ALLEGATO 5 1-48 a
29-01-2009
10:53
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ento m i d n o approf
vai a p. 104 del libro di lettura!
LE PAROLE DELLA POESIA Ogni testo poetico presenta parole speciali che possono essere scelte e utilizzate dal poeta per la loro sonorità o per la forza immediata di richiamare alla mente un’immagine. Ma non sono solo le parole che creano la poesia: è il loro accostamento, l’importanza che il poeta attribuisce a una rispetto a un’altra. Ciò, infatti, rende la poesia suggestiva, unica e dà forza ai concetti che il poeta vuole esprimere. Scopriamo le parole speciali della poesia Il tuono, a pagina 104 del libro.
PAROLE ONOMATOPEICHE Sono numerose le parole che riproducono i suoni della realtà: fragor, schianto, rimbombò, rimareggiò... • Ce ne sono altre? ................................................................................................................................................................
PAROLE CHE INDICANO MOVIMENTO Altre parole, invece, permettono di immaginare i movimenti: rimbalzò, rotolò, rimareggiò. • Prova a trovarne altre, osservando la realtà intorno a te. ................................................................................................................................................................
ALLITTERAZIONI La ripetizione di uno o più suoni all’interno di una stessa parola o di una frase contribuisce a dare alla poesia una maggiore espressività. Per esempio, nel verso E nella notte nera come il nulla, la lettera n, ripetuta più volte, fa immaginare di trovarsi immersi «nel» silenzio della notte. • Cerchia le allitterazioni nei seguenti versi e scrivi che cosa ti comunicano. 1 A un tratto, col fragor d’arduo dirupo/che frana... la lettera .......... ripetuta, fa pensare a ............................................................................................................................................................... 2 Rimbombò, rimbalzò… ............................................................................................................................................................... 3 E poi vanì. Soave allora... ...............................................................................................................................................................
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