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attualità, cultura, spettacolo, musica, sport e appuntamenti mercoledì 19 settembre 2018

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Cerca negli store “il Tempo News”. Paolo Martinelli

il punto sulla ricostruzione nella bassa e in centro Italia con Paolo martinelli Raffaella Benedusi

“Non cedete agli appelli on line, se volete adottare un cane, venite in Canile”

West Nile, tre morti nel modenese

“Non abbiamo voluto tenere nascosto il caso per un mese, ma non vogliamo trovarci in una situazione in cui si diffonde il panico. Stiamo facendo tutto ciò che si può fare” ha affermato l’assessore regionale Sergio Venturi.

Dal rubinetto alla natura: come restituiamo l’acqua?


Camper abusivi? Le Forze dell’Ordine controllino! Due ciabatte fuori dal camper, la bicicletta parcheggiata davanti alla porta, gli oblò del tetto aperti così come le finestre sul lato: è evidente che sul camper ci viva qualcuno. Eppure il parcheggio pubblico destinato alle auto lungo via Peruzzi non è un’area di sosta. Nonostante ci sia la sede della Polizia Municipale proprio di fronte, i camper sono una decina e almeno due quelli che non sono semplicemente parcheggiati. A distanza di più una settimana da quando sono stati notati, sono ancora lì, negli stalli bianchi e, in base alle prime informazioni, nessuno sa chi ci viva. Nel caso in cui siano vacanzieri, occorre informarli che c’è un’area di sosta, dedicata a chi arriva in camper per visitare la nostra città, all’interno del Piazzale delle Piscine: è dotata di acqua potabile, pozzetto di scarico acque grigie, colonna per scarico cassette estraibili e isola ecologica differenziata per i rifiuti solidi. Se non si tratta di turisti, a maggior ragione non possono vivere lì. In qualsiasi caso, occorre che venga predisposto un controllo da parte delle Forze dell’Ordine. La Polizia Municipale è la più vicina trovandosi proprio di fronte al parcheggio e può verificare la situazione. Così come sarebbe opportuno effettuare un controllo nel parcheggio che si

trova al di là del Palazzetto dello Sport dove sosta un’infilata di camper. Si trovano proprio di fronte alla microarea destinata ai sinti e situata dietro la vecchia piscina comunale: i camper sono abitati e ci sono strutture fisse che indicano il fatto che non siano solo di passaggio. Il presidio del territorio è fondamentale per evitare spiacevoli situazioni di degrado che vengono segnalate anche nella nostra città: nei dovuti modi, è un segno di senso civico che contraddistingue coloro che hanno a cuore il luogo in cui vivono. Non è necessario buttarla sempre in bagarre politica. Sara Gelli

REDAZIONE Jessica Bianchi, Federica Boccaletti, Enrico Bonzanini, Marcello Marchesini, Clarissa Martinelli, Pierluigi Senatore, Chiara Sorrentino attualità , cultura , spettacolo , musica , sport e appuntamenti

DIRETTORE RESPONSABILE Gianni Prandi CAPOREDATTORE Sara Gelli

IMPAGINAZIONE e GRAFICA Liliana Corradini

PUBBLICITA’ Multiradio - 059.698555

STAMPA Centro Servizi Editoriali srl - Stabilimento di Imola

REDAZIONE e AMMINISTRAZIONE Via Nuova Ponente, 28 CARPI - Tel. 059 642877 - Fax 059 642110 - tempo@radiobruno.it

La Iena

Con l’inizio della scuola arrivano gli scioperi dei dipendenti di Seta. Loro sì che hanno compreso il valore del tempismo.

RADIO BRUNO Soc. Coop. - Registrazione al Tribunale di Modena N. 1468 del 9 aprile 1999 - Chiuso in redazione il 18 settembre 2018

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”Nessuno ha voluto tenere nascosto il caso dell’ultimo decesso in ordine di tempo a Modena per West Nile. E’ stato solo un eccesso di prudenza”. Così ha risposto l’assessore regionale alla Sanità, Sergio Venturi. “Si è atteso che ci fosse certezza che si trattasse di West Nile. Tutto è stato comunicato con la massima trasparenza”. E Venturi ha aggiunto: “non abbiamo voluto tenere nascosto il caso per un mese, ma non vogliamo trovarci in una situazione in cui si diffonde il panico. Stiamo facendo tutto ciò che si può fare”. Il riferimento, nello specifico, è all’Azienda sanitaria modenese e al Policlinico di Modena che hanno dato comunicazione tardiva della situazione dei contagi e dei primi due decessi (un 76enne e un 82enne modenesi) che si sono registrati durante l’estate nel modenese perché “nel sistema di sorveglianza regionale sulle malattie infettive - si legge nel comunicato - il Servizio di Igiene pubblica verifica l’esito dei casi a distanza di 30 giorni dalla loro segnalazione”. Intanto i morti sono saliti a tre dopo il decesso di giovedì 13 settembre di un paziente ricoverato in Terapia Intensiva a Baggiovara. Rimane un paziente in Terapia Intensiva al Policlinico. Purtroppo l’estate 2018 è da considerarsi anomala per l’elevata intensità della Il West Nile Virus non è veicolato dalle zanzare di specie Aedes albopictus (zanzara tigre), bensì dalle culex (quelle tipiche dei nostri territori), attive dal tramonto all’alba. Per questo motivo, secondo il Piano regionale di sorveglianza delle arbovirosi veicolate dalle zanzare, per ridurre la circolazione del virus si effettuano nei mesi estivi trattamenti adulticidi solo nelle aree verdi frequentate da più di 200 persone in periodo

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“Non abbiamo voluto tenere nascosto il caso per un mese, ma non vogliamo trovarci in una situazione in cui si diffonde il panico. Stiamo facendo tutto ciò che si può fare” ha affermato l’assessore regionale Sergio Venturi

West Nile: ora si sa e i decessi nel modenese salgono a tre

circolazione del virus in zanzare e uccelli e per l’aggressività del virus, con un alto numero di forme neuro-invasive ed elevata mortalità nell’uomo. Da giugno a oggi in Emilia-Ro-

magna si sono registrati 87 (22 in provincia di Modena) casi di malattia neuro-invasiva dovuta a Febbre del Nilo con 15 decessi, a cui si aggiungono 65 casi di forme febbrili e

22 di infezione senza sintomi in donatori di sangue. Il picco si è registrato tra il 27 luglio e il 10 agosto, la maggior parte dei casi si è concentrata nelle province di Modena, Bologna,

Ferrara e Ravenna. Per ridurre il rischio di contrarre il virus occorre intensificare prevenzione e disinfestazione. Per questo motivo, nonostante le pecche nella comunicazione

Se una zanzara punge un uomo infetto non assume sufficiente carica virale per contagiarne un altro e, per tale motivo, a fronte di casi accertati di West Nile Virus, non si procede a disinfestare l’area attorno alla casa del malato come invece avviene in caso di Dengue e Chikungunya

West Nile Virus: ecco cosa c’è da sapere serale/notturno, a cura dell’ente locale o dei privati che vi organizzano eventi. Recentemente il Dipartimento di Sanità della Regione Emilia-Romagna, in relazione all’incremento della circolazione

del West Nile Virus e ai casi di malati riscontrati, ha chiesto di intensificare i trattamenti adulticidi nelle aree frequentate da persone sensibili, ovvero soggetti ultrasessantenni, eventualmente affetti da patologie debilitanti

come ad esempio diabete, ipertensione e malattie renali; a tal proposito il sindaco di Carpi, Alberto Bellelli, come da indicazione regionale, ha emanato una specifica ordinanza rivolta alle strutture ospedaliere,

socio-assistenziali e ai gestori dei centri sociali anziani. Tra le persone sensibili non sono invece indicati i bambini, dunque i trattamenti non si effettuano nelle aree verdi delle scuole. Occorre anche specificare che il West Nile Virus non si trasmette da uomo a uomo, ma solo da zanzare già infette a uomo (la carica virale è assunta dalle zanzare pungendo uccelli selvatici infetti, che rappresentano i serbatoi del virus assieme alle zanzare stesse); ciò significa che la malattia non si trasmette in caso di frequentazione di persone malate. Inoltre, se una zanzara punge un uomo infetto, non assume sufficiente carica virale per contagiarne un altro; è per questo che a fronte di casi accertati di West Nile Virus, non si procede a disinfestare l’area attorno alla casa del malato come invece avviene in caso di Denmercoledì 19 settembre 2018

relativa ai contagi, è stato comunque chiesto ai Comuni di impegnarsi di più nella disinfestazione. “Ai Comuni è stato chiesto di procedere alla distribuzione dei prodotti - ricorda l’assessore regionale Venturi - e di avviare iniziative per promuovere il coinvolgimento dei cittadini nella gestione di aree private. Ad agosto, vista la diffusione del virus, si è chiesto ai Comuni di raddoppiare gli interventi portandoli da una cadenza mensile a una quindicinale fino al 30 settembre”. Così è stato fatto anche a Carpi, come conferma il sindaco Alberto Bellelli: “pur non essendoci state comunicate le evidenze epidemiologiche, siamo stati avvisati della necessità di adottare misure di contrasto alla zanzara culex con apposite ordinanze. La West Nile non si trasmette da individuo a individuo e la lotta è contro le zanzare soprattutto in quei luoghi come strutture protette e centri anziani, dove sono presenti soggetti a rischio”. Sara Gelli gue e Chikungunya. Per il resto (trattamenti contro la zanzara tigre), e sino a diverse disposizioni del Dipartimento di Sanità giustificate da emergenze sanitarie, valgono i protocolli d’intervento e i suggerimenti finora forniti e le azioni messi in atto, ossia: trattamenti larvicidi mensili da maggio a ottobre su tutte le caditoie poste su aree pubbliche (stesso obbligo per i cittadini nelle proprie aree private); trattamenti adulticidi solo in caso di emergenze sanitarie accertate (casi di Dengue o Chikungunya) e limitatamente ai 100 metri di raggio dall’abitazione del malato; uso di protezioni individuali (prodotti repellenti) e di vestiario adatto quando si frequentano le aree all’aperto; uso di zanzariere, zampironi o elettroemanatori di insetticidi per proteggere i luoghi chiusi. Per ulteriori informazioni si può contattare l’Ufficio Ambiente del Comune (viale Peruzzi, 2) al numero 059.649081 o via e-mail all’indirizzo: ambiente@carpidiem.it anno XIX - n. 32

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Sono otto i nuovi dirigenti in forza all’Ospedale Ramazzini di Carpi. Restano vacanti i primariati di Neurologia e Urologia. “Ben vengano questi professionisti - ha più volte ribadito il sindaco Bellelli - ma la sanità è anche fatta di muri. E’ necessario che la Regione inserisca in agenda un nuovo ospedale”.

Il sindaco chiede un nuovo ospedale

Da sinistra Pesci, Luppino, Ciardullo, Caruso, Tibaldi, Lanzoni, Pignatti, Tassi, Cenatiempo e Ascari

“L’ospedale è come una grande famiglia e, oggi, questa bella squadra si è allargata grazie all’arrivo di otto nuovi primari. Professionisti che si uniscono ai senatoroni che qui operano da anni”. Queste le prime parole della dottoressa Bianca Caruso, direttore sanitario dell’Azienda Usl di Modena, nell’annunciare gli otto incarichi dirigenziali su altrettante strutture complesse dell’Ospedale Ramazzini di Carpi. Dirigenti accolti con entusiasmo anche dal sindaco di Carpi, Alberto Bellelli: “ogni volta che c’è un pensionamento si teme la scomparsa di un reparto ma, l’importante turn over all’interno dell’ospedale a cui abbiamo assistito quest’anno, al contrario, ha portato a un rinnovamento significativo, a dimostrazione che il nostro Ramazzini continua a ricoprire un ruolo fondamentale nella rete ospedaliera provinciale”. Ben vengano dunque professionisti e risorse umane ma, ha più volte ribadito il primo cittadino, la sanità è anche “fatta di muri. E’ necessario che la Regione inserisca in agenda un nuovo ospedale per Carpi: il Ramazzini mostra tutti i segni della sua vetustà e necessita quindi di un intervento strutturale forte. La politica non può sottrarsi da tale compito. Occorre avere un disegno chiaro, di lungo periodo, visto che un nosocomio non si può creare in un sol giorno. Il nostro territorio, e l’Area nord in generale, ha bisogno di una nuova e performante struttura ospedaliera. Lo ripetiamo da anni e a prescindere dalle campagne elettorali: la Regione faccia la sua parte”. Dal canto loro i nuovi dirigenti hanno manifestato coesione e compattezza, soprattutto per quanto riguarda gli obiettivi di medio e lungo periodo: da un maggior lavoro di rete a un miglior approccio col paziente. Organizzazione e umanizzazione, queste le parole chiave di quasi tutti gli interventi. “Lavoro in Pediatria a Carpi da 19 anni e questo mi aiuta. Mi spenderò per Ruggero Canulli

stringere una miglior collaborazione con i pediatri di famiglia e, allo stesso tempo, per assicurare alle famiglie un’accoglienza più umana e partecipata in Reparto. La parola giusta non è da meno del giusto antibiotico”, ha sottolineato il dottor Paolo Lanzoni, direttore di Pediatria e Neonatologia. “Da carpigiano - gli ha fatto eco il dottor Alessandro Pignatti, direttore di Anestesia e Rianimazione - sento forte la responsabilità di questo ruolo. Questa è una struttura che tratta pazienti in condizioni critiche, a volte in fin di vita. Sono convinto che il concetto di cura debba andare oltre la mera somministrazione dei farmaci. E’ nostro compito farci carico delle persone e del loro dolore”. Anche per Chiara Pesci, direttore del Pronto Soccorso, “migliorare l’accoglienza del paziente è fondamentale così come puntare a un’organizzazione puntuale ed efficiente per garantire così una miglior fruibilità del servizio. A breve sono convinta che i primi risultati saranno sotto gli occhi di tutti”. La centralità del paziente è stata ribadita anche dal dottor Giuseppe Tibaldi, direttore di Salute Mentale Adulti: “il mio principale obiettivo è quello di diminuire il numero di interventi coercitivi di ricovero e il ricorso ai farmaci attraverso un nuovo approccio. Sono infatti convinto che condividendo le scelte e i percorsi di cura con pazienti e famigliari si possano ottenere ottimi risultati”. “Empatico per provenienza”, grazie ai suoi natali ischitani, il dottor Alessandro Cenatiempo, direttore di Oftalmologia, ha sottolineato quanto sia importante “intrattenere un rapporto significativo coi pazienti” e continuare a investire “sul territorio”. “Sono cresciuto con un padre chirurgo - sorride il dottor Saverio Luppino, direttore di Ortopedia - e tra bisturi e diapositive anatomiche la mia passione per la medicina mi accompagna da

sempre. A Carpi vorrei incentivare l’attività chirurgica protesica dell’anca e del ginocchio, dedicandomi alla gestione e al trattamento del paziente politraumatizzato e al trattamento chirurgico delle lesioni complesse del bacino e degli arti”. “Sono grata - ha sottolineato la dottoressa Anna Vittoria Ciardullo, direttore di Medicina Interna a indirizzo Diabetologico - del supporto ricevuto dall’Azienda per estendere i percorsi di cura e di presa in carico dei pazienti con diabete in tutta la provincia: da Pievepelago a Finale Emilia. Abbiamo messo in piedi percorsi assistenziali ad hoc per ogni scenario: dall’adolescente all’anziano cronico e affetto da pluripatologie. Ed è proprio la multicronicità la sfida sempre più onerosa e complessa che ci si pone dinnanzi”. Specializzato in ambito oncologico e prevalentemente dei tumori testa - collo, il dottor Sauro Tassi è il nuovo responsabile di Otorinolaringoiatria: “a Carpi possiamo contare su un’ottima Oncologia Medica e sulla presenza di una Radioterapia. Vi sono dunque tutti i tasselli per una presa in carico totale del paziente. Grande spazio poi alla chirurgia della tiroide grazie alla collaborazione stretta con gli specialisti endocrinologi e alla chirurgia delle ghiandole salivari. Senza dimenticare la chirurgia dell’orecchio e l’esperienza maturata nel campo degli impianti cocleari per i sordi. L’obiettivo è quello di creare percorsi per facilitare l’approccio del paziente alla struttura in tutte le varie tappe, dalla diagnosi al percorso di cura”. Restano invece vacanti i primariati di Neurologia e Urologia ma, assicura Bianca Caruso, “tempi tecnici permettendo, nel piano assunzioni del 2018 dovrebbe già rientrare quello di Urologia”. Sulla Neurologia, invece, tutto tace. Jessica Bianchi

Per Ruggero Canulli, dirigente dei servizi socio sanitari dell’Unione Terre d’Argine, è giunto il tempo del pensionamento. Il saluto di sindaci ed ente

Ruggero, non ti libererai di noi… ”Ruggero Canulli ha lasciato con l’inizio di settembre il suo ruolo di Dirigente dei servizi socio sanitari poiché giunto alla meritata pensione. Abbiamo tutti potuto apprezzare - scrivono coloro che lo hanno affiancato in questi anni - in molte occasioni l’operosità, la professionalità e l’impegno di Ruggero prima come dirigente del Comune di Carpi e poi dell’Unione Terre d’Argine. E non solo noi, Sindaci, Assessori e dipendenti dei servizi, che negli anni lo abbiamo avuto come costante punto di riferimento ma anche le tante associazio4

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ni operanti nel campo sociale, della formazione, del

volontariato, con le quali sono stati avviati importanti

percorsi progettuali. La sua capacità di confronto e il suo

saper valorizzare le capacità e le peculiarità di ciascuno hanno consentito negli anni di lavorare in rete con i diversi soggetti e di costruire importanti sinergie con il territorio. La disponibilità al dialogo e alla soluzione dei problemi è stata negli anni sicuramente apprezzata anche dai tanti cittadini che si sono rivolti ai servizi. Ci mancheranno la sua passione e l’umanità, dimostrata una volta di più in occasione del sisma del 2012, quando si è speso come e più di noi per aiutare i tanti che hanno avuto bisogno di assistenza, di aiuto, di una sistemazione. Questo non è ovviamente un addio, ma un arrivederci. Non mancheremo di farci sentire per un consiglio, un confronto. E siamo sicuri che lui risponderà sempre al telefono. Grazie Ruggero, davvero”.

