9 minute read

PAGINA

CAMERA DI COMMERCIO, MIRIAM DIURNI (UNINDUSTRIA) ENTRA NEL CONSIGLIO

La Regione Lazio, a seguito dell’avvicendamento in seno ad Unindustria Frosinone con Giovanni Turriziani, eletto Vice Presidente di Unindustria con delega alla Green Economy, ha nominato con Decreto del 19 marzo la dott.ssa Miriam Diurni quale consigliere della Camera di Commercio Frosinone Latina. Nella seduta di Consiglio, svoltasi nella giornata di martedì 13 aprile, la Diurni ha prestato formale giuramento entrando così a far parte degli amministratori dell’Ente camerale in rappresentanza del settore “Servizi alle imprese”. L’intervento di Acampora Da parte del Presidente Acampora “un ringraziamento sentito al dott. Turriziani che nell’avvio della consiliatura ha dimostrato la sua correttezza e lealtà ed è sempre stato un validissimo rappresentante del suo territorio. Diamo il benvenuto in Consiglio a Miriam Diurni, pronta senza dubbio a raccoglierne il testimone e a portarlo avanti con le capacità che ha già dimostrato di avere quale Presidente dell’Area territoriale di Unindustria Frosinone”.

Advertisement

I FATTI DELLA SETTIMANA - IL TRITACARNE MEDIATICO NON MOLLA LA PROVINCIA DI FROSINONE La tempesta perfetta

Intanto tra i leader di partito locali continua il silenzio dei... non vedenti

Dario FACCI

La settimana appena trascorsa è stata davvero tempestosa. Le notizie che hanno visto in primo piano importanti esponenti dell'establishment regionale, mettono ancora una volta in primo piano un antico adagio: il raccordo anulare non è una strada, è un limite invalicabile. Chi ha un po' di memoria non avrà difficoltà a trovare una spiegazione a quell'adagio, chi non ce l'ha si sprema le meningi. Il problema, tutto politico, che in questa sede ci interessa, che ha la provincia di Frosinone è il silenzio dei non vedenti. A fronte delle dolorose difficoltà che ha una classe politica egemone di questo territorio, trascinata in cronaca nazionale un giorno sì e l'altro pure per faccende molto antipatiche, non si riscontrano reazioni. Neanche una. Non si registrano neanche le normali esternazioni di chi, beneficiato dalla sorte, dagli errori altrui, o dal fuoco amico che ha ucciso il suo nemico, potrebbe approfittarne. In sintesi non si sente niente da nessuna parte come se la cenere che certi terremoti lasciano sul terreno non covi neanche più un tizzone di brace. Torno a chiedermi, a distanza di tre settimane, che fine abbia fatto il responsabile politico dell'unico partito all'opposizione del Governo in questo momento. Perché il senatore di FdI Massimo Ruspandini, non tracci la rotta, non dica, non si esprima. Non ci si può non chiedere perché non si oda la voce dei parlamentari o del consigliere regionale della Lega. Per amor di patria non ci si vuole rispondere. Parimenti viene a mancare una ragione plausibile del perché e per come dopo il tritacarne mediatico che nelle ultime settimane pare non si distragga un attimo dal Pd della provincia di Frosinone non si sia sentito neanche un alito da parte della federazione provinciale, dal segretario provinciale Fantini per esempio. Insomma schiaffoni da tutte le parti e solo altre guance pronte a prendere nuovi ceffoni sebbene ormai gonfie, infuocate, livide. La tempesta perfetta, per concludere, non è frutto solo di azioni ora sotto la lente e la scure ma in genere, e probabilmente anche questa volta, dalla certosina regia di poteri politici e non che, quando vogliono, pigiano l'interruttore e spengono la luce. Far finta di niente non cambia la storia. Mai.

