Suffer Music Magazine #36

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SOMMARIO#36 10

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THEBRONX

ALIENWEAPONRY

BULLBRIGADE

Quanti amiamo i The Bronx? Quanto spaccano il culo i The Bronx? Tanto e tanto... La band di Los Angeles si conquista di forza la copertina del numero di Ottobre con l'ottimo nuovo album "Bronx VI". E quindi... ennesiman intervista esclusiva per SMM!!!

Non più una meteora o un nome esotico: gli Alien Weaponry si sono confermati come una delle realtà più eccitanti della scena metal mondiale con l'ottimo "Tangaroa". Abbiamo intervistato i fratelli de Jong direttamente dal loro studio in Nuova Zelanda... check it!

Tornano oi Bull Brigade con un album imperdibile per tutti gli amanti del punk stradaiolo e dell''oi! Intervista obbligatoria con Eugenio per il disco punk italiano dell'anno.

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NIGHTWATCHERS

BE'LAKOR

ETERNALSTRUGGLE

Un ottimo disco, una band impegnata e consapevoleì ed un concept tutto da scoprire : i Nightwatchers con "Common Crusades" continuano il loro discorso musicale e lirico nel migliore dei modi.

Tra i milgiori esponenti della scena death metal melodica, i Be'lakor alzano l'asticella portando nel loro tipico sound tutta una serie di influenze postcore e progressive. Abbiamo intervistato la band per scoprire tutto sul nuovo ottimo "Coherence".

Da Tel Aviv ma con la testa a NY, gli Eternal Struggle ci hanno regalato con "Year Of The Gun" uno dei dischi hardcore più intensi e diretti di questo 2021. Scopriamoli insieme con questa intervista esclusiva!

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GRANDCOLLAPSE

RECENSIONI

GAMING

I Grand Collapse si confermano come una delle migliori realtà punkcore del vecchio continente: dovevamo assolutamente intervistarli dopo aver consumato a furia di ascolti l'ottimo ultimo album intitolato "Empty Plinths".

Sei pagine fitte di recensioni. tra grandi ritorni (Thrice, Trivium, Carcass), nuove scoperte (Spiritbox, Abiura), una doverosa celebrazione del ventennale di "Jane Doe" dei Converge e tanto altro!

Torna dopo anni (letteralmente!) la rubrica Gaming e questo mese vi presentiamo lo sboccato "GTA like" Rustler ad opera di Jutsu Games. Vi presentiamo inoltre le nuove cuffie wireless di Logitech, per gamer e non solo!

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CREDITS#36- OTTOBRE2021 Foundedby: DavidePerl etti [DAP], Eros Pasi [EP] Hannocol l aboratoinquestonumero: DavidePerl etti [DAP], Marco"El Frez" Fresia[MF], LucaMal inverni [LM], BeppeBianchi [BW], Luca Al banese[LA], FotoCredits: TheBronx (MikeMil l er), Piotr Kwasnik (Al ienW eaponry), Be'l akor (Ol i Sansom), Avihai Levy(Eternal Struggl e) Dovenonspecificato, fotoel oghi del l ebandsonofornitedirettamentedal abel epromotionagency Grafica& Impaginazione: Suffer Music MagCrew(Layout Grafico), LeandroCaval canteDexter (Skul l & Skel etonLogo), Eros Pasi (Cover) Props to: W arner Music, Roadrunner Records, DNRMusic Agency, Spin- Go!, Pr Lodge, NeeceeAgency, Kinda, Press This Music PR, CZ! Promotions, Indiebox Music, Epidemic Records, This Is Core, Atomic Stuff Promotions, Earshot Media, SorryMom!, Ja.LaMediaActivities, Promo Cerberus, ConzaPress, AstarteAgency, Against PR, ACvrsePress, Hoodooh, PetoyePress, Digipur, ERBooking&Promotion, Mani InFaccia Promotion, DeltaPromotion, GordeonMusic, Duff Press, ALPHAOMEGAManagement, ProgressiveNoise, PettingZooPropaganda, Kairos Promotion

#fuckcovid19 #bl ackl ivematters #noj usticenopeace

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Nonl ?homai nascosto: i TheBronx sonosenz?ombradi dubbiounadel l emieband preferiteinassol uto. Quandomihannopropostodi intervistarl i avevo2.000 domandedafare, maal l afinehosceltosol ol epochechemisembravanoaver davvero unsenso. Il nuovodiscoèappenauscitoel abandcal ifornianastasuonandouna mareadi l iveproprioaridossodel ritornoadunavitaquasi ?normal e?. Sonouscite unaseriedi rispostesuper interessanti eunaneddotosul Bel Paese indimenticabil e. Andateegustatevel atutti. [MF]

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Benvenuti su Suffer M usic M ag, per noi è un vero onore avere l?oppor tunità di aver vi sul nostro magazine. Per questo nuovo disco, ?VI ? avete utilizzato una modalità di promozione par ticolare con l?uscita di molti singoli ad anticipare l'album con il r ilascio di mini EP per ciascun singolo. I dea geniale. Come vi è venuta? E, al netto di tutto, sta funzionando?

diverso! Ma è un batterista molto creativo e potente, e il suo contributo è stato di grande aiuto e prezioso per la scrittura e la registrazione di questo album! Lo conoscevamo da molto tempo, ma abbiamo iniziato a parlargli intorno al 2016 quando avevamo bisogno di un batterista, e ha iniziato a suonare dal vivo con noi nel 2017 e la nostra relazione è continuata.

Pensiamo sempre a cose creative da fare. Avevamo finito questo album alla fine del 2019, ed è arrivata la pandemia, quindi il nostro piano è stato ritardato. E ci siamo seduti pensando a cosa fare perchè non volevamo rilasciare l'intero durante il Covid, perché le persone hanno tempi di attenzione così brevi in questo periodo che il nostro lavoro sarebbe stato semplicemente ignorato. Stavamo parlando un giorno durante l'estate del 2020, e qualcuno ha semplicemente sbottato se c'era un modo per pubblicare una canzone alla volta in qualche modo, e da lì è iniziato tutto!!

So che è una domanda for se banale, ma come avete vissuto questo ter r ibile per iodo di pandemia? Quanto ha influito sulla produzione di questo nuovo disco?

?VI ? è un disco, a mio parere, stupendo. Non avevo, in effetti alcun dubbio in mer ito seguendovi sin dagli albor i. Rispetto ai dischi precedenti lo trovo più par ticolare e per sonale, con par ti più var iegate, più legate al rock n roll che al punk e con atmosfere, for se, più cupe. Come vi r itrovate con questo? Cosa r appresenta ?VI ? per la vostr a car r ier a? Siamo decisamente orgogliosi di questo album!! Personalmente nella top 3 delle mie numerose esperienze di registrazione! Non l'abbiamo reso intenzionalmente rock n roll o più dark. È proprio quello che provavamo in quel periodo. Ma abbiamo sempre avuto elementi di rock n roll e canzoni vibe-y in tutti i nostri album. Questo è il pr imo disco che componete con uno dei miei batter isti prefer iti al mondo, Joey Castillo. Com?è stato lavor are con lui? E com?è nata la vostr a collabor azione? Joey è fantastico!! È una persona così stimolante con una lunga carriera e, naturalmente, un batterista super! È stato fantastico lavorare con lui, ovviamente. Anche solo averlo intorno è bello e

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L'album è stato scritto e registrato entro l'estate del 2019 e terminato entro la fine di quell'anno, quindi la pandemia non ha influito su questo aspetto. Negli Stati Uniti si sono alter nati momenti dr ammatici al di la della pandemia, come se non ci fosse già abbastanza " oscur ità" : la nascita del movimento ?Black L ives M atter ?, il cambio del presidente e tutta la tensione der ivante dalle elezioni, pr ima e dopo l?insediamento di Biden alla Casa Bianca e per finire la tr agicità di quanto sta succedendo or a in Afghanistan. C?è una luce in fondo al tunnel? Cosa sta ver amente succedendo in Amer ica? Sì, sono tempi pazzi di sicuro! Ma penso che ne usciremo e vedremo la luce alla fine del tunnel, speriamo presto! Cambiando r adicalmente discor so e r itor nando alla musica: quali sono i vostr i 5 dischi imprescindibili e quali sono gli ultimi dischi che avete compr ato? Cambia ogni settimana, ma gli elementi essenziali sono Stooges ? ?Funhouse?, MC5 ? ?Back in the USA?, Ramones ? ?S/T?, New York Dolls ? ?S/T?, Hanoi Rocks ? ?All those wasted years?, sono quelli che mi vengono in mente adesso. Compro sempre dischi ma i più recenti sono Rosenfeld ? ?Demo 1991?, Gism ? ?Detestation Re-issue?, qualche 7 pollici che ho comprato in tour ? Wilko Johnson, Oblivians, ecc? E ho ascoltato Glow On e Amyl and the Sniffers dei Turnstile .

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Sul fronte M ar iachi El Bronx quali sono le novità invece? Su questo progetto collater ale c?è una domanda che mi sono sempre fatto: come diavolo vi è venuta in mente un?idea così geniale e stupenda? Abbiamo uno show in arrivo con MEB la prossima settimana. Abbiamo alcune cose in arrivo nel prossimo futuro. Joby ha avuto l'idea dopo che ci era stato chiesto di suonare una canzone Unplugged in TV, e all'epoca Joby pensava che sarebbero state solo canzoni punk suonate acusticamente, così ha avuto la brillante idea di un arrangiamento mariachi della canzone. Poi ha scritto alcune canzoni influenzate dai mariachi ed è stato così bello che ci siamo andati e ora abbiamo 3 album! Personalmente, ho sentito che avrebbe funzionato quando Matt ha cantato in quei primi demo che Joby ha scritto. Sentivo che sarebbe stato qualcosa di veramente speciale. E ci ha portato ad un altro livello. Avete già un?idea dei The Bronx dopo ?VI ?? Cosa ne sar à di voi, come vi vedete da qui a 5/10 anni? Abbiamo sempre idee folli che si schiudono nella nostra testa!! Scriveremo/registreremo/suoneremo ottima musica per molto tempo a venire!! Non siete passati molto in I talia nei vostr i tour in Europa, avete degli aneddoti sul vostro passaggio nel nostro paese o r icor di in gener ale? Sì, è sempre una visita veloce in cui entriamo e usciamo, solo per suonare spettacoli. Ma è un paese bellissimo con gente simpatica e ottimo cibo!! Ah sì, quasi dimenticavo! Abbiamo avuto uno scontro con un gruppo di Ultras che ci ha scambiato per dei supporters di una squadra rivale, e siamo stati quasi uccisi o picchiati gravemente! Ma quella storia è lunga, quindi te la racconterò quando ci incontreremo di persona. Ahah! Gr azie mille del vostro tempo, sper iamo di r iveder vi presto live. Grazie e spero di tornare da voi presto!!



