TeatriOnline Magazine Winter 2018/19

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con il patrocinio di: Provincia di Firenze Comune di Firenze Comune di Prato

Febbraio alla Pergola: in scena grandi attori, da Alessandro Haber a Pierfrancesco Favino Teatro del Maggio Musicale Fiorentino: ecco gli appuntamenti lirici di gennaio e febbraio Incontro con Fabrizio Pinzauti di Andrea Masatto La potenza delle parole. Intervista a Vera Gheno di Alessandra Manenti Virgilio Sieni rilegge Petruška di Igor Stravinskij al Teatro Era di Pontedera Seguici anche su Facebook e Twitter

QUADRIMESTRALE GRATUITO

Winter 2019 • anno 13 • Contiene l’agenda degli eventi da Gennaio a Marzo 2019


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Direttore Responsabile David Guetta Direzione, Redazione e Amministrazione: Mas Communication srl Via U. Corsi, 33 50141 Firenze tel. +39-055 4289043 fax +39-055 4289314 redazione@teatrionline.com www.teatrionline.com Coordinamento editoriale: Giulia Tucci Redazione: Andrea Masatto, Marco Orangi, Luciana Tocci, Giulia Tucci, Luigi Miraglia, Maurizio Carra, Massimo Bartolozzi Progetto Grafico: Antonio De Chiara Mas Communication srl Pubblicità: Mas Communication srl tel. 055 4289043 – fax 055 4289314 www.mascommunication.it Registrazione Tribunale di Firenze n° 5333 del 27/03/2004 Per segnalare spettacoli, eventi e manifestazioni: redazione@teatrionline.com contiene i.p.

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Febbraio alla Pergola: in scena grandi attori, da Alessandro Haber a Pierfrancesco Favino

28 Paolo Fresu racconta Chet Baker al Teatro Excelsior di Empoli

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Teatro del Maggio Musicale Fiorentino: ecco gli appuntamenti lirici di gennaio e febbraio

29 Al Teatro del Popolo di Castelfiorentino arriva la performer Claudia Marsicano con i suoi 10 esercizi per nuovi virtuosismi

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Sala Ruah – Oratorio Bagno a Ripoli: ecco gli spettacoli di febbraio

30 Alessandro Preziosi interpreta Van Gogh al Teatro Signorelli di Cortona

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Ceneri, la vera storia di un giovane piromane norvegese al Teatro di Rifredi

31 Da Lorella Cuccarini a Laura Morante al Teatro Petrarca di Arezzo

10 La Bibbia riveduta e scorretta secondo gli Oblivion al Teatro Puccini

32 Ornella Muti nei panni de La governante al Teatro Moderno di Grosseto

11 Teatro di Cestello: Io non posso entrare, la società secondo i nostri amici animali

33 Al Teatro degli Industri di Grosseto arrivano Otto donne e un mistero

12 A tutta danza sul palco del Teatro Verdi

34 Le Nina’s Drag Queens rivisitano Shakespeare al Teatro Goldoni di Livorno

14 Incontro con Fabrizio Pinzauti di Andrea Masatto 16 Al Teatro Cantiere Florida è di scena l’interattività con It’s app to you 17 Al Teatro Le Laudi, Nicola Roggero racconta il 1968 attraverso lo sport 18 La potenza delle parole. Intervista a Vera Gheno di Alessandra Manenti 20 Scary Christmas: 3 film per un terrificante Natale! di Federica Paghi 22 L’inverno dell’ORT; Amici della Musica: ecco gli appuntamenti di febbraio

35 Teatro del Giglio di Lucca: il balletto Mediterranea quale inno alla comunione e alle differenze culturali 36 Alla Sala Garibaldi di Carrara sono tutti A testa in giù 37 La comicità di Angela Finocchiaro approda al Teatro Verdi di Pisa 38 Virgilio Sieni rilegge Petruška di Igor Stravinskij al Teatro Era di Pontedera 39 52ª Stagione concertistica della Scuola Normale di Pisa: ecco gli appuntamenti invernali 41 Teatro Manzoni di Pistoia: Don Giovanni di Mozart secondo l’Orchestra di Piazza Vittorio

23 Al TuscanyHall, Marco Goldin racconta La grande storia dell’impressionismo

42 Al Politeama Pratese si discute per La casa di famiglia

24 Mandela Forum: dal pattinaggio artistico alla pallacanestro, dai Subsonica a Enrico Brignano

43 Politeama di Poggibonsi: Paolo Hendel è in Fuga da via Pigafetta

25 Al Teatrodante Carlo Monni di Campi Bisenzio si svolgono Piccoli crimini coniugali

44 Il Sogno di Shakespeare nella versione moderna di Massimiliano Bruno al Teatro dei Rinnovati di Siena

26 Teatro Comunale di Antella: Edith Bruck e la sua Lettera alla madre 27 Teatro Boccaccio di Certaldo: Il cielo in una stanza secondo la compagnia Punta Corsara

S om ma r i o

E d i to r i a l e

Fa freddo, ma la stagione invernale da sempre è la più calda per i nostri spettacoli: in tutti i teatri possiamo assistere ad una grande varietà di rappresentazioni, non c’è che l’imbarazzo della scelta. Grande aspettative al Teatro alla Pergola di Firenze che prevede tre spettacoli di prosa, interpretati da grandi attori. Partiamo con Il padre di Floran Zeller, in scena dal 5 al 10 febbraio, per la regia di Piero Maccarinelli. Lo spettacolo ha come protagonisti Andrea e Anna, rispettivamente interpretati da Alessandro Haber e Lucrezia Lante Della Rovere. Al Maggio Musicale si prosegue con La Cavalleria Rusticana e Un Mari à la Porte, un dittico firmato Pietro Mascagni e Jacques Offenbach. Potrei continuare con le anticipazioni ma vi rimando agli approfondimenti all’interno della rivista, dove troverete un succoso panorama relativo agli spettacoli di tutta la regione. Questa ampia e variegata offerta ha il rovescio della medaglia: i teatrini di provincia, le sale polivalenti, da sempre luoghi di incontro e sperimentazione, subiscono l’offerta dei più grandi e si vedono sottrarre il già esiguo pubblico. Per costoro occorre inventiva: credo che la continua ricerca di qualcosa di diverso possa essere il valore aggiunto per attrarre più pubblico possibile. Ed ecco la ricerca delle location alternative e gli abbinamenti spettacolo-cena,o spettacolo- sport: una ricerca continua per completare una serata all’insegna dell’originalità. Marco Orangi

45 Agenda 48 Dove trovare il Magazine

La Redazione non è responsabile di modifiche ai programmi e di mancanze o inesattezze 1


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Foto di Fabio Lovino

Febbraio alla Pergola: in scena grandi attori, da Alessandro Haber a Pierfrancesco Favino

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a programmazione di febbraio al Teatro alla Pergola di Firenze prevede tre spettacoli di prosa, interpretati da grandi attori. Partiamo con Il padre di Floran Zeller, in scena dal 5 al 10 febbraio, per la regia di Piero Maccarinelli. Lo spettacolo, prodotto da Goldenart Production, ha come protagonisti Andrea e Anna, rispettivamente interpretati da Alessandro Haber e Lucrezia Lante Della Rovere. Andrea è un uomo molto attivo, nonostante la sua età, ma mostra i primi segni di una malattia che potrebbe far pensare al morbo di Alzheimer. Anna, sua figlia, che è molto legata a lui, cerca solo il suo benessere e la sua sicurezza. Ma l’inesorabile avanzare della malattia la spinge a proporgli di stabilirsi nel grande appartamento che condivide con il marito. Lei crede che sia la soluzione migliore per il padre che ha tanto amato e con cui ha condiviso le gioie della vita. Ma le cose non vanno del tutto come previsto: l’uomo si rivela essere un personaggio fantastico, colorato, che non è affatto deciso a rinunciare alla sua indipendenza… La sua progressiva degenerazione getta nella costernazione i familiari, ma la sapiente penna di Zeller rie4

sce a descrivere una situazione che, seppur tragica per la crescente mancanza di comunicazione causata dalla perdita di memoria, viene affrontata con leggerezza e con amara e pungente ironia. Tutto a poco a poco va scomparendo: i punti di riferimento, i ricordi, la felicità della famiglia. La perdita dell’autonomia del padre, Andrea, progredisce a tal punto che Anna è costretta a dover prendere decisioni al suo posto e contro la sua volontà. Con grande abilità l’autore ci conduce a vivere empaticamente le contraddizioni in cui il nostro protagonista incappa, il quale perdendo a poco a poco le sue facoltà logico-analitiche e non riuscendo più a distinguere il reale dall’immaginario, ci coinvolge con grande emozione in questo percorso dolorosamente poetico. A seguire, dal 12 al 17 febbraio, è in programma La notte poco prima delle foreste di Bernard-Marie Koltès, una produzione Compagnia Gli Ipocriti Melina Balsamo, con la regia di Lorenzo Gioielli. Sul palco un unico attore, Pierfrancesco Favino, protagonista assoluto di questo poema per voce sola che sconta i problemi dell’identità, della moralità, dell’isolamento, dell’amore non facile. Poco prima del punto di non ritorno della nostra umanità. Essere stranieri. Abbordare un nuovo e giovane amico


sotto la pioggia. Avere in cuore una ragazza notturna, un ectoplasma da lungofiume. Odiare gli specchi. Amare le puttane matte. Distinguere il ‘nervosismo’ dei macrò usciti dritti dritti dalle gonne di mamma. Farsi un’idea di qualcuno solo se te lo scopi. E però poi filarsela, senza discorsi. Denunciare la divisione in zone di lavoro settimanale, in zone per le moto, o per rimorchiare, o per le donne, o per gli uomini, o per i froci, e avvilirsi per zone della tristezza, della chiacchiera, dei venerdì sera. L’intelaiatura di quest’opera è un paradigma straordinario, un testo fluentissimo e irto nella sua prosa vertiginosa, aliena da punteggiatura ferma, tutta pervasa di anacoluti e biasimi come un romanzo-pamphlet di Céline. Infine dal 19 al 24 febbraio è in scena Io e Pirandello, un recital interpretato da Sebastiano Lo Monaco e prodotto da SiciliaTeatro, per la regia di Salvo Bitonti. La vita dell’attore siciliano e quella dello scrittore Luigi

Pirandello si incontrano, si contaminano, si intrecciano. Lo Monaco, infatti, ci trasporta in una Sicilia lontana, ma non dimenticata, per farci riassaporare i sapori e gli odori della sua infanzia e della sua adolescenza: gli aneddoti della sua storia personale sono il filo conduttore per raccontarci l’incontro con il teatro attraverso la tragedia greca (numerose le citazioni e le interpretazioni di autori come Sofocle ed Euripide), che lo porteranno poi, in età matura, all’incontro spirituale con Luigi Pirandello. Una somiglianza oramai anche fisica, quella tra l’attore e l’autore, che li ha portati a condividere idealmente le gioie e i dolori della vita. Pirandello un uomo infelice, una vita segnata dalla depressione, male del nostro secolo, dalla quale però può nascere la bellezza: questo accomuna questi due uomini di teatro che si sono succeduti nel ‘900. Ecco che allora emerge un Pirandello poco conosciuto,

un Pirandello delicato, intimo, a tratti ironico. L’autore siciliano prende forma davanti allo spettatore per mostrarsi nei panni di un uomo come gli altri, capace però di mettere su carta le sfumature della realtà. E

attraverso di lui anche Lo Monaco si mette a nudo, si racconta intimamente per la prima volta sul palcoscenico, per mostrare la sua “maschera nuda”, il suo volto segnato, ma capace di trasmettere passione e calore. TEATRO DELLA PERGOLA Via della Pergola 12/32 – Firenze Tel. 055 0763333 biglietteria@teatrodellapergola.com www.teatrodellapergola.com Programma 5 – 10 febbraio 12 – 17 febbraio 19 – 24 febbraio

IL PADRE LA NOTTE POCO PRIMA DELLE FORESTE IO E PIRANDELLO

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Teatro del Maggio Musicale Fiorentino: ecco gli appuntamenti lirici di gennaio e febbraio

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ra gennaio e febbraio sono in programma tre appuntamenti lirici al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino. Tutti e tre gli spettacoli vantano la presenza dell’Orchestra e Coro del Maggio Musicale Fiorentino (con il Maestro del Coro Lorenzo Fratini). Dal 10 al 17 gennaio è in scena Der fliegende Holländer (L’Olandese volante) di Richard Wagner (1840), ispirato a un’antica leggenda nordica e ai ricordi autobiografici di un avventuroso viaggio in nave dalla Prussia a Londra. L’opera può considerarsi anticipatrice dei grandi drammi wagneriani sia per l’impianto musicale, dove, nonostante i numeri chiusi, vi è il ricorso a un corredo di temi reminiscenza che innervano la partitura, sia per la decisa svolta nella direzione del mito. L’Olandese, che si è macchiato del peccato di hybris, avendo imprecato contro Dio, è condannato a vagare senza sosta per i mari fino al giorno del Giudizio; solo l’amore puro e incondizionato di una donna potrà restituirgli la pace e strapparlo al suo tragico destino. L’occasione giunge dall’incontro con Daland, la cui figlia Senta è irrimediabilmente attratta dalla misteriosa figura dell’olandese; sarà lei a porre fine alla maledizione con il suo sacrificio d’amore. Rifiutando una vita di certezze, offerta dal matrimonio con il fidanzato Erik, Senta sceglie l’ignoto e, per seguire l’Olandese e dimostrare la veridicità dei suoi sentimenti, si getta in mare, concludendo l’opera con un finale di morte e trasfigurazione. Il Maestro concertatore e direttore è Fabio Luisi mentre la regia è di Paul Curran. A seguire, dal 12 al 21 febbraio, è in programma un dittico firmato Pietro Mascagni/Jacques Offenbach, ossia Cavalleria rusticana/Un mari à la porte. Maestro concertatore e direttore è Valerio Galli mentre la regia è affidata a Luigi Di Gangi e Ugo Giacomazzi. Cavalleria rusticana di Pietro Mascagni (1890) è una storia di amori tormentati, passioni brucianti, gelosie e vendette che si conclude nel sangue nel giorno di Pasqua. Nel momento in cui la cristianità celebra il trionfo della vita sulla morte, per i protagonisti dell’opera non c’è posto per la redenzione o il perdono: solo una giustizia sommaria, in punta di coltello, avrà il potere di vendicare l’onore perduto e l’onta del tradimento. L’operetta di Jacques Offenbach (1859), Un mari à la porte,

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rappresenta invece il contraltare ironico e spensierato al dramma passionale di Mascagni. Considerato tra i padri del genere dell’operetta, avendone composte circa un centinaio, Offenbach è stato il cantore della joie de vivre nella Parigi del Secondo Impero ma anche il sardonico fustigatore dei vizi della sua società, parodiata nei suoi lavori. Un mari à la porte è una mini commedia degli equivoci: protagonista è un impresario di operette in fuga dai creditori e da un ufficiale giudiziario che si ritrova per sbaglio nella camera di una donna sposata, Suzanne. La conseguente serie di fraintendimenti e scene esilaranti è condita dalla brillante musica di Offenbach che si muove leggiadra a ritmo di valzer, come nel pezzo forte dell’operetta, il “Valse tyrolienne” intonato da Suzanne. Infine, dal 22 al 27 febbraio, è la volta di Madama Butterfly, la celebre tragedia di Giacomo Puccini (1904), con Maestro concertatore e direttore Francesco Ivan Ciampa. Ambientata in un Giappone idealizzato dal simbolismo calligrafico di Ogata Korin, la storia della geisha Cio-Cio-San è messa in scena dal regista Fabio Ceresa in uno scenario aperto, con una passerella proiettata verso l’infinito. Suzuki, mostrata in scena con lunghi capelli bianchi come un demone nipponico, difende da un lato la tenera Madama Butterfly dagli attacchi dello zio bonzo, per poi offrirle, avvolta nel velluto rosso, la katana per l’harakiri. Programma 10 – 17 gennaio 12 – 21 febbraio 22 – 27 febbraio

DER FLIEGENDE HOLLÄNDER CAVALLERIA RUSTICANA/UN MARI À LA PORTE MADAMA BUTTERFLY

TEATRO DEL MAGGIO MUSICALE FIORENTINO Piazzale Vittorio Gui, 1 – Firenze Tel. 055 2001278 - serviziocortesia@maggiofiorentino.com www.maggiofiorentino.com


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sala

uah Oratorio - Bagno a Ripoli

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i dice che un paese diventi un paese quando ci nasce una piazza, un bar, e un campanile. Ma che paese sarebbe se non ci fosse anche un fornaio, un cinema, un giornalaio, un fioraio e tante altre belle cose ancora? Vero è che a Bagno a Ripoli c’è tutto, c’è tanto di più, molto di più. Ma c’era una cosa che da un po’ di tempo gli mancava. Un posto dove far vivere il suo teatro, dove ritrovarsi per imparare una storia, per ascoltare tutti insieme le stesse voci che la raccontano. Son anche queste le cose che fanno nascere il paese, la comunità. E così che qui abbiamo creato… Sì, “creato” è proprio la parola giusta, perché prima non c’era nulla, una Compagnia di Teatro Amatoriale, la Compagnia della Sala Ruah. Che vuol dire Amatoriale? Che non siamo attori e che si fa teatro per divertirsi e far divertire. Come si va dal fornaio a prendere il pane, ed entrando si sente quel buon profumo che ci mette allegria, così si va a teatro per prendersi un paio d’ore di svago e, come vi ho detto, ad imparare una storia, a respirarne la fantasia… Ecco che intorno a questo desiderio ci siamo riuniti, in tanti o in pochi, bravi o non bravi, io non lo so, ma so per certo che chiunque abbia avuto la voglia di salire su quel palco, a recitare, è sempre la persona giusta... Vi aspettiamo presto. Massimo Beni

Per informazioni e prenotazioni: eventibagnoaripoli@gmail.com - Tel 331 21 444 64 7


“Ceneri”, la vera storia di un giovane piromane norvegese al Teatro di Rifredi

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all’8 al 10 febbraio al Teatro di Rifredi di Firenze è in programma Ceneri, una performance di Plexus Polaire, per la regia del norvegese Yngvild Aspeli. Lo spettacolo vede sul palco attori e marionettisti: Viktor Lukawski, Aïtor Sanz Juanes (in alternanza con Alice Chéné) e Andreu Martinez Costa. Questo bruciante poema visivo narra la vera storia di un giovane piromane, svoltasi alla fine degli anni ‘70 nel Sud della Norvegia. Su un palcoscenico oscuro, tre attori/marionettisti danno vita alle vicende del giovane criminale, figlio di un pompiere. Il complesso rapporto padre/figlio è anche alla base della storia parallela che si snoda in contemporanea con gli incendi che flagellano il piccolo villaggio norvegese, popolato di 8

tante bellissime figure collaterali. È la vicenda di uno scrittore, che era bambino al tempo dei fatti, il quale anni dopo decide di scrivere un libro su quella vicenda, lottando con la propria dipendenza dall’alcol. L’alcol e il fuoco sono le due bestie che divorano il cuore dei due protagonisti, incapaci di resistere alle loro pulsioni; un male oscuro rappresentato in scena dalle inquietanti apparizioni di un enorme lupo dagli occhi di fuoco. Completamente immerso nelle atmosfere tipiche della letteratura nordica, l’universo di Ceneri tuttavia non sprofonda mai nel buio totale, perché è spesso solcato da improvvisi lampi di tenerezza e poesia. Attori in carne e ossa, marionette a grandezza d’uomo, piccoli burattini, oggetti in miniatura, proiezioni, musiche fascinose... un magnifico teatro visivo, un ibrido tipico di questa artista, che non lascia indifferenti né per la bellezza delle immagini né per la forza del racconto. A proposito dello spettacolo, il regista afferma: «At-


traverso le marionette noi possiamo dare corpo a elementi astratti ed esprimere in maniera diretta delle sensazioni, degli stati d’animo che sono a volte difficili da esprimere con le parole. Mettendo “l’umanità” al centro della mia ricerca poetica, io scelgo spesso di lavorare con delle marionette che sono il “doppio” o la riproduzione di un essere umano. Cercando di sviluppare la relazione tra marionetta e attore/marionettista, cerco di approfittare del turbamento creato dal fatto che a un certo punto non si sa più chi manovra chi. Il fatto che la marionetta – che è un oggetto morto – sembri a volte più viva dell’attore che si mette al servizio di questi altri corpi, ci permette di evocare numerose riflessioni fisiche, psicologiche e sociali».

