Gazzetta 04/04/2012

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www.gazzetta.it mercoledì 4 aprile 2012 1,20 €

anno 116 ­ Numero numero 81 Anno

REDAZIONE DI MILANO VIA SOLFERINO 28 ­ TEL. 0262821 ­ REDAZIONE DI ROMA PIAZZA VENEZIA 5 ­ TEL. 06688281 POSTE ITALIANE SPED. IN A.P. ­ D.L. 353/2003 CONV. L. 46/2004 ART. 1, C1, DCB MILANO

ITALIA

3 L’episodio contestato. L’arbitro Kuipers ammonisce Nesta e concede il rigore al Barça

NAZIONALE

Favola Cassano Prandelli sorride Antonio ha l’idoneità, gioca e segna Intanto Pepito Rossi si allena Il c.t. su Di Natale: «Non è sicuro» BREGA A PAGINA 14

CHAMPIONS IL BARCELLONA VINCE 3­1 E MERITA LA SEMIFINALE, MA IL SECONDO RIGORE CAMBIA LA GARA E FA DISCUTERE

BARÇA

CON L’AIUTINO

3 Antonio Cassano

BALOTELLI

Ma torna davvero all’Inter?

Ci sono due indizi: il Milan fuori con rabbia. buon rapporto con Allegri: «Un penalty Moratti e i desideri della fidanzata Fico l’abbiamo regalato che lo vuole a Milano noi, l’altro l’arbitro». 3 Ibra: «Adesso capisco Il film del rigore (il secondo) contestato. Nesta trattiene Busquets, poi Puyol fa blocco spingendo Nesta Mou». Barbara laPartita ilCommento VOLATA SCUDETTO Berlusconi: «Match RIGIOCHIAMOLA DALL’1­1 AVANTI I PIU’ FORTI, MA... Conte carica la Juve condizionato». di PAOLO CONDO’ di LUIGI GARLANDO Dramma Pato, entra «Lottiamo fino alla fine» Non ci chiederemo «por qué?» come fece Mou­ Dai gol­fantasma del campionato a un rigore e si rompe in 14’. rinho, perché il comune senso del pudore calci­ spettrale, quello del 2­1, che falcia il Milan nel stico impedisce di attaccarsi a un episodio momento migliore e tonifica un Barcellona Bayern: super Ribery quando il computo delle conclusioni dice 17­2 suo scosso dal pareggio di Nocerino. Il sogno di CALCIOSCOMMESSE per il Barça. Però ci piacerebbe un sacco rigio­ fatto muore lì. Con qualche legittimo rimpianto. ora aspetta il Real care il secondo tempo di questa strana partita Le semifinali di Champions League se le gioche­ Mario Balotelli, 21 anni AFP DALLA VITE A PAGINA 17

OLIVERO A PAGINA 16

BOCCI, DELLA VALLE, PASOTTO, RICCI, VERNAZZA DA PAGINA 2 A PAGINA 12

partendo dall’1­1 che il coraggioso Nocerino aveva firmato al 33’.

ranno gli altri. La rivincita con gli spagnoli spe­ riamo di riprendercela il 10 giugno a Danzica.

L’ARTICOLO ALLE PAGINE 2­3

L’ARTICOLO A PAGINA 25

Sospetti sulle società Lecce e spunta la Samp CENITI, CIRICI, GALDI ALLE PAGINE 22­23

SUPERBIKE OGGI TORNA A CASA

CICLISMO IN AUSTRALIA C’E’ LO SCRATCH

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LA GAZZETTA DELLO SPORT

MERCOLEDÌ 4 APRILE 2012

CHAMPIONS RITORNO QUARTI DI FINALE

IL TABELLONE VERSO LA FINALE

la Moviola di g.d.s

Nesta trattiene Busquets ma Puyol lo disturba Il penalty del 2-1 Barça è molto controverso

DAL NOSTRO INVIATO

PAOLO CONDÒ BARCELLONA

Non ci chiederemo «por qué?» come fece Mourinho, perché il comune senso del pudore calcistico impedisce di attaccarsi a un episodio quando il computo delle conclusioni dice 17-2 per il Barcellona. Però ci piacerebbe un sacco rigiocare il secondo tempo di questa strana partita partendo dall’1-1 che il coraggioso Nocerino aveva firmato al minuto 33, anziché dal 2-1 semiregalato dall’arbitro Kuipers con un rigore che conteneva sì la scaramuccia fra Nesta e Busquets, ma anche i due falli reclamati dai catalani a San Siro. Sliding doors Ci piacerebbe perché il jab di Nocerino, innescato dall’unica buona iniziativa di Robinho e Ibrahimovic, aveva appunto scosso il Barça come un pugile sorpreso a guardia abbassata; il vantaggio-bis ha invece l’effetto di rimettere il match su binari più regolari, e il 3-1 in apertura di ripresa è già figlio di un Milan a baricentro alzato per tentare la seconda rimonta. Non c’è discussione sul fatto che il Barça meriti la promozione, e forse il ruolo di favorito per il successo finale (qualche ingranaggio che cigola sinceramente si avverte); ma senza l’interpretazione molto punitiva di Kuipers il Milan sarebbe entrato nella ripresa da qualificato, cosa che con il passare dei minuti avrebbe riempito di acido lattico non soltanto le gambe ma anche i sentimenti del Barcellona. Cosa manca Si riparte così dal

Camp Nou con la sensazione di un’incompiuta, non di un tracollo: l’Italia esce dalle coppe — e questa è un’amarezza — ma Allegri migliora il suo score europeo, perché una cosa è uscire negli ottavi dal Tottenham e un’altra è arrendersi nei quarti al Barcellona. Per migliorare ancora la posizione, però, sono imprescindibili un paio di campioni: un Seedorf giovane, perché la scienza ha bisogno di corsa, e un cecchino d’area, perché a questi livelli Ibra e Robinho valgono più come trampolini di lancio. In attesa della verità su Pato, visto che il brasiliano è entrato al 24’ ed è uscito al 38’ del-

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I NUMERI

1a

è la prima volta che vengono assegnati e realizzati due rigori contro il Milan. Quelli di ieri sera al Camp Nou sono il 4˚ e 5˚ assegnati contro il Milan in questa edizione di Champions, anche i precedenti tutti in gol (Bressan del Bate, Messi e Van Persie)

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le vittorie del Barcellona nei confronti del Milan su un totale di 15 partite giocate, i pareggi sono 4, le vittorie del Milan 5. L'ultimo successo rossonero il 20 ottobre 2004, 1-0 rete di Shevchenko

EURO RABBIA

GDS

4 Il Milan fuori col Barça

le eliminazioni in Champions/ Coppa dei Campioni per il Milan su un totale di 15 presenze ai quarti di finale ad eliminazione diretta, l'ultimo fallimento nel 2003-04 contro il Deportivo

affondato da 2 rigori di Messi: sul secondo scoppia la polemica Nocerino aveva segnato l’1-1. Poi il fischio contestato e la partita non ha più storia. Di Iniesta il gol del 3-1

la ripresa: come si fa a costruire qualcosa di solido partendo da queste basi? Novità tattica La grandezza di Guardiola consiste nell’inesauribile voglia di innovare un sistema in apparenza perfetto. Frustrato dallo 0-0 di San Siro, Pep presenta un modulo nuovo di zecca, con la difesa schierata a tre, Dani Alves e Cuenca esterni con la missione di correre sulle linee laterali per allargare al massimo lo schieramento milanista, e Fabregas che balla fra il trio di centrocampo e Messi in posizione di trequartista. Il Barça vuole evitare l’affollamento di avversari sulla mezzaluna dell’area, che all’andata ha creato i noti problemi di traffico. Costringendo il Milan a presidiare

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MERCOLEDÌ 4 APRILE 2012

Due rigori per il Barcellona nel primo tempo. E se il primo non si può discutere (Antonini in scivolata disperata, e in ritardo, sulla caviglia di Messi), molto controversa è invece la decisione dell’olandese Bjorn Kuipers (uno dei candidati alla finale) sul secondo penalty. Fallo o blocco? Regolamento alla mano, è un rigore da fischiare: Nesta trattiene a lungo Busquets per la maglia in area, e continua ingenuamente fino alla caduta. Però c’è Puyol che fa

blocco, amplificando la confusione dell’azione, andando dritto su Nesta. E anche Busquets si «difende» dal milanista. Kuiper guarda dritto e fischia. Non siamo abituati a rigori del genere in Italia. Si dice: così se ne fischierebbero dieci a partita. Si potrebbe replicare: colpa dei giocatori «furbi» e degli arbitri che non hanno il coraggio di intervenire e preferiscono rifugiarsi nel «non vedo» o nel fallo di confusione. Ha ragione Ambrosini: ci vorrebbe più uniformità.

Ammonizioni Semplici «gialli»

agli autori dei due falli (Antonini e Nesta): non c’è chiara occasione da gol in entrambe le situazioni. Ammoniti anche Mascherano (su Robinho), Robinho (su Iniesta), Cuenca (trattiene Mexes), Mexes (su Busquets) e infine Nocerino, tutti per falli o trattenute. Forse Xavi (entrata dura su Ambrosini) e Ambrosini (su Messi) potevano meritare il cartellino giallo. Comunque nessun fallo cattivo: tutti di gioco.

I gol Tutti regolari. Mascherano tiene in gioco Nocerino (1-1), Antonini fa lo stesso con Iniesta (3-1).

LA GAZZETTA DELLO SPORT

3

illusionerossonera

Errore Robinho fermato per

fallo di mano su respinta di Valdes. Al replay sembra palla sul petto, il braccio è attaccato al corpo. In tempo reale è meno facile vedere. Dopo il fischio il Milan segna, ma in campo sono tutti fermi. E Ibra si lamenta di un contatto con Mascherano in area a inizio secondo tempo.

Il gol dell’1-1 di Antonio Nocerino al Camp Nou. Per il centrocampista rossonero un’altra gara positiva PHOTOVIEWS

BARCELLONA

AREA BOLLENTE

MILAN

3

1

(3-5-1-1) Valdes; Mascherano, Piqué (dal 30’ s.t. Adriano), Puyol; Dani Alves, Xavi (dal 17’ s.t. Thiago), Busquets, Iniesta, Cuenca; Fabregas (dal 33’ s.t. Keita); Messi. PANCHINA Pinto, Pedro, Sanchez, Tello. ALLENATORE Guardiola. ESPULSI nessuno. AMMONITI Mascherano e Cuenca per gioco scorretto.

(4-3-1-2) Abbiati; Abate, Nesta, Mexes, Antonini; Nocerino, Ambrosini, Seedorf (dal 15’ s.t. Aquilani); Boateng (dal 24’ s.t. Pato, dal 38’ s.t. Maxi Lopez); Ibrahimovic, Robinho. PANCHINA Amelia, Bonera, Yepes, Emanuelson. ALLENATORE Allegri. ESPULSI nessuno. AMMONITI Antonini, Nesta, Robinho, Mexes e Nocerino per gioco scorretto, Seedorf per proteste.

GIUDIZIO 777 PRIMO TEMPO 2-1 MARCATORI Messi (B) su rigore all’11’, Nocerino (M) al 33’, Messi (B) su rigore al 41’ p.t.; Iniesta (B) all’8’ s.t. ARBITRO Kuipers (Olanda). NOTE spettatori 95 mila. In fuorigioco 2-2. Angoli 2-4. Recuperi: pt 1’, st 3’.

POSSESSO PALLA

BARCELLONA 62%

PALLE UTILI GIOCATI

MILAN 38%

TIRI IN PORTA

I IIIIIIII MILAN 1

MOMENTI CHIAVE PRIMO TEMPO 7’ Cross lungo di Dani Alves, splendido assist volante di Fabregas a centro area per Messi, insolito l’errore di Leo

c GOL! 11’ Messi trasforma un rigore concesso

su di lui per fallo di Antonini. L’azione era nata da uno sbaglio colossale di Mexes

c GOL! 33’ Catena di gioco diagonale

Le sequenze del secondo rigore assegnato al Barcellona: Nesta trattiene Busquets, Puyol fa il blocco, poi il milanista cade sull’avversario

le fasce — trascurate a San Siro perché un 4-3-3 senza centravanti di ruolo non produce cross e dunque non è temibile — è fatale che qualche centrocampista, Nocerino e Seedorf soprattutto, venga risucchiato indietro in nome della densità nella zona calda, mentre Abate e Antonini sono costretti a un pic-nic decentrato con Cuenca e Alves. Il regalo In questo modo Guardiola spettina ciò che l’aveva disturbato a San Siro, l’ordine delle due linee di contenimento rossonere. Tanta insalata tattica viene condita col solito scopo, creare le condizioni di tempo e soprattutto di spazio per esaltare le scorrerie di Messi; il quale in partenza gode di una

Lo score di 17-2 nei tiri in porta impedisce di attaccarsi a un episodio Il Barça merita. Però sarebbe stato bello giocarsi la ripresa dall’1-1

MILAN 73%

TIRI FUORI

IIIIIIIII BARCELLONA 9

BARCELLONA 85%

I

BARCELLONA 8

MILAN 1

SECONDO TEMPO 4’ Punizione di Xavi appena fuori

c GOL! 8’ Penetrazione centrale di Messi, il tiro è rimpallato da Mexes sui piedi di Iniesta che da sinistra fissa il 3-1 14’ Colpo di testa fuori di Boateng da calcio d’angolo

Robinho-Ibrahimovic-Nocerino, il piede del rossonero non trema

16’ Robinho calcia su Valdes in uscita, ma l’arbitro aveva fermato l’azione per fallo di mano

c GOL! 41’ Rigore per trattenuta di Nesta su

24’ Messi libera Thiago, diagonale fuori

finale di Antonini mandi Messi gambe all’aria. Il rigore è ineccepibile, il vantaggio del Barça arriva di buon’ora.

riconquista della palla del Barça è sempre un’impresa, ma la catena Ambrosini-Nocerino funziona, Ibra va a prendersi i lanci lunghi cercando di guadagnare tempo per gli inserimenti, se Boateng e Robinho fossero al top — non lo sono — ci sarebbero le condizioni per il blitz. Che infatti riesce a Nocerino, ed è una pena considerare che la vera partita del Milan duri appena 8’ per i motivi già raccontati. Dal 3-1 in poi non c’è più gara, il Barça va molto più vicino al quarto gol di quanto i rossoneri vedano il 3-2, ma è giusto che il punteggio rimanga su dimensioni umane. Il Barça è più forte, l’ha dimostrato in quattro partite: ma ha battuto il Milan, non l’ha demolito.

Busquets, Messi trasforma il 2-1

libertà che si concretizza in un sinistro respinto da Abbiati (5’, e poteva andar peggio), un diagonale appena fuori da posizione ultrafavorevole (7’, ed è un’amnistia) e dall’azione che porta al primo rigore, che non è champagne catalano ma un sacco di carbone milanista. Mexes perde un pallone banalissimo in fase di ripartenza, poco prima della linea di metà campo, e lo sprint con Messi per ripigliarlo è sproporzionato ai limiti del grottesco. L’argentino se la fila in diagonale fino ad Abbiati, ma questa per lui non è serata di tiro: l’assist a Xavi è talmente generoso da sorprendere lo stesso regista, si crea in area una situazione da «Holiday on ice» perché tutti sono presi in contropiede, peccato solo che la scivolata

clic PER IL SECONDO ANNO SEMIFINALI CHAMPIONS SENZA LE ITALIANE Per il secondo anno consecutivo, non ci saranno squadre italiane nelle semifinali di Champions League. Nel 2010-11 l’ultima squadra eliminata fu l’Inter, sempre nei quarti, contro lo Schalke 04. Quest’anno, ai quarti, si è invece fermata la corsa del Milan. Nel 2009-10 l’Inter di Mou vinse la Champions superando in finale il Bayern Monaco.

L’illusione Considerato che la

missione Camp Nou era rivolta all’1-1, poco male. Il Milan evita saggiamente di sbilanciarsi subito alla ricerca del pari, subisce in apnea una decina di minuti di palleggio blaugrana, ma neanche questo è un Barça millesimato, come non lo era quello di San Siro. In altri momenti i rossoneri andrebbero in asfissia; qui invece, sopravvissuti a un breve temporale grazie all’abilità di Nesta di sporcare mille traiettorie di passaggio, mettono il naso fuori e, vedendo che non piove granché, si fanno avanti con coraggio. Battere la fase di

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LA GAZZETTA DELLO SPORT

MERCOLEDÌ 4 APRILE 2012


MERCOLEDÌ 4 APRILE 2012

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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CHAMPIONS RITORNO QUARTI ZLATAN IBRAHIMOVIC 30 anni attaccante

la delusione IBRAHIMOVIC

TIRI IN PORTA

Maledizione Zlatan «Ora capisco perché Mou qui s’infuria»

0 TIRI FUORI

0 DRIBBLING

0 PASSAGGI

15 PALLE PERSE

Lo svedese fallisce un’altra missione Champions: al Camp Nou non ha mai tirato. Poi attacca: «Il secondo rigore non c’era. Sembra che la Uefa voglia far vincere la Coppa al Barça» DAL NOSTRO INVIATO

ALESSANDRA BOCCI twitter @picobocci BARCELLONA

Schiacciare il tasto pausa non si può. Il giocatore da playstation Leo Messi è il più forte anche nel mondo reale, dove non esistono tasti e dove i replay al massimo sono quelli che ti fanno rivedere i falli da rigore e magari ti lasciano l’amaro in bocca. Nel mondo reale, che per lui è uguale a quello virtuale, Messi si avvia a vincere altri cento Palloni d’oro e forse qualche altra Champions League. Il resto del calcio insegue. Ibrahimovic chiude il suo trentesimo anno ancora a un quarto di finale. Con nessun club italiano è andato oltre. Terza maglia, stessa storia, ma lui non ci sta. «Ho capito perché Mourinho si lamenta ogni volta che viene qui. Se l’ar-

grande partita giocata all’andata contro l’Arsenal: fu il migliore in campo e sembrava essersi staccato di dosso le scorie. Come il Milan, che quella sera mise da parte i gol che servivano per passare almeno gli ottavi di finale, impresa che non riusciva dal 2007. Poi il naufragio di Londra, le critiche alla tattica scelta, il sorteggio che metteva lui e il Milan davanti ai campioni del mondo, lo 0-0 rabbioso di San Siro. Infine la serata di ieri, il ritorno al Camp Nou sfiorato nei gironi a settembre (era fuori per infortunio). E un’altra serata passata a rincorrere il sogno e quel ragazzo alto la metà di lui. Quello per il quale Guardiola gli disse: «Lui è l’unico titolare. Se vuoi la certezza di essere titolare, vai». Così almeno raccontano a Barcellona, dove Guardiola è un mito, e Messi il suo profeta.

17 FALLI FATTI

1

Collezioni Ibrahimovic ha segui-

ASSIST

to il consiglio ed è tornato a casa, dove ha trascinato un’altra squadra a un altro scudetto e dove continuerà a rincorrere qualcosa che gli sfugge. Il bottino di una carriera intera resta per ora fermo a 29 reti in 90 partite europee. Quando ha cominciato, segnando alla Juve con la maglia dell’Ajax (era il 2004) Ibrahimovic probabilmente non immaginava di andare poi tanto a rilento. Era considerato l’erede di Van Basten. Predicevano per lui un futuro a base di Palloni d’oro. Il futuro è arrivato e in parte passato, ma Ibra resta a bordo. Finché ci sarà quella balena chiamata Champions League, continuerà a navigare e cercare. Mourinho lo ha invitato a Madrid, ma lui tante volte ha detto che vuole restare in Italia.

1 FUORIGIOCO

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Tutta la delusione di Zlatan Ibrahimovic, 30 anni, 5 gol in questa stagione di Champions AP

clic HA VINTO 9 CAMPIONATI NAZIONALI TRA OLANDA, ITALIA E SPAGNA MA IN COPPA NEMMENO UNA FINALE Da dieci anni chi ha Zlatan Ibrahimovic vince il campionato nazionale, almeno sul campo: lo svedese ha cominciato con l’Ajax nel 2001-02, poi ha proseguito con la Juventus (anche se i suoi due scudetti bianconeri sono stati cancellati dalla giustizia sportiva: uno revocato, l’altro non assegnato), con l’Inter, con il Barcellona e infine con il Milan. Per un totale di nove scudetti. E con i rossoneri è in testa anche in questa stagione. La Champions però resta inaccessibile. Nella massima competizione europea, infatti, Ibra al massimo ha raggiunto le semifinali, e una volta sola, con il Barcellona, perdendo contro l’Inter.

Ottavi 2008-09 Inter-Manchester United La prima Inter di Mourinho esce contro il Manchester United (0-0 e 0-2): per Ibra 5 in pagella all’andata e al ritorno

Ritorno a casa Sabato si torna alla normalità del campionato, dove Ibra gioca in relax («I campioni siamo noi, lo scudetto lo vinciamo ancora»). Macina record su record e sembrava la volta buona per sbloccarsi anche in Europa. Era la sera giusta, ma le occasioni ormai non si contano più e alla fine diventano tutte sbagliate. Ibrahimovic comincia con una scampagnata in area che si conclude con le gambe attorcigliate, prosegue con tanti tentativi rimasti a metà. Non tira mai in porta, il capocannoniere della Serie A. Offre una palla dorata a Nocerino che la trasforma nel provvisorio pareggio, e un paio di volte cerca di mettere altri compagni in condizione di segnare. Ma l’area del Barça per lui è una terra straniera, come altre volte è successo. In Europa Ibra scopre un’altra dimensione. Una dimensione dove il successo è, per l’appunto, virtuale. Numeri e emozioni In questa sua annata di Champions restano 5 gol segnati in 8 partite. Resta la

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bitro ha fischiato il secondo rigore per il Barça allora doveva dare rigore anche al Milan per il fallo su di me. Sembra che la Uefa voglia far vincere la Champions al Barcellona». Questa volta Zlatan se ne va dalla Champions con una rabbia diversa.

Tra Barcellona e milanesi mai sufficiente quando va fuori

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In Italia ha giocato con tre club diversi e non è mai andato oltre i quarti di finale In questa stagione 5 gol in 8 partite di Coppa, ma la media continua ad abbassarsi

story

Semifinali 2009-10 Barcellona-Inter Ibra passa al Barcellona, ma esce proprio contro l’Inter (1-3 e 1-0): 5 e 4,5 i suoi voti in pagella

Ottavi 2010-11 Milan-Tottenham Zlatan è al Milan, ma fatale è il Tottenham (0-1 e 0-0): lo svedese prende 5,5 all’andata, 4,5 al ritorno

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Zlatan Ibrahimovic ha sempre preso un’insufficienza (compreso il 5 dell’andata con il Barça) quando le sue squadre sono state eliminate dalla Champions. Anche col Barcellona che ha vinto 2 Champions in 3 anni e ha fallito proprio quando c’era lui, eliminato dall’Inter. Che Zlatan aveva lasciato «per vincere la Champions». Sì, proprio.


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MERCOLEDÌ 4 APRILE 2012

CHAMPIONS RITORNO QUARTI le Pagelle

DI SEBASTIANO VERNAZZA

BARCELLONA XAVI NON SPLENDE, MA NON SBAGLIA. BUSQUETS DIFENSORE AGGIUNTO 6,5 7,5 h il migliore Messi

6,5

L’allenatore Guardiola

Per un tempo insolito Barça, con Messi mono-punta e con strano sistema 3-5-1-1. A tratti Barcellona in soggezione. Poi l’arbitro ha fischiato il secondo rigore, di una fiscalità che rasenta la politica, e la strada si è messa in discesa.

Bene, bravi e complimenti, ma c’è stato bisogno dell’aiutino (il secondo severo rigore)

Due gol su rigore: anche il tiro dal dischetto è un’arte che fa curriculum. Due penalty uguali e diversi: tutti e due angolati, ma uno a destra e l’altro a sinistra. Poi la solita sfilza di discese e il tiro da cui nasce la rete di Iniesta.

s.v.

6,5

6

6

6,5

6,5

6,5

6,5

6

6,5

5,5

s.v.

Valdes

Dani Alves

Piqué

Mascherano

Puyol

Xavi

Busquets

Iniesta

Cuenca

Fabregas

T. Alcantara

Keita

Il suo «non voto» costituisce forse la vera motivazione dell’eliminazione del Milan. Non fa una parata seria e non lo si può crocifiggere per il gol di Nocerino. In 180 minuti un unico intervento, all’andata su Ibrahimovic.

Martellone di fascia destra, rompiscatole di spessore e con tale faccia tosta che chiede un rigore francamente inesistente (due non bastano, caro Dani?). Continuo su e giù a logorare Antonini.

Come all’andata, si spende su Ibrahimovic. Non una marcatura a uomo, ma qualcosa che gli assomiglia. E’ lui, dei tre dietro, che per stazza e statura si accolla lo svedese. Agevolato dal fatto che in Europa spesso Ibra si marca da solo. (Adriano s.v.)

S’appisola in basso a destra e tiene in gioco Nocerino per l’1-1 milanista. Errore importante, che ci costringe ad abbassargli il voto da 7 a 6. Perché per il resto è il solito Mascherano tutto anticipo e senso della posizione.

Fa a spallate con Boateng, si danna di qua e di là. Ci prova in acrobazia davanti ad Abbiati. Tagliato fuori nell’azione del gol di Nocerino, ma in questo frangente non ci sembra lui il più colpevole. Reattivo in più di un’occasione.

Non sta bene, dicono. Fastidi muscolari. Splendente non è, però alla fine si consultano le statistiche e si scopre che il dottor Xavi vanta il 93 per cento di passaggi positivi. E va pure vicino al gol con tiro sminato da Abbiati.

Specie di difensore aggiunto, di libero «davanti» e non «dietro». Coinvolto come tanti nella dinamica dell’1-1 rossonero, però — in generale — se non ci fosse Busquets il Barça sarebbe parecchio vulnerabile.

Diciamolo: l’arrivo di Fabregas gli ha tolto luce. Non è più al centro della vetrina. Lo hanno spostato di lato, a sinistra, dove è meno vistoso. Se lo cerchi, però, trovi l’Iniesta di sempre, quello che sotto porta non perdona: suo il 3-1.

E’ la novità di serata. Guardiola lo sistema largo sulla fascia mancina, con funzioni anti-Abate. Lui serve una gran palla a Fabregas, ma non ce la fa a tappare il buco su Nocerino. E’ giovane e promette abbastanza bene.

Fa un po’ impressione vedere Fabregas là davanti, però questo Barcellona di Guardiola si diverte a confondere ruoli e idee. Mascherano in difesa, Fabregas «assistente» di Messi. Il piede è notevole e Cesc non sfigura per nulla.

Gli capita una bella occasione: si trova solo davanti ad Abbiati e però si incarta e tira in tribuna. Niente di grave, ma è uno sbaglio che pesa nella valutazione della sua mezz’oretta.

In panca ed è curioso, perché in questa stagione nelle altre partite col Milan era sempre partito titolare. Gioca alla fine, quando il risultato è blindato e al massimo si cerca qualche regolamento di conti.

MILAN ABBIATI FA LE PARATE CHE DEVE, MEXES CHE BRUTTO ERRORE

6

l’allenatore Allegri

7 h il migliore Nocerino

Con i giocatori che ha, e nelle condizioni in cui i medesimi sono, ha fatto fin troppo. Ha tenuto testa all’immenso Barcellona. Qui al Camp Nou però il Milan ha tirato in porta un’unica volta (il gol di Nocerino) e questo qualcosa significa.

In gol al Camp Nou, in un quarto di finale di Champions! Dedicato a chi, come noi, lo sottovaluta. Troppo facile salire adesso sul carro, così gli applausi glieli facciamo dal marciapiede. Rete che è impasto di freddezza e precisione. Bravo.

6

Per un tempo riesce a far salire la pressione al Barcellona. Ma il rigore-bis fa saltare il banco.

6,5

6

7

5

5,5

6

5

5,5

6

5,5

6

s.v.

Abbiati

Abate

Nesta

Mexes

Antonini

Ambrosini

Seedorf

Boateng

Ibrahimovic

Robinho

Aquilani

Pato

Fa le parate che deve, per i miracoli si sta attrezzando. Vogliamo dire che non è un para-rigori, anche se sul primo penalty va vicino all’impresa. Bello un tuffo su angolato tentativo di Xavi. Coraggioso nelle uscite basse.

Guardiola, a sorpresa, piazza Cuenca largo a sinistra, per allargare il gioco e per tenere basso Abate. Un segno della considerazione di Pep per l’esterno milanista, protagonista di una partita dignitosa, anche se la condizione non è al top.

Una serie di grandi interventi, spalmati su 90 minuti. Il rigore provocato non è una macchia: è vittima di uno dei penalty più severi della storia, roba che soltanto una cartella esattoriale di Equitalia ti fa imbestialire uguale.

Commette il peccato originale. Il suo cincischiare con Messi — che spiana l’autostrada per il primo dei due rigori — equivale a mangiare la mela nel paradiso terrestre: logico che qualcuno lassù si incavoli e ti spedisca dritto all’inferno.

Maledetto sia Mexes (si fa per dire) che con la dormita su Messi apre il rubinetto dell’azione che porta al primo rigore. Antonini ci casca dentro come una pera matura. Non capisce in che razza di casino è finito e tira giù il Pallone d’oro.

Non appariscente come all’andata, quando sembrava il generale Custer contro gli indiani, ma non ha paura, non si risparmia e mette le gambe tra i sofisticati ingranaggi del Barcellona. Alla sua età di più è difficile chiedergli.

La testa vorrebbe, ma la gamba non può. Seedorf sotto ritmo, con riflessi rallentati causa anni sul groppone. Stavolta la sua attitudine alle grandi sfide non basta. Esce dopo un’ora, tra gli applausi del Camp Nou (e ti credo, si potrebbe malignare).

I Principi non se la passano granché bene. Quello dell’Inter (Milito) si è un po’ ripreso. Quello del Milan, il Boa, vivacchia alla ricerca della forza perduta. Al Camp Nou, come a San Siro, «Prince» anonimo, senza spunti di rilievo. Sostituito.

Il perfetto assist per Nocerino. Prima e dopo, il solito euro-Ibra che non vede la porta. Perché questo è il punto: tu sei Zlatan e noi non siamo nessuno? Ok, allora ci aspettiamo che tu in Champions sia decisivo. Sennò il concetto si rovescia.

C’è lui al principio del Noce-gol, ma le sue buone azioni finiscono qui. Come a Catania a un certo punto si trova lanciato verso la porta avversaria: stavolta non c’è Marchese sulla linea, stavolta lo murano portiere e arbitro (che gli fischia un mani).

Piglia il posto di Seedorf e non è che ieri sera ci volesse molto a comportarsi meglio dell’olandese. Entra sul 3-1, a buoi scappati dalla stalla, e rende più dinamica la mediana rossonera. Lui, che in grandi condizioni non è.

Un quarto d’ora scarso, il tempo di rendersi conto che neppure i dottori americani hanno fatto il miracolo. Pato fragile. Col senno di poi, pessima idea quello di portarlo ed esporlo a una figura così. (Maxi Lopez s.v.)

TERNA ARBITRALE: KUIPERS 5,5, Dà l’impressione di stare coi più forti e il rigore bis fa discutere. Van Roekel 5,5 - Zeinstra 6

NUMERI E CURIOSITA’ L’ARGENTINO E’ IMPRESSIONANTE, IL BRASILIANO NON INCIDE

IL CONFRONTO AI RAGGI X

Messi è ovunque: 108 tocchi Robinho dorme: nessun tiro ANDREA SCHIANCHI

Impressionante per numero di palloni toccati e per qualità. Messi entra in azione 108 volte, nessuno raggiunge questa quota: ciò significa che, perlomeno in questa sfida contro il Milan, l’argentino è il vero regista della squadra di Guardiola. Tutto ruota attorno a lui, i centrocampisti si appoggiano per poi ricevere il pallone indietro o per innescare la sgommata decisiva, gli esterni cercano Leo per utilizzarlo come catapulta. In un modo o nell’altro il Pallone d’Oro è sempre al centro della manovra. Lo testimoniano anche gli 8 tiri effettuati, i 52 passaggi positivi (solo 5 quelli sbagliati!), le 11 sponde fatte per i compagni, i 5 dribbling riusciti.

Assenza Il milanista che tocca più volte

il pallone è Ambrosini: 77 tocchi. Restano molto isolati gli attaccanti che non vengono mai coinvolti. Sono 53 i tocchi di Ibrahimovic e addirittura 41 quelli di Robinho. Peraltro, quando i due sono entrati in azione, il Milan è riuscito a rendersi pericoloso: pensiamo ovviamente al gol di Nocerino che resta l’unico tiro in porta dei rossoneri nell’arco della partita. A parte quel ghirigori che è stato la scintilla per l’1-1 di Nocerino, tuttavia, Robinho non ha inciso: nessun tiro (né in porta, né fuori), nessun cross effettuato, nessun assist, nessun lancio riuscito, 2 contrasti persi. Decisamente poco presente nella partita, il brasiliano che rimane in campo per tutti i 94 minuti. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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CHAMPIONS RITORNO QUARTI DI FINALE

11’ primo tempo Messi su rigore sblocca il risultato Lo 0-0 si sblocca all’11’ del primo tempo: Antonini atterra Messi in area e lo manda sul dischetto. L’argentino, già a segno su rigore a San Siro nella partita della fase a gironi, sceglie l’angolo alla destra di Abbiati: il portiere rossonero intuisce la direzione ma il pallone calciato da Messi è troppo angolato ed è impossibile arrivarci AP

Allegri rigor-no «A loro due regali Uno è stato nostro l’altro dell’arbitro» «Questa sconfitta non inciderà sul campionato se giocheremo da Milan»

41’ primo tempo L’argentino colpisce ancora dagli undici metri Dopo il pareggio di Nocerino al 33’ (che varrebbe la qualificazione per il Milan), il Barcellona torna avanti con il discusso rigore assegnato dall’arbitro Kuipers per la trattenuta di Nesta su Busquets. Messi torna sul dischetto e stavolta sceglie di cambiare angolo, incrociando con il sinistro. Abbiati è spiazzato, doppietta per l’argentino del Barcellona LAPRESSE DAL NOSTRO INVIATO

MARCO PASOTTO BARCELLONA

La sensazione più sgradevole che probabilmente attraversa la mente di Massimiliano Allegri al termine della partita è quella di averli agevolati, mettendoli in discesa dopo soli dieci minuti. Il Barcellona non ne aveva bisogno. Forse questo è il rimpianto più grosso. Sono flash di campo, frammenti di partita che però non tolgono la realtà di base: sebbene dalle quattro gare stagionali contro i catalani il Milan di Allegri tutto sommato non esca così a pezzi come molti si attendevano, il divario fra le due squadre resta netto ed evidente. Il tecnico rossonero nelle settimane scorse aveva giustamente parlato di ciclo. Per tornare ai massimi livelli europei occorrono lavoro, progettazione, investimenti e soprattutto ricavi. Tutte cose per cui occorre del tempo, che Allegri ha individuato in 2-3 anni. Tutta esperienza E allora per

adesso occorre buttar giù il bicchiere rimasto mezzo pieno: rispetto alla scorsa stagione, nell’ottica di questo progetto in fa-

se di crescita, il Milan ha fatto un passo avanti. E in fondo, seppur col minimo sindacale, anche Allegri ha compiuto la prima delle due missioni affidate in estate da Berlusconi e Galliani: fare meglio della scorsa stagione in Champions e bissare il campionato. Certo, ci si può appigliare alla sfortuna nel sorteggio: con altri avversari il Milan magari adesso sarebbe in semifinale, ma aver affrontato quattro volte la squadra più forte del mondo aiuta a capire il percorso da affrontare per provare a colmare il divario nel più breve tempo possibile. Prospettive A fine gara Allegri

si presenta in sala stampa aggredito dai rammarichi: «Un rigore l’abbiamo regalato noi, un altro l’ha quasi regalato l’arbitro. Il Milan esce a testa alta. Dopo l’1-1 la sensazione era che avessimo la possibilità di passare il turno, il Barcellona aveva pressione addosso. Ai ragazzi non posso rimproverare niente». La «road to Munich», quella strada che porta a Monaco di Baviera e campeggia sui maxi-pannelli davanti a ogni stadio della Champions, si interrompe qui. Ma Allegri si ritiene

soddisfatto: «Il Milan quest’anno ha disputato un’ottima Champions e il prossimo anno sarà molto più competitivo. Da questa coppa usciamo bene in prospettiva futura, a testa alta, con la consapevolezza di aver fatto un passo in più rispetto alla scorsa stagione. I quarti di finale erano l’obiettivo minimo fissato dal club».

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Da questa coppa usciamo bene in prospettiva. I quarti erano l’obiettivo minimo MASSIMILIANO ALLEGRI / 1 ALLENATORE MILAN

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Abbiamo perso molte palle in uscita nei primi minuti sbagliando alcuni passaggi MASSIMILIANO ALLEGRI / 2 ALLENATORE MILAN

Niente ripercussioni Allegri ri-

percorre la partita e ripensa agli errori dei suoi. Alcuni molto evidenti, brutti segni in vista dello sprint finale, ma il tecnico spiega di avere molte certezze nella lotta per lo scudetto: «Sono sicuro che questa sconfitta non inciderà minimamente in campionato, non lascerà strascichi: se giocheremo da Milan

difficilmente perderemo la testa della classifica». Ma occorrerà diminuire gli sbagli. «Abbiamo perso molte palle in uscita nei primi minuti, sbagliando alcuni passaggi e le misure di alcuni di essi. Mi sarebbe piaciuto giocare il secondo tempo in modo diverso, ma il secondo rigore dato con troppa facilità ha creato nervosismo. È giusto che passino loro perché sono più forti e hanno vinto, ma è un peccato perché per il Barcellona la partita si poteva complicare. Abbiamo provato a riaprire la partita fino alla fine e non ci siamo riusciti. Non abbiamo reagito dopo il 2-1? È difficile dopo aver subito un rigore a due minuti dalla fine del tempo. Comunque erano e restano i favoriti per vincere la Champions. Ora noi dobbiamo pensare al campionato». Adesso il Milan deve fare tesoro dell’unico aspetto positivo che arriva dall’eliminazione: tutte le energie, fisiche e mentali, possono essere finalmente indirizzate verso un unico obiettivo. Perché se il Milan in formato europeo è ricoperto da due dita di polvere, quello tutto italiano ha intenzione di continuare a luccicare. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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I NUMERI

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prima euro-rete per Nocerino che ieri ha giocato la sua diciottesima partita europea, la numero 10 in Champions League. E’ la sua decima rete stagionale, le altre tutte in campionato. Nocerino è l'unico giocatore che ha preso parte a tutte e dieci le partite del Milan nella Champions 2011/12

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i minuti di astinenza dal gol in Champions League per il Milan tornato in gol con Nocerino al 32' del primo tempo. L'ultima rete era quella di Ibrahimovic a chiudere Milan-Arsenal 4-0 del 15 febbraio scorso

8’ secondo tempo Iniesta fissa il risultato All’inizio del secondo tempo il Barcellona mette al sicuro il risultato e la semifinale di Champions. Penetrazione al centro di Lionel Messi, il tiro è rimpallato da Mexes proprio sui piedi di Iniesta che da sinistra tira e fissa il risultato sul 3-1. Niente da fare per i rossoneri, che dopo il secondo rigore erano calati psicologicamente e avevano perso mordente REUTERS

Barbara: «La gara decisa dall’arbitro» Galliani via furioso Nesta spiega: «Puyol mi ha fatto fallo» DAL NOSTRO INVIATO

FABIANA DELLA VALLE BARCELLONA

Forse non si sentiranno perseguitati, ma penalizzati di sicuro sì. Milan e arbitri è un incrocio pericoloso di questi tempi: due partite in quattro giorni, una in campionato e l’altra in Champions, e alcuni episodi che hanno fatto arrabbiare i rossoneri. Dopo il gol fantasma di Robinho a Catania, ecco i due rigori che hanno spalancato al Barcellona le porte della semifinale. I rossoneri non hanno gradito l’arbitraggio di Kuipers: il secondo rigore, quello di Nesta su Busquets, è sembrato eccessivo, tanto che al-

l’intervallo qualcuno dello staff ha fatto dell’ironia: «Qualche cambio? Sì l’arbitro», si è sentito rispondere l’inviato di Premium Calcio. Il pensiero del Milan è tutto racchiuso nelle parole di Barbara Berlusconi: «E’ una serata amara. Il direttore di gara forse ha condizionato la gara con decisioni discutibili. Complimenti comunque a questo Barcellona, che dimostra sempre grande forza e qualità». La storia si ripete Il Milan era reduce dal pari discusso di Catania e da quel gol non convalidato a Robinho che avrebbe avuto come conseguenza la vittoria. Ma se i rossoneri speravano di disintossi-

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carsi in Europa dalle polemiche arbitrali si sbagliavano: perché alla fine la forza e la qualità del Barcellona non si discutono, ma anche al Camp Nou la squadra di Allegri si è sentita maltrattata da chi dirigeva la partita. «Io ho tenuto Busquets ma ho subito un blocco da Puyol, quello era fallo. L’arbitro ha fischiato prima che venisse calciata la palla. Poteva fare molto meglio», ha raccontato Alessandro Nesta, protagonista dell’episodio incriminato. «Il secondo penalty è stato dato con troppa facilità — ha aggiunto Massimiliano Allegri — e in quel momento ha creato nervosismo. Nel primo tempo ci abbiamo messo del nostro sul primo rigore, poi è arrivato l’altro: non è il caso di dare al Barcellona un vantaggio del genere». Quanta tensione Adriano Galliani invece ha chiuso la serata in silenzio. L’a.d. rossonero aveva vissuto una vigilia double face: tranquillo lunedì nonostante il ritardo aereo, sempre più nervoso man mano che s’avvicinava la partita. «Oggi niente cravatta, sono in vacanza», aveva scherzato lasciando il Camp Nou dopo la rifinitura. La giornata di Galliani era iniziata con l’abituale pranzo col presidente del Barcellona, Sandro Rossel. I due hanno mangiato all’«Indret del Semon», una prestigiosa salumeria, e per poco non hanno incrociato Johan Cruijff, che era andato lì per fare la spesa. Poi il numero due del Milan aveva cominciato a sentire la tensione, tanto che poco prima del via è stato pizzicato dalle telecamere mentre faceva avanti e indietro nervosamente nel tunnel. Però tutti in casa Milan sapevano che eliminare i migliori del mondo era una specie di mission impossibile. Il Milan esce con la consapevolezza di aver comunque tenuto testa agli extraterrestri blaugrana. Adesso la Champions League va metabolizzata e dimenticata in fretta: c’è ancora uno scudetto da conquistare. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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HANNO DETTO

S Antonini «Il secondo rigore ci ha tagliato le gambe. Adesso abbiamo un obiettivo importante che è il campionato»

S Nesta «Io tengo Busquets ma poi subisco un blocco da Puyol, quello è fallo. L’arbitro ha fischiato prima che fosse calciata la palla»

S Ambrosini «Certo che ci vuole coraggio a prendere una decisione del genere, per un rigore, in un quarto di finale di Champions»


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CHAMPIONS RITORNO QUARTI LE ULTIME OTTO GIORNATE DI CAMPIONATO

E ora non resta che il veleno scudetto 3 gare in 8 giorni per respingere la Juve Fuori dalle coppe, i rossoneri devono concentrarsi sulla priorità della stagione Allegri avrà forze fresche come Boateng e un calendario che non è proibitivo DAI NOSTRI INVIATI

FABIANA DELLA VALLE MARCO PASOTTO BARCELLONA

Ibrahimovic e Robinho seguono i giocatori del Barça all’uscita dal campo dopo la sconfitta AFP

Game over. L’avventura europea del Milan è finita dov’era iniziata. Sette mesi dopo il 2-2 del Camp Nou, si chiude un capitolo e restano i rimpianti. Ma anche una consolazione: adesso i rossoneri avranno

meno impegni e potranno concentrarsi esclusivamente sul campionato, che a questo punto resta l’unico obiettivo stagionale. E il Milan stavolta non può permettersi di fallire. Priorità tricolore D’altronde era stato così fin dall’inizio: al di là delle dichiarazioni di facciata («Siamo il Milan e dobbiamo lottare su tutti e tre i

fronti, non si può scegliere tra campionato, Champions e Coppa Italia», è sempre stato lo slogan societario) i rossoneri hanno sempre considerato lo scudetto una priorità. Perché anche se la Champions è il trofeo più prestigioso e il Milan ha da sempre una vocazione europea (come dimostrano le sette Coppe dei Campioni conquistate), questa squadra

Pato si rompe ancora Calvario infinito il «papero» esce dopo 14 minuti E’ il quattordicesimo stop in 27 mesi Allegri: «Sono preoccupato per questo ragazzo che non esce dagli infortuni» DAL NOSTRO INVIATO

ALESSANDRA BOCCI BARCELLONA

Quattordici minuti per registrare l’infortunio numero 14 in 27 mesi. Tanti sono i guai fisici subiti da Pato dal gennaio 2010: in pratica uno ogni sessanta giorni o poco meno. E i quattordici minuti di ieri sono la cosa più bizzarra e amara di un quarto di finale che si è svolto come in fondo era stato scritto. Il tentativo andato a vuoto di rimettere in campo il giocatore che a settembre aveva entusiasmato con un gol proprio qui al Camp Nou, è una nota negativa che va oltre l’eliminazione da questa Champions League. Il Milan sta cercando di ripartire e costruire un nuovo ciclo, e uno dei suoi giocatori più gio-

vani non riesce a mettere i mattoni che servono. «Il fatto che Pato possa essersi infortunato di nuovo sarà un problema. Ha sentito una fitta dietro, dovremo capire di che cosa si tratta», ha detto sconsolato Allegri. «Sono preoccupato per questo ragazzo che da due anni non riesce a uscire dagli infortuni». Per il brasiliano, il gol segnato a Barcellona sette mesi fa resta una delle poche belle foto di questa stagione storta. Vecchia guardia ok Per fortuna

del Milan, ai vecchi leoni non si sono piegate le ginocchia. Massimo Ambrosini e Alessandro Nesta si sono confermati anima di ferro della squadra: Nesta ha la colpa del secondo rigore per la trattenuta su Busquests, Ambrosini non è stato forse all’altezza della partita

clic IN CHAMPIONS LEAGUE IL MILAN NON VINCE DA 6 GARE IN TRASFERTA Il Milan non vince da 6 partite in trasferta in Champions League. Il 23 novembre 2010 superò 0-2 l’Auxerre nella 5ª giornata del girone. Dopo la vittoria in Francia, i rossoneri hanno inanellato una serie di 6 trasferte senza vittorie: 0-0 a Londra col Tottenham negli ottavi Champions 2010-11. In questa stagione: 2-2 col Barcellona, 1-1 col Bate Borisov e 2-2 col Viktoria Plzen nel girone. Poi le sconfitte di Londra con l’Arsenal (3-0) e di ieri sera a Barcellona (3-1).