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Nonl 'abbiamoresointenzional mente rock nrol l opiùdark. Èproprio quel l ocheprovavamoinquel periodo. - TheBronx-

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Al nettodel l 'effettosorpresaedesotico, gl i Al ienW eaponryrappresentano davverounaventatadi ariafrescanel panoramametal attual e. Seconil debut al bum avevanoal l ertatotutti i fancheascoltanoabitual mentethrashegroovemetal , conil secondol avorointitol ato"Tangaroa", recensitonel numero#35 di SMM,l aband neozel andeseal zadecisamenteil tiro! Abbiamoincontratoinvideoconferencei fratel l i deJong(Henry, il piùciarl ierodei due, eLewis) per unadivertentee ril assataintervista. [DAP]

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Ciao r agazzi, come va? (HDJ) Bene grazie, ciao a te! (LDJ) Ciao Italia (ride ndA). Complimenti per il vostro nuovo album: abbiamo recensito nell'ultimo numero " Tangaroa" dandogli un otto pieno. Come è stato scr itto l'album? (HDJ) Ottimo, grazie per il voto. Per "Tangaroa" abbiamo adottato un approccio molto più aperto rispetto al nostro debutto. Quando abbiamo iniziato, eravamo una band thrash metal e basta, ma negli ultimi due o tre anni ci siamo entrambi dedicati molto di più alla musica progressive, quindi in questo album trovi un po' di entrambi i mondi. È stato divertente ed eccitante provare ad espandere il nostro sound con queste nuove influenze. Abbiamo ora un suono più sviluppato e maturo. A breve inizierà il tour negli States e in Europa con i nostri amici Gojira, una band che è stata una influenza decisiva per questo disco. M etal Hammer UK ha scr itto che siete " la giovane band metal più hot del mondo" : avete

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sentito il peso di quell'investitur a mentre scr ivevate " Tangaroa" ? (HDJ) No, direi di no. (LDJ) La pressione ce la siamo auto imposta, non volevamo essere classificati come una band meteora. (HDJ) Esatto. Non volevamo che fossimo ricordati solo come quella band thrash che cantava in M?ori e ha fatto un disco carino. Ovviamente i vostr i album sono anche un ottimo modo per diffondere la cultur a e la stor ia dei M ?or i. Pensate di aver r aggiunto questo obiettivo? Vi faccio un esempio: conosco un pub dalle mie par ti che si chiama " Tangaroa" con tutte le gr afiche a tema M ?or i (entr ambi sfoggiano una espressione tr a il sor preso e il disgustato ndA). Quando vedete queste cose in giro per il mondo vi sentite onor ati o pensiate che sia solo un'appropr iazione di qualcosa di vostro? (HDJ) Questo è un argomento ovviamente molto ampio e tante cose sono in una sorta di area grigia,

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l'esempio che fai è abbastanza esplicito. Tangaroa è una parola che in M?ori rappresenta l'energia che risiede nell'acqua, che può avere molti stati d'animo. Può essere calma e pacifica, ma anche pericolosa e distruttiva. Questa energia si chiama proprio Tangaroa, che letteralmente potete tradurre come "dio del mare", e nel nostro disco la canzone che prende il nome dell'album parla proprio delle nostre preoccupazioni circa il cambiamento climatico, l'inquinamento del mare e le pratiche di pesca illegale, che hanno avuto un impatto sui nostri corsi d'acqua, ma anche in tutto il mondo. L'acqua è sempre stata una parte enorme della nostra vita, quindi era solo questione di tempo prima che scrivessimo una canzone su di essa. Tornando alla tua domanda non penso che la persona che abbia scelto per un bar il nome "Tangaroa" abbia compreso a pieno il senso del termine. Più probabilmente è stato in vacanza in Nuova Zelanda e tornato a casa ha trovato un nome esotico per chiamare il suo locale. O se va bene ha visto solo qualche film senza neanche esserci stato. Ormai è una cosa abbastanza comune, non mi ferisce più di tanto, però mi fa riflettere davvero tanto su come gira il mondo.


Posso sbagliarmi, ma di solito è solo una questione di fare una cosa cool e guadagnarci sopra un po' di soldi: facci un salto e poi quando ci risentiremo mi dirai se avevo ragione o torto (ride ndA). Devo dirti che in generale il nostro compito è proprio quello di dare uno sguardo un po' più coscienzioso e meno "vacanziero" alla nostra cultura verso chi ci ascolta da fuori. Siete stati in giro per l'Europa (pr ima della pandemia ovviamente) e avete suonato in grossi festival: il tutto documentato da un bellissimo documentar io che possiamo vedere su Youtube. Come avete vissuto questa esper ienza? E come si sono r appor tati i fan europei alla vostr a proposta? (HDJ) Vedere i ragazzi europei cantare a memoria i nostri pezzi in M?ori è stato un vero e proprio trip! (LDJ) Sì è stato molto emozionante, mi ha fatto capire che tanti fan hanno approfondito il discorso. Ovviamente non sapevamo penso al 100% il significato di quello che cantavano, ma almeno si sono impegnati a fare delle ricerche ed è stato molto emozionante.

(HDJ) L'esperienza in Europa ci ha insegnato davvero tanto, sia come musicisti che come persone. I n Europa e negli States siete incensati di continuo, ma come vanno le cose in casa vostr a? Com'è la scena metal neozelandese ma sopr attutto, come viene vista la vostr a proposta? (HDJ) C'è una sorta di disconnessione con il pubblico locale. Per prima cosa calcola che la scena metal da noi è molto, molto piccola e limitata. Per una serie di ragioni, forse legati proprio alla nostra cultura, i ragazzi da noi non sono poi così interessati a questo tipo di musica. (LDJ) Penso decisamente che ci sia un po' di stigma intorno al mondo metal. E poi molti ragazzi giovani da noi si sentono troppo impacciati per tentare di cantare i testi in M?ori, hanno paura qualcuno li potrebbe deridere o condannare per averci anche solo provato. Le persone hanno paura di approfondire perché hanno paura di sbagliare, o hanno paura di non adattarsi. Non lo so.

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(HDJ) È come questo filtro sociale che è stato creato, che ovviamente gli europei non hanno. Da voi è più un "wow, musica in un'altra lingua, fammi vedere cosa dicono!". Da noi invece in molti hanno la sensazione che anche solo provare a parlare M?ori possa offendere qualcuno. Ma finché ci provi, non dovresti offendere nessuno. E chiunque si offenda deve stare zitto e lasciarti imparare, da qualche parte si deve pure cominciare! " Tangaroa" confer ma che siete un'ottima band dopo un debutto folgor ante: cosa avete impar ato in questi anni e quali obiettivi vi siete posti per il futuro? (HDJ) Che girare il mondo è proprio bello, portare fuori dai nostri confini la nostra musica e la nostra cultura è magnifico. E incontrare altre culture è ancora più bello. Il nostro obiettivo è girare il più possibile, e a quanto pare per fortuna le cose sono migliorate riguardo la pandemia. (LDJ) Esatto: ci vediamo l'anno prossimo in Italia, divertitevi con noi sotto il palco e poi venite a scambiare quattro chiacchiere al bar o al merch. In inglese, tranquilli (ride ndA).

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Ciao e benvenuti sulle pagine di SM M ! Pr ima di par lare del nuovo album volevo fare un passo indietro e su cosa vi ha spinto a pubblicare il 7" , pr imo completamente in inglese, " Stronger Than Time" ! E quali reazioni avete r icevuto, sopr attutto dai vostr i fan di lunga data che sono ovviamente abituati ad ascoltar vi in " ver sione" italiana? (Eugenio) Ciao ragazzi, ben trovati e grazie per il vostro interesse nel nostro progetto. ?Stronger Than Time? è nato quasi per scherzo, in un periodo in cui avevamo appena deciso di legarci alla nuova etichetta ma non avevamo nulla di valido da pubblicare. Diciamo che è stato un buon punto di inizio per cominciare a capire le modalità lavorative della DRA, senza bruciare il materiale in italiano che avevamo da parte. Sono stati due brani scritti a più mani, con l'aiuto di qualche amico storico che ha accettato volentieri di darci una mano. Ovviamente i nostri fan hanno reagito con molta freddezza, ma era una cosa che avevamo messo in conto. L 'uscita ha anche segnato anche l'inizio della collabor azione con Demons Run Amok

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Enter tainment, label che si occupa prevalentemente di genere diver si dal vostro: come siete entr ati in contatto? (Eugenio) E' stata la nostra agenzia di booking, la MAD, a metterci in contatto... cercavamo una nuova etichetta per rilanciarci attraverso la pubblicazione di un nuovo album e con Renè ci siamo subito trovati a nostro agio : è stato semplicissimo raggiungere l'accordo. Ar r iviamo quindi a " I l Fuoco Non Si è Spento" , come è stato concepito e realizzato l'album, sopr attutto in questi anni a cavallo di lockdown e Covid? (Eugenio) E' stata un'esperienza assolutamente inedita per tutti noi. Avevamo una serie di canzoni alle quali stavamo lavorando con una certa intensità ma poi è arrivato il lockdown che ci ha impedito di vederci per un bel po' di tempo. In quelle settimane ognuno ha continuato a lavorare ed a produrre materiale, che ci scambiavamo attraverso le varie chat e videoconferenze. E' stato incredibile veder nascere certe canzoni che ci hanno entusiasmato come se fossimo tutti quanti nella nostra sala prove.

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Sul disco troviamo ben tre guest, come sono nate queste collabor azioni? (Eugenio) Si tratta di tre profili molti diversi tra loro ma in qualche modo legati al percorso dei Bull Brigade. Fabio Valente era il cantante degli Arsenico, grandissima band con la quale abbiamo condiviso anni indelebili della nostra gioventù: Fabio si è messo a lavorare con noi come produttore artistico a cavallo tra il primo ed il secondo lockdown... il featuring è nato mentre stavamo jammando su uno dei nostri brani e nessuno di noi ha avuto dubbi. Samall e Roddy invece sono artisti ai quali ci siamo rivolti perché volevamo degli interventi particolari in due determinate canzoni. Roddy è sempre stato un riferimento molto importante per il nostro percorso, Samall un fratello ed un amico , nonché uno che è sempre riuscito a distinguersi nelle sue attività legate al nostro mondo musicale. " I l Fuoco Non Si è Spento" si presenta con una coper tina bellissima e tante gr afiche (per il merch) davvero d'impatto: visivamente come avete " pensato" l'album?


(Eugenio) Sì, il senso di appartenenza nei confronti della Città e sempre stato un po' il leit motiv dei Bull Brigade. Era da tempo che avevamo in mente quest'idea di utilizzare l'immagine del santo protettore di Torino. I ragazzi di Motorcity Graphics sono stati bravissimi ad entrare nel mood delle nostre idee ed a realizzare l'artwork del disco. San Giovanni riappare vestito di granata, con il dito rivolto alla scritta Bull Brigade: ecce augusta taurinorum.

pubblicato uno split con i Non Ser vium che vi ha por tato tr a l'altro a suonare in posti se vogliamo inediti: che r icor do avete di quelle esper ienze?

Nel 2008 usciva " Str ade Smar r ite" , per molti un album seminale: cosa vi por tate dietro di quel per iodo?

(Eugenio) E' difficile da dirsi, forse con Chubby and the Gang.

(Eugenio) "Strade Smarrite" è stato un disco che ha sconvolto e travolto anche noi. Ricordo ancora la frenesia di quei giorni con tutti quei concerti da gestire e quelle richieste provenienti da posti sconosciuti e lontani. Sicuramente abbiamo conosciuto meglio l'Europa dal punto di vista della street-music e poi alcuni anthem come A WAY OF LIFE o SULLA COLLINA continuano ancora a far saltare la nostra gente. M entre dieci

anni

dopo, nel

2018, avete

Abbiamo fatto due tra i principali live clubs spagnoli, ed erano entrambi sold out: sembrava di vivere un sogno. Atmosfere uniche... speriamo che ci possa capitare ancora. Oggi invece con quale band condividereste uno split album?

I n qualche inter vista fatta in questo per iodo è saltata fuor i l'idea che i postumi del lockdown possano avere in qualche modo por tato ad un r itor no molto più marcato al DI Y, per la pubblicazione dei dischi ma sopr attutto per i live, che ne pensate? (Eugenio) Il DIY è da sempre il rimedio per tutti i problemi... figuriamoci in momenti difficili e drammatici come quelli che abbiamo dovuto passare. Io penso che ci sarà sempre bisogno di percorsi e progetti nati con poco e dal basso , sia per

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quanto riguarda la parte live che per quanto concerne quella discografica. Non può mancare una domanda su Tor ino (città, se volete anche squadr a!), come state vivendo la vostr a città in questi anni? Sia musicalmente che ovviamente nella vita di tutti i gior ni. (Eugenio) Torino è una Città che non ha saputo rinnovarsi dopo la chiusura delle grandi industrie, negli anni sta diventando sempre più ostica e difficile anche se in molti la descrivono come "a misura d'uomo". Anche dal punto di vista calcistico, purtroppo, siamo una Città che negli ultimi 20 anni è riuscita a produrre ben poco... la musica credo sia così grigia e malinconica anche per questo. Chiudiamo guar dando al futuro, cosa sper ate vi por ti il 2022? (Eugenio) Speriamo di rivedere tutte le sale per concerti aperte e piene di gente, speriamo che il nostro nuovo disco vada molto forte e speriamo anche di toglierci qualche soddisfazione su qualche palco un po' più grosso di quelli a cui siamo sempre stati abituati. Grazie per questa bella chiacchierata, speriamo di beccarci presto.

