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I precedenti dossier erano dedicati alla danza, Carla Fracci,
Giovanni Paolo, ai Beatles etc..
al Papa
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Una bella esperienza e un grande riconoscimento del mio lavoro.
Link all’ebook
I GIOVANI INCONTRANO LA POESIA – DOSSIER PRIMAVERA MONDO
GIOVANEhttp://issuu.com/terivolini/docs/i_giovani_incontrano_la_poesia
M.F. Si è parlato, secondo me giustamente, di una duplice dimensione della tua arte, da una parte abbastanza naturale e spontanea, ma dall‟altra molto originale, d‟altra ancora fondata sulla disponibilità a cogliere dei collegamenti con altre forme di arte certamente celebri, come ad esempio quella post-impressionista, particolarmente Van Gogh come iniziatore di una maniera artistica nuova. Poi le tue concezioni sono andate innanzi fino ad incontrare certi atteggiamenti del linguaggio espressionista, soprattutto germanico, anche se con decise differenze: l‟Espressionismo tedesco rivela un‟energia in eccesso tipica di quell‟ethos, mentre la tua pittura conserva il tocco leggero e la sensibilità che, a mio modo di vedere, è tipicamente femminile.
T.V. Un tempo probabilmente mi avrebbe dato molto fastidio questo riferimento al femminile, in quanto in realtà mi evidenziava una certa supponenza e sottovalutazione da parte della nostra cultura ancora di tipo patriarcale nei riguardi della donna, soprattutto nell‟arte, un campo di cui gli uomini avevano a lungo tenuta l‟esclusiva. Per tutto il tempo storico - di cui non ho grande stima - le donne artiste erano rare e appena tollerate …
Si attuavano sistemi discriminatori – di ogni tipo, tra cui distinzioni tra arte al maschile arte al femminile, come se ciò potesse essere possibile..
L‟arte è arte e ciò che si può sottolineare è semmai una sensibilità più definita in consonanza con il carattere femminile.
Ma il punto è un altro, e attiene a un cambiamento sostanziale di parametri: la valutazione del femminile come valore fondante, di cui il maschile non evoluto ha sempre minimizzato l‟importanza.
Ciò ha permesso di sminuire culturalmente tutto ciò che era proprio dell‟essenza del femminile e della donna, e, in ambito artistico, di relegarlo nel campo del dilettantismo, anche quando, grazie alla possibilità di accedere alla cultura e al sociale, essa riusciva a realizzare cose degne, ma questo in tutti campi.
Oggi la situazione sembra essere diversa, ma ancora tanti sono i tentativi più o meno evidenti di sminuire tale preziosa sensibilità; solo che sono più maliziosamente sottili, e si dirigono come frecce verso quelle donne che non si adeguano alla cultura ufficiale ma si esprimono reclamando libertà e dignità di pensiero e di azione …
Come avviene anche in altri ambiti della società, il sistema ufficiale, per dare l‟impressione che tutto sia in regola, premia e sostiene le donne: ma, a ben guardare, si tratta di coloro che corrispondono ai modelli stabiliti; per chi non lo fa, ecco pronta la minimizzazione tramite silenzio e mancanza di adeguati sostegni e riconoscimenti.
Un tempo io stessa, formatami in una cultura determinata dal maschile”, e sebbene sempre “scalpitante” , prima di comprendere bene tutto ciò, mi definivo “artista pittore”, per timore, forse di essere in qualche modo svalutata come portatrice di una sensibilità “al femminile”, i cui valori sono percepiti come meno importanti dalla cultura in cui viviamo e da cui siamo in- formati .
E dalle stesse donne. purtroppo, che, per essere “considerate”, si adeguano ai parametri della società al maschile, perdendo così la loro vera essenza, ed ancor peggio, scendendo a compromessi, pur di avere un posto in quella …
Bisogna invece fare il contrario: risvegliare la dea che è in noi, cioè non solo essere consapevoli del valore femminile, in sè portatore di vita, amore, sostegno, solidarietà, etc. , ma operare per sviluppare quei valori nell‟attuale società...
Come donna e come artista ne ho preso consapevolezza e ne sono fiera; mi definisco “pittora” o “artista biofila”, cioè portatrice di valori attinenti la vita e la bellezza, della donna e della terra, e allo stesso principio vitale e positivo sono improntate tutte le altre opere realizzate e non solo in pittura ...

