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U2 - La fiaba - 14pp (16-29)

9-01-2009

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Ripassiamo insieme • Obiettivo recupero La penna dell’uccello Grifone Questa fiaba, che appartiene alla tradizione popolare piemontese, assomiglia a tante altr e. Un giovane buono e gener oso, due fratelli malvagi, un padr e ammalato e alla fine… il trionfo della giustizia. In questa fiaba compaiono molti degli elementi tipici di questo tipo di narrazione: c’è un eroe-protagonista che, per raggiungere il suo obiettivo, si vede costretto a superare alcune prove; ci sono degli antagonisti che lo ostacolano e lo danneggiano; compar e un aiutante il quale, grazie a un mezzo magico, gli of fre la possibilità di r ealizzare con successo la pr opria impresa. C’è inoltre una metamorfosi e non mancano le filastr ocche e il lieto fine. Leggila attentamente, poi svolgi gli eser cizi. seq. 1: il re ammalato può curarsi solo con una penna dell’uccello Grifone.

seq. 2: i due figli maggiori partono alla ricerca del Grifone, ma, ignorando i consigli di un eremita, vengono puniti dall’uccello.

1 giacquero: rimasero svenuti.

2 recise: tagliò. seq. 3: il figlio minore decide di partire a sua volta.

C’era una volta un re che aveva tre figli, l’uno più bello dell’altro. A questo re si ammalò un occhio e non v’era medico che riuscisse a guarirlo. Un vecchio medico, venuto da lontano, gli disse che per tornar sano il re avrebbe dovuto sfiorar l’occhio con la penna che aveva sul becco il Grifone, un uccello che butta fuoco e fiamme, con certe zampe e certe unghie da squarciare anche i muri. I due figli più grandi partirono e, cammina cammina, arrivarono in un prato sotto un alto monte dove stava il Grifone. Quel prato veniva detto dell’Amore, e vi abitava un eremita. Costui sconsigliò i fratelli di scalare quel monte, perché il Grifone li avrebbe mangiati. Ma loro vollero andarci ugualmente e là giacquero1 per il fuoco e il fumo eruttati dal Grifone, ch’era anche un mago. Il re padre attese i suoi figli, poi li dette per persi. Ma il terzo dei fratelli disse: «Anch’io voglio partire e battermi per la vostra fortuna» e tanto pregò che il re lo lasciò andare. Cammina cammina, anche lui arrivò al prato dell’Amore, trovò il vecchio che gli diede una spada con sette lame, adatta a tagliare sette teste e gli disse che avrebbe trovato, sulla testa più grossa, la penna del Grifone. Il ragazzo recise2 le sette teste del mago, gli pigliò le sette lingue e scese da quel monte. Trovò i fratelli e i loro cavalli e con una bacchetta datagli da quel vecchio li fece tornar vivi e li portò con sé. Ma loro si ingelosirono e a un certo punto, proponendogli un po’ di riposo sull’erba, lo ferirono tanto da lasciarlo lì come morto. Così tornarono a casa offrendo al padre la penna del Grifone. Ma si vantavano talmente tanto che il re padre si insospettì e disse: «Il premio verrà dato quando tutti e tre i fratelli vi sarete riuniti».

La fiaba

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