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Maradona: una leggenda

Diego Armando Maradona

Una Leggenda

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Proprio negli ultimi mesi si è discusso tanto sulla pausa forzata dello sport a causa della pandemia che ha colpito il mondo intero. Lo sport che a volte unisce e divide.

Un po’ come la fede calcistica, ma sicuramente sul suo talento non ci si può sbagliare: “la mano de Dios”. El Pibe de Oro, un fuoriclasse, sono solo alcuni degli appellativi di Diego Armando Maradona. Sì, perché all’età di 60 anni si è spenta una delle più grandi leggende del calcio mondiale, rivaleggiando per fama solo con Pelé, un campione che ha vinto poco rispetto al suo immenso e straordinario talento. E pensare che c’è chi sostiene che il talento non esiste, che è solo questione di esercizio, di ore e ore di sacrificio, almeno diecimila dicono. Ma di fronte a certi fenomeni (non solo sportivi) che brillano in modo impareggiabile rispetto agli avversari non ci si può che inchinare (e alcuni ricredere). Nato il 30 ottobre 1960 a Lanús, cresciuto a Villa Florito, un paesino distante dal centro di Buenos Aires, Diego Armando Maradona sarebbe potuto diventare uno di quei giocatori fortissimi e sconosciuti, e fors’anche nemmeno un calciatore. Sulla sua infanzia difficile e le sue origini umili, è stato scritto tanto. Maradona ha appassionato ed emozionato più di una generazione al gioco del calcio. L’Argentina e il mondo calcistico, e non solo, lo piangono e gli dedicano giorni di lutto.

Tra alti e bassi nella sua vita fuori dal campo, accanto a lui c’erano i tifosi, quelli che non l’avevano mai lasciato da solo, nemmeno per un istante e lui ne era ben consapevole: “Sarò eternamente grato alla gente. Riescono a sorprendermi ogni giorno - spiegava - quello che ho vissuto in questo ritorno al calcio argentino non lo dimenticherò mai. Ha superato quello che potevo immaginare. Perché sono stato via per molto tempo e a volte ti chiedi se le persone ti ameranno ancora, se proveranno le stesse cose… Quando sono entrato in campo a Gimnasia il giorno della presentazione, ho sentito che questo amore non finirà mai”.

© calcionapoli1926.it © Ansa

Sui social network ci sono tante parole a lui dedicate e anche il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, si è espresso così su twitter: “È morto Diego Armando Maradona, il più immenso calciatore di tutti i tempi. Diego ha fatto sognare il nostro popolo, ha riscattato Napoli con la sua genialità. Nel 2017 era divenuto nostro cittadino onorario. Diego, napoletano e argentino, ci hai donato gioia e felicità! Napoli ti ama”. D’altronde i colori della maglia napoletana e argentina sono uguali.

Lui che è stato un punto di riferimento per migliaia di ragazzi che sognavano di diventare calciatori, che avevano nella vita un solo obiettivo: essere come Maradona. Vederlo muoversi sul campo da calcio sempre con la stessa leggerezza nelle gambe, con quella ineluttabile e ferrea volontà negli occhi, quell’espressione di eterna sfida ha fatto sì che più generazioni si appassionassero al gioco del calcio. Un affetto che non passava inosservato nemmeno al miglior tocco di palla della storia.

Per Maradona il calcio era vita: ”Sono stato molto felice, il calcio mi ha dato tutto quello che ho, più di quanto potessi immaginare.”

Resterà per sempre El Pibe de Oro.

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