Foto di Fanchon Bilbille

Ceneri è in scena dal 15 al 25 febbraio al Teatro di Rifredi di Firenze

TEATRO DI RIFREDI Via Vittorio Emanuele II, 303 – Firenze Tel. 055 4220361 staff@toscanateatro.it www.teatrodirifredi.it

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“La Bibbia riveduta e scorretta” secondo gli Oblivion al Teatro Puccini

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l 1° e 2 febbraio al Teatro Puccini di Firenze è in scena La Bibbia riveduta e scorretta, l’ultimo lavoro degli Oblivion, il gruppo comico musicale-teatrale con repertorio Showtunes formatosi a Bologna nei primi anni Duemila. Lo spettacolo è prodotto da A.GI.DI. Srl e scritto da Davide Calabrese, Lorenzo Scuda, Fabio Vagnarelli, con le musiche di Lorenzo Scuda e la regia di Giorgio Gallone. Sul palco troviamo Graziana Borciani, Davide Calabrese, Francesca Folloni, Lorenzo Scuda e Fabio Vagnarelli (in arte gli Oblivion) che, per la prima volta, si mettono alla prova con un vero e proprio musical comico. Un nuovo irresistibile show “Oblivionescamente” dissacrante che lascerà il pubblico senza fiato. Una vera e proprio Bibbia riveduta e scorretta appunto. Siamo nella Germania del 1455. Johann Gutenberg introduce la stampa a caratteri mobili creando l’editoria e inaugurando di fatto l’Età Moderna. Conscio della portata rivoluzionaria di questa scoperta, Gutenberg sta per scegliere il primo titolo da stampare. Al culmine della sua ansia da prestazione bussa alla porta della prima stamperia della storia un Signore. Anzi, il Signore. È proprio Dio che da millenni aspettava questo momento. Dio si presenta con un’autobiografia manu-scolpita di suo pugno su lastre di pietra e chiede a Gutenberg di pubblicar10

la con l’intento di diffonderla in tutte le case del mondo e diventare così il più grande scrittore della storia. Gutenberg, da bravo teutonico, è molto risoluto e sa bene cosa cerca il pubblico in un libro. Cercherà quindi di trasformare, con ogni mezzo possibile, quello che lui considera un insieme di storie scollegate e bizzarre in un vero e proprio best seller: La Bibbia. Tra discussioni infinite, riscritture e un continuo braccio di ferro tra autore ed editore, nella tipografia prenderanno vita le vicende più incredibili dell’Antico e Nuovo Testamento, le parti scartate e tutta la Verità sulla Creazione del mondo, finalmente nella versione senza censure. L’eterna lotta tra Potere Divino e Quarto Potere sta per prendere forma. Perché puoi essere anche Dio sceso in terra, ma se non hai un buon ufficio stampa non sei nessuno. La Bibbia riveduta e scorretta è in scena il 1° e 2 febbraio al Teatro Puccini di Firenze TEATRO PUCCINI Via delle Cascine, 41 – Firenze Tel. 055 362067 info@teatropuccini.it www.teatropuccini.it


Teatro di Cestello: “Io non posso entrare”, la società secondo i nostri amici animali

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l 19 e 20 gennaio al Teatro di Cestello di Firenze è in programma Io non posso entrare di Manuela D’Angelo, per la regia di Paola Tiziana Cruciani, con protagonisti Andrea Perrozzi e Alessandro Salvatori (i quali hanno anche prodotto lo spettacolo). I nostri animali ci giudicano? Cosa accadrebbe se, per un attimo, ci mettessimo nei loro “peli”? L’umana società, con le sue convenzioni, le sue regole, le assurdità, le contraddizioni analizzata attraverso gli occhi ingenui e scevri da qualsiasi condizionamento che solo gli animali possono avere. Perrozzi & Salvatori ci propongono uno spettacolo originale, insolito ed esilarante, in cui la vis comica si sposa con un argomento attuale e senza tempo, come il rapporto tra gli esseri umani e gli animali. Io non posso entrare, con dialoghi serrati, comici e irriverenti, racconta la quotidianità di ciascuno di noi, le avventure e le relazioni tra il mondo animale e quello umano, tra lealtà e ipocrisie, regalando risate e spunti di riflessione, tra allegria e momenti di commozione. La dinamica e dissacrante regia di Paola Tiziana Cruciani, le melodie accattivanti di Andrea Perrozzi e i dialoghi cinico-comici di Manuela D’Angelo ci guidano in un mondo “bestiale”, dove l’immaginazione e la realtà si fondono, gli animali parlano, gli uomini una volta tanto ascoltano. A seguire, il 26 e 27 gennaio è in scena Nunsense – Le amiche di Maria di Dan Goggin, prodotto dalla Compagnia dell’Alba, per la regia di Fabrizio Angelini. Si tratta di un musical travolgente che ha debuttato a Broadway nel lontano 1985, con oltre 10 anni di repliche, e un palmares da fare invidia, compreso il Premio per il “Miglior Musical” Usa. Impegnate in una partita di Bingo dalle Focolarine, la Reverenda Madre, Suor Uberta, Suor Robertanna, Suor Leonella e Suor Amnesia, sopravvivono alla fatale zuppa al finocchio che la povera Suor Giulia ha servito per cena alle cinquantadue sorelle del Certosino Zelo. Tornate in convento, le cinque protagoniste trovano tutte le consorelle con la faccia nella minestra! Non avendo la possibilità economica di seppellirle tutte, sono costrette a conservare le ultime quattro sfortunate...nel congelatore! Ma le amiche di Maria non si danno per vinte e mettono in scena uno spettacolo per raccogliere il resto dei soldi. Uno show pieno di colpi di scena che ci racconteranno le interessanti storie delle nostre suore (interpretate da Laura Del Ciotto, Carolina Ciampoli, Monja Marrone, Alberta Cipriani, Edilge Di Stefano, Giorgia Bellomo e Valentina Di Deo). TEATRO DI CESTELLO Piazza di Cestello, 4 – Firenze - Tel. 055 294609 info@teatrocestello.it - www.teatrocestello.it 11


A tutta danza sul palco del Teatro Verdi

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febbraio al Teatro Verdi di Firenze sono in programma tre appuntamenti con la danza. Partiamo il 21 febbraio con The magic of light della compagnia eVolution dance theater, uno show che raccoglie e reinterpreta alcune delle coreografie più sorprendenti create da Anthony Heinl, fondatore e direttore artistico del gruppo, per festeggiare i 10 anni di storia. Alchimia perfetta fra danza, physical theater, atletismo e tecnologia, The magic of light conta fra i suoi interpreti performer d’eccezione, danzatori dalle spiccate doti atletiche e circensi. È però la luce la vera protagonista e, fra magia e illusione, essa conduce lo spettatore in un sorprendente viaggio attraverso mondi immaginifici. Figure misteriose galleggiano, rimbalzano, scompaiono, in un susseguirsi di stimoli visivi che lasciano senza fiato. Uno spettacolo coinvolgente per i grandi come per i più piccini, e per chiunque abbia voglia di stupirsi attraverso la magia del teatro. A seguire, il 22 febbraio è in programma Noches de Buenos Aires, uno spettacolo di tango argentino, realizzato dalla compagnia Tango Rouge Company (con Yanina Valeria Quiñones e Neri Luciano Piliù nei panni di registi, coreografi e primi ballerini di questo

show). Quello portato in scena è un tango trasformista, un tango che prima di immergersi nei lustrini del palcoscenico ha attraversato la polvere delle strade. Un tango che irrompe nei giochi dei bambini, prima di stravolgere le dinamiche di seduzione degli adulti. Un tango che, pur popolando l’Olimpo delle arti, non abbandona mai l’universo del divertimento. Un tango che esprime passione, drammaticità e benessere. A fare da sfondo alle esibizioni dei dieci ballerini una teatralità delicata, naturale e finalizzata alla costruzione di una narrazione appena accennata: un racconto di crescita del tango, nel tango e per il tango. Tutto questo accompagnato dalla musica della Tango Spleen Orchestra. Infine il 23 febbraio è in scena Tutu dei Chicos Mambo, la compagnia francese, versione europea dei newyorchesi Ballets Trockadero de Montecarlo, che propone una danza en travesti rigorosissima, divertente all’ennesima potenza, con l’obiettivo di fare buona danza mixata con una travolgente ironia. Questo spettacolo è stato creato nel 2014 da Philippe Lafeuille (il coreografo e direttore artistico del gruppo) per celebrare i 20 anni dei Chicos Mambo. Travestiti da ballerine, i Chicos Mambo (David Gua-


sgua M., Pierre-Emmanuel Langry, Julien Mercier, Guillaume Quéau, Stéphane Vitrano e l’italiano Vincenzo Veneruso) rivisitano in 20 quadri tutti i linguaggi della danza e si prendono gioco, senza alcun tabù e con tanto humor, dei codici della coreografia. Con camaleontica bravura, danzano i grandi brani del repertorio trasformandosi dai classici cigni (qui simpatiche papere) alle donne in passerella e sottoveste di Pina Bausch. Ma non mancano citazioni ai balli di sala, alla ginnastica artistica di Nadia Comeneci e delle sue imitatrici, al tango e persino alla danza maori “haka”. Ogni scena è una sorpresa di colori e gli interpreti trasportano gioiosamente il pubblico nel loro universo fantastico e teatrale. Programma 21 febbraio 22 febbraio 23 febbraio

TEATRO VERDI Via Ghibellina, 99 – Firenze Tel. 055212320 info@teatroverdionline.it www.teatroverdionline.it

THE MAGIC OF LIGHT NOCHE DE BUENOS AIRES TUTU


Incontro con Fabrizio Pinzauti

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on comincerò dicendo che Fabrizio già recitava all’età di tre anni per i suoi parenti perché non corrisponde al vero. L’apprezzato attore fiorentino si è appassionato alla recitazione in età avanzata tanto che la sua prima rappresentazione di Novecento di Baricco è del luglio 2016. Ho avuto la fortuna di veder più volte il suo monologo e ne sono sempre ed immancabilmente rimasto rapito. La storia è quella magistralmente rappresentata nel film “La leggenda del pianista sull’oceano” di Tornatore. Fabrizio riesce a calamitare gli spettatori per tutto il tempo del suo monologo armato solo di…un cappello. L’impostazione della voce e le movenze sono quelle di un attore consumato e nulla è lasciato al caso. Con Novecento è stato amore a prima vista ed esordire con una rappresentazione del genere non è proprio una passeggiata di salute. Ci sono tutte le insidie tipiche di un monologo. La bravura sta nel catturare il pubblico dalla prima battuta e fargli esclamare dopo un’ora:” Ma come? E’ già finito?”. Lui ci riesce sempre. Fabrizio ha scelto personalmente la musica con la quale ha un feeling particolare. Ha abbinato brani appropriati ad ogni scena e gli sembrava fossero stati composti apposta. Lì ha capito che ce la avrebbe fatta. Se gli chiedo di parlare un po’ di se mi fa vedere emozionato la foto di una camera per bambini con due sedie con sopra due peluches….il suo primo pubblico. Precisa: “Ho ancora tantissimo da imparare e non appena mi si crea l’occasione mi immergo in nuovi stage formativi. Questi ultimi due anni sono stati un crescendo di emozioni perché, oltre alle repliche di “Novecento”, ho avuto la fortuna di lavorare in molte opere tra cui, le più rappresentative, “Piccoli Crimini Coniugali” di Eric Emmanuel Schmitt, “Ragione & Sentimento” di Jane Austen, “Oh Dio mio!” di Anat Gov, “Uno sguardo dal ponte” di A.Miller, “Sarto per signora” di Georges Feydeau. Anche il cinema mi sta dando la possibilità di crescere professionalmente ed umanamente. Ho un sodalizio molto forte con Alberto Vianello (regista) e Rosanna Reccia (attrice) con i quali ho avuto la fortuna di lavorare su temi forti ed attuali come l’immigrazione, il pregiudizio nei confronti degli “altri”, la crisi matrimoniale, la violenza sulle donne. Con SAM, una produzione Cinemadamare, ci siamo aggiudicati diversi riconoscimenti in film festival importanti di cui l’ultimo, in ordine di tempo, il Premio Emanuele Luzzati di Roma come Miglior Film.

Tra i progetti del 2019 ne ho quattro in particolare che ti confido in ordine sparso. 14

Trovare un agente. (Se qualcuno ci legge non si faccia scappare l’occasione!) Consolidare la collaborazione con i Presidi della Scuola secondaria di secondo grado per far vedere “Novecento” ai ragazzi. L’esperienza fatta fino ad ora con i ragazzi è magnifica. Mettere in scena il testo di due autori contemporanei. Di uno in particolare, un autore britannico, sono particolarmente innamorato e sto aspettando il SI della protagonista femminile. Ho puntato in alto che più in alto non si può e sono in attesa di sapere se è disponibile. Per lei vale la pena aspettare credimi. Infine vorrei finire di scrivere la sceneggiatura del mio primo racconto e metterlo in scena. Fabrizio ha cominciato tardi è vero ma mi sembra stia recuperando in fretta….


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Al Teatro Cantiere Florida è di scena l’interattività con “It’s app to you”

n videogioco da giocare a teatro. Un’applicazione da scaricare sul cellulare per muovere e governare il personaggio virtuale. Un omicidio da risolvere. Tutto questo è It’s app to you, in scena al Teatro Cantiere Florida di Firenze il 4 febbraio. Lo spettacolo – di e con Andrea Delfino, Paola Giannini e Leonardo Manzan (che firma anche la regia) – è prodotto dalla Compagnia Teatrale Bahamut. Algoritmo, figura divina condannata a scrivere eternamente nuove storie per il gioco, sta ultimando la stesura della sua nuova storia. 46 è il personaggio del videogioco, una ragazza che si risveglia morta nella sua stanza. Deve scegliere il suo giocatore dalla platea e sceglierà Luigi, spettatore solipsista, alter ego umano di Algoritmo, fermamente convinto che tutto il mondo sia solo il frutto della sua immaginazione. Luigi dovrà scaricare sul suo cellulare “It’s app to you”, un’applicazione per connettere il suo smartphone al videogioco e poter così governare e muovere 46. Lo scopo del gioco è 16

trovare l’assassino di 46 e ucciderlo. Nella ricerca degli indizi, tra tutorial, dialoghi impossibili e sfide da superare, nello sforzo di comunicare l’una con l’altra, realtà e virtualità si scontrano. Ai confini della scena Algoritmo, insieme tecnico luci e audio, per tutto il videogioco dà la voce a 46 doppiandola in diretta. Il solipsista alle prese con 46 avrà un attimo di respiro soltanto durante i caricamenti del gioco nei quali sfogherà al pubblico le sue più urgenti intuizioni sul mondo. Luigi tenterà in tutti i modi di scardinare i limiti di 46, che molto lentamente riuscirà a progredire portando Luigi a confrontarsi con i propri limiti e a riconoscere le somiglianze tra sé e il videogioco. Le indagini, indizio dopo indizio, però non portano da nessuna parte, sembra una storia senza capo né coda: nessun sospettato, nessuna prova. Tutto porta Luigi ad una sola sentenza finale: 46 si è suicidata. Così, per risolvere il gioco ed uccidere l’assassino, non può fare altro che uccidere proprio lei che nel frattempo si è rivelata essere qualcosa di più di un’intelligenza artificiale. La scelta si rivela più complicata del previsto. Luigi è in difficoltà ma 46, stranamente, insiste affinché il giocatore comple-

ti il gioco. La partita però non termina, la missione non è compiuta, Algoritmo decreta il “Game over” e il gioco ricomincia da capo. Stessa storia, stesse indagini, ma questa volta qualcosa è cambiato e il precipitare degli eventi porterà i due personaggi a sovrapporsi fino ad una fatale sostituzione finale: l’uomo solipsista finirà intrappolato nella realtà virtuale. Un personaggio totalmente privo di libertà ed un altro convinto che l’intero mondo dipenda dalla sua volontà, si accorgeranno di essere due facce della stessa medaglia. Il videogioco porterà il più presuntuoso degli uomini ad affrontare l’evidenza del suo limite e, seppure il solipsista continuerà a credere nel suo potere, il gioco avrà la meglio. It’s app to you è in scena il 4 febbraio al Teatro Cantiere Florida di Firenze

TEATRO CANTIERE FLORIDA Via Pisana 111r – Firenze Tel. 055 7135357 cantiere.florida@elsinor.net www.teatroflorida.it


Al Teatro Le Laudi, Nicola Roggero racconta il 1968 attraverso lo sport

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l 12 e 13 gennaio al Teatro Le Laudi di Firenze è in programma 1968. La storia narra lo sport, scritto e interpretato da Nicola Roggero, per la regia di Emilio Russo, una produzione Teatro Menotti. Nicola Roggero, giornalista e scrittore, è una delle “voci” più seguite di Sky (il calcio della premier league e l’atletica leggera) con una notorietà dovuta anche al carico di passione ed entusiasmo con cui colora le sue apprezzatissime telecronache sportive e la grande competenza dei servizi giornalistici. La stessa passione lo trasporta ora in uno spettacolo teatrale dove la storia si miscela alle emozioni di un momento indimenticabile e mai così ricco di avvenimenti sostanziali e simbolici che hanno clamorosamente modificato tutto quello che era stato in precedenza. Anche lo sport non è stato in silenzio. L’anno diventato sinonimo di idee, cambiamento, ribellione. È il 1968, 12 mesi in cui tutti gli eventi sembravano essersi dati appuntamento: dalla contestazione studentesca e gli scontri del maggio francese agli omicidi di Bob Kennedy e Martin Luther King, dalla guerra nel Vietnam all’arrivo dei carro armati sovietici per schiacciare la rivolta di Praga. Anche le vicende sportive si intrecciarono con quelle di storia, società e costume e noi le raccontiamo attraverso protagonisti ed eventi spiegati nel contesto in cui avvennero. Una straordinaria sfida al campionato del mondo di hockey su ghiaccio tra Cecoslovacchia e Unione Sovietica, la

rivoluzione calcistica dell’Ajax, i pugni alzati di Smith e Carlos sul podio olimpico di Città del Messico, il rifiuto di Mohammad Alì a combattere in Vietnam, la rivalità tra i cestisti Russell e Chamberlain nel giorno dell’assassinio di Martin Luther King. Sono gli atleti a diventare protagonisti della storia, influenzando la politica, cambiando il modo di pensare, ispirando le persone. Il testo rivela la similitudine tra gli scritti di Sartre e le idee calcistiche di Michels, l’esempio eroico di Zatopek e della Caslavska di fronte ai soprusi, l’amicizia tra Cassius Clay e Malcom X, la presa di coscienza degli atleti afro-americani di un ruolo non solo nelle arene sportive ma nella società. La regia di Emilio Russo, tra parole, musica e immagini costruisce un viaggio di suggestioni ed emozioni sul filo della memoria per uno spettacolo che come chiosa Nicola Roggero «non si sa come andrà a finire ma sono sicuro di divertirmi anche stavolta: in fondo, in qualunque competizione, il risultato non è assicurato». 1968. La storia narra lo sport è in scena il 12 e 13 gennaio al Teatro Le Laudi di Firenze TEATRO LE LAUDI Via Leonardo da Vinci, 2r – Firenze Tel. 055 572831 info@teatrolelaudi.it - www.teatrolelaudi.it 17


La potenza delle parole Intervista a Vera Gheno di Alessandra Manenti

Foto di Umberto Costamagna

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ata in Ungheria, classe 1975, Vera Gheno è sociolinguista, docente dell’Università di Firenze, curatrice della pagina Twitter dell’Accademia della Crusca, traduttrice. Ha uno stile un po’ dark e un grande paio di forbici da sarta tatuato sull’avambraccio. L’ho incontrata alla sua scrivania, in una delle due stanze dedicate alla redazione della consulenza linguistica dentro la Villa di Castello, sede della Crusca. Circondate da grossi volumi rilegati, tra l’odore della carta e del caffè, abbiamo conversato sulla parole che diciamo e su cosa loro dicono di noi. Che cos’è la sociolinguistica? La sociolinguistica è una disciplina di confine, una branca della linguistica che ha dei contorni molto indefiniti: da un parte noi ci sentiamo soprattutto linguisti, perché ci occupiamo di come parlano e scrivono le persone, del perché fanno determinate scelte linguistiche e cosa queste dicono di noi. Dall’altra c’è un’impronta sociologica molto importante, che nasce dalla convinzione che tutto quello che noi diciamo ha una ricaduta sulla nostra posizione sociale e sulla percezione che hanno gli altri di noi. Molti linguisti tradizionali sconfessano la rilevanza della sociolinguistica, ritenuta poco scientifica perché al limite tra diverse discipline. Sui social, dove non abbiamo corporeità, siamo privi di tutti gli strumenti extralinguistici della comunicazione, come gestualità, prossemica, tono della voce, perciò la lingua ha un ruolo ancora più rilevante per definirti agli occhi degli altri.

