Terrenostre Dicembre 2014

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ASSISI

numero 9 - DICEMBRE 2014

Intervista a Simone Pettirossi, leader del Gruppo Consiliare del PD

“Cultura e innovazione per un’anima più contemporanea” Ad Assisi dopo decenni di amministrazione di centrodestra, c'è bisogno di un cambiamento, nell'ottica di un'alternanza di governo fatta di proposte e non solo di critiche. In questi anni sono state fatte delle scelte opinabili, basti pensare alla questione del PUC di Santa Maria degli Angeli. Abbiamo luoghi meravigliosi che se valorizzati adeguatamente possono portare più visitatori e più benefici alla cittadinanza di CRISTIANA COSTANTINI

S

u quale aspetto dovrebbe pun tare Assisi in particolare? - Al cune città europee stanno puntando molto sull'innovazione tecno logica e credo che anche Assisi dovrebbe farlo. Seppure è una città d'arte e di profondo richiamo spirituale può diventare anche una smart city, una città intelligente che investa sulle energie rinnovabili e che cerca di invertire la crisi economica mirando ad una tecnologia sostenibile ad impatto zero sull'ambiente. L'europarlamentare Silvia Costa presidente della commissione cultura ha dichiarato che il binomio Perugia-Assisi è stato una forzatura che ha contribuito alla sconfitta finale. Lei è della stessa opinione? - L’aver partecipato è stato comunque positivo, ma l'ambiguità della "doppia candidatura" andava risolta prima e probabilmente avrebbe pagato di più scegliere tra Perugia o Assisi. Sì, è vero, siamo arrivati in finale, tra le prime sei città, e questo è un gran risultato, ma non ci può dare soddisfazione. Le ragioni profonde della sconfitta vanno valutate seriamente. Lei ha letto le motivazioni della commissione? - Sì, ed emerge chiaro che alcune città si sono caratterizzate meglio per quanto riguarda l'innovazione, la visione, la capacità di concentrare le energie su una idea di guida chiara e tollerante delle diverse culture e delle diverse sensibilità europee. L'open future di Matera è apparso "visionario", perché in una città isolata fisicamente si è riusciti a coinvolgere un'intera comunità in un progetto partecipativo e fortemente innovativo che puntava tutto su nuove tecnologie digitali, open data, software libero.

Perché a Matera i cittadini hanno aspettato il verdetto in piazza e qui no? - Questo è un aspetto da tenere molto in considerazione per le sfide future su cui bisogna interrogarsi. A Perugia e ad Assisi, infatti, non c'è stato un gran movimento di cittadini in piazza. C'è stato un buon lavoro tra le istituzioni, trasversale a tutte le forze politiche, ma i cittadini non si sono sentiti coinvolti adeguatamente e la partecipazione è stata scarsa. Cosa dice riguardo al discorso dei rifiuti ad Assisi? - Bisogna sottolineare da subito che ad Assisi c'è stato un grande ritardo, perché la legislazione nazionale chiedeva il raggiungimento del 65% dei rifiuti già da tempo. E anche il fatto che ora si è arrivati al 50% di raccolta differenziata è comunque segno di un ritardo, sebbene il dato sia positivo. Ci sono città in Umbria che hanno già raggiunto l'80%. E per quanto riguarda la gestione dei rifiuti? - Assisi ha sicuramente delle problematiche legate al territorio ma c'è anche il problema che il ritardo ha un costo. Infatti il conferimento in discarica di rifiuti non differenziati penalizza la gestione anche dal punto di vista dei costi. Si dovrebbero adottare modalità più efficaci di informazione del cittadino. Inoltre, se si trovassero i finanziamenti, l'ideale sarebbe realizzare una nuova isola ecologica in un posto diverso, come nella zona industriale di Assisi e Santa Maria degli Angeli e non lungo il percorso verde. In una recente mozione abbiamo proposto di premiare con degli sconti sulla tassa dei rifiuti coloro che conferiscono direttamente il differenziato all'isola ecologica e sanzionare chi, nonostante una chiara informazione e una corretta ge-

stione, continua a non fare la differenziata o a sporcare in maniera incivile. Una città d'arte come Assisi non può tollerare che ci siano sacchetti e rifiuti dell'organico vicino alle Basiliche o ai centri storici. In alcuni paesi ci sono cassonetti interrati e altre soluzioni tecnologiche. La nostra città deve essere all'avanguardia. Anche quest'anno è sorta la questione dei giovani e delle feste organizzate in alcune strutture storiche di Assisi e di alcuni presunti danneggiamenti ai beni e all'ambiente circostante. Che opinione si è fatto a proposito? - Va sicuramente bene dare ai giovani delle strutture per incontrarsi. Il problema è chi sono questi giovani? Se sono residenti o persone che fanno un servizio sociale per la città questi luoghi vanno concessi e chiesto il massimo rispetto. Se invece è una ditta, una discoteca o chiunque abbia un ritorno economico, allora, oltre che garantire il rispetto, deve pagare, per contribuire ai costi comunali (vigili urbani, rifiuti, costi sociali, ecc.). Intendiamoci, Assisi dovrebbe accogliere più iniziative culturali, non meno, e di ogni genere artistico, ma senza improvvisazione e all'interno di un piano culturale vero, con eventi colti e popolari di alto livello qualitativo e organizzativo. Che dice riguardo alla pedonalizzazione del centro storico. Opportuna o no? Si dovrebbe ragionare in maniera molto pragmatica e poco ideologica. I centri storici potrebbero essere pedonalizzati in alcuni periodi dell'anno, ma con la garanzia di servizi adeguati di collegamento e di facilità di accesso e se vengono garantite ai residenti delle politiche di sconto nei parcheggi. Meno automobili che inquina-

no, ma più mezzi e navette elettriche, più scooter e bus elettrici. L'imposta di soggiorno? - Su questo c'è ancora un dibattito aperto. Noi del Pd abbiamo proposto di inserirla in maniera intelligente. Andrebbe modulata in base alle tipologie alberghiere e al numero delle notti, ad esempio azzerandola dalla terza notte in poi. Abbiamo un milione di presenze turistiche all'anno e, con in media 1 euro a notte, potremmo avere risorse importanti per eventi culturali di livello nazionale e internazionale, ma anche per opere utili a migliorare l'accoglienza (riqualificazione impianto sportivo degli Olivi, servizi turistici, ecc.). Si vociferava che Assisi avrebbe passato un Natale al buio... - Anche se alla fine le luci Natalizie illumineranno la città, c'è questo atteggiamento dell'ultimo minuto che non va bene, c'è sempre bisogno di fare una variazione del bilancio all'ultimo secondo. Anche dal punto di vista dell'illuminazione pubblica ci sono molte problematiche e critiche, c'è un problema di gestione. Il Comune deve muoversi. Cosa pensa del mini bus Ricci? - Ricci è legittimato a candidarsi dove vuole, ma negli ultimi tempi è evidente una certa assenza. Il bus lo ha portato lontano dalla quotidianità di Assisi. Se un giorno doveste governare voi? C'è una cosa che faremmo subito: creare nel sito internet del Comune un'area dove i cittadini possono inserire foto e segnalazioni di problemi. In modo da mettere in fila le problematiche e risolverle. Siamo a Natale. C’è qualcosa di buono in questa amministrazione? - Proprio perché è Natale e mi sento buono, taccio!


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