriore apribile idraulicamente con sistema Dual Control sia basculante che ad ala di gabbiano a un’altezza di 700 mm. Volume 18-20 m3

Spessori fondo 6-12 mm

Pareti 4-8 mm

Lung. piano carico 5.500 mm

Lung. massima 6.50 mm

Luce di carico massima 5.840 mm

Lunghezza massima 2.550 mm

Altezza piano di appoggio 1.900 mm

Tara 3.800 kg

Modello Lungo 19-21 m3 (ha uno sbalzo posteriore maggiorato che elimina la prolunga di scarico)

La copertura, oltre a prevedere il consueto gancio di sicurezza, è dotata di pattini in teflon che, scorrendo dentro un apposito canale ricavato nello stesso perimetrale della vasca, migliora la stabilità di scorrimento e la sua tenuta anche lungo percorsi ventosi. I cavi di scorrimento del telo, per evitare l’interferenza durante il caricamento del veicolo, sono più bassi di 25 mm rispetto il filo superiore delle pareti laterali. Il motore di movimentazione della copertura si trova in posizione protetta dal salvacabina e permette una più comoda accessibilità nel caso di un’eventuale manutenzione o movimentazione di emergenza.

materiale durante lo scarico. È stata anche maggiorata la larghezza utile del vano interno di 30 mm, che si traduce in una capacità aumentata di 0,4 m3. Nella costruzione della vasca vengono utilizzati di serie acciai anti usura HB400 (HB450 o HB500 sono utilizzati a richiesta). Importante da porre in evidenza è la forma della parete laterale, fatta in un unico pezzo che consente alle nervature di uscire fino alla parte estrema, consentendo un miglior deflusso del materiale. Le pinne laterali sono intercambiabili, in acciaio S700, con snervamento da 600 N/ mm2. Sono disponibili anche in acciaio inox fiorettato (in optional) e proteggono la zona degli assali da polvere e detriti. La sponda posteriore ha un’apertura che, nella versione ad ala di gabbiano, arriva a 700 mm, mentre il tetto che offre uno spazio di passaggio di 950 mm rispetto al filo superiore delle pareti laterali e consente un migliore e sicuro deflusso dei materiali. L’allestimento ha di serie i parafanghi, la scaletta di salita laterale, il cassetto porta attrezzi, il portaruota di scorta alloggiato sulla sponda anteriore. Fra gli accessori disponibili a richiesta, la prolunga scarico in finitrice che può essere scelta con il piano di carico o smontabile. aprile 2012

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Brevi di trainato UN ELEFANTE APERTO O CHIUSO IN SOLI 35 SECONDI

Risparmio di tempo, assenza di parti mobili, come le stecche, che possono essere perse e occupano spazio o rappresentare un pericolo per la sicurezza per i conducenti che hanno bisogno di salire sul piano di carico, aeae rodinamica migliorata, costi del

carburante ridotti e una superficie migliore della livrea esterna attraverso il telo maggiormente teso. Questi i vantaggi del nuovo telo Schmitz. Disponibile come Universal (2.600 mm di altezza interna) o come un Mega (3.000 mm di altezza interna). La luce laterale arriva a una larghezza di 8.750 millimetri e a una larghezza interna massima di 2.490 millimetri. Inoltre è conforme ai requisiti della sicurezza del carico secondo le linee guida DIN EN 12642 XL. La nuova centina S.CS gestisce con facilità l’apertura fino a 45 volte al giorno, senza subire alcun danno e non richiede ulteriori ispezioni per manutenzione o lubrificazione. A differenza dei sistemi tradizionali, la centina è guidata dall’alto e dal basso da cuscinetti a sfera in acciaio, che mantengono il telo teso. Questo elimina l’uso di tensionatori. E permette al conducente di scorrere il telone dalla parte posteriore o anteriore del rimorchio. accoppiabile con il nuovo Eco Disc di Casa. Alleggerito di 13 kg e cataforizzato (Ktl Zn), assicura resistenza agli agenti atmosferici e un’ora in meno nel cambio dei dischi su un tridem. È disponibile per portate di 9 e 12 ton per dischi da 370 mm e 430 di diametro. 70 aprile 2012

TuTTO quANTO.... SI cARIcA DIETRO LA cABINA IN DUE PER IL 2020

Krone e Brüggen produttore di componenti e di mezzi celebrano i 25 anni della loro partnership e al tempo stesso firmano un accordo che li porterà a collaborare fino il 2020; e che pone le basi per una ancora più intensa cooperazione tra le due società. Al fine di soddisfare le crescenti richieste dei mercati in rapida evoluzione eueu ropei e monmon diali, Krone e Brüggen miramira no a sviluppare ulteriormente le potenzialità economi che mediante l’acl’ac cordo ormai concluso, nonché ad aumentaaumenta re la capacità competitiva in un contesto molto dinamico del mercato europeo. Alla base gli oltre 20 mila trailer furgonati e le 100 mila casse mobili. In foto afferma Bernhard Brüggen, managing partner del Gruppo Brüggen e Bernard Krone (a destra), managing partner di Krone Holding.