Il tentativo tuo e di altri membri e collaboratori dell’Accademia della Crusca sembra essere quello di togliere un po’ la polvere, svecchiare questa istituzione e renderla meno austera, nell’immagine e nel contenuto. È così? In realtà io non penso che la Crusca abbia bisogno di essere svecchiata. La direzione da almeno 20-25 anni è quella di aprirsi al pubblico generico, di non essere un punto riferimento solo sul piano scientifico ma anche per tutte le persone. Il primo passo di apertura di canali di comunicazione verso i professionisti della lingua è stato con Giovanni Nencioni e con l’apertura de La Crusca per voi (foglio semestrale dedicato alle scuole e agli amatori della lingua, ndr). Tutto il resto è nato semplicemente perché la

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Crusca vuole essere in grado di rimanere in linea con le possibilità comunicative del tempo, perciò ha aperto un sito web già a fine anni ’90. Quando nel 2012 è stato rinnovato, è stato naturale aprire anche i canali social: Facebook, Twitter e poi Youtube. Nel 2016 con l’affaire “petaloso” siamo stati costretti ad aprire il profilo Instagram perché ce n’era uno falso. In Crusca si trovano sia i tradizionalisti che le avanguardie, ma l’idea che sia fortino di purezza è propria della vulgata. Del resto nasce in opposizione all’Accademia Fiorentina, ha già in origine un intento diverso da quello della formalità; i suoi membri di fine ‘500 si chiamavano brigata dei crusconi e le loro riunioni, dove si mangiava in una cornice amichevole e si discuteva in allegria, stravizzi (proprio così, con due zeta!), perciò non siamo mai stati così seri. Hai scritto tre libri: Guida pratica all’italiano scritto (senza diventare grammarnazi) (ed. Franco Cesati), Social-Linguistica. Italiano e italiani dei social network (ed. Franco Cesati) e Tienilo acceso: Posta, commenta, condividi senza spegnere il cervello insieme a Bruno Mastroianni (ed. Longanesi). Come nascono? Sono i libri che hanno trovato me e non viceversa: come tutti quelli che lavorano all’università e alla Crusca ho scritto molto saggi in questi ultimi quindici anni, poi è successo che una mia ex studentessa, Silvia Colombano, è diventata caporedattrice alla Franco Cesati Editre e quando è stata incaricata di creare collana di testi brevi, le Pillole, mi ha proposto di scrivere il libro di testo sul laboratorio di italiano scritto, che io tengo da tempo alla facoltà di Scienze umanistiche per la comunicazione e che lei ha frequentato. Dopo un cambio di titolo all’ultimo minuto (avrebbe dovuto chiamarsi “Laboratorio di italiano scritto”, ma l’ufficio stampa l’ha bocciato in tronco), è stato un piccolo caso editoriale: ha venduto circa 6000 copie il primo anno ed è anche un long seller, con circa 1500 copie l’anno. Social-linguistica viene di conseguenza: la casa editrice mi ha proposto di scrivere sulla comunicazione mediata, su cui avevo già scritto molti saggi, in più non ci sono monografie sulla lingua, quasi solo il caposaldo di Elena Pistolesi, Il parlar spedito. L’italiano di chat. E-mail e sms (ed. Esedra 2004) e poco altro. Tienilo acceso nasce da un’attività pro bono che io e Bruno Mastroianni, mio collaboratore e compagno, facciamo nelle scuole per educare al digitale. Di solito la formazione su questo tema si riduce o a educazione del mezzo o a monito dai perico-


tutti abbiamo in Italia dice di noi qualcosa che non è neutro: il veneto è polentone, il siciliano mafioso. Appena apri bocca, dai adito a giudizi su di te. Posto questo, l’atto di identità può essere involontario – per esempio quando uso “negro” senza rendermi conto della reazione che elicito nell’altro – o volontario, se sono responsabile e cosciente delle parole che uso. Poi c’è tutta la teoria degli atti linguistici. In base alle relazioni tra le persone, posso avere il potere di fare delle cose: il sindaco sposa, il professore boccia o promuove. Questo dimostra la potenza delle parole, troppo spesso considerate solo parole, ma che in realtà fanno cose, agiscono. Pensiamo al giuramento: quando giuro di dire la verità non temo la saetta divina, ma è un atto di grandissima serietà in cui garantisco la verità, semplicemente attraverso una formula a parole. È una roba di una potenza incredibile, mentre noi troppo spesso usiamo le parole come fossero degli orpelli. Il teatro è un mezzo di comunicazione, ha un linguaggio e forse si può dire che è un linguaggio. Che lingua parla il teatro? Il teatro è settore preciso della lingua, stando alle vecchie classificazioni è un testo scritto per essere recitato, che prevede una fruizione sia attiva che passiva orale. Questo lo rende un testo particolare, per certi versi vicino al testo letterario, ma con l’influsso del lessico parlato. Un parlato che però è super controllato, anche nel dialetto: gli attori fanno corsi di ortoepia per recitare senza inflessioni. Sto parlando ovviamente dell’attore nascente, certo se sei Gigi Proietti puoi parlare in romanesco. È un mondo molto affascinante, perché gli attori, identificandosi col personaggio, presentano un sé stesso diverso, ed è anche linguisticamente rilevante, però a me tocca meno perché non è una lingua spontanea. Al sociolinguista interessa quello che scappa detto alle persone, anche involontariamente, per cui una lingua scritta a tavolino, ricostruita e non istintiva, è meno appetibile, per esempio, di una lettera di un migrante. li della rete, ma nessuno spiega “come vivere felici e connessi”, come stare bene in rete “in tempo di pace”, come dice Bruno. Quando abbiamo proposto a Longanesi di scrivere il libro su questo abbiamo avuto carta bianca. Quello che doveva essere un testo breve è diventato un tomo di 300 pagine, di cui Stefano Bartezzaghi ha detto «i social saranno insegnati nelle scuole e questo sarà il manuale», che non è male come striscia di copertina. Chiaramente ha dei limiti nella vendibilità perché prima di tutto devi convincere le persone che ne hanno bisogno, bisogna vincere la ritrosia: quando andiamo nelle scuole, dopo averlo presentato ai ragazzi, arrivano insegnanti e genitori che riconoscono di avere un gap di conoscenza con le generazioni più giovani. Se il ragazzo può insegnare dal punto di vista tecnico, l’adulto può e deve insegnare nozioni antiche: educazione civica e etica della comunicazione. Le cose che servono per stare bene online sono le stesse che servono per stare bene in società, con la differenza, rispetto a prima, che la società di adesso è diventata ipercomplessa nelle relazioni grazie a internet. In più di un’occasione hai detto una frase che mi è piaciuta molto: «la lingua è un atto di identità», e ancora «le parole compiono atti». Sembrano frasi d’effetto e d’affetto di una che con le parole ci lavora, ma cosa significano? Che la lingua sia un atto di identità non lo dico io, ma decine di anni di studio sulla creolistica. Il libro Acts of identity - Creole-Based Approaches to Language and Ethnicity di R. B. le Page e Andrée Tabouret-Keller, che per me è uno di questi testi fondanti che ognuno ha nella propria competenza, parla di come si crea un’identità nazionale attraverso l’acquisizione di una lingua comune – quello che è successo in Italia – o al contrario come si opera una separazione coattiva delle lingua insieme a quella nazionale dello stato. A livello individuale la lingua che scegliamo di usare racconta qualcosa di noi agli altri, anche quando non ci facciamo caso. Banalmente, l’accento che

Usare un social network è un po’ come salire su un palco, con la possibilità di essere ascoltato (letto) da un pubblico. Forse questa è una tua visione viziata dal mondo che frequenti, perché non tutti percepiscono questo dei social, anzi molti non si rendono conto che sono su un palcoscenico. È il fenomeno per cui ho coniato l’espressione “effetto tinello”: comunicare sui social come se fossimo nel salotto di casa nostra. Ma una battuta che in casa propria non avrebbe alcuna conseguenza negativa si espone a un potenziale pubblico di 34 milioni di persone, quanti sono gli iscritti a Facebook in Italia oggi, e chiaramente le conseguenze sono gravissime. Blastare gli hater non è secondo me la soluzione, significa esporre al pubblico ludibrio una persona che nella maggior parte dei casi è comunicativamente svantaggiata. Io, che ho contezza degli utenti che posso raggiungere, uso i social come palcoscenico e cerco di innestare un circolo virtuoso, di immettere su Facebook del materiale che sia interessante da leggere, anche forse con una certa tracotanza, ma provando a dare informazioni utili. Per esempio ho spiegato perché “presidenta” è una bufala, che petaloso non è mai entrato nel vocabolario, spesso torno sulla questione dei femminili professionali. A informazioni sbagliate si risponde con pazienza, dando fonti, ribadendo la versione giusta, anche se è una goccia nell’oceano. Tu hai partecipato anche alla redazione del Manifesto della comunicazione non ostile, che ha l’obiettivo di rendere più diplomatiche le conversazioni, anche sui social. Secondo me definirlo un tentativo di diplomazia è un po’ fuorviante. Penso che il manifesto abbia validità di punto di partenza di una riflessione, che possa attivare il pensiero metacognitivo e metalinguistico sulla questione delle conversazione online o offline, insomma far riflettere non solo su cosa diciamo ma su come lo diciamo. Un grande pregio è che essendo in 10 punti è facilmente riproducibile, attaccabile in classe. Però l’errore sarebbe fermarsi a quello: se lo si usa come punto di partenza, invece, è un grande spunto per delle belle riflessioni. Abbiamo parlato di come comunicare, concludiamo con cosa vorresti comunicare tu. Il messaggio finale è io sono molto felice di quello che faccio e – questo è un consiglio per chiunque – credo che questo faccia davvero la differenza, sia nella mia vita personale e lavorativa che nel modo in cui mi comporto con gli altri. Sono sincera in quello che dico: una delle massime di P. Grice dice “Sii sincero […]” perché si sente, la comunicazione che funziona meglio è quella di cui tu stesso sei convinto. E io sono molto convinta delle cose che dico, anche se magari domani, studiando ancora, scopro che su una cosa ero in errore e sono disposta a quel punto a rivedere le mie idee. Concludo sempre le mie conferenze dicendo che dobbiamo tenere conto di tre parole chiave: dubbio, che è una cosa feconda; riflessione, perché tendiamo a pensare che la comunicazione oggi sia per forza veloce, quasi ansiosa, invece anche sui social abbiamo la facoltà di pensarci un secondo di più prima di mollare parole in rete; e poi il silenzio: abbiamo sempre la facoltà di scegliere di tacere. Penso che il modo più semplice di crearsi una salda reputazione, online come nella vita, sia quello di parlare di ciò di cui siamo competenti e stare zitti il resto del tempo.

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Scary Christmas: 3 film per un terrificante Natale!

di Federica Paghi Jingle Bells, Jingle Bells, Jingle all the ways. O se preferite l’italica versione: Din don dan, Din don dan, Che felicitàààà. Natale vuol dire questo. Canzoncine spensierate e l’immancabile hit dicembrina di Michael Bublé. Natale vuol dire innumerevoli cene degli auguri e salti mortali per riuscire ad incastrarle tutte. Natale vuol dire regali fatti con estrema calma un mese prima o fatti all’ultimo instante dell’ultimo minuto del 24 dicembre prima della chiusura dei negozi. Natale vuol dire l’eterna lotta senza vincitore fra pandoro e panettone. Ma, soprattutto, Natale vuol dire “Una poltrona per due” ed una programmazione tv di tanti teneri e zuccherosi film con neve e abeti addobbati, tavole imbandite, bontà nell’aria e la convinzione che in questo speciale giorno dell’anno siamo tutti più buoni. Certo mi piace l’idea di stendermi sul divano, dopo un lauto pasto, a canticchiare Supercalifragilistichespiralidoso, e ha sempre qualcosa di magico e rassicurante stare avvolti in una copertina a guardare i classici Disney, ma, ecco, se avete intenzione di passare delle feste natalizie un po’ diverse, mi piacerebbe suggerirvi dei film alternativi che potrebbero avere, come unica controindicazione, quel20

la di rendervi indigesti quei due primi, tre secondi, dieci contorni e cinque dolci che vi ha fatto ingozzare vostra madre. Per quest’anno niente “A Christmas Carol” o “Mamma ho perso l’aereo” ma tre succose pellicole horror a tema natalizio. Il primo consiglio che vi do è “Black Christmas”, film del 1974 di Bob Clarke che, malgrado non abbia raggiunto il successo dei vari “Halloween”, “Venerdì 13” o “Nightmare”, è considerato, da molti, il vero padre degli slasher movie. In una confraternita femminile, durante la notte di Natale, inizia a squillare il telefono e le ragazze, riunite per festeggiare, vengono disturbate da alcune strane telefonate. C’è qualcuno dall’altro capo della cornetta che le vuole terrorizzare, e lo fa con dei lunghi sospiri e minacce di morte. Siamo negli anni ‘70, in piena rivoluzione sessuale, e nessuna delle ragazze sembra raffigurare la virginale scream queen che, qualche anno dopo, sarà rappresentata da una giovanissima Jamie Lee Curtis in “Halloween”. Barb beve come una spugna e parla di fellatio senza alcun tipo di pudore, Jess annuncia al fidanzato che è incinta e che ha già deciso di abortire ed anche la sorvegliante, Mrs. Mac, non


è esattamente integerrima come la signorina Rottermaier. In Italia il film è stato tradotto come “Un Natale rosso sangue”, ma più che rosso questo film è nero, come si specifica nel titolo originale. Non ci sono scene in cui vediamo esplosioni ematiche ma ciò su cui si fonda la paura sono il mistero e la suspense. Nel 2007 Glenn Morgan, regista di “Final Destination”, ha realizzato un remake di questo piccolo classico ma, a leggere da varie recensioni, sembra che il mondo intero potesse benissimo farne a meno. Il secondo consiglio è “Silent Night, Deadly Night”, film del 1984 di Charles E. Sellier Jr., tradotto in Italiano “Natale di sangue”, perché a noi i titoli piace storpiarli sempre e comunque. Mentre l’autoradio diffonde una rassicurante musichetta, un’allegra famigliola è in auto per andare a trovare il nonno, in clinica psichiatrica, per la vigilia di Natale. La biondissima mamma promette al figlio maggiore che per quella notte sono previste delle grandi sorprese. Sorprese speciali che presagisce anche l’amorevole nonnino, in un dialogo inquietante in cui spiega al nipote come Babbo Natale faccia doni solo ai bambini che sono stati buoni, per tutti gli altri sono previste delle severe punizioni. Ed infatti, sulla via del ritorno a casa, quello che trova la famiglia Chapman non sarà un pacioso Santa Claus, ma

un uomo con il caratteristico vestito rosso e la barba finta che, invece di avere in mano un sacco di doni, ha una pistola. I genitori del povero Billy saranno uccisi, mentre lui e il fratellino si salveranno e avranno la somma “fortuna” di essere portati in orfanotrofio per essere cresciuti e accuditi dalla madre superiora, i cui modi gentili ricordano quelli del sergente maggiore Hartman. Billy sarebbe anche un bravo bambino, ma il fatto di essere stato educato a pane e bacchettate ed aver visto la mattanza di babbo e mamma, ha lasciato in lui alcune turbe. Turbe che potrebbero rimanere anche sedate una volta uscito dall’orfanotrofio, ormai diciottenne, se le persone che incontra avessero l’accortezza di non ricordargli quanto sia bello il Natale. Così, stuzzica oggi, stuzzica domani, il delirio esploderà e Billy impugnerà asce e coltelli per trasformarsi nel suo peggior incubo, ovvero un terrificante e sanguinoso Santa Claus. Al momento dell’uscita il film ricevette una dura opposizione da parte dei critici e dei gruppi dei genitori, che resero il film un flop al botteghino perché, come la storia insegna, “si può scherzare coi fanti, ma non si devono toccare i santi”. E Babbo Natale, in quanto figura sacra, icona di tenerezza e bontà, non poteva mai e poi mai essere rappresentato come un assassino. A rischio c’era la sua aura magica. Il terzo e ultimo film per un Merry Christmas è “Krampus”, un horror comedy del 2015 di Michael Dougherty, che vi farà rimpiangere e mettere in dubbio il detto “Natale con i tuoi, Pasqua con chi vuoi”. Il film si apre con scene di ordinaria follia natalizia, fra assalti ai centri commerciali e lotte senza esclusione di colpi per accaparrarsi l’ultimo pupazzo di Masha e Orso o l’ultima macchinina dei Super Pigiamini. Perché, certo, la cosa importante è passare un Natale in pace e in armonia, ed è il pensiero quello che conta. Ma fino ad un certo punto. Mancano tre giorni al 25 dicembre e la famiglia Engel – composta da babbo Tom, mamma Sarah (Toni Colette che, dopo “Il sesto senso”, sembra averci preso gusto con gli horror e con strane presenze casalinghe), i due figli Beth e Max e la teutonica nonna – sta aspettando impazientemente i deliziosi parenti, che si presenteranno pieni di cattivi sentimenti e maleducazione. La cena fra i borghesi Engel e i parenti white trash va come deve andare. Ovvero male. Talmente male che il povero Max se ne va in camera piangendo e strappando la letterina in cui aveva scritto i suoi desideri a Babbo Natale. Da qui in poi si scateneranno delle strane forze oscure e nella cittadina americana, dopo una repentina perturbazione siberiana che porterà centimetri di neve, si paleseranno, balzellando sui tetti, dei brutti, inquietanti e pelosi specie di Big Foot demoniaci. Sono i cosiddetti Krampus, non molto famosi nella nostra cultura ma che, se vi affacciate nelle vicine Alpi, potrete vedere il 5 dicembre, il giorno prima della festa di San Nicola, che si celebra nelle zone alpine di lingua tedesca. Questi Krampus (dal bavarese krampn, ovvero “morto”, “putrefatto”, oppure dal termine kramp, che in tedesco significa “artiglio”) provengono probabilmente da riti celtici, e sono uomini-caproni che accompagnano Nikolaus con il compito di punire i bambini cattivi. E anche nel film di Michael Dougherty dovranno punire la famiglia Engel ed i loro parenti, rei di aver sgretolato lo spirito del Natale. Quindi, ricordatevi. Fate i buoni, non strappate letterine, state attenti a chi si nasconde dietro ad abiti rossi e barbe bianche, e passate un dolce e felice Scary Christmas. 21