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Ci preoccupiamo della qualità dell’acqua che viene prelevata dai pozzi e che arriva nelle case attraverso l’acquedotto, non altrettanto di quella che restituiamo alla natura: eppure tutta l’acqua che finisce nel sistema fognario viene immessa nuovamente nei corsi d’acqua superficiali. A quali condizioni e a che prezzo per l’ambiente? A rispondere è Floriano Scacchetti, responsabile Area Servizio Idrico Integrato di Aimag. Il lungo viaggio dell’acqua che esce dal rubinetto Partiamo dunque dai rubinetti da cui esce l’acqua per uso domestico, ma anche quella per uso industriale visto che rappresenta la quota inquinante più rilevante. “L’acqua pulita, prelevata in natura attraverso la captazione dai pozzi, una volta sporcata – spiega Scacchetti – viene convogliata verso il depuratore attraverso i sistemi di collettamento cioè le reti fognarie che possono essere di due tipologie: le fognature miste e quelle separate (bianche e nere). Nella maggior parte del territorio nazionale è diffuso il tipo misto: quando negli Anni ’70 ci si è trovati in condizione di dover diffondere tecniche di depurazione delle acque, si sono utilizzati collettori unici per convogliare sia le acque bianche (come quelle meteoriche) che quelle nere (di scarico)”. E più si urbanizza più c’è da gestire la quantità di acque sporcate anche da tutto ciò che c’è sulle strade: dalle polveri sottili ai residui di idrocarburi. “Con il tempo però (almeno dagli Anni ’90) si è provveduto a dare indicazione di separare le fognature, quelle per le acque bianche da quelle per le acque nere negli insediamenti di nuova realizzazione”. Per fare un esempio, Aimag gestisce 1.300 chilometri circa di fognatura: il 53% circa è costituito da fognature miste, il 29% è costituito da fognature nere, la restante parte è costituita da fognature bianche. Dove finisce l’acqua della pioggia che lava le strade L’acqua che lava le strade dalle polveri sottili per esempio finisce al depuratore se captata dal sistema fognario misto, mentre se è presente un sistema separato, come nelle nuove lottizzazioni, le acque bianche hanno come destinazione la rete di scolo superficiale, cioè i canali e i fiumi che avranno come recapito finale il mare. “Si tratta di acque che necessitano di un minimo di trattamento al fine di raccogliere – spiega Scacchetti – i sedimenti (materiali sabbiosi più pesanti ma anche le particelle oleose)

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Ci preoccupiamo della qualità dell’acqua che viene prelevata dai pozzi e che arriva nelle case attraverso l’acquedotto, non altrettanto di quella che restituiamo alla natura: eppure tutta l’acqua captata dal sistema fognario viene immessa nuovamente nei corsi d’acqua superficiali

Dal rubinetto alla natura: ecco come restituiamo l’acqua

e per questo motivo viene chiesto, nelle aree destinate a parcheggi, un trattamento prima dell’immissione in acque superficiali. Non si tratta di un trattamento biologico come quello che subiscono le acque nere: in questo caso si procede con un trattamento fisico in grado di trattenere materiali presenti in tracce come sabbie, olii, idrocarburi e altre sostanze raccolte dalle superfici impermeabili urbanizzate”. Quando l’acqua è troppa… “Nelle lottizzazioni più recenti è rispettato anche l’obbligo di legge imposto dai Consorzi di Bonifica che gestiscono la rete di acque superficiali al fine di garantire l’invarianza idraulica”. Cosa vuol dire? “Ci sono vasche di accumulo che funzionano come polmoni idraulici e, quando l’acqua a causa di una pioggia intensa è troppa, evitano che venga immessa in un sol colpo nei corsi d’acqua, i quali hanno una loro capacità di deflusso che potrebbe essere incompatibile in quel momento con tutta l’acqua che gli arriva da eventi meteo violenti, come quelli che abbiamo imparato

a conoscere”. …e le acque nere eccedenti finiscono nei canali “Gli impianti di depurazione terminali non vengono progettati per trattare tutte le acque (quelle nere e quelle meteoriche del sistema misto) che cadono nel bacino di pertinenza perché dovrebbero essere costruiti con dimensioni improponibili. Per questo la norma consente di scaricare in acque superficiali, attraverso gli scolmatori, acque che rispettano criteri idraulici particolari e specifici. Questi manufatti, gli scolmatori (350 nel territorio di Aimag), hanno lo scopo di far uscire in acque superficiali le acque delle fogne eccedenti la quantità che è previsto arrivi al depuratore con una diluizione determinata dalle acque meteoriche”. In pratica, quando piove in modo particolarmente abbondante le acque meteoriche nel sistema misto diluiscono a tal punto le acque nere da generare condizioni di qualità compatibili con i corsi d’acqua superficiali che ricevono queste acque scolmate. Grazie alla diluizione si raggiungono livelli tali da evitare problema-

tiche di carattere ambientale. “Quando gli scolmatori ricevono queste ondate di pioggia, una volta raggiunto il livello di diluizione stabilito dalla norma, riversano l’acqua nei canali. Ricordiamo – aggiunge Scacchetti – che i fossi hanno una propria capacità di autodepurarsi”. La capacità autodepurativa dei corsi d’acqua “I canali hanno capacità autodepurative e i depuratori con cui lavoriamo per depurare le acque nere sostanzialmente sfruttano gli stessi principi biologici presenti in natura: solo che il depuratore è un reattore in cui si concentrano, si velocizzano e si rendono più efficaci i processi di abbattimento della carica inquinante. Ma le cariche batteriche che utilizziamo sono le stesse presenti in natura tant’è che una volta, prima ancora che esistessero i depuratori centralizzati, si affidava ai corsi d’acqua la depurazione. Poi c’è stata l’urbanizzazione, l’antropizzazione del territorio e l’industrializzazione che hanno indotto a concentrare i processi di rimozione degli inquinanti prima di restituire la risorsa nell’ambiente”.

C’era una volta… ma adesso usiamo i detersivi! Scacchetti spezza una lancia a favore dei produttori di detersivi “a cui sono state imposte norme per migliorare le loro formule producendo detersivi più facilmente biodegradabili. La componente dei detersivi in un depuratore è comunque marginale”. Perché preleviamo l’acqua dai pozzi con caratteristiche di potabilità e non la restituiamo con la stessa qualità? “Perché dovremmo avere degli impianti non compatibili dal punto di vista dimensionale e dal punto di vista economico. Si tratta di scelte di trattamento spinto dell’acqua e si fanno in luoghi dove potrebbero non esserci altre fonti di approvvigionamento. La normativa si interroga continuamente su come migliorare la qualità delle acque superficiali e noi gestori ci rapportiamo alle norme e ai regolamenti”. Il depuratore è vivo, non avveleniamolo Floriano Scacchetti

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“Il depuratore che si trova a San Marino di Carpi – precisa Scacchetti - tratta 33mila metri cubi al giorno di acqua mista e lo scolmo si attiva dopo che quella portata è stata superata più volte. I depuratori sono impianti vivi perché dentro alle vasche c’è la microflora responsabile della depurazione, composta da batteri che, come noi, respirano, si alimentano, (depurando) e si riproducono per mantenere una quantità di popolazione sufficiente a garantire la continuità del trattamento delle acque afferenti all’impianto. Non devono giungere al depuratore sostanze inquinanti in quantità massiva, come olii, gasoli e sostanze organiche complesse perché possono avvelenare la biomassa”. Che cosa possiamo fare come cittadini? “Provvedere a una buona manutenzione dei dispositivi di casa, tra cui la fossa biologica, e non scaricare sostanze inquinanti in fognatura. Gli olii esausti di cucina, quelli dei motori delle auto, le vernici o le pitture possono essere conferiti presso le stazioni ecologiche. Le industrie devono rispettare i limiti autorizzati di scarico in fognatura e non scaricare rifiuti liquidi. Cerchiamo di collaborare con l’autorità competente per individuare la fonte: è un reato scaricare sostanze inquinanti nelle fognature. Soprattutto alcune sostanze che possono essere utilizzate all’interno dei processi produttivi di alcune industrie. Il detersivo in sé non è particolarmente velenoso, lo è ben di più, per esempio, la massiccia presenza di metalli pesanti”. Sara Gelli anno XIX - n. 32

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L’Istituto Leonardo Da Vinci propone per il secondo anno consecutivo la gara di macchinine Grand Prix 2018. La competizione ludico-sportiva si svolgerà il 29 e 30 settembre in Piazza Martiri in occasione dell’attesa Festa del Gioco

Tutti in pista col Leonardo da Vinci!

mediatamente che fosse quella giusta per noi”, spiega il docen-

te di Laboratorio di tecnologie meccaniche del Vinci, Stefano Covezzi. Gli studenti hanno costruito la pista “con una rampa e una discesa. Ad aggiudicarsi la vittoria, sarà, ovviamente, chi andrà più veloce ma la sfida è davvero all’ultimo millisecondo. Lo scorso anno in Piazza abbiamo riscosso un grande successo, quest’anno speriamo di migliorare ulteriormente”, sorride il professore. Scendere in pista, infatti, non rappresenta soltanto un momento giocoso, bensì un’occasione fortemente educativa: “partecipando alla gara - conclude Covezzi - e osservando i veicoli più veloci, i ragazzi potranno capire quali sono gli elementi che influenzano la dinamica di un mezzo a quattro ruote, imparando nuovi concetti scientifici, senza rinunciare al divertimento e al brivido della competizione positiva”. J.B.

Donatori di Sangue (a piano terra nelle stanze 57, 98 e 99) si terrà l’iniziativa I Centri per i Disturbi Cognitivi e Demenze di Carpi si presentano. Un’occasione importante per conoscere da vicino quali servizi offrono e come si occupano delle persone con disturbi cognitivi e demenze e delle loro famiglie. Un team di professionisti e volontari che ogni giorno lavora in questo campo sarà a disposizione della cittadinanza per spiegare il funzionamento degli ambulatori e accompagnare i presenti in un percorso alla scoperta dei servizi a essi collegati. Giovedì 20 settem-

bre, presso la Galleria del Centro commerciale Il Borgogioioso, dalle 15 alle 19,30, i volontari del Gafa saranno presenti con uno stand informativo sulla prevenzione dei disturbi cognitivi con giochi a quiz e raccolta di domande da rivolgere agli esperti. A partire dalle 18,30 spazio al Maxi cruciverba a premi ideato dalla dottoressa Vanda Menon e appuntamento con Aperitivo AlimentaLaMente e L’esperto risponde, unitamente ai neurologi e geriatri del Centro Disturbi Cognitivi e Demenze dell’Ausl di Modena. J.B.

L’Itis Leonardo Da Vinci propone per il secondo anno consecutivo la gara di macchinine 9,81, Grand Prix 2018: competizione ludico-sportiva che si svolgerà il 29 e 30 settembre in Piazza Martiri in occasione dell’attesa Festa del Gioco. La gara, che si ispira alla competizione americana Pinewood Derby, nata in California negli Anni Cinquanta, prende il nome dal materiale di partenza per la costruzione del veicolo, ovvero

un blocchetto di legno. In Piazza bambini e adoleIn occasione della Giornata Mondiale dell’Alzheimer, nata con l’obiettivo di non far dimenticare la malattia e la difficile assistenza di cui i malati necessitano, domenica 23 settembre - ritrovo in Piazza Martiri, di fronte a Palazzo Scacchetti, alle 10, con un contributo di 5 euro, gratis per chi ha prenotato il pranzo - l’associazione di volontariato di Carpi, Gruppo Assistenza Familiari Alzheimer - Gafa, organizza l’edizione 2018, la numero dodici, de la Pedalata contro l’Alzheimer, la tradizionale biciclettata di 15 km in compagnia di nonni, nipoti, figli, mogli, mariti e amici, con

scenti potranno sfidarsi in una appassionante gara in discesa

prima volta questa tipologia di competizione ho pensato im-

Domenica 23 settembre tutti in sella per aiutare il Gruppo Assistenza Familiari Alzheimer

Pedalando contro l’Alzheimer una sosta ristoro a metà percorso. L’arrivo sul sagrato della Chiesa di Quartirolo è previsto intorno alle 12,15: qui, chi lo vorrà, potrà fermarsi a pranzo (costo 20 euro gli adulti e 10 i bambini fino a dieci anni). Per info e prenotazioni, potete contattare il 349.5928342. Ricordiamo che il ricavato della giornata sarà interamente devoluto a Gafa. Mercoledì 19 settembre, dalle 10 alle 12,30, presso i locali del Poliambulatorio 2, in Piazzale

Caccia al tesoro, corsi, laboratori, letture e passeggiate. E tanti altri giochi per i più giovani. Tutti rigorosamente all’aria aperta. Si chiama #tuttiinnatura la proposta che la Lipu lancia sul proprio sito www.lipu.it e con l’evento pubblico che si terrà domenica 23 settembre nelle principali città italiane. Luoghi dove i volontari delle sezioni della Lipu organizzeranno incontri aperti a tutti per passare tempo all’aria aperta e svolgere attività semplici anche dietro casa, come leggere, suonare, giocare, disegnare o anche, semplicemente, consumare un pic-nic. A Carpi con il patrocinio del Comune, i volontari della sezione locale Lipu invitano i cittadini presso il Crea (il Campo Ritrovato delle Essenze Autoctone) in Piazzale XXV Aprile, a Cibeno, dalle 9,30 alle12,30 con un ricco programma: un laboratorio tra i filari dei frutteti di disegno naturalistico, del paesaggio, delle specie di frutti colti e osservati dal vivo e di sagome di uccelli che frequentano l’area; un laboratorio nei prati a fianco delle siepi, all’ingresso del bosco, costruzione di nidi artificiali e mangiatoie per gli uccelli. Per bambini e anziani ci saranno alcuni punti di sosta per il relax e verrà proposta la lettura di favole e poesie sul bosco, sui prati e sui loro abitanti. Nei percorsi didattici si potranno ammirare i cartelli con le schede degli uccelli che frequentano il Crea, realizzati dagli alunni delle ex classi 5A e 5B della Scuola Primaria Leonardo da Vinci. Scopo principale dell’iniziativa è far ritrovare alle persone, soprattutto giovani, il contatto (spesso perduto, vivendo in città) con la natura, promuovendo il tempo libero trascorso in outdoor piuttosto che in casa, incollati a tablet e Pc. “Gli effetti positivi sulla salute dello stare all’aria aperta, in natura ma anche nel verde urbano, sono molteplici. In primis – afferma Daniela Rustichelli, delegato della Sezione Lipu di Carpi - un maggior legame emotivo con la natura, in grado di rafforzare il senso di apparte6

con i prototipi da loro realizzati. “Quando ho visto per la

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Si chiama #tuttiinnatura l’evento che si terrà domenica 23 settembre, dalle 9,30 alle12,30, presso il Crea, il Campo Ritrovato delle Essenze Autoctone, a Cibeno

Viviamo il verde

nenza e lo spirito di aggregazione. Sono numerosi gli studi che confermano, inoltre, che le persone che trascorrono più tempo libero all’aperto godono di una salute migliore e sono più felici, empatiche, sicure di sé, nonché creative e concentrate. Con il

nostro progetto #tuttiinnatura – prosegue Daniela - vorremmo incentivare la buona abitudine di sfruttare gli spazi verdi, facendoli diventare luoghi abituali e privilegiati per il nostro tempo libero”. Jessica Bianchi

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Il fenomeno delle cosiddette “staffette” dal Sud Italia cresce anche a Carpi generando un preoccupante aumento di abbandoni. A lanciare l’allarme è Raffaella Benedusi, responsabile del Canile intercomunale