KöGEL MIGLIORA IL TETTO APRIBILE

La Casa tedesca offre dal 2012 più facilità d’uso. Il nuovo sistema integrato del telo del tetto del rimorchio è conforme alle normative DIN EN

12642 XL. Le cinghie del tetto, nell’ultima versione progettata sono, come esige la nuova norma, integrate nel tetto stesso del telone. Quindi non ostacolano l’interno del trailer. Questo migliora la maneggevolezza del telone. Il nuovo tetto Kögel integrato è disponibile per le versioni standard di Cargo e Mega.

SOCAGE REGISTRA UN 2011 IN CRESCITA

Raggiungendo i 34,5 milioni di euro di fatturato. Questo risultato segue il già ottimo aumento di fatturato registrato nel 2010, quando Socage chiuse il bilancio con ricavi per 28,6 milioni; l’aumento di fatturato è stato quindi del 21%. Per il 2012 Fiorenzo Flisi, amministratore delegato della società, si prefigge di aumentare ancora il potenziale di Socage: «Abbiamo da poco aperto, insieme ad un costruttore locale di piattaforme isolate, la nuova filiale sudamericana, denominata GS Industria e Comercio de Equipamentos Hidraulicos LtdA (www.gsplatforms. com), a Piracicaba in Brasile da cui ci aspettiamo ottimi risultati». Socage lancerà poi diversi nuovi prodotti quest’anno sia alla fiera Intermat di Parigi che al Saie di Bologna.


novità leggere

IL cOMMERcIALE cOMPATTO DI FuSO cOMPLETA LA GAMMA

CANTER

ADESSO ANCHE

4x4

La versione a trazione integrale è ideale per trasporti in contesti disagevoli, all’interno di cantieri e per quei servizi spazzaneve e spargisale che tanto sarebbero stati utili in quelle settimane di febbraio funestate dal maltempo

D

i nuovo Canter. Rinnovato radicalmente soltanto da un paio di mesi, adesso arriva sul mercato la versione a trazione integrale, perfetta per trasporti in zone disagiate, per servizi di supporto al cantiere,

ma anche per quei servizi spazzaneve e spargisale – resisi necessari in un paio di settimane di febbraio a causa del maltemmaltem po – visti anche i suoi ingombri ridotti in appena due metri di larghezza e il diametro di sterzata a 13,5 m. Senza considerare che, dovendo viaggiare su strade ordinarie e in condizioni normali, dispone pure della trazione integrale inseribile, che aiuta a contenere i consumi di gasolio. Ma scopriamone le

caratteristiche in dettaglio. Si tratta di un veicolo dal ptt di 6,5 t in grado di caricare sul telaio fino a 3.735 kg. kg È equipaggiato con una motorizzazione da 175 CV di potenza abbinata a un cambio manuale a 5 marcie, rapporto al ponte di ben 5,285 e blocco del differenziale sull’asse posteriore di serie. Per le cabine la scelta varia tra la singola e la doppia da 3 e 7 posti, con passi da 3.415 a 3.865 mm. Ma le doti di scalatore del CanCan ter 4x4 si evincono dagli angoli di sbalzo, che misurano 35° sull’anteriore e 24° sul posteposte riore (il Canter 4X2, tanto per rendere l’idea, si ferma rispettirispetti vamente a 18° e 11°), mentre l’all’al tezza libera dal suolo, rispetto al Canter 4x2, passa da 219 a 320 mm. Il Fuso Canter viene prodotto, dalla fine di febbraio, nello stabilimenstabilimen to di Tramagal in Portogallo. aprile 2012

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Brevi di leggeri

SPIGOLATuRE DI VAN E PIck-uP

DOKKER FURGONETTA MADE IN DACIA

Nata sulla piattaforma del Kangoo, Dacia Dokker sarà presentata al Salone di Parigi il prossimo autunno. Disponibile sia in versione van sia passeggeri, sarà costruita nel nuovo stabilimento Renault di Tangeri, in Marocco, dove la pre-produzione è già iniziata, con l’obiettivo di iniziare a vendere prima dell’estate in Romania. Con le porte posteriori a due battenti, tipiche dei veicoli da lavoro, il Dokker, 4,35 metri di lunghezza, potrebbe avere un prezzo d’attacco di 9.000 euro per la versione benzina e di poco più alto per la versione diesel

NOVITà DALLA PAMPA

A maggio è previsto il lancio in Argentina del Mercedes Sprinter. L’evento è correlato all’inizio della produzione, avvenuto a metà marzo, nel nuovo impianto di produzione Daimler di Buens Argentina, in cui la Casa tedesca ha investito una settantina di milioni di dollari. È una iniziativa nel solco della tradizione della presenza

Mercedes nel mercato sudamericano. Dall’inizio della commercializzazione, gli Sprinter venduti in Argentina sono stati oltre 200 mila.

PSA ALLESTITORE?

