a cura di Claudio Polizzano Fotografie Collezione AsinâArt: Valentina Minutella Progetto Grafico e Impaginazione: Mimmo Cicero & Melania Fiasconaro Contributi fotografici: Archivio Associazione Raggio di Sole, Archivio Azienda Regionale Foreste Demaniali Illustrazioni: Vera Carollo In copertina: AsinâArt 2009 di Francesco Baio
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Š Copyright 2009 by Claudio Polizzano
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SICILIA foreste
Regione Siciliana
Comune di Castelbuono
Associazione Raggio di Sole
Dipartimento Regionale Azienda Foreste Demaniali
Asin’Art ~ L’Universo Asino ~
a cura di Claudio Polizzano
Dicembre 2009
Gli artisti che hanno partecipato allâiniziativa AsinâArt 2009 per bimba Cecilia
Accursio Truncali, Aldo Miggiani, Alessandro Mazzola, Annamaria Asaro, Antonella Mirabella, Aurelio Di Carlo, Bartolomeo Conciauro, Carla Pucci, Carmelo Mocciaro, Caterina Compagnone, Cettina Sorriso Valvo, Claudio Polizzano, Daniela Nobile, Daniele Gori, Domenico Pollara, Donatella Caprara Riva, Danatella Saladino, Eleonora Sottile, Emanuela Ruma, Flavio Severino, Francesco Apicella, Francesco Baio, Francesco Pintaudi, Francesco Toscano, Gaetano Lo Manto, Gianpaolo Chiaramonte, Gina Scardino, Giovanna Calabretta, Giovanni Fiasconaro, Giovanni Sottile, Giuseppe Apa, Giuseppe Gargano, Giuseppe Giusti, Giuseppe Manganello, Giuseppe Marchese, Giusy Russo, Isabella Gloria, Ivana Litrico, Joseph Miliziano, Kindia, Luana Pau, Maddalena Ciccarello, Manuela Guarcello, Mariella Ramondo, Martina Di Liberto, Massimo Estero, Maurizio Ribellino, Mimma Pinsino Egger, Naire Feo, Nunzio Mazzamuto, Ornella Genovesi, Pasquale Nocera, Pino Mazza, Pippo CarÏ, Pippo Madè, Rosario Gambera, Salvatore Città , Salvatore Montebello, Salvo Rizzo, Salvatore Scherma, Sebastiano Caracozzo, Tina Bonomo, Tommaso Serra, Rosario Trapani, Vincenzo Capuana.
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Dedicato a bimba Cecilia...
...all’amore che prova per i suoi asinelli, a lei, ed ai ragazzi che come lei, vorranno e dovranno vivere una vita intensa, piena di gioia e di grandi interessi, piena di amore e di grandi soddisfazioni.
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Presentazioni
La partecipazione del Dipartimento Regionale Azienda Foreste Demaniali alla manifestazione âASINâARTâ è stato un momento importante per far conoscere uno degli innumerevoli compiti portati avanti dalla nostra Amministrazione che oltre alla tutela e salvaguardia degli ambienti boschivi si occupa anche delle conservazione delle biodiversitĂ sia vegetali che animali. La brutta storia occorsa allâAsino di Pantelleria speriamo non abbia piĂš a ripetersi con altre specie e lâallevamento in purezza che oggi conta oltre cinquanta esemplari è un risultato importante che vogliamo far conoscere nelle opportune sedi. Il lavoro portato avanti che ha visto coinvolte diverse istituzioni regionali e lâiscrizione dellâAsino di Pantelleria nel Registro Anagrafico delle Razze e Popolazioni Equine sono un traguardo che fa onore a tutti gli Enti coinvolti. Tutte le razze asinine tentano in sordina di riscattarsi di una millenaria nomea per lo piĂš negativa e lâaffabilitĂ che questi animali mostrano con lâuomo e con i bambini in particolare è una caratteristica che li nobilita e che bisogna provare. Gli alunni delle scuole di Pantelleria, per esempio, che non avevano mai visto
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un asino che porta il nome della loro Isola hanno da subito apprezzato questo interessante e per loro sconosciuto quadrupede e parimenti lâutilizzazione di questo animale in azioni terapeutiche può contribuire ad un suo diverso impiego ed alleviare alcune particolari patologie. Lâasino è quindi un animale che dovremmo conoscere meglio ed il Dipartimento istituzionalmente si adopera quotidianamente per la rivalutazione e la possibile reintroduzione dellâAsino di Pantelleria nella sua terra dâorigine, contribuendo alla conservazione di un tassello di biodiversitĂ che ritenevamo perduto per sempre.
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Dott. Fulvio Bellomo Dirigente Generale Dipartimento Regionale Azienda Foreste Demaniali
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Anche se non tutti hanno avuto lâoccasione di vedere un asino da vicino esso è entrato da sempre a far parte della memoria collettiva, in modo spesso improprio, e ciò è testimonianza di una notorietĂ che forse non ha eguali nel mondo animale. Parlare di asini oggi giorno può sembrare un argomento fuori dal tempo per cui la manifestazione âAsinâArtâ che li ha visti protagonisti in assoluto può assumere sfaccettature diversissime che possono stupire e forse anche farci riflettere. Lâasino è il tema portante di questo volume della Collana Sicilia Foreste edita dal Dipartimento Regionale Azienda Foreste Demaniali, che ha fatto proprio questo argomento, su indicazione anche dellâAssociazione Raggio di Sole, le cui finalitĂ tra lâaltro sono quelle di convergere le attenzioni su questi interessanti animali, per un loro piĂš nobile, prestigioso e terapeutico utilizzo. âAsinâartâ svoltasi a Castelbuono la scorsa primavera ha tentato di riscattare la nomea di questo antico compagno dellâuomo, che ha una storia propria da raccontare, per certi versi anche fascinosa. âLâAsino di Pinocchioâ, âLâAsino di bimba Ceciliaâ e âLâAsino di Pantelleriaâ
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sono alcune esemplificazioni che compongono il variegato universo di questo animale ed il coinvolgimento di tanti artisti che si sono cimentati in interessanti ed innovative elaborazioni grafiche e pittoriche, attestano una sensibilitĂ che certamente i piĂš non avremmo mai immaginato. LâAsino uscito in sordina, perchĂŠ travolto dalla meccanizzazione, oggi nel ventunesimo secolo tenta di rientrare nei suoi ambiti congeniali in punta di piedi e silenziosamente per riconquistare gli spazi a lui piĂš congeniali e se in agricoltura è difficile che possa farvi ritorno, le mille svariate utilizzazioni descritte in questo volume sono un segno tangibile di un impiego che si può riconoscere a questa specie, a condizione che noi lo vogliamo. Lâonoterapia, per esempio, è una delle nuove utilizzazioni e lâaffettivitĂ e la fiducia che può trasmettere ai tanti ragazzi che lo avvicinano e lo accarezzano sono segni inconfutabili di un amore che può ricostruirsi tra lâasino e lâuomo, perchĂŠ lâuomo ha bisogno dellâasino e lâasino dellâuomo, per continuare insieme il cammino della vita.
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Dott. Agostino Gatto Direttore responsabile e redazionale di Sicilia Foreste
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Scrivere un libro non è mai stata cosa semplice. Ă senza dubbio un momento importante e gratificante per quanti hanno qualcosa da raccontare. Un libro racchiude un sentimento nobile e lascia alle generazioni future, la testimonianza del proprio pensiero, del proprio agire e del proprio essere. Il libro che âASINâARTâ ci sta presentando è âparticolareâ, perchĂŠ rappresenta un momento di incontro tra affermati pittori e artisti che illustrano, con emotivitĂ e sapienza, attraverso le loro opere, un animale che da molti è ritenuto poco intelligente: lâasino! Da sempre, nella tradizione contadina, lâasino è stato considerato e descritto come un animale âcocciutoâ. Un compagno fidato per i nostri nonni e padri, uno âstrumentoâ di lavoro insostituibile. Oggi, nella societĂ contemporanea, sta riacquistando un ruolo importante, per i diversi impieghi cui viene utilizzato. Nella nostra ComunitĂ , lâasino collabora nella raccolta differenziata âporta a portaâ del centro storico. è un valore aggiunto, volto ad accrescere e
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potenziare le azioni per uno sviluppo sostenibile, compatibile con le condizioni di vita che caratterizzano la nostra comunitĂ . Ma è altresĂŹ una grande opportunitĂ di reinserimento sociale, nel mondo del lavoro per il recupero di alcuni nostri concittadini. IL progetto che lâAssociazione di genitori âRaggio di Soleâ e â ASINâARTâ attuano in collaborazione con i volontari, dĂ voce, entusiasmo e speranza a tutti questi ragazzi, per il raggiungimento dellâobiettivo principale e cioè, quello di promuovere una cultura sensibile e coesa con le problematiche di coloro che vivono una condizione âdiversaâ da quella di tutti gli altri. Grazie allâimpegno, allâamore ed alla determinazione di Claudio, si sta avviando anche questo grande progetto, che onora la comunitĂ di Castelbuono. A Lui va il mio particolare e sentito ringraziamento, unitamente agli Enti che hanno sostenuto il progetto e agli artisti che hanno donato le loro opere, il cui ricavato servirĂ a finanziare le attivitĂ dellâAssociazione Raggio di Sole e AsinâArt. Inoltre questo libro andrĂ ad arricchire la giĂ consistente collezione di volumi che raccontano Castelbuono, la sua storia, la sua cultura e la sua sensibilitĂ .
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Mario Cicero Sindaco di Castelbuono
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Cari amici, per prima cosa tento di esternarvi lâimmensa soddisfazione per avere realizzato questo particolarissimo libro! Per noi dellâAssociazione Raggio di Sole rappresenta il primo passo verso la concretizzazione del grande sogno e del grande progetto. Siamo felici di questo primo successo! Ă stato possibile ottenerlo grazie allâaiuto di molti di voi ma, soprattutto, grazie alla generositĂ concreta dei tantissimi artisti qui inseriti. Qualcuno, che non ci conosce, che non ha avuto modo di seguire la nostra iniziale attivitĂ , si chiederĂ chi siamo e cosa vogliamo, se per caso abbiamo lâambizione di stupire proponendo una sfilata di asini o se siamo presi da un incontrollabile impulso libido-amoroso verso lâimmagine di questo simpatico animale, ritenuto testone e poco intelligente: asino, insomma! Altri, a buon diritto, si domanderanno del perchĂŠ abbiamo scomodato mezza Italia per chiedere, al sensibile popolo dei pittori, una specifica e tangibile collaborazione. Avete ragione, lâiniziativa è davvero originale e abbastanza strana. Speriamo possa anche coinvolgere e interessare un vastissimo pubblico. Ebbene, cari amici, non abbiamo velleitĂ artistiche, nĂŠ ci siamo prefissi di ricorrere alla generositĂ dei pittori per arredare le nostre case. Anche se lâidea non sarebbe stata del tutto malvagia! Però, malgrado lâamore per questo simpatico animale, non riusciamo ad immaginarci una casa piena di asini... di quadri di asini!
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Io sono Claudio Polizzano, faccio parte di un gruppo di genitori che dieci anni fa ha fondato lâAssociazione Raggio di Sole. Si tratta di unâAssociazione senza scopo di lucro, apolitica e apartitica, nata per portare un raggio di speranza nella vita di coloro che si trovano a vivere una condizione psico-fisica particolare, certo di maggiore difficoltĂ rispetto a quella dei cosiddetti ânormodotatiâ. Noi, associati, ci siamo prefissi di fare del nostro meglio per migliorare la qualitĂ della loro vita. Per questo siamo disposti ad offrire il nostro tempo e la nostra esperienza a chi ha bisogno di particolari stimoli e specifiche attenzioni per non sentirsi delle semplici comparse in questo grande confronto con la vita e con la societĂ . I veri protagonisti di questa nostra iniziativa, ai quali rivolgiamo la nostra attenzione, sono i giovanissimi: Vincenzo, Cecilia, Giuseppe, Natale, Davide... tra questi nostri bambini, magari câè qualcuno che conosci anche tu! Nella nostra Associazione è normalitĂ il desiderio di confrontarsi, vuoi con la famiglia di un autistico o con chi vive con un soggetto affetto dalla sindrome di down. Si ascoltano i familiari di chi ha problemi di ritardo mentale, si familiarizza con il ragazzo con gravi difficoltĂ di deambulazione, si parla e si tenta di capire e di agire. Ma sono davvero tante le problematiche da superare! Ogni esperienza acquisita ci sprona a perseverare, a fare sempre di piĂš per raggiungere un altro pur minimo obiettivo, un altro pur minimo successo. Allâinterno di questo gruppo si vivono delle interessanti esperienze, tutte diverse e tutte aventi un comune denominatore: abbiamo bisogno di aiuti! La motivazione preminente che accomuna tutti noi dellâAssociazione Raggio di Sole, è la voglia di costruire un futuro migliore per i nostri bambini, un futuro che possa configurarsi non piĂš come una vaga e sterile speranza, ma con la certezza che anche loro vivranno, ogni giorno, con il sorriso sulle labbra nella consapevolezza di non essere soli, alla mercĂŠ di un destino incomprensibile, ma di vivere in un mondo senza pregiudizi e inutili pietismi. Dovete sapere, cari amici, che noi viviamo la realtĂ di un piccolo centro situato a circa 430 metri sul livello del mare, immerso nei verdi boschi del Parco delle Madonie, il cui nome è Castelbuono. La nostra è una gradevole realtĂ dal punto di vista socio-climatico, invidiabile per lâaspetto
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paesaggistico, con un glorioso e ricco bagaglio storico-culturale. Purtroppo, per coloro che vivono una condizione di disagio, qui le difficoltĂ risultano centuplicate. Qui non esiste niente, nĂŠ strutture, nĂŠ servizi adeguati per lenire i disagi di questi bambini. Nessuna Istituzione Pubblica, a parte la scuola e nelle ore specifiche di lezione, tenta di farsi carico del loro ârecuperoâ. Nessun Ente, pur avendo strutture e mezzi, investe per stimolare e recuperare buona parte delle loro potenziali abilitĂ . Noi crediamo che anche un piccolo centro dovrebbe essere attrezzato, sia dal punto di vista medico-scientifico, sia dal punto di vista socio-culturale. Da un poâ di tempo non ci sentiamo piĂš dei cittadini di serie B in quanto, qualcosa, fortunatamente, sembra che stia per essere recepito dalla classe politica. Abbiamo avuto segni di apertura nei riguardi di chi si fa portavoce di un disagio, e segni inequivocabili di grande sensibilitĂ nei confronti dei bambini meno fortunati. Grazie al loro intervento e al dialogo che si è venuto a creare, anche noi di Raggio di Sole possiamo fare di piĂš per chi ha maggiormente bisogno di sostegno materiale e morale. Noi, provinciali, non vogliamo essere trattati in maniera disuguale, nĂŠ vogliamo essere âdimenticatiâ dalla classe politica. Qualcuno potrebbe dire: dovâè la diversitĂ di trattamento rispetto ad altri centri, se anche in altre realtĂ sociali non esistono centri adeguati, luoghi dâincontro dove del personale specializzato presti la sua opera finalizzata al recupero di una condizione o di un disagio? La nostra diversitĂ , cari amici, sta nel vivere a 100 km dalla capitale, Palermo, e non avere, nelle vicinanze, unâadeguata equipe di medici che segua i nostri ragazzi. La nostra diversitĂ consiste anche nel non avere, qui, una struttura adeguata per agevolare la socializzazione dei diversamente abili, cosĂŹ come consiste nel non avere una piscina o una palestra per accelerare la loro riabilitazione e il loro inserimento in seno alla societĂ . Ma la nostra piĂš autentica diversitĂ consiste, soprattutto, nel non volere accettare questa inumana realtĂ . Prova ne sia il nostro prodigarci, al massimo delle nostre forze e delle nostre
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capacitĂ , per portare il nostro sostegno a ogni famiglia, a ogni bimbo che ne ha bisogno per non farlo sentire estraneo, diverso, indesiderato. Noi, comunque, un sogno nel cassetto ce lâabbiamo, un sogno che vorremmo realizzare in quanto riteniamo nostro preciso dovere quello di riuscire a dare ai nostri ragazzi la possibilitĂ di vivere al meglio la loro condizione anche oltre lâabituale habitat familiare. Riteniamo che ciò, compatibilmente con le loro inesplorate potenzialitĂ , sarebbe possibile se solo avessimo una struttura adeguata ai loro fabbisogni. Noi, idealisti convinti, desideriamo realizzare questo sogno, ma per farlo abbiamo bisogno del vostro concreto aiuto! Il nostro progetto, come avrete intuito, è quello di creare un centro dove svolgere attivitĂ ludiche atte a migliorare le relazioni socio-affettive, a sollecitare una piĂš immediata e maggiore capacitĂ di comunicare dei nostri bambini. La nostra esperienza ci porta a dire che, spesso, buona parte delle persone disabili, con handicap parziali, recuperabili o ridimensionabili, sono abbandonate a se stesse dalle istituzioni e, spesso, anche dalle loro famiglie. Succede, anche, che le famiglie, per atavici pregiudizi, si sentano in dovere di mantenere celato lâhandicap del familiare, come a volere celare una colpa, o, addirittura, tendano a nascondere, agli occhi del mondo, il portatore di handicap, come a volerlo proteggere da tutto e da tutti. Questo avviene, soprattutto, sia per la mancanza di strutture e di personale specializzato, sia per unâinadeguata informazione specifica sulle problematiche riguardanti lâhandicap. Vi assicuro, cari amici, che abbiamo lavorato tanto per realizzare questo libro, e moltissimo dovremo ancora sudare per realizzare il piĂš ambizioso e faraonico progetto del Centro âRaggio di Soleâ. Lo faremo!... Perdonateci lâarroganza, ma è talmente radicato in noi il desiderio di vederlo realizzare che, quasi - quasi, come fossimo degli incoscienti, nemmeno ci rendiamo conto delle difficoltĂ con cui ci dovremo confrontare. E ammesso che si frapponesse fra noi e la realizzazione del progetto, una montagna di difficoltĂ , noi, siamo pronti a scalarla. Passaggio dopo passaggio, appiglio
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dopo appiglio, prima o poi conquisteremo la vetta!... Avremo la barba bianca e le ossa rotte, ma ci arriveremo!... E adesso, spero di potervi spiegare cosa desideriamo realizzare. Si tratta di costruire un centro specializzato, immerso nel verde, in un posto tranquillo ma, nello stesso tempo, facile da raggiungere. Desideriamo costruire un ambiente ideale per ragazzi in situazione di handicap, dove possano trovare dei compagnetti con i quali condividere alcune ore della giornata, fare esperienze manuali e artistiche, frequentare laboratori teatrali, svolgere specifiche attivitĂ psicomotorie con lâausilio degli asini. SĂŹ, amici, degli asini!... Questa specifica attivitĂ si chiama: ONOTERAPIA. Del personale qualificato utilizzerĂ gli asini per praticare questo innovativo metodo di riabilitazione, giĂ da qualche tempo sperimentato con successo in tante altre regioni. Lâonoterapia è molto utile ed efficace su persone con disturbi motori o psichici e incapacitĂ di relazionarsi con gli altri per problematiche di adattamento socio-affettivo. Lâasino per loro potrebbe rappresentare un compagno di giochi e di escursioni. Ă nostro intendimento quello di dare la possibilitĂ anche al disabile di godere di panorami o di emozioni forti ed indimenticabili, a dorso di un asino. Oggi, che sappiamo che tutti i ragazzi, anche quelli non in situazione di handicap, hanno bisogno di stimoli particolari per arricchire la loro crescita, abbiamo pensato a uno spazio allâinterno del Centro âRaggio di Soleâ, dedicato alla pittura e alla scultura con artisti che mettano a disposizione il loro tempo e il loro sapere per insegnare a dipingere, a conoscere i colori e i materiali da usare. Un altro spazio lo riserveremo agli alloggi che dovranno avere i requisiti adeguati per soddisfare i bisogni degli ospiti che accoglieranno. Il tutto dovrĂ essere strutturato armonicamente, in un ambiente circostante immerso nel verde della natura, per dare la possibilitĂ di âvivereâ la terapia in modo piacevole e rilassante anche da parte dei componenti della famiglia che accompagneranno i bambini.
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Ma lâAsinâart che cosâè? Tutto è nato da una passione per lâasino di bimba Cecilia, che da anni ha scoperto in tale animale un compagno di giochi e di lunghe passeggiate, un âamicoâ paziente che lâha resa molto piĂš sicura e piĂš coraggiosa. Per lei è stato un vero e proprio peluche vivente capace di farle provare forti emozioni. A Castelbuono si sta sviluppando una rete di appassionati di questo animale dalle orecchie lunghe e sono sempre di piĂš, in tutta lâItalia, i bambini, come Cecilia, alla ricerca di un gadget. Ecco, quello che vogliamo creare noi è proprio un gadget âpreziosoâ, particolare, che attraverso lâasino, visto e interpretato dai pittori, rappresenti parte della nostra cultura e delle nostre tradizioni. Il nostro intento era di pubblicare un libro, con tutte le opere ricevute in dono dai numerosi artisti, e oggi, finalmente, ne apprezziamo la singolaritĂ e la meravigliosa interpretazione che i pittori hanno fatto di questo animale, cosĂŹ vicino allâuomo. Siamo incredibilmente felici! Il libro non è piĂš un sogno! Lâidea ha preso corpo, proprio come un neonato appena venuto alla luce. Siamo fieri per esserci riusciti! Il primo passo, forse il piĂš difficile, è stato compiuto; grazie al Dipartimento Regionale Azienda Foreste Demaniali che ha preso a cuore lâiniziativa. Il fine di questa pubblicazione non è lâesibizionismo gratuito delle nostre capacitĂ imprenditoriali, nĂŠ quello di vantarci di tale opera attraverso la sua bellezza artistica e contenutistica. Attraverso questo libro desideriamo condividerne il valore filantropico e morale. Per noi è indispensabile supporto che ci consentirĂ di continuare a sperare per raggiungere il nostro grande obiettivo. Ovviamente, noi ci auguriamo che diventi un bestseller in modo che i proventi siano interamente destinati allâAssociazione Raggio di Sole, diano a noi anche il coraggio e la volontĂ di perseverare per realizzare il fantastico progetto sopra citato. Ecco svelato il mistero di questa pubblicazione monotematica!... Spero che la nostra elefantiaca iniziativa trovi anche il vostro sostegno e la vostra fattiva collaborazione. Oltre a questo particolarissimo libro, vogliamo arricchire sempre di piĂš
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la collezione di bimba Cecilia al fine di creare una mostra permanente che rientri nel percorso turistico di Castelbuono, oltre a promuovere una mostra itinerante. Questo permetterebbe allâAssociazione Raggio di Sole di avere sempre e costantemente delle risorse economiche anche per svolgere le proprie attivitĂ . Siamo stanchi di chiedere, inutilmente, alle istituzioni preposte! Siamo stanchi di sentirci dire che non ci sono risorse! Siamo stanchi di elemosinare ciò che riteniamo un nostro diritto, un diritto dei piĂš deboli, dei piĂš offesi, un sacrosanto diritto di ogni bambino che ha particolarmente bisogno dellâaiuto di noi adulti. Nonostante le porte sbattute in faccia, malgrado le vane promesse, malgrado le mortificazioni, noi perseveriamo! Confidiamo in voi che ci leggete, nella nostra volontĂ e nella sensibilitĂ degli artisti che ci hanno emozionato con le loro opere e la loro generositĂ . In futuro li inviteremo ancora per creare, insieme, un museo importante e unico che possa attrarre gli appassionati dellâarte, dellâasino e della letteratura che a tale amico dellâuomo ha dedicato un poco dâattenzione. Tutte le opere saranno esposte, saranno esposte a Castelbuono, e saranno organizzate altre esposizioni in varie parti della Sicilia al fine di sponsorizzare maggiormente il progetto. Ă nostro intendimento il volere garantire a bimba Cecilia, un gadget di assoluto valore artisticoaffettivo che, attraverso tutte le opere ricevute in dono e le attivitĂ svolte, lâaccompagneranno per tutta la vita per ricordare quello che si è fatto per lei e per tutti coloro che come lei chiedono aiuto adoperando il linguaggio dellâamore e della ragione o lâistintivo alfabeto del dolore. Grazie, grazie di cuore ai nostri bravissimi pittori, e grazie a tutti voi che ci aiutate a sperare e a credere nellâuomo. Claudio Polizzano Ideatore di AsinâArt
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Alla scoperta dellâUniverso âAltroâ In una societĂ complessa e planetaria come la nostra, che si rivela sempre piĂš disumana e disumanizzante, occorre affrontare molteplici problemi socio-culturali ed iniziare dalla fondamentale necessitĂ di riappropriarsi del senso dellâaltro. Una tra le sfide piĂš importanti è la sfida allâintegrazione del âdiversoâ. Anche le persone psicologicamente consapevoli e ottimiste si chiedono se sarĂ mai possibile realizzare in pieno lâintegrazione del âdiversamente abileâ o se tale prospettiva resterĂ per sempre unâutopia, una di quelle speranze rimaste sepolte tra i detriti dei maggiori simboli negativi dellâumanitĂ . Noi, continuiamo a credere in questo grande progresso nella misura in cui a ogni persona sia riconosciuta, incondizionatamente, una sua peculiare identitĂ . Desideriamo evidenziare che, affinchĂŠ lâintegrazione si possa concretamente realizzare, è necessario superare, innanzitutto, la dicotomia tra ânormaleâ e âdiversoâ, poichĂŠ ogni soggetto è portatore di specifiche diversitĂ (sensoriali, fisiche, psichiche, cognitive, culturali, emotive eccâŚ). Tale superamento deve fondarsi sullâidea che ogni individuo è unico e irripetibile, è unâentitĂ a se stante con un suo personalissimo mondo, emotivo-cognitivo, da garantire proprio nella sua diversitĂ . La stessa âConvenzione sui diritti dei disabiliâ promulgata dallâONU nel 2007, richiamandosi esplicitamente ai vari principi della âDichiarazione Universale dei Diritti Umaniâ puntualizza: non discriminazione, non emarginazione, uguaglianza, pari opportunitĂ , rispetto dellâidentitĂ individuale. Lâaccento è posto piĂš volte sul concetto di discriminazione, come atteggiamento da combattere con strumenti legislativi e culturali. Per pervenire alla realizzazione di questo difficile processo dâintegrazione dovremmo riuscire a liberarci dalla pesante crosta dei tabĂš e dei timori pregiudiziali e poi, senza arrogarci il diritto dâincorrere in determinati divieti menomanti, dovremmo agevolare lâestrinsecazione libera e spontanea della personalitĂ dei soggetti in situazione di handicap con opportune opere, attivitĂ e attenzioni, che nulla abbiano a che vedere con il pietismo.