“Non cedete agli appelli on line: se volete adottare un cane, venite in Canile” Teneri cuccioli popolano i social in cerca di una famiglia amorevole pronta ad adottarli ma, cedere a questi appelli, può essere pericoloso. Sono sempre più numerosi i carpigiani di buon cuore che cadono nelle bufale di Internet trasformandosi in salvatori di cuccioli altrimenti destinati a una vita dietro le sbarre di qualche canile del Sud. Ma così come velocemente hanno deciso di accogliere un cane nella loro famiglia, altrettanto rapidamente si rendono conto di non essere in grado di farlo. Il fenomeno delle cosiddette “staffette” dal Sud Italia cresce anche in città generando un preoccupante aumento di abbandoni. A lanciare l’allarme è Raffaella Benedusi, responsabile del Canile intercomunale. “I numeri del 2017 parlano chiaro: a entrare sono stati 120 cani di cui 48 sotto l’anno di età. Animali sul cui ritrovamento serbiamo numerosi dubbi dal momento che sono pressoché inafferrabili per persone poco esperte. Cuccioloni selvatici, spesso malati, affetti da gravi parassitosi o forme gastroenteriche e con importanti problemi

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Raffaella Benedusi

comportamentali. Pelosi che faticano a essere adottati perché sono cani di strada e non riescono a inserirsi nella normale vita di una famiglia. Cani spaventati che è estremamente difficile avvicinare e toccare e che, spesso, diventano aggressivi. In canile ne abbiamo alcuni esemplari

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e, per una struttura comunale come la nostra, gestirli è molto complesso ed economicamente impegnativo. Questi animali, infatti, devono essere rieducati e, pertanto, necessitano dell’intervento di un educatore e di un veterinario comportamentalista. Un percorso lungo e oneroso anche

per una famiglia che volesse adottarne uno”. Abbandoni sospetti e rinunce costituiscono dunque l’altra drammatica faccia delle staffette: “alcune famiglie, dopo aver ricevuto il cane si rendono conto di non poterlo gestire a causa della sua problematicità e allora lo portano in Canile. Insomma

- scuote la testa Raffaella - in un modo o nell’altro questi animali arrivano sempre nelle nostre strutture e siamo noi a dovercene fare carico e a prendercene cura”. Il monito lanciato da Raffaella Benedusi è chiaro: mai lasciarsi impietosire dagli appelli lanciati on line da persone prive di

scrupoli e moralità. “Spesso le immagini postate sono ingannevoli: mostrano cuccioli in cerca di una casa, piccoli, sani, giocosi e gioiosi ma la realtà è ben diversa. Chi decide di adottare un cane deve rivolgersi a strutture preposte e vicine; ad associazioni dalla provata esperienza e conosciute. Occorre prestare molta attenzione: le staffette sono trappole pericolose attorno alle quali gira moltissimo denaro. Negli annunci o durante i contatti con questi sedicenti volontari non è raro che venga richiesto un pagamento al momento della consegna. Inoltre, i trasportatori che partono dal Sud e stipano sui loro furgoni, peraltro in pessime condizioni, dai venti ai trenta cani, guadagnano su ciascun animale 50 euro e oltre: un traffico alquanto redditizio”. In Canile ci sono 115 pelosi in cerca di una famiglia amorevole. Per adottarne uno basta andare in via Bertuzza, 6 e lasciare che qualcuno colpisca il vostro cuore. Un’alchimia che può nascere solo alla vecchia maniera, ovvero dopo una lunga occhiata, un’annusata e una buona dose di carezze. Jessica Bianchi

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Dall’inizio dell’anno gli interventi per la rimozione di nidi di vespe e calabroni effettuati dai Vigili del Fuoco sono stati oltre 1.000 nella provincia di Modena e circa 100 nel distaccamento di Carpi. Un bel carico di lavoro per il Comando Provinciale che è sempre disponibile a intervenire per aiutare la cittadinanza, anche se è bene richiedere l’intervento solo in presenza di reale pericolo, cercando di prevenire la formazione dei nidi. Vespe e calabroni privilegiano abitualmente i cassettoni delle finestre, l’interno delle canne fumarie e i sottotetti. Qui, in poco tempo realizzano vere “opere d’arte” con nidi che possono raggiungere anche l’altezza di un metro e un diametro di 50 centimetri. Sono grossi “contenitori” che possono ospitare anche centinaia di imenotteri pronti a colpire, se disturbati, con i loro pungiglioni. Di tutt’altra specie gli interventi dei Vigili del Fuoco per la presenza di sciami di api. In questi casi i pompieri si rivolgono all’apicoltore disponibile che interviene per recuperare lo sciame. Le api, infatti, non

CON L’ESTATE E IL CALDO PROLIFERANO I NIDI DI IMENOTTERI E, INSIEME A LORO, LE CHIAMATE AL 115 PER CHIEDERE AI VIGILI DEL FUOCO DI RISOLVERE IL PROBLEMA. ECCO I CONSIGLI DEI POMPIERI PER AGEVOLARNE LA RIMOZIONE E PREVENIRE LA LORO FORMAZIONE

Nidi di api, vespe e calabroni: i consigli dei pompieri specie, si deve far intervenire un apicoltore. I loro numeri di telefono sono registrati presso la nostra sala operativa che risponde al numero di soccorso 115. In presenza di vespe e calabroni, invece, il richiedente deve dare informazioni precise sull’ubicazione del nido e sul tipo di imenottero, per organizzare in modo specifico l’intervento”. E’ sempre necessario il vostro intervento? “Il nostro intervento diventa necessario quando le dimensioni del nido e la sua ubicazione rendono

sono aggressive e attaccano solo se si sentono minacciate. Quali sono state le circostanze o i contesti più pericolosi in cui siete inter-

“La prevenzione abbatte il rischio di formazione di nidi, soprattutto in finestre e anfratti poco utilizzati, posti preferiti dagli imenotteri per creare la loro colonia. Nei cassonetti delle tapparelle e negli armadietti del gas si può mettere canfora, eucaliptolo o spruzzare sulla tapparella e all’interno dei vani del veleno. Bisogna poi chiudere tutte le fessure sulle pareti esterne”. AUMENTA LA FAME NEL MONDO – La fame nel mondo cresce: nel 2017 il numero di persone denutrite è aumentato toccando 821 milioni di persone, circa una su nove, tornando ai livelli di quasi dieci anni fa. E’ quanto emerge dal nuovo rapporto Lo stato di sicurezza alimentare e nutrizione nel mondo, presentato dalle agenzie delle Nazioni Unite, Fao, Ifad, Pam Unicef e Oms. Si registrano incrementi in quasi tutte le sotto regioni dell’Africa, così come in Sud America; situazione stabile invece nella maggior parte delle regioni dell’Asia. Secondo il rapporto, sono stati fatti passi avanti per sconfiggere la denutrizione dei bambini, ma non sono sufficienti: circa 151 milioni di piccoli sotto i 5 anni, il 22% nel mondo, sono affetti da arresto della crescita per denutrizione. SCUOLA - L’Italia ha raggiunto un tasso di scolarizzazione completa (superiore al 90%) per i bimbi di età compresa tra 5 e 14 anni e ha quasi raggiunto la piena scolarizzazione per i bambini di età inferiore. Solo una regione italiana registra

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un tasso di scolarizzazione inferiore al 90% nella scuola pre-primaria per i bambini di 4 anni (Lazio) e solo quattro regioni per i bambini di 3 anni (Emilia-Romagna, Lazio, Lombardia e Provincia autonoma di Bolzano). E’ quanto emerge dall’ultima edizione di Education at a Glance 2018, organizzato dall’Ocse. LAVORO - In Italia, nel 2017, il 30% dei giovani tra 20 e 24 anni era senza lavoro, non studiava né frequentava corsi di formazione, rispetto alla media del 16% nei Paesi dell’area Ocse. La quota sale al 34% per i giovani fino a 29 anni. Bassa anche la percentuale di laureati, ma in aumento nell’ultimo decennio: era del 19% nel 2007, ora al 27%. L’Italia è maglia nera per l’età degli insegnanti: l’Italia ha i prof più anziani. Nel 2016, il 58% aveva almeno 50 anni. EXPORT - Continua a crescere l’export dell’Emilia-Romagna, che nei primi 6 mesi del 2018 ha fatto registrare un +5,9% rispetto allo stesso periodo del 2017, che già fu anno record. In valore asso-

venuti? “Gli operatori operano sempre con tute appositamente costruite per abbattere notevolmente i rischi di essere punti, ma impegnano notevolmente il fisico per chi le indossa, soprattutto nelle giornate torride per via delle temperature raggiunte al suo interno. Gli interventi di rimozione di nidi sotto terra e nei sottotetti più angusti sono certamente gli scenari più difficoltosi da affrontare”. Quando ci si accorge di avere vicino a casa un nido di vespe, api o calabroni cosa consigliate di fare?

“Occorre fare distinzione tra le specie di imenotteri. Le api vanno salvaguardate assolutamente quindi, se troviamo un agglomerato di questa

troppo pericoloso un’azione del richiedente senza le protezioni adeguate. A volte interveniamo su nidi di vespe a vista di piccole dimensioni

Uno sguardo oltre l ’argine di Pierluigi Senatore luto, si tratta di esportazioni per 31,5 miliardi di euro, pari al 13,6% dell’intero export nazionale. Considerando il saldo commerciale, cioè la differenza fra esportazioni e importazioni, l’Emilia-Romagna con un +13,4 miliardi sempre nei primi sei mesi dell’anno conferma il suo primato nazionale, seguita dal Piemonte (+7 miliardi). FIUME PO - Il fiume Po si mette in mostra a 360 gradi: sarà protagonista della 9^ edizione della Borsa del turismo fluviale in programma a Guastalla dal 19 al 24 settembre. Saranno presenti 28 tour operator provenienti da 17 Paesi europei e circa 150 operatori turistici dell’offerta-Po provenienti da Emilia-Romagna e Italia. I trend di crescita di questa offerta turistica sono positivi nelle province di

Piacenza, Parma, Reggio Emilia e Ferrara. RAPINE IN BANCA - Calano del 68%, nel primo semestre del 2018, le rapine ai danni degli istituti di credito dell’Emilia-Romagna, ma aumentano gli attacchi agli sportelli automatici Atm, pari all’8% in più rispetto al primo semestre 2017. Il dato è fornito da Abi Associazione bancaria italiana. AGGRESSIONI AI MEDICI Un medico su due ha subito, nell’ultimo anno, aggressioni verbali, mentre il 4% è stato vittima di violenza fisica. E, a fronte di questi numeri, colpisce il senso di rassegnazione. Sono questi i primi dati emersi dal questionario predisposto dalla Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri e pre-

sentati a Bari nell’ambito della Giornata contro la violenza sugli operatori sanitari. VITO MANCUSO – Il teologo Vito Mancuso sarà sabato 22 settembre, alle 18, a Formigine, presso l’Auditorium Spira Mirabilis, per un incontro sul tema I cristiani nell’Europa che cambia. Non mancheranno riferimenti all’attualità e a quanto sta accadendo nel mondo e in Vaticano dove Papa Francesco è impegnato in una lotta per rendere la Chiesa più vicina alla gente. L’appuntamento, a ingresso libero. LONGEVITA’ - E’ l’Italia il secondo Paese in Europa dove si vive di più, in media 83,4 anni, e Trento e Bolzano, con rispettivamente un’aspettativa di vita di 84,3 e 84,1 anni, sono

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che potrebbero essere rimossi facilmente e senza rischi nelle ore più fredde con gli strumenti in vendita nei negozi specializzati e nei supermercati, i quali, spruzzando liquido o schiuma paralizzante con una gittata fino a 4/5 metri, sono sufficientemente sicuri per chi li utilizza. Per i calabroni bisogna sempre essere adeguatamente protetti in quanto molto pericolosi se disturbati”. E invece quali azioni consigliate per prevenire la formazione dei nidi? “La prevenzione abbatte notevolmente il rischio di formazione di nidi, soprattutto in finestre e anfratti poco utilizzati dai residenti dell’abitazione, posti preferiti dagli imenotteri per creare la loro colonia. Anche le piante con fessure e buchi sono luoghi in cui si annidano e prolificano gli imenotteri e vanno controllati. Nei cassonetti delle tapparelle e negli armadietti del gas si può mettere canfora, eucaliptolo oppure spruzzare frequentemente sulla tapparella e all’interno dei vani del veleno così da creare odore al loro interno. Bisogna poi chiudere tutte le fessure sulle pareti esterne, in quanto una colonia che si forma all’interno di un muro rende assai difficoltoso l’intervento e la sua definitiva eliminazione”. Chiara Sorrentino ai vertici in Italia e in Ue. Emerge dal libro statistico annuale di Eurostat. E’ record italiano, poi, per quanto riguarda la longevità degli uomini, tradizionalmente più bassa rispetto a quella delle donne. Nella top ten delle regioni Ue sull’aspettativa di vita maschile, ci sono Umbria (81,8 anni), Toscana (81,7), la provincia di Trento (81,6), Lombardia, la provincia di Bolzano, Emilia-Romagna e Marche (81,5). I dati indicano che in Ue le donne vivono mediamente 83,6 anni, rispetto ai 78,2 anni degli uomini. PREMI IGNOBEL 2018 – I riti vudù contro gli abusi del capufficio, i francobolli come marcatori dell’erezione notturna, le proprietà della saliva come detergente, la dimostrazione di come andare sulle montagne russe possa liberare dai calcoli renali. Sono fra gli IgNobel 2018, consegnati a Boston e vinti da 28 anni dalle ricerche più improbabili. I vincitori hanno ritirato il premio, in banconote da 10 mila miliardi di dollari dello Zimbabwe, che vale solo pochi centesimi statunitensi, dalle mani di autentici premi Nobel.

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SI CHIAMA BOLLE DI SAPONE IL NUOVO NEGOZIO DI PRODOTTI PER L’IGIENE DELLA CASA E DELLA PERSONA CHE HA INAUGURATO IL 16 SETTEMBRE IN VIA GIOBERTI, 12. NON UN PUNTO VENDITA IN FRANCHISING, Bensì UNA PICCOLA REALTÀ DALLO STILE FAMILIARE E dal TOCCO PARTENOPEO

Un nuovo negozio di articoli per la pulizia della casa e l’igiene della persona ha aperto i battenti domenica 16 settembre in via Gioberti, 12. Si chiama Bolle di sapone e la titolare è Rosa Cavaliere, 30 anni, giovane mamma napoletana trapiantata a Carpi dal 2001, con una pregressa esperienza nel settore della grande distribu-

Bolle di sapone zione. La passione per il mondo della cosmesi e l’attaccamento alle sue radici l’hanno spinta a seguire le orme di un familiare che a Napoli, da tempo, ha aperto un punto vendita Bolle di Sapone, dedicato alla bellezza e al pulito, in cui si trovano prodotti per la detersione non solo delle grandi marche, ma anche di aziende made in Sud. “E’ stato lui a convincermi ad avviare questa attività. Mi ha consigliato di utilizzare lo stesso nome - racconta Rosa - per dare un seguito alla sua idea. A Napoli, oltre al suo, c’è anche un altro Bolle di Sapone aperto da un amico. Il nostro sogno sarebbe quello di aprire in futuro altri punti vendita”. Qual è il punto di forza del tuo negozio? “Principalmente l’offerta di

“Cercherò di differenziarmi non solo con la selezione dei prodotti, ma anche con l’approccio: più familiare e personalizzato. Sarò disponibile a ordini su richiesta di prodotti particolari che i clienti vorranno segnalarmi e offrirò un servizio di consegna a domicilio”.

articoli solitamente introvabili a Carpi e, in generale in Emilia, ma che, per la loro qualità e convenienza, vale la pena far conoscere anche alla nostra città. Lucentiere, Vesuvio, Oiés Essenza e Corona sono marchi per la pulizia della casa che gli uomini e le donne del Sud utilizzano abitualmente e che ho deciso di portare anche a Carpi per offrire qualcosa di diverso alla clientela. Sono prodotti che ho sperimentato personalmente e con cui mi trovo bene da anni. Il mio piccolo negozio in questo modo avrà un accento più specificamente partenopeo rispetto alle grandi catene del settore, che sicuramente farà piacere a chi condivide le mie stesse origini, ma che spero vivamente possa conquistare anche chi è nato e cresciuto a Carpi”.

Non ti spaventa il confronto con i big del settore presenti in città? “Sinceramente no. Ho deciso di partire in piccolo, in un locale di 50 mq ricavato da un laboratorio sotto casa mia, per dare la giusta cura a ciò che faccio. Cercherò di differenziarmi dalla concorrenza non solo con la selezione dei prodotti, ma anche con l’approccio: più familiare e personalizzato. Sarò infatti disponibile a ordini su richiesta di prodotti particolari che i clienti vorranno segnalarmi e offrirò un servizio di consegna a domicilio per consentire di ordinare la spesa online, tramite il sito (www.bolledisaponecarpi.it) o la pagina Facebook (Bolle di Sapone- Carpi), e di riceverla a casa in giornata”. Chiara Sorrentino

Sabato 22 e domenica 23 settembre a Correggio torna Natura Bio, il Festival del Naturale e del Benessere

Rotonda di via Guastalla - Numerose le lamentele giunte in Redazione a causa dei rallentamenti legati alle colonne che si creano in particolare tra via San Giacomo e la Tangenziale

Bio è meglio

“Il cantiere si concluderà a fine settembre”

Decima edizione per Natura Bio a Correggio, il Festival del Naturale e del Benessere nel cuore dell’Emilia. Un’edizione particolarmente ricca con un ampio programma culturale che accompagna l’ormai storica mostra mercato del naturale di qualità tra delizie gastronomiche, stand di prodotti bio, laboratori, conferenze e sessioni olistiche. Tra gli ospiti vi saranno Massimo Citro, medico psicanalista e sceneggiatore, con il workshop Rischi di star bene e la cancer couch Mara Mussoni (in foto), con il corso Conoscere per prevenire: la chiave di volta per prevenire ogni malattia. Domenica pomeriggio sarà la volta di Dialoghi di resistenza alimentare con Andrea Libero Gherpelli e Gabriele Bindi, a cui seguiranno una serie di laboratori e conferenze su salute e benessere. Due i film in programma a cura del Cinema du desert, progetto culturale itinerante, con un tendone e uno schermo alimentato a energia solare per portare il cinema negli angoli più remoti del pianeta. Nell’area esterna del grande parco nel verde, ampio spazio per laboratori e attività per bambini e uno Spazio Bebé con Punto Allattamento e consulenze e informazioni su nascita e maternità. Vasta l’offerta degli stand: cucina naturale, agricoltura biologica, mobilità sostenibile, bioedilizia, ecocosmesi, consumo critico, filiera corta, altraeconomia e discipline bionaturali. Spazio anche a vari laboratori, gratuiti, per bambini di ogni età, davvero utili per crescere.

