Rivista di divulgazione scientifica rivolta a soggetti allergici e a tutti coloro che desiderino informarsi sull'argomento
Comprendere e curare le allergie e le intolleranze alimentari www.stopallergia.it 1
EDITORIALE “Stop Allergia” è la nuova rivista e un nuovo nuovo sito web dedicato alle allergie.
Allergie e intolleranze alimentari possono condizionare la qualità della vita dei soggetti che ne soffrono e, in alcuni casi, possono essere pericolose per la vita stessa.
Una rivista divulgativa dedicata a soggetti allergici e a tutti coloro che vogliono informarsi sull'argomento Stop Allergia è sia una rivista che un sito w e b d i d i v u l g a z i o n e s c i e n t i fi c a (www.stopallergia.it) sulle allergie e sui vari argomenti ad esse correlate.
Spiegheremo cosa sono le malattie allergiche, quali sono le varie tipologie, i sintomi e le cure dai tradizionali antistaminici alla più recente terapia desensibilizzante, approfondiremo il ruolo dello specialista in allergologia e quando è opportuno rivolgersi ad un professionista. Tutto questo attraverso articoli di approfondimento redatti da professionisti nell'ambito scientifico e interviste agli esperti in allergologia.
In un mondo in cui l'informazione è “smart”, veloce e a portata di click è estremamente facile essere confusi dalla mole di nozioni che vengono riportate sul web, proprio per questo l'utente consapevole deve affidarsi a siti di settore in cui la parola viene data agli esperti, ai medici specialisti in allergologia che mettono a disposizione dell'utente la propria professionalità e le proprie conoscenze.
Grazie alla rivista online Stop Allergia l'utente potrà quindi informarsi e inoltre porre delle domande agli stessi specialisti così da ricevere nozioni veritiere e affidabili direttamente dal medico che tutti i giorni si occupa delle problematiche correlate alle malattie allergiche. Per porre domande agli esperti, scrivete a info@stopallergia.it 2
Le allergie sono in aumento I dati statistici parlano chiaro, e ci dicono che negli ultimi dieci anni sono notevolmente aumentati i casi di soggetti che soffrono di allergie, molti dei quali sono bambini. Ma perché si registra un continuo aumento di casi di malattie allergiche? Questa domanda ha una duplice risposta: • da una parte vi è la minore tolleranza dei soggetti a sostanze quali inquinati e additivi sempre più presenti nell'aria che respiriamo e nei cibi che consumiamo tutti i giorni • e dall'altra il miglioramento degli strumenti diagnostici che permettono di scoprire forme allergiche che prima non era possibile individuare.
L'allergia, secondo la definizione del Ministero della Salute, è la più comune malattia immunitaria caratterizzata da una reazione infiammatoria verso agenti, allergeni, normalmente innocui. Una delle caratteristiche distintive delle malattie allergiche è il coinvolgimento del sistema immunitario e la sovrapproduzione di immunoglobuline di tipo E responsabili della conseguente manifestazione sintomatologica. Esistono davvero tanti tipi diversi di allergie, tra quelle più comuni abbiamo: le allergie alimentari, l'allergia a polvere e acari, le allergie al pelo di diversi animali, l'allergia al polline, la classica allergia di primavera, allergie ad inquinanti e additivi, allergie a farmaci ecc.
Che cos’è l’allergia Letteralmente allergia significa “risposta alterata”. Provoca una reazione eccessiva, nell’organismo, a sostanze normalmente innocue, ad esempio le molecole di proteine di pollini, acari o alimenti. Il sistema immunitario riconosce alcune sostanze come intruse contro le quali “armarsi”, con una conseguente reazione ipersensibile che può assumere varie forme. Chi è allergico riconosce come nocive delle sostanze che sono innocue per i soggetti non allergici. Le persone che sono costituzionalmente predisposte all’allergia sono definite “atopiche”. Ciascun individuo reagisce in base alle proprie caratteristiche immunologiche ed a seconda dell’organo interessato (organo bersaglio). Si possono dunque verificare: rinite e asma allergica, congiuntivite e orticaria. Tali manifestazioni possono presentarsi da sole o variamente associate. Se tutto l’organismo partecipa improvvisamente a questa risposta si avrà un reazione allergica acuta e generalizzata più grave, che viene denominata shock anafilattico. 3
Chi è l'allergologo e quando ci si deve rivolgere a questa figura professionale? Ha risposto alle nostre domande la Dott.ssa Eleonora Nucera, allergologa del Policlinico universitario Agostino Gemelli di Roma
Dott.ssa Nucera innanzitutto ci spieghi qual è il ruolo dell'allergologo e quando un paziente si deve rivolgere ad uno specialista in allergologia? L'allergologo è un medico malattie allergiche, pertanto ci sintomi respiratori (rinite, asma), gastrointestinali), cutanei pregresse reazioni a farmaci o ad una causa allergica.
specializzato nella cura delle si deve rivolgere il paziente con alimentari (disturbi (orticaria, prurito, eczema) o con alimenti che potrebbero avere
Cosa si intende per allergia? È una malattia che dura tutta la vita o è curabile?
