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LA STAMPA QUOTIDIANO FONDATO NEL 1867 SABATO 19 DICEMBRE 2009 • ANNO 143 N. 349 • 1,20 € IN ITALIA (PREZZI PROMOZIONALI ED ESTERO IN ULTIMA) SPEDIZIONE ABB. POSTALE - D.L. 353/03 (CONV. IN L. 27/02/04) ART. 1 COMMA 1, DCB - TO www.lastampa.it

L’Italia nella morsa del gelo

La sentenza di Garlasco

Gli ottavi della Champions

Il week-end del super freddo

La madre di Chiara «È stato Alberto»

Doppia sfida Italia-Inghilterra

Una perturbazione artica fa scendere il termometro a temperature polari Neve a bassa quota, in Veneto -27˚

«Mi fidavo, un calvario scoprire che sbagliavo: gli indizi emersi dall’inchiesta sono contro di lui»

L’Inter pesca il Chelsea, il Milan il Manchester e i viola il Bayern Ajax-Juve in Europa League

Paolo Poletti A PAGINA 21

Bressani e Sapegno A PAGINA 11

Beccantini e Vergnano ALLE PAG. 43 E 45

Copenhagen, dopo estenuanti trattative Obama riesce a strappare un compromesso: «Un passo avanti»

Clima, un’intesa a metà Gli Usa siglano un patto con Cina e India. “Ma non soddisfa tutti” Alla Conferenza Onu sul clima alla fine un mezzo accordo c’è, ma non tutti sono soddisfatti. Al termine di una giornata convulsa, una fonte della delegazione americana ha reso noto che Barack Obama ha trovato un’intesa con il premier cinese Wen Jabao, il primo ministro indiano Manmohan Sing e il leader sudafricano Jacob Zuma. L’accordo riguarda un meccanismo di finanziamento ai Paesi poveri e il limite di due gradi centigradi da porre all’innal-

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ENZO BETTIZA

GATTOPARDI D’EUROPA a perfettamente ragione il presidente Napolitano quando dice, come ha detto due giorni fa, che l'Europa in quanto tale «è destinata all’irrilevanza e al declino se non riesce ad operare come soggetto unitario nello scenario internazionale». Egli certamente non si riferiva soltanto ai crampi di violenza che nelle ultime settimane hanno sconvolto l’Italia e la Grecia, matrici millenarie della civiltà europea e oggi traballanti pilastri mediterranei dell’Unione continentale. Si riferiva, indubbiamente, anche ai disordini di Copenaghen che hanno fatto da sfondo all’irrilevanza del «soggetto Europa» nella grande e confusa conferenza mondiale sul clima: conferenza gestita in maniera caotica dai padroni di casa e dominata, di fatto, dal dialogo sordo e rivale tra le due maggiori potenze inquinanti, America e Cina, che insieme producono il 50 percento delle emissioni planetarie. Si potrebbe dire che la minacciosa formula CO2 si sia quasi convertita in una sorta di disarmonico e tuttavia egemonico G2 tra Wahington e Pechino. Neppure l’intervento tanto atteso del Nobel Obama è riuscito a diradare il senso di fallimento, che gravava fin dall’inizio sul tumultuoso consesso, ma lo ha semmai accentuato.

RUBATA LA SCRITTA «IL LAVORO RENDE LIBERI»

Profanata Auschwitz

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IN SPAGNA

zamento della temperatura. Il delegato americano ha ammesso che «nessuno è interamente soddisfatto dell’intero impianto». Quella raggiunta a Copenhagen dopo due settimane di negoziati è sicuramente un’intesa «significativa» ma «insufficiente per combattere i mutamenti climatici». Rinviata invece a gennaio la decisione in materia di riduzione delle emissioni di gas serra per il 2020. Bardazzi, Giovannini e Molinari ALLE PAGINE 2 E 3

RIFORME

Mediaset compra le tv del País

D’Alema: a volte gli inciuci servono

Le mani del Biscione sui canali del gruppo «nemico» di Berlusconi

L’ex ministro non rifiuta l’ipotesi di un accordo Di Pietro chiude al Pdl

Manacorda e Orighi ALLE PAGINE 8 E 9

Borghesan A PAGINA 6

L’AMMINISTRATORE DELEGATO DELLE FS

Processo al Frecciarossa L’ad Moretti all’attacco L’entrata del campo di concentramento Alviani e Caridi ALLE PAG.12 E 13

MARCO BELPOLITI

LA CRUDELTÀ DEL LAGER ra i vari modi con cui i nazisti intendevano dileggiare i prigionieri dei Lager, racconta Primo Levi, c'era l'orchestrina che suonava le marce all'entrata e all'uscita dei deportati dal campo, per recarsi al lavoro forzato e le scritte che campeggiavano sui cancelli, spesso ricavate da proverbi o frasi della Bibbia.

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CONTINUA A PAGINA 33

CONTINUA A PAGINA 33

Buongiorno MASSIMO GRAMELLINI Chissà se i capodogli trovati morti sulla spiaggia di Peschici con la pancia piena di sacchetti di plastica volevano dirci qualcosa. E non solo qualcosa di ecologico in senso stretto. Del genere: «Uomini, vil razza dannata, coi vostri rifiuti intossicate l’universo». Lo sappiamo già e non ce ne importa niente. Ci hanno insegnato nei secoli dei secoli che la natura è una donna di servizio, da sfruttare molto e pagare poco, possibilmente in nero. Invece, sorpresa, era la padrona di casa e sta presentando il conto dell’affitto, arretrati compresi, ma tanto non abbiamo i soldi per pagare. No, mi chiedo se quei cetacei non volessero raccontarci anche un’altra storia. Soltanto quattro di essi avevano la plastica nello stomaco, e il capobranco più ÷

Nessun flop dell’Alta Velocità

A PAGINA 5

Igor Man il Vecchio Cronista

È morto Igor Man. Il giornalista-scrittore, firma storica de La Stampa, aveva 87 anni. Grande esperto del mondo arabo, Man si è spento in una clinica romana dove era ricoverato.

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Cándito DA PAG. 34 A PAG. 37

MARCELLO SORGI

IL CUORE DEL GRANDE MAESTRO es, I know, listen my friend...»: dal suo gabbiotto in redazione, la voce arrivava tonante. Igor parlava insieme arabo e inglese.

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CONTINUA A PAGINA 35

ARRIGO LEVI

INCONTRÒ I PROTAGONISTI DI UN SECOLO gor è stato uno dei grandi inviati della mia generazione. Inviato a tutto campo. Ci incontrammo la prima volta nel dicembre del 1956.

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Dateci il tempo per andare a regime Dopo le festività garantiremo il top Paolo Baroni

MORTO A 87 ANNI

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L’inaugurazione del Frecciarossa

Pance di plastica di tutti. Ma nelle pance degli ultimi tre non è stato trovato niente. Niente. Hanno seguito il capo fino alla morte per puro spirito gregario: assopimento di coscienza, mancanza di personalità. Ecco, forse i sette capodogli di Peschici volevano dirci proprio questo. Che rischiamo di diventare così anche noi. Divisi in capibranco famelici che ingurgitano qualsiasi cosa per pura bramosia di possesso e in cortigiani che si contendono i resti dello stesso nulla, spacciato per chissà che. In scia, poco distanti, avanzano gli spettatori: a stomaco vuoto, si accontentano di godere la visione del pasto altrui. E seguono il capobranco senza chiedersi dove si sta andando. Onda su onda, fino allo schianto finale.


2 Primo Piano

LA STAMPA SABATO 19 DICEMBRE 2009

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VERTICE SUL CLIMA IL RUSH FINALE Gli Usa e la Cina

«Questa non è finzione è scienza: il cambio climatico comporta rischi inaccettabili per il nostro pianeta»

«Comunque finisca la Conferenza, ci impegneremo a raggiungere e superare tutti gli obiettivi»

Barack Obama

Wen Jiabao

Presidente degli Stati Uniti

Premier cinese

«È dura, ma non vogliamo un accordo mediocre»

Le parole dei leader

Nicolas Sarkozy

Presidente della Francia

Copenhagen L’accordo c’è ma di facciata Dopo estenuanti trattative, gli Stati Uniti siglano un compromesso con Cina e India ROBERTO GIOVANNINI INVIATO A COPENHAGEN

Il «Copenhagen Accord», come lo hanno ribattezzato nella capitale danese, spunta ai tempi supplementari di un vertice difficile, ma ha le caratteristiche di un patto interlocutorio, in attesa di tempi migliori. L’intesa è stata raggiunta ieri sera tra Usa, Cina, India e Sudafrica e annunciata da Barack Obama: «Questa non è la fine del cammino, è solo l’inizio», ha ammesso il presidente americano. Il patto prevede di lavorare per tenere sotto i 2 gradi l’aumento della temperatura globale, ma rinvia almeno a gennaio le decisioni dei paesi ricchi sugli impegni in materia di riduzione delle emissioni di gas serra per il 2020. Gli Usa definiscono il risultato «un accordo significativo» e Obama, prima di ripartire per Washington, parla di un momento «storico» che pone «le basi su cui costruire un’azione globale». In ogni

caso non è ancora quel che serve a combattere il riscaldamento globale. È il meglio che si è riusciti a fare dopo una trattativa estenuante che al brasiliano Lula ha ricordato «i tempi di quando facevo il sindacalista». Le bozze di testo finale si sono moltiplicate con correzioni a volte grandi, a volte insignifi-

Il Presidente americano «Non è la fine del percorso, questo è solo l’inizio del cammino» canti. Parole aggiunte o tolte che non cambiano la sostanza delle cose: dalla COP 15, nonostante la presenza di 115 capi di Stato e premier e tanti discorsi, non esce alcun accordo legalmente vincolante. I due protagonisti della giornata di ieri sono stati i leader di Cina e Stati Uniti; indiani, brasiliani, europei e giapponesi comprimari, i paesi in via

di sviluppo di fatto cancellati. Barack Obama e Wen Jiabao hanno duellato per ore, posta in gioco la mappa del futuro ordine economico mondiale e fondamentali interessi nazionali. Nella notte di giovedì, dalle 22.30 alle due di mattina, 28 capi di Stato – gli europei, Hillary Clinton, i leader di Brasile, Cina, India, Giappone, con Etiopia e Grenada a rappresentare i «poveri» - hanno discusso: niente. Fino alle sette di mattina ci hanno provato i loro ministri dell'ambiente: niente. Alle 8.40 della mattina Obama è sbarcato dall'Air Force One, infilandosi in un'altra riunione in un albergo vicino all'aeroporto. Presenti 18 leader, ma non il premier cinese Wen Jiabao. Al Bella Center, iniziava alle 11 con due ore di ritardo in un'atmosfera surreale quella che doveva essere poco più di una cerimonia. Prima il danese Rasmussen, poi la disperata implorazione del segretario Onu Ban Ki-Moon, poi la parola al premier cinese

La sfilata dei leader planetari sul podio della Conferenza dell’Onu sul clima

10 2010

miliardi di dollari

chiusura del negoziato

Il pacchetto degli Usa prevede 10 miliardi di fondi iniziali (il piano strutturale prevede invece 100 miliardi annui)

L’ultima stesura dell’accordo prevede di definire tutti i dettagli della trattativa finale esattamente fra un anno

Wen Jiabao. Un lungo snocciolare numeri a dimostrare la gigantesca portata dell'operazione che la Cina ha avviato per ridurre le emissioni senza frenare lo sviluppo. «Sarà un enorme sforzo da parte nostra», ha detto Wen, che ha messo sul tavolo la promessa di un taglio dell'intensità carbonica dell'economia del 40-45%.

Dopo Wen Jiabao tocca a Lula, che addirittura si dice pronto ad aiutare con risorse proprie i paesi più poveri. Ed ecco Barack Obama. Tutti si aspettano che tiri fuori qualche magia dialettica o qualche nuova proposta, ma il pacchetto è esattamente quello comunicato giovedì da Hillary Clinton: 10 miliardi per i fondi iniziali, un contributo da definire

per il piano strutturale da 100 miliardi annui, e il taglio delle emissioni del 17% entro il 2020 (molto di più dopo) rispetto al 2005. Che rispetto al 1990, però, vale soltanto un 4% (contro il 20-30% dell'Europa). In più, uno schiaffone alla Cina: gli impegni di tutti, ricchi e poveri, devono essere sottoposti a un «meccanismo di verifica» che possa monitorarli «in modo trasparente». Non sarà certo un accordo perfetto, ammette Obama, ma «lo potremo migliorare». «Ora il tempo per le parole è finito». La reazione della platea è gelida, l'applauso solo di cortesia. Per tutto il pomeriggio si susseguono riunioni su riunioni, bozze su bozze anche dopo che si supera l’ora in cui il vertice doveva finire. Fino all’annuncio di Obama che un accordo c’è.

C.

Curiosità

MARCO BARDAZZI

Dati da una ricerca

Sull’Himalaya l’inquinamento è come in città Sui ghiacciai dell’Himalaya le concentrazioni di inquinanti sono pari a quelle delle aree urbane. È il dato presentato a Copenhagen nell’ambito del progetto Share, promosso dal comitato Evk2Cnr e dalla Nasa.

I

Momenti di relax nonostante le tensioni

Il brindisi a tavola unisce il mondo dopo i litigi pubblici sulle emissioni Sul palco paesi in via di sviluppo e potenze economiche si confrontano duramente, ma dietro le quinte non mancano momenti di relax. Nella foto, un brindisi tra leader: tra gli altri, il francese Sarkozy, il brasiliano Lula, l’algerino Bouteflika, l’etiope Zenawi.

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Un falso scoop

Oceano Indiano

«Ban Ki-moon è ottimista» Ma era un sosia

Salgono le onde alle Seychelles Paura in paradiso

Infortunio a Copenhagen per l’agenzia France Presse, che ha attribuito al segretario dell’Onu Ban Ki-moon dichiarazioni di «ottimismo» che hanno fatto il giro del mondo. Ma a parlare con il giornalista autore dello «scoop» non è stato Ban, bensì un sosia.

I

Tra gli allarmi approdati a Copenhagen c’è quello delle Seychelles, dove i massimi «rilievi» su alcune isole sono di 2,5 metri. L’arcipelago registra un continuo innalzamento delle acque. Le onde bagnano giardini di case un tempo lontane dall’oceano.

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Primo Piano 3

LASTAMPA SABATO 19 DICEMBRE 2009

«Questo summit è stato tutt’altro che un successo: è un fallimento»

«La natura è la benedizione di Dio Inquinare è un peccato odioso»

«Il cambio climatico colpisce più di tutti i Paesi che hanno meno colpe»

Hugo Chavez

Mahmoud Ahmadinejad

Manmohan Singh

Presidente del Venezuela

Presidente dell’Iran

Retroscena MAURIZIO MOLINARI CORRISPONDENTE DA NEW YORK

Le molteplici sfide della Casa Bianca

Premier dell’India

Un pianeta rovente PERCENTUALE DI PERSONE CHE DICONO DI NON AVER SENTITO PARLARE DI RISCALDAMENTO GLOBALE Fonte: GALLUP Mondo

24% 8% 14% 24% 41% 48%

Europa America Asia

nergico con Pechino nel chiedere «non parole ma fatti» sul clima e ottimista con Mosca per gli «eccellenti progressi» sul disarmo, Barack Obama sfrutta la trasferta danese per trasmettere in patria l’immagine di un presidente determinato nel raccogliere in fretta risultati concreti: nel tentativo di lasciarsi alle spalle le difficoltà di una riforma sanitaria che rischia il peggio. Per comprendere l’approccio di Obama al blitz di Copenhagen bisogna partire dall’aula del Senato di Washington dove la sorte della riforma della sanità è oramai appesa a un filo. Il senatore democratico della Florida Ben Nelson ha tolto il sostegno per i dissensi sull’aborto, quello indipendente del Connecticut Joe Lieberman non vuol sentir parlare di «piano pubblico» o estensione del Medicare (i benefici alle terza età) e la repubblicana moderata del Maine Olympia Snowe ha sbattuto la porta dello Studio Ovale quando il presidente le ha detto che voleva arrivare al voto «entro la vigilia di Natale». Senza questi tre senatori i democratici sono ben sotto il quorum di 60 necessario far approvare la leg-

E

La provocazione svedese Barack, Lula e Hu Jintao «Criminali contro l’umanità»

VERIFICHE SULLE EMISSIONI

Un accordo privo di impegni precisi con i giganti asiatici affonderebbe a Washington ACCELERAZIONI SUL DISARMO

Le trattative sull’ambiente si intrecciano a quelle con i russi sul trattato «Start»

Il parlamentare europeo Carl Schlyter, già portavoce degli ambientalisti svedesi, ha deciso di denunciare per «crimini contro l’umanità» alla corte dell'Aja il presidente americano Barack Obama, lo svedese Fredrik Reinfeldt (presidente di turno dell’Ue), il cinese Hu Jintao e il brasiliano Luiz Inácio Lula Da Silva. L’accusa di Schlyter: non aver usato il loro potere per frenare il l’inquinamento ambientale, che porta a un aumento della temperatura con conseguenze disastrose per miliomi di esseri umani e per l'intero pianeta. «I leader delle nazioni ricche - ha detto il parlamentare detengono le risorse e le informazioni che consentirebbero loro di agire, ma preferiscono non farlo e di questo crimine contro l'umanità devono essere ritenuti responsabili». Citando le centinaia di rapporti e risultati di indagine pervenuti a Copenhagen durante la Conferenza, Schlyter ha affermato che soltanto un comportamento «cinico ed egoista» da parte dei maggiori responsabili del disastro ecologico impedisce l'adozione di misure efficaci. «I leader dei paesi ricchi - ha sostenuto Schlyter - hanno trovato rapidamente migliaia di miliardi di dollari per salvare le banche, ma non intendono investire per dieci anni le stesse somme nello sviluppo tecnologico che potrebbe salvare il clima e le condizioni di vita di miliardi di esseri umani. Esigo che la Corte dell'Aja inizi immediatamente un'indagine istruttoria a carico dei leader dei paesi industriali per reati contro l'umanità».

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[SAVERIO ALONZO]

ge e i repubblicani infieriscono con John McCain che annuncia: «Faremo ostruzionismo leggendo ad alta voce tutti gli atti dell’aula» per evidenziare l’impotenza di una maggioranza lacerata. Le conseguenze dell’impasse sono evidenziate dai verdetti dei sondaggi d’opinione: il sostegno per la riforma oscilla oramai attorno alla pericolosa soglia del 40 per cento mentre il grado di approvazione per il presidente è al 47 per cento, a fronte di un 46 per cento di contrari. E come se non bastasse lo zoccolo duro dei liberal è in rivolta contro i patteggiamenti paventati da Barack Obama sulla sanità: un terzo della base dei militanti vuole a tutti i costi il «piano pubblico» nel testo, accusando il partito di essere vulnerabile alle pressioni delle potenti lobbies farmaceutiche. «Andare verso le elezioni del 2010 in queste condizioni - si legge sul popolare sito HuffingtonPost - per i democratici significa preparsi al disastro». Da qui la decisione del presidente di assumere l’iniziativa e sfruttare il blitz a Copenhagen per uscire dall’assedio sulla sanità e trasmettere agli americani l’immagine di un leader protesto a ottenere risultati molto concreti su due altri fronti dove l’attenzione del pubblico è alta: la difesa del clima e il controllo degli armamenti. Davanti alle divisioni del summit sui tagli alle emissioni nocive nell’atmosfera, Obama ha così ribadito la determinazione americana a ridurle del 17 per cento entro il 2020 mettendo sul piatto i 100 miliardi di aiuti ai Paesi in via di svi-

Medio oriente, Nordafrica Sub-Sahara, Africa

LE TEMPERATURE DEGLI ULTIMI DECENNI più caldo

più freddo

Fonte: Nasa-World Meteorological Organization

0.700 C 0.475 0.250 media -0.200

1950

1960

1970

1980

1990

2000

ILL CO2 NEL CORSO DEI MILLENNI 3500

CO2 ppm 300 0 Per 800.000 0 anni i livellii di biossido di carbonio sono stati so sotto questa linea, inea, fino a o oggi 2500 2000 1500

800.000

700.000

600.000

500.000

400.000

300.000

200.000

100.000

OGGI

Obama a muso duro con Pechino per tenere buono il Senato Usa

E spunta anche un braccio di ferro con Mosca luppo offerti da Hillary Clinton ma dicendo a chiare lettere al premier cinese Wen Jiabao che «il tempo delle chiacchiere è finito» ed anche loro devono assumersi degli impegni equivalenti. Pechino, assieme a New Delhi, chiede invece alla Casa Bianca ulteriori concessioni sulla modalità delle verifiche dei tagli e sugli aiuti ma Obama non è in condizione di fare altri passi indietro. A spiegarlo è Lindsey Graham, senatore repubblicano della South Carolina, quando sottolinea che «l’unica maniera per far approvare dagli americani i tagli alle emissioni delle proprie industrie è ottenere impegni equivalenti da Cina e

India» al fine di non concedere van- ti delle economie emergenti di Citaggi alla concorrenza nel mercato na e India perché sa che implicheglobale. D’altra parte ai tempi di rebbero perdite di posti di lavoro Bill Clinton il Senato respinse il in patria. Protocollo di Kyoto proprio per Anche sul fronte delle trattatil’assenza di obve con la Russia blighi per Cina e LA SANITÀ SULLO SFONDO Obama non fa India e questo indietro e La difficile maxi-riforma passi resta l’orientanel colloquio con resta l’obiettivo principale il collega Dmitry mento, tanto delper l’amministrazione Medvedev fa prel’aula come dell’opinione pubsente che non blica. Harlan Watson, ex negozia- può accettare la richiesta del tore di Bush sul clima, è convinto Cremlino di indebolire il regime di che se Obama ha usato toni duri al ispezioni nel nuovo trattato sul disummit è «perché parlava all’ame- sarmo «Start» perché porterebbe ricano medio che non può accetta- il Senato di Washington a bocciare re ulteriori cedimenti» nei confron- il testo. Medvedev sullo «Start» è più comprensivo e malleabile di Wen Jabao sul clima e così, al termine del faccia a faccia, Barack può parlare di «eccellenti progressi concreti» ringraziando il russo per essere «un partner molto efficace», con tanto di calorosa stretta Ma il conto presentato ai grandi di mano finale e auguri di «Buon dalla terra dall'Aie nel suo ultimo Natale e Buon Anno». In attesa di World Energy Outlook rischia di ditornare ad occuparsi di sanità. ventare ancora più salato: ogni an-

Le stime dell’Agenzia per l’Energia Salvare il mondo costa tre volte più della crisi Salvare il mondo costerà «solo» tre volte più della crisi. Per limitare a due gradi in più l'aumento di temperatura che il mondo dovrà registrare entro il 2030, l'Agenzia Internazionale dell'Energia ha infatti stimato in 10.500 miliardi di dollari l'importo che i governi di tutto il mondo dovranno mettere sul tavolo. Una somma ingente, ma la prospettiva cambia se la si paragona ai 3.400 miliardi di dollari che, secondo le ultime stime del Fondo Monetario Internazionale, rappresentano il costo che il sistema finanziario globale dovrà sopportare per il periodo 2007-2010. Con un'avvertenza, però: una parte significativa delle sofferenze e delle svalutazioni resta anche «sommersa» e sepolta all' interno dei bilanci delle banche.

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no di ritardo nell'adozione di misure che limitino le emissioni nell'atmosfera comporta un costo aggiuntivo per la comunità mondiale di 500 miliardi di dollari. L'Aie prova anche a «spacchettare» gli investimenti necessari settore per settore: quello che necessita di maggior rinnovamento e, quindi, di maggiori spese è il comparto dei trasporti, a cui dovrebbero venire destinati 4.700 miliardi di dollari, pari al 45% del totale. Segue l'edilizia domestica, con 2.500 miliardi, e solo terza arriva l'industria elettrica, a cui serviranno investimenti per 1.700 miliardi.

Jena Anche L’amore sconfiggerà l’odio? Il valium calmerà il furore? L’intelligenza prevarrà sull’idiozia? D’Alema sbaglierà anche stavolta?

jena@lastampa.it


4 Primo Piano

LA STAMPA SABATO 19 DICEMBRE 2009

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TRENI

Disagi e proteste

POLEMICHE IN STAZIONE

“Frecciarossa” per ora il ritardo è ad alta velocità Un giorno di maltempo ha chiuso una settimana critica ANDREA ROSSI TORINO

La prima settimana di vita è stata complicata. La rivoluzione nei trasporti stenta ancora a decollare, il Frecciarossa ha accorciato l’Italia ma non quanto si sperava, almeno finora. Bisognerà tamponare le falle e arginare ritardi e disagi di questi primi giorni per vincere la scommessa dell’alta velocità. Tra i viaggiatori il malumore comincia a serpeggiare, a volte si trasforma in protesta. La causa sono i tanti ritardi accumulati in questi giorni. Giovedì mattina chi è partito alle 6,40 da Torino diretto a Roma è arrivato con un’ora e mezzo di ritardo; 40 minuti ieri mattina su quello delle 7,37. Non è finita: lune-

dì, il giorno del gran debutto, il Milano-Torino delle sette di sera ha impiegato il doppio del tempo ad arrivare a destinazione, 100 minuti anziché 50; il giorno dopo il Torino-Roma delle 7 e mezza - sempre lui - si è fermato nella capitale con 50

Ieri, complici neve e ghiaccio, nessun convoglio puntuale sulla linea Torino-Roma minuti di ritardo sulla tabella di marcia. Mercoledì chi è salito sul Frecciarossa a Milano, diretto a Torino, tra le cinque e le sette del pomeriggio è arrivato 50 o 55 minuti dopo il previsto. Cento minuti per 140 chilometri: esattamente quanto

impiega il treno regionale, che però di fermate ne fa sette, mentre il super-treno viaggia senza soste. Perché sta succedendo? Freddo, ghiaccio, sistemi di sicurezza, piccoli guasti, imprevisti: così dicono le Ferrovie. Scosse di assestamento per un meccanismo complesso. Anche all’estero, nei suoi primi giorni di vita, l’alta velocità ha stentato. Il meccanismo va oliato, in altri paesi sono serviti giorni e giorni perché tutto funzionasse a dovere. È la speranza cui s’aggrappano i viaggiatori, che in questi giorni hanno preso d’assalto i Frecciarossa, partiti quasi tutti con i posti esauriti, segno l’Italia crede nel super-treno. Anche troppo: su alcune tratte, come la Torino-Milano, tanti

Il record negativo Da Torino a Roma: 91 minuti in più Il record in negativo spetta al Frecciarossa 9607, partito da Porta Nuova alle 6,41 e arrivato a Roma Termini alle 12,29 con 91 minuti di ritar-

I

I treni della discordia

Frecciarossa CITTÀ COLLEGATE

TEMPI DI PERCORRENZA

Torino, Milano, Bologna, Firenze, Napoli, Salerno

Roma Milano

72

treni al giorno

4

ore di ritardo in Francia E’ il ritardo massimo accumulato ieri dai treni veloci in Francia nella giornata di ieri. Anche in questo caso il maltempo ha dato il suo contributo, come è accaduto su buona parte della rete ferroviaria italiana

Bologna Firenze Roma Napoli

pendolari con abbonamento ma senza diritto al posto a sedere viaggiano in piedi causa sovraffollamento. Il clima rigido ci ha messo del suo, rendendo il rodaggio già di per sé problematico ancor più complicato: è per questo che il Roma-Bologna delle 8 e 5 di mercoledì mattina invece di due ore ne ha impiegate tre e dieci. All’altezza della stazione di Castello un guasto all’impianto di segnalazione che determina le frenate ha impedito ai Frecciarossa di imboccare il nuovo tunnel, costringendoli a ripiegare

89 24 44

COSTO 2ª CLASSE Milano Firenze Napoli Milano Roma Torino

sulla vecchia linea, quella che attraversa Prato. Ieri ci si è messa pure la neve: sulla Torino-Roma (tratta che tocca Milano, Bologna e Firenze) una manciata di treni in orario, ma per la maggior parte è stata un’altra giornata difficile: ritardi tra 20 e 50 minuti. Il record spetta al TorinoRoma delle 18, partito dal capoluogo piemontese con oltre 40 minuti di ritardo. All’altezza di Reggio Emilia ne aveva già accumulati 102. Avrebbe dovuto scaricare i passeggeri alla stazione di Termini alle 22,47; è arrivato ben dopo l’una.

52 98 93


LASTAMPA SABATO 19 DICEMBRE 2009

do. Motivazioni del personale di bordo: a Bologna c’è stato un rallentamento dovuto a un guasto su un treno che precedeva il Frecciarossa e poi forti rallentamenti e soste nelle gallerie tra Bologna e Firenze «per un guasto tecnico alla linea alta velocità».

La rabbia dei passeggeri In 30 costretti a viaggiare in piedi Martedì il Frecciarossa delle 7,37 da Torino a Milano arriva con 20 minuti di ritardo «per problemi di ordine pubblico». Ci sono 30 persone senza

I ritardi

CITTÀ COLLEGATE Torino Milano Torino Bologna

Verona, Venezia, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Lamezia Terme, Reggio Calabria, Bari, Lecce

31 59

46

treni al giorno

Partners - LA STAMPA

posto a sedere sistemate nel vagone bar. Il capotreno: «Dovete cercarvi un altro posto. Qui non si può stare». I pendolari non ne vogliono sapere: «Abbiamo l’abbonamento, non è giusto viaggiare in piedi». A Porta Susa sale la polizia ferroviaria. L’ha chiamata il capotreno.

I

Frecciargento

(in minuti)

Lunedì

14

Mercoledì

Martedì Milano-Torino delle 18,58

Giovedì

17

Primo Piano 5

15

Roma-Torino delle 8,40

16

Torino-Roma delle 7,37

Milano-Torino delle 17,15

Torino-Roma delle 18

Roma-Torino delle 15,40

Roma-Bologna delle 8,10

Venerdì Torino-Roma delle 7,37

18

Torino-Roma delle 7,37

Torino-Roma delle 8,40

“Dopo le feste torneremo al top” Il numero uno delle Ferrovie: nessun guaio strutturale, solo problemi di adattamento venti più radicali. E tornare alle prestazioni della fase che ha preceduto l’avvio dell’alta velocità, prestazioni altissime che - tra l’altro - ci hanno fatto vincere il premio del World Travel Market, unica impresa europea di trasporti».

Intervista PAOLO BARONI ROMA

Mauro Moretti «La situazione sta migliorando, e comunque contiamo di risolvere tutti i problemi dei Frecciarossa entro il 10 gennaio». All’amministratore delegato delle Ferrovie, Mauro Moretti, il termine «flop» usato in questi giorni da pendolari proprio non va giù. «Il nuovo servizio va bene, la clientela lo sta apprezzando. Questa è roba da denuncia», dice. «Proteste? Ci sono solo a Torino». Alle sei di pomeriggio, nel suo ufficio a villa Patrizi, Moretti è alle prese con l’emergenza neve. «Ma non ce l’abbiamo solo noi - spiega - vuol vedere come è messa la Francia?». Apre il sito di Sncf e punta il dito sullo schermo. «GuarQUESTIONI APERTE

«A parte ghiaccio o neve c’è anche il sistema che distanzia i convogli»

L’amministratore delegato delle Ferrovie, Mauro Moretti

ti componenti saltano alle prime sollecitazioni vere, poi il sistema arriva a regime e si stabilizza». Cosa si è guastato?

«I ritardi più pesanti li ha prodotti il guasto di una scheda che regola via radio il distanziamento dei treni». Secondo problema?

«A Firenze e Bologna finché non saranno completati i tunnel Av sotto le città ci

troviamo a dover gestire sia l’aumento del traffico Eurostar che quello dei treni locali. L’anno passato i treni pendolari erano penalizzati e la gente protestava, quest’anno il problema è risolto, ma mi sembra che nessuno gioisca». Quando pensate di risolvere questi guai?

«Dopo le feste, attorno al 10 gennaio. Sfrutteremo il calo di traffico del periodo delle vacanze per effettuare gli inter-

A FIRENZE E BOLOGNA

«Mancano i tunnel dell’alta velocità e quindi il traffico può intasarsi» di qui i Tgv: un’ora, un’ora e tre quarti. Qui addirittura 4 ore!». Poi passa alla cartina-web dell’Italia e su tutte le tratte che controlliamo assieme va decisamente meglio: ci sono appena due Milano-Roma che sforano di 30 minuti. Il resto è nella norma. Però nei giorni scorsi si è arrivati anche a 90 minuti...

«Francamente ci aspettavamo di peggio. E’ andata bene». Ma cosa è successo, quali problemi avete incontrato?

«Non ci sono difetti strutturali, ma solo problemi di adattamento ai nuovi volumi di traffico. Innanzitutto ci sono stati dei guai legati alle componenti tecnologiche, sia sulla linea che sui treni. E questo fa parte dei problemi “previsti”, perché è noto che tutti i sistemi complessi all’inizio possono presentare disfunzioni. Mol-

su tutto, i prezzi, gli orari, gli abbonamenti. Per noi l’alta velocità Torino-Milano è un’esperienza nuova ed il nostro obiettivo, in questa fase di avvio, era quella di far conoscere a quanta più gente possibile il servizio. Di qui i biglietti di prima a 32 euro (uno solo in più rispetto alla seconVeniamo agli imprevisti. «Innanzitutto neve e ghiaccio. La neve da) per “premiare” chi decideva per prinon fa chiudere bene gli scambi, che mo, scelta che il sindaco Chiamparino ha quindi non fanno contatto ed il sistema definito “un’ingenuità”. E poi abbiamo per ragioni di sicuprevisto abbonamenrezza fa scattare il seIL TORINO-MILANO ti mensili per viaggi ilmaforo rosso. Il al prezzo di «Con gli abbonamenti limitati ghiaccio, invece, fa 10 corse, con un soslittare le ruote, si scontati è chiaro che il posto vrapprezzo di 3 euro non era garantito a tutti» per l’eventuale prenoperde tempo, ed in più può andare in tilt tazione. Abbiamo anil sistema di localizzaLA REGIONE PIEMONTE che accettato di far zione del treno tarala gente in «Ci ha messo all’indice viaggiare to sulla marcia stanpiedi, come ci ha chieovvio che poi la gente sto l’associazione condard. Subentra il sifinisce per fare lo stesso» sumatori, ed il risultastema di sicurezza ed anche in questo to finale è stato il bloccaso il convoglio viene fermato. E’ inevi- co del treno. Qualcuno mi dica se e dove tabile: alti livelli di protezione, i nostri so- abbiamo sbagliato» . no di “livello 4” come per l’avionica ed il Come pensa di procedere? nucleare, purtroppo a volte danno dei «A questo punto dovremo riportare la problemi sulla regolarità del servizio. Ma prima al prezzo pieno, il 30% in più, e adeli stiamo ritarando». guare di conseguenza gli abbonamenti. Poi deve essere chiara una cosa: io non Finito qui? «Magari. Vogliamo parlare delle incredi- sono obbligato nè a fare questi treni nè a bili proteste dei pendolari torinesi, che prevedere la possibilità di fare gli abbosono arrivati ad occupare i treni? E’ una namenti. Io non sono la Regione nè lo storia esilarante: contestazioni continue Stato, i miei conti devono quadrare: ho preso per i capelli una società che era fallita, ed ora che ha i conti in ordine torna a investire, un miliardo e mezzo per l’alta velocità e due miliardi per i treni locali. STEFANIA MIRETTI Proprio oggi abbiamo aggiudicato la gara per 600 nuove carrozze a doppio piano per i pendolari».

IO PENDOLARE VI SUPPLICO: SALVATECI IL MI-TO abato 12 dicembre ho riconsegnato le chiavi dell'appartamento milanese che per due anni avevo tenuto in affitto e sono finalmente diventata una cittadina modello di Mi-To. Lavoro a Milano, casa e famiglia a Torino, un unico frigorifero da riempire, una sola scarpiera per avere sempre sotto mano gli stivali da pioggia quando ti svegli e piove, un treno che corre veloce a ricomporre la mia esistenza un po' sgangherata, perennemente sradicata. Un treno, anzi: una metropolitana. Cinquantadue minuti di strada, che filano via veloci. La nuova metropoli inaugurata il giorno dopo con l'enfasi e l'orgoglio che s'addice alle grandi imprese, mi ha accolta il lunedì sera nel gelo d'una pensilina male illuminata. C'erano qualche centinaio di miei concittadini, non un addetto di Trenitalia a fornire indicazioni, e so-

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prattutto: non la mitica Frecciarossa che avrebbe dovuto riportarci a casa. Quella sarebbe arrivata solo tre quarti d'ora più tardi. Non è andata diversamente martedì, mercoledì, giovedì e ancora venerdì, ieri sera, quando il treno è arrivato con 40 minuti di ritardo. Puoi partire alle 18,58 come alle 20,58, poco cambia: le Frecce arrivano sempre in ritardo da Roma. Nelle serate buone sono 30 minuti, in quelle cattive 55, da passare in una stazione gelida, dove i tabelloni centellinano il ritardo di dieci minuti in dieci minuti. Lì ho realizzato che Mi.To non ha più treni veloci a disposizione dei suoi cittadini. Quelli che c'erano, un po' meno veloci ma affidabili, sono stati aboliti. Al loro posto c'è la «metropolitana d'Italia», che parte da Roma, s'inceppa dalle parti di Bologna per motivi strutturali, salendo

patisce il freddo, e a Milano arriva quando arriva, per poi raggiungere Torino alla buona. Lì, su quella pensilina, insieme a qualche centinaio di miei concittadini esasperati, infreddoliti, arrabbiati e soprattutto molto preoccupati, ho pensato che c’era stato venduto un servizio inesistente - il che è già molto grave - e che, peggio, siamo stati invitati a prendere la residenza in una città che non c’è. Poi mi sono detta che no, quella città esiste, MI-To l’abbiamo fatta noi che nel tempo ci abbiamo costruito le nostre case, le nostre famiglie, le nostre carriere. Che ci siamo messi in gioco (e abbiamo pagato) perché si realizzasse quel progetto che le istituzioni, la politica e sì, Trenitalia, da anni indicavano come un futuro necessario per tutti. Tanto più necessario ora, in tempi di crisi. Perciò, adesso, non ci sono scuse. Dateci i treni.

Come si spiega questa protesta così virulenta?

«Quando le istituzioni mettono all’indice qualcuno, come ha fatto la Regione Piemonte con noi, è chiaro che la gente fa lo stesso. Ma succede solo in Piemonte». Secondo lei il presidente Bresso sente l’aria di campagna elettorale?

«Non lo so, non entro in queste cose. Io non mi sono mai permesso di criticarla mentre lei è arrivata a mettere in dubbio la mia professionalità». E poi ha messo a gara il servizio locale.

«A luglio c’è stata la disdetta: il nostro contratto finisce a marzo e loro hanno spostato la gara per i nuovi servizi a febbraio. Nessuno mi venga però a dire che a marzo interrompo il servizio: non sono io che lo faccio, sono loro che lo hanno deciso. E vedremo cosa succede, chi si presenta alla gara e a quali prezzi. Io non so se parteciperemo o meno, dipende dalle condizioni».


6 Primo Piano

LA STAMPA SABATO 19 DICEMBRE 2009

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DOPO L’AGGRESSIONE DIALOGO DIFFICILE «Annozero» Boom di ascolti

«Annozero» si congeda dai telespettatori per la pausa natalizia con un gran risultato in termini di ascolti: la puntata dal titolo «I Mandanti» - dedicata all’aggressione a Silvio Berlusconi - ha superato su Raidue i 6 milioni di spettatori e vinto la serata. Per Santoro è certamente un risultato straordinario che segna un nuovo picco della stagione: al primo posto re-

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Fronti aperti nel centro-destra

sta la puntata che ha ospitato Patrizia D’Addario (No Giampy no party, del primo ottobre), con una platea di 7.338.021 spettatori. Santoro ha battuto le altre grandi trasmissioni di informazione della Rai dedicate ai fatti di Milano. La puntata speciale di «Porta a Porta» è stata seguita da 4.687.000 persone. Ballarò ha avuto 5.165.000 spettatori.

«Pronti a sostenere Galan» Cesa (Udc): se lascia il suo partito «Se Galan sarà disponibile a rompere con il suo partito, siamo pronti ad affidargli la guida di uno schieramento in grado di presentare una proposta

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La convalescenza del presidente del Consiglio

Berlusconi si consola con un sondaggio Primo giorno a casa, la popolarità è al record: 66% UGO MAGRI ROMA

Lunghe carovane di deputati, senatori, sottosegretari, vice-ministri e ministri si riversano ad Arcore, affollando la sala d’attesa di Villa San Martino dove il Cavaliere incerottato tutti riceve. Ciascuno poi si sente depositario del Verbo berlusconiano che varia, peraltro, a seconda degli umori del Capo nei diversi momenti della giornata. Ieri mattina si diceva che il premier fosse di nuovo su di giri con Fini, causa l’incontro giovedì con il suo arci-rivale De Benedetti, l’editore di «Repubblica». Qualche malalingua ha seminato zizzania, «se davvero Gianfranco fosse leale con te non lo avrebbe dovuto ricevere», e via sparlandone con Berlusconi. Il rapporto tra i due rimane complesso. Tra gli ultimi sondaggi riservati che sono

premier rilevano nel personaggio un netto miglioramento di tono («Mio padre sta meglio», assicura la figlia Marina) e una smania repressa di agire, quasi che la degenza in ospedale gli abbia ridato la verve. Ma percepiscono pure una nuova intransigenza, quasi uno spartiacque rispetto al passato. Bonaiuti, che tra tutti i collaboratori gli è stato fisicamente più prossimo, la mette giù così: «Il presidente del Consiglio non accetta che il circuito mediatico e giudiziario continui a massacrarlo come prima e peggio di prima».

ship agli occhi imbufaliti del premier, e una profferta di dialogo rivolta al Pd. Il quale dialogo sottintende un via libera di Bersani al legittimo impedimento (niente processi al premier fintanto che è in carica) che sarà discusso in Aula a Montecitorio il 25 gennaio prossimo. Al Pdl una generica solidarietà democratica non basta. Quagliariello, mente sottile del premier, lo dice apertamente, «rispetto alle sirene del giustizialismo, il Pd ha scelto una terza via. Ora deve fare un passo ulteriore». Mollare Di Pietro.

D’Alema rivaluta gli inciuci: alcuni oggi servirebbero

Pellegrinaggio ad Arcore. Marina «Mio padre sta bene» Vertice sulla giustizia giunti sul tavolo del premier (popolarità record al 66 per cento, Pdl e Lega oltre il 48), un dato in particolare coglie la sua attenzione perché riguarda proprio il presidente della Camera: nell’elettorato di centrodestra Fini perde colpi. Tra le alte cariche dello Stato ottiene un indice di gradimento inferiore non solo a quello di Schifani ma pure di Napolitano, il quale peraltro viene da una storia politica tutta diversa. Per il Cavaliere è la prova che Fini pencola troppo a sinistra, naviga in cattive acque, non può dettare le condizioni. Si vede che al presidente della Camera sono fischiate le orecchie perché più tardi ha chiamato direttamente Silvio onde aggiornarsi sullo stato di salute: tra qualche giorno dovrebbero vedersi e procedere all’ennesimo chiarimento sulle mille questioni in sospeso, dalle politiche sull’immigrazione (il presidente della Camera propone di estendere la cittadinanza ai bambini che fanno le elementari in Italia) al futuro della legislatura. Anche qui, si percepisce qualche brivido di nervosismo. Tutti i visitatori del

Ennio Doris, amico di lunga data, nega che Berlusconi nutra astio verso l’aggressore Tartaglia. Nello stesso tempo pretende una forte tutela politica, tanto dagli amici quanto dagli avversari. Ne discende una nuova linea, discussa col capogruppo Pdl alla Camera Cicchitto, poi con Gianni Letta sradicato da Palazzo Chigi, quindi con Micciché, Scajola, Lupi, la Meloni. Coniuga una risposta durissima alle cosiddette «centrali dell’odio», con «Annozero» di Santoro che l’altra sera s’è riguadagnato la leader-

Da Gheddafi al premier

Ma Di Pietro: non mi siedo al tavolo col Pdl il caso LUCIANO BORGHESAN TORINO

L’ipotesi del confronto nciucio. A sinistra si può di nuovo dire, è Massimo D’Alema a ricordare che «per i comunisti italiani c’è sempre stato» e che «certi inciuci sono stati molto importanti per costruire la convivenza in Italia». Oggi? «E’ più complicato, invece sarebbero utili anche adesso. Ma questa cultura azionista radicale non ha mai fatto bene al Paese», l’ex leader del Pds contrattacca rispetto a chi come Antonio Di Pietro - lo attacca per aver lasciato ventilare che è meglio «una leggina ad personam» piuttosto che una legge tipo «pro-

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cesso breve» che impedirebbe ce l’abbiamo fatta, la consela prosecuzione di tanti per- guenza è stata il precipitare corsi giudiziari (altrui). della situazione politica». «I comunisti italiani hanLa disponibilità di D’Alema no sempre dovuto difendersi a trattare sulla giustizia trova da questo tipo di accuse - di- pronta la replica di Di Pietro ce D’Alema - C’è sempre sta- che già l’aveva criticato per to qualcuno più a sinistra, aver strizzato l’occhio sul «leuna cultura azionista che ha gittimo impedimento» per evisempre contestato questo, da tare il processo-breve: «Scanquando Sofri acdaloso pensarcusò Togliatti CITAZIONE lo: è come dire di non voler fa- L’ex premier si riferiva che piuttosto re la rivoluzioche essere colpine, dall’art. 7 all’intesa con Togliatti ti da uno sparo, sui Patti Lateranensi è meglio essere (Stato e Chiesa) in giù che è staaccoltellati», to il primo granCORSI E RICORSI poi ha aggiunto: de inciucio». fortuna «I comunisti sono «Per Una vigilia di non passerà persempre stati accusati ché i suoi stessi Natale di dialogo in casa Pd, di fare strani accordi» elettori la boccema non nei toni ranno». che auspicherebbe il centrodeDi Pietro proprio non c’azstra: giovedì sera, Dario Fran- zecca. Alla proposta del conceschini e Rosy Bindi alla riu- fronto sulle riforme in matenione del «caminetto» con ria di giustizia, l’ex pm non Pier Luigi Bersani non aveva- crede, mette sul chi va là i posno sposato la prima mossa di sibili alleati delle prossime eleD’Alema, ieri anche Piero Fas- zioni regionali e avverte l’eletsino si è dimostrato perples- torato: «L’Italia dei Valori so: «Ogni volta che ci siamo vuole uscire dall’ipocrisia del misurati con le riforme e non dialogo a parole che serve solo

Un mazzo di fiori «Auguri di pronta guarigione»

Nel Lazio Asse tra Bersani e Zingaretti Candidature per le regionali: sono proseguite ieri le dichiarazioni di esponenti del Pd che incoraggiavano Nicola Zingaretti a scendere in campo, per una candidatura che farebbe rompere gli indugi all’Udc in suo favore. «Nei prossimi giorni sarà convocata una riunione di tutti perché non è una scelta né di una persona né di un partito ma di una coalizione che ha governato e che tra qualche mese tornerà a vincere». Lo ha detto proprio Zingaretti rispondendo sulla sua possibile candidatura alle Regionali e in particolare se ne avesse parlato con il segretario nazionale Pierluigi Bersani. «Io credo ha aggiunto - che ci sia una ricerca della massima convergenza possibile intorno a una candidatura per vincere»

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a coprire azioni che di fatto sono l’esatto contrario delle riforme». L’ex pm indica i “problemi” del premier e arringa: «L’unica cosa a cui serve questo dialogo è costruire spazi di impunità, spazi di economia a disposizione di pochi e a danni di molti, spazi di totale abbandono delle classi sociali più deboli. Non è dialogo, è il consenso che il sultano di turno chiede per godere vedendo soffrire». A Torino per un convegno sull’Europa e poi a Biella sul nucleare, Di Pietro è contro il «processo breve», contesta il provvedimento per il trasferimento di giudici nelle procure scoperte, boccia ipotesi di «legittimo impedimento»: è di traverso sulla giustizia: più se ne discute e più il suo «NO» diventa maiuscolo, urlato. E non ci sta a essere definito l’uomo-ostacolo: «Noi siamo uno stimolo alle riforme vere, non alla deformazione della Costituzione». A fianco del filosofo ed europarlamentare, Gianni Vattimo, puntualizza: «In nome delle riforme,


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seria di governo del Veneto». Lo ha detto il segretario dell’Udc, Lorenzo Cesa, intervenendo all’Assemblea nazionale delle Regioni. «Non accetteremo di allearci in coalizioni guidate o condizionate dalla Lega o da Di Pietro», ha chiarito Cesa stigmatizzando tuttavia soprattutto le decisioni degli ex alleati.

Il Mpa e il no alla fiducia

Primo Piano 7

stati ascoltati». Lo ha detto il fondatore del Mpa e presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo. «Agli impegni e alle parole, e penso al piano Marshall per il Sud o al piano straordinario per le infrastrutture - ha aggiunto Lombardo - devono seguire fatti concreti a sostegno del Mezzogiorno».

Lombardo: «Non siamo all’opposizione» «Il Mpa non è all’opposizione. Non abbiamo votato la fiducia sulla finanziaria perché avevamo chiesto l’inserimento di misure per il Sud, ma non siamo

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Giustizia, tregua in tre mosse E Frattini scrive alle cancellerie europee contro le “toghe politicizzate” Scalfaro «Sì alla tutela del premier ma senza danno a terzi»

Retroscena FRANCESCO GRIGNETTI ROMA

La strategia per la ripresa

«Non sono per nulla contrario all’ipotesi di un provvedimento che dia una tutela al Premier a condizione che non ci sia danno a terzi». Lo ha detto ieri Oscar Luigi Scalfaroa Otto e Mezzo in onda su La7. «Tale provvedimento però - aggiunge - non deve sospendere i termini per le chiusure dei processi, perché ci sono persone che se si chiudono i processi sono danneggiate nelle loro richieste e nelle loro attese di giudizio». «Già i processi sono lunghi ed è ingiusto - commenta Scalfaro. Un ministro non può proporre un processo breve e dire “passati due anni, si chiude”. Questo non ha senso».

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a Grande Tregua in tre mosse. E’ questa l’offerta del Pdl a Casini, Bersani e D’Alema ché su Antonio Di Pietro e Rosy Bindi non ci contano proprio. Prima mossa, un terzo Lodo. E’ in arrivo infatti un disegno di legge costituzionale a firma di Gaetano Quagliariello, il vicecapogruppo al Senato del Pdl e datato 2010. E chissà se sarà la volta buona per una legge che faccia da scudo giudiziario al presidente del Consiglio. Il ddl dovrebbe Il ministro degli Esteri Franco Frattini ripartire dal Lodo Schifani, quello che fu dichiarato incostituzionale nel Già il 14 gennaio il Senato dovrebbe li2004, riprendendo una tutela delle Al- cenziare il testo che andrà quindi alla te Cariche dello Stato più allargata ri- Camera. Terza mossa, proprio alla Caspetto a quella dell’Alfano. Seconda mera, e con il concorso dell’Udc, a partimossa, il Processo Breve. Arriverà re dal 25 gennaio si discuterà il cosidnell’Aula del Senato il 12 gennaio e fin detto «legittimo impedimento», una legdal primo giorno sarà rivoluzionato da gina valida 18 mesi, per fare da scudo un emendamento a cui i giuristi del temporaneo al premier finché il nuovo centrodestra lavoLodo costituzionale reranno sotto NataNOVITÀ non sia in funzione. le. Da quel che si sa, partita potrebUn lodo Schifani bis Nella verranno modificabe entrare anche una e un processo breve più nuova legge elettorate radicalmente le simile alla proposta del Pd le. cosiddette «esclusioni oggettive». SaFin qui, l’offerta. rà cioè diverso l’impatto del Processo Ma sono già in azione i falchi. Antonio Breve sulla macchina della giustizia, Di Pietro spara contro: «È una proposta ricalcando in ampia parte un vecchio senza senso, che per fortuna non passeddl del Pd che già prefigurava tempi rà perché i suoi stessi elettori la boccepiù celeri per i processi. Obiettivo di- ranno». Gli replica il responsabile Giuchiarato, rendere «potabile» il nuovo stizia del Pd, Andrea Orlando: «È increddl anche per il Pd oltre che per l’Udc. dibile il fatto che Di Pietro, che denun-

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Da Mubarak «I miei migliori auguri» Il biglietto del presidente egiziano

quel che finora è stato proposto è l’abrogazione dell’articolo 3 della Costituzione, perché non si vuole accettare il principio che la legge è uguale per tutti». Nel viaggio verso Biella, ripete al segretario regionale Andrea Buquicchio, ai parlamentari piemontesi Renato Cambursano e Patrizia TONINO E LA GIUSTIZIA

«Il centro-sinistra non può discutere su queste basi col Pdl» «FINTA RIFORMA»

«In suo nome è stato proposto di non avere più leggi uguali per tutti» Bugnano che quel diritto-dovere deve essere fatto rispettare: «È chiaro che al tavolo per modificarlo non ci siederemo mai». Convintissimo «per valutazione giuridica», ma anche «per opportunità: non credo che gli elettori del centrosinistra possano accettare passi in quella direzione».

cia come noi la gravità della situazione che nel momento in cui scade l’incarico, nel paese, impieghi poi gran parte del per cui viene sospesa un procedura in suo tempo per attaccare il Pd. La nostra cui si è coinvolti, bisogna sottoporsi al posizione sul cosiddetto legittimo impe- procedimento e solo nel momento in cui dimento è chiara: siamo contrari». Nel è finito ci si può ripresentare per essere Pd però c’è maretta come conferma l’in- eletti». tervento stizzito di Lanfranco Tenaglia, Se anche sboccerà una tregua politiveltroniano: «Ogni cambio di linea su ca, non cesserà però lo scontro tra cenquestioni fondamentrodestra e magistratali come la giustizia NELL’ATTESA tura. E’ in marcia deve essere prima che farà Una leggina sul legittimo un’iniziativa discusso e deciso polemica: una lettera impedimento che faccia ufficiale del governo nelle sedi proprie da ponte in attesa del lodo italiano al Parlamento del partito». Un inaspettato europeo, scritta dal miviatico è giunto dall’ex Presidente nistro Franco Frattini, sui magistrati Oscar Luigi Scalfaro. «Non sono per politicizzati. «Voglio raccontare - ha annulla contrario all’ipotesi di un provve- nunciato il titolare degli Esteri - che in dimento che dia una tutela al premier a Italia ci sono magistrati con la toga sulcondizione che non ci sia danno a terzi», le spalle che fanno comizi politici, didichiara il senatore a vita. Scalfaro fissa chiarazioni di tipo politico contro iniziaperò alcuni paletti severi: «Occorre poi tive legislative del Parlamento».

Fini, il Valium e Albertone: i regali nel Pdl Il dono di Gianfranco a Feltri: «Per feste senza ossessioni». L’altro: «Piano col lambrusco» JACOPO IACOBONI

Il dono, diceva Jacques Derrida, «si dona, non si dà»; le cose, si danno. Facendo un dono diciamo qualcosa su di noi, e su chi abbiamo davanti, non sugli oggetti. A Putin il Cavaliere donò un fucile da caccia Beretta, con dedica. A Gianni Letta per i settant’anni un quadro tardoimpressionista. Ma è da sempre che i doni in politica hanno un che di simbolico. Sono bigliettini; a volte cifrati, altre volte spiattellati. Nel Natale 2005 - prima dell’estate dei furbetti del quartierino - Cossiga voleva dare la sua solidarietà a D’Alema e gli portò una «leppa» sarda, un lungo coltello a serramanico. Mistero. Parla da sé, invece, che Gianfranco Fini ieri abbia indirizzato a Vittorio Feltri una confezione di Valium, «per festività serene senza ossessio-

ni e allucinazioni», e il direttore del Giornale abbia risposto promettendogli del vino, «ma bianco, ci vada piano col lambrusco che il rosso gli dà alla testa» (però ha anche scritto che «ormai avere un Fini che rema contro è un problema, per il Pdl»). Come è sintomatico che quest’anno il Cavaliere, di solito il più munifico, non farà la solita cerimonia di consegna dei doni. Lo raccontano di umore cangiante, dopo l’aggressione. In altri anni aveva donato di tutto, e più o meno a tutti; spendeva una media di 6500 euro per ogni peone del Parlamento. Per non dire dei doni illustri; solo a Tony Blair, per esempio, diciotto orologi, quattro collane, due braccialetti, due set di anelli, un orologio da tavolo, una borsa da palestra: robe che i coniugi Tony e Cherie avevano dovuto in gran parte ridare, poiché la legge inglese non consente al primo ministro di incassare regali troppo costosi. A Cherie, in un primo momento, era rimasta anche la leggendaria bandana. Lei poi restituì. Il Valium si erge così a nuova icona di questa stagione, assai più delle tv al plasma dona-

Il medico della mutua Gasparri e Quagliariello l’hanno regalato al ministro Fazio

Chi si ferma è perduto Con Totò e Peppino, è stato regalato a Brunetta

te ieri ai senatori del Pdl, o della beneficenza fatta dal Pd al posto dei regali. Ma anche i dvd donati da Gasparri e Quagliariello, capogruppo e vice del Pdl al Senato, ai ministri, dicono abbastanza di un’Italia che vede in Albertone non una satira sociale, ma un eroe; non uno specchio deformato, semmai il più nostri dei nostri. A Michela Brambilla, ministro del Turismo, che ha girato il mondo, non è stato regalato, per dire, Il tè nel deserto di Bertolucci, ma Natale in crociera, con Christian De Sica e Aida Yespica. A Gianfranco Rotondi, il ministro che ipotizzò l’abolizione della pausa pranzo (ma se ne dimenticò il giorno dopo), si poteva regalare magari La grande abbuffata di Ferreri, ma è stato scelto Maccheroni di Scola, che col mangiare non ha molto a che fare, a parte la scena finale, dove però il senso è un altro. Al Guardasigilli Alfano non è stato regalato un film di Petri, ma Accadde al penitenziario, con Sordi, Fabrizi e Peppino. A Maroni Accadde al commissariato, anche qui con Sordi. A Brunetta Chi si ferma è perduto, con Totò e Peppino fannulloni d’ufficio (occhio che

Io so che tu sai che io so È il dono per Gianni Letta, che nel film interpretò anche se stesso

Natale in crociera Il film donato al ministro del Turismo Michela Vittoria Brambilla

nel film anche il capufficio e l'ispettore non scherzano). Ai colonnelli dell’ex An, Vogliamo i colonnelli di Monicelli. Alla Meloni il film di Virzì sui giovani che cercano lavoro, Tutta la vita davanti. Perfettamente nella parte Il medico della mutua al neoministro della Salute Ferruccio Fazio. Non c’è un titolo che non si muova nel mondo della commedia all’italiana. Gli anni duemila paiono il pendant degli anni cinquanta. Si vuole ridere, e senza menarsela. La scelta, coi potenti, risulta difensiva: a Tremonti è stato donato Non ci resta che piangere, a Gianni Letta Io so che tu sai che io so, dove peraltro recitava se stesso (indimenticabile Cesare Cadeo, epoca pre-televendite, nei panni del reporter). A Cicchitto Fate come noi, semisconosciuto film di Francesco Apolloni che potrebbe alludere al suo «incendiario» discorso alla Camera; la trama, dice MyMovies, narra di un uomo che «mentre sta rubando in un appartamento viene scambiato da una novantenne per il nipote che non la va mai a trovare». «Da un male ne nascerà un bene» l’ha detto anche Silvio...


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LA STAMPA SABATO 19 DICEMBRE 2009

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IL RISIKO TELEVISIVO SPAGNA TERRA DI CONQUISTA

Le tappe della vicenda

Mediaset si prende i canali di El País

1989

il Biscione sbarca in Spagna

Telecinco nasce nell’89. Il 3 marzo 1990 va in onda: un gala con Miguel Bosé e Victoria Abril, il film «Indiana Jones e i predatori dell’arca perduta» e un incontro di boxe

Il risiko delle tv spagnole L’OPERAZIONE

Possiede il

50,1% di

A Telecinco per 1 miliardo Cuatro e il 22% di Digital Plus GIAN ANTONIO ORIGHI MADRID

Vent’anni dopo il suo primo e fortunatissimo sbarco in Spagna con Telecinco, Mediaset raddoppia col duplice shopping dell’81,7% di Cuatro, quarta tv in chiaro del Paese, e del 22% della pay-tv Digital Plus, entrambi del gruppo multimediale Prisa, l’editrice del giornale più pervicacemente ostile a Silvio Berlusconi. Due blitz annunciati che costeranno al Biscione 1,05 miliardi di euro e che riporteranno Telecinco, seconda tv in chiaro della Spagna con uno share del 15,2%, alla leadership televisiva che ha mantenuto per anni. L’annuncio della fusione è arrivato in serata, a seguito della riunione dei due cda a Madrid e dopo che la Borsa aveva sospeso le quotazioni dei due titoli (Telecinco stava guadagnando il 7,34%, Prisa perdeva il 2,06%). L’integra-

zione delle due tv avverrà con un aumento di capitale di Telecinco pari a 500 milioni di euro. Mediaset aderirà per la sua quota spettante, e creerà una nuova società ad hoc a cui Sogecable (la società che controlla Cuattro) apporterà la sua tv in cambio di un 22% che in un secondo tempo si ridurrà al 18,3%.

Il nodo dei debiti del gruppo Prisa che controlla il quotidiano iberico Per la partecipazione in Digital Plus, con 2 milioni di clienti e 150 canali tematici, il Biscione pegherà 500 milioni di euro cash. Il 18,3% che andrà a Prisa è stato stimato in 550 milioni di euro. La sottoscrizione del duplice shopping è garantita da un sindacato bancario guidato dagli advisor Mediaboanca e J.P.Morgan come joint global

coordinators e che include anche, come lead managers, il Bbva e Banca Imi. Il nuovo blitz di Mediaset significa praticamente l’uscita di Prisa dalla tv in chiaro, a 4 anni dalla sua nascita, durante i quali ha conquistato il 7,8 % dello share, sia pure registrando, nei primi 9 mesi del 2009, perdite operative pari a 31 milioni di euro su 131 milioni di euro di introiti, mentre Telecinco (seconda solo a Tve-1, la piú importante rete delle due statali), nello stesso periodo, ha ottenuto benefici netti pari a 63 milioni di euro su ricavi di 432 milioni di euro. Contrariamente a quanto filtrato nei giorni scorsi, Prisa, oberata di debiti, (5 miliardi di euro, di cui 1,9 da restituire ad un consorzio bancario internazionale prima del prossimo marzo) non è obbligata a rimanere nella nuova società per un periodo di tempo prefissato. Par di capire quindi, leggendo il comunicato ufficiale della fusione trasmesso alla

Cnmv, la Consob di Madrid, che per fare cassa il gruppo spagnolo venderà la sua parte il prima possibile. Non è entrato nell’accordo neanche uno dei punti a cui Prisa teneva di più, il controllo editoriale di Cuattro, rete più zapaterista del premier socialista Zapatero. La fusione prevede solo che il gruppo multimediale spagnolo entrerà nel cda della nuova società con una rappresentazione proporzionale alla sua quota, cosí come Telecinco in Digital Plus. Il grande interrogativo è se la fusione condizionerà la linea politica di El País. El Mundo, storico rivale del giornale di Prisa, usa l’arma dell’ironia. «Tra i manager di Prisa c’è una grande preoccupazione: come spiegare a lettori e telespettatori l’alleanza con un’impresa del tanto duramente criticato Berlusconi. Di fatto, gli attacchi si sono molto addolciti nelle ultime settimane, coincidendo con i negoziati».