Sarebbe dovuta terminare in agosto la deviazione del traffico veicolare per consentire i lavori di realizzazione della nuova rotonda tra via dell’Industria e via Guastalla ma è stata prorogata sino a fine mese, provocando numerosi disagi agli automobilisti, costretti a lunghissime file. Numerose le lamentele giunte in Redazione a causa dei rallentamenti legati alle colonne che si creano in particolare tra via San Giacomo e la Tangenziale. “Il cantiere - spiega l’assessore al Lavori Pubblici, Simone Tosi - è molto complesso dal momento che sotto la futura rotonda dovranno essere spostati vari sottoservizi, dall’acqua al gas, all’elettricità. Lavori che sono in corso in questi giorni e che dovrebbero concludersi entro la fine

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del mese di settembre”. L’intervento, ammette l’assessore, crea “innegabili disagi ma, una volta realizzata la rotonda, l’intera viabilità ne

beneficerà”. In occasione dell’inizio dell’anno scolastico, conclude Simone Tosi, “abbiamo chiesto il supporto della Polizia Municipale per

fluidificare e snellire il traffico e poter valutare insieme se apportare delle eventuali modifiche ai sensi di marcia”. J.B.

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Il roveretano 54enne Paolo Martinelli, neo presidente di Insieme per ricostruire, traccia un bilancio della ricostruzione nella Bassa Modenese e in Centro Italia, dove la onlus ha dato un contributo determinante. Prossima l’inaugurazione del Centro Monti della Laga ad Accumoli

Quando i volontari fanno la differenza “Aiutare gli altri mi fa provare un grande senso di soddisfazione. Fare volontariato significa dedicare il proprio tempo in favore della collettività. Spendersi per il bene altrui riempie il cuore di gioia”. A parlare è il neo presidente della onlus Insieme per ricostruire, Paolo Martinelli. 54enne, di Rovereto, Martinelli non fa sconti nel tracciare un bilancio sulla ricostruzione a Rovereto e a Sant’Antonio in Mercadello: “non ho dati precisi ma la ricostruzione mi pare a buon punto, intorno al 70/80%. I punti critici rimangono sostanzialmente due: il primo è l’evidente ritardo con cui sta rinascendo Sant’Antonio rispetto ad altre frazioni terremotate. Il secondo riguarda invece Rovereto: non è ancora stato definito come e quando il centro storico tornerà alla vita di un tempo. Sicuramente si punta a far tornare la piazza come prima, ridando anche vita al Cinema Lux ma, purtroppo, non si sa ancora nulla di certo. Chiesa e campanile poi, nonostante siano entrambi gravemente pericolanti, sono solo puntellati: nessuno sa se e quando verranno abbattuti”.

Paolo Martinelli

Crede che la ricostruzione in Centro Italia sia più lenta e farraginosa che in Emilia? “Sì, credo sia sicuramente più

lenta poiché la presenza della catena appenninica implica maggiori difficoltà logistiche e di edificazione. E’ inoltre molto complesso organizzare

la ricostruzione, dal momento che in ogni comune ci sono pochissimi dipendenti a cui è affidata un’enorme mole di lavoro. E’ inconcepibile pen-

UNA BUONA COLAZIONE* DOPO GLI ESAMI LABORATORIO ANALISI

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Centro Monti della Laga è soltanto l’ultimo dei tanti progetti portati a termine: nelle Marche, ad Arquata del Tronto, abbiamo realizzato una sala polivalente, a oggi l’unica in tutto il comune, costituito da una quindicina di frazioni. Questo centro è il solo luogo in cui le persone si possono ritrovare per feste, eventi e incontri. Per quanto riguarda la provincia di Ascoli Piceno, abbiamo ricevuto richieste da parte della Protezione Civile dell’Emilia Romagna di seguire un altro progetto di ricostruzione di un centro sociale: anche quella è una delle poche sale pubbliche pronte e consegnate nel 2017”. Avete in serbo altri progetti? “Questi sei anni sono stati molto faticosi e credo sarà difficile cimentarsi ancora nella realizzazione di progetti tanto onerosi, tra i 300 e i 500mila euro. Al momento ci stiamo impegnando su altri fronti nel nostro territorio: dall’orto botanico al nido, dalla manutenzione di alcuni parchi pubblici ad attività culturali per la scuole, a corsi di Pronto Soccorso. Attività tese a rinsaldare rapporti e a rafforzare il tessuto sociale”. Martina Sartori

sare di ottenere dei risultati rilevanti in breve tempo”. Grande il vostro impegno ad Accumoli e non solo: a breve inaugurerà il Centro Monti della Laga. Perché avete deciso di finanziare un progetto di questo genere? “Il Centro Monti della Laga è già in utilizzo dai commercianti dallo scorso settembre; questa inaugurazione rappresenta semplicemente l’ufficializzazione dell’attività da parte della Regione Lazio. Insieme agli artigiani della Val di Non abbiamo creato una squadra vincente che ci ha consentito di realizzare una bella struttura, una delle tre costruite qui a Rovereto. Mettendo insieme le loro competenze e cercando di coinvolgere quanta più gente possibile sotto l’egida dell’associazione Insieme per ricostruire, abbiamo finalizzato la raccolta di fondi riuscendo così a realizzare strutture significative. Abbiamo deciso di essere i capofila in centro Italia perché abbiamo ricevuto tanta solidarietà dopo il sisma del 2012 e ci sembrava doveroso restituirla a nostra volta a persone nella medesima situazione, nonostante i 450 km che ci separano. Il

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Metacarpi - Adottare un approccio utile a risolvere i problemi, come conciliare maternità e lavoro, come imparare i segreti dell’altro attraverso la grafologia e, infine, come preparare gli antipasti di Natale: proseguono le giornate formative promosse da P&B Servizi e rivolte a imprenditori e professionisti

La persona è al centro della nostra azione “Da sempre siamo affascinate dalla gestione delle risorse umane e per questo – sottolineano le consulenti del lavoro Chiara Po e Claudia Bergamaschi di P&B Servizi – da vent’anni a questa parte abbiamo cercato di mettere al centro della nostra azione la persona. Ogni giorno forniamo supporto e consulenza alle aziende e ai professionisti e abbiamo quotidianamente occasione di constatare il dinamismo e la vitalità del nostro tessuto economico. Tuttavia, per restare sul mercato e crescere in un mondo in rapida trasformazione, siamo consapevoli di come occorra aggiornare competenze e punti di vista, per ottenere nuovi, imprescindibili strumenti e conoscenze da mettere al servizio del proprio lavoro. Da questa consapevolezza, e dal desiderio di contribuire fattivamente, sono nati gli incontri formativi di Metacarpi”. Dopo il successo dello scorso anno, da settembre a novembre, P&B Servizi propone altre cinque occasioni di crescita personale: problem solving con l’ingegnere nucleare nonché consulente di Toyota Andrea Righetti, conciliazione di maternità e lavoro con il pediatra Enrico Quattrini, self marketing e personal branding con la coach e naturopata Annalisa Ricchetti, gli antipasti di Natale con lo chef Fausto Lami e, infine, i segreti della Grafologia insieme alla docente Margherita Po Quattrini. Il primo appuntamento è venerdì 28 settembre, dalle 9 alle 13, presso la

Da sinistra Chiara Po, Annalisa Ricchetti, Claudia Bergamaschi ed Enrico Quattrini

sede di P&B Servizi, in via Zappiano 1/G, con il corso dedicato al Problem solving: “l’ingegner Righetti - spiega Chiara Po - aiuterà i partecipanti a superare problemi di varia natura nella vita personale così come in quella professionale, attraverso l’adozione di strumenti utili e pratici”. Di Mamme e Lavoro si discuterà invece giovedì 11 ottobre, dalle 10 alle 12, sempre in via Zappiano, insieme al pediatra Enrico Quattrini. “Uno dei problemi più frequenti tra le mamme che rientrano nel mondo del lavoro è il senso di colpa legato al non poter garantire ai figli una presenza continua. Le donne si sentono spesso divise tra realizzazione personale e responsabilità genitoriale. Molte di loro pensano di essere pessime

madri perché costrette ad abbandonare i propri figli. Un pensiero del tutto distorto spiega Quattrini - sul quale si può lavorare. Per le mamme sapere come funziona e cambia la mente del proprio bambino può rivelarsi estremamente utile per superare il senso di colpa e acquisire le strategie necessarie da mettere in atto per superare i momenti più difficili. Strumenti che possono essere tradotti in una sola parola: anticipazione. Prima di inserire il piccolo al nido o alla materna potrebbe essere utile portarlo più volte a vedere la struttura così come iniziare a cadenzare il ritmo della sua giornata sugli orari dell’asilo può rivelarsi efficace”. Oltre a insegnare alle madri come affrontare i vari incidenti di percorso che si

possono presentare dopo l’entrata al nido, il dottor Quattrini si concentrerà sul concetto di tempo: “pur avendo meno tempo a disposizione da dedicare al proprio figlio, ogni mamma può imparare ad attribuirgli maggior valore”. Si terrà invece il 25 ottobre, dalle 14.30 alle 18.30, il corso di Grafologia, materia dai molteplici ambiti di applicazione: dall’orientamento scolastico e professionale alla selezione del personale, alle perizie grafiche anche in ambito giudiziario. Giovedì 8 novembre, dalle 14 alle 18, spazio a Self marketing e Personal branding con la coach umanista Annalisa Ricchetti. Un incontro per presentare le tecniche per potenziare l’immagine e la visibilità del proprio brand

attraverso la comunicazione e le relazioni, in un’epoca in cui la qualità del prodotto e del servizio non bastano più. “Al giorno d’oggi un bel sito e un logo efficace non sono più sufficienti, per farsi scegliere occorre portare se stessi. Il proprio talento. Per farlo occorre prendere coscienza delle proprie potenzialità così come dei propri limiti. Per essere felici e realizzati occorre cambiare, rispettando i propri valori. Ognuno deve cercare di costruire il suo brand assecondando la propria natura. Durante il corso faremo esercizi pratici per imparare a mettere a frutto la storia personale e l’unicità di ciascuno”, ha spiegato la coach. Giovedì 29 novembre, dalle 18 alle 21, lo chef Fausto Lami spalancherà le porte della sua cucina, presso la sede di Porta

in tavola, al civico 249 di via Roma, a Soliera, e insegnerà tutti i trucchi per preparare squisiti Antipasti di Natale. “Cosa c’entra un corso di cucina con la vita aziendale? Nulla, perlomeno apparentemente. In realtà - sorride Claudia Bergamaschi, grande appassionata di cucina - una delle difficoltà maggiori rilevate tra colleghi è la mancata collaborazione. Durante un corso di cucina, persone che non si conoscono, lavorano insieme, gomito a gomito, per ottenere un buon risultato. Un modo davvero piacevole e istruttivo per imparare a collaborare in modo proficuo e fattivo”. Per iscrizioni e informazioni è possibile chiamare lo 059.645389 o scrivere a info@ metacarpi.it. Jessica Bianchi

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mercoledì 19 settembre 2018

anno XIX - n. 32

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Giunta da Shanghai a Soliera a soli 8 anni, la ventenne Shao Bingqing si è guadagnata il titolo di Assistant Restaurant & Bar Manager dopo aver frequentato il Corso Superiore di Sala, Bar e Sommellerie presso ALMA, la prestigiosa scuola internazionale di cucina fondata dal maestro Gualtiero Marchesi a Parma. Giudicata la più meritevole della sua classe, insieme al compagno Sandro Mezzapelle, per Shao il futuro appare come una brillante promessa. “Oggi - racconta - ho le idee più chiare, ma in passato non sapevo davvero a quali studi dedicarmi. Prima di approdare alla Scuola Alberghiera di Carpi ho cambiato ben tre istituti. Non avevo idea di cosa sarei voluta diventare da grande. Poi, però, col trascorrere del tempo, mi sono appassionata al mestiere e ho compreso che la sala sarebbe diventato l’ambiente nel quale avrei voluto lavorare”. Una volta terminato il Nazareno, prosegue Shao, “mi sono resa conto che quanto appreso non mi bastava. Desideravo fare un ulteriore passo avanti, approfondire gli studi… Alma era perfetta, non avrei potuto aspirare a nulla di meglio. Inizialmente la mia famiglia non aveva compreso il valore di questa scuola ma si è dovuta ricredere soprattutto dopo lo stage della durata di tre mesi che ho avuto l’onore di compiere a Vonnas, in Francia, presso il Ristorante tre stelle Michelin Georges Blanc”. Meta imprescindibile per

Giudicata la più meritevole della suo corso ad Alma, la prestigiosa scuola internazionale di cucina fondata dal maestro Marchesi, la ventenne Shao Bingqing, solierese d’adozione, ha le idee chiare: “dall’anno prossimo andrò a lavorare in un ristorante di cucina italiana a Shanghai ma il mio sogno è quello di riuscire, in futuro ad aprirne uno tutto mio”.

Da Shanghai alla Corte di Gualtiero Marchesi ogni gourmet, nonché vera e propria mecca per gli amanti della cucina francese, questo ristorante, dove lumache, foie gras, rane, gâteau Bressan e il leggendario Pollo di Bresse alla crema sfiorano la perfezione, Shao ha avuto la possibilità di affiancare maître considerati tra i migliori maestri al mondo nell’arte dell’accoglienza. “L’impatto è stato molto difficile dal momento che, non parlando francese ma inglese, in un primo momento venivo perlopiù ignorata. Nessuno mi rispondeva. Col tempo però, quando chi avevo accanto si è reso conto che sapevo lavorare e avevo

Shao Bingqing

voglia di imparare, le cose sono nettamente migliorate. Rapportarmi col personale di una struttura tanto complessa è stato davvero istruttivo”. Ma qual è il segreto per diventare un perfetto addetto di sala? “Ad Alma ho compreso che classe, stile e portamento sono i tre requisiti principali che deve possedere chiunque voglia cimentarsi in questo mestiere. Accanto a eleganza e professionalità però, credo che il rispetto del cliente sia fondamentale. Amo relazionarmi con i clienti, comunicare con loro, senza esprimere mai alcun giudizio. Un loro sorriso di soddisfazione è per me fonte di grande gratificazione. Credo di essere davvero fatta per stare in sala”. Il futuro è ancora tutto da costruire ma sognare non costa nulla: “dall’anno prossimo andrò a lavorare in un ristorante di cucina italiana a Shanghai ma - sorride Shao - il mio sogno è quello di riuscire, in futuro ad aprirne uno tutto mio in Italia o all’estero”. Jessica Bianchi

“Ad Alma ho compreso che classe, stile e portamento sono i tre requisiti principali che deve possedere chiunque voglia cimentarsi in questo mestiere. Accanto a eleganza e professionalità però credo che il rispetto del cliente sia fondamentale. Amo relazionarmi con i clienti, comunicare con loro, senza esprimere mai alcun giudizio. Un loro sorriso di soddisfazione è per me fonte di grande gratificazione. Credo di essere davvero fatta per stare in sala”.

Visual Chef

Tra i piatti più gustosi della nostra tradizione gastronomica, sua maestà la lasagna sarà la protagonista, domenica 23 settembre, in Piazzale Re Astolfo

La lasagna della solidarietà

di Gabriella Gasparini

Torta di pane vecchio Ingredienti per 6/8 persone: 200 grammi di pane vecchio 200 grammi di amaretti 200 grammi di cioccolato fondente 200 grammi di panna liquida 200 grammi di zucchero bianco 2 cucchiai di zucchero di canna 3 uova 16 grammi di lievito per dolci Preparazione: In un mixer tritate insieme il pane e gli amaretti. A parte sminuzzate grossolanamente il cioccolato fondente e in seguito unite tutti gli ingredienti in una ciotola. In un’altra terrina sbattete le uova con lo zucchero bianco sino a ottenere un composto spumoso. Unire a quest’ultimo composto gli ingredienti sminuzzati, la

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panna non montata e il lievito per dolci e mescolate per amalgamare tutto. Infine, versate il composto in una tortiera, polverizzate con zucchero di canna e infornate a 180° per circa 35/40 minuti.