L'allergia è un'alterazione genetica dovuta ad un'aumentata produzione delle immunoglobuline E, IgE, proteine responsabile della manifestazione dei sintomi. La malattia allergica è l'espressione clinica dell'allergia.
Mentre l'allergia, essendo un'alterazione genetica, rimane per tutta la vita, la sua manifestazione clinica si può curare con la terapia desensibilizzante.
Poiché i sintomi si somigliano spesso le persone sono portate a confondere le allergie con le intolleranze, facciamo chiarezza in merito.
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Le allergie sono dovute ad un meccanismo immunologico (in genere di tipo IgE-mediato) mentre le intolleranze sono mediate da altri meccanismi (di origine enzimatica, farmacologica e a volte sconosciuti). Quindi in buona sostanza nelle allergie abbiamo il coinvolgimento del sistema immunitario mentre nelle intolleranze no.
Perchè negli ultimi anni le allergie sono aumentate? Da cosa dipende questo fenomeno? È vero negli ultimi anni si è assistito ad un aumento delle allergie. In parte questo fenomeno è dovuto ad un aumento delle conoscenze scientifiche che permettono di individuare allergie che in passato non era possibile individuare; in parte è dovuto ad un aumento delle sostanze inquinanti e degli additivi alimentari che favoriscono lo sviluppo delle allergie.
Che cos'è la terapia desensibilizzante? La terapia desensibilizzante è l'unica terapia eziologica delle malattie allergiche in grado di modificare il decorso della patologia. Si basa sulla somministrazione di dosi progressivamente crescenti dell'allergene e ha lo scopo di indurre la tolleranza alla sostanza a cui si è allergici.
Lista di 14 sostanze o prodotti che provocano allergia o intolleranza segnalati sull’etichetta degli alimenti
1. Cereali contenenti glutine: grano, segale, orzo, avena, farro 2. Crostacei e prodotti a base di crostacei 3. Uova e prodotti a base di uova 4. Pesce e prodotti a base di pesce 5. Arachidi e prodotti a base di arachidi 6. Soia e prodotti a base di soia 7. Latte e prodotti a base di latte 8. Frutta a guscio: mandorle, nocciole, noci, noci di acagiù, noci di pecan, noci del Brasile, pistacchi, noci macadamia e i loro prodotti 9. Sedano e prodotti a base di sedano 10. Senape e prodotti a base di senape 11. Prodotti a base di semi di sesamo 12. Anidride solforosa e solfiti 13. Lupini e prodotti a base di lupini 14. Molluschi e prodotti a base di molluschi
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Integratori alimentari e allergie Intervista al Dott. Cristiano Caruso, specializzato in allergologia e immunologia clinica presso la Fondazione Policlinico Gemelli.
Un integratore alimentare è un supporto a delle carenze alimentari che un paziente può avere durante la sua vita o anche a seconda della patologia che ha, qualcosa che lo possa supportare in un eventuale momento della sua vita. È diverso dire “integratori”, “probiotici” o “farmaci” perché questo prevede degli studi che selezionino dei ceppi batterici, per quanto riguarda una determinata patologia. Oggi non ci sono integratori alimentari scientificamente dimostrabili che possano modificare un infiammazione di tipo allergico, ci sono descrizioni su alcuni supporti terapeutici, come la vitamina D, che possono in qualche modo supplementare la carenza che è tipica degli atopici, ma non per questo modificare lo stato della malattia. Cosa ben diversa invece è l’utilizzo dei probiotici, cioè i fermenti lattici di un particolare ceppo, che hanno dimostrato di avere della validità, anche se non paragonabili all’utilizzo di farmaci dell’immunoterapie – oggi considerato farmaco – dal punto di vista della modifica dello stato naturale della malattia. Se dovessi valutare l’impiego di un non farmaco in un paziente atopico, anche bambino, utilizzerei i probiotici con degli studi a supporto, magari con l’integrazione della vitamina D a supporto di una terapia sintomatica.
