Nuovi giorni ott2014

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editoriale di Pierpaolo Bombardieri

Editoriale

Teatro dell’opera

La fiducia e il sacrificio di una generazione al cospetto dell’austerità Manca il titolo Mlano 90, UIL Lazio: licenziati 426 lavoratori Laurentino, apre primo tratto corridoio mobilità: 14 linee bus CIG, UIL Lazio: nella capitale cassa ordinaria in aumento di circa il 700% Inflazione, UIL Lazio: in aumento tasse e istruzione.

Una città al collasso. Si presenta così purtroppo la Capitale in quest’ultimo anno e i dati che abbiamo e la realtà con cui ci rapportiamo ogni giorno non ci fanno essere fiduciosi.

Roma: una città al collasso. Il 700% di incremento della cassa integrazione ordinaria dello scorso settembre evidenzia in maniera inequivocabile l’avvio di nuove crisi strutturali e la mobilità dei dipendenti di moltissime aziende di Roma e della regione ne sono purtroppo l’esempio concreto. Basti pensare alle vicende dei lavoratori dei call center, da Acea allo 060606, alla lunghissima e tortuosa situazione del Teatro dell’Opera, la chiusura di alcune emittenti private e cronache locali, ai tagli previsti dalla legge di stabilità per i patronati. Tagli che produrrebbero ulteriore disagio sociale. Per non parlare degli aumenti dei costi dell’istruzione primaria e della sanità che, lontano dai proclami ufficiali,

ha visto aumentare in questi ultimi anni la spesa per i cittadini a fronte di una diminuzione dei servizi offerti e ad un incremento del turn over. Se non si interviene immediatamente con politiche sociali serie e incentivi al lavoro, l’emergenza sociale rischia di esplodere. I continui presidi, le proteste contro il sistema rappresentano l’esempio di una situazione ridotta allo stremo e, al tempo stesso, la voglia di contribuire ad un cambiamento che deve obbligatoriamente avvenire. Ma sono purtroppo un esempio anche i nuovi episodi di violenza che stanno esplodendo nelle periferie della Capitale che, lontane dall’inclusione tanto celebrata, continuano a fare i conti con disagi quotidiani.


SCHEDA STORICA TEATRO OPERA DI ROMA

TEATRO DELL’OPERA

a cura della Redazione L’inaugurazione del nuovo grande teatro che Domenico Costanzi (1819-1898) volle offrire alla città di Roma ebbe luogo la sera del 27 novembre 1880 con una lussuosa riproduzione della Semiramide di Rossini, seguita poi da un’altra opera di Rossini, l’Otello. All’evento parteciparono i Sovrani, la Regina Margherita di Savoia e Re Umberto I di Savoia nonché i nomi più noti nomi dell’aristocrazia romana e del mondo politico. Nei primi anni il teatro non si rivelò molto redditizio e Costanzi ne propose ripetutamente la cessione al Comune di Roma. Ma solo nel 1926, il Comune decise di prendere in gestione la

struttura,

denominandolo

Teatro

Reale

dell’Opera e affidando i lavori di ampliamento e

ristrutturazione

all’architetto

Marcello

Piacentini. Il teatro fu quindi reinaugurato il 27 febbraio 1928 con il Nerone di Arrigo Boito

Le procedure messe in atto al Teatro dell’Opera fanno carta straccia degli accordi siglati lo scorso mese di luglio tra le organizzazioni sindacali e il Comune di Roma e del referendum del 18 settembre.

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luglio: siglato accordo UilCom Uil e Fister Cisl per ottenere altri 20 milioni di euro a completamento dei 5 già anticipati dal fondo di sostegno economico ministeriale. L’accordo prevede:

luglio: accordo tra organizzazioni sindacali, 28 Fondazione del Teatro dell’Opera e Comune di Roma:

- 14 prepensionamenti entro il 2014, in aggiunta ai 35 già avvenuti

- Viene ribadito il ruolo fondamentale del Teatro in ambito nazionale e internazionale