È notizia assodata il fatto che la Fiat non rinnoverà l’accordo di 72 aprile 2012

collaborazione con il gruppo Psa per la società Sevelnord, radicata nell’impianto francese di Hordain (nel nord della Francia), dove per tanti anni si sono prodotti i monovolume Fiat e Psa. In Francia è già iniziata la discussione su che cosa si potrà fare in sostituzione in quell’impianto che occupa globalmente la bellezza di 2.200 persone. Recentemente, il ministro dell’Industria francese, dopo aver parlato con i dirigenti del gruppo Psa si è lasciato scappare una frase che potrebbe aprire uno squarcio su quello che sarà il futuro. L’ipotesi è quella di un grande reparto (per circa 450 persone) impegnato nell’allestimento di veicoli commerciali, più o meno direttamente sonno il controllo e la gestione dello stesso gruppo Psa. Stabilimenti del genere nel mondo non mancano, ma sono decisamente pochi, per cui si tratterebbe di una novità rilevante. Una vicenda tuta da seguire.

INARRESTABILE VOLKSwAGEN

I dati consuntivi del 2011 sono molto brillanti per il gruppo Volkswagen. Non da meno sono quelli della Volkswagen Nutzfahrzeuge, cioè il “ramo” della Casa tedesca dedicato alla produzione dei veicoli commerciali. E il trend non dà segni di rallentare, anzi… Nei primi due mesi dell’anno le statistiche parlano di 41.300 veicoli venduti nella sola Europa Occidentale, con un aumento del 7,3%. Questo mentre più o meno dappertutto i mercati ristagnano. In “casa”, cioè in Germania, nello stesso periodo c’è stato un aumento del 17%, mentre nell’Europa orientale il balzo è da spavento: 62,8% in più rispetto al 2011.

UN VAN ELETTRICO (NEGLI USA…)

La società specializzata Smith Electric ha presentato il Newton Step Van. La presentazione è avvenuto al salone dei veicoli

commerciali di Indianapolis, ai primi di marzo. Contemporaneamente la Smith ha raggiunto un accordo con FedEx per la fornitura di van elettrici da utilizzare nell’attività di corriere. La Smith è di origini inglesi (ha un impianto a Newcastle) ma opera anche negli Stati Uniti, con uno stabilimento a Kansas City.

…E IN ITALIA UPS SCEGLIE RENAULT

UPS introduce in flotta 3 Kangoo Z.E, i veicoli Renault 100% elettrici; un’iniziativa che rientra nel progetto pilota E-Moving, condotto da Renault e dalla multi-utility A2A Energia per sviluppare soluzioni di mobilità sostenibile. I veicoli, brandizzati con colori e logo UPS, verranno impiegati per il servizio di ritiro e consegna di piccoli pacchi nel centro di Milano. Renault Kangoo Z.E. è la versione 100% elettrica della furgonetta Kangoo Express. Lunga 4,2 m ed equipaggiata con motorizzazione da 44 kW, eroga una coppia di 226 Nm; le batterie agli ioni di litio gli co ns e n tono

u n’ au to n o mia media di 170 km, caratteristica che, unita a una capacità di carico di 650 kg rendono il veicolo ideale nel trasporto merci in città. Attualmente la ‘flotta verde’ UPS conta oltre 2.500 veicoli a carburanti alternativi in tutto il mondo, confermandosi una delle più numerose. Per la ricarica, A2A Energia ha installato un sistema di rifornimento presso la sede di UPS a Milano.


antepriMe leggere

I DuRI TEST DEL VAN MERcEDES-BENZ

CITAN ALLA PROVA DEL GHIACCIO

Il più piccolo van di casa Mercedes si prepara al lancio autunnale affrontanto rigidi test a -40° vicino al Circolo Polare Artico. Perché se funziona oggi in condizioni limite, a maggior ragione funzionerà domani sulle strade e nel lavoro

P

rima il bozzetto, adesso il veicolo, seppure mascherato. Il Citan fa passi in avanti decisi verso il mercato. Passi condotti, ovviamente, in pieno stile Mercedes-Benz, che prevede la sottoposizione del veicolo in lancio a test rigorosissimi in condizioni assolutamente estreme. Come quelli condotti alla temperatura di -40° in Svezia (cui si riferisce l’immagine), ai confini del Circolo Polare Artico, per la precisione in un centro prove allestito nella piccola città di Arjeplog. E qui, in mezzo alla neve altissima e al gelo invadente, il Citan si è dovuto misurare su percorsi intorno al lago, su strade di montagna impervie e in qualche

caso liberate dal ghiaccio soltanto per metà. A cosa serve tutto questo freddo? A misurare la reazione del veicolo all’estremo, perché se funziona in una situazione limite come questa, a maggior ragione funziona nella quotidianità. Le reazioni verificate, in particolare, riguardano il sistema di sospensioni, la funzionalità dell’ESP che sul Citan – come su tutti i veicoli Mercedes – sarà di serie, la differenza del coefficiente di tenuta sui singoli lati, quando il fondo stradale è per metà asfaltato e per metà innevato, le capacità di frenata, sia in condizioni di scarsa aderenza sia, in velocità,