M.F. Mi pare di aver capito che tu, pur accogliendo alcune suggestioni culturali esterne, hai cercato fondamentalmente di procedere nell‟ originalità, secondo gli impulsi che la Dea ispiratrice dell‟armonia ti concedeva.
E, mentre non sempre a ciascun artista corrisponde una modalità espressiva originale, tu hai creato una cifra stilistica tutta tua, che non derivando da altri, qualifica innanzitutto la tua arte, insieme ad una disposizione lirico-poetica che potrebbe far pensare a Saffo.
Ma voglio subito chiarire che quest‟ultimo accostamento viene da me suggerito non tanto per sottolineare il dato del femminismo per specularvi sopra, né tantomeno per sottolineare il diritto del maschio nella storia, ma per riconoscere la tua capacità di osservare la natura, di cogliere gli aspetti della realtà, di recuperarli liricamente a distanza facendoli divenire poi oggetto di una rappresentazione.
T.V. Ritengo particolarmente interessante questa tua considerazione, in quanto sottolinea che nel mio cammino artistico non mi sono adeguata a dei modelli culturali predefiniti, accettando i quali avrei avuto maggiori possibilità di riconoscimento - come avviene ahimè in molti casi di donne artiste compiacenti il sistema - ma ho tenuto ferma la possibilità di ricercare e contattare direttamente l’Armonia che mi veniva dal profondo. Sono dunque , da questo punto di vista, pienamente in linea con quella sensibilità romantica che mi riconoscevi, e per quanto essa sembri essere fuori moda - mentre prevale un iper-razionalismo intellettualistico che spesso confina con l‟assurdo - la sensibilità romantica vive ancora nella nostra anima.
M.F. Adesso, senza escludere o superare il fatto lirico di eredità romantica, vorrei cogliere nella tua pittura un aspetto di più recente modernità, per chiarire come avviene la lettura del mondo da parte di un‟ artista legata al „900, che non si ferma solo al recupero memoriale i, ma assegna ad essi un valore simbolico.

Ci soccorre per questo lo studio della vicenda di Sinisgalli il quale si preoccupava di esprimere un significato che andava oltre il segno, gli oggetti poetici, per andare alla ricerca dell‟assoluto attraverso la rappresentazione letteraria delle sue memorie: la terra madre, il padre, la madre, l‟infanzia, il paese.
Dando per certo che ciò si verifica anche nella tua arte, data la premessa, vorrei sapere da te se questa ricerca del significato è un fatto voluto, o la tua pittura fa pensare ad un simbolismo anche di difficile decifrazione?
T.V. Ti ringrazio per gli stimoli che mi stai offrendo perché aiutano anche me a sintetizzare, a ricordare e riconoscere che noi abbiamo nella vita sempre un percorso a spirale.
Ritornare indietro è molto importante in quanto si possono recuperare tutte quelle sensazioni, memorie, suggestioni che magari ho trascurato in passato.
Per questo ti sono grata anche per il viaggio a ritroso, che tuttavia permette di procedere essendo sii arricchiti di esperienze..
E ricordiamo che il percorso a spirale si amplia man mano che procede nel suo giro particolare!
Vorrei comunque dire qualcosa che, per quanto non propriamente collegato a quanto tu mi chiedi, mi offre tuttavia la possibilità di risponderti meglio.
M.F. Ti concedo questa diversione a condizione che non ci porti molto lontano dal tema centrale del nostro discorso.
T.V. Se c‟è una cosa che io riconosco importante nella mia opera, è proprio questa capacità che attribuivi a Sinisgalli di rispettare tutto quello che concerne la sfera personale: mi riferisco innanzitutto a certe immagini che hanno a che fare con la memoria delle proprie origini.
Tutto questo è presente interamente nella mia pittura: ci sono i ricordi di quando avevo tre – quattro anni, allorché giocavo con la creta di un torrente, costruendo delle figurine d‟argilla: ci sono le ombre dell‟albero attraverso le cui foglie passa il sole, che io ho trasposto interamente in un mio dipinto.
Però, allo stesso tempo, c‟è un senso di universalità, e questo lo hanno espresso per iscritto gli osservatori delle mie opere di diverse nazioni del mondo, nel corso delle varie mostre
Quando certe sensazioni sono espresse in forma di appassionate affermazioni, addirittura scritte come commenti o dediche, alcune persino in forma poetica, e condivise non solo dai tuoi amici ed estimatori ma da visitatori di altri paesi e culture, come è successo ad Amalfi, in Svizzera, in Francia, negli Stati Uniti etc., c‟è un valore aggiunto, per la maggiore libertà nella loro “redazione” , e per la eccezionalità della condivisione di sentimenti in consonanza o in sinergia …
Tutto ciò che quei visitatori percepivano, apparteneva anche al loro mondo, ed essi lo dichiaravano sinceramente, e con emozione, nella loro lingua, senza conoscermi di persona ma solo “leggendomi” nei quadri e riconoscendosi in essi.
C’era nelle opere “qualcosa” che attivava il ricordo della loro infanzia o adolescenza, come se io avessi recuperato non solo la mia ma anche la loro, riattivando un archetipo potentissimo ed universale.
La mia Montagna cessava di essere “solo” mia, quella lucana , ma diveniva la Montagna del Mondo, andando oltre il nome e il sito specifico, e poteva agevolmente “personificare” tanto ai luoghi di un irlandese quanto a quelli di un americano o di un tedesco o di uno spagnolo ... Queste sono state le conferme più autentiche, d‟importanza equiparabile ai pur bellissimi ed importanti testi critici e poetici che ho ricevuto in sincera e colta abbondanza… link : http://issuu.com/andypower/docs/dossier_testi_critici_e_poetici
M.F. Visto che me ne fornisci l‟occasione, vorrei ora sottolineare la presenza del sogno, la dimensione onirica che è una componente importante della tua pittura. Innanzitutto c‟è da dire a questo proposito, se ho ben capito, che il “tuo” sogno non è quello di Freud in quanto rivelazione delle fratture dell‟anima, ma induce al recupero di certi aspetti comunque positivi della nostra esistenza comuni a tutta l‟umanità, alla quale appartiene anche una dimensione che le è molto vicina, quella del magico. Vogliamo parlarne?
T.V. Faccio spesso riferimento a questo aspetto misterioso che compare moltissimo nei miei quadri, nei quali molte volte ci sono immagini, che io non ho disegnato, ma, come trasportate dall‟artista, vengono fuori dalle ombre o dall‟incontro/scontro dei profìli e del colore.

