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Insurance Risk Transfer

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INSURANCE RISK TRANSFER

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IL TRASFERIMENTO ASSICURATIVO DEI RISCHI È LO STRUMENTO ECONOMICO-FINANZIARIO STRATEGICO PER OGNI AZIENDA CHE - CONSAPEVOLMENTE - INTENDA PROTEGGERE IL PROPRIO PATRIMONIO DI ASSET, PERSONE E ATTIVITÀ

Osservo - da un ruolo professionale totalmente slegato dalla vendita o dalla promozione di polizze - come le Piccole e Medie Imprese che, pur essendo l’ossatura dell’economia nazionale, siano spesso Aziende scarsamente assicurate, complice certamente la rimodulazione dei fatturati a seguito della perdurante crisi ma - principalmente - a causa della non piena comprensione di cosa sia e a cosa servano le coperture assicurative. Come offrire a Imprenditori e Manager, quindi, le più opportune informazioni utili alla reale comprensione della valenza strategica di un corretto trasferimento assicurativo delle conseguenze economiche e finanziarie derivanti dall’avverarsi di uno più eventi particolarmente significativi, eventi le cui conseguenze possano mettere in reale discussione l’esistenza stessa dell’Azienda? L’Industria assicurativa e riassicurativa ha la forza per garantire la stabilità del tessuto economico del Paese. La solidità patrimoniale delle Compagnie è sempre stato il presupposto che ha permesso alle Assicurazioni di essere in grado di sostenere le Aziende colpite da eventi dannosi importanti, non solo legati ai danni alle cose ma anche quelli derivanti dalle Responsabilità Civili (Responsabilità Civile Terzi, Inquinamento, Prodotti, Professionale, Patrimoniale, eccetera).

LA REALE DIMENSIONE DEI DANNI

Spesso però è l’Azienda che sbaglia. Sbaglia perché sottovaluta la portata economica del danno che potrebbe subire o provocare o ancora di più sottovaluta - o ignora totalmente - la portata dei danni finanziari. È dovere dell’Azienda definire il proprio fabbisogno economico finanziario eventualmente necessario a far fronte alle conseguenze derivanti dall’avverarsi di un evento. Non importa che si tratti di un terremoto, una alluvione, un incendio, una richiesta di risarcimento per infortunio sul lavoro, un danno da inquinamento: il concetto principe è che, una volta evidenziato un rischio che si decide consapevolmente di assicurare, allora quel rischio deve essere assicurato correttamente. Che significa correttamente? Significa identificare il valore dei propri asset fisici secondo la logica assicurativa (che non è quella contabile!), calcolare il danno finanziario che si avrebbe non potendo produrre a seguito della perdita degli asset, definire la propria capacità di sopportazione autonoma economico-finanziaria (al fine di definire il livello di franchigia sui singoli rischi), definire la reale portata di un danno potenzialmente provocabile ad un terzo, e tante altre cose. Per chi, come me, opera nel mondo di coloro che applicano le regole contrattuali contenute nelle polizze - che sono state scritte da altri (dall’Assicurato e dall’Assicuratore) - è sconfortante vedere come le polizze, la loro importanza, siano gravemente sottovalutate. Assicurarsi male, ovvero credere di essere assicurati ma non esserlo, è il rischio più grave che si possa correre. Solo dopo l’avverarsi di un danno ci si può rendere davvero conto di quanto possa essere differente l’approccio alla gestione della crisi tra il sapere di essere assicurati correttamente piuttosto che non esserlo. È pericolosissimo anche solo non avere idea di cosa e come si sia assicurati. Coloro che dicono: “sono assicurato su tutto” normalmente appartengono a questa categoria.

CONOSCERE I RISCHI PER TRASFERIRLI

Vendere i propri rischi al mercato assicurativo significa prima di tutto conoscerli veramente. Il processo di Risk Management, se fatto non perché si deve fare o perché va di moda, è lo strumento principe per arrivare a conoscerli. Conoscerli dovrebbe anche significare esserne consapevoli. Ma non è sempre così. Sul rapporto Paese-Assicurazioni-Imprese ricordo che in Italia ci sono 4 milioni di Imprese, 3 milioni sono Società di persone,

solo uno è formato da Società di capitali, ma di queste il 99,9% dispone di un fatturato inferiore a 250 milioni. Imprese piccole e micro, che dipendono da Aziende più grandi, ma hanno una loro autonomia, capacità progettuale e volontà di stare sul mercato. Da una parte, quindi, c’è un mondo formato da PMI sottocapitalizzate e bancocentriche (per un finanziamento, l’80% si rivolge agli istituti di credito contro un 20% negli USA), dall’altra un Paese con un’elevata spesa corrente, inefficiente e improduttiva.