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Per accettare lâaltrui identitĂ occorrerebbe iniziare col riconoscere la propria diversitĂ . Lâaltro non deve apparirci âdiversoâ soltanto per il suo handicap, ma perchĂŠ altra persona, altra realtĂ . Sostiene lo psicologo statunitense, Ulrick Neisser, che ânoi sappiamo vedere solo ciò che sappiamo cercareâ. Non possiamo che condividere questo suo pensiero in quanto costatiamo, in genere, che il nostro complesso sistema di esperienze, idee, gusti, paure, pregiudizi e influenze socio-familiari e culturali, ci porta a dare significato e rilievo a ciò che vediamo e con cui entriamo in relazione. Nei riguardi del âdiversoâ la nostra percezione è condizionata da determinati parametri personali acquisiti in una logica culturale di soggetti che si ritengono normodotati. Tendere a trovare solo ciò che si cerca e si conosce è indubbiamente molto piĂš semplice, piĂš facile, meno impegnativo e meno problematico del confrontarsi con con la âdiversitĂ â e lâignoto. Il confronto ci mette in discussione, ci porta a rivedere quel sistema dâidee, di comportamenti, dâinformazioni, di pregiudizi, di tabĂš che sono diventati parte integrante della nostra esistenza e, soprattutto, ci costringe a rielaborare nuovi criteri di valutazione riguardanti la diversitĂ e la somiglianza. Dobbiamo partire dal presupposto che ogni persona, in nessun caso, dovrebbe essere catalogata, etichettata, emarginata sulla base delle nostre conoscenze relative alle sue disabilitĂ , alle sue abitudini, ai suoi deficit, alla sua cultura, al suo habitat, al gruppo sociale di appartenenza. Ognuno di noi dovrebbe essere considerato per quello che realmente è nella sua totalitĂ . Per quanto riguarda i soggetti diversamente abili, abbiamo tutta una serie dâidee precostituite che, in effetti, sono lo specchio della nostra (in)cultura, della nostra emotivitĂ , delle nostre reazioni e anche delle nostre frustrazioni. Lâart.1 della Legge 05.02.1992, n.104, (Legge quadro per lâassistenza, lâintegrazione sociale e i diritti delle persone handicappate) recita che la Repubblica: a) garantisce il pieno rispetto della dignitĂ umana e i diritti di libertĂ e di autonomia della persona handicappata e ne
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promuove la piena integrazione nella famiglia, nella scuola, nel lavoro e nella societĂ ; b) previene e rimuove le condizioni invalidanti che impediscono il pieno sviluppo della persona umana (âŚ); c) persegue il recupero funzionale e sociale delle persone in situazione di handicap (âŚ); d) predispone interventi volti a superare stati di emarginazione e di esclusione (âŚ). Inoltre, la suddetta legge nellâart. 2 detta i principi dellâordinamento in materia di diritti, integrazione sociale e assistenziale della persona handicappata. Nonostante vi siano varie leggi articolate, valide e di ampio respiro per realizzare lâintegrazione del diversamente abile, la traduzione pratica, (che molto spesso ha proceduto con difficoltĂ , brancolando tra incertezze, contraddizioni, provvedimenti parziali e incompetenze di varia natura), richiede, a tutti i livelli, una preparazione culturale che accolga, comprenda e valorizzi la âdiversitĂ â. In effetti, dovremmo imparare a considerarla come una dimensione esistenziale e non come una caratteristica emarginante. Ognuno dovrebbe riflettere in modo nuovo e senza pregiudizi sulle problematiche esposte pensando che in fondo siamo tutti dei soggetti diversamente abili rispetto allâaltro e rispetto al contesto in cui viviamo ed operiamo. Accogliere, ascoltare, accettare senza pregiudizi lâalteritĂ insita nello sconosciuto, nel portatore dâhandicap, nello straniero, in chi professa unâaltra religione, in chi ha il colore della pelle diverso dal nostro, è un atto dâamore che affonda le radici nella ragione e nellâuniverso dei valori e dei sentimenti. E lâamore, col suo immenso potere taumaturgico, potrebbe essere in grado di promuovere veramente la crescita mentale, psico-fisica, sociale e culturale del diversamente abile e diventare lâagente terapeutico piĂš proficuo ed efficace. Confrontarsi con la âdiversitĂ â dovrebbe diventare un gesto di spontanea compartecipazione. Accoglierla e valorizzarla presenta difficoltĂ complesse e variegate, ma bisogna adoperarsi, incondizionatamente, per vincere questa
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sfida epocale. âUna sfida che è paragonabile ad un viaggio in terre sconosciute. Possiamo avere ben chiaro il programma del viaggio, conoscere a memoria le guide, aver visto foto e filmati, ma una volta sul posto le cose si dimostreranno sempre diverse da quelle che ci eravamo costruite.â(Roberto Sardo). Potremmo trovare tesori inaspettati in quel pianeta-uomo semi inesplorato, colori e meraviglie che non pensavamo di poter trovare in quel nostro viaggio alla scoperta dellâuniverso âaltroâ. Questo ci auguriamo cosĂŹ come auguriamo allâAssociazione Raggio di Sole di poter trovare lungo questo difficile cammino la giusta motivazione per andare oltre i sogni di un bambino.
Francesca Mazzola
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L’Asino origine e razze in Italia
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1. Origine dellâasino Lâasino appartiene alla classe dei mammiferi, allâordine dei perissodattili, alla famiglia degli equidi, al genere Equus, alla specie asinus domesticus. Secondo alcuni autori lâasino domestico discende dal selvatico africano (Equus asinus africanus) dal mantello fulvo e grigio. Questi asini vivono in branco con la particolaritĂ che a guidarli è una vecchia asina anzichĂŠ uno stallone come accade per i cavalli. Lâasino selvatico vive in localitĂ povere di vegetazione, desertiche, e pietrose, perchĂŠ molto resistente, disposto anche alla migrazioni se si rendono necessarie per le insufficienti disponibilitĂ foraggiere. Oltre che lungo le coste dellâAfrica Orientale-settentrionale, vive ed ha vissuto in Siria, Mesopotamia, Afghanistan, Persia, Russia asiatica meriodonale, Tibet, Mongolia ecc. DallâEquus asinus africanus alcuni autori sostengono che si sono originate due sottospecie, di cui una quasi estinta di taglia minore ( 1,15 m al garrese) e lâ altra lâequus asinus taeniopus (1,25 m al garrese). Per la prima volta si pensa che sia stato addomesticato in Numidia, in Europa la specie fu conosciuta tardi. In Asia si hanno specie equini affini allâasino e, cioè, lâErmione (Equus hermionus), lâOnagro (Equus onager) ed il Quagga, il cui progenitore si ritiene sia stato lâasino africano (www.agraria.org). 2. Razze asinine italiane 2.1 Lâasino nel mondo e in Italia Nel corso dei secoli gli agricoltori hanno effettuato una selezione che ha avuto come conseguenza la costituzione di una pluralitĂ di razze animali che si sono adattate alle condizioni ottimali del proprio ambiente, si è cosĂŹ costituita lâagrobiodiversitĂ animale. Ognuna di queste razze e popolazioni presenta particolari caratteristiche di robustezza, fertilitĂ , resistenza al clima e alle
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malattie. La rinuncia incontrollata alle vecchie razze e varietĂ , semplicemente a causa delle limitate prospettive di guadagno equivale alla distruzione di questo patrimonio. La FAO ha suddiviso la specie o razze in via dâestinzione in quattro categorie sulla base delle femmine in riproduzione: critica (meno di 100), in pericolo (100 a 1000), vulnerabile (1000 a 5000), e di limitata diffusione (5000-10000). In Italia sulla base di questa ripartizione abbiamo la seguente situazione (tab.1): Tabella 1. Situazione delle razze asinine in Italia Razza
Grado di rischio
Tendenza
Iniziative
Asinara
Critico
Riduzione
Esistenti
Pantelleria
Critico
Stabile
Martina Franca Romagnolo
Critico Critico
Senza Dati
In pericolo
Aumento
Amiatina
In pericolo
Sarda
In pericolo
Ragusana
Stabile
Esistenti con successo Esistenti Esistenti
Aumento
Esistenti con successo
Stabile
Esistenti
Esistenti con successo
La popolazione asinina mondiale è calcolata in 41 milioni di capi con un totale di 150 razze o popolazioni locali riconosciute dai paesi membri della FAO, 6 razze internazionali e 6 estinte (Tab. 2) Tabella 2. Distribuzione dellâasino nel mondo per regioni (FAO, 2006) Capi (m) Africa
Capi (%) Razze (%) 26,9
14
17
4
1,52
3,7
28
40
2
15,42
America Latina
8,15
19,9
14,6
0,04
0,1
2,7
Vicino e Medio Oriente America del Nord Pacifico Sudovest Mondo
Razze Regionali
11,03
Asia
Europa e Caucaso
Razze Locali
4,84
41
37,6
11,8 0
100
29
28
10,7 2
100
39
21 16 4 3
140
3
1 0
0 0
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Ai primi del â900 le razze storiche italiane sono essenzialmente due, lâAsino Ragusano e lâAsino di Martina Franca. Presenze significative si avevano pure dellâAsino Sardo e dellâasino di Pantelleria. Tutta la produzione asinina nazionale, poteva essere considerata âmeticciaâ, in termini tecnici veniva definita come produzione indigena locale. Questa produzione veniva controllata dalla Commissione Approvazione Stalloni con un controllo che era limitato solo alla morfologia. Le fattrici venivano in parte trascurate, in questo modo si sono formate delle popolazioni nelle rispettive aree di origine ma piĂš ancora nelle rispettive Regioni. Un importante immissione di âsangueâ dallâestero si è avuta intorno agli anni â35-â36 a seguito della missione in Africa da dove sono stati importati degli stalloni. Nella tabella 3 viene riportata la consistenza numerica di ogni razza asinina e le aree del territorio nazionale in cui sono presenti, stimate al 31/12/2005.
Tabella 3. Consistenza numerica e area di allevamento Razza
Consistenza Numerica (numero capi)
Area di Allevamento
Amiatina
960
Grosseto, Genova, Viterbo
Asinara
n.d.
Sassari
Martina Franca
311
Puglia, Brescia, Reggio
Ragusano
1565
Sicilia
Sarda
617
Sardegna
Pantelleria
39
Pantelleria
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2.2 Asino dellâAsinara Questa razza è originaria dellâisola dellâAsinara in Sardegna e attualmente non ci sono dati sulla consistenza numerica di questa razza. Presenta un tipico mantello bianco con muso roseo e occhi rosa-celesti. La testa è quadrangolare con profilo rettilineo, il collo si presenta corto, la spalla è dritta e corta. Il garrese si presenta poco pronunciato, il dorso è leggermente disteso e un poâ depresso, i lombi sono forti e ben attaccati, la groppa è corta e lievemente inclinata. Il petto si presenta sufficientemente largo con il torace stretto e basso. Gli arti sono robusti e le articolazioni spesse e larghe. Ă caratterizzato da unâandatura corta ed insicura, gli appiombi sono regolari, il piede è bianco, piccolo e poco resistente. La statura è di 85-95 cm (www.agraria.org). Il colore bianco deriva dalla depigmentazione della cute, negli strati del derma i melanociti sono presenti in numero normale ma non producono melanina. Questo essere âalbiniâ costringe gli asini a cercare riparo nelle ore piĂš soleggiate (Solinas, 2005). In passato, la âdebolezzaâ intrinseca di questa razza, risultato dellâalbinismo, ha fatto si che lâasino dellâAsinara venisse collocato tra le popolazioni selvatiche, in quanto ritenuto troppo delicato per essere impiegato in attivitĂ lavorative.
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2.3 Asino Sardo Lâasino sardo è la seconda razza asinina della Sardegna, la prima per consistenza numerica. Ci sono molte teoria sullâarrivo di questo asino in Sardegna. Certamente lâorigine dellâasino sardo sullâisola è atavica ed enormemente correlata allâevoluzione geologica dellâisola stessa. Attualmente è utilizzato come animale da compagnia, per lâonoterapia e per la produzione di latte (Cherchi, 2005). Gli standard della razza sono: mantello grigio-topo, riga mulina crociata e bordo scuro delle orecchie, a volte sono presenti zebrature alla spalla ed agli arti. La testa è quadrangolare con profilo rettilineo, il collo e la spalla sono corti. Il garrese è poco pronunciato. Il dorso si presenta leggermente disteso e lievemente depresso. I lombi sono forti e ben attaccati, la groppa è corta e lievemente inclinata. Il petto appare sufficientemente largo e torace stretto e basso. Gli arti sono robusti e le articolazioni spesse e larghe. Le andature sono corte, poco elastiche, ma sicure. Gli appiombi sono regolari e il piede piccolo e duro. La statura è di 85-100 cm (www.agraria.org).
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2.4 Asino dellâAmiata Si hanno delle difficoltĂ ad avere notizie sullâorigine della razza dellâAsino dellâAmiata. La selezione della razza, originaria della Toscana (Monte Amiata Grosseto) è cominciata in maniera significativa nel 1955 con un programma, attivato dal ministero dellâAgricoltura e foreste, denominato âSelezionateâ (Impeduglia, 2005). Negli ultimi anni câè stato un incremento del numero di esemplari. Presenta il mantello grigio con caratteristiche zebrature agli arti, orecchie con orlatura scura, muso e ventre grigio chiaro. La testa è proporzionata e le orecchie sono diritte; il collo è muscoloso; la spalla è robusta e diritta; la groppa è spiovente; il petto è aperto e il torace ampio. Gli arti sono di dimensione ridotta e forti, il piede è robusto con unghia compatta. Al 31/12/2005 la popolazione di questa razza è pari 960 esemplari.
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2.5 Asino di Martina Franca Questa razza è famosa in tutto il mondo, per la sua elevata statura (135-165 cm). La tradizione vuole che lâasino di Martina Franca derivi dallâasino Catalano importato nelle Murgie dai conti Conversano allâepoca delle denominazioni Spagnola. Non esiste alcuna certezza comunque a riguardo. Si ritiene che nella zona esistesse giĂ un asino di forme sviluppate e di mantello scuro che si è migliorato incrociandosi con lâasino spagnolo. La salvaguardia della razza è stata garantita dal âCentro per la conservazione del patrimonio genetico dellâasino di Martina Francaâ con sede nella masseria Russoli di proprietĂ della regione Puglia. Presenta il mantello morello, con addome, interno delle cosce e muso grigi; muso ed occhiaie presentano un con alone focato, ano, fulva, scroto e prepuzio sono scuri e i crini neri. La testa presenta una fronte larga e piatta, non troppo pesante, ganasce ben sviluppate, arcate orbitali prominenti; le orecchie sono lunghe e diritte, larghe alla base, bene attaccate e mobili, con padiglione peloso. Il collo è largo e muscoloso; la spalla è giustamente inclinata e bene attaccata; il garrese si presenta poco rilevato; la linea dorso-lombare è rettilinea, con regioni larghe, muscolose e armonicamente attaccate; i lombi sono larghi e bene attaccati; la groppa è lunga, larga e muscolosa; il petto ampio e muscoloso e il torace bene sviluppato; gli arti sono robusti e gli stinchi e le pastoie corti, le articolazioni sono larghe, spesso asciutte; gli appiombi sono regolari; i piedi, sono ben diritti, forti e larghi. Il temperamento è abbastanza vivace. Al 31/12/2005 gli individui censiti ammontano a 311 esemplari.
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2.6 Asino Ragusano Il disciplinare di razza dellâasino Ragusano fu ufficialmente riconosciuta nel 1953. Le zone di origine sono i territori dei Comuni di Ragusa, Modica, Scicli e S. Croce Camerina. La selezione iniziò nel 1942, con una serie di incroci in stretta consanguinitĂ per fissare i caratteri in maniera rapida soprattutto con soggetti della provincia di Ragusa, riconducibili allâasino di Pantelleria ed alla razza siciliana, con qualche insanguamento con lâasino Catalano e di Martina Franca, caratterizzati da un buon sviluppo scheletrico e conformazione corretta soprattutto degli arti e della schiena. Si adatta al meglio nelle zone montane marginali dove è un ottimo pascolatore, può essere utilizzato come cavalcatura sicura nelle riserve faunistiche per i visitatori. Presenta il mantello baio scuro, con ventre di biscia o di cervo, esteso anteriormente e posteriormente alle facce interne degli arti; presenta focatura agli occhi, il muso è grigio a peli rasati, ben delimitato fin sopra le narici con sfumature focate (tollerata la sfocatura), criniera e la coda sono nere. La testa non è pesante, presenta una bella espressione, a profilo quasi rettilineo, con fronte larga e piatta. Le orecchie sono ben portate e di giusta lunghezza, gli occhi sono grandi a fior di testa. Il collo risulta muscoloso e ben attaccato alla testa ed alle spalle. La spalla è lievemente diritta e ben attaccata. Il garrese è poco rilevato e la linea dorso-lombare è diritta. I lombi, la groppa e il petto sono larghi. Il torace è ben attaccato. Gli arti si presentano con avambraccio muscoloso e articolazioni ampie e robuste. Lâandatura è normale e gli appiombi sono regolari. Il piede risulta ben conformato con unghia dura e nera. La statura è 135-145 cm. La consistenza numerica della razza al 31/12/2005 è di 1565 esemplari.
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2.7 Asino di Pantelleria Lâasino di Pantelleria è tra le razze asinine piĂš antiche dâItalia e ha contribuito alla creazione della razza dellâasino Ragusano. Fu utilizzato negli anni â40 e â50 per la produzione di muli con i cavalli S. Fratellani. La razza pantesca andò via via estinguendosi a causa delle migrazioni dalla Sicilia e il conseguente incrocio con altre razze asinine che ne ridussero il numero pregiudicandone la purezza. Nel 1989 lâAzienda Foreste Demaniali della Regione Sicilia prese la decisione di avviare un progetto per la ricostituzione della razza. Il progetto consisteva e consiste nellâeliminazione, attraverso incroci, dei fattori genetici non propri dellâAsino Pantesco. La âcampagna acquistiâ durò due anni con un lavoro di ricerca dei requisiti richiesti anche attraverso analisi genetiche esteso in tutta la Sicilia. Alla fine di questo periodo si sono trovati i primi asini rispondenti alle caratteristiche del Pantesco. Il primo asino reperito possedeva il 95% di sangue Pantesco. Al 31/12/2005 nellâallevamento posto allâinterno del demanio forestale di S.Matteo ad Erice sono presenti 39 esemplari. Gli standard della razza sono: il mantello prevalentemente morello o baio scuro. Il pelo tipico è corto, liscio, molto lucido, untuoso al tatto. Il muso è quasi bianco, lâaddome e la faccia interna delle cosce sono bianche. I crini nella coda sono scarsi. La testa è piccola, asciutta, con grandi occhi. La fronte è larga e le orecchie sono piuttosto piccole, mobili e ben portate. Il collo è lungo e muscoloso. Il petto è largo, la linea dorso â lombare è diritta. La spalla è obliqua e forte. Il torace è molto sviluppato e la groppa è larga. Gli arti sono molto robusti con articolazioni asciutte e larghe. Gli zoccoli sono larghi e robusti al punto da non richiedere ferratura. Il temperamento è vivace e nevrile. Altezza al garrese varia da 125 a 140 cm, in passato raggiungeva anche 150 cm. Lo stinco ha una lunghezza di 16-20 cm e il torace presenta unâampiezza di 141-160 cm.
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3. Rivalutazione dellâasino Gli animali da latte e da carne come vacche, capre, pecore e maiali furono i primi ad essere addomesticati, poi seguirono gli animali utili al trasporto di materiali e persone come i cavalli, i cammelli e gli asini. Questi ultimi furono particolarmente importanti perchĂŠ piĂš piccoli, piĂš resistenti dei cavalli e piĂš facili da guidare. Da allora lâasino ha sempre accompagnato lâuomo nel corso della storia. Veniva adoperato per il tiro, la sella e per quasi tutti i lavori ordinari in agricoltura. Il rendimento lavorativo, se paragonato alle dimensioni, allâalimentazione generalmente scarsa e di poco significato nutritivo, era generalmente elevato. Inoltre il tipo di cure che necessitava e necessita sono molto simili a quelle del cavallo ma con meno esigenze essendo piĂš rustico. Con lâavvento della meccanizzazione in agricoltura lâutilizzo dellâasino è via via diminuito fino a quasi scomparire del tutto (Cardellino, 2006). In questi anni però, si sta rivalutando lâasino, allontanandolo dal rischio dellâestinzione, e sono molti gli aspetti che hanno portato questo risultato, uno tra tutti è la composizione chimica del latte di asina, che risulta simile alla composizione del latte di donna e presenta proprietĂ probiotiche. La nuova funzione produttiva richiesta allâasino si esplica soprattutto in allevamenti specializzati, introdotti in aziende foraggiere-zootecniche, che hanno potuto usufruire di contributi comunitari, o da enti locali, per la salvaguardia della razza o specie autoctona in via di estinzione, non solo per la funzione economica che questi animali possono svolgere ma anche per il ruolo svolto nella gestione e conservazione del territorio soprattutto nelle aree collinari e montane, attraverso la razionale utilizzazione dei prati e dei pascoli (1257/99; PSR 2000-2006). Nel PSR 2000-2006 la misura F ha come obiettivo generale quello di diffondere metodi di produzione agricole e di gestione dei terreni compatibili con la tutela dellâambiente e del suolo, salvaguardando nel contempo la redditivitĂ dellâimpresa e nello specifico nella misura F4 lâincremento e la salvaguardia della biodiversitĂ , attraverso anche
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lâallevamento di specie locali in pericolo di estinzione (misura F4b). Considerando lâutilizzazione attuale dellâasina per la produzione di latte e la sua destinazione principale come alimento per neonati, unâutilizzazione strategica potrebbe essere lâinserimento di tale indirizzo produttivo in una gestione di tipo biologico (Reg. CE 1804/99). Tale produzione parte infatti da una gestione dellâallevamento di tipo estensivo e indirizzata allâottenimento di un prodotto sano, privo di residui e avente un basso impatto sullâambiente nei processi produttivi che lo caratterizzano. Lâasino dunque, grazie alle sue doti di spiccata rusticitĂ e frugalitĂ potrebbe ben inserirsi in tutti i piani della comunitĂ europea prima descritti. Un altro impiego zootecnico possibile è anche lâutilizzo della carne dei puledri che eccedono la quota di rimonta in allevamenti indirizzati alla produzione di latte. La carne dâasino si presenta molto magra, con una componente lipidica costituita soprattutto da acidi grassi insaturi e da un elevato tenore proteico. La carne dâasino in alcune regioni del nord Italia, come il Piemonte, soprattutto nel Novarese e nel Monferrato, e il Trentino Alto Adige, oggi è stata riscoperta e rivalutata, dopo un periodo caratterizzato da una scarsa reperibilitĂ del prodotto che ne ha determinato una quasi totale scomparsa nelle ricette di tali zone. In questi ultimi tempi, infatti, è ritornata ad essere la base di molti piatti tipici, quali il brasato, lo stracotto, la carne affumicata e lo stufato dâasino, e di insaccati, ottenuti a partire o da un impasto ottenuto con la sola carne dâasino insaporita con una concia di pepe ed altre spezie, oppure utilizzando carne dâasino di prima scelta, mondata di grasso e nervetti, macinata a grana fine e lavorata con lâaggiunta di circa il 30% di grasso di pancetta suina e di coadiuvanti tecnologici, in dosi dâimpiego variabili da zona a zona, e insaccata nel budello torto di manzo (Atlante dei Prodotti Tipici Italiani, INSOR, 1989-1995). Unâaltra forma di âutilizzoâ dellâasino che si sta diffondendo negli ultimi anni è il suo impiego in attivitĂ medico-sociali, come lâonoterapia e il brain gym.
