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Regole ortografiche

Attenzione a non confondere gli con li. È utile ricordare alcuni casi in cui troviamo li: • nei nomi di persona, tranne Guglielmo, Guglielmina e Gigliola; • all’inizio di parola (lieve, liana), a eccezione dell’articolo gli e dei pronomi gliela/glielo/gliele/glieli/gliene; • quando si ha un suono di doppia l (allietare, allievo); • nelle parole con la i accentata e nei loro derivati (malìa, ammaliare); • nei nomi geografici e in alcune parole di origine latina (cavaliere, Sicilia, milione). Si usa gli in tutti gli altri casi. L’aggettivo familiare (derivato dal latino familiaris) si può scrivere anche famigliare.

gn Il gruppo gn seguito dalle vocali a, e, o, u non richiede l’inserimento della i (lavagna, ingegnere, gnomo, ognuno), che è invece necessaria nei seguenti casi: se su di essa cade l’accento tonico (compagnìa); nella desinenza della 1ª persona plurale dell’indicativo presente (disegniamo); nella 1ª e nella 2ª persona plurale del congiuntivo presente dei verbi che terminano in -gnare (che noi bagniamo, che voi bagniate). Si usa ni (e non gni) + vocale nelle parole che conservano la scrittura originaria latina: genio, colonia, niente, geranio, scrutinio… Si usa gn in tutti gli altri casi.

mp / mb Davanti alle consonanti p/b si usa sempre la m e mai la n (campo, lampo, gamba, bimbo). Fanno eccezione alcuni nomi composti, come benpensante, benparlante.

12.3. Le parole in -cia / -gia Le parole che terminano in -cia/-gia al plurale fanno: -cie/-gie quando prima di -cia e -gia c’è una vocale (cami-cia/cami-cie, cilie-gia/cilie-gie) o quando sulla i cade l’accento (bu-gìa/bu-gìe); -ce/-ge quando prima di -cia e -gia c’è una consonante (frec-cia/frec-ce, aran-cia/aran-ce, spiag-gia/spiag-ge, fran-gia/fran-ge). Si scrivono con -cie le seguenti parole: cielo, cieco, crociera, deficienza, efficienza, effigie, paciere, pasticciere (non pasticceria), società, socievole, superficie, specie, sufficienza e i loro derivati (deficiente, sufficiente, insufficiente…). Si scrivono con -gie le seguenti parole: igiene, raggiera e i loro derivati.

12.4. Consonanti doppie La presenza o meno di consonanti doppie in una parola è importante, perché il raddoppiamento può mutare completamente il significato di un termine (rosa/rossa, pena/penna). Non è opportuno fidarsi della pronuncia, perché le inflessioni regionali possono trarre in inganno; non esistono d’altro canto regole fisse sull’uso delle doppie.

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