Una naturale magia è presente in questo mio sentire e fare, anche perché fa parte della mia cultura.
La nostra è una terra che - a seguito dell‟imperante impulso alla modernizzazione, spesso selvaggia, rinnega un po‟ troppo l‟aspetto magico ed esoterico, che invece fa parte della sua tradizione, e di quella delle popolazioni più antiche del modo intero.
Forse per questo esso è presente nelle mie tele, come se io tirassi fuori tutto un mondo popolato di creature antiche, archetipiche, fantastiche , favolistiche; folletti, gnomi e fate, un mondo che, pur strutturatosi anche nei ricordi e nei racconti ascoltati nelle sere d‟estate della mia infanzia, è un patrimonio comune, seppure in parte rimosso dall‟esclusività del razionalismo spinto della cultura ufficiale .
M.F. Quanto tu dici mi fa pensare agli anni ‟50, a Sud e magia di De Martino o anche a tutto ciò che è nato in seguito all‟influenza di Carlo Levi in Lucania. Quel filone di realismo che parte di lì è secondo me un fenomeno un po‟ in ritardo rispetto al Neorealismo, per cui anche l‟arte di Scotellaro, che ha costituito un caso letterario in quel periodo, oggi a distanza di anni viene rimessa in discussione. Pertanto, quando tu parli di recupero di motivi magici, che si trovano elencati nei diari di De Martino, ma che sono anche presenti in tutta la nostra pittura di influenza leviana, fai riferimento - forse senza volerlo - a tutta una materia di studi dei quali nessuno nega l‟importanza.
C‟è però da dire che il levismo ha fatto bene alla Lucania, ma ha fatto anche tanto male, in particolare alle arti con la sua disposizione troppo analitica della realtà.
T.V. Sono lontana da questa linea - pur conoscendola molto bene, date le mie ricerche sul territorio e sulle tradizioni riversate in particolare in un‟intervista pluriennale a mia madre, che ha vissuto 90 anni –nella modalità espressiva e nella diversa considerazione di quella tradizione, per cui io ho recuperato una propensione al magico sicuramente positiva, personale certo, ma con una dimensione universale.
Nelle opere, ciò si manifesta con una disposizione sovratemporale e transpaziale, come si può evincere dalla raffigurazione di immagini che fanno capolino nei miei quadri, che potrebbero essere delle creature magiche della Lituania, piuttosto che delle fate celtiche, o forse le mie più ancestrali antenate o le persone care che non ci sono più
Posso affermare questo, perché, ad esempio, in uno dei quadri a me più cari, Prima del risveglio, esposto a Pré saint Dider e acquistato da un estimatore di Roma lì in vacanza, appare un volto, mimetizzato nel tendaggio ..