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Lâonoterapia è una pratica equestre che impiega lâasino come strumento terapeutico. Praticata da alcuni anni in molti Paesi, sta riscuotendo notevole successo in diversi settori della terapia riabilitativa, considerate le implicazioni terapeutiche positive che derivano da trattamento di numerosi disagi riguardanti sia la sfera motoria che quella psichica. Come terapia assistita rientra nella Pet Therapy, terapia dolce che prevede lâ impiego di animali come coterapeuti a supporto di numerose patologie psicoâfisiche. Si tratta di una disciplina che sfrutta il rapporto con gli animali per il superamento di danni sensoriali, motori cognitivi e affettivi. Rispetto allâippoterapia, lâonoterapia presenta il vantaggio delle ridotte dimensioni dellâasino rispetto al cavallo, aspetto che crea minore timore soprattutto nei bambini, maggiore lentezza nei movimenti, andatura monotona e controllata, tutte caratteristiche intrinseche della specie asinina (Pugliese & Gruppillo, 2006). Il brain gym (letteralmente âginnastica per il cervelloâ), tende ad un potenziamento delle facoltĂ sensitive ed intellettuali in chiave ludica. Ă uno strumento di apprendimento globale, che attraverso dei movimenti particolari del corpo porta ad una rieducazione del cervello, armonizzando lâattivitĂ di alcune zone cerebrali â corticale, limbica e rettile; risulta particolarmente efficace in soggetti con difficoltĂ nellâapprendimento scolastico, in attivitĂ dove sono fondamentali la capacitĂ di concentrazione, la memoria, il ritmo, la lettura ed il calcolo. Le qualitĂ dellâasino possono essere sfruttate anche in altri ambiti dove trova usualmente applicazione il cavallo, come il trekking, soprattutto se praticato da anziani o persone che hanno delle limitazioni ambulatorie, consentendo loro di raggiungere mete che magari sono a loro normalmente precluse. In questi casi vengono esaltate le capacitĂ dellâasino di avere un passo sicuro anche in ambienti impervi, lento, costante, che permette di esaltare il contatto con la natura agli amanti di questo sport (Pepe, 2005). Il latte dâ asina sta diventando inoltre un importante elemento della dermo-cosmesi.
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Un buon dermo-cosmetico deve detergere, idratare la cute e per quanto possibile offrire unâ azione antiossidante. Il latte si presenta per la sua composizione (componente grassa + componente acquosa) capace di assolvere queste funzioni. Il latte dâasina deterge e idrata rendendo la cute morbida ed elastica, inoltre si dimostra capace di fornire unâazione antiossidante. I preziosi acidi grassi del latte dâasina riescono a proteggere e a ripristinare le membrane delle cellule cutanee. Il lisozima in questo caso si presenta come abile attenuatore degli stati flogistici della cute e del cuoio capelluto (Cotte, 1991).
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4. Il punto sullâASINO PANTESCO⌠Animale mite e simbolo di semplicitĂ , lâasino sin dagli albori della storia dellâuomo è stato considerato un animale sacro e degno di rispetto, piĂš del cavallo, allora poco o nulla considerato, e la sua effige, difatti, compare sovente nella simbologia religiosa sia cristiana che di altre credenze. I re ebrei prima del regno di Davide cavalcavano esclusivamente gli asini e gli egizi lo raffigurano assieme al gatto tra le divinitĂ occulte. I micenei, inoltre, raffiguravano le figure umane con testa dâasino ed i greci avevano un immenso rispetto e devozione per questo animale. Omero nella sua opera paragona la resistenza di Aiace a quella dellâasino. Fu nel Medioevo che lâasino comincia ad essere declassato in concomitanza presumibilmente allâuso piĂš appropriato del cavallo per gli eventi bellici e di conquista e comincia ad assumere i caratteri di negativitĂ che ancor oggi sono attribuiti a questo animale e la letteratura di quel periodo storico e successiva rende lâasino interprete personificato di poche virtĂš e tanti difetti umani. Per molto tempo la storia dellâuomo è stata accompagnata dalla presenza dellâasino e nonostante il suo passato blasonato è stato indicato metaforicamente come sinonimo di stupiditĂ , testardaggine, ignoranza e simili, pregiudizi e considerazioni che devono essere letti con molta elasticitĂ e meno rigore lessicale, perchĂŠ lâasino è un animale che può avere una considerazione diversa dai correnti luoghi comuni. Lâasino da sempre ha trovato impiego per la soma ed il basto e la sua indole frugale, accompagnata alla rusticitĂ , ne fanno un animale unico ed esclusivo, in grado di sopravvivere in ambiti apparentemente inospitali e difficili. è proprio a Pantelleria che nasce la storia di uno degli asini autoctoni siciliani, animale derivante filogeneticamente dallâasino selvatico africano ed importato dagli arabi, relegato in un ambito isolano alquanto difficile, ha dimostrato da subito le sue forti doti di resistenza e passo sicuro in terreni rocciosi, accidentati e di natura vulcanica. A Pantelleria lâasino si è conquistato un importante ruolo ed una sua
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specifica connotazione dâorigine che lo ha differenziato da tutti gli altri parenti asinini e nel corso dei secoli si costituĂŹ in una specifica razza, con caratteri fenotipici e genetici del tutto propri. Asini di taglia media, molto robusti, dallâandatura veloce e sicura, soprattutto in mezzo ai ciottoli ed in discesa, da sempre ha accompagnato la vita ed il lavoro degli abitanti dellâIsola. Lâasino di Pantelleria, inoltre, era molto ricercato per rinsanguare altri asini e soprattutto per la produzione di muli e per la produzione di latte, molto utile ad una fascia di bambini intolleranti al latte bovino, perchĂŠ simile al latte materno. Il declino dellâasino pantesco coincide con lâavvento della meccanizzazione nel settore agricolo, per cui il nostro quadrupede è uscito in sordina di scena e se i vecchi hanno un grato ricordo, molti giovani di Pantelleria non lâhanno mai visto in azione nel sua terra dâorigine. Un progetto dellâAzienda Regionale Foreste Demaniali ha ridato vita a questa interessante specie equina e presso il Demanio San Matteo, nel comune di Erice, dal 1989 è stato avviato un allevamento sperimentale dellâasino pantesco, costituendo un nucleo consistente di animali, oggi una cinquantina, che sono stati iscritti nel R registro dellâAnagrafe delle Razze e Popolazioni Equine. Da San Matteo alcuni esemplari sono rientrati a Pantelleria e cosĂŹ la storia di un asino isolano indigeno ed autoctono potrĂ continuare ad essere raccontata alle future generazioni.
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SICILIA foreste
Dal rapporto uomo-asino nella storia all’educazione alla comunicazione
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SICILIA foreste
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SICILIA foreste
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AsinoâŚCavalcatura di Bacco, âMetamorfosiâ di Pinocchio, Musa di Giordano Bruno maâŚsempre Asino! Quello ignorante, dubbioso, goffo, quello con le orecchie troppo lunghe per essere un cavallo e il passo troppo corto per eguagliarne il trotto. Colui che la Storia moderna ha rinnegato per anni e che, in quegli stessi anni, è rimasto âostinatamenteâ in vita nelle memorie di chi è invecchiato aggrappato alla sua coda e in bilico sul suo basto! Per secoli personificazione dellâignoranza e della diabolica ostinazione, è al tempo stesso lâanimale che sa di piĂšâŚperchĂŠ sa di non sapere! Lo stesso Asino, che oggi, con il suo dubitare âsenza vanitĂ â ancora è Maestro nellâ insegnarci a vivere con umiltĂ e senza pregiudizi, nellâinsegnarci a Prendere con determinazione e a Rinunciare (a volte) cercando la vera âMisuraâ. ââŚCâè forse qualcosa di piĂš deciso, sdegnoso, contemplativo, grave, serio, come lâasino?â (diceva Montaigne, invocando alla vera âMisuraâ). RobertaâŚ
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âŚLe favole, la letteratura ci hanno sempre descritto lâasino come un essere âstupidoâ! E non è raro per noi umani associare la parola stupido alla parola âdiversoâ! Quindi, riuscire ad interagire positivamente con questâanimale che si porta dietro da secoli una simbologia negativa, significa per lâuomo, che spesso vive di stereotipi, luoghi comuni e preconcetti, mettersi in discussione e approcciare alla âdiversitĂ â con spirito di accoglienza! Inoltre il suo latte è buono come quello di una mamma! Vedere unâasinella che allatta non ci riporta alla mente solo lâidea del nutrimento ma anche lâidea di cure parentali, di affetto materno. Poter bere anche noi quel latte, che è tanto simile al latte delle donne, ci riempie non solo di gusto ma di tutte quelle emozioni che ci fanno sentire al sicuro...come tra le braccia di una mamma! E per finire... La sua lentezza... rende ogni passeggiata una SCOPERTA! Un âViaggioâ tra gli sterpi del pensiero per creare Movimenti! Tutto ti sembra piĂš chiaro quando a âpasso dâasinoâ attraversi le stesse strade di sempre! Tutto ti sembra piĂš chiaro quando seduto in mezzo ad un prato ti rendi conto dellâinfinitĂ di legami indissolvibili che esistono tra le grandi e piccole e⌠Piccolissime âentitĂ â che ti circondano e tra loro e te! Ti rendi conto, ascoltando rumori diversi dal solito, che puoi viaggiare veloce⌠con la velocitĂ della fantasia pur restando lĂŹâŚseduta al centro del tuo prato! Capisci, insomma, che sei un infinitesimo di niente ma allo stesso tempo lâanello mancante che deve solo trovare una collocazione âsanaâ tra questa folla operosa di creature Uniche. Meravigliose, indispensabili proprio per la loroâŚunicitĂ . Straordinarie soprattutto per la loro⌠DiversitĂ ! Comprendi il valore del Rispetto e del Sacrificio. La gioia di un gesto che viene dal cuore e la nullitĂ di un altro che di cuore⌠non ha niente. Capisci quanto le âtroppeâ parole, a volte, possano essere un prolungamento inutile dei tuoi pensieri semplici e che se, usate nel modo sbagliato, distorcono il messaggio senza chiarirlo⌠anche a te stessa! Ma gli asini⌠Che belli! In loro riconosco la virtĂš della discrezione e allo stesso tempo quella dellâesser complici nel vivere i momenti insieme, condividerli con unâalteritĂ che ti accompagna in silenzio ma⌠è una âPresenzaâ!
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Ti rendi conto, guardandoli negli occhi, che al di lĂ del loro essere pacati hanno dentro un universo in fermento ed una passione infinita, che scambiano con il mondo con la lentezza di chi sa godere delle cose belle⌠senza âconsumareâ il piacere! ĂŠ questo che ti regalano Loro⌠La magia del piacere! Un piacere che puoi âtoccareâ, allungando la mano in quellâenorme scatola delle meraviglie (che lâasino rappresenta) e tirar fuori quanto di colorato e bello abbiamo tutti un poâ bisogno! Lâasino diventa, cosĂŹ, uno strumento (nellâaccezione âimmaterialeâ del termine) che contribuisce a smuoverti âqualcosaâ dentro! Dâaltronde è uno degli animali âsimboloâ piĂš universali e piĂš carichi di significato per lâuomo, non mi meraviglia, quindi, che sia in grado di mobilitare emozioni fondamentali per la nostra interioritĂ ! Ha avuto per lâumanitĂ una funzione sociale determinante in quanto indispensabile compagno di lavoro. Inoltre pagine di poesia e di prosa dedicate a questo animale hanno contribuito a rafforzare la tesi dellâesistenza di uno stretto rapporto con lâessere umano, ma sono anche la rappresentazione della funzione simbolica e mitica che esso ha avuto per noi. Dovremmo salvaguardare quanto contenuto nei miti, nelle fiabe, nelle leggende italiane legate allâasino. Si tratta di racconti in grado di rivelare conoscenze, non solo sullâanimale e su come veniva interpretata la sua natura, ma anche sulla psicologia degli uomini e sul tipo di civiltĂ nella quale entrambi si trovavano inseriti. Il rapporto tra Uomo e Asino rappresenta un grande esempio di collaborazione tra specie diverse e, nel rapporto con esso, lâuomo ha percorso due strade parallele: quella del rispetto e quella dellâabuso. Lâetica e la cultura del rispetto rappresentano la condizione indispensabile agli uomini per sviluppare lâarte di convivere (con lâanimale e con lâuomo). Al di fuori della cultura del rispetto lâuomo non ha sviluppato arte ma tecniche che trovano la loro efficacia nella brutalitĂ ! La societĂ Occidentale si avvia sempre di piĂš a diventare una societĂ interamente dominata dalla mentalitĂ tecnologica. Questo significa che seppur inconsapevolmente veniamo addestrati a pensare
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e ad agire secondo il principio di âequivalenzaâ in base al quale ogni meccanismo di un certo tipo funziona in quel determinato modo e, nei suoi confronti, è possibile attuare solo un comportamento standardizzato. Questo tipo di approccio si sta estendendo anche ai rapporti che lâuomo sviluppa con se stesso (oltre che con il mondo animale). Ma gli esseri viventi, al contrario delle macchine, sono UNICI. Il rapporto con loro si sottrae inesorabilmente alle regole. Questâerrato approccio, questa rude mentalitĂ ha determinato lâinstaurarsi di rapporti strumentali che inesorabilmente privilegiavano le componenti del dominio su quelle dellâaffettivitĂ . MentalitĂ , questa, mortificante per lâuomo, in quanto i nostri rapporti sociali si rivelano, spesso, indicativi del rapporto che abbiamo con noi stessi! Agire perseguendo il fine del benessere, trasmettendo lâincantesimo del condividere, del sapere, del fare e del sentireâŚecco la vera sfida! Un agire in cui il chiedere non diventa mai pretendere e lâincitazione non diventa un obbligo! LâASINO AIUTA. PERCHĂŠ? Rapporto Uomo-Animale nella storia: Câeâ sempre stato un profondo legame tra Uomo e Animale fin dagli albori della civiltĂ . Tipologie generali di interazione (dai primordi ai giorni dâoggi): 1) 2) 3) 1)
Prima Fase: Concezione magico-totemica. Seconda Fase: Concezione economico-funzionale. Terza Fase: Concezione etico-relazionale. Concezione magico-totemica
Lâuomo ha un rapporto di fusione con lâanimale e si identifica con lui. Câè un profondo rispetto verso tutto ciò che è natura.
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Esempi: Totemizzazione (animali âsimboloâ). Sappiamo che lâasino era un animale totemico che rappresentava una divinitĂ venerata e che è ripreso sia nellâAsino dâoroâ di Apuleio di Mandaura come nello straordinario âPinocchioâ scritto da Collodi. è lâallegoria dellâuomo che deve passare dalle condizioni dâasino per superare la sua caduta nel punto piĂš basso della materia: una possibile lettura, ma altresĂŹ la stessa figura asinina con valenza divina, sacra e sapienziale. Anche le fiabe raccontano il sacrificio di questo animale. In âPelle dâasinoâ la bestia è uccisa e la sua pelle, quando indossata, difende e preserva una giovane fanciulla dai pericoli. Calvino nelle sua raccolta âFiabe italianeâ riporta la famosa fiaba del somarello caca-denari che non compreso sarĂ sostituito dallâoste disonesto, ma alla fine il giovane proprietario ritroverĂ il suo somarello e con lui ritroverĂ la serena ricchezza data dallâoro defecato dal magico asinello. Il suo raglio rappresenta il mantra di un acuto immediatamente seguito da un suono bassissimo, è lâalto e il basso che si incontrano e nel mezzo sta la condizione umana. Questi percorsi, intesi anche a riprendere una certa sacralitĂ attraverso concentrazione e disposizione, sono una via di ricerca interna in noi. Forse per alcuni esagero, ma è una questione introspettiva, personale ed interiore. Cammini brevi, locali, svolti con raccoglimento e consapevolezza di ciò che stiamo facendo, innanzitutto spegnendo il dialogo interiore, mettendoci in ascolto nella posizione di chi, aprendo il proprio cuore, non giudica e osserva.
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2) Concezione economico-funzionale Con la domesticazione lâuomo si serve dellâanimale per soddisfare i suoi fini utilitaristici. Esempi: Animali da lavoro. In cui lâuomo domina lâanimale.
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3) Concezione etica-relazionale (che si stĂ affermando negli ultimi anni)
Si assiste ad un riavvicinamento empatico con lâanimale e ad una rinnovata sensibilitĂ emotiva verso il benessere animale. Esempi: Vegetarianismo. Pet therapy. Quindi, oggi, si stipula un nuovo âpatto culturaleâ tra Uomo e Animale in cui lâApproccio Zootecnico viene affiancato da un nuovo tipo di Approccio: Zooantropologico. (Chieppa, 2002; Palladini, 2002).
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Zooantropologia e Approccio Zooantropologico:
La Zooantropologia nasce tra gli anni â70 e â80 ed evidenzia i contenuti dialogici dellâinterazione con lâanimale. Tipologie di interazione con lâanimale: ⢠⢠⢠â˘
Reattiva: animale stimolo. Proiettiva: animale simbolo. Utilizzo: animale strumento. Dialogica: Relazione con lâanimale
La Zooantropologia si occupa di un particolare ambito dellâinterazione Uomo-Animale, quello della Relazione (ovvero del dialogo) tra U-A e del ruolo referenziale del Pet* nel rapporto (Referenza Animale).
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Relazione: stato di incontro-confronto con lâanimale basato: ⢠⢠⢠⢠â˘
Sul riconoscimento dellâanimale nei suoi predicati di alteritĂ . Sullâattivazione tra gli interlocutori di un evento dialogico. Sulla reciprocazione (ovvero sul âmettersi in giocoâ). Sullâaccreditamento sociale e reciproca affiliazione. Sulla definizione di un piano specifico di incontro-dialogo.
Referenza Animale: è il valore di ruolo assunto dallâanimale nel processo relazionale. Cioè: ⢠ll suo essere in grado di indurre nellâuomo disposizioni espressive, educative, assistenziali. ⢠La proprietĂ dellâinterlocutore animale di apportare nellâuomo effetti beneficiali. Secondo la Zooantropologia lâanimale non partecipa allâinterazione solo come stimolo o in virtĂš del suo valore mediale o simbolico, ma diviene un partner relazionale in grado di dire qualcosa di innovativo allâuomo e quindi di modificare il suo stato originario. Per la Zooantropologia il rapporto con lâanimale non deve essere interpretato come sostituto di altre relazioni ma occorre valutarlo nella sua specificitĂ , ossia proprio nella differenza rispetto al rapporto interumano. è perciò una proposta di ricerca completamente nuova, poichĂŠ non si limita a considerare lâanimale come res al servizio materiale e culturale dellâuomo, ma indaga il processo interattivo, ovvero, la scintilla che scocca tra i due poli della relazione, le qualitĂ emergenti che scaturiscono da questo rapporto, le contaminazioni e i meticciamenti che esitano da tale processo di coniugazione.
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Per la Zooantropologia: ⢠⢠⢠â˘
La Relazione con lâanimale diventa fondativa per lâuomo. è unica e insostituibile. Câè uno scambio reciproco tra U-A. Arricchisce lâuomo âcontaminandoloâ, ossia portando nuovi contenuti.
Applicazioni della Zooantropologia: LâApproccio Zooantropologico si applica a diversi ambiti (a seconda degli obiettivi): ⢠â˘
Zooantropologia Assistenziale (come co-terapia di sostegno). âConâ lâAsino: Onoterapia (o meglio AttivitĂ di Mediazione con lâAsino). Zooantropologia Didattica (con finalitĂ educative). âConâ lâAsino: Onodidattica.
Oggi non piĂš âSomaroâ ma compagno di lavoro LâAsino ha avuto per lâumanitĂ una funzione sociale determinante in quanto indispensabile compagno di lavoro, infatti, il rapporto etico tra Uomo e Asino si manifesta nei gesti della vita insieme. Rappresenta un esempio grandioso di collaborazione tra specie diverse. La durezza dei sacrifici richiesti dallo sviluppo dellâumanitĂ , è stata condivisa anche dallâasino. Lâasino è uno degli animali simbolo piĂš significativi per lâuomo. Religione, Mitologia, Letteratura ne sono intrise di testimonianze. Oggi si ricorre nuovamente a Lui facendo incontrare le nostre nuove esigenze con quanto lâasino è ancora in grado di restituirci. Lâuomo ha bisogno degli animali e crea quelli domestici a immagine e somiglianza sua, della sua societĂ e soprattutto della sua cultura. Ogni cultura trasferisce nellâallevamento degli animali le proprie necessitĂ , ma anche i propri problemi, ansie e speranze. Lâattuale sfida, della nostra societĂ , consiste nello sviluppare un nuovo modo di allevare gli animali (lâAsino) che
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gli assicuri non solo benessere ma anche una dignità culturale. Nascono, quindi, tra Uomo e Asino nuone collaborazioni: ⢠ONOTERAPIA. Asino Mediatore nei processi di relazione.
⢠ONODIDATTICA. Asino Mediatore nei percorsi educativi.
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⢠ONOTURISMO (TREKKING SOMEGGIATO). LâAsino che cammina insieme a noi è una compagnia per passeggiate rilassanti permettendo, tra lâaltro, una riappropriazione della percezione dellâambiente naturale. è, inoltre, un aiuto per il trasporto di bagagli in trekking a lunga e breve percorrenza.
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ONOTERAPIA (AttivitĂ di Mediazione nei processi di relazione)
(In base agli studi fatti dallo staff del Centro Asinomania di cui è Direttore: Eugenio Milonis).
LâASINO è un animale dâaffezione molto importante. Nel rapporto con noi esprime tutta una serie di attributi, che hanno notevole significato durante le attivitĂ . Lâasino infatti è lento, sicuro, paziente, prudente, sobrio, discreto. Permette un ritmo rilassato e tranquillo, una lentezza ponderata che è significativa nel rapporto anche per le persone che vi entrano in contatto nelle attivitĂ programmate. Lâasino promuove un rapporto intenso, empatico, che passa per canali sensoriali ed emozionali profondi e che si realizza focalizzando progressivamente lâattenzione reciproca e creando un rapporto circolare, con vicendevoli feed-back tra la persona e lâasino, vissuti essenzialmente nellâanalogico. Mano a mano che si sviluppa, quello con lâasino diviene un rapporto privilegiato, che ha il suo ritmo e che viene via via a riflettere tutta lâarea esperienziale: tra persona ed asino si sviluppa la tendenza a rispondere in modo sempre piĂš selettivo allâaltro. Le AttivitĂ di Mediazione con lâAsino si propongono come co-terapia funzionando da âaccelleratoreâ dellâefficacia e dei risultati di altre terapie per ottenere il superamento di un deficit cognitivo, affettivo e comportamentale. Le AttivitĂ di Mediazione con lâAsino sono fonte di ben-essere perchĂŠ tali animali comunicano emozioni, ricordano la relazione originaria. Stimolano la possibilitĂ di sentire, percepire, di entrare in contatto con i propri sentimenti e di saperli esprimere. Non è una terapia fisica, con lâOnoterapia si valorizzano non solo le caratteristiche morfologiche dellâasino ma soprattutto quelle comportamentali e si rivolge, soprattutto, ad unâutenza che esprime un disagio o un malessere sul piano dellâadattamento, della socializzazione, del comportamento e dellâaffettivitĂ .
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âLa capacitĂ di manifestare lâaffettività è ciò che conferisce umanitĂ allâuomoâ. Attraverso le AttivitĂ di Mediazione con lâAsino si valorizzano sia le caratteristiche fisiche che comportamentali dellâanimale (di taglia ridotta, morbido da toccare e da accarezzare, paziente ed affettuoso, lento nei movimenti ed incline alle andature monotone e controllate). CosĂŹ è possibile offrire preziosi servizi a favore di persone colpite da handicap o disagio, con risultati che compaiono velocemente e possono essere documentati. è una pratica equestre che utilizza lâasino come strumento terapeutico e si concretizza in un âcomplesso di tecniche di educazione e rieducazioneâ mirato ad ottenere il superamento di un danno sensoriale, motorio, cognitivo, affettivo e comportamentale. Un approccio dalle infinite potenzialitĂ che si propone come co-terapia funzionando da âacceleratoreâ delle acquisizioni, dellâefficacia e dei risultati di altre terapie, che sta attirando lâattenzione di molti specialisti e la considerazione di numerosi centri terapeutici. è un metodo attivo che non permette mai alla persona di restare passiva o di isolarsi. Lâasino riesce sempre a ottenere la sua partecipazione sollecitandolo sul piano psico-motorio, intellettivo, sociale e affettivo.
Nota: La caratterizzazione delle AttivitĂ di Mediazione con lâAsino deriva innanzitutto
dallo studio dellâetologia dellâasino stesso. La conoscenza dei suoi comportamenti, delle
sue reazioni, della sua indole. Le sue caratteristiche lo rendono particolarmente adatto al lavoro terapeutico-relazionale. Ci offre il massimo della sicurezza garantendo sempre un
comportamento tranquillo, lento nei movimenti, non nevrile, paziente e disponibile al tempo stesso. Ma la sua peculiarità piÚ importante è la sua ricerca di contatto fisico, di vicinanza, di carezza. Il bisogno di essere in comunicazione emotiva, di essere toccato, di ricevere coccole.
