POSH 79 / 2018

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VISIONI DA TOKYO Ultima creazione dell’inesauribile estro creativo di Luca Guelfi, Shimokita è il locale dove fare aperitivo, cenare o fermarsi per un drink after dinner, nel cuore di quello che è il quartier generale del gruppo Luca Guelfi Company, a pochi passi dal messicano Canteen e il vietnamita Saigon. In cucina lavorano in sinergia uno chef italiano e uno giapponese, Marco Fossati e Atsushi Okuda, per realizzare piatti innovativi, dove le classiche ricette giapponesi vengono rivisitate e

rinnovate in chiave internazionale, con contaminazioni europee, asiatiche e sudamericane, e presentate in forma di tapas oppure roll, nigiri e sashimi. Anche il dessert è di ispirazione giapponese, realizzato dalla food designer Ilaria Forlani che propone gelati speciali. I graffiti che caratterizzano fortemente il locale, donandogli una personalità unica, sono stati realizzati da Mr. Wany, artista italiano di writing e street art noto anche per le sue partecipazioni alla Biennale di Venezia.

Un interno del Cinquantadue Taste Experience

SKYLINE TORRE PRADA Il ristorante Torre sorge all’interno dell’omonima costruzione di Fondazione Prada che si presenta, secondo la definizione di Koolhaas, come “un collage di temi ed elementi preesistenti” che combina opere d’arte e arredi di design. Al sesto piano la sala è suddivisa in due aree: il bar e il ristorante. I due ambienti sono caratterizzati dal contrasto tra le ampie vetrate a tutta altezza e i toni caldi del parquet, della boiserie in legno di noce e dei pannelli in canapa che rivestono le pareti. L’ambiente che conta 84 coperti è disposto su tre livelli leggermente sfalsati tra loro a ricreare un’ideale belvedere. I primi due sono arredati con tavolini in legno e sedie Executive di Eero Saarinen e presentano una selezio-

Shimokita cocktail bar

COME IN UN BOULEVARD PARIGINO Un elegante salotto che unisce atmosfere parigine a quelle di una raffinata borghesia milanese, incastonato tra i palazzi neoclassici affacciati sul Castello Sforzesco e sul Teatro Strehler. Gli arredi del Cinquantadue Taste Experience, caratterizzati dai toni del beige e del bianco écru, sono opera dello studio di architettura Naos Design SRL, dominati al centro da uno scenografico lampadario gioiello nato dalla collaborazione con la designer thailandese Rika di Saprang Craft Jewelry. Padrone di casa chef Sixia,

maestro d’arte di sushi creativo che suggerisce un percorso “Cartabianca” in 6 portate, come la Ceviche di pesce misto (ricciola, branzino, polipo, tonno, secondo mercato) o il rombo al forno con alga Kombu e asparago. Oppure propone le sue 5 variazioni di Wagyu Beef, pregiata carne di manzo marezzata giapponese, servita nei gyoza (ravioli ripieni), in carpaccio (con pomodorini, shiso e umeboshi), negli uramaki (roll di riso con ripieno), nei nigiri impreziositi da foie gras e, infine, nella classica versione alla piastra.

ne di quadri di William N. Copley, Jeff Koons, Goshka Macuga e John Wesley. L’ultimo livello accoglie arredi originali del “Four Seasons Restaurant” di New York progettato da Philip Johnson nel 1958 ed elementi dell’installazione di Carsten Holler The Double Club (2008-2009). Ispirandosi alla tradizione del ristorante italiano, le pareti presentano piatti d’artista realizzati da John Baldessari, Thomas Demand, Nathalie Djurberg & Hans Berg, Elmgreen & Dragset, Joep Van Lieshout, Goshka Macuga, Mariko Mori, Tobias Rebherger, Andreas Slominski, Francesco Vezzoli e John Wesley, parte di una serie aperta a nuovi contributi.

Interni di Ristorante Torre Prada

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