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I fr ancesi Nightwatcher s hanno le idee chiare e già con " L a Paix o L e Sable" avevamo intuito che i r agazzi di Tolosa non hanno di cer to paur a di alzare il tiro e cr iticare il propr io gover no e le passate " mire" colonialistiche le cui r ipercussioni sono tutt'altro che stor ia passato. Abbiamo fatto quattro chiacchiere Julien, chitar r a e voce della band, per scopr ire qualcosa in più del nuovo ed interessantissomo " Common Cr usades" , album che non cede di un millimetro dal punto di vista lir ico e che ci fa r itrovare i Nightwatcher s più in for ma che mai. [L M ]

Ciao r agazzi! Cosa succede al campo dei Guar diani della Notte in questo momento? (Julien) Ciao! Tutto ok! Una lunga pausa, un po' forzata dal punto di vista dei concerti, ma ne abbiamo approfittato per comporre il nostro nuovo album e preparare un prossimo LP split con i nostri amici, gli Accidente. Speriamo a breve di poter

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tornare a suonare live, magari qualche data nel 2022 con i Rotten Mind. Abbiamo ascoltato molto in questo per iodo " Common Cr usades" e ci è piaciuto davvero un sacco: ci puoi par lare della sua realizzazione? (Julien) Sono contento che ti piaccia! Abbiamo registrato "Common Crusades" nel settembre 2020 con Mathieu Zuzek, che ha anche registrato e prodotto il nostro primo LP "La Paix ou Le Sable". Ci conosciamo abbastanza bene, quindi rende le cose più facili in termini di produzione e collaborazione. Abbiamo scritto tutte le canzoni in un anno, immagino che abbiamo iniziato subito dopo il nostro tour scandinavo nell'ottobre 2019. Se vi è piaciuto il nostro primo album non dovresti essere delusi immagino, direi che è praticamente la sua continuazione con un tocco post punk più forte. Dal punto di vista dei temi e dei testi " Common Cr usades" è strettamente legato al tuo precedente album, " L a Paix ou le Sable" : ce ne

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puoi par li? (Julien) Tutti i testi di questo album si basano su discorsi o scritti di personalità che hanno avuto un ruolo attivo nel processo di colonizzazione, così come quelli che attualmente svolgono un ruolo nella perpetuazione della logica coloniale all'interno della società francese. Uno degli obiettivi di questo disco è evidenziare il fatto che l'Islam è sempre stato l'obiettivo prioritario del progetto universalista della Repubblica Francese. In questo anni in Francia si fantastica molto sul così detto progetto separatista che egato alla presunta organizzazione politica di un Islam "radicale" o "fondamentalista". Alcuni polemisti e storici hanno contribuito ad alimentare questa fantasia cospirazionista, che oggi è all'origine di un disegno di legge ratificato dall'Assemblea nazionale. Questo è un vero e proprio paradosso per un governo che intende contrastare la diffusione delle teorie complottiste tra i giovani dei quartieri più difficili.


M usicalmente " Common Cr usades" ha un retrogusto malinconico e cupo, cosa pensi der ivi da questo tipo di sound che r itroviamo nelle vostre canzoni? (Julien) Questa è esattamente l'atmosfera che volevamo dare a questo album. Penso che sia un po' più malinconico di "La Paix o Le Sable". Queste sono le melodie e gli arrangiamenti che ci vengono in modo naturale quando componiamo insieme... Dopodiché siamo sempre stati influenzati da Red Dons, The Observers, Radioactivity, Terrible Feelings, The Estranged, Sievehead... Penso che tu possa sentirlo qua e là in entrambi i nostri 2 album! Quale canzone di " Common Cr usades" pensi sia la più car atter istica dell'album? (Julien) Direi "1905" e "The Muslim Exception". Tipiche canzoni dei Nightwatchers (ride ndA). " Common Cr usades" uscir à a breve (l'inter vista si è svolta a settembre, mentre il disco esce propr io in questo mese ndA) ma proviamo a

pensare al futuro: avete già pensato ad una linea guida " tematica" r iguar do al suo possibile successore? (Julien) Questa è un'ottima domanda che mi sono già posto un paio di volte! (ride ndA) Non lo so ancora? Immagino che tutti i nostri LP seguiranno una linea guida tematica, esplorando diversi aspetti del processo coloniale/postcoloniale, ma non credo che le altre uscite seguiranno la stessa linea guida. Esploreremo diverse tematiche nelle nostre prossime uscite, che siano EP, split o full length. Com'è la vita a Tolosa? E in par ticolare com'è la scena punk? (Julien) Abbastanza noioso negli ultimi due anni, ma di solito è una bella città, piuttosto attiva culturalmente. Ci sono un sacco di gruppi e associazioni DIY che organizzano spettacoli, dal punk hardcore al garage rock. Non è una città molto grande, quindi conosci subito tutti nella scena punk. Non vediamo l'ora di andare a qualche live e uscire

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con i nostri amici come facevamo prima della crisi causata dal Covid 19. Essere punk nel 2021: cosa significa per te? (Julien) Essere politicamente e socialmente consapevoli e fare del nostro meglio per migliorare le nostre scene punk locali. Avete in progr amma qualcosa di speciale a suppor to dell'uscita di " Common Cr usades" ? (Julien) Ancor a niente di pianificato, tr anne la data di uscita dell'album, che uscir à l'8 ottobre! Puoi ascoltar lo in streaming e or dinar lo il sito Bancamp di L övely Recor ds. I l release par ty dovrebbe esserci più avanti, probabilmente a Tolosa. Gr azie per il tuo tempo, hai un ultimo messaggio per i nostr i lettor i? (Julien) Non vedo l'ora di vedervi presto ai nostri spettacoli! Grazie per il vostro interesse e supporto.

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Attesissimo r itor no gli austr aliani Be'lakor che dopo cinque anni di assenza delle scene danno alle stampe " Coherence" , un ottimo lavoro che unisce al death metal melodico tipico della band molte altre sfumature, dando un ulter iore tocco di per sonalità ad una proposta già di per se (con)vincente. Abbiamo contattato in video call il posato e filosofeggiante tastier ista Steven M er r y per una chiacchier ata a tutto tondo sul mondo dei Be'lakor ! [L M ] I l nuovo album, " Coherence" , esce il mese prossimo (l'inter vista si è svolta a metà settembre ndA): quanto siete eccitati all'idea di far lo ascoltare finalmente ai vostr i fan? (Steve) Molto eccitati: "Coherence" è il frutto di cinque lunghi anni di lavoro, abbiamo cercato davvero di alzare l'asticella e di inserire influenze e soluzioni che non pensavamo potessero in passato "entrare" nel nostro sound. Alcuni elementi sono al limite del progressive, e questo per me è davvero un fatto eccezionale! I n effetti ci sono molti " ingressi" interessanti nel vostro sound. (Steve) Nella tracklist finale hanno trovato spazio due delle nostre canzoni più lunghe di sempre, ed è stata davvero una bella sfida. Inoltre, ci sono brani strumentali con alcuni spunti molto inusuali per noi, e tanta melodia che secondo me convive perfettamente con la nostra anima più selvaggia.

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Per il titolo dell'album avete utilizzato un ter mine molto impor tante, complesso e pieno di significati: perché avete scelto propr io questa parola come titolo dell'album? (Steve) Sì, per me ha due significati. Il primo riguarda il concept del disco che gira intorno ai pensieri immaginari di due persone e di come questi a volte vadano in contrasto, non solo tra di loro ma anche nelle idee della singola persona. Forse è un po' contorto, ma hai presenti il classico "fate come dico e non come faccio"? (ride ndA). Ecco, più o meno il discorso che volevamo portare avanti è proprio questo. Il secondo significato è strettamente musicale, visto che abbiamo cercato di rendere tutti i brani presenti su disco coerenti tra di loro, e a volte non è stato facile. I nfatti, credo di non essere smentito nel dir ti che questo album è senz'altro il più completo della vostr a car r ier a: è un'esper ienza di ascolto molto emotiva; pieno di momenti quasi commoventi e toccanti alter nati alle vostre classiche sfur iate death. Che tipo di sentimenti cercavate di r icreare con questo album e quale è state la sfida maggiore nel compor lo? (Steve) Rispondo subito alla seconda parte della tua domanda: la sfida maggiore è stata quella di scegliere quali brani inserire sul disco, e non è stato per niente facile! Per la prima parte, come dicevo, abbiamo cercato di dare un respiro più

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ampio al nostro sound, di certo la pausa dai tour causata dalla pandemia ci ha aiutato a definire maggiormente alcune soluzioni che in precedenza, per mancanza di tempo o per poca confidenza con quello che volevamo provare, non abbiamo mai sviluppato a dovere. Considera inoltre che ognuno di noi ha un lavoro, non viviamo di musica, e quindi è molto complicato dedicarci al 100% alla band. M i dai il gancio per una domanda scontata: c'è dell'altro mater iale che potremmo ascoltare a breve? (Steve) Non lo so se ci sarà spazio per pubblicare alcuni brani rimasti fuori, molto più probabilmente saranno ripresi in futuro, ma mai dire mai. C'è un messaggio par ticolare in " Coherence" ? (Steve) Di solito non associo la band con un messaggio particolare, e nemmeno per questo disco mi sento di legarlo a un qualcosa di definito. Voglio lasciare la libertà assoluta ai nostri ascoltatori. Il gioco è questo: noi diamo qualche input, i testi, le interviste ecc.., ma poi lasciamo spazio bianco ai nostri fans. Non so come la pensano i miei compagni di band, ma io la vedo così. E che aspettative r iponi su questo album? (Steve) Solo di suonare questi pezzi dal vivo, prima o poi ci riusciremo!


I n quest'ottica come vedi l'idea di por tare live l'intero " Coherence" ? A mio avviso si presterebbe bene per essere suonato dall'inizio alla fine. (Steve) Eh, questa è una idea che ci è venuta più volte mentre registravamo il disco. Ti dico di no nell'immediato, o almeno non nei nostri primi live dove in teoria suoneremo finalmente per la prima volta negli States! Visto che non abbiamo mai suonato live da quelle parti vogliamo farci conoscere anche per quello che abbiamo fatto in passato, quindi la scaletta sarà un mix di cose nuove e vecchie. Hai par lato della pr ima volta negli States, ma per for tuna per l'Europa non siete una novità per quanto r iguar da i live: che opinione ti sei fatto sulle differenze tr a i fan austr aliani ed europei? (Steve) Da noi la scena metal è molto ristretta, non c'è ad esempio un festival esclusivamente dedicato al metal estremo, e quindi la situazione è un po' paradossale: ti ritrovi davanti ad una platea dove ti guardano a braccia conserte, magari bevendo una birra. Non si capisce bene che tipi di reazione hai suscitato. Poi magari off stage ti fanno i complimenti, però mentre suoni non vedi mai una grossa partecipazione. In Europa posso solo dire che c'è molta più passione e trasporto, forse la cultura verso il metal è molto più sviluppata.

Vedendo dall'ester no sembr a invece che la scena austr aliana sia molto eccitante, non solo metal! (Steve) Abbiamo tante band, dal metalcore all'hip hop più alternativo e contaminato dal rock, però se parliamo di metal in senso stretto è un po' una nicchia. Non voglio lamentarmi perché siamo sempre riusciti a suonare tanto dalle nostre parti e anche i numeri ci confortano, però c'è un abisso rispetto all'Europa. Tor nando coper tina r ispetto ai bellissimi! " Vessels" !

a " Coherence" ho trovato la dell'album molto più enigmatica vostr i precedenti lavor i, per altro Adoro ad esempio la coper tina di

(Steve) Grazie! Di solito se troviamo una foto che rientra nel mood o che descrive bene l'album contattiamo l'autore e la utilizziamo per i nostri album. La copertina di "Vessels" è nata così. Per "Coherence" volevamo appunto un impatto visivo più sfumato, meno esplicito. È proprio il connubio perfetto con la musica presente su disco: sfuggente, enigmatica, a volte delicata e a volte spietata. " Coherence" è il secondo disco per Napalm Recor ds: quanto è impor tante avere una label, così attiva negli ultimi anni, che si occupa dei " vostr i affar i" ?