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Quando è terapia e quando è attivitĂ ricreativa? Ciò che conferisce valore di terapia (o meglio di co-terapia) allâintervento è la presenza di un tecnico, un esperto che sappia dare allâincontro un valore di aiuto, di sostegno, pianificando e organizzando lâintervento a favore di chi si trova in difficoltĂ . Gli strumenti dellâOnoterapia ⢠⢠⢠⢠⢠â˘
Lâasino; Il corpo; Il movimento; Il gioco; ⌠LA RELAZIONE asino-utente-operatore (e il sistema di COMUNICAZIONE che si istaura creando un contesto terapeutico in un ambiente naturale. Una Relazione privilegiata che facilita una riapertura al mondo esterno e induce a recuperare il senso del reale).
Tale attività si propone in particolare di⌠Realizzare iniziative per la demedicalizzazione e deistituzionalizzazione di coloro che in situazione di disagio personale e/o sociale rischiano di essere emarginati. Promuovere un intervento innovativo con metodologie alternative a quelle tradizionali porsi come attività a integrazione di altri interventi terapeutici, farmacologici e/o psicoterapici. Focus dei progetti: sviluppo di esperienze volte ad arricchire il lavoro di cura e la promozione del benessere delle persone. Obiettivo complessivo: Miglioramento della qualità della vita dei pazienti coinvolti (e delle loro famiglie).
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ONODIDATTICA (AttivitĂ di mediazione nei percorsi educativi) è un metodo (una forma di didattica) basato su esperienze zooantropologiche, vale a dire che si avvale: Della Referenza Animale. Della produttivitĂ della Relazione Uomo-Animale. NellâOnodidattica lâesperienza di relazione Uomo-Animale è un momento di crescita per facilitare il raggiungimento di specifici obiettivi pedagogici e offrire ai bambini opportunitĂ di: Educazione. Istruzione. Tra lâaltro la conoscenza dellâanimale è un Rito. è guardare e sentirsi guardato, toccare e sentirsi toccati, annusare, percepire il calore, il tono muscolare, i movimenti. La magia della comunicazione con lâasino ci guida ad una conoscenza piĂš profonda di noi stessi. Tutti i progetti di Onodidattica risultano, quindi, ricchi di valenze (educative, didattiche, etc.) finalizzate, nel bambino, a vivere esperienze in un ambiente dove le regole sono chiare e non vi è nĂŠ rigiditĂ , nĂŠ ambiguitĂ , ma reciproco rispetto e ascolto. In cui la Referenza Animale è âcondottaâ dallâOperatore/ Mediatore che è garante del processo di Relazione. Tali progetti: ⢠Si fondano sui processi motivazionali del bambino ovvero attraverso il divertimento, la curiositĂ , il coinvolgimento, il gioco, lo stupore, lâattenzione, la partecipazione, si rendono i bambini attori e costruttori del loro processo formativo, creando unâ alleanza pedagogica.
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⢠Si basano sulla consapevolezza che la relazione con lâanimale stimola alcune attivitĂ nel bambino soprattutto nelle aree socio-affettive con rafforzamento di ambiti che riguardano: 1) Il decentramento 2) La sicurezza affettiva. 3) Lâespressione affettiva. 4) La costruzione del legame. Valenze della Relazione con lâAnimale/Asino: IMMAGINARIO Osservare la multiformitĂ del mondo animale arricchisce lâimmaginario del bambino perchĂŠ gli offre un maggior numero di modelli. Questo ha effetti su diversi ambiti: ⢠⢠⢠â˘
Fantasia e creativitĂ . CapacitĂ progettuale. Grado di diffidenza e paura. Intraprendere avventure conoscitive.
AUTOEFFICACIA Il rapporto con lâanimale stimola il bambino a compiere particolari azioni che intervengono nei processi di autoefficacia. Questo ha effetti su diversi ambiti: ⢠⢠⢠â˘
Fare il genitore. Saper fare. Acquisire particolari expertise. Acquisire un metodo.
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AFFETTIVITĂ Lâanimale è un importante referente affettivo e può svolgere il ruolo di base sicura, nei vari processi di attaccamento del bambino. Questo ha effetti su diversi ambiti: ⢠⢠⢠â˘
Sentirsi importante/riconosciuto. Sentirsi protetto/rassicurato. Migliorare le tendenze esplorative. Migliorare lâacquisizione di autonomia.
DECENTRAMENTO La relazione con lâanimale favorisce il confronto e lâuscita del bambino da schemi di autoreferenzialitĂ . Questo ha effetti su diversi ambiti: ⢠⢠⢠â˘
La costruzione dellâempatia. La tendenza a relazionarsi con lâesterno. La capacitĂ concertativa e collaborativa. Capire la diversitĂ .
COMUNICAZIONE La relazione con lâanimale favorisce lâacquisizione di tendenze e capacitĂ di ordine comunicativo. Questo ha effetti su diversi ambiti: ⢠⢠⢠â˘
Una maggiore attenzione verso lâaltro. Una maggiore consapevolezza nella c. Acquisizione di nuovi registri di c. La costruzione di processi di autocritica.
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EPIMELESI La relazione con lâanimale favorisce le tendenze epimeletiche del bambino sia nei confronti degli altri che di sĂŠ. Questo ha effetti su diversi ambiti: ⢠⢠⢠â˘
Prendersi cura di qualcuno. Essere altruisti e non chiusi. Aver cura del proprio corpo e di sĂŠ. Aver cura del proprio mondo.
ATTIVITĂ EDUCATIVE PROMOSSE DALLA RELAZIONE CON LâASINO
1) Educazione allâaffettivitĂ La relazione con lâanimale stimola alcune attivitĂ nel ragazzo soprattutto nelle aree socio-affettive con rafforzamento (empowerment) di alcuni ambiti che riguardano: ⢠il decentramento. ⢠la sicurezza affettiva. ⢠lâespressione affettiva. ⢠la costruzione del legame. 1.1)
Il decentramento
Attraverso la relazione con lâanimale il bambino passa da una situazione di autoreferenza ed egomorfismo a una esperienza dialogica che lo porta a considerare lâaltro come entitĂ condivisiva e come entitĂ portatrice di una diversa prospettiva sul mondo. Questa attivitĂ di decentramento è molto utile perchĂŠ costruisce le basi relazionali e la capacitĂ di capire lâaltro come amico o elemento di condivisione (simpatia) e come portatore di istanze-prospettive differenti (empatia). Il decentramento è il primo passo per lâaccoglienza (ospitalitĂ ) ovvero per far posto allâaltro nella propria vita.
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1.2)
La sicurezza affettiva
Lâaffettività è una componente centrale nella vita del bambino, riconducibile al processo di attaccamento (base sicura o affettivitĂ centripeta) e ai processi di cura (meccanismi di autoefficacia o affettivitĂ centrifuga). LâaffettivitĂ , strutturata attraverso la possibilitĂ di allargare il proprio orizzonte referenziale o attraverso la tonificazione delle aree della cura, dĂ al bambino dei contributi nellâautostima e nella capacitĂ biografica ed esplorativa e in particolare nella capacitĂ di mantenere in comunicazione mondo interno e mondo esterno. 1.3)
Lâespressione affettiva
Lâespressione dellâaffettivitĂ attraverso il superamento delle timidezze e delle pulsioni aggressivo-competitive facilita la strutturazione di comportamenti pro-sociali e quindi le direttrici di integrazione del ragazzo nel gruppo dei pari con riscontri positivi non solo nellâambito del comportamento sociale ma anche nellâaccettazione del ragazzo da parte del gruppo dei pari e successivi feedback positivi nello sviluppo dei processi integrativi. Lo sviluppo di comportamenti pro-sociali riguarda altresĂŹ le capacitĂ -proprietĂ di partecipare e di condividere le situazioni emotive (compassione). 1.4)
La costruzione del legame
La costruzione dei legami affettivi non devâessere data per scontato sia nellâambito del gruppo dei pari che nei successivi processi affiliativi, con particolare riferimento alla continuitĂ e dedizione nellâimpegno di costruzione del legame e di capacitĂ di elaborazione dello scioglimento del legame ad opera di occorrenze (per esempio il lutto). Il legame affettivo richiede una mitigazione delle pulsioni egoiche, una capacitĂ di mediazione e negoziazione delle istanze (compromesso), una responsabilitĂ nei confronti dellâaltro e una capacitĂ di rispecchiamento nello stare in relazione (empatia).
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2) Educazione emozionale Il bambino impara a partecipare emotivamente poichĂŠ il rapporto con lâanimale è vissuto soprattutto nella sfera della condivisione emozionale: ⢠⢠⢠â˘
la concertazione e lâosmosi emozionale. lâequilibrio emozionale. il controllo di arousal o filtro emozionale. la compassione o capacitĂ di partecipazione.
2.1)
La concertazione e lâosmosi emozionale
La capacitĂ di lasciarsi coinvolgere dalle emozioni altrui ovvero di non essere solipsistico dal punto di vista emozionale e quindi di partecipare alle emozioni del gruppo e saper riposizionare il proprio sistema emozionale allâinterno di assetti condivisi e correlati alla situazione specifica ossia di non chiudersi emotivamente su schemi distimici strutturati o umori che possono assumere connotati bipolari o monopolari non relazionali. La concertazione emozionale è un modo per aprire la propria emotivitĂ e correlarla in un processi condivisivo e concertativo che evita la solitudine e lâautoreferenza. 2.2)
Lâequilibrio emozionale
Lâassetto emozionale riguarda il modo con cui il bambino si posiziona normalmente nel mondo ossia se con una prevalenza di un particolare assetto emozionale e quindi con uno specifico quadro caratteriale (per esempio diffidente vs fiducioso) e la particolare sensibilitĂ emotiva ovvero lâenfatizzazione di particolari emozioni (come la paura, la malinconia, il disgusto) che possono compromettere alcune aree dello sviluppo cognitivo e relazionale del ragazzo. Parlare di equilibrio emozionale significa mitigare con azioni specifiche particolari orientamenti e rafforzarne altri.
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2.3)
Il controllo di arousal o filtro emozionale
Uno degli aspetti fondamentali che consentono al ragazzo di fruire correttamente delle informazioni da tradurre in comportamenti è la capacitĂ di poter usufruire di adeguati filtri emozionali in grado di mitigare o di contenere gli eccessi di arousal. Il lavoro sul controllo di arousal è un pre-requisito ogni volta che si debba parlare di una traduzione dellâinfo o di acquisizione di competenze in situazioni dal forte coinvolgimento emozionale. Le attivitĂ di ZA proprio perchĂŠ implicanti un aumento di arousal consentono di lavorare sullâeccitabilitĂ e sulla formazione di filtri emozionali tra pensato e agito. 2.4)
La compassione o capacitĂ di partecipazione
La compassione è la capacitĂ di partecipare a una situazione di sofferenza altrui e di vedere nellâaltro unâentitĂ che ha degli interessi che devono trovare dei vincoli alla propria condotta. La compassione si sviluppa bene nelle attivitĂ ZA perchĂŠ il bambino vede nellâaltro-animale un essere indifeso e una proiezione del SĂŠ. La relazione con lâanimale diviene quindi una palestra per attivitĂ che possono diminuire la compassione (prassi di incrudelimento) o aumentare la compassione: per questo è sempre importante partire dalla relazione corretta con lâanimale per attivare la compassione. 3) Educazione cognitiva Lâanimale stimola alcune precise attivitĂ cognitive o componenti che fungono da volano cognitivo nel bambino: ⢠⢠⢠â˘
la costruzione di rappresentazioni. le funzioni cognitive. le metacomponenti cognitive. lâesplorativitĂ .
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3.1)
La costruzione di rappresentazioni
Lâimmaginario del bambino si sviluppa attraverso una serie di esperienze di acquisizione e di rielaborazione delle strutture rappresentative attraverso lâincontro con strutture che fungono da modelli. Quanto maggiore è il numero di modelli di fruizione, ovvero di rappresentazioni di cui il bambino si trova a essere dotato, tanto maggiori saranno le sue possibilitĂ di interpretare in modo adeguato (successo) rispetto alle sfide che il mondo esterno pone. Una maggiore disponibilitĂ di modelli (vocabolario ricco) consente di vivere esperienze molto piĂš profonde e articolate e quindi di arricchire ulteriormente il vocabolario. 3.2)
Le funzioni cognitive
Le funzioni cognitive sono le diverse prassi di processazione a cui vengono sottoposti gli stimoli in entrata e il dialogo tra eventi interni ed eventi esterni in funzione del rapporto tra il SĂŠ e il mondo. Avremo funzioni referenziali, distintive, categorizzanti, generalizzanti, concettualizzanti, correlative, causative, etc). Le attivitĂ ZA facilitano questi processi di dialogo tra mondo esterno e mondo interno e di elaborazione delle informazioni sollecitando il bambino a fare processi elaborativi dellâinformazione ricevuta. 3.3)
Le metacomponenti cognitive
Anche gli ambiti di affiancamento o metacomponenti (come lâattivazione cognitiva, le memorie, la metacognizione) vengono sollecitati dalle attivitĂ ZA che facilitano lâintegrazione dei dati concettuali con i report riguardanti la memoria episodica ovvero la strutturazione biografica. Questo facilita i processi di integrazione delle acquisizioni e della rielaborazione ma soprattutto lo sviluppo di volani cognitivi.
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3.4)
LâesplorativitĂ
LâesplorativitĂ si basa su unâampia dotazione cognitiva generale, negli aspetti precedentemente presi in considerazione, ma altresĂŹ su un basso livello di diffidenza verso lâesterno. La diffidenza è la tendenza a considerare a) il nuovo, b) il diverso, c) lo straniero, d) lâincognito come pericoloso, inducendo una chiusura a riccio e unâincapacitĂ a compiere avventure conoscitive. Nel rapporto con lâalteritĂ animale il bambino si rende conto che le qualitĂ a-d sono dei valori, sono cioè preziose opportunitĂ verso le quali volgersi con interesse e stupore, voglia di conoscere e di relazionarsi. 4) Educazione sensoriale Lâanimale aiuta il bambino nel processo di sviluppo e organizzazione dellâesperienza sensoriale: ⢠⢠⢠â˘
la sollecitazione delle aree sensoriali neglette. lâutilizzo concertato di piĂš sensi. la formazione di mappe sensoriali. la profonditĂ esperienziale.
4.1)
La sollecitazione delle aree sensoriali neglette
Il bambino non viene sollecitato in alcuni report sensoriali importanti come lâolfatto e il tatto a causa del tipo di vita che fa (eccesso virtuale, tutela domestica) con grave detrimento nei processi stimolativi ed esperienziali, il rapporto con gli animali gli dĂ la possibilitĂ di sviluppare ed esercitarsi nelle sensorialitĂ neglette e di relazionarsi al mondo in modo globale. Lo sviluppo delle altre aree sensoriali permette di favorire anche la costruzione di unâesperienza multisensoriale e quindi di piena immersione nel mondo attraverso tutto il corpo.
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4.2)
Lâutilizzo concertato di piĂš sensi
Lâesplorazione richiede un utilizzo concertato dei diversi sensi e una certa competenza nel fare una esplorazione con piĂš sensi. Significa altresĂŹ capire cosa può dare ogni ambito sensoriale e quando utilizzare un report sensoriale piuttosto che un altro e quindi imparare come i diversi animali utilizzino i differenti sensi o si orientino attraverso differenti prioritĂ sensoriali. Il bambino pertanto non solo rafforza le aree sensoriali neglette ma impara a utilizzare in modo concertato tutti i sensi. 4.3)
La formazione di mappe sensoriali
Allo sviluppo di perlustrazioni plurisensoriali consegue uno sviluppo di mappe sensoriali e quindi di rappresentazioni del mondo esterno molto piÚ articolate e complesse che danno al bambino una maggiore proprietà nel muoversi nel mondo. Attraverso specifiche attività referenziali è possibile esercitare il bambino a muoversi attraverso una ricostruzione mappale di report sensoriali negletti. Inoltre è possibile lavorare sulla sinestesia ovvero sulla capacità di partire da un report sensoriale e arrivare a un altro report sensoriale. 4.4)
La profonditĂ esperienziale
Alcuni dei maggiori problemi del bambino riguardano lâinsufficienza esperienziale riguardante lâimmersione globale nel mondo tale per cui si sviluppano deficit di socializzazione in alcune particolari aree stimolative, per esempio nel tatto e nellâolfatto. Questo può comportare disturbi nellâinterazione con entitĂ organiche, per esempio la biointolleranza e la zoointolleranza. Le attivitĂ ZA facilitano lo sviluppo di competenze sensoriali che aiutano il bambino ad avere rapporti positivi con la realtĂ organica del mondo esterno e con la propria organicitĂ .
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5) Educazione somato-motoria Sia da un punto di vista della motivazione e dellâindirizzo dellâattivitĂ motoria sia attraverso lâimitazione e lâispirazione motoria, la referenza animale è molto importante per il bambino: ⢠⢠⢠â˘
lâacquisizione di feedback orientativi. lo sviluppo di repertori performativi. lâacquisizione di segnali dâarresto. lâacquisizione di expertise e di script.
5.1)
Lâacquisizione di feedback orientativi
Il bambino deve imparare ad adeguare il movimento rispetto agli effetti che provoca, deve cioè correlare la propria cinestesi sulla base dei feedback che riceve dal mondo. Molto spesso il bambino è irruento e scomposto perchĂŠ non è abituato a fare attivitĂ di correlazione cinestesica ossia di osservazione delle conseguenze della sua attivitĂ . Attraverso lâattivitĂ di incontro-confronto con lâanimale il bambino acquisisce delle competenze cinestesiche prima di tutto perchĂŠ impara a guardarsi mentre compie unâattivitĂ cinestesica. 5.2)
Lo sviluppo di repertori performativi
Saper muovere un particolare fascio di muscoli, acquisire competenza motoria o posturale, esercitare particolari muscoli e comunque imparare a collocare il proprio corpo nello spazio-tempo attraverso repertori performativi è molto importante perchÊ consente al bambino di migliorarsi nella somatomotricità sviluppando adeguatezze che possono quindi venir spese nelle altre attività non solo di ordine ginnico-sportive ma anche relazionali-comunicative, prattognosiche, tecniche.
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5.3)
Lâacquisizione di segnali dâarresto
Uno degli aspetti che meno si prende in considerazione nellâeducazione dei bambini, soprattutto nella nostra cultura, è lâimportanza dei segnali dâarresto ovvero della acquisizione di feedback che chiudono il comportamento e, cosĂŹ facendo, gli danno struttura ed evitano di mantenere un pattern comportamentale in continua attivazione. Il segnale dâarresto è una sorta di test di chiusura del comportamento, indica cioè quando il comportamento ha raggiunto il suo target e pertanto deve essere terminato. 5.4)
Lâacquisizione di expertise e di script
Un expertise è un comportamento specialistico che può essere applicato nei confronti di un particolare referente, uno script è un comportamento standardizzato correlato a una particolare situazione. Il bambino ha bisogno di acquisire competenze di expertise e di script e questo può essere favorito attraverso specifiche attivitĂ ZA dove lâanimale funge da polo di motivazione per migliorare le proprie competenze specialistiche in fatto di cinestesi. 6) Educazione allâautostima Attraverso la relazione con lâanimale il bambino cresce con una maggiore consapevolezza di sĂŠ, perchĂŠ diminuisce il confronto con la soverchiante presenza degli adulti (giudizio) e perchĂŠ può esercitarsi nel ruolo magistrale: ⢠⢠⢠â˘
attivitĂ di confronto. insegnare per apprendere. accreditamento mediato (proiettivo, sociale). diminuzione delle paure.
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6.1)
AttivitĂ di confronto
Il confronto è molto importante per il bambino perchĂŠ gli consente di approfondire le proprie competenze, di prendere consapevolezza delle lacune, di interessarsi allâaltro e di imparare cose nuove. Tuttavia spesso il confronto non viene favorito perchĂŠ il bambino si trova in difficoltĂ perchĂŠ ha paura a) del giudizio, b) della competizione, c) dellâemarginazione, d) della derisione, per questo le attivitĂ ZA facilitano meccanismi di confronto che rappresentano i primi passi per operare confronti a basso regime di a-d e aiutano a esercitare il ragazzo a questa attivitĂ . 6.2)
Insegnare per apprendere
Il bambino nelle attivitĂ di relazione con lâanimale può mettere in atto delle attivitĂ magistrali ovvero compiere le stesse prassi che lâadulto compie su di lui, in tal modo non solo riceve dei feedback di accreditamento ma porta piĂš in profonditĂ particolari competenze trasmessegli dalla figura genitoriale o magistrale. Nellâinsegnare il bambino ha quindi un empowerment accreditativo e un rafforzamento nellâapprendimento ma soprattutto nella traduzione delle info in prassi e in operazioni che egli può immediatamente verificare e organizzare. 6.3)
Accreditamento sociale
Un altro aspetto diretto sullâautostima riguarda lâaccreditamento che il bambino riceve nel gruppo dei pari attraverso lâespressione di competenze. In questo caso un progetto ZA potrebbe contemplare la trasmissione di competenze sul singolo e la successiva messa in atto di attivitĂ magistrali del singolo sul gruppo dei pari con effetti di ritorno di tipo accreditativo. In genere le competenze che riguardano gli animali hanno un forte appeal sul gruppo dei pari e sono molto accreditative per il ragazzo.
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6.4)
Diminuzione delle paure
Un altro aspetto da tenere in considerazione è lâeffetto ansiolitico e distraente delle attivitĂ ZA che consente di diminuire i brutti pensieri, lo stress, lâansia, le ossessioni, soprattutto in alcuni bambini che presentano particolari situazioni di disagio dovute a certe occorrenze specifiche o a fisiologiche crisi di passaggio. Questo effetto di mitigazione delle paure consente al bambino di provarsi con una maggiore apertura verso il mondo e quindi di rafforzare i suoi processi di autostima. 7) Educazione alla cura Attraverso la relazione con lâanimale il bambino acquisisce una vasta tonificazione dellâarea della cura: ⢠⢠⢠â˘
accuratezza. dedizione. organizzazione. cura del SĂŠ.
7.1)
Accuratezza
CapacitĂ del bambino di mettere attenzione alle attivitĂ che compie, capacitĂ di non avere incuria nei confronti del proprio spazio e delle proprie attivitĂ , tendenza a essere meticolosi e precisi, ad assumersi fino in fondo una responsabilitĂ allâinterno di un gruppo oppure di una filiera, a cercare di realizzare il proprio compito nel migliore dei modi, cercare di acquisire le migliori competenze per raggiungere un buon livello di precisione, tendenza a non abbandonare unâattivitĂ prima di averla completata, cercare lâordine nelle cose e portare a termine i propri impegni.
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7.2)
Dedizione
Essere dedicati allâaltro, essere altruisti, essere capaci di dedicare del tempo a una particolare attivitĂ , tendenza a dedicarsi a qualcuno, a cercare di soddisfare i bisogni dellâaltro, a preoccuparsi per lâaltro, a valorizzare il proprio impegno per lâaltro. Il bambino che impara a essere dedito - a qualcuno o a qualche attivitĂ diminuisce la propria tendenza autoreferenziale, è meno ossessivo e narcisistico, rafforza le proprie competenze e i propri accreditamenti sociali, dĂ un valore maggiore alle relazioni e alle attivitĂ , si impegna maggiormente e dĂ il meglio di se stesso nelle attivitĂ sociali. 7.3)
Organizzazione
Si tratta della capacitĂ di avere metodo e di operare attraverso un ordine mentale e unâaccurata organizzazione delle prassi. Aver cura significa infatti preoccuparsi che le cose vengano fatte nel migliore dei modi e quindi predisporsi in modo tale da avere delle prassi standardizzate e delle eccellenze nella realizzazione delle attivitĂ . La cura infatti facilita la ricerca delle buone pratiche, dellâordine, della responsabilitĂ e tutto questo si traduce in un rafforzamento complessivo delle capacitĂ organizzative del ragazzo. 7.4)
Cura del SĂŠ
Uno degli aspetti complessivi piĂš importanti nellâeducazione alla cura riguarda la cura del SĂŠ ossia il vestire, il lavarsi, il modo di tenere le proprie cose, il materiale didattico, il proprio spazio domestico o scolastico. La cura del SĂŠ rappresenta un fattore importante anche nei rapporti sociali giacchĂŠ uno scarso interesse in tal senso porta a compromettere in futuro le relazioni sociali del ragazzo (amici, partner, lavoro) inoltre una scarsa cura del SĂŠ porta a una parallela negligenza nei confronti dellâaltro.
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8) Educazione espressiva Il bambino nella relazione con lâanimale è fortemente motivato a esprimere (portare fuori) quello che sente e parimenti prova a organizzare le sue espressioni: ⢠⢠⢠â˘
il provarsi. il partecipare. lâestro. lâespressione.