Barbara Berlusconi, assieme al fratello Luigi, ha seguito la partita del Milan dalla tribuna del Camp Nou AFP

di andata, ma nessuno dei due ha mollato e anzi hanno governato le loro zone di campo con un furore che altrove è mancato. «In questa partita non abbiamo cominciato bene, poi siamo riusciti a recuperare, è stata una partita in equilibrio, c’è stato quell’episodio, non lo so com’è, non lo so». Rigore Ambrosini è il capitano rossonero e non vorrebbe dirlo, perché sa che il Barça sulle due gare ha ampiamente meritato il passaggio del turno, ma alla fine qualcosa sul secondo rigore gli scappa. «E’ sempre il solito discorso, su tutti i campi, ad ogni livello, ad ogni calcio d’angolo, ci sono determinate cose, non c’è uniformità di giudizio. Di sicuro ci vuole coraggio a condizionare in maniera così importante un quarto di finale di Champions Lea-

gue, a prescindere dal fatto che le trattenute ci possono essere e ci saranno sempre». Grande Barça Ma Ambrosini è

equilibrato. «Il Barcellona è la squadra più forte che c’è in circolazione, lo sapevamo e queste partite lo hanno dimostrato ancora una volta. Noi ci siamo giocati le nostre carte, nel secondo tempo abbiamo fatto un po’ pochino, però abbiamo tenuto testa al Barça e usciamo dalla Champions senza grossi rimpianti. Potevamo fare qualcosa di più, nell’arco delle due partite si è vista un po’ di differenza, ma non tanta. Ora ci buttiamo sul campionato con entusiasmo, con la consapevolezza di aver fatto il massimo. E questo quanto meno ci fa tornare a casa non tanto distrutti». © RIPRODUZIONE RISERVATA

il Film Dentro e fuori in poco meno di un quarto d’ora Torna l’allarme

24’ secondo tempo PATO ENTRA AL POSTO DI BOATENG Allegri chiede al brasiliano di cambiare la partita Metà ripresa, sul risultato già compromesso (3-1 per il Barcellona) Allegri gioca la carta Pato. Il brasiliano entra al posto di Boateng per dare più spinta AFP

38’ secondo tempo STOP IMPROVVISO, CAMBIO CON MAXI LOPEZ Dopo 14 minuti è di nuovo infortunio Accade l’inaspettato: Pato si fa di nuovo male. E dopo appena 14 minuti di partita è costretto a lasciare il campo. Allegri lo sostituisce con Maxi Lopez PHOTOVIEWS

VOTA IL NUMERO 1

Messi domina il referendum Gazzetta-Marca Nel referendum «Vota il numero 1 della Champions» c'è poca incertezza: domina Messi. Il sondaggio di Gazzetta.it e Marca.com è arrivato al ritorno dei quarti. Il meccanismo è semplice: ogni mercoledì le due redazioni scelgono i migliori dieci giocatori del turno di Champions, che possono essere votati sul nostro sito da mezzanotte alle 20 di giovedì. Domani riaprirà il seggio virtuale. Dopo nove turni, Messi (Barcellona) è in testa con 93.323 voti. Poi Zanetti (Inter) 33.207 e Callejon (Real) 30.473.


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è stata costruita per essere al top in Europa nel giro di un paio d’anni. Dopo l’eliminazione agli ottavi del 2010-11, in questa stagione l’obiettivo dichiarato era qualificarsi almeno per i quarti, traguardo che i rossoneri non raggiungevano dal 2007 (l’anno del trionfo di Atene). Magari con più fortuna nel sorteggio si poteva proseguire il cammino, invece il

IL NUMERO UNO AIA

Marcello Nicchi, 59 anni ANSA

E Nicchi sentenzia: «A Catania non era gol» ROMA Marcello Nicchi chiarisce, a nome dell’Aia, l’episodio di Robinho: «Non è gol quello del Milan a Catania. Comunque, accettiamo le critiche quando sbagliamo». Il numero uno degli arbitri è intervenuto ieri mattina a Sky Tg24, tornando sulle polemiche dell’ultimo turno di campionato e, quindi, sulla questione dei gol fantasma. «Siamo favorevoli all'arbitro di linea, non saranno gli arbitri ad ostacolare questo progetto». Poi la risposta, secca, alla richiesta di una maggior trasparenza del mondo arbitrale. «Quando gli arbitri parleranno a fine partita? Quando i media saranno maturi come lo siamo già noi». La svolta Ma il cambiamento è possibile. «Gli arbitri sono una squadra - continua Nicchi -, occorre una maggiore serenità in tutto l'ambiente. In futuro se il clima sarà disteso non avremo nessuna difficoltà a parlare dopo le gare. Gli episodi che hanno determinato tutto questo nervosismo mi fanno pensare che ancora il mondo sportivo non è maturo. C'è bisogno di farla lunga ancora per mesi?». Per Nicchi c'è una grande differenza tra il gol di cui si è lamentato il Milan contro la Juventus e quello di Catania. «Su quello di Milano c'è poco da discutere: è un errore che abbiamo visto tutti. Quello è un errore, anche grossolano, sul quale la prima cosa che abbiamo fatto è stato studiare come sia potuto accadere. Nel secondo parliamo di niente, perché nessuno ha potuto e può dimostrare che fosse gol». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Milan ha trovato sulla sua strada di nuovo il Barcellona, come nel girone, ma la stagione europea resta comunque positiva. Vietato sbagliare Adesso però bisogna blindare lo scudetto, che a otto giornate dalla fine è tutto tranne che in cassaforte. Perché la Juventus non molla: i bianconeri hanno approfitta-

1 Il gol di Muntari non visto dall’arbitro contro la Juventus 2 Ibrahimovic segna e il Palermo va k.o. 3 La rete fantasma di Robinho contro il Catania

to del pareggio rossonero a Catania per portarsi da -4 a -2. Sulla carta il Milan non ha un calendario proibitivo (a parte il derby alla penultima giornata) ma le prossime due settimane saranno comunque impegnative, perché il turno infrasettimanale di campionato costringerà i rossoneri a giocare tre gare in otto giorni: sabato la Fiorentina in casa, marte-

dì il Chievo a Verona e il 14 aprile a San Siro con il Genoa. Dopo l’1-1 di Catania il Milan non può permettersi di perdere altri punti se non vuole correre il rischio di farsi scavalcare in classifica dalla Juve. Sabato i bianconeri andranno in trasferta a Palermo, dove la squadra di Allegri ha passeggiato, ma le insidie maggiori potrebbero nascondersi dietro

la serie di gare utili che si è interrotta ieri. Il Milan, tra campionato e coppe, non perdeva dal 6 marzo: 3-0 contro l’Arsenal in Champions. Poi sono arrivati tre successi e un pari in campionato, un pareggio in Champions col Barca e il 2-2 all’overtime con la Juve in Coppa Italia

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le partite in casa con Lazio e Roma, in corsa per il terzo posto. Dipende tutto da loro Dopo mesi tribolati l’infermeria si è quasi svuotata del tutto e Allegri avrà forze fresche a disposizione come Boateng. Thiago Silva (fermo dal 24 marzo per uno stiramento) sarà assente almeno per altre 4-5 partite, ma Nesta, Mexes e Bonera non lo stanno facendo rimpiangere. Di sicuro la Juventus non mollerà: ha già eliminato i rossoneri dalla Coppa Italia e, nonostante le dichiarazioni low profile, punta forte anche sul tricolore. Sarebbe una beffa per Ibra e soci chiudere la stagione a mani vuote dopo essere stati in corsa su tre fronti quasi fino all’ultimo. Ma il Milan è in testa e vuole restarci. E stavolta ha il vantaggio di essere artefice del proprio destino. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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CHAMPIONS RITORNO QUARTI

Pep: «Dominio totale I rigori? Ce n’era uno per noi a San Siro» Guardiola: «Due anni fa con l’Inter abbiamo avuto poche occasioni, stavolta abbiamo tirato 17 volte» DAL NOSTRO INVIATO

FILIPPO MARIA RICCI BARCELLONA

Pep Guardiola è orgoglioso, per lui e per il Barça è una notte storica e rifiuta qualsiasi valutazione sugli arbitri. Che arrivi da Allegri o da Ibrahimovic. «Abbiamo dominato, abbiamo fatto oltre 30 tiri in porta in due partite. Abbiamo più che meritato la qualificazione». Gli dicono della frase di Ibra, solidale con le lamentele di Mou: «Visti in tv sono due rigori, se tiri la maglia in area gli arbitri fischiano il rigore. E per me quei due sono rigori. Me lo hanno insegnato da piccolo: tiri la maglia, rigore». E ancora sulla partita: «Due anni fa con l’Inter abbiamo avuto poche occasioni, stavolta ne abbiamo avute tantissime, 17 tiri verso la porta al Milan. E a San Siro c’era un rigore su Sanchez che forse poteva portare a una espulsione. Ognuno fa le sue valutazioni». La picconata Ma se ne riparlerà, anche perché dal suo ritiro portoghese Eladio Parames, porta-

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Se tiri la maglia in area è rigore, quelli per me sono due rigori nettissimi

voce di Mourinho, ieri sera ha già tirato fuori il piccone: «Dopo i primi 45’ sappiamo già chi vincerà la Champions!!», ha twittato nell’intervallo. Si sa come la pensa l’allenatore del Madrid sul cammino europeo del Barça. Per il resto, Pep ha rifiutato una valutazione della prova di Ibrahimovic, mandandogli però un regalo avvelenato: «Non posso dire nulla della sua partita, lo deve fare il suo allenatore, però se volete posso parlare della sua prova di due anni fa, contro l’Inter». Touché. E la quinta semifinale consecutiva: «È la forza del cub, è una cosa enorme, checché ne dica Ibra che ora si mette a fare l’amico di Mourinho».

Tanto lavoro Eccolo, Andres: «Abbiamo dovuto lavorare tantissimo per superare una squadra che sapevamo ci avrebbe creato grandi difficoltà. Abbiamo reagito bene al loro gol, ma in generale non ci siamo mai scomposti. Sapevamo che l’1-0 era poco, che un pari con gol ci avrebbe eliminato e l’attenzione è stata sempre altissima. Cinque semifinali consecutive? La prova che stiamo facendo molto bene il nostro lavoro e continuiamo ad avere la stesa ambizione, la stessa voglia di andar lontano e conseguire obiettivi. L’idea di tornare a Stamford Bridge mi piace, ma vediamo se il nostro avversario sarà davvero il Chelsea. L’importante è essere in semifinale».

Super Messi C’è anche una pic-

cola soddisfazione antimadridi-

sta: nella storia della competizione la cosa era successa solo una volta, col Real Madrid tra il 1956 e il 1960. Allora c’era Di Stefano, oggi c’è un altro argentino, Leo Messi. Che ieri si è preso un altro paio di record: è il più giovane ad arrivare a 50 gol in Champions League (24 anni e 284 giorni), il terzo, con Altafini (1963) e Van Nistelrooy (2003), a fare 14 reti in un’annata di Champions. C’è una simbiosi, tra Pep e Leo: nella cinquantesima partita europea dell’allenatore, che in 4 anni arriva alla quarta semifinale consecutiva, cosa riuscita solo a Herrera e Del Bosque, il suo giocatore arriva a 51 gol, 26 nelle partite ad eliminazione diretta. Da quando c’è Pep siamo a 196 gol in 208 gare. Numeri assurdi, da squadra intera, non da singolo. Messi ha ancora 11 o 12 partite per andare a caccia dei 67 di Gerd Muller in Europa. Ora ci sono buone chance di andare Stamford Bridge, dove nel 2009 Iniesta segnò il gol decisivo che valse la finale di Roma.

Pep Guardiola, 41 anni, tecnico del Barcellona LAPRESSE

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reti in Champions di Messi in questa edizione, eguaglia il record che José Altafini aveva stabilito con la maglia del Milan nell'edizione 1962-63. Per entrambi le partite giocate sono 9. L'argentino può puntare al record assoluto

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gol alle italiane di Messi, negli otto confronti giocati, tutti realizzati su rigore e tutti e tre al Milan in questa stagione: il precedente nel 3-2 a San Siro della fase a gironi

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reti stagionali di Messi in 56 partite con una media a partita di 1,125

CHIEDEVA 3 MILIONI

Eto’o rinuncia alla causa fatta al Barça

Samuel Eto’o, 31 anni AFP Samuel Eto’o ha ritirato l’esposto che aveva presentato contro il Barcellona per farsi riconoscere una percentuale sulla cifra del suo trasferimento dal club catalano all’Inter nell’estate 2009. L’attaccante camerunese, che l’estate scorsa ha lasciato i nerazzurri per trasferirsi all’Anzhi Makachkala, aveva avviato una causa contro il Barça per avere un compenso supplementare di 3 milioni di euro, cioè il 15 per cento sui 20 milioni che la società blaugrana aveva pagato all’Inter nell’ambito dell’affare Ibrahimovic e che si era rifiutata di corrispondergli: già due anni fa un Tribunale di Barcellona aveva respinto in primo grado la richiesta di Eto’o. La questione è andata avanti fino a ieri, quando lo stesso club catalano ha annunciato di aver ricevuto «dal Tribunale Superiore della giustizia della Catalogna la notifica della rinuncia del giocatore».


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NAZIONALE

Cassano gioca, fa gol e rende felice Prandelli Il rossonero riceve l’idoneità agonistica. poi va in campo con la Primavera e segna su rigore. Uno spiraglio per Euro 2012 ALTRA NOVITÀ

Rossi in campo tra 20 giorni

Antonio Cassano, 29 anni, realizza il suo primo gol dopo aver ottenuto l’idoneità: su rigore a Milanello BUZZI DAL NOSTRO INVIATO

MATTEO BREGA MILANELLO (Varese)

È un foglio giallognolo, senza cifre che rimandano a un compenso. Ma è il «contratto» più importante: quello con la buona salute, tecnicamente il «Certificato di idoneità all’attività sportiva agonistica». Antonio Cassano lo ha ricevuto ieri mattina dopo l’ultima visita ufficiale presso l’Istituto di medici-

na dello sport di Milano nel palazzo del Coni. Ad attenderlo, pochi minuti dopo le 9.30, c’erano Rudy Tavana, il medico del Milan, il professor Emilio Rovelli, direttore sanitario dell’Istituto, e il dottor Maurizio Casasco, presidente della Federazione medico sportiva italiana. La visita Il test è durato poco

più di un’ora: alle 10.38 Cassano è uscito e si è avviato alla macchina senza rilasciare dichiarazioni, ruvido nel contat-

to con i giornalisti ha lasciato il Coni. E per una decina di secondi c’è stata la sensazione che qualcosa fosse andato storto. Poi è intervenuto il dottor Tavana: «Ha superato la visita di idoneità agonistica e da oggi potrà tornare a giocare» — mostrando per un breve istante il foglio giallognolo. La reazione di Cassano va ricercata nella stanchezza, fisica e mentale, per un periodo di tensione psicologica e di impegno fisico per gli esami effettuati (oltre venti in tut-

Sarà un caso o forse il destino aveva già scritto tutto. Nello stesso giorno in cui Cassano ritrova l’idoneità, Giuseppe Rossi (nella foto) torna a svolgere un’intera seduta di allenamento con il suo Villarreal. Pepito già da una settimana era tornato a lavorare in gruppo seppure in maniera frammentaria. Ieri con un tweet («Sono felice di essere tornato») ha di fatto reso ufficiale il suo vero ritorno e adesso inizia a cancellare i giorni che mancano al suo rientro. Dovrebbe tornare nel weekend del 21-22 aprile a San Sebastian contro la Real Sociedad. Un’altra buona nuova per Prandelli.

to). Antonio, finita la visita, aveva chiesto ai medici di poter andarsene da un’uscita secondaria. «Per la prima volta abbiamo stabilito un modello articolato e approfondito di indagine multidisciplinare per affrontare un caso come questo in cui sono coinvolti diversi apparati» — ha commentato il dottor Casasco.

Ecco l’ok Antonio esce dal Coni con il certificato

Di nuovo vita sportiva Alle 12.45

Cassano è arrivato a Milanello dove ha pranzato con il dottor Tavana e Rino Gattuso. Al termine si è concesso un po’ di riposo in camera e alle 15.20 è comparso sul campo centrale tra Strasser e Merkel a ridere e scherzare seduto su una panchina. Poi 100 minuti di seduta con la Primavera fatti di corsa, stretching, scatti e soprattutto partitella. È arrivato anche il gol, su rigore, al giovane Narduzzo. Uno squarcio nella plastilina che aveva sterilizzato la sua quotidianità. «Quando giocherà la sua prima partita lo deciderà l’allenatore» — spiega Tavana, al quale Cassano ha chiesto di restare per seguire l’allenamento. Un modo per ringraziarlo delle cure e dell’affetto dimostrati in queste settimane. Le stesse attenzioni che Silvio Berlusconi, anche sotto forma di battute di spirito, e tutto il Milan gli hanno dedicato. Nazionale La notizia dell’idonei-

tà e la buona condizione mostrata in campo riaprono il discorso Nazionale. Il c.t. Cesare Prandelli conterebbe di portarlo all’Europeo: l’idea sarebbe quella di evitargli lo stage del 23-24 aprile, ma di lasciarlo lavorare a Milanello dove lo andrà a seguire di persona. Insomma, salgono le sue quotazioni anche perché si è allenato molto atleticamente e ora deve solo ritrovare il ritmo partita. © RIPRODUZIONE RISERVATA

L’ultimo step

Visita e via libera Antonio Cassano raggiunge il Coni dove lo attende il medico del Milan Rudy Tavana. All’uscita Cassano non parla, ma c’è il certificato ANSA

CONTO ALLA ROVESCIA PRANDELLI NEI RITIRI DI ATALANTA, CHIEVO E UDINESE. E TIENE L’ATTACCANTE BIANCONERO ANCORA SULLA CORDA

Di Natale all’Europeo? Il c.t.: «Non è sicuro» MASSIMO CECCHINI

Il c.t. azzurro Cesare Prandelli, in visita ieri mattina a Udine, scherza con il centrocampista Giampiero Pinzi e col difensore Maurizio Domizzi, poi a Bergamo nel pomeriggio posa col presidente dell’Atalanta Antonio Percassi e con l’allenatore nerazzurro Stefano Colantuono PFP/BOZZANI

Che Cesare Prandelli sia uomo di grandi obiettivi, lo si capisce anche dalla piega (intelligente) che sa dare a una conversazione incentrata sulla Nazionale. «Dobbiamo riavvicinare la Federazione alla Lega», spiega infatti il c.t. Visto il malinconico braccio di ferro tra i due organismi — che dopo una prima bocciatura ha partorito il solitario stage del 23 e 24 aprile — sarebbe stato meno ambizioso se avesse proclamato senza

«I contatti con gli allenatori servono a far capire lo spirito degli stage» mezze misure che l’Italia va all’Europeo per vincere, e basta. Capire lo spirito L’occasione per parlare è stata la visita di Prandelli (e del suo staff) presso i ritiri di Atalanta, Chievo e Udinese (oggi sarà a Siena). Accoglienza festosa, sorrisi e spiegazioni. «I contatti con gli allenatori servono proprio a far capire lo spirito degli stage che faremo. Saranno giorni di sola didattica e il confronto con i vari tecnici serve proprio per spiegare le modalità di quello che vorrei fare». Attaccanti sotto esame Il c.t. ov-

viamente a Udine non ha perso di vista Totò Di Natale. «L’ho incontrato e l’ho trovato bene. È ancora presto per tirare le somme sulle convocazioni per l'Europeo; per dire che ci sarà al cento per cento bisogna aspettare. Da un anno lo stiamo seguendo ed è considerato. La cosa più importante, però, è la voglia e la disponibilità da parte del giocatore. Lui, comunque, sta avendo una continuità straordinaria». Quello che al momento manca ai lungodegenti Rossi e Cassano (vedi sopra), o agli intermittenti Balotelli, Pazzini, Matri e Gilardino. Insomma, a regime, le buone notizie gli arrivano solo da Osvaldo e Borini (ora ai box). Cuore Atalanta A Bergamo,

invece, per il c.t. (da ex) c’è stato un tuffo nel passato. «Il presidente Percassi e Colantuono stanno facendo un campionato straordinario. Qualche anno fa ho vissuto un’esperienza analoga, partendo da -15 (2006-07 con la Fiorentina, ndr) e per l’Atalanta da neopromossa partire con 6 punti di penalizzazione non era facile. Sono stati bravi. Nerazzurri sotto osservazione? Assolutamente sì». Le orecchie saranno fischiate a Schelotto e Cigarini, anche se in prospettiva post-Europeo. Questo futuro, per ora, può ancora attendere. (collaboraz. Meroi e Meconi) © RIPRODUZIONE RISERVATA

Antonio Di Natale, 35 anni, ha segnato 19 gol in campionato finora. Negli ultimi due anni è stato capocannoniere POLARIS


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CHAMPIONS RITORNO QUARTI BAYERN MONACO OL. MARSIGLIA

2 0

GIUDIZIO 777 PRIMO TEMPO 2-0

Migliori

Taccuino

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TURCHIA

Franck RIBERY

MARCATORI Olic al 13’ e al 37’ p.t.

Chiamatelo Franz, ormai è questa casa sua: impaurito a Marsiglia, nella sua patria e nel suo ex stadio, un leone qui. Fa quello che vuole.

BAYERN (4-2-3-1) Neuer 7; Lahm 7, J. Boateng 6, Badstuber 6, Alaba 6,5; Timoshchuk 6,5, Luiz Gustavo 6,5; Müller 6 (dal 39’ p.t. Rafinha 6), Kroos 7 (dal 22’ s.t. Pranjic 6), Ribery 8; Olic 7,5 (dal 29’ s.t. Gomez 6) PANCHINA Butt, Contento, Robben, Petersen ALLENATORE Heynckes 7

h7

Steve MANDANDA Aveva saltato il primo match per squalifica, si conferma eccellente nonostante i gol: evita che già nel primo tempo il Bayern straripi (foto ANSA).

MARSIGLIA (4-2-3-1) Mandanda 7; Azpilicueta 5,5, Fanni 5, N’Kolou 5,5, Morel 5 (dal 1’ s.t. Amalfitano 5); Mbia 5, Cheyrou 5; Remy 5,5 (dal 18’ s.t. Kaboré 5,5), Valbuena 5, A. Ayew 5; Brandao 5 (dal 29’ s.t. Gignac 5,5). PANCHINA Andrade, Traoré, J. Ayew, Sabo ALLENATORE Deschamps 5

Tifosi razzisti: Porto multato NYON (Svizzera) La Uefa ha multato il Porto di 20mila euro dopo che i suoi tifosi avevano intonato cori razzisti contro i giocatori del Manchester City durante la gara dello scorso 16 febbraio in Europa League vinta dagli inglesi 2-1.

AMMONITI Mbia (M), Alaba (B) per gioco scorretto

La rabbiosa esultanza di Franck Ribery, che compirà 29 anni sabato: ha giocato nel Marsiglia dal 2005 al 2007 AFP

Ribery incanta Il Bayern aspetta Mou in semifinale Il francese inventa i due gol di Olic e stende il «suo» Marsiglia: tedeschi fra le prime 4 DAL NOSTRO INVIATO

PIERFRANCESCO ARCHETTI MONACO DI BAVIERA (Germania)

Sarà una settimana energica, in cui lo spettacolo del campo si unirà a quello delle parole: il Bayern in semifinale contro il Real Madrid (stasera l’ufficialità). Il senor Chenkes, come chiamavano Jupp Heynckes quando allenava in Spagna, dice avere molti amici là, anche in quella società che lo mandò via nonostante il successo nella Champions 1998. Arjen Robben vorrà dimostrare a chi lo ha svenduto tre anni fa che anche lui poteva restare nell’era post galattica; mezza nazionale tedesca contro i le-

gionari Özil e Khedira. E poi Josè Mourinho, che da interista sbriciolò i bavaresi nella finale 2010, a Madrid, e adesso starà già pensando al complotto da parte della Uefa, tipo: non è possibile giocare la semifinale sul campo dove si terrà la finale, la squadra di casa trae vantaggio dalla spinta psicologica. E ancora Ribery e Ronaldo, Benzema e Gomez: il 17 e il 25 aprile, prima a Monaco, tenetevi la serata libera. Sembra lo spot di una tv, ma è un’onesta sensazione di spettacolo, se non altro per i 250 gol stagionali delle contendenti (Real 145, Bayern 105). Sempre facile Anche contro il

A MADRID IL TECNICO FURIOSO PER LE VOCI SU AGUERO

L’Apoel è in gita Real Josè sempre in guerra DAL NOSTRO CORRISPONDENTE

FILIPPO MARIA RICCI Twitter @filippomricci MADRID

Il Madrid avanza tra caterve di gol e polemiche. Questa sera al Bernabeu si chiuderà la favola dell’Apoel, fatta di sorprese e pessimo gioco: dopo lo 0-3 dell’andata, i ciprioti salutano l’Europa uscendo da quella che nella Spagna «torera» si chiama puerta grande. E infatti l’allenatore Jovanovic si è portato 24 giocatori, infortunati compresi. Un ultimo viaggio premio, perché chissà la prossima stagione... Arrivati a Madrid avranno letto la prima pagina di As, che riportava una manovra di mercato del Madrid: Higuain e 10 milioni di euro per Aguero. Offerta al Manchester City con il beneplacito del suocero Maradona, che vorrebbe tanto che sua figlia tornasse a vivere a Madrid e suo genero andasse a giocare nel Madrid.

ISTANBUL Il Besiktas ha esonerato il portoghese Carlos Carvalhal e ha richiamato il suo predecessore, Tayfur Havutçu. Dopo la sconfitta interna con la pericolante Samsunspor, il club di Istanbul, campione di Turchia, ha affidato nuovamente la panchina a Havutçu che a luglio era stato arrestato nell’ambito dell’inchiesta sulle gare truccate.

EUROPA LEAGUE

ARBITRO Moen (Nor) 6

NOTE spettatori 66 mila, incasso non comunicato. Tiri in porta 8 (1 palo)-3. Tiri fuori 6-4. In fuorigioco 1-3. Angoli 8-2. Recuperi 1’ p.t.; 2’ s.t.

Cambio al Besiktas, richiamato Havutçu

Marsiglia gli applausi non mancano: dopo il 2-0 dell’andata conta non pigliare cartellini (quattro diffidati salvi), calcioni, e soprattutto non alimentare speranze di miracolo. Nessun tremore, gara chiusa già al 37’, il resto è soltanto limitato atletismo. Heynckes lascia addirittura fuori all’inizio Robben e Gomez, sistemando Olic come riferimento più avanzato: il croato gioca di rado e andrà via a fine stagione (Wolfsburg) però si conferma il solito esempio di professionalità. Infila la doppietta che permette alcuni lussi già prima dell’intervallo, come cambiare Müller che ha preso un colpo ma è anche diffidato, oppure fer-

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MONDIALE 2014

Il Senato annulla l’incontro con la Fifa

Il protagonista Se Olic aveva

timbrato tre gol l’ultima volta che vide una francese (a Lione, semifinale 2010), Ribery era stato espulso nell’andata di quella sfida da Rosetti, saltando così la finale contro l’Inter di Madrid. Aggiungiamo che una settimana fa aveva patito la pressione del ritorno nella sua Marsiglia, risultando il peggiore, ed ecco la prestazione super da mostrare in patria, soprattutto nel primo tempo: due volte manda in rete gli amici, sulla seconda avvia un contropiede a tutto campo prima di scaricare su Alaba che serve Olic. Siccome Azpilicueta ha le sue misure, il francese transita spesso al centro e incanta da trequartista con colpi di tacco e dribbling in una zolla. Il suo dominio è favorito anche dall’assenza di Robben: quando sono in due, si contendono le volate verso la porta. Senza l’olandese, comanda sempre Ribery che raggiunge i sei servizi-gol. Il Marsiglia allunga la serie nera: 9 sconfitte e un pari dopo aver steso l’Inter. Il portiere Mandanda scongiura un risultato estremo, gli altri fanno fare ancora bella figura a Neuer nelle tre occasioni dell’avvio. Poco per provare l’impresa.

Peggiori

6 i Holger BADSTUBER Nessuno al di sotto della sufficienza, il difensore (foto AFP) soffre un po’ nella prima parte della gara, lasciando un paio di conclusioni a Remy.

i5

Jeremy MOREL Disastroso all’andata, stavolta non ha di fronte Robben ma combina altri guai, il più grave un errore davanti a Neuer sullo 0-0. Cambiato al 45’.

RIO DE JANEIRO La Commissione «Educazione e Sport» del Senato brasiliano ha annullato l’incontro con Jerome Valcke, segretario generale Fifa, previsto mercoledì prossimo. Il rifiuto arriva dopo le aspre polemiche sollevate in Brasile dalle critiche dello stesso Valcke al comitato organizzatore del Mondiale 2014.

COPPA DI POLONIA

Rischio violenze, «trasloca» la finale VARSAVIA La finale di Coppa di Polonia si giocherà il 24 aprile a Kielce, nel sud del Paese, in uno stadio da 15mila posti. La decisione è stata presa per motivi di sicurezza, in quanto il nuovo Stadio Nazionale di Varsavia da 58mila posti rischiava di essere devastato dagli hooligan. La finale potrebbe infatti mettere di fronte Legia Varsavia, che ha una tifoseria violenta, e Wisla Cracovia.

BRASILE

Neymar compra uno yacht da 6 milioni RIO DE JANEIRO Neymar, attaccante del Santos e della Seleçao, ha comprato il suo primo yacht che ha ribattezzato con il nome della madre, Nadine. Prodotta da una casa italiana, la barca è lunga 25 metri (quattro suite deluxe al suo interno) ed è costata 6 milioni di euro.

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REAL MADRID (4-2-3-1) A LONDRA STADIO ESAURITO, IL METEO MINACCIA NEVE APOEL (4-4-2)

CHELSEA (4-2-3-1) BENFICA (4-2-3-1)

OGGI ore 20.45

OGGI ore 20.45

ANDATA 3-0 1 1,05

X 11

2 33

Falsità «Una prima pagina fal-

sa», ha attaccato ieri Mou. «Il nostro gruppo è forte, molto forte. Nonostante i quotidiani attacchino per destabilizzarlo: la settimana scorsa si è detto che me ne andavo al City, poi che era Di Maria ad andarsene, quindi Casillas allo Schalke, Higuain al Malaga e ora quest’altra di Higuain. Una falsità, e io non commento notizie false». Mou si è presentato in conferenza con Pepe, che mancava in sala stampa da oltre due anni. Tante le domande sul lato oscuro del centrale portoghese, che Mou ha difeso: «Non so perché mi chiedete della violenza di Pepe. Scrivete tante di quelle cose che sembra lo conosciate bene. Così come altri: Ronaldo non parla con nessuno, Casillas è un santo... Scrivete quello che vi pare, e poi fate domande. Noi conosciamo Pepe, e lo considero un privilegio». Poca pace per il Madrid, nemmeno prima di una partita moscia.

marsi su un contropiede in superiorità per un avversario a terra che non sembra proprio grave e si rialza subito.

Di Matteo non si fida ma il Benfica è a pezzi DAL NOSTRO CORRISPONDENTE

STEFANO BOLDRINI LONDRA

ARBITRO Rocchi (Ita) TV Sky Sport 3 HD e Calcio 2 HD; Premium Calcio 1 REAL MADRID Panchina 13 Adan, 18 Albiol, 15 Coentrao, 11 Granero, 10 Ozil, 9 Benzema, 22 Di Maria. All. Mourinho. Squalificati nessuno. Diffidati nessuno. Indisponibili Carvalho, Khedira, Diarra. APOEL NICOSIA Panchina 78 Pardo,19 Ilia, 20 Adorno, 4 Kakà, 77 Solomou, 81 Marcinho, 9 Solari. All. Jovanovic. Squalificati nessuno. Diffidati Alexandrou, Oliveira, Solari, Trickovski, Marcinho, Paulo Jorge. Indisponibili Trickovski, Marcelo Oliveira, Constantinou.

Vigilia surreale: si disserta di Barcellona-Milan, dei progetti di Abramovich, di un antico Arsenal-Benfica e quando parla Jorse Jesus, scorrono sul televisore le immagini dei vecchi successi del Chelsea. Fuori piove e stasera potrebbe persino scapparci la neve. Poi, dimenticavamo, c’è Chelsea-Benfica, in palio la semifinale di Champions. Solo i tifosi di casa l’hanno presa sul serio: sold out, tutto esaurito. Di Matteo I Blues, forti dell’1-0 dell’andata, intravedono la possibilità di dare un senso a una stagione che, un mese fa, celebrava l’addio di Villas Boas, dopo otto mesi e dopo essere costato, tra stipendio e clausola di rescissione, oltre 22 milioni di euro. Di Matteo ha raddrizzato la rotta: squadra in semifinale di FA Cup, a un passo dall’in-

gresso tra le prime 4 d’Europa e in risalita in Premier. Si è messo a segnare persino Torres, tornato al gol sabato. Oggi dovrebbe partire titolare, complice un pestone a un piede rimediato da Drogba. Il buon momento aiuta a superare i malanni: «Tutti disponibili», annuncia Di Matteo. Non bluffa: Meireles, Drogba, Luiz si sono allenati. «Sarà dura, ma è un’occasione da non perdere. Serve l’approccio della gara con il Napoli. Il Benfica venderà cara la pelle», fa Di Matteo, che si gioca il futuro. «Ma il mio destino non conta», e stavolta è difficile non pensare a Pinocchio. Il Benfica è a pezzi: Garay, Jardel e Vitor indisponibili, Luisao malandato, Javi Garcia arretrato in difesa: «Il Chelsea a Lisbona è stato fortunato. Il Benfica ha dominato, ma ha perso. Possiamo ribaltare il risultato. Se facciamo subito gol, può accadere di tutto», racconta Jesus. E’ più di una speranza. © RIPRODUZIONE RISERVATA

ANDATA 1-0 1 1,65

X 3,75

2 5

ARBITRO Skomina (Slo) TV Rai 2; Sky Sport 1 HD e Calcio 1 HD; Premium Calcio e Calcio HD2 CHELSEA Panchina 22 Turnbull, 2 Ivanovic, 17 Bosingwa, 5 Essien, 16 Meireles, 21 Kalou, 11 Drogba. All. Di Matteo. Squalificati nessuno. Diffidati Cole, Luiz, Meireles. Indisponibili nessuno. BENFICA Panchina 47 Eduardo, 36 Luis Martins, 38 Capdevila, 8 Nolito, 30 Saviola, 19 Rodrigo, 16 Nelson Oliveira. All. Jorge Jesus. Squalificati nessuno. Diffidati Javi Garcia, Luisao, Artur, Garay, Bruno Cesar. Indisponibili Jardel, Garay, Miguel Victor.