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Gli integratori possono provocare allergie? -
Si può avere un’ipersensibilità a un principio dell’integratore. Non bisogna assumerli da soli, ma farlo con l’assistenza di un medico. Soprattutto se vi sono delle tracce di additivi come conservanti o coloranti o insaporitori.
Può il sistema immunitario di un bambino abituarsi agli alimenti responsabili delle allergie, in particolare alimentari? È possibile addestrare il sistema immunitario? -
Si può sensibilizzare o desensibilizzare, come una forma di adattamento indotto.
A chi è meglio rivolgersi? -
Ad uno Specialista, perché così potrebbe avere più opportunità terapeutiche e un aggiornamento maggiore su quella patologia. E soprattutto, lavorando in un ospedale universitario, se è un caso particolarmente grave potrebbe accedere a delle terapie innovative che di solito sono a vantaggio degli studi di ricerca. Io ne faccio parte.
Come si diventa allergologi? -
Si può diventare allergologi tramite un ciclo di studi e una scuola di specializzazione. Dopo 4/5 anni si arriva ad essere allergologi. Poi la parte più importante è quella sul campo che permette, attraverso la propria inclinazione, di esprimersi su una particolare forma di allergia. Ognuno di noi ha seguito un particolare filone su cui magari eccelle. Io sono referente Europeo nella parte respiratoria e sono Consigliere Nazionale della società italiana di allergologia e faccio parte di un consiglio europeo più ristretto. (Società Italiana di Allergologia e Immunologia Clinica e Accademia Italiana di Citologia Nasale e European Accademy of Allergology and Immunology).
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La marcia allergica Risponde il Dott.
tanta produzione di muco e catarro – questa è una cosa molto caratteristica dell’evoluzione di questa marcia verso le allergie – o può altresì comparire interessando le vie respiratorie: tosse, fastidi, broncospasmi, asma e malattie che colpiscono, in questo caso, le allergie massime respiratorie. Ecco la marcia: durante la crescita dei nostri bambini, inizia da un disturbo della cute passando poi alle vie respiratorie.
Andrea Di Rienzo Businco, Specialista in Allergologia e Immunologia Clinica presso l’Ospedale S a n d r o Pe r t i n i , Roma. Come bisogna spiegare la “marcia allergica” a una famiglia? Di cosa si tratta e come va affrontata? -
La “marcia allergica” è un insieme di sintomi che partono dalla pelle per poi andare a colpire altri organi. La prima manifestazione di questa marcia – di questo cammino che fa l’allergia nei nostri bambini – si manifesta come sede principale nella pelle, con la mattia che si chiama “dermatite atopica”. È questo il primo segnale di allergia del nostro organismo che si manifesta col passare degli anni. Infatti, la malattia può manifestarsi anche nei bambini molto piccoli o appena nati, attorno ai sei mesi di età. Dopodiché questo problema della pelle tende col tempo a scomparire e a marciare, cambiare obiettivo e destinazione, col sistema dell’albero respiratorio: da problema cutaneo, questi bambini iniziano a soffrire di disturbi respiratori che possono essere riniti, raffreddori continui con
In quale percentuale accade? C’è una statistica? -
Le statistiche sono tante e ci dicono, a seconda dei diversi studi, che nell’80 % dei casi – 8 bambini su 10 – coloro che esordiscono a livello cutaneo avranno nella loro vita sintomi respiratori di allergia. È curabile in qualche modo? Come va affrontato? -La gestione della malattia allergica, in epoca precoce della dermatite atopica, è una gestione essenzialmente locale. Ci sono delle creme, ormai sempre più efficaci, che servono per controllare la mattia che, col passare del tempo, di solito tende ad autoeliminarsi. Nei bambini più grandi per fortuna è una situazione più rara. Questo per quanto 8
riguarda la dermatite atopica. Invece, per le allergie respiratorie ci sono tante strategie terapeutiche che ci danno una grossa mano per la recessione e la risoluzione di tali problemi. È possibile capire da dove arrivi la causa di questo tipo di allergie ed eventualmente evitarle? Penso ad esempio all’alimentazione o ad altre forme.
Le allergie sono aumentate rispetto a quando eravamo noi bambini, quindi 20/30 anni fa, oppure c’è una certa stabilità? Ci sono fattori ambientali che hanno gravato?
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Dal punto di vista alimentare sono stati fatti tanti studi sperando che, in qualche modo, un regime alimentare dietetico potesse assicurare ai nostri bambini di evitare nella loro crescita lo sviluppo delle allergie.