Amici della Musica ecco gli appuntamenti di febbraio 2 febbraio, ore 16 – Teatro della Pergola Mark Padmore, tenore Roger Vignoles, pianoforte SCHUBERT I Die Schöne Müllerin 3 febbraio, ore 21 – Teatro della Pergola (Saloncino) Mark Padmore, tenore Roger Vignoles, pianoforte SCHUBERT II Winterreise 4 febbraio, ore 21 – Teatro della Pergola (Saloncino) Mark Padmore, tenore Roger Vignoles, pianoforte BEETHOVEN Mailied op.52 n.4; Neue Liebe, neues Leben op.75 n.2; Adelaide op.46; An die ferne Geliebte op.98 SCHUBERT III Schwanengesang 9 febbraio, ore 16 – Teatro della Pergola Emmanuel Tjeknavorian, violino Maximilian Kromer, pianoforte MOZART Sonata in do maggiore K.303 BEETHOVEN Sonata n.7 in do minore op.30 n.2C C. SCHUMANN Drei Romanzen op.22 FAURÉ Sonata n.1 in la maggiore op.13 10 febbraio, ore 21 – Teatro Niccolini Leonidas Kavakos, violino Enrico Pace, pianoforte BRAHMS sonata n.3 in re min. op.108 SKALKOTTAS Petite suite n.1; Petite suite n.2 ENESCU sonata n.3 in la min. op.25 11 febbraio, ore 21 – Teatro Niccolini Giovanni Sollima, violoncello Ba-Rock Cello Musiche di Bach, Hendrix, Degli Antoni, Ruvo, Dall’Abaco, Slayer, Nirvana, Corbetta, Cohen e Sollima 16 febbraio, ore 16 – Teatro della Pergola Alessandro Taverna, pianoforte BACH-SILOTI Preludio in si minore BACH Ouverture in stile francese BWV 831 BACH-PETRI Schafe können sicher weiden BWV 208 BACH-RACHMANINOV Suite dalla Partita per violino in mi maggiore BWV 1006 BACH-BUSONI Wachet auf, ruft uns die Stimme, BWV 645; In Dir ist Freude, BWV 615 FRANCK Preludio, Corale e Fuga 17 febbraio, ore 21 – Teatro della Pergola (Saloncino) Quatuor Diotima BARTÓK Quartetto n.3 LIGETI Quartetto n.1, “Métamorphoses Nocturnes” SCHUBERT Quartetto n.14 in re minore D.810, “La morte e la fanciulla” 23 febbraio, ore 16 – Teatro della Pergola Jan Lisiecki, pianoforte CHOPIN Nocturnes op.55 SCHUMANN Vier Nachtstücke op.23 RAVEL Gaspard de la Nuit. RACHMANINOFF Cinq Morceaux de fantaisie op.3 CHOPIN Nocturne in mi minore op.72 n.1; Scherzo in si minore n.1 op.20 24 febbraio, ore 21 – Teatro della Pergola (Saloncino) Ilya Gringolts, violino PAUSET Preludio (dalla Kontrapartita) BACH Preludio, Loure (dalla Partita n.3) PAUSET Loure (dalla Kontrapartita) BACH Gavotte en Rondeau, Menuetto I/Menuetto II, Bourrée, Gigue GERHARD Ciaccona per violino solo PAUSET Allemanda (dalla Kontrapartita) BACH Allemanda/Double (dalla Partita n.1) PAUSET Corrente (dalla Kontrapartita) BACH Corrente/Double, Sarabanda/Double, Tempo di Borea/Double (dalla Partita n.1); Sonata n.3 25 febbraio, ore 21 – Teatro della Pergola (Saloncino) Marianna Pizzolato, mezzosoprano Giulio Zappa, pianoforte CHAUSSON Poème de l’amour et de la mer, op.19 TOSTI Aprile; Vorrei; Sogno; Malia; L’ultimo bacio; ‘A vucchella CORGHI-ROSSINI Suite Dodo AMICI DELLA MUSICA FIRENZE Via Pier Capponi, 41 – Firenze Tel. 055 609012 info@amicimusica.fi.it www.amicimusica.fi.it

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L’inverno dell’ORT Ecco gli appuntamenti invernali della XXVIII stagione concertistica dell’Orchestra della Toscana (ORT), che si terranno al Teatro Verdi di Firenze alle ore 21: 9 gennaio Kerem Hasan, direttore Ziyu He, violino MONTALTI Untitled (2011) MENDELSSOHN Concerto per violino e orchestra op.64 BEETHOVEN Sinfonia n.3 op.55 Eroica 25 gennaio Eva Ollikainen, direttore Amelia Jakobsson, soprano MAHLER “Adagietto” dalla Sinfonia n.5 WAGNER Fünf Gedichte für eine Frauenstimme WWV 91 Wesendonck Lieder (orchestrazione di Felix Mottl) SCHUBERT Sinfonia n.4 D.417 Tragica 7 febbraio Giordano Bellincampi, direttore Pietro De Maria, pianoforte WEBERN Langsamer Satz (versione per orchestra d’archi) CHOPIN Concerto n.2 per pianoforte e orchestra op.21 BEETHOVEN Sinfonia n.4 op.60 14 febbraio Eduardo Strausser, direttore Jan Lisiecki, pianoforte BEETHOVEN Coriolano op.62 ouverture BEETHOVEN Concerto n.3 per pianoforte e orchestra op.37 BEETHOVEN Sinfonia n.7 op.92 26 febbraio Federico Maria Sardelli, direttore Erica Piccotti, violoncello RIGEL Sinfonia n.4 op.XII HAYDN Concerto n.1 per violoncello e orchestra Hob.Vllb:1 BEETHOVEN Sinfonia n.2 op.36 5 marzo Concerto di Carnevale Daniele Rustioni, direttore Francesca Dego, violino MOZART Mitridate, re di Ponto K.87 ouverture CASTELNUOVO TEDESCO Concerto n.2 per violino e orchestra op.66 I profeti RESPIGHI/BACH Tre Corali, dai Choralvorspiele per organo di Johann Sebastian Bach (trascrizione per orchestra di Ottorino Respighi) MENDELSSOHN Sinfonia n.5 op.107 Riforma con i ragazzi della seconda edizione del corso YO-YO Youth Orchestra Youth ORT

FONDAZIONE ORCHESTRA REGIONALE TOSCANA Via Verdi, 5 – Firenze Tel. 055 2342722 info@orchestradellatoscana.it www.orchestradellatoscana.it


Al TuscanyHall, Marco Goldin racconta “La grande storia dell’impressionismo”

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l 1° febbraio al TuscanyHall di Firenze (ex ObiHall) è in programma La grande storia dell’impressionismo, un racconto teatrale di Marco Goldin che accompagnerà poeticamente lo spettatore per mano nella Francia degli ultimi decenni dell’Ottocento. Marco Goldin, unanimemente riconosciuto come il maggior esperto di impressionismo in Italia, dal 2005 mette in scena con successo, sui palcoscenici dei più prestigiosi teatri italiani, racconti/spettacolo realizzati per introdurre, in modo fortemente legato all’emozione, le sue grandi mostre, sempre ai vertici delle classifiche tra quelle più frequentate in Italia e nel mondo, con oltre undici milioni di visitatori negli ultimi vent’anni. Per la prima volta, con questo spettacolo dedicato a La grande storia dell’impressionismo, ha creato un racconto autonomo, pensato in modo specifico per il palcoscenico e dunque svincolato dal riferimento a una mostra. Un flusso di parole, musica e immagini, mentre sul palco ci sarà l’importante partecipazione al pianoforte di Remo Anzovino, uno dei principali esponenti della scena musicale contemporanea. E in più, la preziosa collaborazione di Fabio Massimo Iaquone e Luca Attilii, due tra i principali

video maker italiani, artefici di una scenografia visiva di forte suggestione, che utilizza foto d’epoca e dei giorni nostri, immagini dei quadri e straordinari filmati girati appositamente in Francia in questi mesi nei luoghi dei pittori, dalle foreste attorno a Parigi ad Arles, dalle coste della Bretagna a quelle della Normandia. 100 minuti di spettacolo, suddivisi in cinque scene, per l’appassionante racconto del movimento pittorico che più di ogni altro ha trasmesso al pubblico di tutto il mondo il suo fascino colorato. Si inizierà dalla foresta di Fontainebleau, dove i giovani impressionisti, da Monet a Pissarro, da Renoir a Sisley, si incontravano a metà degli anni sessanta, per dipingere grandi cieli mai visti così prima, assieme a una devozione tutta nuova verso la natura. L’amore nei confronti del paesaggio sarà anche quello del decennio successivo, quando prenderanno il via, da quella memorabile del 1874, le esposizioni impressioniste. Di questa seconda scena saranno protagonisti anche Cézanne, Degas e il primo Gauguin, così come le pittrici Berthe Morisot e Mary Cassatt. La meraviglia del fiume, i disgeli lungo la Senna, le alte scogliere e il mare di Normandia, costituiranno poi lo sfondo della terza scena, nella quale Goldin racconterà la

fine della pittura en plein air. Le due scene conclusive, quasi come un unico canto, saranno invece riservate a Vincent van Gogh e Paul Gauguin, coloro che hanno portato alle estreme conseguenze, modificandolo, l’impressionismo. Del primo, tra campi di grano e cieli stellati, lo spettacolo punterà sui poco più che due anni tra Arles e Saint-Rémy e le settimane del congedo dalla vita a Auvers-sur-Oise. E seguendo le pagine del romanzo di Marco Goldin, dedicato proprio all’amicizia tra i due pittori, in uscita per l’inizio del tour teatrale a metà novembre 2018, Gauguin comparirà dal viaggio in Martinica del 1887 ai soggiorni in Bretagna, dai due mesi vissuti ad Arles con Van Gogh fino al momento di salpare dal porto di Marsiglia per Tahiti. Su questa immagine di vento e mare si chiuderà lo spettacolo. La grande storia dell’impressionismo è in programma il 1° febbraio al TuscanyHall di Firenze

TUSCANYHALL Via Fabrizio De André – Firenze Tel. 055 6504112 23


Mandela Forum: dal pattinaggio artistico alla pallacanestro, dai Subsonica a Enrico Brignano

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randi appuntamenti di sport, musica e varietà sono in programma al Mandela Forum di Firenze tra gennaio e

marzo. Partiamo il 19 e 20 gennaio con International Skate Awards, il grande evento con i fuoriclasse del pattinaggio artistico mondiale per l’unica tappa italiana dello show. Si tratta del circuito dei migliori interpreti dello skating con un format che tende a presentare questa disciplina in modo innovativo, esaltandone gli aspetti artistici e spettacolari. Due gli spettacoli in scena, completamente diversi tra loro per soddisfare le diverse aspettative di tutti gli appassionati, e per meglio esprimere le caratteristiche di uno sport-spettacolo dove tecnica, velocità, acrobazia, eleganza, intensità interpretativa si fondono mirabilmente. Sabato sera è dedicato alle straordinarie performance dei Top Champions Skate Awards mentre domenica pomeriggio è in programma il musical “On the dark side” con i campioni del pattinaggio, musica live ed artisti di discipline diverse. Il 28 gennaio è la volta di Enrico Brignano che, dopo il grande successo ottenuto da “Enricomincio da me unplugged”, torna sul palco con un nuovo show inedito, Innamo-

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rato perso. Lo spettacolo ruota intorno a queste domande: c’è qualcosa di più bello di essere innamorato? Di sentire quell’emozione crescere dentro di te, con le mani che sudano, le ginocchia che tremano e la salivazione azzerata? E di chi è innamorato, Enrico Brignano? Della sua bambina, prima di tutto, e di ciò che lo circonda: la sua esistenza, il suo lavoro, la sua donna, il mondo. Certo, neanche ad un uomo innamorato sfugge il momento difficile, le brutture del nostro tempo e la crisi che sta attraversando tutta la terra, ma si può cercare di trovarne il lato ironico e valutare il margine di miglioramento. Perché in fondo, innamorarsi a 50 anni è bellissimo: è vivere una seconda giovinezza, è salire su un palcoscenico con un’energia rinnovata, con la voglia di divertire e divertirsi per oltre due ore insieme al suo pubblico, a un corpo di ballo scatenato, al ritmo di musiche originali, circondato da scene fatte di schermi su cui luci e immagini prendono forma. Più che uno spettacolo, un’esperienza. E l’amore è la cosa migliore da cui si possa essere circondati. Spazio alla musica il 23 febbraio con il concerto dei Subsonica, la band sabauda che, dopo due anni di pausa, torna in tour per presentare

il nuovo album, “8” (uscito lo scorso ottobre). Il gruppo dal sapore rock elettronico è costituito da Samuel alla voce, Max Casacci alla chitarra, Davide “Boosta” Dileo alle tastiere, Enrico “Ninja” Matta alla batteria e Luca “Vicio” Vicini al basso. Infine il 1° marzo è in programma il più grande spettacolo di pallacanestro del mondo. Scendono in campo per la nuova tournée internazionale del 2019, infatti, gli Harlem Globetrotters, i leggendari eroi del basket americano e internazionale. Tra acrobazie e schiacciate, evoluzioni e canestri impossibili, i celebri giocolieri del basket mondiale sono pronti a conquistare grandi e piccoli con uno show ricco di novità e colpi di scena, un evento imperdibile al ritmo di una pallacanestro artistica che dal 1926 ad oggi ha entusiasmato più di 145 milioni di fans facendo più di 60 volte il giro del pianeta e disputando oltre 25mila partite in 160 paesi del globo.

MANDELA FORUM Piazza Enrico Berlinguer – Firenze Tel. 055 678841 www.mandelaforum.it - info@mandelaforum.it


Al Teatrodante Carlo Monni di Campi Bisenzio si svolgono “Piccoli crimini coniugali”

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l 22 gennaio al Teatrodante Carlo Monni di Campi Bisenzio è in programma Piccoli crimini coniugali di E. Emmanuel Schmitt, con adattamento e regia di Michele Placido, una produzione Goldenart Production. Sul palco lo stesso Michele Placido affiancato da Anna Bonaiuto. Fra impercettibili slittamenti del cuore e tradimenti conclamati si consuma la vita dei due protagonisti. Un sottile, brillante gioco al massacro a due voci inventato da uno dei drammaturghi più amati e rappresentati d’oltralpe. Gilles e Lisa da quindici anni si trovano a vivere un apparente, tranquillo ménage familiare. Lui, scrittore di gialli, non è un grande fautore della vita a due. Lei, moglie fedele, è invece molto innamorata e timorosa di perdere il marito, magari sedotto da una donna più giovane. Il testo di Schmitt è un veloce e dinamico confronto verbale tra i due coniugi, un susseguirsi di battute, ora amorevoli ora feroci, ora ironiche ora taglienti, rivelazioni sorprendenti, scoperte sospettate, ma sempre taciute, rancori, gelosie, fraintendimenti mai chiariti, in una lotta senza esclusioni di colpi, sostenuta però da una grande attrazione fisica che li tiene avvinti. A seguire, il 5 febbraio è in scena Figlie di Eva di Michela Andreozzi, Vincenzo Alfieri, Grazia Giardiello, per la regia di Massimiliano Vado, una produzione Bis Tremila. Le protagoniste di questo spettacolo sono tre donne, interpretate da Maria Grazia Cucinotta, Vittoria Belvedere e Michela Andreozzi. Tutte loro sono legate allo stesso uomo, un

Foto di Margherita Cenni

politico spregiudicato, corrotto e doppiogiochista, candidato premier delle imminenti elezioni che dopo averle usate per arrivare in vetta, le scarica senza mezzi termini. Dopo un tentativo di vendetta personale che nessuna di loro riesce a portare a termine, le donne, pur conoscendosi appena e detestandosi parecchio, si uniscono per vendicarsi tutte insieme. Ingaggiano un giovane attore e come tre streghe usano tutti i loro trucchi per trasformarlo ne “l’uomo perfetto”: lo istruiscono fino a fare di lui un antagonista politico così forte da distruggere il cinico candidato premier proprio sul terreno in cui si sente più forte: la politica. Un po’ Pigmalione, un po’ Club delle Prime Mogli, un po’ Streghe di Eastwick, Figlie di Eva è la storia di una solidarietà ma anche della condizione femminile, costretta a stare un passo indietro ma capace, se provocata, di tirare fuori risorse geniali e rimontare vincendo in volata. Programma 22 gennaio 5 febbraio

PICCOLI CRIMINI CONIUGALI FIGLIE DI EVA

TEATRODANTE CARLO MONNI Piazza Dante, 23 – Campi Bisenzio (FI) Tel. 055 8979403 www.teatrodante.it - segreteria@teatrodante.it 25


Teatro Comunale di Antella: Edith Bruck e la sua “Lettera alla madre”

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l 27 gennaio al Teatro Comunale di Antella (FI) è in programma Lettera alla madre, diretto e interpretato da Alessandra Bedino, unica attrice in scena, accompagnata dalla musica dal vivo di Claudia Bombardella. Lo spettacolo è tratto dall’omonimo libro dell’autrice ungherese Edith Bruck, edito nel 1988. Al culmine della sua carriera di scrittrice e regista, infatti, Edith inizia a scrivere una lettera a sua madre, morta ad Auschwitz nel lontano maggio 1944. Una donna ferita e allo stesso tempo invincibile, che ancora si interroga sul proprio destino di bambina ebrea trascinata a forza nel lager e sopravvissuta ai suoi cari, su un Dio che sembra essere sempre troppo lontano, su uno Stato, quello d’Israele, che sembra non aver imparato niente dalla sua stessa storia. È una lunga impossibile lettera. Un atto d’accusa e una disperata richiesta d’amore. Lite e riconciliazione, ribellione e preghiera. Cinquant’anni dopo... Sul palco Alessandra Bedino e la musicista polistrumentista Claudia Bombardella intrecciano parole, musica, canto, lingue diverse, per un viaggio indietro nel tempo e dentro l’anima umana. Da un’intervista a Edith Bruck: «È un dialogo postumo, un dialogo mancato nell’infanzia, perché la figura materna per me è molto importante, perché da bambina mi sentivo incompresa, ferita, non amata. Io allora non capivo perché mia madre non ci dava retta, oggi lo capisco. […] Era molto facile che lei si arrabbiasse, che ci dicesse di no, che alzasse la mano, perché era una donna disperata con tutti quei figli affamati che chiedevano e lei non poteva dare nulla e quindi è stata un’infanzia conflittuale con una mamma, da cui una bambina si aspetta tutto, è il suo amato mondo. Dai miei genitori non ho mai sentito una favola, non ho mai giocato con loro e nel libro divento io sua madre e finalmente parliamo e lei deve ascoltarmi per forza. […] Sicuramente avevo

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bisogno di ricostruire il nostro rapporto, rappacificarmi con lei e con me stessa bambina ferita». Proseguendo con la programmazione, vogliamo soffermarci su uno spettacolo dedicato ai più piccoli, in programma il 10 febbraio: Istruzioni per l’uso, con Miriam Bardini e Patrizia Mazzoni, per la regia di Riccardo Massai. Partendo dalle suggestioni del libro “Il razzismo spiegato a mia figlia” di Tahar Ben Jalloun, Istruzioni per l’uso mette in gioco alcune parole chiave come pregiudizio, ignoranza, discriminazione, paura, terrorismo, fanatismo, integralismo, ma anche ascolto, riconciliazione, conoscenza, umiltà, dignità, rispetto e diversità. Parole che a volte diventano storie, altre volte generano negli spettatori domande emblematiche che inducono alla ricerca di risposte, in un dialogo ora serio ora ironico tra attrici e pubblico. Il dialogo scaturisce sia dal mondo fantastico di Beckett sia dalle suggestioni poetiche dei pensieri di Nelson Mandela e di Daisaku Ikeda, ma anche dalle lucide riflessioni di Hannah Harendt de “La banalità del male”. Un gioco teatrale per riflettere sull’ignoranza, come radice profonda del razzismo.