- garantire i livelli retributivi in essere derivanti dai contratti aziendali del Teatro dell’Opera, con riunioni per definire nuovi contratti - entro settembre attuare dotazione organico funzionale al Teatro, at tualizzando quella attuale e contemplando l’aumento della produzione - Valutare e predefinire assunzioni a tempo determinato - Attuare procedure di assunzione a tempo indeterminato appena vi saranno le condizioni

18 settembre: il referendum (96% dei “si”) ribadisce di confermare l’accordo dell’8 luglio e proseguire il percorso di risanamento in atto.

diretto da Gino Marinuzzi. Con il passaggio

- Roma Capitale si impegna a continuare il confronto con le parti anche su loro richiesta in incontri periodici - Le parti condividono la necessità di definizione della nuova dotazione organica finalizzata alla valorizzazione del ruolo che il Teatro deve avere a livello internazionale e la necessità di un calendario condiviso di incontri tra la Fondazione e le organizzazioni sindacali

Pertanto, le OO.SS. hanno chiesto che fossero ritirate immediatamente le lettere di licenziamento inviate ai componenti dell’Orchestra del Teatro dell’Opera senza coinvolgere minimamente le organizzazioni sindacali e senza alcun rispetto dell’accordo siglato lo scorso 28 luglio né dell’esito del referendum e che vengano attivate tutte le tipologie di contratto finalizzate a salvare lavoro.

dalla monarchia alla repubblica, fu eliminato il titolo ‘Reale’ e il teatro assunse l’attuale nome di Teatro dell’Opera. Dopo un secondo periodo di ampliamento e restauro, terminato nel 1960, il teatro ha assunto l’aspetto attuale e rappresenta oggi il più importante teatro di opera lirica della Capitale. Situato in Piazza Beniamino Gigli, Il teatro ha una capienza di circa 2200 posti e ospita ogni anno opere liriche, balletti e concerti. E dal 1937, organizza nei mesi estivi una stagione all’aperto, ambientando le opere liriche nel sito archeologico delle Terme di Caracalla.


LA FIDUCIA E IL SACRIFICIO DI UNA GENERAZIONE AL COSPETTO DELL’AUSTERITA’ di Angelo Pagliara

Sono oltre 5 milioni i giovani disoccupati nell’Unione Europea, e le tendenze sono in peggioramento in molte parti dell’eurozona. Il mancato inserimento dei giovani nel mercato del lavoro costa all’UE, in termini economici, oltre 150 miliardi di euro annui, una componente pari a circa l 1,3% del suo PIL. In Grecia e Spagna la percentuale di giovani senza lavoro ha raggiunto, in alcune aree il 60%, in Italia il 43%, in Croazia il 41,5%, in Portogallo il 35,5%. Se le ripercussioni economiche sono da capogiro, quelle sociali saranno ancora più lancinanti a partire dal prossimo decennio, con migliaia di giovani che a causa delle riforme degli ultimi anni, che hanno deregolamentato il mercato del lavoro e lo Stato Sociale, si ritroveranno senza un adeguato sostegno economico. Si sta assistendo, in nome del rigore di bilancio e dell’austerità, al sacrificio di una intera generazione. Lo scorso 8 ottobre si è assistito all’ennesimo meeting

europeo sull’occupazione giovanile. Questa volta a Milano. Ancora una volta mere dichiarazioni di principio sulla necessità di superare la crisi occupazionale attraverso una serie di nuove riforme del mercato del lavoro. La sostanza non cambia: i giovani italiani continuano a lasciare il Paese, più di prima, perché esso non crede in loro, perché lo Stato Sociale si sta sgretolando, perché sarebbero costretti a scegliere la precarietà per tutta la vita, che non da prospettiva né speranza, che ti considera come un piccolo ingranaggio di una perversa catena di montaggio. La scuola di pensiero dell’austerità espansionista continua ad ispirare l’Europa e il Governo italiano, nella convinzione, empiricamente sbagliata, che la riduzione del deficit, alimentata dalla deregolamentazione delle normative sociali a protezione dei lavoratori e da una estenuante tassazione a carico dei cittadini, permetterà a famiglie e imprese di ritrovare la fiducia e dunque di ripartire attraverso maggiori