8.1)
Il provarsi
Esprimersi allâinterno di un gruppo - non solo in termini di comunicazione ma anche nel fare unâattivitĂ - significa prima di tutto vincere la ritrosia e la timidezza ovvero provarsi e non aver paura del giudizio altrui. Provarsi significa anche credere nelle proprie possibilitĂ , avere fiducia e perseverare, farsi coraggio o assumere coraggio nelle situazioni relazionali, desiderare di mettersi alla prova, abituarsi a stare davanti a un pubblico. Queste capacitĂ assertive sono molto importanti perchĂŠ aiutano il ragazzo a farsi accettare allâinterno di un gruppo e di valorizzare le proprie qualitĂ . 8.2)
Il partecipare
Il partecipare significa entrare in modo attivo allâinterno di un gruppo relazionale, avere o semplicemente sentire di avere qualcosa da dire, costruire un processo espressivo per il piacere di condividere qualcosa insieme agli altri, essere in grado di interessarsi a quello che gli altri hanno da dire, costruire delle dinamiche di gruppo, rafforzare la sistemica del gruppo, saper stare in mezzo agli altri e quindi essere propositivi, negoziali, rispettosi, riguardo alle istanze degli altri, alle regole di prassi, al turno, essere calmi e pazienti e pensare in modo sociale.
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8.3)
Lâestro
Lâeducazione espressiva riguarda anche la capacitĂ di personalizzare la proposta attraverso la fantasia e la creativitĂ , associando modelli in modo soggettivo e inusuale, credendo nella propria proposta, lavorando sullâimmaginario e facendogli compiere delle torsioni di significato e delle emergenze rappresentazionali, dando al ragazzo la possibilitĂ di esprimersi al di fuori delle cornici e aiutandolo a esprimere ciò che è autenticamente suo. 8.4)
Lâespressione
Lâespressione come evento finale nasce dal confronto tra le istanzecapacitĂ e la prova ossia il risultato che il ragazzo compie nel suo percorso prossimale, lâespressione è pertanto confronto tra il possibile pensato e lâattuato, è perciò sforzo organizzativo di un disegno, di un resoconto, di un tema o pensierino, di una attivitĂ di drammatizzazione o di realizzazione di un progetto manipolativo, costruttivo, che viene intermediato con gli altri e realizzato con il concorso degli altri.
9) Educazione alla comunicazione Il bambino nella relazione con lâanimale è fortemente motivato a comunicare, a cercare una dimensione di interazione, a comprendere lâanimale e farsi capire da lui: ⢠⢠⢠â˘
motivazione alla comunicazione. sviluppo del paraverbale. attenzione alla prossemica. capacitĂ /proprietĂ osservativa.
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9.1)
Motivazione alla comunicazione
PerchĂŠ vi sia comunicazione è necessario che il bambino sia motivato, vale a dire interessato allâaltro, a entrare in contatto, a mettersi in discussione, a osservare, ad ascoltare lâaltro, cioè a compiere un percorso verso lâaltro. Non è sufficiente sentire il bisogno di esprimersi per costruire un evento dialogico giacchĂŠ questâultimo prevede il riconoscimento dellâaltro, lâattivazione di un piano di incontro-confronto, lâinterscambio a doppio flusso, il gioco di ruolo. Lâevento dialogico va pertanto costruito attraverso un impegno che devâessere supportato da unâadeguata motivazione. 9.2)
Sviluppo del paraverbale
La nostra cultura ha portato a un forte deprezzamento del paraverbale senza contare che lâaccrescimento delle competenze paraverbali non ostacola ma rafforza le competenze verbali, soprattutto nella comunicazione con il bambino che necessariamente ha una scarsa competenza semanticosintattica. Il rapporto con lâanimale aiuta a rafforzare le aree della comunicazione paraverbale aumentando la competenza conitiva di ordine comunicativo del ragazzo. 9.3)
Attenzione alla prossemica
La prossemica fa parte di una delle piĂš importanti competenze comunicative del ragazzo ma che devâessere sviluppata attraverso attivitĂ che danno al bambino consapevolezza del suo posizionarsi nello spazio come evento comunicativo e relazionale. Le attiovitĂ ZA sono molto orientate sullâaspetto della prossemica sia perchĂŠ lâanimale è interpretabile soprattutto attraverso direttrici di prossemica sia perchĂŠ per relazionarsi con gli animali è importantissimo valutare e fare attenzione alla propria prossemica.
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9.4)
CapacitĂ /proprietĂ osservativa
La comunicazione è un evento complesso che mette in campo una serie di competenze e dotazioni che vanno dal decentramento, ovvero dalla capacitĂ di vedere e porgere attenzione allâaltro alla proprietĂ espressiva ovvero la capacitĂ di mettere in atto una comunicazione che sia correlata alle capacitĂ di acquisizione e interpretazione dellâaltro. Le attivitĂ ZA mettono in campo tutti questi aspetti favorendo sia il decentramento che una piĂš vigorosa consapevolezza del bambino nel porsi nel milieu dialogico-interattivo. 10) Educazione alla socialitĂ Uno degli aspetti centrali nella formazione del ragazzo è la capacitĂ di vivere in modo articolato e complesso la rete di relazioni sociali, lâanimale educa il ragazzo attraverso il continuo interscambio evitando la solipsia: ⢠⢠⢠â˘
rispettare lâaltro. concertarsi per collaborare. negoziare e trovare un compromesso. integrare la diversitĂ .
10.1) Rispettare lâaltro Considerare lâaltro come portatore di istanze e di interessi che meritano di essere presi in considerazione e rispettati, ascoltare lâaltro, ritenere che ciò che ha da dire o sta dicendo è importante, considerare il rapporto con lâaltro come un valore, ritenere lâamicizia e il dialogo un valore, assumere dei comportamenti pro-sociali, muoversi in modo tale da non urtare la sensibilitĂ altrui, cercare di essere conciliatori e cercare di mettersi nei panni dellâaltro. Questi aspetti che peraltro ritroviamo in molti ambiti sono favoriti proprio dallâeducazione alla diversitĂ e allâinterazione con la diversitĂ che caratterizza la ZA.
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10.2) Concertarsi per collaborare Sentire che per realizzare un compito complesso è importante fare gruppo ma soprattutto essere gruppo e sapersi muovere allâinterno di direttrici politiche, sapersi concertare, essere mossi da istanze collaborative sia nel richiedere collaborazione che nel dare collaborazione, saper assumersi una responsabilitĂ di squadra o di filiera, acquisire competenze concertative, essere fortemente orientati alla collaborazione, considerare i risultati individuali come elementi di allontanamento. 10.3) Negoziare e trovare un compromesso Costruire un compromesso ovvero essere in grado di incontrarsi a mezza strada con lâaltro, saper bilanciare le istanze e i poteri, saper negoziare le proprie istanze con quelle altrui, saper stare alle regole, saper definire delle regole condivise, saper applicare le regole di negoziazione anche quando le proprie istanze sono molto forti, saper trovare dei minimi comuni denominatori, saper concludere degli accordi, saper trovare delle soluzioni terze in grado di accogliere maggiormente le reciproche istanze. Il bambino nelle attivitĂ ZA impara a incontrare unâentitĂ diversamente posizionata. 10.4) Integrare la diversitĂ Attraverso i progetti ZA è possibile intervenire nei problemi di integrazione - disagio, handicap, multiculturalismo - perchĂŠ tali progetti si fondano proprio sul concetto di integrazione e diversitĂ , dove la diversitĂ diviene un valore e attraverso la diversitĂ diviene possibile lâoperazione di espressione delle caratteristiche di condivisione. In altre parole nelle attivitĂ ZA si parte proprio dai caratteri di diversitĂ per favorire lâespressione e lâintegrazione ossia la diversitĂ non diviene lâostacolo bensĂŹ il fattore di integrazione. (Tratto dal Manuale di Zooantropologia Didattica/S.I.U.A.)
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Ecco perchĂŠ lâASINO può costituire uno spunto interessante per molte persone incapaci, spesso, di manifestare le proprie emozioni, prendersi cura di se stessi e degli altri, rafforzare i processi di autonomia, approcciare alla âdiversitĂ â con spirito di accoglienza, sperimentare nuovi registri comunicativi. CapacitĂ , queste, indispensabili per crescere in maniera sana ed elaborare le scelte per il futuro con consapevolezza e spirito critico.
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collana
SICILIA foreste
Favole
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SICILIA foreste
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Cecilia e Pippinella: una storia cosĂŹâŚdi una bimba e unâasinella* Non una fiaba di re e di regine, di principi e principesse, di palazzi e castelli, ma la storia di Pippinella. âChi è Pippinella?â vi domanderete. E la narratrice è qui per rispondervi e per allietare i bimbi con una favola quasi antica, iniziando come in ogni favola che si rispetti⌠âŚCâera una volta, ma non molto tempo fa, in un paesino chiamato Boscallegro, un vecchietto che viveva da solo con la sua asinella, giĂ vecchia anchâessa. Avevano lavorato insieme per anni e anni, aiutando la gente del luogo a trasportare pesanti carichi di legna per lâinverno in quasi tutte le case, o carichi di grano, fieno e paglia. Ora, però, le cose erano cambiate, il progresso era giunto anche lĂŹ e nessuno ormai aveva piĂš bisogno di loro. Il paese si era rinnovato, in ogni casa lâimpianto con le stufe a gas aveva sostituito il vecchio focolare, tenuto ormai come ornamento, e nessuno piĂš coltivava il grano per le scorte alimentari, e paglia e fieno non servivano quasi piĂš, poichĂŠ non câerano quasi piĂš animali da allevare, a parte qualche asinello che aspettava solo di morire. Pippinella e il suo padrone trascorrevano ormai le loro giornate in maniera monotona, il vecchietto tutte le mattine si recava nella stalla, la slegava ed insieme uscivano a fare una passeggiata nei boschi circostanti. Nella bella stagione, era bello girovagare nel verde, attraversare sentieri battuti per molti anni, salutando alberi, arbusti e fiori che per molto tempo li avevano visti passare. Sorridendo alle acque fresche del laghetto che occhieggiava nel bel mezzo di un altipiano, tutto inghirlandato di ninfee e di giunchi, nel quale un tempo entrambi si erano tuffati tante volte per rinfrescarsi dal solleone. Ma adesso era inverno, da molti giorni nevicava e il Natale si stava avvicinando. Le strade erano addobbate per la festivitĂ ormai prossima, gli abeti dei giardini luccicavano di palline colorate e le luminarie scintillavano lungo le
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vie, protendendosi da una casa allâaltra. Le vetrine dei piccoli negozi brillavano di luci e ovunque si sentiva nellâaria un profumo di zucchero e cannella. Non una fiaba di re e di regine, di principi e principesse, di palazzi e castelli, ma la storia di Cecilia. âChi è Cecilia?â vi domanderete. E la narratrice è qui per rispondervi esattamente come prima⌠âŚCâera una volta, non molto tempo fa,in una casa piccina piccina, verso lâultima via del paese, una bimba di nome Cecilia. Portava le treccine bionde legate con nastri rosa ed era molto vivace: sapeva leggere, scrivere, fare di conto, recitare filastrocche e cantare canzoncine. Coltivava nel suo cuore un sogno grande: poter regalare ai bimbi meno fortunati un bel Natale pieno dâamore e di doni almeno una volta nella vita. E di bimbi cosĂŹ ce nâerano tanti, sparsi in ogni parte del mondo. Ma avrebbe cominciato proprio da lĂŹ, dal piccolo convento sperduto nei boschi circostanti, dove alcune pie suore accudivano lâinfanzia abbandonata e gli orfanelli. Durante i giorni passati aveva realizzato tanti piccoli giocattoli di legno e di stoffa: bambole, trenini, burattini, soldatini e li aveva impacchettati in tante piccole scatole piene di caramelle , chiuse con fiocchi colorati. Dâaccordo con il suo papĂ , aveva pensato di trascorrere la notte di Natale a distribuire i suoi doni facendosi accompagnare da lui con la sua automobile, solo cosĂŹ il suo sogno si sarebbe avverato. NevicaâŚnevica⌠âŚNevicava ormai da giorni, Boscallegro era sommerso nel bianco freddo e compatto di migliaia di fiocchi scesi dal cielo e si era giĂ alla vigilia di Natale. La notte si preannunciava ancora piĂš tragica, le strade erano ormai impraticabili con qualsiasi mezzo. Cecilia, il naso incollato ai vetri, diventava sempre piĂš triste. Come avrebbe potuto raggiungere il convento immerso nella fitta boscaglia e per di piĂš tra tanta neve? Il papĂ la consolava, la mamma la rassicurava: un modo si sarebbe trovato. Il vecchietto e Pippinella, nella loro casa al limitare di Boscallegro, erano soli.
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Avrebbero trascorso cosĂŹ la loro notte, lui rannicchiato nel letto e lei in un angolino della stalla. CosĂŹ, senza bimbi da rallegrare, senza nessuno con cui scambiare gli auguri, il tempo era volato verso un futuro di progresso e loro, invece, erano rimasti nel passato antico⌠Nessuno aveva piĂš bisogno di loro. Intanto nella sua casa piccina piccina, Cecilia piangeva, la mezzanotte stava scoccando, le campane giĂ annunciavano lâarrivo imminente del Bambinello mentre la gente usciva dalle case per recarsi alla messa di mezzanotte nella vicina chiesetta. Ma la neve era tanta, sarebbe stato impossibile raggiungere i bimbi del convento. Il papĂ e la mamma prepararono i sacchi pieni di doni e li posero dietro lâuscio. âNon appena riusciremo ad andare nel bosco, ci recheremo al conventoâdissero. Ma Natale, ahimè, sarebbe giĂ passato! Nella casa solitaria il vecchietto triste si rigirava tra le coperte e Pippinella ragliava piano nella stalla, nella casa piccina piccina Cecilia piangeva dietro ai vetri. PapĂ e mamma la presero per mano e si avviarono verso la chiesetta⌠CamminaâŚcammina⌠âŚFu cosĂŹ che nel silenzio ovattato della notte, mentre la neve cadeva⌠cadeva⌠la bimba udĂŹ come un lamento. Quasi un pianto, o forse una nenia lontana, una preghiera accorata⌠âPapĂ , mamma, ascoltate!â-disse, portandosi lâindice alle labbra. âè Pippinella che ragliaâ- disse il papĂ . E proseguirono verso la chiesa, affondando gli stivali nella neve, nel silenzio della notte rotto solo dalle campane a festa. Ma ad un tratto⌠Cecilia non câera piĂš! Presi dal panico, papĂ e mamma la chiamarono a voce alta, ma nulla. Giunti in chiesa, sparsero subito la voce, e il parroco stesso diede lâannuncio durante lâomelia. Quando la messa ebbe termine e il Bambinello fu nuovamente deposto nella mangiatoia davanti allâaltare, ebbero inizio le ricerche della bimba. Si seguirono le sue tracce nella neve che terminavano proprio davanti lâuscio
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del vecchietto e la stalla di Pippinella. Ma la casa e la stalla erano vuote. Da lĂŹ si dipartivano altre tracce come di zoccoli, che⌠âŚ.trotta e trotterella⌠finivano davanti alla casa di Cecilia. Ma la casa era vuota e i sacchi erano spariti. Da lĂŹ si dipartivano, altre tracce come di slitta che cancellavano quelle degli zoccoli, fino ad immergersi nella fitta boscaglia innevata. Non ci volle molto a capire. La neve continuava a cadere fitta fitta, ma il papĂ ebbe unâidea: chiese a tutti, ringraziandoli dal piĂš profondo del cuore, di prendere i pochi asinelli rimasti in paese e di seguirlo. Furono preparate delle slitte cosĂŹ donne, uomini e bambini partirono alla volta del convento. Il progresso che aveva occultato le cose belle e antiche del passato, di colpo si oscurò. I pochi asinelli rimasti in paese trainarono slitte di legno dimenticate nelle cantine e nei solai, mentre i bimbi cantavano Jingle Bells alla luce delle fiaccole che rischiaravano i sentieri verso il convento. Una volta giunti, come per magia, il pesante portone e le pesanti inferriate del convento si spalancarono stridendo sui cardini arrugginiti e gelati, e la madre superiora venne loro incontro allargando le braccia. Con un sorriso e con le lacrime agli occhi raccontò della magia di quella notte: di una bimba di nome Cecilia giunta in groppa ad unâasinella di nome Pippinella, in compagnia di un simpatico vecchietto e di una slitta colma di regali per gli orfanelli. Ora tutti erano in festa: mentre GesĂš Bambino nasceva, una bimba e unâasinella avevano portato la gioia e il calore del Natale ai bimbi piĂš sfortunati, giungendo con fatica e con amore proprio come una volta, quando non esisteva il progresso e forse tutti si volevano piĂš bene.
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Rosa Bavetta
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LâAsin Taxi Alcune centinaia di secoli or sono, ci fu un tempo e un luogo in cui gli animali della vallata vivevano felici e in pieno accordo e ciascuno di loro aveva un ruolo ben delineato e pienamente riconosciuto dagli altri. Il canguro salterellando si occupava dello smistamento della posta celere, lâelefante del lavaggio rapido di carrozze e fabbricati, la giraffa e la gru dei traslochi ai piani alti, il bufalo della produzione di piccole bufale gustose e tondeggianti che sfornava a seguito accoppiamenti ripetuti con begli esemplari di bocconcino femmina, i topi della pulizia a fondo delle fogne, i gatti della pulizia dei topi, i cani della pulizia dei gatti, i pescecani della pulizia dei cani.. Tutto sembrava girare per il meglio e ciascuna bestia poteva godere di un tenore di vita davvero invidiabile che le permetteva di godersi vari lussi, quali la palestra almeno tre volte a settimana, la piscina almeno due, il cinema in prima fila, i posteggi in seconda, i reggiseno in terza e il partire in quarta.. Il venerdĂŹ poi era consacrato al pesce fresco, che veniva cucinato in tutte le salse ed era per tutti motivo dâimmensa gioia, tranne che per sogliole, merluzzi, pesce spada e affini che il venerdĂŹ preferivano sparire temporaneamente e declinare qualsivoglia invito a pranzo.. In questa sorta di paradiso terrestre, anche lâasino Donko aveva trovato unâoccupazione di tutto rispetto. Era bastato che si recasse allâufficio di collocamento, fornisse le sue generalitĂ e firmasse con lo zoccolo la domanda per essere collocato, dopo che lâavevano aiutato a compilarla, in tutte le settemila e passa voci, le circa trecento bestie e bestiole che si erano avvicendate quel giorno lĂŹ nellâufficio. SĂŹ, perchĂŠ Donko non era certo una scheggia per conoscenza della lingua e le regole di grammatica e sintassi erano per lui nĂŠ piĂš ne meno che come lâantica stele di Rosetta allâatto del ritrovamento.. indecifrabili e prive di significato!!
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âTutte queste dannatissime domande.. che inutile perdita di tempo..â obiettò al momento della consegna del modulo allâimpiegato â âvi avevo giĂ detto che volevo lavorare da mulo!! Quanti altri lavori conoscete che possa fare un mulo, a parte mettersi alla guida dun agile risciò e trasportarci sopra persone o cose..â Alcuni minuti e il lavoro gli venne sciorinato su un vassoio come si fa con un morbido e gustoso dessert a conclusione di un pasto luculliano. Gli fu sfornata a vista, timbrata e vidimata, unâapposita licenza e con quel pezzo di carta fu abilitato ad esercitare la sua bella e redditizia professione di tassista.. e il mondo gli apparve bello come non lo era mai stato, anche se molto spesso era costretto a percorrerlo in salita col suo taxi.. era comunque bello e degno dâesser vissuto intensamente.. e lui era proprio cosĂŹ che voleva viverlo, spassandosela e senza curarsi di cosa sarebbe stato.. Lâidillio durò però pochi mesi, perchĂŠ.. ahimè.. inspiegabilmente giorno dopo giorno la gente fece sempre meno ricorso al vecchio risciò e Donko si ritrovò solo, povero e pieno di debiti.. âCosa può essere accadutoâŚâ â si chiedeva triste, accasciato su di uno dei braccioli del calesse â âperchĂŠ la gente non mi chiama piĂš..â âCiao ragazzo..â â sâudĂŹ a un tratto una vocina provenire da qualcuno che rimaneva completamente coperto dal risciò â ânon sarai mica impegnato?â âEhi, amico, non sarai mica venuto a sfottere?!?â â replicò Donko, mentre si voltava in direzione della vocina e stiracchiava il collo per sbirciare dietro il calesse per capire a chi appartenesse â âsono libero da mesi ormai..â âBeh..â - fece lâaltro mentre usciva dallâanonimato, palesando un folto pelo e delle striscioline bianche e nere che lo facevano tanto assomigliare a un piccolo tasso â ânon importa se tu sia stato in galera, ciò che conta è che ti sia
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ravveduto e che ora sei sulla retta via..â âAmico, sei sicuro di non farti?â â ribattĂŠ lâasino infastidito. Poi con tono dimesso proseguĂŹ â âpiĂš che sulla retta via, direi che mi trovo in mezzo a una strada e.. senza sapere il perchĂŠ!! Ma tu chi sei, piccolo gnomo striato.. mi sembra di conoscerti.. hai forse girato spot in cui pronunciavi piccole frasi sconnesse del tipo ciribiribĂŹâŚciribiribĂŹ?!?â âNiente di tutto questo, mulo parlante..â â rispose il piccoletto â âmi chiamo Tasso Zero e mi trovi gasato perchĂŠ sto vivendo un momento davvero fortunato grazie allâavvento dei cavalli a vapore..â âTasso zero.. cavalli a vapore?!?â â ripetĂŠ convulsamente Donko â âsto per andare in shock zoofilattico!!â âSono certo che, se non ti dai subito una mossa, ci andrai davvero sotto shock, caro il mio bellâasino.. Ti sei chiesto perchĂŠ i tuoi affari non vadano piĂš bene come un tempo?â âGiĂ , perchĂŠ?â â fece lâaltro incuriosito. âI cavalli a vapore⌠hanno rivoluzionato il mondoâ â rispose lâaltro perentorio â âed ora tutto è piĂš semplice e veloce e sfreccia portentoso.. altro che un traballante risciò!!â âCavalli a vapore..â â commentò Donko pensieroso â âed io che conoscevo solo i ravioli!! E come faccio a darmi una mossa, come si fa a combattere un nemico cosĂŹ sfuggente come il.. vapore!! Sono perduto!!!â âNessuno è perduto Donko..â â rispose il tasso â â.. almeno fin quando non decide di esserlo.. e tu?â âIo.. io..â â balbetto lâasino â âio sono semi analfabeta.. al cospetto dâun
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Asinâart | LâUniverso Asino
cavallo di razza e per di piĂš a vapore.. sarei.. sarei in..crine..â âIl punto è proprio questo Donko.. anche un asino può essere un cavallo di razza, se solo per un istante non si sente.. un asino!!â Passarono gli anni, ne furono tanti e tutti faticosi, anni in salita, di vera salita, molto piĂš dura di quando trainava il suo piccolo calesse con la forza delle zampe e dellâimmenso cuore che gli batteva in petto.. Donko oggi è ancora lĂ , dove lâavevamo lasciato.. in quello spiazzo dove parcheggiava il suo calesse.. ora però dirige la steam horse ltd. e collega egregiamente con agili cavalli a vapore le piĂš importanti cittĂ del suo paese. Dimenticavo.. parla e scrive correntemente in ben dodici lingue, compreso il sanscrito antico ed ha per consulente un piccolo animaletto schivo e pelosetto di nome Tasso Zero.. Valido per singoli individui, ma anche per gruppi, piccoli comuni montani, minoranze linguistiche, etniche e religiose, Stati del terzo e quarto mondo e.. universi paralleli: âAnche un asino può essere un cavallo di razza, se solo per un istante non si sente.. un asino!!â
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Andrea Fiore
Asinâart | LâUniverso Asino
La regola della rosa Câera una volta, in una piccola cittadina italiana dei tardi anni 30, una piccola ragazza sfortunata. La gente la chiamava âPrincipessaâ per la sua indole gentile e caritatevole. La vita con lei era stata crudele, togliendole i genitori quando era ancora in fasce; mandata in collegio, era stata educata alle lettere e alle buone maniere. Suo padre e sua madre, discendenti di una famiglia benestante, erano partiti per una crociera quando lei aveva solo pochi mesi. Per un tragico destino, la nave sulla quale viaggiavano entrò in collisione con un transatlantico che, a causa della nebbia e della scarsa visibilitĂ , non si accorse dellâimminente impatto. La notizia dellâincidente fece subito scalpore: i media e i giornali non parlarono dâaltro che di quellâavvenimento per molto tempo. Ma da allora erano passati alcuni anni. Non era un luogo comune. Il collegio della Primula Amena era come circondato da una strana aura di magia ed esoterismo, difficile da descrivere. Europa, questo il nome della Principessa, lâaveva percepita subito, non appena aveva messo piede nellâedificio. E qui inizia la nostra storia. Il fiore preferito di Europa era la rosa; il suo profumo, la sua poesia, le concedevano di staccarsi un poâ dalla realtĂ , consentendole di sognare a occhi aperti il giorno in cui sarebbe andata via da quel luogo tetro e triste, rallegrato solo da un piccolo giardino in cui cresceva poca flora (fra cui, appunto, le rose). Era maggio inoltrato quando la Principessa Europa trovò la felicitĂ . Giunse al collegio, infatti, un asinello, che il direttore della Primula Amena, tale signor Gilbèrt Marquette, aveva da poco acquistato per aiutare i domestici nei lavori pesanti, in particolare in quello di carico e scarico dellâacqua del pozzo. Gli altri bambini schernivano lâanimale e lo deridevano poichĂŠ, nella credenza popolare, lâasino è il simbolo dellâignoranza, lâemblema della stupiditĂ ; ma Europa, nellâinfinita saggezza del suo cuore, sapeva che non era affatto cosĂŹ. Ella riusciva in qualche modo a percepire i sentimenti e le emozioni di quella povera creatura ed era lâunica a preoccuparsi del suo benessere. Anche se gli altri non potevano, o forse non ci provavano nemmeno, a Europa sembrava addirittura di sentire le parole
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che lâasino le sussurrava, ringraziandola di essersi comportata bene con lui. Per nulla spaventata dal singolare fatto, la ragazza fece un giuramento sul fiore da lei tanto amato: la rosa. Ella giurò che lâamicizia che si era instaurata fra lei e il suo amico asinello sarebbe durata finchè anche lâultima rosa della terra non sarebbe appassita; dopodichĂŠ si punse il dito con una spina e bagnò i petali di una rosa con il sangue che ne scaturĂŹ. Europa e Ryno, cosĂŹ come lo chiamò, erano inseparabili e ormai erano diventati una cosa sola: uno non poteva vivere senza lâaltra. Ma il destino, ironico e dannatamente beffardo come in pochi casi, era in agguato, pronto a colpire al momento opportuno e a devastare gli eventi come una meteora che si abbatte sulla superficie terrestre. Quando, anni dopo, Ryno era ormai vecchio e incapace di svolgere i lavori piĂš duri e faticosi, il direttore stabilĂŹ che venisse condotto al mattatoio. Una mattina, di conseguenza, un camion prelevò lâanimale e lo portò via dalla Primula Amena e, cosa piĂš straziante, dalla sua amatissima Europa. Questâultima, non appena venne a sapere della tragica sorte che avevano in serbo per Ryno, si precipitò in fretta e furia sul luogo dellâesecuzione. Cercò di fare piĂš in fretta che poteva. Arrivò appena in tempo: il boia stava puntando una pistola sulla fronte di Ryno ed era pronto a premere il grilletto⌠Lanciando un urlo agghiacciante, che fece letteralmente gelare il sangue nelle vene di tutti i presenti, la ragazza bloccò lâesecuzione e, ribellandosi agli ordini del signor Marquette che impedivano il risparmio dellâasino, salĂŹ in groppa al suo fedele amico e fuggirono via insieme, lasciando tutti di stucco. Non andarono molto lontano, ma nessuno li trovò mai piĂš : si narra che essi si siano trasformati in fitti cespugli di rose . Il sogno della Principessa Europa si era avverato: era andata via dal collegio con il suo fedele amico Ryno e aveva mantenuto il giuramento; aveva rispettato la regola al quale erano entrambi legati: la regola della rosa. Ancora oggi potete ammirare quei fitti cespugli di rose, simbolo dellâamicizia fra la fanciulla e lâasinello, nei dintorni della Primula Amena ormai diroccato, ma, se ci fate caso, pur senza alcuna cura, essi non appassiscono mai. Antonino Jonathan Luzzi
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Lâasinello del Lupo
Câera una volta un ragazzino che cavalcava un asinello Grigio tutte le volte che doveva andare in campagna con i suoi genitori. I genitori avevano questo solo figlio, lo amavano come si può amare la cosa piĂš preziosa del mondo e lo circondavano di tutte le premure possibili in quegli anni del dopo guerra in cui nelle case mancavano tante cose. Tra le premure piĂš ricorrenti câera quella di non far camminare a piedi il ragazzino durante gli spostamenti dal paese alla campagna. Il padre tirava le redini dellâasinello e lo dirigeva lungo il percorso; la madre camminava a fianco e teneva teneramente la mano sulla gamba del ragazzo per proteggerlo e soccorrerlo se si presentava lâeventualitĂ di una caduta. Per tanti anni si ripetè la scenetta descritta, poi il ragazzino divenne unâ adolescente e cominciò a manifestare la sua impazienza a fare gli spostamenti paese campagna sempre in compagnia dei genitori. In estate in modo particolare cominciò ad avere il desiderio di recarsi piĂš spesso in paese: voleva incontrarsi con gli amici e passare con loro i pomeriggi e le serate in compagnia. Fu cosĂŹ che prese possesso dellâasino e il paziente quadrupede cominciò ad essere il suo compagno di viaggio. Ogni pomeriggio trotterellando sul suo asinello il giovane si recava dalla campagna al paese e la sera, prima che facesse buio ritornava dai genitori. Il percorso era lungo, lâasinello era paziente, il giovanotto per non annoiarsi cominciò a sfruttare il tempo del cammino leggendo prima il giornale e poi altro, fino a quando lâasinello diventò il suo miglior compagno di studio. In groppa allâasino Grigio si allargarono ed approfondirono le conoscenze e le competenze del giovane studente di matematica e fisica. Lâasino camminò per tanto tempo sotto il peso dei numeri, chissĂ se imparò mai qualche cosa o rimase asino per tutti i giorni della sua vita. PoichĂŠ bisogna sapere che molto spesso lungo il cammino il giovane Lupo sussurrava qualcosa allâorecchio dellâasino: vai piano Grigio, sto leggendo una cosa importante di trigonometria; fermiamoci un pochino, Grigio, la soluzione del teorema non arriva, e via via il Grigio compagno di cammino fu anche il confidente del giovane studente.