Questo ci permette, in tanti casi che in passato non erano identificabili con allergia, di riferirli alle allergie stesse. Indipendentemente da questa migliore diagnosi, sicuramente i fattori allergici che determinano le allergie sono più presenti e questo giustifica l’aumento delle allergie stesse. In particolare, l’ipotesi che va per la maggiore oggi, ipotesi scientifica, si chiama ipotesi igienica, dell’igiene.
Questo purtroppo non è avvenuto in nessun caso. Quello che ci può dare una mano migliore per la prevenzione è cercare per esempio di esporre i nostri bambini il meno possibile ad allergeni che sappiamo essere spesso correlati alle allergie respiratorie. Riferendomi nello specifico all’acaro della polvere.
In sostanza, dipende dal miglioramento della qualità di vita delle nostre famiglie, delle nostre case e dei nostri bambini. Se le case sono più calde e quindi ci si ammala di meno, o se siamo più protetti perché facciamo più vaccinazioni, il nostro organismo entra meno in contatto con fattori virali: virus, batteri e quant’altro.
Diciamo, limitare il contatto del bambino con la polvere può in qualche modo prevenire o rallentare la comparsa di sensibilizzazione di allergia verso la polvere stessa. I fattori che sono molto pesanti per determinare lo sviluppo di queste allergie sono i fattori legati alla genetica. Quando un papà, una mamma o entrambi soffrono di malattie allergiche la possibilità che il figlio possa sviluppare anch’esso malattie allergiche è molto alta.
Le allergie sono aumentate lentamente. Una parte di questi dati sono giustificati anche dal fatto che oggi la diagnosi di allergia si fa con più attenzione, con più accuratezza e con mezzi diagnostici di qualità più alta.
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Questo fa sì che il nostro sistema immunitario vada a combattere contro gli allergeni. Quindi contro sostanze che non dovrebbero dar fastidio alle nostre vie respiratorie.
Se entrambi sono allergici, la percentuale arriva anche all’80%. Dunque, in una percentuale alta sappiamo che quel bambino dovrà combattere con le allergie. 9
Dermatite atopica Ci sono delle novità nel campo della ricerca sulle forme e sulle cure particolari nei confronti delle allergie, in particolare nel suo settore specifico di studio? Si legge spesso che si sia trovato un vaccino, o una forma di prevenzione nei confronti delle patologie più gravi di dermatite atopica. Risponde il Professor Paolo Pigatto, specialista in Dermatologia e Allergologia. -
Il vaccino si può utilizzare, nel senso di vaccino antiallergico, nei pazienti che hanno un’allergia vera. In questo ci sono novità nel campo farmaceutico, vi sono molecole che stanno prendendo piede.
Le allergie sono in aumento? E quali possono essere le cause? -
Sono in aumento. Dall’inizio dello scorso secolo ad oggi si è passati a forme che arrivano fino al 33% della popolazione. La dermatite atopica colpisce una buona fetta della popolazione. Le cause possono essere di tipo ambientale, poiché l’ambiente ha modificato […]
Soprattutto nei confronti degli adulti, ma anche dei bambini, come ci si deve comportare davanti ai primi sintomi? Quali sono le procedure da fare in questi casi?
Cercare di fare una buona ricerca personale e recarsi dal proprio medico per poi vedere da chi mandare questi pazienti. La competenza poi è dell’allergologo.
Cosa sono le pseudo allergie? -
Sono delle forme che non sono immunologicamente mediate, ma che dal punto di vista clinico hanno la stessa comparsa delle forme allergiche.
C’è una componente genetica che può aumentare le probabilità che in famiglia si presenti un’allergia o una dermatite atopica? Il Prof. Paolo Pigatto è Professore associato di Dermatologia e Venereologia presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Milano. È Responsabile dell’Unità Semplice di Dermatologia Allergologica presso l’IRCCS Ospedale Galeazzi di Milano. È anche coordinatore del Gruppo di Studio sulle allergie professionali nell’ambito della Sezione lombarda della Società di Medicina del Lavoro. Inoltre ha organizzato numerose attività didattiche e scientifiche nell’ambito della dermatologia allergologica e medicina del lavoro, ed è autore di diverse pubblicazioni scientifiche di livello internazionale e nazionale.