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

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SERIE A

L’urlo di Conte «Juve, voglio vedere tutti con la bava alla bocca» Il tecnico ha fatto un discorso alla squadra: «Non abbiamo ancora vinto nulla, ma col Milan ce la giochiamo fino alla fine»

chi ci sta davanti, perché ades-

altri erano collegati da casa e hanno stuzzicato Conte con le domande. Sugli avversari: «Se dovessimo trovare una squadra più forte la applaudiremmo, ma finora non abbiamo perso con nessuno. Dell’imbattibilità si parla poco, forse perché dà fastidio. Ma è una cosa difficilmente ripetibile». Su Vidal: «Mi ha molto colpito, è arrivato per ultimo ma ci siamo accorti subito che era davvero un giocatore importante e così ho cambiato modulo». La grinta: «La squadra per certi versi deve rispecchiare il carattere dell’allenatore, ma in questo gruppo sono tutti guerrieri. Però c’è anche qualità, altrimenti servirebbe un domatore di leoni più che un allenatore». I metodi: «Uso il bastone e la carota, come mi hanno insegnato Fascetti e Mazzone. Mi legano grandi ricordi a Trapattoni, un secondo papà, Lippi, un maestro, Ancelotti, grande tecnico e grande persona, Sacchi, punto di riferimento. Rispetto ad

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DAL NOSTRO INVIATO

G.B. OLIVERO TORINO

Non sappiamo se un giorno questa scena finirà in un film come il monologo di Al Pacino-Tony D’Amato in «Ogni maledetta domenica». E nemmeno se passerà alla storia come «Il discorso del Conte». Ma di sicuro le parole pronunciate ieri dall’allenatore della Juve alla squadra pesano moltissimo. Alle 15 Antonio Conte ha riunito il gruppo, ha atteso i portieri e Vucinic che erano in palestra, si è allontanato dalla linea di fondocampo dove con Beppe Marotta e Pavel Nedved c’era anche Arrigo Sacchi, graditissimo ospite. E poi ha cominciato a parlare, alzando a tratti la voce, gesticolando sempre, guardando negli occhi uno per uno i protagonisti di quella che già adesso è una bellissima avventura. Le parole «Dobbiamo guardare

Devono vincere loro lo scudetto? Dovranno sputare sangue fino all’ultimo

so abbiamo raggiunto una maturità tale che possiamo giocarcela fino alla fine. Devono vincere loro lo scudetto? E allora dovranno sputare sangue fino all’ultima partita. Però per fare questo non voglio vedere atteggiamenti superficiali come con il Chievo (dopo la sfida di San Siro pareggiata 1-1, ndr). Ho il timore di cali di tensione, ricordiamoci che non abbiamo ancora fatto niente, non abbiamo tagliato nessun traguardo. E quindi voglio vedervi con la bava alla bocca fin da Palermo». La risposta Il discorso del Conte è durato 12 minuti. Poi è iniziato l’allenamento e potete im-

Antonio Conte, 42 anni, è il tecnico della Juventus LORENZINI

VIOLENZA

Incidenti prima di Juve-Napoli: due denunciati Due tifosi juventini sono stati denunciati dalle Forze dell’ordine per alcuni episodi avvenuti prima di Juve-Napoli. Il primo ha colpito con un pugno un tifoso napoletano l’altro è denunciato dai carabinieri per lancio di oggetti pericolosi. Sono in corso accertamenti per individuare l’individuo che ha rotto il naso con un pugno a un napoletano.

maginare l’intensità con cui è stato svolto sia nella parte atletica che in quella tattica. Nella partitella non sono mancate entrate molto decise, un paio di volte sono dovuti intervenire i medici e i fisioterapisti. Nessun danno, solo un’enorme voglia di vincere che viene trasmessa dall’allenatore e recepita immediatamente dai giocatori. La videochat La giornata di Conte, poi, è proseguita allo Juventus Store di Area 12, il centro commerciale dello stadio, dove era in programma una videochat riservata agli Juventus Members. Nel negozio c’era un centinaio di tifosi, gli

Finora non abbiamo mai perso: non se ne parla mai, forse dà fastidio

altri miei colleghi magari capisco prima certe dinamiche perché fino a pochi anni fa ero calciatore». Sulla scuola-Juve: «Spero in altri Marchisio e De Ceglie. Dopo l’allenamento mi metto a correre a Vinovo mentre giocano i più piccoli per trasmettere loro la presenza della prima squadra». Su Del Piero: «Andrebbe clonato». Sui paragoni con la Juve del passato: «Irriverenti: non abbiamo vinto nulla, ma abbiamo la penna in mano per scrivere una pagina indelebile». Belle parole. Ma quelle più importanti Conte le aveva dette qualche ora prima, ai suoi guerrieri. © RIPRODUZIONE RISERVATA

A

PREPARAZIONE SUPER

SERIE A: MIGLIORI STRISCE INIZIALI

S 34 CAPELLO Milan 1991-92 È record: imbattuti per tutto il torneo

S 33 BERNARDINI Fiorentina 1955-56 Il team scudetto del bomber Virgili

S 31 MANCINI Inter 2006-07 Primo titolo sul campo del Mancio

S 30 CASTAGNER Perugia 1978-79 Imbattuta per un campionato intero, a 16

S 30 CONTE Juventus 2011-12 Eguagliato Castagner, punta Mancini

Vidal e Barzagli: ecco la Juve che corre FOTOAGENZIA

Ecco il segreto I bianconeri corrono il doppio In vetta per rendimento nei secondi tempi: 33 gol DAL NOSTRO INVIATO

VINOVO (Torino)

Era una mattina di agosto, poco prima delle 10. Campo di Philadelphia, caldo asfissiante, giocatori che sudano a star fermi. Prima del massacro Antonio Conte raduna la squadra e dice più o meno: «Verrà un momento in cui le partite si vinceranno nel secondo tempo. In primavera le squadre si allungano, le distanze tra i reparti aumentano, la stanchezza si fa sentire e chi è più allenato vince. Noi saremo più allenati, quindi vinceremo. A patto di lavorare duramente, di massacrarci durante la settimana». Lo staff Otto mesi dopo, quello che diceva Conte

si sta puntualmente verificando. Nelle ultime due partite la Juve ha schiantato Inter e Napoli nella ripresa dando la sensazione di un’impressionante superiorità atletica. Il merito è anche dello staff: da Paolo Bertelli (preparatore atletico) a Roberto Sassi (responsabile del training-check) e Julio Tous (lo spagnolo che si occupa della forza). Ma la resistenza della Juve non è una novità dell’ultimo periodo: adesso fa magari più scalpore perché dopo 34 incontri stagionali anche i bianconeri dovrebbero avvertire la stanchezza (e in effetti un calo atletico l’hanno avuto tra la febbraio e l’inizio di marzo), ma giocare il secondo tempo a cento all’ora è una costante da inizio anno. Lo dicono i numeri. Cambio di ritmo Dividendo ogni partita in due frazioni di 45’, la Juve ha un rendimento molto diverso: nei primi tempi ha conquistato 49 punti e sarebbe quarta alle spalle di Roma (58), Milan (55) e Udinese (52). Nei secondi tempi, invece, cambia tutto: Juve in testa con 59, poi Milan (56) e Lazio (53). La classifica reale dice che il Milan è in testa con 64 e la Juve insegue a quota 62: questo significa che dopo l’intervallo i bianconeri hanno recuperato quattro punti. Merito in particolare di una maggiore efficacia offensiva: se il bilancio dei gol subiti è praticamente identico (nove tra il 1’ e il 45’, otto tra il 46’ e il 90’), quello delle reti realizzate è profondamente diverso: 16 gol prima dell’intervallo, 33 (più del doppio) dopo. Perché quando il gioco si fa duro, la Juve comincia a giocare. gb.o.

IL CASO LA LEGA HA ASSEGNATO L’1-0 CONTRO IL NAPOLI A VUCINIC MA IL DIFENSORE GIURA DI AVER TOCCATO IL PALLONE

PRIMAVERA

Bonucci e il gol con dedica: «È mio»

Juventus di scena a Siena Il Napoli vince nell’anticipo

L’1-0 della Juve sul Napoli è diventato un piccolo caso. La Lega ha assegnato il gol a Mirko Vucinic, l’autore del tiro. Leonardo Bonucci, marcatore depredato (ma non per la Gazzetta: il gol è suo), ne rivendica la paternità svelando un particolare: dopo la rete, ha cercato con lo sguardo la fidanzata e ha mimato il gesto della culla per dedicare il gol al figlio che nascerà tra poco. E una dedica così bella e sentita non poteva arrivare dopo uno scippo a Vucinic. Il montenegrino, d’altronde, non ha minimamente provato ad accampare pretese: anche secondo lui la deviazione di Bonucci è stata determinante. Qualcuno, però, può an-

che pensare che nella concitazione del momento i protagonisti in campo abbiano perso di vista la reale dinamica dell’azione e così la Lega, vivisezionando le immagini, ha deciso di assegnare il gol a Vucinic ritenendo decisiva una presunta deviazione di Cannavaro e prendendo in considerazione un movimento per scansarsi da parte di Bonucci. Ieri Leonardo ha raccontato il suo punto di vista: «Ho toccato il pallone senza alcun dubbio, altrimenti non avrei esultato in quel modo. La Lega, per assegnare il gol a Vucinic, ha considerato il gesto di scansarmi, ma è la classica reazione di chi viene colpito da qualcosa. Il gol è mio».

Oggi (ore 15) 11a giornata di ritorno. Programma. Girone A. Sassuolo-Cagliari (Ricci); Siena-Juve (Manni, Colle Val d’Elsa); Fiorentina-Livorno (ore 16 Poggiolini, Fiesole); Genoa-Modena (Riboli, Lavagna); Parma-Novara (Collecchio); Grosseto-Samp (Uzielli, Civitella Paganico); Torino-Empoli (Don Mosso, Venaria, Sportitalia 1 ore 16). Girone B. Cittadella-AlbinoLeffe (Tombolato); Brescia-Bologna (ore 16, S. Filippo); Verona-Chievo (Piubello, Soave); Inter-Padova (Facchetti); Varese-Udinese (Anessi, Gavirate); Atalanta-Vicenza (Bortolotti, Zingonia). Girone C. Napoli-Bari 1-0 (giocata ieri); Reggina-Gubbio (ore 11, S.Agata); Catania-J.Stabia (Torre del Grifo, Mascalucia); Crotone-Lecce (S.Antonio, Isola Capo Rizzuto); Ascoli-Palermo (10.30 Centro Sportivo); Nocerina-Pescara (Altaferno, Nocera Superiore); Roma-Lazio (ore 14, Trigoria. In tv Sportitalia 1).

Linee guida Non è la prima vol-

ta che la Lega scende in campo per dirimere questioni del genere. Capitò a dicembre con il gol di Klose contro l’Udinese, trasformato in autorete di Ferronetti. L’ente organizzatore del campionato ha approvato delle linee guida mutuando le indicazioni di Fifa e Uefa: la sua parola avrebbe tuttavia un peso maggiore se, per esempio, mettesse in palio un trofeo per il titolo di capocannoniere. Oppure facendo come in Premier, dove addirittura esiste una commissione che si riunisce periodicamente per assegnare i gol, con i crismi dell’ufficialità. Iaria-Olivero

Il momento in cui Bonucci tocca la palla LIVERANI


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

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SERIE A MATTEO DALLA VITE MILANO

Un mare di indizi. Datati e recenti, palesi e sottotraccia, rombanti come una Ferrari che si ripresenta ad Appiano, ruvidi come quei litigi continui con i compagni del City, dolci come la storia con Raffaella, ripetuti come le sue apparizioni a Milano. E anche indizi virgolettati, tipo quella frase che risale al 14 novembre 2011 di Massimo Moratti. «Balotelli? Lo riprenderei domattina». In verità il numero uno nerazzurro ci aveva ripensato davvero, un’estate fa, durante la (breve) reggenza di Gasp. Morale: magari non tornerà all’Inter come dice Mancini («Balo non si muove da qui»), ma se invece tornasse davvero? Ibra, Pato, Milan e Pinetina Subito le cifre: SuperMario ha un contratto fino al 2015 a circa 3,5 milioni a stagione e un valore che oggi si aggira circa sui 35 milioni. I Citizens lo pagarono 22 milioni ma devono ancora la terza tranche all’Inter pari a circa 6 milioni. Balotelli, si sa, più volte ha «parlato bene» del Milan, club col quale il suo procuratore Raiola ha fatto e farà affari. Non è un caso che per mesi si sia detto che un futuro senza Ibra (o senza Pato) potrebbe aprire le porte a Balotelli in rossonero. Tutto possibile, per carità, ma anche Moratti sa

Giallo Balotelli

SABATO CAMPIONATO

Recupera Alvarez carta in più per il 4-3-3

Appiano, Moratti Raffaella e le liti SuperMario può tornare all’Inter? La Fico lo vuole a Milano e c’è un patto fra nerazzurri e City. «Lo riprenderei» disse Moratti. Ostacoli? Milan e Champions

APPIANO GENTILE (Como)

L’AMORE Mario e Raffaella Fico L’amore è esploso un po’ di tempo fa a Milano, adesso si parla anche di matrimonio, ipotesi davanti alla quale Raffaella Fico risponde «se me lo chiede, gli dico di sì». Balo ha mostrato una t-shirt dopo un gol con scritto «Raffaella ti amo».

Sotto, Massimo Moratti A destra, Mario Balotelli AFP

LA CARRAMBATA Appiano Gentile, 27 marzo Nel giorno della presentazione di Andrea Stramaccioni, ecco che Mario Balotelli si presenta ad Appiano. Saluta tutti, e tutti sorridono. «Un suo ritorno all’Inter - dice l’ad Paolillo - ? Nel calcio è mai dire mai per tutto» ANSA

di poter dire la propria e sa che le continue apparizioni di Mario ad Appiano («Non è la prima volta che viene qui» ha detto l’ad Paolillo) hanno anche il sapore di un ritorno a casa. Patto e Mai dire mai L’ultimo ri-

torno è stato nel giorno della presentazione di Stramaccioni, 27 marzo: la Rossa che romba, lui che fa la Carràmbata entrando a conferenza imminente. «Un suo ritorno all’Inter - fa l’ad Ernesto Paolillo -? Nel calcio ho imparato a dire "mai dire mai" a tutto». Fra Inter e City, poi, c’è un agreement, un patto: all’arrivo di un’offerta, i Citizens devono interpellare l’Inter per consentirle l’opportunità di pareggiare (e superare) la proposta.

«

A Dublino Moratti mi disse di poter riprendere Mario: forse parlò con Roberto Mancini GIAN PIERO GASPERINI EX ALLENATORE DELL’INTER

Touré, l’altro giorno ha litigato con Kolarov per una punizione, insomma un talento assoluto che sogna «il pallone d’oro» e che nella ripartenza interista troverebbe ex compagni (amici e no, come in ogni posto di lavoro) ma soprattutto un presidente che lo adora. Moratti, Champions e Fico Perché il presidente ci aveva pensato eccome. Disse Gasperini alla Gazzetta: «A Dublino Moratti mi parlò della possibilità di ri-

BaloHELLi In Inghilterra, intan-

to, titolano Balohelli, con hell sta per inferno: scrivono che ha avuto un alterco con Yayà

prendere Mario. Forse aveva parlato con Mancini. Mi spiegò però che eravamo i due soli all’Inter a volerlo: pensavo bastasse». Un retroscena che striderebbe con la possibilità di un ritorno, ma la fidanzata Raffaella Fico spinge per Milano e lui torna una settimana sì e l’altra (quasi) pure. Ah, c’è un dettaglio che può far saltare l’eventuale come back of the year: l’Inter che non va in Champions. Però Balo è Balo, epperciò... © RIPRODUZIONE RISERVATA

IL LITIGIO City-Sunderland, 31 marzo Durante il match del Manchester City contro il Sunderland (3-3), Mario litiga con Kolarov per battere una punizione, discute con Kompany (REUTERS) e - secondo i tabloid - sarebbe quasi venuto alle mani col compagno Yaya Tourè durante l’intervallo della gara

LA SFIDA CON I NERAZZURRI SPOSTATA A TRIESTE CRESCE IL MALCONTENTO DEGLI ABBONATI ROSSOBLU’. E ANCHE DEI TIFOSI INTERISTI

Ricky Alvarez sì, Sneijder e Maicon ancora no. Andrea Stramaccioni ha iniziato la settimana che porta a Cagliari-Inter con la notizia della probabile disponibilità anche dell’argentino. Il che, in termini tattici, significa avere un’alternativa a Forlan e Zarate come attaccante esterno del 4-4-3, ruolo a cui Alvarez può adattarsi, pur non essendo il suo «naturale». In attesa di Sneijder, è probabile una replica del sistema di gioco usato con il Genoa: e l’olandese difficilmente rientrerà prima di Udinese-Inter (sabato 14, e neanche questa scadenza può essere data ancora per scontata). In ogni caso Sneijder è più vicino a riaggregarsi alla squadra rispetto a Maicon, per il quale i tempi di recupero sono tutti da definire: tornerà ad allenarsi a pieno ritmo solo quando il dolore (e il gonfiore) al ginocchio saranno definitivamente scomparsi, grazie alle cure alle quali si sta sottoponendo. Lavoro e brillantezza Anche

ieri (seduta di circa 90’) la squadra ha lavorato suddivisa a gruppi, in base alla nuova filosofia di lavoro concordata dal tecnico con Stefano Rapetti, al secondo ritorno al ruolo di responsabile dei preparatori atletici, dopo quello con Leonardo: sedute in spazi più ridotti e esercitazioni con minor numero di giocatori, per privilegiare l’intensità, il ritmo, la rapidità. Dopo la prossima (turno infrasettimanale l’11 aprile), Stramaccioni avrà due settimane intere di lavoro senza impegni agonistici: è presto per fare previsioni, ma l’Inter potrebbe arrivare al derby e poi alla sfida (decisiva?) con la Lazio al top della brillantezza. a.e.

fotonotizia

Ora tra Cagliari e Cellino è guerra aperta Il Sindaco Zedda: «Dimentichi l’area del Sant’Elia gratis E poi è in debito: gli pignoro i diritti tv» MARIO FRONGIA CAGLIARI

Ci eravamo tanto amati. Dopo l’intesa per un futuro con uno stadio a norma, è burrasca tra il comune e il Cagliari. Il sindaco Massimo Zedda

non ha digerito il trasloco di Cossu e soci a Trieste. «Se Cellino pensa di ottenere gratis l’area del Sant’Elia, che vale 50 milioni di euro, si sbaglia di grosso. Vuole averla per farvi il suo stadio prefabbricato, con tubi Innocenti mascherati da teli di copertura. Io - dice Zedda in un seminario della facoltà di Lingue - faccio gli interessi della comunità e non posso permettere che ciò accada. Nel 2013 scade la convenzione col Cagliari e Cellino lo saluto». Pignoramento tv Eppure, il pa-

tron, con una lettera, aveva informato il sindaco dell’impossibilità di aspettare la messa in sicurezza del Sant’Elia e di andare a Trieste per non rischiare multe o punti di penalizzazione. «Nulla contro il comune e il sindaco» ma con l’Inter alle porte e in piena corsa salvezza, «andare al Nereo Rocco è scelta obbligata e strategica», rilancia il Cagliari. A quanto pare, fair play e missiva hanno fatto flop. «Il Cagliari deve al Comune oltre due milioni e mezzo di euro per i canoni d’affitto dello stadio. Se Cellino non paga pignoreremo i diritti

tv di Sky, che fruttano alla società 42 milioni l’anno». Class action Ma non è tutto. Il sindaco, sollecitato dagli studenti, attacca anche la scarsa manutenzione del Cagliari allo stadio Sant’Elia. «Non escludo che possano mandarmi cittadini a protestare in municipio. Faccio – puntualizza Massimo Zedda – gli interessi della collettività e non di un imprenditore privato». Intanto, mentre i tifosi del gruppo Cagliari Supporter si mobilitano per la trasferta con tre voli charter, monta la rabbia degli

abbonati. Anche se saranno rimborsati dal club, trapela l’intenzione di una class action per danni. Milano c’è Anche a Milano c’è malcontento. La Curva Nord si muoverà verso Trieste in pullman, ma chi si era già premunito di biglietto aereo o navale (in largo anticipo, per risparmiare...) non ha ottenuto alcun rimborso. I ragazzi hanno comunque deciso di seguire compatti l’Inter di Stramaccioni dopo il debutto vincente di domenica col Genoa. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Maria, che festa Festa grande ieri a Novate Milanese per Maria Radaelli, interista da sempre che ha compiuto 113 anni (donna più longeva d’Italia, foto INTER.IT) attorniata dai suoi cari. Presenti anche l’ad Paolillo e Bedy Moratti.


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

MERCOLEDÌ 4 APRILE 2012


MERCOLEDÌ 4 APRILE 2012

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SERIE A LA VOLATA PER LA CHAMPIONS Giornata 31ª Napoli LAZIO 51 NAPOLI 48 LAZIO UDINESE 48 Parma ROMA 47 LECCE INTER 44 CAGLIARI CHIEVO CATANIA 43 In MAIUSCOLO le partite in trasferta

32ª JUVENTUS Atalanta ROMA Udinese Siena Lecce

33ª NOVARA LECCE Inter Fiorentina UDINESE CAGLIARI

34ª Lecce Novara CHIEVO JUVENTUS FIORENTINA Atalanta

35ª UDINESE ROMA Lazio Napoli Cesena PALERMO

36ª Siena Palermo CESENA CHIEVO PARMA Bologna

37ª ATALANTA BOLOGNA Genoa Catania Milan ROMA

38ª Inter Siena CATANIA CESENA LAZIO Udinese GDS

Marchetti contro De Sanctis In Europa uno è di troppo Non è solo sfida Champions: i portieri di Lazio e Napoli in ballo anche per l’azzurro STEFANO CIERI MIMMO MALFITANO

La Champions nelle loro mani, ma ci sarà posto per uno solo dei due. E il discorso vale oltre che nell’Europa per club anche in quella per nazionali. I destini di Federico Marchetti e Morgan De Sanctis tornano ad incrociarsi. Sabato all’Olimpico in Lazio-Napoli, ma anche nelle successive sfide che decideranno la volata per il terzo posto e decideranno pure chi, tra i due, farà da vice a Buffon agli Europei (il terzo portiere sarà un giovane: Viviano o Sirigu). Che sfida Marchetti contro De

Sanctis, De Sanctis contro Marchetti. Un classico, ormai. Da quando, nell’estate del 2010, l’attuale portiere della Lazio (all’epoca al Cagliari) e quello del Napoli si ritrovarono in Nazionale come alternative di Buffon

La Classifica PARTITE

SQUADRE

PT

MILAN JUVENTUS LAZIO NAPOLI UDINESE ROMA INTER CATANIA PALERMO CHIEVO ATALANTA * CAGLIARI SIENA BOLOGNA PARMA GENOA FIORENTINA LECCE NOVARA CESENA

64 30 62 30 51 30 48 30 48 30 47 30 44 30 43 30 39 30 39 30 37 30 37 30 36 30 36 30 35 30 34 30 33 30 28 30 24 30 19 30

G

RETI

V

N

P

F

S

19 16 15 12 13 14 13 10 11 10 10 9 9 9 8 9 8 6 5 4

7 14 6 12 9 5 5 13 6 9 13 10 9 9 11 7 9 10 9 7

4 0 9 6 8 11 12 7 13 11 7 11 12 12 11 14 13 14 16 19

60 49 44 54 40 47 43 39 44 27 33 31 34 32 38 41 30 31 26 18

24 17 37 35 28 37 42 38 47 37 31 36 31 38 47 56 37 45 51 47

■ CHAMPIONS ■ PRELIMINARI CHAMPIONS ■ EUROPA LEAGUE ■ RETROCESSIONE A parità di punti e di partite giocate, la classifica tiene conto di quest’ordine preferenziale : 1) punti negli scontri diretti, se tutti giocati; 2) differenza reti globale; 3) gol segnati; 4) ordine alfabetico. Le ultime tre retrocedono in serie B. *6 punti di penalizzazione

round va in onda sabato all’Olimpico. All’andata il laziale fu il protagonista assoluto dello 0-0 che una Lazio rabberciata strappò al San Paolo. Quella è stata finora la migliore prestazione del Marchetti laziale. Che peraltro, dopo un lieve periodo di flessione, nelle ultime gare è tornato sui livelli di inizio stagione. Il duello con De Sanctis sarà per lui un’ulteriore

Taccuino IL CASO

Lotito, ricorso rinviato al 16 La giudice Buonocore è malata e il ricorso di Claudio Lotito al Tribunale civile di Roma, contro la sospensione da consigliere federale, è stato rinviato al 16. La Lega si è costituita come convenuta.

NAZIONALE DONNE

Europei 2013 C’è Russia-Italia (f.sal) La Nazionale del c.t. Ghedin prosegue il cammino per la qualificazione all'Europeo 2013. Dopo aver battuto la Bosnia a Ferrara (4-0), oggi l’Italia a Podolsk sfida la Russia alle 13 (tv RaiSport 1). Classifica del girone: Italia 18 (6 vittorie su 6); Russia 12; Polonia 10; Bosnia 6; Grecia 2; Macedonia 1. Alla fase finale la prima del girone.

L’Italia batte la Scozia (2-2) (1-2) (1-0) (2-1) (1-2) (0-0) (0-1) (0-2) (0-3) (0-0)

Marcatori 22 RETI: Ibrahimovic (8) (Milan) 19 RETI: Cavani (2) (Napoli); Di Natale (4) (Udinese) 17 RETI: Milito (4) (Inter) 16 RETI: Palacio (3) (Genoa) 15 RETI: Denis (3) (Atalanta) 13 RETI: Klose (Lazio) 12 RETI: Jovetic (4) (Fiorentina); Miccoli (1) (Palermo) 11 RETI: Calaiò (4) (Siena) 10 RETI: Di Vaio (1) (Bologna); Matri (Juventus); Giovinco (4) (Parma); Osvaldo (Roma) 9 RETI: Nocerino (Milan); Borini (Roma) 8 RETI: Pinilla (3) (2 con il Palermo) (Cagliari); Lodi (6) (Catania); Hernanes (4) (Lazio); Di Michele (4) (Lecce); Lavezzi (1) (Napoli)

spinta a far bene. Orgoglio De Sanctis Anche De

Federico Marchetti, 29 anni FORTE

Super Marchetti Il prossimo

DONNE UNDER 19

31a Giornata Sabato 7 aprile, ore 15 ATALANTA-SIENA CAGLIARI-INTER CESENA-BOLOGNA CHIEVO-CATANIA LECCE-ROMA MILAN-FIORENTINA NOVARA-GENOA UDINESE-PARMA PALERMO-JUVENTUS ore 18.30 LAZIO-NAPOLI ore 21.00

al Mondiale sudafricano. SuperGigi si fece male subito e il c.t. Lippi, anziché puntare sull’esperto De Sanctis, diede fiducia al giovane Marchetti. Il napoletano ebbe poi modo di rifarsi nei mesi successivi. Con Prandelli (anche a causa dell’epurazione subita a Cagliari da Marchetti) è diventato lui l’unica alternativa a Buffon. Adesso, però, la sfida si rinnova. Marchetti vuole rientrare nel giro azzurro e De Sanctis non ha alcuna intenzione di uscirne.

(f.sal.) A Sochi (Rus) l’Italia batte la Scozia 4-2 per la qualificazione all’Euro 2012 in Turchia.

CALCIO A 5

Lazio, pari a Rieti Così nella terz’ultima giornata di ritorno di A spalmata su due giorni. Risultati. Ieri: Bisceglie-Putignano 3-4; Fiumicino-Kaos 3-1; Pescara-Augusta 13-5; Rieti-Lazio 3-3. Oggi: Acqua&Sapone-Luparense; Asti-Venezia; Marca-Montesilvano. Intanto ieri è stato sorteggiato al Camp Nou il tabellone della Final Four di UEFA Futsal Cup: la Marca in semifinale affronterà la Dinamo Mosca (27 aprile).

Il Presidente della Fondazione Museo del Calcio Avvocato Mario Valitutti a nome del Consiglio Direttivo e del Comitato Scientifico partecipa al dolore per la scomparsa di

Antonio Ghirelli uomo di grande cultura sportiva e civile. - Firenze, 3 aprile 2012.

Morgan De Sanctis, 35 REPORPRESS

Sanctis trae le motivazioni maggiori proprio dal dualismo con Marchetti. Nonostante non stia vivendo un periodo di benessere, De Sanctis continua a lavorare con grande intensità per confermare le proprie qualità, non tanto a Mazzarri quanto a Prandelli. Perché, mentre nel Napoli non teme la concorrenza di Rosati, in Nazionale il discorso cambia. Il c.t., infatti, sta seguendo con interesse il ritorno di Marchetti. C’è poi qualcosa che non sta funzionando a proposito delle prestazioni del portiere napoletano. Nelle ultime cinque gare (Chelsea compreso) ha incassato ben quattordici reti, con una media di oltre due gol a partita. Ma sabato c’è l’incontro ravvicinato con Marchetti. In ballo c’è il terzo posto per il Napoli e, dunque, la Champions League. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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I NUMERI

6.21

la media voto in campionato di Marchetti; 26 le gare giocate dal portiere laziale nelle quali ha incassato 29 reti. 11 le partite nelle quali non ha preso gol

6.12

la media voto di De Sanctis in campionato; 29 partite in questo torneo con 35 reti subite. Saltando Napoli-Fiorentina 0-3, ha fermato a 99 la striscia di gare di fila in A

8

presenze in Nazionale per Marchetti con 7 gol subiti; ha giocato 3 gare al Mondiale 2010 subentrando a Buffon infortunato. 4 le presenze in azzurro per De Sanctis

LA LITE CON IL FISCO

Giudice sostituito E Maradona rinvia il ritorno in Italia Il ritorno di Diego Armando Maradona in Italia è rimandato. Quasi sicuramente, infatti, l’udienza convocata per domani davanti alla Commissione tributaria di Napoli, chiamata a dirimere la lite col Fisco da 40 milioni, si ridurrà a un passaggio interlocutorio. Il pool legale dell’ex Pibe de Oro, infatti, ieri ha ricevuto un’ordinanza del tribunale con cui si annuncia che l’udienza sarà «processuale», cioè non entrerà nel merito della vicenda. Il motivo? Uno dei giudici del collegio si è astenuto, visto il rapporto di parentela con un legale della controparte, e quindi si è resa necessaria la sua sostituzione. Domani verrà stabilita la nuova composizione dell’organismo giudicante e non è escluso un cambio radicale del collegio. Tutte questioni formali che non richiedono la presenza del protagonista della vicenda. Ipotesi remota L’avvocato di Diego, Angelo Pisa-

ni, tiene comunque accesa una piccola fiammella: «Domani (oggi, ndr) mattina ci faranno sapere in via definitiva se l’udienza di giovedì sarà esclusivamente "processuale" o se, invece, si entrerà pure nel merito». Ma la seconda ipotesi è davvero remota. Peraltro la causa potrebbe essere rinviata se si decidesse di aspettare la definizione del caso di Careca e Alemao, che anni fa avevano vinto il ricorso in secondo grado. Proprio quella sentenza, datata 1994, potrebbe essere un assist per Maradona, che a differenza dei compagni di squadra non aveva dato seguito alle contestazioni di Equitalia, in merito ai proventi percepiti dallo sfruttamento dei diritti d’immagine. Nel frattempo, la somma originaria di 6 milioni è lievitata, tra sanzioni e interessi, agli attuali 40. I difensori di Diego avevano scritto all’Agenzia delle Entrate e a Equitalia professando la piena innocenza del loro assistito e mostrandosi comunque disponibili a una transazione, quantificabile in 2 milioni. Ma la risposta non è ancora arrivata. m.iar. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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Udinese

Guidolin che botta, si ferma anche Floro MASSIMO MEROI UDINE

Palermo FABRIZIO VITALE PALERMO

Budan, cercasi gol e stavolta tutto suo «Giusto dare la rete a Donati Juve forte, ma noi un bel gruppo» Ha cambiato la gara di Bologna senza segnare, creando scompiglio in area. Un gol sfiorato, ma che sentiva suo. «Ho rivisto le immagini e in effetti – ammette l’attaccante –, è stato giusto attribuirlo a Massimo. Peccato perché avevo sentito di averla toccata». Non chiamatelo più bomber di scorta. Igor Budan, dopo un’andata vissuta nell’anonimato, è tornato punta di razza. In 15 gare sotto Mutti è a andato a segno 6 volte. Ora proverà a far male alla Juve, la squalifica di Hernandez lo rilancia. «Sono soddisfatto perché ad agosto non sapevo nemmeno che obiettivi avere. Con Mangia non ho mai parlato. Lui aveva già una rosa di oltre 22 giocatori, io avevo un problema al polpaccio. La squadra era partita bene, secondo me è scaramantico e in certe gare non mi ha convocato per questo. Dove voglio arrivare? Spero di giocare il più possibile e magari raggiungere la doppia cifra». Lui ha già segnato ai bianconeri in rosanero il 28 febbraio 2010, per quel 2-0 all’Olimpico. Era un altro Palermo, soprattutto un’altra Juve. Il Palermo arriva a questa sfida con l’organico all’osso. «Non ha importanza, noi siamo un bel gruppo, dobbiamo preparare la gara come col Bologna, facendo tesoro degli errori fatti col Milan. La Juve è grande , ma non credo che riuscirà a vincere lo scudetto». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Atalanta GUIDO MACONI BERGAMO

Regalo di Pasqua C’è Denis che torna Il Tanque s’è allenato coi compagni Con il Siena almeno in panchina A Zingonia una sorpresa tira l’altra ma Pasqua non c’entra. Nel giorno della visita del c.t. Prandelli, Colantuono riabbraccia Denis e scopre che potrebbe riaverlo già con il Siena. In largo anticipo rispetto alle previsioni iniziali che parlavano di almeno 20 giorni di stop. Invece a distanza di soli quindici giorni dallo stiramento al soleo della gamba sinistra è già tornato a lavorare in gruppo. Ieri il Tanque ha fatto tutto con il resto dei compagni: riscaldamento, tiri in porta e partitella finale. L’argentino è parso molto motivato e determinato, si è mosso bene e ha provato a calciare anche di potenza, ottenendo risposte confortanti dal polpaccio infortunato. Denis dopo aver saltato le gare con Inter, Bologna e Cagliari, non vede l’ora di rientrare e nelle ultime due settimane ha lavorato sodo per anticipare il rientro. Se nei prossimi tre giorni continueranno i progressi registrati ieri, sabato contro il Siena Colantuono lo porterà almeno in panchina, magari per chiudere subito il discorso salvezza con la firma del Tanque. Ma questa non sarebbe certo una sorpresa. © RIPRODUZIONE RISERVATA

«All'ultima parte di questa stagione chiedo una sola cosa: di avere il maggior numero di giocatori sani a disposizione». Guidolin esprime il suo desiderio quando sono circa le 15 di ieri. Un'ora e mezza dopo la dea bendata gli volta nuovamente le spalle: Floro Flores, che col Parma doveva rientrare, dopo aver scontato due giornate di squalifica, si ferma accusando un risentimento al retto femorale del quadricipite destro. Oggi l'attaccante sarà sottoposto a

esami strumentali, ma, al di là di quello che sarà l'esito, è quasi scontato il forfait. Una bella botta per il morale del giocatore, smanioso di riscattarsi dopo la sciocchezza commessa con il Napoli quando al termine della gara aveva protestato pesantemente con il guardalinee (la società non aveva inoltrato nemmeno ricorso per la riduzione della squalifica), ma anche per la squadra che confidava nel suo rientro per dare più vivacità a una manovra offensiva che ultimamente

Polveriera viola no degli ultrà a Rossi

latita. Non a caso ieri Guidolin ha provato il 3-4-1-2. Con Di Natale che, come da programma, si è allenato a parte, Guidolin ha piazzato in avanti l'insolita coppia Torje-Barreto con Pinzi a supporto. Buone notizie invece, da Benatia, che ieri ha svolto il primo allenamento con il gruppo. Il forte difensore franco-marocchino dovrebbe rientrare con il Parma, probabilmente si dovrà aspettare ancora per rivedere in pista Basta. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Roma MASSIMO CECCHINI ROMA

De Rossi sprinta «Il terzo posto Il tecnico ha chiesto un incontro: respinto Guerini: «Nostre le colpe, ma restiamo uniti» è alla portata» Fiorentina ALESSANDRA GOZZINI FIRENZE

Situazione di potenziale pericolo se davanti allo stadio stazionano per tutto il pomeriggio cinque camionette dei carabinieri e diversi agenti della digos. Potenziale è anche il valore della Fiorentina, sprofondata al quart'ultimo posto della graduatoria. La minaccia di una nuova contestazione ultras è rimasta inesplosa, così come la voglia di riscatto del gruppo, che aveva promesso una buona performance casalinga dopo l'umiliazione juventina: si sa come è finita, con il nuovo tonfo contro il Chievo. Per evitare altri guai la squadra dovrà presto trasformare in atto la rimonta in classifica, anche se ci sono impegni più semplici della trasferta in casa del Milan, programmata per sabato pomeriggio. Per di più viaggio da affrontare senza Gamberini: gli accertamenti a cui è stato sottoposto hanno evidenziato una lesione di primo grado al muscolo soleo, con conseguente stop forzato di sette-dieci giorni. Al suo posto giocherà Nastasic, mentre resta da verificare anche la disponibilità di Amauri, che ieri si è allenato a parte: prevale il pessimismo. No grazie Anche l'ennesima

protesta del tifo è destinata a concretizzarsi più avanti: domenica pomeriggio, dopo l'ennesimo ko a domicilio, Rossi aveva chiesto di poter incontrare una delegazione ultras, con l'obiettivo di diffondere a tutta la curva la preghiera di aumentare il già consistente sostegno alla squadra. Questa la replica della Fiesole, diffusa via web nel primo pomeriggio di ieri: «Pur ringraziando Rossi per la sensibilità e

Genoa FILIPPO GRIMALDI GENOVA

Malesani, prove di 4-4-2 e tanti sorrisi I giocatori sono già più sereni, che risate con un coro per Frey Dov’eravamo rimasti? Alberto Malesani è tornato ufficialmente alla guida del Genoa ieri, quando ha diretto a Pegli il primo allenamento di una squadra che attraverso i senatori ne aveva caldeggiato il ritorno con Preziosi lunedì mattina, poche ore dopo l’ennesimo k.o. fuori casa, convinti che Marino avesse ormai perso la rotta alla guida di un gruppo che stava lentamente, ma inesorabilmente, precipitando verso i bassifondi della classifica. Io penso positivo Il tecnico veronese, ap-

plaudito dai tifosi al suo ingresso in campo, non ha rilasciato dichiarazioni, rispettando quella che era stata, il giorno

l'onestà dimostrata nell'invitarci all'incontro, la curva non ritiene utile né necessario aggiungere altre parole alle tante già espresse. Noi il patto con la Fiorentina e con Firenze lo abbiamo stretto alla nascita e mai verremo meno a questo sentimento. Il vostro impegno avrete occasione di dimostrarlo non tanto a parole ma con i fatti nelle prossime otto finali». Disertato l'incontro con l'allenatore e la società, la più marcata linea ultras resta chiara, anche se non mancano correnti di pensiero differenti: in ogni caso dovrà essere la squadra a meritarsi sul campo l'incondizionato appoggio del pubblico, a obiettivo raggiunto (o meno) si leverà di nuovo forte la voce del tifo arrabbiato. Sos Nel rapporto con la curva prova a inserirsi

Vincenzo Guerini, dirigente scelto per l'appello sul sito del club: «Le colpe di questa situazione sono nostre ma chiediamo aiuto, stringiamoci attorno alla squadra e sosteniamo ancora di più questi ragazzi». Altra iniziativa della società è quella di avviare prezzi super ribassati per il turno infrasettimanale contro il Palermo, che segnerà il ritorno della squadra al Franchi dopo il doppio crollo con Juve e Chievo. Più incisiva di richiami e costo dei biglietti, potrà risultare la voce di Andrea Della Valle, presidente onorario: dovrebbe farsi sentire tra oggi e domani. Sicurezza Anche la Fiorentina segue

con attenzione la vicenda del calcio scommesse, in cui è totalmente estranea. Tranquillità che deriva dall' aver adottato un codice etico e dall'attivazione di organismi di vigilanza sui propri tesserati. Tema d'attualità dopo che in Lega è stato avviato un dibattito sulla responsabilità amministrativa delle società e sui sistemi di controllo da mettere in atto per cautelarsi dai comportamenti sbagliati dei propri dipendenti. E’ ciò che prescrive la legge 231: la Fiorentina aveva aderito già da tempo. © RIPRODUZIONE RISERVATA

prima, la decisione dello stesso numero uno del Grifone. Uno spicchio d’arancio e una cartellina zeppa di fogli fra le mani, sul volto un sorriso grande così. Tre mesi dopo, il Male non ha cambiato atteggiamento. Sa come va la vita, e sa pure che (come gli era già accaduto in autunno) dovrà convincere quegli stessi scettici — fuori dalla società — che lo avevano attaccato a dicembre. Dettagli, in ogni caso: ciò che conta, adesso, è che il Genoa raggiunga in fretta quota 40, e in tal senso la doppia sfida in 5 giorni con Novara e Cesena rappresenta un jolly da non fallire. Prove di 4-4-2 A livello tattico, Malesani ha lavo-

rato a lungo sulle fasce, provando un 4-4-2 che diventava, in fase di possesso palla, un 4-3-3, con Sculli che da esterno sinistro avanzava al fianco della coppia Palacio-Gilardino. Sorrisi Ma la nota più divertente del

Daniele De Rossi, 28 anni, da sempre alla Roma ANSA

L’azzurro: «I k.o. delle altre ci hanno favorito, ora pedaliamo» MASSIMO CECCHINI ROMA

Fra osservare e vivere la differenza è sensibile, per certi versi persino dolorosa. Per questo l’impressione è che alla Roma siano un po’ stufi di vedere l’Europa del calcio solo in tv dopo che nell’ultimo decennio i giallorossi si sono seduti al tavolo dei grandi in modo vorace. Come sorprendersi, allora, se Capitan Futuro — al secolo Daniele De Rossi — provi a ipotecare il sogno, a dare materia all’ambizione? Sconfitte utili «Siamo lì vicino, dobbiamo conti-

nuare a credere al terzo posto — dice il centrocampista azzurro, parlando a margine della «Pasqua Paralimpica» svoltasi ieri a Ostia Lido —, ma bisogna continuare a pedalare. Sicuramente le sconfitte di Lazio, Napoli e Udinese sono state un vantaggio. A livello personale, comunque, ho fatto due-tre mesi non tranquillissimi, ma l’importante è esserci e che la Roma vinca. Il nostro allenatore la pensa così, lui ragiona partita dopo partita, ma adesso ci saranno ancora più stimoli, anche se non ce n’era bisogno». Al solito, poi, De Rossi non si tira indietro nel tendere la mano ad un compagno in difficoltà. Quale? Simon Kjaer, ovvio, che anche contro il Novara non è apparso brillante. «Invece è stato uno di quelli che mi ha aiutato di più, anche perché i movimenti del difensore li conosce meglio di me e l’ho ringraziato. Poi se i tifosi non sono contenti di me, di lui o di come abbiamo giocato, quello è un altro discorso. Ma con me è stato un grande». Assai meno grandi, invece, sono i suoi colleghi invischiati nel calcio scommesse. «C’è grande amarezza perché si spera sempre che l’ultimo giocatore coinvolto sia veramente l’ultimo. Vorrei che questa storia finisca presto, che ci siano meno calciatori possibili implicati e che questi riescano a giustificarsi e a dare le loro versioni». Ansia Pjanic e Simplicio In attesa di vedere come

finirà, la Roma — smentite le voci su Suarez (Liverpool) e Breno (Bayern) — prova a sgombrare la mente in vista di Lecce. Pjanic anche oggi svolgerà un differenziato e, causa infiammazione tendinea con riflessi sul flessore, non è certo di giocare titolare. Out anche Simplicio che, sottoposto a esami, ha evidenziato una contrattura (con edema) al flessore. A centrocampo ci sarà da stringere i denti.

pomeriggio è stata la visita di un gruppo di studenti stranieri sulla gradinata del «Signorini»: nel mezzo della partitella hanno fatto partire un «Sebastien je t’aime», rivolto a Frey, che è stato al gioco rispondendo ai tifosi. Buon segno: a Pegli si sorride e già questa è la notizia.