ASSICURAZIONE E ACCESSO AL CREDITO

Essere bene assicurati facilita l’accesso al credito e a condizioni più favorevoli? Ovvero: più ti assicuri, più hai accesso al credito. È proprio così? È stato condotto uno studio, già alcuni anni fa, nel quale viene descritta una decisa correlazione tra spesa assicurativa e facilità di accesso al credito. Risulta infatti che le PMI più assicurate hanno avuto un accesso al credito più facile e meno costoso. È tuttavia compito delle Imprese Assicurative mettere a disposizione delle Aziende prodotti adeguati, moderni, capaci di essere realmente compresi e realmente utili. Sta al mondo bancario tenere conto, nella valutazione del merito creditizio, di quanto le Imprese siano protette contro i rischi. Toccherebbe a Banca d’Italia introdurre - tra le 1.400 regole sottostanti alla valutazione del merito creditizio - anche la componente assicurativa. Non solo nella fase di valutazione ma anche in quella di esercizio successiva: essere solvibili dal punto di vista economico finanziario anche a seguito di shock è funzionale all’equilibrio dell’intero sistema. Una Azienda che subisce un evento traumatico, improbabile ma sempre possibile, correttamente assicurata, è sempre solvibile verso i propri Creditori, Fornitori e Dipendenti.

DANNI INDIRETTI

Solo un’Impresa su dieci è assicurata per danni indiretti, ovvero quelli finanziari derivanti da un fermo totale o parziale di un processo produttivo. Di questo 10% di Aziende assicurate su questo rischio solo il 10% è assicurato correttamente. Il rapporto tra danno diretto e danno indiretto è quasi di uno a tre. Significa che se ho un danno di 100 Euro per i danni materiali alle cose, ne ho quasi 300 per i danni finanziari… Se sono assicurato male, dei 100 ne prendo 60 (tra sottoassicurazione, franchigie, sottolimiti) e dei 300 nulla. Quindi: su un danno da 400 ne prendo 60. Bastano a sopravvivere? Se la risposta è sì, diciamo che va bene così… Dipende da chi decide di assicurarsi, per cosa vuole assicurarsi e per quanto vuole assicurarsi. I dati e l’esperienza ci dicono che in Italia manca l’educazione a garantire la propria continuità aziendale a seguito di eventi dannosi, soprattutto da quelli gravi. Troppi azzardi, con l’illusione che se accade qualcosa qualcun altro (leggi lo Stato) se ne farà carico. È indispensabile comprendere che il costo dell’assicurazione è simmetrico al costo dell’acquisizione di una linea di credito a fini di investimento. Ovvero: compro a priori la solvibilità necessaria, solvibilità che solo il sistema assicurativo è in grado di dare dopo che un evento traumatico è accaduto.

PRODOTTI ASSICURATIVI IN FASE DI TRASFORMAZIONE

Il sistema distributivo dei prodotti assicurativi italiano sta subendo una metamorfosi: non dovrebbe più trattarsi di vendere un prodotto assicurativo ma di essere in grado di offrire, da parte degli intermediari (Agenti e Broker), consulenza strutturata. Le Compagnie tendono a proporre prodotti abbastanza standardizzati e, spesso, è difficile trovare la forza - tecnica e/o commerciale - di modificarli o integrarli al fine di renderli maggiormente personalizzati rispetto alle reali necessità aziendali. In questo, il supporto di intermediari e consulenti tecnici offre maggiori chance di ottenere il risultato atteso, che dovrebbe essere il mantra di ogni assicurato: acquisire aeree di garanzia le più ampie possibili nell’ambito del perimetro dei propri rischi, proponendo al mercato il proprio modello di gestione nel modo più lineare possibile, ottimizzando il costo dei premi. Esistono tecniche e tattiche per ottenere questo sano risultato. Il processo di Insurance risk management è strategico per ogni Azienda. Occorre progettarlo e realizzarlo nel tempo e manutenerlo. n

1.

RISK MANAGEMENT

2.

(1) General Manager del Gruppo AlfaCincotti SpA