Roma non si è fatto in un giorno

Roma non si è fatto in un giorno di Devid Moscati English follows. Translation by Federica Reiss

Mi chiamo Devid Moscati e sono stato insieme ad altre persone, uno dei fondatori della costruzione di un nuovo tempio italiano all’interno del Tempio McDonald.

Come prima cosa, prima di raccontare come è nata l’idea, permettetemi di ringraziare, anche a nome di tutto il Va’ad del nostro “piccolo minyan”, Rav Katz, una persona veramente fantastica, umile, sempre disponibile per ogni cosa, e lui sicuramente ci ha dato una bella carica per questo progetto. Così come anche Jeremy, il quale fin dal primo giorno ci ha sostenuto dandoci tutto il sopporto di cui necessitavamo, e anche (non ultime per importanza) tutte le persone della comunità i quali ci sono sempre stati vicini e i quali ci hanno sempre fatto sentire come parte di una grande famiglia.

L’idea del progetto nasce dal fatto che qui a Netanya vi sono alcuni Ebrei Italiani (sopratutto Romani) i quali andavano a pregare nei vari tempi della città.

Avendo noi un nostro rito (Benè Romi), per molte persone frequentare altri tempi con riti diversi non era affatto semplice, molti non riuscivano a seguire la tefillà. Da qui nasce l’idea di chiedere al Rav, a Jeremy, ecc....se vi era la possibilità di poterci dare una piccola sala per iniziare un nostro minyan.

Come detto, ci è stata data subito la massima disponibilità, dandoci una stanza usata di tanto in tanto come Bet Midrash, la quale però necessitava (dovendoci pregare dentro) una ristrutturazione totale. Essendo questo un minyan composto non da tante persone, non posso non negare che l’inizio è stato molto difficile.

Trovare una ditta che ci potesse fare questi lavori, trovare dei fondi per farli, insomma le domande erano tante. Come d’altronde si dice qui in Israele, tutti gli inizi sono difficili. E come diciamo sempre con Jeremy, c’è un detto che dice ROMA NON SI È FATTA IN UN GIORNO. Una volta passate queste paure, abbiamo iniziato, con l’aiuto di Hashem Yitbarach, siamo riusciti a mettere in piedi questo nuovo piccolo tempio Benè Romi. Tempio che deve essere la casa di tutti, E NON SOLAMENTE DI NOI ITALIANI. Pertanto ci fa un enorme piacere se di volta in volta le persone ci vengano a trovare per passare uno Shabat insieme. Questo piccolo tempio è bene ricordarlo rimane di proprietà della struttura di McDonald e non è diventato una proprietà degli Italiani.

Ne approfitto e concludo, porgendo

le nostre scuse se nella costruzione di questo progetto abbiamo involontariamente creato dei problemi. Il nostro scopo è che B”H possiamo esser un unica famiglia e crescere sempre di più tutti insieme. Amen kenYei Ratzon. Grazie di nuovo a nome tutto il Va’ad.

Rome Wasn’t Built in a Day By Devid Moscati Translation by Federica Reiss

My name is Devid Moscati, one of the founders together with others, of the construction of a new Italian synagogue on the premises of the McDonald Synagogue.

Before I start telling you how this project came about, allow me to thank, also in the name of the Va’ad of our

פסח תש׳׳פ | 35 small minyan, Rav Katz, a very special man, so modest and always ready to help. His positive outlook helped us immensely in the development of our project. The same can be said for Jeremy, who has been there for us from day one and helped us, giving us all the support we needed, as well as to all the members of the community that made us feel welcome and part of a larger family.

The idea came about when we realized that some Italian Jews, mostly from Rome, living here in Netanya, were attending services in different places of worship with different Nusachim. Many of them found it extremely difficult to follow the tefillot. This is how the idea to ask the Rav, Jeremy and others if there was a small space available within McDonald where the Italians could have their own minyan.

As I mentioned, our request fell on

continued on the following page

open ears and a room that had been used as a Bet Midrash from time to time, which was in disarray and needed a total make over (as we wanted to use it as a prayer hall), was made available to us. Since the minyan was small, not too many people were part of the group. The start, I must admit, was quite difficult.

Finding the right builder to complete the needed work, organizing the funds to pay for them...in a word, a lot to think about. As they say here in Israel, all beginnings are difficult, and as we always remind ourselves and Jeremy, Rome wasn’t built in a day, either! Once our hesitations and fears subsided, with the help of Hashem Yitbarach, we were successful in getting our small Benè Romi Praying Hall going. This place of worship is a home for all congregants, not only for us, the Italians. We would be very happy to welcome visitors to our minyan, and to spend Shabbat together. Our small Shul remains the property of the McDonald Synagogue complex and has not changed hands.

At this time, I would like to take the opportunity to ask to be forgiven for all the unintentional hardships we might have caused during construction. Our aim is B”H to grow together and go from strength to strength all together.

Amen ken Yehi Ratzon. Again, thank you, in the name of the Va’ad. o