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(Steve) Come dicevo tutti noi ci manteniamo con dei lavori extra band, io ad esempio faccio l'insegnante. Avere una label che si occupa per noi di molti aspetti legati alla band è fondamentale: tutti noi abbiamo una grossa etica DIY ma i Be'lakor per fortuna non sono più una band di nicchia, quindi se volevamo fare quel salto in più avere una label come Napalm che "cura" i nostri interessi è fondamentale per dare il meglio. Par lando di mancanza di tour dobbiamo affrontare il capitolo pandemia: come state vivendo questo per iodo? (Steve) Per fortuna da noi la pandemia ha colpito in modo meno pesante rispetto al resto del mondo, ma abbiamo avuto anche noi i nostri momenti duri e di lockdown totale. Facendo l'insegnante ti lascio immaginare come le cose non fossero proprio semplici. Per fortuna tutti noi siamo rimasti in buona salute e questo stop ci ha dato tempo per lavorare meglio sull'album. Per il live vediamo... abbiamo in programma l'anno prossimo un tour negli States come dicevo, incrocio le dita ogni giorno! Gr azie Steve per la tua disponibilità, vuoi lasciare un ultimo messaggio? (Steve) Grazie a tutti i fan italiani per il supporto: speriamo di suonare da voi al più presto! "Coherence" è un disco molto importante per noi, spero proprio che lo troviate di vostro gradimento.

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ETERNAL STRUGGLE

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Un album di debutto che unisce la scuola NYHC e l'har dcore più moder no e metallizzato: gli Eter nal Str uggle ci hanno ben impressionato con un album di debutto prodotto niente meno che da Br ian " M itts" Daniels dei M adball. Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con la band sicur i di consigliar vi un nome da non sottovalutare. [DAP] Ciao r agazzi! Per iniziare potete presentar ti ai nostr i lettor i? Ciao Suffer Magazine e lettori! Siamo gli Eternal Struggle da Tel-Aviv, Israele. Non ci piace classificarci musicalmente, ma possiamo considerare la nostra musica un qualcosa tra metal e punk. Cerchiamo di fondere il meglio di entrambi i mondi. Abbiamo appena pubblicato il nostro album di debutto "Year of the Gun" per Demons Run Amok Entertainment per l?Europa e Upstate Records per gli States e i risultati finora sono stati molto buoni e quindi siamo super ansiosi di partire e andare in tour non appena possibile!

Collar", sfidandoci sia musicalmente che tecnicamente. Ci dato molti feedback e consigli costruttivi e "avanzati"; ci ha assolutamente spinto verso nuove vette, come fa un allenatore per la propria squadra. Ha portato la sua esperienza nella scena e non vediamo l'ora di lavorare di nuovo con lui. È stata un'esperienza che ci ha cambiato la vita e abbiamo profondamente a cuore il clima cameratismo che abbiamo stabilito. L 'ar twor k è di gr ande impatto e anche i vostr i testi sono abbastanza indir izzati e schietti: quale messaggio volete por tare all'attenzione dei vostr i ascoltator i?

Congr atulazioni per il vostro album " Year of the Gun" : ci par late della sua realizzazione? Grazie! È un traguardo importante per tutti noi. Fino a questo album avevamo in repertorio solo sei brani tratti dal nostro EP del 2016 e dal nostro singolo del 2018 più una manciata di cover. Siamo stati fortunati perché quelle poche canzoni sono state ben accolte e richieste a livello locale, per molti anni. Quelle canzoni hanno aiutato a costruire lo zoccolo duro di fan intorno alla nostra band. Stavamo lavorando lentamente su nuovo materiale finché non siamo stati presentato con l'opportunità di avere uno dei membri principali delle nostre band preferite produrre il disco (Brian dei Madball ndA) e suggerisci anche di registrare un full length. È stato un nuovo approccio per noi, intendo proprio scrivere un album intero, soprattutto in questi tempi di streaming digitale. Abbiamo realizzato questo album in un modo che rispettasse sia le sonorità old school che portare avanti l'innovazione e il sound design della nuova scuola. Siamo stati aiutati da un'incredibile squadra di persone, dedicate e appassionate, che hanno davvero tirato tutte le corde per far si che l'album superasse le nostre aspettative iniziali. È bello averlo là fuori nel mondo fisico. Un enorme grazie a Mitts, Drew Stone, Avi Lovey, Daniel Strossberg, Arie Ahranovich, Tue Madsen, Alec Empire, Marcus Mattern, Mario & Kim Cangemi, Rene e Marcel di DRA, l'intero Blood Blast Team e ovviamente a tutti coloro che hanno sostenuto e acquistato l'album! Tanto amore e rispetto a tutti voi. L 'album come detto è stato prodotto dal chitar r ista dei M adball, Br ian " M itts" Daniels e mixato da Tue M adsen: com'è stato lavor are con due per sonalità del genere e come pensate abbiano contr ibuito al vostro sound? Lavorare con loro è stato surreale. Abbiamo realizzato cosa stessimo davvero facendo solo a metà processo. Sono due persone responsabile di parte della nostra musica preferita. Siamo stati in studio con Mitts per circa 10 giorni di fila dove ci ha messo a ferro e fuoco e ha lavorato per tirare fuori il meglio da tutti noi, impostando l'asticella in alto, registrazione ripresa dopo ripresa fino a quando tutti erano contenti. Siamo tutti molto meticolosi riguardo al suono e ai dettagli, volevamo che tutti fossero coinvolti in tutti gli aspetti del mixaggio, del mastering ecc... Ha portato senz'altro quell'approccio "New York - No-Nonsense - Blue

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Aspetta solo che esca il video di questo brano! L a pandemia di Covid ha ovviamente reso le cose dannatamente complicate per l'inter a scena musicale: come stanno cose in I sr aele? Come è cambiata la tua quotidianità? Sembra che questa pandemia rovini continuamente i nostri piani su base mensile. Pianificare l'uscita di un album durante una pandemia non era quello che volevamo fare, ma non avevamo intenzione di mantenere questo disco in attesa più a lungo del dovuto; ovviamente la pandemia ha provocato ritardi in tutti i campi, dai tour alle parti grafiche, media, merch, stampe, programmazione, servizi fotografici... tutto è diventato una sfida. Con i regolamenti e leggi che cambiano ogni poche settimane, è snervante investire in un grande spettacolo o tour quando c'è così tanta incertezza: vuol dire soldi persi, piani cancellati o posticipati. E ora, vedendo come tutto sta diventando politicizzato è solo patetico. Fa schifo e molte persone stanno soffrendo per questo, ma stiamo cercando di rimanere ottimisti, sani e concentrati. Par lando della scena musicale isr aeliana, e di Tel Aviv in par ticolare, ha sempre par tor ito ottimi band: com'è la scena al gior no d'oggi?

In effetti i testi e la copertina del disco avevano lo scopo di tirarti fuori dalla tua zona di comfort. Per quanto potrebbe essere normalizzato nella nostra regione, è anche trascurato e ignorato dalle masse. Qui viviamo in questo pasticcio politico, in una zona di guerra causata da estremisti religiosi. Fa schifo che questa sia la nostra realtà, un bambino inevitabilmente crescendo viene sottoposto al lavaggio del cervello e arruolato per combattere come pedina per futuro che non può che essere insanguinato. Questo vale per ragazzi, ragazze, ebrei, cristiani e musulmani. No, i bambini non dovrebbero crescere tra la guerra e il terrore. I bambini non sono fatti per essere esposti a così tanta propaganda, odio e morte. Viviamo in alcuni dei tempi più bui dell'umanità. Noi, le vittime, siamo costantemente diffamati e i cattivi vengono glorificati. Tutti noi abbiamo svolto il servizio di leva nell'esercito e questa esperienza non ti lascia indifferente. Ci piacerebbe vedere la fine di queste "guerre sante" e vedere tutti vivere insieme in unità e rispetto, dove i bambini possono crescere in un mondo senza divisioni o razzismo. I l remix della title-tr ack di Alec Empire è davvero r iuscito! Come vi è venuta l'idea? Siamo contenti che ti piaccia! Anche a noi! Il nostro manager Avi era riuscito a farci suonare in apertura e per i Atari Teenage Riot nel 2017, è stato allora che abbiamo incontrato per la prima volta Alec e gli ATR. Eravamo già loro grandi fan e così, dopo aver completato la registrazione dell'album, abbiamo pensato di contattarli per vedere se si ricordavano di noi e se fossero interessati a fare un remix per l'album. Alec era entusiasta di risentirci e ha chiesto di ascoltare tutto l'album e alla fine ha scelto la title track per il remix. Ci ha detto che è stato il remix più divertente da quando ha lavorato con gli Slayer!

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Vero. Un sacco di grandi band in questo piccolo paese, senza dubbio. Ovviamente c'è stata una forte diminuzione nei live e nell'attività della band causate dal Covid, ma in generale, la scena locale vive di più di "comunità" piuttosto che di introiti, quindi i live show sono sempre abbastanza piccoli, pieni e affollati. C'è tanta passione in questa comunità, siamo una manciata di band ma che occasionalmente vanno in tournée fuori dal paese, o perlomeno quelle che scrivono/cantano in inglese, e ogni tanto siamo fortunati e qualche band estera aggiunge la nostra città al loro tour mondiale, quindi abbiamo avuto Biohazard, Bane, Turnstile, Deez Nuts, Comeback Kid, Nasty, Atari Teenage Riot ecc... qui e incoraggia sempre più band a venire! Se qualcuno di voi lettori è curioso di dare un'occhiata a qualche gruppi importanti che spacca proveniente da Israele consigliamo Tabarnak, Kids Insane, Aason, Not on Tour, Dust, Nidfakta, The Tzabari Brothers, Ostra Torn, Dukatalon... e solo per citarne alcuni! Quali sono le prospettive della band per il resto del 2021? Non ci è ancora permesso annunciare... ma qualcosa di folle sta arrivando! Stiamo già scrivendo nuove canzoni per un disco che vi farà esplodere le teste! E un'altra collaborazione unica che ha a che fare con New York. Vedrete. Seguiteci da vicino per futuri aggiornamenti! Gr azie per il vostro tempo, se volete aggiungere qualcosa... la parola a voi! Yo, il piacere è stato nostro! Grazie per aver chiacchierato con noi e per aver dedicato del tempo a dare un'occhiata al nostro album, "Year of the Gun". Siamo contenti che vi sia piaciuto e non vediamo l'ora di metterci in viaggio e divertirci con tutti voi. Seguiteci sui social media per notizie e aggiornamenti su cosa bolla in pentola per gli Eternal Struggle. SE vi piace potete comprare la vostra copia di "Year of the Gun" sul nostro Bandcamp, dalle etichette discografiche o dal tuo negozio di dischi locale. Altrimenti, scaricarlo e ascoltatelo su Spotify, iTunes... qualunque piattaforma voi usiate! Divertitevi, state attenti e sicuro. Infettate gli altri con la PMA, non con il Covid!