investimenti privati. Il risultato di queste politiche è sotto gli occhi di tutti, e le riforme intervenute nel corso del’ultimo anno, per efficentare la spesa pubblica del nostro Paese, hanno colpito, esclusivamente, ancora una volta, le fasce più deboli della popolazione. Esistono certamente delle ricette alternative, la cui implementazione, tuttavia, richiederebbe un coraggio che il governo italiano, perfettamente allineato a quelli europei, ad oggi, ha dimostrato di non avere. Il coraggio di sviluppare un grande piano di investimenti pubblici per modernizzare il Paese ed il suo tessuto produttivo, a vantaggio di imprese e lavoratori. Un Piano che darebbe fiducia, anche e soprattutto a quelle migliaia di giovani che oggi lasciano l’Italia, e sognano un Paese moderno e socialmente equo, in grado investire nella ricerca e innovazione, nelle eccellenze italiane, nella sua storia e cultura, e di tutelare il benessere dei suoi cittadini, prima di tutto.


Ancora tagli a ricerca e cultura a cura della Redazione

MILANO 90, UIL LAZIO: LICENZIATI 426 LAVORATORI a cura della Redazione

Meno 42 milioni di euro alla ricerca, meno 2,5 milioni al sistema delle Accademie e dei Conservatori. Questi alcuni numeri relativi al mondo dell’Università e Ricerca contemplati nella nuova manovra di Governo. “Una manovra – commenta il segretario generale della Uil di Roma e del Lazio, Pierpaolo Bombardieri – che, attraverso i tagli alla ricerca, alle università, al diritto allo studio, colpisce le basi di un Paese civile: cultura, sanità, enti locali. Penalizzando di conseguenza i cittadini che vedono aumentare la tassazione a discapito dei servizi essenziali”. In ambito Università i numeri diventano ancora più elevati, ma più complessi da individuare. Nella manovra si parla di un finanziamento di 150 milioni per i fondi ordinari degli Atenei e una decurtazione di 34 milioni relativamente a beni e servizi. “Ciò che non è scritto esplicitamente e che pochi sanno – spiega il segretario generale della UIL RUA, Alberto Civica – è che attraverso i tagli alle Regioni salteranno i soldi destinati al diritto allo studio. Circa 150 milioni di euro. In sostanza, 150 milioni in più ai docenti prevalentemente per le loro promozioni e 150 milioni in meno agli studenti. Ovviamente senza alcun riferimento chiaro in manovra. Una vera e propria ingiustizia sociale a discapito dei più deboli del sistema. In questo caso studenti e ricercatori”. Argomenti su cui si dibatterà a lungo anche durante il Congresso nazionale della UIL RUA che prenderà il via giovedì 23 ottobre, presso la sede del CNR, in piazzale Aldo Moro. “Luogo simbolo della cultura e della ricerca per antonomasia”, prosegue Civica, precisando che “il 24 e il 25 invece il Congresso si svolgerà a Montesilvano”.

“Milano 90 ha avviato la procedura di licenziamento collettivo per i suoi 426 dipendenti. Un altro schiaffo ai lavoratori e all’economia di questa città, sempre più in ginocchio”. Così i segretari regionali della Uil di Roma e del Lazio e della UilTucs, Pierluigi Talamo e Roberta Valenti. La società fornisce servizi di portierato, assistenza ai piani, pulizia e manutenzione, ristorazione e caffetteria alla Camera dei Deputati e ad alcuni uffici del Comune di Roma. Dopo la disdetta dei contratti d’affitto di alcune strutture, il gruppo Scarpellini, cui appartiene, ha aperto le procedure di cassa integrazione prima per poi attivare i contratti di solidarietà, attualmente in corso, e di licenziamento oggi, subordinando l’attività dei lavoratori non alla gestione dei servizi concessi in appalto, ma agli immobili di sua proprietà.

“Una situazione insostenibile che, ancora una volta, colpisce i dipendenti e le loro famiglie – afferma Talamo – Ma dove sono le nostre istituzioni? Stiamo assistendo allo sterminio delle aziende e dei lavoratori, altro che tutele crescenti. E’ necessaria un’assunzione immediata di responsabilità da parte dei nostri governanti, soprattutto di chi finora ha beneficiato dei servizi svolti dai lavoratori coinvolti. A Roma abbiamo un incremento del 72% della cassa integrazione e si continua a procedere con chiusure coatte e procedure di mobilità. Basta! La Uil dice basta”.


