Il Sentiero

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IL SENTIERO di Stefano Gesh


IL SENTIERO EST. CASOLARE - GIORNO All’esterno di un casolare in un piccolo paese di campagna, all’ombra degli alberi un banchetto si avvia al termine. In un lungo tavolo siedono una decina di persone, tra questi ci sono TIZIANO, diciassettenne, CLAUDIO, suo coetaneo, ed i genitori di entrambi. MADRE DI CLAUDIO (rivolta a Claudio) La smetti di mangiare come un maiale? CLAUDIO (con la bocca piena) Eh! Mo come un maiale! PADRE DI CLAUDIO Fa come ti dice tua madre. Tiziano sorride nel vedere quella scena ma viene interrotto da un anziano che siede accanto a suo padre. ANZIANO Allora Tiziano, domani diventi maggiorenne eh. Diventi uomo. TIZIANO Era ora. Così finalmente mi prendo la patente. CLAUDIO E andiamo in giro a fare casino. TIZIANO Minimo. Tra le risate, di tanto in tanto, alcuni buttano un occhio sul proprio orologio. Tra questi anche il padre di Tiziano. Subito si alza ed entra in casa per riuscirne dopo qualche istante con una busta da lettere in mano. PADRE DI TIZIANO Tiziano veni qua. Devi fare una commissione urgente. CLAUDIO Vado con Tiziano. PADRE DI CLAUDIO No. Vai dentro ad aiutare zia Pina.

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CLAUDIO Che palle. Claudio entra in casa stizzito. PADRE DI TIZIANO Devi portare questa lettera al signor Fabrizio, nel paese qua su. TIZIANO Il calzolaio? PADRE DI TIZIANO Lui. TIZIANO Eh vabè. Così digerisco. Tiziano prende la lettera e la mette nella tasca posteriore dei pantaloni. Si incammina senza rendersi conto che tutti i partecipanti al pranzo lo stanno osservando. INT. CASOLARE - GIORNO CLAUDIO Zia, dimmi. ZIA PINA Cosa? CLAUDIO Ti serviva qualcosa? ZIA PINA Cioè? Claudio si insospettisce e guarda fuori dalla finestra, scorgendo Tiziano che si avvia verso la stradina che porta al paese vicino. Subito prende una porta dalla parte opposta a quella che da sul banchetto. ZIA PINA Dove vai? EST. STRADA DI PAESE - GIORNO Tiziano cammina verso il vicino paese quando spunta Claudio da dietro. TIZIANO E tu?

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CLAUDIO Volevano tenermi lì con l’inganno. Ma io sono troppo furbo. Tiziano ride, i due amici riprendono insieme il loro cammino. CUT TO EST. STRADA DI PAESE - GIORNO Tiziano e Claudio stanno dirigendosi verso il paese parlando del più e del meno. CLAUDIO E io gliel’avevo detto che non doveva cambiare la batteria! TIZIANO Aspetta. CLAUDIO (F.C.) Che c’è? TIZIANO Che strano... da quanto tempo stiamo camminando? CLAUDIO Uhm, 10 minuti forse? TIZIANO Dovevamo essere già arrivati. Perché siamo ancora a metà strada? I due si voltano indietro. CLAUDIO Eh, vedo ancora casa tua. TIZIANO Si, e da qua si vede anche il paese. Ma sembra che non riusciamo ad andare oltre metà strada. CLAUDIO Naaaa, forse abbiamo camminato più lentamente del solito. Proviamo ad accelerare il passo. TIZIANO E proviamo.

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CLAUDIO Sarà colpa del maialetto. Tiziano e Claudio riprendono la loro strada, questa volta a passo spedito. CUT TO EST. STRADA DI PAESE - GIORNO I due amici si fermano. Davanti a loro, poco distante sulla destra, un piccolo sentiero verso il bosco. TIZIANO Guarda! Siamo ancora a metà strada! CLAUDIO Ma com’è possibile? TIZIANO Questo sentiero l’abbiamo superato poco fa. CLAUDIO Si, l’ho notato. I due poco dopo aver superato il sentiero si voltano indietro. CLAUDIO Sparito. TIZIANO Scommetto che... Si rivoltano in avanti. TIZIANO Eccolo la. CLAUDIO Questa è bella eh. E mo che facciamo? TIZIANO Che ne so. Prendiamo sto sentiero. CLAUDIO Sempre meglio che stare qua a metà strada in eterno. Tiziano e Claudio imboccano il sentiero che porta al bosco.