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LA GAZZETTA DELLO SPORT

MERCOLEDÌ 4 APRILE 2012

CALCIOSCOMMESSE

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PARTITE SOSPETTE

La Procura di Bari è convinta di avere prove certe su almeno 5 partite del Bari combinate nelle ultime due stagioni, anche se il gip nell’ordinanza di custodia cautelare di Masiello smonta le accuse su Bari-Genoa

S LE GARE Bari Genoa 3-0 (2 maggio 2010); Udinese Bari 3-3 (9 maggio 2010); Cesena Bari 1-0 (17 aprile 2011); Bari Lecce 0-2 (15 maggio 2011); Bologna Bari 0-4 (22 maggio 2011)

La A che scotta

Dopo il Lecce, sospetti sulla Samp Per gli inquirenti, Guberti avrebbe offerto 400 mila euro a Masiello. I dubbi di Parma-Bari DAL NOSTRO INVIATO

FRANCESCO CENITI BARI

Le società nel mirino. Il procuratore Laudati è stato chiaro durante la conferenza stampa: «Siamo solo all’inizio». Gli investigatori sono convinti che al di là del «protocollo Masiello» ci sia molto di più. Un mondo nel quale combine e scommesse illecite s’intersecano con esigenze di classifica, dove ogni fine è «lecito» per raggiunge la vittoria che vale una stagione. Un mondo dove anche i tifosi rinunciano alla loro «fede» pur di alzare soldi facili.

Sugli emiliani pesa il litigio tra Morrone e Marco Rossi: «Gli accordi non erano questi» Un mondo perfetto per la criminalità organizzata: con il calcio può concludere i suoi migliori affari. Il riciclaggio, in primis. Ma anche la gestione dei bookmaker e dei tarocchi. Caccia aperta I molti omissis del-

l’ordinanza sono spesi quasi tutti per coprire passaggi delicati sul filone «coinvolgimento dei club». Oltre al Lecce (si cerca sempre di scoprire il mister X vicino alla proprietà che ha versato 250 mila euro in contanti), gli investigatori hanno forti sospetti sulla Samp. E stanno approfondendo la questione legata al Parma. Proposte di dena-

ro, minacce dei tifosi, insulti in campo e incontri ravvicinati. C’è molto da raccontare su Parma-Bari 1-2, Cesena-Bari 1-0 e Bari-Samp 0-1. Le ultime due sono quelle dell’ordine dato dagli ultrà ai giocatori biancorossi: «Siete ultimi, avete fatto questo campionato di merda e non vi è mai successo niente, nessuno ha preso mazzate e cose varie. Domani dovete perdere». Gillet indica tre persone: Alberto Savarese (detto il parigino), Raffaele Lo Iacono e Roberto Sblendorio che ora sono stati iscritti nel registro degli indagati. Dopo il k.o. di Cesena, Masiello racconta di aver ricevuto 20 mila euro da Bellavista come «premio» per l’1-0 in Romagna. Partita non giocata dal difensore (era squalificato). A che titolo e da quale fonte provengono i soldi? E’ una delle piste che stanno seguendo i magistrati per risalire alle responsabilità. Bellavista ieri ha detto: «E’ tutto da dimostrare». L’incontro tra i due sarebbe avvenuto a Santo Spirito (vicino a Bari) e la mazzetta di denaro sarebbe quella vista da Carella, lo ha riferito al gip durante l’interrogatorio di garanzia, poggiata nell’auto di Masiello e servita per acquisti lampo (anche un pc). Il passo successivo porta alla Samp. Il ruolo di Guberti C’è un nome che manca nell’ordinanza, una posizione stralciata. Quella di Stefano Guberti. Il giocatore ex Bari, nella scorsa stagione alla Samp. Potrebbe essere lui l’emissario che propone a Masiello di perdere per 400 mila

euro. Tra i due ci sarebbe stato un doppio incontro. Il primo per sondare il terreno, il secondo 24 ore prima della gara in un hotel del centro. Chi c’è dietro alla maxi offerta? Non gli Zingari che non hanno contatti con Guberti. Ecco allora che l’ipotesi porta al club doriano che avrebbe utilizzato Guberti come ambasciatore. Masiello si sarebbe impegnato per il «sì», ma poi si scontra col rifiuto dei compagni (Marco Rossi lo rivela al pm) e soprattutto con un «rimprovero», arrivato da parte

di Mutti, negli spogliatoi prima della sfida. Qualcuno, infatti, avrebbe informato l’allenatore dell’incontro tra i due. Il difensore sostiene allora di aver «giocato la sfida». E per dimostrarlo fa mettere a verbale una curiosità: durante la gara Guberti e altri giocatori della Samp sarebbero andati da lui, insultandolo. La tv cattura la scena. Resta la domanda precedente: i 400 mila euro per la combine chi li ha messi? Interrogatori, tabulati e alcuni riscontri potrebbero presto svelare il mistero. Stessa

A sinistra Stefano Guberti, 27 anni, ex Sampdoria. A destra Andrea Masiello, 26 anni, ex Bari RAMELLA-TODAY

I VERBALI L’ATALANTINO HA ACCUSATO I DUE GIOCATORI BIANCONERI SIA NELL’INTERROGATORIO A CREMONA SIA A BARI CON UNA MEMORIA

Bonucci a gamba tesa: «Masiello falso» Il difensore juventino: «Udinese-Bari 3-3 non fu combinata e nessuno telefonò a Pepe per coinvolgerlo» Andrea Masiello tira in ballo lo juventino Simone Pepe per Udinese-Bari 3-3 del 9 maggio 2010 già con il pm Di Martino a Cremona, durante un interrogatorio molto teso, e poi a Bari con una memoria inoltrata via fax poche settimane fa. Il difensore sostiene che il ristoratore De Tullio gli aveva chiesto, in cambio di denaro, di attivarsi con i compagni per far terminare la partita con tanti gol. Masiello dice di averne parlato con Belmonte, Bonucci, Parisi e Salvatore Masiello e che quest’ultimo, dall’albergo del ritiro, chiamò Pepe per coinvolgerlo nella combine «ma questi si rifiutò di aderire». Dopo la partita, una volta tornato a Bari, Masiello riceve da De Tullio 8 mila euro. Questo è il tema dell’interrogatorio di Leonardo Bonucci, ex difensore del Bari, pure lui ora alla Juve, avvenuto l’8 marzo. Pm: Conosce Carella Giovanni e Giacobbe Fabio? B: Non Carella, mentre Giacobbe lo conosco per averlo visto in giro in compagnia di Masiello,

«Andrea non mi ha mai proposto di taroccare la gara, anche perché ero con la Nazionale»

L’EX TECNICO DEL BARI

Mutti: «Pressioni? Non mi ricordo»

«Durante il ritiro in albergo non ci fu mai l’occasione per contattare Simone» In Udinese-Bari Di Natale segnò 2 gol e arrivò a 101 reti in Serie A AP

penso che me lo abbia presentato una volta in qualche locale. Non ho mai frequentato né sentito telefonicamente Giacobbe. Pm: Masiello e Iacovelli le hanno mai parlato o fatto capire che c’era qualcuno del Bari che alterava i risultati della partite? B: Mai. Pm: De Tullio le ha mai chiesto informazioni sui risultati delle partite che dovevate ancora disputare? B: Mai. Pm: Lei ha giocato la partita Udinese-Bari terminata 3-3?

B: Sì, l’ho giocata tutta. Pm: Durante la settimana precedente alla partita Masiello le ha proposto di far terminare la partita con parecchi gol? B: No, e aggiungo che quella settimana sono stato in ritiro con la Nazionale sino al mercoledì, poi il giovedì non mi sono allenato. Pm: Ha sentito da qualche altro compagno di squadra che Masiello aveva fatto una proposta del genere? B: No. Pm: Si ricorda a Udine con chi

ha condiviso la stanza dell’albergo? B: No, non me lo ricordo. Forse ho preso la stanza singola come in altre occasioni. Pm: Si ricorda, sempre a Udine in albergo, se Salvatore Masiello ha telefonato a Pepe dinanzi a lei, Parisi, Andrea Masiello e Belmonte? B: No. Pm: Sempre a Udine ricorda un momento in cui lei, Salvatore Masiello, Andrea Masiello, Parisi e Belmonte stavate nella stessa stanza?

L’ex portiere del Bari, François Gillet, sostiene di aver avvisato anche l’allenatore Bortolo Mutti della minaccia dei tifosi per perdere a Cesena. «Non ricordo. C’erano pressioni dei tifosi che minacciavano casini vari. Però rivedendo certe cose i dubbi vengono», ha risposto l’attuale tecnico del Palermo a Panorama.it. «Non ricordo — spiega ancora Mutti —. Si parlava sempre del momento di sofferenza per questa situazione (di classifica, ndr), di non scendere a nessun compromesso e di uscire a testa alta». Mutti sull’autogol cercato da Masiello nel derby con il Lecce dice: «Non me l’aspettavo. Sembra una cosa difficile da fare, anche considerando il Masiello che ho conosciuto in quei mesi e il modo in cui si poneva con i compagni».

cosa potrebbe verificarsi per Parma-Bari. Anche qui la Procura ipotizza una proposta indecente fatta dalla società emiliana. Perché questo sospetto? Marco Rossi nell’interrogatorio parla degli insulti ricevuti dal capitano dei gialloblù, Stefano Morrone, a fine gara: «Bastardo, gli accordi non erano questi...». Quali accordi? Il Bari doveva perdere? E chi lo aveva deciso? Nell’ordinanza ci sono solo omissis e stralci. Segno che qualcosa bolle in pentola. © RIPRODUZIONE RISERVATA

B: No, l’unica occasione in cui ci siamo incontrati, con il resto della squadra, è stato durante la riunione tecnica prima della partita. Pm: Durante la partita ha notato qualcosa di strano? B: No, nulla di anomalo. Era solo una partita di fine campionato e, visto che gli obiettivi erano già raggiunti, c’era un clima quasi festoso. Pm: Dopo la partita Andrea Masiello, Iacovelli o De Tullio l’hanno contattata facendole discorsi ambigui sull’esito dell’incontro? B: No. Pm: Che cosa ha da dire a proposito delle dichiarazioni di Masiello? B: Sono assolutamente false. Ripeto che la settimana prima della partita sono stato lontano dal resto della squadra perché convocato dalla Nazionale. Mi sono ricongiunto alla squadra il venerdì, ma escludo categoricamente di aver ricevuto questo tipo di proposte. Pm: Perché Masiello fa il suo nome insieme a quello degli altri? B: Me lo sto chiedendo anch’io, verosimilmente perché insieme agli altri facevo parte della difesa in quella partita. Pm: Ha mai parlato con Pepe di quella partita? B: A parte qualche battuta insieme agli altri compagni di squadra non ne ho mai parlato. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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Rischia l’uomo di Conte Sapeva ma non denunciò Stellini, adesso collaboratore del tecnico alla Juventus: «Prima di Bari-Genoa ci chiesero di perdere». E poi: «Lì è uno schifo» detto che i tifosi erano andati dai giocatori per fargli perdere le partite. La società non li proteggeva, li faceva andare a piedi dallo stadio al campo. Avevano gli Zingari alle calcagne, gli Zingari che gli chiedevano probabilmente di fare le truffe. Non è facile essere lucidi... Avevo detto ad Andrea... Bisogna trovare la lucidità per fermare la cosa e dire: "Siamo nella merda, chiamiamo l’Aic". Ma nessuno fa nulla. Quando giocavo gliel’ho detto anche ad Albertini: "quali scommesse, dovete proteggere i giocatori da questo schifo". E invece non fanno nulla, nulla. Alla fine qualcuno che dice sì lo trovano... L’anno prima ti ricordi... tu non c’eri...

DAL NOSTRO INVIATO

FRANCESCO CENITI BARI

C’è un fantasma che si insinua all’interno delle squadre italiane e ha le sembianze dell’omessa denuncia. Gli atti della nuova inchiesta sul calcioscommesse portano alla luce i tanti, troppi casi nei quali giocatori importanti non denunciano le combine proposte da personaggi ambigui o persino da colleghi. Una lista lunghissima che presto sarà materiale esplosivo nelle mani del procuratore Stefano Palazzi. Negli anni precedenti si è sottovalutato il problema e quando qualche «sfortunato» era scoperto se la cavava con pochi mesi. Dopo gli arresti di Cremona, le cose sono però cambiate. La scorsa estate la Figc ha punito con un anno di squalifica chi non denunci fatti illeciti. E le pene potrebbero subire una impennata. Il presidente dell’Uefa, Michel Platini, è per il pugno di ferro: radiazione non solo per chi partecipa ai tarocchi, ma anche per chi sa e resta in silenzio. Una linea così dura è difficile che passi in Italia, ma il problema va affrontato. Leggendo gli atti di Bari a rischiare la squalifica sono in tanti (Portanova e il Bologna, Gillet, Mutti, Gazzi, Donati, Almiron solo per citarne alcuni). E poi c’è il capitolo Juventus. Dopo Bonucci e Pepe, spunta anche Cristian Stellini: ex difensore del Bari, da tempo fedele collaboratore di Antonio Conte. E’ stato ai suoi ordini al Bari, poi è entrato a far

«L’avevo detto ad Andrea Masiello, bisogna avere la lucidità per fermare le cose» Cristian Stellini, 37 anni, dal 2007 al 2010 difensore del Bari TODAY

parte dello staff tecnico. Attualmente è il suo primo assistente. Cosa ha fatto di male Stellini? Siamo alle solite: omessa denuncia. La telefonata C’è una telefona-

ta intercettata dello scorso marzo nella quale Stellini parla con l’ex compagno Marco Esposito (indagato). La discussione va a finire inevitabilmente sui fatti di cronaca e sull’inchiesta che ha portato in carcere Iacovelli. Il factotum per Stellini farebbe di tutto. An-

che salire a Siena per aiutarlo in un trasloco. Una circostanza che porta Iacovelli a incontrare Carobbio, giocatore del Siena ed ex Bari. Sarà l’occasione per portare gli Zingari in Puglia. Ma torniamo a Stellini. Al telefono prima demolisce la figura «dell’amico» Iacovelli definendolo un «poveraccio, buono al massimo a parcheggiare una macchina...», poi mette a fuoco la situazione di Bari e cerca di giustificare il comportamento di Masiello. In questo modo: «Mi avevano

l’anno prima c’è Bari-Genoa. Arriva uno con Iacovelli e vuole che perdiamo. Mi dice: “In Italia mi dicono che voi fate così. La voce si è sparsa in giro, tutta Bari ha deciso di scommettere”. Che cazzo me ne frega e lui fa “Dovete fare un favore, qua c’è gente che ha messo tanti soldi, fateci la cortesia”. Gli dissi: “Guarda l’unica cortesia che posso fare e che se puoi togli i soldi che hai messo"». Il Bari vince 3-0. Resta il «fantasma» omessa denuncia. © RIPRODUZIONE RISERVATA

GLI INTERROGATORI I DUE AMICI DI MASIELLO RESPINGONO LE ACCUSE E VANNO ALL’ATTACCO

Carella: «Bellavista diede una mazzetta ad Andrea» FRANCO CIRICI BARI

Hanno respinto ogni accusa, ribadendo la propria innocenza. Giovanni Carella e Fabio Giacobbe, gli amici (ex) di Andrea Masiello, da lunedì in carcere a Bari. Accusati, come il difensore viareggino, di associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva. Ieri mattina i due sono stati sottoposti ad interrogatorio di garanzia (durato circa un’ora e mezza) dal gip di Bari, Giovanni Abbattista. «Hanno chiarito tutto quel che emergeva dall’ordinanza cautelare — dice l’avvocato Mario Russo Frattasi che, con il figlio Carlo, tutela Carella e Giacobbe —, sottolineando gli elementi mendaci rappresentati da Masiello. Del resto, dalla stessa ordinanza si evince che il calciatore ha detto molte bugie». Una su tutte. Il famigerato assegno di 300 mila euro dato in garanzia, per il buon esito del taroccamento del deby Bari–Lecce. «Per il mio assistito quell’asse-

gno non esiste. E’ un dato falso. Perché mai Carella avrebbe dovuto mostrare solo a Masiello un assegno che doveva servire a convincere altri calciatori a partecipare alla combine? Sembra una pura invenzione». invece avrebbe ammesso di aver preso parte a un incontro con alcuni calciatori del Bari (Parisi, Rossi, Bentivoglio e lo stesso Masiello) presso l’Una Hotel che ospitava il ritiro della squadra biancorossa, alla vigilia del derby. Insieme a Giacobbe, sarebbe entrato in albergo dalla porta del garage. In una camera dell’hotel Carella avrebbe fatto il gesto di mostrare delle banconote che aveva in tasca, per far capire ai calciatori che sarebbero state disponibili altre somme per alterare il risultato della partita. Parisi rifiutò, gli altri restarono in silenzio. Compreso Masiello che, evidentemente, voleva avvalorare la tesi dell’accordo tra le due società. La cosa non andò a buon fine. I due hanno raccontato dell’incontro a

L’avvocato dell’ex giocatore ribatte: «E’ impossibile, in quei giorni lui non era in Puglia»

Ammissione Carella

Crisi di pianto per il difensore, che oggi davanti al gip potrebbe fare altre ammissioni Bologna con Portanova («da cui Masiello attendeva una risposta», ha detto Carella al giudice). Ma erano andati in Emilia solo con l’intento di aprire una pizzeria. Altro episodio. Nell’aprile del 2011 Masiello si fece accompagnare da Carella in un locale alla periferia di Bari, dove il difensore incontrò Bellavista. «Carella ha riferito di aver notato che Masiello aveva ricevuto una mazzetta di soldi da Bellavista – racconta l’avvocato Russo Frattasi, che oggi

depositerà istanza al giudice per chiedere l’annullamento o l’attenuazione della misura cautelare in carcere, sia per Carella sia per Giacobbe —. Rimproverò Masiello, perché poteva essere un gesto finalizzato ad altro. Il calciatore rispose che era soltanto un regalo». In serata la replica del legale di Bellavista, Massimo Chiusolo: «Nel giorno in cui sarebbe avvenuto quel passaggio di danaro, il mio assistito non si trovava in Puglia». Giacobbe ha detto di aver scommesso quattro volte, ma di aver vinto una volta sola. Lacrime Lo hanno visto in preda

ad una crisi di pianto. Disperato. Andrea Masiello vive in un comprensibile stato di angoscia i suoi primi giorni di carcere, sia pur nell’infermeria. A pochi metri dalla cella di Carella (Giacobbe è in un’altra sezione del penitenziario). Proprio la sua fragilità psicologica lascia intuire che oggi il calciatore potrebbe fare ammissioni importanti. In mattinata sarà sottoposto a interrogatorio di garanzia. Verrà fuori un altro sconcertante scenario? Intanto i suoi legali hanno chiesto al procuratore federale Palazzi di partite con una sospensione cautelare, in modo che Masiello possa cominciare a scontare già adesso una squalifica sportiva. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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I NOMI E I FATTI

L’inchiesta della Procura di Bari sul calcioscommesse è entrata nel vivo nella notte tra domenica e lunedì con gli arresti.

S 3 ARRESTI Con Andrea Masiello sono finiti in carcere anche i suoi amici Fabio Giacobbe e Giovanni Carella

S 19 INDAGATI Compresi gli arresti, un elenco di 19 persone sotto indagine. Ci sono anche: Daniele Portanova (Bologna), Alessandro Parisi (Torino), Simone Bentivoglio (Padova), Marco Rossi (Cesena), Abdelkader Ghezzal (Levante), Marco Esposito (Pisa), Nicola Belmonte (Siena), Antonio Bellavista (ex Bari), Angelo Iacovelli (ex factotum dei giocatori baresi), Nico De Tullio, Onofrio De Benedictis, Francesco De Napoli, Arianna Pinto, Victor Kondic, Leonardo Picci e Armand Caca.

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SOSPETTI ANCHE SULL’ATTUALE SERIE A

Puntate anomale su Chievo-Siena Scatta l’allarme MAURIZIO GALDI ROMA

Pensavate che le presunte combine sul calcio italiano, con tante Procure a lavoro, fossero finite? In verità lo pensavano anche i bookmaker italiani e stranieri che inseriscono nel loro palinsesto le partite dei campionati italiani. Certo c’è stata una flessione — in compenso proliferano le combine sui campionati stranieri, soprattutto dell’est europeo —, ma questo non fa sparire del tutto i dubbi su alcune partite. Certo, sono soltanto dubbi, ma resta il fatto che molti bookmaker stranieri, e anche alcuni italiani e tra i maggiori, hanno tolto domenica 25 marzo dal loro palinsesto l’1-1 (risultato esatto), l’under (meno di due gol e mezzo) e il pareggio di Chievo-Siena. Gioco anomalo Nessuna segnalazione ufficiale è stata fatta, ma progressivamente le giocate troppo alte per queste tre combinazioni hanno spinto società quali youwin, 10bet, betboo, allyoubet — ma lo ripetiamo anche gruppi italiani importanti e autorizzati Aams — a inserire la partita soltanto per giocate multiple (le famose «martingala») prima di sospendere del tutto le puntate. Ora bisogna vedere se qualche segnalazione sia arrivata sul tavolo dell’Unità investigativa sulle scommesse sportive (Uiss) e se si sia mossa qualche operazione (sempre segretissima) del Gis (Gruppo investigativo scommesse), braccio armato dell’Uiss, espressamente voluta dal Viminale all’indomani dell’esplosione del primo scandalo con gli arresti della Procura di Cremona. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Il gol di Mattia Destro del Siena per l’1-1 finale LAPRESSE

IN PROCURA FEDERALE

Parisi collabora Zitti Bentivoglio e Marco Rossi ROMA

«Collaborativa»: sarebbe questa la posizione di Alessandro Parisi davanti alla Procura federale. Ieri la sua audizione è durata oltre tre ore e al termine, salendo su un taxi con il suo avvocato Paolo Rodella, è sfuggito solo un «non possiamo dire nulla». Certo è che il suo verbale è stato secretato. Parisi, pur essendo indagato a Bari, non ha fatto come i suoi ex compagni di squadra Marco Rossi e Simone Bentivoglio, che hanno detto alla Procura federale che non potevano parlare. Il primo avvisando che il verbale dell’interrogatorio reso alla Procura di Bari era secretato, il secondo perché non ancora sentito proprio a Bari. Diversa posizione Parisi, che si è avvalso ieri del-

l’assistenza legale di un avvocato esperto di diritto sportivo, ha voluto comunque parlare con gli 007 federali e spiegare la sua posizione. Ieri, intanto, sono stati sentiti anche i calciatori del Chievo Pellissier e Luciano. Entrambi sono venuti a Roma assistiti dall’avvocato De Luca che al termine — dopo meno di un ora di audizione — ha spiegato che «abbiamo chiarito tutto. Certo conoscevano i Cossato, ma per il resto pensiamo si tratti soltanto di millanterie». Infine è stato sentito anche Daniele Padelli dell’Udinese (ex Bari). ma.gal. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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buoneNotizie di ENRICA SPERONI

k. Ci sono parole cortissime che ti possono cambiare la vita. Anche ribaltarla. Non sapO piamo dove Antonio Cassano custodirà gli ok di questi ultimi giorni, ma crediamo che non se li lascerà scivolare dalla tasca come carta di caramelle. L'attaccante ha avuto il via libera dei medici 5 mesi dopo il malore che l'aveva proiettato in un mondo inesplorato; prima nel reparto neurologico del Policlinico di Milano, poi l'operazione al cuore, poi la riabilitazione che é tutt'altra cosa, anche nei pensieri, rispetto alla fatica del recupero dopo un grave incidente di gioco. Perché a 30 anni ti senti padrone del mondo, tanto più se sei un campione. Hai successo, soldi, talento, forza,

laMister

salute. Le cose brutte capitano agli altri. Invece no. I mesi di lontananza dal campo possono essere gli stessi di un Buffon operato alla schiena, ma vuoi mettere il peso, anche l'angoscia, di scoprire che non sei tu il padrone assoluto della tua vita? Cassano di vite ne ha vissute tante e, come ha ammesso lui stesso, non si é fatto mancare niente. Di più, di più, di più sembrava essere la sua regola: io mi sono fatto da solo, io posso dire ciò che voglio, io guadagno e io spendo, io non voglio regole, io ho talento e non mi serve altro. Poi é nato l'altro Cassano: quello del matrimonio e della paternità, dell'arrivo al Milan come paradiso del calcio e della riconquista della Na-

di ROBERTO PELUCCHI

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STRAMA HA GIÀ CAMBIATO L’INTER IL BARICENTRO È SPOSTATO IN AVANTI

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ravo Andrea Stramaccioni, degno rappresentante della categoria di giovani allenatori preparati, composti e, con un minimo, di cultura. Si dirà che è troppo presto per giudicare l’operato del nuovo tecnico e sono d’accordo. Ma possiamo fare delle osservazioni sulla prima partita del neo allenatore interista. Cerchiamo di capire i principi che regolano la sua filosofia di gioco. Innanzitutto ciò che colpisce è lo spostamento deciso e perentorio del baricentro della squadra nella metà campo avversaria. Stramaccioni vuole recuperare la palla in zona di attacco e lo fa attaccando il portatore e chiudendo tutti i possibili appoggi. Il furore della pressione individuale sul portatore di palla è seguito dal pressing sugli appoggi vicini. Questa è la prima novità dell’Inter guidata dal tecnico romano. Il 4-3-3 di Stramaccioni prevede, molto chiaramente, la superiorità numerica e l’imprevedibilità sulle fasce ed è lì che, al suo esordio, il tecnico nerazzurro vuol fare male. Ed è ancora da lì che nasce il primo gol di Milito. In cinque allenamenti non si può fare molto, quando si pren-

Andrea Stramaccioni, 36 anni, al debutto ANSA

de una squadra in corsa noi tecnici ci troviamo di fronte a delle scelte: iniziare a trasmettere la nostra filosofia di gioco con la fase difensiva o con la fase offensiva? Il tecnico ha optato per la seconda perché è un vincente preparato, inesperto ma con grande personalità. Possesso palla decisamente più fluido ed efficace che nel passato grazie alla vicinanza tra i giocatori sempre pronti allo scarico del compagno. Il tridente d’attacco parte più stretto per cercare palla sulle fasce, e, quando viene perso il possesso palla, la transizione negativa è aggressiva, rabbiosa. Il giocatore più vicino alla palla cerca subito di riconquistarla. E’ fondamentale non regalare metri e campo agli avversari. Non mi è piaciuta ed a mio avviso va rivista, la staticità degli attaccanti nelle loro posizioni iniziali, senza intercambiabilità di ruoli. L’esperienza insegnerà al giovane tecnico che il dinamismo dei grandi campioni è sempre un problema per gli avversari che non trovano alcun punto di riferimento. Se deciderà di giocare con gli attaccanti che ruotano nelle loro posizioni andrà rivisto Zarate che, seppur autore di un gran gol, dialoga poco con i compagni. La sincronizzazione tra i giocatori nell’attaccare gli spazi, nei tempi giusti di smarcamento, potrà spingerlo ad impiegare Pazzini, lottatore ma anche goleador e uomo assist. Il tecnico mi è anche piaciuto nella gestione della gara e nei cambi effettuati. Stramaccioni ha visto che qualcosa non andava nella prestazione di Stankovic, troppo in linea con i due centrocampisti interni e non ha pensato due volte a mettere Cambiasso davanti alla difesa. La fase difensiva va ovviamente rivista. Ora la parola passa a Moratti. Un presidente capace deve riconoscere le potenzialità di un tecnico, senza guardare la carta d’identità. Stramaccioni non potrebbe essere l’allenatore giusto per la costruzione dell’Inter del futuro? © RIPRODUZIONE RISERVATA

Dopo il gol fantasma di Catania, Adriano Galliani ha giustamente chiesto l'intervento della tecnologia. Tre le possibili soluzioni: sensori nei pali, arbitri di porta o, nei casi estremi, Photoshop.

a reazione immediata delle società alla nuova ondata del calcioscommesse, che ha porL tato all’arresto di Andrea Masiello, è stata un’alzata di spalle: «Siamo parte lesa. Come possiamo difenderci da chi bara?». La Lega di A, in vista dell’assemblea del 20, sembra tutta preoccupata dei rischi connessi alla responsabilità oggettiva (o, peggio, a quella amministrativa). Eppure è dotata di un potente strumento di deterrenza, se davvero volesse contribuire all’estirpazione di questo male. Le combine sono più probabili per quelle partite prive d’interesse agonistico? I calciatori giocano a perdere perché attratti da guadagni facili? Ecco la parolina magica: incentivo. Nell’attesa di un calcio migliore, popolato solo da santi, perché non dare un senso a tutte, ma proprio tutte le gare? L’odore dei soldi. Quelli dei diritti tv, che sono una montagna: al netto della mutualità, i 20 club di A si spartiscono 800 milioni all’anno. Attualmente, solo il 5% della torta viene diviso tenendo conto della classifica dell’ultima stagione. Quaranta milioni, che spostano pochissimo nei bilanci societari: 3,8 alla prima e uno scarto di 200 mila euro tra un piazzamento e quello attiguo. Se la quota venisse elevata al 25%, come avviene in Premier League, sarebbe tutta un’al-

Avanti i più forti ma con qualche legittimo rimpianto Niente equivoci però: Barça migliore, non è stato l’arbitro a eliminare il Milan

di LUIGI GARLANDO

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IL CINGUETTIO DEL GIORNO

MARCO MATERAZZI Ex Inter e azzurro mondiale

Onore al Milan, ha tenuto testa ai Marziani!!! Quel che è giusto bisogna ammetterlo!!!

Azzurro di pallanuoto

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dallaPrima

Antonio Nocerino festeggia dopo il gol che aveva riaperto il match AP

CHRISTIAN PRESCIUTTI

tra storia. Un montepremi di 200 milioni, con 19 che vanno ai campioni d’Italia e una forbice di un milione tra un posto e l’altro. A quel punto, non si lotterebbe solo per lo scudetto, un posto in Europa o per evitare la retrocessione. Premi sostanziosi distribuiti per tutti i traguardi intermedi, e una bella spinta a non snobbare nemmeno una partita. Sapete che differenza c’è tra la sesta e la diciassettesima posizione? Sul campo nulla: non vai nelle coppe e resti in A. Nei conti ballerebbero 10 milioni! Obiezione facile facile: ai calciatori cosa frega dei maggiori guadagni dei club? Pronta un’altra provocazione: elevare ancora la quota variabile degli stipendi, legandola non solo agli obiettivi tradizionali. Gli atleti dovrebbero accettare il rischio d’impresa, consapevoli che impegnandosi sempre alla ricerca della vittoria starebbero in pace con la coscienza e, in più, gonfierebbero le loro tasche. Proprio nei prossimi mesi la Lega è chiamata a ridefinire, per il triennio 2012-15, i criteri distributivi delle risorse tv, e già era montato un dibattito teso a valorizzare la meritocrazia. Nel complesso equilibrio tra grandi, medie e piccole una ricetta che vada bene per tutte non esiste: basti pensare alle derive giudiziarie per l’individuazione dei bacini d’utenza. Ma adesso c’è una ragion di Stato: salvare il calcio italiano.

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di STEFANO FROSINI

PIÙ SOLDI IN BASE ALLA CLASSIFICA PER BATTERE IL CALCIOSCOMMESSE di MARCO IARIA

zionale sotto lo sguardo incoraggiante di Prandelli e di Riva. Tutto fila per il verso giusto e c'é da esserne orgogliosi: ho rimesso in piedi la mia vita, ce l'ho fatta ancora una volta. Sarebbe bello poter dire volere è potere. Invece non va sempre cosi. Cassano l'ha provato sulla sua pelle. Ma ora, con tutti gli ok dei medici in tasca, riprende la sua strada. C'è uno scudetto da agguantare e l'Europeo chiama. Il ricordo di quel 29 ottobre in Malpensa non è più un incubo, però sarebbe un peccato cancellarlo dalla memoria. Dopo io posso, io voglio, io me ne frego è arrivato il momento di io ringrazio. E ricominciare da qui. Bentornato Cassano. Siamo tutti pronti ad applaudirti.

laVignetta

@iomatrix23

laProposta

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CASSANO, LA VITA RESTITUITA DA UN OK QUESTO È IL MOMENTO DI RINGRAZIARE

laPuntura

di CAROLINA MORACE Allenatrice ed ex nazionale di calcio

LA GAZZETTA DELLO SPORT

Un bel riposino non vi pare... @CPresciutti9

JEREMY LIN Guardia dei New York Knicks

Prego Dio per una buona operazione... la strada per il recupero! E andiamo... @JLin7

ai gol-fantasma del campionato a un rigore spetD trale, quello del 2-1, che falcia il Milan nel suo momento migliore e tonifica un Barcellona scosso dal pareggio di Nocerino. Il sogno di fatto muore lì. Con qualche legittimo rimpianto. Le semifinali di Champions League se le giocheranno gli altri. La rivincita con gli spagnoli speriamo di prendercela il 10 giugno a Danzica, esordio dell’Europeo, magari con un Cassano e con un Pepito Rossi in più. Ok, se ti aggrappi alla maglia dell’avversario in area, come ha fatto Nesta con Busquets, metti in conto che ci possa scappare il rigore. Ma, anche se gli arbitri negano l’esistenza del buon senso, esistono scorrettezze fisiologiche nelle battaglie di posizione in area che genererebbero dieci rigori a partita, se applicate fiscalmente, come ha fatto il signor Kuipers nel momento di massimo equilibrio nella doppia sfida Milan-Barça. La sensazione che in quel fischio ci fossero le precedenti scorie milanesi, zolle comprese, è venuta a molti. Riconosciute le legittime recriminazioni dei rossoneri, sgombriamo il campo dagli equivoci: il Milan non è stato fatto fuori dall’arbitro e in semifinale sono passati i migliori. Nei due incontri, il Barcellona ha fatto di più, sia come squadra, sia come individualità. Se il gol di Nocerino resta l’unico tiro in porta della notte, contro i 9 dei rivali; se Messi si è procurato un rigore, ne ha segnati due, ha innescato il terzo gol di Iniesta e ne ha sfiorati altri, mentre Ibra si è fermato all’assist per Nocerino, senza mai trovare il tiro, qualcosa significa. Messi, capocannoniere di questa Champions (14), è salito alla terrificante contabilità di 68 gol stagionali

in 56 partite. Ibra, prima del match, guidava due graduatorie di questa Champions: falli commessi (24) e fuorigioco (18). Non esattamente un vanto. Eppure, nonostante la spietata verità delle cifre, anche al Camp Nou, come a San Siro, il Milan ha dato la sensazione di essere vivo e di poter avvicinarsi al Barcellona applicando al meglio le proprie armi, che sono care alla tradizione italiana. Questa è una lezione da non disperdere e che può servire a tutto il nostro calcio. Il migliore dei rossoneri è stato Nocerino, mediano alla nostra maniera: di ringhio e ripartenza. Nessuno aveva in campo ieri la splendida arte difensiva di Nesta. Beati loro che hanno Xavi, Iniesta e possono spendere 40 milioni per Sanchez e lasciarlo in panca per far giocare il ventenne Cuenca, uno dei talentini della cantera che spuntano come funghi. A suonare la stessa musica, non avendo gli stessi strumenti, Allegri avrebbe fatto una brutta fine. Bene ha fatto nel doppio confronto a cantare molto in italiano e se all’andata Robinho e Ibra non avessero sperperato, al Camp Nou sarebbe stata un’altra storia. Il Milan, negli ultimi 20 anni, è stata la società che più ha cercato di evolversi dalla tradizione nostrana del calcio di rimessa. In questo caso invece ha ricordato una verità preziosa: meglio fare bene le nostre cose che scimmiottare male quelle degli altri. Ora il Milan si rituffa nel campionato e deve farlo con la testa libera dai rimpianti, dai sospetti e dai veleni. Dimenticare Catania e il fischietto del signor Bjorn Kuipers. L’imbattibile Juve di Conte merita il massimo delle energie. Tenerla dietro e confermarsi campione d’Italia non sarebbe un brodino, ma il senso di una buona stagione. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

MERCOLEDÌ 4 APRILE 2012

SERIE BWIN CLASSIFICA

LA VOLATA PER LA SERIE A DIRETTA TORINO SASSUOLO VERONA PESCARA

66 63 63 62

34ª

35ª

36ª

37ª

38ª

39ª

40ª

41ª

SQUADRE

42ª

In MAIUSCOLO ALBINOLEFFE le partite in transferta

Reggina

Sassuolo

BARI

Crotone

LIVORNO

Padova

PESCARA

Modena

Modena

TORINO

Gubbio

BRESCIA

PADOVA

Crotone

LIVORNO

Reggina

BRESCIA

Bari

CROTONE

Empoli

REGGINA

Livorno

ALBINOLEFFE

Varese

MODENA

VARESE

Livorno

PADOVA

GUBBIO

Vicenza

GROSSETO

Torino

SAMPDORIA

Nocerina

JUVE STABIA

FACILE MEDIA DIFFICOLTÀ DIFFICILE RCS

ling perduto con la tifoseria, che ci ha voluto di nuovo sotto la gradinata sud per applaudirci. Ricordatevi che quando si creano certe situazioni, diventa difficile uscirne. Penso a cos’era accaduto in tempi non lontani a Reggina e Torino».

Iachini «Via la paura Ora io e la Samp ci divertiamo»

Con i singoli ha fatto centro: basta pensare alla rinascita di Pellè o alla definitiva maturazione di Obiang.

«Secondo me il compito di un allenatore è sempre quello di valorizzare il patrimonio tecnico che la società mette a disposizione. Se valevano dieci, a fine stagione devono salire a mille. So che la famiglia Garrone è molto attenta a questo». Romero è passato da Messi alla serie B. Un extraterrestre?

Il tecnico: «I playoff? Piano... Ma abbiamo già riconquistato i tifosi» DAL NOSTRO INVIATO

FILIPPO GRIMALDI BOGLIASCO (Genova)

Incredibile, ma vero. Da grande delusa a prima della classe, questa è la Sampdoria di oggi, con i suoi venticinque punti raccolti (al pari del Brescia) nel ritorno. E’ la quadratura del cerchio dopo mesi di tormenti, signor Iachini, o il primo passo verso il futuro?

«Sicuramente è corretta la seconda ipotesi. Ma serve una premessa: il cambio di guida tecnica significa che qualcosa non andava. Io ho iniziato a lavorare sul campo in attesa che il mercato di gennaio mi permettesse di ripartire con un nuovo progetto. Di questo devo ringraziare la società. Sono andati via dieci elementi, ne sono arrivati otto, l’età media è scesa a 23 anni. I giocatori validi c’erano già, ma mancavano le condizioni per farli rendere al meglio».

A destra il portiere Sergio Romero, 25 anni. Sotto Pasquale Iachini PEGASO

«Semplicemente un ragazzo eccezionale, splendido sotto il profilo umano ed esemplare come professionista. Continua ad avere grande voglia di migliorarsi. Che non deve abbandonarti mai, non importa se uno ha 18 anni o 34».

Prima dipendevate anche dai risultati degli altri. Ora, per agganciare i playoff, vi basterà non commettere errori.

«Un passo alla volta, questa è la politica che ci siamo imposti. Purtroppo, sin qui, e mi limito a parlare della sfortuna, tanti sforzi non sono stati ripagati. Abbiamo colpito dodici legni, fra pali e traverse, da quando sono a Genova. Se devi rincorrere e recuperare posizioni, anche un solo episodio negativo può diventare fondamentale. Guai ad abbassare la guardia. Non abbiamo ancora fatto nulla». Iachini specialista in imprese impossibili. All’apparenza ha impiegato molto per ritrovare la strada giusta con la Samp.

«Accadde la stessa cosa anche a Brescia. Qui le problematiche erano molteplici, non bastavano due settimane per risolverle. Inoltre, bisognava pensare pure al campionato. C’era la paura a fare due passaggi di fila, regnava la diffidenza. Invece siamo riusciti a ricreare il fee-

Qualcuno davanti alla Samp inizia a perdere colpi, mentre lei ha molte alternative, e tutte valide. Può essere la vostra forza in più per i playoff?

« «

Ho trovato grossi problemi, regnava la diffidenza. Non è facile uscire da certe situazioni, ma non sono un mago: per me conta il lavoro Romero è un professionista eccezionale: continua ad avere voglia di migliorarsi. Da qui a fine campionato ci sarà bisogno di tutti

«Attenzione: qui c’erano già di fatto due squadre in rosa a inizio stagione. Pensi ad elementi come Maccarone, Bentivoglio, Palombo, Dessena, gente di serie A e di primissima qualità. Tuttavia, questi giocatori hanno vissuto la prima parte della stagione con un peso addosso insostenibile e comprometteva anche le loro prestazioni. Da qui alla fine ci sarà bisogno di tutti, consapevoli di quello che dico da sempre: il bene individuale è diretta conseguenza del bene collettivo. Niente storie: l’interesse della Samp diventa prioritario. Non ho la bacchetta magica, conosco solo la cultura del lavoro. Ecco perchè le dico: va bene, ma non è ancora finita». © RIPRODUZIONE RISERVATA

LA MOSSA IL TECNICO VENTURA PUNTA A OTTENERE 14 PUNTI NELLE PROSSIME 6 GIORNATE

IL GIUDICE SPORTIVO

Torna Bianchi, con lui il Toro vince

Emerson: 3 turni Squalificati pure Gregucci e Maran

Sempre successi col capitano, escluso a sorpresa ad Empoli. Ora vuole rifarsi FRANCESCO BRAMARDO TORINO

mato trasferta: solo 106 minuti giocati nelle ultime sei partite lontano dall’Olimpico. Una scelta che ha stupito gli stessi avversari. Il tecnico dell’Empoli, Aglietti sabato non ha negato di essere stato agevolato nel bloccare gli attacchi granata dall’assenza di un giocatore abile di testa come Bianchi relegato in panchina.

pensiero di Ventura, scottato dalla prestazione di Empoli. Rivoluzione Contro la Reggina

La spinta dell’Olimpico per ripartire dopo la caduta rovinosa dalla giostra ad Empoli, due partite nello stadio amico, sei punti per blindare la vetta della classifica. Il Toro a nove giornate dalle fine non può più sbagliare se vuole evitare il terno al lotto dei playoff. Quota 80 A meno di un’improv-

visa frenata, come accaduto ad esempio nell’ultimo turno, gli 80 punti pronosticati a suo tempo da Giampiero Ventura come quota promozione potrebbero non bastare. Ecco perché la nuova tabella dei granata prevede 14 punti nelle prossime sei giornate, il «minimo sindacale», con tre gare a disposizione nel finale (Pescara, Modena e Albinoleffe), come riserva del serbatoio. «Tutto dipenderà dallo spirito che metteremo di qui alla fine» il

non sarà rivoluzione nel senso stretto della parola, ma ci mancherà poco. Aria di cambiamenti in difesa come a centrocampo (Vives per lo squalificato Iori), Massima incertezza per gli esterni d’attacco: Guberti a sinistra e Stevanovic preferito a destra a Surraco con Pasquato possibile sorpresa dal primo minuto. Tornerà di sicuro Rolando Bianchi al centro dell’attacco, per la pace dei tifosi e della cabala. Con il capitano in gol il Toro ha sempre vinto: otto reti il suo bottino che ha fruttato 12 punti. Non male tenuto conto che dopo un avvio di stagione brillante (8 partite da titolare e 5 gol), Rolly aveva ceduto il posto ad inizio 2012 alla coppia Antenucci-Meggiorini. Su 31 presenze solo in 20 gare il capitano è partito titolare, attaccante di riserva nel Toro for-

Tutto congelato «Non bisogna

Rolando Bianchi, 29 anni FERRARI

Il presidente Cairo: «Niente drammi, la A si conquista nelle ultime 2 giornate»

drammatizzare ma neppure prenderla troppo sottogamba, la serie B si vince nelle ultime due giornate» il messaggio di Urbano Cairo. Il presidente preferisce non infierire sul tonfo di Empoli, ma sarà comunque in ritiro giovedì con la squadra. «I primi ad essere mortificati sono i giocatori». Congelati al momento gli incontri per i rinnovi dei contratti in scadenza di tecnico, ds e giocatori, anche se con Ventura e Petrachi un accordo di massima è già stato raggiunto. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Il giudice sportivo, dopo le partite del 33˚ turno di Serie B, ha squalificato per tre giornate Emerson ( Reggina) «per avere, al 37˚ del primo tempo e con il pallone non a distanza di giuoco, colpito un avversario con un violento calcio ad una caviglia». Sono 14 i giocatori squalificati per un turno: Buchel (Gubbio), Belinghieri (Livorno), Buscè e De Araujo (Empoli), Figliomeni (Nocerina), Iori (Torino), Luci (Livorno), Papa Waigo e Peccarisi (Ascoli), Previtali (Albinoleffe), Schiavon (Cittadella), Zambelli (Brescia), Zanon (Pescara) e Zecchin (Varese). Stop di due giornate per Angelo Gregucci, tecnico della Reggina, e di una per Rolando Maran, allenatore del Varese. Squalifica di due giornate per Luciano Cafaro, team manager del Grosseto. Il giudice sportivo ha inoltre inibito il presidente della Reggina Pasquale Foti fino al 23 aprile per offese all’arbitro all’intervallo e a fine gara.