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Maria Di Bella
collana
SICILIA foreste
collana
SICILIA foreste
Poesie
collana
SICILIA foreste
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âU SCICCAREDDU Lu me paisi è rimudirnatu, palazzi sunnu ora âi catapecchi, in ogni casa câè âu lauriatu, ma èni ântisu: - âU paisi âi scecchi! Forsi pirchĂŹ ni manca âa ântilligenza? O pirchĂŹ âun avemu fantasia? No! è ca âi scecchi, cu tanta pacenza, ni levanu âa munnizza âi ân-menzu âa via! Lâaria puru cca èni ânquinata, pirchĂŹ tutti avemu âa vittura, âu sceccu pò lassari âa cantarata ma nun fa ânquinamentu ca è grassura. E tutti li jorna, cu âi vardeddi carricati a la megghiu manera, âi trovi ca furrianu âi vaneddi e puru âa Chiazza e âa rua Fera. Vidennu, âi furasteri pi la via, âstâarmaluzzi dâu tempu ca fu, ci fannu tutti âa fotografia ca in Ă utri posti âun ni trovanu chiĂš. Un tempu âu sceccu era âa vittura, cu iddu era cuetu lu viddanu, âu pulizziava e âu cunnucieva ogni ura comu un figghiu affirratu pâa manu. Si tu ci avissi fattu âsta dumannna: - Cuâ vua ca mori: âu sceccu o to mugghieri? - Si mori âu sceccu arrestu â mala banna,
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âa spusa âa trovu oi megghiu dâajeri! Câu sceccu si ni java ântâ campagna, cu iddu arava puru lu tirrenu: - Travagghia di cuntinu e nun si lagna e senza nun ni pozzu fari a menu! Facennu lu prisebiu, âu sciccareddu ânsemi Ă´ voi si duna âna mossa, però quannu nascĂŹu âu Bammineddu âddu sciccazzu âa cumminĂ u grossa! PirchĂŹ, appena vitti a Gesuzzu, si misi a ragghiari e âun la fineva, a Maria ci satavi âu curuzzu e âu latti a mumentu ci spireva! E ciatannu puru cu viulenza arrifriddava tuttu âu Bamminu, âu Patri Eternu pirdĂŹu âa pacenza: - Ti malidicu, pezzu di cretinu! Però, ânta âdda duminica dâi Parmi, quannu trasĂŹu GesĂš a Gerusalemme, tu tâaddumanni e giĂ ti allarmi: - Sâera supra âu sceccu? Chi dilemma! Amicu caru, tu fai cilecca pirchĂŹ haâ sapiri ca âu Signuruzzu âddu jornu stava supra una scecca comu chidda di san Giusippuzzu! Quannu circava Erodi âu Bammineddu, Giuseppi, cu Maria, sâu purtĂ u,
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supra âna scecca e no un sciccareddu, in Egittu e ddĂ nuddu âi truvĂ u! Lu sceccu, oramai scumunicatu, era bonu sulu a âmprinari, mancu pi salumi era manciatu: - Sulu haâ jittari sangu a travagghiari! Ma ânta lâEgittu e puru ânta la Cina sacru âu sceccu era cunsidiratu, trattatu megghiu dâuna signurina: dâa maistĂ sulu era cavalcatu! E puru ân-Sicilia è cunsacratu, santâEligiu èni âu prutitturi, però, ântĂŞ fiureddi, lâhaâ stampatu câun cavaddu zoppu lu pitturi! Ma âu viddanu âu stissu câè fidili e âa statua ci facissi allâoccasioni, iddu cuverna cu modi civili: sceccu e scecca senza distinzioni! Pi certuni âu sceccu è malidittu, pi Ă utri ânveci câè onolatria, pâa maggiuranza però è binidittu e tanti lâhannu pâonoterapia. Câu latti di la scecca, ĂŞ tempi antichi, âu bagnu si facevanu âi matruna ca si ci rilassavanu âi psichi: - Cu âa peddi liscia aumenta la furtuna! E câè da diri puru ca âu sceccu allâomu ha datu sempri granni aiutu
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e cuâ ni parra mali è un veru beccu ca si ni adduna quannu lâhaâ pirdutu. Vicinu Ă´ me paisi câè Isneddu ca âna statua misi allâentrata, un tempu si chiamava Asineddu: cu âa statua fici âna vera vracata! âNta tutti âi libra è scrittu ca âa Madonna haâ viaggiatu sempri supra âa scecca, ma cuâ arriva ddĂ vidi âa Gran Donna supra âna mula ca pari âna stecca. Ora ija mâaddumannu: un paisi, ca porta âu nomu di lu sciccareddu, âun ci havi a fari festa ogni misi e una statua quantu un casteddu? E vui pinzati: si ogni citadina vitturi âun ni avissi ĂŞ strati-strati si rispirassi sempri aria fina e nuddu avissi purmuna malati! Carrozzi e carruzzini pi la via di li scecchi tutti trainati: chista è la vera nustalgia di li tempi oramai passati! Sulu accussĂŹ lâaria si dipura e âa nivi nun si sciogghi ântâ nivera, ci guadagna lâomu e la natura e torna âu ânvernu e puru âa primavera!
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Francesco Incaprera
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SCECCU (A li nostri nanni) Ju - comu tu sai sugnu figghiu dâarmali proletari portu la bannera di tutti li sfruttati sugnu socialista e mi nni vantu Parru la lingua di li meâ cuntradi ragghiu nâ-dialettu e sugnu sicilianu Mi chiamu Sceccu La meâ storia è un ghiommaru di nenti un libbru di pacenzia e di travagghiu suduri e dignitĂ Li nostri nanni eranu fratastri manciavanu durmevanu e murevanu sutta lu stessu tettu e li pinseri di li toâ patriarca addivintavanu sonnu e spissu liggi missa cantata ca sulu lâarmali putevanu ascutari Li nostri nanni capevanu la lingua di la luna la vuci di lu ventu li desiderii di la matri terra E arrussicavanu - comu picciriddi quannu la crapa figghiava nta la pagghia e nta la conca ciurevanu lâalivi e lu siminatu addivintava virdi e lu frumentu nisceva di la pula e li carteddi si jinchevanu di pani
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E sâinnamuravanu - comu picciutteddi quannu vulavanu li rinnini e cchiĂš supra di la muntagna granni spuntava ddu baggianu di lu suli... fogghia doppu fogghia ramu doppu ramu vasava ogni ciuri ca spuntava ogni furmica e ogni filu dâerva... arristava abbrazzatu cu li frassini pi dutari di zuccaru la manna La terra - ruffiana pareva âna gran tavula cunsata âna fimmina câaspetta lu soâ amanti pi mustraricci tutti li soâ figghi Ma ci fu un tempu malidittu un tempu di lacrimi e spartenzi di guerra e di fuddia Siccau la terra siccaru li spiranzi li matri nun eppiru cchiĂš latti Li nostri nanni scinneru nta lu cori di lu ânfernu pi carricari surfaru e bestemii e ancili e giganti senza tempu acchianaru ânfina ân-paraddisu pi mettiri la punta a li piramidi e pruvarisi comu ci stavanu li ali
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Asinâart | LâUniverso Asino
Si cunta ca lu patri di li nostri patri nta âna grutta - vicinu a Betlemme vitti abbasciĂ ri la cchiĂš granni stidda e mmenzu a dda gran luci vitti nasciri lu suli cchiĂš lucenti Pinsau ca ddu nutricu fussi lu figghiu di qualchi granni re e inveci era lu Signuri lu patri di lu celu di la terra di la vita Pi rigalu lu quadiavu cu lu soâ ciatu A nuatri nni dissi dâarragghiari quannu sintemu un gruppu nta lu cori e nun capemu chi cosa voli Diu.
Michele Sarrica
Io - come tu sai - / sono figlio di animali proletari / porto la bandiera di tutti gli sfruttati / sono socialista e me ne vanto / Parlo la lingua delle mie contrade / raglio in dialetto e sono siciliano / Mi chiamo Asino / la mia storia è un gomitolo di niente / un libro di pazienza e di lavoro / sudore e dignitĂ / I nostri nonni era fratellastri / mangiavano dormivano e morivano / sotto lo stesso tetto / e i pensieri dei tuoi patriarchi / diventano sogni e spesso leggi / messa cantata / che solo gli animali potevano ascoltare / I nostri nonni / capivano la lingua della luna / la voce del vento / i desideri della madre terra / E arrossivano - come bambini - / quando la capra partoriva nella paglia / e nella valle fiorivano gli ulivi / e il seminato diventava verde / e il frumento usciva dalla pula / e le ceste si riempivano di pane / E sâinnamoravano come giovincelli - / quando volavano le rondini / e piĂš sopra della montagna grande / spuntava quel vanitoso del sole... / foglia dopo foglia / ramo dopo ramo / baciava ogni fiore che germogliava / ogni formica e ogni filo dâerba...
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/ rimaneva abbracciato con i frassini / per dotare di zucchero la manna / La terra - ruffiana - / sembrava una grande tavola apparecchiata / una femmina che aspetta il suo amante / per mostrargli tutti i suoi figli / Ma ci fu un tempo maledetto / un tempo di lacrime e di separazioni / di guerra e di follia / SâinaridĂŹ la terra / seccarono le speranze / le madri non ebbero piĂš latte / I nostri nonni / scesero nel cuore dellâinferno / per caricare zolfo e bestemmie / e angeli e giganti senza tempo / salirono sino in paradiso / per mettere la punta alle piramidi / e provarsi come gli stavano le ali / Si racconta che il padre dei nostri padri / in una grotta - vicino Betlemme - / vide abbassarsi la piĂš grande stella / e in mezzo a quel bagliore / vide nascere il sole piĂš luminoso / Pensò che quel bambino / fosse il figlio di qualche grande re / e invece era il Signore / il padre del cielo / della terra / della vita / Per regalo lo riscaldò col suo fiato / A noi disse di ragliare / quando sentiamo un nodo dentro il cuore / e non comprendiamo che cosa vuole Dio.
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Asinâart | LâUniverso Asino
Lâasinella pratolina C'è un' amica lĂŹ in collina che mi sveglia ogni mattina è simpatica e precisa un pò lenta ma decisa L'accarezzo e mi sorride salgo in groppa e via pur se la strada stride Asinella pratolina sei sincera sei carina Lungo il tempo ci hai portati belli brutti sani e raffreddati Pioggia vento sole e caldo il tuo passo è sempre saldo Asinella pratolina vivi a lungo per favore canta un pò la tua canzone che mi torna il buonumore Con il tuo latte sopraffino mi hai guarito dal destino Col tuo raglio immacolato c'è sorpresa in ogni prato Asinella pratolina fammi ancora piĂš felice: guarda il cielo e stai vicina!
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Daniele Alberto Morello
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SICILIA foreste
collana
SICILIA foreste
Opere Asin’Art
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SICILIA foreste
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Accursio Truncali
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Accursio Truncali nasce nel 1962. Frequenta a Caltabellotta le scuole dellâobbligo, quindi lâIstituto Statale dâArte a Sciacca, il Liceo Artistico âMichelangeloâ di Agrigento e lâAccademia di Belle Arti di Palermo, dove nel 1989 sotto la guida artistica di Totò Bonanno, Marcello Faletra e Salvatore Provino, consegue il Diploma di Licenza in Pittura. Ha allâattivo (dal 1983) diverse mostre personali, nonchĂŠ la partecipazione di mostre collettive a carattere regionale e nazionale. Ha insegnato Discipline Pittoriche presso lâIstituto dâArte âPicassoâ di Palermo e Tecniche dâIncisione presso lâannessa Accademia di Belle Arti, dal 1993 al 1995 ha curato il settore Arti Visive del âGuernica Clubâ di Palermo. Dal 1998 è inserito e quotato nel Dizionario Enciclopedico Nazionale dâArte Contemporanea. Nel 2001 collabora con lâartista padovano Maurizio Cattelan allâinstallazione della scritta-provocatoria âHOLLYWOODâ, sulla collina della discarica di Bellolampo (Palermo), come evento collaterale alla Biennale dâArte di Venezia. Recentemente delle sue opere sono state inserite nel catalogo âArtisti Italiani Contemporaneiâ. Nel 2007, il Comune di Caltabellotta, con il Patrocinio della Regione Siciliana e la Provincia Regionale di Agrigento, gli organizza âTRIANTROPIKAâ una âmostra personale a treâ con gli artisti Maria Castrogiovanni e Tommaso Serra, sotto la Direzione Artistica di Vincenzo C. Mulè.
Asino tecnica mista cm 20x35 Collezione privata 2009
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Aldo Miggiano
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Asinâart | LâUniverso Asino
Aldo Miggiano, nasce a Siracusa il 18 Maggio 1967 dove tuttora vive ed opera. Autodidatta, divide la sua vita tra famiglia, lavoro e pittura, cercando un luogo nascosto del mondo dove appartarsi per potersi dedicare esclusivamente alla sua vocazione. Fin da bambino avverte il fascino dellâarte, ma la sua creazione artistica comincia pian piano a manifestarsi nellâadolescenza, realizzando con i colori a tempera, tramonti e soggetti paesaggistici legati al suo amore verso la terra di origine. Negli anni a seguire comincia a realizzare ritratti a matita e realizza i primi quadri ad olio su tela. Nel 1989 intraprende gli studi di âOperatore Cinematografico e Televisivoâ, e per alcuni anni esercita la professione di fotografo tralasciando la pittura. Solo nel 1993, dopo lâesperienza fotografica in cui si è potenziato il suo spirito di osservazione, ha iniziato a realizzare opere notando un miglioramento della propria espressivitĂ tecnica rispetto al passato. Questa constatazione ha stimolato il suo interesse verso gli studi specifici, che continuano fino ad oggi. Dotato cosĂŹ di una considerevole capacitĂ tecnica, che si acquisisce dopo anni di pratica, di ricerche e di studi, ha gradatamente trovato una sua collocazione stilistica nella riproposizione della realtĂ che lo circonda, realizzando composizioni che rivelano un accanito impegno verista. Tra i suoi soggetti preferiti, troviamo anche gli angoli di natura incontaminata. Ha partecipato a diverse mostre collettive ed estemporanee, ma non soddisfatto dellâorganizzazione di suddette mostre, ha tralasciato lâesposizione concentrandosi esclusivamente alla produzione delle sue opere.
Guardami olio su sughero cm 68x45 Collezione privata 2009
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Asin’art | L’Universo Asino
Alessandro Mazzola
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Alessandro Mazzola inizia a dipingere nel 2006: acrilico principalmente con la tecnica dellâaction painting e astrattismo in generale e si cimenta nel figurativo utilizzando gli oli. Nel 2008 realizza quadri con tecniche miste, con una forte componente materica e simbolica. Dal 2009 lavoro con gli acquerelli. Lâunico evento collettivo ha cui ho partecipato è il Whereis107.
Sguardo tenero acquerello cm 16x25 Collezione privata 2009
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Anna Maria Asaro
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Annamaria Asaro nata a Mazzara del Vallo (Trapani),vive e lavora a Palermo. Si avvicina alla pittura per passione; il suo primo approccio, da autodidatta, è con la pittura sacra. Successivamente frequenta la Scuola Libera del Nudo dellâAccademia di Belle Arti di Palermo, che le permette di scoprire le proprie affinitĂ artistiche che lâavvia alla ricerca cromatica e al perfezionamento delle tecniche pittoriche. Ha partecipato a diverse manifestazioni aristiche e mostre.
Asino al lavoro olio su tavola cm 50x40 Collezione privata 2009
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Antonella Mirabella
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Antonella Mirabella nasce a Palermo, diplomata allâIstituto dâArte di Palermo. Ha partecipato a numerose mostre collettive e concorsi nazionali. Dipinge prevalentemente paesaggi, figure, nature morte. Si occupa inoltre di restauro di oggetti dâarte e antiquariato.
Carovana dâasini olio su tela cm 60x50 Collezione privata 2009
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Aurelio Di Carlo
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Asinâart | LâUniverso Asino
Aurelio di Carlo nasce a Palermo il 26 Ottobre 1945. Le opere di Aurelio Di Carlo appaiono espressione di una prova, forse trasgressivamente voluta volta a ripercorrere lâiter dei grandi Maestri dellâarte pittorica contemporanea che hanno dato vita ad un neo-realismo ancora oggi imperante. Lâuso della tavolozza coloristica lâinsistica scelta dei prodotti della terra di Sicilia cosĂŹ gli elementi del paesaggio fisico e antropico, dagli agrumi alle strutture architettoniche abbozzate alla figura femminile celata oltre il fogliame, testimoniano il tentativo di tradurre in arte il suo amore per la natura.
Asino allâorizzonte olio su tela cm 60x40 Collezione privata 2009
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Bartolomeo Conciauro
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Asinâart | LâUniverso Asino
Bartolomeo Conciauro è nato a Palermo dove vive e lavora. Di formazione autodidatta. Recentemente elabora nuove soluzioni artistiche attraverso la video arte e la pittura su metalli e, manipolazioni di fibra di cotone ed applicazioni su supporto cartaceo a mano, ad alto spessore. Ha partecipato su invito a numerose collettive e rassegne dâarte nazionali in varie cittĂ italiane. è presente nei principali annuali dâarte contemporanea. Sue opere si trovano in collezioni pubbliche e private in Italia e allâestero.
Latte di mamma asina acrilico su tela cm 55x45 Collezione privata 2009
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Carla Pucci
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Carla Pucci è nata a Enna dove attualmente vive e lavora. Ha conseguito la laurea in scienze della formazione presso lâUniversitĂ degli Studi di Trieste. Da sempre coltiva la passione per lâarte, nei suoi lavori è evidente lâamore per la natura che spesso si coniuga con la sensibilitĂ del pensiero umano. La delicatezza dei colori, le sfumature e le cromaticitĂ vestono i suoi lavori, forti di atmosfere a volte malinconiche e di colori velati e romantici. Lâarte è sentita come intima espressione delle proprie emozioni in cui si rispecchia lâarmonia della vita. Ha partecipato a diverse iniziative riscuotendo apprezzamenti e notevoli successi.
Tegola olio su tegola cm 17x45 Collezione privata 2009
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Carmelo Mocciaro
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Asinâart | LâUniverso Asino
Carmelo Mocciaro è nato a Gangi nel 1953 mentre vive e crea le sue opere a Favara. Tuttavia benchĂŠ isolato (nel suo caso vivendo in un âisola la parola è piĂš che mai adeguata) la sua pittura ha un respiro europeo. Priva di fronzoli e banali orpelli, possiede la forza di un pugno sferrato allo stomaco, feroce ed essenziale nello svelarsi come raccontorivendicazione di unâesistenza. Per fare questo Mocciaro rinuncia al disegno ma non al segno che viene traslato in unâapparenza simbolica, in unâenunciazione allegorica di concetti, emozioni, sensazioni e impulsi primordiali. Anche quando la storia irrompe nella sua pittura non lo fa mai spiegandosi come fatto, bensĂŹ diradando la nebbia delle circostanze per mostrare infine il dipanarsi della coscienza collettiva di unâumanitĂ spesso distratta. CosĂŹ lâiperuranio di Mocciaro si serve di smalti, colle, tempere e acidi per manifestarsi crudele e privo di ipocrisie. Affabulazioni di colori e sfumature che colpiscono e consolano, che incitano a una ribellione, a una presa di coscienza, che invitano le nostre anime a riappropriarsi del tempo, del dolore e della gioia. Insomma la saggezza della luce che ci spinge nellâevanescenza della bellezza.
AsinâLove olio su tela cm 55x55 Collezione privata 2009
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Asin’art | L’Universo Asino
Caterina Compagnone
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Asinâart | LâUniverso Asino
Caterina Compagnone nasce a Palermo il 23 Ottobre 1986 ove vive. Si diploma al Liceo Artistico allâetĂ di 19 anni, a 21 si iscrive allâAccademia Di Belle Arti di Palermo, frequentando il corso di pittura del prof. G.P. De Filippi. Nel 2009 assieme ad altre due colleghe espone i suoi quadri sulla tematica del fumo passivo, la mostra tenuta a Marsala al Museo Monumentale S. Pietro ha riscosso interesse anche da parte della stampa locale infatti lâarticolo è stato pubblicato nel quotidiano locale.