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Asma e allergie nei bambini: arriva in aiuto la Pet Teraphy Interessanti prospettive da uno studio condotto in una fattoria: gli animali stimolano le difese dei bambini, riducendo il rischio di asma e allergie
Come proteggere i bambini da asma e allergie? Facendoli crescere in una fattoria. La compagnia di animali d’allevamento e dei gatti potrebbe, infatti, “insegnare” al sistema immunitario a non reagire alle sostanze inoffensive – come avviene nelle allergie -, ma ad attivarsi solo in
presenza di reali pericoli per l’organismo. È quanto emerge da uno studio pubblicato sulla rivista Journal of Allergy and Clinical Immunology da un gruppo di ricerca europeo dell’Università di Zurigo (Svizzera). L’esperimento in fattoria È noto, spiegano gli autori, che i microrganismi presenti nelle fattorie proteggano i bambini da asma e allergie. Tuttavia, l’effetto benefico
potrebbe essere dovuto anche ad altre molecole non microbiche: un acido sialico, chiamato N-Glicolneuraminico (Neu5Gc), presente in molti animali da allevamento ma assente nell’organismo umano, sarebbe infatti efficace contro l’infiammazione dei tessuti polmonari. Per giungere a questa conclusione, i ricercatori hanno misurato le 11
concentrazioni degli anticorpi Neu5Gc presenti nel sangue di 1.135 bambini di un anno, di quattro anni e mezzo e di sei anni. Successivamente hanno confrontato i dati ottenuti con i casi di asma registrati tra i piccoli partecipanti. Al termine dell’indagine, è emerso che i bambini che vivevano nelle fattorie avevano molti più anticorpi contro l’acido Neu5Gc nel sangue e quelli con più anticorpi soffrivano meno di asma. Conferme in laboratorio Gli scienziati hanno anche somministrato le molecole di Neu5Gc ad alcuni topi asmatici, scoprendo che
il trattamento ha migliorato la funzione polmonare, riducendo i sintomi dell’asma. Inoltre, hanno osservato che entrare in contatto con Neu5Gc non riduce l’immunoglobulina E, un anticorpo che si presenta spesso durante le reazioni allergiche, ma ha prodotto una risposta antinfiammatoria del sistema immunitario. Questo avviene attraverso le cosiddette cellule T regolatorie, che sono presenti in quantità elevate: secondo i risultati, riescono a smorzare le risposte non corrette del sistema immunitario e hanno un forte effetto antinfiammatorio.
Cos’è un’allergia? Come diagnosticare e trattarla? Dove trovare informazioni utili su innovazioni scientifiche per immunoterapie allergene? Tutti gli approfondimenti sul Hal Allergy, il sito web della azienda leader nei preparati a base di allergeni per l’immunoterapia causale contro le allergie, nonché nella diagnostica in vivo di allergie comuni quali rinite, asma allergico, anafilassi provocata dalle allergie dovute al veleno di insetti e allergia alle arachidi.
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60 Anni di HAL Allergy DA UN GARAGE AD AZIENDA LEADER NELLE TERAPIE CON ALLERGENI 60 anni fa nasceva l’azienda HAL Allergy, ad HAARLEM in Olanda. Nasceva proprio come è accaduto a tante aziende diventate leader, in un piccolo garage ancora oggi esistente. E’ Lì che sono stati prodotti i primi estratti, con semplici attrezzature, tanto lavoro manuale, unità a genialità e inventiva. ““Quando ho iniziato a lavorare qui, HAL Allergy era un vero affare di famiglia", ricorda Harry Flore. "Si conoscevano tutti e sapevano esattamente cosa stava succedendo, e questo mi ha davvero affascinato. Eravamo ancora ad Haarlem e non avevamo ancora fatto grandi passi in campo farmaceutico. È stato uno dei miei compiti sviluppare questo e portare l'azienda nel 21 ° secolo - con un nuovo edificio a Leiden. Nel 2009, l’apertura delle nuove strutture a Leiden, con 3000 mq di produzione e 2700mq di uffici e laboratori, consacrano la HAL Allergy come una moderna azienda biofarmaceutica con strutture totalmente all’avanguardia. L’HAL Allergy continua a svilupparsi e a lanciare progetti innovativi, che richiamano l’interesse di grandi aziende come la fondazione Bill e Melinda Gates “"HAL Allergy è stata la prima azienda - insieme ai partner universitari - a studiare specificatamente le allergie alimentari. Siamo diventati un leader globale in questo settore, qualcosa di cui sono molto orgoglioso.” Oggi, HAL Allergy, con il suo quartier generale a Leiden, conta circa 300 dipendenti, e il 60% di questi è costituito da ricercatori. L’obiettivo HAL, è di creare prodotti terapeutici innovativi. Per ottenere ciò, utilizza i più sofisticati strumenti e le competenze scientifiche più elevate. I suoi valori: integrità, teamwork, responsabilità, eccellenza, sono i pilastri che costituiscono la filosofia dell’azienda e che da 60 anni la rappresentano nel mondo.
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