PT

TORINO 66 SASSUOLO 63 VERONA 63 PESCARA 62 PADOVA 53 VARESE 52 SAMPDORIA 51 BRESCIA 50 REGGINA 47 BARI (-4) 45 JUVE STABIA (-4) 43 GROSSETO 42 MODENA 40 LIVORNO 38 CITTADELLA 38 CROTONE (-1) 37 EMPOLI 34 VICENZA 32 ASCOLI (-7) 29 GUBBIO 27 NOCERINA 25 ALBINOLEFFE 25

PARTITE G V N P 33 19 9 5 33 17 12 4 33 19 6 8 33 19 5 9 33 15 8 10 33 14 10 9 33 12 15 6 33 13 11 9 33 12 11 10 33 13 10 10 33 12 11 10 33 10 12 11 33 9 13 11 33 9 11 13 33 10 8 15 33 8 14 11 33 9 7 17 33 7 11 15 33 9 9 15 33 6 9 18 33 5 10 18 33 5 10 18

RETI F S 48 23 44 25 47 33 65 48 47 40 40 29 39 24 37 31 52 43 39 35 43 40 36 45 38 47 40 40 39 48 42 46 36 48 32 46 32 41 31 54 41 59 35 58

U PROMOSSE U PLAYOFF U PLAYOUT U RETROCESSE

PROSSIMO TURNO Domani, ore 20.45 VARESE-PESCARA (1-3). Venerdì, ore 17 BRESCIA-VERONA (0-1), VICENZA-JUVE STABIA (0-1); ore 19 ASCOLI-ALBINOLEFFE (0-1), BARI-GROSSETO (1-0), CITTADELLA-GUBBIO (0-1), CROTONE-SAMPDORIA (0-2), LIVORNO-PADOVA (0-1), NOCERINA-EMPOLI (0-2), SASSUOLO-MODENA (5-2), TORINO-REGGINA (1-0)

MARCATORI 23 RETI Immobile (4, Pescara). 18 RETI Sansone (7, Sassuolo). 17 RETI Sau (2, Juve Stabia). 14 RETI Tavano (1, Empoli); Sforzini (2, Grosseto); Jonathas (3, Brescia). 13 RETI Sansovini (Pescara); Abbruscato (4, Vicenza).

Taccuino DOMANI L’ANTICIPO

Rivas non ce la fa Varese senza esterni Maran, squalificato, ha una grossa emergenza sulle fasce di centrocampo per l'assenza contemporanea di tre esterni: Pettinari, la cui stagione è finita per i problemi al cuore, Zecchin, fermato dal giudice sportivo, e Rivas che si è fatto male lunedì (la risonanza ha rivelato un edema alla coscia). Il tecnico valuta nella rifinitura di oggi, in programma alle 11 a Luino, le alternative: l'impiego di Nadarevic a sinistra è certo mentre a destra verrà adattato al ruolo o l'attaccante De Luca o il terzino Pucino. Rientrano Kurtic, reduce dalla pubalgia, e Neto Pereira, di nuovo disponibile dopo quasi un mese di stop per lo stiramento al bicipite femorale. Niente da fare per Corti, sempre infortunato. Fino a ieri sono stati venduti 1.370 biglietti. La probabile formazione(4-4-2) Bressan; Cacciatore, Troest, Terlizzi, Grillo; De Luca, Kurtic, Damonte, Nadarevic; Granoche, Neto Pereira.

PESCARA

Influenza per Maniero Dubbi in attacco Lavoro differenziato per Bacchetti e Kone, che si è sottoposto a una risonanza magnetica al ginocchio destro: infiammazione alla zampa d’oca, difficile il recupero per domani. Non si è allenato Maniero per un attacco influenzale ma ogg dovrebbe partecipare alla rifinitura. A Varese il Pescara andrà senza lo squalificato Zanon, a destra toccherà a Balzano e a sinistra a Bocchetti. A centrocampo torna Cascione dalla squalifica e riprende posto a sinistra. Verratti il play e Nielsen a destra. In attacco un solo dubbio: Caprari dal 1’ a destra o conferma di Sansovini. La probabile formazione (4-3-3): Anania; Balzano, Romagnoli, Capuano, Bocchetti; Nielsen, Verratti, Cascione; Sansovini, Immobile, Insigne.

BRESCIA

Iaconi riceve offerte da Livorno Il direttore sportivo del Brescia Iaconi è corteggiato dal Livorno: Spinelli si è mosso per avviare il nuovo corso.


MERCOLEDÌ 4 APRILE 2012

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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PRIMA DIVISIONE 30a GIORNATA (ore 20.30)

Ternana, occhio all’ex Ginestra «Sorrento in B con i miei gol» Superati i 100 gol in Lega Pro. La punta: «Posso vincere la classifica marcatori ma preferisco playoff e promozione» ANTONINO SINISCALCHI SORRENTO (Napoli)

Sta segnando a ripetizione, già 17 reti, per portare il Sorrento in B. «Siamo in zona playoff e vogliamo restarci sino alla fine», dice Ciro Ginestra, che oggi affronterà da ex la capolista Ternana. «Ricordo dolce, ero giovane, avevo vent’anni e in cinque mesi a Terni segnai uno dei miei primi gol in B, a Marassi, contro la Sampdoria». Da allora è entrato spesso nel tabellino dei

CIRO GINESTRA ATTACCANTE DEL SORRENTO

marcatori e proverà a farlo anche oggi. «Perché restano da giocare solo cinque partite e i punti vanno fatti sempre». Nel suo curriculum quattro promozioni: una dalla B alla A (Venezia 1997-98), tre dalla C1 alla B (Modena 2000-2001; Frosinone 2005-2006 e Gallipoli 2008-2009). Zingaro del gol Trentadue anni, di Pozzuoli, sta giocando la sua prima stagione con un club campano e, grazie ai 17 gol con il Sorrento, ha sfondato il muro delle 100 marcature in Prima divisione. È arrivato a quota 102 (Spal 10, Modena 2, Padova 34, Frosinone 11, Perugia 5, Gallipoli 22, Sorrento

La partita Oggi il Sorrento af-

fronterà la Ternana che ha collezionato un solo punto nelle ultime due partite in casa. «Ma io non mi fido, non credo che sia una squadra in crisi. Rimane la capolista e il primato lo sta meritando dall’inizio. Due o tre partite storte sono capitate pure a noi perdendo con Foligno e Carpi e pareggiando con la Spal». La crisi rossonera l’ha risolta lui con una doppietta che è valsa la vittoria sul Viareggio e che ha spianata la via verso il bis di Lumezzane. La classifica dei marcatori, intanto, è un duello tra lui e Arma della Spal. «Posso farcela a vincere il duello con Arma per il titolo di capocannoniere del girone, ma sto pensando prima di tutto centrare i playoff. Giovani interessanti? Il mio compagno Scappini ha 24 anni e ha segnato sette gol giocando spesso part-time». Domenica, sostituito a Lumezzane, s’è arrabbiato. «Ho giocato dall’inizio alla fine solo tre volte». Prima Sarri e poi Ruotolo, però, hanno pensato di evitargli le fatiche inutili a risultati già acquisiti. «Detto senza polemica – conclude Ginestra – mi piacerebbe giocare sempre tutta la partita e avere la possibilità di segnare altri gol». © RIPRODUZIONE RISERVATA

BENEVENTO-PAVIA

(2-1)

BENEVENTO (4-3-3) Gori; Pedrelli, Signorini, Rinaldi, Anaclerio; La Camera, Rajcic, De Vezze; Kanoute, Montini, Cia. ( Mancinelli, Candrina, Frascatore, Luisi, Vacca, Carretta, Sy). All. Imbriani-Martinez. PAVIA (4-4-2) Facchin; Capogrosso, Fissore, Fasano, Meregalli; Statella, Carotti, Meza Coli, Pezzi; Cesca, Falco. (Cacchioli, Caidi, Gheller, Galassi, D’Errico, Cinelli, Marchi). All. Roselli. ARBITRO Dei Giudici di Latina (Raparelli-Agostini).

COMO-AVELLINO

(3-3)

COMO (4-3-3) Giambruno; Ghidotti, Conti, Diniz, Som; Salvi, Vicente, Lulli; Ciotola, Ripa, Toledo. (Twardzik, Ambrosini, Ardito, Palumbo, Bardelloni, Paonessa, Tavares). All. Ramella. AVELLINO (4-3-3) Fumagalli; Zappacosta, Izzo, Cardinale, De Gol; D’Angelo, Massimo, Capua; Millesi, Zigoni, Thiam. (Fortunato, Puleo, Labriola, Zammuto, Malaccari, Arcuri, Lasagna). All. Bucaro. ARBITRO Giorgetti di Cesena (Mendis-Viello).

FOGGIA-SPAL

PISA-TARANTO

girone B Barletta-Siracusa, posticipo in tv

(0-0)

ALTO ADIGE-LATINA

(1-2)

PIACENZA (4-2-3-1) Ivanov; Marchi,

Colombini, Sodano; Benvenga, Obodo, Genevier, Favasuli, Benedetti; Perna, Tulli. (Sepe, Ton, Bizzotto, Ilari, Tremolada, Strizzolo, Perez). All. Pane. TARANTO (3-4-3) Bremec; Sosa, Di Bari, Prosperi; Garufo, Di Deo, Giorgino, Bertolucci; Rantier, Girardi, Mendicino. (Faraon, Cutrupi, Pensalfini, Rizzi, Guazzo, Bradaschia, Chiaretti). All. Dionigi. ARBITRO Castrignanò di Roma (Di Vuolo-Servilio).

Cascone, Tagliani, Legittimo; Bacher, Furlan; Schenetti, Campo, Fink; Giannetti. (Miskiewicz, Kiem, Chiavarini, Calliari, Fink, Albanese, Fischnaller). All. Stroppa. LATINA (3-5-2) Martinuzzi; Gasperini, Bruscagin, Agius; Falzerano, Matute, Giannusa, Berardi, Giacomini; Kolawole, Martignago. (Baican, Jefferson, Bernardo, Maggiolini, Carta, Pagliaroli, Burzigotti). All. Sanderra. ARBITRO Bindoni di Venezia (Sani-Pignone).

Bertoncini, Visconti, Campagna; Piccinni, Silva; Volpe, Gavilan, Lisi; Giovio. (Stocchi, Bini, Giorgi, Foglia, Lussardi, Bombagi, Rodriguez). All. Monaco. ANDRIA (4-4-2) Rossi; Meccariello, Cossentino, Mucciante, Contessa; Minesso, Larosa Arini, Taormina; La Mantia, Russo. (Sansonna, Zaffagnini, D’Alessandro, Loiodice, Comini, Gambino, Marsili). All. Cosco. ARBITRO Pasqua di Tivoli (Pennacchio-Tolfo).

PRO VERCELLI-LUMEZZANE

(1-0)

PRO VERCELLI (4-3-1-2) Valentini; Bencivenga, Ranellucci, Masi, Armenise; Germano, Calvi, Espinal; Carraro; Martini, Iemmello. (Miranda, Cancellotti, Marconi, Disabato, Malatesta, Tripoli, Tonani). All. Braghin. LUMEZZANE (4-3-1-2) Brignoli; Diana, Luciani, Guagnetti, Malagò; Faroni, Sevieri, Finazzi; Baraye; Inglese, Ferrari. (Pascarella, Djengoue, Pini, Dadson, Fondi, Baldé, Antonelli). All. Nicola. ARBITRO Cifelli di Campobasso (Iorizzo-Botosso).

REGGIANA-TRITIUM

(1-0)

REGGIANA (4-4-1-1) Silvestri; Cabeccia,

FOGGIA (3-5-2) Botticella; Lanzoni, De Leidi, Gigliotti; Velardi, Wagner, Meduri, Venitucci, Frigerio; Pompilio, Lanteri. (Leo, Lacerenza, Reali, Cortesi, Marinaro, Defrel, Ferreira). All. Stringara. SPAL (4-1-4-1) Capecchi; Ghringhelli, Zamboni, Pambianchi, Rossi G.; Bedin; Cosner, Agnelli, Castiglia, Laurenti; Arma. (Costantino, Canzian, Beduschi, Fortunato, Migliorini, Piras, Taraschi). All. Vecchi. ARBITRO Brasi di Seregno (De Filippis-D’Amato).

Zini, Aya, Magliocchetti; Iraci, Ardizzone, Viapiana, Matteini; Alessi; Gurma (Bellucci, Mei, Panizzi, Spezzani, Calzi, Arati, Berni). All. Zauli. TRITIUM (4-4-2) Pansera; Fondrini, Teso, Dionisi, Possenti; E. Bortolotto, Malgrati, Daldosso, Casiraghi; Spampatti, R. Bortolotto. (Nodari, Suagher, Cremaschi, Chimenti, Di Ceglie, Sinato, Magnaghi). All. Boldini. ARBITRO Giallanza di Catania (Alassio-Colella).

SORRENTO-TERNANA

(14.30; 0-0)

BARLETTA-SIRACUSA (20.45; 0-2)

PRATO-FERALPI SALÒ

BARLETTA (4-3-1-2) Pane; Mazzarani,

PRATO (3-4-1-2) Layeni; Dametto,

Migliaccio, Mengoni, Petterini; Guerri, De Liguori, Di Cecco; Romondini; Schetter, Mazzeo. (Sicignano, Pisani, Minieri, Simoncelli, Cerone, Franchini, Infantino). All. Di Costanzo. SIRACUSA (4-1-4-1) P. Baiocco; Giordano, Moi, Ignoffo, Capocchiano; Spinelli; Pepe, Mancosu, D. Baiocco, Bongiovanni; Testardi. (Fornoni, Pippa, Strigari, Calabrese, Coda, Longoni, Zizzari). All. Sottil. ARBITRO Merlino di Udine (Tozzi-Ernetti). TV Rai Sport.

CARRARESE-LANCIANO

(15; 1-1)

CARRARESE (4-3-1-2) Nocchi; Piccini, Pasini, Anzalone, Vannucci; Pacciardi, Taddei, Corrent; Russotto; Cori, Gaeta. (Teodorani, Miceli, Benassi, Belcastro, Merini, Conti, Rosaia). All. Sottili. LANCIANO (4-3-3) Aridità; Aquilanti, Massoni, Amenta, Mammarella; Paghera, Capece, Volpe; Chiricò, Pavoletti, Turchi (Amabile, Rosania, Scrosta, Vastola, Novinic, Sarno, Donnarumma) All. Gautieri. ARBITRO Benassi di Bologna (Abruzzese-Favia).

SORRENTO (4-4-1-1) Rossi; Vanin,

FOLIGNO-VIAREGGIO

(0-1)

Galuppo, Tuia, Petti; Rizzo, Padoin, Menchinella, Coresi; Guidone, Ferrari. (Mazzoni, Carroccio, Cotroneo, Papa, Evangelisti, Fedeli, Caturano). All. Pagliari. VIAREGGIO (3-5-2) Gazzoli; Monopoli, Conson, Sorbo; Pellegrini, Pizza, Maltese, Cristiani, Tarantino; Cesarini, Zaza. (Merlano, Licata, Martella, Berardocco, Lepri, Calamai, D’Onofrio). All. Cuoghi. ARBITRO Martinelli di Roma (D’Albore-Calò).

MONZA-CARPI

(0-2)

MONZA (4-3-1-2) Castelli; Zenoni, Boscaro, Zullo, Campinoti; Valagussa, Biso, Romano; Iacopino; Tiboni, Torregrossa. (Marcandalli, Anghileri, Rosseti, Lewandowski, Prato, Pandiani, Nappello). All. Motta. CARPI (4-4-2) Mandrelli; Laurini, Cioffi, Terigi, Poli; Concas, Memushaj, Sogus, Boniperti; Kabine, Eusepi. (Bastianoni, Laorusso, Perini, Pasciuti, Perrulli, Potenza, Ferretti). All. Notaristefano. ARBITRO Aversano di Treviso (Di Iorio-Pancrazi).

(0-1)

ALTO ADIGE (4-2-3-1) Iacobucci; Grea,

(ore 15; 2-1)

FOLIGNO (4-4-2) Kovacsick; Stoppini,

PIACENZA-ANDRIA

PISA (3-5-2) Pugliesi; Buscaroli,

Terra, Di Nunzio, Bonomi; Bondi, Camillucci, Beati, Croce; Carlini; Ginestra. (Chiodini, Romeo, Sabato, Niang, Corsetti, Maritato, Scappini). All. Ruotolo. TERNANA (3-4-3) Ambrosi; Fazio, Pisacane, Ferraro; Dianda, Cejas, Miglietta, Gotti; Giacomelli, Docente, Sinigaglia. (Virgili, De Giosa, Camillini, Arrigoni, Della Penna, Danti, Litteri). All. Toscano. ARBITRO Fabbri di Ravenna (De Troia-Grillo).

CREMONESE-TRIESTINA

(0-1)

CREMONESE (4-4-3) Bianchi; Semenzato, Cesar, Minelli, Sales; Fietta, Pestrin, Dettori; Filippini, Possanzini, Le Noci. (Malatesta, Rigione, Tacchinardi, Degeri, Rabito, Nizzetto, Musetti). All. Brevi. TRIESTINA (4-4-2) Gadignani; Galasso, Gissi, Lima, Tombesi; Rossetti, Allegretti, Princivalli, Pinares; Godeas, De Vena. (Vigorito, Mannini, Thomassen, Evola, Mattielig, Motta, Zamparo). All. Galderisi. ARBITRO Roca di Foggia (Mosca-Valeriani).

LA SITUAZIONE CLASSIFICA Ternana p. 58; Taranto* (-3) e Carpi 53; Pro Vercelli 51; Sorrento (-2) 49; Benevento (-2) 46; Avellino e Lumezzane 39; Pisa 38; Foggia (-2) 36; Tritium 35; Reggiana (-2) 34; Como* (-2) 31; Spal (-4) 28; Monza 27; Pavia e Viareggio 25; Foligno (-4) 20. (*una gara in meno). PROSSIMO TURNO Le partite di domenica 15 (inizio ore 15.15): Carpi-Benevento (1-0); Lumezzane-Avellino (1-2); Monza-Foligno (0-1); Pavia-Como (1-2); Sorrento-Foggia (1-1); Spal-Pro Vercelli (0-1); Taranto-Tritium (1-1); Ternana-Reggiana (2-0); Viareggio-Pisa (0-2).

seconda divisione ore 15

Cuneo-Casale è il big match Rischio Catanzaro, Perugia spera Se non sarà una giornata decisiva, poco ci manca. Nel girone A ci sono in palio punti pesantissimi per la vetta della classifica e per la volata playoff. Riflettori puntati sul derby piemontese tra Cuneo e Casale per il big match di giornata: la seconda in casa della quarta, che con una vittoria la raggiungerebbe in classifica. Cercheranno di approfittarne il San Marino capolista, e il Treviso, entrambe attese però da due trasferte insidiose contro Entella e Santarcangelo. Nel girone B il Catanzaro fa visita al Gavorrano, mentre il Perugia sulla carta ha un compito più agevole, in casa con il Milazzo. In coda sfida Isola Liri-Ebolitana; riposa il Celano.

FROSINONE-PERGOCREMA

(0-3)

FROSINONE (4-3-3) Zappino;

(15; 1-0)

Manucci, Lamma; Sacenti, Fogaroli, Cavagna, De Agostini; Pisanu; Vieri, Benedetti. (Morandi, Scrugli, Visibelli, Varutti, Geroni, Alberti, Morante. All. Esposito. FERALPI SALÒ (4-3-3) Branduani; Bianchetti, Leonarduzzi, Blanchard, Savoia; Muwana, Castagnetti, Drascek; Bracaletti, Defendi, Tarana. (Gargallo, Allievi, Cortellini, Sella, Fusari, Sedivec, Montella). All. Remondina. ARBITRO Adduci di Paola (Palazzo-Grispigni).

SPEZIA-BASSANO

(0-0)

SPEZIA (4-4-2) Russo; Bianchi, Lucioni, Murolo, Mora; Madonna, Buzzegoli, Lollo, Testini; Marotta, Evacuo. (Conti, Ferrini, Ricci, Vannucchi, Iunco, Casoli, Guerra). All. Serena. BASSANO (4-3-3) Grillo; Basso, Scaglia, Porchia, Bonetto; Mateos, Correa, Proietti; Ferretti, Longobardi, Guariniello. (Poli, Toninelli, Ghosheh, Caciagli, Morosini, De Gasperi, Galabìnov). All. Brucato. ARBITRO La Penna di Roma (Lo Cicero-Leali).

TRAPANI-PORTOGRUARO

(2-2)

TRAPANI (4-4-2) Castelli; Priola, Pagliarulo, Filippi, Sabatino; Barraco, Caccetta, Tedesco, Madonia; Abate, Gambino. (Pozzato, Lo Monaco, Daì, Cianni, Domicolo, Ficarrotta, Perrone). All. Boscaglia. PORTOGRUARO (5-3-2) Bavena; Lunati, Fedi, Cristante, Radi, Pondaco; Coppola, Herzan, Liccardo; Corazza, Della Rocca. (Mion, Regno, D’Amico, Lorenzini, Salzano, De Sena, Luppi). All. Rastelli. ARBITRO Pairetto di Nichelino (Tedeschi-Vigo).

LA SITUAZIONE CLASSIFICA Trapani p. 55; Siracusa

Ristovsky, Stefani, Federici, Vitale; Carrus, Bottone, Nicco; Aurelio, Santoruvo, Cesaretti. (Nordi, Catacchini, Guidi, Frara, Baccolo, Ganci, Bonvissuto). All. Corini. PERGOCREMA (5-3-2) Prisco; Celjak, Fabbro, Romito, Cuomo, Mattia; Cazzamalli, Coletti, Angiulli; Joelson, Guidetti. (Pennesi, Doudodu, Rizza, Adeleke, Corsi, Tortolano, Volpato). All. Brini. ARBITRO De Faveri di San Donà di Piave (Pentangelo-Mauro).

(-5) 49; Spezia 47; Lanciano (-1) 46; Cremonese (-6) 42; Pergocrema (-2) 41; Carrarese, Alto Adige e Barletta (-1) 40; Portogruaro 38; Frosinone 36; Triestina 34; Prato 31; Feralpi Salò, Andria, Piacenza (-6) e Latina 30; Bassano 24. PROSSIMO TURNO Le partite di domenica 15 (inizio ore 15.15): Alto Adige-Carrarese (1-1); Barletta-Spezia (1-1); Bassano-Frosinone (2-1); Feralpi Salò-Andria (1-1); Latina-Trapani (0-2); Pergocrema-Cremonese (1-1); Portogruaro-Lanciano (1-0); SiracusaPrato (1-0); Triestina-Piacenza (3-0).

GIRONE A

GIRONE B

(34a)

CUNEO-CASALE Manganiello di Pinerolo ENTELLA-SAN MARINO Borriello di Mantova GIACOMENSE-ALESSANDRIA Pezzuto di Lecce LECCO-RIMINI Caso di Verona MONTICHIARI-RENATE Lanza di Nichelino POGGIBONSI-BELLARIA Pierro di Nola PRO PATRIA-SAVONA Magnani di Frosinone (ore 18.30) SAMBONIFACESE-BORGO A BUGGIANO Maresca di Napoli SANTARCANGELO-TREVISO Sacchi di Macerata VALENZANA-MANTOVA Cangiano di Napoli CLASSIFICA San Marino p. 59; Casale 58; Treviso (-1) 57; Cuneo 55; Rimini 53; Pro Patria (-11), Santarcangelo e Entella 49; Poggibonsi 48; Alessandria (-2) 45; Borgo a Buggiano 44; Renate 43; Savona (-7) e Bellaria 39; Giacomense e Mantova 37; Montichiari (-3) 33; Lecco 27; Sambonifacese 25; Valenzana 23.

(37a)

ARZANESE-APRILIA Fanton di Lodi CHIETI-GIULIANOVA Illuzzi di Molfetta (ore 17.30) FONDI-NORMANNA Colarossi di Roma GAVORRANO-CATANZARO De Benedictis di Bari ISOLA LIRI-EBOLITANA Tardino di MIlano NEAPOLIS-MELFI Morreale di Roma PAGANESE-CAMPOBASSO Verdenelli di Foligno PERUGIA-MILAZZO Bruno di Torino VIBONESE-FANO Piccinini di Forlì VIGOR LAMEZIA-L’AQUILA Mangialardi di Pistoia (Riposa il Celano) CLASSIFICA Catanzaro p. 73; Perugia 72; Vigor Lamezia 70; L’Aquila* 60; Chieti 58; Paganese 54; Gavorrano* 53; Aprilia e Arzanese 49: Fano (-5) 41; Normanna (-1) 40; Fondi 39; Giulianova* (-2) 38; Campobasso (-2), Milazzo* e Neapolis* (-2) 36; Melfi (-3) 34; Vibonese (-1) 32; Isola Liri (-2) 31; Ebolitana (-1) 27; Celano* 25. (* devono riposare).

CHAMPIONS LEAGUE TUTTI I NUMERI

PER GIOCARE IN ATTACCO.

1

Mercoledì 4 ore 20.45

CHELSEA - BENFICA

1.65

REAL MADRID - APOEL NICOSIA

1.07

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Di Terni ho un ricordo dolce Arrabbiato per i cambi? Vorrei sempre giocare

17), più venti in serie B (1 col Venezia, 1 con la Ternana, 5 a Gallipoli, 13 a Crotone). «Lasciai Pozzuoli a 16 anni – ricorda – per giocare in A col Venezia e ho sempre superato la nostalgia di casa con la passione infinita per il calcio». Due fatti curiosi. A Perugia debuttò con una doppietta al Taranto nella stagione 2007-08. Non fece altri gol in Umbria, dopo quella partita passò al Gallipoli, dove nell’annata successiva meritò la B e sposò la moglie Elisabetta con cui divide la gioia dei due figli Benedetta (4 anni) e Samuele (2). «Io vivo tra casa e allenamenti, la famiglia mi dà la carica per fare i gol».

girone A Il Carpi a Monza per accorciare


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

MERCOLEDÌ 4 APRILE 2012


MERCOLEDÌ 4 APRILE 2012

SUPERBIKE

4

Da Amm a Senna se Imola diventa una trappola fatale La pista dopo la morte di Ayrton nel ’94 è stata resa più sicura con le chicane

A Imola la moto ha costituito sempre una grande passione ma è stata teatro anche di gravi incidenti. Il tracciato venne inaugurato nel 1952, sfruttando in parte strade aperte alla circolazione sulle colline a due passi dal centro. La prima vittima nel 1955: durante la Coppa d’Oro, il rhodesiano Ray Amm uscì alla Rivazza, la doppia curva a destra che sei anni dopo tradì l’australiano Harry Hinton. Tamburello Per tanti anni la

svolta più terribile della pista

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MOTOGP

SCIA NERA TAMBURELLO E VILLENEUVE LE CURVE MALEDETTE PRIMA DELLE MODIFICHE

PAOLO GOZZI

LA GAZZETTA DELLO SPORT

intitolata a Enzo e Dino Ferrari è stata il Tamburello, che i piloti affrontavano quasi al massimo con il muro esterno a due metri dall’asfalto: nel 1977, durante la 200 Miglia, il curvone verso sinistra fu fatale all’americano Pat Evans. Il Tamburello era pericoloso anche per le auto: con la Williams lì si è ucciso Ayrton Senna nel GP di F.1 dell’1 maggio 1994. Nelle prove ufficiali del giorno precedente aveva invece perso la vita l’austriaco Roland Ratzenberger, schiantatosi poco più avanti alla Gilles Villeneuve, altro curvone ultraveloce intitolato al ferrarista in ricordo di un drammatico fuoripista.

BOTTO A 200 KM/H

1 maggio 1994: l’incidente fatale di Ayrton Senna PRESSESPORTS

Modifiche Da allora il tracciato

tutte le curve teatro di incidenti mortali sono state rallentate dalle chicane e rese più sicure. A Lascorz però non è bastato. Lo spagnolo era appena ripartito dai box, ma nel breve rettilineo che porta alla Piratella andava già a 220 km/h. Anomalo il punto dell’incidente: in quel punto le barriere sono vicine ma la sicurezza di Imola non c’entra, perché è così su ogni impianto: sul dritto non è previsto che il veicolo scarti improvvisamente di lato. La vita però va avanti, le corse di moto anche: domenica a Imola si correrà il campionato italiano con 170 piloti in pista.

ha subito profonde modifiche:

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Anni ’80 Per i motociclisti gli an-

ni ’80 sono stati i più tragici: Sauro Pazzaglia morì con la 250 nel 1981 in uno strano incidente avvenuto alla Variante Bassa, Guido Paci due anni dopo finì fuori con la Yamaha 500 alla stessa Villeneuve. Che due anni dopo tradì anche Lorenzo Ghiselli, finito contro il muro mentre comandava la prova tricolore della 500. Nel terribile contatto si ruppe la quarta vertebra cervicale, restando completamente paralizzato come Lascorz. Il pilota senese morì due settimane dopo.

Forza Joan L’intervento è riuscito Lascorz torna a casa Stabilizzata la colonna vertebrale all’ospedale di Bologna oggi lo spagnolo volerà a Barcellona con un aereo medico ANDREA TOSI BOLOGNA

Lunedì a Imola, il giorno dopo il GP che ha visto trionfare Checa (Ducati), si tiene una giornata di collaudi per i protagonisti del Mondiale Superbike.

S ORA Joan Lascorz riparte dai box alle 12.52: sino a quel momento lo spagnolo ha compiuto 35 giri (circa 173 km) divisi in quattro uscite. Lo stop per le ultime regolazioni alla sua Kawasaki dura 7 minuti

VERSO IL QATAR

Vale in ritardo Puntiamo su Dovizioso FILIPPO FALSAPERLA

Ci siamo. In queste ore il Motomondiale sta raggiungendo il Qatar dove domenica (ore 21) scatta la stagione 2012. Pompate Arrivano le MotoGP 1000 e non se ne

sentiva la necessità visto il momento di crisi, che vanno a sostituire le 800. Dopo la Kawasaki si è ritirata pure la Suzuki e ora restano solo tre Case e 12 moto ufficiali di Honda, Yamaha e Ducati. A queste si aggiungono 9 Crt, un mix tra prototipi e derivate di serie. Gomme Ma la grande novità è l’arrivo sin dal Qa-

tar di gomme di struttura più morbida al posteriore: si scalderanno prima per evitare quei voli terribili e imprevedibili alle prime curve, ma aumenterà il consumo a metà e a fine gara.

S

Protagonisti Stoner nei test ha dimostrato di non

VELOCITÀ Prima dello schianto Lascorz percorre solo tre curve: Tamburello, Villeneuve e Tosa. Ma la Kawasaki ZX-10R (1000 cmc, quattro cilindri, 240 cavalli) nel breve rettilineo che porta alla Piratella, viaggia già a 220 km/h.

risentire del suo fresco status di papà. Ha sempre voglia di andare fortissimo e la Honda lo asseconda, anche se patisce un po’ di chattering. Però incalza Lorenzo con una Yamaha che sembra aver colmato il gap di potenza del 2011. Come aggressivo appare Pedrosa, che da qualche anno non viveva un inverno fisicamente così sereno (patente a parte...).

S DINAMICA Lascorz perde il controllo sullo scollinamento: la Kawasaki finisce sull’erba e si schianta contro il muro. Il pilota subisce una decelerazione di 2,5 G

Italiani Prospettive poco rosee.

Ducati e Rossi sono ancora tanto distanti. La punta potrebbe diventare allora Andrea Dovizioso: la sua Yamaha è buona quasi come quelle ufficiali e il Qatar gli piace molto: partire bene sarebbe un’ottima spinta. Gli altri galleggiano in Crt: per Petrucci, Pasini e Pirro sarà battaglia per farsi vedere. © RIPRODUZIONE RISERVATA

laFotonotizia

S «Dobbiamo aspettare il decorso nelle prossime ore. A Barcellona faremo nuovi esami, dopodiché avremo più chiaro il quadro della situazione. Non spero nel miracolo, mi fido più del talento degli uomini e della forza di Joan. Ha un fisico sano, anche due anni fa ebbe un incidente molto serio a Silverstone ma recuperò in fretta». Guim Roda, più che il patron del Team Kawasaki è come un fratello maggiore per Joan Lascorz, lo sfortunato pilota catalano che l’altro ieri è stato vittima di un grave incidente sul circuito di Imola durante i test della Superbike, dopo la gara di domenica. Attesa Guim e suo fratello Beil

se ne stanno seduti fuori dal reparto di rianimazione dell’Ospedale Maggiore di Bologna dove è ricoverato Lascorz. Non hanno molta voglia di parlare, chiedono di abbassare i toni e di evitare il sensazionalismo sulle condizioni del loro pilota. L’intervento per stabilizzare la colonna vertebrale, lesionata all’altezza della sesta e settima vertebra, eseguito dall’equipe del dottore Federico De Iure, chirurgo molto referenziato per la sue esperienze maturate nei migliori centri ortopedici europei, è perfettamente riuscito, ma la diagnosi, non ancora ufficiale, non lascia molte speranze. Lascorz, come già era risultato evidente quando era stato soccorso in pista, ha subìto un trauma che probabilmente lo lascerà paralizzato.

Joan Lascorz, 27 anni, pilota Kawasaki: è alla seconda stagione in Superbike. Sopra l’ospedale Maggiore di Bologna ALEXPHOTO

Parla il dottor Corbascio: «Alto il rischio paralisi ma aspettiamo gli sviluppi»

Verdetto «Il rischio che Joan rimanga paraplegico è la prima evidenza dell’incidente che ho comunicato ai proprietari del team — dice il dottore Massimo Corbascio, responsabile della Clinica Mobile della Superbike — ma in questo momento è giusto attendere gli sviluppi della situazione post operatoria». Rientro Stamane Lascorz e

Guim Roda voleranno a Barcellona su un aereo speciale, strutturato per il trattamento medico, messo a disposizione dalla federazione motoristica spagnola. Lo sfortunato pilota sarà ricoverato presso l’ospedale Vall d’Hebron dove in un secondo tempo, compatibilmente al suo stato di salute, avvierà il programma di riabilitazione. Barcellona è la città di Joan, ad attenderlo ci saranno i genitori, che hanno preferito evitare il viaggio a Bologna, la

sorella maggiore e i due fratelli, che sono più giovani di lui. Esordi La seconda famiglia di

Lascorz è proprio il suo team. Quando aveva 19 anni in una gara di campionato spagnolo impressionò Guim e Beil, che in quel momento facevano gli organizzatori di corse motociclistiche. I due decisero allora di mettere in piedi una scuderia, oggi team ufficiale Kawasaki, ingaggiando proprio quel ragazzo di talento. Il loro sodalizio è andato avanti per sette anni, poi c’è stata una breve separazione, ma in questa stagione sono tornati a lavorare e correre insieme. Ora i Roda dovranno cercare un sostituto di Joan da affiancare all’altro pilota della scuderia, Tom Sykes. «È l’ultimo dei problemi — sussurra Guim —, adesso conta solo la sua salute». Sottoscriviamo in pieno. Suerte, Joan. © RIPRODUZIONE RISERVATA

DANNI Nell’impatto lo sfortunato pilota catalano riporta la frattura della sesta e settima vertebra. Trasportato in elicottero all’ospedale Maggiore di Bologna, viene sottoposto a un intervento chirurgico. Ma c’è il rischio che resti paraplegico

TESTIMONIAL

Vettel finisce sulla lattina GI(g. cor.) Sebastian Vettel (qui ritratto a Parigi, dove lunedì è stato premiato dall’Accademia dello Sport) e la sua F.1 finiscono su una confezione speciale di Red Bull, la 473 Champions Edition: nel cerchio il tedesco con le braccia alzate AFP

Taccuino DOPO LA SQUALIFICA IN PORTOGALLO

Citroën rinuncia all’appello La Citroën ha deciso non fare appello contro la decisione dei commissari che domenica avevano squalificato Mirko Hirvonen, per irregolarità della sua Ds3, togliendogli la vittoria del Rally di Portogallo.

MONDIALE FIA GT1

Nuove gare in Corea e Russia Novità nei calendari per il Mondiale FIA GT1 e l’europeo GT3: si correrà in Corea e Russia. In programma pure una prova esibizione a Pechino (Cina). QUADCROSS - Il 1o aprile è ripartito da Asti il tricolore Quadcross articolato in sei categorie. In QX1, la principale, si è imposto il campione Nicola Montalbini.


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

MERCOLEDÌ 4 APRILE 2012

CICLISMO L’INTERVISTA LUCA GIALANELLA

«Serve un vero e proprio cambiamento culturale nel modo di fare ciclismo, soprattutto nelle società che si occupano del settore giovanile. Qualcosa però si sta muovendo: in una gara giovanissimi, a Salsomaggiore Terme abbiamo distribuito uova di Pasqua invece che le tradizionali coppe, e i ragazzini erano anche più contenti. Dobbiamo lavorare ancora, e molto, invece, sui dirigenti. C’è troppa pressione sui ragazzi». Renato Di Rocco, presidente dal 2005 della federciclo italiana e vicepresidente di quella mondiale (l’Uci), ha lanciato l’ultima rivoluzione del suo quadriennio: a) multidisciplinarietà, cioè alternanza di pista, strada, cronometro, mountain bike, ciclocross e Bmx; b) sviluppo dei vivai; c) sviluppo delle scuole di ciclismo; d) introduzione della figura del

Il bambino che vince sale sul podio con i suoi compagni di squadra. Come avviene nel mondo della scuola, per esempio, dove si premia la classe, l’istituto, più che il singolo. Chi va forte, potrà emergere comunque, ma vogliamo stemperare il protagonismo a tutti i costi, l’essere campionissimi già a 7 anni».

«Basta coppe, come premio uova di Pasqua E ragazzi felici»

In questa linea va anche il progetto di una domenica dedicata a una specialità alternativa alla strada.

Di Rocco, presidente Federciclo: «Serve una rivoluzione culturale nei giovanissimi» coordinatore tecnico regionale. Ma alla base sta il lavoro sui giovanissimi, bambini dai 7 agli 11 anni. Un’azione sostenuta anche dal programma Biciscuola, l’iniziativa di Rcs Sport e Gazzetta per far conoscere la bicicletta e il Giro d’Italia, che in 11 anni ha coinvolto oltre un milione di giovani.

Renato Di Rocco, 65 anni BETTINI

Di Rocco, su che cosa si basa il suo progetto?

sultati a tutti i costi».

«La società sportiva, con la famiglia e la scuola, ha la responsabilità della formazione, anche sociale, dei ragazzi. E io voglio che crescano tranquilli, con la bici come mezzo di divertimento, non di stress, e senza che i genitori premano per i ri-

Questo è il motivo dell’abolizione delle premiazioni nei giovanissimi?

«Esatto. Le classifiche verranno sempre stilate, ma le premiazioni non saranno dei singoli ma della squadra, del gruppo. Una medaglia per tutti, tutte uguali.

«Cominciamo proprio da questo mese. Cadel Evans, vincitore del Tour, è cresciuto nella mountain bike, il campione del mondo Mark Cavendish viene dalla pista. Abbiamo bloccato una domenica al mese, nei primi 4 mesi di attività sino alla categoria juniores, per dar la possibilità ai ragazzi di provare le altre specialità, per una formazione tecnica più completa. Le società si sono organizzate, il messaggio è passato. Forse stiamo davvero entrando in un’altra era». © RIPRODUZIONE RISERVATA

CLAVICOLA FRATTURATA

Cancellara, 30, e il medico; sopra, la clavicola destra rotta in 4 punti

Cancellara, 2 giorni dopo «Posso correre anche subito» «I miei piani per Londra non cambiano». Fabian Cancellara, dopo l’intervento chirurgico a cui è stato sottoposto per rinsaldare la clavicola destra fratturata in quattro punti, ieri a Basilea (Svizzera) ha concesso una conferenza stampa. Spartacus ha spiegato anche che «potrei tornare ad allenarmi anche subito su un cicloergometro perché l’intervento è stato perfetto. Ma a causa della caduta ho ancora molti dolori muscolari e in varie parti del corpo. Mi prenderò almeno altri due giorni di riposo, ma credo che mi servirà una settimana». Chiusura filosofica: «Le cadute fanno parte del ciclismo e della vita. Per fortuna mi sono rotto solo una clavicola».

