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Il cantiere Europa tra progetti, dispute e lavori in corso

dall’altra tendono a spiegarne il ruolo crescente inserendoli all’interno dello scenario più generale di trasformazione della politica nelle società postindustriali, da un’altra ancora ne evidenziano la capacità di risposta all’inquietudine di molti cittadini europei di fronte a fenomeni ai quali non erano preparati, in primo luogo la trasformazione delle società in senso multietnico e multiculturale”220 .

Noam Chomsky da par suo non ha rinunciato al controcanto su una questione che vede come strumentalizzata dalle classi dirigenti tradizionali mentre “Il popolo si sta rivoltando contro le élite che lo hanno ingannato, il populismo non c’entra e ha anche una storia rispettabile”221 .

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La scadenza delle elezioni europee del 2019 è diventata naturalmente una tornata di rilievo storico, l’occasione per verificare in che misura il diffuso consenso alle diversificate formazioni populiste possa avere un l’impatto più o meno traumatico del movimento populista sugli equilibri politici che hanno finora retto la governance continentale. Il Politologo che con assiduità e sistematicità ha esaminato i potenziali effetti della Sfida sovranista a Europa e costituzione è Sergio Fabbrini222 .

Ed è proprio il ‘teatro’ europeo che è stato scelto da Steve Bannon (l’ex chief strategist della Casa Bianca ed il principale ideologo populista americano) come il laboratorio in cui seminare il proprio ‘verbo’, orientando le forze sovraniste-nazionaliste sparse nei diversi Paesi a fare massa critica per sovvertire gli equilibri politicoculturali ed istituzionali che hanno connotato la storia delle istituzioni europee fin dalla loro origine. E ciò dà fino in fondo la dimensione della dialettica perniciosa con cui le leadership democratiche si debbono misurare.

È stato Giuliano Da Empoli, Il Diavolo veste Bannon, con le sue domande e considerazioni a far emergere la delicatezza della temperie politica contemporanea223 .

Aria, idee e leadership nuove. Con il civismo, per la rinascita della Democrazia Italiana. (parte 33 di 40)

“Bannon è un benchmark. Scordiamoci pure di batterlo fino a quando, da progressisti e liberali, non saremo capaci di mettere a punto un discorso a favore dell’Europa e dell’apertura che sia dotato della stessa micidiale efficacia con la quale lui difende le ragioni del nazionalismo e della chiusura” Giuliano Da Empoli, il Foglio 1° ottobre 2018

Sarebbe certamente stolto negare i limiti e gli errori della Politica Europea, soprattutto perché i loro effetti sono di fronte ai nostri occhi.

Tuttavia, più riflettiamo su di essi, più ci accorgiamo che costituiscono la conseguenza manifesta e riconoscibile di una assenza, ovvero di un vuoto, di una insufficiente determinazione ad esercitare la funzione per la quale è stata costituita e dalla quale i Paesi ed i cittadini hanno maturato l’attesa di vedere, se non

220 Le ragioni del successo populista: ipotesi a confronto https://bit.ly/3IYaScu 221 "Il popolo si sta rivoltando contro le élite che lo hanno ingannato, il populismo non c'entra e ha anche una storia rispettabile" https://bit.ly/3GWyTP4 222 La sfida sovranista a Europa e costituzione https://bit.ly/3qaLish e https://bit.ly/3teEkp2 223 “Il Diavolo veste Bannon” https://bit.ly/3sg02IN

risolti, almeno affrontate determinate emergenze sociali ed economiche che attraversano l’intero Continente.

Gli organismi comunitari, a partire dalla Commissione, si sono infatti piegati ai diktat, vincoli e veti posti dai singoli stati nazionali, cosicché il dialogo tra i Paesi e le Autorità comunitarie è stato condizionato dai monologhi, con la conseguenza di rallentare i processi decisionali e di inficiare una più forte ed efficace strategia condivisa.

L’Europa, nel mondo, è il numero uno per PIL, investimenti in Ricerca ed esportazioni.224

La questione paradossale, in agenda, è quindi l’asimmetria che si è progressivamente appalesata tra l’acquisita potenza economica e la negata-boicottata governance politica, stante la mancata maturazione di leadership nazionali coraggiose ed in grado di indicare, comunicare e difendere le ragioni che suffragano e dovrebbero consentire di suggellare le scelte strategiche per una maggiore integrazione.