su asfalto. Inoltre su un circuito di 500 metri di diametro coperto all’esterno con neve, nel mezzo con ghiaccio più grezzo e verso il centro con ghiaccio liscio, il Citan è stato fatto viaggiare su anelli sempre più stretti, per verificarne le doti di maneggevolezza e di tenuta di strada. Ma non è tutto. Perché le rigide temperature servono pure a testare come reagisce il veicolo negli avviamenti a freddo, il sistema di riscaldamento e di ventilazione interno, il riscaldamento dei sedili, lo sbrinamento del parabrezza, ma anche la sopportazione del gelo dei materiali plastici o delle guarnizioni delle portiere. Nel quartier generale di Mercedes si respira soddisfazione per come si sta comportando il Citan. «Le nostre nuove sospensioni e i nostri sistemi di controllo sono ora perfettamente a punto – ha dichiarato Volker Mornhinweg, responsabile di Mercedes-Benz Vans visitando il centro prove – Questo si percepisce guidando sui vari circuiti, in partenza e in frenata. Sono molto contento di tutte le modifiche fatte agli interni, sia in termini di ventilazione, sia di riscaldamento e condizionamento, sia di scelta sia di materiali. Ora il Citan, dopo tutti i test e i gli sviluppi effettuati dai nostri ingegneri, è un veicolo Mercedes-Benz. Ed è pronto per la produzione in serie».

aprile 2012

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Saloni

Ginevra 2012 – 8-18 marzo

COSA FA

UN VAN ALLA FESTA DELL’ AUTO?

Il salone di Ginevra è un evento squisitamente automobilistico. L’82a edizione non ha fatto eccezione. È stata la consueta “festa” dell’auto, con tante e belle novità, spesso di grande prestigio e di grande lusso. Eppure, curiosando negli stand di un po’ tutte le Case, tra un suv e una coupé da 500 cv, faceva capolino il mondo del veicolo da lavoro. Un po’ come se la parte più concreta dell’automotive non fosse disponibile a restare fuori. Ecco una carrellata delle presenze più curiose o interessanti CARGO UP! È partita la guerra Volkswagen al Fiat Fiorino? Partiamo dallo stand Volkswagen. Tutto era impostato per il lancio della nuova Up!, una vettura concepita per portare nel segmento delle «piccole da città», la logica delle marche premium, con lavorazione ricercata delle carrozzerie ed equipaggiamenti estremamente ricchi. Insomma, una chiccheria. Poi

però, tra le concept car fatte realizzare dalla Casa tedesca per “fare scena” e far parlare della Up!, ecco che spunta il mondo dei minivan, un autentico veicolo da lavoro, emblematico fin dal nome: Cargo Up! Preparata con la parte posteriore lamierata (o finto lamierato) e il posto del passeggero anteriore eliminato per fare posto al vano per le merci, la Cargo Up! è a dir poco piacevole e, dato che i piccoli van della fami-


glia Fiorino, Nemo, Bipper fanno grandi numeri, non ci sarebbe niente da stupirsi se Volkswagen trasformasse la concept car in un progetto esecutivo vero e proprio. In fondo non occorre molto. Anzi non occorre praticamente nulla. Forse la cosa più difficile sarebbe mettere d’accordo il management della Volkswagen Auto con quelli della Vokswagen Veicoli Commerciali, che sarebbero destinati ad azzuffarsi per chi dovrebbe accaparrarsi quel pulcino che ha tutta l’aria di una gallina. Dalle uova d’oro, s’intende. TRASPORTER BLUMOTION Buono per trasporto persone, buono per le merci Nonsottoiriflettoridellaribalta–tutti per la Up! – ma comunque in bella mostra, sullo stand Volkswagen di Ginevra c’era anche un Multivan (dunque trasporto passeggeri) allestito con tutta la filosofia (e i contenuti) BlueMotion, cioè il pulmino-shuttle con l’anima ecologica. Bello, ben rifinito, un bel potenziale concorrente dei monovolume-auto più grandi. Ma l’interesse proviene da altro. A domanda esplicita, infatti, gli uomini di Volkswagen Italia hanno risposto sempre molto esplicitamente che l’allestimento BlueMotion (campione per consumi e per emissioni, grazie a motore ad hoc, stop&start, gomme idonee ecc) in fabbrica è realizzato anche per i Transporter lamierati, cioè i furgoni. «Ma lo venderete in Italia?», è stata l’inevitabile domanda. «Noi sapsap pia-

mo che esiste e ne abbiamo il codice di fabbrica. Occorre soltanto che si inoltri l’ordine e anche il furgone Transporter potrà essere BlueMotion».

stand Ford ha lasciato un po’ di spazio a un nuovo veicolo, dato per ancora non definitivo, ma certamente non troppo lontano da ciò che potrà essere prodotto industrialmente.

