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’esperimento iniziò quattro anni fa nel periodo di Avvento, per iniziativa di don Alberto Bigarelli, parroco di San Bernardino Realino, la chiesa di via Alghisi, comprendente anche la vasta area a est della ferrovia, nel quartiere detto dei ‘romani’. Si trattava di dare una risposta di solidarietà cristiana alle esigenze manifestate da parrocchiani in difficoltà: essere accolti, ascoltati e aiutati con generi alimentari e nella ricerca di un posto di lavoro. E così a don Alberto venne l’idea di costituire un apposito gruppo di lavoro composto da generosi volontari, disponibili a occuparsi del problema. Venne così costituito un Centro di ascolto che da allora si riunisce ogni martedì mattina nei locali della parrocchia dove riceve e ascolta le persone che si
venerdì 17 ottobre 2014
anno XV - n. 37 15
L’Angolo di Cesare Pradella Sono 50 le famiglie aiutate dalla Parrocchia
trovano in stato di necessità. Si tratta perlopiù di disoccupati alle prese col problema di procurarsi viveri: la metà di queste persone sono immigrati dell’Est europeo,
africani e asiatici. Dopo un colloquio iniziale per chiarire le condizioni socio-economiche nelle quali si trovano le famiglie, i componenti della Com-
missione proseguono i colloqui settimanalmente affinché il Gruppo di lavoro possa seguire l’evoluzione e gli sviluppi delle situazioni del nucleo famigliare nei suoi aspetti lavorativi, sanitari, scolastici e delle esigenze economiche e alimentari. Gli interessati possono ritirare una sporta contenente prodotti di prima necessità come farina, zucchero, latte, olio, pasta, riso, biscotti, conserve di pomodoro, tonno e prodotti
per l’igiene personale. E, nei casi più gravi e urgenti, anche un aiuto economico per le spese farmaceutiche e il pagamento dei ticket sanitari. Uno sforzo economico e organizzativo non indifferente da parte della parrocchia e del Gruppo dei volontari: persone che si sono assunte questo onere, assolvendolo seguendo le parole del Vangelo e gli accorati appelli del Papa di aiutare quanti sono in difficoltà. Un servizio di solidarietà umana e sociale che si avvale del
Don Alberto Bigarelli
sostegno di generosi parrocchiani ed enti, grazie ai quali la chiesa retta da don Alberto Bigarelli continua a svolgere questa meritoria attività in favore del prossimo, particolarmente richiesta in questo momento di grave recessione economica.
Grande commozione per le esequie di Giuseppe Bertani svoltesi il 9 ottobre presso la Chiesa di Quartirolo
“La tua memoria resterà nel nostro cuore” C hiesa di Quartirolo gremita. Grande l’attestazione di affetto e stima per il sessantenne Giuseppe Bertani, l’imprenditore del settore dell’abbigliamento, tragicamente deceduto in un incidente stradale il 2 ottobre scorso in via Muratori. Fondatore del marchio Cristina Gavioli, Giuseppe Bertani proveniva dal settore delle macchine per la lavorazione de legno, la Meber, l’azienda di famiglia. E lo sbarco nel settore dell’abbigliamento ebbe un immediato successo decretato dal mercato, il quale dimostrò di gradire e apprezzare le collezioni disegnate e prodotte dalla griffe Cristina Gavioli, al punto che, attualmente, l’azienda conta su una quarantina di dipendenti, in prevalenza donne. Giuseppe Bertani, che non era sposato, lascia la madre Silvana e la sorella Rita, presenti in lacrime ai funerali insieme ai nipotini Linda e Marcello. Funerali celebrati nella Chiesa di Quartirolo dal parroco don Fabio Barbieri e dal frate Ivano Mantovani della Parrocchia di San Nicolò
il quale, nella sua omelia, ha avuto parole di stima per lo scomparso, sottolineandone la bontà d’animo e la generosità. Dal canto suo don Barbieri ha letto una lettera di condoglianze e di partecipazione al lutto scritta
dal vescovo monsignor Francesco Cavina, mentre alcune dipendenti dell’azienda hanno pronunciato, tra le lacrime, parole di cordoglio e di dolore per la morte del loro titolare “la cui memoria – hanno detto resterà nel nostro cuore”. Presenti alle esequie numerosi imprenditori carpigiani del settore come Vannis Marchi di Liu-Jo, Andrea
Scacchetti di Sintesi, Roberto Marani di Gaudì e Adamo Neri in rappresentanza di Confindustria. Uomo schivo e riservato, Giuseppe Bertani non amava le luci della ribalta, era appassionato di moto e auto sportive ed era legato alla Comunità di Nomadelfia con la quale manteneva costanti rapporti. Cesare Pradella