IMM Carrara News n° 18

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Dal 4 luglio si potrà ammirare l’installazione di Marco Milia in occasione di Carrara Marble Weeks. Un intervento site-specific all’interno della suggestiva aula ottagonale del Liceo artistico.

From 4 July, visitors will be able to admire the installation of Marco Milia at Carrara Marble Weeks. A site-specific work in the picturesque octagonal hall of the Art School.

Marco Milia, nella sua ricerca, predilige l’uso di materiali leggeri e traslucidi, impiegati in installazioni create per i luoghi in cui espone. I suoi lavori sono frutto di un’analisi della percezione e della rappresentazione spaziale che invitano il pubblico a interagire facendo esperienza fisica dell’opera. In questa linea di indagine si inserisce l’installazione pensata per lo spazio dell’Aula Magna del Liceo Artistico un tempo sede del Convitto Vittorino da Feltre. L’Ottavo giorno, questo il titolo della creazione di Millia, è un ottagono in policarbonato alveolare sospeso a mezz’aria che segue il perimetro dalla sala che lo accoglie; una linea di confine che suddivide l’ambiente in un dentro ed un fuori, una barriera che nasconde e rende impermeabili l’uno all’altro i “due locali” facendone diventare i “confini” opachi ed indecifrabili. Il numero 8, tanti sono i lati della sala, con il suo potere simbolico presente in tutte le culture (dal Buddhismo al Cristianesimo) diventa regola, parametro e misura che governa un dispositivo che allude a resurrezione ed eternità. L’Ottavo giorno è il nuovo giorno, in cui tutto ricomincia, il perpetuo ciclo delle cose si spezza per azzerarsi; è l’infinito, se lo si guarda rovesciato. Milia chiede, a chi interviene, di considerare la propria installazione non tanto un manufatto da contemplare dall’esterno ma il punto di vista da cui saggiare ed esplorare il complesso ottagonale, pregno di tutte le sue valenze pratiche e simboliche, con la scala che si apre su numerose porte vetrate, le statue in marmo, i pieni ed i vuoti, le pareti bianche percorse anch’esse da una fascia più scura lungo tutto il perimetro. Di pensare una nuova relazione con la realtà, per farne esperienza con modalità inconsuete e di mettere in dubbio la presunta centralità della propria posizione.

Marco Milia, in his research, likes to use lightweight, translucent materials in installations created specifically for the places where he exhibits. His works are the result of an analysis of perception and spatial representation that invite the public to interact, making the work a physical experience. The installation conceived for the space of the Aula Magna at the Art School that was once the Convitto Vittorino da Feltre (boarding school) follows along these lines. The Eighth Day, the title of Milia’s creation, is an octagon in alveolar polycarbonate suspended in mid-air that follows the perimeter of the room hosting it. A boundary line that divides the room into an inside and an outside, a barrier that hides and makes the two “rooms” separate from each other, making the “boundaries” become opaque and indecipherable. The number 8, the number of the sides of the hall, with its symbolic power present in all cultures (from Buddhism to Christianity) becomes the rule, parameter and measurement that regulates a device that alludes to resurrection and eternity. The eighth day is the new day when everything begins again, the perpetual cycle of things breaks to go back to zero; it is the infinite, if you look at it upside down. Milia asks those who view to consider the installation not so much an artefact to be contemplated from the outside but a point of view from which to test and explore the octagonal, imbued with all its practical and symbolic meanings, with the staircase that opens up onto numerous glass doors, the marble statues, the solids and voids, the white walls that are also covered by a darker band around the perimeter. To think of a new relationship with reality, to experience it in unusual ways and to question the supposed centrality of one’s own position.

Marco Milia è nato a Roma nel 1976. Si è diplomato all’Accademia di Belle Arti di Roma, alla cattedra di scultura. La sua ricerca spazia dall’installazione al disegno, con cui analizza la rappresentazione e percezione dello spazio attraverso interventi site-specific, ed include l’interazione del pubblico, chiamato a fare esperienza dei suoi lavori fisicamente, sensibilmente. Nel 2007 entra a far parte della collezione permanente del Museo degli Argenti presso Palazzo Pitti a Firenze nelle nuove sale espositive dedicate al gioiello d’artista contemporaneo. Vive e lavora a Roma.

Marco Milia was born in Rome in 1976. He graduated from the Academy of Fine Arts in Rome in sculpture. His research ranges from installations to drawings, with which he analyses the representation and perception of space through site-specific works. His works focus on audience interaction, with the viewer called to experience his work physically and sensitively. In 2007, his work became part of the permanent collection of the Museo degli Argenti in Palazzo Pitti in Florence in the new exhibition rooms dedicated to the gem of a contemporary artist. He lives and works in Rome.

A cura di Luciano Massari; testo critico di Carlotta Monteverde Dal 4 luglio al 13 settembre 2015 Carrara, Via Verdi Aula Magna Ex-Convitto Vittorino da Feltre (liceo artistico) Orari da giovedì a domenica 19.00-23.30

Curated by Luciano Massari; critique by Carlotta Monteverde From 4 July to 13 September 2015 Carrara, Via Verdi Aula Magna Ex-Convitto Vittorino da Feltre (the art school) Opening times: from Thursday to Sunday 19.00-23.30

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