A cottura ultimata tagliate la torta a quadrotti e servitela da sola o con del mascarpone. Questa torta è ottima sia a colazione insieme al caffè che a fine pasto con un liquore dolce.

Tra i piatti più gustosi della nostra tradizione gastronomica, sua maestà la lasagna sarà la protagonista, domenica 23 settembre, alle 12,30, in Piazzale Re Astolfo. Torna, infatti, per il secondo anno consecutivo La lasagna alla sagra, manifestazione patrocinata dal Comune di Carpi e organizzata da Avis e Aido e nata per autofinanziare le numerose attività messe in campo dalle due associazioni carpigiane in favore della collettività. Il goloso primo piatto, preparato dalle amorevoli mani dei volontari del Centro di

promozione sociale Loris Guerzoni, verrà servito ai commensali, comodamente seduti sotto la tecnostruttura allestita all’ombra della Sagra, dai volontari di Avis e Aido. Il menù prevede un antipasto a buffet, un bis di lasagne, bensone, acqua, vino e caffè (adulti: 16 euro; bambini fino a dieci anni: 10 euro; bimbi fino a 3 anni gratis; asporto: 5 euro a porzione) ed è necessaria la prenotazione al numero 059.650303. Per i più piccini il Comitato di Carpi della Croce Rossa organizzerà giochi e truccabimbi.

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Da 20 anni l’Università Libera Età Natalia Ginzburg, grazie alla collaborazione di vari soggetti, in primis Comune di Carpi e Fondazione CR Carpi, promuove la diffusione culturale e favorisce la socializzazione tra persone, realizzando la rassegna cinematografica Pomeriggio al Cinema. Un’iniziativa che riscontra ogni anno importanti risultati richiamando un significativo numero di abbonati e spettatori, ma anche un costante successo in termini di gradimento e di apprezzamento da parte dei fruitori e dei soggetti protagonisti della vita sociale e culturale della città. L’Università Ginzburg, riproponendo una selezione dei film più interessanti della stagione precedente, oltre a consentire a chi li ha perduti di recuperarli, offre, svolgendosi le proiezioni al pomeriggio, un’opportunità di socializzazione a chi la Punti di luce dorata squarciano il buio della sala e tracciano sullo schermo un reticolo tridimensionale sul quale compaiono decine di schermi coi fotogrammi dei film presentati alla Mostra dal 1932 a oggi: è la sigla, bellissima, che accompagnerà ogni proiezione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica giunta alla sua settantacinquesima edizione, celebrata anche da una mostra fotografica nelle sale del mitico Hotel Des Bains, riaperte appositamente. Ed è una forte emozione ripercorrere attraverso le immagini tante pagine di storia del cinema camminando in ambienti così evocativi e di viscontiana memoria. Immergendosi poi nella lunga serie di proiezioni avvertiamo subito che qualcosa è cambiato. I film presentati hanno spesso una durata insolita, oltre le due ore, a volte anche intorno ai 180 minuti. E’ il risultato di produzioni che nascono sotto la nuova stella dei giganti dello streaming: allontanate da Cannes, approdano al Lido e figurano in concorso al pari dei titoli nati e realizzati per il grande schermo. Ancora non possiamo dire se sia un progresso, ma così va il mondo e convivere diventa una necessità. Il livello di queste produzioni è comunque certamente all’altezza di un festival che, sin dalla denominazione, cerca non il film ma l’arte cinematografica. E non è quindi uno scandalo se il vincitore assoluto è targato Netflix, anche se le polemiche sollevate da gestori delle sale d’Essai, dagli autori dell’Anac e da altri esercenti cinematografici, non sono prive di qualche buona ragione, perché se il cinema approda direttamente in Tv o su un dispositivo informatico, esclude una fetta importante di pubblico e danneggia un’industria già piuttosto sofferente. Ma parliamo di cinema, anzi di film, e aderiamo incondizionatamente al verdetto della Giuria che

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Per i 20 anni della rassegna Pomeriggio al cinema l’Università Libera Età Natalia Ginzburg regala alla città un evento straordinario: una Maratona con quattro grandi classici della storia del cinema visibili, dopo anni, su grande schermo. L’appuntamento gratuito è il 26 settembre allo Space City

Grande cinema protagonista

sera preferisce stare a casa, vivendo momenti di condivisione dedicati alla cultura e

all’arte presenti nel cinema. Una rassegna, questa, che si è ritagliata, in questi 20 anni,

una valenza di promozione sociale e culturale che la comunità carpigiana riconosce e considera un patrimonio di tutti, una ricchezza della città intera. Dal momento che nell’autunno 2018 verrà programmata la 20esima edizione di Pomeriggio al Cinema, anche grazie alla preziosa collaborazione con il multisala Space

City, l’Università Ginzburg farà un regalo speciale alla città. L’evento, Il grande cinema su grande schermo, si svolgerà il 26 settembre, dalle 15 alle 23 circa. Si tratterà di una vera festa del cinema, con una Maratona che per circa dieci ore proporrà, consecutivamente, quattro grandi classici del cinema riproposti sul grande schermo, quello per il quale i grandi registi, loro autori, li hanno pensati e realizzati. Dopo un’attenta ricerca effettuata in collaborazione con la Cineteca di Bologna, i film scelti, in successione, sono: Amarcord di Federico Fellini, Manhattan di Woody Allen, La febbre del sabato sera di John Badham e Novecento

tutto sulLa 75esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia

Lampi sul Messico ha premiato con il Leone d’oro il migliore in concorso. Il regista messicano Alfonso Cuaron (in foto) firma il suo Amarcord privo di nostalgia ma ricco di appassionati ricordi autobiografici. Il racconto è ambientato nel quartiere di Città del Messico denominato Roma (da qui il titolo) e inizia con una inquadratura perpendicolare dall’alto di un pavimento di vecchie mattonelle sul quale scivola l’acqua di qualcuno che sta lavando il pavimento. Si può già pensare a qualcosa che dev’essere pulito, ma anche a qualcosa che resiste all’azione di quell’acqua: è il ricordo, la memoria di un passato nel quale l’autore è cresciuto. Ed è cresciuto o, meglio, allevato, da figure femminili: la madre e soprattutto la balia, una donna india. La storia procede inseguendo la vita di queste donne e dei bambini che abitano la casa. Storia che risente inevitabilmente di ciò che accade nel mondo di fuori. Così la macrostoria del Messico, quella della miseria, della povertà, dell’ingiustizia, della protesta studentesca dei primi Anni ’70, repressa nel sangue dagli squadroni della morte, addestrati e armati dalla Cia, irrompe a turbare il nostro sguardo e la vita delle persone. Cuaron fotografa il tutto in bianco e nero, luce perfetta che restituisce verità; organizza efficaci piano-sequenza che guidano lo spettatore nelle vicende travagliate dei personaggi e costruisce un affresco interessante che incanta e ammalia, annullando la durata del racconto. Messico e nuvole cantava Jannacci con ironia e divertimento; Cuaron ci racconta quel Messico e quelle nuvole per scoprirne l’intima natura, la reale consistenza, e non è poco se è un film a permettercelo. La Giuria assegna il

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suo Gran Premio a Yorgos Lanthimos, regista greco della produzione anglo irlandese americana La favorita. Siamo in Inghilterra a inizio secolo XVIII. E’ in corso la guerra con la Francia ma a corte ci si diverte ancora con la corsa delle anatre e si continua a banchettare spudoratamente. La regina Anna, sofferente di gotta, non si cura del potere e lascia le redini del governo all’amica Lady Sarah, ma arriva a corte la nuova cameriera Abigail che presto subentrerà nelle grazie (e nel letto) della regina. Racconto preciso e puntuale con un occhio, ma anche tutti e due, alla lezione del Kubrick di Barry Lyndon. La fotografia, infatti, ricerca quella luce particolare di un’epoca illuminata solo dalle candele. Tecnicamente il film rivela tutta la sua spettacolarità, grazie anche a un trio di attrici eccelse: Emma Stone (Coppa Volpi 2016 per La La Land), nei panni di Abigail, Rachel Weisz nel ruolo dell’intrigante cortigiana Lady Sarah

e Olivia Colman vincitrice della Coppa Volpi quale migliore interprete femminile impersonando una regina Anna dal carattere volubile e comportamento instabile. Il regista intende mostrarci le analogie tra il passato e il presente dove, aldilà delle conquiste tecnologiche e di civiltà, il comportamento umano, gli intrighi di palazzo e le lotte di potere, restano gli stessi. Leone d’Argento al francese Jacques Audiard e al suo western girato in Spagna e Romania: The Sisters brothers (tratto da un romanzo di Patrick DeWitt). I fratelli in questione, due killer, Eli (John C. Reilly) e Charlie (Joaquim Phoenix), su ordine del Commodoro inseguono dall’Oregon alla California per ucciderlo, Hermann Warm (Riz Ahmed) un mite uomo costretto alla fuga. Ma tra gli inseguitori c’è anche Morris (Jake Gyllenhaal), un cercatore d’oro, perché Warm ha inventato un fluido che versato nell’acqua permette di visualizzare le pepite d’oro. Quel-

la di Warm non è proprio una febbre dell’oro, lui è mosso dal bizzarro progetto di costruire un’utopica comunità a Dallas, gli inseguitori invece sono molto più venali. Il viaggio, che assume anche una valenza iniziatica, rivela il particolare legame dei fratelli, uno con pochi scrupoli e l’altro alla ricerca di una vita normale. Il film alterna e mescola comico e drammatico in un incerto equilibrio, favorendo quell’ambiguità propria anche dei legami che si srotolano tra i vari personaggi, non solo tra i fratelli. Azzardato che una regia un po’ approssimativa sia stata premiata. Altrettanto controverso, a mio parere, il Gran premio assegnato a The nightingale, un altro “western” australiano che ha suscitato non poche polemiche. La storia è quella di una donna, galeotta irlandese, vittima della violenza di un ufficiale inglese che le massacra la famiglia. Quando lui viene trasferito lei lo insegue con l’aiuto di un ragazzo indigeno che le fa da

(atto I) di Bernardo Bertolucci. L’appuntamento di mercoledì 26 settembre vuol essere una festa per tutti gli amanti del cinema, dell’arte e della cultura: un vero e proprio evento cittadino, a ingresso gratuito, al quale tutti sono invitati. Per l’Università Ginzburg, la maratona costituirà anche l’inaugurazione del proprio anno accademico 2018/2019 e per questo motivo ai presenti all’iniziativa verrà consegnato un piccolo omaggio. Nel corso dell’intero evento, dalle 15 in poi, sarà aperto un punto informativo dove sarà disponibile materiale informativo sulla rassegna Pomeriggio al cinema e ci si potrà iscrivere e abbonare. guida. Viaggio attraverso la Tasmania selvaggia e inospitale che il giovane aborigeno frequenta con naturalezza. La regista Jennifer Kent sceglie l’horror come stile narrativo e non risparmia sangue, inquadrature e situazioni difficilmente sopportabili. Sullo stesso tema ricordo un bellissimo film australiano del 2002 visto proprio a Venezia: The tracker di Rolf de Heer. Anche quello era un viaggio, durante il quale accadevano fatti violentissimi, ma il regista li occultava sostituendoli con quadri pittorici, alla maniera dei vecchi cantastorie, che narravano di fatti eclatanti servendosi appunto di tele dipinte. Ora l’horror applicato a storie di colonialismo e razzismo rischia di mettere in secondo piano non solo la denuncia, ma l’atrocità stessa della violenza di tali comportamenti ed eventi storici, inaccettabili di per sé e non perché così cruenti. Sorge il dubbio che il premio sia stato assegnato per “rimediare” alla polemica sorta sulla solitaria presenza in concorso di una regista donna e alle offese da lei ricevute al termine della proiezione riservata alla stampa. Giusto invece premiare come miglior esordiente l’aborigeno Bajkal Ganambarr: volto perfetto, pochissime parole, sguardo lungimirante e performance di rilievo. Meritatissima anche la Coppa Volpi, quale miglior attore, a Willem Dafoe per lo stupendo Van Gogh di At eternity’s gate. Con una scelta indubbiamente originale il regista Julian Schnabel, pittore egli stesso, mette in scena episodi ispirati a eventi ritenuti veritieri della vita di Van Gogh e altri completamente inventati, tutti fotografati con la luce e i colori dei suoi dipinti. Perché a suo parere “l’unico modo di descrivere un’opera d’arte è fare un’opera d’arte”. Visto il risultato, come dargli torto. Ivan Andreoli

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Il nuovo presidente del Rotary Club di Carpi, Andrea Decaroli, ha inaugurato la propria annata alla guida del sodalizio organizzando una conferenza su un tema ‘caldo’ e di particolare attualità: lo stato di salute dell’euro, la politica monetaria della Bce, l’evoluzione e le dinamiche dei tassi di interesse e i rischi del mercato dei cambi. E per farlo ha invitato il dottor Carlo Mariani (in foto), analista economico, specializzato nell’analisi dei mercati valutari, già responsabile finanziario del Gruppo editoriale Panini di Modena negli Anni ’80 e attualmente consulente per l’istituto di credito danese Saxo Bank. Mariani, nella sua relazione ai soci del Rotary, presente anche la presidente del Rotaract, Rebecca Bernabei, In occasione del 220esimo anniversario della nascita di Ciro Menotti, il Circolo Arci Ciro Menotti di Migliarina, (paese natale di Menotti), ha promosso uno spettacolo volto a celebrare la figura dell’illustre patriota, nonché precursore del Risorgimento. Ciro Menotti, figura di rivoluzionario impavido e di eroe romantico, è considerato un precursore non solo dei moti del 1831 ma anche dell’intero Risorgimento, tanto che Giuseppe Garibaldi ne usò il cognome per chiamare il proprio primogenito. Per celebrarne la memoria e trasmettere alle nuove generazioni gli ideali di unità, autodeterminazione e indipendenza nazionale espressi nell’epopea risorgimentale, è nato lo spettacolo teatrale La Capitale dei Sogni, liberamente tratto dall’omonimo libro di Roberto Vaccari. Scritto e diretto dal regista, attore e drammaturgo carpigiano Luca Ghelfi, il dramma, portato in scena da La Piccolissima Compagnia Teatrale professionistica Monoval e dal Conservatorio Vecchi – Tonelli di Carpi, sarà protagonista sabato 22 settembre, alle 21,30, presso il Nel suo ultimo thriller Le spose sepolte, la scrittrice bolognese Marilù Oliva rende giustizia alle donne vittime di violenza e alla sofferenza dei loro familiari, in particolare dei figli, ispirandosi ad alcuni dei più noti casi di femminicidio italiani degli ultimi anni. La trama del libro corre su due binari che finiscono per incrociarsi: da un lato, nel passato, il racconto in prima persona di una bambina che vive un’esperienza terribile e traumatica, dall’altro, le indagini al presente dell’ispettore Micol Medici su alcuni casi di omicidio di uomini, in diverse zone dell’Italia, rei di

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L’Angolo di Cesare Pradella

Aimag Notizie

Un eccesso di zelo

“Dopo Draghi il valore dell’euro salirà” “Oggi l’euro è sopravvalutato rispetto al dollaro americano – ha aggiunto – perché considerata moneta forte e il suo valore è destinato a salire ancora, anche dopo il termine della presidenza Draghi alla Bce e questo andrà a scapito dell’export dei paesi produttori europei, come l’Italia, nei confronti degli altri mercati mondiali come Usa, Asia e

ha più volte ribadito come le banche centrali intervengano con misure fiscali sui mercati nazionali quando il tasso di cambio supera certi valori. Tasso che rappresenta un’arma in mano alla Banca centrale europea per regolarne dinamiche e andamenti. Il relatore ha poi annunciato che, nel corso del prossimo anno, la Bce porterà quasi sicuramente il tasso al 2 per cento.

Africa”. Mariani si è detto tuttavia ottimista sulla situazione economico-finanziaria italiana perché il Paese ha una buona bilancia dei pagamenti e un risparmio consolidato. Dopo aver illustrato le variazioni e le evoluzioni del mercato dei cambi e il rapporto tra valore dell’euro e le altre valute mondiali, Mariani ha risposto alle domande e ai quesiti stati posti dai soci imprenditori e dai manager aziendali presenti.