IL TRANSIT «PICCOLO» Tre veicoli per una gamma completa Tra una nuova proposta di monovolume leggero e una versione sportiva della Fiesta e della Focus, lo

Le indicazioni parlavano di Tourneo Concept, ma in pratica era il nuovo Transit piccolo, che sarà uno dei poli della proposta Ford in tema di veicoli commerciali. Il programma è di quelli importanti. Ford andrà a darsi una gamma in cui si partirà da un minivan, per passare poi – al posto dell’attuale Transit Connect – a un Transit più piccolo, vale a dire il prototipo messo in mostra a Ginevra. Sopra di lui, in gamma, continuerà a starci il Transit Grande, così da riuscire a coprire anche il più piccolo segmento di mercato. Per dar corpo a questa strategia occorreranno un po’ di anni, ma la rete della Casa americana, così come il top management, sembrano molto determinati: la voce “veicoli commerciali” è destinata a crescere di importanza in casa Ford. » aprile 2012

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saloni

GINEVRA 2012 – 8-18 MARZO FORD RANGER La forza sicura A Ginevra non mancamanca va una solida rapprerappre sentanza dei pick up. Tra gli ultimi arrivati c’era un Ford Ranger molto carico di lucidalucida ture, come probabilprobabil

litri 5 cilindri da 200 cv e ben 470 Nm di coppia. Il 90% della coppia massima, rispettivamente di 375 e 470 Nm, è disponibile tra i 1700 e i 3500 giri. Con gli 80 litri di carburante si fanno più di 1000 km. Un primato del Ranger riguarda la sicurezza: è il primo pick-up a ottenere 5 stelle Euro NCAP.

mente non sarà mai nella realtà (quanto meno se ci saranno acquirenti del mondo del lavoro, ai quali garantisce oltre 1.000 kg di lavoro, 1,8 m3 di volume di carico. L’offerta di motorizzazione comprende un 2.2 litri da 150CV e 375 Nm di coppia, abbinato a un cambio manuale o automatico entrambi a 6 marce, e un 3.2

NUOVO PEUGEOT PARTNER/EXPERT I van del leone pronti ad aggredire la strada La Peugeot, nel suo grande stand, ha portato i due commerciali di casa, anche perché freschissimi di rinnovo. Expert e Partner, infatti, sono stati appena rivisti nelle linee frontali per

MINI CARGO Una mini al lavoro? difficile crederci Non senza un pizzico di humour, la Mini ha presentato una concept car… da lavoro, che – vista la personalità delle Mini – fa abbastanza ridere. Fatto è che la proposta è stata fatta e anche in maniera

ben fatta (come tutte le cose del gruppo). Le possibilità commerciali di un veicolo del genere – è stato detto a Ginevra – sarebbero i Country Club, magari i club del Tennis e del Polo. Ma immaginare che davvero qualcuno possa caricarci un pallet con un muletto, beh è veramente poco probabile. ENV 200 L’elettrico pronto a partire Lo stand della Nissan era ovviamente dominato dalle vetture, ma c’era anche un profilo che faceva pensare ai van: era quello dell’NV200, preceduto però da una “e”. Cosa significava?. Facile. Era la versione elettrica dell’NV200, già vista al Salone di Detroit, dotata di una batteria al litio a 48 elementi che garantisce un’autonomia di circa 175 km e non modifica le capacità di carico rispetto al corrispondente veicolo con propulsore termico. Il motore elettrico da 80kW, con coppia da 280Nm, attualmente è sotto test da parte delle poste giapponesi e della filiale londinese di FedEx. 76 aprile 2012


renderli coerenti con i modelli del marchio più recenti e per migliorare l’aerodinamica. Rispetto ai motori, si strada una nuova e sulla carta molto parca versione dell’1.6 cilindri HDI da 90 Cv, anche grazie all’abbinamento con lo Start&Stop e con il cambio robotizzato a sei rapporti, in gra-

l’ingresso del cambio automatico azionabile, in modalità manuale, anche con i comandi al volante sulla versione più potente del 2.0 da 163 cv. Anche Expert, però, non è rimasto certo uguale alla generazione precedente. Il lancio commerciale è previsto in questi giorni.

test (un’anteprima è attesa per il RAI di Amsterdam di metà aprile). In ogni caso è troppo presto per portarlo a Ginevra. Così nel salone svizzero a tenere alta la bandiera dei van è sceso in campo il Vito. Non il solito Vito, ma una versione assolutamente inedita dell’E-Cell Kombi, vale

do di contenere le emissioni di anidride carbonica a 123 g/km. Inedito è anche il limitatore di velocità programmabile, condiviso insieme al Grip Control (sistema di regolazione della motricità in base alla guida) con l’Expert, il quale invece dispone in esclusiva del sistema di gestione della carica della batteria e festeggia

MERCEDES VITO E-CELL KOMBI Quando l’elettrico si accende prima sul van A Stoccarda, sede del quartier generale di Mercedes-Benz, in questo momento tutte le attenzioni, rispetto ai veicoli commerciali, sono concentrate sul Citan, giunto ormai agli ultimi

a dire la versione per trasporto persone alimentata con motore elettrico (la prima al mondo con sette posti), che segue a ruota quella destinata al trasporto merci. E questa cosa è da sottolineare: rispetto all’elettrico è il Van a fare da battistrada e a fornire poi la tecnologia anche per altri utilizzi.

