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Giustizia, il campo che deve essere sminato, attraverso il ripristino dell’equilibrio dei poteri

Aria, idee e leadership nuove. Con il civismo, per la rinascita della Democrazia Italiana. (parte 19di40)

È l’inesorabile ripetersi di ‘incidenti politici’, discussioni-progetti-provvedimenti su Leggi in materia di Giustizia che ci confermano la patologia che nel nostro Paese connota il rapporto tra Politica e Magistratura.

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Solo tre anni fa la Commissione per la riforma dell’ordinamento giudiziario, istituita dal ministro della Giustizia Andrea Orlando e guidata dall’ex vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura Michele Vietti, aveva presentato il suo piano di proposte per rilanciare il funzionamento della giustizia in tutti i suoi aspetti: organizzazione territoriale dei tribunali, accesso alla magistratura, valutazioni di merito e carriera, procedimenti disciplinari, coordinamento delle attività dei pubblici ministeri, partecipazione dei magistrati alla vita politica.

E ad un anno di distanza dalla loro presentazione, era stato proprio l’ex numero due del Csm Vietti a riportare queste proposte all’attenzione dell’opinione pubblica e soprattutto del legislatore in un libro, ‘Mettiamo giudizio. Il giudice tra potere e servizio’ (Università Bocconi Editore), con prefazione del Guardasigilli Andrea Orlando115 .

Nel suo volume Vietti aveva ripercorso le tappe che avevano portato all’elaborazione della relazione finale della commissione di 17 esperti e magistrati da lui guidata. Una relazione preziosa, non solo perché raccoglieva i frutti di un complesso processo di sintesi tra posizioni fra loro molto diverse, ma anche perché in tempi dominati dal qualunquismo di chi promette rivoluzioni irrealizzabili, il lavoro svolto dalla commissione aveva il pregio di riportare il confronto sul piano della concretezza, del compromesso inevitabile, degli slanci riformisti fatti di piccoli passi, ma pur sempre di cambiamento116

Certo, non veniva detta una parola definitiva su alcune questioni cruciali quali la ‘separazione delle carriere’ e sulle ‘porte girevoli’ tra politica e magistratura che dovrebbero essere chiuse. Va detto che su quest’ultimo aspetto si è pronunciata l’anno scorso la Consulta, a partire da una vicenda particolarmente ‘squallida’ che aveva come protagonista l’ineffabile Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano117 . In ogni caso la realtà dell’ultimo anno si è incaricata di rimettere in moto tutte le tensioni e le polemiche di un quarto di secolo nel quali erano scaturite e si erano alimentate dalla dialettica berlusconismo/antiberlusconismo, ovvero tra i fautori del garantismo di matrice liberaldemocratica ed i propugnatori di un giustizialismo con tratti di autentico spirito forcaiolo.

Cosicché nell’agenda politica dell’ultimo anno, in coincidenza con la governance gialloverde, sono entrate una molteplicità di querelle: tra le più accese il PdL sull’anticorruzione di iniziativa del Ministro Alfonso Bonafede, approvato nel dicembre scorso118 , che ha incontrato non solo degli oppositori determinati119 .

Ma anche i rilievi argomentati da un Magistrato, capo dell’ANAC (guarda caso, l’Agenzia Nazionale Anticorruzione!) Raffaele Cantone, che ne ha contestato l’impostazione giuridica e l’efficacia operativa120 .

115 Presentazione del libro "Mettiamo giudizio. Il giudice tra potere e servizio" di Michele Vietti (Università Bocconi Editore) https://bit.ly/3oDf1dG 116 Perché non ripensare l’obbligatorietà dell’azione penale? Le idee di alcuni magistrati https://bit.ly/3y6W6uY 117 La Consulta conferma il divieto per i magistrati di iscriversi ai partiti. Che fa Emiliano? https://bit.ly/31JckhG 118 La legge “anticorruzione” è stata approvata https://bit.ly/3oExWot 119 Perché la riforma di Bonafede sulla prescrizione è inutile, dannosa e anticostituzionale https://bit.ly/3EF6pIZ 120 “No, la corruzione non si combatte così” https://bit.ly/3dAERsv 60

Un’altra controversia che è stata affrontata a colpi di propaganda e forzatura, più che in punta di diritto è stata la Legge Salvini sulla Riforma della legittima difesa, la cui approvazione non ha certo chiuso il dibattito ed ha piuttosto aperto una nuova stagione di dissensi e dispute giuridiche121 .

E nel frattempo hanno continuato a ‘scoppiare casi’ con un tasso più o meno alto di clamore, con il coinvolgimento di diverse ‘famiglie’ che, oltre ad innescare virulenti scontri (interni ed esterni alla maggioranza), hanno rialimentato la tensione tra Magistratura e Leadership politica: Diciotti, Genitori di Renzi, Sanità umbra (con le dimissioni della Presidente di Regione Catiuscia Marini), Siri…. Tutte vicende che, come ha osservato Angelo Panebianco, “ci ributtano addosso uno dei nostri problemi (storici) irrisolti. Esso rimanda ai margini di libertà che spettano alla decisione politica in uno Stato che, come il nostro, si atteggia non sempre in modo credibile, a ‘Stato di diritto122’” .

Concludendo la breve disamina ed a prescindere dalle considerazioni che andrebbero fatte sulla situazione della Giustizia nel nostro Paese osservata e subita dai cittadini (dalle terribili conseguenze dei non rari casi di errori giudiziari, alle lunghezze e peregrinazioni del ‘giudizio civile’)123 , oltre che da una valutazione complessiva dell’Ordinamento giudiziario — nel quale dovrebbero essere immesse massicce dosi di efficientamento burocratico-amministrativo oltre che di responsabilizzazione dei Giudici.— che , per la quale sono sicuramente condivisibili i giudizi di Sabino Cassese124 , in questo capitolo della riflessione sulla ‘Rigenerazione Italia’, si è inteso rilevare che il Sistema giudiziario italiano necessita di una rivisitazione globale che non deve soggiacere ad un suo uso in chiave congiunturale e propagandistica così come si è ripreso a fare in questa Legislatura.

Si ritiene quindi che tale iniziativa deve costituire l’occasione per trovare le forme per la costruzione di un nuovo equilibrio tra Giustizia e Politica, nel solco di un rilancio della cultura politica liberaldemocratica, mondata degli impulsi giustizialisti e degli atteggiamenti subalterni alla Magistratura che hanno caratterizzato finora parte non esigua delle leadership della Sinistra125 .

Link su articoli recenti sulla questione

• Fabrizio Cicchito, L'impossibile memoria condivisa su Mani Pulite https://bit.ly/3HUucWS • Guido Salvini, A trent’anni da Mani pulite, vi spiego che cosa accadeva a Milano https://bit.ly/3r3g7zh • Giuliano Ferrara, Le mani opache di Mani pulite https://bit.ly/32Y7gXW

121 “La riforma sulla legittima difesa approvata in via definitiva dal senato è legge” https://bit.ly/3y8bxmJ 122 Politica, giustizia e ipocrisia https://bit.ly/3ye0wA7 123 Giustizia, 1.400 giorni per un giudizio civile. Italia fanalino di coda Ue https://bit.ly/31LiNbU 124 Lo stato della giustizia https://bit.ly/3yaqxjU 125 Politica e magistratura in cerca di equilibrio https://bit.ly/31Ljq5g 61