■ ■ ■ NELLE FOTO SOTTO, DA SINISTRA: LUCA FANTINI, MASSIMO RUSPANDINI E GIANFRANCO RUFA

ELEZIONI COMUNALI DI FROSINONE MICHELE MARINI, LO ZAR E IL SOLITO TORMENTONE

Si avvicinano le elezioni comunali di Frosinone e, come accade ormai da una decina d'anni, dunque nelle due precedenti tornate elettorali, torna il tormentone Marini. Cosa farà mai l'ex sindaco e già campione di voti più d'una volta Michele Marini? In recenti articoli di stampa (Ciociaria Editoriale Oggi) si ipotizza addirittura la possibilità che Michele possa "combattere" ufficialmente tra le fila del centrodestra. Da nostre indagini la "chiacchiera" di cui sopra originerebbe dal fatto che lo Zar, cioè il sindaco Ottaviani, ha sostenuto più d'una volta e di fronte a testimoni che ancora oggi Michele Marini sarebbe il miglior candidato a sindaco ipotizzabile. Inoltre la chiacchiera sarebbe stata alimentata anche dal fatto che Marini e Ottaviani si siano parlati. Orbene, fermo restando che i due si saranno certamente parlati per questioni amministrative oltre che politiche in qualche occasione (anche perché Marini lavora presso un ministero), c'è da ricordare che lo Zar e l'ex sindaco sono cugini (due loro nonni, se non vado errato, erano cugini carnali) e hanno sempre mantenuto ottimi rapporti. Allo stato, insomma, non ci sarebbe davvero alcun "allarme Marini" anche se è certamente vero che l'importanza della cifra elettorale di Michele, pur se infiacchita da anni di lontanza dalla ribalta politica (non da dietro le quinte però), resta appetibile e, com'è successo alle ultime elezioni, probabimente determinante. La domanda che seriamente ci si deve porre è: lo Zar avrebbe vinto al primo turno le ultime elezioni se Marini fosse stato ufficialmente dalla parte di Cristofari (e non ufficiosamente, seppur senza grande impegno, contro?). Una risposta che seriamente i responsabili del Pd dovrebbero darsi è: forse no. Il dubbio basta. Si riapre allora la vicenda Marini che, con il suo passato convintissimo da sinistra Dc, Margherita poi e Pd lato moderatissimo difficilmente risulterebbe credibile insieme a leghisti ed ex missini e tornerebbe invece obiettivamente utile a un centrosinistra in ambasce a causa delle recenti vicende di cui sono piene le cronache. Il dialogo tra il Pd e Marini, però, è risultato sempre molto difficile perché l'ex sindaco si è sentito buttato a mare dal suo stesso partito (si ricorderà, nella circostanza della prima vittoria di Ottaviani, lo sdoppiamento del centrosinistra con la ricandidatura Marzi) e in seguito tutti i tentativi di recuperarlo sono falliti. Non mancherà ai più attenti ed esperti l'immadiata possibilità di capire come mai la serie di tentativi di riportare in attività al fianco del centrosinistra un uomo simbolo di quella coalizione (tra l'altro aperta anche alla sinistra più sinistra, fu Marini ad allargare anche a Rifondazione la sua giunta) hanno sempre fatto un buco nell'acqua. Il Pd della provincia di Frosinone non ha mai neanche lontanamente ipotizzato di considerare Marini come una risorsa spendibile a livelli alti, come avrebbe meritato se è vero com'è vero che il suo peso elettorale poteva risultare determinante nel capoluogo. Vale a dire che nessuno gli ha mai proposto una candidatura per esempio alla Regione. E allora bando alle chiacchiere, il Pd non ha fatto mai alcuno sforzo per riprendersi Marini, continuerà a non farlo e potrebbe riperdere anche contro un centrodestra in frantumi.

MIGLIORA LA SITUAZIONE DEI CONTAGI MA NON QUELLA DEI MORTI, CHE IN QUESTA PRIMA METÀ DEL MESE DI APRILE SONO STATI 53 Covid, al via la terapia monoclonale

La Dg Asl: "Il numero dei decessi è dovuto all’impennata dei contagi che abbiamo registrato nel mese di marzo"

Sono 71 gli ultimi casi di Covid in provincia di Frosinone su 2.057 tamponi effettuati. I negativizzati ammontano a 167. La percentuale del rapporto tamponi effettuati e nuovi positivi è di 3,4%. Due i decessi nelle ultime ore: un uomo di 66 anni di San Donato Valcomino e una donna di 58 anni di Veroli. Dall'inizio del mese, quindi, si sale a quota 53. Intanto è partita la terapia con anticorpi monoclonali contro il COVID-19.

L’appello

“Passata la Pasqua – spiegano dalla direzione generale della Asl – dobbiamo aspettare il prossimo fine settimana per confermare il miglioramento della situazione epidemiologica. Il numero dei decessi è dovuto all’impennata dei contagi che abbiamo registrato nel mese di marzo”. L’appello che la Asl lancia è quello di non abbassare la guardia.