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Freschi reduci da uno dei dischi più interessanti e r iusciti in ambito punk-core europeo, i Gr and Collapse si sono r ivelati come una band dalle tante sfaccettature e dagli ottimi contenuti lir ici. Abbiamo contattato il cantante Calvin per scopr ire di più sulla genesi di " Empty Plinths" . [L M ] Ciao! I nnanzitutto complimenti per il vostro nuovo disco! Or a che " Empty Plinths" è finalmente disponibile sei soddisfatto del r isultato finale? (Calvin) Siamo entusiasti di questo lavoro. Abbiamo iniziato a scriverlo alla fine del 2019 dopo che Blag si è unito a noi come bassista. La maggior parte delle canzoni sono state scritte quell'inverno durante un periodo davvero difficile nel Regno Unito e penso che ciò si rifletta nelle melodie; questo disco è più oscuro e pesante, a tutto tondo. Abbiamo lavorato su alcune cose durante il lockdown e siamo entrati in studio la

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scorsa estate. Ci sono voluti letteralmente anni per fare uscire questo disco, a causa dei ritardi con la copertina e gli impianti di pressatura dei vinili, ma alla fine siamo arrivati al traguardo e sembra che suoni proprio come volevamo! I l titolo " Empty Plinths" ha una genesi par ticolare, ce ne vuoi par lare? (Calvin) Durante le proteste del BLM a Bristol la gente ha abbattuto una statua nel centro della città del commerciante di schiavi del XVII secolo, Edward Colston. È stato un momento iconico nella storia della città che ha suscitato una reazione in tutto il mondo. È pazzesco il fatto che siano presenti questi monumenti nelle nostre strade. Lo stato non cambierà il "panorama", quindi spetta alle persone cambiarlo, in meglio. La canzone omonima spera in un mondo in cui le istituzioni, come la monarchia o il clero, siano dimenticate e non si debbano più vedere queste stupide effigi nelle nostre strade.

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Abbiamo vissuto due anni molto dur i e ovviamente il movimento BL M ha avuto un impatto sui temi del nuovo disco: per quanto r iguar da il lockdown e la pandemia, come ha cambiato l'approccio alla tua vita quotidiana e le " cose" della band? (Calvin) Proprio mentre il mondo intero è entrato in lockdown noi ci stavamo preparando a entrare in studio per registrare i brani, quindi non ci ha influenzato molto dal punto di vista della band. In effetti probabilmente ha aiutato un po' perché non c'erano distrazioni. La vita quotidiana è cambiata molto, per tutti, ma non posso lamentarmi troppo perché siamo tutti sani e salvi. C'è qualche canzone dell'album che prefer isci? (Calvin) I due singoli che abbiamo pubblicato, "Panic Room" e "Without Let or Hindrance": sono


gr and col l apse

molto diversi tra di loro, ma penso che mostrino tutte le sfaccettature del nostro sound. C'è un po' di thrash, punk, prog, rock e beat down. Spero che l'album sia abbastanza eclettico da interessare gli ascoltatori per tutto il tempo. Mi piace il modo in cui abbiamo messo in sequenza le canzoni, spezzando con brevi melodie hardcore i pezzi più duri. Avevi in mente un approccio stilistico par ticolare quando scr ivevi queste canzoni? Quali band stavate ascoltando? Per questo disco, in par ticolare, r itroviamo un background punk-core (es. Propagandhi) ma con una gr inta e un suono molto più nitido e diretto! (Calvin) C'è una forte influenza thrash in questo album, più che nei due precedenti. Ha un suono più metallico, ma abbiamo mantenuto ovviamente anche un bel po' di punk melodico. Ci piace mixare questi due sound. Abbiamo sempre avuto

in mente i Leeway per i suoni della chitarra e i Propagandhi sono una band su cui siamo tutti d'accordo, quindi il nostro sound va sempre a parere in quegli ambiti. Durante la scrittura non diciamo mai "dovrebbe suonare come questa band" o qualcosa del genere. Andiamo solo verso quello che ci piace in quel momento. Di solito Jon (chitarrista ndA) ci porta una serie di riff e da li proviamo tutti a trasformala in una canzone. Siamo piuttosto lenti a scrivere ed è per questo che tutte le volte ci mettiamo quattro anni per far uscire un nuovo disco! Come sempre le vostre coper tine sono davvero belle e cur ate! Chi si occupa della gr afica nei Gr and Collapse? E quanto è impor tante la par te visiva per la band? (Calvin) La copertina è stata realizzata dal mio amico John Abell di Cardiff. È un artista brillante che realizza queste eccezionali xilografie. Quando

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avevamo bisogno di grafiche per la band lo abbiamo contattato e ha tirato fuori quello che sin da subito ci sembrava qualcosa che avrebbe certamente funzionato per la copertina di un disco, e credo inoltre che si adattasse abbastanza bene alla band. Per questo gli abbiamo dato il titolo e il testo di "Empty Plinths" e questa era la sua rappresentazione di ciò. Quali sono le prospettive di Gr and Collapse per il resto di 2021? (Calvin) Abbiamo appena ricominciato a suonare. Abbiamo suonato il realease party del disco a Bristol e abbiamo suonando di spalla ai Discharge a Cardiff: è fantastico tornare a on stage e abbiamo un tour completo fissato qui in UK che partirà a giorni. Siamo davvero entusiasti di far "esplodere" queste nuove canzoni dal vivo! Grazie per questa intervista, ci vediamo on stage!

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RECENSIONI

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I RON M AI DEN [6.5]

SPI RI TBOX [6.5]

Senjutsu

Eternal Blue

(Parlophone Records) Diciassettesimo disco, due dischi per dieci canzoni della durata totale di un'ora e venti (abbondanti)... Questi i freddi numeri dell'ennesima uscita a nome Iron Maiden, band che qui da noi ha un seguito maniacale costruito a suon di album e concerti interrotti solo da una inesorabile pandemia. "Senjutsu" si presenta con una bella copertina e un concept "guerrigliero" ("Senjutsu" significa infatti "tattica e strategia") che ben si presta con l'epicità della band inglese che si scrolla di dosso la polvere dall'inattività live degli ultimi anni inanellando una serie di brani interessanti e con tutti i trademark della "vergine di ferro": "Stratego", con un testo intrigante che verte sia sulle strategie ma anche sui cambi di fronte durante una battaglia (Stratego guarda caso è anche di un gioco di scacchi "militaresco" giapponese), ci regala un bel pathos e una cavalcata solida e indovinata, così come "Lost In A Lost World" e "The Time Machine", dove i famosi intrecci di chitarre funzionano e anche bene. Nota di merito anche per l'interessante e crepuscolare "Darkest Hour" mentre altrove, ma ci può stare, la noia e il pilota automatico dilaga un po' troppo. Alcuni brani, e qui è lampante l'esempio di "Death Of The Celts", suona fin troppo pacchiano nel cercare di ricreare atmosfere sia ricercate che d'impatto, suonando un troppo fuori contesto (o semplicemente di troppo!) in un disco comunque solido e maideniano fino al midollo. Certamente possiamo assicurare i fan di ferro (ehm... ) della vergine di ferro che "Senjutsu" non è un album pieno di riempitivi ma un buon disco, e al traguardo dei 17 album in studio non mi sembra un aspetto di poco conto. [LM]

(Rise Records) Debutto su Rise Records per i canadesi Spiritbox, una delle giovani band con più hype tra quelle del filone djent/prog metalcore. Capitanati dalla carismatica Courtney LaPlante (ex Iwrestledabearonce, insieme al chitarrista e marito Mike Stringe) la band si muove alternando l?aggressività tipica del metalcore a momenti decisamente più melodici e catchy, il tutto ovviamente su ritmiche complesse come il genere richiede. Se i passaggi più heavy convincono al 100% ("Holy Roller") grazie anche ad un riffing interessante e ad alcune influenze "nu", non possiamo dire lo stesso degli episodi più "pop" che spesso risultano troppo forzati, troppo melensi, troppo radio friendly. In ogni caso il giudizio è ampiamente positivo, le luci superano decisamente le ombre. Speriamo che la crescita continui. [BW]

THE AGONI ST [6] Days Before the World Wept

(Napalm Records) Cinque brani nuovi di zecca per i canadesi The Agonist che ci regalano un concept

basato su passate esperienze personali dei vari membri della band: i cinque brani presenti in scaletta ben riassumono sia le coordinate stilistiche della band (dal metal classico al death più diretto e affilato) con un grande dispiego di "emotività" da parte di Vicky Psarakis, ormai a pieno agio nel ruolo di frotnwoman della band. L'EP suona drammatico e a suo modo poetico, alternando momenti molto spinti a base di death metal con altri molto più classici e melodici (vedi "Immaculate Deception", la summa di tutte queste influenze). Un sei ultra meritato ma che per i fan della band più essere anche qualcosa di più. [LM]

THE M USL I M S [7] Fuck These Fuckin Fascists

(Epitaph) Dalla placida Durham nella Carolina del Nord alle efferatezze punk è un attimo: dietro al moniker The Muslims si celano Sheikh QADR, Abu Shea e Ba7ba7, power trio che arriva al quarto album (più un EP) dal 2018 e che debutta per Epitaph con questo nuovissimo ed esplicito "Fuck These Fuckin Fascists". Pochi fronzoli e molti sberleffi uniti ad una carica politica e polemica non da poco, i Muslims picchiano veloce e duro con il sorriso sulle labbra: "Illegals" sembra scanzonata ma nella sua semplicità suona irreverente così come l'anti-inno alle pseudo chiamate alle unità di intenti, "Unity" appunto, suona in un modo unico tra il catchy e il disturbante. Chiusura in grande stile (e classe), con la delirante "John McCain's Ghost Sneaks Into The White House And Tea Bags The President", manifesto ideale di un gruppo caustico e scanzonato allo stesso tempo. [LM]

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BE'L AK OR [8] Coherence

(Napalm Records) Ci sono voluti ben cinque anni per avere tra le mani il nuovo lavori della band melodic death metal di Melbourne ma l'attesa è stata ripagata con un grande album. "Coherence" mostra sia i lati già noti dei Be'lakor, ossia un death metal molto cadenzato ed evocativo con un buon contrasto tra parti più accessibili e quelle più spietate, ma anche una nuova direzione, decisamente progressiva e ricca di pathos e atmosfera. Il connubio di questi due mondi può essere sulla carta vincente ma, a conti fatti, sono tanti gli esempi di band che hanno fallito miseramente ad unire in modo efficace questi due mondi sonori (leggasi come "il risultato è una palla micidiale!"). I Be'lakor invece si sono presi il giusto tempo per cesellare ogni singola nota in modo da fondare l'approccio di pancia del death metal della band (sì, picchiano sempre!) con tutta una serie di soluzioni strumentali che risultano assolutamente funzionali alle atmosfere "di frontiere" che i ragazzi di Melbourne hanno voluto ricreare. Basta la lunga doppietta iniziale "Locus"/"The Dispersion" per capire di trovarsi di fronte ad una grandissima esperienza sonora. [LM]


ABSOL UTE [6.5]

piccolo gioiello. [MF]

Unwearing SAVE FACE [7] Another Kill For The Highlight Reel

(Indelirium Records) Esordio su Indelirium Records per i nostrani Absolute, che ci presentano il loro mini EP "Unwearing". Due soli brani di hardcore moderno, sempre a cavallo tra melodia ed aggressività, alla Comeback Kid come suggerisce la stessa band. Due brani che fanno drizzare le orecchie e fanno venir voglia di sentire nuovi pezzi ed un disco completo. Per adesso solo applausi per gli Absolute. [BW]

NOI SE TRAI L I M M ERSI ON [8] Curia

(I, Voidhanger Records) Ciò che mi ha sempre stupito dei NTI è la loro capacità di andare avanti nonostante qualunque altra cosa ed è incredibile seguire l?evoluzione dei combo torinese che, in questo Curia, che ascoltiamo in anteprima (il disco è in uscita il 26 novembre), si trasformano pur mantenendo una personalità devastante. Curia è un disco pieno di ansia e oscurità interiore, meno estremo a livello di composizione, più ?ascoltabile? e ?affrontabile? anche da chi non è proprio avvezzo a questa tipologia di proposta, ma paradossalmente, molto meno gestibile dal punto di vista delle sensazioni. "Curia", completamente cantato in italiano, è un bagno nel soffocante catrame della vita in un turbinio di cambiamenti di dinamiche e ritmiche asfissianti e ansiogine in un continuo sali e scendi amalgamato da melodie e da una prova vocale decisamente sopra la media. Un