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TIZIANO Speriamo. CLAUDIO (F.C.) Che Cosa? TIZIANO Che sia meglio prendere questo sentiero. EST. BOSCO - NOTTE Tiziano e Claudio si ritrovano in uno piccolo spiazzo sgombro da alberi. CLAUDIO Ma... è notte? TIZIANO Ma avremo camminato 10 minuti al massimo. CLAUDIO Forse è meglio riposarci un pò qua. Sono stanco morto. TIZIANO Si, buona idea. Claudio si addormenta ai piedi di un albero. Tiziano è appisolato con la schiena poggiata su di una grossa pietra ma un canto malinconico che proviene da poco lontano lo desta dal sonno. Incuriosito va verso il punto dal quale proviene quel triste canto. Scorge una pallida donna chinata sul bordo di un ruscello, intenta a lavare dei piccoli vestiti da neonato. La osserva in silenzio, mentre la donna canta una ninna nanna. Dalle spalle di Tiziano spunta Claudio. CLAUDIO Chi è? Tiziano non risponde, rapito da quella visione. Claudio avanza verso la donna. CLAUDIO Ehi, chi sei? Che ci fai qua? La donna si gira di scatto verso Claudio, e con una manata sull’acqua del ruscello, schizza Claudio che urla dal dolore. Tiziano accorre.

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CLAUDIO Brucia!!! TIZIANO Andiamo! EST. DOMUS DE JANAS - NOTTE I due fuggono il più lontano possibile da quel posto, per ritrovarsi nei pressi di una domu de janas. Strane fievoli e piccole luci si muovono tra i rovi davanti alla domu de janas. TIZIANO Guarda la! CLAUDIO Cosa sono? TIZIANO Non... Tiziano segue quelle lucine come in trance. Claudio si volta invece verso l’interno della domu de janas dalla quale scorge svariati scrigni, tutti identici tra loro. Tiziano attraversa i rovi e la vegetazione, allontanandosi da Claudio, che nel frattempo entra nella domus de janas e osserva gli scrigni. Ne prende uno a caso e fa per aprirlo, molto lentamente. Si sente come il ronzio di una grande mosca provenire dall’interno dello scrigno. Tiziano si ritrova poco distante da un nuraghe, dall’interno e dall’alto fuoriesce della luce. Ritorna in se per le urla di Claudio provenire dalla domu de janas. Dopo qualche istante accorre verso l’amico e lo ritrova riverso, sofferente. TIZIANO Claudio! Cos’è successo? CLAUDIO Qualcosa mi ha punto! TIZIANO Forza, ti porto via. Tiziano aiuta Claudio ad alzarsi e se lo porta via con un braccio in spalla.


7.

EST. BOSCO - NOTTE CLAUDIO (sofferente) Dove... stiamo andando? TIZIANO Non lo so! EST. CASA SA FILONZANA - NOTTE Tiziano e Claudio arrivano ai piedi di una collina sormontata da una vecchia, piccola casa di legno. Da una finestra si vede una luce provenire dall’interno. TIZIANO Guarda! C’è una casa. E c’è qualcuno dentro. Coraggio Claudio! Tiziano sale per il sentiero sulla collina che porta alla casetta, continuando a tenere Claudio per un braccio sulla spalla. Arrivati davanti alla porta Tiziano bussa. TIZIANO C’è nessuno!? E’ un’emergenza! Per favore aprite! Un rumore di passi, lenti e strascicati, dall’interno della casa. Il passante viene aperto e la porta, lentamente, si apre. Una piccola vecchietta piegata da una gobba molto pronunciata porta una maschera sul viso. Una maschera deforme, inquietante. Tiene un fuso e del filo in una mano. SA FILONZANA Ooooh, cosa vi porta, miei giovani amici, alla casa di una povera vecchietta come me? TIZIANO Il mio amico è stato punto da qualcosa. Credo abbia la febbre. Posso usare il telefono? SA FILONZANA Ma io, figliolo, non ho un telefono. TIZIANO Cavolo. E come faccio ora? SA FILONZANA Potrei provare una delle mie erbe, se non hai nulla da ridire.

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8.

TIZIANO No... no, non ho nulla da ridire. INT. CASA SA FILONZANA - NOTTE Sembra ci sia un’unica stanza nella casa. Disordinata, sporca, illuminata da qualche candela e dal caminetto acceso. Tiziano posa con cura Claudio su di un letto. TIZIANO Guarirà? SA FILONZANA Oooh, mio giovane e impaziente visitatore, tutto può essere guarito. Sempre che... Sa filonzana comincia un’acuta e rauca risata. TIZIANO Sempre che...? SA FILONZANA Sempre che non sia stato punto da una musca macedda. TIZIANO Una che? Sa filonzana si avvicina a Tiziano e lo fissa negli occhi. Poi guarda il filo che tiene in mano e lo srotola. SA FILONZANA Uhm. TIZIANO Cosa? Sa filonzana si siede su una sedia accanto al letto dove sta steso Claudio. SA FILONZANA (tra se e se) Uno doveva incamminarsi, ma due sono giunti. TIZIANO Quanto ci metterà a rimettersi? SA FILONZANA Oooh, è giovane e forte, molto presto si rialzerà. Ma tu puoi andare per la tua strada, adesso.