aprile 2012

77


clinica univ. Bologna

ricercatore Dip. medicina

di Annagiulia Gramenzi

L’IMPORTANTE È LA SALUTE cONSIGLI PRATIcI DI PREVENZIONE

MALEDETTA PRIMAVERA

Sono allergico da anni alle parietarie. Di solito ricorro ad antistaminici per frenare gli starnuti. Quali altre precauzioni posso prendere? E, soprattutto, può essere rischioso per la guida? Domenico D, campobasso

N

aso che cola, occhi gonfi e arrossati che lacrimano, starnuti a ripetizione, a volte difficoltà di respirazione fino a vere e proprie crisi d’asma: il risveglio della natura può essere un incubo per chi soffre di allergia ai pollini, un problema che in Italia riguarda circa il 15 per cento della popolazione ed è in progressivo aumento complice la concomitanza di polveri e inquinanti atmosferici. L’allergia è l’espressione di una risposta esagerata del sistema immunitario di fronte a sostanze innocue presenti nell’ambiente chiamate “allergeni” (pollini, polvere, spore, muffe, epiteli di animali, acari, alcuni cibi, ecc.) erroneamente riconosciute come estranee e nocive. Gli allergeni più comuni sono proprio i pollini, piccole particelle rilasciate nell’aria dalle piante e che, trasportate dal vento, entrano in contatto con l’organismo attraverso le vie respiratorie. Tra le tante specie vegetali incriminate vi sono soprattutto le graminacee (responsabili di più del 50 per cento delle riniti

78 aprile 2012

allergiche), la parietaria, la betulla e l’olivo. La migliore lotta contro l’allergia è cercare di evitare il contatto con gli allergeni. Purtroppo però, evitare i pollini è molto complicato, a meno che non si resti in casa con le finestre chiuse per lunghi periodi. In base all’area geografica, infatti, la stagione dei pollini, che di solito inizia a metà gennaio, può durare diversi mesi anche se la frequenza e l’intensità delle manifestazioni cliniche risente della flora ambientale (arredo urbano incluso) e delle condizioni climatiche (temperatura, umidità, vento e precipitazioni) che possono modificare la comparsa e la concentrazione dei pollini nell’aria e la reazione dell’organismo. Per chi è al volante, le allergie di primavera, oltre a essere fastidiose, possono pregiudicare la sicurezza stradale. Secondo uno studio condotto qualche anno fa dall’Automobil Club tedesco (Avd), nel periodo primaverile il rischio di incidenti aumenta fino al 30 per cento anche per colpa dei pollini. Starnutire mentre si guida a una velocità di 100 km orari rende “ciechi” per ben 30 metri, e poi il naso prude, bisogna cercare i fazzoletti, soffiarsi il naso...

tutte possibili fonti di distrazione. Altrettanto pericolosi possono essere i farmaci antiallergici – in particolare quelli di vecchia generazione – poiché inducono sonnolenza e talvolta confusione. Accanto ai nuovi antistaminici, più efficaci e sicuri, una possibile soluzione consiste nel tenere i finestrini chiusi e nel prestare attenzione al buon funzionamento dei dispositivi di aerazione del proprio veicolo. In modo particolare, inserendo nel circuito di aerazione appositi filtri “antipolline” che andrebbero tenuti sempre puliti e regolarmente sostituiti. Buon viaggio!

Scrivete a Annagiulia Gramenzi: salute@uominietrasporti.it



NON DI SOLO TRASPORTO

REcENSIONI, SVAGhI, cONSIGLI RE

Questo è amore

La carta più alta

Hysteria

Lucio Dalla

Marco Malvaldi

Tanya Wexler

prezzo € 20,90 (2 cd), sony BMg Music ent.

prezzo € 13, sellerio

«

certe cose, sentite oggi, mi sembrano più importanti di canzoni che hanno avuto molto più successo». In queste parole di Lucio Dalla, pronunciate durante la presentazione della sua purtroppo ultima antologia, ““questo è amore”, c’è tutto il cantau cantautore bolognese: un poeta fuori dagli schemi, un inter interprete e composi compositore di grande ta talento mai piegato dalle esigenze di cassetta. Nel dop doppio cd non ci sono le hits, ma tante piccole perle ingiustamente considerate minori: dal lirismo di ‘Prima dammi un bacio’, all’ironia surreale di ‘Mambo’, alla nostalgia struggente di ‘Le rondini’. E i tre inediti: ‘Anche se il tempo passa (amore)’, una versione de ‘La leggenda del prode Radames’ del quartetto cetra; ‘Anema e core’ rivisitata e il duetto con Marco Mengoni su ‘Meri Luis’ . ciao, Lucio, ci mancherai.