VERSO LA ROUBAIX

Sarthe: Modolo 2˚ Oggi torna Boonen Domenica si corre la 110˚ Parigi-Roubaix, con Boonen favorito dopo il tris al Fiandre. Oggi il fiammingo torna in gara nel Gp Escaut. Ieri, intanto, Sacha Modolo (Colnago-Csf) è arrivato 2˚ nella prima tappa del Circuito della Sarthe (Fra), battuto in volata dal russo Galimzyanov (Katusha).


MERCOLEDÌ 4 APRILE 2012

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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CICLISMO A MELBOURNE, IN AUSTRALIA

vai Italia

gli spunti Da Hoy a Bobridge ecco le 5 sfide da non perdere

Perth ’97, ultimi ori con Martinello e il quartetto

Verso i Giochi

VELOCITA’ UOMINI Sfida fra titani (un solo pass olimpico): Gran Bretagna con il 4 volte olimpionico Hoy e il campione uscente Kenny, Francia con Baugé-Sireau

2

3

4

5

INSEGUIMENTO UOMINI Caccia al record del mondo nell’inseguimento: l’idolo di casa Jack Bobridge può infrangere sui 4 km il muro dei 4’10" (ora 4’10"534)

Elia Viviani, 23 anni, vive a Vallese di Oppeano (Vr). All’Olimpiade di Londra correrà l’Omnium SUNADA

1

PAESI EMERGENTI Attenti all’onda asiatica. Dopo il buio, il Giappone sta riemergendo, la Cina ha lanciato le donne. Ora occhio a Hong Kong e Malesia

VELOCITA’ DONNE Scintille nelle prove veloci femminili: l’australiana Anna Meares e la britannica Victoria Pendleton, 8 ori a testa, non si amano

AUSTRALIA-G.BRETAGNA Lo scorso anno stravinsero i «Cyclones»: 11 volte sul podio (8 sul gradino più alto), contro le 9 medaglie (una sola d’oro) dei rivali

Viviani, la caccia riprende in pista Mondiali Dopo i trionfi su strada, oggi il veronese è da battere nello scratch: 2˚ nel 2011 può correre sereno: libero di testa, e con un po’ di fortuna, ci può scappare il grande risultato».

DAL NOSTRO INVIATO

PAOLO MARABINI MELBOURNE (Australia)

Elia Viviani non aveva ancora compiuto 9 mesi quando Marco Villa, al primo colpo, acciuffò nell’inseguimento a squadre il bronzo ai Mondiali dilettanti, prima perla di una carriera nei velodromi lunghissima e vincente, fatta di un bronzo olimpico, due ori e un argento iridati tra i pro’, 24 Sei Giorni e tanto altro ancora. Oggi, nella Hisense Arena, Villa debutta ai Mondiali da c.t. azzurro. E il giovane talento veronese può regalargli subito il botto. Si parte con lo scratch, primo dei tre impegni che chiamano all’appello la nostra unica speranza della pista per i Giochi di Londra: 15 km a tutta con volata unica finale, gli stessi che un anno fa in Olanda videro Viviani acciuffare uno storico 2˚ posto. Poi domani e venerdì toccherà all’omnium, la gara olimpica. E domenica l’americana. Anche nei nuovi panni di responsabile dei pistard azzurri, Villa è di una serenità totale, proprio come era da atleta. E la infonde al suo gruppo. Si coccola Viviani e cerca di trasmettergli tutti i consigli possibili. Sa che da quel ragazzo può arrivare la scintilla per accendere il rilancio della nostra pista. «Averne di corridori come lui. E non parlo solo di talento, ma soprattutto di testa, di atteggiamento mentale» dice il cremasco, 43 anni, subentrato dieci mesi fa ad Andrea Collinelli. «Dietro ci sono diversi giovani interessanti, penso anche ai due figli d’arte Ignazio Moser e

la storia

Tranquillo «Scoprirò le carte per

Viviani e il c.t. Marco Villa, 43 anni, 2 ori iridati BETTINI

%

SCRATCH, CHE COS’E’

15

Davide Martinelli: vorrei tanto che studiassero da Viviani. E che certi tecnici di club credessero di più nella pista, anche in funzione della strada». Digiuno La mission non è impos-

KM

Lo scratch è una specialità individuale che si disputa su 15 km (10 per le donne): 60 giri della pista di 250 metri. E’ come una gara su strada, che si corre in pista con traguardo finale. Niente sprint intermedi, (presenti nella corsa a punti)

sibile. E nemmeno quella di Viviani, che qui si chiama medaglia. Se poi fosse d’oro, vorrebbe dire spezzare un digiuno che, al maschile, dura addirittura da 15 anni. «Se Elia avesse potuto fare la corsa a punti — ammette Villa — il podio l’avrei dato pressoché per certo. Ma è venerdì, il giorno dopo una gara dispendiosa come l’omnium e prima dell’americana: chiedergli un quarto impegno sarebbe stato troppo. Con questo non voglio dire che non abbia chance da giocarsi negli altri tre, tutt’altro. Ma nello scratch, dopo l’argento di un anno fa, non potrà giocare l’effetto sorpresa. Semmai confido molto nell’omnium. Al pass per Londra gli manca un nulla e se il danese Hansen parte male, Elia

© RIPRODUZIONE RISERVATA

DIRETTA ALLE 10.30 I Mondiali si sono aperti nella notte (+8 ore a Melbourne). In palio 3 titoli: inseguimento a squadre uomini, velocità a squadre donne, scratch uomini (Viviani).

S RAISPORT 2 Diretta RaiSport2 dalle 10.30; Eurosport alle 11

L’ALTRA STELLA LA PIACENTINA NELLA CORSA A PUNTI

Domani la Bronzini «Obiettivo poker» Già 3 ori: strada (2) e pista 2009. «Mi trasformo negli appuntamenti veri» MELBOURNE

La caccia al poker scatterà alle 22.20 di domani, le 14.20 in Italia. Mezz’ora o poco più di gara per bissare il titolo nella corsa a punti di Pruszkow 2009 e aggiungere una doppietta iridata in pista a quella già confezionata su strada sull’asse Geelong-Copenaghen nel magico giro di un anno: 2 ottobre 2010-24 settembre 2011. Giorgia Bronzini ha

Simboli d’Italia Mondiali 2011: Elia Viviani, 2˚, e Giorgia Bronzini, 28 anni SUNADA

l’aria serena, sotto la quale nasconde la proverbiale carica agonistica. «Sto molto bene e l’ho dimostrato anche 10 giorni fa a Cittiglio. Ma qui non so realmente che cosa aspettarmi, perché arrivo senza aver fatto una sola gara in pista. Questo è il primo dei mie tre grandi obiettivi della stagione, che si chiuderà con l’assalto al terzo titolo mondiale su strada e avrà il suo clou con i Giochi olimpici. Ed è soprattutto su quelli che ho finalizzato la preparazione. Ma se sono venuta fino in Australia non è per fare la turista. L’ho detto anche al c.t. Salvoldi: se si va a Melbourne, è per cercare di vincere. Poi sono un animale da competizione, davanti a un grande avvenimento mi carico». Per il regolamento, che nelle gare endurance consente a una Nazione di schierare un solo atleta-gara, Giorgia ha tolto il posto alla giovanissima Elena Cecchini, vincitrice della Coppa del Mondo e dirottata sullo scratch. Ma, titoli alla mano, era giusto così. «Aver saltato la Coppa — dice la Bronzini, portacolori della Forestale, che nel 2011 fu bronzo — potrebbe anche tramutarsi in un vantaggio: magari le mie avversarie si sono dimenticate di me». mar.

Paesi Baschi: Impey rischiò la vita, ora ha vinto

DAL NOSTRO INVIATO

CIRO SCOGNAMIGLIO VITORIA (Spagna)

Le ha spinte a tutta, quelle gambe. Le stesse gambe di cui rischiò di perdere l’uso tre anni fa. Daryl Impey ha vinto a sorpresa la seconda tappa del Giro dei Paeschi, con un bel numero da finisseur. E’ lo stesso ragazzo sudafricano che nel 2009 in Turchia rischiò di rimanere paralizzato. GreenEdge, il team australiano che ha sbancato la Sanremo con Gerrans, ieri ha fatto doppietta: secondo Allan Davis, davanti ad

Londra? Non mi interessa, cominciamo a portare a casa una medaglia mondiale, all’Olimpiade penseremo da lunedì» dice dal canto suo Elia, che per Villa stravede. «E’ la persona migliore che potesse seguirmi dopo l’addio di Collinelli» ammette il ragazzo della Liquigas. Il quale poi chiuderà le sue fatiche con l’americana. «Una gara tutta da decifrare, è più un terno al lotto», spiega. Lo affiancherà Angelo Ciccone, uomo d’esperienza, col quale nel 2009 sfiorò un successo in Coppa del Mondo. «Angelo s’è preparato duro solo per questa gara. E io sto molto bene. Ci divertiremo». Se lo dice Elia...

y

Turchia 2009: la drammatica immagine di Daryl Impey. Ieri, a 27 anni, il trionfo BETTINI

Appollonio (leader sempre Rojas sul nostro Daniele Ratto). Ma l’attenzione se l’è presa tutta Impey, il miracolato. Tre anni fa, nell’ultima tappa del Giro di Turchia di cui era leader, alla sua maglia (prima dello sprint conclusivo) si aggrappò Theo Bos. Impey finì a 60 all’ora contro una transenna. Due vertebre lombari incrinate, frattura della mandibola. Rimase a terra 20 minuti, poi si rialzò, risalì in sella e, spinto da un compagno, tagliò il traguardo. Per i problemi alle vertebre rischiò la paralisi. Nel primo me-

se dopo l’incidente poteva alimentarsi solo con una cannuccia, e non parlava. Tremendo. «Questo è il mio successo più importante — ha detto ieri il sudafricano, 27 anni —. Dovevo lavorare per Davis, poi dopo una rotonda mi sono trovato davanti e ci ho provato io». In classifica generale, intanto, i primi 92 hanno lo stesso tempo. Ma oggi pomeriggio non sarà più così. Già ieri nel finale — freddo e bagnato — due squadre importanti come Lampre e Astana si sono viste davanti. Il menu

di giornata serve l’arrivo in salita di Eibar/Arrate, che nel 2001 sorrise (alla Bicicletta Basca) a un giovane Ivan Basso. I nomi di primo piano non mancano: Rodriguez, Sanchez, Anton. Ma in chiave italiana è un test importante per Scarponi e Cunego. ARRIVO: 1. Daryl IMPEY (Saf, GreenEdge) km 165 in 4.10’, media 39,7 km/h; 2. Davis (Aus); 3. Appollonio; 6. Ratto; 7. Gavazzi; 8. Wegmann (Ger); 9. Meersman (Ger); 10. Pietropolli; 50. Cunego; 63. Scarponi; 90. Ulissi. CLASSIFICA: 1. ROJAS (Spa, Movistar); 2. Ratto; 5. Gavazzi. 35. Cunego; 57. Scarponi. OGGI: 3ª tappa, Vitoria-Eibar, 164 km. TV: RaiSport 2 alle 17.30.


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

MERCOLEDÌ 4 APRILE 2012

BASKET A NEW ORLEANS DAVANTI A 71 MILA SPETTATORI LA FINALE DEI COLLEGE

Davis è il re Kentucky E’ nata una stella Anzi due I Wildcats n.1 battono Kansas e vincono il titolo Con una coppia di ragazzi in lotta per la prima scelta Nba LUCA CHIABOTTI

Ha segnato soltanto un canestro su 10 tiri. Ha realizzato solo 6 punti nella vittoria di Kentucky per 67-59 nella finale del torneo universitario americano contro Kansas. Ha dominato la partita. Anthony Davis ha una bella storia. L’ennesima. Di bambini che diventano uomini in fretta, di ragazzi che sono ancora un po’ bambini. Davis, 19 anni, votato miglior giocatore, con 16 rimbalzi e 6 stoppate ha cambiato la storia del torneo, forse anche quella del basket. E’ alto 2.08, l’apertura delle sue braccia misura 15 centimetri in più. Stoppa tutto quello che si alza da terra su un campo di pallacanestro, se non ci arriva comunque costringe gli attaccanti a parabole di tiro pericolose e improbabili. Nel gioco delle somiglianze è un Kevin Durant 2.0. E ama difendere. Scuola La sua storia da film è

quella di un ragazzino del South Side di Chicago, dove tra le pallottole fischianti è cresciuto Derrick Rose, che decide di non cambiare la scuola che frequentava dalle elementari nonostante cresca a dismisura e quel pic-

coletto che tirava bene dagli angoli quasi improvvisamente diventi un’ala dalle qualità atletiche e dalla coordinazione stupefacenti. Resta nella Perspective Charter School, piccola scuola parificata, la cui squadra non è nelle prime 700 della zona di Chicago, fino alla fine. Portato in tour da una selezione giovanile, improvvisamente viene scoperto e diventa famoso. Va a Kentucky, il college numero 1. La Espn scrive che il padre ha chiesto 200 mila dollari per mandarlo lì. Una violazione che potrebbe troncargli la carriera. La cosa viene smentita, ma nessuno querela la Espn... Nba Entra in una squadra con

un quintetto di potenziali giocatori Nba. Soprattutto Michael Kidd Gilchrist. Ha 18 anni, è un’ala di 2 metri. E’ uscito dal liceo come n.1 degli Stati Uniti. E’ indicato come la prima scelta assoluta della Nba del 2012. Lui il padre non ce l’ha: è stato ucciso per numerose ferite d’arma da fuoco quando aveva 3 anni. E’ cresciuto guardando il film «The Lion King» quasi tutti i giorni, perché lo faceva quotidianamente col padre prima che fosse ucciso. Forse Davis gli ruberà la scelta n.1, a lui resta la

A

COACH CAL

S John Calipari 53 anni, ha allenato UMass, Memphis e Kentucky: è uno dei due allenatori che ha portato tre università differenti alle Final Four. Lunedì ha vinto il suo primo titolo. Ha allenato anche nella Nba i New Jersey Nets. E’ stato per tre volte allenatore dell’anno della Ncaa

seconda, o la terza. Ma non c’è stata lotta tra i due: «Quello che volevo è che la mia squadra dimostrasse che non è solo un gruppo di ragazzi di talento — dice Calipari —. Noi siamo una squadra difensiva, che si passa la palla. Volevo che tutti lo vedessero: non importa quanto sei giovane ma come giochi coi compagni». Mentre l’attesa per la coppia Davis-Kidd Gilchrist (11 punti, 6 rimbalzi) era spasmodica, la finale con Kansas è stata illuminata dalle guardie, Doron Lamb, 22 punti, e Marquis Teague. Partita Non c’è stata partita: l’attacco dei Wildcats ha steso i Jayhawks nel primo tempo, finito 41-27, con un massimo a +18, la difesa ha protetto la vittoria dopo il 13-3 che ha riportato Kansas a -5. A quel punto, l’11a stoppata di Kentucky e una palla persa degli avversari hanno messo al sicuro il primo titolo di Calipari, che alla guida di Memphis aveva perso proprio contro Bill Self e Kansas la finale del 2008 dopo averla dominata («Non ho mai rivisto quella partita ho buttato via la cassetta dopo la sconfitta dal pullman ...»).

Anthony Davis, 19, al debutto al college, è stato il migliore (Mop: most oustanding player) delle finali AFP

TRE CASI AGITANO IL NOSTRO BASKET NAZIONALE I TRE ITALIANI DELLA NBA CI SARANNO?

PASSAPORTATI LETTERA ALLE ISTITUZIONI

ARBITRI UNA CATEGORIA SENZA PACE

Belinelli e l’estate azzurra Italiani non di formazione «Devo valutare tante cose» contro la discriminazione

Sospensioni e doppi turni Verso il designatore unico

Marco Belinelli, 26 anni

La divisa della discordia

Intervistato su Gazzetta.it, nella rubrica settimanale «Be Bop a Basket», Marco Belinelli ha affrontato lo spinoso argomento dell’estate in Nazionale. «Non ho ancora parlato con nessuno — ha detto la 26enne guardia di New Orleans — e non so in che condizioni finirò la stagione. E in più sarò free agent. Dovrò quindi valutare tante cose. Anche se è un po’ presto ora per parlare di Nazionale». Le partite di qualificazione per l’Europeo 2013 iniziano il 15 agosto. Nel frattempo il contratto di Belinelli con gli Hornets sarà scaduto, con l’incertezza che questo comporta. Il «Beli» è l’unico dei tre italiani nella Nba a non aver avuto seri guai fisici in questa stagione. Andrea Bargnani ha saltato quasi due mesi per un infortunio muscolare a un polpaccio. Danilo Gallinari è ancora fuori per la frattura di un pollice, dopo aver perso quasi un mese per una distorsione a una caviglia. Tra infortuni e problemi vari, la storia degli italiani della Nba in Nazionale è tormentata. L’unica manifestazione che Bargnani, Belinelli e Gallinari hanno giocato insieme è stata l’Europeo 2011. L’estate del 2008, quella delle qualificazioni all’Europeo 2009, registrò il forfait di tutti e tre i big. E fu l’unica estate in cui Belinelli, reduce dalla prima stagione in Nba con Golden State, decise di non giocare in Nazionale.

Dimitri Lauwers, 32 anni

I «passaportati» scendono ufficialmente in campo. Ieri 20 di loro hanno inviato una lettera alle istituzioni cestistiche e al Coni chiedendo, in previsione della nuova convenzione tra Lega e Fip, di non essere discriminati nei confronti dei giocatori italiani che, a differenza loro, sono cresciuti nei vivai del nostro Paese. Con l’introduzione del concetto di formazione italiana nel 2006, l’unico tollerato dalla UE per proteggere i vivai nazionali, chi ha acquisito il nostro passaporto poteva giocare, prima 2 poi uno per squadra, nella quota degli italiani solo per deroga. Ma dalla prossima convenzione l’idea era considerarli, in quanto privi di formazione, parificati agli stranieri. Poi, per evitare contenziosi, la Fip si era indirizzata verso la concessione di un posto per squadra nella quota italiani per chi sta giocando già in Italia. Ora questi giocatori chiedono che l’eventuale limitazione a uno riguardi quei giocatori che arriveranno in Italia in futuro, ma non possa applicarsi a chi è già nel nostro campionato. E diventa addirittura odiosa per quelli, come Lauwers, il portavoce della protesta degli atleti, che come Mazzarino e molti altri, è in Italia dal 2004. I giocatori italiani di passaporto chiedono di partecipare alle riunioni del tavolo di lavoro sulla convenzione e auspicano che la Giba sostenga la piena tesserabilità degli italiani non di formazione ma già in Italia.

I problemi tra Fip/Cia e Aiap, il sindacato dei fischietti (presidente Tola), sono noti. Attriti dovuti a una guerra (molto piccola) di poltrone, voti e (presunto) potere. All’Aiap non piace l’attuale gestione del Cia, presieduto da Zancanella, e chiede che vengano anticipate le elezioni a luglio di quest’anno invece del previsto febbraio-marzo 2013: la risposta è stata un secco no. Da qui, la protesta con la maglia arancione di 31 fischietti (prima 19, poi 12), il deferimento, le squalifiche della Giudicante per 10 giorni (martedì toccherà agli altri 12). Zancanella nei giorni scorsi ha mandato una lettera a tutti i fischietti, con un finale distensivo: «Ai rappresentanti sindacali abbiamo offerto numerose forme di confronto che, probabilmente per nostri errori comunicativi, avrebbero potuto avere migliore comprensione e diverso esito, ma la porta non è mai chiusa per nessuno e mai lo sarà». Intanto nel prossimo turno sette fischietti (Taurino, Lo Guzzo, Sabetta, Weidmann, Sardella, Duranti e Terreni) faranno la «doppietta»: fantastico. La notizia è però un’altra: nel prossimo CF potrebbe già essere ufficiale l’abolizione del doppio designatore a partire dall’1 luglio prossimo: sarà uno solo che gestirà A e LegaDue, scelto ovviamente dalla Fip. Ciò significa che la Lega (rappresentata nelle designazioni da Colucci, in scadenza di contratto) non avrà più voce in capitolo: altro caos in vista? Mario Canfora


MERCOLEDÌ 4 APRILE 2012

4 Caja: «La salvezza

I NUMERI

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Michael Kidd Gilchrist, a sinistra, Anthony Davis, al centro, festeggiano coi compagni REUTERS

Titoli vinti da Kentucky, seconda di tutti i tempi dietro Ucla (11). Quattro li ha conquistati il mitico allenatore Adolph Rupp, che ha guidato i Wildcats per 42 anni, dal 1930 al 72. L’ultimo risaliva al 1998.

2092 John Calipari taglia la retina di campione. Nel 2008 perse il titolo per un tiro a 2"8 dalla sirena Sacrificio «La vittoria non è mia — dice —, ma di 13 giocatori. Non conosco un’altra squadra in cui ognuno si è sacrificato così per i compagni. Meritano questo momento». «Abbiamo perso contro dei pro’» ammette Self. Anche lui perderà la sua stella: Thomas Robinson, 18 punti (uno in meno della guardia Tayshawn Taylor) e 17 rimbalzi, nella Nba ci deve andare per forza. Un anno fa ha perso tutta la famiglia in tre settimane: nonna, mamma, nonno. Gli è rima-

Vittorie di Kentucky l’università che ha vinto più gare nella storia dei college davanti a Kansas (2070)

sta la sorellina: molti a Kansas volevano adottarla. Ma solo la Nba può darle la tranquilità economica necessaria. Lì Thomas ritroverà Davis e Kidd Gilchrist. L’università perde ogni anno le sue stelle giovanissime ma non muore. 71 mila spettatori, 500 milioni di dollari l’anno per i diritti tv presi dalla Cbs fino al 2024, sfide come Kentucky e Kansas che riportano a Naismith, l’inventore del gioco, e Rupp. E tante storie, terribili e meravigliose. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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I coriandoli scendono, Thomas Robinson di Kansas viene accompagnato fuori campo dai compagni AFP

Coach «italiani» John Calipari è il quinto allenatore di origine italiana a vincere il titolo universitario americano. Prima di lui c’erano riusciti Jim Valvano (1983), Rollie Massimino (1985), Rick Pitino (1996), Tom Izzo (2000)

Taccuino NBA

Chicago e Thunder battute in casa Sconfitte in casa per Chicago, numero 1 a Est sempre senza Derrick Rose, e Oklahoma City, numero 1 a Ovest. Lunedì: Dallas-LA Clippers 75-94 (Nowitzki 19; Foye 28); Portland-Utah 97-102 (Matthews 33; Millsap 31); Sacramento-Minnesota 116-108 (Evans 24; Love 23); Chicago-Houston 93-99 (Deng 24; Dragic 21); Oklahoma City-Memphis 88-94 (Durant 21; Mayo 22); Washington-Milwaukee 98-112 (Crawford 23; Ellis e Dunleavy 17).

INFORTUNI

Cantù: Micov fuori fino a metà maggio (p.t.) Vladimir Micov è stato sottoposto ieri a un intervento di artroscopia di pulizia al ginocchio sinistro. Dovrebbe rientrare a metà del mese di maggio, per i playoff. A Siena, Thornton sarà operato per stabilizzare la doppia frattura alla mano sinistra. In Legadue, a Brindisi, distorsione al ginocchio si-

nistro per Hunter: almeno 5 settimane di stop.

SERIE A

Venezia: Mazzon firma un triennale (canf) Venezia e il suo presidente Brugnaro già cominciano a pianificare la prossima stagione: il primo passo è la conferma con allungamento del contratto per il tecnico Mazzon fino al 2015 che sarà ufficiale nei prossimi giorni.

INIZIATIVA

Casale per la Somalia Domani Novipiù Cup La Junior Casale, dalla gara con Siena, inizierà una partnership con la onlus NutriAid, impegnata nella lotta contro la malnutrizione e l´Hiv/Aids nell´infanzia. L’obbiettivo è in un anno raccogliere fondi per realizzare un'area giochi in Somalia, a Hargeisa, dotata di percorsi di psicomotricità. Per questo sarà devoluto un euro a biglietto dalla gara con Siena. Domani, intanto, partirà la Novipiù Cup under 14, torneo di 8 squadre a livello nazionale che si concluderà sabato.

vale un’Eurolega» Il tecnico di Cremona abituato a subentrare «Se alleno dall’inizio, arrivo sempre ai playoff»

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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statistica: dal 1994 al 2002, se alleno da inizio stagione, arrivo sempre ai playoff. E quando mi cambiano, dopo ne arrivano altri due come a Roma, Novara, Udine». Non girano le scatole?

«Una volta sì, adesso ho capito come funziona, la logica esula dalle simpatie. Sono contento di quello che faccio. Diciamo così: chi non mi ama non mi merita». La vera soddisfazione?

«La gratificazione personale. Ho un’età per cui posso dirmi intellettualmente onesto. Quando nel 2008 Milano non mi ha confermato, ero comunque felice perché avevamo raggiunto l’Eurolega. E poi i giocatori spesso hanno disputato con me le stagioni migliori».

PAOLO BARTEZZAGHI

Delle ultime cinque partite, la Cremona di Attilio Caja ne ha vinte quattro e ha perso solo a Siena. Un ritmo da playoff per una salvezza quasi raggiunta. L’ennesimo capitolo della storia di un allenatore il cui destino è raddrizzare stagioni nate male.

Esempio?

«Milic: due anni fa era dimenticato quando tornò qui a Cremona. Filloy: miglior rimbalzista della LegaDue lo scorso anno a Rimini. Booker: dopo Milano, non ha più giocato. Cavaliero a Roseto».

Cos’è successo a Cremona nelle ultime settimane?

«La difesa era già rodata a dicembre. Ora siamo migliorati in attacco». Con l’arrivo di Rich?

«Jason ha rappresentato la quadratura del cerchio. Ha portato sostanza ed esperienza. In una squadra che lotta per la salvezza, l’americano deve fare l’americano. Roderick e Lighty, due rookie insieme, erano un lusso per noi». Ogni volta si riparte dalla difesa?

«Per forza, è la chiave, per definizione la base per salvarti. Se sei in fondo alla classifica, vuol dire che il talento non è eccelso e quindi non puoi pensare di fare un canestro più degli altri. Sul talento non puoi lavorare, sulla difesa puoi incidere con applicazione, collaborazio-

Obiettivo?

Attilio Caja, 50 anni, ha già salvato Cremona nella stagione 2009/10 CIAMILLO

ne. Su questo mi sono sempre guadagnato la pagnotta».

ca, gerarchia. L’esempio è Bologna: persi McIntyre e Homan ha fatto bingo. Meno giocatori, più responsabilizzazione. Con più giocatori, uno può pensare che il problema sia di qualcun altro. In pochi no. Ognuno sa che se non ci pensa lui, non ci pensa nessun altro. Non servono due giocatori in campo per 7 minuti, meglio uno per 14».

«Intravediamo il traguardo della salvezza. Ancora un paio di passi». A medio termine?

Come?

Da 10 anni solo stagioni a metà: perché?

«Per me ogni cosa è una sfida. Che sia per i primi posti o per la salvezza. Ho passione per la palestra, i video, il lavoro sporco che divido con i vice. Ho un concetto che è un obiettivo: il massimo relativo. La salvezza di Cremona vale l’Eurolega con Milano. Poi mi piacerebbe continuare la mia statistica e tornare ai playoff allenando dall’inizio. Sarà presunzione».

«Allenamento, condizione fisi-

«Sono tranquillo. Ma ho una

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Dice: «Sono un tecnico vecchia maniera, se ti alleni bene, otto giocatori possono bastare». Vale anche ad alto livello?

«Non per il doppio impegno che richiede un dispendio di energie fisiche e mentali ed espone a maggiori rischi di incidenti. Ma per un solo impegno, bastano».


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

MERCOLEDÌ 4 APRILE 2012

L’EVENTO BARCLAYS MILANO CITY MARATHON

Una festa per la città LA PARTENZA DA RHO FIERA ALLE 9.15 VIA AI PARALIMPICI, ALLE 9.20 LA MARATONA INDIVIDUALE. LE STAFFETTE DALLE 10.20

Viviamo Milano e la sua maratona Per una giornata veri padroni delle strade Ci saranno 13.000 corridori da applaudire D’ARCO

PIERANGELO MOLINARO MILANO

La cosa più bella è che Milano nella sua maratona comincia a crederci davvero: l’anno scorso fu superata quota 10.000, quest’anno fra maratona (5000) e staffetta (8000) è già stata toccata quota 13.000. Sarà non solo un’avventura nella fatica, ma una festa per la città intera, la possibilità per un giorno di viverla in modo diverso, di «riprenderne possesso» dopo mesi nel traffico, nei rumori, nell’inquinamento. Scendere per strada apre alle scoperte di luoghi e di atmosfere che l’angusto angolo di visuale del finestrino dell’auto non offre.

«

CHIARA BISCONTI ASSESSORE SPORT MILANO

«

Futuro Ma c’è anche un sistema

in cui la maratona si inserisce,

Con queste iniziative riscopriamo la bellezza di una vita sana GIULIANO PISAPIA SINDACO DI MILANO

«

Fede Che Milano creda nella ma-

ratona lo ha dimostrato ieri alla presentazione ufficiale nella sala Alessi di Palazzo Marino, la presenza delle massime autorità del territorio. Una presentazione effervescente coordinata da Linus e Lucilla Andreucci che ha messo in mostra tutti i valori dell’evento. Domenica 15 aprile sarà una «DomenicAspasso». Niente automobili sino alle ore 18. E il successo nella prima delle quattro domeniche a piedi il 25 marzo per la Stramilano è stato clamoroso. «Il successo — ha detto l’assessore allo sport del Comune Chiara Bisconti — prima che nei numeri si leggeva sulla faccia della gente». Una scommessa vinta per la giunta di Palazzo Marino. «Sono giornate in cui la città torna allegra — ha confermato il sindaco Giuliano Pisapia — una novità che dobbiamo portare avanti insieme. Con queste iniziative stiamo riscoprendo uno stile corretto di vita. Ma insieme sarà una festa per coinvolgere tutti, basta pensare agli otto palchi sul percorso dove si esibiranno gli artisti di strada».

Il successo della domenica a piedi il 25 marzo si è letto sulle facce della gente

La maratona ha gli stessi valori dell’Expo e serve per portare la gente a Milano GIUSEPPE SALA AD DI EXPO 2015

«

tà. «Vi ringrazio per aver portato il Marathon Village a Piazza Lombardia, nella nuova sede della Regione», ha sottolineato il governatore Formigoni.

La presentazione

La strategia La sensazione che

la maratona sia davvero ad una svolta l’ha spiegata l’ad di Rcs Sport Giacomo Catano: «Si sta davvero decollando. Sarà Sportitalia a trasmettere la gara in diretta, ma c’è pure un accordo con Eurosport per trasmetterla in 76 paesi. C’è la maratona e l’analoga gara a staffetta: un’idea vincente che ci qualifica ancora di più sostenendo con 115 quartetti la Charity di molte onlus». Fatto che nobilita l’evento e lo rende ancora più vicino a chi lavora per il benessere della città in tutte le sue forme. Una logica che piace anche al main sponsor: «Essere partner di questa maratona dimostra il nostro attaccamento alla città», ha dichiarato l’ad di Barclays Bank, Pietro D’Anzi.

ROBERTO FORMIGONI GOVERNATORE LOMBARDIA

quella della Milano del domani, come ha testimoniato l’amministratore delegato dell’Expo Giuseppe Sala che ha esordito con una battuta: «Non credo che in questo momento ci sia qualcuno che stia correndo più di noi... Ci unisce il tema dell’energia, quella fisica per correre 42 km e quella del pianeta che ha davanti la sfida di un’alimentazione sostenibile per tutta la terra. L’Expo, in programma dal 1˚ maggio al 31 ottobre 2015 avrà bisogno di eventi di un grande palinsesto che attraggano la gente a Milano». Ma la gara organizzata da Rcs Sport è pure il mezzo per far conoscere angoli nuovi della cit-

ringraziare chi permette tutto ciò, e lo ha fatto il direttore Andrea Monti: «Ringraziamo politici e amministratori per la loro vicinanza e soprattutto il regalo di una giornata senza traffico. Per la Gazzetta il popolo dei runners non è solo una tribù, ma un vero fenomeno sociale in continua espansione che seguiamo con attenzione». Tecnicamente la gara è stata ancora migliorata. Il percorso dalla Fiera di Rho-Pero a piazza Castello, già di per sé veloce perché tutto in piano, è stato ancora migliorato. «Grazie all’esperienza degli ultimi tre anni abbiamo levato alcune curve che spezzavano il ritmo», ha sottolineato Andrea Trabuio, direttore della gara. «Un percorso — ha aggiunto il co-organizzatore Gabriele Rosa — che davvero può permettere anche agli amatori di migliorare il personale». Insomma, come ha detto Lucilla Andreucci, «Non c’è motivo per non correre». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Oggi si chiudono le iscrizioni La gara il 15 aprile Oggi si chiudono le iscrizioni per la Barclays Milano City Marathon del 15 aprile. Il costo per la maratona è di 89 euro (85 e se effettuata online); per la staffetta è di 180 euro a squadra.

Come iscriversi I PROTAGONISTI DELLA CONFERENZA STAMPA

Tutte le istituzioni milanesi in campo Da sinistra il direttore della Gazzetta Monti, l’assessore provinciale allo sport Stancari, il sindaco Pisapia, l’ad dell’EXPO Sala, l’assessore allo sport del Comune Bisconti e l’ad di Rcs Sport Catano COLOMBO

La corsa Certo la Gazzetta deve

Il Marathon Village a piazza Lombardia porta la gente in luoghi nuovi della città

la guida

ANCHE I VIP IN GARA

Quanti personaggi nella staffetta Il governatore della Lombardia (a sinistra) Roberto Formigoni e il sindaco Giuliano Pisapia mostrano il pettorale di gara. Saranno molti i vip in gara, soprattutto nella staffetta, artisti, showman, campioni dello sport COLOMBO

MARATONA Via internet Collegandosi al sito www.milanocitymarathon.it, e cliccando sul pulsante iscrizione online effettuando poi il pagamento con carta di credito. Al momento di ritiro del pettorale sarà richiesta copia del certificato di idoneità sportiva agonistica o del tesserino Fidal valido il 15 aprile. Via fax Inviando l’apposita scheda di iscrizione allo 041 5086459 ed effettuando il pagamento mediante: - versamento della quota di partecipazione sul c.c. postale n. 43307909 intestato ad A.S.D. Milano City Marathon, c/o RCS SPORT, via Solferino 21, 20121 Milano e inviando con il modulo di iscrizione, la fotocopia della ricevuta di versamento, copia del tesserino Fidal o il certificato di idoneità sportiva agonistica in corso di validità. - versamento sul conto corrente bancario n. 18117974 di Banca Intesa Spa - agenzia 1 - filiale 2101 (ABI 03069 CAB 09441 - CIN V- IBAN IT6V0306909441000018117974) intestato a A:S:D: Milano City Marathon Club, inviando unitamente al modulo d’iscrizione compilato e firmato, la fotocopia della ricevuta di versamento, copia del tesserino Fidal o del certificato di idoneità sportiva agonistica. STAFFETTA Sul sito oppure tramite una Charity Partners. Si possono consultare le Onlus sul sito della maratona.

Il programma

LA MAGLIA UFFICIALE DELLA MARATONA

Quest’anno si veste di azzurro Linus e Annalisa Minetti, in gara nella maratona a staffetta e in preparazione della Paralimpiade di Londra dove scenderà in pista sui 1500 metri, presentano la maglia ufficiale della maratona di Milano 2012 COLOMBO

Questo il programma del 15 aprile Ore 7.15; ritrovo presso la Porta Ovest di Fiera Milano Rho. L’ingresso nelle griglie di partenza è consentito sino a 40’ dall’orario di partenza. 9.15: via camp. italiani paralimpici. 9.20: partenza maratona individuale. 10.20: partenza maratona a staffetta. Ristori: 10 punti ai km 5, 10, 15, 20, 25, 30, 35, 40, partenza arrivo. Spugnaggi: 7 punti ai km 7.5, 12.5, 17.5, 22.5, 27.5, 32.5, 37.5.


MERCOLEDÌ 4 APRILE 2012

GOLF DA DOMANI AD AUGUSTA

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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TENNIS IL 13-20 MAGGIO

4 Roma è stellare

I MOLINARI IN GARA

Tiger Woods, 36 anni, attualmente è numero sei al mondo: per lui è il 18˚ Masters REUTERS

Woods «McIlroy come me da giovane» Tiger a caccia del quinto Masters: «So come si gioca qui. Rory è tra i grandi» FEDERICA COCCHI

Un tempo il verde gli donava, tanto da aver collezionato nel suo armadio quattro «Green jacket», il trofeo riservato ai vincitori del Masters. Tiger Woods, domani all’Augusta National scenderà in campo per il diciottesimo Masters della carriera. Lo farà, ancora una volta, da osservato speciale. Un tempo tutti gli occhi erano su di lui, il tritasassi del golf mondiale, scarsamente disponibile a lasciare un titolo agli avversari. Oggi, perché l’ex numero uno, tornato alla vittoria dieci giorni fa all’Arnold Palmer Invitational, è tra i più attesi al successo. Perché Tiger, fino a che non riuscirà a conquistare un Major, non sarà veramente «tornato». Chance E questa potrebbe esse-

re l’occasione migliore. Galvanizzato dal successo ritrovato,

4

I NUMERI

14

I Major di Tiger Woods: 4 Masters, 4 Pga, 3 British Open e 4 Us Open.

1

Us Open 2011 è l’unico major conquistato da Rory McIlroy.

0

Major di Luke Donald, n. 1 al mondo.

finalmente fisicamente in forma: «Conosco molto bene l’Augusta National - ha detto - e so come affrontarlo. A pensarci bene, ho passato metà della mia vita a giocare questo torneo». Lo scandalo sessuale che l’ha travolto sembra ormai un ricordo, finalmente si torna a parlare della Tigre per le sue straordinarie capacità tecniche, rispolverate anche grazie al coach Sean Foley: «All’Arnold Palmer - ha raccontato ancora Tiger -, sono stato capace dimettere a segno colpi eccezionali, come non mi succedeva forse da una decina d’anni. Ovvio che lo ritengo un segnale positivo in vista del Masters». Eredità Tanto positivo da con-

sentire al fenomeno di affermare: «Sono qui per conquistare la giacca verde», e di non considerare la rivalità con Rory McIlroy, numero due al mondo considerato il suo erede naturale: «Non ho mai giocato a golf con Rory, non so molto di lui, l’unica volta in cui abbiamo scambiato quattro chiacchiere è stato ad Abu Dhabi, quando abbiamo fatto nove buche insieme». E sulla debacle del nordirlandese al Masters dello scorso anno, quando con un drammatico 80 buttò all’aria una vittoria annunciata: «E’ stato bravissimo a risollevarsi da quello shock - applaude Woods - ed è ammirevole come una ragazzo così giovane riesca a imparare dai propri errori». Una benedizione da parte del vincitore di 14 major, che sembra quasi investire Rory del titolo di futuro Tiger: «Rivedo in lui alcuni tratti di me quando ero giovane. Il modo di gestirsi in campo, il suo atteggiamento. Sì, penso proprio che abbia tutte le qualità per restare un grande campione per lungo tempo». Parola di Tiger. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Edoardo e Francesco Molinari sono gli unici italiani al via del 76˚ Masters Tournament, il primo major stagionale che si svolge da domani a domenica sul percorso dell’Augusta National, ad Augusta in Georgia. Si comincia oggi con il Par 3 Contest, la gara spettacolo sulle nove buche Par 3 dell’Augusta National, con i protagonisti e i vincitori del passato. Partenze Alcuni dei raggruppamenti per i primi due giri: Woods (Usa), Jimenez (Spa), Sang-Moon (S.Cor); Donald (Gb), F. MOLINARI, Watney (Usa); Woosnam (Gb), E. MOLINARI, Chappell (Usa); Cabrera (Arg), McIlroy (N.Irl), Watson (Usa); Mickelson (Usa), Mahan (Usa), Hanson (Sve). In Tv Il Masters andrà in onda in diretta e in esclusiva su Sky a partire da oggi con il «Par 3 contest» dalle 21 su Sky Sport 2. Giovedì e venerdì dalle 21. Sabato dalle 21.30 e domenica dalle 20. Sabato sarà in studio un commentatore d’eccezione: Matteo Manassero. Gazzetta.it nella sezione golf del nostro sito ww.gazzetta.it, uno speciale Masters, potrete tutte le informazioni e gli aggiornamenti sul torneo di Augusta.

con Nole e Vika Super iscritti al Foro Italico, Djokovic guida i primi 45 del mondo e la Azarenka le prime 25 Secondo anno di torneo «Combined event», uomini e donne insieme per una settimana, da domenica a domenica, ai 69mi Internazionali Bnl d’Italia del 13-20 maggio sulla terra rossa di Roma, e secondo anno di grande successo di pubblico, con gli ultimi cinque giorni già praticamente esauriti sul centrale . Un successo che crescerà con l’ufficializzazione delle iscrizioni, davvero stellari. Federer Il quinto Masters 1000

(i più importanti dopo i 4 Slam) stagionale avrà i primi 44 del mondo, a cominciare dal numero uno, il campione uscente, Novak Djokovic, dal numero 2, Rafa Nadal, il più grande terraiolo di sempre, che ha vinto al Foro Italico nel 2005, 2006, 2007, 2009 e 2010, e dal numero , Roger Federer, che cerca il primo acuto dopo le finali perse nel 2003 e 2006. Azzurre Il torneo femminile, la cui partecipazione non è obbligatoria per i primi come in quello maschile, si sono iscritte le prime 25 della classifica, con la numero 1 della Wta, Azarenka, a caccia di rivincite dopo il ritiro nei quarti 2011 contro la futura regina, Sharapova. Fra gli italiani, in attesa delle wild

Novak Djokovic bacia la coppa degli Internazionali d’Italia 2011

card degli organizzatori, cioè Fit e Coni Servizi, entrano di diritto, fra gli uomini, soltanto Seppi, e, fra le donne, le quattro di Fed Cup, Schiavone, Vinci, Pennetta ed Errani. SuperArena Fra le novità del torneo che segue l’altro Masters Series sulla terra (blu), a Madrid, c’è la SuperTennis Arena (ex campo n.10) che diventa il secondo Show Court da 4000 posti, ed ospiterà tennis per tutta la giornata, utilizzando un solo biglietto: quattro partite diurne e una serale (dalle 19). Mentre sul centrale da 10.500 posti, ci saranno tre match diurni dalle 12 e due di sera dalle 19,30 (due sessioni, due biglietti), e il «Nicola Pietrangeli» con capienza di 3.000 posti, ospiterà quattro incontri a partire dalle 11. © RIPRODUZIONE RISERVATA

I TORNEI

Fognini è guarito L’eroe di Parigi vince a Barletta Dopo 2 mesi difficili per una fascite plantare, Fabio Fognini, che l’anno scorso ha riportato un italiano nei quarti al Roland Garros 11 anni dopo Furlan, rientra nel 16˚ Challenger di Barletta (Ba, 30.000 e, terra) e batte 2-6 6-2 6-4 , (Slo), per 6-3 7 6 (5). Vincono Volandri e Starace. DONNE A Charleston (Usa, 544.000e, terra), 1˚ turno: Shvedova (Kaz) b. Panova (R) 6-0 6-4; Hradecka (Cec) b. U. Radwanska (Pol) 6-1 6-4; Wickmayer (Bel) b. King (Usa) 6-4 6-3.