La novità

“Gli anticorpi monoclonali – evidenziano dalla Asl - impediscono il danno d’organo e quindi la degenerazione della malattia con insufficienza respiratoria severa, con la necessità di ricovero in

UNO DEI PRIMI PAZIENTI SOTTOPOSTI ALLA CURA DEGLI ANTICORPI MONOCLONALI

ospedale e eventualmente nella terapia intensiva. Sono per i pazienti, con gravi fattori di rischio, ma con una forma iniziale della malattia, senza necessità di ossigeno. Si tratta di proteine in grado di neutralizzare gli antigeni, cioè quelle sostanze estranee all’organismo come virus e batteri – spiega la dottoressa Katia Casinelli, primario di Malattie Infettive e responsabile del Centro di somministrazione degli anticorpi monoclonali all’Ospedale di Frosinone. Le persone destinatarie della terapia dovranno avere l’infezione da non più di 10 giorni e presentare una sintomatologia lieve o moderata, tale da non richiedere la somministrazione di ossigeno – illustra Casinelli – ed è fondamentale la correttezza della diagnosi e la rapidità di comunicazione da parte del medico di medicina generale”.

Ecco come funzionano

Gli anticorpi monoclonali agiscono legandosi al COVID-19, impedendone l’ingresso nelle cellule umane e la successiva replicazione. Si tratta di una terapia molto specifica che mostra la sua efficacia solo nelle fasi iniziali della malattia con esordio da non oltre 10 giorni. I criteri specifici per l’arruolamento in terapia riguardano pazienti con età superiore ai 12 anni, COVID-19 positivi, con specifici fattori di rischio, non ospedalizzati, non in ossigenoterapia per COVID-19 e che presentano sintomi lievi o moderati, ma nei quali la malattia potrebbe evolvere verso una forma grave. Il reclutamento alla terapia avviene attraverso i Medici di Medicina Generale, attraverso le USCAR o i Pronto Soccorso, mediante l’invio di un apposito modulo al Centro di somministrazione dell’Ospedale F. Spaziani (mail: centromonoclonalicovid@ aslfrosinone.it). Qui i Medici valutano l’eleggibilità al trattamento e programmano la terapia che prevede infusioni di 60 minuti, seguiti da 60 minuti di osservazione. Effettuata la somministrazione, i pazienti saranno seguiti a distanza dal Centro per un periodo di 30 giorni, al fine di valutare l’efficacia della terapia e l’insorgenza di eventuali effetti collaterali. La prima terapia è stata somministrata già il 27 marzo 2021, grazie allo sforzo congiunto dei reparti di Medicina, Malattie Infettive, la UOC di Farmacia e di tutto il team che ha creduto e crede in questa nuova arma contro il Coronavirus.

AL VIA IL PROGETTO ANTICOVID-PEDIATRICO

In seguito all’incontro tra FIMP e la Asl di Frosinone, parte pure il progetto ‘Post-Covid Pediatrico’. La campagna è organizzata su tutto il territorio nazionale. Nel Lazio, la SIMRI ha riconosciuto tre centri: Bambino Gesù, Policlinico Umberto primo Dipartimento di Pediatria e UOC di Pediatria polo unificato Frosinone-Alatri. “L’infezione da Sars-CoV-2, in età pediatrica – evidenziano dalla direzione generale della Asl – decorre per lo più in maniera asintomatica o poco sintomatica. Non avendo a disposizione ancora dati sul follow up respiratorio di questi bambini che hanno contratto l’infezione da Covid-19, il Polo di Frosinone-Alatri, diretta dal Dr. Antonio Augusto Niccoli, ha aderito alla campagna organizzata dalla Società Italiana di Malattie Respiratorie Infantili (SIMRI), “COVID 19: conoscere per prevenire”. I piccoli pazienti in una mattinata eseguono prelievo ematico, visita pneumologia, spirometria, test del cammino ed ecografia polmonare. Un check up complesso e completo in grado di valutare al meglio la funzionalità polmonare. Ottima la partecipazione dei pediatri di libera scelta coinvolti nel progetto. Al momento gli appuntamenti prenotati presso la Pediatria di Frosinone-Alatri sono circa 50. A breve, anche i piccoli pazienti dei Distretti C e D potranno usufruire del servizio presso le UOC di Pediatria dell’Ospedale SS. Trinità di Sora e dell’Ospedale Santa Scolastica di Cassino.

This article is from: