Pubblicazione Finale Progetto Life Natura HABI.COAST

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AZIONI DI TUTELA DI HABITAT PRIORITARI COSTIERI DI TORRE GUACETO LIFE05NAT/IT/000050 Il sistema di indicatori per la valutazione dello stato di conservazione degli habitat Numero di specie (N). Il numero di specie censite per un determinato habitat fornisce una caratteristica strutturale complessiva relativa alle biocenosi presenti. Unità di misura: numero di specie. Indice di diversità relativo (I). E’ definito dalla seguente equazione:

I=

N A

in cui N è il numero di specie e A è la superficie totale (in ettari) dell’habitat nell’area in oggetto. Tale indicatore stima il contributo, in termini di biodiversità, dell’habitat specifico rispetto agli altri habitat presenti nell’area geografica in oggetto. L’unità di misura è: (numero di specie)/ha. Frequenza relativa di specie a rischio di estinzione (Mr). Le informazioni delle specie a rischio di estinzione su scala regionale e nazionale sono estratte da CONTI et al. (1992; 1997) e da SCOPPOLA e SPAMPINATO (2005). L’indice è rappresentato dal numero di specie riportante in questi lavori (M) rispetto al numero di specie censite nell’habitat (N). In formula:

Mr =

M N

La presenza di specie ritenute a rischio di estinzione nell’habitat fornisce un’indicazione sul pregio naturalistico dello stesso. La misura è adimensionale. Frequenza relativa di specie esotiche (Er). E’ espressa dal numero di specie esotiche presenti nell’habitat (E) rispetto al numero di specie censite nell’habitat (N). In formula: Er =

E N

La presenza di specie esotiche censite nell’habitat denota un’alterazione delle caratteristiche strutturali originarie delle fitocenosi. La misura è adimensionale. Superficie relativa totale dell’habitat (Ar). E’ la misura della superficie topografica complessivamente occupata dall’habitat specifico (A) rispetto la superficie totale dell’area in oggetto (Atot). In formula: Ar =

A Atot

La distanza media dalle strade e dai sentieri è relativamente elevata rispetto agli altri habitat, pertanto il disturbo antropico diretto è da considerarsi modesto. Solo l’area presso Punta Penna Grossa è a contatto con la viabilità stradale. Le variazioni delle qualità chimico-fisiche delle acque potrebbero rappresentare un fattore trasformante delle comunità vegetali, con particolare riferimento all’aumento di salinità, fenomeno questo che sembra essere in atto a carico della falda idrica sotterranea, e quindi delle risorgenze idriche a cui l’habitat delle lagune costiere è funzionalmente legato. Un altro fattore operante sfavorevolmente alla conservazione dell’habitat è l’interramento naturale degli specchi d’acqua. 2. Steppe salate Tale habitat è quello meno rappresentato, dal punto di vista della copertura, all’interno della riserva. Solo 3 piccole aree, la maggiore delle quali ha una superficie di 1500 m2, sono classificate come steppe salate. Esse sono tutte poste in prossimità del litorale sabbioso di Punta Penna Grossa. I valori di frammentazione sono piuttosto elevati. L’indice di diversità I è il più elevato rispetto agli altri habitat, data soprattutto la scarsa superficie occupata dall’habitat. E’ presente una specie ritenuta alloctona (Aster squamatus). Una specie, cioè Orchis palustris, è considerata a rischio di estinzione in Italia con lo stato di “specie minacciata” (SCOPPOLA e SPAMPINATO, 2005). Le due aree presenti nel retroduna del litorale ad est di Punta Penna Grossa, vanno interpretate verosimilmente come di recente formazione, poiché sono localizzate su una superficie topografica sottoposta ad attività di cava tra gli anni 1967 e 1974 (BECCARISI et al., 2004). Sono aree tutte relativamente prossime alla viabilità stradale o sentieristica e quindi suscettibili del disturbo antropico diretto. Una possibile minaccia, che andrebbe presa in considerazione nel programma di monitoraggio, è rappresentata dall’interramento naturale della superficie a causa della deposizione di materiale sabbioso proveniente dal cordone dunale. Occorre considerare che le comunità biologiche (schoeno-plantagineti e salicornieti) presenti nell’habitat sono naturalmente legate a variazioni stagionali del contenuto idrico del suolo. Pertanto ogni modificazione di

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