Ovviamente accompagnate da competenze, risorse ed energia necessarie per incidere sui contenuti ed i tempi di attuazione dell’Agenda europea che — se correttamente discussa e conosciuta dall’opinione pubblica continentale — lascerebbe poco spazio al sovranismo imbroglione ed al risentimento alimentate dalla vulgata populista contro gli ‘euroburocrati’. “Pur tra tante difficoltà, l’Unione, per stare in piedi, deve continuare a pedalare”. Lo ha affermato Sabino Cassese nella lectio tenuta alla Scuola Normale Superiore di Pisa in occasione della seconda edizione della ‘Giornata in ricordo di Azeglio Ciampi’, nella quale ha tracciato una sintesi delle tensioni che incrinano la solidità dell’Unione Europea e delle ragioni che la rendono l’approdo ed il baricentro insostituibile per i 28 Paesi che ne condividono i valori, costituendo “uno di quei vecchi caseggiati popolari nei quali le famiglie non vivono mai separate, ma a ogni ora mescolano le loro domestiche esistenze” (J. Ortega y Gasset, La ribellione delle masse”. E continuare a pedalare significa dare continuità e ‘rendere convenienti’ i progetti e le opere che consentano al Continente di affrontare con una strategia di coordinamento credibile e legittimata le sfide del mercato globale e della gestione dei confini.

Ma l’impulso ad un tale impegno deve attingere ad un consenso popolare che può derivare dall’elezione del Presidente d’Europa direttamente da parte dei cittadini, come suggerito nella proposta elaborata dallo storico Ernesto Galli Della Loggia e dal filosofo Roberto Esposito nella quale si sostiene con vigore che “Cristianesimo ed Illuminismo hanno forgiato il nostro destino e adesso serve un passo avanti fondato sull’appello alla sovranità popolare” (Corriere della Sera, La LETTURA 13 MAGGIO 2017).225

Sulla stessa lunghezza d’onda, Edgar Morin, riattingendo (a 97 anni) al vigore dell’adolescenza antifranchista ed antinazista e degli slanci ideali seguiti alla Seconda Guerra mondiale, riafferma i motivi per una rinascita continentale attraverso una nuova Resistenza:

“Bisogna cambiare l’attitudine mentale. Far comprendere ai giovani che gli egoismi e i nazionalismi creano conflitti e nello stesso tempo rendono più misera la nostra esistenza” .

Naturalmente la prima infrastruttura da confermare e consolidare è quella monetaria: la incontrovertibile preferibilità del Piano (remain) per l’euro226 … che deve però essere accompagnata da tutte le azioni che configurino gli elementi di una rinnovata Politica Economica in grado di soppiantare la filosofia dell’austerità

224 G20, l’Europa unita vale più di Usa e Cina? https://bit.ly/32bwDVC 225 Due Europe per salvare l'Europa https://bit.ly/3shwMBz 226 cosa succede se usciamo dall'euro https://bit.ly/3J2B3P7 93

(con tutti i suoi effetti recessivi e dannosi soprattutto per i Paesi mediterranei) e di innescare un processo di sviluppo con ritmi di crescita, espansione e distribuzione della ricchezza in tutti i territori:

• Infrastrutture per il mercato. • Piano strategico per l’Autonomia energetica con l’integrazione di gasdotti, oleodotti, linee elettriche. • Piano unitario per ricerca e per affrontare le sfide mondiali nell’ambito dei settori strategici (per esempio Progetto Galileo per sostituire navigazione e localizzazione satellitare con tecnologia e gestione indipendente dagli USA)227 . • Eurobond per debito e sviluppo delle aree più deboli. • Effettivo coordinamento per le politiche dell’Immigrazione con una forte governance per contrastare l’immigrazione clandestina, gestire quella regolare e favorire lo sviluppo dell’area mediterranea. • Regolamentazione fiscale per le multinazionali. • Assunzione della questione Sud — Italia come questione strategica di un’area che con 20 milioni di abitanti e rappresenta virtualmente il quinto Paese in Europa. • Non è ipotizzabile, inoltre, una crescita industriale ed un piano infrastrutturale autonomo nazionale all’infuori di una strategia europea di competizione in ambito globale. • Salvaguardia dei fondamenti antropologico-culturali di matrice cristiana e dei valori liberaldemocratici.

Sulle numerose questioni aperte, tra tensioni-contraddizioni-condivisioni, che hanno accompagnato un, peraltro, incolore dibattito elettorale per la scadenza del 26 maggio, c’è un autore che con fervore e rigore analitico ha ‘battuto il chiodo’, ovvero ha evidenziato i problemi di contenuto e di progetto che auspicabilmente dovrebbero entrare nell’Agenda europea della prossima Legislatura; abbiamo scelto un paio di articoli, di Sergio Fabbrini, che focalizzano i temi più caldi sul piano politico

• Sovranismo l’avversario da battere per l’Europa228 .

• La scelta tra ideologia e interesse nazionale229 .