Programma 27 gennaio 10 febbraio

LETTERA ALLA MADRE ISTRUZIONI PER L’USO

TEATRO COMUNALE DI ANTELLA Via Montisoni, 10 – Bagno a Ripoli (FI) Tel. 055 621894 teatro@archetipoac.it www.archetipoac.it


Teatro Boccaccio di Certaldo: “Il cielo in una stanza” secondo la compagnia Punta Corsara

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l 4 febbraio al Teatro Boccaccio di Certaldo (FI) la compagnia Punta Corsara porta in scena Il cielo in una stanza di Armando Pirozzi e Emanuele Valenti (che firma anche la regia), una produzione Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini con 369gradi. Sul palco un numeroso cast di attori: Giuseppina Cervizzi, Christian Giroso, Sergio Longobardi, Valeria Police, Emanuele Valenti, Gianni Vastarella, Enzuccio Spadaro e Peppe Papa. Punta Corsara – nata come progetto d’impresa culturale della Fondazione Campania dei Festival nel triennio 2007\9 – ha presentato questo lavoro al Napoli Teatro Festival 2016. Il titolo dello spettacolo deriva dall’omonima canzone scritta da Gino Paoli e interpretata da Mina nel 1960. È la canzone di un amore che abbatte le pareti di una stanza, il racconto di una storia comune, nata in un luogo intimo e privato come la propria casa. Se però questa casa crolla, cosa resta del sogno romantico, cosa resta della giovane coppia che l’ha sognato e cosa diventa

quel luogo che il crollo ha portato via? Se quella che “non ha più pareti ma alberi infiniti” è una stanza del 1960, allora sarà parte di un edificio degli anni immediatamente precedenti, quelli anni ’50, magari a Napoli, in cui, proprio attraverso la costruzione e distruzione di case e parti di città, si avviava un processo di trasformazione sociale, secondo un piano regolatore delle esistenze che guardava al futuro e irrimediabilmente stravolgeva le identità conosciute. Partendo da fonti diaristiche e fatti di cronaca, dall’emigrazione in Svizzera alla speculazione edilizia, viste secondo le logiche dell’evocazione più che la cronologia degli eventi, il nostro racconto si struttura come una rivisitazione allucinata della classica commedia eduardiana in tre atti e comincia proprio da qui: il cielo, con il crollo, è entrato veramente nella stanza, che ora veramente “non ha più pareti”. E guardandoci dentro, incontriamo una comunità di personaggi che negli anni ’90 continua a vivere in questa architettura sbilenca, non riuscendo ad al-

lontanarsi da quel che resta del palazzo. Li incontriamo nel momento in cui vogliono fare i conti con il proprio passato e trovare un modo, costi quel che costi, per archiviarlo e ricominciare a sognare un futuro. Ammesso che questo sogno sia ancora possibile. Ma le posizioni paradossali che, come in una folle sarabanda, si trovano di volta in volta a sostenere o ripudiare, riflettono la confusione in cui turbina ogni loro ideale politico, etico, anche spirituale, e che ricorda molto da vicino il nostro disorientato presente. Il cielo in una stanza è in programma il 4 febbraio al Teatro Boccaccio di Certaldo

TEATRO BOCCACCIO Via del Castello, 2 – Certaldo (FI) Tel. 0571 664778 info@multisalaboccaccio.it www.valdelsacinema.it/stagione-teatrale 27


Paolo Fresu racconta

Chet Baker

al Teatro Excelsior di Empoli

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l 24 gennaio al Teatro Excelsior di Empoli è in programma Tempo di Chet. La versione di Chet Baker di Laura Perini e Leo Muscato (che firma anche la regia), una produzione Teatro Stabile di Bolzano. Sul palco il trombettista e flicornista italiano Paolo Fresu (tromba e flicorno), accompagnato da un ensemble di musicisti e attori: Dino Rubino (piano), Marco Bardoscia (contrabbasso), Alessandro Averone, Rufin Doh, Simone Luglio, Debora Mancini, Daniele Marmi, Graziano Piazza, Mauro Parrinello e Laura Pozone. Siamo in un jazz club e l’assolo straziante di un trombettista fa esplodere applausi e schiamazzi, che ben presto si trasformano in qualcosa che assomiglia a un sogno, un ricordo. Appare un uomo con la testa riversa sul bancone del bar. È Chet Baker, uno dei miti musicali più controversi e discussi, esponente di punta della musica jazz, il grido più struggente del ventesimo secolo: la sua voce ha un’intensità dolorosa, spezzata da pause incomprensibili. In un’altalena di passato e presente affiorano fatti ed episodi disseminati lungo l’arco della sua esistenza, da quando bambino suo padre gli regalò la prima tromba al momento prima di cadere dalla finestra del Prins Hendrik Hotel di Amsterdam. Ogni immagine apre il sipario su una fase della sua vita, facendoci assaporare epoche differenti, diversi contesti socioculturali e visioni del mondo. Si delinea così la figura del grande trombettista, che fra sogni, incertezze, eccessi ha segnato una delle pagine più importanti della storia della musica jazz. 28

Uno spettacolo che nasce dalla fusione e dalla sovrapposizione tra scrittura drammaturgica e partitura musicale, creando un unico flusso organico di parole, immagini e musica per rievocare lo stile lirico e intimista di questo jazzista tanto maledetto quanto leggendario. Scrive Paolo Fresu: «Se la sua vita e la sua morte sono ancora oggi avvolte dal mistero, la sua musica era straordinariamente limpida, logica e trasparente. Forse una delle più razionali e architettonicamente perfette della storia del jazz». E prosegue Leo Muscato: «Se nella sua vita come Chet Baker ogni cosa sembra essere andata in fumo o disciolta in vena, la musica è sempre rimasta come un’impronta tangibile di un universo poetico inesauribile. È proprio la sua musica a interpretare il desiderio di Chet di non volerne più sapere di tutte quelle rivendicazioni, e a fornire la possibilità di un altro punto di vista, di un’altra versione dei fatti, quella di Chet Baker». Tempo di Chet. La versione di Chet Baker è in programma il 24 gennaio al Teatro Excelsior di Empoli

TEATRO EXCELSIOR via C. Ridolfi, 75 – Empoli (FI) Tel. 0571 757723 cultura@comune.empoli.fi.it www.comune.empoli.fi.it


Al Teatro del Popolo di Castelfiorentino arriva la performer Claudia Marsicano con i suoi “10 esercizi per nuovi virtuosismi”

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l 20 febbraio al Teatro del Popolo di Castelfiorentino (FI) è in programma R.OSA - 10 esercizi per nuovi virtuosismi, una performance della coreografa Silvia Gribaudi (che firma anche la regia), coprodotta dall’Associazione Culturale Zebra, La Corte Ospitale, Silvia Gribaudi Performing Arts e Santarcangelo Festival, con il supporto di Qui e Ora Residenza Teatrale – Milano, Associazione Culturale. Sul palco un’unica attrice, la napoletana Claudia Marsicano. Lo spettacolo si inserisce nel filone poetico di Silvia Gribaudi, che con ironia dissacrante porta in scena l’espressione del corpo, della donna e del ruolo sociale che esso occupa con un linguaggio “informale” nella relazione con il pubblico. La scena vuota, il fondale nero e al centro un corpo solo (quello di Claudia Marsicano), che nella sua particolarità diventa movimento coreografico, suono, immagine, colore: una partitura del gesto apparentemente informale che esprime un disegno più ampio, la figura di una ragazza con i suoi dettagli, le sue forme, la sua bellezza, che si mostra in tutta la propria forza espressiva. La performer diventa lei stessa opera: la Gribaudi costruisce così i 10 esercizi, grazie ai quali racconta una storia che le appartiene come autrice. Un gioco, che con dissacrante umorismo tipico delle creazioni di Silvia Gribaudi, riesce a porre a proprio agio lo spettatore, facendolo diventare esso stesso parte dell’azione performativa, per condurlo infine a vedere la realtà con occhi diversi.

R. OSA si ispira alle immagini di Botero, al mondo anni ‘80 di Jane Fonda, al concetto di successo e prestazione; uno spettacolo in cui la performer è una “one woman show” che sposta lo sguardo dello spettatore all’interno di una drammaturgia composta di 10 esercizi di virtuosismo; un’esperienza in cui lo spettatore è chiamato ad essere protagonista volontario o involontario dell’azione artistica in scena. Ma R.OSA fa anche pensare a come guardiamo e a cosa ci aspettiamo dagli altri sulla base dei nostri giudizi. Lo spettacolo, infatti, mette al centro una sfida, quella di superare continuamente il proprio limite: è un atto di rivoluzione del corpo, che si ribella alla gravità e mostra la sua lievità. Con questo spettacolo Silvia Gribaudi è stata finalista al Premio UBU 2017 (categoria Miglior spettacolo di danza) e al Premio Rete Critica 2017 mentre Claudia Marsicano ha vinto il Premio UBU 2017 come Migliore attrice/performer Under 35. R.OSA - 10 esercizi per nuovi virtuosismi è in programma il 20 febbraio al Teatro del Popolo di Castelfiorentino TEATRO DEL POPOLO Piazza Antonio Gramsci, 80 – Castelfiorentino (FI) Tel. 0571 633482 info@teatrocastelfiorentino.it www.teatrocastelfiorentino.it

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Arezzo

Alessandro Preziosi interpreta Van Gogh al Teatro Signorelli di Cortona Il 14 e 15 gennaio al Teatro Signorelli di Cortona (AR) è in programma Vincent Van Gogh. L’odore assordante del bianco di Stefano Massini, per la regia di Alessandro Maggi, una produzione Khora.teatro, TSA – Teatro Stabile D’Abruzzo, in collaborazione con Spoleto Festival dei 2Mondi. Nei panni del celebre pittore olandese è Alessandro Preziosi, che torna a teatro dopo i successi di “Cyrano de Bergerac”, “Cyrano sulla luna” e “Don Giovanni”. Lo spettacolo si svolge nel 1889 all’interno delle austere e slavate pareti di una stanza del manicomio di Saint Paul, dove è internato l’artista. Il serrato e tuttavia andante dialogo tra Van Gogh e suo fratello Theo, propone non soltanto un oggettivo grandangolo sulla vicenda umana dell’artista, ma piuttosto ne rivela uno stadio sommerso. Van Gogh, assoggettato e fortuitamente piegato dalla sua stessa dinamica cerebrale incarnata da Alessandro Preziosi, si lascia vivere già presente al suo disturbo. È nella stanza di un manicomio che ci appare nella devastante neutralità di un vuoto. E dunque, è nel dato di fatto che si rivela e si indaga la sua disperazione. Il suo ragionato tentativo di sfuggire all’immutabilità del tempo, all’assenza di colore alla quale è costretto, a quell’irrimediabile strepito perenne di cui è vittima cosciente, all’interno come all’esterno del granitico “castello bianco” e soprattutto al costante dubbio sull’esatta collocazione e consistenza della realtà. La tangente che segue la messinscena resta dunque sospesa tra il senso del reale e il suo esatto opposto. Vincent Van Gogh. L’odore assordante del bianco ha l’obiettivo di rappresentare il labile confine tra verità e finzione, tra follia e sanità, tra realtà e sogno, ponendo interrogativi sulla genesi e il ruolo dell’arte e sulla dimensione della libertà individuale. Il testo è vincitore del Premio Tondelli a Riccione Teatro 2005 per la «…scrittura limpida, tesa, di rara immediatezza drammatica, capace di restituire il tormen30

to dei personaggi con feroce immediatezza espressiva». L’autore Stefano Massini, con la sua drammaturgia asciutta ma ricca di spunti poetici, offre considerevoli opportunità di riflessione sul rapporto tra le arti e sul ruolo dell’artista nella società contemporanea. Vincent Van Gogh. L’odore assordante del bianco è in scena il 14 e 15 gennaio al Teatro Signorelli di Cortona TEATRO SIGNORELLI Piazza Signorelli, 13 – Cortona (AR) Tel. 0575 601882 info@teatrosignorelli.com www.teatrosignorelli.it

Foto di Manuela Giusto


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urante il mese di febbraio al Teatro Petrarca di Arezzo arrivano Lorella Cuccarini e Laura Morante, rispettivamente impegnate in una commedia e un monologo. Partiamo con Non mi hai più detto ti amo, in scena dal 1° al 3 febbraio, scritto e diretto da Gabriele Pignotta, una produzione Milleluci Entertainment. Si tratta di una commedia ispirata alla vita, alle amicizie e alle situazioni comiche e ironiche di ogni giorno: una famiglia italiana contemporanea costretta ad affrontare un cambiamento traumatico ed improvviso che sconvolgerà l’equilibrio di casa. Lorella Cuccarini interpreta Serena, madre che decide di rimettersi in gioco per recuperare se stessa e il suo essere donna, mentre il marito Giulio è interpretato da Giampiero Ingrassia. Anche i figli Tiziana e Matteo, come i loro genitori, vivono un momento di crisi, ma quando tutto sembra portare verso la più amara delle disgregazioni familiari, ognuno riuscirà a trovare delle risorse interiori inaspettate che porteranno la famiglia a ricomporsi con un avvincente finale a sorpresa. A seguire, il 9 e 10 febbraio è in programma Voci nel buio, scritto e diretto da John Pielmeier, una produzione Centro d’arte contemporanea Teatro Carcano/Ginevra Media Production. Volutamente modellato sui thriller anni Sessanta, lo spettacolo narra la storia di una donna in pericolo, che deve riuscire a cavarsela solo grazie alle proprie forze. La donna in questione è Laura Morante che si misura con un personaggio complesso in un testo divertente e elettrizzante, dove niente e nessuno sono come sembrano. Con “l’immaginazione è tutto e può condurci ovunque, anche in posti sbagliati” il pluripremiato drammaturgo e regi-

sta John Pielmeier ci invita a teatro, portando in Italia il proprio spettacolo, dall’incredibile successo nelle edizioni americane. Miss Marple: giochi di prestigio è in scena il 24 e 25 febbraio al Teatro Petrarca di Arezzo TEATRO PETRARCA Via Guido Monaco, 12 – Arezzo Tel. 0575 1739608 teatro@comune.arezzo.it www.comune.arezzo.it

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Arezzo

Da Lorella Cuccarini a Laura Morante al Teatro Petrarca di Arezzo


Grosseto

Ornella Muti nei panni de “La governante” al Teatro Moderno di Grosseto

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l 22 gennaio al Teatro Moderno di Grosseto è in programma La governante di Vitaliano Brancati, per la regia di Guglielmo Ferro, con Ornella Muti e Enrico Guarneri, una produzione Corte Arcana e L’Isola Trovata Lo spettacolo è imperniato su Caterina Leher, governante francese assunta in casa Platania, famiglia siciliana e borghese trapiantata a Roma il cui patriarca, Leopoldo, ha sacrificato la vita di una figlia, morta suicida, ai pregiudizi della sua morale. Caterina è calvinista e viene considerata da tutti un modello d’integrità. Vive perciò segretamente la propria omosessualità, una “colpa” cui si aggiunge quella di aver attribuito alla cameriera le proprie tendenze, causandone il licenziamento. Caterina si sente responsabile della 32

morte della ragazza, coinvolta in un incidente mentre tornava al Sud: un peccato che la governante deciderà di espiare con il suicidio. Questa commedia fu scritta nel 1952 e subito censurata. La scusa era quella del tema, allora molto scottante, dell’omosessualità, anche se Vitaliano Brancati sosteneva che la sostanza della vicenda fosse più la calunnia che l’amore fra le due donne. Sullo sfondo di un complesso discorso sull’etica e sulla responsabilità individuale, il testo è pieno di accenti polemici contro l’ipocrisia dei benpensanti cattolici, il filocomunismo borghese, i principi della Sicilia baronale e contro la censura stessa. Vitaliano Brancati morì nel 1954. “La governante” è andata in scena per la

prima volta a Parigi nel 1963. Per poterla presentare in Italia, la moglie di Brancati ha dovuto aspettare l’abolizione della censura. Il debutto italiano è avvenuto il 22 gennaio 1965, protagonista la stessa moglie, Anna Proclemer, e un grande Gianrico Tedeschi nel ruolo di Platania. La regia era di Giuseppe Patroni Griffi, già noto drammaturgo, alla sua prima prova come regista. La governante è in programma il 22 gennaio al Teatro Moderno di Grosseto TEATRO MODERNO Via Tripoli, 33/35 – Grosseto Tel. 0564 22429 promozione.cultura@comune.grosseto.it www.teatromodernogrosseto.it


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l 28 febbraio al Teatro degli Industri di Grosseto è in programma Otto donne e un mistero di Robert Thomas, per la regia di Guglielmo Ferro, una coproduzione La Pirandelliana, Compagnia Molière srl e ABC Produzioni. Sul palco tre grandi attrici, Anna Galiena, Debora Caprioglio e Caterina Murino, con la partecipazione di Paola Gassman. È Natale, fuori nevica, i regali sono sotto l’albero, le luci e le note festose hanno invaso le stanze e su tutto si è appeso violentemente un profumo da donna. Di quale donna, delle otto che sfarfalleggiano in casa? Forse quella che ha pugnalato Marcel, tagliato i fili del telefono, trasformando una bella dimora di campagna in una prigione di paura. E quando il fiato è sospeso, alla fine sotto quel profumo di donna si

scopre un gran puzzo di morte. C’è un mistero e intorno a esso… otto donne. La struttura drammaturgica della commedia thriller è un ingranaggio perfetto per sedurre lo spettatore ormai abituato alla nuova generazione di criminologia psicologica. Thomas dosa con maestria la comicità noir d’oltralpe, fa emergere la lamina sarcastica e comica della vita contro la morte. E lo fa attraverso la figura madre: la donna. Ne sceglie otto: le più diverse, perché non sono personaggi ma personificazioni distinte della stessa identità-matrice. Come una Grande Madre che si fa Natura, Madonna, Dea, Terra e Morte. Una compagnia di donne di talento con i loro segreti, le loro ambizioni verminose, le perverse visioni interpersonali, la loro arcaica animalità. Nessuna

complicità, nessuna affinità non battezzata come ipocrisia e invidia tra le donne, come è e come sempre sarà. Per loro solo un fine: famelica sopravvivenza. Ricordiamo che dalla pièce teatrale di Thomas è stato tratto anche il celebre film di François Ozon del 2002 con protagoniste Catherine Deneuve, Isabelle Huppert, Emmanuelle Béart, Fanny Ardant e Virginie Ledoyen.

