Alessio Cavallini - Ingegnere Civile - A.A. 2015-2016

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ADEGUAMENTO SISMICO DI FABBRICATI AD USO STRATEGICO IN CEMENTO ARMATO. IL CORPO A DELL’EX-C.O.O. DI FERRARA.

4 INTERVENTI DI PROGETTO GLOBALI Alla luce dei risultati ottenuti dall’analisi di vulnerabilità dell’edificio, trattata al capitolo 2 della presente tesi, si può affermare che la struttura è caratterizzata da una forte irregolarità sia in pianta sia in altezza. Tali irregolarità comportano importanti effetti torsionali, ed un conseguente aumento delle tensioni, durante l’evento sismico. Con il termine “interventi globali” si intendono tutta una serie di interventi atti a regolarizzare il comportamento della struttura nei confronti dei carichi sismici. In questo ambito si pongono gli interventi descritti in questo capitolo. La prima modalità di intervento prevista per conseguire l’adeguamento sismico dell’edificio, consiste nel regolarizzare la struttura al fine di ottenere una risposta sismica più uniforme. L’analisi modale fornisce un gran numero di modi locali, lo scopo è quello di eliminare i tanti modi di vibrare locali a favore di pochi modi globali. Riguardo la definizione di regolarità in pianta ed in altezza di un edificio, le prescrizioni previste dalle NTC 08 al §7.2.2 definiscono: 

Una costruzione è regolare in pianta se tutte le seguenti condizioni sono rispettate: a) La configurazione in pianta è compatta e approssimativamente simmetrica rispetto a due direzioni ortogonali, in relazione alla distribuzione di masse e rigidezze; b) Il rapporto tra i lati di un rettangolo in cui la costruzione risulta inscritta è inferiore a 4; c) Nessuna dimensione di eventuali rientri o sporgenze supera il 25% della dimensione totale della costruzione nella corrispondente direzione; d) Gli orizzontamenti possono essere considerati infinitamente rigidi nel loro piano rispetto agli elementi verticali e sufficientemente resistenti.

Una costruzione è regolare in altezza se tutte le seguenti condizioni sono rispettate: e) Tutti i sistemi resistenti verticali (quali telai e pareti) si estendono per tutta l’altezza della costruzione; f) Massa e rigidezza rimangono costanti o variano gradualmente, senza bruschi cambiamenti, dalla base alla sommità della costruzione; ai fini della rigidezza si possono considerare regolari in altezza strutture dotate di pareti o nuclei in c.a. o pareti e nuclei in muratura di sezione costante sull’altezza o di telai controventati in acciaio, ai quali sia affidato almeno il 50% dell’azione sismica di base. g) Nelle strutture intelaiate progettate in CD “B” il rapporto tra resistenza effettiva e resistenza richiesta dal calcolo non è significativamente diverso per orizzontamenti diversi; può fae eccezione l’ultimo orizzontamento di strutture intelaiate di almeno tre orizzontamenti; 41


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