1,05

Compra per miliardi di euro (tra contanti e azioni) dall’editore iberico Prisa

In cambio Prisa riceverà milioni di euro in contanti

500 550 milioni 18,3% dicircaTelecinco,

Compra il

Compra il

100% 22%

Tv generalista

Pay-tv (2 milioni di clienti e 150 canali tematici)


NA SV NO VB AL AT VC BI AO IM SR

LASTAMPA SABATO 19 DICEMBRE 2009

2004 la riforma di Zapatero

FRANCESCO MANACORDA MILANO

JOINT VENTURE partecipano a

Controllata dal miliardario messicano Carlos Slim

Lo scenario Gli affari a Madrid dei media tricolore

Fedele Confalonieri, a sinistra, con Pier Silvio Berlusconi Tra i media italiani presenti in Spagna non c’è solo la corazzata di Mediaset, Telecinco. Rcs Mediagroup, il gruppo che edita il Corriere della Sera, ha interessi importanti nella terra iberica. La società, guidata dall’amministratore delegato Antonello Perricone, è proprietaria di El Mundo, il secondo quotidiano spagnolo alla spalle del Pais. Poi Rcs possiede il quotidiano sportivo Marca e quello economico Expansiòn. Le proprietà spagnole dell’editore del Corriere si estendono anche ai periodici Telva e Actualidad Economica. Ma la crisi della carta stampata morde anche a Madrid e così a giugno Rcs ha avviato in Spagna un piano di ristrutturazione, che prevede il taglio di 180 posti (il 7,5% della forza lavoro). Ma la riduzione complessiva degli organici potrebbe essere di 300-400 dipendenti permettendo, insieme ai tagli degli stipendi e al blocco dei bonus, un risparmio di 30 milioni di euro. Un

De Agostini ha nel mirino «La Sexta» talia-Spagna due a zero. Se la partita televisiva fosse un match calcistico il risultato sarebbe chiaro. Marcatori il presidente del consiglio Silvio Berlusconi con la sua Mediaset e si prevede - al secondo tempo Marco Drago, patron del gruppo De Agostini, che via Antena 3 vuole la Sexta. Ma fatto salvo il punteggio secco, la partita che si va a chiudere in queste ore in Spagna è ben più di questo: politica e business si intrecciano al grado più alto nella conquista della tv iberica da parte di Mediaset. Tanto che, secondo fonti affidabili, negli ultimi mesi sulla questione Telecinco-Prisa ci sono stati contatti governativi ai massimi livelli. Se e con quali eventuali contropartite in altri settori, ad esempio le telecomunicazioni, si scoprirà presto. Per capire come nasce l’operazione bisogna fare un passo indietro, tornando all’autunno di quattro anni fa. José Luis Zapatero è diventato primo ministro pochi mesi prima, nell’aprile 2004, e tra i suoi primi atti c’è quello di abbattere alcuni steccati che limitano la presenza, ad esempio, di editori della carta stampata nel settore televisivo. La riforma ha una motivazione e un effetto. La motivazione è quella di aprire il mercato della tv in chiaro a forze nuove. E anche, suggeriscono alcuni osservatori, a soggetti più favorevoli al governo di centrosinistra, riequilibrando così un panorama che il governo vede troppo sbilanciato verso l'opposizione. L’effetto, quasi matematico, è che nel giro di pochi mesi arrivano sul mercato proprio la Cuatro, controllata dal gruppo Prisa che edita anche il quotidiano progressista El Pais, e a seguire la Sexta che è invece in mano al gruppo messicano Televisa, controllato dal miliardario Carlos Slim. Le nuove tv dell’era Zapatero crescono e prosperano, causando qualche piccolo fastidio a quella corazzata che è la Telecinco del gruppo Mediaset e anche ad Antena 3, che proprio Prisa aveva dovuto vendere a De Agostini, che la controllano assieme al gruppo Planeta. Ma la torta della tv spagnola offre comunque fette abbondanti per tutti visto che secondo uno studio di Value Partners nel 2005 il settore cresce del 9% circa. Così anche Telecinco, guidata dal fedelissimo del Biscione Paolo Vasile, rimane la gallina dalle uova d’oro del gruppo Mediaset. I problemi veri arrivano dopo la crisi finanziaria dello scorso anno, quando il mercato immobiliare spagnolo fa sboom e tutta l’economia del paese si ritrova impiombata. Nei primi nove mesi del 2009 Telecinco e Antena 3 vedono cadere i profitti di oltre il 70%, mentre lo stesso governo Zapatero approva una nuova legge che permette la concentrazione nel settore delle tv in chiaro. Il primo risultato del-

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l’anno del boom della pubblicità

Retroscena

FUSIONE ALLO STUDIO

Partners - LA STAMPA

2005

Appena eletto premier, Zapatero abbatte alcuni limiti alla concentrazione di carta stampata e tv per avere emittenti schierate a sinistra. Nasce, tra le altre, Cuatro

presidio spagnolo ce l’ha anche Il Sole 24 Ore, il quotidiano della Confindustria, con el Economista. Si tratta di un quotidiano economico-finanziario che è edito dalla società editoriale spagnola Ecoprensa di cui il giornale di viale dell’Astronomia è azionista di maggioranza. La panoramica dei media italiani in Spagna si conclude con la De Agostini. Dal 2003 il gruppo editoriale di Novara in joint venture con la società spagnola Planeta è azionista dell’emittente spagnola Antena 3 a cui fa capo anche la radio nazionale spagnola Onda Cero Radio. Antena 3 è una delle principali emittenti televisive, ha sede a Madrid ed è stata la prima stazione televisiva privata in Spagna, avendo iniziato le trasmissioni il 25 gennaio 1990, con un notiziario. Infine, sempre con il gruppo Planeta De Agostini partecipa in DeA Planeta, una casa di produzione e distribuzione spagnola di contenuti.

Nonostante la riforma di Zapatero abbia moltiplicato i canali televisivi, la corsa della pubblicità non accenna a rallentare. Anzi: quell’anno il mercato cresce del 9%

2009

gli effetti della grande crisi

Primo Piano 9

Gli introiti crollano del 70%, anche per Telecinco. Per salvare il settore Zapatero permette la concentrazione nelle emittenti in chiaro. Spianando la strada a Mediaset

Oltre la tv, la carica dei caballeros italiani E Telefonica si ritrova socia del Biscione

Il premier spagnolo Luis Zapatero

l’operazione è oggi sotto gli occhi di tutti: Mediaset diventa il primo operatore della tv in chiaro spagnola, e certamente questo non avviene con l’opposizione del premier Zapatero. Certo è che la partita spagno-

la s’intreccia, almeno per la presenza di molti attori in comune, con quella che si va giocando in questi mesi in Italia sulle sorti di Telecom Italia. Due anni e mezzo fa, quando Marco Tronchetti Provera cedette il controllo della società, in prima linea per un acquisto c’erano gli americani di At&T assieme proprio a Carlos Slim. Ma a fronte di quel passaggio in mani americane, che sarebbe stato inaccettabile per la politica, scese in campo l’usuale compagnia di giro della grande finanza - Mediobanca, Generali e Intesa-Sanpaolo, che assieme ai Benetton e alla spagnola Telefonica creò la «scatola» Telco, nella quale custodire il 24,5% di Telecom. Adesso la stessa Mediobanca è stata la cinghia di trasmissione della trattativa tra il Biscione e Prisa appena conclusa, visto che il responsabile della sede di Madrid - voluta da Alberto Nagel - Borja Prado Eulate ha seguito in prima persona le trattative. E proprio Telefonica, che ha il 40% di Telco, si ritroverà ades-

so a fianco di Mediaset nel capitale di Cuatro fusa con Telecinco. Nei mesi passati la presenza di Telefonica in Telecom ha causato più di una polemica. In particolare a settembre il viceministro con delega alle Comunicazioni del governo Berlusconi, Paolo Romani, aveva detto che il peso dell’azionista spagnolo nella società italiana era «un problema». E questo mentre in parallelo crescevano le pressioni - da parte dei concorrenti e della politica perché la stessa Telecom scorporasse la sua rete aprendola anche ad altri operatori del mondo delle tlc così come quello delle tv. Finora suggerimenti, ipotesi e pressioni per lo scorporo sono stati respinti al mittente dall’amministratore delegato di Telecom Franco Bernabè, che ha anche detto di non credere a nessun complotto dietro il quale ci possa essere la stessa Mediaset. resta da vedere se nel girone del campionato politica&affari italospagnolo, oltre a una partita di andata ne è prevista anche una di ritorno.

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SABATO 19 DICEMBRE 2009 LA STAMPA 10


LASTAMPA SABATO 19 DICEMBRE 2009

Primo Piano 11

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GARLASCO

Il giudice «Aver conosciuto questa donna è stata l’unica cosa bella di tutte queste udienze»

UN PROCESSO CHE DIVIDE

2007

Reportage

E’ il 18 agosto e a Garlasco si celebrano i funerali di Chiara Poggi I genitori consolano Alberto

PIERANGELO SAPEGNO INVIATO A GARLASCO (Pv)

Il dolore della famiglia Mamma Rita il dolore non chiede scusa. Succede così anche quando adesso ricorda di sua figlia Chiara, senza perdere la gentilezza di un sorriso o la malinconia di uno sguardo, quando racconta dei suoi anni con Alberto che sono quelli che le ha dato il Cielo, mica la giustizia o la vita, o quando dice che «lei era tranquilla», e se appena loro due non si vedevano, si telefonavano tutti i giorni, «ma tutti i giorni» insiste, come se volesse far capire quanto davvero si volevano bene. Per questo, confessa oggi mamma Rita, «all'inizio non ci credevo che potesse essere stato lui. Noi ci fidavamo di Alberto: mia figlia era innamoratissima. Poi, piano piano, ho preso atto degli elementi che sono emersi, ed è stato un calvario che non finisce, una strada lunga, piena di stupore e di sofferenza... E' stato un iter molto doloroso. E lo è ancora adesso». Dice: per me è stato uno choc. Poi, se uno le chiede se pure oggi questa convinzione è rimasta, dopo la sentenza di ieri, lei sospende di nuovo la sua agonia nel vuoto, questi occhi più tristi e le labbra tremanti, «purtroppo, con quello che è emerso, da quello che c'è...». Sussurra che non può fare a meno di continuare a pensarlo. Allora suo marito, Giuseppe Poggi, lì vicino, le parla sopra, per fermarla: «Non sappiamo più se è così». Ma tutto quello che la storia di Garlasco ha lasciato, sta in questi giorni vicini a Natale, in queste famiglie di paese legate insieme da pochi metri e dai campi uguali, dalla morte che opprime appena le coscienze, ma molto di più le leggi della vita. Persino Nicola Stasi, il papà di Alberto, dice che «siamo contenti per questa sentenza, ma profondamente addolorati per la famiglia di Chia-

A

UNO CHOC

«E’ stato un iter molto difficile Lo è ancora, ma andiamo avanti: vogliamo la verità»

IL PADRE DELLA RAGAZZA

«Dopo la sentenza adesso noi non siamo più sicuri di nulla»

La madre di Chiara “Alberto scusa ma sei stato tu” “Mi fidavo: un calvario scoprire che sbagliavo” 2009 Vigevano, due anni e 4 mesi dopo: Rita Poggi e Alberto in tribunale non si scambiano una parola

IL QUADRO INDIZIARIO

«Piano piano, ho preso atto degli elementi che sono emersi contro di lui» ra. Per noi lei era come una figlia. E l'unica cosa che spero davvero è che un giorno i genitori di Chiara tornino a parlare con noi». Nicola Stasi, davanti al cortile innevato del magazzino, caccia via le telecamere, urla che Alberto non ha una nuova fidanzata, che «è una vergogna quello che avete scritto», che lui continua a pensare a Chiara. E poi dice di nuovo che «quei genitori meritano rispetto. Da parte di tutti». Ma l'unica che rispetta tutti è sempre lei, questa madre di coraggio e di dolore che esce dalle nostre cronache più forte dei veleni e più vera della nostra incredulità, come il papà di Erba, come tutti quei piccoli, umili genitori che all' improvviso illuminano la nostra società malata. Quando le chiediamo se ha visto Alberto abbracciare la nuova amica in aula, lei sussurra soltanto: «Non dico niente. Mah, non lo so. Non dico niente». Da quando lei stringeva la mano di Alberto per consolarlo mentre andavano al funerale di Chiara, a oggi, dopo che l'inchiesta le ha stravolto gli affetti e i pensieri, è cambiato tutto: solo lei è rimasta la stessa, anche quando ripete che sarà difficile riavvicinarsi a

lui, che «ora non me la sento, non me la sento proprio nemmeno di parlarne». Pena e malinconia, nel suo sguardo. Il gup Stefano Vitelli, per commentare questa sentenza, è arrivato a dichiarare che «l'unica cosa bella di questo processo è aver conosciuto la mamma di Chiara Poggi». Lei, da parte sua, sottolinea di rispettare il verdetto e il giudice che l'ha emesso, «perché so che è una persona seria, che ha fatto una scelta dolorosa, che avrebbe sofferto comunque per qualunque decisione. E' andata così e noi lo accettiamo». Parla, mentre dietro di lei la neve e la nebbia avvolgono l'orizzonte. Come in quel film dei fratelli Coen, «Fargo», il paesaggio rimanda la quiete di un posto e la sua violenza sconosciuta. Tutt'attor-

IL PADRE DI STASI

«Contenti, ma addolorati per quei genitori Lei era come una figlia» no c'è un rumore che si fa sentire, che appartiene a queste distese di campi bianchi coperte dalla neve e che esce dal suo silenzio, il verso di una tortora o il soffio gelido del vento. In questo mondo, persino il delitto di Chiara e il suo ricordo sembrano evocare uno scenario improvviso, il terrore che spezza la pace, un urlo che rompe la quiete. Come dice Mamma Rita, «ci siamo trovati in una situazione che non fa parte della nostra vita, che non potevamo neanche immaginarci, siamo capitati in mezzo a un meccanismo che fatichiamo a capire, il dolore, le memorie e le indagini, le colpe, i giornali, l'attenzione della gente». Lì vicino, nello stesso scenario, fra gli stessi campi bianchi, il padre di Alberto dice che «dopo un incubo durato due anni e mezzo, questa è stata la prima vera notte di libertà per mio figlio. Però, sappiamo che potrebbe non essere chiusa qui, che sarà ancora costretto a difendersi, che questa agonia non è finita». In fondo, sono parole quasi uguali, come se la morte tenesse uniti i loro destini avversi, una cappa d'orrore sopra il paese innocente. «Anche loro - dice Rita Poggi - non avevano mai litigato, io l'ho sempre vista tranquillissima, fino all'ultimo, fino all'ultimo giorno che ci siamo parlati. E' successo qualcosa all'improvviso. Non lo so che cosa». Quando però la giornalista di Sky le chiede «ma se sua figlia avesse scoperto quelle immagini pedopornografiche sul file di Alberto, che reazione avrebbe avuto?», lei risponde così: «Si sarebbe arrabbiata, una ragazza non può non arrabbiarsi di fronte a quello. Poi, com’era fatta lei, per come la conoscevamo noi, si sarebbe arrabbiata davvero tanto, ma tanto...». Il freddo, la neve, il silenzio. E' tutto qui. Dice: «Io voglio cercare la verità per mia figlia». Dice: «Lo devo a lei».

Il magistrato in ferie per scrivere le motivazioni Il giorno dopo del gup: al lavoro dalle 9, e poi un’altra assoluzione da un’accusa di rapina CLAUDIO BRESSANI VIGEVANO

Per mesi ha esortato ad evitare «processi mediatici» e aspettare che la giustizia facesse il suo corso. Ora che l’ha fatto, e che la pubblica accusa ha incassato una secca sconfitta, il procuratore di Vigevano Alfonso Lauro è barricato nel suo ufficio e non vuole sentir parlare di giornalisti. A chi lo

chiama per un commento sull’assoluzione di Alberto Stasi risponde «Non ho niente da dire» e attacca il telefono. E quando un gruppetto di cronisti sale al secondo piano e bussa alla sua porta, non li degna d’uno sguardo. Si toglie l’immancabile pipa di bocca solo per ordinare alla guardia giurata: «Li faccia allontanare». Lauro, fiutando l’aria che tirava, dopo le prime settimane di presenzialismo televisivo da tempo s’era eclissato. In 23 udienze non ha mai messo piede in aula per affiancare i suoi sostituti, far sentire loro il sostegno dell’ufficio. Meno che mai giovedì, nell’ora del verdetto. Il pm Rosa Muscio già dopo la lettura della sentenza ha riferito all’avvocato di parte civile

Stefano Vitelli Il gup che ha assolto Alberto Stasi per insufficienza di prove

Gian Luigi Tizzoni che presenterà appello. Non poteva essere altrimenti, dopo una richiesta di condanna a 30 anni. Lo stesso faranno i famigliari di Chiara e anche Alberto, per ottenere l’assoluzione con formula piena anziché dubitativa.

Intanto, nel palazzo dalla parte opposta della piazza, il giudice Stefano Vitelli vive il suo «day after» tenendo udienza dalle 9,30 del mattino. Un’udienza preliminare «ordinaria», piuttosto densa, una quindicina di fascicoli: un patteggiamento per estorsione, un rinvio a giudizio per rapina impropria, un caso di maltrattamenti in famiglia, un’altra rapina per la quale il pm Michelucci chiede 4 anni. Lui assolve con formula dubitativa per non aver commesso il fatto. Proprio come Alberto, ma si tratta di un marocchino accusato di aver rapinato 40 euro ad un ragazzo. Vitelli aspetta di potersi prendere 15 giorni di ferie: non le spenderà per riposarsi ma per iniziare a scrivere le motivazioni.


12 Primo Piano

LA STAMPA SABATO 19 DICEMBRE 2009

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OLOCAUSTO

Hanno detto

«Un’azione scandalosa che deve essere perseguita» Guido Westerwelle

PROFANATO IL LAGER POLACCO

Ministro degli Esteri tedesco

Lo sfregio del fabbro La «B» al contrario

Arbeit macht frei, ovvero «Il lavoro rende liberi» è la scritta che campeggia all’ingresso di diversi campi di concentramento nazisti. La frase è una distorsione del Vangelo di San Giovanni che in 8:31,32 recita: «Wahrheit macht frei» (La verità rende liberi). La scritta in ferro è stata eseguita da un prigioniero, il fabbro Jan Liwacz. Per esprimere la sua disapprovazione, Liwacz ribaltò la lettera «B» (l’occhiello più piccolo della b è sotto e quello più grande sopra). Dopo la liberazione del campo il 27 gennaio 1945 un ex prigioniero riuscì a salvare l’insegna che stava per essere portata in Russia dai soldati sovietici. (Nella foto sopra l’ingresso del campo dopo il furto).

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Rubata l’insegna di Auschwitz Nella notte portata via la scritta che è all’ingresso del campo: “Arbeit macht frei” ALESSANDRO ALVIANI BERLINO

Devono essere stati almeno in tre: hanno atteso pazientemente, nel gelo della notte polacca, che i guardiani impegnati nel loro giro di perlustrazione si allontanassero, poi hanno staccato l'insegna, in parte svitandola, in parte strappandola via, l'hanno trascinata attraverso un buco aperto nella rete di recinzione, incuranti delle tracce che lasciavano nella neve fresca, e infine sono scomparsi a bordo di un furgoncino. È così che, dopo le 3 di ieri mattina, alcuni ignoti hanno rubato la famigerata iscrizione in ferro battuto «Arbeit macht frei» («Il

lavoro rende liberi») fissata sul cancello d'ingresso dell'ex campo di concentramento di Auschwitz, nell'odierna Polonia del sud. Il simbolo probabilmente più noto dello sterminio di milioni di ebrei nei lager nazisti

Forse in tre, hanno staccato la frase sopra il cancello e l’hanno trascinata su un furgone sottratto a poco più di un mese dal 65˚ anniversario di quel 27 gennaio 1945 in cui l'Armata Rossa liberò il campo. Una ferita che ha provocato un'ondata di indignazione a li-

vello internazionale. Si tratta di «un atto orribile», ha detto il vice premier israeliano Silvan Shalom, che non ha esitato a parlare di «profanazione». «Restituitelo per rispetto verso le sofferenze di oltre un milione di persone uccise nel più grande cimitero del genere umano», ha chiesto il presidente dell'Europarlamento, l'ex premier polacco Jerzy Buzek. «Un fatto vergognoso», è stata la reazione del ministro degli Esteri tedesco Guido Westerwelle. Proprio a metà settimana Berlino aveva promesso 60 milioni di euro per contribuire ai lavori di riparazione delle torri di guardia e delle baracche in legno dell'ex lager, macerate dal tempo.

Profondamente scossi i sopravvissuti all'Olocausto, come Noach Flug, presidente del Comitato Internazionale Auschwitz. «Bisogna ritrovarla ha detto Flug - l'insegna e il campo racconteranno quello che è successo quando noi non potremo più farlo». «Per noi è uno choc, fa molto male», spiega Dieter Graumann, vicepresidente del Consiglio centrale degli ebrei in Germania. «I miei nonni furono ammazzati ad Auschwitz, i miei genitori sono stati rinchiusi in un altro campo di lavoro in Polonia, per questo mi ferisce ancora di più: l'Olocausto è dentro di me». Dei ladri non c'è al momento nessuna traccia. Alcuni ipotiz-

zano che abbiano agito su commissione. Di certo non si tratta di sprovveduti. «È stato qualcuno che sapeva bene quello che faceva», ha affermato Jaroslaw Mensfelt, portavoce del memoriale che sorge sull'area occupata un tempo dal lager. La polizia sta esaminando i nastri delle telecamere a circuito chiuso. Le speranze di ottenere dettagli sul furto non sono però molte, visto che le immagini sembrano essere molto scure. Secondo la tv polacca TVP l'illuminazione intorno al campo è ancora quella degli anni Quaranta. Nel frattempo sul cancello d'ingresso è stata montata una copia dell'insegna, realizzata durante i lavori di restauro dell'

originale. Nell'estate del 1940, poche settimane dopo la creazione del campo di concentramento ad Auschwitz (Oswiecim, in polacco), i nazisti costrinsero un gruppo di detenuti polacchi a forgiare la scritta «Arbeit macht frei». Una frase riprodotta identica all'ingresso di altri lager, come Sachsenhausen o Dachau. Solo ad Auschwitz. Al di là di quell'insegna venne sterminato oltre un milione di persone, in gran parte ebree. Per 900.000 di queste - i deportati scartati cioè all'arrivo e spediti direttamente nelle camere a gas - quelle tre macabre parole furono le ultime lette nella loro vita.

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LASTAMPA SABATO 19 DICEMBRE 2009

Primo Piano 13

«Sono senza parole, ciò che è successo è criminale»

«Chi ha commesso il furto riconsegni subito la targa»

«Per noi sopravvissuti è uno choc, fa molto male»

Radoslaw Sikorski

Jerzy Buzek

Dieter Graumann

Ministro degli Esteri polacco

Primo Levi «Le tre parole della derisione»

Presidente del Parlamento europeo

Vicepresidente del Consiglio centrale degli ebrei in Germania

Sopravvissuto ai lager nazisti

Il direttore di Yad Vashem

ELIE WIESEL, 81 ANNI, È UNO SCRITTORE ROMENO NATURALIZZATO STATUNITENSE DI CULTURA EBRAICA E DI LINGUA FRANCESE. SOPRAVVISSUTO ALL'OLOCAUSTO SI È DEDICATO ALLA CONSERVAZIONE DELLA MEMORIA DELL’ORRORE DEI LAGER NAZISTI. HA RICEVUTO IL PREMIO NOBEL PER LA PACE NEL 1986. OGGI VIVE NEGLI STATI UNITI

AVNER SHALEV È DAL 1993 ALLA GUIDA DELLO YAD VASHEM, IL MUSEO DELLA SHOAH DI GERUSALEMME. IL NOME DEL MUSEO, FONDATO NEL 1953 VIENE DA ISAIA 56:5, DOVE DIO DICE, «CONCEDERÒ NELLA MIA CASA E DENTRO LE MIE MURA UN POSTO E UN NOME MIGLIORE... DARÒ LORO UN NOME ETERNO CHE NON SARÀ MAI CANCELLATO».

“Ora la Polonia dovrà garantire la sicurezza”

“C’è chi vuole che in Europa ritorni il caos”

Intervista

autori di un simile gesto, vigliacco, che offende non solo le vittime e i sopravvissuti del lager ma l’umanità tutta».

Intervista

MAURIZIO MOLINARI CORRISPONDENTE A NEW YORK

Comunque ora si pone un problema di sicurezza...

PAOLA CARIDI GERUSALEMME

tro tutti i tipi di paure. Una di queste è la coesistenza con i musulmani che sono immigrati in Europa. Ci sono difficoltà nella loro integrazione: alcuni non voglio integrarsi dal punto di vista culturale, mantenere i loro stili di vita. E gli europei hanno paura».

«Assolutamente sì».

Elie Wiesel Primo Levi, lo scrittore italiano (Nato a Torino nel 1919 e morto nella stessa città nel 1987) celebre per i suoi romanzi e le sue poesie, ha vissuto in prima persona la tragedia dell’Olocausto. Ricorda nei suoi libri la prima volta e l’ultima volta che vide la famigerata insegna di Auschwitz con la scritta in tedesco: il lavoro rende liberi. Così racconta l’arrivo ad Auschwitz in «Se questo è un uomo»: «Il viaggio non durò che una ventina di minuti. Poi l’autocarro si è fermato e si è vista una grande porta e sopra una scritta vivamente illuminata (il suo ricordo mi ripercuote ancora nei sogni): ARBEIT MACHT FREI». In «La tregua» racconta invece l’ultima volta che vide l’insegna, nel giorno della sua liberazione: «Ancora si leggevano le tre parole della derisione».

«È un gesto molto vile che obbliga adesso la Polonia ad immaginare la protezione dei campi dalla minaccia dei vandali». Elie Wiesel, premio Nobel per la pace e sopravvissuto alla Shoah, legge con un misto di sorpresa e inquietudine il furto della scritta «Arbeit Macht Frei» (Il lavoro rende liberi) dall’entrata del lager di Auschwitz dove i nazisti sterminarono oltre un milione di persone, il 90 per cento delle quali di religione ebraica.

Come è possibile farvi fronte?

«A mio avviso spetta alle autorità polacche deciderlo». Ritiene che Varsavia abbia responsabilità per quanto è avvenuto?

«Non possiamo imputare nulla alla Polonia in merito a questo furto, che non era in alcuna maniera prevedibile. Nessuno poteva immaginarlo. Ma Varsavia adesso dovrà trarre le conseguenze di quanto avvenuto ed adottare in fretta i necessari rimedi per evitare il ripetersi di tali gesti». A che cosa pensa in particolare?

«Alla necessaria creazione di un corpo di guardie polacche in uniforme incaricate di sorvegliare, 24 ore su 24 per 365 giorni l’anno, non solo il lager di Auschwitz ma anche tutti gli altri campi di sterminio e di concentramento che sorgono in Polonia, da MaidaQual è l’importanza storica della scritta nek a Sobibor, che potrebbero essere oggetto di furti o atti che è stata asportata? GLI AUTORI di vandalismo. Alcu«Era la prima cosa di questi siti a tut«Non riesco neppure ni che vedevamo noi t’oggi hanno una sora immaginare chi possa veglianza anche mideportati, all’arrivo essere stato così vile» nore di quella di Aunel lager. Per noi era il momento che schwitz. Bisogna trosegnava l’inizio delIL FUTURO vare una maniera l’orrore e dello sterproteggere que«Bisogna che i governi per minio. È uno dei sti siti che tanto raprinforzino la sorveglianza presentano per la simboli che rappreanche degli altri campi» memoria dell’Eurosentano cosa venne costruito dai nazipa e dell’umanità tutsti di Hitler». ta. Non mi sembra un compito molto Che cosa vede dietro il furto? difficile ma deve essere svolto in fret«La viltà di chi lo ha compiuto». ta». Il direttore del Museo Yad Vashem di Sarà necessario anche effettuare dei conGerusalemme ipotizza una matrice ne- trolli sulle migliaia di visitatori che ogni onazista dietro l’asportazione della anno si recano negli ex lager nazisti in Euscritta. Lei è d’accordo? ropa? «Non possiamo escluderlo. I neonazi- «Ciò che serve è porre fine all’attuale sti potrebbero avere interesse ad situazione che ha consentito a degli asportare la scritta. Ma non c’è certez- ignoti di entrare liberamente nel lager za, potrebbero essere stati anche dei di Auschwitz nelle ore notturne ed ladri intenzionati a ricattare le autori- asportare la scritta "Il lavoro rendere tà polacche o a tentare di ricavare in liberi" senza incorre in alcun tipo di qualche maniera del danaro, oppure controllo o sicurezza. Gli ex lager depotremmo trovarci di fronte a dei vono essere preservati per la memosemplici vandali. Sinceramente mi è ria collettiva, affinchè rimangano a tedifficile immaginare l’identikit degli stimonianza di quanto avvenne».

Avner Shalev

Quali sono gli altri ostacoli all'antisemitismo che sono stati buttati giù?

«Quello del politicamente corretto, per esempio. Prima le espressioni di antisemitismo erano latenti. Ora non più. E l'antisemitismo è la prima spia di qualcosa che non va nelle singole società. Per questo Auschwitz è una barriera contro l'antisemitismo. Perché Auschwitz significa memoria dell'Olocausto, dunque essere consapevoli. Quando le società sono impaurite, diventano sempre più estremiste, tutto ciò che si frappone alle loro paure li disturba. Questo è il motivo per cui si attaccano i simboli».

«Auschwitz è il simbolo non solo della Shoah, dell' Olocausto, ma anche del Male assoluto che può compiere l'uomo. Per queste ragioni, quel segno è importante», dice Avner Shalev, dal 1993 alla guida dello Yad Vashem. Il Museo dell'Olocausto di Gerusalemme. Che cosa fare, allora? Un'icona, dunque. «Non solo in quan- «Dobbiamo farci valere di più, non esseto scritta, ma perché è la motivazione re tolleranti contro chi, sotto la bandieper sostenere quei valori positivi e com- ra della libertà di espressione, sta sostebattere contro tutte le espressioni di an- nendo di nuovo idee terribili. L'Europa tisemitismo, xenofobia, islamofobia», di- sta andando verso una nuova ondata di ce Shalev, classe 1939, nato a Gerusa- antisemitismo, che ha molte facce. Comlemme, e per quasi presa la faccia della un quarto di secolo IL SEGNO critica a Israele. Non nelle forze armate con questo, che «L’antisemitismo è la prima dico, israeliane. Chi ha non si possa criticare spia che qualche cosa la politica israeliana. portato via la scrittasimbolo di Au- non va nelle singole società» Ma ci sono attacchi schwitz, sottolinea che vanno oltre, e che l'ex generale israeliaVIGILARE cercano di delegittino, «vuole riportare il fondamento «Non dobbiamo essere mare il caos in Europa, i morale che anche gli tolleranti con chi diffonde ebrei abbiano diritto regimi assassini naziideologie così mostruose» di vivere in uno Stato sti e fascisti». ebraico. Ci potete acMa perché di nuovo in Europa? cusare di qualsiasi cosa, ma quando si di«Perché Auschwitz è lì. E quei circoli ce che nazismo e Olocausto sono simili non amano quello che il ricordo di Au- alla guerra che si sta conducendo tra schwitz simboleggia. È un ostacolo lun- israeliani e palestinesi, questa è una go il loro percorso. Vogliono convincere menzogna». le opinioni pubbliche che l'Europa sarà Ma dal punto di vista di Israele, non sareblibera da chi è diverso, dagli ebrei, che be meglio insistere sul fatto che l'idea stesl'Europa sarà di nuovo composta di stati sa di Israele è nata prima della Shoah, e nazionali su base razziale. Questi circoli non sovrapporre Israele e Olocausto? sono contro la nuova Europa, contro la «Lei ha ragione. Questo è uno degli errodemocrazia». ri più lampanti. Israele è nata molto priNel Vecchio Continente, non c'è dubbio, la ma dell'Olocausto. Ma c'è una propaganxenofobia è in ascesa, antisemitismo e isla- da di matrice musulmana, e anche tra i mofobia comprese. Quali le ragioni? palestinesi, che dice che Israele è il risul«L'Europa sta affrontando una crisi mo- tato dell'Olocausto, nata perché gli eurorale e spirituale. Molte persone sono fru- pei avevano i loro problemi e i loro sensi strate, e canalizzano le loro energie con- di colpa».


SABATO 19 DICEMBRE 2009 LA STAMPA 14

E’ scomparso

Igor Man (Manzella) Ne danno notizia ad esequie avvenute per volontà del defunto la moglie Mariarosa Carreri del Carretto e il figlio Federico. – Roma, 19 dicembre 2009 Il Presidente, il Vice Presidente e l’Amministratore Delegato della Fiat S.p.A. sono vicini con profonda commozione al dolore della famiglia per la scomparsa di

Igor Man – Torino, 18 dicembre 2009 Luca di Montezemolo partecipa commosso al dolore della famiglia per la scomparsa di

Igor Man maestro di giornalismo, cittadino del mondo e per lunghi anni firma prestigiosa del nostro giornale. – Torino, 18 dicembre 2009 Marella Agnelli con John, Lapo e Ginevra Elkann partecipano commossi al dolore della famiglia per la scomparsa di

Igor Man – Torino, 18 dicembre 2009 Sergio Marchionne si unisce al dolore della famiglia per la scomparsa di

Igor Man ricordandone le grandi doti umane e professionali. – Torino, 18 dicembre 2009 Gianluigi Gabetti rivolge un estremo saluto all’amico IGOR. Simone Migliarino partecipa al dolore di Federico e della famiglia ricordando con affetto il caro amico e grande giornalista

Igor Man – Torino, 18 dicembre 2009 Il Presidente, il Consiglio di Amministrazione, il Collegio Sindacale, il Direttore Generale, il Vice Direttore Generale, i Dirigenti e i Dipendenti tutti dell’Editrice La Stampa S.p.A. prendono parte al dolore della famiglia per la scomparsa di

Igor Man per 46 anni grande firma de La Stampa. – Torino, 19 dicembre 2009 Mario Calabresi partecipa con affetto al dolore di Mariarosa e Federico per la perdita del nostro

Igor Man – Torino, 19 dicembre 2009 Marida Recchi con Gianna, Puccetta, Claudio e Emanuela ricorda affetto e rimpianto

Igor Man amico di una vita e prende parte al grande dolore di Mariarosa e Federico. – Torino, 19 dicembre 2009 Angelo Cappetti ricorda commosso

Igor Man e partecipa con affetto al dolore della famiglia. – Torino, 19 dicembre 2009 La Direzione e la Redazione de La Stampa prendono parte al dolore della famiglia per la morte di

Igor Man – Torino, 19 dicembre 2009 Elisa e Massimo Gramellini si stringono a Mariarosa e Federico nel ricordo di

Igor Man amico e maestro. – Torino, 19 dicembre 2009 Amici e colleghi della Redazione Romana partecipano al grande dolore della moglie Mariarosa e del figlio Federico per la perdita dell’amatissimo IGOR: Flavia Amabile Lucia Annunziata Alessandro Barbera Riccardo Barenghi Paolo Baroni Carlo Bertini Maria Grazia Bruzzone Guglielmo Buccheri Sandro Cappelletto Fulvia Caprara Maria Corbi Daniela Daniele Mattia Feltri Paolo Festuccia Giacomo Galeazzi Federico Geremicca Roberto Giovannini Francesco Grignetti Francesco La Licata Amedeo La Mattina Stefano Lepri Ugo Magri Fabio Martini Raffaello Masci Paolo Mastrolilli Fulvio Milone Gianluca Nicoletti Emanuele Novazio Paolo Passarini Emilio Pucci Antonella Rampino Simonetta Robiony Fabrizio Rondolino Guido Ruotolo Marcello Sorgi Lietta Tornabuoni Marco Tosatti Ettore Viola Giuseppe Zaccaria Valerio Battioli Rocco Cuccarese Maurizio Doneddu Massimo Scarsella Massimiliano Tavana Medardo Trucco

Amici e colleghi sono vicini alla famiglia: Marco Accossato Piercarlo Alfonsetti Antonella Amapane Renato Ambiel Mirella Appiotti Maria Paola Arbeia Gianni Armand Pilon Maurizio Assalto Gabriele Azzalini Franco Badolato Mauro Barbero Marco Bardazzi Mario Baudino Roberto Beccantini Gabriele Beccaria Pietro Benacchio Chiara Beria di Argentine Bruno Bernardi Piero Bianco Franco Binello Gian Paolo Boetti Carlo Bologna Luciano Borghesan Mario Bosonetto Piero Bottino Giacomo Bramardo Michele Brambilla Cristina Caccia Giovanni Capponi Laura Carassai Gian Paolo Carlini Marina Carpini Claudia Carucci Armando Caruso Michela Casale Alloa Alessandro Casazza Marina Cassi Marco Castelnuovo Teodoro Chiarelli Andrea Chatrian Selma Chiosso Guido Ceronetti Enrica Cerrato Giovanni Cerruti Paolo Colonnello Alessandra Comazzi Carlo Francesco Conti Simonetta Conti Flavio Corazza Dario Corradino Barbara Cottavoz Franco Cottini Enrico De Maria Luca Dondoni Roberto Eynard Mauro Facciolo Giovanna Favro Gilberto Ferrando Gabriele Ferraris Claudia Ferrero Luca Ferrua Roberto Fiori Luca Fornovo Mario Fortini Ivan Fossati Amedea Franco Fabio Galvano Silvia Garbarino Luciano Genta Fiorenza Giachino Carlo Giordano Roberto Gonella Carlo Grande Jacopo Iacoboni Aldo Lamanna Luigi La Spina Claudio Laugeri Giancarlo Laurenzi Fulvio Lavina Giorgio Levi Grazia Longo Tiziana Longo Andrea Malaguti Edoardo Macchiarulo Giorgio Macchiavello Francesco Manacorda Stefano Mancini Antonella Mariotti Gian Paolo Marro Maria Teresa Martinengo Enrico Martinet Cesare Martinetti Gianni Martini Roberta Martini Susanna Marzolla Cristina Meneghini Beppe Minello Emanuela Minucci Sergio Miravalle Angelo Mistrangelo Maurizio Molinari Rocco Moliterni Alessandro Mondo Federico Monga Giancarla Moreo Beatrice Mosca Silvana Mossano Marco Neirotti Francesca Paci Fiorenzo Panero Gianluca Paolucci Giampiero Paviolo Massimiliano Peggio Marco Piatti Fabio Poletti Lodovico Poletto Massimo Putzu Gianfranco Quaglia Bruno Quaranta Marco Raffa Gianni Ranieri Carla Reschia Sara Ricotta Renato e Paola Romanelli Patrizio Romano Bruno Ruffilli Vittorio Sabadin Egle Santolini Gian Luigi Savio Stefano Sergi Cynthia Sgarallino Paola Scola Francesca Sforza Raffaella Silipo Alberto Sinigaglia Marco Sodano Francesco Spini Luigi Sugliano Michele Tamburrino Lorenzo Tanaceto Guido Tiberga Roberto Travan Sergio Trombetta Maurizio Tropeano Luca Ubaldeschi Mauro Vallinotto Fabio Vergnano Marina Verna Brunello Vescovi Giorgio Viberti Giuseppe Zaccaria Raphael Zanotti Marco Zatterin Armando Zeni

Ezio Mauro ricorda IGOR la sua amicizia, la sua passione per il giornalismo. – Roma, 18 dicembre 2009

Carlo e Daniela Rossella partecipano all’immenso dolore di Mariarosa e Federico per la scomparsa del grande amico e insuperabile inviato speciale

Igor Man – Roma, 19 dicembre 2009 Enzo Bettiza e Laura Laurenzi abbracciano Mariarosa e Federico e piangono con loro la scomparsa del carissimo

Igor Man

Dopo aver trascorso un’esistenza laboriosa dedicata all’affetto per la sua famiglia e a un lavoro impegnativo ma appagante, è serenamente mancato

Francesco Balduani Lo rimpiangono la moglie Assunta, i figli, il genero e gli amati nipoti. La famiglia è riconoscente al dottor Fabio Calvo per il costante aiuto professionale e la duratura amicizia. Funerali oggi ore 11,30 chiesa Immacolata Concezione, via San Donato 21. – Torino, 17 dicembre 2009

– Roma, 19 dicembre 2009 Alice Oxman e Furio Colombo si uniscono all’immenso dolore di Mariarosa e Federico per la scomparsa del grande amico e grande giornalista

Igor Man – Roma, 19 dicembre 2009 Un caldo abbraccio a Mariarosa e Federico per la scomparsa del PROFESSOR

Igor Man David. – Roma, 19 dicembre 2009 Donata e Ettore Viola si stringono con grande affetto e con grande dolore a Mariarosa e Federico per la scomparsa del povero IGOR. – Roma, 19 dicembre 2009 Gianni Riotta ricorda con affetto il caro

Igor Man ed è vicino ai familiari. – Milano, 19 dicembre 2009 Sergio Crippa partecipa al dolore della famiglia per la scomparsa del caro amico

Igor Man – Milano, 19 dicembre 2009 Piero Fassino è vicino alla famiglia per la scomparsa di

Igor Man e si unisce al dolore dei colleghi e di quanti lo hanno stimato. – Roma, 18 dicembre 2009 Il Sindaco di Catania, avvocato Raffaele Stancanelli, esprime il cordoglio per la perdita di

Igor Man maestro di giornalismo – Catania, 18 dicembre 2009 Si è spenta serenamente dopo una vita dedicata alla famiglia

“J’ho facc la bon-a bataja.” (2 Tim. 4.) Alègher! Al bon-e, brava Gent! Av saluta

Tavo Burat Òm ëd la Bruna, Pare, Grand, Barba e Msé. L’ ùltim salut j’amis a-j lo daran a la Gesia ad Ciavasa e, peui, al simitere valdèis a la leja dij Tëj, ad Biela lùnes 21 dë dzèmber 2009, a 3 bòt dël dòp mesdì. – Biela, 18 dzèmber 2009 L’Associazione Culturale Piemontese Nòste Rèis partecipa al dolore per la scomparsa di

Tavo Burat voce libera e fiera della rinascita del Piemonte. – Torino, 18 dicembre 2009 E’ mancato

avv. Rodolfo Prosio Cavaliere di Gran Croce Presidente agg. on. Corte di Cassazione L’annunciano i figli Lauretta con Mario e Pier Elio con Flavia. Esequie in cattedrale di Asti, 19 dicembre ore 14. – Asti, 19 dicembre 2009 Anna Vaudetti Rabezzana con Franca, Luisella, Nicoletta e famiglia tutta è vicina ai nipoti con affetto.

Simone, Emanuela e Jacopo sono vicini con tanto affetto a Noris per la scomparsa della mamma signora

Maria Manassero Morano – Torino, 18 dicembre 2009 Mario Calabresi partecipa al dolore di Noris Morano e della sua famiglia per la perdita della madre

Anna Manassero Morano – Torino, 18 dicembre 2009 Sono vicini a Noris per la perdita della MADRE : Antonella Amapane Riccardo Barenghi Paolo Baroni Mario Baudino Roberto Beccantini Franco Binello Laura Carassai Alessandro Casazza Gian Paolo Carlini Marco Castelnuovo Giovanni Cerruti Teodoro Chiarelli Paolo Colonnello Carlo Francesco Conti Simonetta Conti Luca Dondoni Luca Fornovo Mario Fortini Roberto Gonella Jacopo Iacoboni Fulvio Lavina Patrizia Liuzzi Grazia Longo Francesco Manacorda Antonella Mariotti Fabio Martini Susanna Marzolla Sergio Miravalle Gian Luca Paolucci Claudia Pittana Fabio Poletti Antonella Rampino Sara Ricotta Egle Santolini Francesca Sforza Alberto Sinigaglia Marco Sodano Francesco Spini Luigi Sugliano Luca Ubaldeschi Marco Zatterin Armando Zeni Vittorio Sabadin è vicino a Noris con affetto.

Angelo Bianco

Aldo Guglielmino Lo annunciano la moglie Grazia, i figli Marco con Emanuela e Luca con Sara. Funerali sabato 19 dicembre ore 14 chiesa Santa Maria di Pulcherada in San Mauro Torinese. – San Mauro Torinese, 17 dicembre 2009 O.F. Duemila - tel. 011.8210468 Caro ALDO, cognato e zio, ti ricorderemo sempre. Gabriella, Dario e Gianfranco. Lascerà un vuoto incolmabile nei nostri cuori

Giulia Gagliano Candela in Fogliano Lo annunciano il marito Lionello Fogliano con Paola, i figli Gianni e Renata Schiratti con Silvana e Massimo, i nipoti Lorenzo, Chiara, Mario e la sorella Sara. – Torino, 17 dicembre 2009 O.F. EuroFunerali - tel. 011.389335 Si uniscono al dolore della famiglia, Gloria e Franco Pinzuti con Marco e Cinzia. Tom piange la cara GIULIETTA. Piero e Giuseppina Bianco si uniscono al dolore. Adalberto e Magda, Cesare e Paola, Fabrizio e Roberto sono vicini con affetto e amicizia a Gianni e Silvana in questo doloroso momento di duplice lutto. Isabella Cavallo e Leonida Valzer partecipano al lutto di Gianni per la scomparsa della MAMMA. Titolari e collaboratori dello studio Desideri-Schiratti-Boffa e dello studio Serito-Lo Torto sono affettuosamente vicini alla famiglia nel dolore per la scomparsa della signora GIULIA. Partecipano al dolore di Lionello e della famiglia gli amici di sempre: Alberto Irene Collino Virgilio Gilia Deagostini Alberto Angela Ferrino Rodo Anna Gayet Cicci Lidia Rolando Giampiero Marella Colombo Giorgio Zinetta Giusiana Bart Lilli Veglia Beppe Mina Rusca Paolo Dina Navire Franco e Simonetta, Massimo e Gloria, Roberto e Giuliana, Fabio e Paola sono affettuosamente vicini a Renata e famiglia. Ornella e Cele, Gigi, Elena, Dino e Giusy, Mimmo, Paola e Graziella, Ireneo e Rossana, Giorgio e Anna, Graziella Balbo sono fraternamente vicini a Lionello, Sara, Renata e Gianni e ricordano con tanta commozione e rimpianto la cara GIULIETTA.

Paolo e Clara Cantarella con grande affetto per Noris.

Maurizio, Daniela e Luca Remmert con le loro famiglie sono vicine a Giovanni Schiratti per la perdita della cara MAMMA.

Fabio e Chiara Corsico sono vicini con tanto affetto a Noris per la perdita della sua MAMMA.

Sergio e Silvana Farri con Alessandra e Marco partecipano al dolore di Silvana e Gianni per i loro lutti.

I componenti dei Consigli Direttivi, della Commissione Odontoiatri e del Collegio dei Revisori degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della Sardegna partecipano anche a nome degli iscritti, al grave lutto che ha colpito il dott. Amedeo Bianco, Presidente della FNOMCeO per la perdita del fratello

dott. Angelo Bianco – Sassari, 18 dicembre 2009

– Torino, 18 dicembre 2009 I Consigli Direttivi dell’Associazione Nazionale Dentisti Italiani della Provincia di Torino e del Piemonte a nome di tutti i soci piemontesi porgono al dott. Amedeo Bianco le più sentite condoglianze per la perdita del FRATELLO. L’ANAAO ASSOMED Piemonte partecipa commossa al dolore del dott. Amedeo Bianco per la perdita del FRATELLO. L’ANAAO ASSOMED si unisce con profonda partecipazione al dolore dell’amico Amedeo Bianco per la prematura scomparsa del fratello ANGELO. – Roma, 18 dicembre 2009 Il Segretario Provinciale, la Segreteria e il Consiglio Provinciale FIMMG Torino si uniscono al dolore del dottor Amedeo Bianco per la perdita del caro fratello ANGELO. – Torino, 18 dicembre 2009 Gli amici componenti il Consiglio della Federazione Regionale Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri del Piemonte sono vicini ad Amedeo nella triste occasione per la perdita del fratello

Angelo Bianco – Torino, 18 dicembre 2009 Il Presidente Nazionale, l’Esecutivo e l’ANDI tutta sono particolarmente ed affettuosamente vicini all’Amico e Presidente per la scomparsa dell’amatissimo fratello

Angelo Bianco Ci ha lasciati il PROFESSORE ARCHITETTO

Maria Manassero Morano Ne danno il triste annuncio i figli Magdalena, Francis e Noris, la nuora Gianna, il genero Carlo, i nipoti Dennis, Eleonora, Virginia e Lavinia. Ci mancherà la grande mamma e l’affettuosa nonna che ci ha tanto amato. I Funerali avranno luogo sabato 19 alle ore 15 nella parrocchia di Camagna Monferrato. – Camagna Monferrato, 18 dicembre 2009

Il Vice Presidente, il Segretario, il Tesoriere, i Consiglieri, i Revisori dei Conti, il Presidente ed i componenti della Commissione Odontoiatri, i Consulenti e il personale tutto dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Torino, partecipano commossi al dolore del Presidente dottor Amedeo Bianco per la perdita del carissimo fratello

– Roma, 18 dicembre 2009 Il Presidente e l’intero Consiglio Direttivo dell’Ordine dei Medici di Lecce sono vicini al dolore che colpito il dott. Amedeo Bianco per l’immatura scomparsa del fratello ANGELO. La Segreteria Nazionale della FIMMG, Federazione Italiana dei Medici di Medicina Generale, é vicina al dolore del dott. Amedeo Bianco Presidente FNOMCeO, Federazione Nazionale Ordini Medici Chirurghi e Odontoiatri e dei suoi familiari per la perdita del fratello

Angelo Bianco

I colleghi amici dell’ANAAO ASSOMED Campania partecipano al dolore dell’amico Amedeo Bianco per la perdita del fratello ANGELO. Il Presidente Eolo Parodi, i Vice Presidenti, il Direttore Generale, il Consiglio di Amministrazione e il Collegio Sindacale della Fondazione ENPAM partecipano con profonda commozione al dolore del Presidente della FNOMCeO, dott. Amedeo Bianco, per la scomparsa del suo carissimo fratello ANGELO. – Roma, 18 dicembre 2009 Il Presidente, il Comitato di Presidenza, la Giunta e il Direttore Generale di Farmindustria, in questo momento di grande dolore per la perdita del caro fratello

Angelo Bianco si stringono in un affettuoso abbraccio al dottor Amedeo Bianco e alla sua famiglia. – Roma, 18 dicembre 2009 Partecipiamo profondamente commossi e addolorati alla perdita del caro

Diego Lisfera a Federico, Corrado e Amalia un abbraccio forte forte. Piero, Tonina, Monica, nonna. – Torino, 18 dicembre 2009 Ciao DIEGO, per sempre con noi. I tuoi amici: Niccolò, Marco, Alberto, Cristiano. E’ mancata all’affetto dei suoi cari la PROFESSORESSA

Elena Rizzo in Pessina Ne danno il doloroso annuncio: il marito Giovanni, i figli Cristina e Carlo, la sorella Rosanna, il fratello Franco Luigi, la suocera Maria, cognati, cognate, nipoti, pronipoti, cugini e parenti tutti. Funerali in Bra lunedì 21 dicembre alle ore 10 parrocchia S. Andrea. – Bra, 18 dicembre 2009 O.F. La Cattolica - Bra Carla e Bruno Costa, Maria e Gianni Barone addolorati per l’improvvisa e prematura perdita dell’amico

Guido Nelli

– Roma, 18 dicembre 2009 Il Presidente Nunzio Romeo ed il Consiglio Direttivo dell’Ordine Provinciale dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Messina, partecipano al dolore del Presidente FNOMCeO dott. Amedeo Bianco e dei familiari tutti per la perdita del caro ANGELO.

si uniscono al dolore dei famigliari. – Torino, 18 dicembre 2009

ANNIVERSARI 2006

2009

Aldo Cuccorese La Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, il Comitato Centrale, i funzionari e il personale tutto partecipano, con affetto, al dolore del loro Presidente Amedeo Bianco per la scomparsa del caro fratello

Angelo Bianco – Torino, 17 dicembre 2009 Partecipano le seguenti sigle sindacali mediche: ANAAO ASSOMED, AAROI, CGIL Medici, CIMO ASMD, CISL Medici, FIMMG, FIMP, SMI, SNAMI, SUMAI, UIL FPL Federazione Medici.

Rêves de moi amour perdu. Je suis vent et nostalgie. Ivana e Gianluca. 2008

2009

Elisabetta Nardaccio Belmonte I tuoi cari. Santa Messa domenica 20 dicembre ore 11. 2006

2009

Bruno Vernero Ricordandoti Lina, Giuseppe, Enrico.


LASTAMPA SABATO 19 DICEMBRE 2009

Estero 15

il caso GIAN ANTONIO ORIGHI MADRID

Primo sì alla proposta di legge

Il premier animalista Zapatero è da sempre schierato sul fronte «no corrida»

a Catalogna incorna la corrida, anche se il colpo di grazia arriverà a maggio. Con una votazione storica in Spagna, la Mecca mondiale delle arene, ieri il parlamento regionale di Barcellona ha accettato la Legge di Iniziativa Popolare proposta dalla Plataforma Prou (Collettivo Basta) che ha raccolto 180 mila firme per chiedere di abolire la sanguinaria «fiesta». Una tradizione ormai al tramonto e che l’anno scorso è costata la vita, in tutto il Paese, a 13.349 tori. Gli animalisti esultano mentre i toreri (duecento), che vedono lo spauracchio della disoccupazione, difendono «una tradizione culturale spagnola». Il voto, segreto e dall’esito previsto, ha visto sfilare

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MAGGIORANZA RUMOROSA

Gli animalisti sono ormai il 73% e hanno con sé i grandi giornali nazionali

sul podio del Parlamento sia i nemici di uno spettacolo che bollano come «vergogna nazionale» che i difensori della secolare «fiesta». I «no corrida» hanno vinto 67 a 59 (cinque astenuti, quattro assenti). Sul fronte abolizionista, gli ecocomunisti di Icv e i separatisti di Sinistra repubblicana. Sul fronte favorevole al crudele show, il centrodestra popolare e cinque deputati del gruppo misto. I due maggiori partiti - quello socialista e il centro-destra nazionalista di CiU - hanno lasciato libertà di voto. Fuori dal Parlamento l’attesa era grande. Due attori vestiti da matador distribuivano biglietti per una corrida, mentre gli animalisti esibivano cartelloni con gli slogan di sempre: «La Corrida non è cultura ma tortura» e «Bisogna farla finita con uno spettacolo pubblico che è un martirio». Il popolare Luna inalberava

891 fieste 2009 Quest’anno sono state 354 meno dell’anno scorso

Attivista Davanti al Parlamento di Barcellona dove si votava la legge un attivista con il cartello «Stop alla tortura»

Corrida addio Barcellona ha aperto la strada un cartello di segno opposto: «La corrida è una tradizione in Catalogna dal 1387». Ma nella regione, evidenzia l’ultimo sondaggio del 2008, gli antitaurini sono la stragrande maggioranza: 73,2 per cento. Già nel 2004 Barcellona è stata dichiarata anti-taurina e ormai ha una sola plaza de Toros, la Monumental. Il suo gestore, Balaña, ieri ha dichiarato: «Se la proibizione, alla fine dell’iter parlamentare, verrà approvata, sarà una limitazione della libertà». La prima grande vittoria

degli animalisti è ancora più grande se si pensa che tutti i giornali nazionali, a cominciare dal progressista El País (la sua pay-tv Digital Plus trasmette le corride), si sono schierati a spada tratta a fianco della «vergogna nazionale». Le plaza de Toros muovono ogni anno un miliardo e mezzo di euro e danno lavoro a 200 mila persone, tra le quali si annoverano i giornalisti taurini. La grande paura del settore è che l’esempio catalano dilaghi nelle altre 16 regioni di un Paese il cui pseudonimo è, non a

caso, «La pelle del Toro». «La corrida gode di un ampio appoggio della società, anche se rispettiamo le decisioni della Catalogna», ha messo le mani avanti, gelando gli animalisti, Maria Teresa Fernandez de la Vega, vice-premier del «No Corrida» Zapatero. E i popolari andalusi hanno già chiesto che il loro parlamentino approvi una mozione che dichiara la corrida «patrimonio culturale». E la Monumental? Quando la legge proibizionista sarà approvata, servirà solo per i comizi.

DOPO 18 ANNI DI SANZIONI, DISGELO UE-BALCANI

SALE LA TENSIONE NELL’AREA, GREGGIO ALLE STELLE

Serbia e Montenegro Finisce l’era dei visti

“Soldati iraniani in Iraq” ma Teheran smentisce

MARCO ZATTERIN CORRISPONDENTEDABRUXELLES

Si sono imbarcati pochi minuti dopo la mezzanotte all’aeroporto Nikola Tesla di Belgrado e quando, due ore più tardi, sono atterrati a Zaventem, erano già entrati nella Storia. Le cronache li ricorderanno come i primi serbi a mettere piede in Europa senza chiedere il permesso alle autorità di frontiera, dopo 18 anni di sanzioni nate nella guerra. Sono cinquanta passeggeri scelti con un concorso per celebrare la liberalizzazione dei visti, scattata anche per Montenegro e Macedonia. Il loro Natale in giro per il continente - con tappe a Roma, Berlino e Parigi - è il simbolo di qualcosa di nuovo che si fa sempre più vicino: l’ulteriore allargamento dell’Unione verso i Balcani. I pri-

L’incidente in una zona contesa, vicino al campo petrolifero di Fakka, a Sud-Est BAGHDAD

Code di auto al confine serbo

mi saranno i croati, che potrebbero arrivare a Bruxelles nel 2011. Poi toccherà alla Serbia. Il presidente Boris Tadic spera di avviare i negoziati entro giugno e magari diventare europeo nel 2013-14.

Una presunta incursione di soldati iraniani in territorio iracheno, all’interno di un campo petrolifero lungo la contesa frontiera tra i due Paesi, ha fatto salire la tensione in tutta l’area, innescando un’impennata nel prezzo del petrolio, aumentato di oltre un dollaro al barile in poche ore. Al termine di un pomeriggio di dichiarazioni contraddittorie, le autorità di Baghdad hanno confermato la notizia secondo cui

truppe iraniane avrebbero sconfinato e preso posizione nel recinto del campo petrolifero di Fakka, 300 km a SudEst di Baghdad, nella provincia di Maysan, dove le riserve complessive di greggio sfiorano i 2,5 miliardi di barili. Da Teheran la smentita è arrivata in serata, con un comunicato della Compagnia nazionale petrolifera: «La compagnia ha negato che i soldati iraniani abbiano preso il controllo di qualsiasi campo petrolifero in Iraq». Il vice ministro iracheno Khafaji ha detto che«si cercherà una risposta diplomatica misurata». Nessun casus belli, al momento, anche perché, secondo quanto lo stesso responsabile iracheno aveva detto, «il territorio in questione è oggetto di contenzioso e al momento abbandonato da entrambe le parti». [E. ST.]


SABATO 19 DICEMBRE 2009 LA STAMPA 16


LASTAMPA SABATO 19 DICEMBRE 2009

Cronache 17

Uno dei capodogli spiaggiati sulla costa di Vieste

A FOGGIA GLI ESAMI SULLE CARCASSE

Capodogli, nello stomaco tutta la plastica del mare “Uccisi dai sacchi”. Ma dopo l’autopsia la scienza si divide CARMINE FESTA BARI

Prima di arrivare sulla sabbia di Foce Varano - che sarebbe diventata il loro cimitero - quattro dei sette capodogli spiaggiati sul Gargano la settimana scorsa hanno fatto gli «spazzini del mare». Nei loro stomaci è stato trovato di tutto: buste di plastica, pezzi di corda, scatole di vari metalli. La scoperta è stata fatta dal professore Giuseppe Nascetti, pro-rettore dell’università della Tuscia, considerato uno tra i massimi esperti mondiali di parassitologia ed ecologia marina. E sarà il professore Nascetti a spiegare se tra gli oggetti trovati nel ventre dei cetacei e la causa del loro spiaggiamento c’è una relazione precisa. I capodogli - ipotizza il pro-rettore, potrebbero aver scambiato la spazzatura lasciata dall’uomo nelle acque, per grandi calamari, unico cibo di cui si nutrono: «Quello che sembrava il capobranco - spiega Nascetti - ne aveva lo stomaco pieno, Gli altri, meno». Ma la scoperta della spazzatura negli stomaci dei capodogli, divide la scienza. Per il professore Nicola Zizzo, anatomopatologo del dipartimento di Medicina veterinaria dell’Università di Bari, che ha eseguito insieme con altri esperti l’autopsia sulle carcasse degli animali non c’entra con la loro morte. «In alcuni capodogli sono stati trovati emboli forse provocati anche da una emersione troppo rapida, tenuto conto che questi cetacei vanno a reperire cibo anche a mille metri di profondità». Il gas trovato negli emboli è all’esame di esperti giunti dalle Canarie che hanno partecipato all’autopsia. La spazzatura trovata nello stomaco dei capodogli è «il segno del degrado dei nostri mari a causa delle attività umane», dice Giorgia Monti, responsabile della Campagna

Le ipotesi «Ecco perché si sono arenati»

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TERREMOTO MARINO

E’ UNA DELLE TEORIE DEGLI ESPERTI AMBIENTALISTI UN SISMA MARINO POTREBBE AVER DISORIENTATO GLI ANIMALI ESERCITAZIONI NAVALI

I GRANDI NATANTI MILITARI CON LE LORO MANOVRE POTREBBERO AVER CAUSATO PROBLEMI AL SONAR DEI CAPODOGLI GIACIMENTI DI PETROLIO

E’ UNA TEORIA CONTROVERSA TRA GLI ESPERTI SECONDO ALCUNI, LE TRIVELLAZIONI POSSONO ESSERE UNA CAUSA DELLA MORIA

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le specie nel Mediterraneo

metri di lunghezza

Nel Mediterraneo si possono incontrare 21 specie di cetacei: otto sono residenti e di osservazione regolare mentre 13 sono occasionali: arrivano dall’Oceano Atlantico e dal Mar Rosso

I capodogli spiaggiati a Foggia possono arrivare fino a 18 metri di lunghezza In mare aperto, questi esemplari sono in grado di raggiungere i 2.000 metri di profondità

mare di Greenpeace, «Il fatto che siano state trovate delle buste - aggiunge - non ci sorprende, è una cosa abbastanza comune per questi animali. Ma, da qui ad affermare che sia stata la causa dello spiaggiamento e della morte ne passa». E allora? Nella relazione che Giuseppe Nascetti invierà nei prossimi giorni alla Provincia di Foggia, alla Capitaneria di Manfredonia e al ministero dell’Ambiente, il professore analizzerà anche il ruolo che potrebbe aver avuto nella fine dei cetacei il traffico di navi in Adriatico. Non si esclude infatti che il branco possa aver perso l’orientamento per colpa di sonar delle imbarcazioni militari. In Adriatico inoltre sono tuttora navi specializzate nella ricerca di petrolio che emettono forti ed improvvisi rumori. «Anche questa attività - aggiunge Nascetti - potrebbe aver inciso sulla ricerca di cibo da parte dei capodogli, distraendo la loro rotta e portandoli a riva». Sul possibile inquinamento da sonar, Nicola Zizzo non è d’accordo: «La bassa frequenza dei sonar delle navi militari può essere una causa, ma l’ipotesi che il disorientamento possa essere legato a lavori di trivellamento sui fondali marini alla ricerca di petrolio, è pura fantascienza». Oltre le cause della fine dei capodogli, resta aperto il proble-

ma dello smaltimento delle carcasse. La prima ipotesi che fossero tagliate in due e sepolte in una cava privata di Cagnano Varano, è tramontata. I cetacei potrebbero avere invece il loro «cimitero» a Ischitella. Il comune metterà a disposizione un’area di circa cinquecento metri quadri. Prima del via libera alle operazioni è necessario però che il sito individuato venga ispezionato da due geologi. «In quella zona - spiega Stefano Pecorella, as-

«I capodogli hanno scambiato gli involucri per calamari: il loro cibo preferito» sessore all’Ambiente della Provincia di Foggia - la falda acquifera è a novanta metri di profondità». Se tutti i pareri saranno positivi, si provvederà a rimuovere i capodogli la cui putrefazione crea sempre più allarme. Tra un anno e mezzo i loro scheletri potrebbero essere riesumati e finire nei musei che già li hanno chiesti. Ma questa storia non sarà dimenticata in fretta. La Provincia ha già deciso di preparare un protocollo standard da attivare nel caso dovesse ripetersi. E viste le condizioni del mare da queste parti non lo escludono per niente.


NA SV NO VB AL AT VC BI AO IM SR

18 Cronache

LA STAMPA SABATO 19 DICEMBRE 2009

IL CASO DELL’ASSESSORE LOMBARDO FINITO IN CARCERE

NO DELLA CORTE ALL’AUDIZIONE DI GRIGOLI

Prosperini, un milione di euro per i pescherecci all’Eritrea

Al processo Dell’Utri non sarà ascoltato l’unico vero pentito

L’amministratore della Cantieri Navali Vittoria in procura: «Erano tangenti»

In carcere Piergianni Prosperini, assessore regionale allo Sport e Turismo E’ finito in carcere con l’accusa di corruzione

PAOLO COLONNELLO MILANO

La domanda è: perché mai l’assessore regionale allo Sport e Turismo Piergianni Prosperini, finito in carcere l’altro ieri con l’accusa di corruzione, gestiva attraverso fiduciarie ben cinque società off-shore tra l’Austria e la Svizzera? Un po’ troppe per ricevere la ricca ma isolata tangente da 230 mila euro che l’imprenditore televisivo Lagostena Bassi gli versò tre mesi dopo aver ricevuto l’appalto da 7 milioni dalla Regione per gestire la campagna sul turismo in Lombardia. E allora? La risposta sta nascosta in un verbale di un industriale italiano, l’amministratore della Cantieri Navali Vittoria che racconta di aver versato al leader della corrente Nordestra finito in carcere quasi 1 milione di euro in tangenti. L’uomo è stato sentito tempo fa in Procura nell’ambito di un’indagine parallela sulle strane attività del «colonnello eritreo» Prosperini, insignito del grado e del comando dell’esercito africano dal feroce dittatore Isaias Afewerki. Il manager viene convocato dopo che i pm hanno scoperto

IL GOVERNATORE IN AULA

E Formigoni lo difende: «Anche Stasi sembrava colpevole» Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, ha ribadito ieri la propria stima nei confronti dell’ex assessore regionale al Turismo Pier Gianni Prosperini, invitandoinvitare l’opinione pubblica «a seguire con atten-

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In breve Roma

Mamma rapisce il figlio affidato a una casa famiglia Un bambino, Liam Gabriele Mc Carty, di 8 anni, originario degli Usa, che abita a Roma, il 18 novembre doveva essere portato in una casa famiglia ma la madre ha deciso di non consegnarlo e lo ha rapito. La questura di Roma e la Procura hanno diffuso la foto del piccolo per rintracciarlo, dando anche un numero di telefono: 334.6903295. Il padre era stato accusato in Italia e negli Usa di averlo violentato sessualmente, Liam Gabriele Mc Carty, 8 anni ma in Italia è stato assolto. Il bambino è rimasto con i nonni, cui era stato affidato dal tribunale dei minori, fino alla scorsa estate. Poi, la decisione di portarlo in una casa famiglia e il rapimento da parte della madre.