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TIZIANO Ma non posso lasciare qui il mio amico. SA FILONZANA Il tuo amico non deve muoversi, o peggiorerà. Perciò che il tuo giovane e curioso amico resti pure qua per la notte, affinché tu possa proseguire le tue faccende. TIZIANO Ah. Allora... allora tornerò domani mattina, con qualcuno di paese. SA FILONZANA Oooh, che splendida idea. Torna pure domani, giovane uomo. Tiziano si volta ed esce. Sa filonzana si siede accanto a Claudio. Prende il filo e il fuso, srotola un pò di filo guardando Claudio, e lo spezza. EST. BOSCO - NOTTE Tiziano corre per il bosco di notte. EST. STRADA DI PAESE - GIORNO Camminando figura che riconosce, posteriore

nuovamente nella strada principale nota una lo attende all’ingresso del paese. Tiziano lo gli si avvicina mettendo una mano nella tasca dei pantaloni. TIZIANO Signor Fabrizio. Papà mi ha dato una cosa da consegnarle. Ha detto che era urgente. SIGNOR FABRIZIO Non importa, Tiziano. TIZIANO Come non importa? SIGNOR FABRIZIO Sono certo che non c’è scritto niente.

Tiziano apre la lettera e scopre stupito che è un foglio bianco.

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TIZIANO Non capisco... SIGNOR FABRIZIO Oggi hai fatto 18 anni, no? TIZIANO Si. SIGNOR FABRIZIO E’ il giorno in cui si entra nel mondo dei grandi, ma per farlo devi prima attraversare il mondo dei miti della tua terra. TIZIANO Perché? SIGNOR FABRIZIO Perché le cose che ti porti dentro dopo averlo attraversato ti rendono sensibile al luogo che ti ha dato la vita. E’ il modo che la nostra terra ha di preservare se stessa. TIZIANO Non capisco... SIGNOR FABRIZIO Cerco di spiegartelo più semplicemente. Tutti i luoghi sono in pericolo, anche quelli magici. E’ l’uomo, il pericolo. Allora per evitare di essere dimenticata per quello che è, la terra rapisce i giovani il giorno in cui diventano adulti e mostra loro il suo volto. E’ una cosa che nessuno dimentica, e dal giorno del 18° compleanno in poi nessuno può più dimenticare. Anzi, da quel giorno siamo disposti a tutto per difenderla. TIZIANO Ma... camminavamo per la strada, ma sembrava che... SIGNOR FABRIZIO Camminavamo? Chi? TIZIANO Io e Claudio.

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SIGNOR FABRIZIO Claudio? Ah... TIZIANO Che c’è? SIGNOR FABRIZIO Claudio non doveva esserci. TIZIANO Ma c’era. E poi entrati nel sentiero s’è fatto notte. Ora è di nuovo giorno. Sono stato via un giorno intero? SIGNOR FABRIZIO No Tiziano, secondo il nostro tempo tu sei partito da casa tua e sei arrivato direttamente qua. Ma Claudio... TIZIANO Claudio... non doveva attraversare il mondo dei miti perché... SIGNOR FABRIZIO Perché solo chi sta compiendo 18 anni può attraversarlo. Era il tuo momento, non il suo. TIZIANO L’ho lasciato a casa di una vecchietta. SIGNOR FABRIZIO Teneva uno spago, per caso? TIZIANO Come lo sai? SIGNOR FABRIZIO Qui quasi tutti abbiamo attraversato il mondo dei miti. E dimmi, com’era? TIZIANO Cosa? SIGNOR FABRIZIO Lo spago. TIZIANO Che vuoi sapere?

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SIGNOR FABRIZIO L’ha spezzato o era soddisfatta? TIZIANO No...no, sembrava soddisfatta. Ma che significa? SIGNOR FABRIZIO Bene. Se l’avesse spezzato saresti nei guai. Significa vita breve. TIZIANO E la donna che cantava nel ruscello? Chi era? SIGNOR FABRIZIO Sono le Panas, le donne morte di parto condannate a lavare i panni del nascituro. E’ meglio non disturbarle. Ma ora vieni dentro casa, ti offro da bere, sarai stanco. Poi risponderò a tutte le tue domande. TIZIANO Va bene. Signor Fabrizio e Tiziano stanno per incamminarsi ma Tiziano si ferma di scatto. TIZIANO Aspetta! E Claudio? Dobbiamo andare a... SIGNOR FABRIZIO A prenderlo? Non è possibile. Quei luoghi li vedi solo una volta nella vita. TIZIANO Ma ha bisogno di un medico! SIGNOR FABRIZIO Perché? Che gli è capitato? TIZIANO Qualcosa l’ha punto alla domu de janas. SIGNOR FABRIZIO (visibilmente preoccupato) Ah... TIZIANO Cosa?

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13.

SIGNOR FABRIZIO Andiamo a casa. Signor Fabrizio mette una mano sulla spalla di Tiziano, i due si voltano e s’incamminano. SIGNOR FABRIZIO Sai, si dice che i sardi, quando muoiono, vanno all’inferno. Perché in paradiso ci sono già stati. TIZIANO Non capisco... SIGNOR FABRIZIO Un giorno lo capirai. FINE


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