Otto donne e un mistero è in programma il 28 febbraio al Teatro degli Industri di Grosseto TEATRO DEGLI INDUSTRI Via Mazzini, 101/103 – Grosseto Tel. 0564 488064-794 promozione.cultura@comune.grosseto.it www.comune.grosseto.it 33

Grosseto

Al Teatro degli Industri di Grosseto arrivano “Otto donne e un mistero”


Livorno

Le Nina’s Drag Queens rivisitano Shakespeare al Teatro Goldoni di Livorno

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l 6 febbraio al Teatro Goldoni di Livorno è in programma Queen Lear, un dramma musicale en travesti ispirato a “Re Lear” di Shakespeare, diretto e interpretato dalle Nina’s Drag Queens da un’idea di Francesco Micheli, scritto dalla drammaturga inglese Claire Dowie e musicato dal compositore italiano Enrico Melozzi. Nel solco della tradizione shakespeariana, Queen Lear è uno spettacolo popolare e alto al tempo stesso, che prende forza dalle contaminazioni tra i generi: la musica classica dialoga con composizioni musicali originali, pop e elettroniche; i blank verse si trasformano in poesie, rap, melologhi e canzoni. La maschera eclettica ed eccessiva della drag queen, caratteristica della compagnia, è la chiave perfetta per una declinazione contemporanea del fool shakespeariano. La pièce – una coproduzione Aparte Soc. Coop., Centro d’Arte Contemporanea Teatro Carcano e Teatro Metastasio di Prato – racconta la storia di Lea Rossi, un’emigrata durante gli anni ‘70 nel Regno Unito, dove ha aperto un negozio di giocattoli, la cui insegna recita “Lea R.”. Il tempo è passato e per l’anziana signora è giunto il momento di chiudere l’attività. Alle prese con il decadimento fisico e la senilità, si scontra con le tre figlie e la fedele amica Kent, che cercano di prendersi cura di lei. La tragedia shakespeariana viene calata in una realtà contemporanea, dove i castelli sono monolocali e le brughiere ospizi, dove la pazzia è demenza senile e le guerre si combattono a colpi di citazioni pop. In questo mondo, come grandi squarci, si aprono le visioni epiche della vecchia “regina”. 34

Queen Lear raccoglie temi importanti e scomodi del nostro tempo, come la vecchiaia, l’integrazione, la malattia e la morte, uniti al racconto di un dramma famigliare che riflette quello di una società disgregata, nella quale i padri lasciano in eredità ai figli un futuro più incerto e cupo di quello che hanno ricevuto. La compagnia Nina’s Drag Queens è composta da attori e danzatori che hanno trovato nel personaggio drag queen la propria chiave espressiva. Il loro teatro, fatto di canzoni, coreografie, citazioni, attinge dalla cultura pop, dal cinema e dall’opera lirica. È una forma di teatro che manipola e sviluppa materiali esistenti, superando la divisione tra generi artistici. La poetica delle Nina’s, che da sempre creano coralmente i loro spettacoli, assomiglia a quella del clown: indossano un costume, una maschera di trucco, toccano la comicità, spesso rischiano il ridicolo. Ma, come accade per la vera clownerie, non si tratta solo di questo: una Drag Queen deve poter far ridere, ma anche emozionare, turbare, e perché no, commuovere. Queen Lear è in scena il 6 febbraio al Teatro Goldoni di Livorno TEATRO GOLDONI Via C. Goldoni, 83 – Livorno Tel. 0586 204290 biglietteria@goldoniteatro.it www.goldoniteatro.it


Teatro del Giglio di Lucca: il balletto “Mediterranea” quale inno alla comunione e alle differenze culturali

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l 26 febbraio al Teatro del Giglio di Lucca è in programma Mediterranea, la famosa coreografia di Mauro Bigonzetti, nato nel 1993 per il Balletto di Toscana dal quale ottiene subito uno strepitoso successo. Nel 2008, il balletto viene ripreso e rimontato per la compagnia del Teatro alla Scala, segnando il primo debutto scaligero a serata intera di Mauro Bigonzetti. Per l’occasione il coreografo non si è limitato ad una semplice ripresa dell’originale ma ha attuato una vera e propria riscrittura coreografica, facendo assumere alla coreografia un impatto fisico e visivo ancora maggiore e facendole acquistare il sapore della novità. Quest’operazione si rinnova oggi: a 25 anni dal suo debutto, la coreografia di Bigonzetti più rappresentata nel mondo, trova nuovi interpreti nei solisti e nel corpo di ballo della Daniele Cipriani Entertainment (a cui è affidata la produzione di questa nuova versione). Inno alla comunione e alle differenze delle culture che si sono confrontate nei secoli da una parte all’altra del Mare Nostrum, Mediterranea si pone come un divenire continuo

di suggestioni visive, sapientemente evocate da una colonna sonora, curata insieme a Paride Bonetta, in cui musiche popolari di rara suggestione si miscelano a trascrizioni colte, da Mozart a Ligeti. Inoltre, la coreografia è magistralmente supportata dalle splendide luci curate da Carlo Cerri, che sottolineano le diverse atmosfere evocative del balletto. Contrasti culturali, diverse forme di spiritualità, il fascino dell’ignoto e della scoperta – temi epici che ricorrono fin dall’“Odissea” in chi ha ‘vissuto’ questo nostro mare – si trasformano in una danza dal flusso inarrestabile e dall’attacco poderoso e sensuale insieme. Mediterranea non è, dunque, un lavoro narrativo ma evocativo: una vera circumnavigazione del Mediterraneo, attraverso la musica delle culture che vi si affacciano e che fanno viaggiare lo spettatore nello spazio e nel tempo. Costruito con momenti di insieme alternati a passi a due, il balletto si dipana mettendo in risalto forza giovanile e bellezza, energia e velocità. I due protagonisti maschili, l’Uomo di Terra e l’Uomo di Mare, fun-

gono da filo conduttore dello spettacolo. Alter ego l’uno dell’altro, si incontrano e si scontrano in un complesso intreccio di sostegno e dipendenza reciproci. Tutta la danza è costruita nella coesistenza di emozioni opposte: movimenti energetici e scanditi si alternano a passaggi estremamente lirici. Il grande affresco Mediterraneo si chiude in un grande abbraccio finale tra i danzatori come simbolo di unione tra le diverse culture che animano questo Mare Nostrum. Nonostante i 25 anni trascorsi dalla sua prima assoluta, questo balletto è più che mai attuale, perché specchio di queste nostre terre in cui tuttora si confrontano e si scontrano culture apparentemente diverse ma con una comune radice: il Mediterraneo. Mediterranea è in programma il 26 febbraio al Teatro del Giglio di Lucca TEATRO DEL GIGLIO Piazza del Giglio, 13/15 – Lucca Tel. 0583.465320 biglietteria@teatrodelgiglio.it www.teatrodelgiglio.it 35

Lucca

Foto di Cristiano Castaldi


Massa Carrara

Alla Sala Garibaldi di Carrara sono tutti “A testa in giù”

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l 23 e 24 gennaio alla Sala Garibaldi di Carrara è in programma A testa in giù di Florian Zeller, per la regia di Gioele Dix, con Emilio Solfrizzi e Paola Minaccioni, una produzione ErreTiTeatro30. Il testo è stato portato in scena, nel gennaio 2016, al Théâtre De Paris, con Daniel Auteil nel ruolo di protagonista e regista. Si tratta della storia di Daniel che invita a cena, contro il consiglio di sua moglie, il suo migliore amico Patrick e la sua nuova conquista Emma per la quale ha lasciato la moglie. Emma, giovane e carina, funge da catalizzatore provocando una tempesta negli animi dei commensali, scuotendo certezze, risvegliando frustrazione, gelosia e invidia. L’originalità di questa commedia consiste nel fatto che il pubblico è testimone dei pensieri segreti dei personaggi che parlano in disparte. Un grande gioco degli attori che svelano con la tecnica del doppio linguaggio una verità comica, crudele e meravigliosamente patetica. L’interesse è meno su ciò che viene detto che su ciò che non lo è. Perché qui non esistono più le apparenze, le maschere cadono, l’individuo si trova faccia a faccia con la complessità del suo essere. L’irresistibile Emilio Solfrizzi e la versatile Paola Minaccioni daranno ritmo a questo formidabile e comico labirinto di gesti e parole. A seguire, il 13 e 14 febbraio è in scena Occident 36

Express di Stefano Massini, prodotto dal Teatro Stabile dell’Umbria/Officine della cultura. Lo spettacolo parla della storia di Haifa, un’anziana donna irachena che nel 2015 percorre 5.000 km, dall’Iraq fino al Baltico, attraverso la cosiddetta “rotta dei Balcani”, per sottrarre la nipotina di 4 anni alla guerra. Massini trasforma quel viaggio in un’epica moderna, affidata all’interpretazione di Ottavia Piccolo e alla musica composta e diretta da Enrico Fink per l’Orchestra multietnica di Arezzo. Haifa non sceglie di mettersi in cammino: qualcosa di più grande decide per lei, obbligandola a lasciarsi tutto alle spalle. Cosa cerca? Una meta. Un approdo. Forse solo un posto dove fermare le gambe. Un tempo sua sorella le diceva “Tu Haifa sei nata per star ferma”, e lei faceva sì col mento. Adesso fuggire è tutto. Un’odissea del Terzo Millennio. Un racconto incessante fra parole e musica, senza un solo attimo di sosta: la terribile corsa per la sopravvivenza. SALA GARIBALDI Via G. Verdi – Carrara (MS) Tel. 0585 777160 salagaribaldi@comune.carrara.ms.it comune.carrara.ms.it


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l 9 e 10 febbraio al Teatro Verdi di Pisa è in programma Ho perso il filo di Walter Fontana, per la regia di Cristina Pezzoli, una produzione Agidi. In scena un’Angela Finocchiaro inedita, che si mette alla prova in modo sorprendente con linguaggi espressivi mai affrontati prima, per raccontarci con la sua stralunata comicità e ironia un’avventura straordinaria, emozionante e divertente al tempo stesso: quella di un’eroina pasticciona e anticonvenzionale che parte per un viaggio, si perde, tentenna ma poi combatte fino all’ultimo il suo spaventoso Minotauro. Angela si presenta sul palco come un’attrice stufa dei soliti ruoli: oggi sarà Teseo, il mitico eroe che si infila nei meandri del Labirinto per combattere il terribile Minotauro. Affida agli spettatori un gomitolo enorme da cui dipende la sua vita e parte. Una volta entrata nel Labirinto, però, niente va come previsto. Viene assalita da strane Creature, un misto tra acrobati, danzatori e spiriti dispettosi, che la circondano, la disarmano, la frullano come fosse un frappè, e soprattutto tagliano il filo che le assicurava la via del ritorno. Disorientata, isolata, impaurita, Angela scopre di essere finita in un luogo magico ed eccentrico, un Labirinto,

che si esprime con scritte e disegni: ora che ha perso il filo, il Labirinto le lancia un gioco, allegro e crudele per farglielo ritrovare. Passo dopo passo, una tappa dopo l’altra, superando trabocchetti e prove di coraggio, con il pericolo incombente di un Minotauro affamato di carne umana, Angela viene costretta a svelare ansie, paure, ipocrisie che sono sue come del mondo di oggi e a riscoprire il senso di parole come coraggio e altruismo. Alla sua maniera naturalmente, come quando - di fronte ai ragazzi ateniesi che la implorano di salvarli dal Mostro che li sta già sgranocchiando promette firme e impegno sui social; o come quando è sottoposta a una sfida paradossale dal vero Teseo, sceso di corsa dalle vette del mito, indignato perché la sua interprete difetta delle necessarie qualità eroiche; o quando deve fare del bene a una mendicante rom e decide di darle non una semplice elemosina ma di regalarle un’intera spesa: se la porta dietro al supermercato ma, siccome la mendicante la irrita ignorando i prodotti bio per fiondarsi invece su merendine industriali e insaccati carichi di conservanti, finisce per farla arrestare. Lo spettacolo vive del rapporto tra le parole comiche di un personaggio contemporaneo e la fisicità acrobatica, primitiva, arcaica delle Creature del La-

birinto che agiscono, danzano, lottano con Angela provocandola come una gang di ragazzi di strada imprevedibili, spietati e seducenti. Il Labirinto è un simbolo antico di nascita-morte-rinascita. Anche Angela, dopo aver toccato il fondo, riuscirà a ritrovare il filo e con esso la forza per affrontare il Minotauro in un finale inatteso che si trasforma in una festa collettiva coinvolgente e liberatoria. Si ride, ci si emoziona, si gode uno spettacolo che si avvale di più linguaggi espressivi grazie agli straordinari danzatori guidati dall’inventiva di Hervé Koubi, uno dei più talentuosi e affermati coreografi sulla scena internazionale e naturalmente alla capacità comica di Angela Finocchiaro di raccontare un personaggio che è molto personale e allo stesso tempo vicino al cuore di molti. Le Creature del Labirinto sono interpretate da: Michele Barile, Giacomo Buffoni, Fabio Labianca, Alessandro La Rosa, Antonio Lollo, Filippo Pieroni e Alessio Spirito. Ho perso il filo è in scena il 9 e 10 febbraio al Teatro Verdi di Pisa TEATRO VERDI Via Palestro, 40 – Pisa Tel. 050 941111 info@teatrodipisa.pi.it www.teatrodipisa.pi.it 37

Pisa

La comicità di Angela Finocchiaro approda al Teatro Verdi di Pisa


Virgilio Sieni rilegge “Petruška” di Igor Stravinskij al Teatro Era di Pontedera Pisa

Foto di Rocco Casaluci

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l 2 febbraio al Teatro Era di Pontedera (PI) è in programma Petruška, una produzione della Compagnia Virgilio Sieni, in collaborazione con il Teatro Comunale di Bologna. Il coreografo Virgilio Sieni rilegge il capolavoro di Igor Stravinskij, ispirato alla tradizione popolare russa della marionetta (ambientato a San Pietroburgo nel 1830 durante il Carnevale), per creare un lavoro in cui riprende il rapporto tra la marionetta e tragedia. Si trascende l’esistenza stessa dell’uomo per identificarsi con il gesto liberatorio e le sue molte anime si moltiplicano dando vita all’interpretazione dei sei danzatori (facenti parete della Compagnia Virgilio Sieni: Jari Boldrini, Ramona Caia, Claudia Caldarano, Maurizio Giunti, Giulia Mureddu e Andrea Palumbo). Per costruire il suo spettacolo, Sieni parte dal mito di Petruška e dalla relazione tra marionetta e tragedia. Si discosta però dalla visione canonica con i tre personaggi – Petruška, la ballerina e il moro – più il Ciarlatano, perché Petruška ha più anime che prendono vita sul palco e gli interpreti subiscono una sorta di “moltiplicazione” sulla scena: «Petruška è una marionetta e allo stesso tempo non lo è; è umano ma straordinariamente disumano – dice il coreografo – Non convive nei due mondi: li attraversa, con la gravità dei sentimenti e la leggerezza del passaggio. Petruška, come Pulcinella, non recita, arriva all’improvviso e appare come una forza che sposta la questione sul piano del respiro dell’intera umanità, che avvolge gli altri corpi in un tutt’uno. Non porta un semplice scatenamento, ma una danza condivisa, che permette di cadere nell’esperienza dell’umano attraverso la “magia” del corpo messo in opera. Petruška – conclude Sieni – appare in ogni interprete, sembra farsi ombra dell’ombra, si mol38

tiplica nella festa e nelle danze. E accanto a lui la scena è come un volume appena accennato, impalpabile». Sieni ambienta infatti il balletto in una dimensione “sospesa” e “leggera”, dove interno ed esterno si confondono e sono separati solo da un velo trasparente. Petruška diventa una metafora dell’origine dell’uomo e annuncia il fatto che siamo solo di passaggio. Petruška è anticipato e introdotto dal brano “Chukrum” per orchestra d’archi, composto da Giacinto Scelsi nel 1963 con l’ambizione di porre al centro del linguaggio musicale il suono, considerato come elemento singolo. «“Chukrum” propone quattro quadri che introducono un altro punto di vista del fantoccio Petruška e delle sue vicende “umane”: uno sguardo sulla natura dell’uomo, dove il lato oscuro è l’essenza del corpo nel suo mostrarsi orfano di orpelli – afferma Sieni – Tutto il brano allude alla nascita, al bagliore che genera l’uomo, al gesto che lo determina. Sembra che ogni cosa avvenga per via della luce, di aloni ed energie chiamate a formare una materia che rimane indeterminata, accennando soltanto al materializzarsi del corpo». Anche “Chukrum”, come Petruška, è un lavoro dalle tinte “sfumate”, dove i corpi appaiono dal nulla e sembrano quasi “indefiniti”. Petruška è in scena il 2 febbraio al Teatro Era di Pontedera TEATRO ERA Parco Jerzy Grotowski - Via Indipendenza, Pontedera (PI) - Tel. 0587 55720 teatroera@teatrodellatoscana.it www.teatroera.it


15 gennaio, ore 21, Palazzo della Carovana (Sala Azzurra) – Pisa Trio Sur Andrea Dulbecco | marimba Riccardo Fioravanti | contrabbasso Fausto Beccalossi | fisarmonica 29 gennaio, ore 21, Teatro Verdi – Pisa ENTR’ACTE – Ensemble Cameristico del Teatro alla Scala Luisa Prandina | arpa Andrea Pecolo | violino Enkeleida Sheshaj | violino Elena Faccani | viola Jakob Ludwig | violoncello Paola Fre | flauto Denis Zanchetta | clarinetto CRAS Quintetto per arpa, flauto e trio d’archi DEBUSSY Sonata n. 2 per flauto, viola e arpa GALANTE Tre parafrasi su Don Chisciotte RAVEL Introduzione e Allegro 19 febbraio, ore 21, Palazzo della Carovana (Sala Azzurra) – Pisa Consonanze Stravaganti Ensemble Linda Przybiernow | violino Andrea Antonel | liuto e tiorba Graziana Palazzo | soprano MONTEVERDI Dal Quarto scherzo delle ariose vaghezze (1624), Ohimé, ch’io cado SV 316 MARINI Da Affetti musicali, op. 1, La Vetrestain corente MONTEVERDI Da Ghirlanda Sacra, O quam pulchra es SV 317 MARINI Da Affetti musicali, op. 1, La Gardana Sinfonia per un violino o cornetto solo. Da Scherzi e canzone op. 5, Novello cupido: Donna che loda il canto di bellissimo giovanetto KAPSBERGER Da Libro Secondo di Villanelle a 1, 2, et 3 voci, Che fai tu. Da Libro Quarto d’Intavolatura di Chitarone, Passacaglia in la

MARINI Da Sonate, symphonie, canzoni, passe’mezzi, baletti, corenti, gagliarde e retornelli, op.8, Sonata terza variata per il violino MONTEVERDI Voglio di vita uscir SV 337 MARINI Da Scherzi e canzone, op. 5, Ite ho mai Invito a l’Allegrezza KAPSBERGER Da Libro Terzo d’Intavolatura di Chitarone, Com’esser può, madrigale a 5 passeggiato del Principe di Venosa MONTEVERDI Da Scherzi musicali, Quel sguardo sdegnosetto SV 247 MARINI Da Arie madrigali et corenti, op. 3, Romanesca per violino solo e basso se piace KAPSBERGER Da Libro Quarto di Villanelle a una et più voci, Sonino, scherzino 24 febbraio, ore 21, Teatro Verdi – Pisa Luigi Piovano | violoncello Sir Antonio Pappano | pianoforte BRAHMS Sonata n. 1 in mi minore op. 38 DALL’ONGARO Due canzoni siciliane: A vitalòra, Carnescialata dei pulcinelli BRAHMS Sonata n. 2 in fa maggiore op. 99 19 marzo, ore 21, Teatro Verdi – Pisa Quartetto Noûs Tiziano Baviera | violino Alberto Franchin | violino Sara Dambruoso | viola Tommaso Tesini | violoncello HAYDN Quartetto per archi in sol maggiore op. 77 n. 1 ADÈS Arcadiana op. 12 per quartetto d’archi BEETHOVEN Quartetto per archi in do minore op. 18 n. 4 SCUOLA NORMALE SUPERIORE Piazza dei Cavalieri, 7 – Pisa Tel. 050 509111 concerti@sns.it www.sns.it 39

Pisa

52ª Stagione concertistica della Scuola Normale di Pisa: ecco gli appuntamenti invernali