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PALLAVOLO SEMIFINALI FEMMINILI STASERA GARA-3 LA MAPPA DELLE SFIDE

clic GIA’ SETTE MATCH FRA VILLA CORTESE E BERGAMO (a.a.) Villa Cortese e Bergamo in questa stagione si sono già incontrati sette volte, con un bilancio di 4 vittorie a tre per la squadra campione d’Italia della Norda Foppapedretti. Due confronti si sono tenuti in regular season, due nei quarti di finale della Champions League e due nelle semifinali di playoff più uno nella Supercoppa Italiana. Fino a questo momento tre dei 7 confronti si sono chiusi al tiebreak.

PREMA DOMINA IL PRIMO WEEKEND EUROPEO DI FORMULA 3 DI MATTEO LOSA Valencia (SPA) – Eddie Cheever, Henrique Martins e Patric Niederhauser. Sono questi i tre vincitori del primo weekend di gare della neonata Italian Formula 3 European Series. A Valencia sul circuito Ricardo Tormo nelle prime due gare non c’è stata storia, i tre piloti di Prema Powerteam non hanno lasciato spazio a nessun altro sul podio, ma in gara 3, la cosiddetta sprint, il podio è quello che l’anno scorso si è visto tante volte in Formula Abarth, con Patric Niederhauser (BVM) davanti a Sergey Sirotkin (Euronova) e Gerard Barrabeig (Ghionzani).

N.B. VILLA CORTESE GIOCA NEL PALAZZETTO DI CASTELLANZA, INDICATA COME QUINTA LOCALITA’ NELLA CARTINA

Diouf e Cate Bosetti Lo scudetto in casa Guidano Bergamo e Villa Cortese nella prima delle semifinali in un pugno di km: le rivalità provinciali e i messaggi su facebook

In gara 1 è tutto facile per Eddie Cheever che parte dalla pole position e completa la gara senza mai lasciare la prima posizione. Dietro di lui arrivano il brasiliano Henrique Martins e il francese di Ferrari Driver Academy Brandon Maisano. Poche emozioni nella prima gara europea della Italian Formula 3, ma il passo gara dei 3 ragazzi terribili del team vicentino sembra inarrivabile. Gara 2 vede ancora l’italo americano Eddie Cheever partire in pole position, ma questa volta, la sua partenza non è delle migliori e viene infilato dai suoi 2 compagni di team Martins e Maisano. Il brasiliano va così a prendersi la prima vittoria nella categoria lasciando al francese solo la seconda piazza. Quarta posizione in gara 2 per il padovano Riccardo Agostini che con JD Motorsport schiera l’unica Mygale in pista a fronte di 10 Dallara. Agostini si libera con un bel sorpasso di Gerard Barrabeig (Ghinzani) e conserva la propria posizione sino al termine della gara.

Dietro si scatena la bagarre con Visoiu, Barrabeig, Marasca e Sirotkin grandi protagonisti. Alla fine a spuntarla per la quinta piazza è il catalano di Ghinzani. In gara 3 Niederhauser (BVM) parte dalla pole position affiancato da Barrabeig. Lo svizzero parte subito bene anche grazie al set di pneumatici nuovi conservati per la terza gara. Come lui, anche Sergey Sirotkin, parte con gomme nuove e riesce subito a saltare davanti allo spagnolo del team Ghinzani.

MARISA POLI

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Mai così vicine. Un centinaio di chilometri racchiudono le quattro contendenti allo scudetto 2012.

scudetti Bergamo ha conquistato 8 titoli italiani più uno che è stato vinto dall’Alzano (a.a.)

Storie di amicizia come quella di Caterina Bosetti e Valentina Diouf, le due emergenti che hanno già lasciato il segno nelle prime due gare di semifinale. Compagne nella nazionale juniores medaglia d’oro ai Mondiali della scorsa estate a Lima, si affrontano da avversarie (la prima con Villa Cortese, la seconda con Bergamo), ma alla vigilia delle partite si mandano i complimenti su Facebook, segno che il legame in azzurro (aperto anche alle colleghe Lotti e Pisani, di Busto Arsizio) non si può certo incrinare per una finale scudetto in palio.

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sconfitte in casa La Yamamay Busto non ha mai perso in casa in stagione 18 vittorie su 18 gare (a.a.)

Taccuino MERCATO

Questioni di famiglia Villa Cortese e Bergamo si sono incrociate spesso nelle ultime stagioni, sempre negli ultimi tre playoff (due anni fa le milanesi eliminarono la Foppa in semifinale, l’anno scorso le bergamasche si presero lo scudetto in gara-5). In questa in corso la Mc

Bertoli a Genova (f.c.) La Carige Genova ha scelto per quest'ultima parte della stagione, Franco Bertoli come nuovo coach. Bertoli, soprannominato "mano di pietra", 53 anni, vanta una grandissima carriera da atleta. Pluriscudettato, ex azzurro, nel 1983 ebbe la palma di miglior giocatore agli Europei di Berlino. Da allenatore è stato a Modena, dove poi ha raggiunto ('99-2000) una finale scudetto e l'anno seguente a Roma. Bertoli ieri sera ha diretto il suo primo allenamento sotto la Lanterna.

Le azzurre amiche e avversarie, gli striscioni e un presidente che vive la gara al bar Caterina Bosetti e Diuof: dall’oro mondiale jr alla finale scudetto TARANTINI

I due leader della gara scappano, mentre dietro di loro si forma un trenino comandato da Gerard Barrabeig e che racchiude in 5 secondi ben 7 piloti. Alla fine Barrabeig riesce a salire sul gradino più basso del podio seguito dal terzetto di Prema composto da Maisano, Martins e Cheever. Dopo il primo appuntamento dell’anno in testa alla classifica c’è Henrique Martins (Prema) con 42 punti, seguito dal suo compagno di team Eddie Cheever a sole 2 lunghezze e da Maisano con 34 punti. Sergey Sirotkin (Euronova) è quarto a 34 punti. Prossimo appuntamento con la Italian Formula 3 European Series a Budapest il prossimo 5 maggio. a cura di RCS MediaGroup Pubblicità

Carnaghi ha eliminato la Norda Foppapedretti nei quarti di Champions League (al golden set), dopo aver perso però la finale di Supercoppa. Una rivalità che non ha incrinato i rapporti tra le società (che si scambiano favori per i biglietti e per gli orari di allenamento, in modo che la trasferta sia fatta in giornata viste le poche distanze) e nemmeno tra i tifosi, che alla finale di Coppa Italia 2011 hanno organizzato insieme il volo charter per le finali in Sicilia. Battute e batticuore Forse soltanto messo alla prova il senso dell’umorismo del presidente di Villa, Gian Carlo Aliverti, che in caso di sconfitta deve far finta di nulla e abbozzare

alle battutine della suocera, bergamasca. Mentre la tensione delle ultime sfide — sempre al tiebreak — ha costretto il presidente di Bergamo, Luciano Bonetti, di ritorno al PalaNorda dopo la convalescenza per un intervento al cuore, a lasciare il suo posto in tribuna dopo due set di gara-2. Si è rifugiato nel bar del palazzetto, ad attendere comunicazioni sul finale dei set. Troppe emozioni. Derby Tra Villa Cortese e Busto

Arsizio c’è la sfida nella sfida tra le due palleggiatrici Usa: Lindsey Berg e la sua vice in nazionale, Carli Lloyd. E con i due palazzetti a cinque chilometri di distanza, la rivalità è una delle più accese anche per questione di contiguità. I tifosi

delle farfalle spesso ricordano che la famiglia dello sponsor di Villa Cortese, la Mc Carnaghi, è di Busto Arsizio (l’azienda però ha sede a Villa Cortese) e nell’ultimo derby hanno mostrato uno striscione, sullo stile del bimbo Filippo con l’Inter: «Ragazze vincete, altrimenti domani in azienda mi prendono in giro». Firmato Flavio, patron della Mc Carnaghi. Qualcuno si è molto arrabbiato, ma un po’ di sana autoironia farebbe bene. Allenatori: Marcello Abbondanza di Cesena e Davide Mazzanti di Fano, Riccardo Marchesi di Bologna. Questi ultimi due classe ’76 (come Stramaccioni). Oltre a Carlo Parisi che guida Busto: qualcuno non festeggerà... © RIPRODUZIONE RISERVATA

MERCATO 2

Cardullo a Piacenza (c.g.) Nonostante i playoff in corso Piacenza è molto attiva sul mercato. Si dice abbia ingaggiato Paola Cardullo e che a breve avrà la firma di Leo Lo Bianco per la prossima stagione. LLyod sta trattando per il rinnovo con la Yamamay, ma è corteggiata dalle squadre turche. Klineman verso il rinnovo con Pesaro. Pedulla è tra i nomi sul taccuino di Aliverti per guidare Villa Cortese, anche se non tramonta l’ipotesi Salvagni sempre vicino a Chieri. Urbino che dovrebbe ridimensionare budget potrebbe essere allenata da Giardinieri.

WORLD LEAGUE (a.p.) Sono già in vendita i 7000 biglietti per la tappa italiana di World League al Mandela Forum di Firenze dal 18 al 20 maggio.


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TUTTENOTIZIE & RISULTATI Nuoto SARA’ LA 4

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OLIMPIADE: UNICO CON PHELPS IN CORSA PER LA TRIPLETTA D’ORO

Kitajima da spavento: 58"90 La sua rana farà storia a Londra? STEFANO ARCOBELLI

La quarta volta olimpica di Kosuke Kitajima. Quando Domenico Fioravanti si prendeva 100 e 200 rana a Sydney 2000, il giapponese cresceva e si fortificava al punto da bissare due volte, ad Atene e Pechino, l’impresa di Fiore. Ora il giapponese, che tra un’Olimpiade e l’altra s’è concesso un anno sabbatico, un’esperienza americana di vita e di nuoto (ha abbracciato la causa di Dave Salo in California), e anche un Mondiale senza raccolto, sta tornando ai suoi altissimi livelli. Da ieri con il pass al sicuro e il secondo tempo di sempre senza body (58"90, record nazionale per un centesimo) e il quinto alltime tutto compreso, realizzato a Tokyo, può davvero cominciare a progettare l’inedita tripletta: diventare il primo olimpionico a conquistare l’oro olimpico nella stessa gara per 3 edizioni.

ps (con 3 opzioni: 100 e 200 farfalla, 200 misti), e altre due donne, Natalie Coughlin (Usa, 100 dorso) e Kirsty Coventry (Zim, 200 dorso). Messaggio al mondo «Mi sono superato perché avevo bisogno di qualificarmi, mi sono preparato duramente» è il massimo che dice l’imperatore della rana, talmente famoso in Giappone da essere diventato anche una suoneria dei telefonini. Kosuke sta nuotando in primavera tempi nei

100 rana che il norvegese Alex Dale Oen ha pescato in estate per vincere il Mondiale di Shanghai (58"71) davanti a Scozzoli (59"42). Kosuke ha virato ai 50 in 27"69, altri 5 centesimi in meno rispetto al 59"31 della semifinale. La sfida di Kosuke, è adesso anche ai suoi 29 anni. «E’ stata un’emozione diversa qualificarmi per Londra rispetto agli altri Giochi. L’anno scorso ci sono rimasto male ai Mondiali nei 100 metri (quarto, e poi secondo nei 200, ndr) cui non

Kosuke Kitajima, 29 anni, giapponese, 4 ori olimpici 2004-08 a rana AP

Scherma MONDIALI GIOVANI

Napoli: due team in meno

Fioretto donne Ranking Isu Tris da applausi Kostner regina

Pallanuoto A NAPOLI

La Final Eight di Coppa Italia Scatta oggi a Napoli la Final Eight di Coppa Italia, che sarà inevitabilmente anche l’occasione per confrontarsi sul tema dell’apertura ai giocatori comunitari. Pro Recco favorita nonostante l’assenza dei fuoriclasse Zlokovic e Ivovic, impegnati nelle qualificazioni olimpiche col Montenegro. Intanto la Fin ha scelto le sedi delle Final Four femminili: quella di Coppa Italia a Sori (12-13 aprile), quella per lo scudetto a Civitavecchia (18-19 maggio). Quarti: Posillipo-Igm Ortigia (16.15), Ferla Pro Recco-Enel Civitavecchia (17.30), Ellevi Nervi-Brescia (18.45), Carpisa Yamamay Acquachiara-Camogli (20). Domani semifinali (17.30 e 19), venerdì finale (19) preceduta da Italia-Cina donne (17.30).

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Sun Yang da urlo 3’42"31 nei 400 sl

Vela WORLD SERIES

(r.ra.) Si riducono i team che parteciperanno alle World Series di Napoli: i francesi di Team Aleph hanno fatto sapere che si ritirano definitivamente dal circuito di AC45 e dalla 34˚ America’s Cup, mentre gli spagnoli di Green Comm hanno comunicato che salteranno solo la tappa napoletana. Per entrambi i team la scelta è dettata da problemi di budget. Saranno nove quindi gli equipaggi in gara, con sette team: Artemis (Sve), Energy Team (Fra), China Team, Team Korea, Team New Zealand, Oracle e Luna Rossa (questi ultimi con due equipaggi).

Finali. Uomini: 100 ra Kitajima 58"90 (r.n.), Tateishi 59"60 (2˚ t. 2012), Yamaguchi 1’00"66. Donne: 100 fa Kato 57"77 (r.n.), Kobayashi (18) 58"61, Fukuda 58"88. Semifinali. Uomini: 200 sl Matsuda 1’46"”84; 100 do Irie 53"17 (3˚ t. 2012). Donne: 200 sl Ueda 1’58"49; 100 ra Suzuki 1’07"31.

TRIALS CINESI

Inedita Nella storia dei Giochi,

soltanto due donne sono riuscite nell’intento: l’australiana Dawn Fraser (100 sl tra Melbourne 56, Roma 60 e Tokyo 64) e l’ungherese Krisztina Egerszegi (200 dorso tra Seul ’88, Barcellona ’92 e Atlanta ’96). A Londra insieme al nipponico, lotteranno per il tris l’americano Michael Phel-

voglio rinunciare, e i più giovani mi hanno motivato. Ora sono più fiducioso ma non è ancora abbastanza per sentirsi al sicuro, devo limare qualcosa». E’ il suo tempo ora da battere. E Kitajima ai Giochi non ha mai perso.

Ghiaccio FIGURA

(al.f.) Sun Yang scatenato nei 400 sl ai Trials olimpici di Shaoxing: il cinese d’argento a Shanghai dietro il coreao Park e primatista dei 1500, stampa il 1˚ crono 2012 in 3’42"31. «Non posso però fare un record del mondo ogni volta che scendo in acqua». Non difenderà l’argento olimpico Zhang Lin, solo 4˚ in 3’49"14. Uomini: 400 sl Sun Yang 3'42”31, Hao Yun 3'46”01, Li Yunqi 3'49”12, Zhang Lin 3'49”14; 100 do Cheng Feiyi 53”67 (r.n.), He Jianbin 54”25; 50 fa Wu Peng 23”71. Donne: 100 sl Tang Yi 53”71 (4˚ t. 2012), Qiu Yuhan 55”04; 400 sl Shao Yiwen 4'05”88, Xin Xin 4'05”93, Zhou Lili 4'08”64; 200 mx Ye Shiwen 2'09”43 (2˚ t. 2012), Zheng Rongrong 2'12”18.

IPPICA DECISO: TRA 8 GIORNI

«Big» ad Aintree per la 17a seguire

Il ranking Isu dopo i Mondiali di Nizza pone Carolina Kostner sempre più leader di quello femminile. Il suo primato (come nel ranking stagionale cha vale 45.000 dollari) è inattaccabile.

La premiazione del fioretto

Il fioretto femminile azzurro domina anche ai Mondiali Giovani. A Mosca Alice Volpi, Camilla Mancini e Beatrice Monaco hanno chiuso d’oro, d’argento e di bronzo. Per la senese Volpi, 20 anni il 15 aprile, è il primo titolo iridato, che le vale anche la conquista della Coppa del Mondo (bis dopo quella della scorsa stagione). La Volpi ha battuto in finale (15-7) la compagna di squadra Camilla Mancini, che in semifinale aveva eliminato la statunitense Lee Kiefer, bronzo ai Mondiali assoluti 2011 a Catania. In pedana ieri anche la sciabola maschile, il migliore degli azzurri è stato Stefano Scepi, sesto dopo la sconfitta ai quarti con il tedesco Hubers. Risultati Fioretto femminile giovani. Finale: Volpi b. Mancini 15-7. Semifinali: Volpi b. Monaco 15-6; Mancini b. Kiefer (Usa) 15-13. Sciabola maschile giovani. Finale: Kim (S.Cor) b. Dershwitz (Usa) 15-14. Semifinali: Dershwitz (Usa) b Trushakov (Rus) 15-11; Kim (S.Cor) b. Hubers (Ger) 15-14. Quarti: Hubers (Ger) b. Scepi 15-10.

Assoluto - Uomini: 1. Chan (Can) 4800; 12. Contesti 2891. Donne: 1. Kostner 5167; 2. Suzuki (Giap) 4333; 3. Leonova (Rus) 4245; 18. Marchei 2202. Coppie: 1. Savchenko-Szolkowy (Ger) 5029; 8. Berton-Hotarek 2965. Danza: 1. Davis-White (Usa) 5015; 7. Cappellini-Lanotte 3036. Stagionale - Uomini: 1. Chan (Can) 2400; 8. Contesti 1401. Donne: 1. Kostner 2650; 2. Suzuki 2092; 27. Marchei 799. Coppie: 1. Volosozhar-Trankov (Rus) 2700; 4. Berton-Hotarek 1703. Danza: 1. Virtue-Moir (Can) 2570; 9. Cappellini-Lanotte 1357. FONTANA MAMMA L’ex azzurra Silvia Fontana è diventata mamma: lunedì in Florida è nata Sofia.

Hockey ghiaccio FINALE A-2

Milano-Gardena Chi allunga? MILANO — (m.l.) Sfida crocevia tra Milano e Gardena stasera (ore 20.30) all’Agorà. Con la serie promozione in A-1 (al meglio delle sette partite) in parità (2-2), gara-5 regalerà alla vincente un match point. Intanto cresce l’entusiasmo attorno alla squadra di coach Massimo Da Rin e, dopo i 3300 spettatori di venerdì per gara-3, non è escluso un record di pubblico (nella speranza non si ripetano certi incidenti come nell’ultima occasione). Tra i sostenitori rossoblu è annunciato anche il pugile Giacobbe Fragomeni. Gara-6 è in programma venerdì sera a Selva Gardena (Bz). L’eventuale gara-7 lunedì 9 a Milano.

Big Buck’s ha 9 anni REUTERS

Il fuoriclasse degli ostacoli Big Buck’s tornerà in pista fra 8 giorni. Il campione inglese, reduce dal quarto successo consecutivo nel World Hurdle di Cheltenham, prenderà parte al Liverpool Hurdle di giovedì ad Aintree, teatro due giorni dopo del massacrante e famosissimo Grand National. Big Buck’s è un figlio di Cadoudal (eccezionale stallone di saltatori) e resta addirittura su 16 vittorie consecutive (serie iniziata il 1˚ gennaio 2009), che nelle corse per gli ostacolisti è davvero una serie incredibile. Big Buck’s, allenato da Paul Nicholls, cercherà la 17ª di fila sulle ali di una forma ancora al top e di una attitudine alla pista certa. Big Buck’s, infatti, è imbattuttto ad Aintree e cercherà il poker consecutivo anche nel Liverpool Hurdle. «Non sappiamo se si trova meglio ad Aintree o a Cheltenham - ha detto il suo proprietario Andy Stewart -, so solo che il cavallo è ancora in grande forma ed è pronto ad allungare la serie».

Atletica Triplo: Silva 17.39 (si.g.) A San Paolo (Bra), 17.39 nel triplo del 20enne Jonathan Henrique Silva (aveva 16.70 di personale). Uomini. 400: Anderson Henriques 45"78. Triplo: Silva 17.39 (+1.8). A Rosario (Arg). Uomini. Disco: Balliengo (Arg/Ita) 63.30. A Ponce (P.Rico). Uomini. 400: Culson 45"99. A Santo Domingo (Dom). Uomini. 400: Santos (’93) 45"80. STRADA ITALIANA (d.m.) Dieci Miglia San Giovanni Lupatoto (Vr, km 16.1). Uomini: 1. Lanziner 50’58"; 4. Bourifa 52’06". Mezza Gazzaniga (Bg). 1. Gualdi 1h05’57". Donne: 1. Patelli 1h18’45". Mezza Agropoli (Sa). Uomini: 1. Kiprono Bii (Ken) 1h03’20"; 5. Auciello 1h05’12". Donne: 1. Musakindi (Rua) 1h14’12". IN MARCIA Così nella tappa di Lomello (Pv) del 43˚ trofeo Frigerio (km 5). Uomini: 1. Giupponi 19’14"; 2. Paris 19’58"; 3. Dolci 20’29". Donne: 1. Giorgi 22’32"; 2. M. Polli (Svi) 22’55"; 3. L. Polli (Svi) 23’22".

Baseball Liddi, un’altra valida Sky: Florida-St.Louis (m.c.) Una valida su 4 turni per Alex Liddi, schierato sia in terza che in prima base dal manager Wedge, nella vittoriosa gara di spring training dei Seattle Mariners con i Colorado Rockies (7-2). Dopo l’1-1 in Giappone, la squadra di Liddi tornerà a giocare in campionato venerdì ad Oakland; oggi gara d’apertura negli Usa tra Florida e i campioni di St.Louis (diretta su Espn America can. 214 di Sky ore 1).

Boxe PRIMA DIFESA (r.g.) Prima difesa a Myakinino (Rus) del mancino locale Denis Lebedev (23-1) campione interim massimi leggeri Wba contro Shawn Cox (16-1) della Barbados, 37 anni, battuto dal nostro Erittu nel 2009 a Porto Torres. DOPPIO MONDIALE (r.g.) Doppio mondiale Wba a Yokohama (Gia): nei gallo Koki Kameda (27-1) sfidato dall’indonesiano Nouldy Manakane (24-10-1), il supermosca Tomonobu Shimizu (19-3-1) affronta Tepparith Singawancha (Tha, 19-2) 23 anni, forte colpitore.

Nuoto Mireia vince sempre (pe.m.) Mireia Belmonte due giorni dopo i Trials spagnoli di Malaga in cui s’è qualificata per Londra nei 200, 400, 800 sl, 200 fa, 200 e 400 mx), vince ancora a Terrassa. Uomini, 200 ra Alvarez 2’14"22; 200 mx A. Cabello 2’03"17. Donne, 100 do Da Rocha 1’01"31; 50 ra Ignacio 27"87; 200 mx Belmonte 2’14"22. Ai Giochi, anche: A. Wildeboer (100 do), Rando (100 do); donne: Villaecija (800 sl), M. Garcia (100-200 ra), Badillo (100 ra), M. Costa (200 sl e 400 sl), Gomez (200 mx), Dasca (400 mx), Ignacio (200 fa) e Da Rocha (200 do). Per 13 centesimi, rimandato Rafa Munoz nei 100 farfalla (52"49): ma potra ritentare agli Europei.

Laugeni e D’Arrigo ok (al.f.) A Riccione (25 m), il vicecampione mondiale juniores Fabio Laugeni domina i 100 dorso in 52”30 (6˚ t. ital. all-time). Uomini. Cad: 200 sl/100 do Pancari 1'47”62/53”18; 200 ra Parisi 2'10”78; 100 fa Romani 53”30; 400 mx Geni 4'16”03. Jun '94: 200 sl Maestri 1'45”78;100 do Laugeni 52”30; 200 ra Bazzoli 2'12”05; 100 fa Carlier 53”43; 400 mx Paltrinieri 4'17”89. Jun '95: 200 sl D'Arrigo 1'47”17; 100 do Mencarini 54”87; 200 ra Ceccuti 2'13”59; 100 fa Giordano 52”68; 400 mx Tarocchi 4'18”71. Rag '96: 200 sl Di Fabio 1'49”35; 100 do Sabbioni 54”04; 200 ra Norscia 2'16”46; 100 fa Botter 55”30; 400 mx Zuin 4'23”22. Rag '97: 200 sl/400 mx Minicozzi 1'51”54/4'26”80; 100 do Gazzola 56”21; 200 ra Bertelli 2'21”94; 100 fa Trevisan 56”97. Rag '98: 200 sl Bai 1'54”54; 100 do/400 mx Glessi 55”82/4'29”76; 200 ra Izzo 2'22”19; 100 fa Todesco 58”53. PIZZETTI E ORSI (al.f.) Marco Orsi torna in acqua dopo i problemi di Riccione: «Il referto della Tac è negativo, posso riprendere a nuotare tranquillamente e prepararmi al meglio». A Ostia con i mezzofondisti di Morini si aggrega fino al 30 aprile Samuel Pizzetti, assente ai Primaverili. E a Verona arrivano Giorgetti, Polieri e Zofkova con Tamas Gyertyanffy.

Pesi Azzurri agli Europei Definiti i 15 azzurri (8 uomini e 7 donne) che da lunedì ad Antalya (Tur) affronteranno gli Europei. Per entrambe le squadre è l’ultima chance per ottenere un posto ai Giochi. Uomini. 56 kg: Di Giusto, Scarantino. 62 kg: Guarnaccia, Rubino. 69 kg: Bombaci. 77 kg: Greco, De Luca. 94 kg: Noto. Donne. 48 kg: D’Alessandro, Pagliaro. 52 kg: Lombardo. 58 kg: Bordignon, S. Alemanno. 63 kg: M.G. Alemanno. 75 kg: Brunelli.

Rugby Green non guiderà più l’Italia under 20 Niente rinnovo di contratto per Craig «Toni» Green. Già responsabile del progetto Accademie dall’agosto 2010 e da questa stagione tecnico dell’Italia under 20, il neozelandese sarà sostituito da un tecnico di fiducia del c.t. Jacques Brunel. Salta anche Alessandro Ghini, guida dell’under 18 con Vincenzo Troiani.

Europeo: under 18 battuta dalla Georgia Brutta sconfitta per l’Italia under 18 agli Europei di Madrid. Nella semifinale per il

NUOTO: SU VANITY FAIR

Fede e Filippo voglia di nozze Pensieri matrimoniali per la Pellegrini e Magnini, che Vanity Fair (da oggi) presenta in versione sexy. Fede: «Matrimonio? Se Filippo me lo proponesse direi di sì». E lui: «Fede è la donna della mia vita». Fede: «Oggi mi sento veramente donna, felice della mia vita e delle scelte. Non mi era mai successo prima che in amore tutto venisse così facile, c’erano sempre patemi, compromessi. Con Filippo ci completiamo». E lui: «Con Federica va tutto a gonfie vele».

5˚-8˚ posto, la squadra espressione delle tre accademie di categoria è stata battuta 18-20 dalla Georgia (p.t. 12-10), nonostante i tre gialli inflitti agli avversari tra l’8˚ e il 16˚ s.t. Sabato match-salvezza col Portogallo. Per gli azzurrini due mete ragazzi, 2 c.p. e 1 tr. Buscema. ROBERTS STOP 6 MESI Jamie Roberts, centro del Galles, si ferma per sei mesi e salterà i tre test di giugno in Australia: dovrà operarsi al crociato di un ginocchio. «Ne approfitterò per completare la laurea in medicina», ha commentato. ALTRO RECLAMO (ri.te.) Prato ha presenta reclamo per uno stamping di Montauriol (Rovigo) su Luca Petillo, sabato, non rilevato dall’arbitro ma ripreso da una tv regionale. La settimana scorsa il giudice sportivo aveva inflitto 4 mesi al moglianese Burman per un fallo analogo su Dion Berryman, avvenuto l’11 marzo.

Sport invernali Universiadi 2013 al Trentino TRENTO — Il Trentino ospiterà le Universiadi invernali 2013. L’accordo è stato firmato ieri a Trento dal presidente Fisu Claude-Louis Gallien e dagli assessori della Provincia autonoma dopo la rinuncia della slovena Maribor per motivi economici. Cambia anche la data di svolgimento: da gennaio, slitteranno al 10-23 dicembre 2013 per evitare sovrapposizioni coi Mondiali di sci nordico della Val di Fiemme di fine febbraio 2013.

Sci alpino PREMIO POOL Max Blardone e Federica Brignone hanno vinto i vincitori del Gran Premio Pool 2012, che tradizionalmente chiude la stagione agonistica del Consorzio dei fornitori delle squadre nazionali di sci alpino. RONCI TRICOLORE (s.f.) Ieri a Pampeago (Tn) nello slalom maschile dei Tricolori giovani vittoria per il 19enne romano Giordano Ronci (s.c. Eur, 1’48"23); a 1"08 il campione uscente Alex Hofer, a 1"40 Pietro Franceschetti. Nel Gran Premio Italia successo di Giulio Bosca (classifica assoluta) e del fratello Guglielmo (Juniores), che vanno in nazionale. Oggi sempre a Pampeago lo slalom femminile.

Tennis WIMBLEDON TAGLIA Sport England riduce di 530,000 sterline (848,800 euro) i contributi alla Lta, la Federazione dei padri del tennis, alla quale negli ultimi 5 anni Wimbledon ha regalato addirittura 400 milioni di euro. Che diventano 29 nel quadriennio (l’anno scorso il Coni ne ha dati 5.867.632 alla Fit). A parte Murray, il tennis britannico va malissimo con i pro e i 487,500 adulti che giocavano a tennis almeno una volta la settimana nel 2007 oggi sono 375,800.

Varie Trento festival Film da 60 anni (m.l.) Presentato ieri a Milano il 60˚ Trento Filmfestival, dedicato alla montagna e ai suoi protagonisti, e in programma al centro Santa Chiara di Trento dal 26 aprile al 6 maggio. Oltre alla proiezione di film in concorso e fuori, contempla la 26ª MontagnaLibri con diverse serate-evento. Tra gli ospiti: Maurizio Nichetti, Mauro Corona, Margherita Hack; grandi alpinisti come Hervé Barmasse (30/4), Steve House (3/5), Adam Ondra (4/5, ore 17) e Reinhold Messner (4/5, ore 21). Si guarderà a Oriente: tra i molti titoli, il documentario «We need happiness» del Leone d’Oro Sokourov e «Gaku» di Katayama. Coinvolta dal 2 al 9 maggio anche Bolzano: domenica 6 maggio «L’Eiger degli italiani».


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

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ALTRI MONDI

Il fatto del giorno

_lo scandalo nel Carroccio

DI GIORGIO DELL’ARTI gda@gazzetta.it

Terremoto giudiziario sulla Lega: ora cadrà anche Bossi? Il tesoriere Belsito si è dimesso perché è accusato di avere sottratto milioni dalle casse per darli ai figli del Senatùr e alla senatrice Mauro. Spuntano pure rapporti con le cosche L’ormai ex tesoriere della Lega, Francesco Belsito, è nei guai per tre inchieste della magistratura nelle quali è sospettato di appropriazione indebita, riciclaggio e truffa aggravata: per questo motivo, ieri sera si è dimesso. Il problema, naturalmente, è se siano nei guai anche la Lega e soprattutto il leader storico Umberto Bossi. Le tre inchieste fanno capo alle procure di Milano, Napoli e Reggio Calabria. Lunedì sera, in procura a Milano, i magistrati hanno tenuto una riunione: c’erano l’aggiunto Robledo con i pm Filippini e Pellicano (Milano), Woodcock per il lato napoletano (l’altro pm partenopeo, Piscicelli, stava a Genova per supervisionare le perquisizioni in quella città), Giuseppe Lombardo per la Dda calabrese. Ieri è poi scattata la perquisizione in via Bellerio, sede del Carroccio. Guardia di Finanza (per Milano), Direzione Investigativa Antimafia (Calabria) e Nucleo Operativo Ecologico (Napoli) hanno messo le mani soprattutto nei cassetti di questo Belsito, famoso anche per aver investito i soldi della Lega in Tanzania, facendoli girare per Cipro. È possibile che i guai giudiziari di via Bellerio entrino nella partita tra i bossiani e i maroniani. Per ora, proclamando che il partito è casomai parte lesa, i leghisti insinuano che l’offensiva giudiziaria sia stata pensata per colpirli

elettoralmente. Siccome la magistratura milanese sospetta, tra l’altro, che Belsito abbia preso soldi del finanziamento pubblico per passarli alla famiglia Bossi (ma nessuno dei componenti è indagato, ndr), Berlusconi ha rilasciato una dichiarazione calda: «Chiunque conosca Bossi non può essere neanche sfiorato dal sospetto che abbia commesso alcunché di illecito». Stessi toni nelle dichiarazioni di Alfano. Notiamo che l’ex premier e i suoi, certi su Bossi, non giurano sulla Lega. E notiamo pure che sono mancati, stavolta, i soliti attacchi alla magistratura. Il Senatùr è andato in via Bellerio alle 12, «scuro in volto», come hanno segnalato le agenzie, ed è rimasto per oltre dieci ore. All’uscita, dopo le 22.30, ha parlato con l’Ansa: «Sono stato io a chiedere a Belsito si dimettersi, per fare chiarezza». E poi: «Vogliono colpire la Lega e quindi colpiscono me, mi sembra che sia iniziata la campagna elettorale. Denuncerò chi ha utilizzato i soldi della Lega per sistemare la mia casa».

1Lei è in grado di farci capire di che stiamo parlando?

Speriamo. L’inchiesta meno confusa è quella di Milano. Sarebbe nata il 23 gennaio, quando un militante leghista si presentò in procura con una de-

d

HANNO DETTO

L’EX ALLEATO LA DIFESA

Berlusconi: «Mai sospetti su Umberto»

S Roberto Maroni «È il momento di cogliere l’occasione per fare pulizia, perché queste cose fanno male alla Lega e ai militanti. Le dimissioni di Belsito sono una buona notizia»

S Insieme Il leader del Carroccio Umberto Bossi, 70 anni, e accanto l’ex tesoriere Francesco Belsito, 41 anni: genovese, è stato anche sottosegretario di Calderoli ANSA

A

RUTELLI SU LUSI

S «Non sapevo degli illeciti» «Sono stati compiuti illeciti a mia insaputa». L’ha detto l’ex leader della Margherita Francesco Rutelli ai pm dell’inchiesta su Luigi Lusi, accusato di aver rubato al partito. Gli avvocati di Lusi hanno chiesto una perizia sui conti della Margherita e sua moglie ha ribadito ai pm che il marito ha creato società in Canada per gestire i fondi

nuncia di poche righe, a cui erano allegati parecchi ritagli di giornale che parlavano dello strano investimento di Belsito in Tanzania. Era di turno il procuratore aggiunto Alberto Nobili, che passò la palla a Robledo, impegnato in accertamenti su reati connessi con la pubblica amministrazione e che aveva già messo nel mirino il Carroccio. I magistrati milanesi sospettano due cose. La prima: Belsito, che è partito dal ruolo di autista dell’ex ministro Alfredo Biondi ed è stato anche sottosegretario di Calderoli nell’ultimo governo Berlusconi, non avrebbe presentato al Parlamento una documentazione corretta per incassare i 18 milioni di euro che sono stati versati al partito come rimborso elettorale. Sarebbe stato violato l’obbligo di rendicontazione con la revisione di sindaci nominati dal Parlamento (atto che, ricorda la procura, «è fondamentale del procedimento di controllo pubblico»). L’ipotesi di reato è di truffa aggravata ai danni dello Stato. La seconda: Belsito ha preso i soldi del finanziamento pubblico e li ha adoperati «per sostenere i costi della famiglia Bossi», «esborsi effettuati per esigenze personali di familiari del leader della Lega. Esborsi in contante o con assegni o attraverso contratti simulati. Tali atti, in ipotesi non riconducibili

agli interessi del partito e contrari ai suoi vincoli statutari, hanno carattere appropriativo» (così si legge nel decreto di perquisizione).

2 Ma per cosa, esattamente, sa-

Roberto Saviano «Un anno fa fui attaccato per aver descritto il rapporto tra la ’ndrangheta e il potere nel Nord. Oggi il velo è caduto: il codice genetico della Lega non è diverso dagli altri»

rebbero stati usati i soldi?

Secondo quanto emerge dal lavoro dei pm, Belsito avrebbe «foraggiato» i figli di Umberto Bossi e la vice presidente del Senato, Rosy Mauro. Dagli atti dell’inchiesta milanese emergerebbe che l’ex tesoriere del Carroccio avrebbe usato le somme distratte per finanziare la campagna elettorale di Renzo Bossi per le Regionali in Lombardia del 2010, e per ristrutturare la casa del Senatùr a Gemonio. Secondo alcune agenzie, lo stesso capo leghista, nel corso della convulsa giornata, avrebbe anche pensato di lasciare, per colpa degli attacchi alla famiglia.

3 E le inchieste napoletana e calabrese?

Nella prima sono coinvolti i pubblici ministeri Woodcock-Piscicelli, i due che indagavano a suo tempo Lavitola e Tarantini. Nel corso di un’intercettazione telefonica di questa inchiesta, sarebbe saltato fuori che Belsito trasferiva denaro al-

S Roberto Formigoni «Mi sento di escludere il coinvolgimento di Bossi. Avendolo conosciuto in tanti anni so che è un uomo dedito al 120% della sua vita alla militanza e agli ideali»

Silvio Berlusconi con Bossi AP In soccorso del vecchio alleato. Ieri l’ex premier Silvio Berlusconi è intervenuto con una nota per difendere Umberto Bossi: «Chiunque lo conosca, non può essere neanche lontanamente sfiorato dal sospetto che abbia commesso alcunché di illecito. E in particolare per quanto riguarda il denaro della Lega, del movimento al quale ha dato tutto». E poi, ancora, una precisazione: «Sarà bene ribadire che Bossi non solo non risulta accusato, ma dovrebbe casomai essere considerato persona offesa. Verrà provata la sua assoluta estraneità».

l’estero attraverso una fiduciaria di Lugano. Tra le tante accuse a Lavitola-Tarantini c’era anche il riciclaggio, e anche il reato di Belsito sarebbe questo. Poi c’è l’inchiesta calabrese, che parla di rapporti con la ’ndrangheta e fa perno su un carosello organizzato dell’ex tesoriere leghista e fondato sulla Siram (energie rinnovabili e servizi ambientali). È il solito giro di fatture che transitano all’estero per far maturare un credito d’imposta che poi si riscuote dal fisco italiano. La Siram, del gruppo francese Dalkia, mi pare grossa per trucchi del genere, ma non si sa mai. In ogni caso, sono tutti innocenti fino a sentenza definitiva.

4 Che cosa dice Belsito? «La contestazioni di finanziamento illecito non sussistono»: parole pronunciate uscendo dalla sua casa di via Fiasella a Genova. Ovviamente si riferiva all’inchiesta milanese.

5 E sulle altre due storie? Sulle altre due storie non si sa ancora niente. A Genova il pubblico ministero Piscicelli è andato a cercare prove perfino in casa del suo segretario. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

MERCOLEDÌ 4 APRILE 2012

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ALTRI MONDI

ATTENDE CACHET SANREMO

Celentano in ritardo «Non paga i poveri» L’edizione 2012 del Festival di Sanremo avrebbe dovuto cambiare la vita a tante famiglie disagiate, grazie al cachet di Ce-

lentano (nella foto Ansa). Ma così fino ad ora non è stato perché i soldi promessi dal Molleggiato, che ha devoluto i 750 mila euro dell’ingaggio in beneficienza, non sono mai arrivati. Il comune di Roma ha sollecitato il 74enne cantante e il «Clan» ha spiegato che la Rai non ha ancora pagato.