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Palermo, estorsione

Caltanissetta

Truffa a turiste condannato a 2 anni

Tritolo a casa Falcone Indagato Madonia

Aveva concordato con quattro turiste olandesi 70 euro per portarle a spasso per il centro storico di Palermo, con la propria carrozza trainata da un cavallo: ma alla fine del giro, durato un' ora, il cocchiere Francesco Paolo Mistretta, di euro ne aveva pretesi 400. Le malcapitate avevano provato a protestare, ma lo «gnuri», spalleggiato da alcuni colleghi, era riuscito a costringerle a fare una colletta e a dargli 200 euro. Una di loro non si è data però per vinta e si è rivolta alla polizia. Risultato: Mistretta è stato processato e condannato dal gup Agostino Gristina a 2 anni e 8 mesi per estorsione.

I

A distanza di 20 anni dal fallito attentato dell’Addaura al giudice Giovanni Falcone c’è un nuovo indagato. la Procura di Caltanissetta ha iscritto nel registro degli indagati il boss mafioso Salvino Madonia, ritenuto tra i responsabili del fallito attentato al magistrato del 21 giugno 1989, che si salvò solo grazie al rinvenimento dell’ordigno a pochi passi dalla sua villa sul mare. Il Procuratore capo di Caltanissetta, Sergio Lari, ha richiesto alla Dia alcuni accertamenti tecnici sulla muta da sub utilizzata per sistemare i 58 candelotti di esplosivo sugli scogli vicino alla villa del giudice ucciso nel maggio 1992 nella strage di Capaci.

I

zione e con quel tanto di distacco che impedisce di appassionarsi a cause che finiscono per rivelarsi perse». Il governatore ha poi citato espressamente il caso di Alberto Stasi, «indicato prima come colpevole e infine assolti in Tribunale».

LA CASSAZIONE

Linguacce vietate Per i giudici sono un reato ROMA

Fare la linguaccia, per dileggiare qualcuno, è un reato. Lo sottolinea la Cassazione che ha confermato la condanna al risarcimento dei danni nei confronti di un agricoltore marchigiano che era entrato nel campo del vicino, con il quale aveva frequenti litigi, e gli aveva fatto al linguaccia. L’altro, prontamente, lo aveva fotografato e con l’immagine dello spernacchio in mano era andato a denunciarlo davanti al giudice di pace di Fabriano (Ancona). Senza successo, Carlo O., il contadino autore dello sberleffo, ha sostenuto in Cassazione che il suo gesto era solo una «smorfia» che non aveva alcun valore offensivo. Ma la Cassazione - con la sentenza 48306 gli ha dato torto e ha convalidato la decisione emessa, il 13 febbraio 2008, dal giudice di pace. Adesso, Carlo O., dovrà risarcire il vicino per avergli mostrato la lingua. L’entità della riparazione sarà decisa nel corso di una causa civile. Intanto l’imputato si tiene la condanna penale, per il reato di ingiuria, la cui entità non è riportata in sentenza. Per ora, comunque, Carlo O., deve rifondere con 1.300 euro le spese legali sostenute dalla «vittima» della sua linguaccia per i vari gradi di giudizio.

che la sua società ha pagato fatture per almeno 800 mila euro a una società-schermo svizzera di tale Domenico Scarfò, che nell’ordinanza di arresto per Prosperini viene indicato come il suo fiduciario e che davanti ai magistrati svizzeri ha già ammesso di essere il prestanome dell’assessore lombardo. All’inizio del suo interrogatorio, l’industriale nautico, come rivela anche l’Espresso on line, racconta di aver pagato una regolare mediazione internazionale per vendere 8 modernissimi pescherecci al regime eritreo. Ma quando i magistrati gli mostrano i documenti che dimostrano il passaggio dei soldi da una off-shore all’altra tutte intestate al solito fiduciario di Prosperini, l’industriale vuota il sacco e ammette che quei soldi altro non sono che una tangente camuffata con false fatture. Per formalizzare l’accordo, dice il manager, era stato convocato nel 2005 a Milano, nell’ufficio dell’assessore dove di solito facevano anticamera decine d’imprenditori desiderosi di fare affari con la dittatura eritrea e dove si erano accampati anche gli emissari del governo africano. L’attività del mediatore Prosperini evidentemente rendeva bene: ieri gli uomini della Guardia di Finanza gli hanno sequestrato su 5 conti italiani presso Intesa San Paolo, altri 250 mila euro. E oggi, quando verrà interrogato a San Vittore, l’assessore dovrà iniziare a dare qualche spiegazione.

I giudici di Palermo: «L’interrogatorio non è fondamentale per la decisione» RICCARDO ARENA PALERMO

I giudici del processo Dell' Utri non vogliono ascoltare altre «congetture e deduzioni» e dicono di no alla deposizione in aula del pentito Salvatore Grigoli, killer di don Pino Puglisi e stragista, che avrebbe dovuto confermare le dichiarazioni di Gaspare Spatuzza sulla presunta vicinanza del senatore del Pdl e del premier a Cosa Nostra. Così la Corte d'appello di Palermo si accinge a chiudere il capitolo aperto dalle dichiarazioni dell'altro assassino del parroco di Brancaccio, che con le sue parole aveva dato la stura a polemiche, dibattiti e proteste per il possibile coinvolgimento di Marcello Dell'Utri e Silvio Berlusconi in vicende di mafia e addirittura nelle stragi del '93 a Roma, Firenze e Milano. Il no alla nuova deposizione è arrivato ieri mattina, al termine di una camera di consiglio durata due ore. Dopo lo Spatuzza e il Graviano-day, dunque, non ci sarà il Grigoliday: l'interrogatorio del pentito di Brancaccio non è stato ritenuto «assolutamente ne-

cessario ai fini della decisione». Il collegio presieduto da Claudio Dall'Acqua è entrato nel merito delle dichiarazioni, depositate dall'accusa. Le parole di Grigoli sono state ritenute così piene di congetture e di deduzioni, e prive di elementi di fatto che potessero in qualche modo agevolare l'acquisizione di riscontri. Nell'ottica dell'accusa, Grigoli avrebbe potuto chiudere il cerchio: già tra il 1997 e il 1998, infatti, l'ex killer aveva fatto riferimento a un politico vicino alle cosche, di cui allora si era rifiutato di fare il nome. Dopo che il nome lo aveva fatto Spatuzza, anche Grigoli aveva indicato, il 5 novembre scorso, undici anni dopo, Marcello Dell' Utri. Nella nuova audizione, condotta dai pm di Firenze che indagano sulle stragi del '93, Grigoli aveva parlato pure di Berlusconi come punto di riferimento dei boss, ma secondo la Corte d'appello il pentito non ha saputo dire in quale contesto il boss Nino Mangano gli avesse parlato di Dell'Utri e Berlusconi, né ha saputo chiarire perché gli avesse fatto quei due nomi e se i due esponenti politici potessero essere in qualche modo ricollegati al contesto stragista. Appare un po' ai limiti del paradosso che, a riscontro del dichiarante, siano stati chiamati tre mafiosi irriducibili come i boss Filippo e Giuseppe Graviano e Cosimo Lo Nigro e non un collaborante come Grigoli.

NOTIZIE dalle AZIENDE Unendo Energia Lab, il futuro delle rinnovabili nel web 2.0 Unendo Energia entra nel mondo del web 2.0 e lancia "Unendo Energia Lab" una finestra sul mondo delle energie alternative. L'azienda così si rinnova e lancia un messaggio: le rinnovabili stanno cambiando il mondo. La società del Gruppo Afin ha inaugurato l’11 dicembre Unendo Energia Lab (http:// www.unendoenergia.it/lab/), la nuova sezione del sito istituzionale che permette di approfondire notizie su temi attuali, progetti e novità legati al settore delle energie rinnovabili. La sezione nasce per essere fruibile anche in modalità mobile così come il sito istituzionale. La grafica è leggera e adatta alla navigazione tramite cellulare. Le pagine e le sezioni del sito nascono per essere raggiungibili attraverso i nuovi sistemi QR Code che rappresentano un mix integrato tra strumenti di comunicazione online e offline. Da telefoni cellulari predisposti sarà così possibile riprendere l’immagine di un codice a barre particolare, pubblicato ad esempio su giornali o materiali informativi, e da questo collegarsi direttamente a un approfondimento online ospitato dal sito. I contenuti avranno carattere divulgativo e conterranno una serie di riflessioni sulle tematiche che animano il mondo dell’energia rinnovabile in senso diffuso. In occasione del COP 15, il vertice internazionale sui cambiamenti climatici in corso a Copenaghen, una sezione del portale è dedicata alle Smart-Grid, reti intelligenti e adattative in grado di fornire energia tramite sensori wireless e di distribuirla conciliando fonti tradizionali e rinnovabili. Le Smart-Grid permettono di controllare e gestire meglio la richiesta energetica di tutti i giorni, contribuendo allo stesso tempo in modo attivo alla realizzazione di obiettivi tanto ambiziosi quanto finalmente raggiungibili: indipendenza, contenimento del riscaldamento globale e gestione di crisi sulla rete, quali black-out o guasti. A partire da febbraio 2010 Unendo Energia Lab ospiterà personaggi illustri del mondo accademico, delle associazioni e delle istituzioni. Sarà creato un forum dove gli esperti daranno risposte agli utenti sui progetti, le novità e le innovazioni. Afferma Francesca Maria Montemagno, responsabile comunicazione e marketing del Gruppo Afin: "L'idea alla base della nuova comunicazione di Unendo Energia è che il web sta cambiando il mondo tanto quanto le energie rinnovabili. La nuova linea di comunicazione segue con un occhio molto attento progetti legati all'innovazione, al cambiamento e alla condivisione perché crediamo che il futuro sarà tutte queste cose. Per noi le rinnovabili non rappresentano soltanto l’attività core aziendale ma un nuovo modo di fare impresa". Proseguono per il 2010 le collaborazioni di Unendo Energia con l'agenzia creativa Between, l'agenzia web Get Set e il gruppo Diesis per le attività di comunicazione.

Coty e Bottega Veneta Bottega Veneta e Coty Inc. firmano un accordo di licenza per le fragranze - Bottega Veneta, leader nel settore design, debutta nel mondo dei profumi. Bottega Veneta e Coty Inc., leader mondiale nell’industria della bellezza, hanno annunciato oggi la costituzione di una partnership esclusiva per creare, sviluppare e distribuire una linea di fragranze firmate Bottega Veneta. Per Bottega Veneta si tratta della prima collezione di profumi. Fondata a metà degli anni ’60, Bottega Veneta è uno dei marchi più prestigiosi nel settore lusso e lifestyle. Conosciuta per la sua raffinatezza ed eleganza discreta, Bottega Veneta produce borse, abbigliamento prêt-à-porter femminile e maschile, valigeria e prestigiosi gioielli. Tomas Maier, forza creativa della rinascita di Bottega Veneta, ha sviluppato un concetto di lusso fondato su una straordinaria artigianalità, design innovativo, funzionalità contemporanea, utilizzando materie prime di altissima qualità. “L’opportunità di creare la prima fragranza firmata Bottega Veneta è una sfida stimolante”, ha dichiarato Tomas Maier, Direttore Creativo. “Ho sempre amato i profumi e ho idee molto chiare su ciò che voglio fare”. “Questa partnership con Coty offre a Bottega Veneta la possibilità di entrare nel mercato delle fragranze in una posizione privilegiata, grazie alle competenze uniche di entrambe le aziende”, ha dichiarato Marco Bizzarri, Presidente e CEO di Bottega Veneta. “Bottega Veneta è uno dei principali marchi internazionali di design e creazioni di moda”, ha dichiarato Bernd Beetz, CEO Coty Inc. “Conosciuto per la sua eleganza e raffinatezza, questo dinamico marchio è perfettamente in linea con Coty ed è un partner vincente. Coty è desiderosa di iniziare a collaborare con Bottega Veneta per realizzare quello che diventerà sicuramente un successo globale”. “Bottega Veneta è una delle più sofisticate e rinomate aziende italiane del lusso, con una cultura unica di esclusività e ricerca dell’innovazione. Le fragranze rappresentano una nuova opportunità per questa azienda di successo; non vediamo l’ora di iniziare a lavorare insieme per trasformare in profumo il loro ineguagliabile stile”, ha dichiarato Michele Scannavini, Presidente Coty Prestige.

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LASTAMPA SABATO 19 DICEMBRE 2009

Cronache 21

Il freddo paralizza l’Italia

Neve e ghiaccio su strade e aeroporti: nella notte chiusa la Parma-La Spezia Reportage PAOLO POLETTI TORINO

L’ondata di maltempo in tutta Europa a prima nevicata ad Aosta non è una gran notizia, ma la spiaggia di Rimini imbiancata fino al bagnasciuga, sì. E anche gli autobus di Genova che montano le catene (era successo un anno fa, si è ripetuto ieri) e l’aeroporto Colombo, a bordo mare, che chiude per neve. Il bollettino dell’Italia che entra nell’inverno conferma le stramberie climatiche degli ultimi anni, quelle che fanno crollare secolari certezze: nevica in montagna, e pure al mare. Da ieri pomeriggio nevischia su gran parte del Paese, con disagi tutto sommato contenuti sui settecento chilometri di autostrade interessate, tranne per chi è rimasto bloccato alcune ore al valico dell’Autocisa, chiusa in serata. È ripreso a nevicare pure in Versilia e a Firenze e Siena, imbiancati tetti e strade. Oggi dovrebbe andar peggio - con forte rischio ghiaccio sull’asfalto e a Trieste bora a cento all’ora - in attesa della schiarita di domani sera, al Nord. Ma nelle stesse ore la neve potrebbe arrivare in Sicilia (dove sono bloccati, causa mare in tempesta, i collegamenti con le Eolie). Intanto è arrivata in Francia - mezzo Paese è sepolto - e nel Nord Europa: a Londra chiusi due aeroporti.

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Liguria senza aerei

Il Piemonte nel gelo

Milano al rallentatore

La neve è caduta sulla regione a partire dalle prime ore del pomeriggio: chiuso l’aeroporto Cristoforo Colombo

Le nevicate e il ghiaccio hanno causato molte difficoltà sulle strade piemontesi Nella foto, il centro di Torino

Un paio di centimetri di neve sono stati sufficienti a mandare in tilt il traffico: forti disagi anche a Linate e Malpensa

-27 gradi il record

Il Veneto registra ancora una volta il primato del freddo, con temperature al di sotto della media stagionale, in particolare sulle Dolomiti Nella Piana di Marcesina, vicino al Trentino, la minima ha toccato i - 27 A Cortina d’Ampezzo si è fermata a -16

3-23 DICEMBRE 2009

Genova ko

In Liguria - in particolare nel Genovese, nel Savonese e sulle colline spezzine - i primi fiocchi sono arrivati puntuali alle 14, come annunciato dalla Protezione civile. L’aeroporto Cristoforo Colombo è stato chiuso alle 15.30 e riaperto solo in serata: oltre che per la fitta nevicata la visibilità era limitata dalle nubi troppo basse. Il ghiaccio ha paralizzato il traffico genovese, soprattutto nel Ponente. In difficoltà non solo gli automobilisti ma anche i tanti scooteristi. Il Comune, per oggi, ha deciso comunque di tenere aperte le scuole. «Il pallido sole della mattina - spiega l’assessore alla Protezione civile,

Francesco Scidone - ha ingannato molti genovesi che, ignorando i nostri appelli, si sono mossi con moto e auto e si sono trovati in difficoltà in serata, al rientro a casa. Tanti mezzi si sono messi di traverso e hanno impedito il transito alle spargisale, tanto che abbiamo dovuto farle scortare dai vigili». Asfalto insidioso

Alle 16.30 la neve è comparsa a Milano (con disagi a Linate e Malpensa) mentre il Veneto è stato parzialmente risparmiato ma si è trovato nel gelo. Sulla Piana di Marcesina, al confine col Trentino, la minima ha toccato - 27. Appena superiore la temperatura a Cortina, minima a -16 contro una media stagionale di -8.

Freddo polare a Roma e nell’entroterra laziale. Strade ghiacciate nella Valle Aniene con forti disagi nelle prime ore del mattino per i pendolari. Nelle Marche sono imbiancate le valli e i valichi appenninici del Pesarese, dove sono obbligatorie catene o gomme termiche. E continua a nevicare anche più a sud, nel Potentino, sulla Sila cosentina e catanzarese e sull’Aspromonte. Se da quattro giorni non arrivano le navi ad Alicudi, Panarea, Filicudi e Stromboli, peggio va alla borgata di Ginostra, isolata da 6 giorni per la burrasca. Esasperato, un gruppo di isolani e di turisti ha noleggiato un elicottero privato per spostarsi.

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SABATO 19 DICEMBRE 2009 LA STAMPA 22


LASTAMPA SABATO 19 DICEMBRE 2009

Società 23

Adolescenza spericolata Nessuna precauzione, da Internet al sesso: e aumentano i giochi proibiti con le webcam CAMPIONE NAZIONALE PIÙ DI 3H DI INTERNET AL GIORNO

Sul web

La storia

Utilizzo spesso webcam

ELENA LISA MILANO

DURANTE LE CONVERSAZIONI 10,1% CON UNO SCONOSCIUTO 25,1% HO ACCETTATO DI:

Dare il numero di telefono

Parlo di sesso

Il rapporto 2009 della Società italiana di pediatria

20,7%

31,1%

37,2%

45,1%

Messo mia foto provocante su Internet

i chiamo Sara ho tredici anni e mi piace piacere. Che sono carina me lo dicono a scuola e in giro per strada. Ricevere complimenti mi fa star bene perciò, qualche tempo fa, mi sono detta: perché non approfittare di internet, essere ancora più ammirata e anche pagata?». Sara, milanese, studentessa di una scuola media di Milano - attualmente seguita dal «centro di ricerca sui disagi dell’adolescenza» dell’ospedale Fatebenefratelli, diretto da Luca Bernardo - non ha dovuto ingegnarsi più di tanto. Pronto per lei, nella stanza accanto alla sua cameretta, era collegato il computer del padre, con la micro-telecamera. Sara, che fino a qualche mese prima, in cerca di amicizie sul sito frequentato da ragazzi della sua età, Messenger, aveva pubblicato fotografie scattata in discoteca, con le gambe in mostra e lo sguardo malizioso, dopo la scuola si spogliava e faceva giochi erotici

M

Dare una fotografia

Partners - LA STAMPA

7,7%

2,5%

18,1%

4,5%

A CHE ETÀ È RAGIONEVOLE AVERE RAPPORTI SESSUALI COMPLETI?

14 anni

16 anni

12%

22%

Proposte di sesso on line 11,8% 19,6%

Farmi vedere in webcam 10,2% 17,1%

non c’è un’età precisa

18 anni

44%

22%

Incontrarmi con lui

Le cifre I comportamenti a rischio dei teenager Il fumo Circa un adolescente su tre dichiara di fumare sigarette. E Alessia, tredici anni, in un focus group ha dichiarato: «È un anno che ho smesso, ma l’anno scorso fumavo tantissimo».

I

12,8% 24,1%

non potevo vederli, e dalle richieste anche se sono diventate sempre più spinte». Nell’indagine tre intervistati su dieci dicono di aver parlato di sesso con sconosciuti su Internet, uno su dieci di aver ricevuto proposte e il 12 per cento di essere usciti dalla realtà virtuale per entrare, più pericolosamente, in quella reale accettando un incontro con lui. Tra i più assidui frequentatori della rete ci sono i grandi fruitori della televisione. Quelli che trascorrono mediamente davanti allo schermo 3 ore al

L’hashish L’8% (nel 2007 era il 4,7%, nel 2008 il 6,4%) ha dichiarato di «farsi le canne». Percentuale certamente sottostimata, se si considera che il 37% degli adolescenti ha dichiarato di «avere amici che fumano canne».

GLI SPECIALISTI

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«L’eccesso di tivù e computer è la prima causa di disagio dei giovani tra i 12 e 14 anni» a pagamento con compagna quattordicenne davanti a una web-cam. Senza pudori, ma anche senza timori: in cambio di bracciali d’oro, iPhone e borse firmate, aveva distribuito il suo numero di cellulare e aveva dato l’indirizzo di casa a sconosciuti «virtuali» che hanno incominciato a contattarla fino ad insospettire i genitori. Una storia emblematica, di quelle che lasciano senza fiato, ma che da oggi «fanno statistica». Rientra a pieno titolo, infatti, nel quadro tracciato dalla Società italiana di pediatria che ha condotto un’indagine sulle «abitudini e stili di vita degli adolescenti». Un quadro tutt’altro che roseo e che spinge i pediatri della Società Italiana a invitare «i grandi» a correre, il più presto possibile, ai ripari.

ono la pecora nera di famiglia! Il primo dopo sette generazioni di Ricordi a non occuparmi di musica. Anni fa in Austria - era il mio primo congresso medico - alla fine del mio intervento un professore tedesco disse: dottor Ricordi, è inutile che si dia così da fare. Tanto il suo nome resterà per sempre legato alla musica non al diabete». Aeroporto di Miami, martedì 15 dicembre. Ride al telefono Camillo Ricordi, 52 anni, il maggior esperto mondiale di trapianto delle cellule produttrici d’insulina (isole pancreatiche) pensando al lontano episodio. Direttore del famoso Diabetes Research Institute della Miller School all’università di Miami (tra incarichi da una parte e dall’altra dell’Oceano, 500 pubblicazioni scientifiche, brevetti e onorificenze il suo curriculum occupa molte pagine) Ricordi è

S

L’alcol Il 13,3% per cento si è ubriacato almeno una volta. Il 22,4 % beve abitualmente liquori.

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Solitudine e libertà d’accesso a computer e tivù sono le cause di un disagio che assomiglia sempre più a una devianza del comportamento, di tipo sessuale in special modo, che sta travolgendo i teenager. I più piccoli soprattutto, quelli che hanno un’età compresa tra i 12 e i 14 anni. Tre ore al giorno

Dal 2000 l’uso di Internet è cresciuto in modo costante e netto: nove anni fa solo il 37 per cento dei ragazzini aveva in casa un personal computer e chi aveva «navigato» era poco più del 5

Di profilo CHIARA BERIA DI ARGENTINE

per cento. Oggi, invece, il 97 per cento ha un computer in casa, il 16 addirittura più di due e oltre la metà - la maggioranza femmine - entra nella rete. Due adolescenti su dieci eccedono oltre misura: chattano e cliccano siti per più di 3 ore al giorno. Circa l’80 per cento è abituale frequentatore di «You Tube» e il 41 possiede un blog dove pubblica foto. «Lavoro a contatto con gli adolescenti da oltre dieci anni spiega Maurizio Tucci della Società di pediatria che ha condotto lo studio su 1.300 studenti - e mi sento preoccupato per loro, per la vita che avranno. Da

soli non hanno mezzi per difendersi da punti di riferimento negativi proposti a tutte le ore del giorno. A questo dovrebbero pensarci gli adulti, ma gli anni passano e la situazione peggiora». Così com’è peggiorata per Sara, che ha raccontato agli psicologi del centro di essere «caduta in un vortice» senza neppure accorgersene. «Ho cominciato mettendo le mie foto su Internet. Più erano audaci e più i ragazzi si mettevano in contatto. È stata un’escalation a cui non ho saputo dire di no. In un certo modo mi sentivo dipendente dagli sguardi, anche se io

Un Ricordi senza musica dichiara guerra al diabete in partenza per Washington dove, con i chirurghi dell’ospedale militare Walter Reed, darà l’annuncio di un trapianto di cellule da record che ha salvato la vita di Francesco Porfirio, 21 anni, un soldato, figlio di un immigrato abruzzese, ferito gravemente in Afghanistan. «Era la vigilia di Thanksgiving. Giorno di festa per stare con mia moglie Valerie e i miei figli, Caterina, Eliana e Carlo, quando mi hanno chiamato dal Walter Reed», dice Ricordi. Tutto il resto sembra un racconto di fantascienza. Il pancreas distrutto di Porfirio, espiantato dai chirurghi a Washington, è stato spedito, in un ulti-

mo disperato tentativo al centro di Miami dal geniale chirurgo italiano, inventore del metodo - «Ricordi chamber» - considerato oggi la migliore speranza per la cura dei malati di diabete di tipo 1 (dal pancreas del donatore vengono isolate le cellule che, poi, trapiantate nel fegato del malato ricominciano a produrre insulina). Un intervento mai prima d’ora tentato sul pancreas completamente rimosso allo stesso paziente. A Miami, in sei ore, l’equipe di Ricordi ha isolato e purificato 220 mila cellule e le ha rimandate in una speciale sacca («Ricordi Infusion Bag»)al Walter Reed. Collegato

via Internet con i chirurghi di Washington, Ricordi ha poi coordinato il trapianto delle cellule nel fegato di Porfirio. Notte di Thankgiving, indimenticabile non solo per il soldato Usa («Visitandolo ho scoperto che ha tatuato sul cuore la scritta «Italia», racconta Ricordi): a 4 settimane dall’intervento le cellule trapiantate producono già sufficiente insulina. «La prova che il pancreas del donatore d’organi non va mai buttato. È possibile prelevare cellule che producono insulina», spiega Ricordi. Da Puccini ai trapianti cellulari. Discendente della famiglia che, 200 anni fa a Milano, fondò la celebre casa editrice musicale e figlio di Nanni, creatore della «Dischi Ricordi», Camillo riconosce di aver trovato la sua strada grazie suo nonno materno, Emilio Fachini, un ingegnere. «S’inventava di tutto per sti-

LA BABY-ESIBIZIONISTA

«Prima che mi scoprissero non avevo regole. Ora i miei sono più severi ma meglio così»

giorno: «Che sommate alle tre davanti a un computer diventano, per un adolescente, un eccesso, un bombardamento che travolge e stravolge i comportamenti tipici dell’età - dice Tucci -. Per impedire che questo accada serve controllo, dialogo e ascolto da parte delle famiglie e della scuola. Il peggio che si può fare è adoperare la censura o farsi vincere dalla paura per argomenti considerati tabù». I genitori

Piuttosto, dicono gli specialisti, i divieti degli adulti dovrebbero riguardare i comportamenti a rischio dei figli che, invece, passano sotto silenzio. Racconta ancora Sara: «Prima potevo fare quello che volevo, prendevo brutti voti, uscivo la sera e fumavo e in camera. Ora invece vivo come in galera. Ma meglio la vita di adesso, mi dà più sicurezza».

molare le mie curiosità scientifiche». Laureato in medicina, dopo i primi anni a Milano, Camillo si trasferì, causa mancanza di mezzi per le sue ricerche («Fu lo stesso professor Guido Pozza a convicermi») all’università di St. Louis. Nel 1986, anno magico, incontra Valerie e inventa il suo metodo rivoluzionario. Cervello made in Italy, brevetto Usa. «E’ un peccato! In Italia abbiamo ottimi ricercatori, il problema sono i budget. Oggi però con le tecnologie la ricerca non ha più confini». Rinunciando alle royalty il professore ha messo in rete tutti i suoi protocolli e ha creato «Telescienza», la piattaforma che collega i 220 ricercatori di Miami con altri 24 centri nel mondo (per l’Italia, il San Raffaele e Niguarda a Milano, l’Ismett a Palermo). Una fantastica orchestra internazionale di scienziati.


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24 Società

LA STAMPA SABATO 19 DICEMBRE 2009

Tendenze ENRICO MARTINET AOSTA

Freeride

Sci alpinismo

Sulla neve in modo differente

SIGNIFICA LETTERALMENTE «CAVALCARE LIBERI». SI SCENDE CON LO SNOWBOARD O GLI SCI ALPINI IN NEVE FRESCA, FUORI DALLE PISTE IN AREE NON ATTREZZATE, DOVE LA MONTAGNA È PIÙ SELVAGGIA. SI PRATICA ANCHE CON L'ELISKI

IL MODO PIÙ NATURALE (E PIÙ FATICOSO) PER SCOPRIRE LA MONTAGNA. PER RISALIRE SI USANO PELLI DI FOCA. GLI ATTACCHI PERMETTONO DI LIBERARE IL TALLONE, AGEVOLANDO I MOVIMENTI IN SALITA, E DI BLOCCARLO PER SCIARE IN DISCESA

o chiamano «l’altro inverno» quello in cui si gioca alla «sfida del silenzio»: passeggiate con le racchette ai piedi in cerca di natura, oppure a faticare con le pelli (sintetiche) sotto sci ultraleggeri per raggiungere una vetta e poi concedersi una sola discesa. Lontano dalle code agli impianti, dalle piste affollate e zeppe di regole tipo Codice della strada. Perfino distanti dalle rotaie o dai percorsi battuti del fondo. «Non c’è icona da seguire, neanche un “eroe”, sportivo o non», dice Ermanno Bressy, ideatore della Compagnia del buon cammino, nel cuneese, che offre un viaggio nella montagna così com’è. «Ormai ce ne sono tanti come noi - dice - e c’è un’economia dietro». Piccoli numeri? Lo erano. Ora si parla di un «popolo» di persone. Uta Radacovich, ma- nel vino o nel latte, con centri nager dell’Alto Adige Marke- massaggi e palestre, poi ci sono ting, confessa: «Sono una «quelli delle ciaspole» oppure grande appassionata dello sci gli scialpinisti. di discesa, ma mi concedo La montagna perde da sempause splendide con le rac- pre il confronto con il mare per chette ai pievia della fatica. E di». Proprio IN ALTO ADIGE dal Friuli alla Valnel cuore delle d’Aosta, l’arco La metà dei turisti le Dolomiti si soalpino accoglie preferisce attività un paradosso apno accorti, da alternative alle piste parente: le granqualche anno, di un fenomedi maratone estino inatteso. «Quasi la metà di ve in alta quota, le faticose gare chi sceglieva l’Alto Adige non di scialpinismo o di alpinisti comprava skipass». Molti fini- ghiacciatori appesi a muri artiscono in hotel del benessere ficiali su cui vengono rovesciati che offrono bagni nel fieno, ettolitri d’acqua lasciando che

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In montagna senza lo skipass

L’altro inverno: in silenzio e lontani dallo stress il gelo faccia la sua parte. Poi la ricerca del silenzio, le passeggiate su sentieri candidi quando non c’è tanta neve, oppure le quasi processioni verso l’incontro con la natura di chi calza le racchette. «Ci sta tutto dice Bressy -, questa è la realtà». Soprattutto in un periodo di crisi. L’altra componente di richiamo è la fuga dallo stress. Almeno per qualche ora. In Alto Adige gli alpeggi estivi diventano luoghi di accoglienza, di pranzi e cene invernali. Così in Friuli, in Lombardia o nel Veneto. E in Valle d’Aosta c’è la vo-

glia di parco: del Gran Paradiso o del Mont Avic. Montagna riscoperta facendosi accompagnare da guide della natura o alpine. Aggiunge ancora Bressy: «Il concetto è che non si vive di solo Pil. L’hanno capito quelli che organizzano soggiorni e anche i turisti. C’è anche il Bil, cioè il benessere interno lordo. Un po’ di fatica, un buon pranzo o una cena con la gastronomia locale». Passi lenti per vallate povere, dove non c’è interesse a lanciare comprensori sciistici, a tirar su funivie. È il riscatto di quella montagna, per dirla alla

Le ciaspole NEL DIALETTO DELLA VAL DI NON LE «CIASPOLE» SONO LE CLASSICHE RACCHETTE DA NEVE. REALIZZATE IN CORDA INTRECCIATA, LEGNO E SOPRATTUTTO IN PLASTICA O ALTRI MATERIALI SINTETICI, PERMETTONO DI CAMMINARE AGEVOLMENTE SULLA NEVE FRESCA, AUMENTANDO LA SUPERFICIE CALPESTATA

Mauro Corona, «dove non nevica firmato». Una moda? «No, affatto. Una consapevolezza che fa tendenza», risponde Radacovich. C’è perfino l’alpinismo invernale. Mentre quelli

capaci affrontano le temperature polari sulle montagne più alte o nel vento patagonico, c’è chi calza ramponi e si «arma» di due piccozze per risalire muri artificiali ghiacciati. Sorgono


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LASTAMPA SABATO 19 DICEMBRE 2009

Le scelte più impegnative

Le cascate

Intervista DANIELA COTTO TORINO

L’ex campione azzurro

E’ UN’ATTIVITÀ CHE SI PRATICA SULLE CASCATE GHIACCIATE DEI TORRENTI, QUASI ESCLUSIVAMENTE D’INVERNO. PER ARRAMPICARSI SI USANO LE PICCOZZE DA PIOLET-TRACTION, RAMPONI SPECIALI, CHIODI E VITI DA GHIACCIO

Alberto Tomba, la stagione è decollata. Ma pare che lo sci da solo non basti più: dallo snowboard al «free ride» è tutta una ricerca di emozioni nuove e diverse. E lei, si è mai lasciato tentare dalla tavola?

«Lo snowboard è divertente, ma non mi affascina. Io continuo a preferire lo sci»

“Ma io continuo a preferire i cari vecchi sci” Tomba non rinnega se stesso per le mode “La tavola? Una discesa senza fascino” gara ti manca l'adrenalina, il tifo. Il mio ritiro però è stato definitivo».

Che consiglio darebbe a chi si mette gli sci ai piedi per la prima volta?

Campioni in crisi: cosa ne pensa del clamore mediatico attorno a Tiger Woods?

«Prendete un maestro. Bisogna imparare i fondamentali da chi li sa insegnare e conosce la montagna, perché come il mare è tanto bella, ma non perdona nessuna distrazione».

«Non so cosa succeda a Tiger. Ma ci deve essere un limite nell'accanimento mediatico».

Tomba, lei rimane uno dei simboli del made in Italy. Per questo è fedele allo stile italiano anche nella moda?

E ai più esperti?

«Dico di divertirsi pensando agli altri: sulla neve non siete soli. Le gare non si fanno in mezzo alla gente. E vale anche per chi sta sullo snowboard» È più facile imparare con gli sci di oggi?

un po’ ovunque, perfino nei paesi. Racchette da neve e escursioni guidate anche nelle valli olimpiche del torinese. E nella cuneese Val Maira, una fra le più selvagge, c’è chi si è inven-

tato un lavoro. E’ Gianni Pilotto che con i suoi «Sherpa bus» ha già servito seimila escursionisti trasportando i loro bagagli mentre perigrinano tra boschi e colli.

ta ma ha sempre detto no ai reality. Perché?

«Il mio mondo è lo sport. Tut«Sì. Però, attenti. Questi sci ti sanno quanto tengo alla prendono velocità in fretta. mia privacy che ho difeso Serve più sensiinutilmente bilità». IL CONSIGLIO anche quando areggiavo. Capitolo sicurez«Tutti dovrebbero gQuindi... Ora za. Casco sì o causare il casco, mi dedico al tasco no anche per tiene anche caldo» lent scouting, gli adulti? «Casco per tutad eventi sciiti. Sono stato il primo ad im- stici in America e Giappone. porre il casco in gara quando Collaboro anche con i Comitalo si usava solo in allenamen- ti Olimpici italiani e internato. E tiene pure caldo...». zionali». Lei, lasciato l’agonismo, ha gestito in modo brillante la sua vi-

Società 25

Oggi, 19 dicembre, compie 43 anni. Si sente vecchio?

«No. Festeggerò a cena con gli amici veri, come piace a me». Le Olimpiadi si avvicinano. Lei, questa volta, sarà dalla nostra parte: in tv, su Sky. Una svolta?

«Sì. Per la prima volta sarò "dalla parte dei media". Mi fa effetto solo a dirlo. Andrò in pista con tecnici e atleti, e vi farò anche delle sorprese con interviste "impossibili"...». Schumacher è pronto a rimettersi in gioco in Formula 1. A lei non è mai venuta voglia di tornare?

«Peccato che lui rientri per la concorrenza... Io non nego di avere un po’ di nostalgia. Della

«Sì. Gli italiani eccellono quasi in tutto. Cibo, vini, auto, eleganza, arte e musica. Io vesto Pal Zileri anche perché produce in Italia». Il look che preferisce?

«L’abito comodo. A volte metto la giacca elegante con il pantalone causal. Per le occasioni importanti un gessato fine». Pronto per Vancouver?

«In Canada nell’88 ho vinto due ori. Sarà emozionante tornare dove tutto è cominciato». Tomba, campioni si nasce o si diventa?

«Campioni... arriva all'improvviso. Tu senti di avere talento, di essere in forma e dai il meglio. Ma non te l'aspetti, e quando arriva, la vittoria ti travolge».


SABATO 19 DICEMBRE 2009 LA STAMPA 26

NA

A cura di Filippo Maggia Dal 13 Dicembre 2009 al 14 Marzo 2010 Ex Ospedale Sant’Agostino, Modena

T. +39 335 1621739 info@mostre.fondazione-crmo.it www.mostre.fondazione-crmo.it

Anastasia Khoroshilova, Russkie #47, 2007, c-print, Fondazione Cassa di Risparmio di Modena


I

ROMANZI STORICI

IN CUCINA

SPIRITUALITA’

DIARIO DI LETTURA

Venezia ’500 e Caraibi ’700

Con l’Artusi re degli chef

Da Socrate agli angeli

La bottega dell’antiquario

Tra i Wu Ming e Isabel Allende

Un classico che ha fatto l’Italia

La vita di Mancuso e i ministri di Dio

Pregliasco, 100 anni di rarità

BARBERO-BIANCHINI P. II-IV

PICCIOLI

D’AGOSTINI-BIANCHI P. VIII-IX

QUARANTA

NEL PRESEPE TROVIAMO UN POSTO PER BRENDA Brenda,sìproprio lei, Brenda,l’abominevole trans.Lanotte diNatale tuttinoinoncredentie credentile dovremmo dedicareunpiccolo posto nelnostro presepio. Unapiccolagrotta, ben lontanadaquell’altra,e anzimeno ancora,un taglionellaroccia,una speloncabuia,fetida, con sinistretracce difumo sullepareti. Nonostante le dolci figurineche ciportiamo dietro daunavita, nonostantele donzellette chelavano,seminano, mungono,nonostante il fabbro,ilmugnaio, il legionario romano,c'è tuttaviaun’altrascatola checontiene le figurinedi unaltro mondo,pernoi incomprensibile,feroce, orrido.Daquellapaglia luridaesce Brendae non possiamo negarle ilsuo posto sullascena. Nonè unacriminale, forse nonsidroga,forse nonè neppure stata assassinata,beve, usa bastoncinid’incenso.Non èinteressante, nonè romanzesca, incontrandolainautobus andremmo asedercidieci postipiùinlà; dalsuo mondo abietto eurlante, cupo epericoloso preferiamotenerci lontani.Che c’entriamo noiconquelle parrucche, queltrucco pesante, quellabigiotteria scalmanata? E tuttavia latetrascatolacciaèlì, perunanotte almeno dobbiamoaprirla, raccattareBrendae sistemareanche leinella speloncache allafine è anchelanostra.

CARLO FRUTTERO

TUTTOLIBRI A cura di: LUCIANO GENTA con BRUNO QUARANTA tuttolibri@lastampa.it www.lastampa.it/tuttolibri/

LA STAMPA

P. XI

tuttoLIBRI

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NUMERO ANNO XXXIII SABATO 19 DICEMBRE 2009

AI LETTORI Questo è l’ultimo Tuttolibri del 2009. Non saremo in edicola sabato 26 dicembre e sabato 2 gennaio 2010. Torneremo sabato 9. Ai lettori auguri sinceri di Buone Feste.

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GLI AUGURI DI TABUSSO Un dono di Francesco Tabusso per i lettori di «Tuttolibri». In forma di colore, il biglietto di visita del Maestro torinese che si avvia a compiere, nel 2010, ottant’anni (nell’occasione sarà allestita una mostra a Bra). Allievo di Felice Casorati, ma così a sé: il suo è un passo fiabesco, sul filo del capriccio. Sempre inseguendo la meraviglia, la metamorfosi, felicemente obbedendo al richiamo di un mondo fuori del tempo, ma non ingenuo, consapevole com’è dell’ombra, dell’angoscia. Non a caso, Giorgio Bassani ne coglierà l’aura «autenticamente fiamminga».

Steinbeck inedito Già nel 1951 l’autore di «Furore» criticava

«l’era del packaging», il prevalere della confezione sul contenuto e l’uso mediatico dello scrittore che in tv deve esporre il suo privato John Steinbeck, l’autore di Furore e Uomini e topi, scrisse a inizio Anni 50 questi Appunti sparsi e ribaldi sui libri inediti per l’Italia, che si rivelano oggi più che mai attuali. Uscirono nel 1951 in The Author Looks at Format, a cura di Ray Freiman, American Institute of Graphic Art. Li pubblica ora l’editrice Alet, nella traduzione di Fabio Zucchella, in una plaquette fuori commercio offerta ai librai come dono natalizio. Ne anticipiamo qui alcuni passi. JOHN STEINBECK

Questa è l'era del packaging. Tutto ha un packaging, una confezione: dagli animaletti impagliati e vestiti alle locomotive. E attraverso un processo lento e costante, l'involucro sta diventando più importante del contenuto. Cosa inevitabile, visto che l'acquirente moderno compra merce confezionata. I libri americani sono delle confezioni, e immagino che le stesse regole usate per le pillole e per il cibo in scatola debbano applicarsi anche ai libri. Pare ormai assodato che se tu metti delle pillole identiche in due scatole

Non basta un bel pacco per fare un buon libro di diverso colore, una gialla e una bianca, la gente comprerà quella gialla. Abbiamo tre tipi di confezione per i libri: quella che attrae come un fiore attira gli insetti, quella che sancisce la loro profondità con copertine austere e noiose (perché in genere la pro-

fondità viene ritenuta noiosa) e infine quelle che grazie all'illustrazione in copertina indicano o mentono a loro riguardo. In ogni caso, si tratta dello stesso meccanismo utilizzato per catturare le mosche. In generale gli editori pensano che se a un libro di mezzo chi-

lo ne viene accostato uno di un chilo, l'articolo più pesante è quello più desiderabile. È il medesimo istinto grazie al quale ogni ragazzino prima o poi scambia il suo dieci cent d'argento per un nichelino da cinque. I libri spessi e pesanti sono più richiesti di quelli leggeri e

sottili, indipendentemente dal contenuto. Questo fatto una volta mi ha spinto a dare un paio di consigli ai miei editori, i quali stupidamente non li hanno seguiti. Se venissero usate copertine di piombo, il problema del peso sarebbe risolto. E se i libri venissero stampati su fette di pane di segale, sarebbero molto più spessi. Inoltre, un libro fatto di pane risolverebbe due problemi. Il lettore non perderebbe mai il segno perché mangerebbe le pagine man mano che le finisce; si ovvierebbe anche all'inconveniente del mancato guadagno per un libro dato in prestito. Perché alla gente piace davvero mangiare mentre legge. Qualche anno fa, in una biblioteca pubblica di Birmingham, in Inghilterra, venne calorosamente richiesto a tutti gli iscritti di non usare come segnalibri il bacon o l'aringa affumicata, perché il grasso avrebbe impregnato le pagine e l'odore avrebbe potuto essere repellente per i futuri lettori. Ho la sensazione che l'arte della rilegatura non sia stata adeguatamente sfruttata... per esempio incollando sul retro del-

p

Continua a pag. VI


II

Scrittori italiani DACIA MARAINI

MAURO CORONA

La ragazza di via Maqueda

Il canto delle manére

= Tra Sicilia, Roma e Abruzzo, tre geografie

= Questa è la storia di Santo Corona della Val

nutrono i racconti (alcuni inediti) di Dacia Maraini raccolti sotto il titolo La ragazza di via Maqueda (Rizzoli, pp. 270, €18,50). La Sicilia materna, intorno a Bagheria e a Marianna Ucrìa; Roma, ovvero gli anni giovanili e le amicizie (con un omaggio a Maria Callas e a Pier Paolo Pasolini); l’Abruzzo ossia il tempo della maturità. «Vorrebbero essere racconti della curiosità verso il mondo e della gioia di narrare. E della gioia di leggere, naturalmente».

Martin, «nato il 21 settembre 1879 a mezzodì». Mauro Corona, l’epico affabulatore di Erno, nel Canto delle manére (Mondadori, pp. 409, €20) ripercorre la storia di un boscaiolo, Santo Corona, appunto, inseparabile, va da sé, dalla sua scure (la manéra). Vittima di un orgoglio smisurato, è costretto ad abbandonare il villaggio natale e a rifugiarsi fra gli alberi d’Austria. Un esilio che sarà lenito da scrittori quali Hofmannsthal e Robert Walser.

Wu Ming Nel Cinquecento tra

sogno e potere, utopia e Storia

Altri pittori di carta: qui sopra Mussino; in alto a sin. Beardsley; in alto a destra, Grandville

PAROLE IN CORSO GIAN LUIGI BECCARIA

Nel camino il ceppo di Natale Un’antica tradizione, dalla Toscana all’Abruzzo, all’intera Europa n tempo i regali di Natale li portava Gesù Bambino. Oggi tocca a Babbo Natale, il vecchio dalla lunga barba bianca, rosso il vestito e rosso il berretto, simile a quello degli gnomi. In molti Paesi a muoversi coi doni era invece santa Lucia con l’asinello. In Alto Adige, a Belluno Trieste e Bari tocca a san Nicola portare i regali ai bambini. Anche la Befana, nella notte tra il 5 e il 6 dicembre, porta doni nel suo sacco ricolmo. In Spagna il compito è sempre toccato ai Re Magi. La tradizione del Nata-

U

Si credeva che le ceneri contenessero poteri rinnovatori, cioè fertilizzanti, fecondatori e difensivi le, non ancora travolta dalla febbre consumistica, era più di oggi intimamente vissuta. Un antico suo nome, non più in uso, era in Toscana Pasqua di ceppo, festa di ceppo o ceppo, per l’usanza di far consumare lentamente nel camino, tra Natale ed Epifania, un grosso ceppo di legno. Ho detto Toscana, ma si tratta in realtà di costumanze diffuse un tempo in tutta Italia e in tutta Europa. In Francia un dolce natalizio molto diffuso in alcune famiglie è ancora oggi una torta che richiama nella forma un ceppo. Il ceppo di legno era fatto bruciare lentamente nel camino proprio nei giorni in cui l’anno si va consumando, giorni in cui il tempo consumato deve rinnovarsi. Si credeva che i re-

sti, le ceneri, contenessero poteri rinnovatori, cioè fertilizzanti, fecondatori, terapeutici, e difensivi. I carboni custoditi in casa avrebbero protetto dai fulmini, guarito le malattie. In Abruzzo lu tizzu, conservato per essere esposto sul ballatoio o in cima alle scale esterne scoperte delle case rustiche, scongiurava la grandine. Nelle nostre campagne, per far prosperare le sementi, si credeva che bastasse buttare nei campi gli avanzi del ciocco di Natale. Anche le scintille del ceppo scosso fornivano ai contadini delle previsioni, predicendo il numero dei pulcini o dei vitelli nascituri, e l’abbondanza o meno della vendemmia e del frumento. In Sicilia, nei paesi dell’Etna, alla vigilia di Natale si accendeva di sera, nella piazza principale, u zzuccu, il ceppo, e presso quel fuoco sostavano a scaldarsi coloro che andavano a messa di mezzanotte. Pure in Piemonte c’era la tradizione del ceppo natalizio. Si diceva che Gesù Bambino, una volta depositati i doni, si sarebbe fermato a scaldarsi a quel fuoco. Usanze perdute, che appartenevano alle nostre comunità, e che non ci appartengono più. Resiste ancora, da tempi lontanissimi, la consuetudine di regalare rami di vischio, una tradizione di area celtica di cui ci parla Plinio, che nella Storia naturale ce ne descrive la raccolta. Plinio dice pure che i Galli lo chiamavano con un nome la cui traduzione suona «quello che guarisce tutto», perché il vischio era ritenuto simbolo di rigenerazione fisica e di rinnovate speranze.

Due gondole volano in cielo: è l’Apocalisse di Venezia ALESSANDRO BARBERO

Dieci anni dopo Q, i Wu Ming tornano ad affrontare in un romanzo, Altai, il calderone ribollente delle guerre e delle utopie cinquecentesche, in cui è sempre più facile riconoscere uno specchio dei nostri tormenti. In questo decennio zeppo di eventi sinistri alcune cose sono cambiate, ed altre no. Il gruppo si è ritrovato al centro del dibattito su un «New Italian Epic» che riunirebbe molti diversi romanzi degli ultimi anni, fra cui opere degli stessi Wu Ming. Ad accomunarli, il rifiuto della frigidità postmodernista, l'accettazione senza complessi d'inferiorità dell'appartenenza ad un genere, come il giallo o il romanzo storico, e la capacità di parlare anche dell'Italia di oggi, direttamente o per la via obliqua del passato. Fra dibattiti, convegni, seminari e tavole rotonde,

«Altai»: una vicenda che si muove da una Laguna poliziesca a Costantinopoli, alle acque di Lepanto il nuovo romanzo esce portandosi addosso un bagaglio teorico e una visibilità virtuale che il primo non aveva, e non è facile leggerlo con la stessa freschezza e la stessa sorpresa. I personaggi di Q, da parte loro, sono invecchiati ormai di quattordici anni: le copie del Beneficio di Cristo che appaiono qua e là sono ingiallite, papa Carafa è morto, Beatriz è moribonda, suo nipote don Yossef Nasi è uno degli uomini più potenti dell'impero ottomano, e il protagonista dai molti nomi è ora il vecchio Ismail al-Mokhawi, che crede di aver smesso di amare e di viaggiare, e ha trovato la quiete in un porto dello Yemen. Ma quel che non è cambiato in Altai è la voglia di perseguire l'utopia e di provare a realizzarla in terra, e non è cambiata la pietas degli autori che palesemente amano i loro eroi e tuttavia non possono impedirsi di sapere com'è andata a finire: anche il sogno d'una patria per tutti i perseguitati, ebrei o no, in cui «coltivare la vite, l'ulivo e la tolleranza», finirà nell'odore del sangue e nel lezzo dei cadaveri. Ma il romanzo storico, per

Il titolo Il titolo allude al falco, disegnato in copertina: il più nobile e combattivo, che con il suo sguardo impenetrabile osserva le miserie terrene, proviene dai Monti Altai, tra Mongolia e Russia. E così i Wu Ming, dieci anni dopo il successo di Q, riprendono il filo della loro storia, un passato lontano in cui rispecchiare il nostro presente. p Wu Ming p ALTAI p Einaudi, pp. 411, €19,50.

essere popolare ed epico, deve calarsi in un passato capace di far sognare ad occhi aperti, e i luoghi e gli anni raccontati in Altai rispondono allo scopo. La vicenda si muove tra una Venezia lugubre e poliziesca e una Costantinopoli raggelata dalla neve come dal pennello d'un calligrafo, prosegue nella polvere e nel frastuono dell'assedio di Famagosta e si conclude nelle acque insanguinate di Lepanto. Tutti gli ingredienti che le cronache degli anni 1569-1571 mettono a disposizione della band sono sfruttati a dovere, senza dover

inventare quasi nulla: spioni e attentati, repressioni e torture, schiavi e rinnegati, sultane intriganti e medici traditori. Sapere già come andrà a finire non vanifica la suspense, e questo è un segno che la confezione è abile: quando Lala Mustafà, alla vigilia della capitolazione di Famagosta, promette al narratore «vi farò vedere tutto da molto vicino», è difficile reprimere un piccolo brivido, indovinando che lo spettacolo che si prepara è il supplizio (peraltro meritatissimo) di Marcantonio Bragadin.

ROMANZI STORICI Un enigma-bestseller. «La tomba di Alessandro» è il romanzesco saggio dell’archeologo-scrittore Valerio Massimo Manfredi (Mondadori, pp. 189, €19) che in breve si è imposto fra i libri più venduti. Del sepolcro si era persa ogni traccia. L’autore della fortunata trilogia «Aléxandros» organizza una spedizione tra realtà e leggenda. Tra la Mongolia del tredicesimo secolo e il Novecento si dispiega «Il respiro del deserto» di Marco Buticchi (Longanesi, pp. 618, €19,60). La tomba di Gengis Khan, il favoloso tesoro che racchiude, l’incontro fortuito con il futuro presidente degli Stati Uniti Harry Truman... In «Imperium solis» di Mario Farneti (Nord, pp. 454, e 18,60). un’infausta profezia folgora nel 353 d. C. il principe Giuliano: l’omerico Ettore gli preconizza che diverrà imperatore di Roma, ma sul trono resterà poco, un soldato romano lo ucciderà sul campo di battaglia. La sua caduta aprirà quindi la strada ai barbari. Nell’antica Roma si muove anche l’investigatore-senatore di Danila Comastri Montanari, Publio Aurelio: «Dura lex» (Hobby&Work, pp. 314, €18), ovvero che cosa si nasconde dietro l’improvvisa morte di tre neonati? A Cartagine conduce Franco Forte, raccontando Annibale contro Scipione l’Africano («Carthago», Mondadori, pp. 476, €19,50).

Lo scontro tra il sogno generoso e il gelo del potere, tra l'utopia e la Storia, si colora necessariamente di allusioni all'oggi, e non soltanto italiano. Il romanzo si apre con l'esplosione all'Arsenale di Venezia del 13 settembre 1569, qui trasfigurata rispetto alle sue effettive dimensioni storiche per conferire all'apertura adeguata drammaticità. Nella realtà i danni furono scarsi, i pochi sospetti vennero scagionati, e l'unica conseguenza concreta fu che le autorità veneziane decisero di approfittare delle lesioni all'attiguo monastero della Cele-

La capacità di parlare anche dell’Italia di oggi, direttamente o per la via obliqua del passato stia per allargare gli impianti, con grande fastidio del nunzio pontificio. Qui l'esplosione è duplice e apocalittica, strade e canali sono pieni di cadaveri e soprattutto di cenere, e il recensore sarà perdonato se la descrizione di quel che vede nel cielo il narratore («Due gondole volavano nel cielo di Venezia. Avevano ali di fiamma e parabole incerte, come di uccelli feriti. Una andò a schiantarsi... L'altra scomparve alla vista») gli fa pensare ad un' esplicita evocazione di quell'altro duplice attentato da cui tutto ha avuto inizio, in un settembre più vicino a noi.


Tuttolibri SABATO 19 DICEMBRE 2009 LA STAMPA

NINO BIXIO

GIANFRANCO MANFREDI

Una vita oltre i Mille

Ultimi vampiri

= Oltre la spedizione dei Mille, di cui fu un artefice, accanto a

= Prima che diventassero di moda, oltremodo impazzando... Era

Giuseppe Garibaldi. Massima Nava, nel romanzo La gloria è il sole dei morti (Ponte alle Grazie, pp. 302, €18,60), racconta un inedito Nino Bixio. Ormai anziano, corre il 1872, il vecchio generale raggiunge a Parigi, in rue Jacob, il nipote Maurice, figlio del fratello scomparso, Alexandre, amico di Dumas. Ha un sogno: con una nave mercantile attraversare il neonato Canale di Suez e commerciare nelle Indie olandesi. A poco a poco, nitidamente, affiorerà l’avventurosa, cosmopolita famiglia - il gesuita Joseph, l’altro fratello di Bixio, vive in California. Tra la Parigi di Napoleone III e i leggendari mari del Sud.

Pittori di carta Tornano i Pittoridicartadi Santo Alligo, in una seconda edizione riveduta, con pignola e scrupolosa pazienza, e ampliata, con 88 nuove illustrazioni (Little Nemo ed. pp. 304, €48). E’ il ritorno alle origini di un viaggio fra i massimi illustratori Otto - Novecento, poi proseguito con altri due volumi. Qui si incontrano l’altro mondo di Grandville e il conturbante Legrand, il pennino di Beardsley e le floreali signore «macheronì» (per i loro capelli-spaghetti) di Mucha, la fiabesca Russia di Bilibin, tra principesse e zar, le dee e i cavalieri del boemo Kupka, il brasiliano Corrêa con Verne e Wells, i Nibelunghi del viennese Czescha, il nostro Mussino con Pinocchio, Edy Legrand in viaggio a Macao e l’americano Maxfield Parrish (qui a sin., il suo The Booklever, per la rivista Collier’s, 1910) e si chiude con il Moby Dick di Rockwell Kent: per ognuno di loro Alligo è un irriducibile Achab a caccia di balene colorate.

Avoledo Un altro viaggio nel tempo, uno struggente brogliaccio d’amore

Un vecchio bussa alla porta della neonata SERGIO PENT

Ogni volta che terminiamo un romanzo di Tullio Avoledo ci accade di pensare - d'istinto - che sia il miglior narratore italiano in circolazione. Questione di gusti, sensazioni viscerali che razionalmente poi si diluiscono in altre conoscenze di ottimo livello, ma se andiamo a pensare all'oggetto-romanzo puro e assoluto, Avoledo è sempre lì in pole position tra le eccellenze. Abbiamo speso tutti gli aggettivi possibili per definire l'indefinito delle sue trame a misura di scommessa: una narrativa post-tutto, che un po’ anticipa e un po’ riassume l'intera gamma delle configurazioni letterarie. Cultura alta e bas-

sa s'intersecano nel gioco di un piacere di scrittura ancora indomito e senza sbavature dopo otto prove in sette anni. Avoledo conosce i suoi polli ispiratori, dalle vette letterarie ai mestieranti divenuti oggetto di culto, dalla musica classica al rock proletario, dal cinema a cinque stelle agli Z-movies più conclamati. Ci mette - di suo - una quotidianità friulana contemporanea che lo porrebbe - se le trame non deviassero dai binari della quieta tracciabilità realistica - in un contesto di analista dei sentimenti e dei disagi sociali della nostra epoca. Mescolando il tutto, si ottiene lo «stile Avoledo», finora inimitato e - crediamo inimitabile, come lo sono - su un versante più esotico-avventuroso - le storie borderline di Alberto Ongaro.

L'anno dei dodici inverni va dritto al cuore di una fantascienza nazional-popolare che svetta quasi subito a livelli imprescindibili. La teoria dei viaggi nel tempo ha origini remote, ma il nostro scrittore riesce a usufruirne in termini estetici, dando vita a un brogliaccio d'amore struggente quanto perfetto nella sua magica evoluzione. Il vecchio Emanuele Libonati - vezzosa autocitazione dall’esordio in quel di Atlantide - bussa in gennaio 1982 alla porta della famiglia Grandi. La piccola Chiara, figlia di Emilio e Esther, è nata il 25 dicembre 1981. Libonati chiede di poterne seguire la crescita con una visita annuale, sempre in gennaio, per poi scrivere un libro su di lei. Ma intanto il romanzo segue anche la via di un giovane sbandato che cerca una giusta direzione per la sua vita, e poi ci fa ritrovare Esther vedova precoce con una Chiara adolescente alle prese con un primo ambiguo amore. E mentre gli inverni

«L’anno dei dodici inverni»: rinunciare a se stessi pur di salvare da un destino crudele il partner mai posseduto scorrono, in un 2028 londinese in cui nella Chiesa della Divina Bomba si adora un certo san Filippo Dick, un vecchio poeta chiede di poter tornare indietro nel tempo, al remoto 1982 in cui un vecchio bussava alla porta di una famiglia per poter conoscere una bambina appena nata… E' l'amore che determina e dirige le azioni del romanzo: un amore che sa rinunciare a se stesso pur di salvare da un destino crudele il partner mai posseduto, e questo ci ricorda - in parte - il bellissimo esordio di Audrey Niffenegger, La moglie dell’uomo che viaggiava nel tempo. In un crescendo che lascia scoprire gradualmente l'estrema verità per poi giungere a un finale intriso di lucida commozione, il romanzo paga i suoi debiti - quello a Philip Dick su tutti - ma riesce a disegnare con limpida coerenza il tracciato di un sentimento irrealizzato, di una vita spesa per cercare di rimediare a certe ingiustizie del destino. Dopo le conclamazioni dell’esordio, Tullio Avoledo ha continuato a scrivere a ritmo serrato le sue storie: la critica ne conferma le doti innegabili, ma spesso preferisce ancora sdilinquirsi sui mal di pancia di certi autori bravi per partito preso. Il pubblico non l'ha mai - finora - portato in cima alle classifiche. Ma forse una riposta c'è, chiara e semplice: Avoledo scrive romanzi troppo belli, ma anche troppo intelligenti. Se questa è la sua «colpa», ebbene, continui così. p Tullio Avoledo p L'ANNO DEI DODICI INVERNI p Einaudi, pp. 371, €19

III

il 1987 quando Gianfranco Manfredi liberò gli Ultimi vampiri, per Feltrinelli. Le orrifiche creature riappaiono (con due avventure in più) per i tipi di Gargoyle Books (pp. 376, €17). Un viaggio nei secoli, dalla Moravia alla Spagna dell’Inquisizione, dalla Francia del Re Sole all’Inghilterra vittoriana. Tullio Avoledo chiude la prefazione con le parole (così le considera) più inquietanti del libro, riportate da Manfredi nel saggio in appendice, una citazione dal vangelo di Giovanni: «Io ho anche un altro gregge, che non è di questo ovile». Brrr... «Allargò le mascelle nell’oscena imitazione di una predica, e per lo sforzo la testa gli rotolò giù...».

Zig Zag Antologia del romanzo futurista,

mentre si traccia il bilancio del centenario

Oggi Marinetti scriverebbe sms RENATO BARILLI

Il centenario dall'uscita del manifesto del Futurismo ha suscitato una pletora di mostre, sugli aspetti visivi del movimento, molte volte inutili e pleonastiche, ma un numero assai minore di riflessioni sugli aspetti letterari, soprattutto su quelli che riguardano i possibili esiti in prosa, o addirittura in narrativa, un genere ostico al grande fondatore Marinetti, che era in primis un poeta, mosso comunque dall'imperativo categorico della velocità, da cui era spinto a celebrare la sintesi contro l'analisi, mentre ovviamente un passo analitico è fondamentale per l'economia della prosa. Al punto che, com'è noto, il grande FTM non mancò di inviare strali anche contro i sommi Proust e Pirandello, arrivando a proclamare che il siciliano è sopportabile solo quando ruba, nel teatro, taluni effetti futuristi. E dunque è da salutare come del tutto opportuna l'antologia Zig Zag dedicata al «romanzo futurista», ben curata da Alessandro Masi, anche se la selezione per forza di cose è assai ridotta, e molto altro ancora resta da fare. Naturalmente, il numero uno, Marinetti stesso, qui esemplificato attraverso il tardo Aeropoema del Golfo della Spezia, del 1935, conferma la sua validità appunto nel passo poetico, anche se in lui questo si allea subito a un andamento prosastico, con capacità di inzepparsi di materiali, che oltretutto, nella sua tarda maturità, si caricano di acri risentimenti coloristici. Ma ne esce confermata la tendenza attuale a rivalutare in toto la produzione marinettiana, e a rivendicarne la piena attualità, magari misurandola proprio sul passo dei ritrovati tecnologici, dagli arcaici telegrammi agli attuali sms, una poesia che in ogni caso brucia le connessioni e si fonda su un incalzante asindeto. L'energico capofila, come ancora risulta osservando i materiali di questa antologia, si trascina dietro un poco noto Giordano Bruno Sanzin, con brani da Infinito, di prosa parascientifica, ad alto voltaggio intellettuale, quasi ingorgata nella durezza metallica dei vocaboli. E, come sempre fedele, c'è pure la perfetta moglie Benedetta, entusiasta seguace delle orme marinettiane, che oltretutto, in Astra e il sottomarino, riesce pure a uscir fuori dai panni stretti del monologo tanto caro al compagno svolgendo davvero un duetto d'amore, tra l'eponima dell'opera, Astra, e l'amante Emilio Vidali,

FUTUROVETRINA DONNE E MODA Letteratura. Arte. Vita. Fotografe, scrittrici, pittrici, cineaste, danzatrici... Il catalogo è questo, delle donne Futuriste (Castelvecchi, pp. 675, €35, a cura di Giancarlo Carpi). Il tattilismo di Benedeta, la scultura cinetica di Ruzena Zátková, la danza ideista di Valentine de Saint-Paul... Antologia di testi e ritratti critici, per mostrare il lato femminile del movimento e verificarne «la controversa misoginia». Al Futurismo e la moda è dedicato l’album di Luca Federico Garavaglia (Excelsior 1881, pp. 262, €24,50, introduzione di Giuseppe Scaraffia, con un contributo di Gillo Dorfles).

una vicenda sentimentale condita con le abbondanti droghe dell' eroismo titanico, dello sprezzo sublime del pericolo, ma tra le righe non manca di fare capolino una vicenda molto concreta e prosaica, quando la protagonista scopre l'amante impegnato in un colloquio con una donna emersa da un torbido passato, che lo accusa addirittura di averla ridotta alla prostituzione, chissà che qualcosa del genere non sia capitato alla giovane sposa, quando si mise col navigato compagno reduce da tante battaglie sentimentali. Non giovano alle fortune di un romanzo futurista le prove di Ardengo Soffici, nelle quali si conferma quanto il Futurismo sulle rive dell'Arno fu operazione effimera e transitoria, inficiata da un'economia che in Toscana era ancora di estrazione contadina, negata al progresso industriale, il che in qualche modo condannava Soffici a capovolgere ben presto il gioco e a farsi alfiere della reazione, della rivincita di Strapaese su Stracittà: basti riportare, dall'opera qui antologizzata, Arlecchino, un brano come il seguente: «Se seguita

L’attualità di una stagione letteraria che celebrava la sintesi contro l’analisi, in nome della velocità VITE E MANIFESTI Il fondatore del Futurismo e Palazzeschi a tu per tu nel racconto di Guido Davico Bonino Visita a Marinetti (Viennepierre edizioni, pp. 59, €15). Sempre Davico Bonino ha curato per la Bur Manifesti futuristi (pp. 285, €5,90) e per il Melangolo Teatro futurista sintetico, seguito da «Manifesti teatrali del Futurismo» (pp. 149, €16). Due vite del «rivoluzionario»: Filippo Tommaso Marinetti secondo Giordano Bruno Guerri (Mondadori, pp. 334, €20) e, a fumetti, di Pablo Echaurren, Caffeina d’Europa (Gallucci, pp. 59, €13). Mentre, di Marinetti, Excelsior 1881 ripropone il romanzo Il club dei simpatici (pp. 182, €16,50).