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Il Don Giovanni di Mozart secondo l’Orchestra di Piazza Vittorio – in scena dal 22 al 24 febbraio al Teatro Manzoni di Pistoia – è il nuovo lavoro firmato dall’Orchestra più multietnica d’Italia; dopo essersi cimentata in maniera originale e imprevedibile nel Flauto magico mozartiano e nella Carmen di Bizet, ha presentato il Don Giovanni – che Le Monde ha definito “glamour e iconoclasta” – in prima assoluta al Festival Les nuits de fourvière di Lione che lo ha prodotto insieme alla Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini e all’Accademia Filarmonica romana. Il lavoro parte da un sorprendente Don Giovanni, che è affidato ad una voce femminile: quella di Petra Magoni che era già stata l’indimenticabile Regina della notte del Flauto magico mozartiano. Capace di mille travestimenti e abile a muovere in scena le fila di tutta la vicenda, intorno a Petra Magoni/Don Giovanni si sviluppa tutta la drammaturgia musicale dello spettacolo che è il filo conduttore di questa rielaborazione contemporanea del mito settecentesco. «Siamo abituati all’idea di un Don Giovanni burlone, che si finge spes-

so un altro – racconta Mario Tronco, direttore artistico dell’Orchestra e regista dell’opera insieme ad Andrea Renzi – Il nostro ‘Don Giovanni’ parte però da presupposti diversi. L’idea è quella di sempre: rappresentare se stessi nei panni di altri, recitare il ruolo di se stessi con le parole e il carattere di personaggi di fantasia». Ritroveremo Don Giovanni come un redivivo Cab Calloway in un immaginario Music Club, un’ambientazione dal gusto anni ‘20 ma anche fortemente contemporanea, che dirige la sua orchestra e il suo destino in una pulsione di libertà e perdizione. Un luogo vitale e carico di energia, dove i musicisti dell’Orchestra, posti su appositi piani sfalsati in altezza, che delimitano uno spazio a sviluppo circolare tagliato da una parete di pannelli variamente illuminati, si muovono quali protagonisti, insieme ai cantanti, nelle loro avventure musicali ed esistenziali. E fondamentale, come sempre, sarà l’apporto musicale che darà ogni singolo musicista e cantante chiamato a partecipare a questa produzione. Nel cast troviamo insieme a Petra Magoni, Mama Marjas (Zerlina),

Foto di Paul Bourdrel

cantante reggae già molto applaudita nel ruolo di protagonista della precedente Carmen, Omar Lopez Valle (fra le presenze storiche ormai dell’Orchestra) che vestirà i panni di un Leporello in versione cubana; e ancora la cantante lirica di origine albanese Hersi Matmuja (Donna Elvira), il brasiliano Evandro Dos Reis (Don Ottavio), il tunisino Houcine Ataa (Masetto) e, alla sua prima collaborazione con l’Orchestra, Simona Boo (Donna Anna), dal 2015 vocalist dello storico gruppo napoletano dei 99 Posse. Saranno loro a trasformare il libretto di Lorenzo Da Ponte in una versione multilingue che abbraccia l’italiano, il francese, l’arabo e il portoghese. Il Don Giovanni di Mozart secondo l’Orchestra di Piazza Vittorio è in scena dal 22 al 24 febbraio al Teatro Manzoni di Pistoia

TEATRO MANZONI Corso Gramsci, 27 – Pistoia Tel. 0573 991609 biglietteria@teatridipistoia.it www.pistoiateatri.it 41

Pistoia

Teatro Manzoni di Pistoia: “Don Giovanni di Mozart secondo l’Orchestra di Piazza Vittorio”


Prato

Al Politeama Pratese si discute per “La casa di famiglia”

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l 16 e 17 febbraio al Politeama Pratese (Prato) è in programma La casa di famiglia, una commedia del 2011 e ancora attualissima, scritta dal quartetto di autori del Teatro Golden di Roma: Augusto Fornari (che firma anche la regia), Toni Fornari, Andrea Maia e Vincenzo Sinopoli. Sul palco tornano gli interpreti della pièce “Finché giudice non ci separi” che ha ottenuto un grande successo nelle ultime due stagioni teatrali: Toni Fornari, Luca Angeletti, Simone Montedoro e Laura Ruocco, con Roberto Mantovani nel ruolo del padre. La casa di famiglia – prodotto da Andrea Maia-Teatro Golden e Vincenzo Sinopoli – racconta la storia di quattro fratelli caratterialmente molto diversi tra loro, Giacinto, Oreste, Alex e Fanny, con una cosa in comune: la casa di famiglia, dove sono nati e dove hanno trascorso la loro infanzia. Ognuno ormai ha una sua vita e una sua famiglia. Il loro padre è in coma da due anni e la casa vuota è da tempo inutilizzata. Un giorno Alex convoca i fratelli per annunciare che ha ricevuto un’offerta milionaria per cedere la casa di famiglia. Alex, che ha urgentemente bisogno di soldi, vorrebbe venderla mentre gli altri non sono d’accordo. La decisione, dopo molte discussioni, viene messa ai voti. In quest’atmosfera di incredulità riaffiorano ricordi, rancori, incomprensioni e cose mai dette che raccontano le tante sfaccettature dei rapporti familiari con gli inevitabili riflessi sentimentali, e con tante sorprese e colpi di scena divertenti ed emozionanti. La commedia è una pièce teatrale divertente, ma che al tempo stesso racconta di emozioni e sentimenti in cui tutti possono identificarsi. Di questa sorprendente e sentimentale commedia il 16 novembre 2017 è uscita la versione cinematografica in tutte le sale italiane, dall’omonimo titolo, con protagonisti Lino Guanciale, Stefano Fresi, Libero de Rienzo, Matilde Gioli e Luigi Diberti, sempre con Augusto Fornari alla regia.

La casa di famiglia è in programma il 16 e 17 febbraio al Politeama Pratese (Prato) TEATRO POLITEAMA PRATESE Via G. Garibaldi 33 – Prato Tel. 0574/603758 www.politeamapratese.com teatro@politeamapratese.com 42


Foto di Sergio Banfi

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l 23 gennaio al Politeama di Poggibonsi (SI) è in programma Fuga da via Pigafetta di Paolo Hendel con Marco Vicari e Gioele Dix (che firma anche la regia), una produzione Agidi. Sul palco troviamo Paolo Hendel che, con questo spettacolo, torna all’originaria vocazione teatrale che lo ha reso celebre ai suoi esordi quando, con coraggiosa inventiva, parlava con la propria immagine sdoppiata dentro a un televisore. Quella stessa vena surreale, unita alla capacità di cogliere in anticipo il potenziale comico della tecnologia, viene messa ora al servizio di una commedia divertente e originale, ambientata in un’immaginaria Italia del futuro. Un uomo vive da solo in un appartamento gestito totalmente da un sofisticato sistema operativo, che pianifica la sua esistenza e lo protegge dal mondo circostante. Le sue giornate sono punteggiate da continui ed esilaranti litigi con il computer, che gli fa da alter ego e pretende di conoscere i suoi bisogni meglio di lui. Polemico e nostalgico, l’uomo ha ridotto al minimo le proprie relazioni umane, convinto che l’unica forma di sopravvivenza sia l’isolamento, al riparo da ogni genere di contaminazione ambientale e morale. Ma in questo scenario di apparente equilibrio, irrompe con forza sua figlia Carlotta (interpretata da Matilde Pietrangelo), trascurata e messa da parte troppo in fretta. L’incontro provoca nell’uomo un’imprevista altalena emotiva che lo costringerà, fra brucianti conflitti e inattese tenerezze, a ribaltare le proprie priorità. E

sarà il sogno di un lungo viaggio da fare insieme verso un pianeta lontano a restituire a entrambi, nel finale, il desiderio di scommettere sul proprio destino, senza risentimenti né paure. Fuga da via Pigafetta nasce dall’idea di raccontare una storia ambientata in un futuro non apocalittico, coniuga felicemente l’ironia feroce sul degrado del presente con i toni appassionati di una commedia di sentimenti. In scena con la giovane Matilde Pietrangelo, Paolo Hendel abbandona momentaneamente l’affabulazione libera in cui è maestro per dedicarsi con entusiasmo a un progetto comico e drammaturgico più articolato e complesso. Spiega Paolo Hendel: «Abbiamo immaginato un futuro prossimo, il 2080, in cui la Terra è diventata invivibile a causa dell’inquinamento e dei conseguenti stravolgimenti climatici. Inizia la colonizzazione di Marte. Il tutto viene raccontato attraverso la vita di un padre e di sua figlia che, terminati gli studi, ha trovato lavoro sul Pianeta Rosso. Quando si dice “la fuga dei cervelli!”». Fuga da via Pigafetta è in scena il 23 gennaio al Politeama di Poggibonsi TEATRO POLITEAMA Piazza Rosselli, 6 – Poggibonsi (SI) Tel. 0577 985697 info@politeama.info www.politeama.eu 43

Siena

Politeama di Poggibonsi: Paolo Hendel è in “Fuga da via Pigafetta”


Siena

Il “Sogno” di Shakespeare nella versione moderna di Massimiliano Bruno al Teatro dei Rinnovati di Siena Dal 15 al 17 febbraio al Teatro dei Rinnovati di Siena è in programma Sogno di una notte di mezza estate, il capolavoro del Bardo, qui riadattato in versione moderna da Massimiliano Bruno (che firma anche la regia), una produzione Corte Arcana/Isola Trovata/Francesco Bellomo. Gli attori protagonisti sono Stefano Fresi, Violante Placido e Paolo Ruffini, accompagnati dai comici Maurizio Lops, Rosario Petix, Dario Tacconelli e Zep Ragone. Il Sogno di una notte di mezza estate è un vero e proprio teorema sull’amore ma anche sul nonsense della vita degli uomini che si rincorrono e che si affannano per amarsi, che si innamorano e si desiderano senza spiegazioni, che si incontrano per una serie di casualità di cui non sono padroni.” L’opera fu scritta con tutta probabilità tra il 1595 e il 1596 e rappresenta una delle prime commedie scritte da Shakespeare, certamente una delle più popolari. Il tema principale della commedia-fiaba, è ancora una volta l’amore romantico, che a differenza degli altri play viene quasi sbeffeggiato, deriso, senza che per questo motivo perda di significato. La trama si snoda attorno alle vicende amorose di Ermia e Lisandro, e di Elena e Demetrio, le cui avventure sentimentali sono complicate dall’entrata in scena di Oberon e Titania, re e regina delle fate che, servendosi di un folletto di nome Puck, creano scompiglio ai sentimenti degli amanti. 44

Mito, fiaba, e quotidianità s’intersecano continuamente senza soluzione di continuità e questo porta a riconoscere, all’interno di questa originale versione del noto testo shakespeariano, suggestioni che vanno da fonti classiche al patrimonio folkloristico tipico dell’Inghilterra sempre originalmente e genialmente contaminati e ricreati dalla fervida fantasia dell’adattamento. «Quello che voglio da questo Sogno – spiega il regista Bruno – è tirare fuori la dimensione inconscia che Shakespeare suggeriva neanche troppo velatamente. […] E così il nostro bosco sarà foresta, Patria randagia di zingari circensi e ambivalenti creature giocherellone: Puck diventerà un violinista che non sa suonare, Bottom un pagliaccio senza palcoscenico, Oberon un antesignano cripto-gay e Titania una ammaestratrice di bestie selvagge. […] Un “Sogno di una notte di mezza estate” che diventa apolide e senza linguaggio codificato, semplici suoni e immagini che sono meravigliose memorie senza mai essere ricordi». Sogno di una notte di mezza estate è in scena dal 15 al 17 febbraio al Teatro dei Rinnovati di Siena TEATRO DEI RINNOVATI Piazza del Campo, 1 – Siena Tel. 0577 292265 - cultura_teatro@comune.siena.it www.comune.siena.it


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16/02/19 CINICITTÀ FUCK ME(N) I FRATELLI KARAMAZOV IL RE ANARCHICO E I FUORILEGGE DI VERSAILLES LA BIBBIA RIVEDUTA E SCORRETTA LA GRANDE STORIA DELL’IMPRESSIONISMO MAMMA MIA! MARATONA DI NEW YORK ROBERTO ZARPELLON CHRISTIANO DE ANDRÉ CINICITTÀ FOOLS FUCK ME(N) GESTI & GESTACCI

Teatro di Cestello Teatro Cantiere Florida Teatro della Pergola

I FRATELLI KARAMAZOV LA BIBBIA RIVEDUTA E SCORRETTA M. PADMORE, R. VIGNOLES MAMMA MIA! MARATONA DI NEW YORK CINICITTÀ CHE NOIA LA MUSICA CLASSICA! FOOLS I FRATELLI KARAMAZOV M. PADMORE, R. VIGNOLES MAMMA MIA! ROBERTO ZARPELLON

Teatro di Cestello Teatro di Rifredi Teatro Le Laudi Teatro della Pergola Teatro della Pergola Teatro Verdi Teatro Goldoni

IL CIELO IN UNA STANZA IT’S APP TO YOU M. PADMORE, R. VIGNOLES

Teatro Boccaccio, Certaldo Teatro Cantiere Florida Teatro della Pergola

FIGLIE DI EVA

Teatrodante Carlo Monni, Campi Bisenzio Teatro della Pergola

IL PADRE IL PADRE

Teatro della Pergola

FUNAMBOLI FLUTTUANTI GUL, UNO SPARO NEL BUIO IL PADRE MONSIEUR IBRAHIM E I FIORI DEL CORANO ORT – GIORDANO BELLINCAMPI

Teatro Comunale di Antella, Bagno a Ripoli Teatro Puccini Teatro della Pergola Teatro Verdi Teatro Verdi

CENERI D.O.C. DONNE DI ORIGINE CONTROLLATA IL PADRE MONSIEUR IBRAHIM E I FIORI DEL CORANO SONO STATO IO, GIOVANNINO UNA SETTIMANA, NON DI PIÙ...

Teatro di Rifredi Teatro Puccini Teatro della Pergola Teatro Verdi Teatro Le Laudi Teatro di Cestello

BAD LAMBS CENERI E. TJEKNAVORIAN, M. KROMER IL PADRE MONSIEUR IBRAHIM E I FIORI DEL CORANO SONO STATO IO, GIOVANNINO UNA SETTIMANA, NON DI PIÙ...

Teatro Cantiere Florida Teatro di Rifredi Teatro della Pergola Teatro della Pergola Teatro Verdi Teatro Le Laudi Teatro di Cestello

BISONTE VOLLEY – CAMPIONATO A1 2018/2019 Mandela Forum CENERI Teatro di Rifredi IL PADRE Teatro della Pergola IL PAESE DEI CAMPANELLI Teatro Verdi ISTRUZIONI PER L’USO Teatro Comunale di Antella, Bagno a Ripoli L. KAVALOS, E. PACE Teatro Niccolini MONSIEUR IBRAHIM E I FIORI DEL CORANO Teatro Verdi RECITAL LIRICO Teatro del Popolo, Castelfiorentino SONO STATO IO, GIOVANNINO Teatro Le Laudi UNA SETTIMANA, NON DI PIÙ... Teatro di Cestello GIOVANNI SOLLIMA

Teatro Niccolini

CAVALLERIA RUSTICANA/UN MARI À LA PORTE Teatro del Maggio Musicale Fiorentino IL CALZOLAIO DI ULISSE Teatro del Popolo, Castelfiorentino LA NOTTE POCO PRIMA DELLE FORESTE Teatro della Pergola IL CALZOLAIO DI ULISSE LA NOTTE POCO PRIMA DELLE FORESTE

DIECI PICCOLI INDIANI...E NON RIMASE NESSUNO! Teatro Verdi LA NOTTE POCO PRIMA DELLE FORESTE Teatro della Pergola

ALESSANDRO TAVERNA ALPESH CHAUHAN

Teatro della Pergola Teatro del Maggio Musicale Fiorentino

IL SUICIDA LA NOTTE POCO PRIMA DELLE FORESTE MARATONA DI NEW YORK

17/02/19

19/02/19

20/02/19

21/02/19

22/02/19

OMAGGIO AD UNA GENERAZIONE PERDUTA THE LAMB LIES DOWN ON BROADWAY

I PROMESSI SPOSI IO E PIRANDELLO QUESTI FANTASMI!

CAVALLERIA RUSTICANA/UN MARI À LA PORTE Teatro del Maggio Musicale Fiorentino E LASCIATEMI DIVERTIRE Teatro Puccini IO E PIRANDELLO Teatro della Pergola THE MAGIC OF LIGHT Teatro Verdi DE RERUM NATURA

NOCHES DE BUENOS AIRES NOVECENTO DE RERUM NATURA INFANZIA FELICE IO E PIRANDELLO JAN LISIECKI LE PRÉNOM NOVECENTO SUBSONICA TUTU ZUBIN MEHTA

24/02/19

25/02/19 26/02/19

27/02/19

01/03/19

Teatro Comunale di Antella, Bagno a Ripoli Teatro di Cestello Teatro di Rifredi Teatro della Pergola Teatro del Popolo, Castelfiorentino TuscanyHall Teatro del Maggio Musicale Fiorentino Teatro Verdi Teatro Puccini Teatro Comunale di Antella, Bagno a Ripoli Teatro di Rifredi Teatro della Pergola Teatro della Pergola Teatro Le Laudi Teatro Puccini Mandela Forum Teatro Verdi Teatro del Maggio Musicale Fiorentino

BISONTE VOLLEY – CAMPIONATO A1 2018/2019 ILYA GRINGOLTS LABORAZIONE 2019 LE PRÉNOM INFANZIA FELICE IO E PIRANDELLO MADAMA BUTTERFLY

Mandela Forum Teatro della Pergola Teatro Cantiere Florida Teatro Le Laudi Teatro di Rifredi Teatro della Pergola Teatro del Maggio Musicale Fiorentino MASSIMO LOPEZ E TULLIO SOLENGHI SHOW Teatro Verdi M. PIZZOLATO, G. ZAPPA

Teatro della Pergola

IN NOME DEL PADRE

Teatro del Popolo, Castelfiorentino Teatro Verdi

ORT – FEDERICO MARIA SARDELLI LA MATITA PER SCRIVERE IL CIELO MADAMA BUTTERFLY

28/02/19

Teatro Cantiere Florida Teatro della Pergola Teatro Excelsior, Empoli

I PROMESSI SPOSI Teatro Cantiere Florida IO E PIRANDELLO Teatro della Pergola R.OSA – 10 ESERCIZI PER NUOVI VIRTUOSISMI Teatro del Popolo, Castelfiorentino

LA BIBBIA RACCONTATA DA PAOLO CEVOLI MADAMA BUTTERFLY

23/02/19

Teatro Verdi Teatro del Popolo, Castelfiorentino Teatro di Cestello Teatro della Pergola Teatrodante Carlo Monni, Campi Bisenzio Teatro Le Laudi Teatro Puccini

CAVALLERIA RUSTICANA/UN MARI À LA PORTE Teatro del Maggio Musicale Fiorentino DIECI PICCOLI INDIANI...E NON RIMASE NESSUNO! Teatro Verdi IL SUICIDA Teatro di Cestello LA NOTTE POCO PRIMA DELLE FORESTE Teatro della Pergola OMAGGIO AD UNA GENERAZIONE PERDUTA Teatro Le Laudi QUATUOR DIOTIMA Teatro della Pergola

DISINCANTATE, LE PIÙ STRONZE DEL REAME INFANZIA FELICE IO E PIRANDELLO L’ACQUA CHETA

Teatro del Popolo, Castelfiorentino Teatro della Pergola

CAVALLERIA RUSTICANA/UN MARI À LA PORTE Teatro del Maggio Musicale Fiorentino ORT – EDUARDO STRAUSSER Teatro Verdi LA NOTTE POCO PRIMA DELLE FORESTE Teatro della Pergola MUSICANTI TuscanyHall ROMEO E GIULIETTA STANNO BENE Teatro Puccini

Teatro Puccini Teatro di Rifredi

DIECI PICCOLI INDIANI...E NON RIMASE NESSUNO! IL PARADISO IN MULTIPROPRIETÀ

Teatro del Popolo, Castelfiorentino Teatro Puccini TuscanyHall Teatro Verdi Teatro di Rifredi Teatro Goldoni TuscanyHall Teatro di Cestello Teatro Le Laudi Teatro Cantiere Florida Teatro Comunale di Antella, Bagno a Ripoli Teatro della Pergola Teatro Puccini Teatro della Pergola Teatro Verdi Teatro di Rifredi

LIBERA NOS DOMINE STORTO

AGGIUNGI UN POSTO A TAVOLA L’UOMO DELL’AMNESIA/L’INFERNO E LA FANCIULLA SARTO PER SIGNORA WOMAN BEFORE A GLASS

Teatro Comunale di Antella, Bagno a Ripoli Teatro del Maggio Musicale Fiorentino Teatro Verdi Teatro Comunale di Antella, Bagno a Ripoli Teatro di Cestello Teatro Cantiere Florida