Siamo certi, conoscendone la modestia, che il fatto di essere comparso per ben sette volte in foto in appena 16 pagine sull’ultimo numero di Aimag Notizie, abbia messo in imbarazzo per primo il sindaco di Carpi Alberto Bellelli: probabilmente non ha sollecitato questa pubblicità sopra le righe, questa sovraesposizione di immagine. Un infortunio redazionale dunque per un eccesso di zelo politico che si è trasformato in boomerang e che ha certamente danneggiato la sua immagine pubblica. C.P

La Capitale dei Sogni è il titolo dello spettacolo che La Piccolissima Compagnia Teatrale professionistica Monoval, unitamente ai musicisti del Conservatorio Vecchi – Tonelli di Carpi metterà in scena sabato 22 settembre, alle 21,30, presso il Cortile della Pieve. Firmato dal regista, attore e drammaturgo Luca Ghelfi, l’adattamento è tratto dall’omonimo libro di Roberto Vaccari

Gli ultimi giorni di Ciro Menotti Luca Ghelfi

Scheda Drammaturgia di Giacomo Càrson e Luca Ghelfi Con: Giacomo Càrson, Francesco David Clemente, Marco Morellini, Dario D’Incerti, Delia Arena Musiche Composte da Nicola Ortodossi Eseguite dal vivo da: Paola Brani e Andrea Grossi e dagli agli allievi del Conservatorio Vecchi – Tonelli di Modena, Maria Carla Zelocchi, Nicolò Unia, Vittorio Zelocchi Luci di Amedeo Secondo Mucchi Allestimento scenico e regia di Luca Ghelfi

protagonista è il suo difensore, Francesco Ricci, interpretato dall’attore Francesco David

Cortile della Pieve. “Lo spettacolo si divide sostanzialmente in due quadri: nel primo, Ciro Menotti (ndr interpretato dal giovane attore milanese Giacomo Càrson, ex

allievo della Scuola di Teatro di Quelli di Grock di Milano e scelto da Ghelfi per la sua somiglianza a Menotti) racconta i suoi ultimi giorni fino al carcere; mentre nel secondo il

I libri da non perdere Le spose sepolte Di Marilù Oliva aver tolto a loro volta la vita a mogli e compagne, ma rimasti impuniti per insufficienza di prove. La storia è ambientata a Monterocca, cittadina di fantasia dell’Appennino emiliano dove al potere ci sono le donne: una sorta di esperimento di genere, politico e

imprenditoriale, che fa riflettere, senza pedanteria, anche sul dislivello occupazionale e retributivo tra uomini e donne che fatica tutt’oggi a colmarsi. E’ da questa Città delle Donne che sembra provenire il killer giustiziere. Nel romanzo vengono presentate le abitanti di

Clemente ex allievo della Scuola di Teatro Colli di Bologna. A lui spetta il compito di

Giacomo Càrson Monterocca: donne molto diverse tra loro, ciascuna coi propri pregi e difetti. Ma ci sono anche gli uomini: alcuni sono complici felici del successo femminile, mentre altri mal tollerano la situazione. E poi c’è l’investigatrice Micol Medici: un personaggio che convince per il suo essere “normale”, lontana dagli stereotipi di donne in carriera perfette e infallibili che devono farsi avanti in un am-

illustrare al pubblico i disperati tentativi per tentare di salvare la vita al suo assistito nel corso di un processo che condurrà Menotti alla forca. La messa in scena - spiega nelle note di regia, Ghelfi - è l’esaltazione, la declamazione della vicenda umana di un giovane di 20 anni; un Menotti che, pur consapevole della sua fine e di dover lasciare i propri cari, rimane saldo nel difendere le sue idee di libertà e unità. In scena non si consuma la lotta tra eroe e oppressore quanto il conflitto dell’individuo con se stesso”. In scena anche l’attore Marco Morellini, ex allievo di Ernesto Calindri presso la prestigiosa e antica Accademia dei Filodrammatici di Milano, che incarna il personaggio del Duca e un imperdibile cammeo interpretato dal critico cinematografico carpigiano Dario D’Incerti. In caso di maltempo lo spettacolo si terrà all’Auditorium Loria. biente dominato dagli uomini. Quello che realizza Marilù Oliva non è un manifesto del femminismo né, tantomeno, un’opera di denuncia. Il suo è piuttosto un noir che sensibilizza e scuote, soprattutto grazie alla forza della narrazione in prima persona, quella con cui si apre il romanzo, e che regala pagine forti e toccanti. Il mondo chiede giustizia per le spose e le madri scomparse e a Monterocca c’è chi ha deciso di farsela da sé, trascinando il lettore in un turbine di accadimenti e colpi di scena in cui il confine tra giusto e sbagliato diviene sempre più labile. Chiara Sorrentino

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Tre giorni con i maestri del pensiero per indagare i significati e le sfaccettature di Verità. Da venerdì 14 a domenica 16 settembre a oggi questo tema ha fatto riflettere Modena, Carpi e Sassuolo e le loro piazze piene di giovani, studenti, stranieri e cittadini di ogni età. “L’edizione 2019 del festival (in programma dal 13 al 15 settembre) sarà dedicata a Persona, una categoria di lunga durata della cultura europea, fondamento dell’autonomia individuale e dei diritti umani. Sempre immersa in una rete di reciprocità, alla persona si riconduce il principio di dignità, sia nel campo sociale e politico (come per esempio nel caso del lavoro), sia nelle questioni bioetiche di inizio e fine vita. Si indagherà anche il modo in cui l’essere persone passi attraverso il riconoscimento e la messa in scena Spesso si tende a considerare la tortura come una pratica relegata in tempi passati, in un Medioevo oscuro, oppure a latitudini diverse da quelle dei moderni Paesi occidentali. Ma questa è, nel migliore dei casi, un’illusione: da Guantanamo al carcere iracheno di Abu Ghraib, dalla caserma di Bolzaneto a Genova alla morte di Stefano Cucchi, da Giulio Regeni a Federico Aldrovandi, le cronache degli ultimi anni ci riportano un messaggio chiaro: la tortura è ancora tra noi. A esaminarne la genesi e la fenomenologia è stata Donatella De Cesare, docente di Filosofia teoretica presso l’Università La Sapienza e tra le più importanti filosofe italiane. Il concetto di tortura è saldamente connesso a quello di potere, a sua volta legato a quello di verità: questa, per così dire, la genealogia che conduce, nell’analisi di De Cesare, dalla convinzione che la verità sia qualcosa che si può possedere, e il cui possesso fornisce potere, fino alle stanze della tortura. “Le scienze matematiche ci restituiscono un concetto di verità intesa come saldo possesso e scoperta, con

Piazze gremite e alta partecipazione alle centinaia di appuntamenti proposti dal festivalfilosofia

Persona sarà il tema della prossima edizione di festivalfilosofia del sé, in cui si esprime la soggettività di ciascuno”, ha sottolineato Daniele Francesconi, direttore del Festival. “Come sempre – gli ha fatto eco Remo Bodei, presidente del Comitato scientifico del Consorzio per il festivalfilosofia - il nuovo tema consente di affrontare molteplici nodi di riflessione. Il concetto di persona è una piattaforma che regge l’umano, dall’aspetto biologico ai suoi diritti, partendo dalla stessa costituzione”. Arrivederci al prossimo anno.

Donatella De Cesare

La tortura è tra noi

una realtà data cui il linguaggio, se vero, aderisce. Ma sarà Nietzsche a rovesciare tale concetto, capovolgendolo: è la lingua, ogni lingua, a fornire una prospettiva sul mondo, scegliendo di evidenziare e portare alla luce alcuni elementi piuttosto che altri. Per questo si deve tener presente come la verità non possa intendersi come un possesso permanente, né assoluto, né definitivo”. Ma è proprio la concezione di verità che invece la considera

come qualcosa da afferrare a poter rendere possibile il sistema della tortura: “etimologicamente, inquisire significa ‘cercare dentro’, ed è questo che l’inquisitore, o il carnefice, cercano, ovvero una verità che sia custodita dal torturato al proprio interno. L’Inquisizione si configura dunque come una tecnica di apertura e rovesciamento, anche fisico, attraverso l’aggressione della carne del soggetto. D’altra parte, se ci riflettiamo, non è un caso che si utilizzi il termine ‘sviscerare’, letteral-

mente cavare le viscere, per indicare l’esame approfondito di una questione”. Tuttavia, anche quando viene confessata, la verità del torturato viene sempre ritenuta incompleta. “C’è sempre qualcosa di ulteriore che viene tenuto nascosto. Ma allora si comprende come il fine ultimo della tortura non sia il reperimento della verità, sulla cui efficacia avevano espresso seri dubbi già Socrate, Platone e Agostino, sebbene questa argomentazione serva a sgravare il carnefice delle sue

responsabilità. Non può servire a questo, perché la tortura, oltre a non essere affidabile come strumento di reperimento della verità, svuota il linguaggio, sia quello del torturato, ridotto a mera carne gemente, che del carnefice, le cui parole vogliono terrorizzare, sottomettere, colpire. Tuttavia la tortura non serve neppure per uccidere, perché la morte del soggetto significa il fallimento del carnefice, il cui compito è invece quello di prolungarne il più possibile l’agonia. Nella tortura emerge il legame indissolubile tra possesso e potere. Il carnefice vuole ridurre l’altro a sola carne, in totale balia dei suoi atti, per provare un senso di illimitato potere. Ma questo risultato è il prodotto degli effetti devastanti di una concezione della ricerca della verità non come ricerca dialogica da compiere insieme, ma come possesso da strappare all’altro”. Ed è tale brama di possesso di verità che si fa desiderio di possedere il potere, a trasformare un uomo in un essere gemente: oggetto possedibile, su cui esercitare un illimitato potere. Marcello Marchesini

Marcello Flores

L’arma contro i Negazionismi? La cultura! “Negazione, revisione, rimozione: attorno a questi termini si svolgono da anni, in tutto il mondo, history wars, guerre di interpretazione su eventi drammatici e luttuosi, che non riguardano solo gli storici ma, spesso, governi e Stati, popoli e minoranze, vittime e carnefici. All’interno della memoria pubblica la questione del negazionismo ha acquistato, con gli anni, sempre più spazio. La conoscenza storica è stata spesso manipolata, travisata, riabilitando o condannando per interessi politici, ideologici, statali”. Nella conferenza Negazionismi: una mappa globale, lo storico Marcello Flores ha più volte ribadito come il negazionismo, “tema che irrita fortemente gli storici”, si situi “in una realtà in cui, spesso, il peso della memoria è maggiore di quello della storia”. Una presenza, quella del testimone, “che ha comportato, spesso, un rifiuto della verità fattuale”. Di negazionismo in senso stretto, ossia di storici che negano realtà assodate e riconosciute da tutti, Flores cita il caso della Shoah, “venuto alla ribalta negli Anni Settanta e poi amplificato negli Anni Novanta: dall’ex deportato politico a Buchenwald, Paul Rassinier, a Robert Faurisson, a David Irving. Per loro i campi di sterminio, le camere a gas e l’uccisione di sei milioni di ebrei costituirebbero una menzogna. Una leggenda”. Ma di negazionismi si può – e si deve – parlare al plurale poiché sono in tanti a “negare che un fatto sia accaduto così come altri rifiutano la definizione di genocidio per quel fatto”. Flores traccia poi una mappa globale dei negazionismi più diffusi: dal genocidio degli armeni a opera della Turchia iniziato nel 1915 al massacro di Nanchino perpetrato dall’esercito giapponese nel 1937. E, ancora, “la carestia in Ucraina nel 1932-33 che causò la morte di almeno 5 milioni di persone in seguito a direttive politiche del regime staliniano per piegare l’opposizione 18

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contadina alla collettivizzazione e la ripresa di movimenti nazionalistici. La rivendicazione dell’Holodomor (l’uccisione per fame) come genocidio o crimine contro l’umanità è ormai largamente accettata, ma vi sono ancora forti resistenze a riconoscerlo — e ad ammetterne la matrice politica — soprattutto in Russia”. L’elenco è lungo: dalle vittime del comunismo nel sistema del Gulag all’uso del gas da parte dell’aviazione italiana in Etiopia durante la colonizzazione. Dal genocidio in Cambogia a opera del regime dei Khmer Rossi al massacro di Piazza Tienanmen, peraltro ancora negato dal Governo Cinese, da quello dei Tutsi in Ruanda a quello dei palestinesi negli Anni Ottanta durante la formazione dello stato d’Israele. Ai negazionismi di Stato se ne somma poi uno di tutt’altra natura: la rimozione. “Crimini messi sotto silenzio, nascosti per anni, per vergogna. Un esempio? Le donne di conforto coreane schiavizzate dai soldati giapponesi per soddisfare i propri appetiti sessuali”. Contro le negazioni più eclatanti, “ovvero l’allunaggio e l’attacco alle torri gemelle a New York”, prosegue Marcello Flores, così come le invenzioni storiche più famose, “basti pensare ai falsi diari di Mussolini per citare un caso tutto italiano”, l’unica arma a disposizione è la cultura, non una punizione prevista per Legge. “Punire non serve a nulla, anzi può essere controproducente perché richiama l’attenzione, crea delle vittime della libertà d’espressione proprio tra chi offende l’espressione e l’informazione, perché fa credere che misure giuridiche possano sopperire all’educazione. Contro il negazionismo possono valere solo l’educazione, la creazione di coscienza, l’elevamento del livello di conoscenza medio sia da un punto di vista storico che morale”. Jessica Bianchi

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Una democrazia critica: questa la tipologia di regime che Gustavo Zagrebelsky ha proposto alla platea del Festival Filosofia. “Penso che si debba esercitare il dubbio come forma massima di ricerca della verità e questa forma di democrazia è proprio quella che fa del dubbio la propria forza, senza cedere, da un lato, al cinismo di chi non crede più in nulla, e per questo si disinteressa, né, dall’altro, alla certezza granitica dei dogmatici, dominati fanaticamente da un’unica idea e convinti di possedere la verità”. Da anni il giurista italiano e presidente emerito della Corte costituzionale porta avanti, nei suoi testi e negli interventi pubblici, una visione animata dal convincimento che la strada per uscire dalle secche di populismi ed estremismi passi per il dialogo e il confronto rispettoso delle idee dell’altro. “Il dubbio – ha spiegato non è affatto in contraddizione con la verità; potremmo anzi dire che, alla

Gustavo Zagrebelsky

Il dubbio come ricerca della verità

verità, è un omaggio. Soltanto chi crede nella ricerca incessante, mai conclusa, della verità, può permettersi di dubitare. Non ha dubbi chi pensa che le cose umane siano totalmente inafferrabili, né chi è convinto di detenere la verità come un possesso raggiunto una volta per tutte”. Dubbio

che, in questa visione, è la consapevolezza del carattere mai pienamente corretto della conoscenza. Invece di un’idea di vero inteso in senso assoluto, Zagrebelsy contrappone un pensiero della possibilità, una ricerca critica del meglio. “Trovare la verità è impossibile, ma ricercarla non è insensato”. Questa concezione di democrazia porta con sé delle conseguenze che riguardano tutti, a partire dagli uomini di legge: “a noi giuristi piace pensare che il Diritto sia semplice, coerente, lineare, ma dobbiamo sforzarci invece di comprendere che, dall’iperuranio in cui vengono concepite, una volta scese sulla terra, le norme si devono confrontare con le singole esistenze delle persone, sempre complesse e

Michela Marzano

Simona Forti

Sul far della sera, del giorno che segna la metà di un accaldato settembre, Michela Marzano (non ha bisogno di presentazioni, ndr) parla di Trasparenza. Paradossi del dire tutto. Già, paradossi. La domanda viene da sé: si deve, si può dire tutto, o è meglio tacere o velare alcune parti di verità? La lectio della Marzano inizia con una delle Favole al telefono di Gianni Rodari, Giacomo di cristallo: parla di un bambino venuto al mondo trasparente, capace di dire la verità pur non dicendo niente, proprio perché trasparente. Tanto che quando viene imprigionato da un tiranno, anche la cella in cui viene rinchiuso diventa trasparente. “Giacomo di cristallo, anche in catene, era più forte di lui, perché la verità è più forte di qualsiasi cosa, più luminosa del giorno, più terribile di un uragano”, conclude Rodari. C’è un paradosso, c’è un’ambiguità. Come può la verità portare in prigione? Che cos’è questa trasparenza? Se i suoi sinonimi sono chiarezza, limpidezza, nitidezza, e non di certo verità, con cui spesso viene confusa, tra i suoi contrari si trovano ambiguità, oscurità, falsità, ipocrisia, doppiezza. E segreto e menzogna, appartengono allo stesso perimetro? No, bisogna addentrarsi ancora nel bosco della verità, percorrendo la via privata e quella pubblica. Se stiamo sul primo sentiero, il segreto può essere intimo, psichico e può aiutarci a costruire la struttura portante di noi stessi, mettendo distanza con chi non sa (e non può entrare nel nostro intimo) e avvicinando colui a cui viene rivelato. La menzogna, invece, è una chiara falsificazione di ciò che è vero. “Il bugiardo è un manipolatore - dice la Marzano - ci fa agire in base a un principio che non è vero”. E nel pubblico? La trasparenza ha sempre un valore positivo, dice la filosofa. Ma c’è un però. E qui riassumiamo, per ragioni di spazio, con “il troppo stroppia”. Dice Marzano, citando il film Fahrenheit 451, “Riempite la gente di dati e di fatti fino a che si sentano quasi esplodere. Le persone avranno allora l’impressione di pensare, la certezza di muoversi, anche quando in realtà restano immobili”. Ha una certa attinenza con la realtà (ndr). “Noi viviamo in un tempo in cui la verità è sempre altrove, perché nonostante la quantità di dati che ci vengono dati, in realtà c’è sempre qualcosa altrove da scoprire anche quando tutto è là. Se manca la capacità logico-argomentativa per capire, allora si tende ad accumulare. E noi siamo invasi dall’accumulazione”, afferma Michela Marzano, concludendo con una citazione di André Malraux: La verità di un uomo è innanzitutto ciò che nasconde. Antonella De Minico