LAURENTINO, APRE PRIMO TRATTO CORRIDOIO MOBILITÀ: 14 LINEE BUS

certo l’infrastruttura che i cittadini si aspettano, ma è un segnale che a 18 mesi dal nostro insediamento ci tenevamo a dare”. L’opera è “significativa per una strategia di fluidificazione del traffico e incremento di velocità del tpl. Già da oggi transiteranno 14 linee Atac, e c’è l’impegno del presidente di Roma Metropolitane, Paolo Omodeo Salè, per iniziare a risolvere la vicenda dei filobus che sono bloccati da anni a Bologna a causa di una vicenda giudiziaria”. “Un trampolino verso il futuro” lo definisce Caudo, “un futuro

intervento viene atteso da anni”. Masini ha rimarcato: “Il Corridoio è una delle decine di opere che erano appese in questa città, e l’accelerazione che abbiamo voluto dare in questi mesi, su stimolo del Municipio IX, è stata la spinta finale per l’apertura di questo tratto, piccolo ma significativo. Sinergia e lavoro di squadra hanno portato a un grande risultato. Così possiamo sanare le ferite e ‘rammendare’ la periferia”. Soddisfatto anche Santoro: “È una bella giornata perché grazie a questo corridoio i cittadini recuperano

che è passare dall’altra parte del Gra con la realizzazione del cavalcavia. Nel frattempo - ricorda - il dipartimento è impegnato sui Plint per completare le infrastrutture del tracciato che alimenterà i filobus. Quello inaugurato oggi “è solo il primo tratto per completare un’opera assolutamente necessaria di collegamento alla metro anche da oltre il G.R.A., dove c’è un carico urbanistico importante e questo

un’ora e mezza di vita al giorno, visto che ogni volta i bus restavano bloccati anche un’ora nel traffico a causa della promiscuità con i mezzi privati da ora però, nonostante i tre anni di ritardo dovuti alla vicenda filobus, chi usa il tpl sarà premiato”. L’apertura è “un atto di giustizia sociale che permetterà di andare dalla periferia al Centro in tempi brevi. Ma - chiosa - non dobbiamo fermarci: da lunedì dobbiamo

a cura della Redazione

“163 milioni di euro spesi per due chilometri di strada mai ultimati”. Così la Uil del Lazio denunciava lo scorso gennaio a proposito del Corridoio della mobilità Laurentina - Tor Pagnotta. Adesso il Campidoglio annuncia l’apertura della prima tratta di questa strada. Ecco quando il sindacato diventa concretezza e vicinanza reale alle esigenze dei cittadini.

Inizia a vedere la luce, dopo oltre quattro anni dall’inizio dei lavori nel giugno 2010, il Corridoio della mobilità Eur Laurentina-Tor Pagnotta, nel Municipio IX. È stato aperto oggi pomeriggio, infatti, il primo tratto di 1,5 km, da via Laurentina, angolo via dell’Umanesimo, a via Céline. Qui viaggeranno tutte le 14 linee di bus che attualmente transitano per la Laurentina, dopo la sperimentazione tra il maggio 2013 e il gennaio 2014 delle prime 5 linee. Tutte le fermate bus, dunque, saranno ora posizionate

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sul Corridoio, facilitando gli scambi degli utenti tra le varie linee e riducendo la necessità di attraversare la via Laurentina. Le linee interessate dal nuovo assetto sono: 044, 076, 077, 703, 704, 707, 707F, 722, 761, 761P, 772, 772F, 776, 779, 797, 797D, C8, N21. L’opera, che punta anche a ridurre i tempi di percorrenza dell’arteria stradale, favorendo la fluidificazione del traffico dei mezzi privati sulla corsie laterali, si arricchirà poi nei prossimi mesi dell’inversione di marcia in direzione centro, fra via Céline e via

