Shoah e..

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*** Il film “Hotel Rwanda“ evidenzia l’impotenza sia dei Paesi occidentali, sia dell’ONU, che continuava a “balbettare”, inerte e frustrato dinnanzi a quell’eccidio. Per ripercorrere il tema caldo del genocidio ruandese viene utilizzato un lungometraggio costruito condensando fatti e situazioni realmente accadute senza eccedere, riuscendo a raggruppare l’intera storia di sopravvivenza e di eroismo in 121 minuti che riescono a strappare il cuore allo spettatore. Il film “Hotel Rwanda” è uno dei modi migliori per descrivere e raccontare, a coloro che hanno avuto la possibilità di starne alla larga (per fortuna!), quello che è stato il genocidio ruandese. Cito una massima francese, che si addice all’importanza da attribuire alla pellicola: “Raconter pour ne pas oublier” (Raccontare per non dimenticare). Il film deve portare ogni uomo che sta comodamente seduto sulla poltrona di casa propria, a riguardare questo crimine, così atroce, ma così incompreso e mascherato. La libertà che ognuno possiede deve essere apprezzata ed elogiata e deve essere trasmessa ed insegnata a coloro che la vedono solo come un miraggio. Ogni uomo non può tacere o restare inerme dinnanzi a questi crimini, bensì deve cercare di meditare a riguardo, per poter comprendere quanto sia importante la libertà di ogni essere vivente. Affiora nella mia mente una frase di Ernesto Guevara riguardo la libertà: “Nessuna persona nell’intero mondo può sentirsi libera se c’è una sola persona in catene”. Giovanni Occhipinti (V B Ginnasio “F.lli Testa”) *** Durante la proiezione del film “Hotel Rwanda” mi hanno impressionato le urla rimaste nella gola del popolo massacrato, quasi sterminato, ridotto alla schiavitù fisica e all’annullamento e, soprattutto, quelle dei bambini che la telecamera riprendeva con tecnica tutta documentaristica fra le macerie, nei villaggi, le mani premute sulle orecchie, per non sentire il fragore dei machete, gli occhi spalancati in una espressione di terrore e impotenza… e mi sono vergognata pensando che quelle urla non sono state udite… Silenzio è quello che è rimasto intorno ad una tragedia del tutto ignorata, sottovalutata, scomoda. Elisa Pagana (II A Liceo Classico “F.lli Testa”) *** Dicono che “sbagliando s’impara”, che commesso una volta un errore non si ripeta più. Eppure quello del genocidio, continua a ripetersi. Mi chiedo allora dove sia l’umanità dell’uomo, dove sia la tanto elogiata intelligenza, la tolleranza. Un 115


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