“Se si accetta come inevitabile, la triangolazione tra potere, verità e soggettività, allora realtà e verità non sono mai la medesima cosa”. E’ questa la premessa di Simona Forti, professoressa di Storia del pensiero politico contemporaneo presso l’Università del Piemonte Orientale, nella sua lectio, Menzogne istituzionalizzate - Dai regimi totalitari alle post-democrazie. Esistono verità che riguardano enti razionali, come i numeri ad esempio, e altre che hanno a che fare con gli accadimenti storici, ovviamente, “su questi ultimi, potere e linguaggio esercitano un’influenza assai maggiore”. Ma cosa è cambiato dai regimi totalitari del Novecento a oggi, in quella che tanti hanno definito l’era della post verità? “Il motto di Nietzsche, secondo cui Non esistono fatti ma solo interpretazioni, assunto da vari filosofi come colonna portante del post moderno, è una visione troppo semplicistica”. Per Simona Forti “tra le due guerre del Novecento si è inaugurata una nuova epoca, quella della menzogna performativa. La menzogna implica sempre una relazione, a differenza della verità si rivolge sempre all’altro con la funzione di celare, ingannare... di portarlo sulle proprie posizioni anche quando queste sono solo proclamate e non verificate”. La menzogna performativa ha uno scopo preciso, distruttivo: “riplasmare il mondo e distruggere la trama della realtà. Il vero trauma dunque consiste nell’essere passati da una menzogna intesa come mero nascondimento di una realtà circoscritta a una svincolata da ogni realtà di fatto. La verità del regime non serve solo per far obbedire i propri sottoposti ma per farli aderire totalmente a quanto proclamato dall’ideologia. Durante la cosiddetta fase fredda, i pensatori dissidenti dei paesi dell’Est, negli Anni ‘60, teorizzarono che tutta l’Europa avrebbe avuto un destino comune, una sorta di

piene di sfumature”. Nulla, inoltre, è più lontano dall’idea di democrazia critica dalle pratiche di divinizzazione del popolo, “Spesso, chi tende a seguire l’espressione ‘vox populi, vox dei’, non fa altro che adulare la massa in maniera insincera e interessata, a servirsi del popolo fintano che gli è utile. Ma il popolo non ha sempre ragione e non può trasformarsi nella versione moderna di un re assoluto. Allora io direi, piuttosto, ‘vox populi, vox hominum’, il popolo è fallibile”. Chi pensasse, tuttavia, che questa visione conducesse inevitabilmente a una tendenza elitaria, epistocratica della democrazia, ovvero al governo di chi è sapiente, troverebbe in Zagrebelsy un netto rifiuto a tale posizione: “non possiamo rassegnarci a scorciatoie

elitarie, anche perché si tradurrebbero in un governo di chi ha potere, conoscenza, risorse, escludendo i deboli, i ceti subalterni, chi, nella scala sociale, occupa le posizioni più basse. La democrazia, al contrario, trae la propria forza dai suoi limiti e proprio perché ogni decisione presa è sottoposta al setaccio del dubbio, può essere rivista. Se chi si ritiene sapiente non trova la democrazia soddisfacente, pur avendo i mezzi, intellettuali e materiali, per esercitare la propria influenza, deve prendere questa considerazione non come una motivazione per ripudiare il sistema democratico, ma come uno sprone a impegnarsi di più nel dibattito sociale”. Marcello Marchesini

I paradossi della Dubito che Trump e Salvini trasparenza credano a quanto affermano

• Edizione di Carpi •

standardizzazione globale post totalitarismo. Una volta riscritto il linguaggio per impedire il pensiero eretico, i regimi non avevano più bisogno del fucile. Restava un totalitarismo mite, una menzogna proclamata che assecondava i cittadini, ma fiaccava la resistenza”. Secondo Forti anche nelle nostre democrazie, “sempre più deboli e con meno demos”, la menzogna continua a esistere “come dimostrazione di puro potere”. E più sono “grossolane”, più i nostri governanti “affermano e confermano il proprio potere”. Le mistificazioni sui numeri dei migranti, la creazione di muri e barricate... “io non credo che i vari Trump e Salvini credano davvero alle loro affermazioni”. E i cittadini non fanno eccezioni: “accettano la menzogna perchè dà loro garanzie. Non fare domande è più semplice”. A chi accetta passivamente tale stato di cose si aggiunge un nuovo fenomeno, “un nuovo tipo di soggettività. Coloro che intuiscono, mettendo in discussione tutte le elite,

le professioni, la scienza...”. Dai complottisti ai no vax. “Singole intuizioni che diventano informazioni”, come se democrazia volesse dire “pari dignità per tutte le locuzioni”, ironizza Simona Forti. Un “continuo screditamento dell’autorità che si sta trasformando nella polverizzazione dell’autorevolezza”. Menzogne che distraggono, che generano “confusione” e una profonda incapacità di “comprendere la realtà”. Per la docente, si costruiscono menzogne, “per supplire al senso di inadeguatezza, di irrilevanza. Non importa quale sia la narrazione, basta non sentirsi superflui, mettere ordine nel disagio che si prova. Il mondo in cui ci muoviamo è un caleidoscopio, ogni giorno vengono prodotte nuove realtà e noi siamo immersi in un vero e proprio vortice”. Per Simona Forti non si può uscire dalla triangolazione tra potere, verità e soggettività, ma possiamo cercare di diventare “soggetti di critica. Persone che hanno il coraggio di affermare il proprio desiderio di verità. Una ricerca, quella della verità, che corrisponde a una pratica di libertà”. O, come direbbe, Michel Foucault, “decidere di parlare anziché tacere, usando i toni della franchezza piuttosto che quelli della persuasione”. Jessica Bianchi

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Al cinema SPACE CITY - CARPI

“La verità non è una virtù, ma una passione”. A. Camus, Taccuini

New York Academy - Freedance

Regia: Michael Damian Cast: Thomas Doherty e Giulia Nahmany Juliet e Charlie sono due giovani aspiranti artisti: ballerina di danza moderna lei, talentuoso pianista lui. La loro vita cambia quando vengono presi nel cast del tour internazionale del più atteso show dance newyorchese. Ad accompagnare il tutto musiche e balli spettacolari, messi in scena da oltre 60 ballerini provenienti da Londra, Parigi e New York. Orari: Feriali: 20,30 - Sabato e Domenica: 18,15

The Equalizer 2

Regia: Antoine Fuqua Cast: Denzel Washington e Pedro Pascal Robert McCall è un ex agente delle CIA ora in pensione, inflessibile giustiziere in difesa delle persone oppresse e sfruttate. Ma cosa sarà disposto a fare McCall quando una di queste persone è proprio quella che lui ama? Orari: Feriali: 20,15 - Sabato e Domenica: 20,15

Gotti

Regia: Kevin Connolly Cast: John Travolta e Kelly Preston Il crime racconta l’ascesa criminale del boss italo-americano John Gotti, il mafioso, scomparso 16 anni fa per un cancro alla gola, che fu a capo della famiglia Gambino di New York City. Il film racconta l’uomo che fu a capo della criminalità durante gli Anni ’80, divenendo praticamente una celebrità, sfoggiando vestiti eleganti e dando l’impressione di essere intoccabile di fronte alla legge.

CINEMA CORSO - CARPI Mamma Mia! Ci risiamo

Regia: Ol Parker Cast: Meryl Streep e Pierce Brosnan A Kalokairi nel presente, Sophie Sheridan con il supporto del suo patrignoSam, si è dedicata alla realizzazione del sogno di Donna di ristrutturare la taverna. Le migliori amiche di Donna, Tanya e Rosie, arrivano sull’isola per la sfarzosa inaugurazione dell’hotel ma il manager dell’albergo, il Señor Cienfuegos le mette in guardia perché sta arrivando una terribile tempesta... Orario proiezioni: Feriali: 20,10 - 22,30 - Sabato: 17,50 - 20,10 - 22,30 - Domenica: 15,30 - 17,50 - 20,10 - 22,30

CINEMA EDEN - CARPI

Continua la proficua collaborazione tra l’associazione Improgramelot e il Circolo Arci Cabassi presso il quale si terranno i corsi di Improvvisazione Teatrale per adulti e piccini. Serate di presentazione il 26 settembre alle 21 e il 4 ottobre alle 17

Torna l’appuntamento con l’improvvisazione Ricomincia a settembre la stagione teatrale dell’associazione Improgramelot (www.improg.it) fatta di spettacoli, corsi e altro ancora. L’improvvisazione teatrale è una forma d’arte che ha radici antichissime e ha la peculiarità di non usufruire di testo scritto ma di dare ampia libertà all’attore che sarà al contempo autore e regista di se stesso. A Carpi continua la proficua collaborazione con il Circolo Arci S. Cabassi presso il quale si terranno i corsi di Improvvisazione Teatrale, pensati per adulti e piccini. I corsi verranno presentati giovedì 26 settembre alle 21 (adulti) e il 4 ottobre alle 17 (bambini e ragazzi dai 6-7 anni in poi). Serate gratuite a cui è possibile partecipare presentandosi direttamente presso la sala del Cabassi, in via Don Davide Albertario, 41. Il percorso formativo si pone come obiettivi principali lo sviluppo della capacità e del potenziale creativo individua-

Un affare di famiglia

Regia: Hirokazu Kore-Eda Cast: Kirin Kiki e Lily Franky. Dopo una delle loro sessioni di furtarelli nei negozi, Osamu e suo figlio s’imbattono in una ragazzina esposta al freddo. Inizialmente riluttante a prenderla in casa, la moglie di Osamu accetta di prendersi cura di lei. Anche se la famiglia è povera sembra che tutti riescano a vivere sereni, fino a quando un incidente rivela dei segreti che metteranno a dura prova il legame che li unisce. Orari: Feriali: 21 - Sabato: 20,10 - 22,30 - Domenica: 16 - 18,20 - 20,40

appuntamenti

Mostre CARPI

22 settembre - 16 dicembre La veridica historia de la salute Antichi libri di argomento medico dal Fondo Giulio Franciosi della Biblioteca Comunale di Carpi La mostra si articola su due sedi: Biblioteca Multimediale A. Loria e Musei di Palazzo dei Pio Vernissage sabato 23 settembre, alle 18, alla Loria

Fino al 3 novembre L’occhio svelato. Il restauro dell’Assunta Mostra dedicata alla statua della Madonna Assunta della Cattedrale Orari di visita - Apertura al pubblico ogni sabato: 10/12 - 16/19 Ingresso libero Palazzo Vescovile

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Fino all’11 novembre Taci! La verità ci porterà alla vittoria Vernissage venerdì 14 settembre, alle 18 Archivio storico Fino al 16 dicembre Berengario da Carpi - Il medico del Rinascimento Una mostra ripercorre l’affascinante vicenda di Berengario da Carpi Vernissage venerdì 14 settembre, alle 19 Musei di Palazzo Pio

Eventi CARPI

20 settembre - ore 16 Inaugurazione Anno Accademico 2018-2018 Università Mario Gasparini Casari In occasione dell’inaugurazione sarà

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eseguito il Concerto vocale Tre civette sul comò Seguirà rinfresco Cortile di San Rocco 20 settembre - ore 9.30 Cambiamenti psicologici delle mamme e relazioni affettive dopo il parto Giovanna Fogaroli, Servizio di Psicologia Consultorio Carpi Scubidù 20 settembre XXV Giornata Mondiale dell’Alzheimer GAFA - Gruppo Assistenza Familiari Alzheimer e Ausl di Modena, con il sostegno di Coop Alleanza 3.0 presentano: Programma Ore 15/18 Punto informativo e attività di prevenzione dei disturbi cognitivi

Raccolta quesiti per l’esperto Ore 18.30/19.30 Presso Ristopoint Ipercoop Aperitivo AlimentaLmente Maxicruciverba a premi L’esperto risponde A cura di geriatri e neurologi del Centro Distrurbi Cognitivi e Demenze dell’Ausl di Modena Galleria del centro Borgogioioso 22 settembre - ore 16.30 Porta Aperta Celebrazioni del Trentennale Riscoprire l’umano nell’umano Professor Francesco Maria Feltri Auditorium Biblioteca Loria 22 settembre - ore 21.30 La compagnia teatrale Monoval presenta: La Capitale dei Sogni Di Luca Ghelfi e Giacomo Càrson Liberamente tratto dal libro

le, l’ascolto e la disponibilità verso gli altri, lo sviluppo del senso di appartenenza a un gruppo e il miglioramento delle dinamiche collettive. Oltre alle sedi storiche di Carpi e Modena, da quest’anno, Improgramelot organizza corsi anche a Mirandola e Moglia: l’amore per l’improvvisazione cresce sempre più! Per info e iscrizioni potete contattare Ivan Cattini al 338.3266054 o alla mail ivan@improg.it.

di Roberto Vaccari La Capitale dei Sogni, il romanzo di Ciro Menotti Con: Giacomo Càrson Marco Morellini Valerio Gnudi E con la partecipazione di Dario D’Incerti Musiche di Nicola Ortodossi eseguite dal vivo da Paola Brani e Andrea Grossi e gli allievi del Conservatorio Vecchi-Tonelli: Maria Carla Zelocchi, Nicolò Unia, Vittorio Zelocchi Luci di Amedeo Secondo Mucchi Regia e scene di Luca Ghelfi Cortile della Pieve 22 settembre 30 anni di Ultras Carpi I Guidati dal Lambrusco festeggiano i 30 anni di Ultras Carpi La Festa inizierà durante la partita Carpi-Brescia A seguire il programma

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Fino al 16 dicembre, Palazzo Pio ospita una mostra che rilegge l’avventura scientifica e umana di Berengario da Carpi, pseudonimo di Jacopo Barigazzi (Carpi, 1460 circa - Ferrara, 1530), uno dei protagonisti assoluti della medicina del Rinascimento. L’esposizione - curata da Manuela Rossi e Tania Previdi, ideata e prodotta dal Comune di Carpi – Musei di Palazzo dei Pio - racconta un mondo in cui la scienza, l’arte, la politica, le vicende personali e universali si fondevano negli uomini che lo vivevano. Solo nel Rinascimento avrebbe potuto nascere e brillare una figura come Berengario da Carpi, con le sue intuizioni e il suo talento, ma anche con sue le contraddizioni e i suoi lati oscuri. Nel suo campo di specializzazione, Jacopo seppe modernizzare e sviluppare una disciplina, come quella medico-chirurgica, conducendola verso nuovi orizzonti di ricerca. Figlio di un chirurgo, Berengario fu intimo amico di Alberto Pio, signore di Carpi, e per otto anni seguì gli insegnamenti umanistici ed estetici di Aldo Manuzio. Laureatosi a Bologna nel 1489, divenne lettore presso l’Università tra il 1502 e il 1527 e vi professò la pratica chirurgica perfezionando le tecniche operatorie. La sua grande intuizione sta nell’aver compreso il valore della forma visiva, dell’illustrazione, nei libri di anatomia. Si tratta di un valore soprattutto didattico, che va di pari passo a un approccio diverso allo studio della medicina e dell’anatomia: non è più solo la rilettura degli antichi, ma una conoscenza diretta che passa attraverso la pratica delle dissezioni e che dev’essere “tradotta”, per gli studenti in primis, ma anche per gli artisti, come ebbe modo di affermare lo stesso Berengario. Tra il 1522 e il 1523, Jacopo pubblica le Isagoge, due edizioni di una breve silloge dei Commentaria che ebbero immediatamente un grande successo e furono replicate fino a pieno Settecento, in decine di successive tirature. Giunto all’apice della fama, Berengario venne conteso dalle più importanti corti dell’epoca, al punto di diventare chirurgo di tre papi e di curare, su invito di papa Clemente Ore 18 Aperitivo allo ZazzaBar con Dj Pathos Ore 20 Inizio cena (Lasagne + grigliata, possibilità vegano) Ore 22.30 Concerto Statuto + DjSet Max Po ZazzaBar 22 e 23 settembre - ore 9/20 Carpinfiore Edizione autunnale Centro storico 22 settembre 3^ Camminata G.P. Centrum - 6° Trofeo “E@scribo Pista di atletica Dorando Pietri 23 settembre - ore 10 12ª Pedalata contro l’Alzheimer A cura di Gruppo assistenza familiari Alzheimer

• Edizione di Carpi •

Fino al 16 dicembre, a Palazzo Pio, una mostra ripercorre la storia di Berengario da Carpi

