Privacy vs. Sorveglianza

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segretamente la sua email: “La procedura aziendale me ne dava la facoltà, vi ho trovato i documenti che mi servivano e altri non consoni al lavoro svolto dalla dipendente”234. In primo grado, il giudice torinese Adele Pompei, nell’ottobre 2006, aveva assolto il dirigente della Pilkington Siv ritenendo che: “[...] i computer di proprietà di una società sono a tutti gli effetti strumenti di lavoro assegnati in dotazione ai dipendenti per l’esclusivo svolgimento dell’attività aziendale”235. Dopo il ricorso in Appello è toccato alla Cassazione pronunciarsi in merito alla vicenda. La Corte, con sentenza emessa nel dicembre 2007, ha confermato la tesi del magistrato Adele Pompei, considerando legittima l'intrusione dell'azienda. Nonostante in Italia vi siano norme più restrittive circa l'utilizzo di pratiche di monitoraggio informatico, tale attività rientra comunque nelle competenze dell'azienda, trasformatasi in un vero e proprio centro di controllo sui dipendenti. Come dimostrato in questi paragrafi iniziali, la sorveglianza esercitata online viene applicata spesso e volentieri all'insaputa dei controllati. Per questo motivo, la sua pericolosità ne risulta accresciuta. Software di monitoraggio, tracce elettroniche, sono di fatto spie invisibili che possono insinuarsi con facilità nei pc di ignari cittadini, reperendo un'enorme quantità di informazioni personali. Tuttavia, Internet è anche una ragnatela di contenuti che volontariamente i navigatori decidono di mettere in rete. Condividere foto, articoli, video, stringere amicizie tramite i social network sono pratiche diffusissime nel nuovo Web dinamico, pratiche che implicano una volontaria esposizione dell'utente agli sguardi e al monitoraggio altrui. La nuova minaccia per la privacy individuale si chiama Web 2.0.

5.6 Il Web 2.0

L'espressione Web 2.0 viene utilizzata per indicare una generica evoluzione che ha investito Internet sul finire degli anni '90. Si tende ad indicare come Web 2.0 l'insieme di tutte quelle applicazioni online che permettono all'utente di condividere ogni genere di contenuto (audio, foto, video, testo), partecipando attivamente alla formazione dei temi dibattuti sul Web come in una vera e propria democrazia dal basso. Un breve elenco delle applicazioni più importanti e famose comprende: i blog, i forum, le chat, servizi come Wikipedia, Youtube, Flickr, Facebook, My Space, Twitter Wordpress. Grazie alla diffusione di questi strumenti, l'utente da passivo si è trasformato in soggetto attivo. 234 Disponibile online all'indirizzo: http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplrubriche/tecnologia/grubrica.asp? ID_blog=30&ID_articolo=3670&ID_sezione=38&sezione=News al 12 agosto 2009. 235 Ibid.

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