Ma questo me lo comunicò, tempo dopo, quella persona, un medico psicoanalista, che aveva fatto dell‟opera l‟oggetto di lunghe osservazioni, una volta appeso sulla parete di casa sua …
Scoprii così, dopo anni dalla realizzazione, che nel quadro c‟era il volto di mio padre, scomparso negli anni „80… http://www.terivolini.it/html/opere.htm
M.F. Veniamo con un salto “spaziale” alla tua ultima esperienza di una ricerca che si serve di forme che oggi sono ritenute artisticamente valide, come ad esempio quella della fotografia che, in ogni caso, molti in passato hanno combattuto come un oggetto tipico nel mondo della riproducibilità.
I “veri”artisti, hanno sostenuto alcuni critici, non dovrebbero accettare l‟immagine fotografica come oggetto estetico. Mentre tu a questo punto hai fatto una scelta anche coraggiosa, non voltando le spalle alla pittura (me lo voglio augurare, questo sarebbe secondo me un tradimento e l‟interruzione di un‟esperienza artistica che per i suoi risultati è certamente degna di nota), ma effettuando di recente una sperimentazione che è rivolta a forme d‟arte molto diverse dalla pittura, per realizzare una ricerca che – come nel caso di Rivelazione, si propone di entrare nel cuore di culture diverse, servendosi nel caso specifico di un tòpos, cioè di un‟immagine-segno che è il Velo.
T.V. Ti dirò innanzitutto che non ho l‟intenzione di mettere completamente da parte le mie precedenti esperienze artistiche, che del resto mi hanno procurato tanti riconoscimenti sia in Italia che all‟estero. Non posso tuttavia negare di trovarmi a questo punto in un momento nodale del mio percorso che costituisce anche un passaggio dal significato così importante da meritare di essere attentamente spiegato, come mostrava la presentazione di “Ri Vel Azione” .
Ri Vel Azione, dal 2001, work in progress
Rivelazione: http://www.terivolini.it/html/performancs20.htm
M.F. Ho assistito alla presentazione della Mostra Rivelazione, nella quale – oltre a presentare il tuo percorso performativo, illustrare la tua personale concezione del Velo e anticipare la ricerca originale relativasottolineavi il fatto che l’arte ha cessato di essere un oggetto fermo, assumendo di conseguenza un carattere dinamico.

Tutto ciò mi fa pensare innanzitutto al padre dei futuristi, Marinetti, che - come si può leggere nei suoi manifesti- fa una guerra senza quartiere all‟arte tradizionale: tutto quello che è arte e che storicamente si è anche costituito come tale meriterebbe di essere abbattuto. Parlando di Venezia, egli arriva a definirla “il più grande museo del mondo”, ma anche “la più vecchia ruffiana della storia” che meriterebbe per questo di essere distrutta per edificare una nuova e moderna città. Questa idea forte dell’arte che si costituisce come fattore dirompente, che rinuncia alla sua costituzione statica ponendosi come dinamismo perenne, io personalmente la vedo più come una provocazione che un autentico manifesto estetico. Secondo me l‟artista deve pur sempre riuscire a fermare l‟oggetto che ha creato. Vorrei avere da te qualche spiegazione a proposito.
T.V. Nella Presentazione Marinetti viene citato in particolare quando scrive: “La poesia non rispetta un ordine rigido del mondo … la poesia è convulsione, come un terremoto …
Denuncia le apparenze, smaschera le falsità e mette in discussione ogni convenzionalismo” - (Marinetti: la poesia è azione , citato da Alexandro Iodorowsky, Psicomagìa, UEF, pag. 24 e 28.)
Nel mio caso, io mi sento molto vicina a questa disposizione dirompente dell‟arte, che le permette di essere fattore ristrutturante della società, cosa di cui quest‟ultima ha estremo bisogno.
In “RiVelazione” , L‟Azione Simbolica realizzata non era una trovata, né un pretesto escogitato per stupire, né per mettermi in mostra: era, al contrario, un atto autentico, un vero e proprio Atto Poetico, dove per Poesia s‟intende qualcosa di ancora più grande del “solo” scrivere versi…
Cito anche Fiedler “L'artista si trova nella stessa posizione del pensatore rivoluzionario, che si oppone all'opinione dei contemporanei e annuncia una nuova verità”..
A proposito del mio cambiamento stilistico, che vedo in senso evolutivo, cito Iodorowsky : “Chi non ha acquisito la capacità di trovare, non conosce quel fiotto spontaneo che scaturisce dal profondo; ma chi è in contatto con la propria fonte creativa la lascia fluire, semplicemente” ( Iodorowsky, op. cit).

