Tempo n°36

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12.10.2012 n° 36

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omo, tra i 30 e i 45 anni, diplomato, con famiglia, abituato a un lavoro in cui ricopre anche mansioni di responsabilità, sfiduciato del proprio presente e pessimista sul proprio futuro. E’ questo il profilo del ‘nuovo povero’ carpigiano o, per meglio dire, dell’inedita tipologia di cittadino in difficoltà residente nei quattro Comuni dell’Unione Terre d’Argine – Carpi, Novi di Modena, Soliera e Campogalliano. Lo sconfortante dato emerge dalle ricerche di Lisa Pavarotti, laureanda carpigiana in Servizio Sociale presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Bologna. La tesi di ricerca, realizzata sotto la supervisione del dottor Maurizio Bergamaschi contribuisce, dati alla mano, a mettere a fuoco uno spaccato socio-economico della nostra comunità. La fotografia che emerge dalle ricerche di Lisa Pavarotti è tutt’altro che consolante. “Ho dovuto cercare e incrociare tantissimi dati di diversa natura – spiega la giovane laureanda – e ci sto lavorando da circa cinque mesi. Sapevo ancor prima di cominciare che si sarebbe trattato di un lavoro lungo e impegnativo, ma sono rimasta molto colpita dall’aiuto fornitomi da tutti coloro ai quali mi sono rivolta”. Ma la gentilezza degli operatori non è, purtroppo, l’unico fattore ad aver sorpreso Lisa che, per raccogliere i dati, ha consultato tutti gli enti dell’Unione Terre

A tracciare, con la sua tesi, il profilo del nuovo povero carpigiano è la giovane laureanda Lisa Pavarotti. E dopo 5 mesi di lavoro per raccogliere dati, il quadro che emerge della nostra città è sconfortante

Carpi si scopre più povera

d’Argine legati all’ambiente socio-assistenziale – a partire dai Servizi Sociali – nonché varie associazioni, la Fondazione Casa del Volontariato – per la parte legata al progetto di microcredito Avere credito - comitati e anche privati. “Quando ho iniziato non mi aspettavo di trovare una situazione di povertà e precarietà così diffuse, insomma un fenomeno di così vasta portata, era al di là della mia immaginazione”. Ma che cos’ha evidenziato l’indagine? Soprattutto che a essersi impoverita è una fascia di popolazione che non corrisponde al target che si immagina abitualmente ricorrere ai Servizi Sociali. Non si parla infatti di immigrati, di individui poco scolarizzati, di persone schiave di dipendenze da sostanze, di ‘disoccupati cronici’ oppure di lavoratori che, avendo superato i 50 anni, faticano a riqualificarsi sul mercato del lavoro. Se, fino al periodo precedente la crisi, erano le cosiddette ‘fasce deboli’ a rivolgersi agli enti preposti all’aiuto, dal 2009 si registra anche la sofferenza del ceto medio. Per capirlo è sufficiente esaminare qualche indicatore. Le domande presentate per accedere al fondo anticrisi ‘una tantum’, per esempio, sono passate dalle 359 del 2010 alle 467 del 2011,

Lisa Pavarotti

con un aumento del 30.08%; se invece si esaminano le richieste di accesso al fondo anticrisi in modo continuativo per lo stesso biennio (rispettivamente 157 e 270), l’aumento registrato è superiore al 70%.

Anche le somme messe in campo per aiutare chi si trova in difficoltà dicono qualcosa di molto chiaro sul perdurare e sull’estendersi della crisi: dai 342mila ai 455mila euro circa per gli interventi una tantum e

dai 242mila ai 394mila euro per quelli continuativi. “Ho rilevato costantemente come i beneficiari di questo tipo di aiuti siano in maggioranza uomini, anche se in realtà sono le donne a presentare le domande agli uffici dei servizi. In tutti gli interventi, la fascia della popolazione più colpita è quella compresa tra i 30 e 45 anni, perlopiù composta da una maggioranza di beneficiari italiani”. Alle difficoltà concrete si aggiungono poi quelle psicologiche: uomini abituati da sempre a contribuire in maniera sostanziale al mantenimento del nucleo familiare, trovandosi improvvisamente in una situazione imprevista e inaspettata, faticano a rivolgersi personalmente ai servizi disponibili sul territorio, perché non li conoscono e perché vivono la nuova condizione come uno smacco personale, con senso di vergogna e umiliazione. Come se non bastasse, l’uscita dal tunnel non pare a portata di mano. “I primi dati del 2012 non fanno che confermare la situazione degli ultimi anni. Purtroppo le risposte sono inadeguate, non per mancanza di buona volontà, ma perché le risorse disponibili sono largamente insufficienti rispetto alla vastità delle situazioni di bisogno. Tutti gli operatori con i quali

ho parlato, dai Servizi Sociali alla Caritas, mi hanno espresso chiaramente la loro difficoltà, essendo già con l’acqua alla gola”. Possibili soluzioni? “Non saprei – chiosa Lisa – perché, se la situazione economica generale non migliora, non diminuirà la domanda di assistenza e, allo stesso tempo, non aumenteranno neppure le risorse disponibili”. Resta la buona volontà dei tanti che, in silenzio, cercano di prestare il proprio aiuto. A volte arrangiandosi, andando a rattoppare con la creatività e l’ingegno quei buchi che la coperta di un welfare alquanto sfilacciata non riesce più a coprire. Anche Lisa, presto, cercherà di contribuire. “Dopo la laurea, prevista a novembre, dovrò superare l’esame di stato per l’iscrizione all’Albo degli assistenti sociali. Poi vorrei entrare subito nel mondo del lavoro. Avrei la possibilità di iscrivermi a una laurea specialistica ma il mio desiderio è quello di stare a contatto con le persone: voglio parlare con la gente, girare nelle loro case, giocare coi loro bambini, conoscere le loro storie, la loro lingua e le loro culture. Per questo ho deciso di non proseguire gli studi. Questo è il lavoro che voglio fare. Per tutta la vita”. Marcello Marchesini