VINCENZO DI SCHIAVI

Un taglio fatale. Quello della pensione: da 800 a 600 euro al mese. Per questo motivo una vedova 78enne di Gela (Caltanissetta), Nunzia Cannizzaro, casalinga, si è buttata dal quarto piano di una palazzina ed è morta, schiacciata soprattutto dal terrore di finire in povertà. Un altro caso di depressione e di disperazione. Il raptus ieri mattina intorno alle 10, in via Amilcare: la donna, che era guardata a vista dai quattro figli (tre femmine e un maschio) da quando era

L’assegno mensile era stato portato da 800 a 600 euro: temeva di finire in povertà morto il marito un anno fa, ha approfittato di un momento di distrazione per lanciarsi nel vuoto dal terrazzo. «Non ci andava mai: doveva salire le scale e aveva problemi alle vertebre», rivelano i figli. Il tonfo ha subito allertato familiari e vicini, ma i soccorsi sono stati vani. È il figlio della donna, Bru-

lafrase DEL GIORNO

I due militari in carcere in India

Marò, giudici bloccano il rilascio della nave

La palazzina di Gela (Caltanissetta) dove la donna si è uccisa ANSA

no, 43 anni, a spiegare il gesto estremo: «Mia madre ha saputo pochi giorni fa da noi che la sua pensione non era più di 800 euro ma di 600. E questa notizia l’ha letteralmente sconvolta. Non sapeva darsi pace perché la riteneva un’ingiustizia. Lo Stato l’ha ammazzata, non dovevano tagliarle la pensione in modo così drastico». Precarietà La donna, dopo la

morte del marito 82enne, aveva iniziato un lungo e logorante braccio di ferro con l’Inps per l’assegno mensile. «Dopo la morte di mio padre, invalido al 100 per cento — aggiun-

za), erano su un gommone alla deriva che rischiava di affondare a causa del mare forza 4-5. A metterli in salvo sono stati i soccorritori dalla Marina militare e della Guardia di Finanza, a 60 miglia da Lampedusa. I superstiti, sbarcati ieri nell’isola, sono stati imbarcati su un traghetto che li ha trasferiti a Porto Empedocle (Ag) visto che il centro d’accoglienza di Lampedusa è chiuso dallo scorso settembre, a causa dell’incendio che l’ha distrutto e che è stato appiccato da un gruppo di tunisini. Sembra così riaffacciarsi l’allarme sbarchi: solo due settimane fa, infatti, un altro gommone è stato soccorso a 85 miglia da Lampedusa, quando era ancora in acque libiche. A bordo, oltre a 5 cadaveri, c’erano 52 migranti.

ge il figlio Bruno — con diritto all’accompagnamento, l’Inps aveva sospeso la pensione per sei mesi. Fu azzerata ogni indennità extra. Poi, effettuati i conteggi, venne assegnata a mia madre la pensione di reversibilità. Al minimo da lei riscosso, cioè ai suoi 350 euro di pensione sociale, si aggiungevano i 450 euro di quel che restava della pensione di papà. Ma tutto sommato le andava ancora bene. Il taglio improvviso e immotivato di 200 euro ha fatto scattare qualcosa di sconvolgente nella sua mente. Temeva di morire in povertà». © RIPRODUZIONE RISERVATA

A CIVITAVECCHIA

Bimba di 18 mesi sfugge al nonno e cade dal balcone Il nonno l’aveva avvicinata al balcone per farle vedere un gattino. Ma la bambina di appena un anno e mezzo gli è sfuggita dalle braccia con un gesto improvviso ed è precipitata dal secondo piano di un palazzo a Civitavecchia, a nord di Roma. La piccola, che era stata lasciata al nonno, è stata immediatamente trasportata all’ospedale, ma è morta poco dopo per le gravi ferite riportate nello schianto. Sulla vicenda e sulla posizione dell’uomo sta ora indagando la polizia. La bambina avrebbe compiuto 2 anni a novembre.

LICENZIARE FORNERO PER GIUSTA CAUSA «Non vedo Il premier: «No a nuove Manovre» alcuna chance La riforma del lavoro: politica per vertice fiume tra Monti, cui si possa varare una Alfano, Bersani, Casini riforma in Un lungo Parlamento incontro pomeridiano senza un a sorpresa tra Mario preventivo Monti e il leader Pd accordo Pier Luigi Bersani, che della diventa un vertice maggioran- fiume serale con za. La l’aggiunta di Angelino (Pdl) e Pier vicenda Alfano Ferdinando Casini dell’art.18, (Udc) sul tema della così come riforma del lavoro. Il Mario Monti, 69 anni AFP quella degli premier ha cercato esodati, per l’ultima mediazione con i leader della dirla con una maggioranza sui temi caldi della riforma (le dell’articolo 18) per poter annunciare battuta, è modifiche oggi la stesura definitiva del disegno di legge. una giusta Così Monti alla fine del vertice: «Il Governo e i causa per il leader delle forze politiche di maggioranza si licenzia- sono impegnati per un iter di approvazione mento del efficace e tempestivo della riforma in ministro Parlamento». Monti ha pure smentito il «Financial che aveva scritto che la riduzione del Fornero» Times» debito pubblico italiano è messa a rischio dalla LUIGI ANGELETTI SEGRETARIO UIL

recessione e dagli alti tassi di interesse e quindi ci sarebbe la necessità di «nuove misure di austerità». La risposta da Palazzo Chigi: «Escludiamo nuove manovre correttive»

L’incidente al San Filippo Neri

Roma, embrioni distrutti «È un guasto tecnico» È stato un guasto tecnico a provocare l’incidente che martedì scorso, al centro di procreazione assistita dell’ospedale San Filippo Neri, a Roma, ha distrutto 94 embrioni, 130 ovociti e 5 campioni di liquido seminale. È la conclusione cui sono arrivati ieri gli ispettori del ministero della Salute; «L’impianto di condizionamento era rotto da diversi giorni: il centro ha grossi deficit strutturali».

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I soccorsi vicino Lampedusa ANSA

Nuova strage di migranti a Lampedusa: sono 10 i profughi, sei somali e quattro eritrei, che hanno perso la vita nel tentativo di raggiungere l’isola siciliana a bordo di un gommone. Sarebbero finiti in mare poche ore dopo la partenza, nella notte tra venerdì e sabato scorsi, da un porto al confine tra la Libia e la Tunisia. A raccontare come sono andate le cose quella notte sono stati i 48 sopravvissuti, tutti provenienti da Paesi dell’Africa subsahariana. Hanno raccontato che i loro compagni di viaggio sarebbero affogati dopo essere finiti in mare. E a lanciare l’allarme sono stati proprio gli extracomunitari, attraverso un telefono satellitare. I profughi, tra cui 12 donne (tre delle quali in avanzato stato di gravidan-

La Farnesina ha confermato la morte di Mario Bergamaschi, turista italiano scomparso in Brasile alcuni giorni fa. Il corpo

Nuova battuta d’arresto per il caso dei marò accusati di aver ucciso due pescatori indiani: i giudici hanno bloccato la partenza del mercantile su cui erano imbarcati, la Enrica Lexie. Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, che dovranno stare in custodia giudiziaria per altri 13 giorni, sono stati interrogati ma non hanno risposto alla polizia: «Non riconosciamo la vostra giurisdizione», hanno detto.

NUOVI SBARCHI TENTAVANO LA TRAVERSATA DALLA LIBIA A BORDO DI UN GOMMONE

Lampedusa: 10 profughi morti in mare Salvi in 48

Trovato morto turista scomparso in Brasile

dell’uomo, 48enne di Cologno Monzese (Milano), è stato trovato in un dirupo nel parco di Chapada dos Guimaraes, nel Mato Grosso: era in ferie nella regione, dove vive da anni il padre, e aveva confermato il biglietto per l’Italia dove avrebbe dovuto tornare la settimana scorsa.

d notizie Tascabili

Le tagliano la pensione Si uccide a 78 anni Dramma in Sicilia, una donna si getta dal quarto piano. Il figlio: «Era sconvolta, Inps colpevole»

UN MILANESE DI 48 ANNI

Lotto e Agnieszka, vincenti a Miami! Agnieszka Radwanska, nr. 4 al mondo, ha conquistato una grandissima vittoria in uno dei tornei di tennis più importanti al mondo. In campo con lei le Lotto Raptor Ultra III e la linea Lotto Muse, simboli dell’eccellenza italiana nello sport, nel design e nella ricerca. Come la tecnologia REACTIVEARCH, la prima suola dinamica costruita sulle naturali forme del piede. Vittorie che ci riempiono d’orgoglio e che ci guidano verso le prossime sfide.

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MERCOLEDÌ 4 APRILE 2012

ALTRI MONDI

UN FILM SULLA HOUSTON

Rihanna: «Darei tutto per fare Whitney» Da ieri è online il trailer di «Sparkle», ultimo film interpretato da Whitney Houston, morta l’11 febbraio a Los Angeles a 48

anni, nelle sale americane dal 17 agosto (nella foto Ansa a sinistra, la cantante in una scena). Intanto, Rihanna (nella foto Ap a destra) ha commentato le voci secondo le quali sarebbe proprio lei la favorita per il ruolo di Whitney al cinema: «Un onore, darei tutta la mia vita per interpretarlo».

OGGI IN SVIZZERA

Emanuele Filiberto: «Io malato, mi opero» Emanuele Filiberto sta di nuovo male. Il principe di Savoia lo ha annunciato ieri su Twitter: «#mytwittfriends, "il male" si è

Toh, Nero Wolfe «I nostri casi li risolviamo... ma senza i Ris»

il precedente Lo sceneggiato del ’69 che fece ascolti record

Italia, 21 febbraio 1969: Trasmissione Nazionale, l’antenato di Rai 1, manda in onda la prima puntata dello sceneggiato Nero Wolfe, tratto dai romanzi gialli di Rex Stout. Il protagonista è il paffuto Tino Buazzelli e gli ascolti fanno la storia: gli ultimi tre episodi vengono visti da una media di 18 milioni e 900 mila spettatori, più del Maigret di Gino Cervi. Italia, 5 aprile 2012, domani: Rai 1 azzarda, ripesca l’eccentrico investigatore americano, lo trasferisce da New York a Roma e gli dà il volto rotondo di Francesco Pannofino. Otto prime serate per far rivivere ai più grandi le emozioni di 40 anni fa e permettere ai più giovani di conoscere un personaggio atipico. «Il confronto con Buazzelli è stato da subito difficile e pericoloso per me — ammette il nuovo investigatore,

volto noto per Boris e voce inconfondibile per i tantissimi doppiaggi tra cui quelli di George Clooney e Denzel Washington —. Non ricordavo bene lo sceneggiato, all’epoca andavo a letto dopo Carosello, ma ho rivisto qualche episodio: ho capito immediatamente che sarebbe

stato inutile scimmiottare Buazzelli. È un personaggio complesso, fatto di genialità nel risolvere i casi ma anche di tante debolezze: Nero non dà la mano, teme le donne, si è costruito una corazza fatta anche della sua ciccia. Mi hanno fatto ingrassare dieci chili, ma non è stato un grande sacrificio...». re diverso da quelli a cui siamo abituati. Siamo negli Anni 50, quindi dimenticate Csi, Ris e qualunque indagine ad alta tecnologia. «Qui non si parla di Dna né di computer — continua Pannofino — la cosa più al-

Lo sceneggiato Rai «Nero Wolfe» andò in onda in 10 episodi dal 1969 al 1971. Nei panni dell’investigatore Tino Buazzelli (nella foto in alto). Ogni puntata era tratta da un romanzo di Stout, proprio come nella nuova serie con Francesco Pannofino (foto a sinistra)

«

Siamo a Roma negli Anni 50, le indagini erano diverse, molto più psicologiche FRANCESCO PANNOFINO IL NUOVO «NERO WOLFE»

l’avanguardia che c’è è la cornetta del telefono. Le indagini sono più psicologiche. Wolfe è un uomo sobrio ma ironico, non esce di casa ma resta nella sua serra a curare le orchidee. Io ero abituato a ruoli prorompenti, non è stato semplice, il regista Riccardo Donna però mi ha guidato al meglio». Accanto a Nero Wolfe c’è, oggi come allora, l’assistente Archie Goodwin, interpretato da Pietro Sermonti. In pratica si riforma la coppia di Boris: «Sono devoto a Nero Wolfe nella serie così come a Pannofino nella vita». Binomio più che collaudato, che funziona ancora alla perfezione. © RIPRODUZIONE RISERVATA

«MERCATO» TV MENTANA ASSICURA: «NON VERRÀ PER CONDURRE IL TELEGIORNALE» EREDITÀ OK DA LENNON E HARRISON

Le due Parodi insieme a La7: «Per Cristina uno show da sola»

S Garrone e Giordana in gara? «Big House» di Matteo Garrone (nella foto in alto) e «Romanzo di una strage» di Marco Tullio Giordana (nella foto in basso) in gara a Cannes. La notizia della partecipazione, più probabile per il primo che per il secondo, è arrivata dal blog non ufficiale del Festival che si terrà dal 16 al 27 maggio e con la presidenza della giuria affidata a Nanni Moretti: i due film erano in una lista di 24 titoli pubblicata ieri, e poi subito rimossa. «È un pesce d’aprile», hanno commentato dall’ufficio stampa del Festival, che ha annunciato un’inchiesta interna

L’idea di McCartney jr «Noi figli dei Beatles in un nuovo quartetto»

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ripresentato. Sono a Ginevra perché domani mattina mi opero di nuovo... Passeremo anche questa...». Emanuele Filiberto, come ha detto il suo agente, era stato operato solo quattro mesi fa per un tumore al setto nasale ma la malattia adesso è riapparsa in più focolai.

Diversamente affabile DIARIO DI UN’INVALIDA LEGGERMENTE ARRABBIATA

DI FIAMMA SATTA

Vecchio stampo Un investigato-

Domani sera su Rai 1 torna l’investigatore di Stout. Pannofino: «Non imito il passato» ELISABETTA ESPOSITO ROMA

A

VERSO CANNES

LA GAZZETTA DELLO SPORT

)

Grazie al libro di Verdone tutte le case restano vive Il libro di Carlo Verdone «La casa sotto ai portici» è davvero il suo «miglior film», come lui stesso afferma, per più di un motivo: perché è totalmente suo, scaturito esclusivamente dalla sua sensibilità, dalla sua cultura e dal suo affetto verso la famiglia. Perché ripercorrendo le stanze e i corridoi dove ha trascorso infanzia e giovinezza, posando lo sguardo sulle persone che l’avevano animata, passando la mano su tavoli, scrivanie, oggetti, risentendo l’odore dei cassetti, ascoltando i suoni delle risate o delle arrabbiature, ha fatto sfilare fotogrammi, scene e sequenze del racconto della sua vita. Perché ci ha dimostrato che una casa non è solo un «bene immobile» ma è molto altro, di valore ben superiore. E perché spiega anche a coloro che per malattia, disabilità o altro non si possono muovere di casa che ogni singolo oggetto, anche il più brutto, scontato o insignificante, può essere rivitalizzato e osservato con occhi nuovi, restituendogli le emozioni scaturite dai ricordi. Chi ce lo ha regalato? In che occasione? Perché lo abbiamo conservato a lungo? Un tema, questo, che mi è caro e che ho tenuto ben presente nel blog, nella sezione «Turista per casa». Grazie dunque a Carlo, per questo libro che fa venir voglia di rileggerlo, come capita di voler rivedere ogni bel film.

La giornalista via da Mediaset per far coppia con la sorella: manca ancora l’ufficialità STEFANIA ANGELINI

Due sorelle che bucano lo schermo in tv non si vedevano dai tempi delle Carlucci. Il colpaccio di mettere insieme le Parodi «sisters» lo avrebbe fatto La7, anche se nessuno vuole ancora confermare. E così, il passaggio di Cristina Parodi da Mediaset alla rete concorrente per raggiungere la sorella minore si tinge di giallo: «Tutto congelato», dicono dall’ufficio stampa della tv di Telecom. Intanto, la diretta interessata, che secondo il Corriere della Sera dovrebbe lasciare la conduzione del Tg5 tra un paio di mesi, in redazione non c’è: la giornalista 47enne risulta in malattia e al telefono preferisce non commentare. Lo stesso fa la so-

Carlo Verdone, 61 anni ANSA

Le sorelle Parodi: Benedetta, 39 anni, a marzo del 2011 è passata da Italia 1 a La7; Cristina, 47 anni, è arrivata a Mediaset nel 1990 ANSA

Dall’alto, in senso orario: James McCartney, Sean Lennon, Zak Starkey e Dhani Harrison REUTERS/AFP

LOTTO BARI

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questo, tra le voci che circolano, ci sarebbe anche l’ipotesi di una conduzione del Tg serale di La7, per dare il cambio a Enrico Mentana. Il direttore, che così riavrebbe con sé la pupilla che ha lanciato al Tg5, nel 1992, non si sbilancia: «Parlerò quando ci sarà un contratto firmato». Poi, corregge il tiro: «So che l’offerta fatta è un programma tutto suo e non riguarda né la sorella né il telegiornale».

«The Beatles-Next Generation». È l’idea di James McCartney, il figlio di Paul: riproporre una band di 4 nuovi «scarafaggi» con altri tre figli degli originali, Sean Lennon, Dhani Harrison e Zak Starkey, primogenito di Ringo. «A me piacerebbe un sacco — spiega James alla Bbc —: Sean mi è parso interessato, così come Dhani». Più scettico Zak, batterista come il padre, il più quotato del potenziale quartetto-bis, avendo suonato con Oasis, Iron Maiden e Who. Il «modesto» James confessa di voler uguagliare i mitici genitori. Di certo, come operazione di marketing merita un dieci.

CAGLIARI

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rella Benedetta, 39 anni, impegnata a registrare I menu di Benedetta. E quindi, non si sa ancora se il quadretto familiare si farà o meno. Secondo le anticipazioni, comunque, Cristina debutterebbe in autunno, con un programma della fascia pomeridiana, in stile Verissimo (che la Parodi «grande» ha fondato nel 1996, su Canale 5). I contenuti? Cronaca bianca, cronaca rosa e cucina. Ma il progetto potrebbe richiedere tempo. Per

© RIPRODUZIONE RISERVATA

SUPERENALOTTO

NAZIONALE 59 60 44 24 85

LA COMBINAZIONE VINCENTE 11 34 55 63 87 89 Jolly: 6; Superstar: 83 Jackpot e 80.500.000 Punti 6: nessuno Punti 5+: nessuno Punti 5: 9 totalizzano: e 41.286,06 Punti 4: 988 totalizzano: e 380,18 Punti 3: 38.581 totalizzano: e 19,36 QUOTE SUPERSTAR Punti 4: 3 totalizzano: e 38.018 Punti 3: 193 totalizzano: e 1.936 Punti 2: 2.759 totalizzano: e 100 Punti 1: 17.873 totalizzano: e 10 Punti 0: 40.346 totalizzano: e 5 Montepremi di concorso e 2.477.163,26 10 e LOTTO Numeri vincenti

ESTRAZIONE DEL 3 APRILE

3 6 11 12 14 17 22 27 32 33 34 35 43 45 46 54 66 73 85 89

FIRENZE

11 73 64 32 83

GENOVA

12 89 23 34 35

MILANO

66 89 8 68 4

NAPOLI

3 33 72 31 29

PALERMO

45 32 90 87 42

ROMA

43 17 26 14 89

TORINO

27 22 79 84 61

VENEZIA

6 46 61 44 11


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

MERCOLEDÌ 4 APRILE 2012

ALTRI MONDI Oroscopo

21/3 - 20/4

21/4 - 20/5

21/5 - 21/6

22/6 - 22/7

23/7 - 23/8

24/8 - 22/9

LE PAGELLE

Ariete 5,5

Toro 7

Gemelli 6+

Cancro 7

Leone 7

Vergine 8

DI ANTONIO CAPITANI

Notare gli errori (altrui) vi rende simpatici come la quarta malattia. Ussignùr, tollerate e producete. Sudombelico precisino.

Giornata ottima per lavoro e fitness. Con bagliori finanziari rosei. La Luna agevola pure la libera espressione della vostra vena suina.

Il lavoro arranca, famiglia e casa sono una spina nel fianco. Anche nei glutei, a dire il vero. Ma l’amor risarcisce e voi cuccate mucho.

La mente è una fucina di idee, voi fate e disfate come vi aggrada, l’umore migliora. Siete pure più suini. Giornatona! Anche nel lavoro.

Il fronte economico si rischiara. Lo stress, poi, cala, il lavoro risarcisce, l’ormone è come il commissario Rex: fiuta e colpisce. Grandi.

23/9 - 22/10

23/10 - 22/11

23/11 - 21/12

22/12 - 20/1

21/1 - 19/2

20/2 - 20/3

IL MIGLIORE Nel lavoro si creano le condizioni per conseguire nuovi successi, anche economici. L’umore è roseo, la forma turgida, il sudombelico sazio. Uau.

Bilancia 6-

Scorpione 7

Sagittario 5,5

Capricorno 7

Acquario 6,5

Pesci 5,5

La Luna scandisce una giornata faticosa, nel lavoro e nei rapporti. Però siete fighissimi. Così, in tanti/e vogliono gustarvi suinamente.

La serenità interiore e l’aiuto dello staff vi aiutano a compiere piccoli grandi capolavori nel lavoro. Le idee ribollono, gli ormoni di più.

L’emotività causa intralci, equivoci e dissidi, anche nel lavoro: controllatevi. Il vigore, poi, cala e voi non ce la fate manco a fornicare.

Tutto è nelle vostre corde, oggi, e voi, di conseguenza, moltiplicate rendimento e successi. Avete pure uno slancio suino esagerato. Uau.

Lavoro e finanze si e vi avvantaggiano. L’amor sarebbe una romantic comedy, ma voi vi sentite più protagonisti di «Dal suino con furore».

Lo spirito di cooperazione latita. In voi e negli altri. Così, il lavoro sarà una corsa in solitaria. Faticosina. Fornicazioni sciapissime.

MAARTEN STEKELENBURG

Il portiere dell’Olanda è nato ad Haarlem il 22 settembre del 1982. Ex Ajax, è alla prima stagione con la Roma

Gazzetta.it

Televisioni in chiaro CANALE 5

ITALIA 1

RETE 4

MATTINO CINQUE TG5 MATTINO CINQUE FORUM TG5 BEAUTIFUL SOAP AMICI POMERIGGIO CINQUE TG5 MINUTI THE MONEY DROP TG5 STRISCIA LA NOTIZIA LE TRE ROSE DI EVA Film 23.20 MATRIX 1.30 TG5 - NOTTE 2.00 STRISCIA LA NOTIZIA 2.45 UOMINI E DONNE 4.20 AMICI

I8.15 8.40 12.25 13.40 14.55 15.50 16.40

8.20 9.40 10.50 11.30 12.00 13.00 13.50 15.10

RAIDUE

RAITRE

8.00 TG 1 11.05 OCCHIO ALLA SPESA 12.00 LA PROVA DEL CUOCO 13.30 TG1 14.10 VERDETTO FINALE 15.15 LA VITA IN DIRETTA 16.50 RAI PARLAMENTO 17.00 TG 1 18.50 L' EREDITÀ 20.00 TG1 20.30 QUI RADIO LONDRA 20.35 AFFARI TUOI 21.10 PORTA A PORTA Attualità 23.55 IL CIELO TRA LE MANI 1.15 TG 1 - NOTTE 1.45 CHE TEMPO FA 1.50 QUI RADIO LONDRA

10.00 TG2 12.00 CAMERA DEI DEPUTATI 12.30 I FATTI VOSTRI 13.00 TG 2 13.50 MEDICINA 33 14.00 ITALIA SUL DUE 16.15 LA SIGNORA DEL... 17.00 PRIVATE PRACTICE 17.45 TG 2 18.45 GHOST WHISPERER 19.35 L'ISOLA DEI FAMOSI 20.30 TG2 20.35 CHAMPIONS LEAGUE CHELSEA - BENFICA 22.45 RAI SPORT 90° MINUTO CHAMPIONS 23.20 TG 2 23.40 PRESUNTO COLPEVOLE

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Lo Sport in chiaro, sul satellite e sul digitale terrestre

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13.20 TRAINSPOTTING PREMIUM CINEMA 14.55 HIGH CRIMES PREMIUM CINEMA 16.55 LA GUERRA DI CHARLIE WILSON PREMIUM CINEMA 17.15 IN CUCINA NIENTE REGOLE MYA 18.50 LETTERE DA IWO JIMA PREMIUM CINEMA 21.15 BALLARE PER UN SOGNO MYA 21.15 L'ORSO YOGHI PREMIUM CINEMA 22.45 SNAKES ON A PLANE PREMIUM CINEMA 00.30 MY SOUL TO TAKE PREMIUM CINEMA

CALCIO 12.00 KASHIWA REYSOL GUANZHOU EVERGRANDE Asian Champions League Eurosport 2

13.30 14.00 15.05 15.55 19.00 20.00 20.10 20.35 21.05 23.15 0.00 0.10 1.00 1.05

14.00 ROMA - LAZIO

Memorial Manlio Scopigno. Under 16. Da Rieti Rai Sport 1

20.35 CHELSEA BENFICA Champions League Rai 2, Sky Sport 1, Sky Calcio 1, MP Calcio e MP Calcio 2 HD

1.00

SKY SPORT 1

2.00

Champions League

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HOCKEY SU GHIACCIO

CICLISMO 10.30 MONDIALI SU PISTA Da Melbourne, Australia Rai Sport 2

VOLLEY

11.00 MONDIALI SU PISTA

20.25 MC-CARNAGHI VILLA CORTESE - NORDA FOPPAPEDRETTI BERGAMO

Da Melbourne, Australia Eurosport

17.30 GP ESCAUT Da Schoten, Belgio Rai Sport 2

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Play Off scudetto. Semifinale femminile. Rai Sport 1

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Torino 11 13

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Champions League. Highlights

IL BLOG Così si sostiene il diritto allo sport di tutti i disabili «Liberi di essere campioni» nel blog di Arrigoni: è il tema della Giornata dell’Unione Lotta alla distrofia Muscolare

11.00 CICLISMO: MONDIALE SU PISTA Da Melbourne, Australia

14.00 CURLING: SVEZIA - CANADA

www.gazzetta.it

Mondiale maschile. Da Basilea

Domani

Dopodomani

Vortice perturbato attivo sull'Italia con maltempo diffuso, particolarmente sulle regioni del Nordest e al Centro. Qui attendiamo piogge e temporali, anche forti su Venezie, Romagna e zone interne del Centro. Meglio al Nordovest, Sud e isole.

Ancora campi di bassa pressione intorno all'Italia dove il tempo resta tra il variabile e l'instabile. Rovesci diffusi su Lombardia e Venezie, con piogge anche forti su Alto Veneto e Friuli Venezia Giulia. Variabilità altrove, meglio al Sud.

Ancona

Firenze

10

23

CALCIO: BAYERN MONACO MARSIGLIA

10 18

13 16

L'AQUILA

13

9.00

Bologna Genova

GENOVA

PALERMO

NBA

Scandalosa Beard Ecco il libro shock della nuotatrice

In «Questione di stile» di Stefano Arcobelli tutto sul libro di memorie scritto dalla bellissima Amanda Beard (nella foto)

EUROSPORT

14.00 BASKET: DALLAS MAVERICKS LOS ANGELES CLIPPERS

IL BLOG

12 16

Molto forti

Calmi

CALCIO: BARCELLONA MILAN

Champions League

Heineken Cup

Sui diecimila che hanno votato il nostro sondaggio, quasi l’80% è d’accordo con l’a.d. del Milan sull’ipotesi arbitri di porta

12 16

Coperto

Temporali

8.30

22.45 CALCIO: CHELSEA - BENFICA

11.30 RUGBY: GLOUCESTER RUGBY - TOLOSA

Un'intensa perturbazione atlantica attraversa il Centronord e la Sardegna con piogge diffuse e locali temporali. Torna la neve sulle Alpi ma solo in quota e calano le temperature. Al Sud e sulla Sicilia ancora asciutto e piuttosto caldo.

Trento Aosta

Forti

MARI

BASKET: KANSAS OHIO STATE

I lettori d’accordo con Galliani: sì ad arbitri di porta

SKY SPORT 3

SKY SPORT 2

Oggi

Rovesci

Pioggia

16.30 CALCIO: FAN CLUB LAZIO 17.00 CALCIO: FAN CLUB NAPOLI 17.30 CALCIO: FAN CLUB JUVENTUS

TG LA7 COFFEE BREAK L’ARIA CHE TIRA I MENÙ DI BENEDETTA TG LA7 SINFONIA DI GUERRA ATLANTIDE JAG I MENÙ DI BENEDETTA G’ DAY ALLE 7 SU LA7 G’ DAY TG LA7 OTTO E MEZZO UN DUE TRE STELLA Varietà 23.45 TG LA7 23.50 TG LA7 SPORT 23.55 FENOMENI PARANORMALI INCONTROLLABILI 7.30 9.45 11.10 12.30 13.30 14.05 16.00 17.00 17.50 18.50 19.25 20.00 20.30 21.10

Final Four NCAA

15.00 CALCIO: FAN CLUB MILAN 15.30 CALCIO: FAN CLUB ROMA 16.00 CALCIO: FAN CLUB INTER

KHL. Sportitalia 2

0.50 0.55 2.02 3.00

9.30

Champions League Highlights

14.00 AVANGARD OMSK - TRAKTOR CHELYABINSK

NBA. Sky Sport 2

16.15 18.55 19.35 20.30 21.10

HUNTER CARABINIERI SLOW TOUR TG4 DETECTIVE IN CORSIA LA SIGNORA... FORUM FLIKKEN COPPIA IN GIALLO TELEFILM TG4 TEMPESTA D'AMORE WALKER TEXAS IL MIGLIO VERDE Film I BELLISSIMI DI R4 MINUTI CONTATI TG4 NIGHT NEWS LA PRIMA VOLTA, SULL'ERBA (DANZA)

Champions League

11.30 CALCIO: BARCELLONA MILAN

Dagli Stati Uniti Sky Sport 2

MIAMI HEAT OKLAHOMA CITY THUNDER

21

ROMA

CALCIO: BARCELLONA - MILAN

9.00

21.00 AUGUSTA MASTERS

9

MILANO

2.45

GOLF

BASKET

ALGHERO

Il sole oggi

2.25

Mondiale maschile Da Basilea, Svizzera Eurosport 2

MLB ESPN America

Ieri

POTENZA

0.30

Mondiale maschile Da Basilea, Svizzera Eurosport

MIAMI MARLINS ST LOUIS CARDINALS

A CURA DI

Nuvolo

17.50 18.30 19.25 21.10

19.00 FRANCIA - DANIMARCA

GazzaMeteo

Legenda

17.05

14.00 SVEZIA - CANADA

BASEBALL

16.00 TORINO - EMPOLI 16.55 LAZIO - SALISBURGO

BAU BOYS TELEFILM STUDIO APERTO CARTONI ANIMATI CAMERA CAFÈ CHUCK PROVACI ANCORA GARY LA VITA SECONDO JIM TRASFORMAT STUDIO APERTO C.S.I. - MIAMI WILD OLTRENATURA PIPISTRELLI VAMPIRO STUDIO APERTO LA GIORNATA PRISON BREAK

CURLING

Champions League Sky Sport 3, Sky Calcio 2 e MP Calcio 1

Campionato Primavera Sportitalia Campionato Primavera Sportitalia

8.50 10.10 10.15 11.00 13.00 13.40 14.10 16.05 16.45 18.00 18.45 20.00 20.30 21.10

20.45 REAL MADRID APOEL NICOSIA

12.00 RUSSIA - ITALIA Qualificazioni Europeo femminile. Da Podolsk, Russia Rai Sport 1

AGORÀ RAI 150 ANNI TG3 CAMERA DEI DEPUTATI GEO & GEO TG R - TG3 LASSIE GEO & GEO TG3 - TGR BLOB LE STORIE UN POSTO AL SOLE CHI L'HA VISTO? Attualità VOLO IN DIRETTA TG3 LINEA NOTTE TG REGIONE METEO 3 RAI EDUCATIONAL

IL SONDAGGIO

LA 7

RAIUNO

11 17

L’Aquila 9 16

Campobasso

Bari

8 20

14 23

Napoli

Potenza

11 24

8 19

Cagliari

Catanzaro

12 17

12 19

Palermo

Reggio Calabria 12 22

13 24

Catania 13 19

Il sole domani MILANO

La luna ROMA

Sorge

Tramonta

Sorge

Tramonta

6:55

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19:40

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MERCOLEDÌ 4 APRILE 2012

LA GAZZETTA DELLO SPORT

43 #

TERZO TEMPO GazzaFocus

LETTERE

Nella casa in cui l’ex laziale è morto domenica. Domani i funerali a Naples

«Si pulì con la cravatta E Giorgio mi conquistò» La signora Chinaglia racconta l’incontro nel New Jersey L’amico Stillitano: «Il processo l’ha annientato, fu raggirato» DAL NOSTRO INVIATO

MASSIMO LOPES PEGNA NAPLES (Florida, Usa)

Un posto al sole, tanto verde e molte palme. La sbarra della security che impedisce il passaggio agli estranei nel quartiere elegante di Naples per garantire la privacy. Decine di campi da golf e profumo di mare. E’ la casa su Firefox Lane dove domenica mattina Giorgio Chinaglia ha fatto l’ultima fermata della sua vita da girovago. Il figlio Anthony non piange più: «Mi aveva lasciato un biglietto: svegliami alle 9. Ma alle sei l’ho sentito armeggiare in cucina. Poi più nulla. L’ho trovato in camera da letto, non respirava più». Uno sguardo dolce a mamma Angela, arrivata da Palm Spring, paradiso per miliardari, e un altro ricordo: «Eravamo molto uniti io e papà, spesso vivevamo assieme. Gli avevo lasciato una foto da autografare per un tifoso: l’aveva firmata. E’ stata l’ultima cosa che ha fatto». Dice l’amico Frankie Campagna: «La Florida gli stava stretta, si sentiva un po’ isolato». Spiega Anthony: «Finalmente aveva accettato di non fare più la spola con New York per condurre il programma alla radio con Charlie Stillitano: interveniva al telefono. Poi aveva gli amici italiani: pranzo da Dolce e Salato, cena da Bice e tante partite in tv». Un abitudinario. Si commuove Angela: «Poco prima di sentirsi male, era venuto a Palm Spring. Solito rito: drink al Tabù e poi cena al Palm Spring Grill. Ma l’avevo visto stanco e mi aveva spaventato: "Non sto benissimo". Un’ammissione simile non era da lui». Cosmos e cravatta Com’erano

lontani gli anni in cui faceva il capobanda anche nello spogliatoio dei Cosmos. Fu allora che con il magnate della Time Warner, Steve Ross, si presentava al matrimonio di Frank Sinatra e poi tirava mattina al Bicycle Club di Englewood nel New Jersey. Racconta Angela: «La serata che non scorderò mai è quella in cui lo conobbi nel 1985. Ero con un’amica al suo ristorante, Il Calcio, a Tappan nel New Jersey. Lui stava mangiando, mi fissò e non si accorse di aver dimenticato il tovagliolo:

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Se allo stadio picchiano anche un disabile Questa è una testimonianza, purtroppo. Sono disabile, con un’invalidità riconosciuta del 74%, tifoso del Napoli. Domenica ero a Torino, allo Juventus Stadium. Siamo arrivati intorno alle 18, ma il parcheggio del settore ospiti era chiuso nella totale assenza delle forze dell'ordine. Con un centinaio di tifosi napoletani fuori ad aspettare l’apertura, è scattata la caccia all'uomo con lanci di bottiglie e cariche da parte degli juventini. Il bilancio più triste: con un pugno mi hanno rotto un dente, gli occhiali e lesionato lo zigomo, mentre urlavo che ero invalido. Io, a differenza degli altri, non potevo scappare perché la malattia non mi consente di correre. Ho denunciato tutto alla Polizia, ma credo che di queste cose si debba parlare, e non lasciare che atti così vili rimangano nascosti, prima che ci scappi nuovamente il morto, magari all’Olimpico per la finale di Coppa Italia... Giovanni Graziano

Mi spiace molto, caro Giovanni. La tua lettera dovrebbe deprimere ogni persona di buona volontà, a partire da quelle che operano nel calcio. Purtroppo molte altre testimonianze dolenti e giustamente indignate sono giunte da parte napoletana su quella serata. Una delle cose tristissime è che gli incidenti non hanno ricevuto tutta la pubblicità che meritavano, in parte per l’orario serale della partita, in parte per l’assuefazione dell’ambiente a questi piccoli grandi misfatti. Questo clima e la necessità di modificarlo drasticamente restano a mio avviso la priorità culturale e organizzativa del calcio italiano.

Chinaglia a Roma nel 2006 e nell’81 col trofeo di mvp della North American Soccer League. Nella terza foto, la moglie Angela col figlio Anthony AP/AFP

OGGI I FUNERALI

Il 23 marzo primo attacco Aveva 4 stent Giorgio Chinaglia ha avuto un primo attacco di cuore il 23 marzo scorso, mentre era già in ospedale per un controllo dopo aver accusato problemi respiratori. In quell’occasione gli erano stati applicati 4 stent, gli era stato diagnosticato il diabete e avrebbe dovuto farsi ricontrollare dopo sei settimane. Invece, il 1˚ aprile un altro improvviso malore e il decesso. Oggi Giorgio verrà esposto nella sala mortuaria della Hodges Funeral Home e domani si svolgerà il funerale alle 11 locali (le 17 in Italia). Per sua volontà verrà seppellito nel cimitero di Naples accanto alla suocera.

CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DIRETTORE RESPONSABILE ANDREA MONTI andrea.monti@gazzetta.it

PortoFranco

PRESIDENTE Piergaetano Marchetti VICE PRESIDENTE Renato Pagliaro AMMINISTRATORE DELEGATO E DIRETTORE GENERALE Antonello Perricone CONSIGLIERI Raffaele Agrusti, Roland Berger, Roberto Bertazzoni, Gianfranco Carbonato, Diego Della Valle, John Elkann, Giorgio Fantoni, Franzo Grande Stevens, Jonella Ligresti, Giuseppe Lucchini, Vittorio Malacalza, Paolo Merloni, Andrea Moltrasio, Carlo Pesenti, Virginio Rognoni, Alberto Rosati, Giuseppe Rotelli, Enrico Salza DIRETTORE GENERALE DIVISIONE QUOTIDIANI Giulio Lattanzi

così si pulì la bocca con la cravatta. Scoppiammo a ridere. Il giorno dopo si presentò a casa mia: sgommò, vide mio padre e gli disse: "I am Giorgio Chinaglia e mi piace sua figlia". E’ stato uno splendido viaggio assieme durato 27 anni». Poi sono venuti gli anni all’Olgiata con Angela, appunto, e i figli di lei, Donald e Anthony, che lui ha sempre adorato. «In America ci tornammo nel 2002, dopo 15 anni, perché volevo che i ragazzi studiassero qui», spiega Angela. E’ quando Stillitano lo aiuta e lo assume alla Champions World, la società con cui organizzava le amichevoli degli squadroni europei negli Usa: «Spesso si confidava. Ma c’era un argomento tabù: sua mamma Giovanna e sua sorella Rita». E’ uno dei segreti che si è portato con sé. Dice Angela: «Parlava spesso di suo padre, poco di mamma e di Rita, sua sorella che vive in Maryland e gli somiglia come una goccia d’acqua. Anche se al telefono gli avevo sentito dire che gli voleva bene».

Cruccio e processo Dice Stillitano: «L’altro grande cruccio era il fatto di non avere relazioni da anni con i quattro figli del primo matrimonio. Ricordo che c’era il Barça a Philadelphia ed era triste. Allora gli dissi: "Giorgio, alza il telefono e chiamali". Lo fece e da quel momento recuperò quel rapporto. Ne era molto felice. L’altra cosa che lo rendeva fiero è aver dato il suo nome, Chinaglia, agli altri due figli, Donald e Anthony». Ma l’ultima vicenda giudiziaria lo aveva annientato. Chiarisce Stillitano: «Penso che i problemi di salute siano iniziati per questo. Detestava che la gente lo ritenesse un bugiardo. E’ stato messo in mezzo, ho visto i fogli delle banche, sembravano autentici, ma i soldi non arrivavano mai. Gli dissi: "Giorgio, questa gente ti sta raggirando". Non credo che abbia mai capito che cosa gli stesse capitando». Ora riposerà in un cimitero di Naples, almeno nel nome c’è un pizzico di quell’Italia che gli mancava da impazzire.

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La Miseria di quella scelta

Quei bagni di San Siro

Con la maiuscola: Miseria. Mi viene spontaneo riassumere così, con una parola, il caso Masiello. Miseria, si. Questi «signori» possono anche avere il conto in banca zeppo di quattrini, ma restano dei miserabili. Che tristezza. Io ho fatto l'arbitro di calcio per 15 anni calcando i caldissimi e polverosi campi della Sicilia. E anche se piovevano gli sputi, i sassi o solamente la cenere lavica, cosa che da noi capita sovente, e se nello spogliatoio trovare una bottiglia d'acqua e le docce funzionanti era già una conquista, noi continuavamo col solito impegno, solo per la grande passione per questo sport. Adesso sono così schifato che quando vedo i miei figli che già a un anno non sanno ancora stare bene in piedi ma barcollando calciano già una palla, mi vien quasi voglia di togliergliela e farli dedicare a qualsiasi altra cosa, finché sono in tempo. Viviamo in un mondo senza più dignità e senza vergogna.

Sono un’abbonata all’Inter, primo anello arancio da ben 15 anni con mio marito e mio figlio. Per noi è un bellissimo momento recarci a vedere l’Inter in famiglia, ma ahimè, che orrore aver bisogno sopratutto per noi donne del bagno! E’ veramente una cosa vergognosa. Perfino alla stazione Nord con un piccolo contributo ci si può recare nei bagni ma a San siro è veramente un problema.

Duccio Di Stefano (Siracusa)

Non mi sento proprio di smentire la sua conclusione. Se Masiello dovesse risultare colpevole, sarebbe interessante che la sua condanna prevedesse la manutenzione di quei suoi campi polverosi. E magari degli spogliatoi.

Luisa Poretti

Purtroppo lo sappiamo signora: riceviamo da anni lettere come la sua e continuiamo a farlo. Eppure è molto più semplice dare una sistematina ai servizi igienici che non risolvere la questione dei gol fantasma. Ma che vuole: Comune di Milano, Inter e Milan (in rigoroso ordine alfabetico), cioè i tre soggetti che si occupano a pieno titolo dell’impianto continuano a trovare accettabile che cittadine e clienti come lei siano esposte a questi disagi da terzo mondo. Qualcuno si stupisce che Porto Franco ospiti spesso questo tipo di rimostranze: consigliamo loro un blitz in quei bagni per capire al volo. C’è poi una carica simbolica: chi non si occupa con un minimo di efficienza dei suoi clienti proietta involontariamente un’immagine molto realistica dei limiti culturali nei quali il calcio si trova intrappolato.

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La tiratura di martedì 3 aprile è stata di 356.707 copie

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MERCOLEDÌ 4 APRILE 2012


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