Asini olio su tela cm 50x70 Collezione privata 2009
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Cettina Sorriso Valvo
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Asinâart | LâUniverso Asino
Cettina Sorriso Valvo, pittrice ennese, dipinge da circa quarantanni esponendo i suoi quadri in numerose mostre collettive e personali con notevole successo di critica e di pubblico e ricevendo premi anche interregionali. Hanno scritto di lei diversi critici e artisti, tra cui G. Scinardo, L.Rocca e S. Serradifalco. A maggio ha esposto a Statte (TA), collabora con la Galleria dâArte âFirme dâAutoreâ di Giarre (CT).
Mascalcia olio su tela cm 35x50 Collezione privata 2009
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Claudio Polizzano
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Claudio Polizzano nasce a Castelbunono nel 1959. Artista per caso, trova una sua dimensione artistica nel bricolage. Diverse sono le opere che ha realizzato. La fantasia nella composizione, con lâaccoppiamento razionale dei materiali, inerti che adopera, riesce a dare forma e vita ed estrositĂ ai propri lavori.
ASIN3D tecnica mista su tela cm 60x30 Collezione privata 2009
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Daniela Nobile
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Daniela Nobile è unâartista realista ed iperrealista. I suoi studi iniziano allâIstituto dâArte di Enna sotto la guida del Prof. Pietro Marzilla. Si trasferisce a Roma, a 16 anni, continuando gli studi artistici e infine si sposta a Firenze. Nel 1985 si diploma, a Firenze, come Maestro dâArte in pittura presso lâAccademia Italiana Bella Arti. Partecipa a diverse mostre nel territorio fiorentino. Si trasferisce a Udine e poi a Venezia dove frequenta, per un anno, le botteghe dei maestri vetrai di Murano, apprendendo le tecniche della lavorazione del vetro. Si sposta in Abruzzo, a Pescara per sette anni, dove riprende la sua attivitĂ tenendo corsi di pittura presso il Liceo Artistico. Torna ad Enna nel 2002 e nel 2003 apre un negozio dâArte dove continua a tenere corsi di pittura. I suoi dipinti sono molto apprezzati dal pubblico ennese e in poco tempo è preferita da diversi amanti dellâarte che acquistano molti suoi quadri. Nel 2008 apre un Laboratorio Artistico, nel 2009 fonda, con Daniele Gori, lâAssociazione Artistica Eventi Arte della quale ne è il presidente.
Peluche olio su tela cm 40x50 Collezione privata 2009
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Daniele Gori
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Daniele Gori nasce a Faenza il 21 Aprile 1971. Si forma in un istituto tecnico. La sua vita è un continuo viaggio, visita numerosi paesi entrando in contatto con culture diverse. Il suo percorso artistico parte da Torino, dove realizza maschere, sculture ed oggetti etnici manipolando lâargilla, poi si avvicina alla pittura su legno utilizzando i colori ad olio con il solo uso delle dita, mantenendo un contatto diretto con la materia e i materiali. Nel settembre 2007 lâincontro con una pittrice siciliana, che gli impartisce i fondamenti della pittura ad olio e lo introduce nellâambiente artistico dellâisola, e mettendolo in contatto con diversi pittori siciliani e associazioni artistiche. Nel gennaio 2008, apre uno studio di pittura a Enna. Partecipa ad alcune estemporanee vincendo premi nelle cittĂ di Alia, Raddusa e Roccapalumba.
Asino artista olio su tela cm 60x60 Collezione privata 2009
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Domenico Pollara
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Asinâart | LâUniverso Asino
Domenico Pollara nasce a Castelbuono il 29 Agosto 1960; passa gli anni della sua gioventĂš a Torino dove, nel 1977, studia arte presso le scuole regionali torinesi. Anni dopo si sposta in Piemonte dove continua gli studi come disegnatore pubblicitario dove fa subito conoscere la sua creativitĂ in numerose opere dâarte. La sua carriera non si ferma, infatti poco tempo dopo comincia la sua collaborazione nella Stamperia Artistica Nazionale dove lavora per anni. Nellâ83 comincia a fare il Madonnaro e Naturalista sia in Italia che allâestero; molte sono le sue opere a sfondo religioso a Castelbuono. La principale prerogativa di Domenico Pollara è esporre la propria pittura in locali pubblici in maniera da poter mostrare le sue opere ai giovani che le visitano. Egli da anni vive a Castelbuono, dove si è trasferito definitivamente e opera come pittore indipendente. Si occupa anche dellâallestimento di estemporanee di pittura per bambini.
Rientro dalla campagna olio su tela cm 36x56 Collezione privata 2009
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Donatella Caprara Riva
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Asinâart | LâUniverso Asino
Donatella Caprara Riva è nata a Milano nel 1958, lavora a Milano e a Chiavenna (Sondrio). AllâAccademia di Brera presenta una tesi, discussa con Gianfranco Bruno, in psicoanalisi dellâarte, su Giovanni Segantini, richiesta dal Segantini Musueum di St. Moritz, e oggi allâArchivio Culturale dellâAlta Engadina. Si diploma in Scultura con Alik Cavaliere e Andrea Cascella. Ha insegnato presso i Licei artistici milanesi, iniziando nel contempo a illustrare libri per bambini con la EMME Edizioni di Rosellina Archinto. Restano parallele le sue modalitĂ di espressione nei campi diversi dellâarte di ricerca (con opere a carattere figurativo, ambientazioni, fotografia, neon e fibre ottiche) con esposizioni personali e collettive, presso la SocietĂ Leonardo da Vinci di Firenze, il Centro Care Off lâUniversitĂ Bocconi di Milano, e lâillustrazione per lâeditoria, collaborando da subito con importanti Case Editrici italiane.
Arcobaleno acquerello cm 15x20 Collezione privata 2009
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Asin’art | L’Universo Asino
Donatella Saladino
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Asinâart | LâUniverso Asino
Donatella Saladino manifesta il suo estro creativo fin da bambina, nelle fiabe che inventava e poi trasformava in disegni. Pittrice autodidattada da 18 anni, ha sempre dipinto per se stessa, ma solo da tre anni decide di intraprendere questa strada. Le sue doti per le arti figurative maturano negli anni arricchendosi di tecnica ed espressivitĂ e si perfeziona frequentando i corsi per pittura ad olio dal 2004 frequentando lezioni private tenute dalla pittrice Daniela Nobile. In seguito partecipa al laboratorio di pittura âEsercizi di stile tra didattica e arteâ del maestro Pippo Lombardo. Dal 2005 fa parte di un centro culturale con quale comincia a partecipare a mostre collettive e qualche estemporanea di pittura conseguendo riconoscimenti.
Fiaba olio su tela cm 50x60 Collezione privata 2009
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Eleonora Sottile
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Asinâart | LâUniverso Asino
Eleonora Sottile, nata il 22 aprile del 1982 a Legnano (Mi), residente a Castelbuono (Pa), diplomata allâIstituto Statale DâArte di CefalĂš, nella vita di tutti giorni si occupa della sua famiglia e nel tempo libero dipinge tele figuranti paesaggi un poâ fiabeschi, lavori di decorazione parietale e su vari supporti (vetro, legno, stoffa). In passato ha partecipato alla estemporanea a Casteldaccia (Pa) in onore di Falcone e Borsellino, alla manifestazione âmaschere di CefalĂšâ, alla decorazione delle vetrine natalizie di Castelbuono e alla preparazione di un pannello rappresentante i personaggi del presepe che vengono di anno in anno esposti nelle strade del paese, ed infine alla cura di mostre di altri artisti.
NinĂš e Brigida olio su tela cm 50x35 Collezione privata 2009
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Asinâart | LâUniverso Asino
Emanuela Ruma
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Asinâart | LâUniverso Asino
Emanuela Ruma nasce a Sesto San Giovanni nel 1980. Sin da piccola ha avuto un grande interesse per diverse forme dâatre, il canto, la danza, la pittura⌠Questâultima ha portato lâartista ad una particolare ricerca del colore⌠Che esprime in modo turbolento nei propri quadri⌠dando un senso di serenitĂ misto ad eccentrità ⌠Esso è lâIO del quadro, è materico, forte, meravigliosamente vivo! Ha partecipato a diverse mostre collettive, concorsi, estemporanee, riscuotendo interessanti riconoscimenti.
Lâasino nella spirale misto su tela cm 70x50 Collezione privata 2009
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Flavio Severino
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Flavio Severino è nato ad Enna nellâ82, e diplomato in Arte nel 2000. Ultimamente ha svolto lâattivitĂ di grafico pubblicitario, illustratore e ritrattista su commissione, con notevole successo. Fin da piccolo ha la passione del disegno e terminati gli studi si concentra sullo studio di tecniche a matita e carboncino, nellâanatomia umana e nelle ambientazioni gothic. La sua produzione personale di opere artistiche ha qualcosa di magico e di affascinante per la delicatezza con cui riesce a raffigurare il volto e il corpo femminile. La sua conoscenza dellâanatomia, nonchĂŠ della tecnica del chiaroscuro rendono Flavio Severino un artista unico. A maggio ha esposto a Statte (TA); Collabora con la Galleria dâArte âFirme dâAutoreâ di Giarre (CT).
Lâasino Giuliano matita su cartoncinocm 35x50 Collezione privata 2009
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Francesco Apicella
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Asinâart | LâUniverso Asino
Francesco Apicella nasce a SantâEgidio del Monte Albino (SA) il 19 Agosto 1960. Frequenta il liceo artistico della cittĂ e nello stesso tempo lo studio del pittore scenografo Alfonso Amendola, nel 1984 si trasferisce a Brescia e frequenta lâatelier degli Artisti centro di sperimentazione arti visive. Dal 1999 Si trasferisce a Castelbuono dove attualmente opera come pittore paesaggistico di vedute urbane.
Asino spazzino olio su tela cm 70x50 Collezione privata 2009
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Francesco Baio
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Asinâart | LâUniverso Asino
Francesco Baio nasce a CefalĂš il 14 Febbraio 1977, fin da piccolo è appassionato di arte e soprattutto disegno figurativo, cerca sempre nuovi stimoli per perfezionarsi e ama molto il dettaglio... Frequenta il liceo scientifico dove oltre al disegno tecnico si diletta in quello artistico disegnando monumenti e statue di ogni genere. Finite le scuole superiori va allâaccademia di belle arti di Palermo dove frequenta il corso di scenografia, svolge cosĂŹ lavori come â trompe lâoeilâ su pareti e supporti vari⌠e si occupa della realizzazione e colorazione di interni di appartamenti e locali vari, esegue anche lavori di aerografia ed ha una sfrenata passione per lâarte del tatuaggio... Iscritto allâultimo anno di Scienze Biologiche al Corso di Laurea in conservazione e Valorizzazione della BiodiversitĂ , si diletta anche nellâillustrazione scientifica.
AsinâArt 2009 matita su cartoncino cm 35x50 Collezione privata 2009
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Francesco Pintaudi
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Il percorso artistico di Francesco Pintaudi copre giĂ lâarco di un trentennio, intessendo una ricerca formale che si è mossa nellâambito di un figurativismo dallâimpronta assai personale, che accoglie talora istanze simboliste o surrealiste, quando non anche informali, ma tutte coerentemente saldate in un rigore espressivo che definisce una marcata identitĂ tecnico-stilistica. Gli anni â90 sono contrassegnati da una produzione che, da una parte, è il riflesso di eventi dal grande impatto psicologico e sociale, dallâaltro è il riverbero lirico dellâincontro con le realtĂ urbanistiche del comprensorio palermitano o quello, intenso, della contemplazione della Natura, di cui sa cogliere lâessenza piĂš profonda e sublime. Le sue opere vengono cosĂŹ richieste da Enti pubblici e privati per mostre dâaltissima risonanza scientifica o sociale, quale, ad esempio, âUna cittĂ da ricucireâ, nel ricordo di Padre Puglisi o le tre grandi mostre personali âEa quae gignuntur e terraâ, organizzate dallâOrto Botanico di Palermo per il Bicentenario. Nel 2001 lâUniversitĂ degli Studi di Palermo gli dedica una Personale (âGignentiaâ-Essenze mediterranee) presso la prestigiosa sede dello Steri, con il contributo della Provincia Regionale di Palermo.
Faccia dâasino olio su tela cm 50x70 Collezione privata 2009
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Francesco Toscano
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Asinâart | LâUniverso Asino
Francesco Toscano nasce a Castelbuono il 29 Ottobre 1962. Autodidatta in campo artistico sin da piccolo ha avuto una propensione per lâarte. La sua tecnica pittorica spazia dallâolio allâacrilico, dallâacquerello al collage. Negli ultimi anni ha voluto presentare ed esporre al pubblico le sue opere con mostre collettive e personali in Italia e allâestero. Nei dipinti fotografa su tela paesaggi naturalisti della sua terra con soggetti floreali e faunistici; in particolare, con i suoi acquerelli âimpressionaâ sulla carta la bellezza e il fascino antico di piccoli paesi che con le loro viuzze, le scalinate, i ruderi, le chiese ed i vecchi casolari, riescono a trasportarci indietro nel tempo.
Cecilia e i suoi asini acrilico su tela cm 80x60 Collezione privata 2009
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Gaetano Lo Manto
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Asinâart | LâUniverso Asino
Gaetano Lo Manto nelle sue opere presenta una vena creativa inesauribile, una gioia nella tecnica e nello stile che non conosce lâusura del tempo e dellâispirazione, una pittura che è come un gioco per la felicitĂ e la ricchezza dellâesecuzione, eppure sa essere serissima, assolutamente compresa nel suo âruoloâ di cronaca dellâanima e delle cose. Sembra davvero una magia lâarte di Gaetano Lo Manto, che torna in unâantologica promossa dalla Provincia Regionale di Palermo. Le sue âarmiâ sono le piĂš semplici, e insieme le piĂš efficaci: il segno, il chiaroscuro, la linea. La visione è quella incantata e allo stesso tempo concreta della natura, parcellizzata in piccole creature scomposte o in oggetti quotidiani âriadattatiâ alla visione onirica di un poeta. Un dialogo ricco, sontuoso, intessuto con fili preziosi come un ricamo, quello di Lo Manto con il suo pubblico, che fa di questo un artista di lungo corso, rigoroso nella dedizione allâarte ma capace anche di una brillante militanza âsopra le righeâ, un punto di riferimento importante per la cultura siciliana degli ultimi quattro decenni.
Lâasino vola olio su tela cm 60x60 Collezione privata 2009
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Gianpaolo Chiaramonte
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Asinâart | LâUniverso Asino
Gianpaolo Chiaramonte, ennese, diplomato geometra, frequenta lâuniversitĂ di Catania, dove studia lettere moderne. Comincia ad avvicinarsi alla pittura nel 2007 utilizzando colori acrilici e realizzando dipinti figurativi materici. Lâinteresse per lâarte non si limita alla sola pratica, ma approfondisce le sue conoscenze avvicinandosi al gusto pittorico di alcune pittrici del â900, Frida Kalho, Tamara de Lempicka, Van Gogh ed i surrealisti e i puntinismi, senza dimenticare Michelangelo Merisi. Il bisogno - desiderio - necessitĂ di migliorare la propria tecnica pittorica lo porta a seguire i corsi di pittura nel laboratorio della pittrice Daniela Nobile. Da qui approfondisce ed apprende la pittura ad olio. Il suo contatto con la pittura è estremamente individuale, quello che lui vive è un amore diretto, che non necessitĂ di un confronto con il mondo esterno, questo lo porta a non sentire il bisogno di mostrarsi o di apparire.
Asino in erba olio su tela cm 35x50 Collezione privata 2009
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Gina Scardina (Sgargi)
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Gina Scardino in arte Sgargi è nata a Nicosia ha frequentato lâistituto magistrale ed attualmente insegna nelle scuole materne di Nicosia. Autodidatta inizia a dipingere intorno agli anni â70 spinta da un impulso interiore che nasce inizialmente da un contatto diretto con la natura. Attualmente lâautrice dipinge per sperimentare la materia cercando nellâarte una dimensione sia personale che pittorica da raggiungere e da superare cogliendosi immersa in un ciclo evolutivo senza fine.
Asini in relax olio su tela cm 70x50 Collezione privata 2009
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Giovanna Calabretta
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Giovanna Calabretta e Rosario Trapani dal 2006 danno inizio ad un stretta collaborazione a progetti comuni. Dal progetto Don Chisciotte e dal progetto Penelope, su cui stavano lavorando autonomamente e sui quali si sono incontrati, si sono poi aggiunte molteplici altre attivitÄ e iniziative fondate sulla ricerca pittorica. Condividono lo studio di via De Borch 52, e a testimoniare percorsi pittorici affini, frequentemente realizzano lavori sul medesimo supporto.
Proverbi olio su cartone cm 80x60 Collezione privata 2009
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Giovanni Fiasconaro
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Giovanni Fiasconaro nasce a Palermo il 23 Giugno 1996. Attualmente frequenta la terza classe della scuola media Francesco MinĂ Palumbo di Castelbuono, paese in cui vive. Spiccata è la sua dote in campo artistico e musicale, a tratti sconvolgente data la sua giovane etĂ . Ama tantissimo lâarte figurativa. Grande è la sua passione e conoscenza di storia dellâarte. ProseguirĂ , perfezionandosi ancor di piĂš, lungo questa strada.
Coppia pastello su cartoncino cm 35x50 Collezione privata 2009
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Giovanni Sottile
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Giovanni Sottile nasce a Castelbuono il 16 Aprile 1945, si diploma alla Scuola Statale dâArte di CefalĂš nel 1966 come Maestro dâArte, iscritto allâAlbo delle Imprese Artigiane con la qualifica di Restauratore dâArte dal 1997, attualmente vive e opera a Castelbuono.
Cuccioli olio su carta cm 30x40 Collezione privata 2009
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Giuseppe Apa
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Giuseppe Apa nato a Catania il 28 Febbraio 1963 vive ed opera a Ragalna (CT). âè un pittore che esprime con limpida forza un mondo poetico ed originale, per cui câè alla radice una variata distesa di luci calde, di toni modulati con finezza squisita entro una gradazione di colori che hanno virtualitĂ espressivaâŚâ; queste sono solo alcune delle parole che la critica Giacinta Patorno ha utilizzato per descrivere lâopera di Giuseppe Apa. Pittore autodidatta, figurativo moderno, ha partecipato a diverse estemporanee di pittura in moltissime cittadine siciliane ed ha esposto in diverse collettive dâarte fra cui il Maggio artistico catanese, la collettiva dâarte Grand Hotel Excelsior di Acireale, presieduta da Vittorio Sgarbi; il premio Telamone di Agrigento e la collettiva internazionale âjacobos convetion artxspoâ di New York. ĂŠ un pittore geniale, in quanto non si sofferma solo a dipingere, ma crea diverse armonie di movimento con lâintenzione di mettere in evidenza il suo estro creativo, aggiugendo al solito panorama quel trasformismo amalgamato armoniosamente fra realta e fantasia.
Cecilia e lâasino olio su tela cm 60x50 Collezione privata 2009
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Giuseppe Gargano
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Asinâart | LâUniverso Asino
Giuseppe Gargano è nato a Palermo nel 1947. Ha dedicato al disegno ed alla pittura il suo tempo libero. Ha frequentato il Corso di Libero dal Nudo per studiare disegno e pittura sotto la guida del Prof. Ninni Sacco ed incisione sotto la guida dei Professori Sergio Amato e Sergio Aquila. Ha partecipato a numerose rassegne, mostre collettive e concorsi, riscuotendo premi e riconoscimenti. Alcune sue opere figurano in collezioni pubbliche e private. è presente in diverse riviste e cataloghi. Giuseppe Gargano è un artista figurativo moderno, traspare nei suoi dipinti il momento in cui la figura umana si trasforma in un universo di forme e colori creando una sorta di âastratto umanizzatoâ, rivelandone il valore psicologico e lâenergia; ha dipinto le sue donne, velate da una ricca astrazione, nei vari toni del colore, realizzate su fogli di metallo ed ha ideato una nuova tecnica pittorica creando la âscomposizione astrattaâ.
Semina olio su tavola cm 55x60 Collezione privata 2009
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Giuseppe Giusti
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Asinâart | LâUniverso Asino
Giuseppe Giusti è nato a Castelbuono il 20 Novembre 1960 e si è diplomato allâAccademia di Belle Arti di Palermo. Attualmente lavora a Castelbuono come ausiliario dove fa laboratori di pittura con gli ospiti della C.T.A. Fauni.
Gioco dellâasino olio su tela cm 30x30 Collezione privata 2009
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Giuseppe Manganello
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Asinâart | LâUniverso Asino
Giuseppe Manganello nasce a Derby nel Connecticut (U.S.A.) nel 1976.AllâetĂ di sette anni si trasferisce a Collesano (PA), paese dei suoi genitori. dove frequenta la scuola dellâobbligo. Si iscrive quindi allâIstituto Statale Dâarte di CefalĂš dove consegue il diploma di MaturitĂ Dâarte Applicata. Nel 1997 frequenta e porta a compimento un corso di âCatalogatore dei beni artistici e architettoniciâ. La prematura morte del padre lo costringono a lavorare presso unâazienda artigianale che produce ceramiche,dove realizza a propria firma diversi pennelli maiolicati che arredano Collesano. Nel 2003 conosce Salvatore Iachetta, ultimo epigono della ceramica collesanese che gli trasmette i segreti sulla lavorazione e le forme dellâantica ceramica locale e la tecnica sullâuso del tornio. Incoraggiato dallo stesso Iachetta, nel 2005 apre a Collesano la bottega artigianale âMANGANELLO ARTEâ dove realizza pannelli ed oggetti in ceramica lavorati a mano.
Cuncittina olio su tela cm 60x80 Collezione privata 2009
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Giuseppe Marchese
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Giuseppe Marchese è pittore di âradiciâ, nella sua lunga esperienza artistica ha restituito intatto lâincantamento della sua terra, di cui ha saputo tessere la biografia umana e territoriale. Non ha mai respinto il piacere di raffigurarla, conoscendone bene la fisionomia, il temperamento forte e nostalgico. La sua iconografia tuttavia non si esaurisce in quelle forme, ma va oltre, coniugando espressivamente i valori della tradizione e le sue rapide trasformazioni, che restituisce in una serie di momenti ben definiti, grazie ad un linguaggio trasparente e chiaro, ricco di sfumature, emozionali e âdialettaliâ popolari e mitiche. Pittore di storie quotidiane, nellâimpianto compositivo delle sue tele fotografa il tempo che fugge, lavorando di misura togliendo il superfluo, per catturare lâistante nella flagranza del suo manifestarsi: ogni elemento descritto nel suo intenso costrutto sensoriale, diventa materia viva, ricco di risonanze e di rimandi, che lo pongono di diritto al di lĂ di un linguaggio tradizionale o referenziale. La tavolozza dei suoi colori intarsia forme che, nel dosaggio emotivo della luce, abbracciano e custodiscono la vita: nel segreto delle alcove, nelle piazze e dentro i bar, nelle strade notturne di antichi borghi arroccati. Ogni luogo raffigurato da Giuseppe Marchese, con i suoi âumori e odoriâ, supera i limiti dellâesperienza puramente visiva, per diventare un luogo totale, un âportoâ con la sua babele di lingue, dove si raccolgono sognatori e destini âin cerca dâingaggioâ, dove uomini e donne danzano, o malcelano, dietro un silenzio dignitoso, la loro malinconia struggente.
Sceccu olio su tela cm 49x30 Collezione privata 2009
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Giusy Russo
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Asinâart | LâUniverso Asino
Giusy Russo, nasce a Nicosia (EN) il 6 Gennaio 1979, vive ed opera a Gangi (PA), Inizia sin da bambina, ma la sua attivitĂ viene incrementata solo negli ultimi anni. La pittura della Russo sembra trovare nei colori accesi, la conferma della sua personalitĂ forte e decisa coerente con una realtĂ odierna spesso piĂš dura di quanto appaia. Nei suoi quadri emerge anche il bisogno di libertĂ e veritĂ di cui la pittrice sente fortemente il bisogno, espresso attraverso il colore, ma ancora fortemente ancorata dentro la tecnica nella quale si muove con grande abilitĂ , della quale si serve per dare ordine alla vita e alla pittura.
In un campo dâoro olio su tela cm 50x70 Collezione privata 2009
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Isabella Gloria
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Asinâart | LâUniverso Asino
Isabella Gloria nasce a Enna, cittĂ , dove attualmente vive e lavora. Si diploma presso lâistituto dâarte della stessa cittĂ ; giovanissima approfondisce varie tecniche pittoriche prediligendo quella mista; appassionata dâarte ha contribuito allâiniziativa AsinâArt con lâopera âLâasinello della speranzaâ.
Lâasinello della speranza tecnica mista cm 28x28 Collezione privata 2009
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Asinâart | LâUniverso Asino
Ivana Litrico
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Asinâart | LâUniverso Asino
Ivana Litrico è nata a Catania il 20 Ottobre 1973, si dedica alla pittura, passione che coltiva sin da bambina e che costituisce manifestazione libera di sentimenti. Attratta dalla pittura e tecniche impressioniste, le studia e personalizza la propria tecnica con pennellate di ricche di intenso colore. Utilizza materiali diversi: dalla matita allâolio su tela, dal carboncino alla sanguigna, dallâinchiostro di china allâacquarello, alla yuta. Le sue opere caratterizzate dalle tinte, solari e luminose, dai paesaggi reali ai soggetti solitari e tristi, sono espressione dellâanimo interiore dellâautrice, di come fulcro centrale del mondo attorno alla quale ruotano le molteplici tematiche che affliggono âlâessere umanoâ in generale. Ha esposto in diverse gallerie e partecipato a concorsi e mostre ricevendo attestati e riconoscimenti ed è stata recensita da diversi quotidiani. Vive ed opera a Catania.