Ho condiviso queste affermazioni realizzando la mia Performance RiVelazione, un work in progress che si protrae nel tempo, indossando il velo per strada e in diversi luoghi, asserendo di esser “io stessa l’opera d’arte”.
Azione Simbolica Ri Vel Azione, work in progress dal 2001
Rivelazione: http://www.terivolini.it/html/performancs20.htm
In seguito ho espresso anche concettualmente tale “azione simbolica” come Body art, cioè utilizzare il proprio stesso corpo come strumento espressivo, creando un‟Opera d‟arte che vive, respira, parla, si muove..
Opera figlia: Estrapolazioni d‟Identità http://www.terivolini.it/html/estrapolazione_id.html
Tuttavia, la mia sensibilità, la creatività e il mio stesso intelletto sono sempre in cammino, e di conseguenza il mio percorso artistico, per cui non mi limito alla radicalità di Marinetti; attendo alla documentazione testimoniale di quanto ho realizzato, e mi servo di mezzi che ritengo più opportuni, come foto, video e reportage, scritti in cartaceo e pubblicazioni in web, tra cui i recenti book interattivi, per poter comunicare l‟epifania della mia arte anche a coloro che non hanno potuto assistere ad essa, alla - come io la chiamo - Performance o Installazione- come d‟altronde è buona norma nella forma artistica che oggi prediligo, la Land art..
Mi occupo di fermare in qualche modo l‟atto poetico per non renderlo evanescente. Infatti, è tutto un fiorire di immagini e mostre fotografiche, pannelli, video d‟ arte, etc, con cui aderisco a nuove forma d‟arte, o le inauguro io stessa.
M.F. Tutto questo mi fa pensare alla nuova arte dei giorni nostri che va alla ricerca di nuovi mezzi e strumenti espressivi che poco sembrano aver a che fare con il concetto tradizionale della creazione estetica.
T.V. È così solo in apparenza, la realtà è che i differenti linguaggi sono solo la forma esterna di comunicazione attiva che l‟artista intende attuare. L‟importante è che ci sia coerenza.
Nel caso delle mie opere, si deve solo prendere visione di una loro “panoramica“ per riconoscere che essa esiste, ed è - a mio avviso –assoluta: una coerenza sotterranea, globale, che si traduce in continuità artistica.
Una volta compresa e accettata con ampiezza di vedute la chiave di lettura - l‟osservatore può notare che le opere tutte sono collegate da un filo rosso che corrisponde a dei precisi valori e agli ideali in cui io credo, per difendere i quali utilizzo il potente linguaggio dell‟arte, che non ne viene affatto sminuita, anzi ne acquista in nobiltà e qualità.