di Tor Pagnotta, con la “ricucitura” del territorio a ridosso di via Laurentina. A inaugurare il primo tratto del Corridoio, oggi pomeriggio, gli assessori capitolini Guido Improta (Mobilità), Giovanni Caudo (Trasformazione Urbana) e Paolo Masini (Lavori Pubblici e Periferie), insieme al presidente del Municipio, Andrea Santoro, e a quello di Roma Metropolitane, Paolo Omodeo Salè. Quella odierna per Improta “è un’apertura che vuol dire impegno rispetto al futuro. Un chilometro e mezzo di corridoio non è

recuperare altre risorse per realizzare magari un parcheggio di scambio fuori dal Gra per lasciare la macchina ed entrare a Roma direttamente con il bus”. A “plasmare” l’area saranno poi anche la rotatoria sulla Laurentina, affidata a Parsitalia, che ha dichiarato di aver iniziato i lavori propedeutici di sbancamento, il 6 ottobre scorso, per una durata prevista di 18 mesi, e il viadotto di Tor Pagnotta, affidato al consorzio Tor Pagnotta2, con tempi di realizzazione stimati in 15 mesi. (omniroma.it)


CIG, UIL LAZIO: NELLA CAPITALE CASSA ORDINARIA IN AUMENTO DI CIRCA IL 700% di Maria Teresa Cinanni

Bombardieri: “si aprono nuove crisi in una situazione già al collasso”

Aumento esponenziale delle ore di cassa integrazione nella Capitale dove a settembre 2014 si assiste ad un incremento del 72,2% rispetto al mese precedente, con un picco di circa il 700% della cassa integrazione ordinaria. Drammatica la situazione anche nel frusinate, dove le ore di cig totale segnano un +90%. Questi alcuni dati sulla cassa integrazione e Roma e nel Lazio, elaborati ed analizzati dalla Uil di Roma e del Lazio relativamente al mese di settembre 2014. “Una situazione gravissima con cifre che vanno molto al di là dell’incremento fisiologico che si ha tra il mese di agosto e quello di settembre - commenta il segretario generale della Uil di Roma e del Lazio, Pierpaolo Bombardieri - e che fanno di quest’ultimo il peggiore “settembre” dall’inizio della crisi a oggi. Il boom della cassa ordinaria nella Capitale indica l’apertura di nuove crisi e quindi una situazione economica al collasso, non compresa assolutamente dalla politica che con il Jobs Act intende rivedere al ribasso i termini di utilizzo e restringere i criteri di accesso della cassa integrazione, senza aver previsto altri strumenti di protezione sociale”. Da agosto a settembre 2014 aumentano di 13.825 unità i lavoratori in cassa integrazione nella nostra regione, con un incremento di circa il 70% delle ore autorizzate di cig. Aumento che riguarda prevalentemente i settori dell’industria e dell’edilizia. Nel primo si registra un +145%, nel secondo +51,2%. Mentre risultano in calo le ore di cig nel commercio (-49%) e nell’artigianato (-43%). Ad aumentare sono soprattutto le ore di cassa ordinaria che raggiungono valori

elevati anche nelle province in cui il dato totale risulta in calo o in pareggio. A Rieti le ore totali di cig registrano un calo del 35% rispetto al mese precedente. Il dettaglio dei dati, però, mostra che a diminuire sono le ore di cig straordinaria e in deroga, mentre quella ordinaria ha un’impennata di oltre 42 milioni. Situazione simile a Viterbo che registra un +780% nelle ore autorizzate di cig ordinaria e un +1% delle ore di cig totali (-97% cig straordinaria; -99% cig in deroga). “I dati evidenziano in maniera inequivocabile l’avvio di nuove crisi strutturali – spiega Bombardieri – e traducono in numeri quello a cui stiamo assistendo quotidianamente. La mobilità dei dipendenti di moltissime aziende di Roma e della regione ne sono purtroppo l’esempio concreto. La diminuzione delle ore della cassa in deroga, cui accedono prevalentemente le piccole e piccolissime aziende è dovuta soprattutto all’incertezza dei finanziamenti che ad oggi non sono stati completamente ripartiti a livello regionale. Nel complesso, emerge un quadro fortemente problematico destinato a peggiorare se non si interviene immediatamente con politiche sociali serie e incentivi al lavoro, oramai sostituiti da licenziamenti collettivi e mobilità improvvise. Le ultime vicende del teatro dell’Opera, di Milano 90, di molti call center, la chiusura di alcune emittenti private e cronache locali costituiscono soltanto gli ultimissimi esempi di una città oramai al limite della sopravvivenza”. Roma, infatti, è l’unica delle province del Lazio a registrare un incremento delle ore totali di cig (+10,8%) anche rispetto a settembre 2013.