Amico Asino olio su juta cm 50x60 Collezione privata 2009
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Asinâart | LâUniverso Asino
Joseph Miliziano
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Asinâart | LâUniverso Asino
Joseph Miliziano, in arte Mili, nasce nel 1959 nel nord della Francia, torna in Sicilia (Cattolica Eraclea), frequenta e si diploma presso lâIstituto dâArte di Sciacca. Attualmente vive e lavora nella cittĂ di Porto Empedocle. Spirito libero, ma versatile, spazia tra pittura e scultura con tecniche esecutive diverse. Ha nel curriculum molteplici personali e collettive di successo sia in Italia che allâestero ed ha ottenuto diversi riconoscimenti. Un proprio mondo onirico popolato di visioni, questo è suo nutrimento. Vive in questo tempo un intimo rapporto con diversi artisti del passato con i quali intrattiene virtuali amicizie postume estendendo il loro stile con opere coevibili. Fortemente istintivo, ma concettuale, pervaso da una personale religiositĂ , spazia nelle sue opere tra il sacro e il non profano, in libere interpretazioni alle quali affida messaggi positivi.
Asini rossi olio su tela cm 60x50 Collezione privata 2009
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Kindia
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Asinâart | LâUniverso Asino
Kindia nata a Palermo nel 1973, si diploma al Liceo Artistico di Palermo, prosegue poi gli studi artistici diplomandosi presso lâAccademia delle Belle Arti nel corso di pittura, è Maestro dâArte, Pittrice e disegnatrice.
Floreale olio su tela cm 50x70 Collezione privata 2009
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Asinâart | LâUniverso Asino
Luana Pau
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Asinâart | LâUniverso Asino
Luana Pau nata a Roma lâ11 Aprile 1966 è unâartista naturale, ha uno stile personale che vuole e deve evolvere. Sta cercando una sua strada, una sua voce autonoma e indipendente, deve ancora lavorare per capire come meglio esprimersi, lo fĂ da autodidatta ispirandosi ai grandi pittori impressionisti ed espressionisti.
Asini rossi acquerello su carta cm 47x30 Collezione privata 2009
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Asinâart | LâUniverso Asino
Maddalena Ciccarello
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Asinâart | LâUniverso Asino
Maddalena Ciccarello nasce a S. Stefano Quisquina (AG) il 27 Marzo 1979 e vive a Bivona (AG). è laureata in conservazione dei beni culturali ad Agrigento e coltiva sempre una grande passione per lâarchoelogia e lâarte. Dopo aver svolto un anno di servizio civile (progetto âSalvalarteâ) presso il comune di S. Stefano Quisquina e avere insegnato in diversi corsi di formazione per adulti, sempre nellâambito dei beni culturali e del turismo, si è abilitata alla SISSIS di Palermo e oggi insegna lettere negli istituti secondari di I grado. Lâamore per il disegno e la pittura nasce fin da bambina, non passa giorno che non si dedichi a realizzare qualcosa di creativo che le permetta costantemente di esprimersi. Predilige il disegno, ma ama anche dipingere su qualsiasi superficie, sperimentando sempre nuove tecniche e nuovi materiali. Ha partecipato a diverse mostre svoltesi nel mio paese, ha realizzato manifesti per il Comune di Bivona e illustrazioni per giornali locali. La sua arte è costantemente a disposizione di amici, parenti e di chiunque riesca a stimolare la mia creativitĂ .
Pinocchio olio su tela cm 60x50 Collezione privata 2009
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Asinâart | LâUniverso Asino
Manuela Guarcello
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Asinâart | LâUniverso Asino
Manuela Guarcello nasce a Palermo il 2 Dicembre 1986 ma vive e lavora a Castelbuono. Sin da bambina dimostra unâinnata passione per le arti figurative e per questo decide di frequentare lâIstituto Statale dâArte di CefalĂš. Dopo il diploma continua da autodidatta la sua ricerca artistica. La passione che ha per lâarte si fonde con la sua passione per la natura. Fiori e frutta sono la sua principale fonte dâispirazione per la bellezza e la varietĂ di colori. Dipinge da sempre ma è solo allâinizio del 2009 che decide di dedicarsi a tempo pieno alla sua passione.
Lâasino ieri e oggi acrilico su tela cm 60x50 Collezione privata 2009
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Asin’art | L’Universo Asino
Mariella Ramondo
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Asinâart | LâUniverso Asino
Mariella Ramondo nata a Bompietro (Pa) il 27 Gennaio 1953 si diploma allâIstituto Tecnico Femminile nel 1971. Ha partecipato a diverse mostre personali e collettive, estemporanee di pittura, riscuotendo riconoscimenti e premi. è unâautodidatta che dal 2003, allâAccademia di Belle Arti di Palermo, approfondisce la pittura del nudo e la tecnica dellâincisione. Ha inoltre partecipato al corso dâicona presso la scuola Archeosofica (Maggio 2004) ed al workshop âIncisione sostenibile e introduzione del film fotopolimeroâ tenuto dalla Prof.ssa Eva Figueras Ferrer docente presso lâAccademia di Belle Arti di Barcellona (Maggio 2008). Ha al suo attivo una vasta produzione pittorica in cui la fanno da padrone fatti e vicende del tempo dâoggi e scene di vita quotidiana. Versatile e creativa ama realizzare le proprie opere in diverse tecniche: olio, pastello, grafica, ecc. PersonalitĂ complessa e sognante nei concetti, porta avanti da anni un discorso estetico affascinante, sostenuto da una notevole esperienza tecnica.
Lâasino nella cristianitĂ olio su tela cm 70x50 Collezione privata 2009
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Asinâart | LâUniverso Asino
Martina Di Liberto
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Asinâart | LâUniverso Asino
Martina Di Liberto nata a CefalĂš nel 1988, è residente a Finale di Pollina (PA). Inizia i suoi studi artistici allâIstituto Statale dâArte âDiego Bianca Amato di CefalĂšâ diplomandosi con il titolo di maestra dâarte e disegnatrice di architetture e arredi. Attualmente iscritta allâAccademia di Belle Arti di Palermo e frequentante il corso di pittura del Prof. G. De Filippi, sperimenta e affina le sue tecniche artistiche occupandosi di temi attuali che vedono lâuomo contemporaneo come protagonista, con i suoi turbamenti e le sue sensazioni.
Asino a pranzo olio su tela cm 60x80 Collezione privata 2009
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Asin’art | L’Universo Asino
Massimo Estero
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Asinâart | LâUniverso Asino
Massimo Estero nasce ad Enna nel 1965. Si occupa di comunicazione audio-visiva. Ha allâattivo numerose partecipazioni ad eventi, collettive e personali in ambito cittadino, italiano ed estero. La sua ricerca autentica parte dagli archetipi, simboli e rappresentazioni di una cultura contemporanea che egli propone allo spettatore come momento di autoaffermazione ideologica e di proposizione concreta. I suoi dipinti, i suoi film, le sue foto, le sue installazioni, i suoi scritti sentono molto dellâinfluenza esercitata da correnti artistico culturali come il futurismo, lâarte concettuale, il minimalismo, la scrittura visiva, la land art e lâarte etnico antropologica: il tutto proposto in una chiave del tutto personale e innovativa.
Gabbia tecnica mista cm 70x70 Collezione privata 2009
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Asin’art | L’Universo Asino
Maurizio Ribellino
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Asinâart | LâUniverso Asino
Maurizio Ribellino nasce a Caltanissetta. Pittore GeometricoAstratto di formazione autodidatta. Dopo essersi dedicato ad attivitĂ differenti, lontane dallâarte, si avvicina al mondo della pittura, e lo fa con grande enfasi e passione, al punto da dedicare ad essa gran parte del suo tempo. Fonte di ispirazione per i suoi quadri sono le forme, le geometrie, e la forza del colore. è infatti il colore che ne caratterizza e ne delinea la personalitĂ artistica. Versatile e propositivo ad una visione piĂš ampia delle varianti pittoriche, si confronta con stili e tecniche che ne conferiscono la consapevolezza di un linguaggio piĂš completo. Infatti nel primo periodo la sua pittura è molto schematica, schietta. PiĂš avanti lâapproccio con la tela beneficia delle esperienze fatte precedentemente attraverso anche la conoscenza di altri artisti che ne stimolano il miglioramento.
Lâasino dâoro tecnica mista cm 60x50 Collezione privata 2009
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Asin’art | L’Universo Asino
Mimma Pinsino egger
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Asinâart | LâUniverso Asino
Mimma Pinsino Egger ha al suo attivo diverse mostre personali e collettive, sia in Italia che in Germania. Ha conseguito il Diploma di Laurea in Scenografia presso lâAccademia di Belle Arti di Palermo, dove si è anche specializzata in Fotografia. Ha collaborato in diversi Festival dâOpera, piecès teatrali e performance. Attualmente vive e lavora a Francoforte sul Reno.
Sciccareddu di lu me cori acquerello su cartoncino cm 35x55 Collezione privata 2009
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Naire Feo
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Asinâart | LâUniverso Asino
Naire Feo, nata a Cosenza, attualmente vive e lavora a Palermo. Dopo aver conseguito il diploma presso il Liceo Artistico Statale di Palermo, frequenta la FacoltĂ di Architettura. Dipinge fin dai primi anni di Liceo, ma è dalla fine degli anni ottanta che si inserisce definitivamente nel mondo dellâarte. Partecipa su invito a varie rassegne dâarte, sia in Italia che allâestero. Sue opere si trovano in collezioni pubbliche e private. Attualmente si occupa della direzione artistica dellâassociazione culturale ricercarte.
Cucciolo dâasino olio su tela cm 30x30 Collezione privata 2009
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Asinâart | LâUniverso Asino
Nunzio Mazzamuto
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Asinâart | LâUniverso Asino
Nunzio Mazzamuto nasce a Palermo il 20 Febbraio 1952. La passione per la materia si estrinseca sul piano di una ricerca di carattere tecnicoformale, diretta ad evidenziare piani e vuoti secondo una scansione che viene a creare spazi e ritmi in certo senso inediti e comunque legati ad una sorta di euritmia plastica, per cui lâartista supera la complessa densitĂ delle strutture materiche per generare allâinterno dellâoperazione progettuale, qualcosa di vivo e vitaleâŚ
Fuga dallâEgitto olio su tavola cm 50x35 Collezione privata 2009
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Asinâart | LâUniverso Asino
Ornella Genovesi
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Asinâart | LâUniverso Asino
Ornella Genovesi è nata a Catania dove vive e opera. proprietaria di una galleria dâarte, dipinge da dieci anni. Ha partecipato a diverse mostre e concorsi dâarte. La sua pittura è ricca di colori caldi e armoniosi usa olii acrilicici e tecniche miste.
Il Piccolo Asino misto su tavola cm 35x55 Collezione privata 2009
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Asinâart | LâUniverso Asino
Pasquale Nocera
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Asinâart | LâUniverso Asino
Pasquale Nocera, in arte Arkone, è nato a S. Giovanni Gemini nel 1960 ove risiede. Diplomato al liceo artistico e allâAccademia di Belle Arti, corso di pittura, ha iniziato precocemente la sua attivitĂ artistica. Il suo primo dipinto, una piccola copia del âCristo di San Giovanni della Croceâ di S. DalĂŹ, lâha venduto allâetĂ di quindici anni. Nel 1978 inizia a partecipare alle prime collettive di pittura riscuotendo ampi consensi di pubblico e critica. Durante il periodo militare realizza i primi murales presso la caserma âDâAvanzoâ di Civitavecchia. Nel 1982 gli viene commissionato un altorilievo per lâoratorio di S. Giovanni Gemini. Dal 1993 partecipa alle estemporanee che si svolgono in giro per la Sicilia, collezionando numerosi premi e lusinghieri apprezzamenti. Oltre allâattivitĂ di artista svolge quella di decoratore di interni ove realizza murales, trompe lâOeil e decorazioni varie. Le sue opere si trovano in collezioni pubbliche e private, sia in Italia che in Belgio e in Germania.
Abbraccio olio su tela cm 50x70 Collezione privata 2009
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Pino Mazza
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Pino Mazza nasce a Delia (CL) il 13 Febbraio 1954. La sua produzione artistica, che si esprime per evidenti astrazioni, assume in sĂŠ lâaccostamento aggettivante di fenomeno âmagicoâ, attingendo a pieni mani alla metafora efficace della citazione riportata in frontespizio dello scenziato-fisico e matematico EVANGELISTA TORRICELLI (successore di Galileo), che indica nella simbologia del âVaso di Circeâ, il contenitore giusto per distribuire impeti astratti, nella visione incantata che ne restituisce il concetto. Circe figlia del Sole e della Ninfa Perse, per alcuni nasce dal connubio del Giorno con la Notte e la sua natura magica, che ancora con Torricelli ritrova analogia nella âscienza dellâattrazioneâ, sembra divenuta nella definizione della presente monografia e nella metafora ad essa affidata, la visione complessiva dellâopera di un artista come Pino Mazza, che allâastrattismo dedica tutta la sua ricerca e sperimentazione, in campo pittorico-concettuale e in ragione di unâideale che, dal punto di partenza individuale, giunga a configurare unâutopia universale.
La semina olio su tela cm 340x150 Collezione privata 2009
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Pippo CarĂŹ
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Pippo CarĂŹ nasce a Sambuca di Sicilia (AG) nel 1952, e fin da giovanissimo manifesta attitudine per il disegno e la pittura. Nel 1965 muore il padre, nonostante le difficoltĂ in cui si trova la famiglia, frequenta lâIstituto dâArte di Sciacca e successivamente lâAccademia di Belle Arti di Palermo. è ancora nellâambito accademico quando nel â72 vince il premio âGiovani Incisori Italianiâ a Roma nel â73 il âPremio Lubiamâ a Mantova. Sollecitato dai vari riconoscimenti CarĂŹ intensifica la sua produzione pittorica e si immerge in una ricerca del fantastico, parasurreale, giocando col linguaggio dei simboli delle valenze esoteriche. Nel 1976 inizia la sua carriera di insegnante in provincia di Bergamo. Al di fuori degli impegni scolastici si dedica alla pittura e al disegno realizzando qualche mostra. è il 1980 quando si trasferisce in Sicilia e apre il suo primo studio a CanicattĂŹ (AG).
Asino e bimbi olio su tela cm 70x50 Collezione privata 2009
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Pippo Madè
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Pippo Madè nasce a Palermo, dove vive e lavora, possiede una eccezionale versatilitĂ ; la sua produzione spazia dal disegno allâolio, dallâincisione, alla litografia, dalla ceramica alla scultura in vetro di murano, dalla maiolica alle decorazioni su vetrate. Spinto dal desiderio di sapere, Madè ha studiato, da autodidatta, lâanatomia umana e le tecniche del colore senza mai smettere di cercare se stesso e lâautentico humus spirituale e culturale. Gran parte della sua produzione artistica è dedicata allâincisione secondo una tecnica antica e prestigiosa, che il maestro siciliano applica lavorando materiali come la pietra e il rame e realizzando opere con il torchio a mano, ad Urbino, lĂ dove hanno operato i piĂš grandi incisori di ogni tempo. Lâuomo, la terra di Sicilia, un profondo sentimento religioso sono le costanti del percorso artistico di Pippo Madè, che nella pittura, espressa con colori solari, ricerca le proprie radici.
Lâasino al frantoio serigrafia cm 70x50 Collezione privata 2009
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Rosario Gambera
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Rosario Gambera Nasce a Barcellona Pozzo di Gotto il 10 Novembre 1974. A Messina trascorre gli anni dellâuniversitĂ , alternando gli studi in economia ad una assidua e lunga militanza nel circolo Arci di Barcellona. Con minore assiduitĂ frequenta anche il circolo cittadino di Rifondazione Comunista. Dopo circa tre anni di universitĂ matura lâidea di anticipare il servizio di leva e chiede di farlo come obiettore di coscienza. Questa scelta lo porterĂ a Genova, tappa fondamentale per lo sbocciare della sua passione artistica. Nella cittĂ di De Andrè trascorre uno degli anni piĂš belli della sua vita. Obiettore presso lâassessorato ai servizi sociali del comune, si occupa principalmente di servizi di animazione e assistenza agli anziani. Dopo un mese di servizio arriva un nuovo collega dalla Calabria: si tratta di Massimo Tripicchio, poeta di strada e appassionato di fotografia, che gli trasmetterĂ la passione per lâarte fotografica e che condividerĂ , fianco a fianco. Per associare la fotografia alla pittura il passo è breve; proprio a Genova infatti inizia lâapproccio con i colori e con le tele. In questo periodo completerĂ due opere grandi e tre di minori dimensioni.
La finestra della speranza tecnica mista su tela cm 50x70 Collezione privata 2009
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Salvatore CittĂ
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Asinâart | LâUniverso Asino
Salvatore CittĂ nato a Palermo il 25 Luglio 1971, autodidatta in tutto quello che concerne il mondo dellâarte. La pittura, il disegno, la scultura, la decorazione e la fotografia, il restauro trovano un vasto approfondimento nella sua persona. Le capacitĂ e le competenze artistiche sono acquisite nel corso degli anni attraverso lo studio e il lavoro. Ha partecipato a varie mostre dâartigianato, mostre personali e collettive di pittura e scultura.
Sguardo olio su tela cm 72x72 Collezione privata 2009
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Salvatore Montebello
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Salvatore Montebello artista poliedrico e maestro dâarte nasce a Delia (CL) il 18 Novembre 55 formatosi allâistituto âFilippo Juvaraâ di S. Cataldo (CL), vive ed opera a Delia. Salvatore Montebello è una delle espressioni piĂš originali ed emblematiche dellâarte siciliana dellâultimo ventennio. La sua arte racconta la Sicilia attraverso i vari percorsi artistico-culturali che lâhanno elevata a perla del Mediterraneo. Porta la sua firma il logo della universali svoltasi in Sicilia nel 97. Le sue opere pittoriche e scultoree figurano in numerose piazze e collezioni private in Italia e allâestero.
Trinacria olio su tela cm 50x35 Collezione privata 2009
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Salvo Rizzo
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Salvo Rizzo nato a Lentini nel 1974, scopre lâattitudine della pittura sin dallâinfanzia, allâetĂ di dieci anni partecipa alla prima mostra collettiva e da quel giorno non ha piĂš smesso di dipingere partecipando a numerose collettive, estemporanee regionali e personali riscuotendo un notevole successo. Le sue opere si trovano presso collezionisti privati ed enti pubblici. La pittura di Salvatore Rizzo è sintesi di emozione, affidata alle forme, alle figure e ai colori nitidi e tenui, mediante una sintesi espressiva originale e versatile che fa tesoro di continui ed entusiastiche sperimentazioni. Lâartista scava dentro lâintenzione nel vivo del tessuto ambientale, nei fermenti del sociale ricavandone messaggi che lascia sentimentale nella sua creativitĂ traducendo quindi in segni e colori significativi, per dare piĂš forza alla propria espressione. Salvatore Rizzo nella sua pittura mette in evidenza le fatiche dellâuomo e le case rurali che hanno una storia.
Sulla Strada olio su tela cm 70x50 Collezione privata 2009
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Salvatore Scherma
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Salvatore Scherma in arte Toscher nato a Palermo, nel 1967, dove vive e lavora. Nel 1985 si diploma maestro dâarte al II liceo artistico statale di Palermo, frequenta la facoltĂ di architettura. Pittore, grafico illustratore e designer. Da piĂš di ventâanni collabora presso aziende nel palermitano che, operano nel settore della produzione di ceramiche artistiche, dove con la grande passione del disegno.
Asino nel prato acrilico su tela cm 70x50 Collezione privata 2009
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Sebastiano Caracozzo
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Sebastiano Caracozzo, la creativitĂ , lâoriginalitĂ e la passione che animano un vero artista sono le peculiari caratteristiche di Sebastiano Caracozzo che unisce al competente e facile tocco del pennello, anche una cromia ampia, luminosa e varia in continua e ricercata evoluzione. Infatti, dalle tante opere classicheggianti dei primi tempi, dai nudi passionali o evoluti, Caracozzo è passato ad un realismo di intrecci sognanti dove il colore campeggia su sfondi di paesaggi. âMistretta tra i primiâ o su parte di monumenti, capitelli, colonne intersecati da nuvole di colori creanti unâatmosfera dellâoltre verso mete quasi irraggiungibili. Poi, continuando unâestenuante ricerca ha creato degli âintarsiâ pittorici, che lui ha definito âEtniciâma che sono in realtĂ formelle di pittura a piccoli o grandi riquadri, della sua memoria, che formano un insieme originale, gradevole, anche misterioso e lasciano allo sguardo un interesse nel penetrare e comprendere il significato. Certamente forme evolute, originali, dominate da un intreccio di colori e soggetti che lasciano grande spazio allâimmaginazione.
NobiltĂ dâasino olio su tela cm 49x39 Collezione privata 2009
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Tina Bonomo
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Tina Bonomo, nasce a Castelbuono il 18 Ottobre 1945. Insegnante di educazione artistica presso la scuola media âFrancesco Mina Palumboâ di Castelbuono, appassionata di arte grafica riesce a trasmettere ai propri alunni lâamore per lâarte. Ha insegnato disegno e storia dellâarte per diversi anni alle superiori. Appassionata alla pittura figurativa esprime nelle sue opere con participazione emotiva gli stati dâanimo, le sensazioni e le emozioni della realtĂ oggettiva.
Dialogo china su cartoncino cm 50x30 Collezione privata 2009
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Tommaso Serra
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Tommaso Sera nasce a Palermo. Consegue la maturitĂ artistica nel 1973. Si laurea in Filosofia a Palermo, consegue lâabilitazione allâinsegnamento nelle scuole superiori. Studia Archeologia allâUniversitĂ di Agrigento. Ha dipinto fin da ragazzo. La sua ricerca artistica è instancabile, sperimenta in continuazione nuovi supporti e materiali eterogenei, alcuni che recupera anche dai residui urbani, oltre alla terra, la sabbia, la plastica ecc. Una sorta di âfelice feticismoâ lo porta a un confronto con i materiali in modo vivo, tattile ed erotico. In tutto ciò ravvisa la necessitĂ di âDISIMPARAREâ(come teorizza Roland Barthes) per lasciarsi andare alla spontaneitĂ , ad un libero gioco delle proprie intensitĂ e delle forze inconsce alla ricerca di archetipi autentici. Ha allâattivo svariate mostre personali. Partecipa a numerose estemporanee e rassegne collettive. Partecipa da diversi anni alla Mostra Nazionale di Pittura Contemporanea âSanthiĂ â(Vercelli), compresa nel Calendario delle Manifestazioni dello Stato riservata ad artisti invitati.
Muso bianco tecnica mista cm 130x116 Collezione privata 2009
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Rosario Trapani
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Asin’art | L’Universo Asino
Rosario Trapani e Giovanna Calabretta, dal 2006 danno inizio ad un stretta collaborazione a progetti comuni. Dal progetto Don Chisciotte e dal progetto Penelope, su cui stavano lavorando autonomamente e sui quali si sono incontrati, si sono poi aggiunte molteplici altre attivitÄ e iniziative fondate sulla ricerca pittorica. Condividono lo studio di via De Borch 52, e a testimoniare percorsi pittorici affini, frequentemente realizzano lavori sul medesimo supporto.
Risparmio energetico pastello su carta cm 60x50 Collezione privata 2009
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Vincenzo Capuana
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Asinâart | LâUniverso Asino
Vincenzo Capuana nasce a Castelbuono, il 27 Aprile 56. Artista di strada autodidatta astrattista, per lâestro e lâoriginalitĂ delle sue opere esprime, attraverso le tecniche prescelte, le sensazioni ed emozioni, condizioni spirituali e esistenziali, della realtĂ oggettiva che lo porta spesso a una deformazione espressiva.
LâOlimpo tecnica mista su tela cm 60x30 Collezione privata 2009
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Indice Presentazioni ............................................................................... pag. Lâasino origine e razze in Italia...................................................... Origine dellâasino ............................................................................. Razze Asinine Italiane ...................................................................... Lâasino nel mondo e in Italia ............................................................. Asino dellâAsinara ......................................................................... Asino Sardo .................................................................................... Asino dellâAmiata .......................................................................... Asino di Martina Franca ............................................................... Asino Ragusano ............................................................................. Asino di Pantelleria ....................................................................... Rivalutazione dellâasino ................................................................... Il punto sullâasino pantestco .............................................................
9 27 28 28 28 31 32 33 34 36 38 40 44
Dal rapporto uomo-asino nella storia allâeducazione alla comunicazione .............................................. 47 Favole .................................................................................................. 87 Cecilia e Pippinella ........................................................................... 88 Lâasin taxi ......................................................................................... 93 La regola della rosa .......................................................................... 97 Lâasinello del Lupo ........................................................................... 100 Poesie ................................................................................................... 103 âU sciccareddu .................................................................................. 104 Sceccu (a li nostri nanni) .................................................................. 108 Lâasinella pratoliana ......................................................................... 112 Opere AsinâArt ................................................................................... 115