2 minute read

Linguaggio politico ed opinione pubblica

Aria, idee e leadership nuove. Con il civismo, per la rinascita della Democrazia Italiana. (parte 6di40)

Appunti su informazione, tecnologie della comunicazione e manipolazione

Advertisement

Claudio Cerasa, Direttore de il Foglio, ha descritto gli effetti dell’‘ecolalia’ denunciata da Giuseppe Antonelli parlando di “‘morte dell’opinione pubblica italiana’, di ‘orrore dell’Italia del rancore che punta sulla percezione e non sulla realtà” ed invitando a “reagire all’agenda fuffa”18 .

Mario Morcellini, studioso e Docente di comunicazione, giornalismo e reti digitali, nonché Commissario dell’AGCOM (Autorità per le Garanzia nelle Comunicazioni dal 15 marzo 2017) ha illustrato in un saggio che lascia senza fiato per la crudezza della fotografia sull’ambiente dell’informazione italiana, la crisi del rapporto tra media e società e di una comunicazione che predilige l’antagonismo a priori: processo che spiega la vittoria di Lega e M5s19

Nell’ambito di questa riflessione critica, va inserita la polemica deflagrata in tutto l’Occidente sulla fragilità della Democrazia rappresentativa sottoposta alla pressione di un’opinione pubblica disorientata attraverso l’uso manipolatorio delle tecnologie digitali e dei Social network, questione rilanciata con veemenza recentemente dalla giornalista inglese, Carole Cadwalladr, contro gli ‘dei della Silicon Valley’ accusati di aver spezzato la democrazia20. A fine 2016 la stessa Cadwalladr aveva pubblicato una serie di articoli sull’ ‘ecosistema della disinformazione’ della estrema destra ed in quella occasione si era imbattuta nello scandalo di Cambridge Analytica e tutta la correlata schiuma nera della campagna elettorale di Trump e della Brexit.

D’altronde il dibattito sull’evoluzione dell’arena pubblica è oramai focalizzato sul cambio di paradigma intervenuto con la rivoluzione digitale, ovvero il passaggio dall’arte della (retorica della) persuasione all’abilità di usare gli algoritmi della profilazione. Comunicazione politica, vita personale, pubblico e privato: non c’è più alcuna distinzione fra ciò che si è come privati cittadini, consumatori ed elettori.

Il fatto inquietante, analizzato con il rigore del giurista esperto di informatica Giovanni Ziccardi, è che nell’uso delle tecnologie e dei social network — che sono strutturati per alimentare la polarizzazione degli utenti — per la competizione elettorale, “acquista un vantaggio soprattutto chi è disposto a giocare sporco21” .

In questa temperie, che sconvolge la mappa concettuale che Jurgen Habermas ha elaborato per comprendere i processi discorsivi della ‘sfera pubblica politica’, è diventato fondamentale un nuovo intervento regolativo delle Istituzioni. C’è da osservare che mentre la Germania si è dotata della Legge Merkel anti-fake news che prevede fino a 50 milioni di multa per i social che ‘giocano sporco’22 .

In Italia, a rendere poi con cruda evidenza il peso ed il condizionamento esercitati sull’opinione pubblica dai mezzi di comunicazione si può segnalare la recente querelle degli interventi di Rocco Casalino, l’influente — per usare un eufemismo — Portavoce del Presidente del Consiglio23 .

18 In morte della opinione pubblica italiana https://bit.ly/31p522u 19 Odio ergo voto https://bit.ly/3DiTr29 20 Facebook è sovversivo https://bit.ly/2vlcurY 21 Perché con i social vince chi gioca sporco: una conversazione con Giovanni Ziccardi https://bit.ly/2vjE1Kn 22 Legge Merkel anti-fake news: i social rischiano 50 milioni di multa https://bit.ly/3xOnQ7u 23 L'immoral suasion è sempre esistita. Ma Casalino è uno squadrista https://bit.ly/3olNkpv 29