Ma di ciò parlo ampiamente nel dossier The Social Sculpture, basato sul mio riconoscermi nella visione di Josef Beuys, “incontrato” dopo aver compiuto le prime “Imprese”, del cui valore ho avuto ulteriore conferma, dato che egli - già negli anni 70, esprimendo profeticamente un concetto rivoluzionario, parlava di un'arte che formasse la cultura e la vita: un concetto di “arte come sistema che trasformi tutto l'organismo sociale in un'opera d'arte”. Ne parlo diffusamente in http://issuu.com/terivolini/docs/social_sculpture_-_e_book
Qui posso solo accennare alle opere realizzate - sia ante che post litteram- secondo tale visione e all‟evoluzione dem io pensiero in proposito, anche se ciò mi spiace, ma per illustrarne compiutamente ci vorrebbe, caro Marino, un‟altra intervista!!!
M.F. Essendo io abituato ad una tua espressione artistica pittorica, che definirei classica per la scelta dei colori, per la loro armonizzazione, per la capacità di comunicare artisticamente ciò che tu senti, che ha sempre costituito per me un grande fascino ed interesse ora vorrei sentire da te se la presente sperimentazione vale solo per sé o ha il significato di una svolta che prepara a diverse rappresentazioni. Mi piacerebbe sentire direttamente dalla tua voce cosa ti aspetti da essa ..
T.V. Premetto che nella fase attuale la creatività è veramente molto intensa, e - a completamento di quanto detto prima - ne sottolineo la coerenza con la fase pittorica precedente: tutto proviene dalla ricerca di una rinnovata armonia, dall'impegno teorico e pratico per contribuire ad un modo di vivere rispettoso di tutti gli esseri e della natura. Un sentire da sempre alla base della mia opera, ed inizia appunto –forse anche inconsapevolmente – con le Opere Pittoriche, nelle quali in definitiva celebravo la bellezza e il mistero della vita sulla terra … e, implicitamente, i valori collegati alla sua preservazione
In seguito, sotto il potente influsso del desiderio di difendere più attivamente il pianeta, ho inteso praticare un'arte diretta al risveglio della coscienza, entrando così in quella che presento nel dossier http://issuu.com/andypower/docs/social_sculpture_yes__x____book_su_ attivandomi con ricerche, azioni simboliche single e condivise, pubblicazioni, articoli, performances, video e installazioni in Performing Art, Land Art – Earth Art, Sharing Art, Pubblic Art, Body Art, Textile Art, Fiber Art, Urban Art,Video Art, Writing Art …
Puoi ora intravvedere in cosa consista questo passaggio; esso è un Percorso oltremodo complesso, in cui è evidente il Collegamento tra le opere pittoriche e le successive opere performative e installazioni di cui la prima - oltre ad un‟anteprima della Ragnatela a Matera nel 1997- è stata nel 1999, Il Ritmo Del Fuoco, l‟Omaggio alla Terra nel luogo delle primordiali alchimie, l‟Etna http://www.terivolini.it/html/performances2.htm continuando poi con la dichiarazione di essere una cosa sola con la natura e con tutti gli esseri, con la tessitura della gigantesca Ragnatela di filo rosso tesa tra due picchi delle “dolomiti” di Castelmezzano nel 1999- (Il Reale Invisibile – La Ragnatela); http://www.terivolini.it/html/performances3.htm



È seguita la promessa di realizzare una reale sintonia con il pianeta inviandogli messaggi (Message in the Bottle, Calabria 2002, Rionero in Vulture, Basilicata - 2005), e il richiamo allarmato alla nostra insensibilità, (Invasioni Tentacolari, Potenza, 2007): http://www.terivolini.it/html/invasionitentacolari.htm, fino a La Bella Terra, espansione della nostra personale coscienza (2009-2011) , e ai Manifesti d‟Artista personali e le Opere Collettive, con 40, 50, 80, fino a 520 partecipanti nazionali e internazionali, e infinite altre, visibili sul mio sito web.
SCHERMATA : http://www.terivolini.it/html/manifesti_artista.htm



M.F. Una richiesta per i più “resistenti” tra i tuoi estimatori in pittura: puoi offrire qualche dato in più sul passaggio dalle opere pittoriche alle altre modalità espressive?
T.V. Voglio dire che tutto quel mondo, che io mi sono sforzata di esprimere nelle mie precedenti opere pittoriche: la ricerca di armonia, il bisogno di comunicazione, non solo intellettuale ma anche dei ricordi, dei sogni, dei simboli, tutti gli archetipi che affollavano la mia mente non sono affatto spariti, anzi sono sempre attuali e presenti; con la particolarità che l‟artista, invece di usare il pennello per rappresentare in maniera classica l‟intero suo universo si serve ora di altre modalità per esprimerlo….
Sinceramente non mi sento molto lontana da un mio quadro nel fare una ragnatela fra due montagne, l‟unica distinzione consiste nel fatto che invece di rappresentare quest‟immagine sulla tela lo faccio sul/nel cielo, in modo tale che l‟opera abbia come sfondo non un supporto pittorico ma l‟universo intero.
D‟altra parte non è che si debba scegliere tra le diverse modalità, non c‟è dicotomia, poiché esse non si escludono a vicenda, ma al contrario si potènziano per un valore aggiunto di idealità e di consapevolezza che arricchisce oltre misura la mia arte e la mia persona.
I più “puristi” tra i miei estimatori dovrebbero notare e apprezzare il salto di qualità che qualifica il mio lavoro in generale , e cioè il passaggio da un intento in definitiva egocentrico (dipingere, fare mostre, vendere le opere, avere fama, successo etc.) e - rinunciando o comunque ridimensionando tutto questo “modello normale” “, elevarsi ad una forma d‟arte “superiore” , con un intento ultra personam, attento alla comune evoluzione, un concettosi qualcosa di portata planetaria, in cui l‟artista diventa strumento o catalizzatore di un cambiamento!
E sinceramente auspico che ce ne siano tanti/e altri/e a farlo, visto lo stato miserando in cui versa il pianeta e l‟assetto sociale e culturale odierno!
I più affezionati estimatori – che ringrazio e infinitamente e a cui riservo le mie opere più belle, debbono comprendere che questo lavoro diventa una vera e propria mission, senza presunzione in me, ma solo con il desiderio ardente di attuarla e di essere d‟esempio ad altri/e.
Mudra schermata : http://www.terivolini.it/html/mudraHome.htm

