Scena 96

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3Nelle foto della pagina precedente: Marco Solari in “Un caos di roba” – omaggio a un grande letterato del ‘700 europeo: Giuseppe Baretti – Roma, maggio 2019 Auditorium Parco della Musica (foto Carlo Maria Causati) e in “Notturni diamanti” del 1984 Compagnia SOLARI-VANZI, fondata con Alessandra Vanzi di cui è regista, attore e autore. In questa pagina e accanto: 5“Quinte armate” testo e regia di Marco Solari insieme a Piergiorgio Faraglia alla chitarra elettrica Compagnia TEMPERAMENTI, debutto stagione 2006-2007 6“Fedra” di Marina Cvetaeva nel 2014 regia di Matteo Lolli con Edda Gaber e Marco Solari. 4Ancora una foto di “Un caos di roba” con Marco Solari, Guidarello Pontani, Alessandra Vanzi (foto Giulia Buselli) e di “Quinte armate” (foto Martin Clausen) marcosolariteatro.it

Dopo averne seguito l’attività attraverso le cronache teatrali ed i racconti fattimi da alcuni amici comuni che gli furono attenti ed assidui interlocutori, incontrai Solari personalmente nella prima metà degli anni ‘90, nell’Antico Caffè di Simo in via Fillungo a Lucca: alto, magro, bruno e vestito con cura non ostentata, Marco Solari mi dette l’impressione di essere una persona notevole; il suo eloquio pacato ed attento ai dettagli, la sua cordialità composta e signorile lasciavano intuire una formazione familiare ed intellettuale di prim’ordine. In quella circostanza condivisa con altri amici non avemmo l’occasione di parlare di fatti riguardanti la sua biografia, ma alcuni anni dopo altre circostanze vollero che Maria Angiolina Vieri, madre di Solari, mi invitasse a cena, insieme ad un gruppo di intellettuali e di artisti di sua conoscenza a “Villa Trenta” di Ponte a Moriano, la bella dimora cinquecentesca nella quale abitava. Dopo la cena, che ci fu servita nel magnifico salone affrescato del piano nobile, fummo introdotti nell’elegante salotto attiguo dove un’intera parete era tappezzata da splendide incisioni raffiguranti numerose battaglie napoleoniche con al centro l’immagine del condottiero corso. La conversazione fluì con simpatica vivacità sui fatti culturali e sociali di quegli anni, e al termine della serata ebbi modo di intrattenermi a colloquio con la signora Maria Angiolina, con la quale parlai anche del figlio Marco, attore, regista e scenografo, nato a Roma nel 1954, dove la famiglia Solari, appartenente alla

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ricca borghesia capitolina, coltivava rapporti con illustri personalità del mondo intellettuale, politico e civile. Il padre di Marco, Paolo Solari, colto e fervente antifascista, era stato anche incarcerato per le sue idee libertarie e democratiche; fu proprio in carcere, quello fiorentino delle Murate, che incontrò per la prima volta Maria Angiolina Vieri, appartenente ad una nota famiglia antifascista di Firenze e impegnata con le associazioni cattoliche anche negli ambienti carcerari. Fin dall’infanzia Marco vive in un contesto ricco di stimoli culturali, e dopo il liceo classico studia Storia del Teatro e dello Spettacolo, oltre ad Orientalistica, all’Università di Roma e si diploma presso l’Istituto per il Medio e l’Estremo Oriente della capitale, divenendo nel contempo un esponente di rilievo della ricerca teatrale del periodo. Gli ho rivolto alcune domande centrate sulla sua attività per condividere le sue risposte con i lettori di SCENA.


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