AGGIUNGI UN POSTO A TAVOLA FABIO LUISI

Teatro Verdi Teatro del Maggio Musicale Fiorentino GEGÉTELESFORO 4TET SOUNDZFORCHILDREN Teatro del Popolo, Castelfiorentino HARLEM GLOBETROTTERS Mandela Forum MIO COGNATO Teatro di Cestello NEGRAMARO Mandela Forum

45

Agenda

FIRENZE


NERIUM PARK A PANCIA IN SU

03/03/19

04/03/19

Teatro di Rifredi Teatro Comunale di Antella, Bagno a Ripoli AGGIUNGI UN POSTO A TAVOLA Teatro Verdi FARE UN’ANIMA Teatro Puccini GEGÉTELESFORO 4TET SOUNDZFORCHILDREN Teatro del Popolo, Castelfiorentino LE PRÉNOM Teatro Le Laudi NEGRAMARO Mandela Forum NERIUM PARK Teatro di Rifredi TRIO DI PARMA, S. BRACONI Teatro della Pergola AGGIUNGI UN POSTO A TAVOLA FAZIL SAY LE PRÉNOM

Teatro Verdi Teatro della Pergola Teatro Le Laudi

LORENZO VIOTTI

Teatro del Maggio Musicale Fiorentino Teatrodante Carlo Monni, Campi Bisenzio

MI AMAVI ANCORA 05/03/19 06/03/19 07/03/19

10/03/19

15/01/19 19/01/19 20/01/19 01/02/19 02/02/19 03/02/19 05/02/19 06/02/19 09/02/19 10/02/19 22/02/19 06/03/19 07/03/19 08/03/19

11/01/19

11/02/19 15/02/19 16/02/19 28/02/19 08/03/19 09/03/19

LIVORNO

Teatro della Pergola Teatro Puccini

19/01/19

DIVERSAMENTE INNAMORATE: STORIE DI DONNE E D’(I)DEE DRACULA HO PERSO IL FILO

MI SA CHE FUORI È PRIMAVERA ANNA RAKITINA

20/01/19

Teatro di Cestello Teatro della Pergola Teatro del Popolo, Castelfiorentino Teatro Boccaccio, Certaldo Teatro di Rifredi Teatro Comunale di Antella, Bagno a Ripoli Teatro Cantiere Florida

24/01/19

Teatro del Maggio Musicale Fiorentino

15/02/19

Teatro di Cestello Teatro Puccini Teatro della Pergola Teatro di Rifredi Teatro Comunale di Antella, Bagno a Ripoli

A. LUCCHESINI, S. CAPPELLETTO DR NEST DRACULA GALLINA VECCHIA IL GUFO E LA GATTINA IMMACOLATA CONCEZIONE ORT – LA REGINA DELLE NEVI

Teatro della Pergola Teatro Puccini Teatro della Pergola Teatro Le Laudi Teatro di Cestello Teatro di Rifredi Teatro Verdi

ALEXANDRE THARAUD DR NEST DRACULA FAVOLE AL TELEFONO GALLINA VECCHIA IL GUFO E LA GATTINA NON HO L’ETÀ

Teatro della Pergola Teatro Puccini Teatro della Pergola Teatro di Rifredi Teatro Le Laudi Teatro di Cestello Teatro Comunale di Antella, Bagno a Ripoli

25/01/19 06/02/19 13/02/19

20/02/19 26/02/19 28/02/19 06/03/19 08/03/19

VINCENT VAN GOGH. L’ODORE ASSORDANTE DEL BIANCO Teatro Signorelli, Cortona VINCENT VAN GOGH. L’ODORE ASSORDANTE DEL BIANCO Teatro Signorelli, Cortona

QUARTET

Teatro degli Industri

LA GOVERNANTE

Teatro Moderno

COSÌ È (SE VI PARE)

Teatro degli Industri

COSÌ È (SE VI PARE)

Teatro degli Industri

GREASE

Teatro Moderno

SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE

Teatro Moderno

IN NOME DEL PADRE

Teatro degli Industri

IN NOME DEL PADRE

Teatro degli Industri

OTTO DONNE E UN MISTERO

Teatro degli Industri

VANGELO SECONDO LORENZO

Teatro degli Industri

VANGELO SECONDO LORENZO

Teatro degli Industri

LA BOHÈME

Teatro Goldoni

LA BOHÈME

Teatro Goldoni

ORCHESTRA DEL MAGGIO MUSICALE FIORENTINO

Teatro Goldoni

TEMPO DI CHET

Teatro Goldoni

QUEEN LEAR

Teatro Goldoni

DIVINA COMMEDIA – DALL’INFERNO AL PARADISO

Teatro Goldoni

PERFETTA

Teatro Goldoni

DESTINATI ALL’ESTINZIONE

Teatro Goldoni

OCCIDENT EXPRESS

Teatro Goldoni

MASSIMO LOPEZ E TULLIO SOLENGHI SHOW Teatro Goldoni GOLDEN DAYS

Teatro Goldoni

FLASHDANCE

Teatro Goldoni

OTELLO

Teatro del Giglio

OTELLO

Teatro del Giglio

A TESTA IN GIÙ

Teatro del Giglio

A TESTA IN GIÙ

Teatro del Giglio

A TESTA IN GIÙ

Teatro del Giglio

GOLDEN DAYS

Teatro del Giglio

THE DEEP BLUE SEA

Teatro del Giglio

THE DEEP BLUE SEA

Teatro del Giglio

THE DEEP BLUE SEA

Teatro del Giglio

NEL TEMPO DEGLI DÈI

Teatro del Giglio

NEL TEMPO DEGLI DÈI

Teatro del Giglio

NEL TEMPO DEGLI DÈI

Teatro del Giglio

LUCIA DI LAMMERMOOR

Teatro del Giglio

LUCIA DI LAMMERMOOR

Teatro del Giglio

LUCCA 18/01/19 20/01/19 25/01/19 26/01/19 27/01/19 30/01/19 01/02/19 02/02/19 03/02/19 15/02/19

LE SIGNORINE

Teatro Petrarca

16/02/19

LE SIGNORINE

Teatro Petrarca

17/02/19

NON MI HAI PIÙ DETTO TI AMO

Teatro Petrarca

22/02/19

NON MI HAI PIÙ DETTO TI AMO

Teatro Petrarca

24/02/19

NON MI HAI PIÙ DETTO TI AMO

Teatro Petrarca

26/02/19

GREASE

Teatro Signorelli, Cortona

01/03/19

GREASE

Teatro Signorelli, Cortona

02/03/19

VOCI NEL BUIO

Teatro Petrarca

03/03/19

VOCI NEL BUIO

Teatro Petrarca

BELLA ADDORMENTATA

Teatro Petrarca

MADAMA B.

Teatro Signorelli, Cortona

MADAMA B.

Teatro Signorelli, Cortona

CINEMARIA

Teatro Petrarca

GROSSETO

46

04/02/19

DRACULA I MONOLOGHI DELLA VAGINA

AREZZO 14/01/19

30/01/19

Teatro della Pergola Teatro Verdi

DIVERSAMENTE INNAMORATE: STORIE DI DONNE E D’(I)DEE DR NEST DRACULA IMMACOLATA CONCEZIONE MANUELA KUSTERMANN 09/03/19

29/01/19

DRACULA ORT – CONCERTO DI CARNEVALE

IL MISANTROPO IMMACOLATA CONCEZIONE L’ATTORE È UN REATTORE 08/03/19

22/01/19

MEDITERRANEA

Teatro del Giglio

PICCOLI CRIMINI CONIUGALI

Teatro del Giglio

PICCOLI CRIMINI CONIUGALI

Teatro del Giglio

PICCOLI CRIMINI CONIUGALI

Teatro del Giglio

MASSA CARRARA 16/01/19 17/01/19 23/01/19 24/01/19

LE SIGNORINE

Sala Garibaldi, Carrara

LE SIGNORINE

Sala Garibaldi, Carrara

A TESTA IN GIÙ

Sala Garibaldi, Carrara

A TESTA IN GIÙ

Sala Garibaldi, Carrara


PISA

09/03/19

15/01/19

10/03/19

18/01/19 19/01/19 20/01/19 24/01/19 26/01/19

27/01/19 29/01/19 02/02/19 03/02/19 09/02/19 10/02/19 13/02/19 16/02/19 17/02/19 19/02/19 20/02/19 22/02/19 23/02/19 24/02/19 01/03/19 02/03/19 03/03/19 09/03/19 10/03/19

TRIO SUR

Palazzo della Carovana

LUCIA DI LAMMERMOOR

Teatro Verdi

PRATO

I FRATELLI KARAMAZOV

Teatro Era, Pontedera

12/01/19

I FRATELLI KARAMAZOV LUCIA DI LAMMERMOOR

Teatro Era, Pontedera Teatro Verdi

13/01/19

BELLA ADDORMENTATA

Teatro Verdi

TANTO GLACIALE RELOADED VAN GOGH. L’ODORE ASSORDANTE DEL BIANCO

Teatro Era, Pontedera

VAN GOGH. L’ODORE ASSORDANTE DEL BIANCO ENTR’ACTE – ENSEMBLE CAMERISTICO DEL TEATRO ALLA SCALA

Teatro Verdi Teatro Verdi

12/01/19 13/01/19 18/01/19 19/01/19 20/01/19 01/02/19 02/02/19 03/02/19 22/02/19 23/02/19 24/02/19 08/03/19

20/01/19 16/02/19 17/02/19 09/03/19 10/03/19

Teatro Verdi

PETRUŠKA VA PENSIERO

Teatro Era, Pontedera Teatro Verdi

VA PENSIERO

Teatro Verdi

HO PERSO IL FILO

Teatro Verdi

HO PERSO IL FILO

Teatro Verdi

MENO GRIGI PIÙ VERDI

Teatro Verdi

Teatro Manzoni

TARTUFO

Teatro Manzoni

QUARTET

Politeama Pratese

QUARTET

Politeama Pratese

GRAN GALÀ DELL’OPERETTA

Politeama Pratese

GRAN GALÀ DELL’OPERETTA

Politeama Pratese

LA CASA DI FAMIGLIA

Politeama Pratese

LA CASA DI FAMIGLIA

Politeama Pratese

LA FAMIGLIA ADDAMS

Politeama Pratese

LA FAMIGLIA ADDAMS

Politeama Pratese

IL FU MATTIA PASCAL

Politeama, Poggibonsi

CITA A CIEGAS

Teatro dei Rinnovati

CITA A CIEGAS

Teatro dei Rinnovati

SIENA 08/01/19 18/01/19 19/01/19 20/01/19 23/01/19

L’ABISSO LA BOHÈME

Teatro Era, Pontedera Teatro Verdi

29/01/19

LA BOHÈME

Teatro Verdi

30/01/19

CONSONANZE STRAVAGANTI ENSEMBLE

Palazzo della Carovana

31/01/19

ESERCIZI DI MEMORIA

Teatro Verdi

08/02/19

MESSIAHAENDEL

Teatro Verdi

12/02/19

L’UOMO SEME

Teatro Era, Pontedera

15/02/19

L. PIOVANO, A. PAPPANO

Teatro Verdi

16/02/19

EDIPO RE/LA VOIX HUMAINE

Teatro Verdi

17/02/19

LA SCORTECATA

Teatro Era, Pontedera

19/02/19

EDIPO RE/LA VOIX HUMAINE

Teatro Verdi

26/02/19

I PROMESSI SPOSI ALLA PROVA

Teatro Era, Pontedera

I PROMESSI SPOSI ALLA PROVA

Teatro Era, Pontedera

PISTOIA 11/01/19

19/01/19

TARTUFO

27/02/19 28/02/19

VIKTOR UND VIKTORIA

Teatro Manzoni

05/03/19

VIKTOR UND VIKTORIA

Teatro Manzoni

08/03/19

VIKTOR UND VIKTORIA

Teatro Manzoni

09/03/19

IL GABBIANO

Teatro Manzoni

10/03/19

IL GABBIANO

Teatro Manzoni

IL GABBIANO

Teatro Manzoni

COSÌ È (SE VI PARE)

Teatro Manzoni

COSÌ È (SE VI PARE)

Teatro Manzoni

COSÌ È (SE VI PARE)

Teatro Manzoni

DON GIOVANNI DI MOZART SECONDO L’ORCHESTRA DI PIAZZA VITTORIO

Teatro Manzoni

DON GIOVANNI DI MOZART SECONDO L’ORCHESTRA DI PIAZZA VITTORIO

Teatro Manzoni

DON GIOVANNI DI MOZART SECONDO L’ORCHESTRA DI PIAZZA VITTORIO

Teatro Manzoni

TARTUFO

Teatro Manzoni

CITA A CIEGAS

Teatro dei Rinnovati

FUGA DA VIA PIGAFETTA

Politeama, Poggibonsi

THE DEEP BLUE SEA

Teatro dei Rinnovati

THE DEEP BLUE SEA

Teatro dei Rinnovati

THE DEEP BLUE SEA

Teatro dei Rinnovati

ETYMOS

Teatro dei Rinnovati

ROSSINI OUVERTURES

Teatro dei Rinnovati

SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE

Teatro dei Rinnovati

SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE

Teatro dei Rinnovati

SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE

Teatro dei Rinnovati

LA CENA PERFETTA

Politeama, Poggibonsi

DON GIOVANNI DI MOZART SECONDO L’ORCHESTRA DI PIAZZA VITTORIO

Teatro dei Rinnovati

DON GIOVANNI DI MOZART SECONDO L’ORCHESTRA DI PIAZZA VITTORIO

Teatro dei Rinnovati

DON GIOVANNI DI MOZART SECONDO L’ORCHESTRA DI PIAZZA VITTORIO

Teatro dei Rinnovati

IL GABBIANO

Politeama, Poggibonsi

HO PERSO IL FILO

Teatro dei Rinnovati

HO PERSO IL FILO

Teatro dei Rinnovati

HO PERSO IL FILO

Teatro dei Rinnovati

Acquisti telefonici 055/210804 - Acquisti OnLine www.boxol.it Negozio Centrale: Via delle Vecchie Carceri 1, 50122 Firenze Info e Rete di Vendita: www.boxofficetoscana.it - email: info@boxofficetoscana.it

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Dove trovare il Magazine

CENTRO Agenzia delle Entrate 1 - 2 Alberti Nuova Amici della Musica Armonia Hair Academy Assessorato alla Cultura Associazione Industriali Ataf - sala clienti Box Office Caffè del Parterre Caffè Giubbe Rosse Caffè Libertà Caffè Michelangelo Caffetteria La Pergola Ceccherini strumenti musicali Centro Studi Musica & Arte Checcacci strumenti musicali Chiesa di S.Stefano al Ponte Vecchio Cooperativa La Raccolta Dischi Fenice Discoteca Fiorentina Enoteca Gustavino Ethic Filistrucchi snc Firenze Parcheggi Gelateria l’Alpina GP Biancheria Gorilla I Canottieri Il Trillo Istituto Gaudenzio Ferraris La Habitacion Liquida La libreria delle Donne Lexis Libreria Arnoldo Mondadori Editore Libreria Chiari Libreria degli Alfani Libreria Edison Libreria Feltrinelli Libreria Giunti Libreria Martelli Libreria Salimbeni Libreria Seeber Libri Liberi Libreria Nabucco Wine Bar Orchestra da Camera Fiorentina Orchestra Florence Symphonietta Palestra Klab Wellness Center Pasticceria Curtatone Pasticceria La Loggia degli Albizi Paszkowski pasticceria Pizzeria Funiculì Residence Hilda Rinascente c/o desk informa Firenze dei Teatri Ristorante La Spada Ristorante Nanamuta Teatro del Maggio Musicale Fiorentino Teatro della Pergola Toscana Musiche Urp Quartiere 1 Urp Regione Toscana CURE / CAMPO MARTE /ALBERTI COVERCIANO Aci Campo Marte Arte Danza Baby Yogurt Badiani - Gelateria - Pasticceria Balliamo Ballando Bar Maratona Bar Mazzini Bar Nini Bar Stadio Bella Blu Bussotti & Fabbrini Caffè Baglioni Caffè La Madonnina Caffè Marconi

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Pasticceria Piombanti Piansa Caffetteria Pasticceria Profumeria Azzurra Ricevitoria Minarini Ristorante il Beccaio

Teatro Augusto Novelli Teatro Comunale dell’Antella Teatro Reims Centro Opere Sociali Urp Quartiere 3 SAN FREDIANO Accademia Bartolomeo Cristofori Centro Sanzio Duemilanote L’isola che non c’era Marchesi de’ Frescobaldi Ristorante Fontanka Teatro del Cestello Teatro Everest ISOLOTTO Aci Pollaiolo Associazione Casa del Popolo fratelli Taddei Casa del Popolo di Legnaia A. Casa del Popolo di San Quirico Casa del Popolo di San Bartolo Circolo Arci Isolotto Giorgio Pasticceria La Ghiberti Libreria Maxismall Sala Polivalente La Fiaba Teatro Cantiere Florida Urp Quartiere 4 NOVOLI / PUCCINI Audi Concessionaria Ignesti Auto “La Rotonda” Express Cafè Fiorentina chiavi Istituto Zanni Libreria Giunti al Punto Maxismall Centro commerciale Le Piagge Miracol Pasticceria Buglione Pasticceria Paolo e Gianni Nataraj Nokia Point Palestra Klab Wellness Center Paolieri Elettronica Pupi di Stac Saida City Sun Teatro Nuovo Teatro Puccini The Glutton’s Heaven Toscana Golosa DALMAZIA / RIFREDI Aci Rifredi Agenzia delle Entrate 3 Area 51 Caffè Baruffa Caffè d’Orzo Chicco Allegro Circolo Arci Progresso Emporio Tre Pietre Gelateria Roberto Gioielleria Grassi Kelinea Club Libreria Florida Mylos s.n.c Museo Stibbert Paiute Bar Pasticceria Bar I Gemelli Pasticceria Querci Studio Danza Arlequin Teatro di Rifredi Urp Quartiere 5 BAGNO A RIPOLI Bar Mario Caffè Primavera Pasticceria Maioli URP di Bagno a Ripoli FIESOLE

Il Genio della Lampada Il Trebbiolo Relais Pasticceria Alcedo Ristorante Villa Vecchia URP di Fiesole COMPIOBBI Gelateria A IMPRUNETA Bar Italia Chianti Country Club Ristorante Il Pruneto Teatro Novelli SCANDICCI Caffè Momus Erboristeria Del Tempio La Bottega delle Arti Magiche Libreria Le Comete Pasticceria Aquila e Aquila Pasticceria Marisa Teatro Studio SESTO FIORENTINO Aquaba Bar Blu di Cinelli e Lulli Caffè del Centro Consorzio Sint Esthena, estetica e benessere Floema di Graziella Ceccarelli Teatro della Limonaia Tennis Club La Limonaia URP di Sesto Fiorentino SETTIGNANO Caffè Desiderio Gelateria Erta del Bau Ristorante La Capponcina CALENZANO Cooperativa Trasporti Rapidi Media Word Gigli Teatro Manzoni SAN CASCIANO Bar Turismo Teatro Comunale Niccolini LASTRA A SIGNA Teatro Cinema Moderno PONTASSIEVE Musical Box Libreria Gulliver PRATO Agenzia delle Entrate Book Seller Caffè Nuovo Mondo Camerata Strumentale Centro Artistico Musicale Cinema Teatro Borsi Confartigianato Imprese Confart F & G Chocolate Fondazione Teatro Metastasio Free Time Libreria al Castello Libreria Cartoleria Gori Libreria Cattolica Libreria il Librone Mondi Paralleli Officina Giovani - Cantieri Culturali Ex Macelli Pasticceria La Tazza D’oro Politeama Pratese Società dei Concerti Roberto Fioravanti Soprattutto Libri EMPOLI Libreria Giunti al Punto PISTOIA Libreria Giunti al Punto Teatro Manzoni Wall Street Institute

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Vasche



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