Tempo n°12

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30.03.2012 n° 12

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eglio tardi che mai direbbe qualcuno... Dopo polemiche, lamentele a non finire, fiumi di parole e sollecitazioni da parte dei sindaci dell’Unione delle Terre d’Argine, l’Ausl ha finalmente deciso di battere un colpo, per palesare la propria presenza. Tre i temi affrontati col direttore generale dell’Azienda Usl, Giuseppe Caroli (che lascerà l’incarico a maggio),

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icche. E’ questa la risposta data alla nostra proposta di creare una Fondazione a sostegno dell’Ospedale Ramazzini di Carpi. Restituita al mittente, per ora, anche l’idea di costruire ex novo una struttura ospedaliera carpigiana a capitale misto, pubblico/ privato, col contributo dell’imprenditoria locale. Se il tessuto imprenditoriale carpigiano mettesse sul tavolo 50/60 milioni di euro, con la vendita del nosocomio attuale e un esiguo aiuto della Regione, Carpi avrebbe finalmente l’ospedale che merita. La prima a raccogliere la nostra sollecitazione è la stilista carpigiana Anna Molinari, che tanto ha fatto - e tanto fa - per il nostro ospedale. “Ritengo che la Fondazione, nata a supporto dell’attività dell’Ospedale di Sassuolo, sia un’iniziativa senza dubbio positiva per la gestione delle risorse private tuttavia bisogna partire dal presupposto che l’Ospedale di Sassuolo rappresenta un unicum in quanto società mista pubblico-privata e non può essere paragonato

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Oltre 4 milioni per l’Ospedale Ramazzini di Carpi

Il nuovo blocco operatorio? Nel 2013 nel corso di una riunione dell’Ufficio di presidenza della Conferenza territoriale sociale e sanitaria della Provincia di Modena: servizio di vigilanza al Ramazzini, Pronto Soccorso e sale operatorie. La Conferenza ha convenuto con l’Azienda sul fatto che la tutela della sicurezza e dell’ordine pubblico siano di

competenza dello Stato, per tale ragione chiederà al Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica di farsi carico dell’esigenza di garantire - in particolare nelle ore notturne - un presidio all’ospedale di Carpi, anche in considerazione dell’alto numero di utenti del Pronto soccorso, come già avviene al Policlinico e all’ospe-

dale di Baggiovara. Sulla ristrutturazione del Pronto Soccorso del Ramazzini, per il quale l’Ausl ha già predisposto il progetto esecutivo, l’ufficio di presidenza della Conferenza territoriale condivide la scelta, avanzata dal direttore generale, di destinare 400mila euro di risorse per realizzare l’intervento. Questi fondi dovrebbero

sommarsi a quelli stanziati dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi (900mila euro), denari che l’Ente ha congelato in attesa di capire quale carta l’azienda sanitaria avrebbe giocato. Finalmente l’Ausl si è detta disponibile a firmare immediatamente la convenzione necessaria, garantendo la sua massima collaborazione. Per quanto riguarda infine il comparto operatorio, la presidenza della Conferen-

za territoriale condivide la scelta dell’Azienda Usl di destinare oltre 4 milioni di euro per la ristrutturazione di quattro sale operatorie, secondo la tempistica indicata dal direttore generale: validazione e approvazione del progetto esecutivo entro l’estate 2012 e conclusione dei lavori entro l’estate 2013. Prima di gioire però, considerati i precedenti, aspettiamo che alle parole seguano i fatti!

Restituita al mittente, per ora, l’idea di costruire ex novo una struttura ospedaliera a capitale misto, pubblico/privato, col contributo dell’imprenditoria locale nonostante la Fondazione ribadisca la volontà di mettere a disposizione il terreno

Un nuovo ospedale a capitale misto: un’utopia? Gian Fedele Ferrari

all’Ospedale Ramazzini. Riguardo alla creazione di una Fondazione a sostegno dell’ospedale carpigiano credo sia necessaria un’attenta riflessione in quanto esiste già la Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi che investe annualmente ingenti somme a sostegno della sanità locale.