STUDI Mario Verdone, di recente scomparso, è l’autore di Il movimento futurista (Nuove Idee, pp. 134, €10, prefazione di Antonio Pantano). Per lo stesso editore, il suo Diario parafuturista (pp. 192, €12). Ritratti (e colloqui con), fra gli altri: Lorenzo Viani e Salvador Dalí, Ionesco, Jiménez Caballero, Enif Robert, Ottone Rosai.

quest'acqua, bisognerà dire a Cencino di riguardare il tetto». Ma poi ci sono i due fratelli Ginanni Corradini, che decisero di prendersi ciascuno un pezzo dei cognomi di famiglia, e nacquero così Bruno Corra e Arnaldo Ginna. Col primo, e col suo Sam Dunn è morto, ci siamo in pieno, questo è il vero nocciolo del Futurismo in prosa, che riesce a fondere il passo narrativo con un percorso nutrito di, per dirla con le sue stesse parole, «stravaganze, illogicità di azione, pazzie», e si hanno subito splendide conseguenze, come «La torre Eiffel germogliò come un arbusto». Ma anche il fratello Arnaldo Ginna non è da meno, e ci propone dei meravigliosi ircocervi, ben inoltrati sulle vie del nonsense, o di creazioni di pieno sapore dadaista, «karomelaliktionokamarakaramickrimì». Su questa strada, si giungerebbe al miglior Palazzeschi, dell'Uomo di fumo, ma giustamente il curatore lo lascia alla sua autonomia totalmente acquisita di grande classico della trasgressione. p ZIG ZAG Il romanzo futurista p a cura di Alessandro Masi p il Saggiatore, pp. 441, €22


IV

Scrittori stranieri Allende Tra piantagioni e voodoo a Santo Domingo nel Settecento ANGELA BIANCHINI

CLASSICI FIABE VARIOPINTE

Dalla Turchia = «Una rosa di storie che con

le mie stesse mani ho raccolto nel variopinto giardino del folklore turco». Così Ignácz Kúnos, linguista e folklorista ungherese vissuto fra Otto e Novecento, introduce la sua antologia di Fiabe turche ora da Donzelli (pp. 362, €42, trad. di Fulvio De Luca e Giorgio Salvi, ill. di Willy Pogány).

POPE E STERNE

Dall’Inghilterra = Un capolavoro del genere

eroicomico. Il ratto del ricciolo (Adelphi, pp. 167, €18, a cura di Alessandro Gallenzi, illustrazioni di Beardsley) è un poema che Alexander Pope, lirico settecentesco, scrisse su commissione: per ricucire i rapporti fra due famiglie, guastati da un improvvido taglio (del ricciolo di Lady Arabella). Di Laurence Sterne, traduzione di Ugo Foscolo, da Bompiani il Viaggio sentimentale di Yorick, lungo la Francia e l’Italia (pp. 298, €15, a cura di Giovanni Puglisi). FAULKNER, MALAMUD, CARVER

Dall’America = Oggi si vola, romanzo reportage sul mondo degli aerei di Faulkner torna con il titolo originale Pilone a cura di Mario Materassi (Adelphi, pp. 285, €19). Minimum fax ripropone il romanzo di un maestro yiddish, Bernard Malamud, Le vite di Dubin, triangolo amoroso con al centro un biografo di Lawrence che occupato con le vite altrui scompiglia la propria (pp. 553, €15, trad. di Bruno Oddera e Giovanni Garbellini, con un ricordo di Cynthia Ozick). Di Raymond Carver, ancora per minimum fax, America oggi (pp. 234, €16), i racconti che ispirarono il film di Altman e, da Einaudi Vuoi star zitta per favore? (pp. 241, €17) entrambi tradotti da Riccardo Duranti. ZWEIG, MUSIL, BACHMANN

Mitteleuropa = Sull’orlo dell’abisso di

Stefan Zweig (a cura di Mattia Mantovani, Armando Dadò, pp. 274, s.i.p.) è un diario degli anni di guerra, tra il 1917 e il 1919, vissuti in Svizzera dal testimone per antonomasia del Mondo di ieri che da Zurigo inviò regolari corrispondenze a un foglio viennese. Di Zweig Adelphi ripropone Lettera di una sconosciuta (trad. di A. Vigliani, pp. 83, €9), insieme a Il libro Franza di Ingeborg Bachmann, la scrittrice carinziana scomparsa a Roma nel 1973 (pp. 377, €24, trad. di Magda Olivetti e Luigi Reitani): una catena di «sublimi» assassinii dell’anima. Tornano da Einaudi le Tre donne di Musil, (pp. 215, €19, trad. di Anita Rho).

«Nei miei quarant’anni io, Zarité Sedella, ho avuto miglior fortuna di altre schiave. Vivrò a lungo e la mia vecchiaia sarà gioiosa, perché la mia stella - la mia z'étoile - brilla anche quando la notte è nuvolosa… Il mio primo ricordo della felicità… è muovermi al ritmo dei tamburi, e questa è anche la mia più recente felicità… la musica è un vento che si trascina via gli anni, i ricordi e la paura, quell’animale acquattato che mi porto dentro». Comincia così, con i ricordi di una schiava di Santo Domingo, l'ultimo romanzo di Isabel Allende L'isola sotto il mare. La Allende è una raconteuse nata, e tale è rimasta attraverso il suo percorso vitale: dalla nascita in Cile all’emigrazione in Venezuela, dopo il golpe di Pinochet, e poi, con un nuovo marito e destino diverso, negli Stati Uniti dove tuttora risiede. Tema di quest'ultimo romanzo è, in certo senso, come si riesca a sentire, sia pure dopo quarant’anni di tribolazioni infinite, nella danza, nella musica e nelle stesse gambe, la voglia di vivere. Siamo dunque a Santo Domingo, oggi Haiti, allora possedimento francese, e lì giunge, dalla Francia, nel 1770 il padrone di una delle maggiori piantagioni di zucchero, Toulouse Valmorain. E' l'anno in cui Luigi XVI sposa Maria Antonietta e, sia pure da lontano, le drammatiche vicende della Francia e del-

Un destino d’amore per la schiava l’Europa, continueranno a fare da contrappunto a quanto accade nell'isola. Lì vive Zarité, schiava mulatta, che a nove anni è venduta a Valmorain e legata, suo malgrado, al destino di lui. Infatti, conoscerà le sue donne, la moglie, le sue voglie, le sue crudeltà, e da lui avrà una figlia. Il mondo di Valmorain è quello dei grandi proprietari, dei grands blancs, degli schiavi affranchis, e dei commandeurs che controllano e

«L’isola sotto il mare»: una mulatta sotto la dominazione francese, storia e emozioni mirabilmente intrecciate martirizzano gli schiavi. Il mondo di chi non immagina quanto sta maturando perfino in quell'isola lontana. Nel mondo di Zarité, chiamata Tété, molto più ricco, molto più colorato e umano, troviamo la profonda conoscenza dei riti voodoo, dei segreti delle cuoche e guaritrici native che fungeranno poi da tramite con gli schiavi stessi nelle loro ribellioni. E ci sono, soprattutto, nono-

Everett Tra comico e grottesco

la storia di un «cadavere operativo»

C’è in America il clone di Gesù DARIO VOLTOLINI

Theodore Street ha deciso di farla finita, ma mentre sta andando a suicidarsi ecco che muore in un incidente stradale, la testa spiccata di netto dal corpo. Ma tre giorni dopo, durante il rito funebre, Theodore, ricomposto con grossolani punti di sutura, si alza dalla bara e torna tra i viventi. Questo fatto perturba gli astanti, famiglia compresa, e a cerchi concentrici via via più ampi, perturberà l'intera società americana. Egli è morto o vivo? A questa domanda il romanzo di Everett Deserto americano si rifiuta di rispondere, anzi addirittura - e qui sta la solidità dell'ideazione narrativa - ne consolida l'indecidibilità paradossale, perché Theodore è sì morto, eppure vive. Lui è talmente morto (e come potrebbe essere altrimenti? persino la testa gli è stata attaccata al corpo solo superficialmente, così come si acconciano i cadaveri che sono in pessime condizioni, in modo da evitare anche la suggestione-Frankenstein, cioè la possibilità che il soffio vitale possa rientrare in un corpo inerte ma finemente assemblato), ma talmente morto che non ha battito

cardiaco, non ha circolazione sanguigna, e respira solo volontariamente al fine di poter parlare. Quando in seguito a varie peripezie verrà addirittura smembrato, eviscerato e malamente reimbottito con i suoi stessi organi, nulla cambierà: un morto che vive, sebbene un poco al di sotto del classico morto vivente. A narrare questa storia solo apparentemente stramba è lo stesso Theodore, che naturalmente lo fa in terza persona, la prima essendo appunto morta.

«Deserto americano»: tre giorni dopo il rito funebre Theodore si alza dalla bara e torna tra i viventi Ma torniamo alle peripezie. La narrazione sviluppa un crescendo di situazioni via via più assurde, assurde al quadrato potremmo dire, dato l'assunto di partenza, che Theodore attraversa con decisione e presenza psicofisica inusitate, visto l'uomo che era stato. A poco a poco un sentimento di veridicità sostanzia le sue affermazioni e mentre cadono i veli di ipocrisia, finzione e segretezza che avviluppano noi viventi, si ri-

stante le morti e le punizioni, le fughe verso la libertà: in queste fughe Tété perderà anche il suo grande amore. Ma alla fine, aiutati da molti fattori esterni, gli schiavi riusciranno a trionfare, mettendo a fuoco l'isola e obbligando così i grandi proprietari ad abbandonare le piantagioni per muovere verso altri luoghi dove esistono ancora piantagioni e schiavitù. La seconda parte del romanzo si svolge dunque, tra il 1793 e il 1810, in Louisiana, facendosi anche più romanzesca man mano che Tété accoglie ed accetta con stoica saggezza il suo imprevedibile destino: destino di figli, destino d'amore che al lettore giunge quasi inaspettato. Insomma, ancora una volta, in quest’Isola sotto il mare, Isabel Allende riesce a suscitare la nostra ammirazione per il suo grande dono di romanziera familiare, capace di unire con agilità e leggerezza storia e emozioni. p p p p

Isabel Allende L’ISOLA SOTTO IL MARE traduzione di Elena Liverani Feltrinelli, pp. 425, €19,50

strutturano attorno a lui dapprima i legami con i famigliari, poi le forze impersonali e massificate dei media (ovviamente), di una setta di fanatici religiosi, di militari in operazioni coperte da segreto, così che al termine della vicenda abbiamo una rappresentazione dell'attuale stato di cose sociale e spirituale americano e per metonimia dell'umanità che è infinitamente desolante. Questo risultato è ottenuto da Everett assemblando in realtà stilemi del registro comico e grottesco, come se la trovata, l'invenzione, di questo cadavere operativo mutasse di segno ogni situazione in cui viene a trovarsi. I fanatici di Big Daddy, per fare un solo esempio, sarebbero assurdi e irrealistici (e comici e grotteschi per questo motivo), ma nell'interazione con Theodore morto diventano credibili come modelli di pazzia, nel senso che noi riconosciamo in loro le figure di una deriva esistente e vera. Qualcosa, in questo romanzo apparentemente generato da una mera trovata, riesce a moltiplicare meno per meno e a dare più. Il finale, che nulla toglie al quesito circa la vita-morte del protagonista, suggella un testo inquieto e proiettivo, e il modo scomposto con cui appaiono improbabili cloni di Gesù cristallizza le tensioni, fondamentali nella nostra cultura, che intercorrono tra vita, morte e resurrezione (il romanzo avrebbe dovuto intitolarsi Making Jesus, ci avverte la nota editoriale) in un enigma impossibile da risolvere. Ma non per questo impossibile da narrare. p p p p

Percival Everett DESERTO AMERICANO trad. di M. Rossari Nutrimenti, pp.263, €16

Illustrati Balla sulla tolda del brigantino inglese la sensuale Molly, «guance di rosa e piedi leggeri, labbra di corallo e occhi color viola». Comprata come prostituta con altre irlandesi, innamorata del suo tamburino, si ritroverà catapultata in una tragica avventura di guerre di conquista e rivolte dei neri contro la schiavitù nell’Argentina primo ’800. Molly è nata nel 1991 dalla fantasia di Hugo Pratt e disegnata da Mino Manara, «il Maestro e il discepolo» tra cui si stabilì, ricorda Vincenzo Mollica, «una amicizia fatta di stima artistica». E’ lei la protagonista di un romanzo a fumetti, denso di idee quanto di colori e di intrecci, Elgaucho, ora riproposto da Rizzoli Lizard (pp. 150, €25). Insieme a Tutto ricominciò conun’estate indiana(pp. 158, €25), primo frutto di quel felice incontro, nel 1983: nell’America di inizio Seicento, indiani contro quaccheri e puritani. Ancora e sempre una lotta per l’indipendenza, la libertà, la dignità della propria cultura. Condimento piccante l’erotismo di Manara, mai volgare, eppure esplicito, senza alcuna vergogna.

Jacobson Un microcosmo ebraico

evocato in modo ironico e sconsolato

Oliver salvato dal ping pong MASOLINO D’AMICO

Al nome di Philip Roth, che è impossibile non fare per Howard Jacobson, evocatore ironico e sconsolato di un microcosmo ebraico di lingua inglese, sarà altrettanto fatidico associare quello di Mordecai Richler, almeno per quel libro di costui sull’ossessione del narratore canadese per il biliardo. Il talento del nostro protagonista Oliver Walzer, di cui sono molto diffusamente raccontate l’infanzia e l’adolescenza a Manchester negli Anni Cinquanta, con una rapida coda che arriva ai giorni nostri, è infatti per un altro gioco sportivo di minoranza e da praticarsi al coperto, ossia il ping pong. L’ho chiamato gioco sportivo perché almeno all’epoca non era considerato alla stregua di un vero sport; i successi del povero Oliver non sono mai menzionati nei bollettini della sua scuola, che quasi se ne vergogna; e benché gli valgano l’accettazione a Cambridge, dove il ping pong fa parte delle annuali gare contro Oxford, i due atenei concedono solo un mezzo «blue» a chi li rappresenta in tale specialità.

Per Oliver tuttavia il ping pong ha significato la salvezza, anche se con un carattere diverso avrebbe forse potuto ricavarne ancora di più; ma, ecco il tema sotterraneo del libro, questo avrebbe comportato nascere e crescere in un ambiente diverso, senza l’eredità «del Bug e del Dniestr» sulle spalle proprie e di tutti coloro con cui è in contatto. Bambino introverso, deboluccio, timido, frustrato, soffocato da una famiglia piena di

«L’imbattibile Walzer»: nella Manchester Anni 50, un solitario tra palline ed erotiche foto-collage delle zie femmine e dominata da un padre poco affidabile dai mille mestieri improvvisati (guidatore di camion licenziato dietro denuncia della moglie, stanca delle sue sparizioni e delle sue avventure con tanto di furgone parcheggiato davanti alla casa delle amanti, quindi venditore ambulante di paccottiglia da lui costruita con l’aiuto della sua prole), Oliver comincia a giocare da solo a ping pong


Tuttolibri SABATO 19 DICEMBRE 2009 LA STAMPA

V

Crichton «L’isola dei pirati»:

una Sporca Dozzina del Seicento

Tutti per uno uno per tutti verso il tesoro MASSIMO RAFFAELI

E' paradossale il fatto che nemmeno l'ideologia securitaria, oggi di senso comune, sia riuscita a scalfire il mito dei pirati e dei corsari o, volendo, dei bucanieri e dei filibustieri, tanti sono i sinonimi di un termine che indica una medesima figura: quella del marinaio avventuriero che, fra il XVI e il XVIII secolo, dà la caccia ai cargos di oro e metalli preziosi sulle rotte fra l'Europa e il Nuovo Mondo. Colui che agisce in proprio è un pirata, chi lo fa per conto terzi (vale a dire i re di Spagna, Francia e Inghilterra) è un corsaro che può essere insignito addirittura del titolo di Sir come nel caso, celeberrimo, di Francis Drake. Circa la morale decisamente grossolana di simili eroi, una ingente letteratura e quasi un secolo di cinematografia si riassumono nella battuta di Walter Matthau in Pirati (1986), il film di Roman Polanski: «Un uomo combatte per l'ideale che gli rende di più». E soldi, sangue e sesso sono infatti gli ingredienti pressoché immortali delle opere che ne illustrano l'epopea, come da ultimo L'isola dei pirati di Michael Crichton,

Il nostro Alberto Ruggieri illustra «L’Erba voglio», quella che non cresce nemmeno nel giardino del re, raccontata da Stefano Disegni (Ed. F. C. Panini, pp. 34, €16)

chiuso nel suo stanzino, battendo contro il muro una pallina con un romanzo di Stevenson al posto della racchetta; e diventa talmente bravo che quando il padre, violentando la sua ritrosia, lo iscrive a forza in un circolo, entra subito nella squadra che fa i tornei. L’altra sua attività solitaria, quella che più lo apparenta al primo Philip Roth, è l’estrosa masturbazione che pratica per ore fantasticando sul contenuto di una certa cassetta dove conserva le foto delle sue zie, per l’occasione rese erotiche applicandone la testa su immagini ricavate dalle pubblicazioni moderatamente osé ottenibili dai giornalai di allora.

Il ping pong ha un grande spazio in questo libro, che è ricco di vivide descrizioni di particolari tecnici, valorosamente rese dalla spiritosa traduttrice (ma «deuce», pag. 179, non vuol dire «vantaggi»!). Però non è fondamentale, né la storia è una «success story»; al ping pong Oliver si dedica, ma non vi si abbandona mai veramente, così come non si decide mai veramente a entrare nel mondo vero e proprio. Gustosissimo osservatore di episodi bizzarri e di disavventure non solo altrui, è destinato a non inserirsi; finirà insegnante di letteratura e vivrà all’estero, straniero anche lì. Nel ping pong dopotutto, come l’Oliver odierno riconosce non senza malinconia quando si consente una rivisitazione nostalgica alla pratica che ha abbandonato da decenni, non solo non colse quei successi che avrebbe potuto ottenere, ma non ebbe nemmeno la stoffa del fuoriclasse; sarebbe potuto diventare al massimo un buon professionista medio. In ogni caso, qualcosa nei momenti decisivi lo spinse sempre a tirarsi indietro, a rinunciare alla vittoria. La stessa inconfessata paura (di che? Delle responsabilità?) che lo spingeva a far vincere sempre, nei loro incontri, la bellissima giocatrice di cui era innamorato, lo portò addirittura a respingerla l’unica volta che se la trovò tra le braccia. Sposò poi invece una ragazza ebrea brutta e promiscua, ne ebbe due figli e poi lasciò lei e loro, senza rimpianti. p p p p

Howard Jacobson L’IMBATTIBILE WALZER trad. di Milena Zemira Ciccimarra Cargo, pp.438, €19,50

best seller uscito postumo e ambientato nella Giamaica del 1665: è l'impresa del capitano Charles Hunter che, su mandato ufficioso della corona britannica e con un pugno di uomini che ricordano quella Sporca Dozzina, espugna una roccaforte spagnola e si appropria di un ingente tesoro. Nitidamente tradotta da Gianni Pannofino, la narrazione di Crichton, che è meno di un romanzo ma qualcosa di più di una semplice sceneggiatura, testimonia in maniera spettaco-

Anche Evangelisti con «Veracruz» si muove nei Caraibi, i Fratelli della Costa all’assalto di una città lare del professionismo di un autore che ha metabolizzato così bene le regole della fiction da trovarsi a proprio agio sia con storie di pirati sia coi dinosauri di ritorno (vedi il Jurassic Park Anni Novanta) o coi medici in prima linea nelle attuali metropoli (vedi la serie televisiva di E.R.): qui la sua maestria artigianale è nel dosaggio dei colpi di scena e delle necessarie pause ma è anche nella sobria esattezza dei dialoghi al cui ritmo

Regener e Romer Una kermesse che cela il vuoto e una commedia

Sfigati di qua e di là del Muro LUIGI FORTE

Due romanzi diversissimi, Porco tedesco del danese Knud Romer e I berlinesi del tedesco Sven Regener. Ma due autori, quasi coetanei, alla soglia dei cinquant'anni che hanno qualcosa in comune: entrambi provengono da esperienze non letterarie. Romer lavora per agenzie pubblicitarie ed è stato anche attore (per esempio nel film Idioti di Lars von Trier), Regener ha fatto il cantante e paroliere per il gruppo musicale «Element of crime» da lui fondato. Poi nel 2001 ha debuttato con Il signor Lehmann (Feltrinell). Con I berlinesi la musica è sempre quella: Berlino ovest anni Ottanta, quasi a ridosso della caduta del Muro. E dentro, a Kreuzberg, nel quartiere turco, tipi scombinati che s'arrabattano come dj e camerieri oppure cercano di sfondare come artisti oggettuali. Regener rimette in pista il protagonista Frank Lehmann, che scopre che il fratello Manni, uno strampalato artista che assembla pezzi di metallo, è irreperibile. E allora via a cercarlo dappertutto, nel sottobosco berlinese, in qualche galleria d'arte,

da una birreria all'altra. Lo scrittore segue un vecchio copione, ma si fa leggere con avidità per quel suo linguaggio ruvido e serrato, il gusto per l'happening e il ritmo incalzante. Anche se la grande kermesse nasconde il vuoto e un'atmosfera plumbea e soffocante. Sarà proprio Berlino, saranno gli Anni Ottanta? Forse la città non c'entra e, meno che mai, il Muro. Sulla scena di Regener si affaccia un mondo di sfigati, compreso il ritrovato Manni, e Frank sente che, così

«I berlinesi» e «Porco tedesco»: tipi scombinati e un piccolo che sogna di lasciare la Danimarca com'è, bisogna scuoterselo di dosso: «E' ora che vada via di qua, pensò. E' ora che me ne esca da questa merda per turisti». Ad altre latitudini, anche il piccolo Romer, in chiave autobiografica, non sogna che di andarsene. Lasciare il piccolo centro sulla costa danese dove la sua vita è diventata impossibile. Isolato, solo, vittima dei propri compagni, sul ragazzino pesa una colpa indelebile: ha una madre tede-

implacabile fila via la narrazione, fino a un compimento che il lettore può intuire ma non può mai dare per scontato. Altro è l'orizzonte di Veracruz di Valerio Evangelisti, ponderoso romanzo che si iscrive, anticipandone i fatti, nello stesso ciclo del precedente Tortuga. Si è ancora nei Carabi e nel 1683, tra i Fratelli della Costa, il cui ultimo capo, un temerario Michel de Grammont, si propone la conquista della città più importante della Nuova Spagna: al contrario di Crichton, Evangelisti rallenta il ritmo, lavora sull'identità e la psicologia di una folla di caratteri, dilata spazi e tempi in vista di una cartografia epica la cui prima caratteristica è l'erudizione e dunque una cura spasmodica dettagli storici e filologici. Entrambi i libri, tuttavia, fanno scattare a raffica gli automatismi percettivi dove si sovrappongono Salgari e Stevenson, Peter Pan e Capitan Blood, Errol Flynn e Johnny Depp e persino l'anonimo, non meno leggendario, Tortuga. Impero della filibusta che leggevamo da bambini nei fascicoli dell'Editrice Boschi: tale è il privilegio ma nel frattempo il limite di ogni letteratura di genere che, fatte salve le debite eccezioni, equivale sempre a una letteratura di intrattenimento. Infatti chi ama leggerla, chiuso nei comuni appartamenti che somigliano a caveaux, volentieri si concede trasgressioni artificiali e, talvolta, anche il brivido della pirateria. p p p p p p p

Michael Crichton L’ISOLA DEI PIRATI trad. di Gianni Pannofino Garzanti, pp. 332, €18,60 Valerio Evangelisti VERACRUZ Mondadori, pp. 332, €17,50

sca, una «Heil Hitler», come la chiamano in paese. Dalla fine della guerra è passato un ventennio, eppure le ferite restano aperte e lambiscono anche chi responsabilità non ne ha. Romanzo familiare di forte impatto emotivo, Porco tedesco (l' appellativo che si è guadagnato il protagonista) non è solo la storia di un progressivo, drammatico isolamento, ma anche la cronaca di una storica lacerazione che genera ininterrottamente conflitti e pene e tutto travolge, anche l'innocenza. Romer ha un tocco brillante, un linguaggio asciutto e pregnante che riesce a condensare un'epoca in poche, talvolta bizzarre figure familiari. Parenti vicini e lontani balzano fuori dalla cornice del tempo per una commedia in cui si fondono dolore e ironia, tragiche sequenze, come la memorabile scena della morte della madre, e sprazzi di umorismo. Ma il dolore trova uno sbocco: nel rifiuto, nel gesto simbolico che suggella il finale, ben più intenso del voltafaccia di Frank Lehmann a una distorta Berlino. Knud, ormai adulto, rimette insieme le schegge di una granata russa, un vecchio regalo dello zio Helmut ferito a Stalingrado, e immagina di spazzar via Nykøbing, il paese della sua disperazione e con esso il proprio passato. Ora tutto può ricominciare, perché finalmente i muri sono crollati, a Berlino come altrove. p p p p p p p p

Knud Romer PORCO TEDESCO trad. di Eva Kampmann Feltrinelli, pp. 149, €13 Sven Regener I BERLINESI trad. di Riccardo Cravero Elliot ed., pp. 245, €16,50

ARTISTI Il SIGNOR «GRANDI FIRME»

Boccasile = Inventò la donna

emancipata, la Signorina Grande Firme, per la rivista di Zavattini. Ma non solo. Offrì il suo tratto alla pubblicità, dando nuova forma, nuova immagine, a Pirelli e San Pellegrino, Fiera di Milano e Sperlari. E militò nel fascismo, muscolare e bellicosa voce della propaganda, fino a Salò. Comunque un mago (un artista) dell’illustrazione, Gino Boccasile (Bari 1901 - Milano 1952), a cui è dedicato il ritratto di Paola Biribanti (Castelvecchi, pp. 273, e 35).

UTAMARO

Le case verdi = Nelle «case verdi» delle

cortigiane di rango, seguendo Utamaro, dopo Hukasai l’artista giapponese forse più noto in Occidente. A Utamaro e il quartiere del piacere (Electa, pp. 98, €19) introduce Gian Carlo Calza: «La donna è soggetto e fonte d’ispirazione per Utamaro. Ogni tipo, di ogni età e di ogni categoria, diviene una figura straordinaria attraverso il suo pennello». BIOGRAFIE

Van Gogh & C. = Tre vite d’artista. Giordano

Bruno Guerri, in Follia?, racconta quella di van Gogh (Bompiani, pp. 143, €17,50). Gis Van Hensbergen si pone sulle tracce di Gaudí, il catalano «architetto di Dio» (Lindau, pp. 360, €28, trad. di Diana Mengo). Maurizio Ternavasio si avventura nell’atelier (e nel mondo) di Felice Casorati (sempre per Lindau, pp. 233, €23), l’innovatore dell’arte a Torino nel primo Novecento. DA GIOTTO A SCHWITTERS

Musei e eresie = Dal Trecento ai nostri giorni,

alla ricerca del museo perfetto. Chiara e Flaminio Gualdoni in I Maestri dell’Arte mondiale (Skira, pp. 350, €24,50) convocano gli artisti in numero di 99, secondo loro i maggiori nel tempo. Da Giotto a Bacon, dal Mantegna a Warhol. Ricordando un lontano classico di Skira, Il museo immaginario di André Malraux, apparso nel 1947. Vittorio Sgarbi circoscrive lo sguardo all’Italia delle meraviglie (Bompiani, pp. 356, €20): un Paese con inesauribili tesori da scoprire. La rivista Riga, diretta da Marco Belpoliti e Elio Grazioli, dedica il suo ultimo numero, a cura di Grazioli (ed. marcosymarcos, pp. 320, €25) a Kurt Schwitters il dadaista eretico olandese (1887-1948), sperimentatore di grafica e collage, «poeta del riciclo», amico di Tzara e Hans Arp.


VI

In cerca di strenne AVVENTURE, VIAGGI E VOLTI

Tra i ghiacci, verso i Poli = Leggendarie scalate Sul tetto del mondo (Newton Compton, pp. 521, €14,90): 31 racconti di sfide, a volte impossibili e tragiche, a cura di John E. Lewis, da Walter Bonatti a Herzog e Messner, da Krakauer (l’autore di Aria sottile e Nelle terre estreme, portato sullo schermo da Sean Penn) a Harrer (Sette anni in Tibet). Franco Brevini ripercorre i viaggi italiani (storici e letterari) verso il Polo Nord nella corposa antologia La sfinge dei ghiacci (Hoepli, pp. 640, €34): dai veneziani fratelli Zeno nel ‘500 ai reportages di Montanelli e Malaparte, dall’Alfieri a Salgari, al centro l’impresa di Nobile. Uomini (e donne) «che hanno sfidato i ghiacci» sono raccolti da Huw Lewis-Jones nell’album Volti polari (De Agostini, pp. 288, €45, a sin. una foto).

PAOLA DÉCINA LOMBARDI

PER CHI AMA LA MONTAGNA CARLO MOLLINO Sugli sci con l’architetto Anche gli sport di montagna possono diventare oggetto di un trattato d'estetica se a studiarli è un architetto eclettico come Carlo Mollino. Il suo libro Introduzione al discesismo, pubblicato nel 1950 e corredato da 212 illustrazioni e 200 fotografie torna in una ristampa anastatica (Electa, pp. 376, €60) riproduzione fedele di immagini e testi del volume originale, arricchita dai saggi di Massimiliano Savorra, storico dell'architettura, e Mario Cotelli, commissario tecnico della Nazionale di sci ai tempi della valanga azzurra. Mollino, architetto e designer, nonché appassionato di montagna, volle elaborare un manuale di bellezza e armonia applicate alla discesa sulla neve con consigli pratici sul controllo e sulla conduzione degli sci per modellare uno stile esteticamente impeccabile. Le splendide fotografie in bianco e nero, insieme ai disegni a mano, venivano utilizzate da Mollino per scomporre i singoli movimenti dello sciatore e per illustrare i precetti di eleganza nel dettaglio. Il libro compone un ulteriore e coerente tassello nella straordinaria produzione dell'architetto, mostrando come il concetto di bellezza possa passare attraverso contesti apparentemente contrastanti come la costruzione di edifici, la progettazione di mobili e automobili e la pratica dello sci.

Oltre alla suggestiva edizione de Il piccolo principe in versione pop up, a mantenere viva l'attenzione su Saint-Exupéry arrivano le Lettere a una sconosciuta, un altro inedito dopo quelli giovanili raccolti in Manon ballerina, uscito sempre da Bompiani un anno fa. Ben venga la nuova versione «animata» dell'affascinante racconto scritto su commissione come testo illustrato per l'infanzia ma diventato una favola per adulti per la finezza di metafore e simboli allusivi. Le lievi sculture di carta di pianeti che ruotano o sbucano all'improvviso, come il gigantesco baobab o le montagne aguzze, e i deliziosi biglietti colorati custodi di altre sorprese, trasformano il libro in un teatrino che susciterà la meraviglia dei bambini, e non solo, ingrossando la schiera degli aficionados. E' l'ennesima operazione di marketing su un piccolo best seller che ha finito per fa-

Disegni con didascalie e brevi, febbrili messaggi d’amore indirizzati a una giovane amica

REINHOLD MESSNER Sulle vette a modo mio, con il Duca degli Abruzzi Le montagne di ieri e di oggi rivissute da Reinhold Messner. Con Il Duca dell’avventura (Electa, pp. 288, €39) un libro fotografico corredato dai testi di Roberto Mantovani, il grande scalatore altoatesino getta uno sguardo storico sull'alpinismo del Duca degli Abruzzi, con immagini del fotografo Vittorio Sella accompagnate da fotografie a colori di oggi, compilando una biografia completa e priva di reticenze di Luigi Amedeo di Savoia e delle sue spedizioni sulle montagne di tutto il mondo, dalle Alpi al K2, passando per l'Alaska, il Ruwenzori, il Polo Nord e il Sahara. La montagna a modo mio (trad. di Valeria Montagna, Corbaccio, pp. 370, €19.60) è una sua raccolta di testi, articoli e interviste sull' essenza del suo modo di vivere la montagna. Partendo dai primi successi alpinistici tra le montagne di casa, alla fama raggiunta dopo la conquista dell'Everest senza ossigeno e di tutti gli Ottomila, alle dolorose polemiche sulla morte del fratello al Nanga Parbat, si giunge all'attuale impegno politico e sociale di Messner e alla fondazione dei suoi musei.

OLTRE GLI 8 MILA Fotografando tra rocce e ghiacci Quattro tra le più importanti vette che superano gli 8000 metri (Everest, K2, Nanga Parbat e Annapurna) sono l'oggetto di quattro volumi fotografici, che raccolgono il meglio delle immagini scattate sulle pendici di queste montagne mitiche a cura di Alessandro Gogna e Alessandra Raggio, editi da Priuli e Verlucca, ciascuno pp. 128, €14,90. Scene di azione tra le rocce e i ghiacci unite ai costumi locali e alla vita delle popolazioni autoctone sono immortalate lungo l'intero percorso che conduce l'alpinista alla cima della montagna in un incontro tra il moderno cimento e la cultura tradizionale. Il meglio degli Anni 60. Gli stessi autori, sempre per Priuli & Verlucca, firmano Il meglio degli Anni 60. L'alpinismo della Rivista del Cai (pp. 416, €18.50), antologia che accoglie articoli di Messner, Aste, Mazeaud, Hasse, Hiebeler, Rusconi e altri.

TOMAZ HUMAR Prigioniero del ghiaccio Lo sloveno Tomaz Humar è stato protagonista di spicco dell'alpinismo solitario ed esplorativo alle alte quote, morto poche settimane fa durante la scalata solitaria di una vetta nepalese. In Tomaz Humar. Prigioniero del ghiaccio (trad. di Antonella Cicogna, Versante Sud, pp. 308, €19) la scrittrice canadese Bernadette McDonald ne ricostruisce un ritratto umano e ampiamente documentato soffermandosi, in particolare, sulla vicenda delle complicate e discusse operazioni di salvataggio nel 2005 al Nanga Parbat. a cura di SIMONE BOBBIO

re ombra su opere maggiori come Terra di uomini e La Cittadella, parabola di una fragile comunità umana nel deserto da salvare dai barbari che la minacciano. SaintExupéry vi aveva riposto le sue ambizioni letterarie, tuttavia, vista la crescente proliferazione mercantile di iniziative e gadget - dalle medagliette gioiello ai mug alle tutine per neonato griffate Piccolo principe - l'attuale variante del suo testo più celebre forse non gli dispiacerebbe. Difficile dire, invece, che

JOHN STEINBECK

p

Segue da pag. I

la copertina delle bustine di cellophane ripiene di marmellata di arance o di pâté di fegato d'oca. [...] Il libro in quanto tale ha assunto il proprio carattere magico, sacrale e di autorevolezza in un'epoca in cui c'erano pochissimi libri, e quei pochi erano posseduti da persone estremamente ricche o colte. Allora il libro era l'unico modo che aveva la mente di abbandonarsi a luoghi lontani e a pensieri elevati. Si poteva uscire da se stessi soltanto tramite il talismano del libro. Ed è una cosa meravigliosa il fatto che anche oggigiorno, con la concorrenza dei dischi, della radio, della televisione e del cinema, il libro abbia mantenuto la propria natura preziosa. Un libro è qualcosa di sacro. Un dittatore può uccidere e massacrare la gente, può sprofondare ai peggiori livelli di tirannia e per questo essere odiato, ma quando ven-

Saint-Exupéry Una versione pop-up del suo longseller

e inedite «Lettere a una sconosciuta», prima del volo f

L’ultimo desiderio del Piccolo principe Visto da Pratt Oltre ai due titoli qui recensiti - Il Piccolo principe in versione pop-up (trad. di N. Bregoli, pp. 64, €30) e le Lettere a una sconosciuta (trad. di S. C. Perroni, pp.30, €13,50, qui a destra un disegno dell’autore), entrambi editi da Bompiani -, torna in libreria Saint-Exupéry. L’ultimo volo disegnato nel 1994 da Hugo Pratt (Rizzoli Lizard, pp. 86, € 19,50, in alto una striscia). Pratt avvicina Saint-Ex a Corto Maltese, si interroga sulla sua sparizione, lascia al lettore sciogliere il mistero. Una «chiosa fantastica... impalpabile», scrive Eco nella prefazione. In simbiosi con la leggenda. valore accordasse ai documenti ora pubblicati col testo a fronte come Lettere a una sconosciuta. Se non si fosse raffigurato come il Piccolo principe nel suo minuscolo pianeta, sarebbe stato impossibile situare la quindicina di fogli, tra disegni con didascalie e brevi lettere che s'indovinano dettati da sentimenti contrastanti e nell'immediatezza del desiderio per una donna, di cui schizza una faccetta impertinente di bambina, che sfugge mentre con la rabbia delle inutili, frustranti attese

aumentano la malinconia e la solitudine. E se qua e là non avesse firmato con l'iniziale del suo nome, si sarebbe potuto sospettare una corrispondenza fittizia, magari la bozza di un testo in fieri. Mancano le date, qualsiasi riferimento a luoghi e oggetti. D'altronde, nessun dato biografico finora noto permette di identificare la destinataria di questa frammentaria corrispondenza, battuta all' asta nel 2007, di cui l'autore voleva fare «un'amica come avev(a) fatto col piccolo principe», e di cui voleva raccontare

la storia. Non ce n'è traccia. La sconosciuta - recita una scarna nota editoriale - era una infermiera francese di ventitré anni, sposata, che SaintExupéry aveva incontrato in treno tra Orano e Algeri. Al colpo di fulmine sarebbe seguita una frequentazione «per tutto il suo ultimo anno di vita». Nel maggio 1943, lasciata l'America dove è stato appena pubblicato Il piccolo principe, Saint-Exupéry approda ad Algeri dove ritrova Gide e una piccola ricreata rive gauche. Il suo obiettivo è arruolarsi per

Il pacco non fa il libro gono bruciati i libri assistiamo alla forma suprema di tirannia. E questo non possiamo perdonarlo. L'uso del libro come mezzo di propaganda è più potente ed efficace di qualsiasi altro medium. Una trasmissione ha una certa autorevolezza, ma un libro non

«Ma perché un autore dovrebbe mostrare su una rivista patinata le foto con la moglie e la sua vita sessuale?» mente. La gente non si fida automaticamente dei giornali. Ma automaticamente crede ai libri. È strano, ma è così. Da quelle parti del mondo sottoposte a rigidi controlli e a censura ci arrivano messaggi con i quali non si chiedono radio, giornali o opuscoli. Invariabilmente chiedono libri. Credono nei libri pur non credendo a nient'altro. Ed essendo tut-

to ciò vero, mi domando come mai i governi non usino i libri più spesso di quanto non facciano. Un libro viene protetto e fatto circolare. È rarissimo che un uomo distrugga un libro, a meno che non lo odi veramente. La distruzione di un libro è una sorta di omicidio. E vista la tendenza sempre maggiore a censurare e a controllare la gente per il suo bene, i libri sono l'unica forma di espressione che ancora vi sfugge. Un quadro può essere tagliato a strisce, ma una qualunque forma di restrizione imposta a un libro viene combattuta fino alla morte. [...] Mi interrogo continuamente sul futuro dei libri. Possono continuare a competere con forme espressive rapide, economiche e facili che non richiedono la lettura o il pensiero? Io devo dire di sì, o che alcuni di essi tentano di fare proprio quello. Al giorno d'oggi ci sono tantissimi libri che vengono

e d

scritti avendo in mente il cinema. Si dice che certi editori non stampino libri che non abbiano la potenzialità di essere venduti al mondo del cinema. In molti casi anche lo scrittore viene considerato in parte scrittore e in parte venditore. Dovrebbe starsene in una libreria a etichettare il suo prodotto con il proprio nome. Dovrebbe partecipare agli spettacoli televisivi e diventare una scimmia ammaestrata. Dovrebbe esporre la propria vita privata, sessuale e i propri muscoli, per-


er fatale

John Steinbeck, l’autore di «Furore» e «La valle dell’Eden»

Tuttolibri SABATO 19 DICEMBRE 2009 LA STAMPA

L’AGENDA LETTERARIA 2010

LETTERATURA IN GIOCO

LE «MISTICANZE» DI GIAN LUIGI BECCARIA

Ogni giorno ha il suo scrittore

Il grande quiz

Le parole hanno un gusto

= Si rinnova l’appuntamento con l’Agenda letteraria,

= Chi è l’autore della poesia «Ed è subito sera?». Chi

= «Per la verde lattuga trasparente, / fresca la foglia

a cura di Gianni Rizzoni, per Metamorfosi editore (€16). Una tradizione ormai ventennale, essendo nata nel 1990 per celebrare i 30 anni del Club degli editori: ogni giorno contrassegnato da citazioni, date, immagini, anniversari (4 gennaio 1960, mezzo secolo fa, muore Albert Camus...). Sempre da Metamorfosi, l’agenda Dante Alighieri (€18, testi di Enrico Ghidetti e Robert Hollander, con le tavole di Giovanni Stradano, nome italianizzato del pittore Jan van der Straet) e altre agende tematiche (musica, scienza, arte, cinema, moda, design, ecc.).

contribuire alla causa della pace ma, a causa dell'età e dell'ennesimo incidente di volo proprio appena arrivato ad Algeri, anziché combattere otterrà dall'aviazione americana, e soltanto nel luglio del 1944, delle missioni di ricognizione tra Corsica e Sardegna. Nei febbrili messaggi alla petite fille, che sarebbe stato meglio tradurre ragazzina, il dispiacere, il malumore e la disillusione dell'innamorato trascurato, se non addirittura ignorato, tradiscono forse inquietudini più profonde. L'uomo di quarantatré anni che ha sfidato la morte con le sue audaci trasvolate, lo scrittore che nella Lettera ai francesi ha spronato alla Resistenza, sogna la prima linea. Costretto a restare a terra, cade in una crisi esistenziale che lo spinge a un «gioco» tanto incalzante quanto più la ragazzina, incarnazione dell'innocenza e del coraggio, si sottrae. Voler «cogliere la rosa» si rivelerà «solo una favola... l'unica verità della vita». Ci fu davvero una relazione? La notte d'amore, in cui lui la contempla accarezzandone il toison, un vello allusivo della capigliatura e del sesso femminile, fu reale o fittizia? Insomma, oltre ai motivi d'interesse per i rimandi alla favola del piccolo principe e allo stato d'animo dell'ultimo Saint-Exupéry, ce n'è quanto basta per aggiungere un po' di mistero alla leggenda. Misthères de Saint-Exupéry, l'inchiesta di Jean-Claude Perrier in uscita a Parigi da Stock, l'alimenta con un altro colpo di scena: la vedova avrebbe falsificato lettere e documenti per impadronirsi dei diritti d'autore destinati dallo scrittore alla madre e alle sorelle. A sua difesa è annunciata una biografia per febbraio - e come dubitarne? - mentre in tribunale si prevede una battaglia durissima per i diritti cinematografici di un cartoon sul Piccolo principe.

fino i peli del proprio corpo, agli sguardi adenoidei dei suoi potenziali lettori. Si dice che deve lasciar perdere la scrittura, se non intende fare questo genere di cose. Che è un asociale, se si rifiuta di far pubblicare sulle pagine patinate di una rivista illustrata le fotografie che lo ritraggono quando fa colazione, o quelle della moglie (o delle mogli). Io non credo che un libro possa competere con i suoi rivali sul loro terreno d'azione. D'altra parte, neppure loro possono competere con il libro nel suo specifico terreno d'azione. All'infuori della musica, nessun'altra forma espressiva è in grado di «incoraggiare la mente e le emozioni». Non si può pensare a un film come a qualcosa di così personale come un libro che si ama. Nessuno spettacolo televisivo è un amico così come è un amico un libro. E nessun'altra forma espressiva, sempre all'infuori della musica, stimola la partecipazione del destinatario come un libro. © 2002, Elaine Steinbeck e Thomas Steinbeck All rights reserved © 2009 Alet edizioni

ha scritto «Quer pasticciaccio brutto de via Merulana»? Quanti sono stati, finora, gli scrittori italiani vincitori del premio Nobel per la letteratura? In cinquanta carte, centocinquanta domande a scelta multipla con relative risposte (sul retro). Il grande quiz della letteratura per i Magazzini Salani (€9,90). Come salire in cattedra o tornare tra i banchi per gioco, rinverdire la memoria o depennare questa e quella fastidiosa lacuna. Sulla copertina del cofanetto, vigila padre Dante. A proposito: dove sono custoditi i suoi resti?

VII

aperta al suo ventaglio...». Versi di Alfonso Gatto, tra le voci letterarie che corroborano il nuovo viaggio nella lingua di Gian Luigi Beccaria, Misticanze (Garzanti, pp. 233, €15). Il cibo che è «nomenclatura, varianti, ricchezze verbali». Il professore di «Parola mia» e delle nostre «Parole in corso» pilucca qua e là, nei banchetti di ieri, nel desco di oggi, dalla cucina fastosa del Quattrocento alla cucina futurista, «in libertà», con una speciale attenzione ai cibi poveri, tra polenta e castagne, pane nero e pane bianco. Fino all’ultima briciola.

GIANANDREA PICCIOLI

Quando, nel 1970, l'Einaudi inserì nella NUE (forse la più geniale collana della casa editrice) La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene di Pellegrino Artusi, ne affidò l'introduzione a Piero Camporesi, che con Giampaolo Dossena, Furio Jesi, Michele Ranchetti e pochissimi altri è stato uno dei grandi irregolari della cultura italiana. Trasversale a più discipline, mal sopportato dalle istituzioni universitarie, scrittore di pregio, aereo erudito, studioso di tutto ciò che ha a che fare col corpo (alimentazione, eros, medicina) e con la vita materiale, Piero Camporesi si era occupato di Artusi fin dai tempi della laurea e la sua introduzione resta un saggio esemplare della storiografia italiana. C'è, nel testo di Camporesi, una frase, diventata famosa nella sua provocatoria perentorietà: «La scienza in cucina ha fatto per l'unificazione nazionale più di quanto non siano riusciti a fare I promessi sposi». L'Italia appena unita aveva una popolazione di circa 25 milioni, di cui solo seicentomila italofoni (il sogno della Lega!); le relazioni di Pasquale Villari e di Stefano Jacini testimoniano condizioni di povertà assoluta nelle campagne (un bracciante del Sud riceveva ogni giorno soltanto una pagnotta di pane nero da un chilo, che la sera veniva inzuppata in un po' d'acqua salata; al

Un bravo borghese della Belle Époque che dopo il lavoro provava e riprovava i più vari menù Nord c'erano la polenta e le castagne secche. Ma ancor oggi, in certi villaggi delle Alpi, i più vecchi ricordano quando, bambini, nei lunghissimi inverni, la sera, per dare sostanza all'acqua calda vi scioglievano dentro sangue di pecora o di manzo coagulato e conservato in ghiacciaie naturali). Per i borghesi delle città, ovviamente, le cose andavano meglio, ma ogni regione, ogni municipio, in un paese in cui se qualcuno parlava italiano veniva scambiato per straniero, avevano i loro cibi e le loro usanze culinarie. I più ricchi e i nobili facevano riferimento più o meno fedele alla cucina francese, mescidata con le tradizioni locali. In questa situazione intervenne un tranquillo, benestante banchiere: Pellegrino Artusi, appunto. Nato a Forlimpopoli nel 1820, si trasferì a Firenze con la famiglia dopo che nel 1851 la banda di Stefano Pelloni (il pascoliano Passator cortese), una volta sequestrato e borseggiato il pubblico riunito per una serata nel Teatro Sociale della cittadina, si era sparpagliata per le vie del borgo e, pare, uno dei banditi aveva usato violenza anche a Gertrude, una delle sette sorelle di Pellegrino. L'episodio non è mai stato chiarito: sta il fatto che la poverina fu vista vagare

PER LA GOLA STORIE Il riposo della polpetta Fra i maggiori studiosi di cultura materiale, Massimo Montanari modella una varietà di storie intorno al cibo: Il riposo della polpetta (Laterza, pp. 208, €15). Paul Freedman rievoca Il gusto delle spezie nel Medioevo (Il Mulino, pp. 313, €28, trad. di Domenico Giusti).

RICICLANDO Avanzi di popolo

Una illustrazione da «Una questione di gusto» di Fulvio Bonavia (De Agostini): quando si incontrano cibo e moda

I pregiati piatti ideati utilizzando i resti in cucina. Dalle crocchette di pasta alla polpettona in padella rivestita di patate: Avanzi di popolo di Letizia Nucciotti (Stampa Alternativa/Nuovi equilibri, pp. 327, €20). Cibo povero per antonomasia, la pizza. Per Slow Food editore, Antonio Marozzi racconta Una storia napoletana tra Sette e Ottocento (pp. 213, €13, 50).

Artusi La scienza in cucina che più degli Sposi

manzoniani favorì l’unificazione del Bel Paese

Tutti a tavola l’Italia s’è desta

150

O

Libri d’Italia Pellegrino Artusi

sui tetti, stravolta e coi capelli tutti bianchi. Non si riprese mai più e fu rinchiusa in manicomio. Pellegrino aveva interessi letterari, ma fu abile commerciante e poi banchiere. Tributario della cultura positivista del tempo, era molto amico del medico e igienista Paolo Mantegazza e del poeta romagnolo Olindo Guerrini (autore a sua volta di un altro classico manuale: L'arte di utilizzare gli avanzi della mensa). Bon vivant, ma senza eccessi, da bravo borghese della Belle Époque umbertina, coadiuvato da due cuochi domestici, la toscana Marietta Sabatini e il forlivese Francesco Ruffilli, nell'agio dopo il lavoro preparava e soprattutto assaggiava, provandoli e riprovandoli, menu diversi e variati. In quei tempi non aduggiati dalla dietetica, almeno per le occasioni solenni o festive il pranzo prevedeva: una minestra asciutta o in brodo, i principii (cioè l'antipasto), la triade classica di lesso o umido, arrosto e

Verso il 2011 fritto, gli erbaggi (cioè i contorni), almeno un trasmesso (cioè un piatto meno impegnativo, da mangiare tra una portata e l'altra, e poteva consistere in cosucce come la polenta pasticciata, i maccheroni con la balsamella, il cacimperio, vale a dire la fonduta, o la salamina da sugo ferrarese e via ingolosendo), dolci, frutta e formaggio.

Tra le sue innovazioni: lo sdoganamento della patata e l’uso della salsa di pomodoro per condire la pasta A 70 anni, nel 1891, dopo aver incassato parecchi rifiuti editoriali, compreso quello, stupefacente, del grande Hoepli, Artusi pubblicò a sue spese presso il tipografo Landi La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene. Manuale pratico per le famiglie. 790 ricette, arricchite da aneddoti e storie e divagazio-

ni (a volte il gusto narrativo prevale sulla ricetta, che viene addirittura tralasciata), scritte in un linguaggio toscaneggiante straordinario per chiarezza ed essenzialità; alla ricetta del cacciucco (n.455) Artusi, consapevole del significato non solo culinario del suo progetto, dichiara: «Dopo l'unità della patria mi sembrava logica conseguenza il pensare all'unità della lingua parlata, che pochi curano e molti osteggiano». Come Cicerone fondò la lingua filosofica di tutta Europa, traducendo dal greco al più universale latino, Artusi, avendo in vista un destinatario borghese di classe media o medio-alta, inventò un linguaggio comune per la culinaria italiana e costruì un ricettario che in una struttura di base romagnolo-bolognese e toscano-fiorentina innestava i piatti delle altre regioni, attingendo anche alla manualistica precedente, ma con innovazioni tutte sue, quali lo sdoganamento della patata, che in Italia aveva faticato ad affermarsi, e l'uso della salsa di pomodoro per condire la pasta. In sintesi, istituì il codice alimentare italiano. Un amico di Artusi, il professor Francesco Trevisan, letto il manoscritto decretò: «Questo è un libro che avrà poco esito». A tutt'oggi quasi due milioni di copie vendute in più di cento edizioni: solo nei Tascabili Einaudi (ma ne esistono molte altre edizioni) vende tuttora 1400 copie all'anno. Risulta il libro più rubato nelle biblioteche comunali. Le 790 ricette sono consultabili anche su iPhone.

RICETTE Amélie, Wolf & C. La scrittrice Amélie Nothomb (nel disegno qui sopra) ha una sorella, Juliette, che per lei ha allestito La cucina di Amélie, 80 ricette illustrate da Jul (Voland, pp. 154, € 16). Enzo Tumminello medita le ricette di Nero Wolfe: Orchidee a tavola (Il leone verde, pp. 75, €10). Laura Delli Colli estrae ricette dai film ne Il gusto del cinema (Cooper, pp. 200, €16). Mentre Fandango si «porta avanti» con Le ricette del pranzo di Ferragosto (pp. 91, €20), raccontate dalle protagoniste del film.

MAESTRI Cipriani e Allan Bay Il signor Harry’s Bar. Arrigo Cipriani si racconta in Prigionieri di una stanza a Venezia (Feltrinelli, pp. 85, €10), regalando la ricetta del suo Martini («Il gin per me è il Gordon’s»). Dalla Laguna al «laboratorio» di Allan Bay, giornalista enogastronomico che assicura Cuochi si diventa (Feltrinelli, pp. 480, €18). Dalle minestre al garbato vitello, dov’è la difficoltà?

BRINDISI E SAPORI I giorni del vino Dal Bricco dell’Uccellone, il 1˚ gennaio, al Vin Santo «Albarola», per il brindisi di fine anno. Paolo Massobrio inanella I giorni del vino, «365 assaggi meditati e raccontati», per Einaudi (pp. 451, €17,50). Sempre a firma di Paolo Massobrio: Guida critica golosa di Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria e Costa Azzurra (Comunica Edizioni, pp. 669, €17,50) e l’agenda 2010 Adesso (Comunica Edizioni, €23,50). Al Vino è dedicata, in particolare, una Garzantina, a cura di Paolo Della Rosa (€39,60).


VIII

Spiritualità Vito Mancuso Una proposta filosofica e laica da Socrate alla Arendt (celando Heidegger)

La vita autentica è cercare sempre FRANCA D’AGOSTINI

SULLA BIBBIA

Messaggio pubblicitario con finalità promozionali. ”Finanziamento a Interessi 0. Taeg max 7,44%”. Offerta valida dal 7 dicembre al 6 gennaio 2010. Importo minimo finanziamento a partire da €500,00. Per tutte le condizioni contrattuali si rinvia ai fogli informativi a disposizione della clientela presso i punti vendita o sul sito www.findomestic.it. Salvo approvazione di Findomestic Banca S.p.A. Qualora l’operazione, su scelta del Cliente, insista o costituisca il primo utilizzo di una linea di credito, si applicheranno i seguenti costi: Spese di tenuta conto €1,03 mensili, bollo su ogni estratto conto €1,81. Qualora costituisca un’operazione di Credito Classico, si applicheranno, invece, i seguenti costi: spese di incasso rata €1,30, imposta di bollo sul contratto, addebitata sulla prima rata di rimborso, dello 0,25% dell’importo finanziato. L’operazione di Credito Classico consente al Cliente di richiedere anche la successiva apertura di una Linea di Credito, il cui tasso ordinario è Tan 19,68% - Taeg 21,56%.

Un’introduzione al Vecchio e al Nuovo Testamento, in dialogo fra loro. Luciano Manicardi, monaco di Bose, è l’autore di Guida alla conoscenza della Bibbia (Edizioni Qiqajon, pp. 283, €16, www.qiqajon.it). «L’umanità della Bibbia consiste nel suo essere libro: si tratti di narrazioni o di poesia, essa è opera di letteratura.... l’ispirazione del testo biblico passa attraverso l’ispirazione letteraria. L’azione dello Spirito è inscindibile dall’opera dell’autore biblico che dà forma di linguaggio alla sua esperienza vitale e la comunica mettendola per iscritto». Nell’introduzione, in particolare, Luciano Manicardi pone l’accento sull’umanità della Parola di Dio: «L’uomo biblico (...) agisce e parla, ama e lavora, combatte e soffre, mente e uccide, desidera e sogna, mangia e si diverte, vive e muore, è l’uomo di ogni tempo e di ogni luogo, di ieri e di oggi, è l’uomo chiamato a umanizzarsi come lo siamo noi». Il saggio si offre come didascalico percorso, dettagliato e rigoroso, ma non specialistico, dai cinque rotoli del Pentateuco ai Salmi, da quattro Vangeli all’Apocalisse di Giovanni.

Il mito di Er, narrato da Platone nella Repubblica, riferisce che le anime degli uomini, prima della nascita, hanno la possibilità di scegliere la propria vita. C'è un sorteggio preliminare, che stabilisce chi sceglierà per primo, secondo, terzo e così via, poi le anime avanzano: le vite possibili stanno lì di fronte a loro. Ci sono vite felici, stravaganti, solitarie, riuscite, fallite, spezzate... I primi a scegliere sono favoriti; gli ultimi avranno quel che resta, ossia presumibilmente dolore, desolazione, vergogna. Ma c'è una trappola, dice Platone: l'interno di una vita può differire molto dalla sua valutazione esteriore, dunque afferrando una vita di gioia potrò trovaci insensatezza e dissipazione infelice. Così nessuno è veramente sicuro di aver scelto bene. Ovviamente, questa idea delle vite come libri che hanno (possono avere) contenuti diversi da quelli annunciati in copertina è un po’ bizzarra. Ma il mito vuole dirci essenzialmente due cose: la prima è che nel vivere c'è una scelta, siamo noi a scegliere quel che saremo; la seconda è che

questa scelta è un'illusione: crediamo di scegliere, ma non scegliamo affatto, perché in definitiva, come dice Heidegger, siamo «gettati», senza colpa né merito, nel mondo e nel modo in cui ci troviamo a vivere. Se così è, l'idea di una vita autentica, vale a dire riuscita, che è veramente quel che doveva essere, è una insensatezza o un

Il modello è l’uomo che pensa, discute e rivede le proprie convinzioni, in funzione della verità, del bene e della giustizia enigma, un colpo di dadi su cui non vale la pena neppure riflettere. Nel suo nuovo libro Vito Mancuso sfida questa difficoltà, e con il suo caratteristico stile lucido e profondo ci offre un’introduzione a quella combinazione enigmatica che esprimiamo con il concetto di vita autentica: l'essere autoi, ovvero essere se stessi, nel vivere. Il discorso si sviluppa con chiarezza, dando un'ordinata risposta alle tre seguenti domande: che cosa è la vita, quale è il suo «senso», la sua «logica»? Che cosa è autentico, in relazione alla vita? Perché bisogna essere

autentici, quale necessità ne abbiamo? La risposta alla prima domanda rilancia un concetto centrale della teologia di Mancuso: la libertà. La vita è contraddittoria: è bene, ma anche male (lo confermano peraltro la Bibbia stessa, i filosofi, gli scienziati); ma la logica della contraddizione è, semplicemente, la libertà, perché questa oscillazione di male e bene è esito del fatto che non c'è un senso preliminare del vivere, e che creiamo quel che siamo. Come dire: quei libri insidiosi, con titoli diversi dai contenuti, li scriviamo noi. Il senso della vita è che non c'è senso che non sia costruito-creato dalle forze umane. Naturalmente, la pura libertà non è affatto libera: se voglio senza confini, voglio anche ciò che non voglio. Eccoci dunque alle prese con la seconda questione: l'autentico. Autenticità è anzitutto fornire «un'interpretazione onesta di sé e del mondo». Nelle pagine centrali del libro, particolarmente riuscite e piene di riferimenti più o meno espliciti al nostro presente italiano, Mancuso spiega molto bene le radici dell’inautentico: gli uomini mentono perché non accettano se stessi o gli altri, o per narcisismo (al-

lora mentono anche a se stessi), o per servilismo. Il fatto è che la libertà consiste nell’essere liberi anche da se stessi: autentico è dunque l'uomo che è fedele a se stesso, ma al tempo stesso diffida di sé (e delle eventuali ortodossie a cui ha affidato il proprio essere). D'accordo, si direbbe, ma come procedere, per produrre l'autentico? Quando e come diffidare di sé, quando e come essere fedeli a sé? La risposta di Mancuso ricalca inconsapevolmente Heidegger (autore che il libro liquida in modo un po' sbrigativo), combinato con Socrate. Vero è l'uomo che ha trovato una speranza per cui vivere, una speranza che non è il mero se stesso, ma «qualcosa di più grande di sé». Ecco dunque la ricetta dell’autenticità: vivere in una «dimensione etica», cercando verità, bene, giustizia.

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L’autore Vito Mancuso insegna teologia all’università San Raffaele di Milano, si è imposto con L’anima e il suo destino, bestseller 2007. p Vito Mancuso p LA VITA AUTENTICA p R. Cortina, pp. 172, €13,50

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Tuttolibri SABATO 19 DICEMBRE 2009 LA STAMPA

Il Presepio di Luzzati Con i bozzetti di Lele Luzzati per il Presepio ideato nel 1997 per la città di Torino, Làstrego e Testa hanno realizzato il libro pop-up ora edito da Gallucci (€16,50): pagine cartonate che si aprono per far volare gli angeli che annunciano la nascita di Gesù nella mangiatoia di Betlemme, un gioioso teatro di speranza.

LONTANO E VICINO ENZO BIANCHI

Volano per noi i ministri di Dio Gli angeli, messaggeri e custodi, perché il mondo sia ben governato

l'uomo che pensa, discute, rivede continuamente le proprie credenze, in funzione della verità, del bene, della giustizia (e non di ciò che la communis opinio chiama vero, buono, giusto). È un'ipotesi di buona vita che era già presente nei greci, e che la filosofia di ogni epoca ha ricostruito e riproposto, infinitamente, con linguaggi diVivere autenticamente è faticoso. Occorre rinunciare alle maschere, con il rischio di trovarsi in situazioni difficili, non diverse da quelle che portarono Gesù o Socrate alla morte. Abbiamo allora la terza domanda: perché mai dovrei essere autentico? Perché dovrei inseguire la giustizia, e la verità, e il bene, e non piuttosto il denaro, il piacere, il potere, l'energia vitale? La risposta di Mancuso è la stessa di Socrate: perché «la reale attuazione del proprio bene contiene la cura dei rapporti reali», e agendo male verso gli altri, e sapendo di farlo, dovrei convivere con me stesso disprezzandomi (dunque dovrei fare il mio male). Abbiamo così un'introduzione perfettamente laica, e più precisamente filosofica, alla vita spirituale, e al suo primato. L'uomo autentico che Mancuso propone è l'uomo filosofico:

Essere fedeli a se stessi ma anche diffidare di sé e avere cura degli altri, rinunciare alle maschere e privilegiare l’etica versi, da Socrate a Hannah Arendt. La ricezione di questa immagine è stata contrastata, prima dalla religione, poi dalla scienza, e oggi è messa a tacere dal clamore confuso di scienza e fede, alle prese con nuovi, irrilevanti conflitti. Il fatto che Mancuso, teologo intelligente e aperto, sia giunto a proporci oggi proprio questa immagine, ci dice che i tempi sono maturi. Nella disgraziata inautenticità dell’Italia, terra di raccomandazioni e corruzione, forse sta preparandosi un ritorno alla buona filosofia, finalmente libera dal minuetto irrilevante delle guerre culturali.

