Per voi cantine 01

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Qual è il vino che sta portando avanti la bandiera dei vini trentini in Italia e nel mondo? Direi che attualmente stiamo puntando su due vini: uno che ci ha già fatto conoscere nel mondo e l’altro che vogliamo far conoscere. Il primo è il Pinot Grigio, che è nato in Trentino Alto Adige e che rappresentativo dell’alta qualità dei vini trentini nel mondo, risultato dovuto al processo di perfezionamento continuo di cui gode e ha goduto da sempre sia al momento della sua

Ci può parlare della sostenibilità e della produzione integrata? Nel nostro territorio vi è una grandissima attenzione alla sostenibilità in viticoltura e anche un’attenzione minuziosa alla salvaguardia dell’ambiente, poiché siamo consapevoli di doverci confrontare e di dover tutelare un patrimonio unico nel suo genere. L’ambiente viticolo trentino è infatti estremamente caratterizzato da microzone: dai vigneti che si trovano a 100 metri s.l.m. delle zone vicine al lago di Garda, fino ai terreni vitati della Valle di Cembra che si trovano a 800 metri,

coltivazione che della vinificazione in cantina. L’altro, sul quale stiamo puntando, è il Trento DOC spumante metodo classico. Si tratta di un vino che vogliamo proporre al consumatore come lo specchio stesso del nostro territorio. è infatti sicuramente il vino che più racchiude l’immagine del Trentino: vivo, fragrante elegante e raffinato; nasce da uve chardonnay, pinot bianco e pinot nero sapientemente lavorate con la tecnica della rifermentazione in bottiglia ed è un gioiello in cui tutti i produttori credono. Il Trento DOC viene proposto ad un consumatore che cerca una qualità alta, come le montagne che circondano i nostri vigneti.

c’è un’estrema varietà di terreni e di situazioni climatiche, che vanno rispettati. Si tratta di vigneti con terreno, giacitura, esposizione, illuminazione ed escursioni termiche molto differenti, ma saper riconoscere le loro caratteristiche e interpretare il territorio con la messa a dimora della varietà adatta con il sistema di allevamento ideale, dà l’opportunità di creare dei vini unici nel loro genere, che sono una reale espressione del territorio. La qualità della materia prima è fondamentale per creare un buon vino e per questo in Trentino c’è una particolare attenzione alla coltura della vite, che diventa quasi un’arte che si tramanda di generazione in generazione, e che viene seguita in maniera costante dai tecnici della Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige e dai tecnici operanti nelle varie aziende. L’estrema attenzione per la materia prima, comporta anche che in Trentino le uve siano raccolte esclusivamente a mano. La coltivazione viene seguita con il sistema della produzione integrata, che è l’applicazione ragionata al vigneto dei fattori agronomici, in modo da raggiungere la migliore qualità delle uve per ogni specifico vigneto, nel rispetto dell’ambiente, dell’operatore agricolo e del consumatore. Infine è qui che nasce la prima esperienza in Italia di adozione di un protocollo di autodisciplina sottoscritto da tutti i produttori, affinché la produzione sia costantemente monitorata sia a livello di uva che di vino; questo permette di mantenere costante e inalterata la qualità per cui la produzione trentina è riconosciuta.

Come sono organizzati i produttori vinicoli? Sono oltre 10.000 le aziende che in Trentino allevano la vite con una superficie media di circa 1,2 ettari. In Trentino la forma di proprietà collettiva è molto presente in tutti i settori dell’economia e nel mondo vitienologico le cooperative fra produttori lavorano oltre l’80% delle uve. Mezzocorona e Lavis, cooperative di primo grado, controllano la filiera completa dalla campagna alla bottiglia, Cavit cooperativa di secondo grado associa e gestisce al proprio interno il lavoro di altre 11 cantine cooperative. La restante parte della vitienologia è gestita da aziende private, gran parte delle quali sono unite nell’associazione Vignaioli del Trentino.


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