ombre||schatten jena

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Vi sono luoghi vivi per la memoria ai margini della città che furono protagonisti di realtà invisibili. Luoghi carichi di tensione che vivono un equilibrio sottile tra ciò che sono stati e ciò che saranno. Da qui parte la nostra ricerca, una sorta di intreccio ariostiano tra casi umani e bellezza, stupore e fredda brutalità che hanno animato questi spazi e che ora le loro ombre raccontano. Luoghi apparentemente abbandonati da un giorno all’altro. Mobili, tavoli, sedie, tante sedie, letti, documenti e archivi, tutto lì, com’erano, immobili sotto i segni del degrado del tempo, carichi di una forte tensione surreale per cui pare basti chiudere gli occhi perché il grande circo si rianimi in una dimensione onirica.


ombre || schatten una mostra di Ugo Carmeni e Tomas Ewald

fotografie di Ugo Carmeni

Jena, Galleria Huber & Treff 01/10 > 31/10 2011












L’ex arcipelago ospedaliero della laguna di Venezia Nel 1950 Venezia era all’apice del suo potenziale demografico con 185.000 abitanti di cui il 12% ancora viveva nelle isole sparse in laguna. Questo straordinario quanto fragile sistema lagunare prevedeva un apparato decentrato di funzioni ospedaliere. Distribuito su cinque isole perlopiù autarchiche, esso era collegato alla città da una fitta rete di relazioni, le cui principali strutture erano servite da un'apposita linea di trasporto pubblico. Il processo di dismissione di questo arcipelago ospedaliero inizia nel 1968 con Poveglia, l’isola più decentrata che ora giace in stato di abbandono. Nel 1999 l'ultima a chiudere è Le Grazie, dopo che negli anni Ottanta si era posta come struttura all'avanguardia nella cura di pazienti affetti da poliomielite e AIDS. L’isola è ora in attesa di essere riconvertita in un sistema alberghiero. San Servolo, manicomio maschile dal 1797, venne lasciata in abbandono in seguito all’attuazione della Legge Basaglia del 1978, per ospitare attualmente dal 1994 la Venice International University. San Clemente, fino ad allora manicomio femminile, continuò ad operare fino al 1992 accogliendo anche gli uomini. Si distingueva come centro psichiatrico avanzato e di riferimento, sposando le idee di Franco Basaglia. Nonostante ciò anche San Clemente divenne, come il resto dell’arcipelago, vittima di uno sciacallaggio efferato fino ad esser inserita nel circuito ricettivo della città, ospitando ora l’hotel San Clemente Palace. Il mancato riuso in tempi brevi di queste isole, dopo la chiusura delle strutture sanitarie, ha generato e continua a generare degrado e crolli. L’abbandono degli edifici, inoltre, ha favorito il furto di materiali edilizi e decorativi di cui i manufatti erano ricchi, lo sciacallaggio di ogni bene rivendibile e la distruzione di documenti e di fragili tracce di memoria della nostra storia.


ombre || schatten una mostra di Ugo Carmeni e Tomas Ewald ringraziamenti Laura Graziani Silvia De Boni Galleria Huber & Treff contributo tecnico/video Iva Milakovic promotore dell’evento

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Tomas Ewald, geboren in Bayern, zuhause in Venedig, fĂźhlt sich seit jeher angezogen von verlassenen, aufgegebenen Orten mit suggestiver Vergangenheit. Schon bald beginnt er diese Orte mit Hilfe der Fotografie zu erkunden, zu erforschen und zu konservieren. Er arbeitet ausschlieĂ&#x;lich mit analogen Kameras und analoger Belichtung, seine Fotografien sind nicht inszeniert oder bearbeitet.


ombre || schatten Eine Ausstellung von Tomas Ewald und Ugo Carmeni Herzlichen Dank Laura Graziani Silvia De Boni Galerie Huber & Treff Technische UnterstĂźtzung Iva Milakovic FĂśrderer

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Auszug des Interviews von Tomas Ewald in "07 Das Stadtmagazin für Jena und Region" Wie kamen Sie zusammen mit Ugo Carmeni darauf, ausgerechnet eine Fotosausstellung über die Inseln Santa Maria delle Grazie (Infektionskrankheiten- geschlossen 1999) und Poveglia (Demenzkrankegeschlossen 1969) zu initiieren? Was inspirierte Sie zu dieser außergewöhnlichen Motivwahl? Inseln als Krankenstationen zu verwenden, hat in Venedig eine Jahrhundertelange Tradition. So kommt z.B. auch das Wort Quarantäne aus dem Venezianischen (quarantina di giorni- 40 Tage, welche Schiffsbesatzungen aus Risikogebieten auf Venedig vorgelagerten Inseln überleben mussten, bevor sie nach Venedig einfahren durften). Diese Krankenhaus-Tradition auf den ehemaligen Quarantäne-Inseln hielt sich bis zur Jahrtausendwende und ist heute komplett verschwunden. Nur einige wenige verlassene Krankenhäuser zeugen noch von der einzigartigen Geschichte dieser Inseln. Dies war der Ansatz für unser Projekt. Welchen "Schatten" begegneten Sie bei Ihrer Arbeit in den verfallenen Räumen der ehemaligen medizinischen Einrichtungen? Schatten der Vergangenheit, menschliche Schicksale, Geschichten des Leidens aber auch des Heilens waren bei unserer Arbeit an diesen Orten permanent und stark spürbar und werden im Idealfall durch unsere Bilder erlebbar.
















ombre || schatten Eine Ausstellung von Tomas Ewald und Ugo Carmeni

Fotografien von Tomas Ewald

Jena, Galerie Huber & Treff 01/10 > 31/10 2011


In unseren Städten befinden sich vergessene Orte, einst Schauplätze von verborgenen Wirklichkeiten. Orte voller Spannung, in einem fragilen Zustand auf dem Weg zwischen dem was sie einmal waren und was sie sein werden. Dies ist der Ausgangspunkt unserer Forschungsreise, einer Reise zu individuellen Schicksalen und unerwarteter Schönheit, Staunen und kalter Brutalität -alles, was diese Orte einst mit Leben erfüllte und deren Schatten heute davon erzählen. Orte welche scheinbar plötzlich verlassen wurden, voll mit Einrichtungsgegenständen, einzelnen Dokumenten bis hin zu ganzen Archiven -Spuren aller Art. Als wäre die Zeit stehen geblieben, bereit für einen letzten Tanz...



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