IX

mo ancora per quanto tempo) nelle mani dell’Occidente cristiano, ciò non è certo senza rapporto con il fatto che il cristianesimo, unica fra le tre religioni monoteiste, abbia fatto del governo del mondo un’articolazione interna alla divinità e abbia, in questo modo, divinizzato il potere angelico». È questa un’insolita ma plauià alcuni anni or sono un corposo volume curato da Carlo Ossola per «I Millenni» di Einaudi aveva percorso la «storia e la figura» dell’Angelo custode, attraverso i trattati barocchi sull’argomento, ma ora le oltre duemila pagine raccolte e introdotte da Giorgio Agamben e Emanuele Coccia presentano una impressionante ed esaustiva panoramica critica sul significato di queste «creature alate». Angeli. Ebraismo, Cristianesimo, Islam (Neri Pozza, pp. 2016, €70) offre per la prima volta i «testi più significativi (saremmo tentati di dire “tutti”) mai scritti sugli angeli» nelle tre religioni cosiddette monoteiste, dalle prime testimonianze presenti nell’Antico Testamento fino alle soglie dell’età moderna. Si tratta di un apparato unico per completezza e vastità: le tre tradizioni religiose sono presenti

G

con i loro testi sacri e con le più autorevoli testimonianze successive, offerte quasi sempre con traduzioni originali dei curatori e con abbondanza di note e di riferimenti bibliografici. Ma, ci si potrebbe chiedere, l’angelologia - argomento considerato dai più come marginale - meritava tutto questo sforzo? Certo non siamo di fronte a un testo di divulgazione per il largo pubblico, ma il filo conduttore dell’opera è molto chiaro e, credo, anche ricco di implicazioni religiose, filosofiche e «politiche» in senso forte anche per i nostri giorni. I curatori, e in particolare il sempre acuto Giorgio Agamben nella sua densa introduzione, sono infatti persuasi che «l’angelologia ha il suo luogo proprio nell’economia del governo divino del mondo, di cui gli angeli sono ministri» e, di conseguenza, «se il governo del mondo è ancora oggi (anche se non sappia-

In 2000 pagine i testi sulle «alate creature» nelle tre religioni monoteiste: Ebraismo, Cristianesimo, Islam sibile interpretazione, confortata com’è da molti dei testi raccolti, tuttavia credo non si possa dimenticare che il destino delle figure angeliche in ambito cristiano si è sempre accompagnato alla riflessione sul mistero dell’incarnazione e dell’umanità di Gesù, così che nei periodi storici in cui la concretezza dell’incarnazione del Figlio di Dio in Gesù di Nazaret veniva meno a favore di un’accentuazione della sua divinità, le figure angeliche - che secondo i testi biblici sono innanzitutto «messaggeri» di Dio, portatori della sua volontà - assumono connotati molto umani, diventando «mili-

zie celesti», «ministri», «ambasciatori», persino «burocrati» o i più familiari «custodi» della vita quotidiana. Del resto, la rigida e doverosa divisione scelta dai curatori di porre l’Antico Testamento nella tradizione ebraica e il Nuovo in quella cristiana, rende arduo cogliere la comprensione che gli autori neotestamentari hanno di alcuni testi veterotestamentari chiave: come dimostrano i primi versetti della Lettera agli ebrei («il Figlio è divenuto di tanto superiore agli angeli... Infatti, a quale degli angeli ha mai detto...») -, espressioni dei profeti - «non un inviato né un angelo ma egli stesso li ha salvati» (Isaia 63,9) - o dei Salmi - «hai fatto l’uomo poco meno degli angeli, di gloria e di onore lo hai coronato» - sono state rilette e interpretate come conferma dell’unicità di Gesù come Figlio di Dio e uomo pienamente secondo la volontà del Padre. Questo nulla toglie al merito di un’opera che permette anche di cogliere in profondità somiglianze e differenze fra la tradizione ebraica, quella cristiana e quella islamica, soprattutto in un’epoca come il Medioevo in cui le contaminazioni e gli intrecci filosofici e teologici erano particolarmente vivi e fecondi.

«Martigli ci cattura portandoci per mano nel lato oscuro di un’epoca di intrighi, avvelenamenti e caccia alle streghe». IL VENERDÌ DI REPUBBLICA

«Un Codice da Vinci all’italiana, ma scritto meglio». IL GIORNALE

«Rispetto a Dan Brown Martigli ha una carta in più: il quadro storico è tracciato con precisione, la tensione orchestrata con sapienza, i dialoghi credibili». FAMIGLIA CRISTIANA


.

X

Classifiche AI PUNTI LUCIANO GENTA

Si annuncia un Natale che ridà il sorriso

Tuttolibri SABATO 19 DICEMBRE 2009 LA STAMPA

e il buon Natale si vede dall’Immacolata, avvio della caccia alle strenne, i dati della settimana qui rilevata nel nostro campione di librerie sono confortanti: Fabio Volo si riporta in cima e i suoi 100 punti tendono alle 40 mila copie. Dan Brown e Erri De Luca stanno intorno alle 30 mila. La Allende è poco sotto le 20 mila e Baricco ne vale quasi 10 mila. Anche con la Parodi, che chiude la lista dei 10 più venduti, siamo ancora sopra le 6000: cifre di tutto riguardo, specie alla fine di un anno non eccelso per fatturato, anzi piuttosto in sofferenza. Fin qui, nessun nuovo ingresso: il primo è al 13˚ posto, Un arcobaleno di sorrisi: storie di bambini sfortunati che ritrovano la speranza del

S

futuro, grazie a chi offre loro solidarietà. Lacrime, commozione, generosi sentimenti e happy end. Sperando che la bontà non si riduca al buonismo. I ragazzi maliziosi potrebbero ricambiare il dono regalando agli adulti Negri froci giudei & Co. di Gian Antonio Stella: per ricordare che chi predica amore, oltre a non seminare odio, dovrebbe sempre rispondere all’evangelica fame e sete di giustizia. Quanto ai generi, netta prevalenza della narrativa (4 italiani e 4 stranieri fra i primi 10), un libro di cucina, in vetta alla «varia» con contorno di oroscopi e di comici, e un solo saggio, quello di un Vespa gongolante, che tiene a distanza i colleghi giornalisti - da Lerner e Rampini a Saviano - , senza

nemmeno l’ombra di un Travaglio. Per chi cerca meditazioni più impegnative il titolo qui in maggior evidenza è La vita autentica di Mancuso. E altri ovviamente basta cercarli fuori tabella. Ad esempio, volendo riassumere il nostro stato d’animo con l’aria che tira, gli scritti politici di Mario Tronti: Non si può accettare (Ediesse). E le digressioni culturali di Antonio Pascale: Qui dobbiamo fare qualcosa. Sì, ma cosa? (Laterza). O magari il Calvino che la polifonica voce di Manuela Mandracchia ha appena riproposto su Radio Tre: Il cavaliere inesistente. Ecco, sognare con Agilulfo e la bella Bradamante ridà il sorriso. Suvvia, nessuno si arrabbi: è Natale anche per Franti.

I PRIMI DIECI

INDAGINE DEMOSKOPEA

1

2

100

3

80

4

78

5

59

47

Il tempo che vorrei

Il simbolo perduto

Il peso della farfalla

L’isola sotto il mare

Donne di cuori

VOLO MONDADORI

BROWN MONDADORI

DE LUCA FELTRINELLI

ALLENDE FELTRINELLI

VESPA MONDADORI-RAI ERI

6

7

26

8

26

9

25

10

24

22

Strane creature

La mano di Fatima

Emmaus

Che la festa cominci

Cotto e mangiato

CHEVALIER NERI POZZA

FALCONES LONGANESI

BARICCO FELTRINELLI

AMMANITI EINAUDI

PARODI VALLARDI

Narrativa italiana 1. Il tempo che vorrei Volo

Narrativa straniera 100 [2]

18,00 MONDADORI

2. Il peso della farfalla De Luca

78 [1] 25 [3] 24 [4] 17 [8] 15 [5] 13 [7]

26 [4] 18 [6]

5. Zia Mame Dennis

13 [9]

20,00 MONDADORI

10. Il tempo invecchia in fretta 11 Tabucchi [10] 15,00 FELTRINELLI

5. Slow economy Rampini 6. A passo d’uomo Navarro-Valls

7. L’eleganza del riccio Barbery

11 [13]

7. Negri, froci, giudei & Co. Stella

14 [5]

11 [7]

13 [4] 11 [6]

11 [10]

18,60 GARZANTI

10. Il vincitore è solo Coelho

8. La strategia della tartaruga 11 Costanzo [12]

19,00 BOMPIANI

5. Cucina con noi. Prova del cuoco 9 Moroni; Isoardi [-]

7 [17]

17,50 MONDADORI

4. La cattedrale del mare Falcones

7 [8]

7 [8]

5. Il ladro di Maigret Simenon

5 [1]

11 [2]

4. Figlia del sangue Troisi

11 [1]

6. Il cacciatore di aquiloni Hosseini 7. Il gioco dell’angelo Ruiz Zafón

5 [10]

10. Il giorno in più Volo

11 [4]

6. Il piccolo principe. Libro pop-up 7 Saint-Exupéry [5] 30,00 BOMPIANI

5 [9]

7. Flox sorride in autunno! Gnone

6 [6]

15,90 DE AGOSTINI

8. Il bambino con il pigiama a righe 5 Boyne [11] 9. I racconti di Kolyma Salamov

5. Il piccolo principe Saint-Exupéry 7,50 BOMPIANI

8. Caccia al tesoro nell’universo 5 Hawking; Hawking [12] 18,00 MONDADORI

4 [2]

21,00 EINAUDI

18,00 MONDADORI

3. Il grande albero Tamaro

18,00 MONDADORI

10,00 BUR RIZZOLI

6 [10]

2. Quinto viaggionel regnodellafantasia 13 Stilton [3]

12,00 SALANI

13,00 MONDADORI

9. Italia 2010. La Guida Michelin 7 Autori vari [4] 10. Satiromantico Forattini

8 [3]

12,00 PIEMME

23,00 MICHELIN

10 [10]

3. I racconti della Kolyma Salamov

17 [7]

23,50 PIEMME

9,00 ADELPHI

6. E’ facile smettere di fumare... 8 Carr [7]

8. Io chi sono? Dialoghi... Battiato; Bossari

9 [6]

13,00 TEA

15,00 MONDADORI

9. Il volto e l’anima della natura 11 Caroli [-] 10. La bellezza e l’inferno Saviano

4. Guinness World Records 2010 12 Autori vari [6]

7. Buonasera onorevole Crozza

2. L’ombra del vento Ruiz Zafón

1. Un arcobaleno di sorrisi Macchetto 18,00 MONDADORI

15,00 ADELPHI

17,50 RIZZOLI

17,50 MONDADORI

11 [16]

3. Sono romano ma non è colpa mia 14 Brignano [3]

10,00 EWI

11 [3]

9 [4]

13,00 MONDADORI

19,00 MONDADORI

17,50 MONDADORI

9. L’isola dei pirati Crichton

16 [2]

28,00 MONDADORI

19,50 RIZZOLI

8. Twilight Meyer

2. L’oroscopo 2010 Fox

1. Mille splendidi soli Hosseini

Ragazzi

7,90 PIEMME

16,50 RIZZOLI

18,50 MONDADORI

18,50 FAZI

12 [11]

14 [7]

17,00 MONDADORI

14 [5]

6. Eclipse Meyer

4. Scintille Lerner

22 [1]

10,00 CAIRO

15,00 FELTRINELLI

18,00 E/O

20,00 MONDADORI

9. Venuto al mondo Mazzantini

4. La mano di Fatima Falcones

2. La tomba di Alessandro. L’enigma 22 Manfredi [2] 3. La vita autentica Mancuso

1. Cotto e mangiato Parodi

Tascabili

14,90 VALLARDI

13,50 CORTINA

19,50 FAZI

19,50 EINAUDI

8. Il canto delle manére Corona

26 [3]

19,50 ADELPHI

13,00 SELLERIO

7. Altai Wu Ming

3. Strane creature Chevalier

47 [1]

19,00 MONDADORI

22,00 LONGANESI

16,00 FELTRINELLI

6. La rizzagliata Camilleri

59 [2]

16,50 NERI POZZA

18,00 EINAUDI

5. Pane e tempesta Benni

2. L’isola sotto il mare Allende

1. Donne di cuori Vespa

Varia

20,00 MONDADORI - RAI ERI

19,50 FELTRINELLI

13,00 FELTRINELLI

4. Che la festa cominci Ammaniti

80 [1]

24,00 MONDADORI

7,50 FELTRINELLI

3. Emmaus Baricco

1. Il simbolo perduto Brown

Saggistica

9. La principessa e il ranocchio 5 Autori vari [16] 11,50 WALT DISNEY

4 [14]

6,00 MONDADORI

10. Il diario segreto di Patty Autori vari

5 [10]

16,50 SPERLING & KUPFER

LA CLASSIFICA DI TUTTOLIBRI È REALIZZATA DALL’ISTITUTO DEMOSKOPEA DI MILANO, ANALIZZANDO I DATI DELLE COPIE VENDUTE OGNI SETTIMANA, RACCOLTI IN UN CAMPIONE DI 120 LIBRERIE A ROTAZIONE, DI CUI 80 EFFETTIVE. SI ASSEGNANO I 100 PUNTI AL TITOLO PIÙ VENDUTO TRA LE NOVITÀ. TUTTI GLI ALTRI SONO CALCOLATI IN PROPORZIONE. LA CIFRA FRA PARENTESI, SOTTO IL PUNTEGGIO, INDICA LA POSIZIONE IN CLASSIFICA NELLA SETTIMANA PRECEDENTE. LA RILEVAZIONE SI RIFERISCE AI GIORNI DAL 7 AL 13 DICEMBRE.

Niente di esoterico, né di magico... L’astrologia non è una scienza. L’unica cosa scientifica sono le posizioni planetarie... il resto è interpretazione». E questo è il lavoro, l’impegno del Paolo Fox che tutti conosciamo attraverso la tv, che conta schiere di aficionados anche in radio e lettori sui magazine mentre i suoi libri da qualche anno arrivano in vetta alle classifiche con cifre in salita: il suo Oroscopo 2010 ha totalizzato in poche settimane 170 mila copie in brossura e 20 mila in cartonato, prevedibile un’impennata a ridosso di Capodanno. Felice ovviamente Cairo, il suo editore, cui va molto meglio con gli astri che con il pallone, soddisfatto senza trionfalismi lui che peraltro ha surclassato i numerosi colleghi (quest’anno 500 titoli sull’argomento per 150 case editrici... parola di Vigini). Se da secoli l’astrologia strega uomini e donne di ogni latitudine, cultura, lingua, abbastanza eccezionale (piccolo schermo

PROSSIMA MENTE MIRELLA APPIOTTI

Paolo Fox: le stelle che boom aiutando) è il successo in libreria di questo «vate» sempre vestito di bianco. C’è un segreto?

«Prima di tutto passione e genuinità, cose che la gente avverte. E credo di poter aggiungere: umiltà. Che mi porta a raccomandare: non credete agli oroscopi, ma verificateli. Se ciascuno di noi ha un "grande destino" immutabile,

l’oroscopo può frugare appena nel nostro "piccolo destino", quello della vita quotidiana, soprattutto indagando sulle "coincidenze" (anche Paul Auster... ndr). "Astra inclinant, non necessitant", diceva Tommaso d’Aquino: ho fatto mia questa filosofia». Paolo Fox, romano un po’ più che quarantenne, non ha un blog, non compare su Facebook. Perché questa scelta?

«Non voglio sfruttare più di tanto la popolarità, né sprecare tempo. Lavorare nel mio campo significa dedicarsi senza distrazioni ad approfondire, a cercare di capire per aiutare gli altri, pur in misura molto modesta. Non sono un guru».

Può però dirci come sarà l’anno in arrivo?

«Segno per segno delineo, come sempre, il quadro astrale anche per i bambini che nasceranno nel 2010. Ma nessuna "previsione" globale, né di politica né di economia. Un azzardo che non mi compete. Bisogna conoscere i propri limiti: l’onestà è, per me, alla base del mio mestiere».

atale a Parigi. Sondaggio. Qual è secondo voi l'avvenimento più importante del decennio, nel mondo dei libri? La biblioteca universale di Google: 36,8%. Le librerie online: 16,5%. L'eBook: 14,7%. Ma di quale decennio stiamo parlando, di quello che sta terminando o dell' imminente? Per fortuna c'è Harry Potter (21,1%) a situare cronologicamente queste percentuali, rilevate da Livres Hebdo. Diciamo che i votanti, per scaramanzia o per desiderio, leggono nel passato appena passato i segnali di una rivoluzione che è ancora in corso. Esagerano, esageriamo? Dieci anni fa non sarebbe capitato di leggere in un blog la notizia che 17 mila pagine manoscritte di Stendhal sono accessibili in rete, in un sito elegantemente rouge et noir. Non sarebbe capitato, soprattutto, di leggerla con assoluta naturalezza. Chissà quante e quali cose oggi inaudite ci sembreranno altrettanto normali, fra dieci anni. E chissà se il libro seppure

N

CHE LIBRO FA ... A PARIGI GIOVANNA ZUCCONI

Stendhal autografo in rete ormai smaterializzato manterrà intorno a sé quel brulichio di rivalità, di vanità, di piccinerie, quella commedia umana che ce lo rende tanto amabile. Un paio di anni fa Pierre Bayard spiegava Come parlare di un libro senza averlo mai letto (se volete leggere almeno questo, l'ha tradotto Excelsior 1881). Ora arriva anche in Francia Le secret de la

renommée, il segreto della fama, del messicano Gabriel Zaid: una deliziosa, coltissima presa in giro dello scrittore «personaggio romanzesco creato dal mito e dal mercato». Dai salotti ai festival, si finge che la lettura sia ancora al centro della vita letteraria, ma non è più tanto vero: «parlare degli scrittori interessa più che leggerli». (Zaid è del 1934, non un ragazzino, eppure ha uno sguardo formidabile sul futuro. Nella rivista Letras Libras, per esempio, spiega come i libri crescono in maniera esponenziale, i lettori invece in progressione aritmetica: dunque, malthusianamente, fra poco avremo più autori che lettori. Altro che morte del libro). Tornando in Francia. Fra gennaio e febbraio usciranno 491 romanzi contro i 558 dell'anno scorso, meno 12%, penalizzati soprattutto quelli stranieri, le traduzioni costano. In classifica, testa a testa fra Dan Brown e Marc Levy con La première nuit. La Fnac è in vendita, finisce un'epoca. Auguri per quella che va a incominciare.


Diario di lettura

Tuttolibri SABATO 19 DICEMBRE 2009 LA STAMPA

XI

BRUNO QUARANTA

Le vie che conducono chez Pregliasco, blasonata libreria antiquaria in Torino, davanti all’Accademia Albertina, sono internazionali. Vi si può giungere, per esempio, scendendo da un «ramo secco» di Mario Soldati. New York, 17 novembre 1930, quando l’America era il primo amore. Ritorno in casa Furst, dopo aver cercato invano un lavoro. Mentre fertile era stata la giornata del grande cosmopolita, che aveva costellato di segni sui margini una pubblicazione. «Questo - così accolse l’amico italiano - è il catalogo di una libreria antiquaria della tua città». «Bourlot!». «No, Pregliasco!». Eccoci nelle preziose sale (per le antiche scale) di Pregliasco. A rappresentare la terza generazione, Umberto, dal 2004 presidente dell’Alai, Associazione librai antiquari d’Italia, «profilo francese» (tra Proust e Maupassant), come osserverebbe il suo De André, ulteriormente ammirato da quando «tradusse» Spoon River, ispirandosi all’edizione Einaudi 1943, con il sigillo di Fernanda Pivana.

Il bibliofilo

Umberto Pregliasco «A svettare, di gran lunga, sono le case d’asta». Scoperte di sapore «romantico»?

«Sono trascorsi i tempi, come dire?, favolosi...Quando mio padre, con un gruzzoletto in tasca, raggiungeva il tale indirizzo, a Parigi come a Londra, 84, Charing Cross, per esem-

«Caro Omonimo, mi scrive Eco: ora segnala un’inesattezza, ora si lamenta per il libro sfuggitogli» pio, da cui l’omonimo film. Di pesche miracolose ne abbiamo memoria». I tesori in soffitta?

«Miraggi. Ma di tanto in tanto la pepita appare. Mi è capitato di avere tra le mani il dattiloscritto del Mestiere di vivere pavesiano, con le correzioni, correzioni di refusi, beninteso, a cura di Natalia Ginzburg e di Italo Calvino. E’ conservato nella Fondazione Giulio Einaudi». I clienti celebri di Pregliasco...

La libreria Pregliasco. E’ nata a Torino nel 1910, come un documento di recente scoperto evidenzia. E non nel 1912 come si era soliti pensare. La dirige Umberto Pregliasco, dal 2004 presidente dell’Alai, l’Associazione librai antiquari d’Italia. Rappresenta la terza generazione. Dopo il nonno Lorenzo, che a Torino giunse dalle Langhe. E il padre Arturo. «Convivio», l’ultimo catalogo, risale al settembre scorso, tra letteratura, storia e geografia, filosofia, politica, religione, scienza e medicina, etc. La libreria sorge in via Accademia Albertina, 3 bis. www.preliber. com

L’Alai, dunque...

«Pavese e Fenoglio nell’adolescenza, poi via via mi sono scoperto lettore-collezionista»

Dove si trova, oggi, il libro antico? Dove il mercato?

E sicuramente Eco...

f

Essere librai antiquari nel nostro Paese...

UMBERTO ECO

Vertigine della lista Bompiani, pp. 408, € 39

«Il testo intorno a cui ruoterà la relazione introduttiva del convegno internazionale dei librai antiquari»

Librai antiquari in Italia e nel mondo...

«L’anno venturo, in settembre, a Bologna, si terrà il trentanovesimo congresso internazionale dei librai antiquari. Russia e Cina i nuovi arrivi. A introdurlo saranno Umberto Eco e il sottoscritto. Era dagli Anni Ottanta che questo appuntamento non aveva luogo in Italia, Venezia 1987». Pregliasco...

«Fino a qualche tempo fa credevamo che la libreria fosse sorta nel 1912. Mio nonno, Lorenzo, venduta una cascina nelle Langhe, con il ricavato aveva acquistato in via Principe Amedeo, non lontano dall’attuale sede, una bottega di testi usati. Ma di recente abbiamo rinvenuto una fotografia dove compare l’anno 1910. Pochi mesi e sarà il centenario». Come festeggiarlo?

«Con un catalogo che ripercorra i cinquanta cataloghi monografici editi nell’arco di un secolo. Da Dante, nel 1965, settecentesimo anniversario della nascita, al Risorgimento, da Gabriele d’Annunzio al Manzoni, alle Alpi nei secoli, in occasio-

Il presidente dell’Associazione librai antiquari, alla guida di una fra le maggiori botteghe, tra i clienti di un secolo Croce, Sciascia e Eco

I PREFERITI

«Gli iscritti sono circa centoventi. Non ci si accede facilmente. Occorre una dote di almeno tre cataloghi. Una commissione la vaglierà». «Non è l’ideale. La legislazione è molto restrittiva. Mancando il permesso della Sovrintendenza regionale, non è possibile vendere all’estero un libro vecchio più di mezzo secolo. Altrove è stabilita una soglia di quarantanovemila euro, sotto la quale la circolazione è libera, non soggetta ad alcun controllo».

«Da Benedetto Croce a Piero Gobetti, a Luigi Einaudi. Custodiamo lettere e biglietti con le loro richieste. In seguito: Mario Soldati, Giuseppe Pontiggia, Leonardo Sciascia, sensibile alle incisioni, Nico Orengo, in cerca di documenti per le sue storie: Il salto dell’acciuga muove dai nostri scaffali».

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“Sotto l’albero c’è la Bibbia di Gutenberg” ne delle Olimpiadi invernali 2006, a Un secolo prima del CD-Rom, dove una sezione è dedicata, in particolare, alle private presses, da Tallone a Mardersteig, a Fogola».

RAYMON CHANDLER

Il grande sonno Feltrinelli, pp. 224, € 8,50

«Tra i romanzi in cui si incontra una libreria antiquaria. Marlowe cerca un Ben Hur 1860»

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Quasi un’arca, dopo di che il diluvio...

«Allora, il mio pessimismo sulla sopravvivenza dell’oggetto libro era netto. Vedevo incombere, famelica, l’era del silicio. Mi sono ricreduto. L’auspicio di Umberto Eco “... speriamo proprio di non liberarci dai libri” via via ha attecchito. L’incubo è sfumato». Umberto Pregliasco lettore...

«Pavese e Fenoglio, nell’adolescenza. Aspettando, in breve, di fare il salto, di definirmi come lettore-collezionista». CESARE PAVESE

I capolavori Einaudi, pp. XXIV-687, € 19

«E’ tra le letture dell’adolescenza. Nel segno delle Langhe, da cui proveniva mio nonno, fondatore della Casa»

Qualche motivo di orgoglio?

«Una premessa. Sono le traduzioni dei classici in italiano a calamitarmi. Dal latino al volgare. Dall’inglese e dal francese nella nostra lingua». Gli allori...

«La prima traduzione dell’Eneide, un riassunto in prosa, risalente al 1476. Stampa-

tore vicentino. Valore: 30 mila euro. Quindi, di Sant’Agostino, La città di Dio, 1483. E una scoperta: la prima-prima traduzione delle Fiabe di Perrault. Si pensava che risalisse al 1752. Invece, ve ne è una antecedente, del 1727, presso Sebastiano Coleti, che possiedo». E ancora?

«Inseguo le prime traduzioni: si credeva che le Fiabe di Perrault risalissero al 1752, ho scoperto l’edizione 1727» «La prima traduzione del Werther di Goethe, stampato nel Ticino, 1782. E’ la versione che ispirò a Ugo Foscolo le Ultime lettere di Jacopo Ortis. A proposito di Foscolo: è un’assoluta rarità la sua versione della Relation de la Bataille di Marengo del Berthier, Paris 1806. L’incarico gli fu conferito dal ministro della Guerra M.A. Caffarelli. L’Imperatore voleva che la

Relation venisse adottata come testo scolastico nelle scuole militari d’Italia, di cui era divenuto re il 17 marzo 1805. Il poeta, che stava lavorando ai Sepolcri, non accolse di buon grado il devoir. Sarà Ippolito Pindemonte a incoraggiarlo: “Vivete lieto. Il vostro Pindemonte”. Dell’edizione si conoscono solo tre esemplari: il nostro, quello della Biblioteca Nazionale di Firenze e quello della Trivulziana di Milano». Un ultimo non ultimo pregiato titolo?

«La ventisettana dei Promessi sposi, appartenuta al Tommaseo. In viaggio nell’Adriatico e, poi, nel porto di Ancona, la inondò di correzioni, nel mirino i lombardismi e i secentismi: “Eroica è affettato. Bel quadro, gli manca solo la rapidità. Pare un goffo dialogo di Goldoni. Non mi piace (riferito alla citazione del Principe di Condé, ndr)”. La acquistammo in Inghilterra, dopo di che finì al Centro studi manzoniani, suo naturale approdo».

«Certo... ”Caro Omonimo”, cominciano alcune sue lettere. Ebbene, gli è accaduto di bacchettarmi: per un’inesattezza nel catalogo o perché non gli ho segnalato tempestivamente un titolo acquistato da un diverso cliente». La bibliofilia nel romanzo...

«Il nome della Rosa, va da sé. Ma non scordo Il grande sonno di Raymond Chandler, la libreria di Geiger, Marlowe che domanda, con “la voce più da volatile” che “gli riuscì di mettere insieme: Avreste un Ben Hur, 1860?”. E lei, che “aveva lunghe cosce e incedeva in un certo modo che prima di allora non avevo mai riscontrato nelle librerie antiquarie: “Una prima edizione?”. “Terza - incalzai. - Quella con l’errore a pagina 116”. E l’Hans Tuzzi di Il maestro della testa sfondata. E lo Zafón di L’ombra del vento...». Un libro di speciale caratura sotto l’albero, per il collezionista di lungo corso?

«Potrebbe gradire un foglio

«Il mercato odierno? Le case d’aste. Lontani i tempi in cui trovavamo le pepite a Londra, 84, Charing Cross» della Bibbia di Gutenberg, per cinquantamila euro». E che cosa suggerire a un collezionista in erba, tra il liceo e l’Università, a disposizione una piccola cifra?

«Il sistema periodico di Primo Levi, prima edizione, autografata, a duecento euro». Magari corredando l’acquisto di un consiglio einaudiano, il presidente Luigi, sommo bibliofilo: «Preferisco comperare, dopo anni, in antiquariato per 50 lire il libro esaurito e divenuto famoso che, nuovo, avrei acquistato per 10 lire. Risparmio così i denari dei libri inutili che avrei con quello rischiato di acquistare».


SABATO 19 DICEMBRE 2009 LA STAMPA XII


LASTAMPA SABATO 19 DICEMBRE 2009

In Italia FTSE/MIB FTSEItalia All Share

-0,91% -0,87%

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All’Estero DOW JONES (New York) NASDAQ (New York) DAX (Francoforte)

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Petrolio dollari/barile

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ECONOMIA FINANZA

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PER BANKITALIA IL PERIODO DI CRISI DEL LAVORO È DESTINATO A DURARE NEL TEMPO

“Indennità per tutti i disoccupati” Draghi: il governo ha fatto tantissimo, ma ora deve compiere un passo in più STEFANO LEPRI ROMA

Mario Draghi ritorna a suggerire una indennità di disoccupazione per tutti. In un discorso all’università di Padova, dove gli è stata conferita una laurea honoris causa in statistica, il governatore della Banca d’Italia per non urtare certe suscettibilità ha subito aggiunto che «il governo ha fatto già moltissimo» specie nel garantire fondi alla cassa integrazione. Ma la sua proposta, salutata dal-

Laurea

Intesa Abi-Consumatori

Ieri Mario Draghi ha ricevuto dall’Università di Padova una laurea honoris causa in statistica. Nella foto, la cerimonia

Parte da febbraio la moratoria sulle rate dei mutui

I lavoratori dipendenti fuori dalle tutele sono circa 1,2 milioni I collaboratori 450 mila l’assenso di tutti i sindacati, è di fare un passo in più. Anche la Banca d’Italia, come la Confindustria, come tanti centri studi indipendenti, teme che la disoccupazione crescerà ancora, e non per poco tempo. Nell’attuale assetto, ha detto Draghi, il sistema italiano di ammortizzatori sociali si basa su una indennità di disoccupazione modesta e sulla cassa integrazione «essenzialmente limitata ai comparti industriali» che danno «una copertura assicurativa estremamente eterogenea». Gli esclusi sono molti.

La Banca d’Italia conferma la sua stima (in passato respinta dal governo) che da questi strumenti restino fuori in caso di licenziamento «circa 1,2 milioni di lavoratori dipendenti» come pure «450.000 lavoratori parasubordinati». Sono numeri che «rafforzano l’esigenza di una revisione», dalla quale verrebbero benefici sia «per l’efficienza produttiva» sia per «l’equità sociale». Avendo come rete di sicurezza un trattamento di disoccupazione per tutti si potrebbe anche accrescere la flessibilità del lavoro. In un incontro con gli stu-

È stato firmato l’accordo tra Abi e 13 associazioni di consumatori che ufficializza il via libera alla sospensione per 12 mesi delle rate per le famiglie in difficoltà. Secondo le prime stime, diffuse lo scorso ottobre, la misura potrebbe interessare fino a 130 mila famiglie. Il confronto con le associazioni, in ogni caso, ha ampliato la portata dell’operazione di sostegno alle famiglie, rispetto alle misure previste dalla prima bozza predisposta dall’Abi. La sospensione delle rate per 12 mesi sarà applicata, infatti,a chi ha perso il lavoro, ma anche in caso di morte, non autosufficienza, sospensione o riduzione dell’orario di lavoro per almeno 30 giorni. Queste circostanze devono essersi verificate tra il 1 gennaio 2009 al 31 dicembre 2009 (in una prima versione, la «finestra temporale» per poter godere della moratoria era più stretta, dal 30 giugno a fine anno).

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denti, il governatore ha spiegato che la ripresa economica nel mondo è ancora «largamente debitrice» delle misure eccezionali prese da governi e banche centrali. L’Italia è tornata alla crescita nel terzo trimestre 2009 (dopo 5 di calo) ma ora l’impulso rallenta; il risultato del quarto trimestre, pur positivo, sarà inferiore al +0,6% del terzo. I consumi sono tornati a crescere, grazie soprattutto agli incentivi per l’acquisto di auto e di altri beni durevoli; compare una lieve risalita degli investimenti dopo un vero e proprio crollo.

Nel discorso di accettazione della laurea, Draghi aveva ovviamente esaltato i pregi della statistica, invitando anche i politici a prendere le loro decisioni sulla base di «informazioni quantitative da tutti ritenute affidabili, più che a sondaggi spesso espressione di un’opinione pubblica largamente disinformata». Un esempio concreto l’aveva già fatto: una ricerca della Banca d’Italia non ha trovato evidenza alcuna che gli immigrati portino un aumento della criminalità, al contrario di quanto molti italiani ritengono.

Un altro esempio ricavato da una ricerca della Banca d’Italia è che (purtroppo?) la politica aiuta a fare affari: «i ricavi e i profitti risultano più elevati nelle imprese in cui uno o più dipendenti fanno parte delle amministrazioni locali». Insomma occorre avere buoni dati, e studiarli con «un sano scetticismo». Il governatore, che a Padova ha insegnato trent’anni fa («i tempi delle ronde di Toni Negri, ai quali certamente non vorrei tornare») conclude

«La statistica serve per governare con dati precisi e non con i sondaggi» con una citazione anticonformista: un libro di successo in America, tradotto anche in Italia, Freakonomics, che usa gli strumenti dell’economia per una divertente analisi della vita quotidiana. A riformare l’indennità di disoccupazione sono favorevoli tutti i sindacati, dalla confederazione di destra Ugl alla Cgil che usa toni di maggiore urgenza («per molti lavoratori le tutele stanno per esaurirsi, per altri sono irraggiungibili»). Consensi anche dalle opposizioni; silenzio dalla maggioranza.

INTESA SANPAOLO FA LA PARTE DEL LEONE CON RIENTRI PER 10 MILIARDI

Scudo, alle banche 200 milioni di profitti Fisco: 30 miliardi non dichiarati Gli evasori sono oltre 8 mila LUCA FORNOVO TORINO

Trenta miliardi di euro. A tanto ammontano i redditi non dichiarati nel 2009, secondo le cifre della Guardia di Finanza. Oltre 5 i miliardi di Iva evasa in un anno. Le Fiamme gialle hanno poi individuato oltre ottomila gli evasori. Nelle operazioni contro i patrimoni della mafia, sono stati indagati in un anno 5.279 soggetti e sequestrati beni per 2 miliardi. Intanto lo scudo fiscale si sta rivelando un buon affare non solo per lo Stato (degli 80 miliardi rimpatriati, 4 andranno all’Erario) ma anche per le banche. Considerate le com-

Corrado Passera

missioni ai clienti dello 0,5%-1% i profitti netti che potrebbero tintinnare nelle casse degli istituti di credito si aggirano intorno ai 200 milioni. Sulle masse scudate a fare la parte del leone è Intesa Sanpaolo. Il consigliere delegato Corrado Passera ha indicato per Intesa «una cifra di riferimento intorno a 10 miliardi», precisando però che «nei numeri dello scudo a livello di sistema una parte importante ri-

guarda il rimpatrio giuridico». Unicredit parla di capitali raccolti per 4,5 miliardi. Per Monte Paschi di Siena i capitali rientrati sono «oltre 2 miliardi e i clienti che hanno aderito sono oltre 4.150, di cui oltre il 27% è rappresentato da nuova clientela». Poi 2,4 miliardi sono stati raccolti dal Banco Popolare, 2 miliardi da Ubi e 1,5 miliardi da Banca Esperia, 1,4 miliardi da Banca Sella e 1,1 miliardi da Credem ed Euromobiliare. In base alle masse, risultati importanti sono stati raggiunti anche dalle boutique finanziarie come Banca Generali (2,1 miliardi), Azimut (1 miliardo), Banca Intermobiliare a quota 850 milioni e Banca Leonardo a 800 milioni. Tra le banche straniere in Italia Deutsche Bank ha rimpatriato importi intorno ai 2 miliardi confermando il target che il gruppo si era posto. Ora si aspetta la fase 2 dell’amnistia fiscale che inizierà il primo gennaio e finirà il 30 aprile.

OSPEDALE RICOVERO “P.TOSO” COMUNE DI CANALE PROVINCIA DI CUNEO

Avviso di Esito di Gara Ai sensi degli artt. 65, 66, 122 D.Lgs. 163/2006 e s.m.i. si rende noto il seguente esito di gara: “Lavori di realizzazione del Nuovo Centro Sanitario Polifunzionale ASL CN2 di Canale”- soggetti concorrenti n. 9 imprese ed A.T.I. tutti ammessi alla gara - aggiudicataria ditta M.P.M. Costruzioni S.r.l. di Torino (ribasso 32,10%) - metodo gara adottato “procedura aperta” ai sensi art. 3, c. 37, del D. Lgs. 163/2006 e s.m.i., con criterio di aggiudicazione dell’offerta economicamente più vantaggiosa, ai sensi art. 83 dello stesso codice. Per ogni ulteriore informazione contattare: Comune di Canale - pz. Italia n. 18 - 12043 CANALE (CN) - Tel. 0173 979129 - Fax. 0173 95798 - E mail ufficiotecnico@comune.canale.cn.it.

FONDI SICAV

IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO Busso geom. Enrico

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NA VB AL

SABATO 19 DICEMBRE 2009 LA STAMPA 28


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LASTAMPA SABATO 19 DICEMBRE 2009

Economia 29

GUERRA APERTA FRA GLI ALLEVATORI DELLA COLDIRETTI E LE AZIENDE DI ASSOLATTE

Latte, i trattori assediano le fabbriche

Bloccate Parmalat, Auricchio, Galbani e Ambrosi. Poi la trattativa riprende FRANCO GIUBILEI PARMA

Oggi allevatori e industriali riprenderanno le trattative sul prezzo del latte, ma quella di ieri è stata una giornata di assedio. Gli allevatori sono saliti sulle barricate non appena si è diffusa la voce che Assolatte, l’organizzazione degli industriali, nella riunione di giovedì sera aveva fissato il prezzo a un livello troppo basso, 31,5 centesimi al litro: già alle sette di ieri mattina centinaia di operatori di Coldiretti, Cia e Confagricoltura hanno bloccato coi trattori gli stabilimenti della Parmalat a Collecchio e della Ambrosi a Castenedolo, nel Bresciano, men-

Oggi si torna al tavolo «Ma se l’offerta non sarà migliore riprendono i blocchi» tre altri presidi si formavano davanti all’Auricchio di Cremona, alla Sterilgarda di Castiglione delle Stiviere, alla Galbani di Caravaggio e a Corteolona, Pavia. A Collecchio e a Castenedolo, dove ha sede la Ambrosi, di proprietà del presidente di Assolatte Giuseppe Ambrosi, la protesta è stata più dura e non sono mancati i momenti di tensione: per tutta la mattina i manifestanti hanno impedito che gli automezzi potessero entrare o uscire dalle aziende. Alla Parmalat, dove si sono concentrati circa trecento allevatori con una ventina di trattori, un camion ha cercato di forzare il blocco ma è stato subito fermato dai dimostranti, che si sono schierati davanti alla motrice. A parte questo episodio, la manifestazione si è svolta in modo pacifico e senza incidenti. Verso le 13, l’annuncio che Assolatte sarebbe tornata al tavolo delle trattative ha segnato il momentaneo rompete le righei, in attesa degli esiti dell’incontro fra le parti convocato per oggi davanti al prefetto di Brescia. Blocchi e presidi sono stati sciolti, a parte quello di Collecchio, dove alcuni allevatori continuano a restare davanti alla Parmalat: «Ma se l’incontro do-

vesse avere un esito negativo le manifestazioni riprenderanno già da lunedì, e saranno tutti blocchi, non semplici presidi», promette Ettore Prandini, vicepresidente Coldiretti della Lombardia. In ballo c’è il prezzo del latte alla stalla per il quale, durante l’ultimo colloquio con gli allevatori, Assolatte aveva riconosciuto un «aumento provvisorio» da 31 a 31,5 centesimi al litro: l’intendimento, spiega l’organizzazione degli industriali, era «rivedersi dopo le festività natalizie per ridiscutere il prezzo alla cisterna, stante la forte situazione di volatilità del mercato». Una «proposta provocatoria» secondo secondo il presidente di Confagricoltura, e un impegno che di certo non è bastato agli allevatori: «Dopo l’anno peggiore passato dai produttori, con la ripresa del mercato di questi mesi pensavamo di recuperare qualcosa, dato che stiamo producendo sottocosto – dice il vicepresidente nazionale di Coldiretti, Nino Andena – Purtroppo però gli industriali si sono chiusi sull’offerta di 31,5 centesimi davanti alle nostre richieste di 35-36 centesimi». Il crollo dei prezzi è generalizzato: latte (meno 20,3%), cereali (meno 27,5%), olio di oliva (meno 14,7%), frutta (meno 12,3%). Per il prezzo del latte alla stalla, in particolare, il crollo è stato più basso del 30% dell’importo pagato nel 1996. A ciò si aggiunge la concorrenza del latte proveniente dall’estero, mediamente di qualità inferiore, per cui sono arrivati in Italia «1,3 miliardi di litri di latte sterile, 86 milioni di chili di cagliate e 130 milioni di chili di polvere di latte, di cui circa 15 milioni di chili di caseina utilizzati in latticini e formaggi». Secondo la Flai Cgil «sul prezzo del latte siamo di fronte a una guerra fratricida che vede contrapposti allevatori e aziende della trasformazione», mentre la Cia invoca interventi immediati e straordinarie un tavolo nazionale di filiera. Intanto la trattativa fra allevatori e industriali riparte, ma la tensione resta alta: «Ci sono aziende che hanno già sottoscritto l’aumento a 34 centesimi al litro, dunque le nostre sono richieste ragionevoli – aggiunge Prandini – se non saranno accolte riapriremo i blocchi».

31,5

centesimi al litro la proposta

È la cifra che Assolatte aveva proposto «in via temporanea» agli allevatori. È tornata al mittente: gli allevatori la giudicano semplicemente «inaccettabile»

30%

il taglio dei guadagni

Il blocco degli allevatori alla centrale del latte di Castenedolo (Brescia). Stop alle autocisterne

Coltivare non conviene più Crollano prezzi e guadagni Negli ultimi 5 anni l’Italia è il Paese più colpito con la Danimarca MARCO ZATTERIN CORRISPONDENTE DA BRUXELLES

Il bilancio agricolo europeo è al verde. Il 2009 è stato un anno orribile per chi lavora la terra e cura le stalle, il reddito medio è sceso del 12,2%, mentre la contrazione è stata decisamente più netta dalle nostre parti, dove una riduzione del 24,3% nei dodici mesi ha portato il calo delle entrare ad un livello di un terzo più basso rispetto al 2005. «Colpa del crollo globale dei prezzi e della domanda mondiale che ha tagliato l’export», spiega Paolo De Castro, presidente della Commissione Agricoltura dell’Europar-

lamento, che chiede subito una strategia di intervento comunitario. «Il governo deve dichiarare lo stato di crisi - incalza il presidente della Cia, Giuseppe Politi-, e convocare al più presto un tavolo a Palazzo Chigi». Nessuno è sorpreso, tutti sono preoccupati per un malessere che è generale. Solo cinque dei ventisette paesi Ue, stando alle stime di Eurostat, arriveranno alla fine dell’anno coi conti in attivo. Fra loro, nessuno dei grandi. Il reddito italiano che arretra di un quarto è in buona compagnia col -21% tedesco e il -19 francese. «La differenza fra voi e loro - spiega una fonte della Commissione - è nella parcellizzazione delle aziende; gli altri riescono a fare qualche economia di scala in più». Il problema degli agricoltori italiani è il confronto con l’anno base 2005, statistica che fa del Bel Paese il più colpito in cinque anni dopo la Dani-

Le cifre

-12,2% Il reddito in Europa Per chi lavora la terra in Europa è stato un anno difficile.

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-24,3% Il reddito in Italia In Italia è andata decisamente peggio: si guadagna un terzo di quello che si guadagnava nel 2005.

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-21% Il reddito in Germania Ai coltivatori tedeschi è andata poco meglio. Anche i francesi hanno avuto un anno nero: per loro il calo è del 19%.

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Dal 1996 ad oggi gli allevatori che producono latte hanno visto le loro entrate ridotte di un terzo. «La situazione spiegano - s’è fatta insostenibile per le aziende»

marca. Che succede? «I listini! - risponde De Castro -. Sono scesi e sono bassi, salvo qualche piccolo segnale di ripresa». Forte in effetti il ribasso della frutta, dell’olio di oliva, del latte. «Anche i più competitivi, quelli che vendono la qualità più alta stanno soffrendo», assicura l’ex ministro. La Cia chiede l’aiuto del governo. Politi avverte che a rischio c’è sarebbe il futuro di molte aziende e con lui l’ordine pubblico. De Castro pensa sia meglio evitare strategie puramente nazionali. «Lo abbiamo visto con il latte - sottolinea -. Bruxelles è intervenuta tardi e con appena 200 milioni, mentre Francia, Germania e Spagna hanno pagato di tasca propria e questo può aver leso la concorrenza. Ora serve una strategia ben coordinata». La Commissione non ci sente. Mariann Fischer Boel, responsabile agricola Ue, registra il crollo del reddito, tuttavia parla di segnali di ripresa che non rendono necessario misure straordinarie. Difficile far previsioni, salvo una: non sarà primavera quando rivedremo Bruxelles paralizzata dalla protesta e dai trattori.


30 Economia

LA STAMPA SABATO 19 DICEMBRE 2009

Con il contributo del

Neppure la super tassa è riuscita a limitare i bonus dei banchieri inglesi listair Darling ha probabilmente fallito. Il ministro delle finanze inglese pensava che la “super tassa” sui bonus avrebbe costretto le banche a limitare gli emolumenti ai manager. Viceversa, neppure una tassazione punitiva e la rabbia dell’opinione pubblica sono riuscite a dissuadere le banche dal distribuire alti bonus per il 2009. L’imposta voluta dal governo britannico viene considerata solo un costo di esercizio aggiuntivo. La maggior parte delle banche d’investimento accantona una riserva globale per i bonus e cerca di allineare le retribuzioni dei dipendenti di livello simile a prescindere dalla sede di lavoro. È difficile, in un contesto simile, tagliare i bonus solo in Gran Bretagna. Le banche temono che, se facessero ciò che chiede Darling, alcune concorrenti non lo farebbero. Alla fine, il costo sarà pagato da tutti gli istituti. È un risultato imbarazzante per il governo inglese, ma contiene un risvolto positivo. Se le banche dovessero attuare i piani sui bonus, il gettito fiscale sarebbe più elevato del previsto. Basti pensare che il 50% dei bonus distribuiti dalla sola Goldman Sachs in Gran Bretagna permetterebbe di raggiungere più dei 550 milioni di sterline che il Tesoro si aspetta di incassare con l’imposta. I bonus troppo generosi sono dannosi anche per la stabilità finanziaria. Come rileva la Bank of England, le banche inglesi potrebbero aggiungere 70 miliardi di sterline al proprio capitale nei prossimi 5 anni se tagliassero le retribuzioni del 10% e riducessero del 30% le somme versate in dividendi. La domanda più pressante riguarda come saranno distribuiti i costi legati alla tassa sui bonus. Le banche dovrebbero di fatto dedurre l’imposta aggiuntiva applicata in Gran Bretagna dall’importo totale destinato ai bonus. In questo modo, i costi sarebbero ripartiti equamente all’interno della forza lavoro globale. Il rischio, tuttavia, è che le banche scelgano di bloccare la ricostituzione del capitale. Il risultato sarebbe addirittura paradossale: le autorità dovranno impedire alle banche di usare la tassa britannica come pretesto per rivedere i propri piani di capitalizzazione. [PETER THAL LARSEN E NICHOLAS PAISNER]

A

Insider trading, tutti assolti i diciassette manager di Eads on è stato un giorno di gloria per l’Autorité des Marchés Financiers (Amf), la Consob francese. Andando contro la propria unità investigativa, il 17 dicembre la Commissione Sanzioni dell’autorità ha archiviato tutte le accuse di insider trading che aveva formalizzato contro 17 dirigenti del gruppo aerospaziale franco-tedesco Eads. La commissione ha dichiarato prive di fondamento le altre accuse avanzate contro la stessa Airbus e i suoi principali azionisti, Lagardere Groupe e Daimler. Ma questa decisione rimane senza vincitori e lascia in tutti un po’ di amarezza. La sentenza dichiara che gli investigatori dell’Amf non sono riusciti a dimostrare l’esistenza di un collegamento tra la vendita di azioni Eads operata dai vertici del gruppo a inizio 2006 e le notizie sui ritardi e i problemi industriali che hanno rallentato lo sviluppo dell’Airbus A-380, il velivolo più prestigioso di Eads. Le azioni Eads sono crollate del 26% il 14 giugno 2006, quando sono state rese pubbliche le difficoltà del programma Airbus. Se la sentenza è giusta, significa che nei tre anni richiesti per terminare l’indagine i nomi dei principali dirigenti della società sono stati diffamati. Nello strano mondo dei procedimenti giudiziari francesi, l’Amf non può appellarsi contro la decisione della sua stessa Commissione Sanzioni. Questo diritto è riservato solo alle parti sotto accusa. E anche in questo caso, la corte d’appello può solo alleggerire la sentenza, perciò non è possibile che la decisione venga corretta da una corte di grado superiore. Ciò significa che i soci di minoranza di Eads potranno sempre sospettare che qualche comportamento equivoco vi sia stato. I mercati hanno accolto la notizia dell’archiviazione con uno sbadiglio, facendo segnare una minima variazione delle azioni Eads. È comprensibile: il titolo ha perso un altro 30% nei tre anni trascorsi dal “mercoledì nero”. Da parte sua, Airbus ha dovuto affrontare altri problemi industriali e finanziari con l’aereo militare A-400M, la caduta libera del dollaro e le difficoltà subite dai suoi clienti con la recessione. Tutto questo dimostra che le regole francesi sull'insider trading sono decisamente troppo complicate. [PIERRE BRIANÇON]

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Per approfondimenti: http://www.breakingviews.com/ (Traduzioni a cura del Gruppo Logos)

“Etihad vola da sola Non entreremo nelle grandi alleanze” La compagnia di Abu Dhabi: Dubai non ci tocca Intervista

Per 2,5 miliardi

Iveco sigla accordo con esercito brasiliano L’esercito brasiliano e Iveco Latin America hanno firmato ieri un contratto per la fornitura di 2.044 unità di un nuovo veicolo blindato per il trasporto persone. Il contratto ha un valore di 6 miliardi di reais (circa 2,5 miliardi di euro) in oltre 20 anni. L’inizio della produzione del primo lotto di veicoli è previsto per il 2012 e la fornitura sarà completata entro il 2030. La produzione dei veicoli, motori inclusi, sarà realizzata in Brasile.

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Ieri i consigli

ALESSANDRO BARBERA ROMA

Sì di Intesa Sanpaolo su cessioni e Fininvest

James Hogan «Il 2010? Sarà un anno di lavoro duro. Nel 2009 abbiamo subito un calo del traffico, però notiamo una inversione di tendenza nelle prenotazioni». James Hogan è da tre anni alla guida di Etihad, la compagnia di bandiera di Abu Dhabi, il luogo più vicino all’ultimo epicentro della crisi finanziaria mondiale, Dubai. Nata appena sei anni fa, la compagnia finora ha potuto contare su crescite esponenziali del fatturato: secondo i dati ufficiali, nel 2008 ha raggiunto i 2,5 miliardi di dollari. Il manager australiano è a Roma per firmare la prima intesa di «code sharing» con Alitalia.

In breve

Ieri i consigli di gestione e di sorveglianza di Intesa Sanpaolo hanno deliberato la cessione della banca depositaria al colosso americano State Street. La firma è «attesa per i prossimi giorni» e nelle casse di Intesa dovrebbero entrare 1,6-1,8 miliardi. Nei consigli è stato affrontata la fideiussione da 800 milioni che Fininvest dovrà presentare nel’udienza del 22 dicembre alla Cir per il risarcimento sul Lodo Mondadori.

I

L’Ad di Telecom Italia James Hogan di Etihad (a destra) con Rocco Sabelli di Alitalia

siamo rafforzare la nostra pre- essere un primo passo per l’insenza. Oggi abbiamo già un gresso nella grande alleanza di collegamento con Malpensa Sky Team? cinque volte la settimana: i da- «Alle alleanze globali non creti ci dicono che circa un terzo diamo, non entreremo in nesdei passeggeri che partono da suna di loro. Preferiamo strinMister Hogan, gli ultimi dati Milano volano ad Abu Dhabi; il gere rapporti bilaterali con 60% di questi più compagnie possibili. Abdella Iata, l’assoclienti vola in biamo accordi con American ciazione mondiaprima classe o Airlines e Qantas, che sono le delle compaparte di One World, ma anche gnie aeree, dicoJAMES HOGAN, MANAGER in business. Tutcon Bmi e Brussels Airlines, no che l’anno AUSTRALIANO, STA OTTENENDO ti gli altri proseUN BUON SUCCESSO DI guono da lì vermembri di Star Alliance. Conche sta arrivanFATTURATO ALLA GUIDA DI so il resto del tinueremo su questa strada. do per il vostro ETIHAD: PER IL 2008 Preferiamo avere le mani libesettore sarà anSI PARLA DI 2,5 MILIARDI mondo: anzitutto Bangkok e Si- re». cora molto difficile. Per voi di Etihad c’è un pro- dney, ma anche Islamabad, Etihad fa quasi esclusivamente blema ulteriore, la crisi di Du- Dehli, Melbourne, Katmandu. traffico a lungo raggio. Il vostro bai. Peserà sul vostro fattura- Questo significa che abbiamo network unisce Abu Dhabi a molun buon mix di passeggeri fra te destinazioni asiatiche e indiato? E’ preoccupato? «Non lo sono. I progetti infra- uomini d’affari, turisti e fami- ne, a molte capitali dell’est eurostrutturali della regione pro- glie». peo, ma ha solo tre collegamenseguiranno. E poi la nostra è L’accordo parla anche della pos- ti verso il nord America. Il centro una compagnia con l’ambi- sibilità di nuovi voli diretti per del mondo si è spostato da zione di servire clienti in tut- Fiumicino e Napoli. A quando ovest a est? to il mondo, d’affari e non. questi voli? «Il nostro network riflette solo Circa la metà del nostro traf- Nella prima fase, che inizia ad le esigenze del mercato e gli fico su Abu Dhabi è di aprile, Alitalia potrà vendere il spazi concessi dagli accordi bi“destinazione”, l’altra metà nostro collegamento da Mal- laterali. Abbiamo un forte presono passeggeri in transito. pensa ad Abu senza in Asia anIl cargo è ancora in difficoltà, Dhabi e farli proCON ALITALIA che per via degli ma le prenotazioni di dicem- seguire da lì verlasciati li«Abbiamo firmato spazi bre e gennaio sono superiori so il resto del beri dai concorun’intesa: il mercato renti europei. a quelle dello stesso periodo mondo. Noi poè interessante» Viceversa, su di un anno fa». tremo avere una Toronto possiaAprirete nuove rotte nel 2010? coincidenza co«Per ora ne abbiamo in pro- moda sui voli Alitalia per chi mo volare solo tre volte la setgramma due, verso Tokyo e vuole proseguire verso Roma timana. Nei prossimi anni ci Colombo, nello Sri Lanka. o altre città italiane. Per il volo rafforzeremo anche sul mercaQuesto sarà un anno di con- diretto su Fiumicino è presto, to nordamericano». solidamento. Nel 2011 potre- il traffico è stagionale e preva- Nei Paesi del Golfo si parla con mo riprendere ad accelerare lentemente turistico. L’obietti- sempre più insistenza della ipoil passo». vo è di realizzarlo entro tre an- tesi di creare una moneta unica Perché un accordo con Alita- ni». per tutta l’area. Che ne pensa? lia? Malpensa è un buon aeroporto? «Non sono un economista. Ma «L’Italia è un mercato molto I servizi sono all’altezza delle posso dire che nei Paesi del interessante e siamo conten- aspettative dei vostri clienti? Golfo si sta discutendo di un ti di lavorare con il nuovo ma- «I rapporti sono buoni, l’aero- rafforzamento della cooperanagement di Rocco Sabelli. porto va bene». zione in molti campi. La moneGrazie al Memorandum pos- L’accordo con Alitalia potrebbe ta è uno di questi».

Pilota dell’emiro

«Nessun ritardo nelle dismissioni» «Il piano di dismissioni è fino a 3 miliardi in tre anni e non ci sono ritardi» ha detto ieri l’ad di Telecom Italia Franco Bernabè. «Un miliardo - continua Bernabè - è stato fatto quest’anno e confidiamo che nei due prossimi anni l’obiettivo sarà raggiunto». L’ad ha annunciato che Telecom svilupperà con la Provincia autonoma di Bolzano i sistemi a banda larga».

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La sanità di Cir

Hss cambia nome e diventa Kos Hss, la Holding Sanità e servizi del gruppo Cir, cambia nome e diventa Kos. Il nome è ispirato all’isola greca in cui nacque il padre della medicina Ippocrate. Il gruppo Kos, che gestisce residenze per anziani e centri di riabilitazione (con oltre 5 mila posti letti), ha allo studio la quotazione in Borsa.

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Per 15,2 milioni

Prima Industrie vara l’aumento di capitale L’aumento di capitale di Prima Industrie prevede l’emissione di 2.240.000 azioni ordinarie del valore di 2,50 euro ciascuna che saranno offerte a 6,80 euro ciascuna per un controvalore massimo di 15,2 milioni di euro.

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Con le e-mail

CartaSì lancia Sipay per pagare online CartaSì ha lanciato Sipay, una rete di pagamento online che funziona attraverso l’indirizzo e-mail.

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Borsa 31

LASTAMPA SABATO 19 DICEMBRE 2009

LEGENDA. AZIONI: il prezzo ufficiale rappresenta il prezzo medio dell’intera quantità di titoli trattata nella seduta. Il prezzo di riferimento è costituito dal prezzo medio dell’ultimo 10% di titoli trattati. La capitalizzazione è espressa in milioni di Euro. EURO 50: selezione dei 50 titoli più significativi quotati in Europa. Prezzo con variazione percentuale sul

I fondi di investimento sono on line su LaStampa.it. Una volta digitato il link http://economia.lastampa.it/ si trova l’elenco andando alla sezione mercati (al centro della pagina internet) e cliccando su Fondi.

OBBLIGAZIONI 18-12-2009

il punto

TITOLI

PREZZO

ABN 06/11 STE Gen06 ABN apr14 Royal TV ABN dic 19 Royal Eonia 1 ABN dic 24 Royal 220 ABN giu12 Royal 3A TF ABN giu16 Royal70/100 ZC ABN LG 14 Sc Eur ABN Ott16 4.3 Eur ABN Ott19 TSF ABN ST 14 4 Eur B Carige 05/11 B IMI nov14 Top10 BP II B Intesa 04/14 Barclays lug14 FRN eur Barclays lug19 Fixed Ra Barclays ott19 MC eur Barclays Nv14 MC Eur Barclays ST11 3 Eur Bei /19 Eu. St. B. Bei 96/16 Zc Bei/14 EIBF Bei/15 eu var Bei/20 EIBE CMS Bei/20 EIBeuF Bei/20 EIBFB Bim Imi 98/18 Step Down Bnl 05/11 RBP 6a CEDB to CMS 2025 Centrob /18 Zc Comit 98/28 Zc Credem Giu14 L. T2 TV Crediop 98/18 Tf Capped

LUCA FORNOVO

CORRONO IMPREGILO E LA LAZIO GIÙ ITALEASE E LUXOTTICA iazza Affari chiude in calo l’ultima seduta della settimana con il Ftse All-Share in calo dello 0,87% a 22.885 punti ed il Ftse Mib lo 0,91% a 22.472 punti. Ad eccezione di Unicredit (+0,33%) per le banche è stata una vera sconfitta: maglia nera per Italease (-7,7%), seguita da Mps (-3,45%), Banco Popolare (-3,29%), Ubi (-2,93%) e Intesa Sanpaolo (-1,15%). Forti vendite su Mediaset (-3,05%) che acquisterà per circa 1,05 miliardi dalla spagnola Prisa la tv Cuatro e il 22% della pay-tv Digital Plus. Frenano Fiat (-2,5%), Exor (-1,3%), Luxottica (-3,74%) e Telecom (-2,31%). Sugli scudi Impregilo (+4,12%) in vista dell’avvio dei lavori relativi al Ponte sullo Stretto di Messina. Pesante Gemina (-5,75%) e in calo l’energia, con Snam (-0,35%), Eni (-0,82%), in controtendenza Terna (+0,6%), che aggiorna i massimi dell’anno . Tra i titoli a minore capitalizzazione sotto pressione Landi Renzo (-7%) mentre corre la Lazio (+6,48%).

P

FUTURES SU FTSE MIB

TITOLI

97,93 102,51 100,00 100,00 101,83 76,20 101,83 100,79 100,55 101,19 98,44 105,23 96,68 100,43 106,05 99,98 99,94 101,00 91,97 82,26 101,64 101,83 93,71 92,92 92,44 103,56 105,10 97,05 71,66 38,86 99,13 101,27

PREZZO

Dexia Cr EP Gen 05 Dexia Cr mar 12 Fix to C Dexia Cr SA Gen 05 Dexia Cr SR Mar 05 Dexia Cr ST Gen 05 EBRD/17 Enel 07/15 Eu 5.25% Enel 07/15 Ind Enel TF 05/12 Enel TV 05/12 Fiat Step up/11 IBRD/25 Intesa 12 Rel 3 BP IV Med Lom /19 1 Sd Medio Nv14 Eur 3 Medio Nv14 TV Eur Medio/10 SSP SP500 Medio/11 S.T. Eu Medio/11 ST Gn06 Medio/11 ST Lg06 Medio/11 ST Mag06 Medio/12 Inf.Link Medio/13 Rend Pr Medio/14 Rend TP Medio/14 V Reale Mediob 14 BP1 Rel3 Mediob 96/11 Zc Merrill 12 BP3 Rel 3 Merrill 13 CMS 10/2Y R Ellenica/20 GF Rep Aus/15 Flo.Ra Rep Aus/22 FBL

INDICE BORSA VALORI DI MILANO

FTSE MIB FTSE Italia All Share FTSE Italia Mid Cap FTSE Italia MIB Storico FTSE Italia Stars FTSE Italia Small Cap D.J.Eurostoxx 50

Mercati

Fondi su LaStampa.it

precedente. OPZIONI: call è il prezzo di chi acquista; put quello di chi vende. Sono indicati: il mese di scadenza dell’opzione; la base del prezzo del titolo; il prezzo, cioè il premio da pagare; il volume dei pezzi negoziati; l’interesse aperto, riferimento per i future. EURIBOR: è il tasso interbancario comune delle piazze finanziarie dell’area euro: lettera è il prezzo di chi vende; denaro quello di chi acquista.

TITOLI

100,50 99,08 100,48 100,06 99,96 101,78 108,21 102,44 103,20 100,69 104,89 83,97 99,68 90,53 100,70 100,57 104,10 98,84 99,04 98,97 98,93 96,85 97,47 100,01 101,28 100,62 95,89 101,03 102,46 80,81 97,52 96,14

PREZZO

Rep Aus/CMS SFN Rep Aus/CMS SL Rep Ellenica /19 Tf UBI giu14 Tasso Misto UBI giu16 TV eur UBI giu19 MC eur UBI lug14 Tasso Misto UBI mar19 LowT2 Call UBI nov15 LowT2 Amor UniCr 19/06/11 S3 UniCr 20/12/10 S11 UniCr 29/04/11 S06/05 UniCr 30/11/10 S6 UniCr/10 ind UniCr/15 LT UniCr/16 LT

91,50 76,33 95,08 101,09 99,44 101,59 101,21 101,82 98,12 101,75 101,15 101,36 101,21 100,57 98,92 98,37

TITOLI DI STATO BoT 09-01/09/40 S 09-15/01/10 A 09-29/01/10 S 09-15/02/10 A 09-26/02/10 S 09-15/03/10 A 09-31/03/10 S 09-15/04/10 A 09-30/04/10 S 09-14/05/10 A 09-31/05/10 S 09-15/06/10 A 09-15/07/10 A 09-16/08/10 A 09-15/09/10 A

104,82 99,98 99,96 99,93 99,92 99,90 99,87 99,85 99,81 99,78 99,74 99,73 99,68 99,54 99,43

EURIBOR 18-12-2009

VAR %

22472,43 22885,44 24221,77

-0.91 -0.87 -0.60

11072,34 23568,32 2871,22

-0.26 -0.06 -0.71

PER.