L

con Maggie gyllenhaal, hugh dancy, rupert everett, Jonathan pryce

Wrecking ball

1Q84

Bruce Springsteen

Murakami Haruki

prezzo € 18,90 (cd), columbia records

prezzo € 20, einaudi supercoralli

con s. striano, c. rega, g. arcuri, a. Fraschi, J. d. Bonetti, v. gallo, F. cavalli

I

E

I

l Boss è tornato. con questa ‘palla da demolizione’ – è questo il significato del titolo – Springsteen vuole distruggere il sogno americano per poi ricostruirlo: la realtà drammatica della crisi economica si può superare solo rimboccandosi le maniche e ripartendo da zero. L’album recupera tutta la forza dei testi del musicista di Freehold, prediligendo sul lato musicale gli aspetti folk e intimisti rispetto alle schitarrate elettriche. Gli episodi migliori sono la title track ‘Wrecking ball’, brano in crescendo di rara potenza sonica; la multiforme ‘Rocky Ground’, che mischia elettronica, la voce femminile di Michelle Moore, un intermezzo rap e finale gospel; e infine la danza irlandese di ‘Shackled And Drawn’, un ritorno alle origini per il common people della rinascita.

80 aprile 2012

a carta più alta è il romanzo con cui si chiude il ciclo dedicato al Barlume di Pineta. I personaggi sono i soliti quattro vecchietti-detective che mettono a dura prova la pazienza di Massimo «il barrista», mentre l’ambientazione è l’atmosfera del bar di paese e della provincia intorno, in cui si nascondono non detti e morti sospette. Il giallo intriga grazie allo spirito ironico con cui Malvaldi racconta le piccolezze umane, la capacità degli amici di prendersi in giro a qualsiasi età, la voglia di far chiarezza soprattutto per sconfiggere la noia del prevedibile. Il risultato è un intreccio che si amalgama con scioltezza, ma che permettono al lettore di distrarsi e di sorridere. un giallo intriso di commedia all’italiana, il cui spirito si racchiude nella frase rivolta ai quattro pensionati dall’esasperato Massimo: «Non è che tutti gli anni possono ammazzare qualcuno per farvi passare il tempo».

cco un capolavoro in cui la sovrapposizione tra onirico e realtà, costante di tutte le opere di haruki, assurge a sistema. Due i protagonisti – Aomame, vendicatrice irremovibile della violenza subita dalle donne, e Tengo che, come ghost writer, sta lavorando alla riscrittura di un libro – corrispondenti a due dimensioni lontane che si incontrano per poi riallontanarsi. un libro sulla funzione del sogno e della fantasia, sul senso della persona, sulla violenza e sulla spietatezza. L’autore non può che addentrarsi nelle contrapposizioni forti del vivere attuale tra bene e male, tra destino e scelta, tra amore e melanconia, tra re-altà e irrealtà, dove quest’ultima sembra prevalere. 1q84 è for-se la migliore opera di questo straordinario scrittore giapponese, in grado di soddisfare anche le più ambiziose aspettative, di incantare nelle sue visioni ed esaltare l’immaginazione con un linguaggio di impareggiabile raffinatezza e suggestione.

È

il racconto, filtrato da fantasia creativa, di come nella puritana Londra di fine Ottocento un giovane dottore, Joseph Mortimer Granville, per curare l’isteria femminile, abbia inventato il vi vibratore. L’idea di fondo è buona, gli attori sono bra-vi, dal protagonista all’e-stroso amico Edmund alla espressiva charlotte harlotte e va dato il merito alla regista di aver affrontato il tema con umorismo e sagacia. Meno riuscito il tentativo di fare della sto-ria un inno all’innovazione, al rinnovamento dei costumi, delle opinioni, delle idee. Nello spettatore, tra un sorriso e un rassicurante coinvolgimento da tradizionale commedia inglese, resta una sensazione di banalità e di inesorabile prevedibilità: la visione della pellicola sicuramente non annoia ma non lascia alcun segno.

Cesare deve morire Paolo e Vittorio Taviani

l film con cui Paolo e Vittorio Taviani hanno vinto l’Orso d’Oro a Berlino è un connubio ben equilibrato tra documentario, finzione cinematografica e dramma teatrale. Narra la messa in scena del Giulio cesare di Shakespeare dentro il carcere ro romano di Rebibbia, in un riuscitissimo gioco di compenetrazione di piani tra i drammi dei singoli reclusi in carcere e il dramma rappresentato in sce scena. Le storie dei singo singoli si incardinano con quelle dei personaggi shakespeariani, tra un non colore –bianco e nero- di straordinaria efficacia emotiva e scenica, tra luci e ombre, tra debolezze e determinazioni. Un mondo confinato che ben rende i limiti dell’esistenza umana e delle sofferenze dei singoli, la potenza dell’arte e della recitazione come libertà che porta alla ribalta nell’animo dei carcerati il contrasto più assoluto con una vita priva di libertà. Una grande fotografia, una grande interpretazione dei protagonisti non professionisti, insomma un film da vedere.


SE LO SAI… TI ABBONO! Di tutto un po’ Per ciascuna domanda sono fornite tre possibili risposte; alcune vere, altre no. A voi scoprire quali.