Mi auguro che a seguito di queste riflessioni chiaritrici e sentite, i miei estimatori capiscano la bellezza e il valore di questo impegno, che porta a ciò che definisco “La Pacificazione con la Terra e con l'Umanità” , concetto basilare per la sopravvivenza del pianeta e nostra, che ho concretizzato con un lavoro immenso e con pochissimi sostegni economici, quasi la cosa fosse poco importante, o molto probabilmente perché - come artista e intellettuale, e come persona dignitosa e libera - non corrispondo al modello culturale “normale“ di compiacenze e ammaniglia menti, come prima accennato…

Comunque sto scrivendo la mia biografia, sono circa 900 pagine, e la introdurrò con questa frase che mi ha molto colpìto:
Tutto ciò che facciamo viene trascritto nel grande libro dell’Universo…
La Carezza della Dea. S.Maria di Ricadi. Calabria 2000 http://www.terivolini.it/performances4.htm

È stata realizzata in questi anni tutta una serie di opere in cui s‟ invita a far pace con la Terra, praticando attivamente la Land Art http://www.terivolini.it/html/land_art.htm, intesa come arte in favore del pianeta: non la sovrapposizione dell'opera umana al paesaggio naturale - data per scontata dalle multinazionali dell'arte e dagli operatori inconsapevoli ad essa collegati - ma sinergia con esso; rispetto per i luoghi, poesia dell'intervento artistico e impermanenza delle opere, o comunque un impatto leggero, eco-compatibile, in linea con quell'anèlito all'armonia e all' equilibrio, a quel sentirsi uno con il tutto che sempre più persone percepiscono ed attuano. http://www.terivolini.it/html/seminare_la_pace.htm
Contemporaneamente, ci si attiva a favore della Pace sulla terra, fra tutti i popoli e nei nostri cuori, sia con le opere che partecipando attivamente o organizzando pubbliche manifestazioni coinvolgenti la società tutta.

M.F. Questa tua scelta io la vedo innanzitutto come un approdo, un bisogno interiore che diventa anche esemplare rinuncia, in virtù di una ricerca effettuata innanzitutto per poter soddisfare lo spirito.
E questo è secondo me qualcosa di estremamente coraggioso e degno di rispetto.. Tuttavia, vorrei chiederti e se sei soddisfatta di quello fai, non solo dal punto di visto artistico ma anche da quello economico. Credo che molti artisti, sia quelli della storia passata sia quelli bravi come te, hanno vissuto questa “contraddizione” tra l‟atto della creazione poetica e la necessità di dover in qualche modo sostenere la propria arte. Vorrei sapere se tu hai vissuto o vivi questo problema?
T.V. Sicuramente si, ma in modo inusuale. Tu sai che i miei quadri piacciono e hanno anche un loro valore economico. Può sembrare strano alla mentalità comune, tuttavia, proprio nel momento in cui io avrei potuto “approfittare” della mia notorietà e di tutto quello che mi serviva per realizzarmi anche dal punto di vista economico, è iniziato questo cambiamento di cui stiamo parlando. Io sono andata innanzi ipotizzando e realizzando una forma d‟arte per quale io più che altro spendo piuttosto che guadagnare. Anche se si tratta di opere nel sociale, le Istituzioni il più delle volte mi ignorano, ed io sostengo le spese, oltre a non avere il riconoscimento e sostegno per il lavoro intellettuale, creativo, educativo etc.
Per farti un esempio, non sono ancora riuscita a pubblicare un catalogo di tutta la mia opera – anche perché è in continua espansione - né le mie numerose ricerche, né la raccolta delle mie poesie - beh, devo dire anche per mancanza di tempo. Ciononostante io sono fiera e felice di ciò che sto facendo, una condizione che deriva anche dalla soddisfazione di avere operato delle scelte che altri si guardano bene dal fare, perché non redditizie economicamente: come se questa fosse una priorità assoluta nella vita!