Un esponente politico, europarlamentare uscente, che ha elaborato una posizione originale alla quale ha fatto seguire una scelta ‘innovativa’, ovvero ricandidandosi al Parlamento nella lista di Macron è Sandro Gozi230 .

In conclusione, si può affermare che alla Politica europea è necessaria una visione strategica ed il leader che allo stato attuale si è incaricato di elaborarla e proporla con maggiore chiarezza e determinazione è stato sicuramente Emmanuel Macron.

Il Progetto che il Presidente francese ha in mente per la ‘rifondazione’ dell’UE si basa su una ristrutturazione, che prevede anche una sorta di ‘epurazione’, le cui linee ha presentato in un discorso a Lisbona in luglio del 2018 in cui ha delineato i contorni dell’Europa ‘tra 10–15 anni’: il Continente sarà diviso in tre ‘cerchi’. 1. Il più largo sarà composto dai Paesi che condividono ‘valori, principi democratici e libertà economiche’, cioè ‘una cosa tra l’UE e il Consiglio d’Europa attuale’, ha spiegato Macron. 2. Il secondo cerchio sarà quello di un ‘mercato unico forte’, una via di mezzo ‘tra l’UE e la zona euro attuale’, che potrebbe occuparsi anche di questioni ‘militari, commerciali o digitali’.

227 Galileo. Sistema globale di navigazione satellitare (GNSS) dell’UE https://bit.ly/3HeZ0Bl 228 «Sovranismo» l’avversario da battere per l’Europa https://bit.ly/3mjRywE 229 La scelta tra ideologia e interesse della nazione https://bit.ly/3J3Gw8o 230 Sandro Gozi si candida in Francia con Macron https://bit.ly/3qaL0S6 94

3. Il terzo cerchio secondo Macron sarà il ‘cuore reattore’, cioè l’Europa politica ‘più integrata’ che ‘va fino in fondo alla logica della zona euro’ con una ‘convergenza sociale’ e strumenti di condivisione dei rischi economico-finanziari come un’assicurazione comune sulla disoccupazione. Macron ha poi esplicitato in modo più forte e sincero il suo orientamento con un ‘Appello ai cittadini europei’ inviato loro attraverso i media il 4 marzo scorso231 e si appresta ora a metterlo in pratica con il semestre alla Presidenza francese della Ue.

In Italia le prese di posizione più interessanti sia per la qualità del messaggio politico-culturale e per le ricadute sul piano della partecipazione alla scadenza elettorale europea sono stati Il Manifesto di Massimo Cacciari232 , quello di Carlo Calenda233 e un esponente politico, europarlamentare uscente, che ha elaborato una posizione originale alla quale ha fatto seguire una scelta ‘innovativa’, ovvero ricandidandosi al Parlamento nella lista di Macron è Sandro Gozi Rifondare UE con una alleanza transnazionale234

Le analisi critiche e gli auspici formulati in questo capitolo, verosimilmente, hanno costituito il background, o meglio una sorta di promemoria che è uscito dai cassetti impolverati degli Uffici di Bruxelles quando, con l’arrivo di Covid 19 in tutti i Paesi europei e l’esplosione della Pandemia che, dopo un primo tempo di incertezza e risposte difensive individuali, ha clamorosamente e drammaticamente appalesata l’ineludibile necessità che la Commissione e le Istituzioni approntassero una strategia unitaria in grado di inviare un messaggio di fiducia nell’opinione pubblica europea aggredita dalla paura e dalle incertezze, attraverso Provvedimenti immediati e concreti per contrastare il virus, ma anche finalizzati ad iniettare cospicue risorse finanziarie in programmi di sostegno all’economia debilitata dai lockdown. Si spiega in questo modo la tempestiva elaborazione del NextGenerationEU ed il cambio profondo dei paradigmi interpretativi della crisi e dell’agenda politica per affrontarla. Ciò in ogni caso a significare che il lungo cammino dei dibattiti, documenti, mobilitazioni per riorientare le scelte dell’Unione Europea non è stato inutile e, nella congiuntura delle difficoltà estreme, ha condotto all’approdo decisionale più giusto ed efficace. Ora la lezione storica e l’esperienza della resilienza e ripresa come fattori e valori comuni deve costituire l’occasione per l’implementazione del processo di consolidamento dell’integrazione.

231Per un Rinascimento europeo https://bit.ly/3GTdC94 232"Dieci priorità per un'Europa unita, democratica e solidale" https://bit.ly/3mjollk 233 Ecco il manifesto di Calenda per le elezioni europee https://bit.ly/32gpVxv 234 Gozi: “Rifondare l’UE con una alleanza transnazionale” https://bit.ly/327I2WC e 95