Contro la crisi è nato youshoppa, il sito in cui trovare prodotti e servizi gratis o a prezzo d’affare, direttamente nei negozi della tua città

Shopping anticrisi a portata di clic S ei alla costante ricerca di prodotti e servizi di qualità a prezzi convenienti, o addirittura gratuiti? La soluzione arriva dalla rete con il sito www. youshoppa.it nato lo scorso 1° settembre dall’idea di Marco Galavotti, classe 1979, residente a Guastalla. “Ho iniziato a pensare al progetto nel novembre 2011, spinto dal desiderio di riuscire a far emergere il commercio tradizionale attraverso i nuovi media, conducendo il cliente fisicamente dal rivenditore, ma in un modo innovativo e vantaggioso per entrambi”. Il sito, che dopo solo 30 giorni di presenza su internet conta già oltre 500 iscritti, costituisce un valido rimedio per contrastare la crisi, e infondere speranza in entrambi gli attori principali del consumo. “Youshoppa soddisfa sia il consumatore - puntualizza Galavotti - che può cogliere tantissime opportunità di sconti attraverso una ricerca tra le attività commerciali della propria città o di quelle vicine, sia il

Marco Galavotti

commerciante che, a partire da quell’occasione offerta al cliente, può attivare un processo di fidelizzazione, instaurando con esso un dialogo e mostrandogli anche il resto della sua offerta. Per esempio, il negoziante di abbigliamento che mette a disposizione degli utenti registrati su Youshoppa 50 t-shirt gratis oppure con uno sconto invitante, avrà creato

un’emozione positiva nel cliente che in tal modo sarà più propenso a visionare ed eventualmente acquistare anche altri prodotti all’interno del negozio, nonchè a tornarvi in altre occasioni poiché memore della precedente e fruttuosa esperienza. Al cliente è garantita la massima trasparenza negli acquisti, in quanto il pagamento avviene sempre e

solo nel negozio stesso, e dopo aver ritirato il prodotto stesso, o aver usufruito del servizio. Inoltre, il titolare dell’attività, attraverso investimenti davvero contenuti, potrà contare su entrate considerevoli. E’ infatti un tipo di pubblicità a prezzi ridotti e che dà risultati immediati, quantificabili a breve termine. Dal punto di vista pratico, il meccanismo con cui funziona Youshoppa è molto semplice, e certamente accessibile anche per gli utenti del web meno smaliziati. Per accedere alle offerte del sito, è infatti sufficiente seguire poche indicazioni. L’utente, dopo aver scelto l’offerta preferita, dovrà limitarsi a guardare il timer, attendendo che questi arrivi a zero per poter prenotare il prodotto/servizio gratis o low-cost fino all’esaurimento della disponibilità. Poi, cliccando sul pulsante “SHOPPA”, egli potrà stampare il coupon, da consegnare direttamente al rivenditore per ritirare il prodotto o servizio. Il lato più interessante del coupon

è proprio quello di consentire l’incontro reale fra consumatore e rivenditore, senza il filtro anonimo della rete che spesso crea diffidenza da entrambe le parti, e soprattutto non permette di instaurare un rapporto di fiducia reciproca in grado di perdurare”. Finora Galavotti, unico titolare di WebItalia, ha già portato la sua innovativa formula di vendita e acquisto nella città di Pisa, e nelle prossime settimane Youshoppa arriverà anche a Pordenone, Ferrara, Bari e Lecce. Inoltre, proprio in questi giorni, il progetto si sta estendendo anche a tutta la provincia di Modena, e soprattutto a Carpi. “Si tratta di una modalità ancora quasi del tutto estranea al mercato carpigiano - ha sottolineato Galavotti - e quindi sarà necessario un po’ di tempo prima che essa venga compresa e assimilata in tutta la sua efficacia, specificamente tarata sulle esigenze dei nostri tempi. La crisi pone infatti ai carpigiani delle difficoltà che possono essere superate solo attraverso

un cambio di mentalità. Occorre allargare il proprio sguardo e sperimentare nuove strategie per aggredire la crisi. Youshoppa è una di queste. Un commerciante di Pisa, dalle aspettative iniziali non particolarmente ottimistiche, dopo solo pochi giorni di adesione al sito, mi ha telefonato per rendermi partecipe dei suoi ottimi risultati in termini di guadagno. E ancora, una delle 10 persone che si è aggiudicata una vacanza completamente gratuita di 5 notti in agriturismo, la quale al momento della vincita aveva manifestato comprensibile incredulità - “troppo bello per essere vero” - mi ha contattato, tornata dalle ferie, per ringraziarmi dell’incredibile opportunità. Il consiglio è quindi quello di non precludersi la possibilità di provare a rischio zero e con vantaggi assicurati. Se uno può trarre giovamento da una novità, perchè non esplorarla? In fondo, la soluzione è a portata di un clic”. Chiara Sorrentino


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