D‟altra parte, io ho intenzione di tener fede ai miei ideali, praticando e diffondendo un’ arte etica. Anche se non fosse sufficiente la mia intenzione personale a rendere imprescindibile tale intento, ebbene, la forza stessa, , l‟energia, la “categoricità” con cui le opere si presentano a me, m‟impediscono di fare altrimenti.
Talvolta dico scherzando, ma non troppo, che questo Nastro Rosso si è presentato come il mezzo assoluto con cui l‟Ispirazione mi ha afferrata, Non sono stata più sola a gestire le Imprese, a concretizzare l‟ invenzione creativa nelle sue varie trasformazioni, ma Lei a guidarmi, a volte a ordinarmi di fare ciò che intende mostrare
Allora mi rimane la convinzione di avere il Compito di seguire la sue direttive, peraltro di altissimo livello, dunque … no problem !

In ogni caso, dal momento che a nessuno piace andare in rovina, e visto l’incredibile ignoramento delle Istituzioni, mi auguro di trovare un grande mecenate o uno sponsor generoso che sostenga le mie attività mentre si espandono meravigliosamente e oltre misura.
M.F. Certamente tutto ciò rivela, un grande coraggio , che è tipico di un grande artista, il quale generalmente non è disposto a fermarsi ad un dato definitivo ma, seguendo il suo temperamento, concepisce l‟attività artistica e intellettuale come ricerca inesausta da cui si attende diversi ed importanti risultati. Sono certo che la tua arte conoscerà altri approdi e i riconoscimenti che meriti.
T.V. Ti ringrazio molto e accetto volentieri il tuo sincero auspicio
Rivolgendomi a quella che definisco la mia Dea ispiratrice non manco di esprimerle ogni giorno la mia gratitudine perché non cessa di farmi sentire la sua presenza, anzi gli stimoli che da essa mi vengono sono veramente intensi e spesso grandiosi.
Non è escluso che questa abbondanza di ispirazione crei , come tu dici, dei problemi di dispersività, se io non avessi in mano il Filo Rosso che, come nel caso di Arianna - seppure in un contesto e con un significato meno patriarcale - mi aiuta a fare delle scelte, guidandomi durante il mio difficile, complesso , meraviglioso percorso d‟arte e vita.

Link Percorsi d’arte e vita . Una lettura delle Opere di Teri Volini
Video- animazione e testi di Lello Romano
Musiche: Peter Gabriel, Wallflower (versione strumentale) da New Blood - http://www.youtube.com/watch?v=5dn7o2y4LG8
Pubblicato sul sito Alliance Basilicata 2012 http://www.afpotenza.it/culture/teriromano.html
Link attivi di aggiornamento:
OPERE PITTORICHE
SCHERMATA http://www.terivolini.it/html/opere.htm
LA MONTAGNA STREGATA http://www.terivolini.it/html/opere1.htm
NATA SOTTO IL SEGNO DEI PESCI http://www.terivolini.it/html/opere3.htm
IL COLORE DELLE DONNE http://www.terivolini.it/html/opere4.htm http://www.terivolini.it/html/opere2.htm
IL RISVEGLIO DELLA DEA http://www.terivolini.it/html/opere6.htm
LA DANZA DELLA CORDA http://www.terivolini.it/html/opere7.htm
VIDEO SCHERMATA http://www.terivolini.it/index.html?clip=video
VIDEO PRESENTAZIONE TERI VOLINI DA INTERVISTA SIMONETTA RONCONI http://vimeo.com/simonettaronconi/review/69250140/548c52d378
Ebook
THE SOCIAL SCULPTURE: DOSSIER DIGITALE IPERTESTUALE pp. 102 con immagini - 1° vers. – http://issuu.com/andypower/docs/social_sculpture_yes__x____book_su_
TESTI CRITICI, POETICI, ESTIMATIVI con immagini opere pittoriche e picto-calligrammi pp. 90. DOSSIER DIGITALE - http://issuu.com/andypower/docs/dossier_testi_critici_e_poetici
GALLERIA VIRTUALE: LA PACIFICAZIONE CON LA TERRA E CON L’UMANITA’ http://www.terivolini.it/gallerie3d/pacificazione_terra/index.html
BOOK IPERTESTUALE, “IL REALE INVISIBILE -LA RAGNATELA”, DISPONIBILE IN WEB http://issuu.com/andypower/docs/teri_volini__50_pp__ilreale_invisib/0