La creazione ex novo di una Fondazione privata

“Credo vadano prima risolte le difficoltà gestionali dell’Asl fra realtà del centro e della periferia per instaurare un virtuoso rapporto fra sanità pubblica e imprenditoria e creare i presupposti per un’eventuale Fondazione”.

necessiterebbe infatti di un consistente capitale iniziale per poter ottenere un rendimento tale da poter realizzare significativi interventi immediati, a prescindere da ogni valutazione sul progetto in sé, che sulla carta è senza dubbio suggestivo, ma che si scontra con le attuali difficili congiunture economiche che investono pubblico e privato. Credo inoltre vadano prima risolte le difficoltà gestionali dell’Asl modenese fra realtà del centro e della periferia per poter instaurare un virtuoso rapporto fra sanità pubblica e imprenditoria e creare i presupposti per un’eventuale Fondazione”. E se sul fronte della nascita di un soggetto giuridico pro Ramazzini, il presidente della Fondazione Crc aveva

assicurato che in città “vi è già una Fondazione che sostiene l’ospedale e con risorse ben più ingenti”, Gian Fedele Ferrari ci tiene però a ribadire con forza la disponibilità a “rendere

“Siamo disposti a rendere fruibile il terreno di Santa Croce per un nuovo Ospedale quando e se ci sarà un progetto concreto da parte della Regione che preveda le risorse per la costruzione ”.

fruibile il terreno di Santa Croce per un nuovo Ospedale quando e se ci sarà un progetto concreto da parte della Regione che preveda le risorse per la costruzione della nuova struttura”. Jessica Bianchi un ospedale a capitale misto: un’utopia? Commenta la notizia su: www.temponews.it

Anna Molinari

Civitas Padus è la nuova associazione culturale, apolitica e aperta a tutta la cittadinanza, nata a Carpi, che si pone l’obiettivo di diffondere la cultura storica e ambientale del nostro territorio, promuovendone la riscoperta, la conservazione e la tutela

Recuperiamo le nostre radici E ’ appena nata, ma ha già iniziato a muovere i suoi primi passi. Civitas Padus è un’associazione culturale, trasversale e aperta a tutta la cittadinanza che si pone l’obiettivo di diffondere la cultura storica e ambientale del nostro territorio, promuovendone la riscoperta, la conservazione e la tutela. Un modo per riscoprire i valori identitari della “civiltà del Po”, le cui radici affondano in una terra sempre più martoriata e troppo spesso dimenticata. I 13 componenti della nuova associazione carpigiana, presieduta da Raffaello Silvestri, sabato 24 marzo, si

e, conseguentemente, sociale, che caratterizzano anche il nostro territorio. Il nostro desiderio è quindi quello di far riaffiorare il ricordo di ieri, del nostro passato, rilanciando l’importanza del senso civico, del rispetto per il bene comune e di stringere relazioni sociali significative. Valori che ciascuno di

sono dedicati alla loro prima uscita ufficiale: le pulizie di primavera di un tratto del Cavo Lama, “quello compreso tra via Due Ponti e via Tre Ponti”, ci spiega il segretario, Massimo Losi. “Abbiamo raccolto sei sacchi di immondizia: tante bottiglie ma anche siringhe, una

batteria da auto e persino tre bombole del gas, per le quali abbiamo allertato Aimag che dovrà farsi carico del recupero, attraverso una ditta specializzata, e dello smaltimento”. “La volontà di creare Civitas Padus è nata dalla consapevolezza del crescente degrado culturale

noi dovrebbe far propri per il bene del territorio e della collettività”. Solo recuperando un senso di coscienza civica collettiva infatti, unitamente alla conoscenza di ciò che siamo stati - e siamo ancor oggi - è possibile innescare un cambiamento reale. Concreto. Se non ci riapproprieremo delle nostre radici, se continueremo a rinnegare

la vocazione territoriale che ha da sempre connotato quest’area, da cosa potremo ripartire? Civitas Padus si pone quale luogo di incontro e aggregazione, quale promotore di manifestazioni capaci di valorizzare i luoghi e le tradizioni locali. E’ un progetto ambizioso, quello che si pone la neonata associazione, perchè prendersi cura del nostro bene più prezioso, la terra, oggi è un’attività decisamente impopolare. La speranza è che Civitas Padus, nata dalla sensibilità di alcuni leghisti carpigiani, seppure si ponga quale organo apolitico e aperto, non muoia sul nascere come altre prima di lei - ndr Fondazione Cives - ma che, al contrario, sappia convergere insieme ad altre realtà cittadine, per ottenere scopi comuni. (Per info: 059.4737538). Jessica Bianchi


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