(Epitaph) La nuova prova dei Save Face, dalla sempre attiva area del New Jersey, mi ha riportato alla mente gli ottimi Straylight Run, band dalla vita breve "sfociata" poi nei Taking Back Sunday. I Save Face sembrano aver appreso alla perfezione la lezione di quella piccola band di culto (tra l'altro sempre dell'area di NJ) che riusciva ad unire un punk mai troppo riottoso e piuttosto melodico con il college rock ed un pizzico di atmosfere che ricordano uno sfrenato e divertente musical di Broadway (tra Panic! At The Disco e i novelli Creeper). Il risultato è senz'altro piacevole, con picchi di interesse notevole nella titletrack, "Sharpen Your Teeth" (dove la band mostra i denti anche dal punto di vista musicale) e l'ottima "GLITTER" dove giganteggia il frontman Tyler Povanda. Disco figlio di una scena e di un movimento musicale ben preciso (e quindi forse limitante) ma confezionato in modo impeccabile. [LM]

FRANK CARTER & RATTL ESNAK ES [6.5]

dagli Idles, dagli idoli locali Creeper un po' dai Viagra Boys che bisogno abbiamo anche della versione di Frank Carter hipster? In questo "Sticky" Frank Carter cambia nuovamente pelle, un po' come aveva già fatto con i Pure Love con cui aveva fatto uscire un disco, difficilmente capibile all?inizio, ma che poi, una volta arrivato era difficile da togliersi dalle orecchie. L?operazione qui secondo me è riuscita decisamente meno. L?album non è brutto, ma risulta decisamente già sentito, già fatto. "Sticky" è un disco punk rimesso a nuovo con qualche inserto di elettronica, qualche inserto di sax (vedi alla voce Viagra Boys). La cosa per me preoccupante è che pure il mega sempre incazzato Frank rinuncia alla sua aggressività vocale, per alzare la frequenza dalla sua voce e perdendo, a mio avviso, tutte le peculiarità del suo timbro che avevo adorato nei Gallows, nei Pure Love e nel primo lavoro con i Rattlesnakes. Sicuramente un disco rivolto o che parla principalmente ad un pubblico diverso rispetto al precedente, un pubblico più giovane a cui va incontro come gusti, tempistiche, grafiche e aspetto. Not my cup of tea,sir. PS: Un sacco di feat. non rendono un lavoro scarico e poco ispirato un capolavoro. [MF]

I NSOM NI UM [7.5] Argent Moon

THE

Sticky

(AWAL) Lo ammetto, sono partito molto prevenuto dopo il singolo uscito con Talbot degli Idles per un motivo ben preciso: con tutte le band fotocopia che stanno uscendo in questo periodo che pescano un po'

(Century Media) Un EP furbo ma assolutamente "centrato" per gli Insomnium, campioni di quel death metal melodico e crepuscolare che ci regalano una uscita che raccoglie quattro brani rilasciati un po' alla volta a partire dal mese di maggio e facenti parte di un concept che ha come sfondo la pandemia di Covid e successivo lockdown. A parte l'iniziale e articolata "The Conjurer", dove troviamo un bel piglio aggressivo smorzato dalle classiche sonorità malinconiche ed autunnali della band, ascoltiamo tre brani definiti dal gruppo stesso come "ballad", in una sorta di discesa nei sentimenti più introspettivi che ognuno di noi ha, ahimè, sperimentato in prima persona

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durante questi anni particolarmente incerti. Le clean vocal di Jani Liimatainen fanno ovviamente bella figura in tre brani sommessi e a loro modo romantici, dove il riffing di chitarra è quello della scuola svedese, da sempre scena e punto di riferimento del combo finlandese. "Argent Moon" è un buon spaccato di questi due anni, una fotografia piuttosto precisa di un periodo che di certo non ci scorderemo mai, e un ottimo modo per riscoprire il lato meno aggressivo ed arrembante degli Insomnium. Breve (ma nemmeno tanto!) ed intenso.[DAP]

TRI VI UM [7.5] In The Court Of The Dragon

(Roadrunner Records) Passano gli anni, i capelli iniziano a cedere il passo ad una bella pelata (chiedere a Matt Heafy e Paolo Gregoletto) ma i Trivium non accennano a mollare la presa nel proporre un ottimo thrash metal con retrogusto metalcore che da sempre contraddistingue gli album della band della Florida. In particolare "In The Court Of The Dragon" si presenta con una copertina che più "classic metal" non si può e una intro ("X") composta niente meno che da Ihsan degli Emperor! I presupposti per un album quanto meno ad effetto ci sono tutti, ma del resto i Trivium non sono di certo dei novellini e per tutta la durata di questo album si respira un'atmosfera di vendetta, rivalsa, epicità e sì, anche melodia. Tutti elementi metal al 100% che risplendono in un disco pieno di brani memorabili e ben scritti (su tutte "Like A Sword Over Damocles" e l'epica "Shadow of the Abbatoir"). "Ascendancy" è targato 2006 e va dato atto ai Trivium di non essersi mai seduti sugli allori: certo, la freschezza e l'effetto sorpresa degli esordi (mischiare thrash con le "nuove" sonorità metalcore fece storcere il naso a più di un metalhead all'epoca) non sono più replicabili nel 2021, ma i Trivium, nonostante tanta diffidenza, si confermano come una band dalle molte qualità e dalle ormi piuttosto affilate. Non il "crack" del 2021 ma un buon disco metal, questo sì. [LM]

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THE I NTERRUPTERS [7] Live In Tokyo!

(Hellcat Records) Live breve ma intenso per la band losangelina che non smette di ampliare la propria fan base: questo live registrato a Tokyo cattura una performance di supporto all'album "Fight the Good Fight", ma in pratica si tratta di un vero e proprio greatest hits vista la presenza di tutti i brani che hanno reso famosi gli Interrupters presso la scena punk/ska mondiale: "She's Kerosene", "Title Holder", "Family", "Gave You Everything", "Take Back The Power" e la cover di "Bad Guy" sono tutti in bella mostra per un live che ha l'unico difetto di essere, devo ripetermi troppo breve. [LM]

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indovinato tour di spalla ai Depeche Mode, featuring in svariati videogiochi e aver ricevuto endorsement da stampa a addetti ai lavori prettamente rock (pensiamo a Kerrang! e a Chino Moreno dei Deftones), i CHVRCHES erano chiamati alla prova del nove con questo quarto lavoro intitolato "Screen Violence". Questo nuovo album si stacca parzialmente dal precedente "Love Is Dead" targato 2018, dove l'aspetto pop veniva enfatizzato a dovere esaltando, la voce fanciullesca di Lauren Eve Mayberry (che all'anagrafe poi così fanciulla non è visto che è dell'87): pur mantenendo le melodie cristalline, ormai trademark della band, e il retrogusto synth-pop, "Screen Violence" prende una piega meno "easy", sia nei contenuti (il concept nasce dalle minacce ricevute dalla band dopo aver criticato aspramente Chris Brown per il "fattaccio" Rihanna e gioca con la comparazione tra film horror e condizioni delle donne nel nuovo millennio) che nella musica, che perde quel fattore dream-pop per approdare su territori a volte più emo. E così ci troviamo al cospetto di brani formalmente perfetti che strizzano l'occhio più agli States che alla propria essenza british, vedi "Asking For A Friend", "Good Girls" o "California", che non stonerebbero come colonna sonora di serie tv che guardano agli '80 come Stranger Things o Cobrai Kai. Di rimando troviamo una preziosa collaborazione con Robert Smith dei Cure ("How Not To Drown") ma anche l'innata capacità di tessere melodie, questa volta meno immediate, ma assolutamente convincenti. Non l'album della svolta ma nemmeno una delusione come in molti avevano pronosticato. [DAP]

THØRN/OGNEM ÖT [7.5] Split CHVRCHES [6.5] Screen Violence

(EMI / Goodbye) Dopo aver fatto il pieno di consensi grazie ad un

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(Fresh Outbreak Records) A distanza di due anni dal primo EP tornano finalmente i nostrani Thørn con questo split in compagnia degli estoni Ognemöt. Quattro pezzi, due a testa tra cui una cover dei mai dimenticati

His Hero Is Gone, in cui nichilismo e oscurità la fan da padrone assoluti, seguiti a ruota da velocità e amenità varie. Per quanto riguarda i nostrani quello che balza subito alle orecchie, rispetto al lavoro precedente è un deciso salto di qualità nella produzione e nella composizione. Drowning è un pezzo centrato, dissonante e che individua con una precisione quasi chirurgica la strada intrapresa dai nostri e ne definisce una personalità e riconoscibilità che difficilmente si vede in una band alla seconda prova discografica. Per quanto riguarda la band estone, che non conoscevo, per quanto due soli pezzi siano davvero pochi per riuscire ad capirne le intenzioni, devo ammettere che quanto ho ascoltato mi è piaciuto parecchio. Ottima produzione, ottime idee, nulla di nuovo, ma idee chiare e suoni decisamente sopra la media. Nel complesso Fresh Outbreak tira fuori un ottimo prodotto che potrebbe tranquillamente allietare i vostri momenti di relax. [MF]

varie ambientazioni, perso tra i deserti di Arrakis a combattere a fianco dei Fremen e di Paul Atreides per la salvezza della propria anima e della propria stirpe. Zimmer riesce a rendere magica tutta la sfera visiva del film senza mai cadere nello scontato. La colonna sonore di Dune è però qualcosa di più. Vive a prescindere dal film riuscendo, comunque, a riportarti dove vuole lei a ricordarti le sensazioni e le emozioni e a crearne di proprie che trascendono dalla pure esperienza cinematografica, alla pari di un disco ambient o di musica classica. Dentro questo lavoro c?è un livello di classe, tecnica e maestria talmente elevato da rendere piccolissima e inutile quasi tutta l?altra produzione musicale. Geniale. [MF]

THRI CE [7] Horizons/East

HANS ZI M M ER [10] Dune (Original Soundtrack)

Motion

Picture

(Warner Bros) Ogni cinefilo che si rispetti dovrebbe sapere chi è Hans Zimmer, autore di alcune delle migliori colonne sonore degli ultimi anni. Abbiamo deciso di dare spazio ad una recensione (per quanto sappiamo con precisione di non essere all?altezza di giudicare un lavoro di un genio incredibile come Zimmer) per ricordare a noi e ai futuri lettori di Suffer Music Magazine l?uscita di quest?opera d?arte. Dune, il nuovo film di Denis Villeneuve, basato sul romanzo di Frank Herbert, è un colossal, un film, che volenti o nolenti, è perfetto e forse, ma il giudizio diventa soggettivo, la miglior rappresentazione del romanzo su cui si basa. In tutto questo, la musica di Hans Zimmer si inserisce come collante perfetto per ogni singolo momento del film, pieno di momenti riflessivi e visionari in cui il compositore tedesco rapisce e trasporta l?utente direttamente nelle

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(Epitaph Records) Ha ancora senso parlare di postcore al cospetto dei Thrice? Probabilmente no perché la creatura sonora di Dustin Kensrue, mattatore più che mai negli ultimi episodi della band, si è ormai staccata nettamente dai tempi degli esordi. "Horizons/East" riprende il mood del precedente "Palms" (e coda acustica di "Deeper Weels") per abbracciare soluzioni raffinate, molto melodiche ed emozionanti (non emo...) che vanno a toccare tutte le corde dell'anima. La performance di Dustin è sempre più incredibile ed intensa, una delle voci più profonde e riconoscibili della scena americana, donando all'alternative rock a tutto tondo della band forma e sostanza. Qualche episodio più "sporco" e diretto dona una spinta ad un album che però prevede nelle melodie raffinate il suo punto di forza. Peccato solo per qualche brano non troppo a fuoco (la ballad sottotono "Still Life" e una "Northern Lights" forse fin troppo sperimentale) ma "Horizons/East" è davvero un gran bell'album., trasognante ed ispirato, con picchi di pura poesia: l'evoluzione dei Thrice ci ha portato ad ascoltare un nuovo album che pur distaccandosi dal passato "core" della band non delude le attese. [DAP]


