Pasquale Totaro Ziella - I Fosfeni Pittorici di Teri Volini L'aria e l'acqua, il fuoco e la terra, la flora e la fauna, la donna e l'uomo sono i primari e i primati essenziali ed umorali della pittura voliniana che ingravidano le tele e le riempiono di una filiazione sciamica fittissima e apparentemente caotica che poi genera un mondo di luce. Una luce acquatica che si muove nelle alghe del colore a brillare le forme e le figure con la sostanziale apparenza di una realtà esoterica ed esotica, fiabesca e affabulata; una luce lenta che penetra nei barbagli a mimetizzare le forme che si scoprono uniche ma anche universali, parti ma anche tutto.. Una luce sorda, siderale che crea lo spazio nella mancanza di spazio, che sostituisce uno spazio immaginato con uno spazio fittizio che è tutto incarnato in un bestiario vegetale fortemente simbolico quasi a delineare una pittura altamente tensiva, altamente compositiva, altamente armonica, altamente sinfonica… L‟aria è acqua e l‟acqua è aria: l‟aerealità e l‟acquaticità sono la condizione vivente del mondo voliniano: poi arriva il fuoco e Volini prometeicamente incendia tutto con i suoi gialli, i suoi azzurri, i suoi rossi. L‟aria e l‟acqua s‟illuminano d‟immensità, gli alberi e i fiori e i frutti crepitano di laghi di schegge di luce mentre i cavallucci marini, i corpi femminili passano da ritmi ondosi a vorticose trasparenze cosmiche . Poi arriva la terra e si fa pulviscolo e polline, semina ombre di montagne e colline e pianure e fondi marini, genera corpi magnifici e splendidi: corpi chiari, corpi lunari. Poi è il cosmo: una pioggia cosmica cade finemente e fittamente su tutte le cose dell‟universo, come miele le avvolge, le tempera e le stempera sino a ridurle a favi di luce che sprigionano colate e lampi cromatici. Poi è l‟universo, fatto di tanti nidi di stelle e di meteore , di tanti nuclei incantati, di tanti buchi neri, di tanta energia che si orchestra e attira - e ci
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