LOCANDA SAN FeRDINANDO Via castellana 27/29 30037 Scorzè (VE) Tel 041-445396 Fascia di prezzo: 10-15 euro Tipo cucina: carne, pizzeria In quel di Scorzè, piccola cittadina del Veneziano, affacciata sulla Strada castellana, visito per cena la Locanda di San Ferdinando. Meta di numerosi camionisti - ce ne sono in abbondanza nell’accogliente sala interna - attirati dall’ottimo rapporto qualità/prezzo, anche se l’autostrada non è certo dietro l’angolo. Ma la locanda ha anche un certo numero di camere per chi si voglia riposare. A guardia della struttura, in mezzo all’ampio parcheggio, attira l’attenzione un tempietto votivo dedicato alla Madonna della Salute, protettrice della zona, ricavato dalla vecchia struttura oggi rifatta. L’ambiente è alla buona e familiare, il personale cortese e dalla facile battuta. Al San Ferdinando si va per

Quanti fogli di registrazione (dischi) deve avere con sé il conducente? 1. quello del giorno e quelli dei 7 giorni precedenti ❑ vero ❑ falso

Giudizio: mangiare pizza o carne, entrambe cucinate a vista dietro una vetrata trasparente. Le focacce vengono cotte in un bel forno a legna: ne assaggio una oversize piuttosto originale (radicchio trevigiano e brie), croccante e gustosa. Vedo che gli avventori si orientano con soddisfazione su salsiccia e funghi. Invogliato dai prezzi assolutamente competitivi (5-6 euro la pizza, 8 euro e mezzo la grigliata) scelgo poi il misto di carne cotto alla brace. Servito con una fetta di polenta, il piatto è di discreto livello: saporito il pollo, corretti l’hamburger e la salsiccia, deliziose le costicine (tanto da mangiarle ‘a grugno’ con le mani). Facendo due chiacchiere con una famiglia vicina di tavolo mi informano che anche gli affettati erano da considerare (specie il salame nostrano) e che il tiramisù è da pura libidi-

2. quello del giorno e quelli utilizzati nei 28 giorni precedenti ❑ vero ❑ falso 3. quello del giorno e quelli utilizzati nei 14 giorni precedenti ❑ vero ❑ falso Quante ore occorrono mediamente per smaltire una unità alcolica? 1.1h ❑ vero ❑ falso 2. 1 h e 30 minuti ❑ vero ❑ falso 3. 2 h ❑ vero ❑ falso Qual è l’alimento più importante per l’attività di conducente? 1. pasta ❑ vero ❑ falso 2. acqua

❑ vero ❑ falso 3. carne ❑ vero ❑ falso Il riposo si può identificare con il sonno? 1. si ❑ vero ❑ falso 2. si dipende dall’età ❑ vero ❑ falso 3. si dipende dal soggetto ❑ vero ❑ falso Quanti metri percorre un veicolo a 50 km/h a seguito di una distrazione per rispondere al telefono (tempo medio 2,1 ‘‘) 1. 29 metri ❑ vero ❑ falso 2. 39 metri ❑ vero ❑ falso 3. 49 metri ❑ vero ❑ falso

ne. Mi fido e prendo solo un caffè (bevibile). Il conto è sorprendente: 15 euro – con acqua e senza vino - e vi assicuro che si va via belli sazi. Luca Regazzi

Inviateci le vostre risposte a redazione@uominietrasporti.it A chi non ha commesso errori sarà inviata gratuitamente la rivista per un anno


VOCI...ON THE ROAD

carTa D'iDenTiTà Nome Età

CHI È Massimo Carbone 46 anni

Anzianità di servizio

22 anni

Azienda

associato al CARP di Pesaro

10 MASSIMO CARBONE Segni particolari Specializzato in edilizia e agricoltura

LE

DOMANDE A...

La frequenza su cui è sintonizzata la radio.

Ciò che non manca mai nel frigo.

Il rito scaramantico prima di partire per un viaggio.

Il veicolo che non si scorda mai.

L’onere burocratico più fastidioso.

La peggiore strada d’Italia.

La migliore strada d’Italia.

La migliore trattoria.

Un incontro da dimenticare.

10° 82 aprile 2012

103,3.

Del frigo faccio a meno.

un giro del veicolo per un controllo generale.

uno Scania 143, 450 cv, l’ho tenuto per ben 15 anni.

I lavori sul mezzo per i controlli.

La Romea.

La A1 Bologna/Milano.

La Piccola Trattoria all’interno dell’area di sosta Parco Tir Pesaro.

Trasportavo paglia da Ancona verso Sud e un giorno mi hanno fermato due agenti della polizia contestandomi l’altezza del carico che andava sopra i 400 cm. Ma siccome trasportavo paglia, ho fatto notare che potevo arrivare fino a 430. Loro si sono informati con un paio di telefonate e hanno scoperto, un po’ piccati, che avevo ragione. Il giorno dopo mi hanno fermato nuovamente e, dopo varie misure, mi hanno fatto un verbale perché arrivavo a 432 cm.

A un giovane intenzionato a fare l’autotrasportatore dico… che non conviene investire in questo settore perché ci sono troppi costi e poca redditività.


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