IL PERIODO MONARCHICO
La religione I Romani erano politeisti; ccol tempo assimilarono m molte credenze e riti dei p popoli con cui vennero in contatto, perciò la loro Animali condotti al religione mutò nel corso dei secoli. sacrificio in Inizialmente venivano venerate le divinionore degli dèi. tà legate alla terra, come Cerere, dea dei raccolti, Pomona, dea dei frutti, Vesta, dea del fuoco. Sotto l’influenza etrusca si venerarono Giove (Tinia), Giunone (Uni) e Minerva, a loro volta derivate dalle divinità greche. Giano era il dio bifronte che proteggeva l’inizio e la fine delle cose e Marte il dio della guerra, molto caro ai Romani. Particolarmente venerati erano gli dèi domestici: i Lari, i Mani e i Penati. Presso ogni casa vi era un piccolo altare, il larario, dove il pater familias compiva cerimonie e offerte in loro onore. Come in tutte le società antiche, anche a Roma i sacerdoti godevano di grande potere e prestigio; il pontefice massimo (il sacerdote più importante) stabiliva il calendario delle feste e delle cerimonie. I Romani consultavano gli àuguri e gli arùspici e praticavano la divinazione, che avevano appreso dagli Etruschi.
In questo mosaico è raffigurata la dea Cerere che raccoglie il grano.
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Il larario era spesso ornato con statuette di divinità.
Approfondimento
I Saturnali I Saturnali erano le feste dedicate a Saturno, il dio che aveva insegnato ai Romani l’agricoltura. Si svolgevano a dicembre, alla conclusione della semina, e prevedevano offerte di cibo e sacrifici di animali. Durante i Saturnali gli schiavi non lavoravano, ma erano serviti dai padroni ed eleggevano il loro principe, che indossava una maschera ed era autorizzato a schernire i patrizi. Costui rappresentava una divinità degli inferi che usciva dal profondo del suolo e insieme ad altre vagava per i campi. Per placare queste divinità si dovevano offrire loro doni, perché tornassero nella terra e non rovinassero i raccolti.
La dea Vesta.
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