L’inaugurazione della nuova sede a Novi di Modena in via Torino si è tenuta martedì 29 maggio a sei anni esatti dalla scossa che rese inagibile l’azienda costretta a delocalizzare la produzione in provincia di Rovigo
Grande festa per Comal che è tornata a Novi istituti di credito abbiamo trovato la forza di ricominciare e la speranza di un futuro”. Il nuovo stabilimento, realizzato da Garc, impresa generale di costruzioni, sorge su un’area di circa 25mila metri quadri ed è stato concepito con caratteristiche che gli consentano di diventare un punto di riferimento per tutto il settore: grazie al nuovo ciclo produttivo sarà possibile rispettare le normative igienico sanitarie e ottenere così i permessi di esportazione nei più svariati paesi, non più solo a livello comunitario, ma anche mondiale, consentendo all’azienda di approcciare, tra gli altri, i mercati di Giappone, Russia e Stati Uniti. All’avanguardia per innovazione tecnologica e automatizzazione dei processi, l’intero polo produttivo è servito da un impianto di cogenerazione (un nuovo sistema ibrido alimentato da una miscela di metano e idrogeno) che garantirà il fabbisogno energetico mentre è stato ridotto l’impatto ambientale, a testimonianza dell’attenzione di Comal alla salvaguardia dell’ambiente. “Ringrazio prima di tutto Comal Industria Alimentare - ha affermato Claudio Saraceni, presidente di Garc SpA - che ci ha dato fiducia assegnandoci
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Da sinistra Don Ivano Zanoni, Parroco di Novi, Stefano Bonaccini, presidente della Regione, Sandro Gialdi, Claudio Barbolini ed Enrico Diacci, sindaco di Novi
Comal Industria Alimentare è tornata a casa. L’inaugurazione della nuova sede a Novi di Modena in via Torino si è tenuta martedì 29 maggio a sei anni esatti dalla scossa che rese inagibile l’azienda costretta a delocalizzare la produzione in provincia di Rovigo. “Siamo passati dalla disperazione di sei anni fa alla gioia di oggi” è il commento di Sandro Gialdi, titolare di Comal insieme
a Claudio Barbolini. “Col terremoto abbiamo perso delle certezze perché fino ad allora eravamo convinti che la nostra zona fosse antisismica, ma insieme ai nostri figli, ai dipendenti, agli
La crisi, per Alberto Paini, titolare dell’azienda A.Lisa Mood, non è ancora alle spalle: “il 70% delle produzioni del Distretto le ha assorbite Prato, per esempio, con prezzi e qualità scandalosi”.
I clienti esteri sempre più esigenti troveranno a Carpi la qualità che cercano Quella di A.Lisa Mood, azienda guidata da Alberto Paini, è la storia di una staffetta che parte da lontano: l’azienda del Distretto del tessile-abbigliamento, infatti, è nata quasi due anni fa, raccogliendo però l’esperienza e il saper fare provenienti dagli oltre 45 anni di vita di Annalisa. “Abbiamo scelto questo nome – spiega Alberto, 45enne – per mantenere una sorta di continuità con l’azienda storica dei miei genitori. L’abbiamo ideata pensando quasi esclusivamente al mercati esteri e, infatti, operiamo principalmente in Germania, Giappone, Norvegia e Spagna, ma ci stiamo aprendo anche al mercato polacco”. L’azienda, che ha quattro dipendenti, di cui tre donne, è in crescita, anche in virtù della sua giovane età, e a renderla unica, continua Alberto, sono “la nostra flessibilità, la qualità e la cura di ogni più piccolo dettaglio”. La crisi, per Alberto Paini, non è ancora alle spalle: “il 70% delle produzioni del Distretto le ha assorbite 8
mercoledì 6 giugno 2018
“ Le aziende medio piccole vivono un momento difficile. Occorre puntare in modo deciso sul mercato estero, perché quello italiano si è ridotto. I nostri clienti esteri sono sempre più esigenti in termini di qualità e finiture. Per il futuro spero che tanti clienti europei si stanchino della pessima qualità del distretto toscano e rientrino a Carpi, dove le maglie le sappiamo fare molto bene”. anno XIX - n. 21
Prato, per esempio, con prezzi e qualità scandalosi”. Ma allora cosa occorre fare per aiutare questo importante
comparto economico del territorio? “Quello che sta facendo l’assessore Simone Morelli per il Distretto di Carpi non lo ha mai fatto nessuno, e voglio sottolinearlo. Bisogna continuare su questa strada, spingere l’immagine del nostro territorio e provare a
riportare le produzioni in città. Moda Makers e gli Incoming ai quali abbiamo partecipato rappresentano, da questo punto di vista, delle ottime opportunità. Le aziende medio piccole come la mia, che hanno storicamente costituito la spina dorsale del Distretto, vivono un momento difficile. Occorre puntare decisamente e sempre di più sul mercato estero, perché quello italiano si è notevolmente ridotto”. Rispetto all’utilizzo delle nuove tecnologie, come la possibilità di vendita on line ad esempio, rappresentano di certo il futuro, ma rimarrà sempre l’esigenza imprescindibile di “toccare il capo con mano. Almeno per quanto ci riguarda, i nostri clienti esteri sono sempre più esigenti in termini di qualità e finiture. Per il futuro di A.Lisa Mood siamo ottimisti e spero che tanti clienti europei si stanchino della pessima qualità del distretto toscano e rientrino a Carpi, dove le maglie le sappiamo fare molto bene”. Marcello Marchesini
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