Il medico del Rinascimento alcuni errori anatomici riscontrati nelle descrizioni fornite da Galeno grazie alle autopsie e dissezioni da lui effettuate su corpi umani. Vengono qui presentati volumi a stampa come il Fasciculus medicinae del medico tedesco Johannes de Khetam, il De humanis corporis fabrica dell’anatomista fiammingo Andrea Vesalio, il Canon medicinae Avicennae, oltre a disegni, xilografie e strumenti chirurgici dell’epoca. Introdotta dal ritratto di Jacopo, eseguito da un anonimo pittore emiliano, la mostra prosegue con la parte, vero fulcro della rassegna, in cui attraverso documenti, volumi, opere d’arte si ricostruisce la figura di Berengario da Carpi nella sua complessità, facendo emergere un personaggio che ben rappresenta l’uomo del Rinascimento italiano. Il suo legame con la Corte dei Pio a Carpi lo porta a frequentare e confrontarsi con personaggi dotti e illuminati come Aldo Manuzio, precettore di Alberto III Pio. Lo studio del greco e dei testi classici antichi (nella biblioteca del Pio erano confluiti i volumi della biblioteca di Giorgio Valla da lui acquistati, tra cui numerosi manoscritti di medicina di Galeno e Ippocrate) va di pari VII, Giovanni dalle Bande Nere ferito in battaglia a una gamba o Lorenzo de’ Medici colpito alla testa da una pallottola di archibugio. Il percorso espositivo, suddiviso in tre sezioni, prende avvio con l’analisi del contesto culturale e accademico che tra la fine del Quattrocento e la metà del Cinquecento caratterizza il polo bolognese e quello veneto, in particolare di Padova. La riscoperta dei testi classici antichi contraddistingue questo periodo e i dottori che si alternano nelle cattedre ripropongono e commentano, a volte traducendo direttamente, testi fondamentali per lo studio dell’arte della medicina, sino ad allora sconosciuti ai più. In questo àmbito si colloca la figura di Berengario che inizia a proporre correzioni di Partenza da Piazza Martiri 23 settembre - ore 12.30 Lasagna alla Sagra Menù Antipasto a buffet Bis di lasagne tradizionali Bensone Acqua, vino, caffè Piazzale Re Astolfo 23 settembre 14ª Festa dell’uva Programma Ore 12.30 Pranzo sociale (è gradita la prenotazione presso il centro sociale) Ore 15.30 Spettacolo Drag Queen Ore 21 Serata danzante con l’Orchestra Roberto Scaglioni Centro Loris Guerzoni

L’Archivio propone un’intrigante mostra

Tra verità e propaganda Si chiama Taci! La verità ci porterà alla vittoria la mostra che l’Archivio storico comunale organizza in collaborazione con il Centro Etnografico dei Musei di Palazzo dei Pio. Soggetto della esposizione, basata su un progetto di Natascia Arletti ed Eleonora Zanasi, è la volontà, le tecniche e gli strumenti grafici e iconografici messi in campo per occultare, modificare, propagandare o falsificare contenuti informativi ritenuti essenziali per la storia, la politica, la guerra, la società. Sulla base di alcuni fondi dell’Archivio e del ricco patrimonio iconografico e documentario dal Centro Etnografico, la prima parte del lavoro di ricerca si è concentrata sulla nascita della crittografia nel mondo occidentale, dall’antichità al primo Novecento, passando per il Rinascimento, sui meccanismi e le macchine cifranti. La ricerca si è poi allargata a tutte le comunicazioni scritte e scambiate dall’Ottocento al secondo conflitto mondiale, in cifra e in chiaro, all’interno del mondo degli informatori, dei commissari di polizia e delle spie, ma anche alla disciplina di guerra, alla censura e al controllo sistematico della parola operato all’interno della società civile. Sia il carteggio amministrativo che i fondi documentari del Centro Etnografico e dei Musei di Palazzo Pio hanno poi restituito un ricco materiale iconografico, composto da locandine, manifesti, opuscoli, cartoline, legato principalmente ai due conflitti mondiali e alla propaganda civile, nata dalla volontà di governi e regimi di controllare la popolazione, reprimerne il dissenso e indirizzarne il pensiero e le azioni concrete. 23 settembre - dalle 12.30 Brazil Fest Programma Ore 13 Pranzo a buffet con menù tipico brasiliano Ore 14 Musica dj set latino americana con magia Musicale-Izabel Ore 15.30 Interviste e intrattenimento con Rosy di Bah del programma vai vai Brasile Ore 16.30 Lezione gratuita di Forro Ore 17 Dj set Forro con Forro bologna Il Forró è il più famoso ballo di coppia brasiliano Circolo Arci Arcobaleno Santa Croce 26 settembre - dalle 14.30 Inaugurazione Anno Accademico 2018-2018 Università Libera Età

Ginzburg In occasione del 20° anniversario della rassegna Pomeriggio al Cinema si offre alla città l’evento: Il grande cinema su grande schermo Una maratona di 4 grandi film classici riproposti, in via eccezionale, sul grande schermo Programma Ore 14.30 Saluti delle Autorità presenti Ore 15.00 Amarcord di Federico Fellini Ore 17.30 Manhattan di Woody Allen Ore 19.30 La febbre del sabato sera di John Badham Ore 22 Novecento (parte 1) di Bernardo Bertolucci Space City Musica a Palazzo

passo con l’interesse scientifico di Berengario, cresciuto in una famiglia di medici in cui ci si tramandava il segreto di efficaci unguenti e cerotti, così come il suo interesse per l’arte e la storia antica, grazie al quale saprà cogliere la bellezza e il valore del frammento di marmo del busto di Nerone di epoca romana ritrovato nel sottosuolo di Bologna, qui riproposto con un’installazione olografica, realizzata dal Museo civico archeologico di Bologna e dal Dipartimento di ingegneria dell’Università di Bologna, che ripropone il modo che Berengario aveva utilizzato per esporlo nella sua casa, o del San Giovannino nel deserto dipinto da Raffaello, a lui appartenuto in copia, ed esposto nella versione xilografica, incisa da Ugo da Carpi. In questa sezione, si potranno ammirare alcuni preziosi manoscritti di argomento medico del XV secolo, provenienti dalla Biblioteca di Alberto Pio, i volumi a stampa di Berengario, e rari referti medici firmati dallo stesso medico carpigiano. La rassegna si chiude con una serie di disegni, grafiche e dipinti che hanno come soggetto principale scheletri, corpi e teste umane, di autori quali Leonardo da Vinci, Antonio Pollaiolo, Domenico Campagnola, Giovanni Jacopo Caraglio e molti altri. Le illustrazioni dei volumi di Berengario tradiscono una mano di artista; vi si riconoscono modelli iconografici che rimandano, in alcuni casi, alla scultura antica ma, più spesso, a iconografie in cui l’antico viene ripreso e adattato al gusto che gli artisti di area emiliana e lombarda, ma anche centro-italica, impongono in quegli anni. E’ il caso degli scheletri a figura intera, che ricordano i tipi raffigurati nelle danze macabre dalla seconda metà del XV secolo, dove s’incontra anche quello dello scorticato, inciso ad esempio da Marco Dente nei primissimi anni del Cinquecento in forme e posizione analoghe alla figura dei Commentaria e presente in mostra. Programma 21 settembre - ore 21 Cori uniti Coro Ushac Arcobaleno Coro Le Nuvole Gruppo Parkinson Carpi Direttore: M° Francesca Canova 27 settembre - ore 21 Concerto di San Bernardino M° Marco Pierobon, tromba M° Paolo Oreni, organo Ingresso gratuito su prenotazione Prenotazioni telefoniche: 338/4389339 Valeria Palazzo Vescovile Nordic Walking e camminata libera Incontri per sperimentare i benefici del cammino con o senza bastoncini Programma 19 settembre - ore 18.45 Negozio Nuovi Orizzonti 26 settembre - ore 18.45 Chiesa Sant’Agata Cibeno

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Zero punti in campionato dopo tre giornate, tre reti all’attivo e ben 9 incassate in 270’, e un ultimo posto in Serie B, per il momento evitato in virtù della pesante penalizzazione inflitta al Foggia

Carpi irriconoscibile: pesante il Ko di Verona Zero punti in campionato dopo tre giornate, tre reti all’attivo e ben 9 incassate in 270’, e un ultimo posto in Serie B, per il momento evitato in virtù della pesante penalizzazione inflitta al Foggia. Nemmeno i più accaniti sostenitori del catastrofismo avrebbero potuto immaginare un avvio di stagione tanto complesso per un Carpi che, anche a Verona, ha inviato segnali preoccupanti. Squadra molle, senza idee, incapace di reagire e palesemente disattenta nei momenti cruciali del match. Al cospetto di un Verona, vera corazzata del campionato, in grado di viaggiare per tutti i 90’ senza mai strappare e costantemente in grado di arrivare davanti al malcapitato estremo difensore biancorosso Simone Colombi, alla minima accelerazione. Un 4-1 pesante, nel quale il migliore in campo è stato proprio il portiere, che ben rappresenta le difficoltà di una squadra priva di condizione atletica (come ammesso dal tecnico Marcello Chezzi in sala stampa), senza un’idea di gioco col pallone fra i piedi e palesemente in difficoltà nel momento in cui un avversario la aggredisce sulle corsie laterali. A poco è servito il rientro, e il conseguente esordio Primo quarto d’ora devastante del San Paolo/ Carpi FC 1909 che fa un poker di reti. Al 4’ Bergamini segna la prima storica rete delle modenesi nel “nazionale” che sfrutta una verticalizzazione di Esposito e con un preciso rasoterra insacca. Al 6’ azione sulla destra con Mattioli, appoggio per Bergamini che controlla e trova Esposito sulla corsa, gran destro alto di un soffio. All’8’ il raddoppio, ancora Esposito con un lancio millimetrico trova Bergamini al limite dell’area, il centravanti trova l’inserimento di Zanardi

stagionale in campionato di capitano Fabrizio Poli, peraltro condito da una rete ininfluente, che ha fissato il punteggio finale allo stadio Bentegodi. Senza Max Barnofski e Alessandro Ligi, momentaneamente accantonati per motivi tecnici da mister Chezzi, con Enrico Pezzi infortunato e un Tobias Pachonik disattento, la difesa diventa il maggior tema di riflessione nel tentativo di invertire un trend a dir poco negativo. All’orizzonte, sabato 22 settembre, alle 15, la sfida casalinga contro il Brescia di mister David Suazo. Le “rondinelle”, profondamente modificate rispetto alla passata stagione dalla sessione estiva di calciomercato, non sono state protagoniste di un avvio di stagione esaltante: due

Diamo loro una chance I numeri, facili da leggere nelle prime tre giornate di campionato, imporrebbero di pensare che tutti i mali del Carpi siano imputabili alla scarsa impermeabilità del reparto arretrato. In realtà, la partita di Verona ha confermato come una linea mediana scarsa di muscoli (gli “scaligeri” hanno giocato con Colombatto, Herderson e Zaccagni, fisicamente non dei titani) possa fare una figura più che decorosa trattando con precisione e cura ciò che nel calcio ha maggior importanza: il pallone. Il Carpi possiede in panchina elementi di discreto valore tecnico che, probabilmente, visto il delicato momento, meriterebbero una chance sul rettangolo verde: si tratta di Daniele Giorico, Dario Saric e l’ultimo arrivato Reno Wilmots. Se per il classe ’97 belga il non utilizzo è probabilmente dovuto al ritardo di condizione rispetto ai compagni, per i primi due l’interrogativo cresce, gara dopo gara. Di elementi di qualità anche nella zona di raccordo fra centrocampo e attacco, potrebbero beneficiarne Andrea Arrighini e Benjamin Mokulu, questi più di chiunque altro ha sofferto di solitudine e abbandono nei primi 270’ della stagione. E.B.

pareggi casalinghi (Brescia vs Perugia 1-1 e Brescia vs Pescara 1-1) maturati su rimonte degli avversari grazie a reti arrivate sempre oltre il 90’, e una sconfitta, anche questa in rimonta, patita al Picco di La Spezia. Chiari sintomi di una compagine ancora mentalmente da formare che può però fare affidamento su Alfredo Donnarumma: costante garanzia di reti e pericolosità in questa categoria. Enrico Bonzanini

La Pallamano A2 scende in campo

Esordio casalingo per Terraquilia La Serie A2 di pallamano è pronta ad aprire il sipario fra la curiosità degli addetti ai lavori e le grandi ambizioni di club che sognano di poter far parte, nella prossima stagione, della Serie A1 a girone unico. Nel Girone B, quello nel quale è stata inserita Terraquilia Handball Carpi,

Cacio femminile - Il Carpi FC 1909 batte 6 a 0 l’Imolese nella prima di Coppa Italia

Biancorosse scatenate

che insacca. Al 10’ fallo sui 25 metri su Bergamini, Maiola

I Guidati dal Lambrusco invitano la cittadinanza a unirsi alla loro festa sabato 22 settembre

30 anni di Ultras a Carpi Il 22 settembre è una giornata speciale per i Guidati dal Lambrusco. Il gruppo, che festeggia 30 anni di Ultras a Carpi, organizza una cena - concerto presso lo ZazzaBar di Migliarina e invita la cittadinanza a partecipare numerosa. La festa inizierà durante la partita Carpi vs Brescia al Cabassi per poi proseguire, alle 18, con un aperitivo allo ZazzaBar con dj Pathos. Seguiranno la cena e, alle 22,30, un concerto degli Statuto e il dj set di Max Po. Prenotazioni presso la sede dei Guidati dal Lambrusco al TribhuneBar e allo ZazzaBar. Siete tutti invitati!

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Saric e Giorico

mercoledì 19 settembre 2018

anno XIX - n. 32

si incarica della battuta e la mette sotto la traversa dove

Sassi non può arrivare. Al 15’ le modenesi calano il poker

balza all’occhio la foltissima presenza di compagini emiliane, ben 9, tutte con ambizioni di vertice. Un Girone che, in ogni giornata, sarà caratterizzato da due o tre derby accentrando su di sé tutta l’attenzione di tanti appassionati della disciplina. Terraquilia esordirà in

casa, al Vallauri, il prossimo sabato alle 18 contro la compagine marchigiana del Camerano. Un avversario tosto, da non sottovalutare, in grado già nella passata stagione, contro ogni pronostico, di centrare la salvezza a suon di vittorie casalinghe.

con Balestri brava a capitalizzare un filtrante di Maiola. Al 26’ la prima parata di Gabrielli: Papa calcia una bella punizione e Manara trova la deviazione aerea. Al 40’ lavora bene la catena di sinistra con La Torre e Mattioli, appoggio per Bergamini che trova un bel rasoterra su cui il portiere ospite é obbligato a una difficile deviazione in angolo. La ripresa è una copia del primo tempo, al 58’ azione di Isernia e Hmidi che seminano il panico in area imolese, scarico poi per Geraneo che in acrobazia non trova lo specchio.

Al 68’ inserimento centrale della neo entrata Fontana che sfrutta una verticalizzazione di Coppelli e insacca. Al 75’ l’unica palla goal delle romagnole con Manara che supera di forza Incerti e si presenta in aerea, la chiusura tempestiva di La Torre a contrare la conclusione salva le modenesi. Al 78’ azione di Esposito in area avversaria, lo scarico per la botta di Hmidi che scuote la traversa a portiere battuto. E’ il preludio alla sesta marcatura che arriva all’88’ ancora con Fontana sempre tempestiva negli inserimenti centrali.

E.B.

Karate

Black Dragons sul podio Tre atleti della società Black Dragons hanno partecipato, sabato 15 settembre, alla nona edizione dell’International Karate Open Championship W.U.K.F. a Praga, nella Repubblica Ceca. Bronzo per Federico Riccardi nell’Individuale Seniores maschile, cintura nera, 75 chilogrammi. Oro per Mouhanned Fraieh nell’individuale Seniores Maschile, cintura nera, 65 chilogrammi. Bronzo anche per la Squadra cinture nere Rotation, di cui faceva parte il maestro Matteo Romagnoli. Nell’individuale Seniores cintura nera, Categoria Master, peso Open, Matteo Romagnoli ha conquistato il primo posto, portandosi a casa l’ennesimo oro della sua carriera sportiva.

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Grande successo per la terza edizione della Festa dello Sport al Club Giardino

Tra solidarietà, sport, divertimento e natura La terza edizione della Festa dello Sport, andata in scena il 15 settembre al Club Giardino, si è conclusa con un successo superiore a ogni aspettativa. Circa 400 le persone che hanno animato gli spazi del Club, partecipando alle decine di attività proposte. Dal torneo di tennis promosso dai Lions a quello di beach volley organizzato dal Leo Club Carpi, dalla sfida sul campo da calcio tra le due squadre del Club alla gara di bocce, passando per il Nearest Contest e le prove per neofiti al Campo pratica di golf, senza dimenticare le varie iniziative del Centro Fitness quali pilates, yoga, spinning e le attività acquatiche nella piscina coperta, flyboard, fino all’esibizione delle squadre di Ginnastica ritmica. La giornata è stata scandita dalla presenza di famiglie e persone di ogni età che si sono potute cimentare nelle innumerevoli attività proposte dal Club. Molto apprezzato l’incontro dedicato al concetto di equilibrio energetico del corpo e alle pratiche per realizzarlo, insieme a Fabio Annibali, al chirurgo Marco Morelli e al perito biometrico e forense Daniele Gullà. Spazio anche alla solidarietà attraverso la lotteria promossa da Lions Club Carpi Host e Leo, mentre gli incassi del torneo di beach volley sono stati devoluti a un’associazione che sostiene i padri separati in difficoltà. “Siamo molto soddisfatti dei risultati di questa edizione – ha commentato il presidente del Club, Carlo Camocardi – segno dell’interesse che la comunità carpigiana e non solo riserva alla nostra struttura. Ed è proprio questa l’ambizione che il Club Giardino vuole portare avanti: diventare punto di riferimento imprescindibile per una vasta area di territorio, un polo attrattivo legato all’eccellenza e al benessere psicofisico, fatto di sport, relax, interessi culturali, sana alimentazione e rispetto per l’ambiente”.

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