TA.360

1 sett 1 mese 2 mesi 3 mesi 4 mesi 5 mesi 6 mesi 7 mesi

TA.365

PER.

0,3791 0,4886 0,5789 0,7198 0,8111 0,9064 1,0088 1,0493

8 mesi 9 mesi 10 mesi 11 mesi 12 mesi

0,3740 0,4820 0,5710 0,7100 0,8000 0,8940 0,9950 1,0350

TA.360

TA.365

1,0800 1,1210 1,1600 1,1990 1,2400

1,0950 1,1365 1,1761 1,2156 1,2572

SCADENZA

Di09 Ma10 Gi10

CAMBI VALUTE

APERT.

CHIUS.

MIN.

MAS.

22690 22725 22195

22696 22475 22025

22680 22400 22195

22705 22850 22195

MONETE AUREE VALUTA

EURO

Sterlina (v.c) Sterlina (n.c) Sterlina (post.74) Marengo Italiano Marengo Svizzero Marengo Francese Marengo Belga Marengo Austriaco 20 Marchi 10 Dollari liberty 10 Dollari Indiano

165,270 - 185,920 165,270 - 185,920 165,270 - 185,920 128,080 - 155,200 126,020 - 149,770 126,020 - 149,770 126,020 - 149,770 126,020 - 149,770 154,940 - 196,250 433,820 - 480,300 438,990 - 490,630

RENDIMENTI ESTERI TITOLI PUBBLICI

USA 10 anni CAN 10 anni UK 10 anni GER 10 anni FRA 10 anni

REND.

ESP 10 anni HOL 10 anni SVE 10 anni GIA 10 anni

REND.

3,850% 3,340% 3,230% 1,240%

QUOTAZIONI BOT SCADENZA

%

0,04 -0.32 0,33 0,64 -0.68 0,00 0,00

A A.S. Roma A2A Acea Acegas-Aps Acque Potabili Acsm-Agam AdF-Aeroporti Firenze Alerion Amplifon Antichi Pell Apulia Pront Arena Arkimedica Atlantia Autogrill Autostrada To-Mi Autostrade Mer. Azimut

B B&C Speakers Banca Generali Banca Italease Banco Popolare Basicnet Bastogi Bca Carige Bca Carige r Bca Intermobiliare Bca Pop.Milano Bca Pop.Spoleto Bca Profilo Bco Desio-Brianza Bco Desio-Brianza rnc Bco Popolare w10 Bco Santander Bco Sardegna rnc Bee Team Beghelli Benetton Group Beni Stabili Best Union Co. Biancamano Bioera Boero Bartolomeo Bonifiche Ferraresi Borgosesia Borgosesia rnc Bouty Health BPM 09-13 w Brioschi Bulgari Buzzi Unicem Buzzi Unicem rnc

C Caleffi Caltagirone Caltagirone Editore Cam-Fin Camfin 09-11 w Campari Cape Live Carraro Cattolica As CDC Cell Therap Ceramiche Ricchetti CHL CIA Ciccolella Cir Class Editori Cofide Cogeme Set Conafi Prestito' Cred. Artigiano Cred. Bergamasco Cred. Emiliano Cred. Valtellinese Crespi Csp

D Danieli Danieli rnc De'Longhi

E Edison Edison r Enel Enervit Eni

Ufficiale Euro

Divid.

Minimi Anno

Massimi Anno

Quantità trattate Capitalizz.

0,834 1,416 7,320 4,023 1,902 1,057 14,450 0,486 3,008 0,804 0,426 0,040 0,628 17,590 8,505 9,965 15,630 9,165

-1.94 -1.39 -0.95 -1.59 -0.26 +0.67 -1.30 +0.10 -1.39 +4.28 -2.96 -1.72 +1.29 -1.79 -1.16 -0.55 -0.89 +0.94

0,841 1,436 7,334 4,019 1,926 1,029 14,212 0,489 3,020 0,801 0,427 0,041 0,622 17,733 8,579 10,031 15,932 9,149

nr 0,550 0,097 0,967 0,657 7,169 0,150 3,573 nr 0,680 0,055 0,624 0,170 13,710 nr 0,268 0,040 0,764 nr 0,715 0,011 0,273 nr 0,015 nr 0,585 0,355 9,565 0,300 3,196 0,120 3,794 0,800 8,284 0,100 3,114

1,304 1,476 10,415 5,286 2,446 1,354 17,300 0,570 3,272 2,955 0,542 0,079 1,130 18,332 9,043 10,114 17,283 9,512

214404 111 15043225 4497 370842 1562 11636 221 125251 69 4854 79 666 128 131361 215 509035 599 153531 36 304802 101 4040032 48 89825 54 2732960 10138 1161612 2182 135015 883 1562 70 443424 1311

2,540 8,345 0,731 5,150 1,935 1,930 1,847 2,930 2,985 4,870 4,643 0,660 4,275 4,060 0,064 11,250 10,250 0,487 0,691 6,105 0,575 1,436 1,490 1,630 20,000 34,450 1,366 1,400 1,185 4,510 0,193 5,625 10,850 7,155

+4.31 +0.97 -7.70 -3.29 +4.03 -1.58 -1.23 +2.45 +0.93 -2.55 0.00 -1.35 -0.58 -1.46 -1.69 -0.97 0.00 +3.84 +0.07 +0.33 -1.71 -2.91 -1.32 0.00 0.00 -0.40 -1.66 0.00 0.00 -2.17 +1.64 -0.97 -1.27 +0.56

2,521 8,319 0,744 5,216 1,925 1,976 1,853 2,930 2,997 4,929 4,601 0,667 4,243 4,010 0,065 11,343 10,250 0,487 0,693 6,131 0,577 1,440 1,504 1,630 20,000 34,302 1,348 1,400 1,187 4,542 0,191 5,684 11,032 7,141

0,230 1,934 0,060 2,018 nr 0,451 0,600 1,917 0,100 1,047 nr 1,411 0,080 1,585 0,100 1,961 0,400 2,129 0,100 2,784 0,240 3,956 0,080 0,214 0,105 3,605 0,126 3,797 nr 0,062 0,123 4,066 0,560 7,866 nr 0,324 0,020 0,343 0,280 4,562 0,010 0,373 nr 1,392 0,045 1,166 0,050 1,550 0,400 18,000 0,180 22,617 0,060 1,016 nr 1,012 nr 0,498 nr 2,145 nr 0,160 0,100 2,835 0,360 6,870 0,384 3,849

2,906 8,738 1,530 7,178 1,960 3,622 2,810 3,402 4,158 5,818 5,607 0,818 4,924 4,781 0,265 11,900 11,278 0,809 0,819 7,724 0,664 1,968 1,819 3,800 24,100 43,631 1,524 1,400 1,187 9,539 0,278 6,369 13,312 7,782

3450 28 113106 926 7610818 125 10489572 3341 757265 117 12326 35 1646270 2994 174 511 7961 468 3774701 2046 1700 137 356841 418 47566 496 18466 53 290800 0 7158 93335 63 68 330830 34 55416 139 179324 1120 1873029 1106 18648 13 58753 51 6100 15 10 87 1462 193 15230 92 1 1 108055 33 3027 0 355546 150 1156238 1713 748709 1824 64174 291

1,030 2,418 1,759 0,300 0,047 7,225 0,334 2,235 23,470 2,000 0,770 0,514 0,190 0,310 0,900 1,737 0,681 0,655 0,880 1,146 1,830 23,550 5,330 5,405 0,203 0,740

-1.90 1,024 0,120 0,912 0.00 2,396 0,080 1,920 +1.38 1,750 0,050 1,400 -1.16 0,300 0,140 0,109 -1.25 0,048 nr 0,047 -0.41 7,263 0,110 3,929 +2.77 0,313 nr 0,313 -1.22 2,199 0,165 2,199 -0.59 23,397 1,550 12,495 -2.32 2,001 nr 0,666 -0.06 0,762 nr 0,039 -0.87 0,494 0,030 0,494 +1.06 0,188 nr 0,075 -6.06 0,310 0,010 0,197 +3.03 0,890 nr 0,583 -0.80 1,752 0,050 0,662 -2.99 0,691 0,010 0,575 -0.23 0,655 0,015 0,316 +2.50 0,877 nr 0,690 -4.50 1,169 0,090 0,774 +1.22 1,830 0,153 1,787 0.00 23,148 0,900 18,685 +0.09 5,304 0,360 1,728 +0.28 5,393 0,250 4,706 -4.34 0,203 nr 0,169 +2.78 0,740 0,060 0,556

1,278 2,893 2,372 0,372 0,063 7,433 0,500 3,211 25,595 2,497 1,330 1,089 0,324 0,387 1,436 1,771 0,851 0,656 1,330 1,364 2,311 28,231 5,457 7,221 0,396 1,023

9000 2839 27701 399878 592063 730936 14900 129455 70809 7528 4068953 32980 369354 18250 6397 2300498 128250 708588 50879 20100 126366 589 293802 614066 61502 6501

13 288 219 110 0 2109 16 92 1265 25 447 26 28 29 161 1386 71 471 49 54 521 1429 1499 1123 12 25

19,528 10,088 3,337

61218 99330 11485

711 353 490

17,310 +0.06 17,383 0,225 8,790 +2.21 8,736 0,246 3,265 -1.36 3,277 0,060 1,047 1,293 3,995 1,357 17,000

-1.23 1,057 -0.08 1,295 -0.25 3,995 -2.23 1,369 -0.82 17,156

5,701 3,689 1,063

0,050 0,686 0,080 1,081 0,100 2,942 nr 1,103 0,500 12,311

1,217 1,381 4,347 1,600 18,214

2463695 5475 10549 143 63619191 37570 4928 24 20021254 68718

0,11 -0.19 0,24 0,61 0,05 -0.16 0,12 0,37 0,00 0,25

MERCATI

18-12-2009

Londra Zurigo Milano (Euro/gr.) Argento (Euro/Kg.)

1104,50 0,00 24,9805 405,8297

17-12-2009

EURO

1117,00 770,3843 0,00 0,0000 25,2537 408,9398 -

PREZZO

TASSO %

24 55 83 114 143 175 205 237 267 297 328 358

99,976 99,934 99,895 99,845 99,784 99,725 99,682 99,536 99,434 99,407 99,275 99,172

0,000 0,260 0,300 0,320 0,410 0,410 0,460 0,600 0,680 0,620 0,700 0,720

MERCATI

QUOTAZ.

Amsterdam (Aex) Bruxelles (Bel 20) Francoforte (Dax Xetra) Hong Kong (Hang Seng) Londra (Ftse 100) Madrid (Ibex 35) Parigi (Cac 40) Sydney (AllOrd) Tokio (Nikkei) Zurigo (Smi) New York (Dow Jones) Nasdaq

VAR.%

-0.63 -1.51 -0.23 -0.80 -0.40 -0.44 -0.95 -0.38 -0.21 -0.38 +0.27 +1.45

324.63 2453.06 5831.21 21175.88 5196.81 11645.00 3794.44 4671.91 10142.05 6464.32 10336.45 2211.69

Dati forniti da IL SOLE 24 ORE - RADIOCOR.

I dividendi indicati si riferiscono all’anno solare corrente o a quello precedente. Prezzo Differ. % Riferim. Riferim.

X

(Prezzi vendita in $ per oncia). Un’oncia Troy=gr. 31,1035.

Il Mercato Azionario del 18-12-2009 AZIONI

QUOT.

BORSE ESTERE

GIORNI

15/01/10 15/02/10 15/03/10 15/04/10 14/05/10 15/06/10 15/07/10 16/08/10 15/09/10 15/10/10 15/11/10 15/12/10

EURO

Dollaro Usa 1,4337 1 0,6975 Yen giapponese 129,6800 100 0,7711 Sterlina inglese 0,8870 1 1,1274 Franco Svizzero 1,4958 1 0,6685 Corona ceca 26,285 100 3,804 Corona danese 7,441 10 1,344 Corona estone 15,647 100 6,391 Corona islandese 100 Corona norvegese 8,396 10 1,191 Corona svedese 10,458 10 0,956 Dollaro australiano 1,616 1 0,619 Dollaro canadese 1,530 1 0,654 Dollaro Hong Kong 11,121 1 0,090 Dollaro neozelandese 2,023 1 0,494 Dollaro Singapore 2,010 1 0,497 Fiorino ungherese 277,050 100 0,361 Lat lettone 0,707 1 1,415 Leu rumeno 4 10000 2375,974

ORO CHIUSURE

TITOLI PUBBLICI

3,550% 3,430% 3,800% 3,140% 3,390%

MERCATI

AZIONI

Prezzo Differ. % Riferim. Riferim.

Divid.

Minimi Anno

Massimi Anno

Enia Erg Erg Renew Ergy Capital Eurofly Eutelia Everel Group Exor Exor priv Exor risp

-1.05 5,247 0,357 -0.48 9,404 0,900 +0.46 0,657 nr +2.91 0,455 nr +0.13 0,156 nr +1.10 0,367 nr 0.00 nr 12,880 -1.30 13,032 0,319 7,295 0.00 7,256 0,371 9,760 -0.66 9,847 0,458

2,437 8,602 0,635 0,299 0,054 0,271 0,087 5,408 3,198 3,770

6,003 12,013 1,024 0,744 0,230 0,690 0,087 15,056 8,341 11,222

F Fastweb

19,380 -1.37 19,404 nr 14,857 10,160 -2.50 10,279 0,400 3,437 5,955 -2.22 6,000 0,400 1,918 6,340 -1.63 6,386 0,310 2,468 0,393 +0.38 0,392 nr 0,272 0,204 +0.94 0,203 nr 0,129 11,220 -1.23 11,349 0,410 8,579 4,908 -0.76 4,847 0,250 3,511 0,577 -1.45 0,578 nr 0,394 10,310 -2.74 10,450 0,700 8,182 7,370 -0.94 7,428 0,752 4,961 1,237 +1.14 1,224 nr 1,201

22,068 11,315 6,835 7,227 0,533 0,364 12,721 5,269 0,626 15,603 9,802 1,963

122913 1543 21968274 11227 263270 620 175230 510 4470 4 9106 10 2677755 6561 18770 17 43140 144 1657438 1301 86941 316 1020 14

0,134 -1.76 0,141 nr 0,556 -0.80 0,558 nr 5,885 -1.09 5,885 0,150 0,557 -5.75 0,563 nr 1,745 -2.95 1,671 0,050 18,000 -0.77 18,147 0,150 4,453 +2.18 4,435 0,240 2,635 -0.38 2,673 0,100 6,240 -2.42 6,191 0,120 4,450 -3.58 4,464 nr 2,180 -2.68 2,210 0,170 4,600 +0.49 4,581 nr

0,135 0,482 5,885 0,212 0,297 9,947 4,041 2,075 6,191 1,493 0,580 3,166

0,357 1,450 7,648 0,707 2,836 19,635 6,664 3,394 22,656 4,639 2,324 7,600

70000 0 57574 49 16778 264 5999866 827 8693 6 10106425 28252 1471625 1150 26867 321 16365 36 282136 590 550670 905 1343 27

1,124

1,768

-1.31 0,984 0,030 0,764 +1.53 1,971 0,121 1,530 -2.04 0,832 0,030 0,499 +4.12 2,384 0,080 1,711 +5.36 8,650 0,780 5,244 0.00 7,458 0,045 1,630 0.00 7,690 0,527 1,950 +2.18 0,300 0,040 0,228 0.00 0,593 0,109 0,495 -1.15 3,021 0,380 1,380 -2.14 2,194 0,026 0,929 0.00 0,010 nr 0,006 -0.89 0,067 nr 0,047 -1.16 1,292 0,085 0,629 0.00 0,184 nr 0,166 -1.47 9,457 0,180 6,538 -1.70 4,973 0,210 3,489 -1.51 30,385 1,600 19,137 -3.62 21,874 1,678 12,727 +0.26 1,945 0,141 1,370

1,078 2,528 1,008 3,131 10,349 8,647 9,309 0,401 1,046 3,179 2,444 0,019 0,108 1,471 0,253 11,181 6,081 38,148 25,091 2,240

Fiat Fiat prv Fiat rnc Filatura di Pollone Finarte C.Aste Finmeccanica FMR Art'e' FNM Fondiaria-Sai Fondiaria-Sai rnc Fullsix

G Gabetti 09/13 w Gabetti Pro.Sol. Gas Plus Gemina Gemina rnc Generali Geox Gewiss Greenvision Gruppo Coin Gruppo Ed. L'Espresso Gruppo Minerali M.

H Hera I I Grandi Viaggi Il Sole 24 Ore Immsi Impregilo Impregilo rnc Indesit Indesit rnc Intek Intek r Intesa Sanpaolo Intesa Sanpaolo rnc Invest e Svil w09 Invest e Sviluppo Iride It Holding Italcementi Italcementi rnc Italmobiliare Italmobiliare rnc IW Bank

K K.R.Energy Kerself Kinexia KME Group KME Group rnc KME Group w09

L Lazio Lottomatica Luxottica

MMaire Tecnimont Management e C. Marcolin Mediacontech Mediaset Mediobanca Mediolanum Mediterranea Acque Meridie Mid Ind Cap w10 Mid Industry Cap Milano Ass. Milano Ass. rnc Mittel MolMed Mondadori Mondo HE Monrif Monte Paschi Siena

Ufficiale Euro

5,185 9,400 0,660 0,460 0,158 0,369

1,556 0,980 1,990 0,818 2,403 8,650 7,415 7,695 0,304 0,599 3,008 2,170 0,010 0,067 1,281 0,176 9,355 4,905 30,100 21,310 1,946

-0.70

0,148 -0.60 8,560 -0.23 2,175 +1.75 0,457 +0.44 0,839 -2.39 0,030 -9.42

1,548 0,080

73555 283114 49886 9583 599600 174169 477449 141980 13591

1473917

566 1414 62 33 55 24 2088 557 90

1726

2721 44 91660 85 272809 285 12679342 959 5 14 342679 847 459 4 337032 104 1001 9 97101198 35802 2179631 2046 195350 0 46026 16 574250 953 0 45 779452 1675 112254 524 11536 674 22104 357 2600 143

0,150 7,583 1,400 0,429 0,672 0,019

0,297 10,123 2,236 0,728 1,097 0,052

614944 32727 26207 304960 1200 75000

140 149 42 107 16 0

0,341 +5.09 0,335 nr 0,275 13,210 -1.20 13,296 0,680 12,072 17,510 -3.74 17,838 0,220 9,571

0,450 18,010 18,261

141227 1173519 2669911

23 2025 8279

+0.84 2,414 0,110 0,996 +3.21 0,147 nr 0,056 0.00 1,465 nr 1,017 +0.66 3,314 nr 1,736 -3.05 5,489 0,380 3,057 -1.23 8,098 0,650 4,531 -1.46 4,275 0,085 2,060 +1.67 2,716 0,060 1,284 +2.34 0,604 nr 0,475 0.00 0,133 nr 0,065 0.00 15,500 0,439 13,000 +0.16 1,926 0,150 1,118 +1.09 2,075 0,166 1,226 +2.89 3,753 0,150 2,429 +0.37 1,606 nr 0,778 -1.08 3,019 0,350 2,297 -1.23 0,172 nr 0,110 +0.46 0,440 nr 0,396 -3.45 1,220 0,013 0,791

3,386 0,190 1,821 3,588 5,623 9,675 4,938 3,290 0,980 0,278 16,000 2,779 2,732 3,781 2,139 3,740 0,393 0,495 1,579

1282303 747208 26835 5250 12795831 3941329 1419888 21099 52190 9000 0 1221118 22181 94047 12700 720661 328240 20000 38583928

779 69 91 62 6484 6973 3126 208 31 0 59 1074 64 265 168 783 4 66 6700

2,390 0,148 1,460 3,423 5,400 8,030 4,230 2,738 0,613 0,131 15,500 1,928 2,090 3,740 1,611 2,975 0,169 0,440 1,204

0,150 nr 8,525 0,070 2,166 nr 0,454 0,040 0,841 0,109 0,030 nr

Quantità trattate Capitalizz.

AZIONI

Prezzo Differ. % Riferim. Riferim.

Montefibre Montefibre rnc Monti Ascensori

0,141 +1.08 0,275 +1.67 1,300 -0.84

N Noemalife

5,450 1,150

Novare

O Olidata

0,485

P Parmalat

1,941 0,943 12,950 1,852 4,218 0,215 2,700 1,145 0,420 0,454 0,475 0,451 0,854 10,210 6,820 0,938 1,046 0,998 11,810

Parmalat w15 Permasteelisa Piaggio Pierrel Pierrel 08/12 w Pininfarina Piquadro Pirelli & C. Pirelli & C. rnc Pirelli Real E. Poligrafici Editoriale Poltrona Frau Pop.Emilia Romagna Pop.Sondrio Pramac Premafin Finanziaria Premuda Prysmian

R R. Ginori 1735 Ratti RCF RCS MediaGroup RCS MediaGroup risp Realty Vailog Retelit Retelit w 08-11 Risanamento Rosss

S Sadi Safilo Group Saipem Saipem risp Saras Sat Save Screen Service BT Seat PG Seat PG r SIAS Snai Snam Gas Snia Snia w10 Socotherm Sol Sopaf Sorin STMicroelectronics

T Tamburi Tas Telecom IT Telecom IT Media Telecom IT Media rnc Telecom IT rnc Tenaris Terna TerniEnergia Tiscali Tiscali 09/14 w Tod's Toscana Fin Trevi Finanziaria Ind.

U UBI Banca UBI w 09-11 Uni Land Unicredit Unicredit risp Unipol Unipol pr

V Valsoia Viaggi Ventaglio Vianini Industria Vianini Lavori

WW Mediobanca 11 w Meridie 11

0.00 0.00

Ufficiale Euro

Divid.

Minimi Anno

Massimi Anno

Prezzo Differ. % Riferim. Riferim.

Ufficiale Euro

Divid.

Minimi Anno

Massimi Anno

0,141 nr 0,274 nr 1,297 0,020

0,125 0,135 0,870

0,230 0,303 2,211

175295 5000 5775

18 7 17

War ErgyCapital 11 Warr Intek 11 Warr Kre 09/12

0,084 +6.33 0,030 +0.33 0,080 -11.11

0,080 0,030 0,080

nr nr nr

0,055 0,030 0,074

0,236 0,064 0,177

39099 34940 600

0 0 0

5,351 1,150

4,970 0,992

6,840 1,700

521 0

23 16

Y Yorkville Bhn

0,195

-0.05

0,196

nr

0,166

0,750

96306

11

Z Zucchi

0,450 0,630

0.00 -1.25

0,448 0,030 0,614 nr

0,400 0,614

0,660 2,000

49730 763

11 2

67,140 3,758 0,204 0,517 0,304 12,910 1,520 5,955 7,415 51,300 0,592 3,870 0,472 5,280 1,370 5,300 1,170 5,185 2,740 4,620 3,200 2,380 1,920 1,088 5,920 1,065 4,053 1,200 24,500 2,260 5,385 15,410 1,244 11,340 1,855 3,320 26,850 8,815 2,828 1,202 4,370 4,455 2,235 3,350 1,578 12,560 3,643 0,257 1,568 3,223 3,518 0,891 2,188 3,390 2,523 5,875 5,315 7,360 5,300 2,910

+0.99 +3.80 -0.39 0.00 -2.41 -0.69 -0.52 +0.59 -0.34 +1.18 -1.00 +1.11 -2.58 -1.03 -2.49 -3.72 +2.36 -0.67 +1.48 -2.33 0.00 +0.63 +0.79 -0.37 -0.34 +1.43 -0.92 0.00 -0.85 -2.69 -0.28 +0.26 -0.72 +0.09 -0.59 +1.53 +0.94 +0.80 -2.33 -0.50 -1.13 -1.00 -0.22 -0.89 +1.15 -0.16 -2.93 -4.29 0.00 -0.39 -0.07 +0.56 -1.02 -7.00 0.00 -0.84 -1.39 -0.41 +1.92 +0.69 0.00 -0.85 +1.62 +1.35 -0.57 -0.92 -0.67 +0.31 -0.90 -1.31 +1.08 -0.39 -3.02 -1.06 0.00 0.00 -1.36 +2.45 -1.64 -1.25 +1.04

36,409 2,559 0,098 0,442 0,163 8,936 1,441 2,608 5,162 38,084 0,358 2,806 0,173 2,888 1,244 2,169 0,496 3,669 1,396 2,594 1,729 1,513 0,888 0,992 4,187 0,717 3,723 0,834 13,197 1,683 3,354 2,073 0,490 9,359 0,513 2,964 12,450 3,213 1,534 0,741 2,939 3,432 2,108 1,936 0,813 11,941 1,805 0,254 1,302 2,423 3,361 0,649 0,915 2,196 1,810 4,562 3,463 2,740 2,750 1,575

73,758 4,293 0,407 0,732 0,439 14,426 1,672 6,932 8,424 51,354 0,735 5,691 0,896 7,072 1,903 5,976 1,506 6,709 2,780 4,893 3,830 2,855 2,816 1,426 7,954 1,306 5,070 1,674 25,296 2,891 6,285 15,991 1,787 15,849 2,118 4,044 27,028 8,845 3,496 1,410 6,073 5,670 3,231 4,003 1,604 13,909 4,089 0,281 1,857 4,311 5,220 1,068 2,974 3,833 10,125 6,169 5,442 9,895 5,639 3,462

11837 95048 1184392 119112 352162 352719 28128 124936 22272 2050 35166 133398 12084 43119 17419 170293 1376732 2260 20029 112067 115114 4524 20280 50967 10680 14216 2047 308287 54273 60501 15137 24537 1588728 1525 7227 1200 7815 100033 79566 42701 3042 19663 4870 10013 571829 3566 112399 227778 50 4675 4750 64636 21018 2052969 222847 17718 407 9348 938 7738

1,194 9,011 6,005 0,124 1,955 3,742 12,439 7,464 4,274 3,387 3,093 0,682 0,235 2,300 0,438 5,137 3,040 0,057 4,684 3,213

2,314 14,977 10,982 0,285 2,756 5,549 16,942 17,714 9,795 7,669 5,987 2,052 0,496 2,800 1,065 8,830 4,813 0,095 5,210 4,201

18695 116 695 97032 16830 174313 1554 1526 12246 2418 13596 167068 110495 50 0 5066 32123 1529620 113976 12947

282 245 148 55 33 1301 355 587 251 918 217 288 36 146 37 358 125 47 214 79 511 23 41 164 95 88 236 363 1353 32 41 174 53 55 117 92 335 463 102 61 22 190 31 124 487 428 358 0 44 56 16 179 67 392 77 392 91 33 206 338 0 86 14 57 92 98 1087 147 192 93 38 82 231 54 0 20 18 244 0 241 311

nr nr

Quantità trattate Capitalizz.

AZIONI

nr

0,213

0,767

86719

17

Zucchi rnc

+0.36 1,943 0,041 +0.27 0,943 nr -0.15 12,950 0,300 -2.94 1,882 0,060 +0.66 4,288 nr -4.06 0,215 nr -0.74 2,723 nr -2.64 1,146 0,062 -2.33 0,425 0,016 -2.99 0,459 0,073 -3.26 0,480 2,060 0.00 0,453 nr +1.07 0,842 0,020 -1.45 10,377 0,180 -1.66 6,946 0,030 -1.37 0,940 nr +2.05 1,036 0,015 +1.84 0,990 0,060 +1.55 11,860 0,417

1,159 0,469 6,599 0,913 3,537 0,129 1,868 0,621 0,148 0,182 0,294 0,289 0,389 6,000 5,000 0,847 0,856 0,839 6,074

2,040 1,046 13,576 1,938 5,870 0,340 5,516 1,267 0,444 0,472 1,657 0,484 0,957 10,651 7,387 1,533 1,406 1,077 13,816

9150889 250941 204239 365999 31372 100 31657 16401 30381974 208535 4019117 5000 6736 1061207 633561 31000 54237 11216 2835793

3309 0 332 745 64 0 82 57 2223 62 404 60 118 2633 2140 29 425 139 2149

STAR

0,091 0,165 0,879 0,499 0,442 1,432 0,204 0,082 0,113 0,355

0,400 0,461 1,200 1,560 0,865 2,499 0,615 0,211 0,572 2,289

2392127 51046 14146 419694 19018 5652 26643 9000 790016 1185

29 19 31 904 22 61 72 0 109 14

0,480 0,593 23,170 23,900 2,040 10,550 5,650 0,700 0,167 1,010 6,205 2,940 3,510 0,119 0,006 1,425 3,825 0,119 1,244 6,040

0.00 0,477 0,013 0,395 -0.42 0,594 0,085 0,290 -0.39 23,346 0,550 10,783 -0.08 23,900 0,580 14,850 +0.37 2,045 0,170 1,893 0.00 10,063 0,100 7,515 +0.53 5,617 0,237 2,810 -2.71 0,707 nr 0,402 +3.21 0,165 nr 0,133 -3.35 1,010 0,002 0,294 -0.64 6,203 0,120 3,166 -1.09 2,966 nr 1,710 -0.35 3,546 0,060 2,957 +2.05 0,118 nr 0,107 -1.79 0,006 nr 0,005 0.00 1,452 nr 0,674 -2.36 3,829 0,081 2,688 +1.28 0,117 0,005 0,095 -0.40 1,235 nr 0,366 +0.92 6,035 0,030 3,029

0,756 0,769 23,346 23,920 2,860 11,024 5,898 0,754 1,131 1,500 6,414 3,506 3,546 0,237 0,015 1,932 4,376 0,215 1,354 6,886

1,270 14,000 1,059 0,102 0,105 0,755 14,030 2,925 1,620 0,168 0,005 51,650 1,244 11,200

0.00 0.00 -2.31 0.00 +5.53 -2.83 -0.85 +0.60 -0.61 +0.78 -2.04 -0.31 -0.16 +0.72

1,270 13,914 1,067 0,101 0,107 0,760 14,180 2,931 1,615 0,167 0,005 51,714 1,240 11,123

0,052 0,864 nr 7,900 0,050 0,780 nr 0,040 nr 0,056 0,061 0,610 0,130 6,128 0,070 2,254 nr 1,023 nr 0,090 nr 0,003 1,250 25,993 nr 0,762 0,120 4,374

1,483 5622 141 20,459 90 25 1,253 133264551 14271 0,140 900206 334 0,140 153286 6 0,875 19944453 4578 14,180 4232063 16740 2,931 14016006 5865 1,724 51421 40 1,488 15963281 311 0,006 28745564 0 52,497 23563 1583 1,356 20901 38 12,792 104673 712

9,610 -2.93 0,048 -0.62 0,890 -0.34 2,273 +0.33 2,880 +1.05 0,890 -1.98 0,577 -1.03

9,718 0,048 0,901 2,276 2,852 0,900 0,579

0,450 nr 0,001 0,260 0,025 0,416 0,421

5,867 0,032 0,383 0,634 0,991 0,572 0,393

11,340 3322220 6211 0,085 607787 0 1,195 166205 125 2,769 158190476 38136 3,439 40431 69 1,218 6412933 1332 0,893 2392603 528

4,480 +4.07 0,138 0.00 1,370 +1.11 4,468 +0.39

4,233 0,130 0,139 nr 1,370 0,020 4,441 0,100

1,941 0,105 1,355 3,435

4,597 0,343 1,660 5,127

500 376121 1 1633

44 20 41 195

0,099 0,027

0,087 0,017

0,123 0,040

4488441 0

0 0

-3.19

0,103 +3.95 0,356 -0.28 0,950 -4.52 1,225 -1.53 0,760 -1.30 2,490 +4.08 0,446 -1.98 0,103 +3.00 0,394 -2.48 1,240 -0.80

0,096 0,027

-2.83 0.00

0,488

0,104 nr 0,360 nr 0,957 0,060 1,233 0,110 0,760 0,050 2,467 nr 0,450 nr 0,104 nr 0,396 nr 1,240 nr

nr nr

43400 44 498409 170 2999426 10302 19 3 2392636 1945 182 99 31632 311 227064 98 20189528 318 1074 1 124719 1411 227894 347 14638636 12662 691387 17 650272 0 0 56 123103 347 439916 49 765785 581 7988345 5494

Acotel Group Actelios Aedes Aeffe Aicon Ansaldo Sts Ascopiave Astaldi Banca Ifis BB Biotech Bca Finnat Bca Pop.Etruria Lazio Bialetti Industrie Biesse Bolzoni Brembo Buongiorno Cad It Cairo Communication Cembre Cementir Hold Centrale Latte Torino Cobra D'Amico Dada Damiani Datalogic Dea Capital Diasorin Digital Bros DMail Group Dmt EEMS El.En. Elica Emak Engineering Esprinet Eurotech Exprivia Fidia Fiera Milano Gefran Granitifiandre IGD Ima Interpump Interpump 09/12 w Irce Isagro IT WAY Juventus FC La Doria Landi Renzo Mariella Burani FG MARR Mirato Mondo Tv Mutuionline Nice Omnia Network Panariagroup Poligrafica S.Faustino Prima Industrie Reno de Medici RDB Recordati Reply Sabaf S.p.a. Saes Saes rnc Servizi Italia Sogefi Stefanel Stefanel risp Trevisan-Cometal TXT e-solution Vittoria Assicurazioni Warr Aedes 14 Yoox Zignago Vetro

1,869 11,900 9,000 0,243 2,148 5,185 15,960 16,600 6,020 5,140 5,090 1,930 0,328 2,800 0,719 6,885 3,770 0,060 4,750 3,900

67,536 3,622 0,203 0,511 0,307 13,006 1,516 5,960 7,311 50,348 0,597 3,827 0,473 5,326 1,418 5,358 1,173 5,211 2,726 4,666 3,213 2,318 1,927 1,092 5,879 1,065 4,041 1,185 24,608 2,301 5,376 15,377 1,258 11,363 1,850 3,322 26,809 8,845 2,859 1,212 4,370 4,500 2,185 3,357 1,574 12,555 3,696 0,254 1,568 3,203 3,574 0,889 2,168 3,485 2,574 5,893 5,315 7,496 5,219 2,912 1,887 11,939 8,935 0,244 2,143 5,197 15,976 16,659 6,080 5,139 5,090 1,987 0,330 2,800 0,722 6,951 3,714 0,060 4,782 3,885

nr 0,150 nr 0,007 nr 0,270 0,060 0,100 0,300 0,544 0,010 0,100 nr 0,440 0,030 0,280 nr 0,500 0,200 0,160 0,080 0,050 nr 0,133 nr nr 0,070 nr 0,120 0,080 0,100 nr nr 0,300 0,048 0,220 0,520 0,155 nr 0,040 nr nr 0,250 0,050 0,035 0,900 0,200 nr 0,050 nr 0,130 nr nr 0,055 0,160 0,430 0,480 nr 0,092 0,052 nr 0,030 nr 0,650 nr 0,100 0,250 0,350 0,700 0,816 0,800 0,160 1,400 nr nr nr nr 0,170 nr nr 0,295

Quantità trattate Capitalizz.


32 Lettere e Commenti

LA STAMPA

.

SABATO 19 DICEMBRE 2009

LA STAMPA

LETTERE AL DIRETTORE

MARIO

CALABRESI

li. Questi ultimi oggi sembrano operare più come erogatori di licenze edilizie e consumo di territorio, cosa che ha provocato l’attenzione degli amministratori regionali e provinciali (come più volte segnalato dalla Stampa) tuttavia con scarso risultato se, in piena crisi, chiunque percorra le nostre campagne può constatare un ulteriore pullulare di cantieri edili in territori che furono agricoli. Ho provato a seguire anni fa la via di piantare alberi nella proprietà disponibile perché mi pareva utile e giusto; ma alla luce dell’articolo di ieri, tutto si risolve in utopia e in luogo di un riconoscimento morale (non avevo finalità di lucro, è il punto debole?) fino a oggi mi ha fruttato solo un contenzioso coi vicini preoccupati dal disagio provocato dai miei alberi alle loro tettoie di amianto. Almeno mi certificassero a impatto zero, ma nei prospetti di calcolo delle emissioni di CO2 la voce CO2 assorbita in proprio non è contemplata, c’è il led ma non l’albero!

L’uomo che piantava gli alberi si è un po’ stufato, ma continui aro direttore, leggo con sconforto su La Stampa del 17 dicembre (L’Italia in ritardo sulle foreste anti-gas), che la possibilità di veder riconosciuto come sink, pozzo di assorbimento di CO2, il patrimonio forestale, sia pure censito, sta sfumando mentre altre opportunità di riduzione di CO2 vengono ignorate per le difficoltà e i costi di certificazione che comporterebbero. Almeno al Nord, la cosiddetta città diffusa - l’informe sequela di vecchi casolari addossati a villette a schiera, capannoni agricoli e industriali, reticoli stradali con annesse le regolamentari rotonde - occupa almeno il 20% del territorio (rapporto annuale 2008 della Società Geografica Italiana) in maniera «porosa» che lascia come relitti piccoli territori inutilizzati (o utilizzati per «verde» controproducente come prati all’inglese e siepi geometriche che a giudicare dal concerto di tagliaerbe devono dare un notevole contributo alla crescita netta di CO2). Il loro utilizzo come ulteriore pozzo di assorbimento potrebbe essere attuato promuovendo l’impianto di alberi volontario da parte dei proprietari a costi quasi nulli; la loro certificazione, difficoltosa data la frammentazione, demandata agli Enti Loca-

C

Il sondaggio tivù sulle sentenze Nel telegiornale de La7 ieri sera alle 20,30 circa è stato lanciato un sondaggio affinché i telespettatori potessero dire se la sentenza sul fatto di Garlasco è da ritenersi giusta o meno. Non ho parole. I giudici applicano la legge e decidono su quanto è agli atti. Lettori, telespettatori, ovvero cittadini comuni, si fanno un’opinione su quello che vedono e leggono. È intollerabile questa tendenza a spostare i processi sui mezzi di comunicazione. Il professor Grosso ha concluso il suo articolo di ieri esattamente come era mia intenzione fare per questa mail. Se l’articolo non è stato letto, invito tutti a farlo.

I

EMANUELE DEMMA, TORINO

Scudo e miliardi: totale o anticipo? È di questi giorni la notizia che sono stati 87 i miliardi rientrati con il primo scudo fiscale. Ma questo è il totale dell’ammontare del capitale o già il 5% della tassa versata? Perché se fosse solo la prima ipotesi, come purtroppo credo, il guadagno netto per l’erario sarebbe stato di soli 4,3 miliardi. I numeri a volte bisogna interpretarli e non solo leggerli.

I

riflettere su quanto sia diventato impossibile sparire senza lasciare tracce: se anche le monache di clausura devono fare i conti con la burocrazia, figuriamoci un eremita-evasore.

MARINO RORE LESSOLO (TO)

Vorrei incoraggiarla a continuare a piantare alberi anche se l’Italia sta perdendo l’appuntamento con la certificazione e non è capace di valorizzare il suo patrimonio forestale. Lo faccia per l’ambiente, per passione e perché gli alberi sono più vitali dei prati all’inglese. Pazienza se nessuno le darà un certificato.

www.lastampa.it/lettere

Mani d’oro ma non «restauratori» Dal 1˚ gennaio gli operatori che si occupano di restauro che sono sprovvisti del titolo di «restauratore» non potranno più esercitare la propria opera. In Italia c’è un esercito di artigiani dalle mani d’oro che non hanno mai varcato l’uscio di una scuola (dove potrebbero addirittura insegnare) e che sono i veri angeli custodi del nostro invidiabile patrimonio artistico. Mi auguro che la norma possa essere riconsiderata.

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Evasori per forza grazie alla burocrazia I

ELEUTERIO PAGANO

Le regole del sistema prima del lato politico Davvero un brutto momento: a un vecchio liberal come me tocca trovare un alleato nel già missino Fini per difendere le regole del sistema che, in quanto tali, vengono prima della scelta politica su valori e interessi.

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GIANLUCA STRATA, COURMAYEUR

La pubblicità nella tv a pagamento Il consiglio dei ministri starebbe per decidere l’introduzione di un tetto massimo all’affollamento pubblicitario nelle pay-tv, con una progressiva riduzione da

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ENRICO MARANINI

FLAVIO ROSSI, TORINO

Al fisco non si sfugge nemmeno a 2000 m La notizia di un americano in fuga dal fisco, catturato a 2000 metri sul Bianco, dovrebbe farci

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contatti

LE LETTERE VANNO INVIATE A LA STAMPA VIA MARENCO 32, 10126 TORINO E-MAIL: LETTERE@LASTAMPA.IT FAX: 011 6568924

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FILIPPO TESTA BALDISSERO TORINESE (TO)

Nei giorni caldi dello scudo fiscale ho acquistato un autoveicolo. Viene immatricolato il 28 ottobre 09 con una carta di circolazione provvisoria che non ti permette di pagare subito il bollo. Il Pra, sulla carta provvisoria indica che provvederà alla consegna del documento definitivo entro 90 gg. Non siamo nell’era informatica? Ricevuto il libretto con «notevole» anticipo vado all’Aci per il pagamento delle tasse automobilistiche il 16 dicembre. Oltre il dovuto di tasse devo pagare una sanzione con dovuti interessi. Siamo al paradosso! Un organo amministrativo dello Stato ti mette «fuorilegge» con il titolo di evasore fiscale e l’altro provvede a sanzionarti. Tu cittadino, che tra i due nulla puoi, devi pagare la loro inefficienza ricevendo una sanzione con relativi interessi. Sarei curioso di conoscere il parere delle autorità competenti, avendo pagato la tassa alla Regione Liguria.

Quotidiano fondato nel 1867 m DIRETTORE RESPONSABILE MARIO CALABRESI VICEDIRETTORI MASSIMO GRAMELLINI, GIANCARLO LAURENZI CESARE MARTINETTI, VITTORIO SABADIN REDATTORI CAPO CENTRALI ANDREA MALAGUTI, LAURA CARASSAI DARIO CORRADINO, LUCA UBALDESCHI CAPO DELLA REDAZIONE ROMANA PAOLO MASTROLILLI CAPO DELLA REDAZIONE MILANESE MARIO FORTINI ART DIRECTOR CYNTHIA SGARALLINO PHOTOEDITOR MAURO VALLINOTTO REDAZIONI GIAMPIERO PAVIOLO ITALIA, FRANCESCA SFORZA ESTERI, GUIDO TIBERGA SOCIETÀ, TEODORO CHIARELLI ECONOMIA, RAFFAELLA SILIPO SPETTACOLI, GUIDO BOFFO SPORT, FLAVIO CORAZZA CRONACA DI TORINO m

qui al 2012. Mettere le mani in questo settore potrebbe essere sbagliato, la pay-tv è un servizio che nessuno è obbligato ad acquistare, così come nessuno è obbligato ad entrare in un certo negozio se i prezzi o la qualità della merce esposta in vetrina non sono soddisfacenti. In condizioni di libero mercato la scelta è lasciata allo spettatore libero di abbandonare un canale se giudica che la pubblicità sia troppa, così come io posso decidere di non comprare più questo giornale se non sono più soddisfatto. Resta l’anomalia della Rai, pay-tv per eccellenza che siamo costretti a pagare anche se i suoi programmi non ci piacciono. Sarebbe apprezzabile se la riduzione del tetto pubblicitario fosse anche applicata alla televisione di Stato. ERMANNO TROVATO

Ci mancheranno voce e penna di Igor Man Sono davvero addolorato. La morte di Igor Man ci priva di una voce e di una penna di ineguagliabile grandezza. Da siciliano, più pungente ne avverto l’assenza perché Man apparteneva a quella specie di siciliani che, pur cittadini del mondo, la nostra isola tengono nel cuore e si struggono per le laceranti ferite e gli stupri di corruttela morale e politica che l’attraversano. Ma quando, non di rado, Man tornava alla sua terra, nelle rievocazioni memoriali, di sapore brancatiano, della Catania della sua infanzia, le sue parole ci invogliavano, malgrado tutto, a sperare che la luce della giustizia e dell’onestà potesse vincere le tenebre dell’ingiustizia e del sopruso.

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REG.

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LA TIRATURA DI

VENERDI’ 18 DICEMBRE 2009 È STATA DI

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COPIE

L’editoriale dei lettori

LA BELLA SCUOLA Come si fa? Diamo retta a Dante. Che si riferiva a un «bel» gruppo di persone: Omero, Virgilio.... Anche noi, però, possiamo farne un luogo bello

MARCELLO BRAMATI osì vid’i’ adunar la bella scola/di quel segnor de l’altissimo canto/che sovra li altri com’aquila vola. (Inf, IV, 94-96). Nella Commedia Dante scrive di «bella scola» riferendosi a un gruppo di persone: Omero, Orazio, Ovidio, Lucano ai quali si aggiunge Virgilio. I cinque conversano e quando si aggiunge Dante la cosa è fatta: l’aggettivo «bella» è avvicinabile al sostantivo «scuola». La lezione di Dante è eterna e reale: sta a insegnanti e studenti fare della scuola un luogo bello perché fondato su amore per la conoscenza, rispetto, bellezza e dialogo. A Milano si sta facendo un tentativo per dare spazio a una riflessione culturale che coinvolga attivamente docenti e studenti liceali disposti ad accogliere stimoli diversi da quelli che arrivano loro da una società sempre più dell’immagine, dell’immediatezza e dell’ozio. Scrivere a 16, 17 e 18 anni significa ricercare, studiare, leggere, ascoltare, porsi grandi domande e dare piccole risposte, progettare testi prendendo spunto dai maestri, avere a che fare coi docenti in un altro e nuovo contesto al di là della didattica. Per questo è nata ZeroNove, una rivista culturale che si fonda sul desiderio di fare otium letterario, attività molto differente dall’ozio. Le 8 facciate di ZeroNove trattano di tesori letterari da riscoprire, di poesia e di arte, di filosofia e di scienza, di argomenti fondamentali per capire il presente e per provare a costruire un futuro. Un buon modo per coltivare l’otium letterario potrebbe essere quello di prendersi 20 minuti e dedicarsi alla lettura della riflessione culturale di dieci liceali che studiano e, perché no, scrivono su una piccola rivista di cui io sono responsabile ma fatta interamente da ragazzi che dialogano con i maestri: quelli in carne e ossa come i docenti e quelli tutti da far parlare sfogliando le pagine dei loro capolavori.

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28 anni, vicepreside liceo scient. Faes Argonne, Milano

PAOLO FAI SOLARINO (SR)

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LASTAMPA SABATO 19 DICEMBRE 2009

Lettere e Commenti 33 Illustrazione di Koen Ivens

ENZO BETTIZA SEGUE DALLA PRIMA PAGINA

ante nobili parole e belle promesse in dollari ai Paesi più bisognosi d’aiuto, riuniti in una sorta di G77 dei poveri, demagogicamente appoggiato dalla Cina; sennonché gli impegni per ora verbali del presidente americano dovranno passare poi, chissà quando e come, al vaglio e all’approvazione del Congresso già messo a durissima prova dalla catena di crisi domestiche, automobili, banche, sanità, spese militari in Iraq e Afghanistan. All’Europa sono stati chiesti soltanto sacrifici, somme esorbitanti di euro e scadenze ecologiche quasi punitive. Ma nessuna delle sparpagliate proposte europee sul taglio alle emissioni, sul riequilibrio razionale mediante tecnologie pulite tra sviluppo e inquinamento, è stata presa molto sul serio: si è avuta la netta impressione che a Copenhagen l’Europa venisse presa in considerazione tutt’al più come un istituto di credito, non certo come una coesa e dirimente entità politica. La Russia s’è tenuta con prudenza in disparte, con un presidente incerto se rappresentare un Paese emergente o un impero decaduto. La passerella è stata confiscata, più che dalle parole, dall’immagine di Obama a tutto scapito del grigio Gordon Brown, dell’irrequieto Nicolas Sarkozy, dell’imbarazzata Angela Merkel che ha dovuto sobbarcarsi anche il ruolo di rappre-

surarsi con le sfide della globalizzazione di cui, piaccia o non piaccia, lo scontro vero o verosimile con i gas da ipersviluppo è divenuto un simbolo onnipervasivo. Dietro il simbolo climatico si nasconde, in realtà, una competizione ai ferri corti che non ha molto a che vede-

re col clima, ma con l’esito da cui dipenderà in gran parte il comando dell’economia mondiale nel XXI secolo. L’America resiste per mantenere i ritmi del suo sviluppo industriale, la Cina per promuoverli a velocità travolgente; l’una e l’altra si guardano bene dall’aderire alle

raccomandazioni di Kyoto, d’altronde già accantonate e considerate obsolete anche da chi le aveva controfirmate. È l’Europa nel suo insieme a fare le spese del comprimario debole. L’impatto con l’assediato supersummit in Danimarca, in cui si sono visti tanti Amleti europei oscillanti tra l’essere e il non essere al rimorchio dell’America, che neppure li vede impegnata com’è a negoziare la pace fredda con la Cina, è stato il primo negativo banco di prova delle scadenti e invisibili promozioni ai vertici di rappresentanza dell’Unione Europea. La paralisi di fatto della conferenza sul clima mondiale ha coinciso con l’offuscamento dell’immagine internazionale dell’Europa, peraltro in crisi di piazza in Italia e sul ciglio della bancarotta nazionale in Grecia. Copenhagen ha aggiunto il resto. Poco prima che tutto ciò accadesse l’Economist, in un saggio mordente e quasi coincidente con il monito di Napolitano, ha paragonato il declino dell’Europa a quello sia pure minore e più remoto della Sicilia del Gattopardo: il famoso romanzo insegna che vivere nel declino può essere una scelta suggestiva. Non è poi così terribile essere un continente vecchio, pacifico e prospero. Però, non è da dimenticare che i rivali dell’Europa sono giovani e affamati. Saprà il vecchio continente resistere al fascino di una resa gentile?

LA CRUDELTÀ DEL LAGER

gruppo dei professori, avvocati, notai. Un rovesciamento che fa parte della logica ferrea del Campo: niente somiglia a ciò che usuale nella vita civile. Eppure nel suo ribaltamento, nella sua irragionevolezza, il Lager possedeva una sua razionalità, folle e assurda, ma pur sempre una logica. La scritta rubata ad Auschwitz appartiene a questa. E pensare che anche nel Lager, lo ha notato molte volte Levi, dove il lavoro forzato somiglia a quello delle bestie, c'era chi amava il lavoro ben fatto, come Lorenzo il muratore, che tirava su muri a regola d'arte.

Per Levi il lavoro è una delle approssimazioni possibili alla felicità in terra. Il suo ideale è quello dell' homo faber, che riesce a rovesciare la condanna biblica del lavoro come fatica, e ne fa una possibilità di riscatto; anche lo sbaglio, come spiega Faussone nella Chiave a stella, è parte del mestiere. La libertà è questa: il lavoro come sfida, avventura, prova. Ogni tipo di lavoro, anche quello più umile, compiuto con cura e attenzione, è per il piemontese Primo Levi, una via per costruire se stessi e il mondo, per essere, nonostante tutto, davvero liberi.

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MARCO BELPOLITI SEGUE DALLA PRIMA PAGINA

a più sarcastica e provocatoria è quella issata, o almeno lo era fino a poco fa, all'ingresso di Auschwitz: Arbeit Macht Frei, il lavoro rende liberi. Due parole, ricordava ancora l'autore di Se questo è un uomo - lavoro e liber-

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GATTOPARDI D’EUROPA sentare l’assente Silvio Berlusconi. L’Europa, titubante su una grandiosa scena internazionale, dove non poteva presentarsi unita nella persona di un presidente ignoto come Herman Van Rompuy, è apparsa più che mai frantumata, ferita, poco attrezzata a mi-

tà -, che per lui sono sempre state collegate, e che lì, nel campo, diventavano invece un'irrisione terribile della condizione di migliaia e migliaia di uomini e donne costretti a una attività fisica, il lavoro coatto, che li avrebbe ben presto portati alla morte. Tutto questo fa parte di quella che Levi ha definito la «violenza inutile», quella forma d'ulteriore degradazione, avvilimento, che si perpetuava non solo attraver-

so punizioni fisiche, sofferenze protratte, ma mediante una sottile strategia fatta di regolamenti assurdi, leggi paradossali, espressioni linguistiche rovesciate. Il Lager è il ribaltamento della logica normale, quella che vige nel mondo là fuori, per cui agli intellettuali, a tutti coloro che praticavano mestieri di concetto, era data una pala per scavare, e ai lavoratori manuali affidato invece il compito di comandare il


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LA STAMPA SABATO 19 DICEMBRE 2009

L’affetto e il rimpianto dei lettori di lastampa.it «Grazie Igor»: è l’intonazione generale delle decine di messaggi inviati dai lettori a lastampa.it non appena il nostro sito ha dato la notizia della morte. «Vero giornalista e uomo serio e intelligente», scrive A.G. «Uomo onesto e intelligente» (Mauro F.). «Un grande testimone del nostro tempo, uno scrittore più che un giornalista

(Riccardo Barletta). «Penna sottile quanto autorevole. Capace di far partecipe il lettore alle sue emozioni e pensieri» (Roberto Carma). «Ci mancherà , e ci mancheranno le sue terapeutiche pillole di conoscenza e saggezza» (Amedeo Schiavoni). «Mi mancherai molto con i tuoi racconti, la tua poesia, la tua cultura. Beslama! (Paolo da Marrakech). Tra i tanti, ha scritto anche Enrico Deaglio: «Ricordo naturalmente la sua saggezza; ma in particolare ricordo l'affetto e la stima con cui cercò di aiutare Enzo Baldoni rapito in Iraq. Un caro saluto alla sua famiglia».

MIMMO CÁNDITO on uno dei tanti vezzi che amava coltivare, Igor Man aveva scelto «Il vecchio cronista» come titolo della sua ultima rubrica nel nostro giornale. Sapeva bene d’essere un personaggio pubblico, uno di quei nomi di immediata riconoscibilità, figure e caratteri cui una dimensione mitica finisce per attribuire doti, valori, forza morale, che la quotidianità del vissuto privato non sempre è pronta a sostenere; e allora, in quella volontaria riduzione di un ruolo (il Grande Giornalista, invece) conquistato con la sapiente costruzione della propria vita professionale, questo titolo modesto, da leggersi quasi con voce sommessa, piana, finiva per condensare il recupero di una autenticità difficile da vendere al grande pubblico. Ma era, comunque, un recupero orgogliosamente consapevole che la modestia se la possono concedere soltanto coloro che di aristocratica immodestia possono vivere. Man è stato uno degli ultimi interpreti d’un mondo che era scomparso con il secolo che finiva, il mondo degli «inviati speciali» cui di diritto spettava il grande reportage nella Terza Pagina (anch’essa sparita da tempo, travolta dalla mutazione genetica dell’editoria). Oggi che i giornali sono fatti di notizie rapide, immediate, bruciate nella voracità insaziabile dei bit affastellati freneticamente dentro le modalità hertziane, un mestiere co-

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LA SCRITTURA

Intensa, visionaria, emotiva: così la cronaca si elevava fino alla grande letteratura I VIAGGI

Spiegò fatti e personaggi dell’Asia e dell’America Latina E soprattutto del Medio Oriente

me quello degli inviati è un lusso che nemmeno un museo della comunicazione riuscirebbe più a proporre al consumo del sistema mediale. Era un lavoro affascinante e privilegiato, questo degli inviati, un lavoro nel quale dovevano sapersi fondere qualità di scrittura, capacità investigativa, forte personalità, e una insaziabile voglia di viaggiare dentro la vita del mondo. E Man queste doti le aveva certamente, forse non tutte di pari forza ma ugualmente le sapeva utilizzare al meglio, costruendo con una meticolosa cura della loro qualità fascinatrice l’identità pubblica del proprio personaggio (a cominciare dalla stessa sua firma: da Manzella a «Man», che ha questo suono netto e forte, di vite misteriose, esotiche, evocatrici di geografie impossibili e di grandi intrighi internazionali). È stato, quel tempo ormai chiuso, il mondo di Luigi Barzini e di Virgilio Lilli, di Paolo Monelli, di Malaparte, di Max David, di Montanelli, dei nomi, insomma, che hanno fatto la storia del giornalismo italiano preso ancora a mezzo tra le radici elitarie delle sue ascendenze letterarie e l’urgenza, sempre più forte, più pressante e angosciosa, del racconto di una realtà che andava sottraendosi alle sue dimensioni mitiche. Di suo, Igor Man aggiungeva due carature che sempre lo hanno accompagnato, e anche distinto, alla fine, dai suoi compagni di storia: la prima era quella intensa visionarietà che stava dentro il suo racconto di cronaca, una dimensione nella quale vita e imma-

Igor Man (1922-2009)

Igor Man, la poesia dell’inviato speciale Il Vecchio Cronista della Stampa è morto a 87 anni Era l’ultimo esponente di un’epoca gloriosa del giornalismo ginazione si trasfiguravano a com- viaggiatore nelle guerre dell’Asia e porre un tessuto espressivo forte- del Levante e osservatore attento e mente partecipato, denso di connota- sensibile delle convulsioni che agitazioni emotive, di sentimenti e parole vano le mezze democrazie dell’Ameche si rifiutavano al ritegno del pudo- rica Latina. Ha raccontato anche store e del distanziamento che dovreb- rie italiane, storie di un paese che vebero sostenere il rigore del giornali- niva fuori dalle ossessioni amare del smo; la seconda dopoguerra, ma la era la sua stessa fi«DIARIO ARABO» sua attenzione si gura, quel volto co- Durante la Guerra del Golfo era concentrata sosì nobile e altero, i prattutto sulle latigli garantì una popolarità tudini inquiete del segni profondi e marcati delle ru- degna di una star televisiva pianeta, là dove in ghe d’una vita visun tempo ormai suta davvero, i baffi scuri e sicilia- lontano passavano i loro giorni di vinazzi sotto le ciocche elegantemente ta gli inviati di prestigio dei grandi bianche, quell’anello mostrato sem- giornali, il Corriere della sera e La pre in evidenza a evocare misteriosi Stampa, e l'amicizia e la solidarietà geroglifici sottratti alla comprensio- si incrociavano spesso con i tranelli ne comune. professionali, la concorrenza più Il suo lavoro professionale lo ha spietata, anche il furto del lavoro dei portato in ogni angolo del pianeta, colleghi più ingenui (ci sono storie

che Fabrizio Del Noce e il povero zione, Man avvertiva con particolare Egisto Corradi hanno consegnato al- sensibilità le tensioni di questa lotta la storia del giornalismo). nella quale si scontravano, e ancora Della sua carattere profondamen- si misurano, i destini non soltanto di te umano, della sua sicilianità, Man due popoli ma della stessa umanità aveva fatto anche una chiave si com- del nostro tempo, per ciò che ha di prensione e di interpretazione di comune questo tempo con i principi quella parte del conflittuali della inmondo che più lo LA RELIGIONE tolleranza e della ha reso noto al Era un profondo conoscitore integrazione, della grande pubblico: il identità segregadell’Islam, ma cattolico zionista e del riMedio Oriente, taE di una religiosità «laica» scatto culturale, gliato dentro dal drammatico condella spiritualità flitto tra mondo arabo e Israele e se- della fede e della capacità manipolagnato dalla complessa trama religio- trice della religione. sa e politica dei popoli della Mezza Il suo «Diario arabo», quelle notaLuna. Come siciliano, come figlio di zioni quotidiane che sulle pagine del una storia che ha intrecciato culture nostro giornale hanno accompagnae memorie calate lungo i secoli di vi- to e spiegato le complesse filiere nelcende e di contaminazioni mai sedi- le quali s'andava dipanando la prepamentate fino alla loro ultima acquisi- razione - fino a poi lo scontro sul ter-


LASTAMPA SABATO 19 DICEMBRE 2009

CULTURA SPETTACOLI

La sua voce ancora online Nonostante l’età Igor Man era così al passo con i tempi che aveva scoperto Internet e aveva voluto sperimentarlo proponendo sul sito lastampa.it un audio-blog intitolato «Buonasera», dove commentava notizie di esteri. Potete ancora ascoltare la sua voce su //www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplrubriche/ giornalisti/hrubrica.asp?ID_blog=172

saprai essere umile ma altresì deciso, persino cinico quando serve Il giornalismo non è più Quarto Potere ma ha tuttora il potere di fare del bene e del male, dando resoconti onesti o truccando la realtà Igor Man da un’intervista a Alberto Sinigaglia su Specchio del 2 giugno 2001

Arrivò alla «Stampa» nel 1963 Una lunga carriera cominciata a Roma subito dopo la Liberazione

Igor Man nel 1965 nello Stato himalaiano del Sikkim, a pochi chilometri dal Tibet

È morto Igor Man (pseudonimo di Igor Manlio Manzella). Era nato a Catania il 9 ottobre 1922, aveva 87 anni. La scomparsa è avvenuta mercoledì, ma la notizia è stata data ieri dalla famiglia, a funerali già avvenuti. Figlio di Titomanlio Manzella, esperto di politica estera, Man si era avvicinato al giornalismo subito dopo la Liberazione approdando al Tempo di Roma. E in questa testata era cresciuto professionalmente, prima di essere chiamato nel 1963 alla Stampa da Giulio De Benedetti. Studioso delle religioni e delle società, Man aveva una spiccata sensibilità e competenza per i temi riguardanti il mondo arabo e islamico. Nel 2009 aveva ricevuto il Premio America della Fondazione Italia-Usa. Nel 2000 aveva vinto il premio di giornalismo Saint-Vin-

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reno - della guerra del Golfo tra Saddam Hussein e il resto del mondo guidato dai marines di Schwarzkopf, quel diario giornaliero gli aveva dato alla fine la popolarità che solo il giornalismo televisivo riesce altrimenti ad attribuire; e il merito, com’egli stesso ha riconosciuto, stava nell’aver saputo legare la cronaca quotidiana di un’inquietante confronto politico con le motivazioni culturali e religiose che inevitabilmente stavano ripiegate dietro l'apparenza del conflitto geostrategico. Prendendo a spunto i versetti del Corano, e leggendone con cura e rispetto il senso profondo, Man offriva ogni giorno al lettore strumenti nuovi e «altri» per la comprensione di fatti e di personaggi che si mostravano inaccettabili nella semplificazione mistificatrice di tipizzazioni di comodo.

& MARCELLO SORGI

Il mestiere Fare giornalismo è come fare poesia: se non c’è l’ispirazione “non affitti” come si dice a Roma Ma l’ispirazione viene dall’incontro creativo con l’Altro: fatto o persona È un mestiere duro ma nobile però devi avercelo nel Dna Se hai questa fortuna non ti peserà la fatica fisica la lontananza dai tuoi cari

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cent alla carriera. Nel 2001 era stato nominato Grande Ufficiale dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. Nella sua straordinaria carriera ha intervistato molti grandi personaggi, tra i quali spiccano i nomi di John Fitzgerald Kennedy, Nikita Krusciov, Ernesto Che Guevara, Gheddafi, Khomeini, Yasser Arafat e Shimon Peres. Aveva raccontato il prima persona i grandi momenti del secondo dopoguerra, dal Vietnam alla rivoluzione iraniana, dalla guerra dei Sei Giorni alla caduta di Allende. «Con Igor Man è scomparso il testimone di un secolo, un giornalista di eccellenza, un grande inviato nella cronaca e nella storia di un mondo vissuto e conosciuto in profondità», ha dichiarato Franco Siddi, segretario della Federazione nazionale della stampa.

E da questa vicinanza all'Islam co- lo emozionava anche al di là dei doveme religione (ma anche come strut- ri che il cronista deve sapersi dare. tura identitaria, sempre riproposta In questo, come in tutti gli aspete offerta all'attenzione del lettore) ti della sua biografia, Man mostrava Man era passato progressivamente alla fine quale sia stata la sua scelta a vivere con una partecipazione in- di vita: una integrazione - voluta e tensa la dimensione cattolica della ricercata con costanza - tra dimensua propria storia sione pubblica e privata; è stata peLA SENSIBILITÀ orizzonti privati, rò, la sua, una reli- Il segreto: sapeva raccontare un terreno nel quagiosità laica, mai le il racconto della la storia del mondo senza storia del mondo perduta dentro le nascondere le sue emozioni non poteva mai anse difficili del fideismo, ma ugualprescindere dagli mente intensa, verrebbe da dire pub- occhi, e verrebbe da dire dal cuore, blicamente intensa, in quello spazio di chi quel racconto lo sta facendo, e nel quale un personaggio popolare fi- lo sta vivendo, non solo pestando la nisce per essere obbligato a consu- tastiera della macchina per scrivemare anche i momenti più intimi del re o, poi, con il computer, ma anche proprio vissuto quotidiano. E il rac- mettendoci la propria pelle, la carconto dei suoi incontri privati con gli ne, le emozioni, la sensibilità fino alultimi due Pontefici lo coinvolgeva e le lacrime.