INFLAZIONE, UIL LAZIO: IN AUMENTO TASSE E ISTRUZIONE di Maria Teresa Cinanni

Bombardieri: chiediamo al sindaco interventi mirati per diminuire pressione fiscale.

Tasse ancora in crescita per i romani. Nel mese di ottobre, gli aumenti più significativi riguardano le spese per acqua, energia e rifiuti che, sia rispetto allo scorso anno sia rispetto al mese precedente, registrano incrementi significativi, sfiorando il +23% relativamente alla fornitura dell’acqua. In forte aumento anche i costi della raccolta delle acque di scarico (+12,3%), della raccolta rifiuti, che registra un +6,5 rispetto ad ottobre 2013 e +3,3 rispetto a settembre 2014, dell’energia elettrica (+1,9%). Questi alcuni dati sull’inflazione nel mese di ottobre nella Capitale, analizzati dalla Uil di Roma e del Lazio. In aumento anche il settore dell’istruzione, soprattutto quella primaria, aumentata di 2 punti percentuali rispetto allo scorso anno, e quella universitaria (+2,4%). Più 1% anche per i corsi di formazione. Rispetto al mese di settembre 2014, si registra un incremento anche nell’ambito dei servizi ricettivi e di ristorazione (+2,4%), con punte del +8% nei servizi di alloggio. “Lo scenario non accenna a migliorare – commenta il segretario generale della Uil di Roma e del Lazio, Pierpaolo Bombardieri – difronte ad una crisi che continua a non avere sbocchi, la risposta delle istituzioni è la continua tassazione dei lavoratori e dei cittadini. Questo sistema non è più ammissibile. Non si può recuperare un deficit causato da politiche economiche sbagliate infierendo sui lavoratori e i pensionati. Perché non si taglia sui vitalizi? Anche in maniera retroattiva, se necessario. Perché non si eliminano benefits parlamentari e non si procede ad un reale accorpamento di società

similari? E’ su questo che bisogna agire. E al più presto. Non sui portafogli dei cittadini, che a Roma, poi, continuano ad essere i più tassati d’Italia. E’ chiaro che saranno inaccettabili eventuali aumenti dell’Irpef regionale, come d’altronde già concordato lo scorso anno. E chiediamo al sindaco Marino, al vicesindaco e all’assessore al Bilancio interventi mirati per diminuire la pressione fiscale sui redditi dei lavoratori dipendenti e dei pensionati”. In lieve aumento anche i prodotti alimentari, in particolar modo pesce e latticini che rispetto ad ottobre 2013 registrano un +2,3% e +1,2%. In calo di circa il 3% rispetto allo scorso anno, ma in aumento rispetto a settembre 2014 (+1,3%), frutta e vegetali, mentre rimane pressoché invariato il costo della carne. In crescita il prezzo degli alcolici (+1,7%) e dei vini (+1,8%). Rimane superiore alla media nazionale di oltre un punto percentuale il costo dei servizi sanitari e delle spese per la salute, che a Roma registrano un ulteriore incremento anche rispetto allo scorso anno. Nello specifico, si ha un +2% per i servizi ospedalieri e +1% per le attrezzature terapeutiche. “Sanità ed istruzione sono i cardini di un Paese. Il costante aumento dei costi e, di contro, il calo dei servizi rendono sempre più invivibile questa città che, nonostante i proclami ufficiali, si scontra con una realtà quotidiana lontana dalle necessità dei cittadini. Basti vedere lo stato dei nostri ospedali e del personale costretto a turni massacranti per mancanza spesso di turn over. O le mense scolastiche affidate con gare al massimo ribasso, a discapito non solo della qualità dei cibi, ma della salute dei nostri bambini”.



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