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Focus A22

A cura di Autostrada del Brennero SpA strade&autostrade

PROSEGUE L’APPROFONDIMENTO SU INIZIATIVE, PROGETTI E ATTIVITÀ DI AUTOSTRADA DEL BRENNERO SPA, GESTORE DELLA AUTOSTRADA A22, REALTÀ INFRASTRUTTURALE TRA LE PIÙ IMPORTANTI D’EUROPA E STRATEGICAMENTE COLLOCATA A CROCEVIA DI POPOLI E MOVIMENTI ECONOMICI

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Le previsioni più recenti sulla fine delle riserve di petrolio sono più ottimistiche di quella formulata, nel 1956, da King Hubbert, ma la teoria del geologo della Shell nella sostanza si è rivelata esatta: ancora qualche decina d’anni e il petrolio sarà finito. Lo ha capito anche l’Arabia Saudita, che con gli altri Paesi produttori del Medio Oriente controlla oggi circa il 60% delle riserve rimanenti. Nel 2018, infatti, ha investito 7 miliardi di Dollari per sviluppare sette nuovi impianti solari e un grande parco eolico, in modo da ridurre progressivamente la propria dipendenza dal petrolio. A maggior ragione, chi come l’Italia oggi importa petrolio non può guardare al futuro pensando di contendersi con altri Stati l’ultimo barile di greggio. In ogni caso, insomma, l’economia mondiale deve prepararsi per tempo a un epocale cambio di paradigma energetico, a meno di non voler andare incontro a drammatiche recessioni economiche. Per ovvie ragioni, il settore dei trasporti sarà tra i principali protagonisti di questa rivoluzione, basti pensare che oggi l’85% delle merci viaggia su gomma spinto da motrici che, per quanto efficientissime rispetto ai modelli anche di pochi anni fa, restano alimentate da motori tradizionali. Se si vuole governare i fenomeni e non subirli, è necessario anticiparli, ad esempio investendo con convinzione in quella che, ad oggi, appare la fonte di energia destinata ad affermarsi sul lungo periodo: l’idrogeno. Già da cinque anni a Bolzano, grazie ad Autostrada del Brennero SpA, si produce idrogeno dall’acqua, attraverso energia idroelettrica. Benché di idrogeno si parli ormai da tempo, tuttavia, la realtà è che in Italia esiste ancora un solo centro di distribuzione dell’idrogeno, quello inaugurato nel 2014 e realizzato da Autostrada del Brennero SpA, in partnership con IIT, nei pressi della stazione autostradale di Bolzano Sud. La sua produzione annua di 2 milioni di m3 di combustibile pulito può sostituire 525.000 l di benzina o 440.000 l di diesel, con un beneficio per la natura di 1,2 milioni di kg di CO2 non immessa in atmosfera. Non si è trattato di un’iniziativa spot: il nuovo piano per la mobilità sostenibile varato dalla Società, infatti, prevede 11 milioni di investimento per la realizzazione di quattro nuovi centri di distribuzione di idrogeno lungo la A22.