CARCASS [8.5] Torn Arteries

e inesorabile come tutta l?angoscia che si porta dietro, "Hauntology" è un fulgido esempio di gusto compositivo e ricerca del suono. 30 minuti che avanzano come una lama che a poco a poco entra sottopelle fino alla definitiva presa di coscienza della scomparsa di ogni futuro e del vuoto che si innalza come un muro davanti al percorso di ogni singola vita, un rituale mortifero con un finale già scritto e previsto. Un esordio veramente notevole. [MF]

GL I ULTI M I [7] Sine Metu (Nuclear Blast) Che gli si può dire ai Carcass? Ripeto la domanda nel modo corretto. Che cosa possiamo dire ai Carcass se nel 2021 tirano fuori un album come "Torn Arteries" dimostrando per l?ennesima volta, a tutto il mondo, come si suona e come dovrebbe suonare un disco metal estremo. Gli Inglesi dimostrano, per l?ennesima volta, cosa significa essere in una serie a parte, un campionato diverso e di appartenere alla schiera riservata solamente ai fuoriclasse. "Torn Arteries" è un album devastante, perfetto in ogni singola parte, suonato ad un livello fuori standard. 50 minuti, 10 brani pieni di classe sopraffina in piena continuità con ?Surgical Steel?, l?album che ha sancito il ritorno della band nel mondo discografico, uscito la bellezza di 8 anni fa. ?Torn Arteries?, e ne sono pienamente convinto, è un album che potrebbe tranquillamente piacere anche a chi non è proprio un fan del genere. Inarrivabili. [MF]

ABI URA [7.5] Hauntology

(Time To Kill/Hellnation) Certe sonorità, per quanto apparentemente semplici ed immediate, non passano mai di moda. Gli Ultimi non fanno eccezione a questa regola non scritta e ci propongono "senza paura" (appunto "Sine Metu"), un disco che ci accalappia già dalla prima "Un Battito Ancora", con una velocità, melodia e piglio punk stradaiolo che non può lasciare indifferenti. L'impegno di "Pane e Rose" si "accoppia" con una urgenza sonora ed un background che va a riprendere la grande tradizione italiana (dai Klaxon ai Bull Brigade passando per la Banda Bassotti tanto per intenderci) e il video di Zerocalcare di "Favole" è solo una gemma (grezza) in un disco che grida di essere ascoltato in sede live. Bentornati! [DAP]

accompagnano il promo di questo nuovo lavoro degli Asking Alexandria ci fanno sapere che la band si è ritrovata per la prima volta insieme in studio, e con la line-up originale, a inizio 2021, a ben dieci anni dall'ultimo incontro face to face. "See What's On The Inside", date queste premesse, è un album completamente diverso rispetto agli esordi di una band che ha fatto del metalcore (melodico) il suo cavallo di battaglia. Infatti ci troviamo di fronte ad un album prettamente alternative rock, con qualche sfuriata più heavy, che mette in mostra come la band sia ormai a suo agio nello scrivere brani che "arena rock" con quel quid di ruvidezza in più: "Alone Again", "If I Could Erase It", la titletrack e "Misery Loves Company" saranno sicuri successi radio friendly e dalla presa immediata. Quello che si è perso in urgenza e impatto si è quindi guadagnato in melodia e "pulizia": scelta condivisibile, che può piacere o meno soprattutto ai fan di lunga data, ma che mantiene la qualità di fondo di un gruppo che tenta (giustamente?) la carta "più accessibile" per allargare la propria fanbase. [LM]

M R. BUNGL E [8] The Night They Came Home

BUL L BRI GADE [7.5] Il Fuoco Non Si È Spento

ASK I NG AL EXANDRI A [6.5] See What's On The Inside

(Moment Of Collapse Records) Torino, 2021. Abiura è un progetto sotto le cui spoglie si nasconde Daniele che, dal nulla, spara fuori il suo primo disco solista a metà tra il drone e l?ambient, creando un concept album basato sui lavori del filosofo Mark Fisher, concentrato in un?unica traccia di 30 minuti suddivisa in 6 sezioni. Lento, delicato

non accenna a diminuire. Con Torino ben in testa (tributata anche nelle splendide grafiche ad opera Motorcity Graphics) "Il Fuoco Non Si È Spento" si snocciola tanti episodi memorabili di punk rock stradaiolo venati di Oi!, con testi sempre personali e ben collegati alla realtà e al contesto che viviamo. Con uno sguardo al (recente) passato ed il cuore proiettato al futuro (e i piedi ben piantati nel presente), i Bull Brigade ci hanno regalato uno spaccato di vita vissuta al quale è difficile non affezionarsi: "Cuori Stanchi", "Partirò con te", "Ultima Città" e la titletrack rimangono ben impresse in testa sin dai primi ascolti e impreziosiscono un disco che difficilmente non lascerà un segno in chi lo ascolta. Gli ospiti presenti in scaletta (da Samall di VHC a Roddy Moreno degli Oppressed passando per Fabio degli Arsenico, all'opera anche in fase di registrazione del disco), donano una atmosfera e una unità d'intenti difficilmente (ahimè) riscontrabile in tante uscite contemporanee. Un album che ci farà certamente compagnia per un sacco di tempo e che non vediamo l'ora di ascoltare dal vivo! [DAP]

(Demons Run Amok) Gira ormai da parecchio tempo nei nostri lettori "Il Fuoco Non Si È Spento", nuovo lavoro dei torinesi Bull Brigade, e la voglia di schiacciare il tasto play una volta che si arriva alle ultime note di "Anche Se" (posta a fine tracklist) (Better Noise Music) Le note che

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(Ipecac) "The Night They Came Home" aka il giorno in cui Mike Patton, Trey Spruance, Trevor Dunn coadiuvati da due sciocchi a caso come Scott Ian e Dave Lombardo, tornano a casa in periodo di Covid e decidono di mettere su uno show live nella discoteca del loro paese natale, Eureka e trasmettere tutto in streaming, coadiuvati da due spalle comiche e da commenti di spettatori di tutto rispetto come Josh Homme ed Henry Rollins, amici di lunga data della band. Tra pezzi vari del repertorio della band e cover di Slayer o Circle Jerks i nostri tirano fuori uno show fuori da ogni standard come ci si potrebbe aspettare da cinque fuoriclasse del genere tutti insieme sul palco di una biblioteca di un piccolo paesino degli Stati Uniti circondati da libri e scaffali. Tanta, tanta roba. [MF]

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ANGEL S & AI RWAVES [6] Lifeforms

(Rise Records) L'interesse per gli UFO e altre simpatiche teorie (dall'esistenza dei Bigfoot ai fantasmi...) hanno avuto ripercussioni anche sulla vita musicale di Tom DeLonge che con il progetto Angels & Airwaves abbraccia ad ampio raggio una serie di influenze sonore a tratti anche sorprendenti per donare il giusto tappeto sotto forma di note ai suoi pensieri. "Lifeforms" si divide in due grossi filoni: il primo più sperimentale, dove troviamo Tom andere incontro ad un sorta di darkwave mixata ad un rock psichedelico (vedi l'eclettica "Euphoria") e un altro più vicina alla "comfort zone" di Tom, e quindi un punk rock melodico e piuttosto easy ("Losing My Mind", "Rebel Girl"). Al netto delle idee a volte bizzarre di Tom (ma attenzione, la sua "To the Stars Academy of Arts & Science" è tutt'altro che una buffonata e molti testi dell'album parlano di lotta al razzismo e argomenti tutt'altro che sciocchi) il disco scorre via in modo piacevole, senza far gridare al miracolo ma con una sua sicura dignità. [DAP]

batterista dei DEP Billy Rymer che insieme al cantante Rick Pepa, i chitarristi Russ Savarese e Brian Sullivan ed il bassista Cody Hosza. Questa ristampa, in attesa del primo album sulla lunga distanza in uscita a inizio 2022 sempre per Pure Noise, vede la presenza dei quattro brani originali più due inediti, "Misery?s A Muse" e "Wedlock Waltz". L'approccio convulso, di pancia, assolutamente viscerale dei DEP rivive in brani come "Soapbox Sermon", dove le ritmiche si fanno ossessive e il buon Rick Pepa riesce a donare quel pizzico di schizofrenia che piace e diverte. Solo in "Lux Row", che originariamente chiudeva l'EP, troviamo un po' di rilassatezza, un tappeto sonoro quasi trasognante che preannuncia la tempesta dei due pezzi inediti. Potrebbero regalarci davvero grandi sorprese con il debut album, nel frattempo mettete le mani su questa ristampa del debutto dei thoughtcrimes, non ve ne pentirete! [DAP]

L ONELY GUEST [7] Lonely Guest

thoughtcr imes [8] Tap Night

(Pure Noise Records) Sì, i Dillinger Escape Plan ci mancano da morire e questa ristampa del primo EP dei thoughtcrimes non fa altro che ricordarci quando i DEP siano stati seminali e deflagranti. Detto questo nei thoughtcrimes troviamo l'ex

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(False Idols / K7) Tricky ci ha abituato negli anni alle più svariate collaborazioni ed il progetto Lonely Guest non sfugge a questo assioma: per questo disco, quasi un mixtape a ben vedere, l'eclettico artista inglese si siede dietro la console per coordinare la produzione dove l'idea di fondo era quella di invitare un ospite per brano lasciandogli libertà assoluta sulla direzione da prendere. Il risultato riprende da vicino quel "Nearly God", una sorta di presa di distanza dalla scena trip-hop, per un disco che spazia dalla sensualità e

dalle atmosfere "chill" dei brani dove troviamo alla voce Marta ("Lonely Guest" e "Big Bang Blues", poste a inizio e fine lavoro, e "Move Me") alla verve del rapper Kway ("On a Move") all'indole punk del prezzemolino Joe Talbot degli Idles ("Pre War Tension"). Un esperimento raffinato e intrigante, decisamente riuscito. [DAP]

che non sfigura nella marea di dischi dal vivo, ufficiali e non, pubblicati dai Dream Theater. [LM]

I CE NI NE K I L L S [6.5] The Silver Scream 2: Welcome To Horrorwood

DREAM THEATER [6.5] Master Of Puppets Live In Barcelona 2002

(Inside Out Music) Il progetto "Lost Not Forgotten Archives" ci regala a getto continuo le ristampe degli album rilasciati dai Dream Theater tramite la loro label (Ytsejams Records) che nel corso degli anni ha elargito ai fan della band progressive metal per antonomasia molte chicche, spesso live. Delle uscite schedulate tra estate ed autunno due ci hanno incuriosito maggiormente: la riproposizione per intero del masterpiece "Images and Words" e, come avete intuito, l'esecuzione live in toto di "Master Of Puppets" dei Metallica. Partiamo dal presupposto che ci troviamo di fronte ad un "official bootleg", ma sempre di registrazione "nuda e cruda" si tratta, quindi se cercate una pulizia sonora siete nel posto sbagliato. Appare chiaro che la riproposizione di uno dei dischi più iconici della storia del metal sia stata fatta con uno spirito "da fan", e i Dream Theater in questo senso non si sono mai tirati indietro nel tributare riconoscimenti ai propri idoli. Il live ha diversi punti di interesse, a partire dalla prova di LaBrie al microfono che, al contrario della riproposizione di "Images and Words", non sfigura, puntando più sull'interpretazione che sulla tecnica. Ma è molto divertente ascoltare anche Jordan Rudess "giocare" con i soli di tastiera inseguendo riff di chitarra in modo convincente e tutto sommato riuscito. Qualche appunto invece, a sorpresa, lo dobbiamo fare proprio a Petrucci, che in più di una occasione ci è sembrato stranamente sottotono e non incalzante (soprattutto nei soli) come sarebbe stato lecito aspettarsi. Un live divertente e senza pretese,