IL CUORE DI UN MAESTRO Con molti anni di anticipo, Man aveva capito che dalla sponda orientale a veva l’accento yankee di noi più vicina la polveriera islamica statanti della sua generazio- va incubando dentro e attorno a un Ocne che avevano conosciu- cidente del tutto impreparato a conteto gli americani durante nerla. Per questo Igor, che aveva visto la guerra. Nei giorni del- nascere il khomeinismo in Iran, era dela crisi di Sigonella e dei due missili solato quando gli americani avevano lanciati da Gheddafi su Lampedusa, dovuto abbandonare la Somalia infeera uno spettacolo vederlo lavorare, stata dai fondamentalisti. Ed era dispeappeso al filo incerto di una telefona- rato di fronte alla prima guerra del Golta libica. fo, quella del '91 in cui l'Italia si comIgor Man era un tipo unico, a co- mosse per le gesta eroiche del maggiominciare dal nome d’arte che s’era re Bellini e del capitano Cocciolone, ma dato ed era riuscito non si sa come a non immaginava neppure cosa sarebfar stampare sui suoi documenti. be accaduto dieci anni dopo. Toccò a Aveva un metabolismo mediterra- Man raccontare nella sua rubrica «Dianeo, gli era rimasto attaccato il fuso rio arabo» la cultura, i valori e anche gli orario dei vecchi giornalisti che an- eccessi del mondo islamico: lo faceva davano a dormire tardissimo, con la umilmente, in trenta righe, tutti i giorprima copia fresca di stampa ritira- ni. E ogni articolo si concludeva con ta alla rotativa. Personaggio da film, una «sura», una massima del Corano. era uno degli ultimi di un’epoca roIn quel periodo Igor veniva sempre mantica e appassionata. In Vietnam a lavorare alla redazione romana. Arrimentre la moglie adorata, Mariaro- vava verso l’una, freschissimo, elegansa, metteva al monte nella sua camicia do suo figlio: il telecandida, le frezze gramma per avverbianche sulla capigliatirlo lo raggiunse tura corvina ravviate quando il piccolo Feall'indietro e un'alluderico era già tornare di profumo esotico to a casa. E poi in Ciche si lasciava alle le, a Cuba, a Panama spalle. L’incarnato e in Costarica: per scuro, la pelle semmolti anni non c’era pre abbronzata già al guerra o guerriglia, primo sole primavericrisi grande o piccole, tradivano la sua la nel mondo che non Sono addoloratissimo origine catanese. I lo vedesse schierato piccoli occhi verdi, alper la scomparsa in prima linea. ti su due zigomi sporAllora le missioni di Igor Man, genti, svelavano la duravano mesi, la tv sua metà asiatica, quasi non c’era, gli ar- lo stimavo molto ereditata dalla maticoli si mandavano e gli volevo bene dre russa. Mentre il col telegrafo e comin- Tra noi c’era talento del grande ciavano con il fatidigiornalista trasudava co distico «dal nostro una grande sintonia dallo sguardo mobile, inviato speciale». In e ci capivamo al volo dalla battuta pronta, quell’aggettivo c’era dal gusto dei dettagli, un che di avventura, Non avevamo bisogno scovati tra le pieghe di sogno, di coraggio, di dire troppe parole, di un articolo o in un' che faceva desidera- perché ragionavamo immagine di tg. re anche all'ultimo Per molti di noi, dei cronisti di essere, nello stesso modo, Man è stato un maechissà, un giorno, co- con pacatezza stro, oltre che un me il leggendario amico affettuoso. Mee grande Igor Man. morabile era il suo A un certo punto determinazione modo di trasmettere della sua lunga car- Mi mancherà molto i vecchi trucchi artiriera, Man aveva pregiani del mestiere, so una sorta di seconcome quando spiegaCarlo Azeglio Ciampi da cittadinanza in va che in un’interviPresidente emerito Medio Oriente e nel sta difficile, con poco della Repubblica mondo arabo nostro tempo a disposiziodirimpettaio e non ne, era inutile bomancora soffocato dal fondamentali- bardare l’intervistato con una raffica smo. Andava e veniva, tornava e ri- di domande. Meglio puntare al cuore, partiva, allungava orgoglioso il lun- che alla testa. Scegliere, sulla sua scrigo medagliere di foto dei suoi inter- vania, un oggetto, una foto, una cosa di vistati. Accanto a Che Guevara, ad nessuna importanza, ma che magari, Allende, a un gruppo di misteriosi notati con finta sorpresa, potessero guerriglieri boliviani armati fino ai ammorbidire il clima dell’incontro. denti, a un Kennedy avvicinato svaEra anche generoso, pronto a fare gatamente a un ricevimento a qualsiasi cosa necessaria al giornale. Washington, da un elegantissimo Quando morì Edoardo Agnelli, lui Igor in dinner jacket e papillon, com- ch’era stato sempre vicino all’Avvocaparvero così l’israeliana Golda Meir, to, si offrì di scriverne il ritratto. Scol’egiziano Mubarak, il vecchio re primmo così che quel ragazzo che aveHassan II del Marocco, il ras della va scelto di concludere tragicamente Tunisia Bourguiba, e poi, in varie po- un’esistenza tormentata, per qualche se, un Arafat di cui Man era spesso tempo si era interessato alle filosofie ospite esclusivo e autorizzato, raro orientali, e aveva trovato in Man un soprivilegio, a descriverne la vita riser- stegno e un interlocutore. Quella volta vatissima nella casa araba dove il Igor scrisse, non un articolo, ma una the bolliva lento tutto il giorno, tra bellissima lettera ai genitori di Edoarnuvole d’incenso e fiori di gelsomino do. Per confortarli, nel giorno più diffisparsi un po'dappertutto. cile della vita. SEGUE DALLA PRIMA PAGINA

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36 Cultura

LA STAMPA SABATO 19 DICEMBRE 2009

Immagini dal mondo

Con papa Wojtyla IGOR MAN CON GIOVANNI PAOLO II, INCONTRATO IN UDIENZA PRIVATA IL 9 DICEMBRE 2001, ALLE 7 DI MATTINA, IN COMPAGNIA DELLA MOGLIE MARIAROSA. «BREVE INCONTRO MA RICCO DI CONTENUTI», COME AVREBBE RICORDATO IL GIORNALISTA SULLA «STAMPA» DEL 1˚APRILE 2005, NELLE ORE DELL’AGONIA DEL PONTEFICE

Con il Comandante Che Guevara IGOR MAN ALL’AVANA NEL GENNAIO 1961, DURANTE LA CELEBRE INTERVISTA CON IL RIVOLUZIONARIO ARGENTINO ERNESTO CHE GUEVARA CHE AVEVA COMBATTUTO AL FIANCO DI FIDEL CASTRO ED ERA DIVENTATO MINISTRO DELL’INDUSTRIA NEL GOVERNO CUBANO CHE DUE ANNI PRIMA ERA SUCCEDUTO AL REGIME DEL GENERALE FULGENCIO BATISTA

Scrittore, non solo cronista L’incontro a Porto Said nel 1956, dopo la crisi di Suez. Trentenni o poco più, facevamo il lavoro più divertente per un giornalista ARRIGO LEVI SEGUE DALLA PRIMA PAGINA

i trovavamo a Porto Said, dove io ero stato spedito da Londra dal Corriere della Sera al seguito dell’esercito britannico (giovane inviato, accanto a quel grandissimo inviato che era Virgilio Lilli al seguito dell’esercito francese), dopo la fulminea occupazione del Sinai da parte d’Israele e l’intervento militare sedicente «pacificatore» di Francia e Gran Bretagna. A dicembre, risolta in qualche modo la crisi seguita alla nazionalizzazione del Canale di Suez da parte di Nasser (una singolare commedia degli equivoci, risolta da un duro intervento del presidente Eisenhower che fermò non solo Ben Gurion, ma anche Eden e Guy Mollet), arrivò a Porto Said il primo treno proveniente dal Cairo, con a bordo un’altra squadra di inviati. Igor era tra questi. Sto parlando di oltre mezzo secolo fa, eravamo tutti e due tren-

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Con la Fallaci IGOR MAN NEL 1959 SU UN AUTOBUS A LOS ANGELES, DURANTE UNO DEGLI INNUMEREVOLI VIAGGI DEL GRANDE INVIATO DA UN CAPO ALL’ALTRO DEL MONDO. ALLE SUE SPALLE SI RICONOSCE ORIANA FALLACI

tenni o poco più e stavamo facendo il lavoro più divertente, o almeno così mi pare, che possa fare un giornalista: l’inviato speciale, col mondo intero come territorio in cui esercitare l’arte del cronista, che è poi la quintessenza del giornalismo. Noi due appartenevamo, con Ronchey, Bettiza, Pieroni, Ottone e altri ancora, alla prima generazione postbellica, e ci confrontavamo con una generazione di grandi giornalisti affermatisi prima della guerra e durante la guerra. Ho nominato Lilli, cito ancora Luigi Barzini junior, che si era formato alla scuola americana e che vantava una sorta di primato per diritto ereditario, e ancora Vittorio Gorresio, Max David, Vittorio G. Rossi, tralasciando troppi altri nomi «Loro» ci sembravano, ed erano, giornalisti-scrittori, talvolta più scrittori che giornalisti, o così sembrava a noi. «Loro» sapevano poco o nulla di economia, noi eravamo, o ci sembrava di essere, più «moderni», più aggiornati culturalmente, anche se dicevamo

di avere meno ambizioni letterarie. Grand hotel una vecchia zia, gran Igor ora se n’è andato, ha lascia- signora, che parlava un russo musito all’improvviso i suoi affezionati cale ed elegante che le generazioni lettori e i suoi amici e rivali di tutta successive hanno dimenticato). Il una vita. Fra tutti noi, Igor era for- cognome Man, al posto del siciliano se, per istinto, il più esotico nei suoi Manzella, gli era parso, giustameninteressi. Quando diventai, nel te, più esotico e più adatto al me1973, direttore delstiere che faceva. la Stampa, era con- A CONFRONTO CON I GRANDI Una piccola dose siderato uno speciaera Davanti a noi i giornalisti d’inventiva lista sia di America pur necessaria, Latina sia di Medio che si erano affermati prima in quel nostro meo durante la guerra stiere. Senza esaOriente. Quelle vaste aree del globo le gerare. aveva girate da un Avevamo, tutI PRIMI INFORMATORI capo all’altro, era Erano i taxisti dell’aeroporto ti noi, mogli che stato testimone di sopportavano cotutte le crisi e ave- Ma spesso il pezzo l’avevamo me un destino le già abbozzato sull’aereo nostre frequenti, va incontrato tutti i grandi protagonisti lunghissime asche meritasse incontrare. Lo sanno senze. Forse per questo quasi tutti bene i suoi lettori, che hanno gusta- abbiamo goduto di lunghissime to ogni sette giorni i suoi ricordi di unioni coniugali, con la moglie che Vecchio Cronista su questo giorna- diversi di noi avevano incontrato in le. Igor si chiamava davvero, per giro per mondo. Igor, col suo volto ascendenza parzialmente russa (lo un po’ asiatico, si considerava giuincontrai un giorno a Zurigo dove stamente il più bello, e il più estroera andato a trovare nel più famoso so di tutti.


LASTAMPA SABATO 19 DICEMBRE 2009

Cultura 37

DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE

Reportage dal Vietnam

“Con le forze speciali dietro il nemico” Inviato di guerra, Igor Man raccontò anche l’inferno del Vietnam. Questo articolo, scritto dalla giungla, è uscito il 9 aprile ’65.

IGOR MAN l campo di Pleim’Rong si arriva in aereo, a bordo di un «Caribeau» color vinaccia, bimotore capace di atterrare e decollare in poco spazio; durante il volo la parte posteriore dell’apparecchio rimane aperta ed è come se la terra ci sfuggisse di sotto i piedi, al pari di una immensa corsia mobile, d’un verde umido. E’ la giungla, chiazzata di macchie gialle, le risaie a terrazze: siamo sull’altopiano, territorio delle tribù Djarai e Rhade, i favolosi montagnards della guerra d’Indocina. Questo di Pleim’Rong è un campo delle special forces, uno dei tanti fortini tenuti da soldati fuori del comune che combattono i guerriglieri con le stesse loro armi. Create in origine per combattere oltre le linee nemiche e promuovere la insurrezione partigiana, in Vietnam le special forces conducono la controguerriglia: mille uomini, tra ufficiali e graduati di truppa, al comando del colonnello Freund, di origine alsaziana, venuti dai quartieri della Ca-

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A Marcinelle IGOR MAN NEL 1956 A MARCINELLE, IN BELGIO, NEI PRESSI DI CHARLEROI, TEATRO DELLA CATASTROFE AVVENUTA LA MATTINA DELL’8 AGOSTO IN UNA MINIERA DI CARBONE. L’INCIDENTE PROVOCÒ 262 MORTI SU UN TOTALE DI 274 UOMINI AL LAVORO: 136 DI LORO ERANO ITALIANI E 95 BELGI, SOLTANTO 13 MINATORI SOPRAVVISSERO. PER NUMERO DI VITTIME, NELLA STORIA DEI MINATORI ITALIANI EMIGRATI, QUESTA SCIAGURA È LA TERZA PIÙ CRUENTA DOPO QUELLA DI MONONGAH E QUELLA DI DAWSON

In Vietnam

“Due ore nel deserto nella tenda segreta” Nell’86, per la seconda volta intervista Gheddafi sul braccio di ferro con l’America di Reagan: due ore sotto la tenda, l’11 febbraio.

IGOR MAN uesta volta il colonnello mi riceve nel deserto, sotto la sua tenda di beduino piantata ai margini di una piccola oasi, tra Misurata e Sirte. Il colloquio, due ore e mezzo, punta sulla rinnovata richiesta di un incontro con Craxi, su Israele e terrorismo, sul petrolio e - fatto nuovo - sulle possibilità che l’Urss installi sulle sponde della Libia missili nucleari a lunga gittata tali «che tutto il dispositivo missilistico dell’Europa occidentale sarebbe fuori gioco». Fa freddo, Gheddafi indossa un rustico giubbone tessuto a mano, il capo e il volto difesi dal turbante dei tuareg. Una teiera bolle su un pugno di braci, mi versa un tè rovente, getta sulle mie spalle una coperta di lana di pecora e, prima ancora ch’io possa cominciare a interrogarlo, dice: «Mi consenta di approfittare della sua presenza in questa tenda dove smaltisco tensioni e maturo pensieri, per inviare, tramite il suo giornale, un messaggio al popolo italiano, al presidente del Consiglio Bettino Craxi. E’ un mes-

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già alla partenza, i protagonisti spesso li avevamo già incontrati, avevamo i numeri di telefono di chi poteva dirci qualcosa di più del tassista, e anche il primo pezzo aveva quel tanto di genuinità cronistica e quel piglio un po’ garibaldino che ci si attendeva da un «grande inviato». Come Igor Man, che ora ci ha lasciati bruscamente, da un giorno all’altro. Accade, alla nostra età. La schiera dei compagni d’una vita si assottiglia.

Con il Colonnello L’INVIATO DELLA «STAMPA» NEL 1986 SOTTO LA TENDA DI MUAMMAR GHEDDAFI, IL LEADER LIBICO AL POTERE DAL 1˚SETTEMBRE 1969

ta», e teorizza il problema fondamentale insito in questa stessa guerra e che prima o poi, fatalmente, verrà riproposto dalle circostanze in altri paesi asiatici, in Africa, nell’America Latina. Il problema è: in qual modo una potenza dotata di mezzi bellici considerevoli, ma di una forza politica ridotta, può contenere un nemico dalla forza politica considerevole ma militarmente inferiore? «E’ qui che dobbiamo trovare la soluzione, pena l’annichilimento, un giorno, del mondo libero». Di conseguenza, secondo

il colonnello Freund, la guerra combattuta al fianco dei vietnamiti va considerata alla stregua d’un succedersi continuo di «grandi manovre tecnologiche». Le special forces costituiscono una sintesi di commandos, paracadutisti, guerriglieri ed esperti di guerra psicologica. Gli uomini che le compongono sono il frutto d’una severa selezione: alti non meno di un metro e 90, dotati di coraggio e di fisico eccezionali, hanno tutti il brevetto di paracadutista e una cultura a livello liceale. Snidano i Vietcong dalla giungla, ma li combattono anche sul terreno psicologico preoccupandosi di riorganizzare la vita civile nelle zone strappate ai comunisti, di creare scuole, corsi agricoli, ospedali insieme con i funzionari dell’Usom e gli specialisti del Field Services Center. E’ il loro un lavoro che presuppone un grande impegno morale; questi soldati sono degli «arditi», in definitiva, ma di un tipo veramente speciale: gli «arditi» dell’America kennedyana. Legare con le tribù degli altopiani non fu facile: i Djarai e i Rhade sono originari della Malesia, vivevano sulle coste meridionali del Vietnam fino a due secoli fa, poi ne vennero respinti fin sulla catena annamita dai vietnamiti venuti dal Tonchino e dai cocincinesi provenienti dalla Cambogia. [...]

L’intervista a Gheddafi

IGOR MAN DAVANTI A UN ELICOTTERO MILITARE NEL 1965. L’INVIATO DELLA «STAMPA» SEGUÌ IL CONFLITTO DIVAMPATO NEL 1962 (E CHE SI SAREBBE CONCLUSO SOLTANTO NEL 1975) RISCHIANDO ANCHE LA VITA IN SITUAZIONI DRAMMATICHE COME L’ASSEDIO DI CAMP KANNACK

E sapeva scrivere, e come sapeva scrivere! In verità era scrittore, e non solo cronista. Anche se gli capitava, come a tutti noi, di mandare il pezzo sulla crisi del giorno, guerra o colpo di Stato che fosse, due ore dopo essere giunto sul posto. Gli autisti di tassì che ci avevano pescati all’aeroporto erano i nostri primi preziosi informatori; quando non accadeva che il pezzo l’avessimo già abbozzato in aereo. Era ovvio che i precedenti li conoscevamo

rolina sugli altopiani annamiti per fare dei montagnards un corpo speciale e autonomo: Cidg, «Civil irregular defense groups». Il colonnello Freund è un po’ il «Lawrence americano» del Vietnam, i Djarai e i Rhade lo ammirano e lo rispettano perché egli, oltre ad essere coraggioso, sa dividere la loro vita, sa capire i problemi e rispettare i costumi. Alto, dinoccolato, un incrocio tra Gary Cooper e James Bond, il colonnello Freund parla di «guerra difficile da vincere ma che non può essere perdu-

saggio semplice perciò concreto: i nostri due Paesi sono complementari, i nostri due Paesi sono bagnati dallo stesso mare, da qui l’augurio che il Mediterraneo non venga più solcato da navi da guerra ma tessuto da traffici benefici per le nostre due economie, per lo sviluppo anche culturale del mio Paese, per il maggior progresso dell’Italia». [...] Ben detto, colonnello, ma dopo Fiumicino ci vorrebbero gesti concreti per spianare la strada all’incontro. Lei aveva accennato alla possibilità di esortare i palestinesi a desistere da azioni con-

tro Paesi amici. La lotta di liberazione dei palestinesi è una cosa, il terrorismo cieco un’altra.

«Io sono contro azioni come quella di Fiumicino e di Vienna; fra l’altro senza significato. Io appoggio la guerra di liberazione del popolo palestinese la cui legittimità, oltretutto, è riconosciuta dalla Carta delle Nazioni Unite. Dico che la responsabilità dell’azione di Fiumicino ricade solo e soltanto su chi l’ha commessa. Ma debbo ricordare a chi giustamente si indigna che per noi, per uno Stato che ha le sue leggi, per una famiglia che ha la sua casa

e vive umanamente, è davvero difficile mettersi nei panni di gente cacciata dalla propria terra, di giovani che hanno visto assassinare i genitori, i fratellini, rei soltanto di essere palestinesi. Quei giovani non possono fare certi distinguo come noialtri. Chi può sondare la loro infinita disperazione? Comunque sia io cercherò di convincerli a combattere solo in Palestina. Ma anche voi italiani, voi europei, dovreste darmi una mano...». Per esempio?

«Cercate di mettere in testa agli americani che, finché non sarà resa giustizia al popolo palestinese, non soltanto non ci sarà mai la pace in Medio Oriente ma la stessa pace mondiale sarà sempre in pericolo». A proposito di americani: Reagan ha ordinato alla VI Flotta di riprendere le manovre al largo del Golfo della Sirte...

«Reagan, Reagan: io cerco invano di trovare un perché ai suoi atteggiamenti irresponsabili. Quando venne eletto, pensammo che siccome era vecchio sarebbe stato saggio. Pensavamo che un attore è un artista e, quindi, come tale, un uomo non cattivo. Invece... Ma forse l’attentato da lui subìto, la malattia, l’età hanno mal ridotto le sue arterie. Inoltre sono convinto che il suo entourage, infiltrato dai sionisti, lo plagi, approfitti della sua senilità». [...]


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38 Spettacoli

LA STAMPA SABATO 19 DICEMBRE 2009

Arthur e la vendetta di Maltazard

Personaggio

Il film è stato girato in tre anni: sei mesi per le riprese, mentre due anni e mezzo è il tempo impiegato dagli animatori della Buf per rendere in versione digitale le riprese in video motion capture girate da Besson con attori veri

FULVIA CAPRARA ROMA

Il regista francese s’inserisce nella sfida natalizia a cartoon egli Anni 90 era l’autore scapigliato di film d’azione con l’anima, le sue eroine, la combattente Nikita, la bambina di Leon, crescevano all’ombra della violenza, schivando colpi di pistola e imparando mosse di karate. Adesso è l’ideatore della saga per bambini dedicata al popolo dei «Minimei», un immenso successo editoriale e cinematografico, con un protagonista di dieci anni, Arthur, capace di rimpicciolirsi ed entrare in un mondo di folletti alti due millimetri e mezzo: «Ai tempi di Nikita - racconta confessa Besson - la borghesia francese era molto quieta e soddisfatta di sè, sembrava un grosso gatto intento a fare le fusa, per questo avevo voglia di raccontare storie che servissero a tirargli un po’ la coda. Negli ultimi 4-5 anni lo stato del pianeta è talmente peggiorato che non desidero più aggredire nessuno. Adesso ho solo voglia di offrire un po’ di dolcezza e di felicità, di fare film che nutrano i più piccoli di valori positivi, per farli crescere meglio, educati ai concetti di eguaglianza». L’animazione è un mezzo ottimo per veicolare questi principi, e il gran rilancio del genere, compresa la pioggia di cartoni del Natale 2009, ne è la conferma: «Forse è un riflesso inconscio, ma oggi, come regista e come papà, penso che l’unico modo per andare avanti sia educare le nuove generazioni nel miglior modo possibile. Dopo di noi toccherà a loro, e dovranno già vedersela con una Terra in pessime condizioni».

N

La rivoluzione 3D

Astroboy David Bowers rivisita in 3D un personaggio classico dei manga

La principessa e il ranocchio

“La mia svolta animata per aiutare i bambini” Besson: ho paura del mondo in cui vivranno serbatoio della letteratura europea, con la Pixar di Lasseter è arrivata la vera innovazione, lui è un artista autentico, che ha imposto un diverso modo di lavorare, fuori dai vecchi schemi». Besson fa un paragone calcistico: «Quando nasce una stella del football, in tutte le parti del mondo ci sono ragazzini che sognano di diventare calciatori, si formano squadre e squadrette, tutti ci vogliono provare. Credo che Lasseter e la sua factory abbiano avuto questo effetto, abbiano generato una gran voglia di fare». E poi c’è lo sviluppo delle teconologie che «è molto stimolante», ma non è tutto. Dice Bes-

PH. A.Ottaviani

L’impulso nel settore dell’animazione è anche il frutto, dice Besson, di una specie di contagio benefico: «La Disney ha pescato per una quarantina d’anni nel

Natale a cartoon

son: «Continuo a credere in primo luogo nella validità delle storie, se poi sono buone e si possono anche raccontare in 3D meglio, ma gli automatismi non mi convincono. Il 3D va usato con gusto e con talento. E poi forse bisogna pensare ad altri metodi di visione, sono andato al cinema con bambini, ho notato che i più piccoli con gli occhialini resistono poco, e anche quelli più grandi a un certo punto si stufano. Spero che un giorno si possano vedere film in 3D senza lenti speciali». Arthur e la vendetta di Maltazard arriva nelle sale il 30, dopo La principessa e il ranocchio, dopo Piovono polpette, nel mez-

zo di festività in cui quasi quasi si rischia l’overdose di cartoni: «Quand’ero ragazzino aspettavo 12 mesi il nuovo film di Natale, che generalmente era Disney, il giorno in cui mi sedevo in sala per la proiezione era un vero evento. Il mio preferito era Il libro della giungla, dopo averlo visto non volevo parlare con nessuno e desideravo fare amicizia con un orso e una tigre». Innegabile che il personaggio di Arthur abbia un marchio autobiografico: «Sono stato figlio unico di genitori divorziati, mi hanno tirato su i nonni e ho trascorso molto tempo da solo, con il mio cane, a contatto con la natura, abituato

Disegni a mano, come una volta, per raccontare in musical la storia di una principessa nera e del suo ranocchio

Piovono polpette Costato 100 milioni di euro questo film in 3d è un colorato omaggio e una parodia del genere catastrofico

più a una vita di campagna che di città». L’animazione non gli ha levato la voglia di tornare a girare film con attori in carne ed ossa. Besson ha appena finito di girare Le avventure straordinarie di Adele Blanc-Sec, personaggio creato del disegnatore Jacques Tardi: «Fu una delle prime donne libere d’inizio secolo, credo che il film piacerà molto alle signore». Proprio com’era successo con Nikita: «L’ho girato anche perchè ero stanco di 007 con personaggi femminili relegati in secondo piano a fare le belle statuine. Le donne sono interessanti per la loro forza, gli uomini per la loro debolezza».

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I piloti della 91° Squadriglia da Caccia, con le loro gesta, si guadagnarono il titolo di “Assi del Cielo”. La livrea dei loro aerei ispira questa collezione sul cui quadrante è smaltata la tipica coccarda a colori invertiti e sul fondello gli stemmi distintivi dei piloti. Cassa in acciaio chirurgico 316L, fondello in titanio, vetro zaffiro, gabbia antimagnetica in titanio, movimento automatico ETA 2824, impermeabilità 50 m, diametro 46 mm. Robusto, semplice, affidabile.

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LASTAMPA SABATO 19 DICEMBRE 2009

Arisa

Scartata nell’edizione del 2007 propone «La cometa di Halley»

Asia Argento e la coppia Consoli con Turci su un brano di Nada

Simone Cristicchi Il vincitore di Sanremo del 2007 ci riprova con «Meno male»

Malika Ayane «Come foglie» diventò il buon tormentone dell’estate scorsa. Ora propone «Ricomincio da qui»

Toto Cutugno E’ la sua 15ª volta al Festival: porta il brano «Aeroplani»

Un Savoia canta al Festival E sul palco il caso Englaro Emanuele Filiberto in gara a Sanremo con Pupo Evento MARINELLA VENEGONI SANREMO

Edizione 2010 i 16 campioni con la Clerici

In gara / 1 Nomadi La storica pop band canta con Irene Fornaciari «Il mondo piange»

Noemi esclusione più chiacchierata dalla gara sarà quella di Asia Argento. Doveva duettare con Roberto Kunstler, ma i due sono stati lasciati a casa dal Festival 2010: l’ironia sta nel fatto che il direttore artistico Gianmarco Mazzi e il suo team hanno invece invitato Morgan, già beau di Asia e padre della sua bambina di 8 anni Anna Lou. Nessuno ci avrebbe scommesso mai: ma Morgan, il verboso e sciccoso giurato di X-Factor, andrà in gara dal 16 febbraio all’Ariston con il brano La Sera e anche lui contribuirà, con la sua presenza, a rendere più «X-factoresco» il Sanremone guidato da Antonella Clerici, che per il Sessantennale si farà accompagnare dalle ballerine del Moulin Rouge. L’idea è che nella serata dei duetti, venerdì 19, Morgan e Asia possano ricongiungersi almeno vocalmente: ma va a sapere se accetteranno, entrambi. Altri fattori X non mancano nei 5 giorni della kermesse. Sarà nel cast dei 16 Artisti cosiddetti Big accettati pure Noemi con Per tutta la vita, scritta da quello stesso Diego Calvetti che ha messo su il recente duetto con la Mannoia. Noemi è una bella speranza, partecipò all’XFactor 2 senza vincere ma è ancora fra noi e nessuno se ne dispiace; entra di diritto l’ultimo vincitore di X-Factor, Marco Mengoni. Per non trascurare Amici di Canale 5, è stato scelto Valerio Scanu con Un attimo con te: come «big» lo vediamo un po’ poco (anzi per niente) ma questo è il Festivallo dei nostri tempi, gara tv ad uso tv di chi guarda la tv e basta. L’esclusione che fa più specie per chi segue le normali vicende musicali italiane, è quella di Carmen Consoli e Paola Turci, che in duetto dovevano cantare un pezzo di Nada: come dire, un calcio nel sedere alle donne più toste della nostra canzone d’autore, però troppo in odore di opposizione. A proposito,

L’

Irene Grandi

il che ci dice che il brano è pro-eutanasia. Seguiranno cortei. Nell’elenco, qualcosa di tradizionale comunque rimane. Canzoni, cioè, che si portano perché c’è uno che le sa scrivere o cantare, e che fa quel mestiere lì: è il caso di Irene Grandi con La cometa di Halley, un pezzo di Bianconi dei Baustelle che già scrisse Bruci la città; di Toto Cutugno, il veterano, con Aeroplani. Enrico Ruggeri smette i panni di tvstar per tornare ai vecchi amori con La notte delle fiabe (par di capire una notte brava di tre ragazze); Nino D'Angelo va sul napoletano con Jammo Jà (il dibattito sul dialetto, comunque, è durato pochi secondi). Nel settore giovanilista, sono stati lasciati a casa i vincitori italiani degli MTV, i Lost, in favore dei più rassicuranti Sonohra di Baby; ci sarà Arisa dai grandi occhiali sopra i grandi occhi, con un titolo d’antan come Ma l’amore no; e ci sarà la bravissima Malika Ayane con Ricomincio da qui. Le escluse in questa zona di ragazze sono Karima (che aveva già registrato con Bacharach in California, e ora torna con le man vuote al petto) e la Molinari,

In gara / 2

La vincitrice delle Nuove Proposte 2009 con «Sincerità» porta stavolta «Ma l’amore no»

La vincitrice morale di «X Factor» della scorsa edizione canta «Per tutta la vita»

via libera invece a una seconda «pupata»: l’anno scorso il prode Pupo s’inventò un’operazione bontà in realtà di scarso appeal, per la Nazionale Cantanti, con Belli e Youssou N’Dour, e ora ci riprova con nuovi compagni di strada. Sembra un numero alla Chiambretti: con lui, Sua Altezza Reale Emanuele Filiberto di Savoia e il tenore Luca Canonici, per un pezzo dal titolo Italia Amore Mio. Siamo pronti a tutto, ormai, cosa volete che ci spaventi? Sanremo 2010 sarà musical-cabaret, satira magari involontaria, ma anche spettacolo da club: in zona più «alternativa» sta infatti

un’altra curiosa accoppiata, di Irene Fornaciari con i Nomadi con Il mondo piange, scritto da papà Zucchero, ballad d’altri tempi che evoca atmosfere alla Daolio. Tutte queste sono quisquiglie, quando si arriva al dunque di Povia, che è stato invitato a cantare La verità: brano che parte con una lettera di Eluana Englaro, la ragazza che ha finito di soffrire il 9 febbraio scorso dopo un calvario di 17 anni in coma vegetativo; l’uomo che lo scorso febbraio accese il dibattito con quel Luca che era gay ma poi stava con lei, ha detto di volere accanto a sé sul palco il padre di Eluana, Beppino,

Spettacoli 39

Nino D’Angelo Non lo si vedeva dal 2003 Torna in gara con «Jamma Jà»

Fabrizio Moro L’exploit del 2007 rimase isolato ora canta «Non è una canzone»

Morgan Il cantante ora più noto come giurato di «X Factor» canta «La sera»

ESCLUSE CELEBRI

anche se aveva una canzone sull’Abruzzo. Altri due vincitori del passato: Simone Cristicchi con Meno male (un tormentone non rap il cui senso è «meno male che c’è Carla Bruni a risolvere tutti i problemi») e Fabrizio Moro (del quale continua a sfuggirci la grandezza) in Non è una canzone. Ma in fondo i Big saranno nel Sanremone una piccola parte di una grande giostra che andrà dalle ragazzone del Moulin Rouge alla serata d’onore per i grandi interpreti e autori, il giovedì sera: insomma, un cocktail per tutti i gusti (tenete pronta l’Alka Seltzer, comunque).

Povia Ancora polemiche per lui che canta «La verità» dedicata a Eluana

Pupo Con Emanuele Filiberto e il tenore Luca Canonici canta «Italia amore mio»

Enrico Ruggeri Già vincitore in gruppo di un Festival ora canta «La notte delle fate»

Valerio Scanu Secondo nel 2009 ad Amici, ora canta «Un attimo con te»

Sonohra I due giovani cantanti già avvezzi al palco dell’Ariston cantano «Baby»

Marco Mengoni Al vincitore dell’ultima edizione di «X factor» la chance di Sanremo

In breve Il film «Il gioiellino»

Molaioli, ciak sul crac Parmalat È dedicato al crac Parmalat Il gioiellino, il nuovo film di Andrea Molaioli (che vinse dieci David di Donatello con La ragazza del lago): è una delle 13 pellicole che Eurimages, organismo del Consiglio d’Europa, ha deciso di sostenere con 550 mila euro.

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La D’Amico in pausa

Ilaria quasi mamma «Stop alla tivù» «È ora di fermarmi. Ora mi preparo a vincere il campionato più bello della mia vita». Al settimo mese di gravidanza, Ilaria D’Amico approfitta della pausa invernale del campionato per cedere, dopo sette anni, il testimone di Sky Calcio Show. Domenica alle 14 su Sky Sport1 sarà l’ultimo appuntamento con la conduttrice; poi a guidare il programma sarà Fabio Caressa con Beppe Bergomi.

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Per un tumore della pelle

Melanie Griffith operata al volto Melanie Griffith è stata operata al volto per un tumore della pelle. Lo ha rivelato a Tmz la portavoce dell’attrice 52enne, Robin Baum, precisando che si è trattato di una prevenzione, per evitare «ulteriori complicazioni». L’intervento ha provocato alla moglie di Antonio Banderas un leggero ematoma vicino all’occhio destro che nei giorni scorsi non era sfuggito ai fotografi di Los Angeles.

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40 Spettacoli

LA STAMPA SABATO 19 DICEMBRE 2009

Programmi tv STEVE DELLA CASA

Così così ★ Da vedere ★★★ Buono ★★ Capolavoro ★★★★

Il mistero Von Bulow

★★★

Ti registro perché

Soldati a cavallo

E inoltre...

Come eravamo ★★★★

★★

Che tempo che fa

Scalo 76 Talent Ultima puntata

Mattino in famiglia

Ivana Spagna (foto) è l’ospite musicale dell’ultima puntata, con un medley dal suo ultimo album “Il Cerchio della vita” in cui interpreta le sigle dei cartoni animati più famosi, dalla Sirenetta ad Aladdin.

Daniela Guerrieri e Fabio Carini raccontano la loro esperienza in missione come famiglia e lanceranno un appello per l’adozione a distanza di bambini. Per aderire basta chiamare il numero verde 800.66.24.26.

RAIDUE, ORE 16.00

RAIDUE, ORE 6.45

Un omicidio, un caso giudiziario. Barbet Schroeder ama da sempre il cinema degli eccessi visivi e di dialoghi e anche questo thriller non fa eccezione. Grande interpretazione di Jeremy Irons e di Glenn Close.

Uno dei classici della seconda trilogia militare di John Ford. John Wayne sempre immenso, soprattutto quando è messo in imbarazzo da una seducente padrona di casa sudista. C’è anche William Holden.

Pollack mette in scena la caccia alle streghe del dopoguerra americano quando il comunismo era un reato perseguibile. Robert Redford e la Streisand hanno fatto piangere mezzo mondo.

Fico+Fico Christmas Show Bruno Arena e Max Cavallari, in arte i Fichi d’India (foto), accompagnati da Cristina Chiabotto, sono i protagonisti del primo dei tre appuntamenti con la loro comicità: sketch inediti tutti natalizi.

L’onorevole Marco Pannella e Tiziano Ferro (foto) sono i due ospiti che si siederanno sulla poltrona di fronte Fabio Fazio. Questa sera lo spazio comico è riservato ad Aldo, Giovanni e Giacomo.

RAI4, ORE 21.10

MGM, ORE 21.00

CULT, ORE 21.00

ITALIA 1, ORE 21.10

RAITRE, ORE 20.10

Rai 1

Rai 2

6.00 Euronews 6.10 Julia Telefilm 6.30 Unomattina week-end Attualità 9.35 Settegiorni Attualità 10.25 ApriRai Varietà 10.35 Appuntamento al cinema 10.40 Tuttobenessere Attualità 11.30 Occhio alla spesa Attualità 12.00 La prova del cuoco Varietà 13.30 Telegiornale 14.00 Easy driver 14.30 Le amiche del sabato Attualità 17.00 Tg 1. Che tempo fa 17.10 A sua immagine 17.40 Tg 1 L.I.S. Attualità 17.45 Passaggio a Nord-Ovest Documentari 18.50 L’eredità Gioco Si possono vincere fino a 250 mila euro 20.00 Telegiornale 20.30 Tg Sport Sport

6.00 Cercando cercando 6.15 Tg 2 Eat parade Attualità 6.25 L’avvocato risponde Attualità 6.35 Inconscio e Magia 6.45 Mattina in famiglia Attualità 10.05 Sulla via di Damasco Attualità 10.40 Sci Alpino: Coppa del Mondo - Discesa libera femminile Sport 12.10 Sci Alpino: Coppa del Mondo - Discesa libera maschile Sport 13.00 Tg 2 Giorno 13.25 Dribbling 14.00 School of Rock Film (comm., 2003) ★★★ 16.00 Scalo 76 Talent Varietà 17.10 Sereno variabile 18.00 Tg 2 18.10 Palco e Retropalco presenta Shel Shapiro in “…Sara’ una bella societa’” Varietà 20.25 Estrazioni del lotto 20.30 Tg2 20.30

20.35 Affari tuoi Speciale per due - Lotteria VARIETÀ. Un nuovo concorren-

te compirà il giro del mondo attraverso i continenti rappresentati dalle cinque madrine. Conduce Max Giusti 23.05 Tg 1 23.10 I fichissimi Film . 0.40 Tg1 Notte 0.50 Che tempo fa 0.55 Estrazioni del lotto 1.00 Cinematografo Gigi Marzullo parla dei film appena usciti nelle sale cinematografiche 2.00 Appuntamento al cinema 2.05 Reincarnazione e Sophia 3.45 I Templari

Rai 3 10.30 Art news Attualità 11.00 Tgr I nostri soldi 11.15 Tgr Estovest Attualità 11.30 Tgr Levante Attualità 11.45 Tgr Italia Agricoltura 12.00 Tg 3. Raisport notizie. Meteo 3 12.20 Tgr Il Settimanale 12.55 Sci alpino: Coppa del Mondo - Discesa libera maschile Sport 13.30 Tgr Mediterraneo 14.00 Tg Regione. Tg Regione 14.20 Tg 3. Meteo 3 14.45 Tg3 Pixel Attualità 14.50 Tgr Ambiente Italia 15.50 Tg 3 Flash L.I.S. 15.55 Sabato sport 16.00 Sportabilia Sport 16.10 Pallavolo maschile: Andreoli Latina-Itas DiatecTrentino Sport 17.30 Pallanuoto: ImperiaRoma Sport 18.10 90° Minuto - Serie B 19.00 Tg 3. Tg Regione 20.00 Blob Videoframmenti 20.10 Che tempo che fa

21.05 Close to home

21.30 Nati liberi

TELEFILM. Una donna viene assassinata nel parcheggio dell’azienda presso cui lavorava. Le indagini sventano un giro di prostituzione. Conlon, pressato dal sindaco, affida il caso ad Annabeth e Ray

VARIETÀ. Licia Colò, questa sera, mostra la riserva sudafricana di Mala Mala, dove il ricercatore Kim Wolhuter si è introdotto in una famiglia di iene, per sfatare alcuni pregiudizi su questi animali

22.40 Sabato Sprint 23.25 Tg 2 23.35 Tg2 Dossier Attualità 0.20 Tg2 Storie. I racconti della settimana Attualità 1.00 Tg2 Mizar 1.25 Tg2 Sì, Viaggiare Attualità 1.45 Tg2 Eat Parade Magazine 2.00 Meteo 2

23.30 Tg 3. Tg Regione 23.50 Un giorno in pretura Attualità In scena i processi che hanno appassionato l’Italia, disegnando un grande affresco della realtà del Bel Paese 0.50 Tg 3. Meteo 3 1.00 Tg3 Agenda del mondo Attualità 1.15 Tg3 Sabato notte

TV & TV

ALESSANDRA COMAZZI

Somma, avvocato tanto buono bulli, il disagio adolescenziale, i professori «che pretendono e non concedono», le mamme che lavorano, le banche che legalmente depredano. Gli avvocati buoni, niente azzeccagarbugli di «Un caso di coscienza», quarta serie, che torna domani su Raiuno, produzione Red Film di Mario Rossini, regista Luigi Perelli. L'esordio, domenica scorsa, è andato bene, 5 milioni 300 mila spettatori: molti, di questi tempi magri. La sceneggiatura di Andrea Purgatori e Jim Carrington è ricca di elementi di attualità: si comincia con un ragazzino che muore precipitando da un tetto, la sera di Halloween. Sebastiano Somma è l'Avvocato Buono per eccellenza, quello che difende i poveri e gli oppressi, insieme con la collega Loredana Cannata. Tanto che la sera del suo compleanno, in un'atmosfera

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festosa e rilassata, tutti i cari riuniti intorno al desco, bussa alla porta la mamma del ragazzo morto, capisce la situazione, e dice: «Non dovevo venire». Voglio proprio vedere una persona che va da un avvocato, ancorché di cuore, senza appuntamento. A quel punto, invece, poiché loro sono proprio buoni, non soltanto le aprono, ma le danno immediatamente udienza. La premessa è un po' così, ma poi la storia si sviluppa con buona coerenza: d'altronde, è la fiction, bellezza, quella che rende verosimile l'incredibile per il diletto dello spettatore. Sebastiano Somma è un convincente Avvocato Buono, i bulli della settimana scorsa picchiavano troppo blandamente. Francesco Pannofino fa il poliziotto: è inutile, se chiudi gli occhi, ma anche se li tieni aperti, senti George Clooney.

Canale 5

Italia 1

Rete 4

6.00 Tg 5 Prima pagina Attualità 7.55 Traffico 7.57 Meteo 5 8.00 Tg 5 Mattina 8.50 Loggione Musicale 9.30 Superpartes Attualità 10.15 Finalmente arriva Kalle Telefilm “L’appezzamento” - Pia accompagna Hanno e i suoi genitori alla fattoria del suo amico Boysen per trascorrervi il weekend 11.15 The Christmas card Filmtv 13.00 Tg 5. Meteo 5 13.40 Riassunto Grande fratello 14.00 Amici Reality show 16.00 Verissimo - Tutti i colori della cronaca Attualità Il programma è dedicato alla cronaca, allo spettacolo, all’attualità 18.50 La stangata Quiz 20.00 Tg 5. Meteo 5 20.30 Striscia la notizia Varietà

9.40 Gormiti Cartoni animati 9.55 Zorro generazione Z Cartoni animati 10.20 Yu Gi Oh! 5D’s Cartoni animati 10.40 The owl Cartoni animati 10.45 Cotto e mangiato Attualità 11.05 E alla fine arriva mamma Telefilm 11.35 Tv Moda Magazine 12.25 Studio Aperto. Meteo 13.00 Studio Sport 13.40 Til death - Per tutta la vita Telefilm 14.05 Mars Attacks! Film (fant., 1996) ★★★★ 16.05 Thunderbirds Film (fant., 2004). Con Brady Corbet, Bill Paxton. Regia di Jonathan Frakes 18.00 Quelli dell’intervallo Telefilm 18.30 Studio Aperto 19.15 Mr. Bean Telefilm 19.25 I Flintstones Film (comm., 1994) con John Goodman ★★★

7.30 Genitori in diretta Telefilm 8.10 Tequila & Bonetti TF 9.00 4.Doc Documentari 9.30 Vivere meglio Attualità Ultima puntata dell’anno di “Vivere meglio”, il talk show dedicato alla medicina e al benessere psicofisico 11.00 Cuochi senza frontiere Attualità 11.30 Tg4 - Telegiornale 11.40 Cuochi senza frontiere Attualità 12.30 Un detective in corsia Telefilm 13.30 Tg4 - Telegiornale 14.05 Forum Attualità 15.10 Poirot Telefilm 17.00 Psych Telefilm 18.00 Ieri e oggi in Tv 18.10 Correndo per il mondo 18.55 Tg4 - Telegiornale 19.35 Tempesta d’amore Telenovela 20.30 Walker Texas Ranger Telefilm

21.10 What Women Want ★★ FILM. (comm., 2001) con Mel

Gibson, Helen Hunt. Regia di Nancy Meyers. Un pubblicitario, a causa di un incidente domestico riesce a sentire i pensieri delle donne 23.40 Montecarlo Festival 2009 Varietà Sintesi della nona edizione della manifestazione ideata da Ezio Greggio 0.50 Grande fratello riassunto Reality show 1.10 Tg 5 Notte. Meteo 5 1.40 Striscia la notizia Varietà satirico 2.25 Angelo nero Film . 5.30 Tg 5 Notte. Meteo 5

21.10 Fico + Fico Christmas show VARIETÀ SATIRICO. I Fichi d’India

e la loro comicità tornano, in compagnia di Cristina Chiabotto, con una carrellata di sketch per il Natale 23.00 Oktagon: Road to K1 Tokyo Sport 0.40 Saturday Night Live Varietà 1.55 Ciak speciale “Natale a Beverly Hills” 2.25 La scorta Film (dramm., 1993) con Claudio Amendola, Carlo Cecchi, Enrico Lo Verso, Ricky Memphis, Tony Sperandeo ★★★

21.30 Bones TELEFILM. Con David Borenaz ed

Emily Deschanel. Un regalo di Natale insolito per l’agente Booth e la dottoressa Brennan: un Babbo Natale viene ritrovato morto nel centro commerciale dove stava lavorando 23.20 The unit Telefilm 0.10 Guida al campionato 0.45 Passwor*d - Il mondo in casa Attualità 1.55 Tg 4 Rassegna stampa 2.10 Ieri e oggi in Tv Special 3.40 Stanza 17-17, palazzo delle tasse, ufficio delle imposte Film (comm., 1971) con Gastone Moschin, Ugo Tognazzi ★★

La 7 6.00 Tg La7. Meteo. Oroscopo. Traffico 7.00 Omnibus - Week end Attualità 9.15 Omnibus life - Week end Attualità 10.05 Movie flash 10.10 L’Intervista Attualità 10.40 Movie flash 10.45 Tempo della politica 12.00 InnovatiON Attualità 12.30 Tg La7 12.55 Sport 7 Sport 13.00 Jag - Avvocati in divisa Telefilm “Sigari cubani” 14.00 L’organizzazione sfida l’Ispettore Tibbs Film (pol., 1971) con Sidney Poitier ★★ 16.00 Herbie il maggiolino sempre più matto Film (comm., 1974) con Helen Hayes ★★ 17.55 Movie flash 18.00 I magnifici sette Telefilm 20.00 Tg La7 20.30 Chef per un giorno Reality show

21.35 L’ispettore Barnaby FILM-TV. Con John Nettles. La

moglie di Barnaby trova un cadavere nel Midsomer Florey Village mentre sta seguendo la sua consueta lezione di pittura 23.30 Cuork - Viaggio al centro della coppia Attualità 0.30 Tg La7 0.50 Movie Flash 0.55 M.O.D.A. Attualità Moda, Opinioni, Desideri, Atmosfere: le tendenze del nuovo millennio, provenienti dalle passerelle delle capitali mondiali della moda 1.30 La 25ª ora Magazine


LASTAMPA SABATO 19 DICEMBRE 2009

Radio

Dal satellite

RadioUno 6.00 Gr1; 6.05 RadioUno Musica -Caffe’ ristretto; 6.35 Tam Tam Lavoro; 7.00 Gr1; 7.20 GR Regione; 7.35 Sportlandia; 8.00 Gr1; 8.28 Radio1 Sport; 8.37 Inviato speciale; 9.00 Gr1; 9.37 Speciale Agricoltura; 10.00 Gr1; 10.03 Diversi da chi; 10.10 In Europa; 11.00 Gr1; 11.04 Il ComuniCattivo; 11.35 Obiettivo benessere; 11.47 A tavola; 12.00 Gr1; 12.10 GR Regione; 12.35 Fantastica Mente; 13.00 Gr1; 13.40 Magazine; 13.50 Personaggi e interpreti; 14.03 Sabato Sport; 14.40 Moto Grand Prix; 15.00 Gr1; 15.50 Tutto il calcio minuto per minuto Serie B; 16.20 Gr1; 17.55 Anticipo Campionato Serie A: Bologna - Atalanta; 18.51 Gr1; 20.08 Ascolta, si fa sera; 20.45 Anticipo Campionato Serie A: Fiorentina - Milan; 21.35 Gr1; 23.00 Gr1; 23.35 Demo; 24.00 Il Giornale della Mezzanotte; 0.25 Stereonotte; 1.00 Gr1; 2.00 Gr1; 3.00 Gr1; 4.00 Gr1; 5.00 Gr1; 5.30 Il Giornale del Mattino; 5.45 Bolmare; 5.50 Oggi Duemila: La Bibbia.

RadioDue 6.00 Il Cammello di Radio2; 6.30 Gr2; 7.00 Che bolle in pentola; 7.30 Gr2; 7.53 GR Sport; 8.00 Ottovolante; 8.30 Gr2; 8.45 Black Out; 9.30 L’altrolato; 10.30 Gr2; 10.35 610 (seiunozero); 11.30 Vasco De Gama; 12.30 Gr2; 12.49 GR Sport; 13.00 Tutti i colori del giallo; 13.30 Gr2; 13.35 Giocando; 15.00 Hit Parade; 15.30 Gr2; 17.00 Sumo; 17.30 Gr2; 18.00 Le colonne d’Ercole; 19.30 Gr2; 19.52 GR Sport; 20.00 “A cena con Decanter”; 20.30 Gr2; 21.00 Il Cammello di Radio2 - Pop Corner; 21.30 Gr2; 23.00 Brave Ragazze; 1.00 Due di notte; 2.00 Radio2 Remix.

I film MATTINA 9.20 The Constant Gardener - La cospirazione Kenya: la moglie di un diplomatico inglese viene trovata brutalmente assassinata SKY CINEMA MANIA

La volpe e la bambina La favola dell’amicizia tra una volpe e una bambina SKY FAMILY

10.40 La tigre e il dragone Un grande maestro di arti marziali deve far avere a Sir Te una leggendaria spada SKY HITS

10.50 U-429 - Senza via di fuga Seconda guerra mondiale: un sommergibile Usa è affondato dall’U-Boat nazista 429 SKY MAX

11.10 The Code Prima di ritirarsi, un ladro internazionale decide di rubare due uova Fabergé SKY CINEMA 1 11.30 Mein Führer - La veramente vera verità su Adolf Hitler Una lettura insolita e sovversiva del dittatore più feroce del XX secolo SKY CINEMA MANIA

6.00 Il Terzo Anello Musica; 6.45 Gr3; 7.00 Il terzo Anello. Radio3 Mondo; 7.15 Prima Pagina; 8.45 Gr3; 9.00 Uomini e profeti. Domande; 9.45 Il Terzo Anello Musica. File Urbani; 10.45 Gr3; 10.50 Percorsi; 11.50 Ritorni di Fiamma; 13.00 La scena invisibile; 13.45 Gr3; 14.00 La Storia in giallo; 14.50 Radio3.rai.it; 15.00 Piazza Verdi; 16.45 Gr3; 18.00 La Grande Radio; 18.45 Gr3; 19.05 Radio3 Suite; 19.30 Il Cartellone: Wien Staatsoper; 24.00 Esercizi di memoria; 3.00 Notte Classica.

RadioNostalgia 6.00 GR Nazionale (anche alle 7; 8; 9; 11; 12; 14; 15; 17; 18; 20); 7.00 Buongiorno; 7.20 GR Flash (anche alle 7.20; 7.40; 8.20; 16.00); 7.23 Meteo Regione (anche alle 7.20; 7.40; 10.00; 20.00); 7.40 Viabilita’ (anche alle 8.00; 8.20; 8.40; 18.20; 18.40; 19.00); 10.00 Magazine spettacoli; 10.30 Emozioni; 13.00 Giornale radio Regione (anche alle 19.00); 16.00 Box Music; 20.00 GR Sport Calcio; 5.00 24 ore.

12.35 Una reginetta molto speciale Maggie, decisamente obesa, attende con ansia il giorno del ballo di fine anno SKY FAMILY

12.45 Schegge di paura Avvocato senza scrupoli, Richard Gere accetta di difendere il giovane Aaron SKY

Intrattenimento 21.00 The Rocky Horror Picture Show JIMMY Cold Case FOX LIFE Siska FOX CRIME 21.10 Dr. House FOX 22.00 The Rocky Horror Picture Show JIMMY Dr. House FOX White Hands FOX CRIME 22.45 Private Practice FOX

MANIA

14.00 Ruby, fiore selvaggio Jennifer Jones diviene ricca grazie al matrimonio con Karl Malden SKY CLASSICS 14.05 U.H.F. I Videoidioti Una piccola stazione Tv ottiene enorme successo MGM 14.45 La fiera della vanità L’orfana Becky Sharp vuole conquistare l’alta società inglese dell’800 SKY CINEMA MANIA

15.00 L’ultimo dei mohicani Il mohicano Day Lewis e il figlio Uncas salvano le figlie del comandante SKY HITS 16.05 Winx Club - Il segreto del regno perduto Le Winx sono dotate di straordinari poteri magici. Animazione SKY FAMILY

16.35 Miracolo a Sant’Anna Il regista Spike Lee affronta il tema del rapporto tra bianchi e neri SKY CINEMA 1 16.55 L’ultimo pellerossa La cronaca dell’avanzata dei coloni bianchi e la resistenza dei nativi americani SKY HITS

17.10 Club High School Musical: Make it Happen DISNEY CHANNEL

17.15 Scooby Doo e l’isola degli zombi CARTOON NETWORK

17.55 Baby Looney Tunes BOOMERANG

18.45 Baby Looney Tunes BOOMERANG

LIFE

22.50 Sex Talk JIMMY 22.55 C.S.I. Miami FOX CRIME 23.00 True Blood FOX 23.40 Sex and the City FOX

HITS

POMERIGGIO 13.05 Charlie Bartlett Cacciato dalla scuola privata, Charlie deve frequentare quella pubblica SKY CINEMA

Ragazzi

19.35 Legione dei supereroi CARTOON NETWORK

20.50 Le nuove avventure di Scooby Doo CARTOON

LIFE

17.30 Meet Bill Commedia sulla riconquista della felicità con Aaron Eckhart e Jessica Alba SKY CINEMA MANIA

18.50 I senza nome Alain Delon, Gian Maria Volonté e Yves Montand svaligiano una gioielleria SKY CLASSICS

19.05 Vittorie perdute Uno dei primi film sulla guerra del Vietnam, di Ted Post con Burt Lancaster MGM 19.10 Blow Out Il tecnico John Travolta registra per caso i rumori di un incidente d’auto SKY CINEMA MANIA

19.15 Pallottole d’amore Donna uccide per errore il fidanzato. Ad aiutarla un killer incapace SKY HITS 19.20 Il mio sogno più grande Dopo la morte del fratello calciatore, una ragazza decide di seguirne le orme SKY CINEMA 1

Mr. Magorium e la bottega delle meraviglie Dustin Hoffman ha 243 anni e la sua bottega è un luogo magico SKY FAMILY 19.25 Rovine Sei ragazzi in vacanza partono alla scoperta di antiche rovine Maya SKY MAX

NETWORK

Sport 13.40 Calcio: Portsmouth Liverpool SKY SPORT 1 14.00 Calcio: Bardolino Verona - Torres Calcio RAISPORT SAT

15.55 Calcio: Fulham Manchester Utd. SKY SPORT 1

18.15 Calcio: Bayern Monaco - Hertha Berlino SKY SPORT 1 20.30 Basket: Enel Brindisi Bialetti Scafati RAISPORT SAT

20.40 Calcio: Fiorentina Milan SKY SPORT 1 21.00 Boxe:Comp.Intern.Pesi medi-leggeri

Musica 21.00 Randy Jackson presents MTV 21.05 Opera: Monteverdi L’Orfeo - R.Jacobs, dir. - P.Barré, reg. CLASSICA 21.30 Deejay Live - Placebo DEEJAY TV

22.00 The Osbournes Christmas Special MTV 22.30 M2.0 Best Of DEEJAY TV 23.00 Flash MTV 23.05 Monteverdi - L’Orfeo backstage CLASSICA AC/DC - Live @The Circus Krone MTV 0.05 Canto: Concorso Renata Tebaldi 2009 CLASSICA

1.00 YO! MTV

EUROSPORT 1

SERA 21.00 Tropic Thunder Unisciti a loro Quattro attori devono interpretare un film di guerra dal budget colossale SKY CINEMA 1 Soldati a cavallo Il generale Grant incarica un colonnello di distruggere la ferrovia sudista MGM 21.05 Sotto corte marziale Dissapori tra ufficiali si acutizzano dopo misterioso omicidio

1.35 Caramel Un affresco della realtà quotidiana di Beirut vista dal lato femminile SKY HITS 2.20 Ruby, fiore selvaggio Jennifer Jones diviene ricca grazie al matrimonio con Karl Malden SKY CLASSICS 2.35 Il passato è una terra straniera Dal romanzo di Carofiglio, il film racconta la corruzione di un giovane barese SKY CINEMA 1

Exit Speed E’ la notte di Natale, e dieci sconosciuti viaggiano a bordo di un autobus

SKY MAX

RadioTre

Spettacoli 41

People I Know Una starlet drogata rifila videocamera dal contenuto bollente ad Al Pacino SKY CINEMA

SKY MAX

MANIA

Il principe e la ballerina Londra, 1911: all’incoronazione di re Giorgio, un principe s’innamora di Marilyn SKY CLASSICS

21.20 Stardust In cerca di una stella promessa alla sua amata, Tristan entra nel regno magico SKY HITS 22.50 Katyn Strage di 22mila soldati polacchi messa in atto dalla polizia segreta di Stalin SKY CINEMA MANIA

22.55 La sposa fantasma Due donne lottano per lo stesso uomo. Ma una è viva e l’altra no SKY FAMILY 23.00 The Hot Spot - Il posto caldo In attesa di svaligiare una banca, Don Johnson è conteso da due donne MGM 23.05 Furia selvaggia Billy Kid diventa un assassino per vendicare la morte di un amico SKY CLASSICS

People I Know Al Pacino, Kim Basinger e Ryan O'Neal in un convenzionale thriller pseudo impegnato. Il pr Eli Wurman, ha manovrato sempre la vita pubblica dei vip, però ora l'attore Cary Launer gli chiede di scortare all'aeroporto la starlette Jilli. Ma l'uomo è testimone dello scioccante omicidio della ragazza. REGIA DI DANIEL ALGRANT (2002) SKY CINEMA MANIA, ORE 21.05

No risk no love Prima delle nozze, una ragazza vince un weekend in compagnia di una popstar SKY FAMILY 3.15 Pallottole d’amore Donna uccide per errore il fidanzato. Ad aiutarla un killer incapace di uccidere SKY HITS

3.50 I senza nome Alain Delon, Gian Maria Volonté e Yves Montand svaligiano una gioielleria SKY CLASSICS

23.10 Croc - Caccia al predatore In Thailandia un enorme croccodillo semina il terrore tra i turisti SKY MAX 23.30 Il colore dei soldi “Lo spaccone” 20 anni dopo. Paul Newman torna sulla breccia. Con Tom Cruise SKY HITS

0.35 Lui, lei e gli altri Heather Graham parte alla ricerca del marito che l’ha abbandonata tempo prima SKY FAMILY

0.45 The Hitcher Mai dare passaggi agli sconosciuti. Soprattutto nel deserto, sotto la pioggia SKY MAX 0.50 L’orca assassina Un’orca vuole vendicarsi dei cacciatori che gli hanno ucciso la femmina incinta SKY CLASSICS

1.15 The Escape - Fuga di un innocente Un diciannovenne viene condannato ingiustamente all’ergastolo MGM

4.05 Scommessa ad alto rischio Un giovane agente di cambio fa una scommessa ad alto rischio con un amico SKY MAX 4.30 Winx Club - Il segreto del regno perduto Le Winx sono dotate di straordinari poteri magici. Animazione SKY FAMILY

5.00 Nella rete del serial killer Una gattina viene uccisa in diretta sul web. Con Diane Lane SKY CINEMA 1

JOI

MYA

STEEL

13.15 Aliens in America Telefilm 13.40 Michael Collins Film 15.50 Kings Telefilm 16.35 Monk 7 Telefilm 17.30 Pushing Daisies Telefilm 18.10 Life Telefilm 19.00 Cold case Telefilm 19.45 Due uomini e 1/2 5 Telefilm 20.10 Due uomini e 1/2 5 Telefilm 20.35 Due uomini e 1/2 5 Telefilm 21.00 Frequency - Il futuro è in ascolto Film 23.05 Il Codice da Vinci Film

11.35 Rinuncia impossibile Film-tv 13.25 Joey 2 Telefilm 14.20 Close to home 2 Telefilm 15.05 Close to home 2 Telefilm 15.50 Cuori ribelli Film 18.10 Mya Mag 18.45 Love Actually L’amore davvero Film 21.00 Close to home 2 Telefilm 22.30 Boston legal 5 Telefilm 0.05 Il sogno di Holly Film 1.35 Una ragazza e il suo sogno Film

10.45 Sanctuary Telefilm 12.25 Una Famiglia del 3 Tip Telefilm 13.20 Night Stalker Telefilm 15.00 Control Film 16.45 Deuce Bigalow: Puttano in Saldo Film 18.20 Distretto di Polizia 2 TF 20.10 Una Famiglia del 3 Tipo Telefilm 21.00 U.S. MarshalsCaccia senza Tregua Film 23.10 End Game Film 0.45 Spazio 1999 Telefilm

PREMIUM CALCIO

PREMIUM CINEMA

STUDIO UNIVERSAL

16.50 Studio Premium Mondiale per Club 2009: Studio Live Finale 1 Posto Sport 19.03 Hi - Lites Serie A: Sedicesima Giornata Sport 19.50 Hi - Lites Champions League Sport 20.00 Studio Premium: Serie A Live 20.45 Campionato di Calcio Serie A 2009-2010: Fiorentina Milan Sport 21.39 Studio Premium

8.17 La sconosciuta Film 10.17 Othello Film 12.20 L’uomo delle stelle Film 14.13 Changeling Film 16.34 Io Non Ci Casco Film 18.25 Harry Potter e la pietra filosofale Film 21.00 Burn After Reading-A Prova di Spia Film 22.38 Hai mai sentito Parlare di Vukovar? Cortometraggio 23.03 In Good Company Film 0.57 Il guru Film

12.40 Wild Bill Film 14.20 Under The Influence Edward Norton 14.55 Three Kings Film 16.55 Scuola di Polizia 2: Prima Missione Film 18.25 Danko Film 20.15 Movie Moments Ghandi 20.25 Inside the Actors Studio II 21.00 Scuola di polizia 3: tutto da rifare Film 22.30 Movie Moments

Joy+1, Mya+1,Steel+1 ripetono la programmazione Joi, Mya, e Steel posticipati di un’ora

ANTENNA GIORGIO DELL’ARTI

Oggi

Licia Colò parla degli scimpanzè (“Nati liberi”, Raitre, alle 21.30). Patrimonio genetico

Gli scimpanzé hanno il 98 per cento del patrimonio genetico uguale all’uomo. Santino

Gli scimpanzè possono compiere azioni premeditate. Lo assicura l’etologo Mathias Osvath dopo aver studiato Santino, un maschio di 31 anni rinchiuso nello zoo di Furivik, in Svezia, famoso per la sua abitudine di lanciare pietre contro i visitatori che passano nei pressi del suo recinto. L’esperto ha infatti

accertato che la scimmia si procura i sassi in anticipo, raccogliendoli dal fossato pieno d’acqua che circonda l’area degli scimpanzé e tenendoli pronti per usarli alla bisogna: «Santino non solo raccoglie pietre ammonticchiandole in un preciso punto del recinto. Le rompe anche, per moltiplicare le munizioni e renderle più aerodinamiche».

scimpanzé in un villaggio della Nuova Guinea, la studiosa Kimberley Hockings ha scoperto che i maschi rubano frutti di papaya per regalarli, nel 90 per cento dei casi, alle femmine. Buona parte del bottino va a quelle che intendono conquistare, ma lasciano sempre qualcosa anche per le loro madri. Scemo

Lo stilista Roberto Cavalli, che da ragazzo si Lo scimpanzé Washoe, comprò uno scimpanzé morto nel 2007, aveva im- «che lavavo e vestivo tutti parato il linguaggio ge- i giorni»: «Era come avere stuale dei sordomuti. uno scemo in casa, solo che me lo ero pure andaRegali to a comprare: una cosa Osservando un gruppo di da cretini». Dell’Arti ha un blog: www.giorgiodellarti.it Washoe


NA

SABATO 19 DICEMBRE 2009 LA STAMPA 42

TI AUGURIAMO UN 2010

INTENSO E GUSTOSO POCO MACCHIATO E MOLTO CORRETTO

RISTRETTO NELLE DELUSIONI E PIENO DI

DESIDERI ESPRESSI


43

LASTAMPA SABATO 19 DICEMBRE 2009

Oggi in Tv 10,40 Sci. Discesa femminile Raidue 12,10 Sci. Discesa maschile Raidue 13,00 Studio sport Italia 1 13,25 Dribbling Raidue 13,45 Calcio. Portsmouth-Liverpool Sky Sport 1 16,00 Calcio. Fulham-Manchester U. Sky Sport 1 16,10 Volley. Latina-Trento Raitre

17,30 Pallanuoto. Pro Recco-Savona Raitre 18,00 Calcio. Bologna-Atalanta Sky Calcio 1 18,10 90˚minuto Serie B Raitre 18,30 Calcio. Arsenal-Hull Sky Sport 3 20,00 Basket. Avellino-Caserta Sky Sport 2 20,30 Speciale Serie B Sportitalia 20,45 Calcio. Fiorentina-Milan Sky Sport 1 22,40 Sabato sprint Raidue 0,10 Guida al campionato Rete 4

SPORT ANTICIPI DI SERIE A

All’assalto

Rossoneri a Firenze Si rivede Gattuso

Carlo Ancelotti, dalla scorsa estate alla guida del Chelsea Tornerà a San Siro il prossimo 24 febbraio: per lui, ex milanista, un derby speciale contro l’Inter di Mourinho (nella foto sotto il titolo), a sua volta ex dei Blues londinesi

Bologna

Atalanta

(4-3-1-2)

(4-2-3-1)

SKY CALCIO 1 - MEDIASET DT -ORE 18

1 Viviano 84 Raggi 13 Portanova 21 Zenoni 23 Lanna 32 Casarini 14 Guana 26 Mudingayi 85 Adailton 25 Zalayeta 9 Di Vaio

Coppola 32 Garics 8 Bianco 77 Manfredini 5 Bellini 6 Padoin 22 De Ascentis 15 Guarente 17 Caravolo 70 Acquafresca 9 Tirabocchi 90

ARBITRO: Orsato ALL:Colomba

ALL:Conte

Fiorentina ROBERTO BECCANTINI MILANO

Nostalgia di Lippi e del suo lato B. Sarà anche vero che i sorteggi sono tutti uguali, ma da Città del Capo a Nyon, e dai Mondiali alla Champions, non c’è paragone. Altro che Nuova Zelanda, Paraguay e Slovacchia: l’Inter becca il Chelsea - il massimo, visto che il Barcellona era fuori portata - il Milan pesca il Manchester United, mentre la Fiorentina, unica testa di serie delle nostre, ritrova quel Bayern dal quale era stata sculacciata la scorsa stagione e che, di sicuro, era il cliente più scomodo in agguato. Sono incroci ad alta tensione e di forti emozioni. Il destino, chiamiamolo così, ci ha preso gusto: nella fase a gironi, subito Ibra contro l’Inter e Kakà contro il Milan. Negli ottavi, il ritorno dei ritorni: José Mourinho a Stamford Bridge, Carletto Ancelotti a San Siro. Per tacere di Luca Toni, ex viola: in

(4-2-3-1)

CHAMPIONS LEAGUE: SORTEGGIO INSIDIOSO, SOPRATTUTTO PER L’INTER

Milan (4-2-3-1)

SKYSPORT1 -MEDIASETDT -ORE20,45

Indovina chi torna

1 29 3 2 23 18 4 24 10 6 11

Frey De Silvestri Dainelli Kroldrup Pasqual Montolivo Donadel Santana Mutu Vargas Gilardino

Dida Abate Nesta Kaladze Zambrotta Pirlo Ambrosini Pato Seedorf Ronaldinho Borriello

1 20 13 4 15 21 23 7 10 80 22

ARBITRO: Rizzoli ALL:Prandelli

ALL:Leonardo

Classifica

Mourinho ritrova il Chelsea Ancelotti: “Faremo pace”

INTER MILAN JUVENTUS PARMA ROMA SAMPDORIA BARI CHIEVO FIORENTINA GENOA

36 31 30 28 25 25 24 24 24 24

NAPOLI CAGLIARI PALERMO UDINESE BOLOGNA LAZIO LIVORNO ATALANTA SIENA CATANIA

24 23 23 18 16 16 15 13 12 9

MILANO

Milan-Manchester nel segno di Beckham La Fiorentina testa di serie pesca il Bayern rotta com’è con Van Gaal, difficile che resista fino alla duplice sfida. Ancora Italia-Inghilterra, dunque. E favoriti sono sempre loro, gli inglesi: di nome, di fatto, di domicilio. Nell’ultima edizione, il Manchester United demolì l’Inter, il Chelsea regolò la Juventus e l’Arsenal, ai rigori, si sbarazzò della Roma. Dopo Ranieri, Mourinho: a casa Abramovich continua la processione degli ex. I blues guidano la Premier con tre punti di vantaggio sul Manchester United. Sono quadrati e versatili: soprattutto a metà campo. Non per niente, Mourinho aveva corteggiato a lungo, e a fondo, Lampard. Nessun dubbio che il vate abbia lasciato tracce memorabili: e non solo per i due «scudetti». Il Chelsea non è un’accade-

mia viaggiante: è, se mai, un carro più armato, e più tecnico, dell’Inter. «Se il sottoscritto e Mou non hanno un buon rapporto, ecco una eccellente occasione per ricucirlo», parole e musica di Carletto. Ancelotti ha ripristinato la formula delle due punte (Drogba, strepitoso; Anelka, risuscitato), formula che Scolari aveva accantonato. Il Chelsea di Hiddink è stato la squadra che, più di tutte, ha messo in crisi il Barça di Eto’o e Messi. Il Chelsea di Ancelotti non sta dando spettacolo, ma rimane solido e felicemente guarnito, anche se Cech ha lamentato strani, e burrascosi, vuoti d’aria.