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Il tema della decarbonizzazione dei trasporti è divenuto ormai di strettissima attualità. Il riscaldamento globale e i cambiamenti climatici ad esso collegati stanno condizionando l’agenda politica dei leader mondiali. Ogni cambiamento offre un’opportunità, in questo caso quella di accelerare l’inevitabile superamento della dipendenza dal petrolio. In quest’ottica, Autostrada del Brennero SpA ha recentemente varato un piano per la mobilità sostenibile che vale 19,6 milioni di Euro. L’obiettivo del piano è gettare le basi per fare del corridoio del Brennero un corridoio “green”, nel rispetto del delicatissimo ecosistema alpino e con l’ambizione di poter rappresentare un modello di sviluppo sostenibile in campo autostradale. All’interno di questo piano, oltre allo sviluppo della rete di distribuzione di gas e al grande potenziamento dell’elettrico (oggetto di un precedente approfondimento sul fascicolo n° 135 Maggio/Giugno 2019), un ruolo da protagonista è riservato all’idrogeno. Il motivo è che le celle a combustibile alimentate a idrogeno ricavato grazie a fonti rinnovabili possono generare l’energia sufficiente per qualsiasi veicolo, producendo solo vapore acqueo come scarto dell’intera filiera. Non solo: i modelli di autovetture ad idrogeno già oggi in circolazione hanno un’autonomia effettiva di oltre 600 km, che si avvicina a quella dei motori tradizionali, con tempi di ricarica rapidissimi, grazie alla pressione a 700 bar delle “pompe” di rifornimento. Insomma, l’idrogeno si candida ad essere davvero la fonte di energia in grado di sostituire il petrolio nei trasporti, con benefici che non riguardano solo il clima, ma gli equilibri geopolitici: a differenza del petrolio, l’acqua si trova ovunque e ogni Paese può diventare un Produttore di idrogeno. Per completare il quadro, c’è un altro elemento da tenere in considerazione: sulla Terra non ci sono giacimenti di idrogeno molecolare, per produrlo occorre impiegare energia. Pertanto, l’idrogeno è “pulito” oppure “sporco” a seconda della fonte di energia che si usa per produrlo. Utilizzare come combustibile idrogeno ottenuto da metano non offre alcun vantaggio per quanto riguarda l’impatto ambientale: il processo comporta la generazione della stessa quantità di anidride carbonica che si produce bruciando direttamente il metano. La prospettiva cambia radicalmente se si produce l’idrogeno dall’acqua usando una fonte di energia abbondante, rinnovabile e non inquinante come l’acqua, il vento, il sole e la biomassa. Nell’impianto di Bolzano Sud, l’energia elettrica necessaria al processo di idrolisi dell’acqua (circa 1.000 kWh ora di consumo orario per produrre circa 180 normal m3/ora di idrogeno impiegando 200 l d’acqua) è assicurata dalla vicina centrale idroelettrica di Cardaro, grazie all’energia prodotta nelle ore di basso consumo, come la notte. Insomma: dall’acqua, attraverso la forza dell’acqua, si genera idrogeno che a sua volta, come unico “scarto”, produce acqua. Nel frattempo, però, si possono far viaggiare automobili, camion e autobus. Attualmente, il centro rifornisce gli autobus del Comune di Bolzano e alcuni veicoli in uso ad Autobrennero, ai Carabinieri e alla Polizia Stradale del Trentino-Alto Adige. Si tratta già di un ottimo risultato in un Paese, l’Italia, che non ha ancora imboccato convintamente la strada dell’idrogeno. Nel Belpaese come nel resto del mondo, il principale ostacolo alla diffusione di veicoli elettrici alimentati ad idrogeno è dato dalla mancanza di stazioni di rifornimento. A ben vedere, si tratta di un circolo vizioso: nessuna stazione di rifornimento, nessun veicolo venduto e viceversa. Per cercare di spezzare questa logica, incoraggiata dalle scelte strategiche di giganti dell’automotive che hanno deciso di puntare con forza nei prossimi anni nella produzione di veicoli a idrogeno, Autostrada del Brennero SpA ha recentemente deciso di fare uno sforzo in più rispetto ai 9,6 milioni già investiti nel centro di Bolzano (di cui 5 ottenuti dal Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale), impegnando altri 11 milioni di Euro per la realizzazione di quattro nuove stazioni di rifornimento, che renderanno la A22 la prima autostrada d’Italia ad idrogeno, permettendo così non solo ai propri utenti, ma anche alle Comunità attraversate dal nastro autostradale - i Soci di maggioranza della SpA attraverso i propri Enti Pubblici locali - di anticipare il futuro a vantaggio dell’ambiente che li circonda, dell’aria che respirano e dell’indipendenza energetica del Paese. n

La presente relazione è stata redatta grazie al contributo dell’Amministratore Delegato, Diego Cattoni, e del Direttore Tecnico Generale, Carlo Costa

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