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(Fearless Records/Spinefarm) In una sorta di versione meno divertita e più seriosa (o meglio che sembra prendersi sul serio) di Rob Zombie, gli Ice Nine Kills riprendono a piene mani tutto l'imaginario horror americano per rivomitarlo sotto forma di un metal moderno che strizza l'occhio a band quali Avenged Sevenfold (per la parte prettamente metal) e Motionless in White, più tutta una serie di rimandi alle sonorità nu/crossover e persino death metal tout court. La seconda parte di "Silver Scream" si presenta in modo ineccepibile, con una serie di video a tema e collegati tra di loro, come da tradizione INK, e un impatto sonoro confezionato ad arte. Dal punto di vista musicale bisogna ammettere che il tutto suona in modo perfetto e funzionale, anche se a volte i "trick" sono un po' telefonati, ma "Welcome To Horrorwood" appare come la perfetta colonna sonora di una festa di Halloween. Tra cori barocchi, sample a tema e frizzi & lazzi, trovano spazio anche brani compatti e incisivi come la titletrack. Curiosi gli ospiti presenti, da Coby dei Papa Roach in una straniante "Hip To Be Scared" a Mister Corpsegrinder dei Cannibal Corpse in "Take Your Pick" passando per i più canonici membri di Atreyu, Fit For a King e Senses Fail. Devo ammettere che, in modo del tutto inaspettato, questo ascolto è stato molto divertente e va dato atto alla band di essere una discreta macchina da guerra: se amate questo tipo di sonorità (quindi metal moderno con un "pizzico" di pazzia) e andate fuori di testa per il tema horror, è un album che sicuramente consumerete a furia di ascolti. Per tutti gli altri un disco che quanto meno si può tirare fuori per il ponte dei morti per regalarsi una bella atmosfera, orrorifica ma non troppo, per i vostri party a tema. una buona conferma per una band che sa il fatto suo.[LM]


DYI NG WI SH [6.5]

M OM A [6.5]

GEM I NI SYNDROM E [7]

EM PL OYED TO SERVE [8]

Fragments of a Bitter Memory

The Breath Of A Whale

3rd Degree ? The Raising

Conquering

(SharpTone Records) Ad un primo impatto i Dying Wish sembravano essere la risposta americana ai Pupil Slicer, ma il paragone si perde inesorabilmente nel corso dell'ascolto di questo "Fragments of a Bitter Memory": la band di Porland, capitanata da Emma Boster, vira decisamente più forse un metalcore "spinto", ricordando ad esempio, e in ben più di un episodio, i Killswitch Engage, per l'utilizzo del riffing serrato e fantasioso e le melodie poste a "tradimento". L'ascolto non è "epocale" ma senz'altro piacevole: la perizia tecnica della band ben si sposa con l'attitudine molto diretta e ruvida, ovviamente "ripulita" da una produzione molto rotonda e definita. Niente di nuovo sotto il sole, ma tutto fatto davvero bene. [LM]

(DIY) Risale al 2020 "The Breath Of A Whale" della indie rock band faentina MoMa, e pure senza approfondire le motivazioni possiamo ben comprendere come mai ci troviamo ad ascoltare questo album solo adesso. In "The Breath Of A Whale" si sentono le evidenti influenze della band, molto british e che spaziano dalle melodie degli Stone Roses alla ricerca musicale dei Radiohead più rockeggianti. Il nuovo singolo e primo brano dell'album "Liz& I", riassume bene l'attitudine della band che ha prodotto un lavoro maturo (l'esordio della band risale al 2013), solido e con qualche gemma da ascoltare più e più volte (vedi "Rain in Summer"). Buona prova. [LM]

(Century Media) Fa davvero strano ritrovare i Gemini Syndrome niente meno che sotto Century Media e al traguardo del terzo album, disco che tra l'altro chiude la "prima" trilogia concettuale iniziata con il debut "Lux" e continuata con il successivo "Memento Mori". Dicevamo sembra ieri... ma in effetti sono passati dieci anni dal primo EP della band, un concentrato di alternative metal esplosivo che aveva lanciato in alto il nome della band che vede in line-up l'enigmatico (ex chitarrista degli Otep) Aaron Nordstrom e il "nostro" Ale Paveri al basso. "3rd Degree" gioca su vari livelli, e tutti vincenti, dai muscoli di "Reintegration" alle melodie cristalline e "cupe" di "Children of the Sun" e "Die With Me". [DAP]

(Spinefarm) L'incedere da caterpillar della voce al limite della scatenata Justine Jones e il riffing compulsivo e ossessivo del fidato Sammy Urwin (anche alla voce e che in pratica forma il nucleo della band, che nasce infatti come progetto grind coadiuvato da una drum machine!) non lascia scampo! "Conquering" è una vera e propria dichiarazione d'intenti, dove non c'è spazio per esitazioni o pause di sorta: provate ad ascoltare a tutto volume "Twist The Blade" o "The Mistake" e vi sembrerà di essere travolti da un mix letale di Slipknot, Code Orange e The Chariot. Pericolosissimi, e la sensazione è che questo sia solo l'inizio.! [DAP]

CONVERGE

riuscito a masterizzarmi una copia rubata da qualche server di download. E ancora ricordo quanto mi fece cagare la prima volta che lo ascoltai. Ci vollero mesi, forse addirittura un anno, per capirne le sfumature, per uscire dalla costante ricerca di melodia e riuscire a strappare tutti gli strati di pelle di ?Jane? fino a trovarne il cuore pulsante, la devastazione, il dolore, il vuoto più oscuro che si nascondeva sotto tutti quegli strati così caotici e astiosi. "Jane Doe" è per me un disco imprescindibile che mi ha fatto amare i Converge fino allo sfinimento, è uno di quei dischi che, ancora oggi, ascolto come in un rituale, con una determinata cadenza temporale, che mi ricordano cosa vado cercando nella musica che ascolto e ricerco oggi. Al di là degli schemi precostituiti, al di là di tutto quanto, la ricerca dell?anima più profonda, delle emozioni più vere e nascoste. I converge, in parte, hanno contribuito a salvarmi la vita e aprire la mente e rendere curioso un ragazzino stanziato nelle campagne ai piedi delle Alpi e "Jane Doe" è stata una delle micce più importanti di tutta questa rivoluzione. Un album indimenticabile e fondamentale. [M F]

Jane Doe

(Equal Vision Records) Venti anni dopo "Jane Doe" dei Converge è ancora uno degli album più irraggiungibili e devastanti, sia per le orecchie che per lo spirito, di sempre. Al netto di tutte le stronzate di questi ultimi giorni sulla copertina e sulla modella che ha ispirato Jacob Bannon, il mio primo ?Jane Doe? era, e lo dico senza pudore alcuno, masterizzato. A 19 anni vivevo in un piccolo paesino della provincia di Cuneo con la 56K che non mi permetteva di aprire le immagini se non in tempi biblici. Ero riuscito a recuperarne una copia da qualche amico più emancipato di me che era

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GAMING

I ragazzi di Jutsu Games non ci sono andati per il sottile con Rustler, game che si ispira (e senza nemmeno nascondere le citazioni) ai primi capitoli di Grand Theft Auto in salsa medievale (con tocchi modernisti). Ribattezzato in modo goliardico Grand Theft Horse, Rustler riprende il successo dell'ottimo e sottovalutato American Fugitive preferendo però virare sull'umorismo becero e scurrile invece dello humor sottile dell'opera di Curve Digital. Rustler vede narrare le gesta di tale Guy, deliquentello senza arte e nemmeno parte, che cerca di scalare la gerarchia criminale per ambire ad un posto al solo nel regno immaginario che fa da sfondo alla sua avventura. Le meccaniche di gioco non si discostano da quelle di genere: alle missioni principali si affiancano side quest secondarie, ma tutte sono accumunate dalle attività piuttosto limitate. Ruba il cavallo, riscuoti la mazzetta, scorta il sacerdote, saccheggia un negozio... e così via! Ovviamente al posto delle auto qui troviamo i cavalli e da qui il divertente "pseudonimo" di Grand Theft Horse. Detto questo, com'è il gioco? Tecnicamente decente, senza far gridare al miracolo va detto, e di certo non necessità di console di ultima generazione o di PC spinti per essere goduto a pieno (paradossalmente, e

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proprio in questo, senso la versione migliore per godersi Rustler è con una Switch in versione portatile). Le meccaniche sono facilmente gestibili tramite pad, a parte il fastidioso metodo per selezionare l'arma (bisogna sempre scorrere tutte le armi per raggiungere quella desiderata, senza possibilità di assegnare uno slot diretto) e di puntamento in fase di attacco piuttosto approssimativo. Anche le meccaniche di combattimento sono piuttosto elementari: un attacco e una difesa che non necessitano di particolare padronanza per portare a casa la pellaccia. E quindi è tutto da buttare? Assolutamente no: il gioco rimane breve ma godibile, forse ripetitivo verso la conclusione della storia principale, ma assolutamente piacevole nel suo sviluppo. L'ambientazione è poi, insieme all'umorismo di fondo, il fiore all'occhiello di questa produzione. Il tema medievale non è particolarmente sviluppato ma risulta certamente azzeccato per la storia narrata e per le scorribande di Guy, senza contare che i tocchi modernisti all'ambientazione (semafori agli incroci, graffiti sulle mura esterne della città e così via) sono abbastanza divertenti e originali. L'umorismo greve è l'altro punto di forza di questa produzione, a patto

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ovviamente di non essere schizzinosi o di preferire lo humor all'inglese. Jutsu Games ha infatti pensato ad un mondo digitale dove il nostro Guy, con la semplice pressione di un tasto del pad, può liberare i propri effluvi intestinali (leggasi peto) o in un bel rutto (tocco di classe: se si è a cavallo sarà proprio l'amabile animale a lasciarsi andare...), e dove il citazionismo a oltranza (dalla serie GTA a un buon numero di film) è la regola e non l'eccezione. Tra risse, scorribande varie a cavallo con tanto di possibilità di fuga "pitturando" il proprio animale dall'essenziale "Pimp My Horse" e scurrilità assortite, Rustler riesce a strappare qualche ora di puro divertimento e di relax. Certo, resta l'amaro in bocca per un potenziale altissimo lasciato un po' a macerare nella propria "ignoranza", probabilmente situazione voluta dalla stessa software house dato il budget non certo da Tripla A. Rustler rimane quindi una alternativa becera all'ottimo American Fugitive ed un modo per rivivere in salsa medievale i fasti dei primi due episodi di GTA.

VOTO [6.5]


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?I consumatori, in particolare i gamer più giovani, si preoccupano del loro pianeta e degli effetti dei cambiamenti climatici, così come delle funzionalità, delle caratteristiche e del prezzo dei loro prodotti?, commenta Ujesh Desai, general manager di Logitech G. ?Abbiamo progettato le G435 per questi utenti, con l?obiettivo di creare la nostra cuffia più leggera, accessibile e sostenibile senza rinunciare a stile, versatilità e feature avanzate, come il microfono beamforming e il supporto multipiattaforma?. Con un peso di soli 165 grammi, le G435 sono così confortevoli e leggere da poter essere indossate tutto il giorno. Le G435 si adattano a ogni persona, ma il loro design è stato pensato per teste di media e piccola dimensione. Sulle cuffie

I driver da 40 mm offrono un suono ricco e immersivo, mentre i due microfoni beamforming eliminano la necessità di un?asta per microfono. I microfoni beamforming riducono inoltre il rumore di sottofondo e amplificano la voce, sarà come essere nella stessa stanza dei vostri amici. Le nuove cuffie wireless G435 sono disponibile in tre colorazioni: Nero & Giallo Neon, Blu & Rosso Lampone e Bianco & Lilla, i giocatori potranno così esprimere il proprio stile personale e la propria personalità. Le G435 includono anche piccoli ma preziosi dettagli, come gli indicatori Destra e Sinistra in braille per renderne più semplice l?utilizzo a chi soffre di disabilità visive.

Prezzo e disponibilità Disponibili da settembre 2021, le Cuffie da Gaming Wireless Logitech G435 saranno in vendita a un prezzo consigliato di 79,99 ?.

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