Campione nel 2008, finalista a Roma: mica male, il Manchester United. David Beckham, disponibile da gennaio, non vede l’ora di annusarne gli antichi aromi. A Galliani, i diavoli rossi ricordano le semifinali della Champions League 2006-2007: sconfitta di misura a Old Trafford (2-3) e trionfo al Meazza, cantando sotto la pioggia. Tre a zero, la partita perfetta. L’anno di Atene e della rivincita contro il Liverpool, l’anno di Kakà pallone d’oro. Sir Alex Ferguson troverà Leonardo, allenatore alle prime armi. La cessione di Cristiano Ronaldo al Real Madrid ha fruttato 94 milioni di euro, record dei re-

cord. Lì per lì, i risultati e il gioco ne hanno risentito: l’ecuadoriano Valencia e quel vecchio «sacramento» di Michael Owen sono di un’altra categoria, di un’altra cilindrata. Piano piano, però, hanno cominciato a ingranare. Rispetto a Roma, lo United è sceso di un gradino, ma credo che rimanga comunque superiore al Milan. Bayern-Fiorentina andò in scena anche nella fase a gironi dell’ultima Champions; a Monaco, 3-0; a Firenze, 1-1. Altri tempi, i tempi di Toni titolare. Non più di un mese fa, i tedeschi sembravano in crisi, e Van Gaal prossimo all’esonero. Non si ha notizia di una metamorfosi più

radicale, e paradossale: in coincidenza, cioè, delle assenze di Ribéry e Robben. In classifica, il Bayern occupa il terzo posto, a due punti dal Bayer Leverkusen e a uno dallo Schalke. Il 4-1 inflitto alla Juventus di Diego rappresenta un avviso di «garanzia» che Prandelli, scommettiamo?, non trascurerà. Per concludere, i pronostici; Stoccarda 20%, Barcellona 80%; Olympiacos 40%, Bordeaux 60%; Inter 40%, Chelsea 60%; Bayern 55%, Fiorentina 45%; Cska Mosca 30%, Siviglia 70%; Lione 40%, Real Madrid 60%; Porto 40%, Arsenal 60%; Milan 45%, Manchester United 55%. Evviva il sorteggio libero.

Tutti parlano di Champions, Leonardo rimane sul pezzo: stasera c'è la Fiorentina. Il modulo non cambia nonostante il ko col Palermo e le osservazioni di Ambrosini e Zambrotta: «Non siamo diventati prevedibili o troppo offensivi, sono luoghi comuni. Ho parlato con loro, va tutto bene». Fiorentina-Milan, ultima dello scorso campionato, era coincisa con la fine del ciclo Ancelotti. «Ricordo il commovente discorso di Carlo. Era anche l'ultima di Maldini e Kakà: tante emozioni». Quel Milan, battendo i viola, aveva conquistato un posto in Champions. Oggi, a metà strada, i rossoneri sono sette punti sopra: «Ma sarà un test importante. Loro hanno una forte identità». A Firenze tornerà disponibile Gattuso, in panchina due mesi dopo l’infortunio alla coscia. Leonardo si dice felice per il rinnovo del contratto del centrocampista: «Ha fatto bene a rimanere nel suo ambiente, adesso potrà giocarsela». [S. FIO.]


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SABATO 19 DICEMBRE 2009 LA STAMPA 44


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LASTAMPA SABATO 19 DICEMBRE 2009

Sport 45

La storia FABIO VERGNANO TORINO

Europa League sfida tra nobili in difficoltà profondata nel purgatorio della defunta Coppa Uefa, oggi ribattezzata più modernamente Europa League da Platini, la Juventus ritrova subito un vecchio nemico: l’Ajax. Il primo contatto importante fra i due club risale alla finale di Coppa Campioni persa a Belgrado per 1-0 nel 1973, quando da una parte c’erano Bettega e Zoff e dall’altra la magica squadra di Cruyff e Rep. Gli olandesi si sono rifatti vivi nella finale di Champions del 22 maggio 1996 a Roma. La

S

SMENTITO IL TELEGRAPH

I bianconeri: «Mai avuto contatti con Hiddink C’è fiducia in Ferrara» Juve si prese la rivincita vincendo ai rigori. Resta l’ultima finale europea conquistata dai bianconeri. In panchina c’era Lippi, in campo la squadra a trazione anteriore, la prima italiana ad adottare il 4-3-3 che per un certo periodo fu un must per chi voleva innovare. Uno a uno prima dei rigori, con la rete della Juve firmata da Ravanelli che ricorda: «Segnai da una posizione impossibile, molto defilato sulla sinistra. Poi Lippi mi sostituì a dieci minuti dalla fine con Padovano e lo mandai al diavolo di brutto perché stavo benissimo e non capii la decisione. La

È il 22 maggio 1996: la Juve all’Olimpico romano festeggia la conquista della seconda Champions League

Ajax, la notte dei sogni Promemoria per Ciro La Juve strappò agli olandesi la Champions ’96 gente mi parla ancora oggi di quel gol e di quella partita. Mi fa piacere averla giocata, ma mi spiace che sia l’ultimo trofeo conquistato». «Fu un cambio dettato dall’andamento della partita - spiega Lippi - Fabrizio aveva fatto la sua parte, serviva gente fresca per i possibili supplementari». Un anno dopo di nuovo le due squadre a confronto, nella semifinale di Champions. La Ju-

ve vinse all’Amsterdam Arena per 2-1. Lippi ricorda ancora oggi quella partita: «Il primo tempo fu il migliore mai giocato dalla mia Juve. Venivamo dal 6-1 al Milan di Sacchi, chiudemmo la prima parte con le reti di Vieri e Amoruso, dimostrando un’organizzazione di gioco perfetta. Al ritorno 4-1 per noi». Oggi la storia si ripete nei sedicesimi dell’Europa League: prima partita il 18 febbraio in Olanda, ritorno

all’Olimpico il 25 febbraio. Già decisi anche gli accoppiamenti degli ottavi (11-18 marzo): se supererà il turno la Juve troverà la vincente fra il Fulham e lo Shakhtar detentore del trofeo. Di fronte alla ripresa dopo la pausa invernale, due squadre che faticano a ritrovare il dominio di un tempo. Al termine del girone d’andata l’Ajax è terzo in campionato a sette punti dal Twente. Allena

Martin Jol che ha sostituito Van Basten, giocatori d’esperienza il serbo Pantelic, il danese Rommendhal e il portiere della Nazionale Stekelemburg. E poi il solito gruppo di giovani. Il più bravo è l’uruguaiano Luis Suarez, capocannoniere del campionato con 18 reti in 17 partite. «E’ vero che l’Ajax non è più la stessa squadra, ma c’è sempre da stare attenti» ha detto il ds bianconero, Alessio

Secco, presente al sorteggio di Nyon. La giornata a sfondo olandese era iniziata con voci di fonte «Daily Telegraph» circa un interessamento per il ct della Russia, Guus Hiddink, messe in giro dal procuratore del tecnico. La Juve, a dimostrazione che in questo momento anche un pettegolezzo fa male, soprattutto se di mezzo c’è Ferrara, ha decisamente smentito con un comunicato.

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SABATO 19 DICEMBRE 2009 LA STAMPA 46


LASTAMPA SABATO 19 DICEMBRE 2009

Colloquio STEFANO MANCINI INVIATO A MARANELLO

Luca Montezemolo Michael Schumacher resterà per sempre alla Ferrari, l’ha detto lui tre mesi fa a Monza - spiega Luca Montezemolo -. Quello che va alla Mercedes è il suo gemello». Ma sì, meglio usare la metafora del fratello cattivo: Dorian Gray aveva il quadro che invecchiava al posto suo, il kaiser ha questo clone che agisce male, mentre lui rimane il campione senza macchia. Visto che il divorzio è consumato, tanto vale ironizzarci su: l’uomo simbolo della Rossa invincibile, quello che ripeteva «siete la mia seconda famiglia», se n’è andato. Gli hanno offerto una monoposto, un futuro ruolo di «ambasciatore» della casa tedesca, una decina scarsa di milioni più sponsor, e lui è passato sopra i sentimenti. Forse anche sopra il buon gusto. La tradizionale cena degli auguri con la stampa italiana, nei locali all’interno della pista di Fiorano, è l’occasione per chiarire i rapporti con l’ex consulente, il Giuda che guiderà per il nemico e ne diventerà in se-

Sport 47

L’ex famiglia Il presidente della Ferrari Luca Montezemolo (62 anni) scherza con Michael Schumacher (41 in gennaio)

RAIKKONEN

«Io, cacciato per i soldi del Santander» «Non so perché la Ferrari abbia rescisso il mio contratto. Bisognerebbe chiederlo a chi ha preso la decisione», si sfoga Kimi Raikkonen. Il pilota finlandese, campione del mondo con la Rossa nel 2007, ritiene che non sia stata una questione di prestazioni: «Sono convinto di sapere la risposta. Quando ci sono molti soldi in ballo, si può cambiare tutto. Credo che sia in relazione all’arrivo del Banco Santander come sponsor. Probabilmente c’è stato un accordo con loro». Dopo la firma con la Citroën per il Mondiale 2010 di rally, Raikkonen non esclude un divorzio definitivo dalla F1. «Sarei potuto andare alla McLaren o alla Brawn, ma alla fine non era ciò che desideravo».

I

5 Titoli di fila Vinti da Schumi con la Ferrari fra 2000 e 2004 (2 quelli conquistati con la Benetton)

11 Anni in rosso Il Kaiser è arrivato a Maranello nel ‘96 e si è ritirato dalla F1 a fine 2006

“Schumi alla Mercedes? No, è solo il suo gemello”

L’ironia del presidente Ferrari: “Quello vero aveva promesso fedeltà” JEAN TODT

«Serve una figura che sappia sviluppare e non soltanto punire» guito testimonial («ma quanto credibile?» si interroga Montezemolo). La storia comincia ai primi di agosto. «Sono stato io a fargli tornare la voglia di correre quando gli ho chiesto di sostituire Massa dopo l’incidente in Ungheria - racconta il presidente del Cavallino -. Per i primi dieci minuti mi ha risposto di no, poi ha cominciato a pensarci e alla fine ha accettato. Sono stati i problemi al collo a fermarlo». Nel frattempo le vertebre cervicali sono guarite e il desiderio di correre è rimasto. «La Ferrari è una famiglia che non ha macchina e soldi da offrire al gemello, a differenza della Mercedes. Ne abbiamo parlato al telefono e rispetto il suo pensiero. Certo, farà un certo effetto vederlo con la tuta di un altro colore». Alla fine un augurio intriso di veleno: «Penso che 41 anni pesino più di 35, ma con Ross Brawn (l’ex dt della Ferrari che ha fondato la Brawn Gp, ora Mercedes, ndr) può fare bene». Piazza Schumacher, in mezzo agli uffici di Fiorano, non cambierà comunque nome, perché il passato non si cancella. Il presente è latino: Massa che rientra dopo la grande paura, Fernando Alonso che sostituisce Kimi Raikkonen. «Felipe ha voglia di tornare, ma non si può allenare perché i test sono vietati fino a febbraio: è come se a un calciatore dopo un infortunio fosse vietato calpestare l’erba di uno stadio. Siamo l’unico sport in cui sono proibiti gli allenamenti. Follia pura».

Montezemolo rivela un retro- to erano così, lavoravano con il scena dell’incidente in Unghe- team, da Stewart a Lauda fino ria: «I medici non erano neppu- a Senna e Schumacher». re sicuri di recuperarlo al cen- Amici e nemici. Le parole più to per cento come uomo, figu- dure sono per Frank Williams. rarsi come piloIl presidente delta». E un altro la Ferrari lo tacsull’ingaggio delcia di «antisporlo spagnolo: tività» per esser«Noi lo volevasi opposto al test mo dal 2011, poi, di Schumacher grazie al supporin agosto: «Ha il to del nostro tono spocchioso nuovo sponsor, degli inglesi il Banco SantanFERNANDO ALONSO quando credono der, abbiamo popoter spiega«Lui lavorerà con di tuto pagare la re agli italiani cola squadra. Come me essere sportipenale a Kimi, che comunque è i grandi del passato» vi». Ce n’è anche un ottimo pilota: per Bernie Ecil suo problema è nel lavoro clestone («si imbestialisce se con la squadra. Alonso sopperi- chiediamo una diversa redistrisce a questa mancanza e ci con- buzione dei ricavi, ma a fine sente di fare un passo verso la 2012 il nostro contratto con lui perfezione. I grandi del passa- scade e valuteremo che fare»)

Rossi sulla Rossa In gennaio farà un altro test Valentino Rossi guiderà di nuovo una monoposto Ferrari in gennaio. Lo ha confermato il capo della Gestione sportiva del Cavallino, Stefano Domenicali. Il test non rientra nei limiti imposti dal regolamento. «Purtroppo non possiamo più come in passato dedicare liberamente una giornata a un pilota si è lamentato il presidente Luca Montezemolo. La nuova Ferrari sarà presentata tra il 28 e il 30 gennaio. I primi test per Alonso e Massa, saranno a Jerez il 2 febbraio.

I

e per Max Mosley («stavamo buoni entra Flavio Briatore: per uscire dalla Formula 1, e «Abbiamo avuto problemi con forse se ci fossimo organizzati lui in passato, ma in seguito è un altro campionato non diventato un leale sostenitore avremmo perso Toyota e della Fota (l’associazione delle Bmw»). Cominsquadre, ndr). cia l’era di Jean Non entro nel Todt, novello merito della vipresidente della cenda SingapoFederazione inre, che rimane ternazionale delmolto grave: la l’automobile dosua radiazione, po una carriera però, è una pena a Maranello. «Si esagerata, frutapre un periodo FELIPE MASSA to di una follia affascinante, lui «È stato straordinario punitiva». è un grande orLe ultime parole I medici temevano del presidente ganizzatore - lo danni permanenti» sono dedicate benedice Montezemolo -. La F1 agli avversari: può tornare a essere competi- chi teme di più, la coppia Hazione, tecnologia, innovazione. milton-Button della McLaren Serve un’autorità sportiva che o Brawn-Schumacher della sappia sviluppare e non soltan- Mercedes? «La Ferrari non ha to punire». A sorpresa, tra i paura di nessuno».

Campioni fatti in casa Il vivaio di Maranello La Ferrari Driver Academy ha già un allievo: è Bianchi vincitore in F3 CRISTIANO CHIAVEGATO MARANELLO

Giovani piloti attenti: la Ferrari sta sguinzagliando una serie di talent scout in pista. Lo scopo è scoprire i migliori, in tutte le categorie, dai kart alla GP2. E di invitarli a partecipare a una nuova iniziativa. Un vera e propria scuola per arrivare sino alla Formula 1. È la prima volta che Mara-

nello assume il ruolo di insegnante. Salvo rarissime eccezioni (nel caso di Gilles Villeneuve, per esempio, che venne preso da Enzo Ferrari che era ancora uno sconosciuto) la Casa del Cavallino ha sempre ingaggiato piloti già formati e comunque con un minimo di esperienza nel Mondiale, dopo che si erano fatti notare per il loro talento. Il programma, gestito direttamente da Stefano Domenicali, direttore della Gestione Sportiva, è stato affidato a Luca Baldisserri, tecnico di provate capacità, appassionato, che ha svolto attività ai massimi livelli in tutti i settori della Ferrari. Il primo atto è stato quello di far effettuare un test a Va-

Emergente Jules Bianchi, 20 anni di Nizza, ha un contratto a lungo termine con la Ferrari

lencia ai primi tre classificati del campionato italiano di F3, Zampieri, Zipoli e il messicano Sanchez Lopez. Ma la Ferrari Driver Academy ha già un allievo, legato da un contratto a lungo termine. Anche lui ha sostenuto due giorni di prove, molto positive, nel circuito spagnolo. Si tratta del ventenne francese Jules Bianchi, vincitore quest’anno

dell’Euroseries di F3. Nato a Nizza, il ragazzo proviene da una famiglia dell’ambiente: il nonno Mauro si aggiudicò tre titoli mondiali GT, il prozio Lucien (nato a Milano ma naturalizzato belga) trionfò nella «24 Ore» di Le Mans nel 1968 e si impose anche in tre Tours de France con una Ferrari 250 GT. Con la collaborazione dell’Aci e della Csai, l’aiuto della

Scuola Federale di Vallelunga, seguiti dai medici del Coni, i prescelti seguiranno un corso propedeutico completo pluriennale, durante il quale potranno allenarsi al simulatore (a Fiorano ne verrà inaugurato uno nuovo, molto sofisticato, la prossima settimana), lavorare con la squadra, imparare ad analizzare i dati e preparare l’assetto delle vetture. Saranno curate anche la preparazione fisica e la professionalità dei giovani, per essere pronti a confrontarsi con i media e all’impegno con gli sponsor: un vero master a 360 gradi di tipo universitario. Gli scopritori di talenti non opereranno solo in Italia ma in tutto il mondo, ovunque ci siano gare. Poi segnaleranno, come succede nel calcio, i nomi dei ragazzi che si saranno messi in evidenza. Fra gli allievi selezionati, un giorno non tanto lontano, uscirà il pilota destinato a sostituire Massa o Alonso, quando arriverà il momento opportuno.


NA

48 Sport

LA STAMPA SABATO 19 DICEMBRE 2009

In breve

SERIE B. IL TECNICO: «NON POSSIAMO PRETENDERE CHE SEGNINO SOLO BIANCHI E DI MICHELE»

“Voglio un Toro più coraggioso” Beretta riparte da Vicenza: “Chi ha paura di sbagliare non fa gol”

Basket: ct per 2 anni

Pianigiani ha firmato Simone Pianigiani, coach di Siena, ha firmato per 2 anni come ct part-time. In A (11ª), stasera Avellino-Caserta (ore 20, SkySport2).

I

Sci: in Val Gardena Vicenza (4-4-2)

Gli anticipi Do Prado show Lecce ko a Cesena

Torino (4-3-1-2)

ORE15,30 - SKYCALCIO 6 E DTDAHLIA

14 81 4 5 28 24 88 77 27 11 10

Fortin Ferri Zanchi Di Cesare Brivio Sestu Signori Botta Fabiano Bjelanovc Sgrigna

Sereni Colombo Loria Ogbonna Rubin Gorobsov Loviso Saumel Gasbarroni Di Michele Bianchi

1 32 15 6 3 19 5 24 14 10 9

Anticipi di ieri: Ascoli-Padova 1-0 (2’ autorete Soncin); Cesena-Lecce 3-1 (pt 48’ Do Prado rig.; st 2’ Do Prado, 14’ Giaccherini, 34’ Corvia). Oggi (ore 15,30) il resto della 19ª di B: AlbinoLeffe-Empoli; BresciaModena; Cittadella-Ancona; Gallipoli-Reggina; GrossetoFrosinone; Mantova-Crotone; Sassuolo-Salernitana; Triestina-Piacenza; Vicenza-Torino.

I

ARBITRO: Brighi ALL: Maran

ALL: Beretta

Classifica

GUGLIELMO BUCCHERI INVIATO A VICENZA

Quando Mario Beretta si accomoda in poltrona, Villa Michelangelo è sprofondata ad una temperatura che segna 3 gradi sotto zero. Il ritiro granata è finito, questo pomeriggio sarà il campo di Vicenza a dire se la cura è servita. Una settimana vissuta in conclave, che ha visto il condottiero sbarcato a Torino ad inizio dicembre tirare le prime somme, seppur parziali. Così, fra voglia di intensità fino all’ultima goccia di fiato («Le partite si vincono anche dopo il 90’», spiega Beretta) e tabelle di viaggio («L’importante sarà restare nel gruppo di testa fino ad aprile, poi si decideranno i giochi per la A», spiega il tecnico), è sul coraggio quando si arriva dalle parti

LECCE ANCONA CESENA SASSUOLO EMPOLI FROSINONE MODENA TORINO GROSSETO PADOVA VICENZA

34 33 32 31 31 28 28 26 26 25 24

CROTONE (-2) 24 TRIESTINA 24 REGGINA 22 BRESCIA 22 GALLIPOLI 22 CITTADELLA 21 ASCOLI 19 PIACENZA 17 ALBINOLEFFE 17 MANTOVA 15 SALERNITANA 11

Massimo Loviso, 25 anni, in granata non ha ancora segnato

dell’area avversaria che ha insistito a più riprese l’allenatore scelto da Cairo per centrare la promozione. L’obiettivo è dichiarato, la scossa necessaria: il Toro deve andare a segno con più soluzioni e, soprattutto, con più interpreti a cominciare dall’assalto di oggi al Vicenza. Beretta l’ha ripetuto durante la

settimana quando ha spesso fermato il gioco del gruppo invitando chi arriva da dietro a provare la conclusione, a costo di sbagliare mira. «Voglio più coraggio, più intraprendenza. Per far gol - così il timoniere granata non bisogna aver paura di sbagliare o, peggio, fermarsi a ragionare troppo: vedo i ragazzi a

volte più preoccupati delle ripartenze avversarie che impegnati a finalizzare l’azione. Non si può pensare di far risolvere i problemi d’attacco sempre a Bianchi, Di Michele, Leon, Belingheri...». Messaggio chiaro, quello di Beretta. Un segnale che arriva da un tecnico, in passato, sem-

pre alla guida di squadre con più bomber di stagione. Contro il Vicenza gli uomini sono stati scelti, unico dubbio il ruolo di chi dovrà completare il settore di metà campo insieme a Loviso e Gorobsov (Saumel in vantaggio su Belingheri e Zanetti). «Mi aspetto di ripartire dal primo tempo della sfida con il Sassuolo e, magari, da una direzione arbitrale che non ci penalizzi come accaduto una settimana fa quando abbiamo preso un gol con un avversario in fuorigioco di un metro e mezzo. Alla squadra chiedo tre punti, ma, soprattutto, di giocare con una sua

Svindal re in superG Nel superG in Val Gardena, Aksel Lund Svindal (Nor) precede Janka (Svi) e Patrick Staudacher: Janka nuovo leader di CdM, oggi libera (12,15, Rai2). Nella supercombinata donne in Val d’Isere, 1ª Lindsay Vonn (Usa).

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Volley: serie A1

Cuneo vince a Verona Serie A1 (1ª di ritorno): Verona-Cuneo 1-3; oggi ore 16 (16,10 su Rai3) LatinaTrento, ore 18 Vibo-Pineto.

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Nuoto: Usa batte Europa La speranza è nei giovani «Gorobsov ha un gran futuro. E come Ogbonna in giro ne vedo pochi» identità perché, se giochi bene, alla fine raggiungi l’obiettivo». E a giocar bene sono i baby d’oro del gruppo. «Gorobsov avrà un grande futuro e se gli chiedo di occupare una zona di campo per lui diversa da quella del regista è perché deve allargare le sue conoscenze. Ogbonna? Tecnica, qualità, fisico: ha tutto per sfondare, in giro come lui ne vedo pochi», sorride il tecnico. Villa Michelangelo è ostaggio del gelo. L’ultimo flash dal ritiro granata è per il capitano. «Di Michele ha voglia e la trasmette agli altri. Per me avere la fascia significa far proprio questo...», saluta Beretta.

Cielo record nei 50 sl Il brasiliano Cesar Cielo Filho ha migliorato a S. Paolo il record mondiale dei 50 sl (20”91, era 20”94 di Bousquet). Nel Duel Pool a Manchester, sfida Usa-Europa in corta, 5 primati mondiali e statunitensi in testa 89-33.

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Tricolori con la Kostner

Pattinaggio a Brescia Oggi e domani a Brescia ci sono gli Assoluti con la Kostner, Contesti e Faiella-Scali. Duello tra Kostner e Marchei per un posto ai Giochi.

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Pallanuoto: derby di A1

Colpo del Savona Nell’anticipo di serie A1, blitz del Savona che ha vinto 9-8 in casa della Pro Recco.

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I grandi atleti

GIOVANNI XXIII


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LASTAMPA SABATO 19 DICEMBRE 2009

Torino Nord-Ovest 49

Nord-Ovest in breve

AGGIOTAGGIO AVREBBE FATTO SPARIRE 122 MILIONI DI ONERI. L’OPERAZIONE PASSATA DALLE BAHAMAS

Manipolazione dei mercati Coppola rinviato a giudizio A settembre processo davanti al tribunale di Torino RAPHAËL ZANOTTI

Danilo Coppola, l’avvocato e commercialista Domenico Ciccaglione e Francesco Bellocchi, ex cognato di Stefano Ricucci ed ex direttore finanziario del gruppo Coppola saranno processati a Torino per manipolazione dei mercati il 16 settembre prossimo. Il giudice Roberto Ruscello ha infatti accolto la richiesta dei pm Giancarlo Avenati

Falso comunicato per abbellire i bilanci e far schizzare in alto le proprie azioni Bassi e Marco Gianoglio rinviando a giudizio l’immobiliarista e i suoi due stretti collaboratori per la nota vicenda Ipi. Rigettata invece l’eccezione per competenza territoriale presentata dagli avvocati della difesa Gaetano Pecorella, Giuseppe Lucibello, Grazia Volo, Leo Mercurio e Nicola Pisani che avevano tentato di portare l’inchiesta a Milano, sede della Borsa. Al centro della tesi accusatoria il comunicato del 29 dicembre 2005 con

il quale Coppola aveva informato il mercato di essersi liberato di 122 milioni di oneri per un leasing contratto con la banca Italease. Grazie a quell’operazione Coppola aveva potuto presentare un bilancio “imbellettato” che aveva fatto schizzare le sue azioni verso l’alto (+30%). Peccato che, secondo quanto scoperto dalla procura di Torino, quell’operazione non poteva essere così descritta: quei 122 milioni sarebbero infatti stati ceduti a una serie di società che poi, in un modo o nell’altro, erano comunque riconducibili a Coppola. L’operazione aveva avuto inizio con l’ac-

quisto, da parte dell’immobiliarista romano, di 12 edifici dell’ex Enel dall’imprenditore torinese Luigi Zunino per 293 milioni di euro. Tre di questi erano stati ceduti, poche ore dopo, a Banca Italease (controllata dalla Popolare di Lodi di Fiorani) con una plusvalenza di 23,4 milioni di euro. In cambio Coppola aveva acceso con Italease un contratto quindicennale di leasing. Come eliminare i pesanti oneri del leasing? Qui sarebbe interve-

Danilo Coppola L’immobiliarista romano accusato per un falso comunicato emesso nel2005

nuto il meccanismo scoperto dalla procura. A fine dicembre i tre immobili erano stati ceduti a tre società di diritto lussemburghese con sede alle Bahamas (Como, Firenze e Palermo) appartenenti al fondo di investimenti Renar costituito dalla banca svizzera Arner. Secondo le indagini dei pm quel fondo aveva un unico sottoscrittore: Tikal Plaza di Coppola. L’immobiliarista, in pratica, si sarebbe venduto da solo i costi del leasing facendoli sparire dai suoi bilanci. Il comunicato emesso a fine dicembre informava della cessione ma dichiarava altresì esplicitamente che quest’ultima era avvenuta tra società diverse «non correlate tra loro». Per riuscire a compiere l’operazione Coppola avrebbe beneficiato di importanti apporti finanziari a Torino che foraggiavano la sua Ipi. Proprio per questo anche il gruppo immobiliare rispondeva per responsabilità amministrativa. L’avvocato Giuseppe Zanalda, difensore della società, ha chiesto e ottenuto che la sua assistita uscisse dal procedimento con un patteggiamento a 103.200 euro. Accordo accettato dal giudice con il parere positivo della procura di Torino.

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Specchio dei tempi «Addio Trenitalia: affitterò un pied-à-terre a Milano» - «Digitale terrestre, un disastro che si poteva evitare» - «La mancata sincronizzazione dei semafori rappresenta un gigantesco spreco» - «Un’altra lingua» m

Un lettore scrive:

«Martedì 16 dicembre, sera, stazione di Porta Garibaldi di Milano. Sul tabellone compaiono e scompaiono le note sui treni diretti verso sconosciute località dell’hinterland milanese. Solo una voce rimane fissa: Alta Velocità per Torino ore 18,58,30 minutidi ritardo. «Ho fatto un errore, non sapevo che questo treno arrivasse da Roma, altrimenti avrei potuto immaginarmi che la puntualità fosse a rischio. Mi conforto pensando che non avevo molte alternative, il treno Av precedente partiva ad un orario improponibile per chi lavora, 17,15, poi c’era un Intercity alle 18,05 con tempi di percorrenza di un interregionale, praticamente due ore. Sulla carta il treno delle 18,58 sarebbe arrivato molto prima e quindi fiducioso ho pagato 31 euro di biglietto, sola andata. «Ora ho finalmente capito il principio con cui Trenitalia ha impostato il nuovo orario invernale:latratta “buona”,quellada curare, è la Milano-Roma, la trattaTorino-Milano ne è un’appendice e i suoi orari sono stati calcolati in funzione della prima. Per questo mancano i treni negli orari di punta e per questo i treni Av verso Torino saranno moltospessoin ritardo! «Io non sono uno di quei torinesi

che gridano al complotto eterno verso la loro città, e me ne astengo anche ora. Semplicemente osservo che Trenitalia non sa fare i propri conti. Fino alla scorsa settimana, col vecchio orario, ho viaggiato sutreniAvaffollatiequasisempre in orario. Sono sicuro che questa tratta fosse assai profittevole per Trenitalia. Ora, molti dei pendolari di quei treni troveranno alternative,viaggerannoinauto,osugliinterregionali o si troveranno un pied-à-terreaMilano,rimettendociinqualitàdellavita.». MAURIZIO BARIOGLIO

Un lettore scrive:

«In questoperiodo di proclami ai quattro venti le trasmissioni sul digitale-terrestre sanno di grandebufala. «Ma come è possibile che gli organi posti all'approvazione del progetto, abbiano deciso di abbandonare l'analogico senza verificare che con il digitale-terrestre si sarebbero verificati dei problemi riguardantilacopertura? «L'unica risposta è che esiste una lobby a cui non interessava affatto chefossefattotuttoaregolad'arte (comesidovrebbefare),masoltanto ad incassare soldi per la vendita didecoderenuovitelevisori. «Il guaio di questo nuovo modo di gestire l'etere è che con 900 e più canali sintonizzabili, solo una piccolapartediessi sonostabili».

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GIORGIO

Un lettore scrive:

«Leggo che l'Aci Torino intende fare effettuare un'analisi approfondita per accertare l'influenza della mancata sincronizzazione dei semafori sull'inquinamentodell'aria della nostra città. «Questo dei semafori è un punto molto dolente per la nostra città: da decine d’anni si parla e si scrive di “onda verde", di “semafori intelligenti", ecc. ma basta percorrere uno qualunque dei nostri meravigliosi corsi per constatare quante fermate si devono subire ad ogni incrocio; il grande Ceronetti ha manifestato ammirazione per la pazienza dei torinesi che pare si siano rassegnati rispetto a questo stato di cose incomprensibile. «Si pensi a quale spreco di soldi, tempo, carburante comportino queste continue fermate: forse con qualche esagerazione, un esperto ha calcolato che un’auto media consumi 1,5 litri di carburante ogni tre semafori rossi! Per non parlare poi dell'inquinamento atmosferico nella nostra città che risulta essere la più inquinata d'Italia! «La sincronizzazione dei semafori non richiede il genio di Einstein; è questo un risultato raggiunto da tempo in molte città europee, anche più piccole di Torino e con un tessuto urbano più complesso, quali Losanna, Lione, Grenoble,ecc.

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Ogni mese una raccolta di alimentari per aiutare le famiglie in difficoltà Ogni mese sarà «Un Natale per tutti». La raccolta di alimentari, prodotti per la casa e per l’igiene da donare alle famiglie bisognose del Cusio, infatti, è stata sperimentata con successo a Gravellona Toce e ora Caritas, Croce Rossa e Croce verde con il Consorzio intercomunale servizi socio-assistenziali e i supermercati hanno deciso di ripetuterla a cadenza mensile. Nel Cusio i servizi sociali assistono oltre 250 famiglie, la Caritas 50 e la San Vincenzo 300.

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Biella

Sanremo

Giro di vite contro vandali e ubriachi

Duplice mortale sull’A4 coinvolto l’ex sindaco

Contro le notti all’insegna dell’alcol, i fracassoni, i vandalismi e i cocci per strada, Biella gioca la carta della prevenzione ovvero il divieto di consumo di bevande in bottiglie o in bicchieri di vetro fuori dai locali. In queste ora la giunta sta lavorando al testo definitivo dell’ordinanza che dovrebbe entrare in vigore già per le feste di Natale e di Capodanno. Per i trasgressori, multe da 25 a 500 euro.

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Vercelli

Evade per fare il papà Arrestato rapinatore Rapinatore a mano armata e trafficante di droga, ma anche padre premuroso. Tanto da fuggire durante un permesso premio dal carcere di Marassi a Genova, per essere vicino alla compagna e alla figlia appena nata. E anche per evitare una nuova condanna di 8 an-

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L’ex sindaco di Sanremo Claudio Borea è rimasto coinvolto in un drammatico incidente avvenuto sull’A4 nel quale hanno perso la vita due persone, madre e figlio, entrambi milanesi. Borea, l’altra notte, era al volante della sua Audi A6 quando si sarebbe trovato la vettura delle vittime, già incidentata, in mezzo alla corsia di marcia. L’impatto è stato violentissimo. La procura ha aperto un’inchiesta.

I

ni, diventata definitiva, per traffico internazionale di stupefacenti. La latitanza di Roberto Gregorio Azzolina, 42 anni, residente nel Vercellese, è durata però solo poche settimane. I carabinieri lo hanno bloccato a Busto Garolfo, in Lombardia, dopo aver ricostruito la tela dei suoi rapporti familiari e di lavoro. Le manette sono scattate in strada, a pochi passi dall’alloggio dove lo aspettavano compagna e figlia.

Cuneo

Terremoto di notte nelle Valli Stura e Grana Scossa di terremoto di magnitudo 3.2, scala Richter, l’altra notte. Il sisma è stato registrato dagli strumenti dell’Istituto nazionale di geofisica, 18 minuti dopo la mezzanotte. L’epicentro a 10 km di profondità nelle montagne che dividono la Valle Stura dalla Valle Grana. I centri più vicini: Aisone, Castelmagno, Demonte, Monterosso Grana e Valloriate. Nessun danno.

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Novara

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Verbania

«Chissà se il sindaco Chiamparino, prima della fine del suo mandato, magari in occasione dell’ostensione della Sindone o delle celebrazioni dell’Unità d'Italia, farà ai suoi concittadini il “miracolo della sincronizzazione" che questi attendono da decenni». LUCIANO RATTO

Un lettore scrive:

«Mia madre ha 89 anni vissuti abbastanza felicemente; ha una istruzione adeguata per gli anni in cui ha vissuto, ma ha qualche problema a capire il linguaggio del mondo moderno. Prima cosa: per avere un’informazione su un indirizzo o un recapito telefonico dovrebbe “ringare” un certo numero. Poi per i suoi problemi assistenziali deve rivolgersi al ministero del “welfare” e quando deve prenotare un visita o prestazione medica, dovrebbe contattare il “Sovracup”; se per caso dovesse avere bisogno di una prestazione urgente, dovrebbe sottoporsi ad un “triage”. Sarebbe possibile capire qualche cosa o tradurre in italiano corrente tutte queste sigle?».

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ENZIO BONA

specchiotempi@lastampa.it Commenti alle lettere su www.lastampa.it/specchiotempi

Non ci sono acquirenti, Brambati chiude e gli operai bloccano la strada Non ci sono acquirenti per la «Brambati»: ieri mattina, l’impresa edile ha annunciato ai lavoratori la messa in cassa integrazione e la chiusura dell’attività. Una decisione che ha scatenato la rabbia dei 112 dipendenti, che hanno bloccato i cancelli della ditta in corso 23 Marzo e sono scesi in strada sulla statale 211 della Lomellina, fermando il traffico. La Brambati è un’azienda storica del Novarese: fra i cantieri recenti portati a termine, la Tav e la tangenziale di Novara.

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Alessandria

Savona

L’«auto più treno» ora è di Arenaways

Spot della Provincia sul senso civico

Cambio di consegne per il servizio Autozug, auto più treno, delle Ferrovie tedesche che ormai da due anni trasporta turisti del Nord Europa fino ad Alessandria. Affidato finora a Trenitalia, a partire dalla prossima stagione, da aprile ad ottobre 2010, la movimentazione del traffico ferroviario passerà alla società privata Arenaways, con sede ad Alessandria.

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Il bosco di Verezzi, il mare di Bergeggi, il Vescovado di Noli. Sono le immagini utilizzate per girare lo spot «Benvenuti in casa tua», realizzato dalla Provincia di Savona in collaborazione con Costa Crociere, l’Autorità Portuale e realizzato dalla Bodoni Comunicazione di Finale Ligure. Protagonista il presidente della Provincia Angelo Vaccarezza che invita turisti e savonesi a rispettare il patrimonio ambientale e culturale savonese.

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Asti

Aosta

Appello a Mannheimer degli artigiani

Strage di cavalli Assolto autista del Tir

«Venga a fare un’indagine sulla nostra crisi»: gli artigiani metalmeccanici dell’Astigiano (700 imprese sotto i 15 dipendenti, 6 mila addetti) si rivolgono attraverso Confartigianato al «re» dei sondaggi Renato Mannheimer: «La crisi è grave, la politica non ci ascolta, ci aiuti lei a far capire quant’è drammatica la nostra situazione».

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Ad Aosta è stato assolto, «perché il fatto non sussiste» Alessio Toia Diocleziano, 37 anni, di Busto Arsizio (Varese), accusato di guida sotto l’effetto di cocaina. Era l’autista del Tir carico di cavalli da polo che a luglio 2008 si ribaltò sull’autostrada. Morirono dieci purosangue. L’uomo risultò positivo alla cocaina, ma il test all’ospedale di Ivrea fu svolto con un metodo senza valore legale.

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50 Torino Nord-Ovest

LA STAMPA SABATO 19 DICEMBRE 2009

Nemici esterni Rapporti tesi con il ministro Bondi

L’auspicio di una «pace sociale» fra governo ed enti locali per archiviare le frizioni del passato e unire le forze in vista di «Italia 150» è durato lo spazio di qualche ora. «Cara Bresso, fatti più in là: almeno fino a marzo, quando i piemontesi decideranno chi li governerà per i prossimi cinque anni». Questo, in sintesi, l’appello di Enzo Ghigo. Il coordinatore regionale Pdl, uno dei tre esponenti del governo nel Comitato Italia 150 con Alain Elkann e Fulvio Basteris, nel pomeriggio ha detto chiaro quello che nelle segrete stanze si sussurrava fin dal mattino, quando il Comitato si è riunito per l’ultima volta in Provincia. Nel 2010 la presidenza di turno dell’organo direttivo, guidato nel 2009 dal presidente della Provincia, passerà a Bresso. Questa la premessa, da qui il timore che la «moderazione» riconosciuta a Saitta - il quale è riuscito a costruire una buona intesa con il presidente Giorgio Napolitano -, ceda il passo ad una gestione assai meno diplomatica.

Le iniziative

I numeri dell’evento

55 milioni

6 milioni

8,5 il moltiplicatore

250 giorni

il bilancio biennale complessivo

i fondi attesi dal Governo per la comunicazione internazionale e la cerimonia inaugurale

delle ricadute sul territorio rispetto agli investimenti

la durata di «Esperienza Italia»

6 milioni

4 le mostre

2 le sedi

300 le opere

i visitatori attesi

in programma

di «Esperienza Italia» (le Ogr e Venaria Reale)

4 raduni

400.000 studenti

protagoniste della mostra alla Reggia di Venaria

delle forze armate (1 milione i visitatori stimati)

attesi a Torino da tutta Italia

LA REPLICA DELLA ZARINA

«Richiesta sgradevole Fino al voto resto io il governatore»

Non è un caso se ieri mattina alcuni esponenti del Comitato - preoccupati dal piglio della «zarina» e consapevoli dei suoi rapporti non proprio idilliaci con il governo (nello specifico con il ministro Sandro Bondi) - hanno chiesto a Saitta se poteva restare in carica fino a marzo come presidente pro-tempore: ipotesi non contemplata dallo statuto. Il principio è quello della turnazione: dopo Chiamparino (nel 2008) e Saitta (nel 2009) il regolamento prevede che nel 2010 la staffetta passi a Bresso salvo tornare al sindaco nel 2011. Il presidente della Provincia, già rimpianto da alcuni dei presenti, non si è lasciato mettere in mezzo. L’eco di quel rimpianto si è condensata nella «moderazione» che durante la conferenza stampa gli è stata più volte riconosciuta dai componenti del Comitato: specie quelli di nomina governativa. Indiscrezioni confermate dall’uscita di Ghigo. «Stamane (ieri per chi legge) non ero

Melevisione al Borgo Medievale Spostare temporaneamente parte degli studi della Rai torinese al Borgo Medievale: quelli che producono le trasmissioni dedicate ai bambini (avete presente la «Melevisione»?). Obiettivo: approfittare dell’evento del 2011 per trasformare il vecchio Borgo - oggetto di una riqualificazione che costerà al Comune oltre due milioni - in uno spazio dove la produzione tv diventerà occasione di intrattenimento per le famiglie e per i più piccoli. Il progetto, anticipato ieri dall’assessore Fiorenzo Alfieri (Cultura), è una delle novità di Italia 150. Le altre, al netto delle iniziative già programmate, rimandano al raddoppio del Museo «A come PER L’ANNIVERSARIO

La Biblioteca Reale e Palazzo Reale verranno collegati

Partners - LA STAMPA Fonte: COMITATO ITALIA 150

Ghigo: “Niente Bresso per gestire Italia 150” Il senatore Pdl teme “usi elettorali” nel dopo Saitta presente ma voglio dire come la penso - ha esordito il senatore -. Prendo atto dello statuto, ma sarebbe un bel gesto se Bresso si autosospendesse per i prossimi tre mesi lasciando Saitta al suo posto». Perché? «Temo fortemente - anzi: ne sono certo - che utilizzerà la nuova carica per fare campagna elettorale. Questo rischia di compromettere il riavvicinamento avvenuto tra il Comita-

to e il governo: mai come oggi abbiamo raggiunto una tale sinergia». L’interessata non ci pensa proprio. «La trovo una richiesta tanto singolare quanto sgradevole - replica Bresso, lapidaria -. Sono presidente della Regione fino alle elezioni e, se gli elettori lo vorranno, anche dopo. Saitta si è trovato nella stessa situazione e nessuno ha sollevato problemi. In ogni caso, diversamente da altri, non

ho mai sfruttato i miei ruoli per fini elettorali». Se il buongiorno si vede dal mattino, non tira una bella aria. Ieri il Comitato ha approvato il bilancio preventivo biennale 2010-2011 e quello specifico per il 2010: 55 milioni coperti dal sistema locale per le celebrazioni a Torino e in Piemonte. E il governo? A quanto pare, il «Gratta e vinci» sollecitato da Ghigo per movimentare ri-

sorse non convince il Tesoro: operazione troppo complessa e costosa a fronte di incassi che, oltretutto, verrebbero girati al Comitato (senza benefici per il bilancio dello Stato). La comunicazione internazionale e la cerimonia inaugurale dell’evento saranno finanziate tramite i 6 milioni concordati tra Saitta e il senatore Pdl con il placet del ministro Bondi. Sperando che arrivino almeno quelli.

Ambiente» - sarà parte integrante del polo costituito dal nuovo Parco Dora e dall’EnviPark - e al collegamento della Biblioteca Reale con gli appartamenti di Madama Felicita, a Palazzo Reale, in occasione della rassegna dedicata ai disegni di Leonardo da Vinci (aprirà dopo la chiusura della grande mostra ospitata a Venaria). Progetto, quest’ultimo, comunicato dalla direttrice regionale dei Beni Culturali Liliana Pittarello. Ieri il convitato di pietra è stato Camillo Benso conte di Cavour, uno dei padri dell’unità italiana. Tutti i presenti, cominciando da Saitta, hanno garantito che la sua memoria non sarà trascurata nel 2010 (ricorrenza del bicentenario) e a maggior ragione nel 2011 (per il centocinquantenario dell’Unità). I lavori per il recupero della tomba a Santena sono al via. Due le mostre previste nel 2011: una a Stupinigi ed una a Santena che, dopo quella data, entrerà a pieno titolo nel circuito delle residenze sabaude. [ALE. MON.]

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ALESSANDRO MONDO

CELEBRAZIONI

Nemici interni Il Comitato punta alla tregua con Roma


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LASTAMPA SABATO 19 DICEMBRE 2009

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Il tempo SOLE

NUVOLOSO

COPERTO

VARIABILE

TEMPORALI

PIOGGIA DEBOLE

NEBBIA

PIOGGIA MODERATA

PIOGGIA INTENSA

NEVE

GRANDINE

MARE CALMO

VENTO

Le previsioni di oggi SITUAZIONE

IL TEMPO

Un profondo vortice depressionario persiste ancora sulle nostre regioni dove continuano ad affluire correnti fredde di origine siberiana. Tale minimo, con il sistema perturbato associato, è in lento movimento verso levante, spinto da un’alta pressione presente sul vicino Atlantico e che ha già raggiunto il Nord della Spagna.

Rimane perturbato al Centro-Sud con precipitazioni, a carattere nevoso sui rilievi fino ad altitudini collinari. Nubi consistenti sul settore alpino ma con scarse precipitazioni sul versante italiano; poco nuvoloso sul settore padano-veneto, salvo locali banchi di nebbia, e sulla Liguria. Venti freschi settentrionali e temperature in diminuzione.

Tendenza per domani

Tendenza per oggi

2° -4°

Aosta 4° -2°

4° -1°

Milano

Venezia 0° -4°

Genova

2° -4°

2° -6°

Trieste 2° -5°

Diminuzione delle temperature Nubi sul settore alpino; nuvoloso al Centro-Nord con precipitazioni sparse anche nevose, in miglioramento al Centro nel pomeriggio. Poco nuvoloso al Nord

Bologna

Firenze Ancona 6° -2° Perugia 4° -2°

9° 2°

EUROPA

A ALTA PRESSIONE B BASSA PRESS.

A

Bari 4° 0° 8° 3° 9° 1°

Alghero

Napoli 14° 6°

Potenza

F. OCCLUSO

F. FREDDO

A

B

1028

24 DICEMBRE Primo quarto

10° 4°

Poco nuvoloso al Centro-Nord con locali addensamenti; nuvoloso al Sud con precipitazioni sparse. FRONTE CALDO

Tramonta alle ore 16 e 49 minuti

Cala alle ore 19 e 42 minuti

Foggia

MATTINA

Perturbato al Centro-Sud con nevicate anche a quote basse. Poco nuvoloso al Nord, salvo banchi di nebbia sulle Alpi.

Culmina alle ore 12 e 26 minuti

Si leva alle ore 10 e 06 minuti

Tendenza per dopodomani

Pescara -11°-16°

ROMA

MARE AGITATO

La Luna

Sorge alle ore 8 e 04 minuti

Trento

Torino

1° -4°

MATTINA

MARE MOSSO

Il Sole

ITALIA -1° -5°

POCO MOSSO

1024

992

Cagliari 9° 2°

Catanzaro 15° 9° Reggio Calabria 16° 8°

Palermo 9° 2°

Catania 15° 10°

B

1000

B

Temperature massime e minime previste per oggi

MATTINA Sul Settentrione, poco nuvoloso, con isolate nevicate sulle Alpi. Al Centro e al Sud, nuvolosità irregolare, più intensa su Sicilia e Calabria, dove si avranno precipitazioni sparse. Temperature ancora in diminuzione.

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TEMPO PREVISTO IN ITALIA ALLE ORE 12 DI OGGI

A cura di Alfio Giuffrida

Per Eco-Drive ogni tempo è buono per generare energia. Sabato Al mercato

Temperature nel mondo Temperature in Europa CITTÀ

ALGERI ANKARA AUCKLAND BAGHDAD BANGKOK BEIRUT BOMBAY BRASILIA BUENOS AIRES CALGARY CARACAS CASABLANCA CHICAGO CITTÀ DEL CAPO CITTÀ DEL MESSICO DAKAR DUBAI FILADELFIA GERUSALEMME HONG KONG IL CAIRO JOHANNESBURG KINSHASA LA MECCA LA PAZ L'AVANA LIMA LOS ANGELES MANILA MELBOURNE MIAMI MONTREAL NAIROBI NEW YORK NUOVA DELHI PANAMA PECHINO SHANGHAI SINGAPORE TOKYO WASHINGTON

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15 6 22 21 31 21 33 27 26 -1 33 17 2 24 20 29 26 2 16 15 23 28 29 33 13 25 24 24 27 21 23 -7 27 2 21 27 -2 4 28 8 0

7 -3 17 10 23 15 21 19 20 -12 18 11 -1 13 8 21 19 -2 8 11 15 15 22 21 3 19 19 9 21 12 13 -14 13 -2 7 24 -11 0 23 2 -1

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OGGI

Le gelate portano in tavola i cardi Il freddo li rende teneri e croccanti CARLO BOGLIOTTI on tutte le gelate vengono per nuocere. Quelle non troppo intense sono infatti una manna per i cardi, la verdura da comprare queA cura di sta settimana al mercato. Non lasciate«Slow vi ancora tentare dai primi carciofi, ma Food» insistete sui cardi: è proprio in questo periodo, e fino a fine gennaio, che ne potrete godere maggiormente. Perché il gelo li rende più croccanti e teneri, meno fibrosi. Sarebbero da prediligere quelli un po’ più piccoli, non del tutto aperti, più gustosi e facili da preparare. Vanno puliti con cura, eliminando le foglie e le fibrosità, più tenaci agli estremi del gambo, ma fastidiose anche sulle coste che lo percorrono in lunghezza. Più sono bianchi meglio è, perché il cardo va coltivato in assenza di luce. Questa prati-

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ca consente di ridurre la clorofilla e la carciofina (i cardi sono parenti dei carciofi e lo si capisce soprattutto dal gusto un po' amarognolo), trasformandole in amidi che conferiscono loro le caratteristiche migliori. Per proteggerli dalla luce i contadini li legano in fasci e li «impacchettano» nel campo a settembre-ottobre, in sacchi di plastica o di carta. Quindi al momento della spesa diffidate sempre da quelli più verdi, o bianchi in maniera poco omogenea. Un chilo di buoni cardi costa sui 2,50/3 euro, sotto questa cifra la qualità scende molto. Se ne trovano anche a 1,50 euro ma, a meno di colpi di fortuna, non saranno un granché. Se però volete farvi un favore, cercate il meglio: i cardi gobbi prodotti a Nizza Monferrato e dintorni (undici produttori del Presidio Slow Food garantiscono qualità controllata). A differenza degli altri,

lì non li impacchettano ma li interrano per due terzi della lunghezza. Per questo assumono la forma «gobba»: l’estremità che fuoriesce dal terreno cercherà la luce e si piegheranno. Sono bianchissimi e così teneri che sono l’unica varietà che si può consumare cruda, in pinzimonio. In questo caso la spesa sale: li trovate a 5 euro nella zona di produzione, sui 7/8 euro altrove. Ma sono soldi ben spesi perché sono eccezionali, e poi immaginatevi la fatica di chi li dissotterra con il terreno gelato. Esaltano qualsiasi preparazione, tanto nei flan quanto nell’accoppiata con fonduta o acciughe. Nella bagna càuda però diventano quasi poesia, con la loro testura croccante e un gusto che va provato almeno una volta per avere un termine di paragone assoluto, in modo da poi saper spendere meglio.


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MERCANTILE», «LA GAZZETTA DEL LUNEDI’», «L’INFORMAZIONE IL DOMANI». PREZZI ESTERO: AUSTRIA, FRANCIA, MONACO P., GERMANIA, GRECIA, PORTOGALLO, SPAGNA € 1,85; IRLANDA € 2; SLOVENIA € 1,34; C. TICINO FRS. 2,70; SVIZZERA FRANCESE FRS. 2,80; SVIZZERA TEDESCA FRS. 2,80; UK GBP 1,40.

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LA STAMPA SABATO 19 DICEMBRE 2009

LA STORIA

L’HACKER DEI BOSS TRADITO DA UNA RICARICA ANTONIO SALVATI NAPOLI

guardarlo bene gli daresti qualche anno in meno dei trentatré che dice di avere. Quando scende dalla scaletta dell’aereo in arrivo dalla Thailandia, non diresti mai che quest’uomo dalla faccia pulita e dal naso prominente sia in grado di recuperare il codice della tua carta di credito solo guardandola. Eppure Fabrizio Iannelli, da Pomigliano d’Arco in provincia di Napoli, è considerato dagli esperti di mezza Italia come uno dei più abili ideatori di truffe informatiche in circolazione. Per lui parlano le migliaia di carte clonate, i conti correnti prosciugati e gli addetti alla sicurezza dei siti di e-commerce che si segnano ancora quando sentono il suo nome. È circondato da quattro agenti del compartimento di polizia postale di Napoli. Due lo tengono stretto, tanto che ti aspetti che possa svanire, novello Houdini, da un momento all’altro. E forse il timore non è nemmeno infondato. In circa tre anni di indagini sulle frodi informatiche in Italia, il nome di Iannelli appare spesso. All’inizio di quest’anno aveva messo su una società con sede in provincia di Napoli, affittando un appartamento al terzo piano di uno stabile a Mariglianella. Gli agenti arrivarono a lui su segnalazione dei colleghi di Macerata: da un numero di telefono di quello stabile era infatti partita la richiesta di una ricarica telefonica con addebito su una carta di credito risultata poi clonata. Quando i poliziotti bussarono a quella porta, si videro aprire da questo giovanotto che con cortesia chiedeva cosa poteva fare per loro. Si sorprese anche lui dall’accusa che gli era stata mossa, una sorta di macchia nella sua «carriera» quasi perfetta di mago delle frodi, eppure non poté opporsi alla perquisizione che portò alla scoperta della carta di credito clonata, di altre sette tessere probabilmente già violate e di tre skimmer, ossia gli apparecchi che leggono e memorizzano i dati contenuti nella banda magnetica di carte di credito e bancomat. Naturalmente in quell’ufficio spuntò pure una serie di documenti bancari intestati a persone ignare, pensionati in alcuni casi, solo alcune delle tante vittime di quel genio criminale. Scoperto dunque, ma sparito subito dopo. Non inoperoso però. Durante la caccia che gli investigatori gli hanno dato, ha avuto il tempo di mettersi a capo di ben tre organizzazioni specializzate nei furti di identità e nelle conseguenti frodi telematiche. Sodalizi criminali scompaginati da un’operazione che vide indagate quarantadue persone dei quartieri napoletani di Scampia e del Vasto, tradizionalmente ad alto tasso di densità camorristica. Perché la camorra, molto prima posto sicuro per lui. Grazie al suo indi tanti altri imprenditori, ha visto glese fluente e all’esperienza maturanel web la possibilità di riciclare i ta in anni di «hackeraggio» e cracksoldi ottenuti a vagonate con la ven- ing, aveva fatto perdere le sue tracce, dita degli stupeanche se i segni del facenti e con la IL RE DELLA TRUFFA suo passaggio contiraccolta delle ad essere Faccia pulita, modi gentili nuavano estorsioni. evidenti in centinaia aria da bravo ragazzo di conti correnti. Quella operazione fu battez- ha clonato migliaia di carte Gli investigatori zata «Mister hanno lavorato giorCard», una sorta di tributo a l’unica no e notte per cercare di capire dove persona che era riuscita a sfuggire si era cacciato: grazie alle intercettaalle forze dell’ordine: perché Inter- zioni telefoniche e a quelle telematinet azzera le distanze e Iannelli ave- che, sono riusciti a ricostruire i suoi va capito che l’Italia non era più un spostamenti. Prima tappa i paesi del-

PREZZI TANDEM, NELLE AREE DI DIFFUSIONE INDICATE SUL GIORNALE LOCALE; € 1 CON «LA VOCE DI MANTOVA», «PRIMO PIANO MOLISE», «CRONACA DI CREMONA», «CRONACA DI PIACENZA»; € 1,20 CON «LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO», «IL CORRIERE DI ROMAGNA», «L’INFORMAZIONE DI REGGIO», «L’INFORMAZIONE DI PARMA», «L’INFORMAZIONE DI MODENA», «IL CORRIERE

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l’Est europeo, dove il phishing – l’attività di furto dei dati «sensibili» di conti correnti e similari – è una sorta di sport nazionale e poi in Thailandia, sull’isola di Koh Samui, 480 chilometri a sud di Bangkok. Circondato da turisti, Iannelli ha continuato nel suo lavoro: stando agli investigatori stava ideando nuove truffe telematiche tanto da accendere conti correnti presso banche thailandesi sui quali aveva già girato i soldi guadagnati negli anni e nei quali confluivano i soldi che stava guadagnando. Come in «Prova a prendermi» di Spielberg,

a Iannelli sembravano calzare bene i panni del genio della truffa Frank Abagnale. Ma anche gli uomini del comparto di Polizia Postale di Napoli si calano nella parte dei «cacciatori» e scoprono che il temibile pirata informatico stava per rientrare in Italia in occasione delle festività natalizie. Detto, fatto. Quando l’aereo, ieri notte, ha toccato il suolo italiano i poliziotti erano lì pronti a sventolare sotto al naso del fuggitivo le due ordinanze di custodia cautelare che lo aspettavano in Italia. I flash e le telecamere sembrano quasi imbarazzarlo. Rie-

sce solo a sibilare, in un italiano che tradisce un accento meridionale: «Complimenti a tutti quanti, bravissimi». Poi, prima di abbassare la testa e scomparire in una volante dice guardando un agente: «Siete stati eccezionali».

L’autore ANTONIO SALVATI, 34 ANNI, CORRISPONDENTE DALLA CAMPANIA PER « LA STAMPA » CON CUI LAVORA DAL 2007. HA SEGUITO LE ULTIME INCHIESTE GIUDIZIARIE CHE HANNO COLPITO LE ORGANIZZAZIONI CAMORRISTICHE DI NAPOLI E DI CASERTA


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